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La crononutrizione un nuovo approccio allo stile di vita sano

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Annamaria Colao

Professore Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo e Cattedra Unesco di Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile dell’Università Federico II di Napoli

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Alimentarsi seguendo i ritmi biologici è fondamentale per migliorare il benessere generale

Il sistema regolatorio (o circadiano) dell’essere umano è costituito da una serie di orologi biologici interni di 24 ore, che regolano i processi metabolici e ormonali, come il ritmo sonno/veglia, la temperatura corporea, il rilascio di ormoni. Essi devono essere sincronizzati con gli stimoli esterni, per consentire al sistema circadiano di funzionare correttamente. Tra i comportamenti che contribuiscono a una corretta “sincronizzazione” dei nostri ritmi circadiani, c’è sicuramente l’assunzione di un regime alimentare corretto, che segua i ritmi biologici dell’organismo, come spiega Annamaria Colao, Professore Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo e Cattedra Unesco di Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile dell’Università Federico II di Napoli.

Cosa si intende per crononutrizione?

Si tratta di un regime alimentare che si fonda sull’assunzione di determinati alimenti in precisi momenti della giornata seguendo i ritmi della cronobiologia. Un concetto che risale al 1986 e va attribuito al Dr. Alain Delabos, che lo ha definito appunto un regime nutrizionale che segue il nostro “orologio biologico”, che a sua volta viene scandito da cambiamenti del metabolismo che intervengono nel corso della giornata.

Tradotto in concreto...

L’organismo ha una diversa capacità di assimilare gli alimenti nei vari momenti della giornata. Secondo i principi della crononutrizione, vi deve essere una precisa distribuzione dei macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) nell’arco delle 24 ore. Gli alimenti contenenti elevate quantità di carboidrati (come ad esempio il pane e la pasta) devono essere consumati esclusivamente entro la prima parte della giornata, dal momento che in queste ore l’organismo è in grado di utilizzarli più efficientemente come fonte di energia.

La crononutrizione dà restrizioni in termini di quantità e qualità di carboidrati da assumere?

No, l’unica raccomandazione è quella di consumarli solo nella prima parte della giornata, analogamente a patate e legumi, noti per essere ricchi di amido. In generale è preferibile consumare cibi a più basso indice glicemico (ad es. integrali) che determinando un minor passaggio di zuccheri nel sangue sono in grado di provocare una minore secrezione di insulina, ormone noto per le sue proprietà anaboliche. Con il passare delle ore della giornata si dovrebbero progressivamente ridurre gli alimenti ricchi di carboidrati e prediligere gli alimenti proteici.

Quali indicazioni per il consumo di verdura?

La crononutrizione suggerisce il consumo di verdura sia a pranzo che a cena, ad eccezione di patate e legumi che, per le loro proprietà nutrizionali, sono assimilati ai carboidrati. Le verdure più ricche in carboidrati semplici quali, ad esempio, carote, pomodori, verza, carciofi, barbabietole, rape, cipolline, crauti e broccoli dovrebbero essere consumati preferibilmente a pranzo, mentre non vi sono restrizioni particolari per gli altri tipi di verdura che possono essere consumate sia a pranzo che a cena. Il consumo di frutta meno zuccherina come pompelmo, arancia, fragola, pesca, melone, ananas, frutti di bosco, ciliegie, anguria dovrebbe essere limitato massimo alla prima parte del pomeriggio.

Quale intervallo di tempo bisogna far intercorrere tra un pasto e un altro?

Sono indispensabili almeno tre o quattro ore di pausa fra un pasto e l’altro. È preferibile non mangiare dopo le 19 lasciando un periodo di almeno 12 ore di digiuno ogni giorno.

Silvana Sassi

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