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Maschere viso in tessuto tutto ciò che c’è da sapere

Dott.ssa Claudia Riccardi

Biologa AIDECO

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Cosa sono, come si usano e perchè sceglierle

Cosa sono

Le maschere viso in tessuto, insieme alle maschere in crema, gel/idrogel, oltre che in polvere da preparare all’occorrenza, rappresentano un trattamento importante della beauty routine di quest’area: una fase considerabile “intensiva”, per contrastare eventuali alterazioni della pelle o “di mantenimento”, per accompagnare al meglio la fisiologia cutanea. Monouso, pratiche da utilizzare e rapide nell’esplicare le proprie funzioni, le maschere in tessuto affiancano sempre più i tradizionali cosmetici più comunemente utilizzati per la cura della bellezza della pelle del viso, quali creme e sieri. Costituite da un substrato, in tessuto-non-tessuto (TNT), generalmente in cotone o in cellulosa, sagomato per una perfetta adesione alla pelle del viso e arricchito da un’alta concentrazione di sostanze attive cosmetiche, favoriscono, per il loro modo di applicazione che rimane “in posa”, l’assorbimento degli ingredienti di cui sono imbibite. In breve, le maschere in tessuto rappresentano un valido mezzo per un assorbimento più efficace dele sostanze cosmetiche di cui la pelle del viso può avere bisogno.

Quali sono le funzioni principali che possono esplicare sulla pelle del viso

In relazione ai componenti della lozione cosmetica, di cui il substrato delle maschere in tessuto è impregnato, sono diverse le funzioni che possono svolgere: idratazione, azione “anti-aging” e reintegrante, esfoliazione, sono alcuni degli scopi maggiormente richiesti a questa tipologia di prodotto. La presenza, infatti, di ingredienti idratanti ed umettanti, come l’acido ialuronico a diverso peso molecolare, piuttosto che di antiossidanti, come la vitamina C e i suoi derivati (come il magnesio ascorbil fosfato), o ancora, di estratti di origine vegetale ad effetto lenitivo, decongestionante ed emolliente, che riducono i rossori cutanei e favoriscono la funzione barriera della pelle (come gli estratti di Aloe, Malva o Camomilla), ne determinano una funzione globale, sia idratante, sia lenitiva, sia per contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo. La presenza, invece, di ingredienti “cherato-modulanti”, ossia capaci di regolare il naturale ricambio cellulare dell’epidermide, come gli alfa-idrossiacidi (AHAo acidi della frutta), ne consente l’azione esfoliante.

Come si usano

Prima della loro applicazione, affinché gli attivi di cui il substrato che costituisce le maschere in tessuto è imbevuto, possano penetrare nella cute e svolgere quindi correttamente la loro funzione, è indispensabile che la cute sia ben detersa. La presenza, infatti, di residui di make-up, di creme precedentemente applicate, di sporco e smog, potrebbe rappresentare una vera e propria barriera per l’assorbimento degli ingredienti attivi. Per l’applicazione della maschera sulla pelle del viso e la durata del tempo di posa è necessario seguire attentamente le indicazioni riportate sulla confezione.

Soprattutto per il tempo di posa, è importante non superare la durata indicata, particolarmente per le maschere purificanti o esfolianti i cui ingredienti potrebbero causare, con un uso troppo prolungato, effetti indesiderabili, quali arrossamenti e irritazioni.

Cosa fare e cosa non fare

Certamente tra i punti da ricordare quando si vuole utilizzare una maschera per il viso, è accertarsi di usare maschere formulate nel massimo rispetto della salute della pelle, possibilmente leggendo bene le indicazioni d’uso riportate in etichetta e meglio ancora se sotto consiglio di un esperto di dermocosmetologia. Va rispettato in particolare il tempo di posa, qualora non sia presvisto un successivo risciacquo. La scelta, comunque, dovrebbe ricadere su prodotti verificati sotto controllo dermatologico e soprattutto oftalmologico, nel caso in cui la maschera sia destinata all’utilizzo sulla regione perioculare. Tra le cose da non fare? Evitare l’utilizzo di maschere “fai da te” e l’applicazione quindi di misture fatte in casa: un prodotto cosmetico, ancor più se il suo contatto con la pelle è prolungato, deve essere sicuro nell’uso e, quando si applicano miscele non ben studiate, si corre il rischio di insorgenza di problemi cutanei. Ad esempio, l’utilizzo di ingredienti quali alcuni oli essenziali, se utilizzati in modo sbagliato, può portare alla comparsa di allergie o fotosensibilizzazioni o anche irritazioni o altri danni alla pelle.

Le differenze con le altre forme di maschere per il viso (in crema, in gel, in polvere o idrogel)

Texture, praticità di applicazione e rimozione o formato mono-uso/dose sono tra le caratteristiche che più influenzano la scelta del consumatore, in base ai propri desideri e abitudini cosmetiche. Nessuna differenza significativa, quindi, per quanto riguarda l’efficacia e la validità di una forma piuttosto che di un’altra e la scelta è legata a preferenze soggettive. Il continuo sviluppo della moderna dermocosmetologia ha infatti reso possibile la formulazione di diversi prodotti in maschera, tutti con una buona efficacia: da quelle in TNT (tessuto non tessuto), alle peel-off, alle più tradizionali in crema o gel.

I “patch” cosmetici

Nell’ambito delle maschere in tessuto potremmo annoverare anche una particolare tipologia, i “patch cosmetici”. Sono costituiti da un supporto (patch/cerotto) che può essere costituito da diversi materiali, quali silicone, cotone o “tessuto non tessuto” che, a contatto con la pelle in condizione di semi-occlusività, favorisce l’assorbimento cutaneo di uno o più ingredienti (ingredienti funzionali), funzionando così da “enhancer”, ossia da intensificatori dell’assorbimento cutaneo. Possono essere applicati direttamente sulla pelle tramite una crema o un siero, oppure contenuti direttamente nel patch. Vengono generalmente destinati al trattamento di specifiche aree cutanee (come viso, contorno occhi, labbra, addome, fianchi, ecc.) ma anche per approcciare problematiche particolari (come la secchezza, l’incarnato spento, le macro e le micro-rugosità, problemi di adiposità localizzate, etc.). Anche i patch cosmetici sono pratici e semplici da usare e, rispetto alle maschere in tessuto per il viso propriamente dette, presentano una maggiore versatilità e specificità nel risultato finale che si vuole ottenere. Va sottolineato, comunque, che i “patch”, seppur considerati cosmetici, in realtà sono un esempio di prodotto “borderline” tra la categoria dei cosmetici e altre categorie merceologiche, quali dispositivi medici, farmaci, etc.

Infine, va ricordato, che i soggetti con pelle particolarmente sensibile, fragile, tendente all’insorgenza di allergie o irritazioni, devono fare molta attenzione nella scelta e nell’utilizzo delle maschere in tessuto e attenersi alle indicazioni raccomandate sulle confezioni, sia per l’utilizzo che per la durata di contatto con la pelle.

Claudia Riccardi

I soggetti con pelle particolarmente sensibile, fragile, tendente all’insorgenza di allergie o irritazioni, devono fare molta attenzione nella scelta e nell’utilizzo delle maschere in tessuto e attenersi alle indicazioni raccomandate sulle confezioni

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