anno 5 n°9
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Anno 5 numero 9 - Giugno 2005 /semestrale/ Spedizione in A.P. - 70% - DCI - TV Registrazione del Tribunale di Treviso n. 1141 del 26/09/2001
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Il food. Nell'accezione comune: il cibo. Ma pur'anche l'atto del mangiare. Nel nostro modo di vedere è sinonimo di compagnia, è la tavola come occasione d'incontro, come luogo di scambio e di conoscenza. E' il sabato del villaggio: l'attesa di "leopardiana" memoria. Food è tutto ciò sta intorno all'atto del mangiare: è l'invito, la scelta del menù, la preparazione, la chiacchiera bonaria e lo scontro di opinioni: ma è anche il dopo. E' ancora e soprattutto occasione di mimesi, luogo della mente. Un viaggio nella sorpresa. Food come modus vivendi.
“FOOD” Besides meaning what we eat, food conjures up the ceremony of eating as it stands for company, for the set table at which we meet friends and make plans, when we joyfully and hopefully sit with the sense of expectation Leopardi has memorably evoked in his ‘Il Sabato del villaggio’. Food means all that is connected with the act of eating; it recalls the invitation, the choice of the menu, the cooking, the friendly chats and the arguments, and also the after dinner atmosphere. Above all food is an opportunity for communication, a place of the mind. It is a trip full of surprises. Food as a way of living.
18 febbraio 2005: una certa idea di Inghilterra! Una certa idea del British Heritage: un valore indiscusso. Quindi una mostra trascorsa al Palazzo della Triennale tra la sala che ospita il Museo della Moda 20 capi originali espressione degli ultimi 50 anni della moda femminile firmati tra gli altri da Mary Quant, Vivienne Westwood, Paul Smith, Alexandeer McQueen, provenienti dal Fashion and Textile Museum di Londra e i gioielli direttamente dal Brilliantly Birmingham, in un “oggi” che si esprime con gli oggetti di Jasper Morrison, Ross Lovegrove, James Irvine e che si chiude nel Tour negli Showroom e concept store milanesi, silenti “ambasciatori” di una certa idea di Inghilterra.
Lobby è qualcos’altro. Di più. Qualcosa che va oltre il tradizionale concetto di shop. E’ uno spazio multifunzionale, è dinamico, dove la vendita di brand di abbigliamento, accessori e cosmetici esclusivi, si fonde armonicamente ad esposizioni, eventi e presentazioni attentamente selezionate. L’ambiente colpisce per le scelte di interior design e si presenta come un luogo rilassante e confortevole. Nel cuore del locale si trova inoltre “Quelata”, dove potersi dedicare alla degustazione delle conserve e dei migliori prodotti in arrivo da diversi paesi, per gli amanti dell’autenticità dei sapori e della naturalità. Lobby è un luogo di incontro, di scambio osmotico di saperi e conoscenze: una delle poche realtà capaci di essere al tempo stesso uno store e di diventare “appuntamento” perferito ed irrinunciabile. Quando Carme e Jaume hanno pensato a Lobby, avevano in mente un luogo diverso dagli altri, dove poter sognare.
Lobby is something different and something more, something that goes beyond the traditional concept of shop. It is a multifunctional, dynamic space where the sale of clothing brands, accessories and exclusive make-up is harmoniously blended with carefully selected events, exhibitions and presentations. The choice of the interior design is surprising and the place is relaxing and comfortable. “Quelata”, in the very heart of the space, enables visitors to taste conserves and excellent products from various countries for those who love authentic and natural flavours. ‘Lobby’ is a meeting place for an osmotic exchange of know-how and knowledge: a space which, besides being a store, can become the favourite place that regular goers cannot renounce. When Carme and Jaume conceived ‘Lobby’ they were thinking of a special place, different to any other, where to dream.
Ribera 5, 08003 Barcellona www.lobby-bcn.com
Milan, February 18th, 2005: a certain idea of Britain! A certain idea of the British heritage: an unquestionable value. Then a visit to the show at the Triennial Exhibition Palace: from the premises of the Museum of Fashion – 20 original items of clothing from the Fashion and Textile Museum, London, illustrating women’s fashion over the last 50 years, signed, among others, by Mary Quant, Vivienne Westwood, Paul Smith, Alexander McQueen – to the jewels from Brilliantly Birmingham, and to the contemporary scene illustrated by Jasper Morrison’s, Ross Lovegrove’s, James Irvine’s creations, to conclude with a tour of the Milanese showrooms and concept stores, silent ‘ambassadors’ of a certain idea of Britain.
ondontrevisoparismilanoto anewyorktorinolondontrevi irenzebarcelonanewyorkto anotokyolisboafirenzebarce www.britishfashioninmilan.com
J’ai fait d’un tapis ma cachette, a l’interieur de ma demeure Una delle poche piacevoli sorprese scoperte al Salone Satellite nella settimana del design è stata Celia S. Sluijter. Le sue opere, tappeti interamente fatti a mano, in lana, hanno il sapore di un gesto delicato, espressione di un modo di intendere non solo l’oggetto ma l’ambiente nella sua interezza. Un lavoro sulla superficie e nella superficie delle cose, nel sottile spessore di una pelle, fatto di rimandi alle atmosfere di Rembrandt mescolate ad una naturalità rincorsa e poi colta nei segni e nei colori più nascosti. Chapeau!
Project Room
Pitti
18-24 Marzo 2005 Spazio Lima, Milano In occasione dello scorso Micam, con il contributo dell’azienda calzaturiera Roberto Del Carlo, Daniele Perra ha messo a nudo il nervo creativo dell’arte, svelando i processi che sono alla base di un’opera, facendone raccontare la genesi direttamente da chi ne è il fautore: dieci auto-video interviste di artisti internazionali, tutti nati tra il 1968 ed il 1978, che hanno raccontato le loro opere, parlato della loro ricerca creativa e dei loro progetti. <<A show without works>> per spingere a riflettere sulle meccaniche che sono alla base dell’arte e spostare l’attenzione dall’opera finita su quella in fieri, sull’ideazione, sulla gestazione e infine la sua realizzazione.
22-25 Giugno 2005 Firenze_Fortezza da Basso Pitti Uomo è la rassegna di moda maschile che apre ogni anno la stagione degli eventi di moda in Europa e nel mondo; con un continuo trend di crescita nell’affluenza dei visitatori, da sei anni a questa parte, la manifestazione organizzata da Pitti Immagine è giunta alla 68esima edizione.
Project Room
One of the few pleasant and surprising discoveries at the Salone Satellite during the week of design was Celia Suzanne Sluijter. Her works, totally handmade woollen carpets, have the taste of a gentle gesture and express both the conception underlying the objects and the whole place where they are located. Celia works on and into the surface of things, in layers which are as thin as skin, with hints recalling Rembrandt atmospheres mixed with a search for naturalness which she achieves through the most imperceptible signs and colours. Chapeau!
March 18-24, 2005. Lima Space, Milan. On the occasion of last Micam, with the contribution of Roberto Del Carlo footwear manufacture, Daniele Perra illustrated the creative principle of art, by unveiling the operations underlying a work and by having its origin directly unfolded by authors: ten auto-videos, interviews of international artists, who were all born between 1968 and 1978 and have recounted their works, spoken about their creative research and about their projects. ‘A show without works’ to trigger a reflection on the dynamics underlying the work of art and to shift the focus of attention from the accomplished work to the work in progress, to its invention, development and realisation. Di edizione in edizione Pitti propone una rinnovata selezione di collezioni di abbigliamento e accessori dal forte contenuto di immagine e di stile, in sempre nuovi allestimenti; 10 le sezioni che si rifanno ai tre filoni della manifestazione: Classico, Informale e d’Avanguardia; i New Beats con le collezioni che debuttano al Pitti Uomo, il Pitti Immagine Rooms e tre eventi speciali: “L’altro Jeans”, “Il faut laver le jean de ses idées”, e il concerto Pitti Jun-E-motion e Raf Simons 1995-2005. Infine la 61esima edizione del Pitti Immagine Bimbo dal 1 al 3 di Luglio e la sesta edizione del Vintage Selection dal 6 al 9 Luglio 2005. www.pittimmagine.com
Pitti June 22-25 2005. Florence, Fortezza da Basso Pitti Uomo is the men’s fashion show which every year opens the season of fashion events in Europe and throughout the world. Organised by Pitti Immagine, this 68th edition of the event will no doubt confirm the ever increasing number of visitors of the last six years. From edition to edition Pitti proposes a renewed selection of design and image-oriented clothing collections and accessories in ever changing displays. Ten sections to illustrate the three main trends: Classic, Casual and Ultra Modern. The New Beats with collections that make their debut at Pitti Uomo, Pitti Image Rooms and three special events: ‘The Other Jeans’, ‘Il faut laver le jeans de ses idées’, and the concert Pitti-Jun-E-motion and Raf Simons 1995-2005. Finally the 61st edition of Pitti Immagine Bimbo from July 1st to July 3rd and the sixth edition of Vintage Selection July 6-9, 2005.
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SPORTSOXYSHOT “Bere” una boccata d’aria…o meglio di ossigeno. Arriva ora dall’Australia la bevanda corroborante e carburante, anch’essa “indispensabile” (?) nella produzione di energia: Sports OxyShot. Un supplemento di ossigeno da convertire in un immediato potenziale energetico, per combatterne il debito nei momenti di massimo sforzo e permettere un pronto recupero di risorse energetiche. Assolutamente raccomandato alle persone a cui “manca l’aria”! E forse qualcos’altro. THE NATURAL OXYGENE BOOST! www.sportoxyshot.com SPORTSOXYSHOT To have a breath of fresh air… or better a shot in the arm. Straight from Australia a refreshing, strengthening drink, ‘indispensable’ for energising the body: Sports Oxyshot. A supplement of oxygen to be turned into immediate energy potential, to compensate for the lack of it when you are under pressure and to allow a prompt recovery of energy. Absolutely recommended for people if they feel breathless! Or lacking something else. THE NATURAL OXYGENE BOOST!
Mod. Fashion Fever Alcuni la chiamerebbero “barbiessima”!!!
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Tao Comme des Garçons A silent debut. A romantic assortment of knitwear and lingerie, a taste for combining and welding them and for making them stand out and match: that’s what Kurihara Tao stands for. Draw strings, corsets, padded buttons and lace literally make this young talent’s collection delightful: a talent who can still blush when dealing with such romantic details. After her professional apprenticeship in Watanabe’s studio, Tokyo, the stylist promises to explore a single concept each season. Tao Comme des Garçons.
Tao Comme des Garçons Silenziosamente debutto. Romanticamente intrecciare maglia e lingerie, fonderle e mescolarle, farle uscire, inserirle: Kurihara Tao. Lacci, corsetti, bottoni imbottiti e merletti deliziano letteralmente l’elaborata collezione di questo giovane talento che è ancora capace di arrossire di fronte a tali “romantiche effusioni”. Cresciuta professionalmente nello studio di Watanabe a Tokyo, promette di esplorare un singolo concetto per ogni stagione. Tao Comme des Garçons.
Many covers! Many persons! Many artists! Next Cover? Artist: Jean-Charles Blais, Gilbert&Georges, Ben, Pierre Huyghe, Takashi Murakami, Willia, Wegman, Jean Marc Bustamante, Annette Messager e Tony Oursler Designers: Ron Arad, Andrée Putman, Ingo Maurer, Ettore Sottsass, Ross Lovegrove, Tom Dixon, Philippe Starck, Marc Newson, Matali Crasset, Michele De Lucchi e Marcel Wanders Art Directors: Philippe Decoufle, Robert Wilson Choreographers: Caroline Carlson Film Maker: Peter Greenaway, Pedro Almodovar Illustrators: Moebius, François Berthoud Photographers: JB Mondino, Nan Goldin, Peter Lindberg, Gabriele Basilico, Deidi von Schaewen, Massimo Vitali, Michel Comte e Olivo Barbieri www.modemonline.com
5° Summer Festival of Futuristic Dance Music 25 Giugno 2005 Dalle 20:00 alle 8:00 The Lisbon Fashion Week: Moda Lisboa This seems to be the correct definition for this showcase with the latest hits in Portuguese fashion. In the Fashion Week headquarters, at Armazém Terlis, a new, fantastic scenery has been created in a space where the dream of a city within a city unfolds, a site – or rather a non-site – where spectators browse. As you watch the collections and walk about the different spaces where the event is held, scenes from reality as in Lars Von Trier’s Dogville, you feel you are watching a movie and that your are one of its characters. The 25th edition of Moda Lisboa proposes 3 different kinds of fashion: that of older creators, with a considerable background, that of stylists who have worked for ten years and propose a mix of irreverent casual wear, and the latest generation of fashion designers, at their 5th or 6th collection who express their ideas in a conceptual way. Three different routes that lead to a single inspiring place. luisa santos www.modalisboa.pt
www.las
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The Lisbon Fashion Week: Moda Lisboa Moda Lisboa pare essere la definizione giusta per questa vetrina degli ultimi successi della moda portoghese. Presso la sede della Fashion Week, a Armazén Terlis, è stato allestito uno scenario nuovo e fantastico in uno spazio dove si realizza il sogno di un città dentro la città, un luogo, o piuttosto un non luogo, dove i visitatori si avvicendano. Guardando le collezioni e camminando nei diversi spazi dove la mostra ha luogo, squarci di realtà come in Dogville di Lars Von Trier, pare quasi di star guardando un film e di essere uno dei protagonisti. La venticinquesima edizione di Moda Lisboa propone tre tipi di moda: quella dei creatori più esperti, dal background considerevole, quella degli stilisti che lavorano da dieci anni e propongono un mix di capi casual e irriverenti, nonché l’ultima generazione di stilisti, alla loro quinta o sesta collezione che esprimono le loro idee in modo concettuale. Tre diversi percorsi che portano ad un’unica meta esaltante.
10000 mq2 di spazio extraurbano, nell’aeroporto di Divaca ( la c va quella con la piccola v sopra), Slovenia, ospitano la quinta edizione del Meet Me, l’ormai storico festival nel cuore dell’Europa; Explicit Musick offre un’ampia selezione di set dei più importanti dj della scena della musica elettronica, garantendo un evento musicale dal valore altamente professionale, in 12 ore di musica: Richie Hawtin, Sasha, Desyn Masiello, Viper XXL, Pet Duo… Meet Me come incontro, come ascolto, come esperienza musicale, fisica e mentale. Meet Me come Convert To Love 5° Summer Festival of Futuristic Dance Music June 25th 2005 from 8 p.m. to 8 a.m. A 10,000 square-metre out-oftown space. Slovenia. The 5th edition of Meet Me. Explicit Musick offers a wide selection of the most important djs of the electronic music scene. Music non-stop for 12 hours: Richie Hawtin, Sasha, Desyn Masiello, Viper XXL, Pet Duo… Meet Me as an opportunity for meeting and listening, as a musical, physical and mental experience. Meet Me Convert to Love www.meet-me.com
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Mug Anno 5 numero 9 Giugno 2005 Registrazione Tribunale di Treviso n. 1141 del 26/09/2001
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Francesca Nalesso e Marta Pietrogiovanna, Andrea Pietkiewicz e Imma, Caroline Ingham, Ezio Barbaro, Andrea Pilastro, Andrea Greci, Antonio Cristaudo, Roberto Ruta, Bruno Bordese, Michela Maj, Gianmaria Valente, Baiguera, Tim, Vincent Vantomme, Sandrine Serre, Orietta Pellizzari, Karine Mayran, Abby Cornelius, Kirsty Sanderson, Antonio Mastrorocco, Adele di Consorzio Creativo Library, Alessandro Ardenzi, Ivan Maiolo, Lavinia Turra, Luana Dardi, Francesco Dal Bò, Carlo Parenti, Luigi Pierro, Roberto Del Carlo, Walter Savio, Sebastiana e Sara Cordero, Coco Hermsen, Ralph Anderl, Davide di Ic! Berlin, Alain Arias-Misson, Famiglia Dolfato, Gianni Possagno, Simone Poletti, Andrea Cernigliaro, Rossana, Adriana, Maurilio, Gruppo A12, Giovanni Antonini, Sabrina Tubia, Paolo di Montegnacco, Francesca Dell’Antoglietta, Annika Mc Veigh, Adriano Rossi, Melanie, Alessio Orsi, Silvano Ferri, Wanni Di Filippo, Luciana Stoppini , Giovanni Corti, Fabio Longo, Michela Opizio, Silvia Menegatti, Luigi Bonotto, Giovanni e Lorenzo Bonotto, il Console Generale d’Australia Peter Kane, Valentina D’Urso, Simon P Lock, Stefano Depentor, Elisabetta Bettucchi, Paolo Dall’Aglio, Augusto Romano, Dario Marangon, Renzo Rosso, Adriano Goldschmied, Antonella Viero, Silvia Rebuli, Cristina Andresano, Antonella Rossi, Roberto Roncalli, Luigi Mezzasoma, Barbara Minetto, Patrizia Spinato, Daniele Franceschini, Silvio e Franco Antiga, Alberto Del Biondi, Susanna Enrico Gansin, Barbara Kramer, Ed Mandelbaum, Belinda Perez, Jonathan Turner, Vic Caserta, Ninì, Samira El Boujidi Cherif, Caroline Regat, Julien Delaunay, David Polisano, Rosa Manno, Gianna Buongiorno, Omar Martini.
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"Madames et Monsieurs: Dries Van Noten!"
Gol den anni ver sary
L’occasione di incontrare il lavoro di Dries Van Noten avviene ogni qual volta in redazione amiamo raccogliere il pensiero, per astrarci dalla meccanica del fare ed andare alla ricerca di uno spazio d’attenzione, di sospesa tranquillità. Perciò l’occasione dell’uscita del libro che ne festeggia le 50 collezioni, "Golden Anniversary", dal primo show per l’Uomo nel 1992 sino alla recente collezione Donna della primavera-estate 2005, rappresenta una frattura spazio/temporale cui infilarsi alla ricerca di una quiete interiore mista alla sorpresa di ri-scoprire le creazioni dello stilista belga. Passando dalle pagine dorate di questa raccolta si ha modo, come aprendo una vecchia scatola di ricordi, di rimanere stupiti dalla metodicità calibrata, in misura e
qualità, di ogni scelta estetica: dai tessuti ai loro abbinamenti, dai tagli alle trame, dai colori alla scelta delle location per le sfilate, il tutto interpretato con l’ironia fiamminga che ne percorre ogni sfumatura. Sfogliare le 50 collezioni in un salto unico dà l’idea di assistere ad una collezione infinita, che dai primi anni novanta ci ha espresso mutevolmente lungo orizzonti riconoscibili, un’idea di moda capace di accenti formali, cromatici e materici squisitamente raffinati: per coloro cercano in un capo non un prodotto ma l’espressione del proprio mood interiore! Una collezione lunga 14 anni, che ha nelle atmosfere care a Bruegel e Van Dyck il filo che incornicia una precisa idea di stile. Capace di creazioni lontane dagli eccessi, forti un’immagine mai arzigogolata e rivolta allo sterile
piacere del “sé” ma protesa a rappresentare il capo come espressione di una vestibilità legata al momento e alla necessità. Dries Van Noten ci piace per la capacità che ha di esprimere idee e concetti usando la parole al posto giusto: il colore, la cucitura, il ricamo, la trama, e poi i fiori, gli inviti, i luoghi, la luce, quindi ancora i tagli, le forme, il disegno, gli accostamenti per poi rimanere rapiti dal dettaglio di un tacco, di un risvolto, di uno sguardo, dal movimento del braccio. Questo libro, come nelle carte del 1500 di Gerardo Mercatore, rappresenta un’illusione di mondo, riesce a dare un’idea precisa di una geografia interiore che coglie nei capi di Dries Van Noten l’espressione di un valore calibrato.
When we feel the need to concentrate in our newsroom and detach ourselves from the routine of work to find a new focus of attention in tranquillity, we inevitably resort to Dries Van Noten’s works. The issue of “Golden Anniversary”, the book which celebrates the stylist’s 50 collections. From the first Men’s collection in 1992 up to the latest spring-summer 2005 women’s collection, was the ideal time and space domain where to enjoy quietness and the surprise to rediscover the Belgian stylist’s creations. As we leaf through the golden pages of the book we experience the same emotion that we feel when we open a box of keepsakes, and we are surprised at the quality and measured method of each aesthetic choice of his: fabrics, cuts, textures, colours, the overall matching, the
selection of show locations, everything is interpreted with an all-pervading Flemish irony. To go through the whole of the 50 collections means to revisit the endless sequence of creations which, since the early ‘90s, have embodied a changeable yet recognisable idea of fashion, realised in refined forms, colours and materials for people who want to express their inner moods through garments rather than consider them as mere products. A 14-year collection whose style finds its amazing correlative in Bruegel’s and Van Dyck’s atmospheres. Dries Van Noten avoids extremes, his creations are never over-elaborate or self-complacent, but are aimed at providing items to wear under precise time and life circumstances. We like the stylist for his capacity to ex-
press concepts and ideas through the right elements: colour, sewing, embroidery, and then flowers, invitations, places, light, besides cuts, forms, design, and the ability to match them all; such details as a heel, a cuff, a look, the movement of an arm... are something we find intriguing. Like in Gerardo Mercatore’s XVI century maps the book suggests the illusion of a world and succeeds in conveying the precise idea of a geography of the mind where Dries Van Noten’s creations stand out for their measured value.
above: "Golden Anniversary", Book, Dries Van Noten
www.driesvannoten.be
GREEN TEA HOUSE Green Tea House is a restaurant, a tea room and an art gallery. A place where nothing is shouted, and everything is suggested in a tone of gentle surprise. It is a neo-smart place where our senses and emotions are stirred and art characterises each single object. You can sit on a chair with a tentaclelike, upward-leaning back, or sprawl in huge red armchairs dotted with velvet roses. Their artful skill in setting the table enables you to experience new ways of picking food from the very special dishes. Colour plays a decisive role in letting you recognise the different tastes and flavours. The light from candle-shaped lamp holders with transparent wires suspended in the air conjures up a mystical atmosphere. The act of eating is turned into a performance within an art installation, repeated at each meal, in which dinner guests take part as they eat.
www.cakegirl.com.cn
FASHION CAKES It is not a restaurant, but a magazine about cakes, a periodical to make the new Chinese middle classes dream. Cakes for every occasion to be found at every confectioner’s; a wealth of decorations with which middle-class Chinese FASHION CAKES can show they have Non è un ristorante, ma una westernised and can rivista che parla di torte. Una celebrate the new raccolta periodica per far modernity in a very sognare la nuova classe media. Torte per tutte le occasioni dove spectacular way. Here’s one il cinese medio può mostrare la of contemporary China’s many facets. ricchezza decorativa della sua occidentalizzazione. Si trova in tutte le pasticcerie. Per festeggiare la nuova modernità, nel modo più spettacolare possibile. Anche questo rappresenta la Cina contemporanea.
Vegan Glam experience at PURE LOTUS Organic Health Beverage, Auspicious Teas, Food for the mind and soul. Innovative presentation at table with seasonal changes of colour: pink in spring, blue on feast days, yellow, red and so on, with the creation of ever different atmospheres whose pure vegan philosophy is extended to food. The drinks contain such detoxicants as A, Bl, B2, C and D vitamins to prevent short-sightedness, ageing, anaemia, low blood pressure and to strengthen the heart. If you don’t finish your dish you will be given your leftover food in a nice wooden box with real leaves at the cash desk.
GREEN TEA HOUSE Green Tea House è: ristorante, sala da tè, galleria d’arte. Nulla è urlato, tutto è suggerito con delicata sorpresa. E’ un ambiente neo-elegante, dove sollecitare le esperienze sensoriali ed emozionarsi. L’arte tocca ogni cosa che appartenga a quel luogo.
www.greenteahouse.com.cn
Seduti su una sedia con lo schienale che si protende verso l’alto come un tentacolo, oppure semisdraiati su enormi poltrone rosse ricoperte da rose di velluto. L'ARTE DI APPARECCHIARE LA TAVOLA permette di sperimentare nuovi modi per prendere i bocconi di cibo dai particolarissimi piatti. IL COLORE _ determinante per riconoscere i diversi sapori e odori. L'unica LUCE creata dalle candele sospese con cavi trasparenti nell'faria evoca atmosfere mistiche. L'atto del mangiare si trasforma in una pieces all'interno di un'installazione d'arte. Il commensale, nell'atto di mangiare diviene parte dell'installazione d'arte, che si ripete ad ogni pasto.
Vegan Glam experience at PURE LOTUS Organic Health Beverage, Auspicious Teas, Food for mind and soul. Innovative presentazioni a tavola che cambiano periodicamente in base al colore della stagione, tutto rosa in primavera, tutto azzurro durante le festività, giallo, rosso e così via creando un’atmosfera sempre nuova. In pura filosofia vegan, anche nel rispetto del cibo. Le bevande contengono elementi disintossicanti, come vitamine A B1, B2 , C e D, per proteggere gli occhi contro la miopia e contro l’invecchiamento, contro l’anemia e la bassa pressione arteriosa, rinforzando il cuore. Se non si finisce la propria pietanza, alla cassa vi verrà recapitato un bellissimo pacchetto (in legno e foglie vere) con il cibo non consumato!
Telephone: 010 65923627
Laguiole prima che he u aziendale è scorre nei luoghi e tra
terra, nei momenti di preghiera; sul nodo, nello stacco tra manico e lama, nella parte dorsale si legge una piccola ape in differenti forge, o anche una conchiglia, la testa di toro, un’ancora, un grappolo d’uva, la testa di cervo, la margherita o una farfalla… e poi i manici differenti per forma e disegno, nei materiali (pointe de corne o amourette, aluminium o bakelite) e nella grossezza d’impugnatura, alcuni ad accogliere il “verme” che funge da cavatappi. Su ogni lama viene stampato il marchio collettivo Laguiole Origine Garantie, che rappresenta re gli artigiani dell’area geografica ra Laguiole che si riconoscono nel disciplinare che certifica con n precisione e rigore l’alta osservanza dei dettami per la fabbricazione di questo speciale ec coltello: così da offrire ai selezionati ez clienti un prodotto non co ontraffatto tr o copiato. Un La U Laguiole: si parte dalla lama stampata in pressa, in acciaio XC 75 o 440 A in (l’acciaio l chirurgico con un punto di Rockwell di 57), o l’acciaio T12, R svviluppato in esclusiva per FORGE DE LA AGUIOLE dalle Acciaierie Bontperthuis ch he garantisce durabilità e inalterabilita del filo. Le vrai Laguiole, ça se forge. L’’ L’acciaio, lavorato ad alte temperature co osì da garantire alle molecole maggiore coesione, co es si “addolcisce nel carattere” , quin uindi viene temprato per garantirne la du urezza e la durabilità, e poi molato per co onferirne il taglio ed il filo, con un co ontinuo e ripetuto passaggio manuale…à laa mode de Laguiole: e le mani? Le mani ora sono quelle dei sapienti artigiani di Laguiole a dare forma e consistenza ad La un sogno, a passare e ripassare e ripassare la lama sul disco abrasivo, mani che hanno dato il sangue imparando a affilare, pulire, far brillare ed assemblare tutte le parti di questi coltelli. Mani che lavorano ed amano il loro lavoro, che amano il contatto con la materia così da modellarla, plasmarla: l’acciaio della lama e dei particolari, il corno lucido o il legno caldo dei manici… E domani saranno le nostre mani a vivere di questo sogno.
presa
fatta di memoria e d’ persone e di lavoro. Una storia raccontata co on pass on passione ass one in ogni coltello, in ogni manico, co, in n ogni dettaglio: il sedimento dell sapere, legato all’innovazione dei tempi ma cos costruito ancora del lavoro rigorosamente mente manuale ma di ogni parte. E quindi le persone: capaci capaci di infondere in ogni lavorazione il sapere d di centina centinaia a di anni di esperienza coltellinaia, di donare il gusto ed il sapore ad d un og oggetto che h riassume in se l’atavico spirito del “coltello”, come oggetto d’uso quotidiano, da conservare in tasca, sempre. Il racconto di Laguiole passa attraverso questo sentire, ancor prima di elencare materiali, lavorazioni e forme, si inbeve della storia delle persone più che dei resoconti aziendali e dei freddi numeri economici. E lo si comprende sempre più scovando i dettagli e scoprendone il significato: sul manico in corno la rappresentazione di una croce latina, necessaria ai campesinos che ad essa guardavano, piantato il coltello a
www.forge-de-laguiole.com
De génération en génération, de l’ami à l’ami, en échange d’una piècette pour ne pas rompre l’amitié, le Laguiole se transmet, s’offre, se conserve et avec lui, toute une mémoire vive passe de poche en poche, d’imaginaire en imaginaire... Besides being an enterprise, Laguiole is first of all a history of generations whose life has taken its course across French places and villages at the foot of the Aubrac Massif, a history made of imagination and memory, of people and work. A history reflected in each knife, in each handle and detail; knowledge sedimented in know-how, linked to the innovations that time has brought along, but still applied to rigorously handmade items and their single parts. As for the people, they are craftsmen who can pour into each handmade detail their century-old skill of knife-making, and give taste and flavour to an object that sums up the age-old meaning of a knife, as an object for daily use, always to be kept in the pocket. The story of Laguiole is based on this lore and, even before consisting of materials, forms and techniques, it mirrors the history of the people rather than firm reports and cold economic data. Something that can be understood by browsing into details and by finding out their meaning: a Latin cross engraved on a horn handle, for peasants to watch when praying after sticking their knife into the ground, a small bee in different
shapes engraved on the joint between the handle and the blade, or a shell, a bull head, an anchor, a bunch of grapes, a deer head, a daisy or a butterfly….the handles in different forms and designs, the materials ( pointe de corne or amourette, aluminium or bakelite), the thickness of the handles, some of which also have a corkscrew. Each blade bears the printed stamp LAGUIOLE ORIGINE GUARANTIE, representing all the craftsmen in the Laguiole area who accept the specification that rigorously certifies that knife-making guidelines have strictly been complied with, so as to offer customers an original product and protect them from forgeries. A Laguiole starts from its pressed blade, in XC 75 or 440 steel, (surgery steel with 57 Rockwell point), or in T12 steel, exclusively made for FORGE DE LAGUIOLE by Bontperthuis Steelworks which guarantee the durability and resistance of the cutting edge. ‘Le vrai Laguiole, ça se forge’ (a real Laguiole is forged). The steel, wrought at high temperatures so as to ensure molecular cohesion, is somehow ‘softned’ in character, then tempered to ensure hardness and durability, and eventually repeatedly whetted by hand to make a perfect cutting edge…’à la mode de Laguiole’ (the Laguiole way). What about the hands? The hands are those of Laguiole’s skilled craftsmen which give shape and substance to a dream, as they smooth the blade again and again on the grinding stone, hands that have given their blood while learning how to sharpen, clean, polish and assemble the parts of knives. Hands which love their work and the contact with materials so as to give them shape, the blade steel and the details, the shining horn or the warm wood of handles… Tomorrow your hands will experience this dream.
I nostri coltelli da cucina sono progettati da David Mellor e prodotti al Round Building, la nostra moderna fabbrica costruita a questo scopo nel Parco Nazionale del Peak District, a Hathersgae presso Sheffield. Si tratta di una serie di coltelli da cucina in acciaio inossidabile decisamente professionali che sfruttano gli ultimi progressi tecnologici per ottenere una forma scultorea unica. Le lame sono interamente forgiate con acciaio al carbonio di alta qualità che permette una affilatura ideale. E’ stato elaborato un processo di doppio indurimento per assicurare la resistenza alla corrosione delle lame. L’alto livello di abilità manuale della finitura conferisce ai nostri coltelli la loro peculiare qualità. L’attenzione posta sul rapporto del peso della lama e del manico fa sì che, una volta in mano, i coltelli siano perfettamente bilanciati.
Wusthof deserves a place in the world annals of knife making as its two-century-old manufacture has contributed to the features and the formal changes of the kitchen or cook’s knife. We have chosen the model from the line ‘Classic’, a forged knife, with a high carbon, stain resistant steel blade according to the well-known ‘Wusthof formula’. Its laser-controlled cutting edge guarantees functionality and durability. Any other word is unnecessary!
David Mellor Kitchen knives Sheffield, UK
Area di provenienza: Giappone
Designed by David Mellor and manufactured at the Round Building, our purpose built modern factory in the Peak District National Park at Hathersage near Sheffield. This is a really professional collection of stainless steel kitchen knives exploiting the latest technological advances to achieve a unique sculptural form. Blades are fully forged from a high grade carbon steel, giving the ideal cutting edge. A double-hardening process was evolved to ensure that the blades are corrosion resistant. The degree of hand craftsmanship in the finishing gives these kitchen knives their special quality. Attention to relative weight of blade and handle ensures a perfect balance in the hand.
Wusthof Dreizackwerk Solingen, Germany
Prodotti in Giappone, questi coltelli sono il risultato di un processo manifatturiero unico che porta l’acciaio VG10 con alto contenuto di carbonio e l’inox a più piegature fino ad ottenere 32 stati e una durezza di 59-60 Rockwell. Il filo lucidato a specchio e la durezza dell’acciaio garantiscono una lunga durata dell’affilatura, praticata da un solo lato, superiore a qualsiasi acciaio non rivestito. La lama triangolare con tallone pronunciato, consente una buona manovrabilità nel tagliere così da aiutare nell’eseguire un taglio di precisione e accuratamente fine.
Wusthof appartiene di diritto alla storia della coltelleria mondiale, avendo contribuito, in circa 200 anni di manifattura, a determinare i caratteri ed i mutamenti formali/costruttivi dello strumento principe: il coltello da cucina o coltello da cuoco. Abbiamo scelto il modello della linea Classic, coltello forgiato, con lama realizzata in acciaio High carbon/stain resistant secondo la nota “Wusthof steel formula”. Il filo del tagliente viene controllato al laser per garantire la massima funzionalità di taglio e tenuta nel tempo. Ogni altra parola risulta superflua!
Siamo nel cuore della Francia: nel cuore della storia della coltelleria, ove il nome dei fratelli Sabatier segna, sin dal 14° secolo, le tappe più importanti dell’evoluzione del coltello: contribuendo a migliorare la forma e ad evolvere la qualità manifatturiera, con particolare attenzione alla funzionalità ed alla manutenzione post-vendita di ogni tipo di lama da taglio. Per Sabatier Frères il coltello è lo strumento da taglio in tutte le sue accezioni d’uso: da cucina, da tavola, da giardinaggio, per macellai, per uso militare. E tale concezione ha permesso di accumulare un’esperienza non comune nella lavorazione ancorchè nel disegno di tutte le parti nelle quali si compone un coltello, sia esso forgiato o tranciato. Il coltello da cuoco qui scelto ha un design impareggiabile, disegnato dal tempo e dall’esperienza: passando attraverso 700 anni di storia ha subito tali e tanti cambiamenti ed aggiornamenti da rimanere sedimento di un sapere senza eguali.
Hane Ba significa “feather blade” in giapponese. La caratteristica fondamentale risiede nella leggerezza. Il peso incredibilmente contenuto rispetto al tradizionale coltello in acciaio crea per un attimo l’illusione di vivere in quasi totale assenza di gravità. Le lame Hane Ba si ottengono mescolando sapientemente polveri di titanio, argento e micro polveri di carburi metallici. Il composto ottenuto viene sottoposto ad un sofisticato processo di pressatura e sinterizzazione che ne esalta le peculiarità costruttive. L’elasticità della lega di Hane Ba capovolge l’idea secondo cui una lama dura tende ad essere fragile e una lama con lunga tenuta del filo è difficile da affilare. I coltelli hane Ba sono capaci di nasconderci ancora qualcosa: uno speciale film di ossido di titanio cristallizzato che, grazie alla sua funzione fotocatalitica, attiva lo straordinario potere germicida dell’argento…basta solo esporlo alla luce.
Created in 1985 by Komin Yamada, Global is a knife that most renowned world chefs use. The excellent balance of its parts - the handle is hollow - accounts for the lightness of a knife characterised by regular profiles and by the absence of joints. The quality and value of this tool explain why the Japanese liken it to a Samurai sword. The blades are in Molybdenum-Vanadium cold tempered stainless steel, hardened at C 56°-58° Rockwell; rust, spot and corrosion resistant, they have a cutting edge which lasts longer than any other steel blade. Selected at countless exhibitions and illustrated in the 1991 International Design Year Book, it has been awarded lots of prizes.
Global Giappone
In the very heart of France and of the knife-making area, the name of the Sabatier Brothers has since the XIV century marked the most important stages in the evolution of this instrument and made an important contribution to the improvement of its shape and quality, with particular emphasis on functionality and on the maintenance of all sold cutting blades. For Sabatier Frères the knife is the all-round cutting tool: for the kitchen and the table, for gardening, butchers and for military use. Their conception enabled them to acquire a special skill in the design and manufacture of all the parts of both sheared and forged knives. The beautiful design of the cook’s knife we have chosen is the outcome of time-acquired experience; through endless updating and changes its seven-century tradition has developed their unparalleled know-how.
Sabatier Frères Thiers, Francia
Hane Ba Giappone
Hane Ba means ‘feather blade’ in Japanese. Its basic feature lies in lightness; in fact, it is much lighter than traditional steel knives, to the extent that for an instant we are deluded into thinking we are living in a total lack of gravity. Hane Ba blades are obtained by skilfully blending titanium, silver and metallic carbide powders. The mixture then undergoes sophisticated pressing and sintering to enhance its structural qualities. The elasticity of Hane Ba alloy has completely changed the view that a hard blade tends to be fragile and one with a long lasting edge is hard to sharpen. Hane Ba knives have one more quality: a special crystallised titanium oxide film which, thanks to its photocatalytic qualities, activates the extraordinary germicidal power of silver…. All you have to do is to expose it to light
Creato nel 1985 da Komin Yamada, il coltello Global risulta fondamentale strumento dei migliori chef professionisti nel mondo: la leggerezza, dovuta ad una sapiente equilibratura delle parti (il manico è cavo!), i profili regolari e la costruzione senza giunture caratterizzano questo strumento che in Giappone è paragonato per valore e qualità alla spada del Samurai. Le lame sono costruite in acciaio inossidabile con Molybdenum/Vanadium, temperato a freddo ed indurito a Rockwell C56°- 58°, che permette di realizzare lame con tenuta di filo superiore a qualunque altro acciaio e resistere alla ruggine, alle macchie ed alla corrosione. E’ stato oggetto di numerosi premi e selezioni: su tutte l’International Design Year Book del 1991.
Coltello con lama unica in ossido di zirconio composto con calcio, magnesio e silicio che servono da collante durante il processo di solidificazione, e vengono fusi a 1750° C al fine di renderlo elastico e robusto. Questo tipo di lama, seconda in durezza solo al diamante, mantiene il suo profilo molto più a lungo rispetto all'acciaio e necessita quindi di minor manutenzione rispetto ad un coltello tradizionale. E'semplice da pulire, resiste al calore, non conduce elettricità e, poichè non arruginisce, garantisce un'igiene perfetta dei cibi. Viene scelto dai migliori chef per la capacità di non trasportare i sapori e provocare reazioni chimiche con gli elementi oltrechè per la precisione nel filo del taglio. The unique blade of this knife is in zirconium dioxide with the addition of calcium, magnesium and silicon as adhesive agents in the process of solidification and smelted at 1750° C to make the alloy elastic and resistant. This blade, second only to diamond in hardness, keeps its cutting edge much longer than steel and needs much less sharpening than a normal knife. Easy to clean, it does not conduct electricity, is heat and rust resistant and guarantees the hygiene of food. Kyocera is chosen by the best chefs in that it does not absorb flavours, prevents chemical reactions between elements and allows very precise cutting.
Similar in origin to Sabatier Brothers, Au Nain rivals with the former in the skilful production of knives. More formally tapered than the Sabatier model, the blade is obtained through shearing, and its tang is fixed in a horn handle. This model requires 15 operations in 5 stages: - shearing, to shape the blade and make three holes in the tang; - the mechanically made cutting edge; - the marking, obtained through electrolysis; - the fitting of the handle through rivets; the sharpening, traditionally done by hand.
Kyocera Giappone
Güde Messer Solingen, Germany
This cook’s knife is striking for its smooth, silvery and polished surface, has no joints and, despite the density of its material, is perfectly balanced. Chromium, vanadium and molybdenum make up the stainless, corrosion-resistant steel it is made of, and their different quantities give the blade elasticity, tenacity and hardness. The high quality and sophisticated design of the model suits an updated cook-figure perfectly.
Au Nain Saint Rémy sur Durolle, Francia
Colpisce per la sua superficie uniforme, quasi argentea, a specchio. Il coltello da cuoco è forgiato in unico pezzo, vincendo la difficoltà di garantire un perfetto bilanciamento delle parti a fronte dell’unicità della densità del materiale scelto: acciaio composto a vanadio, cromo e molibdeno, nelle quantità utili a garantire: l’acciaio stainless la resistenza alla corrosione, vinta inoltre dalla presenza della percentuale di cromo, il molibdeno e il vanadio in percentuali differenti per garantire elasticità, tenacità e durezza della lama. E’ un esemplare di elevata qualità e dal sofisticato design, che ben esprime una certa idea della figura del cuoco modernamente inteso.
L’origine è quella già descritta per Sabatier Frères con i quali Au Nain condivide l’eccellenza nella fabbricazione di coltelli. Formalmente più filante del modello dei cugini, la lama è ricavata per tranciatura ed il codolo racchiuso nel manico in corno. Per la costruzione di questo apposito modello sono necessarie 15 fasi, racchiuse i 5 momenti principali: tranciatura, per dare forma alla lama e praticare i tre fori sul codolo; creazione dell’angolo di taglio, passaggio interamente meccanico praticato su entrambi i lati della lama; marchiatura, ottenuta per elettrolisi; applicazione del manico, facendo uso dei rivetti; affilatura, tradizionalmente praticata a mano.
Realtà come quelle di Full Count, Samurai Jeans e Bobson (Mug#3) sono la dimostrazione di come il Giappone sia diventato un vero e proprio luogo di culto del denim. Dalla creatività giapponese e il recupero dei vecchi telai americani mischiati all’imprinting street newyorchese di Donwan Harrel Prps, arriva in italia, solo per pochi esclusivi negozi. “Purpose” è l’intenzione di costruire un denim perfetto, “Purpose” è l’esasperata attenzione ai dettagli nella volontà di creare un prodotto diverso dagli altri. Partendo da morbidi cotoni dello Zimbawbe, tinti esclusivamente con colori vegetali sono necessari numerosi passaggi per ottenere questo puro indigo denim dalla caratteristica cimosa viola. Un jeans, lavato a mano e asciugato al sole, dall’identità
inconfondibile che fa dei suoi 5 fly buttons, uno di colore diverso dall’altro, delle cuciture in contrasto, delle tasche anteriori foderate camou e posteriori dalla particolare ripiegatura un’impronta digitale inequivocabile. Modelli che interpretano i disegni classici del denim, dell’abbigliamento militare e western e guardano ad un fit altamente confortevole, trascendendo da ogni tipo di trend. “Purpose” come Prps.
Items like Full Count, Samurai Jeans and Bobson (see MUG N° 3) prove that Japan is a country where the cult of denims is thriving. Thanks to Japanese creativity, to the revival of old looms and that of Donwan Harrel’s New York street look Prps is presently going to appear in few, select Italian stores. “Purpose” is the intention to tailor perfect denims, the extreme care for details, the will to create a different product. This pure indigo denim, with its typical purple selvage, is obtained from soft, natural-dyed Zimbawbe cotton through a number of stages. Hand-washed and sun-dried jeans, with five fly buttons in different colours, contrasting seams, the front pockets lined with camouflage fabric and the stylish folding in the back ones: details that give the item an unmistakably handmade look. The models interpret the classical designs of denim, of military and western-style wear, are designed for comfort and are ahead of any trend. Prps for ‘purpose’. A noteworthy detail: the logos on the patch represents a beaten little angel: “bruised, never broken’.
Nota particolare: patch logata con un angioletto pestato, “malconcio, mai rotto”
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Wit h the inv ent ion of new com mu nic ativ e form s and kno wle dge , his tor ica l ava ntgar de mo vem ent s wer e abl e to lea ve trad itio n asi de and to com ple tely cha nge the con cep tion of vis ual art, and the ide as and kno wle dge the y pro duc ed wer e inh erit ed by late r gen era tion s of arti sts . The sam e stro ng, rev olu tion ary and deb unk ing spi rit per vad ing ava nt- gar de arti stic vis ion at tha t par ticu lar mo me nt in his tor y now ins pire s Rud olf Das sle r Sch ufa brik . In fac t, the ir inn ova tive thr eedim ens ion al form s and des ign , the soc ial con cep tion of the ir arti stic item s, the ir ten den cy to adv erti se, to com mu nic ate , to per sua de, rec alls the dis rup ting pow er of ava nt- gar de ach iev em ent s, jus t as the prin cip les of spo rts aes the tics , the rhy thm of oly mp ic ath lete s’ mo vem ent s, the ir acr oba tic and har mo nic qua lity wer e the bas ic val ues of the pro duc ts Rud olf Das sle r him sel f ma de ear lier on. The col lec tion sig nifi can tly dra ws on Eas tern Eur ope an cul tur es, wh ich , und er the urg e of pro gre ss, inte rna tion alis m and ent hus ias m for tec hno log y, wer e abl e to lyri cal ly inte rpr et geo me tric form s; as a res ult, the ir mo del s are ‘str uct ure d’ by ble ndi ng tota lly diff ere nt ma teri als and bor row ed pas t mo tifs in det ails ach iev ed thr oug h hig hly tec hni cal sol utio ns. Sys tem atic , gra phi cal ly mu ltilay ere d con stru ctio ns wh ich con vey the com pos ite spi rit tha t ma kes Rud olf Das sle r Sch ufa brik out sta ndi ng in the wor ld of spo rts foo twe ar.
Lavinia Turra Nous Sommes Histerique
Incontrare Lavinia Turra è come fare un tuffo negli angusti spazi delle sartorie del secondo dopoguerra, è come rimanere ad accarezzare ripetutamente il tessuto del vestito della mamma, scoprirne il valore del filato, la preziosità del ricamo, la giocosità di un bottone. Incontrare Lavinia Turra vuol dire lasciarsi trasportare in un viaggio nella femminilità tout cour, fatta di mescolanze e di intromissioni, di contrasti e dissonanze. Vuol dire parlare di femminilità per metafore, di una donna capace di leggersi diversa, forte e profonda. Di una donna coraggiosa dei propri lati nascosti, più intimi e sicuri. Incontrare Lavinia Turra è cogliere il vero valore dei tessuti, delle lane e dei ricami che per lei, sin dai suoi inizi, hanno riservato aziende come Zibetti-Orsini, Tessitura Verga, Luigi Broggio Casero. Incontrare Lavinia Turra è scoprire il coraggio della curiosità che porta a guardare oltre i confini, al di là dei limiti di un contesto sempre troppo piccolo per essere il mondo, ma grande a sufficienza per essere il nido di ritorno. Incontrare Lavinia Turra è condividere la profondità di un’idea che si costruisce con la sapienza delle mani, del disegno, del ricamo, del taglio… dello sguardo rivolto ad un’idea di donna capace di danzare tra un passato couture, un presente ricerca, un futuro… Incontrare i modelli di Lavinia Turra per Nous sommes Histerique vuol dire affidarsi alle sensazioni delle proprie mani lasciate accarezzare, toccare, strofinare, tastare, plasmare, modellare: vuol dire innamorarsi di un capo per “ritornarci” dopo tempo, sicura di ritrovarci una certa idea di donna. Per tornare a frequentare un lato della propria identità, del proprio io.
To meet Lavinia Turra is like plunging into the cramped spaces of post-war dressmakers’ workshops, or feeling again and again the fabric of our mother’s dress, to discover the value of the yarn, the precious embroideries, the playfulness of a button. Meeting Lavinia Turra is to let ourselves be carried away on a journey into real femininity with its medleys, intrusions, contrasts and clashes. It means speaking about femininity through metaphors, about a woman who can see herself as different, strong and profound; about a woman who accepts the sound, hidden and inmost sides of her personality. To meet Lavinia Turra is to grasp the real value of fabrics, wool materials and embroideries which, since she began her activity, have been produced for her by firms like Zibetti & Orsini, Tessitura Verga, Luigi Boggio Casero. To meet Lavinia Turra means to share the depth of an idea realised by hand and through design, embroidery, and cut… thanks to a conception of woman halfway between the past of couture, the present of research and the future… To see Lavinia Turra’s models for Nous Sommes Hysteriques is to rely on the sensations of our hands as they stroke, touch, rub, feel, shape, model; it is to love an item of clothing and to enjoy it again after some time with the confidence that it will embody a certain idea of woman. A way to discover one side of our identity, of our self.
www.laviniaturra.it
"…On the corner is a banker with a motorcar The little children laugh at him behind his back. And the banker never wears a mack In the pouring rain, very strange…" Penny Lane - Beatles
La storia di Scozia è singolarmente tracciata nei solchi di continue e sanguinose lotte tra le numerose famiglie appartenenti ai diversi clan; dalla salita al trono di Re Malcolm IV in poi, nel lontano 1160, il legame per i Mackintosh con la famiglia reale fu sempre più forte: secondo alcuni tanto da discendervi direttamente. Un destino dunque racchiuso già nello stesso nome, “figlio di Toiseach”, un capo, un leader: per una stirpe di uomini capaci di essere protagonisti tanto nella scena politica quanto in quella militare. Un Mackintosh sempre in prima linea: nelle battaglie, in campo medico e nei circoli letterari, fino ad arrivare a quel Charles che creò il prodotto di cui ancora porta il nome questa azienda. Nel 1823 Mackintosh infatti ottenne la possibilità di brevettare un tessuto assolutamente impermeabile, prodotto dall’unione di due strati di stoffa, incollati uno all’altro con una soluzione di gomma e nafta; in pochi anni perfezionò questa tecnica al punto tale da poter cominciare a produrre indumenti con questa particolare fattura, realizzando quello che passò alla storia come il “Mackintosh”: il soprabito per antonomasia! Agli inizi del XX° secolo fu ridisegnato nella sua linea e aumentò sensibilmente il numero di modelli proposti: lo conosciamo nelle versioni trench e in quelli con cintura, di ispirazione militare, nei soprabiti da pioggia e nei modelli corti. Campiture piene, trame e motivi colorati, linee morbide ma precise, dettagli senza tempo che grazie al loro fascino rendono ancora oggi inconfondibile questi capi, naturalmente scozzesi.
MacIntosh www.mackintoshrainwear.com
The history of Scotland is the peculiar result of the endless, bloody struggles between countless families belonging to different clans; since King Malcolm IV’s accession to the throne in 1160, the Mackintoshes have been more and more strongly linked with the Royal Family, to the extent that some say they are their direct descendants. A fate written in the very name ‘the son of Toiseach’, a chief, a leader: of a line of men bound to be prominent both on the political and the military scene. A Mackintosh always in the front line: at war, in the medical field, in literary circles, up to Charles who created the item of clothing whose name the firm still bears today. In 1823, in fact, Mackintosh succeeded in patenting a rainproof material, obtained by gumming two layers of fabric with a solution of rubber in naphtha. In the span of a few years he perfected his invention to the extent that he was able to produce garments out of it and realised the ‘Mackintosh’ which went down in history as the raincoat ‘par excellence’. Early in the XX century the ‘Mackintosh’ was redesigned and the number of models increased considerably: today it comes in the trench versions, in the ones in military style with belt, in the raincoats and in the short models. Full backgrounds, colour textures and motifs, soft but precise lines, timeless details which, thanks to their charm, still make the items unmistakably….Scottish, of course.
John Smedley
Top quality is a must in the items produced by Lea Mills’ renowned firm at Eccellenza prima di tutto nella produzione di questa prestigiosa azienda Matlock, Derbyshire. di Lea Mills, Matlock nel Derbyshire. Just a few years after it was set up, John Smedley and Peter Nightingale Sin dalla fondazione del brand, John Smedley e Peter Nightingale decisero di decided to rely on a selection of the best available materials for their puntare ai migliori materiali disponibili per le loro maglie e ancora oggi, più di knitwear, a policy that points to their ancient know-how even today, two due secoli dopo, quelle scelte rimangono testimonianza di un sapere atavico: centuries later: from Sea Island cotton yarns to Alashan Cashmere and the far dai cotoni della Sea Island, attraverso l’Alashan Cashmere fino alle estreme off lands of Merinos in New Zealand. lande delle Merino neozelandesi. We have already fully reported on the yarns and the manufacture of Abbiamo già approfondito la realizzazione dei filati e della manifattura di imperceptible but highly functional details that each item can boast, besides dettagli impercettibili ma altamente funzionali di cui ogni capo si fregia, oltre the careful colour matching which enable John Smedley items to strongly alla costante attenzione negli accostamenti cromatici che permettono alla express at first sight their sober and elegant style. produzione John Smedley di poter esprimere con immediatezza e forza uno stile The very items enable us to get to know the firm, as they are unique élite sobrio ed elegante. Il prodotto stesso è il veicolo per conoscere questa azienda: products which guide us into the tradition of English knitwear. Their value lies strumento unico e privilegiato che ci guida nella tradizione della maglieria in the feel that illustrates their technique better than any word, a know-how inglese. Il valore si nasconde nella sensazione tattile che meglio di ogni parola whose essence is tradition and makes the firm renowned the world over. sa descrivere una tecnica: un sapere che riconosce nella tradizione l’essenza che What lies behind the sobriety and high wearability of their knitwear is its fa di questa azienda un riferimento nel mondo. planned simplicity: the production cycle lasts three weeks, the time required Dietro alla loro semplicità e ad un’elevata indossabilità queste maglie to go through the various stages of such top articles. Suffice it to think that nascondono una complessità progettata: la manifattura di questa eccellenza si one of the most crucial stages in the manufacture is the finishing, obtained sviluppa su tre settimane, un tempo indispensabile alle lavorazioni necessarie through washing in the stream flowing by near Matlock, whose waters give per ottenere l'ineludibile levatura qualitativa. Uno dei momenti più cruciali in knitwear their typical soft feel. questo processo è dato dal finissaggio ottenuto grazie al lavaggio nelle Rooted in history, the firm carries out research on ever new lines, while it particolari acque del torrente che scorre nei pressi di Matlock, capace di interprets and revives classic motifs and designs: it can revisit polo-shirts, or conferire alle maglie la loro caratteristica morbidezza al tatto. ribbing and decorations from sweaters of the ‘50s, or create combinations of Forte della sua storia, continuamente alla ricerca delle sue radici da cui partire multicoloured stripes whose strong visual impact is based on simple pastel per le nuove linee, quest’azienda interpreta disegni e motivi classici coloured forms and lines. rivitalizzandoli: riproporre le polo-shirt, riprendere e rivisitare coste e decorazioni It is a year since we decided to celebrate the firm’s 220th anniversary; now dei maglioni degli anni ‘50 o creare combinazioni di righe multicolore dal forte we can look at the firm’s collections with a different awareness, conscious of impatto visivo utilizzando linee e forme semplici a tinte pastello. the high value and quality that lies behind such a prestigious label. E’ passato un anno da quando avevamo deciso di celebrare i suoi 220 anni, ora guardiamo con un’altra consapevolezza le sue collezioni, consci dell’alto valore qualitativo che si nasconda dietro un nome così prestigioso.
www.john-smedley.com
Le creazioni di Roberto Del Carlo ci parlano di una donna dalla femminilità esaltata nelle forme, controllate e plasmate a misura, nei materiali, accoglienti e dai toni naturali, nei codici estetici, quale riferimento a silhouette di epoche passate. Ed il tema focale della collezione autunno-inverno 2005-2006 è lo stivale, il feticcio di una certa immagine del femminile moderno: qui la maestria coniugata all’artigianalità del sapere e del gesto, ridisegnano una collezione contemporanea dallo stile dai toni sofisticati, quasi colti. Il rimando è a certe donne raccontate nei film di Bunuel, Chabrol, Truffaut: donne capaci di un’intimità nascosta ma profonda, ove non si rincorre il vezzo ed il decoro ma si ama la femminilità espressa da una sottile linea sulle labbra.
Roberto Del Carlo’s creations stand for a woman whose femininity is enhanced by controlled and measured forms, by comfortable materials and natural colours, in aesthetic codes that draw on silhouettes of bygone times.
The 2005-2006 autumn-winter collection is focused on the boot, the fetish of a certain image of modern femininity, an item which the skilful combination of know-how and craft redesign in an updated collection characterised by a sophisticated cultured style. Articles which are reminiscent of certain women portrayed in Chabrol’s and Truffaut’s films: women who have a deep, hidden interior life, do not strive after affected ways and trimmings but love femininity expressed even if only through a thin line of make up on their lips. The key words in Roberto Del Carlo’s work are: ‘passion’, in the design of footwear, ‘know-how’, in the manufacture, and ‘love’ for handmade footwear and first-rate materials; key words that turn the story of a craft into the screenplay of a life spent while gently telling us about women. The stylist’s expressive language is based on the refined selection of quality materials and in the handmade items. From collection to collection Roberto unveils a new aspect of today’s femininity through forms, materials, cuts, details and colours which permanently characterise his style.
Le parole chiave del lavoro di Roberto Del Carlo sono “passione”, per il design, “conoscenza” per la tecnica nella costruzione della calzatura, “amore” per le lavorazioni artigianali e per i materiali di altissima qualità: con esse il racconto di un mestiere diventa la sceneggiatura di una vita passata dialogando una donna sottovoce. Nella ricercata qualità dei materiali e nelle lavorazioni manuali prende forma il suo l’alfabeto espressivo: di collezione in collezione Roberto ci racconta un nuovo lato della contemporaneità declinata al femminile, alimentando una sapere fatto di forme, materiali, tagli, dettagli e colori che non abbandona mai.
Ed ecco la para miele, il legno scuro, il cuoio testa di moro dare tono a gambali morbidi come la pelle “foulard” in agnello o quella “guanto” in vitello dai profili in caldo montone o i dettagli metallici ed i colori sfumati come il grigio piombo, viola prugna ed il beige sabbia alternarsi ai toni del nero e del testa di moro, riconosciuta “firma” di questo artigiano della femminilità.
Honey crepe rubber, dark wood, umber leather set the tone of soft boot-tops in ‘foulard’ lambskin or in ‘glove’ calfskin edged with sheepskin, or the metal details and the softened hues like lead grey, plum purple and sandstone brown alternated with black and umber, the distinctive marks of this ‘craftsman’ of femininity.
www.robertodelcarlo.it
Sealkay International srl Zona Industriale 2-G 36078 Valdagno Italy tel. 0039 0445 431044 fax 0039 0445 431112 e-mail info@sealkay.it www.sealkay.it
Torino è da sempre città di industria, di espressioni sussurrate e mai urlate, città che conosce il proprio ruolo ed i valori della tradizione. Ma Torino è anche la voglia di guardare al mondo con attenta curiosità, di coglierne i messaggi e di viverne sottovoce le stravaganze. Di Torino Top Ten ne è moderna rappresentazione: capace di equilibrio tra la tradizione di un luogo nato negli anni settanta per mano e disegno dell'architetto Tony Cordero e le scelte d’abbigliamento di Cesi Democrito, coraggiosa di proporre una certa idea di stile ad una città che ama più farsi scoprire che bearsi tra i portici del centro.
Una nuova faccia di Torino, che sussurra la propria ricercata stravaganza.
Ora Top Ten è gestito dalle figlie Sebastiana e Sara che di tale equilibrio hanno fatto regola e misura. Nel negozio della centralissima via Soleri, disposto su due piani, si occupano insieme degli acquisti dei capi e degli accessori, facendosi guidare nella ricerca dai toni quieti di una selezione mai urlata, capace di soddisfare una clientela da sempre attenta ed esigente. Una proposta capace di allontanarsi dagli eccessi della moda imposta, dedicata a vestire un’anima prima che un corpo. Sara si dedica a “comunicare” alla città, tramite le vetrine, la distinzione di un negozio tutto da scoprire, cui una clientela affezionata nel tempo riconosce il valore di scelte dal profilo understatement. Un dialogo, con una Torino che ai più appare sonnacchiosa, ma che ha nei piccoli gesti quotidiani il linguaggio per comunicare la propria diversità. Ora Top Ten è anche Drago, un outlet sulla collina in via Vanvitelli: di nuovo un luogo, di nuovo senza urlare.
‘In the texture of Turin’ Turin has all along been an industrial city which knows its role and the values of tradition, and expresses itself in soft never shouted tones. Yet, Turin is open to the world; it tries to grasp its novelties with keen curiosity, and to live its eccentricities with discretion. Top Ten is a modern representation of this city, a space created in the ‘70s by architect Toni Cordero, in which the perfect balance between the tradition he set and his wife Cesira’s selection of fashion items has led to the proposal of a certain idea of style to a city that loves to be discovered rather than find enjoyment in its central arcades. Top Ten is now run by Sebastiana and Sara, the couple’s daughters, who have based their activity on the store’s measured balance. In the two-storey shop in central Via Soleri they attend to the purchase of items and accessories with quiet competence, to meet the requests of their demanding and refined clients. Their proposal avoids the excesses
of current fashion and is meant to dress the soul rather than the body. Sara devotes herself to ‘communicate’ with the city through the shop-windows, the distinctive mark of a store in which an understated tone has been appreciated by regular customers over the years. Now Top Ten is also Drago, an outlet on the hillside in via Vanvitelli: another place where things are whispered, never shouted. A new face of Turin, whispering its refined eccentricity.
en ed in re ta il sp ac e op w an d sp ec ia l ne be hi nd a t ep 04 nc 20 co r e In Se pt em be of Lo nd on . Th re nt ce bo to e ku th wa in Ma yf ai r, se d by Re i Ka e ne ed , ex pr es rs fro m th ne is sig ng de hi d yt er an ev e ar tis ts of ma rk et wh er ea ch ot he r in “c re at e a ki nd an d en co un te r er th ge to er th ga e mi xin g up s th ld s, fie ao ch us va rio re of be au tif ul he sp mo o al l sh ar e at wh g s in ul an on go re nt ki nd re d so ffe di of er al vi sio n. ” th ge a st ro ng pe rs on an d co mi ng to Re i ha d a s, or flo six me tre s ov er re ua sq cla sh in g, 00 a 12 se W ith ich to sh ow ca k ca nv as in wh tra di tio na l an e bl th ly e te er le wh t mp en co of ge tic en vi ro nm by he r vi sio n co nf us in g, en er is br ok en do wn r” t. ne en or cid “c ac il d ta sy ne rg y an co nc ep t of a re s ga in ed wa op sh l ua th is un us in sp ira tio n fo r `s Ke ns in gt on Ma in so ur ce of ku bo to Lo nd on wa Ka Ms of s sit 70 `s un til its vi rly ny ea ma e e th th m on ry po pu la r fro ve s w ye ar s ag o. wa fe ch a hi clo su re Ma rk et ,w n be ca us e a pe rfe ct lo ca tio wh en ch oo sin g e sp iri t” . iv st at fir re “c me d ca an Lo nd on of its “e ne rg y” io n yo u ot em st fir et on e of th e rk ma al rm sh no pu es yo u As an y ot he r cu rio sit y th at to DS M is th e in g on di sp la y. in is lk at wa th e ex pe rie nc or e ev er yt hi ng pl ex d ne w an d an e by at to in ve st ig ac e is oc cu pi ed ms ar e lf th e re ta il sp ite ha ul y tif el au at be im r ox Ap pr bu t ma ny ot he G, ne rs . Cd sig de by nt ns re io fro m di ffe ol d co lle ct on y eb al so av ai la bl e m fro rn itu re ma de r He di co lle ct io n of fu ne on sig iti de ed ar d we ite Th e lim `s me ns l ep ox y by Di or co lla bo ra tio n an d bl ac k me ta y in DS M. Th e el siv clu ex e bl la ai av is e, an Sl im
between artist Jan De Cock who created a stunning sculpture /installati on for the stall of Raf Simons, composed by hundreds of boxes. The weird and wonderfu l objects collected by Emma Hawkins, are displayed all over the shop. You can find hand picked antiques, stuffed animals, skulls from around the world all for purchase. “Attractin g all sorts of customers , from various backgroun ds, age and professio n… the first few months have been going very well” says Annika Mc Veigh, spokespe rson for Comme des Garcons. When asked about long term plans for the future and whether there will be a rotation of labels or if they will stick to the designers first invited she said:” We operate very much on a case by case basis, if both parties are happy with the agreemen t and the circumsta nces are right we continue! But of course we look to find new projects too… It`s a market, so we are free in many ways to make changes or organise projects.” With no plans to open other “Markets” in different cities, the Dover Street Market is a one off unique shopping experienc e, and an essential on your “to do” list on a visit to London. After all , what other shop in London offers the chance for you to buy a tshirt from a vending machine, or to have a slice of cake from an Organic Bakery one minute and be browsing some of the finest Parisian haute couture by Azzedine Alaia a few moments later.
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www.ic-berlin.d
Interview with ...
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Anderl h p l a R
- mi dica delle parole o dei suoni che richiamano alla sua memoria un momento felice della sua infanzia? non risale alla mia infanzia ma a molto tempo fa: le ‘goldbervariations’ di j.s.bach
- quale stazione radio ascolta di solito? “funk tedesco”=’la radio tedesca’, la migliore e più seria info-radio! Senza pubblicità!
- fa uso di droghe (legali, illegali, droghe leggere…)? beh, lo sport, l’alcol e qualche volta una sigaretta dopo pranzo. le altre mie droghe sono i figli, con i loro aspetti positivi e negativi.
- qual è il suo vino preferito? il vino rosso: se ho il portafoglio pieno di euro, preferisco un buon barolo, il vino bianco: il vino bianco svizzero è stupendo, anche se o perché quasi non ne esportano negli altri paesi…(se lo bevono da soli).
tea: the ritual. According to some history books, the first unquestionable record about green tea is April 22nd, 815 A.D. It had been introduced into Japan from China on account of the frequent contacts the two countries had at the time. Because tea is good for the health, the Japanese government promoted its cultivation in Japan and selected appropriate areas for it. Over the years green tea has gradually changed to meet Japanese people’s style and taste, until it took on an original new flavour. In the old days, however, tea was enjoyed only by people of noble birth who has a special room called ‘Chashitsu’ specially used for the tea ceremony. In the ‘Chashitsu’ people were expected to acquire nice manners and moral principles, to the extent that the room later contributed to the foundation of SADO ( a cultural tradition which helped people learn rules, manners and spirituality during the tea ceremony). Making tea in ceremonies used to be the prerogative of Zen priests; the practice has continued over the years in Zen and other temples all over Japan. WABI and SABI are the core of Zen spirit and SADO is obviously of great spiritual importance although it didn’t appear until the XVI century. SEN-NO-RIKYU was a great XVI century Zen priest who revolutionised the world of tea and laid the foundations of today’s SADO style. He changed the tea ceremony style by abolishing the rich luxury details of his days. RIKYU turned the Chashitsu into a small room of about 15 square metres, where he introduced only necessary, very simple
tea things and where he completed Wabi-Cha (the Wabi style in a tea ceremony). To serve tea to a guest in such a simple, sober tea room enabled each guest to enjoy real perfection and beauty. The priest’s ideals were accepted by the Japanese and widely expanded throughout the country, to the extent that tea rooms appeared everywhere. There are two types of Japanese green tea, a powder type and a leaf type. Both are rich in vitamins. Powder green tea is used in tea ceremonies and people enjoy not only the taste of the drink but also learning nice manners, morals and Japanese aesthetics. Leaf green tea is an everyday drink that has recently attracted attention outside Japan and can be found even in cafés abroad; in fact many of them include it in the menu because it is delicious. Allow me to make one more remark: to add sugar to Japanese green tea was not in the teaching of Sen-No-Rikyu.
Secondo certi libri di storia, la prima data certa riferibile al tè verde è il 22 aprile dell’815 dopo Cristo. Era stato introdotto in Giappone dalla Cina grazie ai frequenti contatti che i due paesi avevano in quegli anni. Poiché il tè fa bene alla salute, il Governo giapponese ne ha da allora promosso la coltivazione selezionando terreni agricoli adatti. Con gli anni il tè verde giapponese è mutato rispetto a quello originale per andar incontro allo stile e al gusto dei Giapponesi, fino ad assumere un sapore nuovo e originale. Il tè verde tuttavia era anticamente appannaggio delle persone di nobile origine che disponevano di una stanza speciale, detta Chashitsu, usata unicamente per la cerimonia del tè. In una Chashitsu si apprendevano le buone maniere e il senso morale, e questo tipo di stanza divenne poi il principio fondatore del Sado (una tradizione culturale che consisteva nell’apprendere le regole, le buone maniere e la spiritualità durante la cerimonia del tè). Essendo la preparazione del the durante una cerimonia una prerogativa dei sacerdoti Zen, si può partecipare ancora oggi a
tale rito presso i templi Zen e in altri templi di tutto il Giappone. Wabi e Sabi sono il nucleo dello spirito Zen e il Sado è ovviamente di grande importanza spirituale benché non facesse la sua comparsa che nel sedicesimo secolo. Sen-no-Rikyu fu un grande sacerdote del XVI secolo. Egli rivoluzionò il cerimoniale del the e pose le premesse dell’odierno stile Sado. Egli ne cambiò lo stile abolendo quello lussuoso del suo tempo; trasformò lo Chashitsu in una piccola stanza di circa 15 metri quadri dove introdusse soltanto oggetti semplici e necessari completando il Wabi-Cha (lo stile Wabi del the). Servire un tè a un ospite in una sala semplice e sobria consentì a molti ospiti di intravedere un mondo semplice, ma bello e perfetto, al punto che la nuova concezione del sacerdote fu ampiamente accettata in Giappone, tanto che comparvero sale da tè un po’ dappertutto. Esistono due tipi di tè verde giapponese: un tipo in polvere e un tipo in foglia, e sono entrambi ricchi di vitamine. Il tè verde in polvere si usa nelle cerimonie durante le quali non si gusta solo il sapore della bevanda, ma si imparano le buone maniere, i principi morali e l’estetica giapponese. Quello in foglie serve per preparare un infuso popolare ed ha recentemente destato una certa attenzione anche all’estero, dove si trova anche nei caffè, dove spesso è inserito nei menu poiché delizioso. Permettete che vi dica un’altra cosa: aggiungere zucchero al the verde giapponese non rientrava negli insegnamenti di Sen-No-Rikyu.
In questi anni, dalla nascita nel 2002 sino ad oggi l’Associazione Culturale Lazzari ha promosso numerose iniziative d’ar te, mostre ed incontri con ar tisti, guardando con attenzione al panorama ar tistico contemporaneo. Le iniziative messe in cantiere hanno avuto rilevanza nazionale, rivolgendosi ad un pubblico eterogeneo, composto da artisti, esperti d’arte, giornalisti di settore, frammisti agli abituali frequentatori dello Spazio Lazzari ove l’Associazione ha i propri locali espositivi. Con l’inizio del 2005 l’Associazione Culturale Lazzari ha deciso di imprimere una svolta alla programmazione degli eventi, orientandosi verso una serie di proposte selezionate e qualitativamente elevate, varie nelle forme espressive e nei contenuti indagati. Spazi espositivi, eccezion fatta per la corte esterna, che dialogano sottovoce con i segni ed i simboli propri dello spettacolo delle merci in atto nel concept store, il tutto racchiuso all’interno di un contesto spaziale, quello delle Ex Canoniche di Treviso, già di per sé di elevato valore architettonico obbligano ad una gestione consapevole. Il dialogo tra arte e merce, le meccaniche di relazione e di scambio tra ambiti tra loro contermini e a volte interagenti, l’alfabeto di segni che distinguono/uniscono il linguaggio dell’arte e quello della merce fanno da guida nella scelta
dell’artista e delle opere da esporre: divenendo al tempo stesso campo d’indagine e di confronto. Ecco pertanto le illusioni ottiche prodotte dalle fotografie colte dallo schermo televisivo e riprodotte su tela da Paolo di Montegnacco, far posto alle fotografie di Giovani Gastel per Levi’s ove ancora una volta il fotografo trova occasione per innovare tecnica e linguaggio della propria fotografia di moda. Dal dentro al fuori: A-12 rivedono lo spazio della corte esterna progettando una one-off, dal linguaggio essenziale e scarno: opera fortemente attrattiva, dall’alto significato comunicativo. Ed ancora il linguaggio, il segno, la comunicazione: Alain Arias Misson l’artista poeta, propugnatore dell’arte visiva, noto per i suoi romanzi e i suoi "Public Poems", forma di teatro della città, dalla lirica "altamente sperimentale". Collateralmente a queste esposizioni l’Associazione Culturale ha indetto un Concorso di Idee dedicato al mondo del design, in collaborazione con lo I.U.A.V. di Venezia, dal titolo “L’oggetto magico ed emozionale”, rivolto ad un pubblico di progettisti italiani provenienti dai più disparati campi espressivi. Il Concorso si è concluso il 29 aprile e nelle pagine che seguono ne vengono resi noti alcuni dati: i vincitori nel numero 10 di Mug.
"Nel momento in cui la società scopre di dipendere dall'economia, l'economia di fatto dipende da essa [...] Là dove c'era l'es economico deve venire l'io [...] Il suo contrario è la società dello spettacolo, dove la merce contempla se stessa in un mondo da essa creato".
Questo il nutrito programma dell’anno 2005, sempre aperto a nuove intromissioni ed aggiunte, in ordine alla dichiarata volontà di indagare tra i meandri del comunicare, tra i codici del trasmettere, nei segni del trasmutare. Una ricerca condotta con umiltà ed attenzione
Ever since it was founded Associazione Culturale Lazzari has carefully considered the contemporar y ar tistic scene and has proposed a number of thematic exhibitions to the Trevisan milieu, to create meeting oppor tunities for cultural debate. The initiatives carried out so far have had national significance, in fact they have been addressed to a mixed public of ar tists, ar t exper ts, journalists as well as regular visitors of Lazzari Space where the Association holds its exhibitions. Starting from 2005 the Association decided to considerably change the schedule of events, with a shift to a number of select, high-quality proposals characterised by different expressive forms and contents for enquiry. The exhibition spaces, with the exception of the yard outside, are discreetly related to the signs and symbols from the goods on display in the concept store, within a context, former Treviso Canoniche, which is itself of high architectural value. The dialogue between art and goods, the relationship and exchange dynamics between adjacent and at times interacting domains, the alphabet of signs which distinguish and link the language of art to the language
of goods, set the guidelines for the choice of the artists and works for display, and were at the same time a field of enquiry and of debate. Therefore the optical illusions produced by photographs from the television screen and reproduced on canvas by Paolo di Montegnacco, gave way to Giovanni Gastel’s photos for Levi’s, in which the photographer has once again renewed the technique and language of his fashion-oriented photographs. Outdoors A-12 reconsidered the space of the courtyard through the design of a one-off in a spare and essential language: an appealing, highly communicative work. Furthermore language, signs, communication: Alain Arias Misson, the artist-poet, a theorist of visual art, renowned for his novels and his ‘Public Poems’, a sort of drama for the city, with ‘highly experimental’ lyrical qualities. This was the Association’s substantial programme for 2005, a programme which was and is open to contributions and additions, with a view to enquiring into the labyrinth of communication, into conveying codes, into transmuting signs. A search they tried to carry out with care and humility.
Guy Debord, 1967
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e St a rc k f o r F LO S
Alain Arias-Misson , born in Brussels, Belgium in 1936, grew up in New York City and was educated in the U.S., and has lived and worked in Spain, Belgium, the U.S., Italy and France (where he presently resides). He was one of the score of innovators around the world of "visual poetry" in the sixties, which broke with the orthodoxy of a "concretist" poetry to achieve the convergence of image, sound, and word on canvas, objects and video. His work has been shown in hundreds of exhibitions and published in scores of anthologies in Europe, the United States, South America and Japan. While the principle of a language-based visual poetics has remained the matrix of this work, he has gone well beyond its standard perimeter in the last twenty years, for example with the construction of a Shamanic Observatory in an eighteenth century sculpture garden outside Milan (Villa Buttafava foundation, Gallarate) and with his car (Poemobile) installations.
Alain Arias-Misson è un artista-poeta che viene generalmente considerato un poeta visivo, movimento che ha aiutato a creare nei primi anni Sessanta. Egli è inoltre conosciuto per la sua poesia “altamente sperimentale”, per i suoi romanzi e per i suoi “Public Poems”, una forma di teatro poetico della città. La sua personale visione del mondo, che si risolve nell’interdisciplinarietà dei generi creativi che si contaminano fra loro, ci aiuta a capire la complessità dell’atto creativo che trova nella multidimensionalità e nella complementarietà degli eventi la possibilità di un racconto. Negli anni 50-60 con l’opera di John Cage e con il movimento “Fluxus” ( a cui Arias-Misson è stato vicino) il determinismo del mondo moderno è stato sostituito sempre più da una maggior indeterminatezza della realtà, la Significant recent collective exhibitions include the Biennale of Lodz, Poland in 2004, the Biennale de Lyon (Et tous changerent le monde), the Poesure et Peintrie show at the Museums of Marseille, the Sao Paulo Biennale, the Venice Biennale 2005 (collateral event sponsoired by the Artists' Museum of Poland and the White Box of New York), OPEN, the International Open-Air Sculpture and Installation show held on the Lido, September, 2004. His work is present in museums and prestigious private collections around the world such as the Getty Museum in California, the Bolzano Museum in Italy, the State Museum in Amsterdam, the Stuttgart State Museum in Germany etc.. Recent personal shows include the Emily Harvey Gallery in New York and in Venice, 2001-2002, and Galerie Lara Vincy in Paris, 2003. He is the author of five novels, most recently The Return of the Maya to
Manhattan which will come out in 2005, and The Theatre of Incest, in 2007; and of two art books. The Public Poem, an urban poetic form which he invented in 1965, and has enacted every three or four years ever since, has been commissioned by cultural institutions such as: the City of Bonn for the Beethoven Bicentennial in 1970, by the Centre Pompidou, La Revue Parlee, Paris in 1988, the Deutsche Literatur Haus, Hamburg and Berlin, 1991 etc.), but often produced outside any artistic framework (such as the Public Sixtine Chapel Shamanic Poem in the Vatican, 1994, or the Public Surveillance Poem in the Republique Metro in Paris in June of 2003), the Public Poem "tears" the textual fabric of the city at a given site, using specific street-elements (traffic, monuments, commercial and financial institutions, people movements) as the syntactic and semantic elements of a world "dream-text" (from mass media) which emerges with the "interruption" (traffic, police) of the city text.
quale, sotto la spinta di un nuovo sapere, a iniziato ad incamminarsi verso una visione della contemporaneità dominata piuttosto dalla sfera del “possibile” e dalla categoria del “probabile”. “Nel teatro di lampadine sciamaniche” di Arias-Misson, secondo quanto afferma Robert C. Morgan, appare soprattutto al cultura Zen ed il concetto Koan, dove non è il maestro ma l’allievo ad essere invitato a cercare una soluzione all’enigma tramite la mediazione o la contemplazione. “Nel Koan siamo costretti ad affrontare l’irrazionale, non attraverso la logica ma tramite una sorta di metalinguaggio che va oltre la presupposizione della realtà”. Ciò che ci restituisce questa pratica Zen è la riscoperta della verità nascosta che affiora attraverso un’espansione della coscienza, ottenendo in tal modo “una maggiore chiarezza comunicativa”. L’arte di Arias-Misson diventa quindi una “ritrovata intimi-
tà, un viaggio autosimbolico attraverso le vestigia del tempo”. Alain Arias Misson espone presso lo Spazio Lazzari la “Poemobile Angelica”, una storica vettura Fiat 500 interamente ricoperta di un fragile eso-scheletro di lampadine elettriche ed ali trasparenti. Quest’oggetto, emblematico della nuova società italiana del dopoguerra, assume nelle intenzioni dell’artista lo statuto di icona, sublimandosi da oggetto di consumo di massa a oggetto di culto. All’interno dell’automobile si può intravedere una famiglia tipica italiana, la cui immagine formale è ritagliata di plexiglas sottile. Sul corpo di questo materiale appare una scritta luminosa, che si presenta come una densa narrazione poetica. L’uomo non è quindi visibile ma lo si percepisce solo attraverso la parola. L’autore può così argo-
mentare sulla natura dell’uomo, del suo spirito e della sua carne, facendo affiorare le sue emozioni e le sue pulsioni somatiche. L’individuo viene trasfigurato in una “nuvola”, un vapore mentale che ingloba la sua carne; una corporalità posta tra la macchina e lo spirito. L’installazione suggerisce pertanto un universo platonico, un contesto culturale che favorisce la trasformazione di questo simbolo di consumo in immagine visio-verbale dell’umanità. L’articolazione evidente e manifesta di questa metafora risiede quindi nel rendere visibile l’interazione che esiste tra la solidità del corpo dell’autovettura e la leggerezza dello spirito. Le ali poste sul corpo della macchina, la lievitazione, il vuoto e soprattutto la luce, sottolineano la visione poetica e fantastica di questa “effigie spirituale”, che ricorda molto l’alto barocco di Dresda e Roma. Infatti, il macchinismo teatrale e l’emozione erotica di questo periodo storico sono sempre messe in scena dalla luminosità. “L’angelicismo e il macchinismo”, che sono invece alla base di questa installazione di AriasMisson, sono convergenti nei suoi scritti di romanziere, nei contenuti della sua “poesia visiva”, e nei temi di un Poema Pubblico possibile, il “Poemobilius Angelicus” nella nostra città.
Alain Arias-Misson is an artist and poet who I generally know in the context of the “visual poetry”, which he helped to invent in the early sisxties. He is also kniwm for his higly experimental poetic installation, for his nolvels and for his Publics Poems, a form of a street theatre. His personal vision of the world, which resolves itselfs in the interdisciplinary nature of creative genres that barrow from esach other, helps us ti understand the complexity of the creative act, which is discovers the elementa of a narrative in the multi-dimensional nature and complementarity of events. With the work with John Cage and the Fluxus movement in the 1950s and 60s ( which he is close to ), the determinism of the modern world has been increasingly replaced by a greater indeterminacy of reality. Impelled by the knew knowledge, reality began moving towards a vision of contemporaneity dominated by the sphere of the “possible” and the category of the “probable”. It is Zen culture and the Koan concept that appear above all in Arias-Misson’s “shamanic lightbulb teatre”, according to Robert C. Morgan, where is not the master but the disciple who is invited to seek a solution to the enigma throug meditation or contemplation. “In the Koan, we are obliged to face the irrational, not through logic but via a sort of metalanguage that goes beyond the presupposition of reality”. What this Zen practice gives us the rediscovery of hidden truth, which comes to the surface through an expansion of awareness, achieving in this way “ a great communicative clarity”. The art
www.ariasmisson.com
or Arias-Misson thus becomes a “refound intimacy, an auto-symbolic voyage through the vestiges of time”. Alain Arias-Misson is exhibiting his “Angelical Poemobile” at Spazio Lazzari, the historical Fiat 500 entirely covered whit a brittle skin of lightbulbs and glassy written wings. This object, emblematic of the new post-war Italian society, assumes in the artist’s representation the status of icon, amass consumption product which is sublimated as cult object. Within the car, one can make out a typical Italian family, whose images have been laser-cut from thin Plexiglas. Luminous writing renders the transparent material visible in the form of a dense poetic narrative. Persons are thus considered to be not directly visible but only perceived through the Word. The nature of man, his spirit and his flesh, his emotions and somatic pulsations rise to the surface through the artist’s narration. The individual is transfigured into a “cloud”, a mental vapour that englobes his flesh; a corporeality or “soma” set between the machine and the spirit. The installation thus suggests a platonic universe, a cultural context favouring the
transformation of this symbol of consumption into an image of humankind. The evident articulation of the overall metaphor lies in making visible the interaction existing between the materiality of a car and the lightness of the spirit-object. The wings on the car’s bodywork, levitation, emptiness and above all the light stress the poetic, fantastic vision of this “spirit effigy” which strongly recalls the baroque art of Dresden and Rome. Indeed, the theatrical machinations and erotic emotion of his historic period are brought to life bathed in light. “Angelicism” and “machinism” similary underlie the installation by Arias-Misson and converge in his writing and in the forms of his “visual poetry”, as well as in the themes of a possible Public street Poem, the Poemobilius Angelicus”.
Coincides with the yearly International Furniture Show, Milan, it is held in places known to fashion excess and to design-people’s intemperance, it springs from influences and the contamination between firms and designers, and avoids the strict and scheduled planning of marketing to the extent that it sets up theme shows and projects specially realised for the occasion. That’s what SLIPPED is! A yearly appointment aimed at keeping an eye on the contamination between fashion and domestic landscape, between designers and new firms, between projects and people.
1. Gruppo d’Installazione-Archivio Bonotto: re-interpretazione dell’ambiente domestico tramite l’utilizzo di vecchi oggetti di reminiscenza familiare.
‘Slipped’ was held in Milan during the week of design, 13 to 18 April, in a city which, among the many scheduled events, discovered the surprising proposal by Mug, the event editor, the presentation of works realised for the occasion by: Archivio di Installazione Bonotto, Ceramica di Treviso, Beby Group, Serralunga, together with works by Luca Laurini, Fabio Gambina’s photo exhibition and products by Premiata, Carol Cristian Poell and MTVV. Year after year the event is held in different places to meet the proposals of firms and designers before a public of buyers, observers, spectators and the press. Its aim is to find the thread that connects fashion proposals with design interpretations in an endless maze, to meet an ever wider and more involved public, the only Diogenes of daily life. ‘Slipped’ is meant to be an instrument to help the industry of creativeness search for a style to variously express our contemporary way of life. Next appointment is in the coming year: new places, new people, different atmospheres!
2.Ceramica di Treviso: Tappeti in mosaico di argilla naturale, con due diverse tipologie di tessere: mosaico a “tratto” con decorazioni sperimentali realizzate in esclusiva per Slipped e “Murazzi” nelle caratteristiche tonalità del rosso “Siso”.
5. Luca Laurini: modellamenti volumetrici di tessiture composite in seta, lino e cotone tramite particolari trattamenti, dalla filatura al finissaggio.
4. Mostra fotografica di Fabio Gambina “2”: combinando l’amore per la macchina fotografica con la riflessione sulla dimensione concettuale dello sguardo.
Nasce in concomitanza con l’annuale appuntamento del Salone Internazionale del Mobile di Milano, si svolge nei luoghi noti agli eccessi della moda e alle intemperanze del popolo del design, si costruisce di legami e contaminazioni tra aziende e designer, si allontana dagli schemi e dalle rigide maglie del marketing, sino a presentare mostre a tema e progetti realizzati per l’occasione. Questo è SLIPPED! L’appuntamento annuale che vuole gettare uno sguardo attento alle intromissioni tra fashion e domestic landscape, tra designers e nuove aziende, tra progetti e persone. 6. Serralunga: Vasca da bagno Beach Tub in polietilene lilla, ottenuta con stampaggio rotazionale. Design di Jan Puylaert
3. Beby Group: Poltrona “Baroka” in legno di faggio con applicazioni di cristalli di swarovski e strass su Taffetaf di seta; lampadario “violet” a nove luci, in ottone cromato con cristalli Swarovski e Strass e paralumi in organza di seta e rame.
‘Slipped’ si è tenuto durante la settimana del design, 13/18 aprile, in una Milano, tra i tanti eventi in cartellone, che ha scoperto la sorprendente proposta offerta da Mug, editor della manifestazione, nel presentare i lavori pensati per l’occasione da: Archivio di Installazione – Bonotto, Ceramica di Treviso, Beby Group, Serralunga mescolati alle opere di Luca Laurini ed alla mostra fotografica di Fabio Gambina, punteggiati dai prodotti di Premiata, di Carol Cristian Poell e di MTVV. Ed il progetto continua di anno in anno, girovago tra gli spazi e le proposte delle aziende ed i
designers, dedicandosi ad una platea di osservatori, buyers, stampa e spettatori. Continua a ricercare il filo che lega in un groviglio creativo senza mai fine, le proposte fashion con le interpretazioni del design, presentandosi ad un pubblico sempre più allargato e partecipe, unico Diogene del vivere quotidiano. ‘Slipped’ vuole essere il modo di accompagnare l’industria della creatività a ricercare uno stile che sappia essere espressione diretta, ma non unica, del way of life contemporaneo. L’appuntamento è per il prossimo anno: nuovi luoghi, nuove persone, nuove atmosfere!
Presso lo Spazio Lazzari dal giorno 7 di Giugno fino al 7 di Settembre sarà presente il progetto “SOT TORETE”, del gr uppo A12, in collaborazione con lo studio Eclettica. Appositamente pensato per gli spazi del cortile della sede di Treviso, Sottorete è una copertura modulare variabile in rete metallica. La concezione del progetto e la scelta dei materiali nascono dalle suggestioni del sito, di eccezionale valore storico artistico, e dalla versatilità funzionale dello stesso come luogo di incontro, di sosta, di contemplazione e a volte scenario di eventi musicali e culturali in genere. Il progetto c o n i u g a i l v a l o re e m o z i o n a l e a d i v e r s e valenze spaziali, quali la copertura ombreggiante, la seduta, la quinta scenografica, ottenute grazie alle forme sinuose e variabili di un unico elemento architettonico, il telo di rete metallica. La trasparenza della rete e la sua illuminazione, permettendo la vista delle absidi del duomo in fondo al cortile, ne sottoline a n o l a p re s e n z a , c o s t r u e n d o d i ff e re n t i suggestioni grazie agli effetti di luce ed ombra che la rete consente. In tutto questo, Metalco, azienda già leader nella produzione di arredo urbano, coglie, aggiungendola alla già acquisita esperienza nel settore del design, una nuova sfida: quella di realizzare un opera di forte valore evocativo ed emozionale, interfacciandosi per la prima volta con il mondo dell’arte contemporanea. Lo spessore del progetto, unito alla conoscenza dei materiali, alla sapienza e precisione costruttiva e all’accuratezza nell’esecuzione del dettaglio proprie dell’azienda, danno vita ad un oggetto di indiscutibile qualità costruttiva.
www.gruppoa12.org
A12 A 12 12
Fro m Ju n e 7 t h t o 7 t h Se p t e m b e r Gro u p A 1 2 , i n c o l l a b o r a t i o n w i t h studio Eclettica will present their project “ S o t t o r e t e” at Lazzari Space. Designed to fit the courtyard o u t s i d e t h e s t o re , So t t o re t e i s a modular, adjustable canopy made of wire netting. The design conception and the choice of materials came from the suggestiveness of the artistically renowned historical site, and from its many-sided functionality which enables it to be a place for meeting, lingering, contemplating as well as for music and cultural events. The project blends emotional and spatial values, such as the shading covering, the seats and the scenographic wing obtained through sinuous, adjustable forms p r ov i d e d b y a s i n g l e s t r u c t u r a l element, wire netting. The canopy allows the view of the domes of Treviso’s Cathedral above the back of the yard, emphasises their presence and creates different suggestions on account of its light and shade effects. By c o n t r i b u t i n g t o t h i s p r o j e c t , Me t a l c o , a l e a d i n g f i r m i n t h e production of street furniture and in the field of design, have accepted a new challenge: to realise a greatly evocative, strongly emotional work in collaboration with the world of contemporary art. The relevance of the project, coupled with the firm’s knowledge of materials, their skilful building precision and accurate e xe c u t i o n o f d e t a i l w i l l g i v e t h e w o r k a n u n q u e s t i o n a b l y a rc h i t e c tural quality.
La distanza stabilita tra l’artefice e l’oggetto dal mezzo televisivo: ”TELEVISIONI”, le immagini trasmesse, congelate dallo scatto fotografico. Accolte mediante la stampa sulla Tela, supporto che ha il compito di tradurre la rappresentazione digitale nella dimensione-quadro di Paolo Di Montegnacco. The underlying incursion of the self into a domain on which no effective intervention is normally possible. The alternative to wiping it out, switching it off, not seeing it is to capture it and fix it, to evoke, provoke, tell, represent, communicate, to make viewers curious by enabling images to interpret and inspire. Soggetto predominante delle opere che sono state esposte dal marzo al aprile è stato il logo, tributo alla cultura pop e scelta volutamente provocatoria in uno spazio espositivo come questo, complemento e valorizzazione di un luogo speciale.
A judgement on the new icons of our civilisation, not simply meant to express inflexible condemnation but a critique of consumeristic aberrations and a genuine acquittal of the symbols that represent it. The exhibition included also some of the artist’s figurative visions centred around the image of objects emerging from an apparently abstract texture of light-energy, with a view to making it readable, to get viewers to enquire into the values of a society in which representation itself is much more important than the represented objects. Last of all the tele-visual portrait, presented as a face whose identity is irrelevant, because the artist’s aim is to capture it and give it the form of a tragicomic mask in the new television theatre.
The distance set between the artist and the object by the television medium: ‘Tele-visions’, the images conveyed and fixed through a shot. Images that are printed on canvas, to transfer the digital representation into the picture-dimension of Paolo Di Montegnacco. Alla base l'incursione dell’Io in qualcosa su cui non è normalmente possibile esercitare alcun efficace potere di intervento. L'alternativa all'azione di annullarlo, spegnerlo, non vederlo è pertanto quella di catturarlo, fermarlo per evocare, provocare, incuriosire, raccontare, rappresentare, comunicare, mettendo l'immagine al servizio dell'interpretazione e dell'ispirazione.
Paolo Di Montegnacco opera nel settore della comunicazione da diversi anni, dagli ultimi anni Novanta utilizzando la tecnica della fotografia, analizza attraverso le sue opere il rapporto tra arte e dimensione mediatica della vita contemporanea.
The main subject of the works on display at Spazio Lazzari from March to April was the logos, a homage to pop culture and a deliberately provocative choice for an exhibition in this space, for a show meant to complete and improve the store.
Un giudizio sulle nuove icone della nostra civiltà che non si adagia tuttavia sulle solite formule di condanna senza appello, ma esercita una critica alle aberrazioni del consumismo assolvendo senza ipocrisia i simboli che lo rappresentano. Presenti inoltre in esposizione alcune delle visioni figurative, di cui è protagonista l'immagine della cosa, fatta emergere dal mosaico apparentemente astratto di luce/energia per riportarla alla leggibilità, per indurre chi osserva a interrogarsi sui valori di una società in cui la rappresentazione è di gran lunga più importante dell'oggetto della rappresentazione. Infine il ritratto tele-visivo, che si presenta come volto cui non è importante dare un'identità, perché lo scopo è catturarlo e plasmarlo in forma di maschera tragicomica del nuovo teatro catodico. Paolo Parigi
Paolo Di Montegnacco has been working in the field of communication for several years. Since the late ‘90s he has devoted himself to photography and has through his works analysed the relationship between art and the media dimension in contemporary life.
www.tele-visioni.com
La collezione Levi’s ® Blue è protagonista di una serie di appuntamenti della mostra fotografica”Levi’s Me” firmata da Giovanni Gastel. <<Levi’s ® è anche e soprattutto una gioventù positiva che porta con sé forti valori di libertà e un messaggio di pace>>: è questo il pensiero con cui il fotografo sintetizza l’emozionante percorso espressivo sviluppato nella mostra presentata a Firenze nel giugno 2004 e già ospitata da FNAC a Milano, da Harrods a Londra e giunta il 21 di Aprile presso lo Spazio Lazzari in cui è stata presente fino al 4 di Giugno. Allo straordinario sguardo di Gastel, artista molto amato e apprezzato in tutto il mondo, è stato chiesto di interpretare questa collezione Levi’s, siglata da una stella, proprio perché solo un occhio geniale e così penetrante poteva essere all’altezza di una proposta ricca di energia e ispirata a valori intensi; l’occhio di uno degli innovatori della fotografia di moda contemporanea, capace di immagini a volte oniriche e simboliche, surreali e volutamente imperfette che segnalano un costante percorso di ricerca creativa e che rispecchiano l’evoluzione del costume negli ultimi due decenni.
La collezione Levi’s ® Blue è protagonista di una serie di appuntamenti della mostra fotografica ”Levi’s Me” firmata da Giovanni Gastel.
LEVI’s blue collection is illustrated in a series of displays of ‘Levi’s me’, a photographic exhibition signed by Giovanni Gastel. “Levi’s stands for positive, constructive young people who foster the values of freedom and have a message of peace”: this is how the photographer summarises the exciting expressive itinerary of the exhibition held in Florence, June 2004 and earlier on at FNAC, Milan, at Harrods, London, and at Spazio Lazzari from April 21st to June 4th. A renowned and successful artist throughout the world, Gastel was asked to interpret this star-stamped Levi’s collection and its rich ideal-inspired proposal through his gifted, penetrating lens. The lens of an innovator in contemporary fashion photography whose deliberately imperfect, dreamlike, symbolic and surreal shots have reflected both the artist’s endless research and the evolution of customs in the past two decades.
Un oggetto luminoso magico ed emozionale che si inserisca n e l l’ a m b i e n t e s t i m o l a n d o t u t t e le dimensioni della nostra sfera emozionale: è questo su cui si sono confrontati i partecipanti del Concorso di Design proposto dall’ Associazione Cu l t u r a l e Lazzari. Con il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Treviso e dell’ Università IUAV di Venezia e sponsorizzato da Camera di Commercio, Ascom di Treviso e Certré, i risultati del concorso verranno pubblicati nel prossimo Mug #10.
A magic and emotional lighting object to fit a place and stimulate the whole of our emotions. This was the theme developed by the contestants who took part in Concorso di Design ( Design Compet i t i o n ) b y A s s o c i a z i o n e Cu l t u r a l e Lazzari ( Lazzari Cultural Association). Under the aegis of Regione Veneto, Provincia di Treviso, IUAV University, Venice and sponsored by the Chamber of Commerce, Treviso, A s c o m , Tre v i s o a n d C e r t r é : T h e results of the competition will be published in the next issue of MUG ( N°10 ).
ingredienti: N° ELABORATI RICEVUTI: 133 - 122 ITALIANI We were sent: 133 papers - 11 STRANIERI - 122 Italian - 11 foreign ones. PROVENIENZA: 5 PAESI NEL MONDO From 5 different countries TRACCE MUSICALI: 18 18 music tracks FILMATI: 47 47 videos DISEGNI A MANO LIBERA: 9 9 handmade drawings PROTOTIPI: 5 5 prototypes IMMAGINI: 1147 1147 images CREATIVITÀ: 48,5 MQ creativity: 48,5 MQ
....and the winner is...MUG 10
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Nessuna passione e' mai troppo lontana
Il Bisonte
Per i nuovi cittadini del mondo, i viaggiatori globali, nessun luogo, nessuna passione è mai troppo lontana per meritare di non essere vissuta. Questo lo spirito che si coglie nelle creazioni di Vanni Di Filippo per la sua Il Bisonte: il laboratorio artigiano nato sul Lungarno, nel centralissimo Palazzo Corsini in Firenze, che da più di 30 anni presenta al mondo borse, borsoni, cartelle, cinture ed altri accessori, realizzati dalla sapienza degli artigiani fiorentini e dalla scelta della migliore materia prima. Così come per il viaggiatore il primo passo è l’inizio di ogni viaggio, per Il Bisonte, da sempre, la scelta della pregiata materia prima, la vacchetta, ossia il cuoio naturale a concia vegetale, è la condizione fondamentale per un prodotto di qualità, capace di maturare e di migliorare nel tempo. La vacchetta ha il pregio di mutare migliorando a contatto con la luce del sole, di comunicare al tatto la profondità durevole di una qualità esclusiva, capace di segnarsi come dotata di quella patina che solo il tempo sa conferire. Poi viene il lavoro, artigiano, fatto di mani, di minuzie, fatto di prove, di certezze e di esperienza, il lavoro fatto dell’attenzione riposta nei gesti quotidiani e alle necessità dell’uomo. Ed ancora nella cura delle lavorazioni e nelle scelte degli accessori: il lavoro artigiano che inizia dal disegno del prodotto e prosegue da decenni invariato quale firma a garanzia di una passione assoluta. Perché il prodotto Il Bisonte, venduto in tutto il mondo, si coglie nel tempo, rimane un fedele compagno di viaggio, un silente approdo al quale tornare ricchi di una nuova esperienza.
www.ilbisonte.net
Per i nuovi cittadini del mondo, i viaggiatori globali, nessun luogo, nessuna passione è mai troppo lontana per meritare di non essere vissuta. Questo lo spirito che si coglie nelle creazioni di Vanni Di Filippo per la sua Il Bisonte: il laboratorio artigiano nato sul Lungarno, nel centralissimo Palazzo Corsini in Firenze, che da più di 30 anni presenta al mondo borse, borsoni, cartelle, cinture ed altri accessori, realizzati dalla sapienza degli artigiani fiorentini e dalla scelta della migliore materia prima. Così come per il viaggiatore il primo passo è l’inizio di ogni viaggio, per Il Bisonte, da sempre, la scelta della pregiata materia prima, la vacchetta, ossia il cuoio naturale a concia vegetale, è la condizione fondamentale per un prodotto di qualità, capace di maturare e di migliorare nel tempo. La vacchetta ha il pregio di mutare migliorando a contatto con la luce del sole, di comunicare al tatto la profondità durevole di una qualità esclusiva, capace di segnarsi come dotata di quella patina che solo il tempo sa conferire. Poi viene il lavoro, artigiano, fatto di mani, di minuzie, fatto di prove, di certezze e di esperienza, il lavoro fatto dell’attenzione riposta nei gesti quotidiani e alle necessità dell’uomo. Ed ancora nella cura delle lavorazioni e nelle scelte degli accessori: il lavoro artigiano che inizia dal disegno del prodotto e prosegue da decenni invariato quale firma a garanzia di una passione assoluta. Perché il prodotto Il Bisonte, venduto in tutto il mondo, si coglie nel tempo, rimane un fedele compagno di viaggio, un silente approdo al quale tornare ricchi di una nuova esperienza.
ADRIANO GOLDSCHMIED
vedere che quello che sta succedendo oggi nel settore della moda con le creato il nome "Genius Group" c`e` stata un po' di grandi concentrazioni, era stato a suo tempo, pur con tutte le limitazioni del presunzione ed un pò di immaginazione. Io venivo da una serie di iniziative di successo ed anche caso, prefigurato dal Genius Group. se normalmente amo un basso profilo ed il "backstage", Ovviamente i protagonisti sono stati con autoironia mi consideravo in quel momento parte di tantissimi nei vari settori di attività. No n p o s s o d i m e n t i c a r e i l g r a n d e un ristretto numero di protagonisti "genius". Sicuramente però la motivazione principale del nome è s u p p o r t o c h e m i h a n n o d a t o Re n z o stata la volontà di creare un terreno comune dove le Rosso ed il compianto Claudio Buziol. persone che credevo avessero una forte potenzialità in E n t r a m b i h a n n o d i m o s t r a t o i l l o r o vari settori creativi (i "genius" appunto) avessero la grandissimo valore nello sviluppo vertigipossibilità di lavorare insieme, di esprimersi e di n o s o d e l l e a z i e n d e c h e h o l a s c i a t o raggiungere i mercati mondiali ed importanti livelli di quando erano ancora ai loro primi incerti d i s t r i b u z i o n e e d i m m a g i n e . C o m e è n a t o i l passi. La loro dedizione nel gestire le “Genius Group”? Avevo creato marchi di successo, aziende ma sopratutto l’enorme supporto Goldie che al tempo era sicuramente il più impor- dato a tutte le iniziative del Genius Group tante, Diesel in collaborazione con Renzo Rosso e è stato determinante per raggiungere il Replay con Claudio Buziol, e parecchi altri. L’idea successo del gruppo. Ricorderò alcuni dei era però di passare ad un livello sucessivo, che era p e r s o n a g g i c h e h a n n o a v u t o m a g g i o r e quello di creare una organizzazione che riuscisse a influenza in quel momento. La prima sicurad a re m a g g i o re f o r z a a l l e s i n g o l e i n i z i a t i ve m a mente fu Franca Sozzani, certamente è stata sopratutto che fosse in grado di essere un punto la mia musa ispiratrice. Non c’era iniziativa, di riferimento per i creativi più interessanti di i d e a c h e n o n d i s c u t e s s i c o n l e i . I l s u o tutto il mondo ed un terreno in cui i loro sogni contributo ideale ebbe grandissimo peso. Fra i designers ricordo Katherine Hamnett, potessero diventare delle realtà. Alla base c’era la convinzione che il vero motore Betsey Johnson, Paul Harvey, Evelina Barilli, del business nel settore del casual sofisticato e David Mantej, Enzo Fusco, Roberto Crivello, di alto livello fosse il design. Altrettanto ero Ro x a n e B e i s . Ne l l e p u b b l i c h e re l a z i o n i c i convinto che ci fossero in moltissime persone furono personaggi mitici come Carla Otto e delle grandi idee che avevano solo bisogno di Ly n n e Fr a n k e a l a v o r a r e s u l l’ i m m a g i n e t rov a re u n t e r re n o f e r t i l e p e r m a t u r a re e persone come Bruce Weber e l`artista Tony crescere. Pensai di creare quel terreno, dando Viramontes. Non voglio dimenticare personaggi delle strutture, delle iniziative nell’area del che collaborarono alle celebrate presentazioni d e s i g n , d e l m a rk e t i n g e d e l l’ i m m a g i n e c h e e d i n s t a l l a z i o n i d e l G e n i u s Gr o u p c o m e fossero in grado di incanalare queste energie D a c c o m o e l ` a r t i g i a n o Iv a n . Un a d e l l e v e re e trasformarle in una grande opportunità di muse ispiratici fu sicuramente la "Venu", Venubusiness più nobile e motivato. Che cosa ha cia De Russi, la nostra modellista, dalle sue rappresentato e quali sono stati i suoi mani sono usciti i pezzi migliori ed è stata una protagonisti? Non c`e' dubbio che il Genius delle migliori artefici con la sua dedizione ed il Group abbia portato un forte avanzamento suo entusiasmo del successo del Genius Group. e d u n’ i n n ov a z i o n e n e l n o s t r o s e t t o r e . Si c u r a m e n t e c i s o n o s t a t i t a n t i p ro t a g o n i s t i Sicuramente è stato una nuova maniera di "minori" di quel tempo che hanno contribuito in intendere i rapporti tra business e creativ- maniera altrettanto importante. Parlo dei responi t à , d i a ff r o n t a r e i m e r c a t i , d i e s s e r e sabili di produzione, di chi faceva i lavaggi, dei globali e di legare al nostro settore le semplici operai. Tutti con grandissima passione, a r e e c r e a t i v e a ff i n i c o m e l’ i m m a g i n e e sono stati dei veri protagonisti. Un capitolo imporl’ i n t e r i o r d e s i g n . Ma f o r s e l a m a g g i o re tante inoltre hanno avuto i venditori. Genius Group innovazione è stata la concezione di un ha creato un’intera generazione di venditori alcuni "gruppo" capace di interagire con marchi dei quali hanno creato una vera e propria scuola e e soggetti diversi m a n t e n e n d o n e grandissimi business. l’ i n d i v i d u a l i t à m a n e l l o s t e s s o t e m p o In che momento è nato Genius Group? Se non sbaglio alla fine del 1982. sviluppandone la potenzialità. Con un po’ di presunzione devo dire che In che Area nasce? La sede era ad Onè di Fonte, lì era il motivo di mia maggiore soddisfazione è la mia base di lavoro, c’erano infatti gli uffici creativi,
IERI: Perché il nome “Genius Group”? Quando ho
Di e s e l e d i n d i s v i l u p p o d e l p ro d o t t o , i l m a r k e t i n g e l a generale direi hanno introdotto nei negozi di alto livello, prevalente- d i a l l o r a . Re n z o Ro s s o c o n direzione strategica. Diesel era Molvena, Replay mente dedicati ai designers, una nuova area che era quella del casual particolare con quanto sta facendo alla “Staff ”, sofisticato. Quello che a vent’anni di distanza oggi si chiama Premium è quello che a mio avviso ha colto e sviluppato a Caerano San Marco. al meglio il concetto da cui è nato il Genius C o s a h a n n o r a p p re s e n t a t o l e re a l t à d i : Denim o Contemporary casual. Replay, Diesel, Ten Big Boys, Bo-Bo Kamin- OGGI: Che eredità ha lasciato “Genius Group”? Come e dove si Group. Che momento vivono i protagonisti ski, K atherine Hamnett, Goldie, Ten Big è evoluta “Genius Group”? Sicuramente il Genius Group, anche se Adriano Goldschmied e Renzo Rosso? Le Boys, Via Vai, etc.? In quel momento i marchi ha avuto una vita relativamente breve, ha lasciato una grande eredità nostre esperienze successive sono state compleavevano una funzione in relazione alle categorie ideale. In primo luogo è stato una specie di palestra in cui si è tamente diverse. Renzo e' quello che a mio di prodotti oppure al segmento di mercato. In formata un’intera generazione di designers, tecnici, addetti alle avviso ha proseguito al meglio la strada indicata realtà non c’era paura di sovrapposizioni perché pubbliche relazioni e marketing. Molti di loro hanno avuto delle d a l G e n i u s Gro u p. In f a t t i o l t re a p o r t a re i l l’identità del design e del prodotto era molto carriere molto brillanti e certamente hanno portato con loro l’eredità marchio Diesel a livelli a quel tempo inimmagforte. Sicuramente questi marchi hanno rappresen- ideale del Genius Group. In particolare le aziende che ne hanno inabili è stato capace non solo in termini ideali hanno avuto la ma concreti di realizzare il concetto di creare una tato una nuova maniera di fare business ma anche fatto parte direttamente come Diesel e Replay possibilità di sviluppare ed evolvere successivamente le esperienze casa capace di sviluppare a tutti i livelli multipli una forte innovazione nell’area del prodotto. In
concetti di design. Per quanto mi riguarda ho p re s o u n a s t r a d a d i a m e t r a l m e n t e o p p o s t a . Invece di lavorare sui grandi scenari mi sono proposto di lavorare su un progetto soltanto e d i e s s e re e s t re m a m e n t e f o c a l i z z a t o. I l m a rc h i o G o l d Si g n , s u c u i s t o a t t u a l m e n t e lavorando, è un po' la rappresentazione di tutto questo. Invece di usare il cannocchiale, preferisco usare il microscopio... cerco infatti di disegnare un prodotto al massimo della qualità, impiego tutto il tempo che è necessario per arrivarci e passo a quello successivo solo quando sono totalmente convinto del precedente. Invece di pensare ai grandi spazi che il Genius Group delineava, penso piuttosto alla perfezione del "piccolo". Ho la convinzione che solo la "perfezione" possa alla lunga creare un progetto che lasci il segno. Certo il mondo di allora mi ispira a n c o r a . L a r i c e rc a d e l l’ i n n ov a z i o n e , l a qualità, l’apertura mentale in ogni settore, la distribuzione globale a livelli molto alti sono certamente al centro della mia attività e provengono direttamente da quanto avevo sviluppato allora. Quale momento vive
invece il distretto dove è nata “Genius Group”? Vivendo da tempo a Los Angeles ovviamente mi sfugge come sia quella realtà oggi. E’ certo che il Genius Group a suo tempo ha avuto un impatto molto importante nel nostro distretto. Non c’è dubbio che la nostra area è stata, e spero lo sia a n c o r a , l’ a re a l e a d e r p e r i p ro d o t t i d i q u a l i t à , p e r l a r i c e rc a e l o s v i l u p p o d i nuove idee. Il Genius Group a suo tempo ha favorito lo sviluppo di nuovi marchi, laboratori, di centri di design, di stamperie, di lavanderie e finissaggi, di studi di grafica ed immagine ed infinite altre attività. Sono state queste aziende e queste iniziative che h a n n o p o r t a t o q u e s t o d i s t re t t o a d u n a leadership riconosciuta in tutto il mondo. L’unica mia preoccupazione é che questo è un lavoro che non si ferma mai ed una posizione acquisita non lo è mai per molto. E’ come un fuoco che ha bisogno di essere continuamente alimentato. Mi auguro che ci sia questa consapevolezza e quest’impegno.
DOMANI: A cosa guardano le realtà a t t u a l i d e i p ro t a g o n i s t i d i “ Ge n i u s Gr o u p” ? L a Re p l a y h a s i c u r a m e n t e i l c o m p i t o p i ù d i ff i c i l e . E ' ov v i o c h e l a scomparsa di Claudio ha lasciato un vuoto enorme. Negli anni recenti era riuscito a creare le condizioni per un grande rilancio del marchio ed ha lasciato sicuramente una precisa direzione da seguire. Penso
i n o l t re c h e s i a r i u s c i t o a n c h e n e l l’ i m p re s a p i ù difficile che è quella di creare un gruppo capace di proseguire il suo lavoro. Renzo è quello che più di ogni altro ha le idee e la visione giusta per fare diventare il suo gruppo uno dei leader indiscussi a livello mondiale nel settore del casual e del lusso. E’ lui che sicuramente sta facendo diventare realtà il sogno del Genius Group. A chi è rivolta la loro attenzione? Se la domanda è verso quale settore di mercato, la risposta è molto semplice. Non mi sembra che ci siano cambiamenti rispetto alla strada a suo tempo indicata dal Genius Group. E’ il settore alto del mercato, quello più sensibile ai cambiamenti, quello che dà il segno e la direzione.
I was likewise convinced that very many people had great creative ideas which only needed a fertile ground where to thrive and mature. I decided to create that ground by providing structures and starting initiatives in the field of design, marketing and product image to channel such creative energies and turn them into a great opportunity for nobler a n d m o re m o t i v a t e d b u s i n e s s . W h a t d i d
‘Genius Group’ represent and who were its protagonists? Genius Group undoubt-
edly led to significant advances and innovation in our field. For sure it brought about a re n e w e d c o n c e p t i o n o f t h e re l a t i o n s h i p Q u a l i a l t r i d i s t re t t i p o t re b b e r o e s s e re between business and creativity, a new way of protagonisti? L’esperienza che sto vivendo a Los facing the challenge posed by the markets, of Angeles e' estremamente significativa. Forse è una being global, and of linking our sector to delle cose di cui sono più fiero. Quest’area è in s i m i l a r c re a t i v e a c t i v i t i e s s u c h a s i m a g e grandissimo fermento. E’ il terreno ideale per la creation and interior design. But the major nascita di nuove idee, di nuovi marchi, di nuove innovation was maybe the idea of a group attività creative e produttive. Ho la sensazione di capable of interacting with different brands aver portato un seme che ha trovato un terreno and subjects, and of keeping their individualfertilissimo ed oggi a distanza di pochi anni il ity and at the same time developing their "made in L A" sta sbaragliando i mercati mondiali. potentialities. With a touch of presumptuousness I must say that my main reason for Quel seme è sicuramente il Genius Group!! satisfaction is to see that what is happening today with the great concentrations in the field of fashion was in due time foreboded, although in a more limited way, by Genius Group. Obviously there have been so many Adriano Goldschmied Y e s t e r d ay : W h y d i d y o u u s e t h e n a m e protagonists in the various fields of activity. I ‘ Ge n i u s Gro u p’ ? W h e n I i n ve n t e d t h e n a m e can’t forget the great support I was given by ‘Genius Group’ it was a bit out of presumption, Renzo Rosso and the late Claudio Buziol. They but I also used my imagination. I had had a both proved their high value in bringing about number of successful initiatives and, although I the incredible development of the firms I left generally like backstage and low profile, at that when their were moving their first uncertain moment I self-ironically considered myself to be s t e p s . T h e i r c o m m i t t e d m a n a g e m e n t a n d , o n e o f a s e l e c t n u m b e r o f ‘g e n i u s’ - e n d ow e d above all, the great support they gave to all protagonists. However the main reason for the the initiatives of Genius Group was decisive to name was the will to create a common ground achieve success. I want to mention some of the where the people I believed to have a great figures who played a vital role in those days. creative potential in various f i e l d s The first was no doubt Franca Sozzani, who (‘genius’-endowed people, precisely) could work was definitely my inspiring muse. There was no and express their creativity with a view to getting initiative or idea that I did not discuss with into the world markets, to achieving relevant her, and her contribution in terms of ideas was distribution levels and brand image. Why was really relevant. Among the designers I want to ‘Genius Group’ born? I had created successful m e n t i o n K a t h e r i e H a m n e t t , B e t s e y Jo h n s o n , brands: Goldie, the most important one at the Paul Harvey, Evelina Barilli, David Mantej, Enzo time, Diesel in collaboration with Renzo Rosso, Fusco, Roberto Crivello, Roxane Beis. In the Replay with Claudio Buziol and several others. field of public relations we had such mythic The idea was now to shift to the next stage, that protagonists as Carla Otto and Lynne Frank, is to create an organisation that could make each whereas people like Bruce Weber and artist single initiative stronger, a benchmark for the Tony Viramontes worked on the brand image. I best world stylists and a milieu where their d o n’ t w a n t t o f o rg e t t h e f i g u re s w h o , l i k e dreams could come true. The underlying convic- Daccamo and craftsman Ivan, contributed to tion was that the real propeller of business in Ge n i u s Gro u p’s c e l e b r a t e d p re s e n t a t i o n s a n d the field of high-quality casual wear was design. installations. One of our real inspiring muses
w a s ‘ Ve n u’ , Ve n u c i a De Ru s s i , o u r m o d e l - m a k e r, whose hands created our best items and to whose commitment and enthusiasm Genius Group’s success was largely due. In those days there were also lots of ‘minor’ protagonists whose contribution was as relevant. I mean the people in charge of production, of the washing department, the simple workmen. With their enthusiasm they were definitely important protagonists. Also sellers played an important role. Genius Group created a generation of sellers some of whom g re a t l y i n f l u e n c e d s a l e s a n d d i d g re a t b u s i n e s s . W h e n w a s G e n i u s Gr o u p p re c i s e l y born? At the end of 1982, if I’m not mistaken. Where was it star ted? Our headquarters used to be at Oné di Fonte ( Treviso), the place where I used to w o r k ; t h a t’s t h e p l a c e w h e re c re a t i o n , p ro d u c t development, marketing and managing offices were. Diesel was al Molvena ( Vicenza), Replay at Caerano San Marco ( Treviso). What did realities such as
project only and to fully carry it out. GoldSign is the b r a n d a t w h i c h I a m w o r k i n g a t p re s e n t a n d w h i c h represents all this. Instead of using a magnifying lens I prefer to use a microscope… and try to design a top quality product; I take all the time that is necessary to realise it, and I shift to the next one only when I am totally satisfied with the previous one. Instead of thinking of the great projects that Genius Group conceived, I prefer to think that ‘small’ is perfect, as I feel convinced that only ‘perfection’ can in the long run create an epochmaking product. The world of those days still continues to be a source of inspiration to me. The search for innovation, quality, very high level global distribution and an all-round openmindedness still continue to be the focus of my activity, and are the outcome of the old ideas. What situation
Replay, Diesel, Ten Big Boys, Bo-Bo Kaminski, Katherine Hamnett, Goldie, Via Vai etc. represent? In those days brands had a close relationship with the various lines or with the market segment. In fact, there was no risk of overlapping as design and product had a very strong identity. For sure these brands were a new way of doing business, but also a great innovation in the product segment. Generally speaking I would say that new lines of sophisticated casual wear were introduced in top level stores, mostly devoted to design items. What today, twenty years l a t e r, i s c a l l e d Pre m i u m D e n i m o r C o n t e m p o r a r y Casual.
is the area where Genius Group developed going through? As I have been living in Los Angeles for quite a while I obviously have no precise idea of the situation in that area. For sure, Genius Group had an important impact on the area which was, and still is, I hope, the leading district for quality products, research and new ideas. Genius Group promoted the development of new brands, labs, design centres, print-works, laundry and finishing works, graphic and image studios and countless o t h e r a c t i v i t i e s . To s u c h f i r m s a n d i n i t i a t i ve s t h i s district owed a primacy that all the world recognised. My only reason for concern is that our work can never come to a standstill, and that an acquired position is never long-lasting. It is like a fire that needs endless feeding. I trust people are aware of and committed to this.
Today: What inheritance did Genius Group pass down? How and in what sense did Genius Group evolve? Although it was relatively short-lived, Genius Group passed down a great inheritance of ideas. It was first of all a sort of training ground where a whole generation of designers, technicians, marketing and public relation men were formed. Many of them have had absolutely brilliant careers and have benefited from Genius Group’s inheritance. In particular, the firms that were directly linked with it, like Diesel and Replay had the chance to develop and later on evolve the experience acquired in those days. Renzo Rosso is the man who has best of all grasped and developed the ideas from which Genius Group was born, as Diesel, and in particular what he is doing at Staff, show.
What situation are the protagonists Adriano Goldschmied and Renzo Rosso going through? Our later experiences have been totally different. Renzo, in my opinion, has best of all followed Genius Group’s path. In fact, besides taking the brand Diesel to levels no one would have imagined in those days, he was able to ideally and concretely create a maison which can develop multiple design concepts at all levels. As far as I am c o n c e r n e d I t o o k a t o t a l l y d i ff e re n t w a y. In s t e a d o f working on wide-ranging fields I decided to focus on one
Tomorrow: What are the perspectives of Genius Group’s protagonists today? Replay is no doubt facing a hard challenge. Obviously Claudio’s death left a huge void. In recent years he had been able to create the conditions for re-launching the brand, and for sure he traced a precise path for his heirs to follow. I also think that he was successful in the hardest task of all, in creating a team who can carry on his design. Renzo, more than any other, has the ideas and the correct vision to enable his group to become a world leader in the field of casual and luxury items. It is certainly he who is making Genius Group’s dream come true. Who do they devote their attention to? If you mean to what market bracket, the answer is very simple. Basically they are following Genius Group’s mainline; they are interested in the high market bracket, the most sensitive to changes, the one that sets ways and trends. What other areas could become leaders? The experience I am having in Los Angeles is very significant, something I am very proud of. The ferment of activity in this area makes it the ideal place for the creation of new ideas, new brands and lines. I feel I sprinkled seeds onto a very fertile ground, and today, a few years later, ‘made in L A’ items are conquering the world markets. It is Genius Group’s seed, no doubt about that!!
Renzo Rosso
IERI: Perché il nome “Genius Group”? Il nome è stato frutto di un’idea di Adriano Goldschmied, che penso volesse identificare sotto un unico nome un insieme di brand che f a c e va n o p ro d o t t i m o l t o f re s c h i , m o d e r n i e innovativi.
Perché è nato Genius Group? Che cosa ha rappresentato e quali sono stati i suoi protagonisti? Il Genius Group ha sicuramente r a p p re s e n t a t o u n m o m e n t o s t o r i c o m o l t o importante nel fashion degli anni 80, perché r a g g r u p p a va m a rc h i d i ve r s i , c h e f a c e va n o prodotti diversi, mantenendo una mentalità unica e individuale ma al tempo stesso capaci di interagire ed essere anche venduti tutti i n s i e m e , n e l l o s t e s s o p u n t o ve n d i t a . Tr a i protagonisti inserirei i partner fondatori con Adriano (che è stato padre, ispiratore, guru e guida di tutti noi), me stesso (al tempo maggiormente impegnato “dietro le quinte”, nella parte di gestione operativa), il compianto Claudio Buziol (il creativo del gruppo) e tutti quegli stilisti che hanno contribuito al successo del Genius Group.
In che momento è nato Genius Group? In che Area nasce? Nasce all’inizio degli anni 80, nell’area felice del NordEst. Cosa hanno r a p p re s e n t a t o l e re a l t à d i : Re p l a y, Di e s e l , Miacié, Ten Big Boys, Bo-Bo Kaminski, Katherine Hamnett, Goldie, Via Vai? Ogni marchio a ve va u n a s u a f a s c i a d i m e rc a t o e d e r a specializzato in una categoria di prodotto. C i t o q u e l l i c h e p e r m e p o s s o n o e s s e re i quattro più rappresentativi: Goldie produceva il casual più all’avanguardia del momento; Re p l a y, c h e n a s c e d a u n’ i d e a d i Bu z i o l , lanciava una nuova camicia, che soppiantava quella tradizionale, costruita con tecniche m o d e r n e e t r a t t a m e n t i i n n ova t i v i ; Di e s e l copriva al tempo la fascia più basica, casual e jeans; Bo-Bo Kaminski è stato un esperimento d i c a s u a l s t r a o rd i n a r i a m e n t e s v i l u p p a t o , esclusivo frutto di una creatività esagerata.
OGGI: Che eredità ha lasciato Genius Group? Come e dove si è evoluta Genius Group? Il Genius Group ha educato tanta gente: al suo interno si sono formati d e s i g n e r, i m p re n d i t o r i , u o m i n i m a rk e t i n g . A l c u n i d i n o i h a n n o p ro s e g u i t o l’ a t t i v i t à , arrivando ai risultati di oggi. Non solo: il Genius Group ha lasciato un territorio che ancora oggi è pieno di piccole aziende del
settore. L’evoluzione del GG si è avuta da una parte nell’area in cui questo è nato attraverso l’evoluzione di Diesel e Replay, le due aziende che più si sono ingrandite, dando poi vita a un tessuto imprenditoriale f a t t o d i i n n u m e re vo l i s e r v i z i ( l a va n d e r i e , s t i re r i e , u ff i c i s t i l e e m o d e l l a t u r a e c c . ) . Dall’altra si è sviluppato oltre oceano, in California, dove Adriano si è trasferito e ha dato inizio a un nuovo progetto, portando a Los Angeles il know-how del GG e sviluppando il suo stile.
C h e m o m e n t o v i vo n o i p ro t a g o n i s t i Adriano Goldschmied e Renzo Rosso? Abbiamo fatto e stiamo facendo esperienze diverse: Adriano si è trasferito negli USA e ha sviluppato un suo brand con un prodotto denim-oriented, un settore in cui penso abbia sempre avuto una marcia in più; io ho seguito la crescita di Diesel espandendomi in tutto il mondo attraverso un’attiva politica di retail proprio, e sviluppando un intero range di linee (borse, s c a r p e , o ro l o g i , o c c h i a l i , f r a g r a n ze … ) . Inoltre, negli ultimi anni mi sono rivolto con concreto interesse verso il mondo del pret-a-porter grazie a Staff International (a cui fanno capo Martin Margiela, Dsquared e Vivienne Westwood).
A chi è rivolta la loro attenzione? Al consumatore finale, che dai tempi del GG a oggi non è cambiato: evoluto, opinion leader, che conosce i marchi e li sa abbinare.
Quali altri distretti potrebbero essere protagonisti? Con le nuove tecnologie, i sistemi multimediali ecc. le azienda oggi possono essere ovunque, e il concetto di distretto perde parte della sua logica. Ciò nonostante, aree come quelle del NordEst o della California rimangono sicuramente importanti.
Renzo Rosso
Y E S T E R D A Y : How c a m e t h a t yo u n a m e d i t ‘Genius Group’? The name came from an idea that Adriano Goldschmied had; I think he wanted to find a single name to identify a number of brands which made fresh, modern, innovative products.
Why was Genius Group set up? What did it represent and who were its protagonists? Genius Gro u p w a s n o d o u b t h i s t o r i c a l l y i m p o r t a n t i n t h e fashion of the ‘80s, because it put together different brands, making different products, were individuallyminded but could perfectly interact and be sold together, at the same store. Together with Adriano, who was a father, a source of inspiration, a guru and a guide for all of us, I would put among the founding partners myself ( in those days mainly with the ‘ b a c k s t a g e’ ro l e o f p ro d u c t i o n m a n a g e r ) , t h e l a t e Claudio Buziol (the creative figure of the group) and all the stylists who contributed to Genius Group’s success.
Quale momento vive invece il distretto dove è nata Genius Group?
W h e n a n d i n w h a t a re a w a s Ge n i u s Gro u p precisely born? It was born early in the ‘80s in the
E’ un momento importante, dove l’attività creativa è florida. Rispetto agli anni in cui esisteva il GG è invece quasi completamente scomparso il panorama della produzione locale, visto che da anni tutte le attività produttive sono state trasferite all’estero, in Romania, Turchia, Tunisia ecc.
thriving North East area. What did such realities as Replay, Diesel, Miascié, Ten Big Boys, Bobo Kaminski, Katherine Hamnett, Goldie, Via Vai represent? Each brand had its own market bracket and was specialised in certain kinds of products. I will mention the four that I believe to be the most representative ones: Goldie made the most advanced casual in those days; Replay, born from an idea by Buziol, was launching a new shirt which supplanted the traditional one, the outcome of ne w and innovative techniques; Diesel dealt with the basic, casual and jeans brackets; Bobo Kaminski was an extraordinarily advanced experiment in casual wear, exclusively due to his superb creative talent.
DOMANI: A cosa guardano le realtà attuali dei protagonisti di Genius Group? L’attenzione di Diesel è sempre più verso i nuovi mercati: Cina, India, il Pa c i f i c o , zo n e i n c u i è p o s s i b i l e u n a grossa crescita. Voglio sviluppare sempre p i ù e s e m p re m e g l i o i l c o n c e t t o d i Premium Denim, continuando a sfilare a New York (abbiamo iniziato lo scorso febbraio) e portando la collezione Diesel a un livello sempre più alto di qualità e attenzione ai dettagli, anche grazie all’introduzione di un numero sempre maggiore di pezzi Made in Italy.
TODAY: What is the heritage that Genius Group passed down? How and where did Genius Group evolve? Genius Group led to the growth of so many people: designers, entrepreneurs, marketing figures had their formation in the firm. Some of us have kept t h e a c t i v i t y g o i n g , a n d a c h i e ve d t o d a y’s re s u l t s . Furthermore Genius Group has dotted the area with still existing, correlated, small firms. Genius Group
evolved in the area where it was born in terms of Diesel’s and Replay’s evolution, the two firms that have enlarged most and have contributed to the rise of different services ( washing and ironing firms, design a n d m o d e l o ff i c e s e t c . ) . Fu r t h e r m o re i t d e ve l o p e d abroad, in California, where Adriano moved and started a ne w project by bringing to Los Angeles Genius Group’s know-how with the creation of a style of his own.
What is the situation of Adriano Goldschmied and Renzo Rosso? We had and are having different e x p e r i e n c e s . Ad r i a n o m ove d t o t h e U S A a n d h a s created a brand of his own with denim-oriented lines, a f i e l d i n w h i c h h e h a s a l w a y s e xc e l l e d ; I h a ve f o l l owe d Di e s e l’s g row t h s t e p by s t e p a n d h a ve expanded all over the world through my own precise retail policy and the production of a whole range of l i n e s ( h a n d b a g s , f o o t we a r, w a t c h e s , s u n g l a s s e s , perfumes…). Furthermore, I have in the last few years been interested in the world of the pret-à-porter t h a n k s t o St a ff In t e r n a t i o n a l ( t o w h i c h Ma r t i n Margiela, Dsquared and Vivienne Westwood belong).
What is the situation of the area where Genius Group was born? It is a good situation because creative activities are thriving. If compared to Group’s years, today’s local production has disappeared, even because most firms have production abroad, to Rumania, Turkey, Tunisia
Genius almost moved etc…
TOMORROW: What are the perspectives of the p ro t a g o n i s t s f ro m Ge n i u s Gro u p ? Di e s e l i s increasingly interested in the new markets: China, India, the Pacific, areas which are likely to have high growth rates. I want to further and better develop the concept of Premium Denim, by continuing to attend New York catwalks ( we started last February) and by leading Diesel collection to higher and higher quality levels and care for details, also thanks to the introduction of an ever increasing number of madein-Italy items.
Who do the protagonists devote their attention to? To the final consumer, who, since the days of Genius Group has basically remained the same: a broadminded opinion leader who knows the brands and can match them.
What other areas could become leaders? Thanks to new technology, multimedia systems etc. firms can be everywhere today, and the concept of district is in part loosing its meaning. However areas like the North East of Italy and California will definitely continue to be important.
Comme Des Garçons
La psicologia del profumo si fonda in parte sul potere suggestivo che i profumi della natura possiedono. Profumi che nei millenni si sono installati nel profondo della nostra psiche, stimolando quotidianamente i nostri sensi. Ed e' proprio nelle pieghe della quotidianita' che Comme des Garçons scova nuova forza e spunto per costruire i propri profumi, sin dal 1984 con l’uscita di “Eau de Parfum”, l’originale.
The psychological effects of perfumes are partly based on the suggestive power they possess in nature. Perfumes which have deeply rooted in our minds over the centuries and daily stimulate our senses. It is just in daily experience that Comme des garćons have discovered the energy and the inspiration for ever new fragrances since 1984, when the original
Attorno al concetto di “profumo della natura” Comme des Garçons disegna una nuova geografia: un linguaggio olfattivo che si amplia contemplando gli odori di tabacco, di bitume…gli odori della quotidianita', di una nuova “natura”, ripensati e calibrati nei sofisticati rapporti che portano un odore ad essere codice identificativo di una certa modernita'. E’ un alfabeto degli odori che mescola essenze scovate in Marocco, in Iran, in Spagna, in Provenza, in California ed in Egitto, capace di descrizioni come “woody, green and metallic”, ove l’aggettivo “metallic” evoca piu' un modo di leggere la contemporaneita' del vivere che non la caratteristica olfattiva dell’essenza. Un sottile gioco di rimandi che ama percorrere il confine che “unisce” tra loro parole come profumo, modernita', bisogno, dipendenza, rifugio, sicurezza… Profumo come linguaggio, come meccanica della comunicazione: che passa anche attraverso la scelta di un packaging mai scontato, attento a sottolineare il legame che sussiste tra profumo e l’espressione formale del messaggio di cui ne e' portatore.
“Eau de Parfum” first appeared. Comme des Garćons redesigns a new geography of perfumes on the concept of “natural fragrance”: an olfactory language which widens its range of sensations as tobacco and tar smells are taken into consideration, the smells of daily life, of a new ‘nature’, reconsidered and studied in the sophisticated relationships that turn an odour into an expressive code to identify a certain idea of modernity. An ABC of fragrances mixing essences found out in Morocco, Iran, Spain, Provence, California and Egypt described as “woody, green and metallic”, a description in which the adjective ‘metallic’ stands for an interpretation of contemporary life, rather than for the quality of the essence itself. A subtle play on hints which enables us to recapture the meaning of words like perfume, modernity, need, dependency, refuge, confidence… A perfume as language, as a code of communication, which owes its efficacy also to the careful choice of packaging, to emphasise the connection between the perfume and the formal features of the message it conveys.
“A perfume that works like a medecine and behaves like a drug”
Bonotto
Scavare come sinonimo di scovare, appare quasi come un semplice cambio di vocale mentre in esso risiede tutto lo spessore di un’intenzione, come un manifesto programmatico. La Bonotto è una realtà mondiale nella lavorazione di filati e dei tessuti che fa assumere a questo scavare i contorni di un esercizio senza fine, tale è la struttura industriale di questo gruppo che da Molvena (Vicenza) ha mosso i primi passi fino a strutturarsi in Uruguay, Romania e Cina. Risiede in essa la cifra di un’imprenditoria illuminata: la conoscenza dell’arte contemporanea che pone Luigi Bonotto, rappresentante della terza generazione di questa famiglia, ad essere il più importante collezionista d’arte al mondo; già popartista, figlio di un appartenente al postfuturismo, Luigi ha lasciato ai figli Giovanni e Lorenzo il compito di espandere quella realtà produttiva, nata per mano del bisnonno Giovanni, dalla produzione di cappelli di paglia. Entrandovi si viene accolti dalle installazioni di N. J. Paik, inventore della videoarte e di Vautier capostipite dei “public poems”, teorico del movimento Fluxus; in ogni luogo dell’azienda si può respirare questo forte legame con l’arte da cui deriva un’attenzione minuziosa aspetti estetico/formali di un processo progettuale prima e produttivo poi. E’ proprio Fluxus il motore ispiratore, capace di raccogliere tutto quanto è accaduto nel mondo dell’arte dal 1967 fino ad oggi, di cui Luigi Bonotto è il riferimento mondiale. Lo scavare è allora portare alla luce, mostrare, rendere pubblico un bene, un valore cosicché tutti possano essere partecipi e condividere: appare questa la filosofia che lega la Bonotto azienda al patrimonio artistico Bonotto. Il legame con il pubblico passa attraverso i prodotti di Gruppo di Installazione-Bonotto, capace di pensare e realizzare coperte di altissima qualità: ove l’intervento manuale diventa conditio sine qua non per offrire un valore che ha le radici nella storia nella tessitura italiana.
To dig can mean to excavate, and, despite the different length and sound, both verbs can convey the same intention. Bonotto is a world-wide textile industry, an activity which means endless ‘digging’ for the Molvena-based industry (Vicenza) with plants in Uruguay, Rumania and China. It has the features of an enlightened enterprise. In fact, the knowledge of contemporary art enabled Luigi, the thirdgeneration representative of the Bonotto family, to become an important collector of “Fluxus” Art and “Visual Poetry”. A former pop artist and the son of a post futurist, Luigi entrusted his sons Giovanni and Lorenzo with the task of expanding the productive activity their great grandfather established starting from the production of straw hats. As you enter, you are welcomed by the installations by N.J.Paik, the inventor of video-art, and by Vautier, the creator of the ‘total art’ and the theorist of the movement Fluxus. Everywhere in the firm you can perceive artistic echoes in the minute care for the formal and aesthetic details of an activity which is accurately designed before shifting to production. And the source of inspiration of all that is Fluxus, which has been able to collect all that has happened in the world of art from 1962 to our days, and in which Luigi Bonotto is a world benchmark. To dig, then, is the same as to excavate, to show, to turn a value, a work into something public that everybody can share; this appears to be the philosophy that links Bonotto, the firm, to Bonotto’s art collection. The firm’s connection with the public is also due to the products of Gruppo di Installazione – Bonotto, who can design and realise high quality blankets which handicraft enhances and roots in the history of Italian weaving.
E’ un viaggio attorno all’idea di donna il filo conduttore delle creazioni della collezione autunno-inverno 2006 di Valeria Cremonese.
Valeria Cremonese
The theme underlying Valeria Cremonese’s creations in the 2006 autumn-winter collection is an investigation into the idea of woman.
I capi, scolpiti a misura, nelle forme senza tempo, si colorano delle atmosfere romantiche dei paesaggi settembrini, ed esprimono la sapienza del lavoro minuzioso, ricercato ed attento che solo le mani dei couturier esperti sanno esprimere. I colori testimoniano la scelta forte di una profondità espressiva che ama variare dai toni del rosa, grigio e polvere, sino a permettersi i tagli netti ed abbaglianti del lurex. Sono creazioni disegnate per esprimere il proprio ideale di donna: partendo dall’introspezione di sé, hanno la forza di muoversi tra le contraddizioni del modernismo sfrenato ed il desiderio di una ritrovata intimità, come espressione di un io interiore sedimentato nelle esperienze, nelle ferite e nei grandi amori. Un viaggio che continua nella scelta e nell’accostamento dei materiali, ove le forme si lasciano interpretare dalla naturale consistenza di sete pregiate, velluti di cachemire intervallati dalla garza di lana, dal rame e dai filati barocchi. La ricerca dei giusti accostamenti materici serve per esprimere dal profondo l’essenza di una donna, che vive il proprio guardaroba di nuovi codici espressivi, trovando nella tradizione sartoriale e nelle sensibilità naturali la forza di allontanarsi dalle convenzioni dettate di una moda imposta. Ne esce una donna capace di un’anima misteriosa, forte di un’essenza che ama esprimersi anche attraverso la leggerezza di cagoules sul volto, di una velatura nello sguardo come un delicato soffio d’aria.
The items, as if sculpted to measure in timeless lines, take on the colours of September landscapes and their romantic atmospheres, and express the artistry of careful, precise and sophisticated work that only expert couturiers can carry out. The colours are evidence of the stylist’s determined expressive choice based on shade variations of pink, grey and dust in the clear and dazzling cuts of Lurex. The creations are designed to express the stylist’s ideal of woman; their starting point is introspection, but their vitality enables them to move between the contradictions of reckless modernism and a desire to recapture woman’s inner self, as the outcome of experiences, wounds and great love stories. The investigation continues in the choice and matching of materials; forms are interpreted by the natural feel of precious silk materials, cashmere velvets alternated with wool gauze, copper and baroque fabrics. The search for the right matching of materials expresses in depth the essence of a woman who wants to experience new expressive codes in her wardrobe, is determined to leave aside conventional, imposed trends to rely on sartorial tradition and her natural sensibility. The outcome is a woman endowed with a mysterious soul, whose essence is well expressed also in the lightness of the cagoules covering her face, and in her veiled glance reminiscent of a delicate whiff of air.
L’idea di donna che Valeria Cremonese ha negli occhi è quanto il mistero, il desiderio ed il sapere misti in un cielo capace di luminose aperture, in un tutt’uno con le languide atmosfere d’autunno.
The idea of woman Valeria Cremonese has in her eyes is mystery, desire and knowledge against a sky open to light, at one with the languid atmospheres of autumn.
www.valeriacremonese.com
ne, Victoria le collezioni dell’ Autunno-Inverno, nel
quando ad ottobre la MAFW presenterà a Melbour-
bbligano a guardare con attenzione ai prossimi me-
trato i protagonisti di questo vibrante panorama ci
e e asiatiche e l’alta propositività che hanno dimo-
e la competitività delle realtà emergenti australia-
ntusiasmo dimostrato dai partecipanti, la freschez-
Class Mercedes Australian Fashion Week Award.
one della Nuova Classe A e la celebrazioni degli A-
oso Party organizzato da Mercedes con la presenta-
a settimana ha trovato ufficiale chiusura nel presti-
pazione agli eventi.
osì ai visitatori un’elevata flessibilità nella parteci-
elle tre strutture diverse sopra citate, permettendo
oni , divisi in quattro grandi categorie, all’interno
gners si sono alternati nel presentare le loro colle-
O dell’Australian Fashion Innovators oltre 100 desi-
tto l’attento sguardo di Simon P Lock, fondatore e
stati presentati a queste esclusive delegazioni.
ioni di creativi australiani e più di 100 brand sono
ettive, 2 proposte provenienti dalle nuove genera-
profilo professionale; ben 40 collezioni individuali, 6
Pacifica dell’Asia diventi un momento dall’elevato
festazione, importante vetrina della moda della zona
’Austrade lavora infatti dal 1996 perché questa mani-
L’Australian Fashion Innovators in collaborazione con
ti dalle realtà dei più prestigiosi negozi al mondo.
di influenti buyers a livello internazionale, provenien-
gimento in quest’edizione di un selezionato gruppo
no, ha reso possibile la partecipazione ed il coinvol-
L’Austrade, divisione del Governo Federale Australia-
della Billich Gallery.
che si estende e si sviluppa negli spazi espositivi
sto evento: una struttura versatile e polifunzionale
stato ancora una volta la prestigiosa cornice di que-
cular Quay, sito sull’ accesso marittimo a Sidney è
dell’Australia e della regione Pacifica dell’Asia. Il Cir-
Primavera/Estate dei migliori fashion designers
celebrato 10 anni di presentazioni delle Collezioni
Quest’anno la Mercedes Australian Fashion Week ha
1 – 6 Maggio 2005
MERCEDES AUSTRALIAN FASHION WEEK
www.mafw.com.au
MERCEDES AUSTRALIAN FASHION WEEK 1 â&#x20AC;&#x201C; 6 Maggio 2005 This year Mercedes Australian Fashion Week held its tenth presentation of the Spring-Summer collections by the best designers in Australia and in the Asian Pacific area. The Circular Quay, located at the mouth of Sidney harbour, was once again the prestigious scene of the event: a versatile, multifunctional structure for the exhibition spaces of the Billich Gallery. Austrade, a division of the Australian Federal Government, enabled a select group of influential international buyers from the most prestigious world Fashion Innovators have since 1996 worked in col-
stores to take part in the event. In fact, Australian laboration with Austrade to turn this important showcase of Asian-Pacific fashion into a high-profitive ones, two proposals from the latest genera-
le opportunity: 40 individual collections, 6 collections of Australian creators and over 100 brands were presented at these exclusive shows. Under the supervision of Simon P. Lock, the founder and CEO of Australian Fashion Innovators, over 100 designers, subdivided into four broad categories, took turns at introducing their collections witors optimal chances of participation in the
thin the Fashion Week three spaces and gave visievents. The Fashion Week was concluded with a prestiClass A was presented and the A-Class Mercedes
gious party organised by Mercedes, at which New Australian Fashion Week Award was celebrated. The enthusiasm of participants, the fresh competitiveness of emergent Australian and Asiatic talents, and the high quality proposals of the protagonists of this vibrating event will lead us to pay due attention to the second annual appointment, ne, Victoria, the autumn-winter collections.
next October, when MAFW will present in Melbour-
Prima di tutto il territorio, come luogo di sperimentazione e di ricerca, poi le persone come memoria del sapere e del fare, infine la sfida come motore alimentato dalla passione e dal buon gusto. Ed ecco Ceramica di Treviso: trent’anni trascorsi guardando avanti nel pensare a spazi ed interpretare ambienti, nel disegnare un’orizzonte fatto di nuove mete e soddisfazioni. Riconosciuta nel mondo come principale riferimento del decoro della ceramica, forte di proposte commerciali che l’hanno vista imporre al mercato la duttilità nei formati -10x10, 10x30, 20x60…-, la qualità nella scelta della materia prima appositamente selezionata nelle aree di provenienza, l’iconoclastia delle forme come I Murazzi, ora l’azienda di Treviso coglie nel pubblico più attento e selezionatore l’esigenza di una proposta a più ampio respiro. Una soluzione capace di soddisfare le esigenze spaziali e d’arredo di un ambiente non più ristretto nei canoni del mero funzionalismo–ambiente domestico vs. ambiente professionale, grande installazione vs. ambiente di lavoro…ma forte della capacità di mimesi e di flessibilità che l’abitare contemporaneo richiede. Un progetto che ha nelle caratteristiche aziendali la forza di una ventata: ed ecco l’eterogeneità cromatica sposarsi alla varietà formale, la libertà di posa interpretare con libertà grandi spazi senza mai tralasciare il gusto dell’esclusività, della soluzione ad hoc. Ceramica di Treviso dimostra ancora una volta, se mai c’è ne fosse stato bisogno, la profondità del proprio pensiero creatore, che ha nella regola e nell’eccezione il respiro di un sapere costruito nel tempo: quel pensiero capace di cogliere nei segni, nelle forme e nei colori che ci circondano l’alfabeto di un paesaggio in mutazione. L’appuntamento è per settembre, al CERSAIE la fiera di settore, o per tutti i giorni, nei luoghi di Ceramica di Treviso.
Ceramica di Treviso
I luoghi di Ceramica di Treviso
First of all the territory, as a place for experiment and research, then the people with their rich heritage of skill and know-how, and a daring mind nourished by passion and taste. And here is Ceramica di Treviso: a thirty-year search for new spaces and places, to understand and interpret them, planning new goals and achievements. Credited the world over with being one of the main benchmarks in the field of ceramic decoration, the firm’s success on the market is largely due to its 10x10,10x30 and 20x60 formats, the accurate choice of materials in the very areas where they are to be found, and the typical shapes, like I Murazzi. The Treviso-based industry now feels that its most demanding customers need more wide-ranging proposals to realise interior design and furnishing solutions beyond
the canons of mere functionalism – domestic versus professional environment, big installations versus working environment….such qualified, mimetic and flexible solutions as are required by contemporary interior design canons. The project is pervading the firm’s technical potential with new energy: therefore the rich use of colours is matched with a great variety of forms, the free laying technique interprets with originality large spaces, without ever renouncing their exclusive taste and special solutions.
Ceramica di Treviso once more shows the depth of its creativeness, based on age-old know-how, on rules and on rule-infringement: such creativeness as can grasp, through signs, forms and colours, the language of an ever changing world. Next appointment is in September, at CERSAIE show, or everyday at Ceramica di Treviso’s headquarters.
www.ceramicaditreviso.it www.trevisoprogetta.it
Quando Stefano Bi ci apre le porte l’imperativo per noi è curiosare, scovare. Abbiamo la possibilità di “vedere” da vicino il lavoro di un’azienda che da anni rappresenta una delle cifre qualitative più alte dell’industria calzaturiera italiana, rivolta ad un pubblico giovane, curioso e attento alla qualità. Ora quel pubblico è cresciuto e Stefano Bi dopo averlo avvicinato con prodotti dallo stile più classico, ha deciso di investire profondamente in una direzione più votata alla creatività. L’azienda vive infatti un momento di forte rinnovamento e raccoglie attorno a sé le competenze e l’esperienza di un qualificato gruppo di artigiani: 30 persone che nell’amore per il proprio lavoro perpetuano quotidianamente tecniche e valori della manifattura calzolaia, da sempre sigillo dell’indiscussa qualità italiana. Oltre a mettere in atto un investimento sostanzioso nella produzione di linee che si collochino nel settore del "casual di lusso". Un investimento nella tradizione e nella qualità che ogni giorno vanno fondendosi alla progettazione e alla creazione di nuove linee e modelli: a cominciare dalla ricercata scelta dei pellami, resi esclusivi per quest’azienda, che si sposano con un disegno originale, forte di una decisa scelta grafica, e capaci di permettere delle particolari colorazioni, dalle inedite trasparenze. Una sensibilità estetica che ha portato Stefano Bi a lavorare sui volumi, allungandone le forme, sulle finiture fino a perfezionare cuciture esterne e proporre delle “rivoltate”, totalmente a scomparsa, oltre ure lavorate a mano che sono il frutai fondi prodotti in esclusiva da Vibram. Calzat to delle scelte maturate nel grembo della Manifattura Ferrarese e che hanno riscontrato un immediato successo nel mercato internazionale, avendo nell’entusiastica sensibilità giapponese una privilegiata cartina di tornasole.
When Stefano Bi opens his doors to us, we feel that to browse and discover is a must. We have the chance to closely exam ine the products of a firm which has for years stood out for its top quality items among the other Italian footwear indu stries; items for young, inquisitive custo mers who are sensitive to quality. Custo mers’ tastes have evolved now, and after approaching them with definitely class ical products, Stefano Bi has decided to largely invest in creativeness. In fact, the firm is undergoing deep renewal thanks to the
skill and experience of a qualified team of craftsmen: thirty people who, out of love, keep the values and techniques of footwear manufacture alive, the unmistak able mark of Italian quality. And, on top of it all, considerable investments are in progress for the prod uction of luxury casual lines, an investmen t on tradition and quality, welded in the daily design and creation of new models and lines: the careful choice of exclusive qualities of leather is coupled with an original, graphically qualified design style such as can supply unprecedente d transparent colouring. Stefano Bi’s aesthetic sensibility has led him to work on the lengthening of volumes, on finishing details such as the perfect seams on the outside and the foldaway devices, besides the exclusive sole made by Vibram. This handmade footwear is the outco me of Manifattura Ferrarese’s design policy, and the success it enjoys on the international markets and the enthusias tic welcome from the Japanese are a test of its fortune.
squadra.
Perché oggi Romano in Puglia? Che momento pensate che viva questa Area? AR: Perché rappresenta, come dicevo prima,
IERI Perché il nome “Meltin’Pot”? Augusto Romano: Perché ci siamo sempre identificati con una realtà multiculturale e dalle innumerevoli sfaccettature, in sostanza con quello che è il mondo moderno. La modernità e la contemporaneità sono sempre state elementi di base dell’anima del marchio, ed ancora oggi, dieci anni dopo la nascita, la fusione di culture eterogenee è ciò che genera gli spunti creativi più interessanti e innovativi. “Meltin’Pot” rappresenta il nostro modo di essere, di guardare alla realtà.
l’esempio che le sfide impossibili non esistono, e perché dà importanti opportunità di emancipazione ad un territorio che per troppo tempo è stato soggetto ad isolamento e provincialismo. Come tutte le aree di recente industrializzazione, la Puglia, ed in particolare il Salento, si interroga su quale possa essere il proprio futuro, dopo il termine del ciclo in cui l’industria manifatturiera era il modello vincente. Ora il territorio è in una fase di stasi, ma si vedono moltissimi fermenti di un’imprenditorialità giovane diffusa e la Romano S.p.A. funge sostanzialmente da esempio da seguire.
avviato con Fabio Novembre nel campo del design o Rankin per quanto riguarda la fotografia e il cinema. Stiamo cercando di cambiare i concetti classici dell’abbigliamento, che secondo noi è stato per troppo tempo autoreferenziale e chiuso nel suo guscio.
Perché Dario Marangon nell’Area di Meltin’ Pot? AR: Prima di tutto perché volevo portare in azienda,
In che momento è nata la Romano Spa e in che Area è nata? AR: La Romano S.p.A. è nata alla fine degli anni ’60 nel
non solo un amico, ma un grandissimo professionista che ci facesse fare quel salto di qualità di cui, cinque anni fa, avevamo bisogno. Inoltre, coerentemente a basso Salento, luogo in cui il boom economico non si quello che è lo spirito dell’azienda, perché volevo sapeva nemmeno cosa fosse. innestare nella cultura salentina della jeanseria, Che cosa ha rappresentato e che cosa rapprerappresentata dalla Romano S.p.A, il seme di quella senta ? Quali sono stati i suoi protagonisti? veneta, della quale Dario è uno degli interpreti AR: Rappresenta un’oasi di cultura industriale, in migliori. un’area in cui ce n’è molto poca. In questo momento la DM: Sostanzialmente perché ho capito che nel mio Romano S.p.A. è senza dubbio un esempio di un modo percorso professionale potevo lavorare per una grande di fare impresa che ha pochi paragoni nell’area, e azienda di jeans. Fino ad allora avevo sempre fatto il sicuramente uno stimolo per il territorio a spingersi consulente a fianco dello stilista, senza mai riuscire ad verso sfide che fino a qualche anno fa potevano impostare una vera e propria linea di basico. Con sembrare impossibili. Meltin’Pot è stato differente, Augusto mi ha chiamato I protagonisti sono stati e sono diversi, primo fra tutti proprio per fare il jeans, cioè quello che avevo sempre Cosimo Romano che ha avuto una visione e un sognato, senza remore o incertezze sulla sfida che si “sogno” imprenditoriale realizzato negli anni, partendo doveva affrontare. da zero, con costanza, determinazione e grandissimo Che momento vive adesso Meltin’Pot? impegno. AR: Meltin’Pot adesso vive un momento di grande A lui si è affiancata, con la medesima passione, tutta la cambiamento, corrispondente al passaggio famiglia, intesa in senso ampio, che ha rivestito e dall’adolescenza all’età adulta. Ormai è diventata riveste tuttora ruoli chiave nello sviluppo dell’azienda. un’azienda internazionale, che deve essere in grado di Nei tempi recenti figure importanti sono state rispondere ad aspettative ed esigenze sempre nuove, Francesco Balduzzi , portatore di una cultura manage- sempre più impegnative, e questo ci spinge ad interrogariale evoluta e Dario Marangon , che ha saputo rci quotidianamente su come fare le cose nel miglior interpretare in maniera perfetta le strategie di prodotto modo possibile. e creative del marchio. Oggi i protagonisti sono DM: Anche dal punto di vista creativo siamo in una fase sicuramente coloro che tutti i giorni lavorano in di evoluzione, stiamo cercando di impostare il nostro azienda, un gruppo di persone capaci, competenti e progetto e la nostra identità nel prodotto e sul mercato. determinate che hanno una passione ed un orgoglio Cerchiamo di crescere e migliorarci: di capire quale straordinari per quello che fanno, e che sono i veri vogliamo che sia l’identità dell’azienda e di trasmetterla motori dello sviluppo e della crescita dell’azienda. nella maniera più chiara e coerente ai nostri interlocutori.
OGGI Come è cambiata la Romano Spa? AR: La Romano S.p.A. è cambiata moltissimo, e in
DOMANI Augusto Romano e Dario Marangon? AR: Grandi amici, colleghi sul lavoro che hanno un
positivo; tutte le competenze che sono state progetto condiviso e nel quale credono fermamente. Tutti sviluppate in quaranta anni di lavoro sono state e due abbiamo voglia di far diventare Meltin’Pot la numero messe a frutto, l’azienda è diventata in grado di uno sul mercato, e questo genera grande entusiasmo e gestire tutti gli aspetti legati allo sviluppo di un voglia di fare in tutta l’azienda. prodotto di jeanseria, dalla logistica al sourcing, alla DM: Due persone che credono nello stesso progetto e progettazione. hanno comunanza di idee e di visione, al punto tale di Dario Marangon: Noto anche un’evoluzione cambiare il mio stesso modo di lavorare a causa “culturale” delle persone con le quali lavoro a più dell’altissimo coinvolgimento in quest’iniziativa. stretto contatto, che sono cresciute acquisendo punti A cosa guarda la Romano? A quale creativo rivolge di vista più aperti verso l’esterno e più “cosmopoliti”, la sua attenzione? se vogliamo, oltre all’orgoglio e la soddisfazione che AR: Guardiamo a tutte quelle persone che con il loro deriva dai risultati ottenuti con il lavoro duro e contributo possono arricchire il marchio e farlo evolvere, costante. Sta nascendo un gruppo, una vera come ad esempio le recenti collaborazioni che abbiamo
Yesterday: Why ‘Meltin’ Pot’ of all names? Augusto Romano: Because we have always identified ourselves with a multicultural and multifaceted reality, that www.meltinpot.com is with the modern world. Modernity and up-to-dateness have always been the basic elements of our brand, and ten years after it was created it is the blend of different cultures that still gives us the most interesting and innovative clues. the moment the area is going through a slack period, but ‘Meltin’ Pot’ stands for our way of being, of looking at countless widespread ferments of new entrepreneurial activity can be perceived, and Romano spa’s function consists in providreality. ing an example to imitate. When and in what area was Romano spa precisely
Why Dario Marangon at ‘Meltin’Pot’? established? AR: Romano spa was set up in the late ‘60s in the lower AR: First of all because not only did I want to have a friend in
Salento, an area where the economic boom was totally the firm’s staff, but also a great professional man who could enable us to have the substantial quality improvement we unheard of. needed five years ago. Furthermore, in accordance with the What did it and does it represent? Who were the firm’s frame of mind, because I wanted to graft onto the culture protagonists of the event? AR: It is an oasis of industrial culture, in an area where of Salento jeanswear, embodied by Romano spa, the spirit of there is hardly any. At present, Romano spa is an example of Venetian jeans culture, of which Dario is one of the best a style in enterprise which is unparalleled in the area and interpreters. stimulated the territory to face challenges that might have DM: I joined Romano spa basically because I understood that sounded impossible until a few years ago. There were and my professional career enabled me to work for a great jeans still are several protagonists, first of all Cosimo Romano manufacturer. Up to that moment I had always been a consulwho had a vision and a dream of an enterprise which has tant working side by side with a designer, without ever being come true over the years, starting from square one, thanks able to plan a real basic line. With Meltin’ Pot it was different; to his constancy, determination and total commitment. A Augusto asked me to join in just to design jeans, that is what I wide, motivated ‘family’ have supported him and have had always dreamt about, leaving aside all hesitation and played key roles in the development of the firm. In recent uncertainty about the challenge we were to face. times, important key figures have been Francesco Balduzzi What situation is Meltin’Pot now going through? who has contributed his updated managerial culture, and AR: Meltin’Pot is now undergoing deep changes, correspondDario Marangon who has competently taken care of the ing to the shift from adolescence to adulthood. It has become marketing and creative strategies of the brand. The protago- an international firm by now, and it must be able to face ever nists are now all those who daily work at the factory, a team new and demanding expectations and requests, and this urges of skilled, competent and determined professional men who us to daily ask ourselves how we can manufacture things in do their job with passion and pride and are the driving the best of ways. DM: We are having a great evolution also from the creative factors in the firm’s development and growth. point of view; we are trying to lay out a new project, to renew Today: our identity through the product and on the market. We are How has Romano spa changed? AR: Romano spa has undergone positive changes. The skills aiming at a new growth and at further improvement: we are that we have acquired over the past 40 years have been trying to understand what identity we want the firm to take profitably employed and the firm can now fully manage each on and to convey it in the clearest and most consistent way stage in the production of a denim model, from logistics to to the people we deal with. What about Augusto Romano and Dario Marangon? sourcing and design. Dario Marangon: I can see also that the people I work in AR: We are great friends and work colleagues and share a harness with have had a cultural evolution and acquired project in which we firmly believe. We both aim at making more open views, they have become more internationally Meltin’ Pot become number one on the market, and this minded, so to speak, besides being proud of and satisfied pushes up everybody’s enthusiasm and work. with the results they achieve through hard, endless work. A DM: Two persons who believe in the same project and share their vision and ideas, to the extent that I changed my own real group, a real team has been born. work style because I was greatly involved in this initiative. How do you account for your presence in Puglie
today? What situation do you think this area is going What does the firm aim at? What kind of designers do you devote your attention to? through? AR: Because, as I said before, it proves that there are no AR: We are interested in all the people who can contribute impossible challenges, and because our presence here is an important chance of improvement for an area characterised by isolation and provincialism for too long. Like all recently industrialised areas, Puglie, and the Salento area in particular, now wonder what their future can be, after the successful model of manufacturing industry has come to an end. At
with their work to enrich the brand and improve it: for example we have recently started a collaboration with Fabio Novembre in the field of design and with Rankin in the field of photography and the cinema. We are trying to change the classical concepts of clothing, which in our view has too long been self-referential and narrow-minded.
A.D. Mug Project ph.Fabio Gambina
www.frank-daniel.it tel. 0039 41 5380222 fax 0039 41 5380 286 ufficiocommerciale@frank-daniel.it
www.maliparmi.com
Quando penso a Malìparmi, penso ai colori dei paesi più lontani, alle gemme Malìparmi reminds me of the colours of far off countries, precious gems and brooches, of an old film by George Cukor with Joan Crawford and Norma preziose, penso alle spille e ai camei, penso a quel vecchio film di George Shearer and of its exquisitely feminine atmosphere. Cukor, con Joan Crawford e Norma Shearer, all’atmosfera tutta femminile di Malìparmi is an adventure which began in 1976 from an idea by Marol Paresi, the Paduan creator of bags and jewels and by her daughter Annalisa quelle scene. who became the founders of a maison which has been characterised over the years by their love for hand-made, precious items, for ‘imperfect’, hence Un’avventura cominciata nel 1976 da un’idea di Marol Paresi, creatrice unique, objects. padovana di borse e gioielli e della figlia Annalisa, protagoniste di una realtà Malìparmi chooses to create clothing and accessories for women to identify with and to further enrich their personality; such as those who love to face che ha saputo sempre conservare negli anni l’amore per le cose fatte a mano, different cultures and love trimmings and ornaments as well as their femininity. preziose, per gli oggetti imperfetti e dunque unici. The firm’s wish is to create cosy city places through its boutiques, conceived as showcases rather than product containers. Their latest shop was set La volontà di creare abiti e accessori per delle donne che nelle scelte di up in the heart of Verona, a few steps away from Juliet’s house. Malìparmi possano identificarsi e che possano completarle con la propria Relying on their successful blend of functional and precious details, like Infrabijoux® sandals, Malìparmi now wish to re-edit with a touch of personalità, donne che amino confrontarsi con le radici di altre culture, amanti eccentricity classical and sports items with accessories such as Gymnibijoux®, coloured sneakers made precious with pearls and beads, and decorated dei gioielli e del decoro, della loro femminilità. moccasins like Mokabijoux®. Their trend is to mix familiar things of our past experience with jais embroideries, beads, sequins and buttons applied E il desiderio di offrire attraverso le proprie boutiques dei luoghi accoglienti everywhere, a patchwork of materials and layers of fabrics nonchalantly combined. To use the most delicate and faded colours ranging from periwinkle nella città, dove non concentrarsi esclusivamente sui prodotti, utilizzandoli to hazel and jade, from mauve to coffee, from orange to ivory for a woman who welds her likes and attitudes with fitting dresses and accessories, anche come spazi espositivi; ultimo nato il negozio di Verona, nel cuore according to circumstances, without ever giving up their charm. storico della città scaligera e a pochi passi dalla casa degli eterni innamorati. Forte dell’enorme successo di una vera e propria contaminazione tra funzionalità e preziosità, come quella del sandalo Infrabijoux®, Malìparmi va ora incontro al desiderio di accessoriare e rieditare in maniera eccentrica pezzi classici e sportivi, con le “Gymnibijoux”, delle sneakers colorate e impreziosite da perle e perline o con dei mocassini decorati come i “Mokabijoux”. Mescolare cioè la familiarità di cose che appartengono al nostro vissuto a ricami in jais, perline e paillettes, bottoni applicati ovunque, a patchwork di
Maliparmi
materiali e strati di tessuto nella maniera più disinvolta possibile. Utilizzare colori dai più delicati ai più polverosi, che spaziano dal pervinca al nocciola, al giada, dal malva al caffè, da l’arancio all’avorio per una donna che fonde voglie e attitudini, secondo i momenti e le occasioni, con gli abiti e gli accessori adatti, senza mai smettere di sorprendere.
Un esclusivo party presso la East West Gallery di Milano. Sono stati festeggiati i 10 anni del marchio più grintoso e innovativo di Bruno Bordese: Clone. L’evento è coinciso con la contemporanea delle opere di Andy, cofondatore dei Bluvertigo: tanta gente, stampa, curiosi e molti amici di Bruno in una East West Gallery che ha fatto il pieno di moda, arte e musica. Bordese ha brindato in una vibrante atmosfera dalle chiare reminiscenze pop, dalle influenze punk, disco, assolutamente psichedelica, alla scommessa vinta con questo marchio, che costituisce un costante riferimento negli anni, nell’affollato mondo delle calzature, per quella clientela capace di riconoscersi nella sua verve iconoclasta. L’anticonformismo come punto fermo nel mondo delle calzature d’avanguardia. Una serata trascorsa tra i quadri di Andy e i modelli Clone, che hanno colorato di fluorescenze la galleria, tra molte parole e tanti sorrisi, per celebrare questo decimo anniversario e festeggiare un amico.
An exclusive party at East West Gallery, Milan. To c e l e b r a t e t h e t e n t h a n n i ve r s a r y o f C LO N E , Bruno Bordese’s grittiest and most innovative brand. The event coincided with the exhibition of Andy’s works, the co-founder of the Bluevertigo: so many people, the press, browsers and many of Bruno’s friends at a space over-brimming with fashion, art and music. In a totally psychedelic and vibrating atmosphere with pop, punk and disco hints, Bordese made a toast for the success of the brand, a benchmark over the years in the crowded world of footwear for customers who appreciate the vigorous image of Clone. Unconventionalism as a hallmark in the world of avant-garde footwear. An evening among Andy’s pictures and Clone models which gave a touch of fluorescence to t h e G a l l e r y, w i t h c h a t s a n d s m i l e s , t o celebrate this tenth anniversary with a friend.
21 Mar zo 2005 ore 19:00 pm Milano East West Galler y Via Corsico 8 Milano_Italia
An exploration of man.
Tipoteca Italiana
Un viaggio intorno all’uomo
E’ un viaggio intorno all’uomo, l’immagine più nitida che si fissa nella nostra mente quando usciamo dalla visita alla Tipoteca Italiana: il primo museo, in Italia, dedicato al carattere, al segno, all’arte della tipografia ed alla raccolta di migliaia di stili (si dice che in Italia ve ne siano circa 18000, e qui ne sian stati raccolti più della metà), sito nell’antico Canapificio Veneto “Antonini-Ceresa” a Cornuta, nei pressi di Treviso. Nasce dalla lungimiranza, tutta veneta, dei fratelli Antiga, che nel 1995 hanno dato vita alla fondazione privata che porta il loro nome e dalla quale trova espressione questo luogo del sapere, dedicato a tutti. Aperto nel 2002 si rivolge alla collettività di chi ama leggere e di chi non ha ancora imparato a farlo, di chi ama la grafica, e a chi ancor’oggi annusa ed accarezza le pagine del libro ogniqualvolta ne tiene uno in mano. Una realtà in continua espansione che ha il fine di raccogliere ed indagare le forme che hanno attraversato e regolato i tempi di dell’arte, perché di arte si tratta, della stampa: le macchine ed i luoghi, gli strumenti ed il sapere, le persone e le regole del fare; ci porta dove mutano i riferimenti e le geometrie, dove si accarezza l’idea primigenia del poter creare, dell’esprimere e dare forma. Un luogo che ha il pregio di raccoglierne tanti altri: da quelli del sapere (da Aldo Novarese a Giovanbattista Bodoni, Francesco Simoncini e Giovanni Mardersteig) a quelli del fare (dalla Fonderia Nebiolo alla Fonderia Tipografica Cooperativa) sino a quelli del dire (da Cesare Ratta a Raffaello Bertieri, da Carlo Frassinelli all’Architettura Tipografica di Fortunato Depero ed alle riviste Campo Grafico, Graphicus e Il Risorgimento Grafico). La Tipoteca ha il sapore di una donazione, fatta per desiderio dei fratelli Antiga, guidati da Silvio inesauribile motore, all’umana civiltà del fare: un esempio, tanto lungimirante quanto unico nel suo genere, del rispetto che si deve alla storia di quest’arte ed alle persone, conosciute e non, che di giorno in giorno ne hanno alimentato l’intrinseco valore di questo mestiere. Una sorta di autodafé della passione per un mestiere che con perizia e maestria, tutta italiana, ha educato il nostro modo di “vedere”.
www.tipoteca.it
An exploration of man, that’s the idea we have in mind after visiting the Italian Museum of type, located in the ancient ‘Canapificio Veneto’ “Antonini-Ceresa” ( a hemp mill ) at Cornuda (Treviso), devoted to characters and signs, to the art of typography and to a collection of thousands of print styles ( about 18,000 in Italy, half of which are collected in the museum ). The museum was born thanks to the far-sightedness of the typically Veneto-minded Antiga brothers, who established a private foundation under their name in 1995 and created this place of learning, open to everybody. Inaugurated in 2002, the museum welcomes children, typographers, graphic designers, and scholars; people who love reading and those who are still illiterate, dedicated bibliophiles and those who still smell and smooth the pages of the book they hold. The museum has not to do with books but with art, such as printing is. An ever expanding space aimed at collecting and enquiring into the forms that have characterised the art of printing over the centuries: the machines and the places, the instruments and know-how, the people and procedures. A place that enables us to experience different hints and geometric viewpoints, where we feel at one with the old idea of creating, shaping, expressing in measured patterns. A place that includes so many other worlds: the world of learning ( from Aldo Novarese to Giovanbattista Bodoni, Francesco Simoncini and Giovanni Mardersteig), that of craft (from Fonderia Nebiolo to Fonderia Tipografica Cooperativa) up to that of writing (from Cesare Ratta to Raffaello Bertieri, from Carlo Frassinelli to Fortunato Depero’s Typographic Architecture and the magazines Campo Grafico, Grphicus and Il Risorgimento Grafico). The Museum of Type is a gift to human craftsmanship from the Antiga Brothers, under the guidance of inexhaustible Silvio: a unique, farsighted initiative that leads people to be aware of the respect and care they owe to an art, its history, its well-known and unknown protagonists who have, day by day, made it outstanding. A place that emphasises the strong love for a craft which has through skilful artistry educated us ‘to see’.
Abbiamo scelto di aprire questa rubrica che si occupa delle aziende e del loro modo di “fare comunicazione”, parlando di Diesel. Migliore inizio non potevamo desiderare, vista la varietà e l’iconoclastia espressiva che da sempre caratterizza “il comunicare” dell’azienda veneta. Diesel è da sempre lo spartiacque di un certo gusto nel vestire, di proporsi, financo nel dare forma alla cultura giovanile sul palcoscenico del mondo. Una forza espressiva che trova nel prodotto il primo e più importante mezzo di comunicazione.
www.diesel.com
Facciamo le cose che ci PIACCIONO! Suona come un diktat, ma ha la dolcezza di un’utopia! Attorno a questa frase trova forma e si sviluppa il pensiero creatore di tutta la Diesel: dagli uffici stile, al marketing, dal press office al controllo qualità… Chi si rispecchia nel prodotto del loro fare, sia esso un jeans o una camicia, una borsa o i commercial tv, diventa esso stesso “Diesel people” . Dal 1991 con l’inizio della prima strategia di marketing e di comunicazione a livello internazionale il mondo viene pensato come una macro-cultura senza confini: il mondo cui Diesel fa riferimento e da cui trae linfa vitale per dare vita al proprio fare. Diesel State of Mind! La sfida del loro comunicare non sta nel far digerire un prodotto ad un pubblico “targettizzato” da indagini di marketing e da studi di settore, ma raccoglie la più alta sfida del contribuire, di anno in anno, di iniziativa in iniziativa, a definire i caratteri della cultura giovanile nel mondo. Caratteri volatili come sono tutte le definizioni che cercano di confinare la generation x, mutevoli come è il mood delle persone che lavorano in Diesel. Ed il Diesel Wall, per questi aspetti, rappresenta l’espressione la summa del fare comunicazione in Diesel: - attraverso un muro rivolgersi ad un pubblico allargato che non è visto come mero cliente; - sul muro dialogare con le persone e con i luoghi; - dal muro chiamare a raccolta, via “contest”, chi vuole apportare la propria idea all’immagine Diesel. Il muro non come elemento di divisione, di spaccatura e di allontanamento, ma come espressione di legame, di scambio e di confronto.
Il punto vendita come luogo d’incontro tra le persone che fanno la Diesel culture: i giovani che in Diesel operano + i giovani che a Diesel si riferiscono. Ed ecco che i tradizionali spazi di vendita vengono pensati “come piacciono a noi”, e si disseminano sul territorio in un network aperto al mondo ed alle caratteristiche che ogni luogo esprime: perciò il concept store di Corso Porta Ticinese in Milano usa “un’alfabeto espressivo” comune a chi vive quella zona, mentre quello di Corso Venezia rifletterà i simboli ed i segni propri di quel territorio. Gli stores sono nodi di un network che, in osmosi con l’ambiente di appartenenza, traggono stimoli per fornire idee, un’antenna ricettiva che capta quanto avviene sul territorio: gli usi, i costumi, le tendenze. Uno scambio continuo di linfa vitale per un’azienda che, senza falsità di facciata, ha il coraggio di credere in ciò che le piace!
Diesel state of mind! Their communicative strategy does not consist in making the public, targeted by market surveys or sector studies, take in a product but in facing the more challenging task of contributing, year after year, though repeated initiatives, to define the features of young people’s culture in the world. As soon as they are defined such features prove changeable, like any attempt at providing a restrictive definition of a generation, and as changeable as the mood of the people who work at Diesel.
Diesel Comunicazione
site: via Pioppette, Milano time: 06:30 pm
contact: Antonella Rossi _ Marketing Manager Roberto Roncalli_Press Office
We do the things we LIKE!
We have chosen to start this column on the communicative style of firms by speaking about Diesel. We could have had no better start considering the richness and expressive iconoclasm which have always characterised the Veneto-based firm’s approach to communication. Diesel has been all along a watershed for taste and look in garments, indeed a benchmark for shaping young people’s culture on the world scene; an expressive energy that finds its primary and most important medium of communication in the product itself.
It may sound peremptory but it has the sweetness of a utopia! It is around this sentence that the whole of Diesel’s creativeness is shaped: from the design offices, to marketing, the press office and quality control…. All those who recognise themselves in the product of Diesel’s activity, be it a pair of jeans or a shirt, a bag or the TV commercials, become ‘Diesel people’ themselves. Since 1991, when their first international marketing and communication strategy was started, the world has been conceived as a boundless macro culture: it is the world Diesel relies on and which provides the firm the vital energy to fuel its activity.
Diesel Wall is, in this respect, the paradigm of the firm’s communicating strategies: - to address a wide public through a wall without considering them as mere customers; - to communicate with people and places on the wall; - to summon through a contest all those who want to contribute their idea to the Diesel image from the wall. The wall is not seen as a dividing, splitting, parting barrier but as an instrument of union, exchange and debate. An outlet is conceived as the place where the people who promote Diesel culture can meet: the young people who work at Diesel, plus those who consider Diesel a landmark. Therefore traditional outlets are planned “as we like them”, and dot the country to form a network open to the world and to the features of every single area. That is why the concept store in Corso Porta Ticinese, Milan uses the "communicative language" shared by those who live in the area, whereas another store in Corso Venezia is supposed to adopt the signs and symbols typical of that district. Stores are like junctions in a network, aerials which by osmosis with the surrounding environment pick up all that an area expresses: habits, customs, trends, as many stimuli to create ideas. An endless osmosis for a firm where people have dropped hypocrisy and have the nerve to believe in what they like!
“L’inventiva è il vero valore aggiunto di questo paese. Bisogna renderla sistema.” A. Del Biondi
www.albertodelbiondi.com www.lottosport.com
Lotto sceglie di fondere alla sua consolidata competenza nella produzione di calzature sportive lo stile avanzato e innovativo di Alberto Del Biondi. La creazione di una nuova collezione, capace di distinguersi da tutte le altre produzioni Lotto presenti sul mercato, risponde alla volontà di proporre prodotti con caratteristiche di design e tecnologia all’avanguardia, andando così a soddisfare nuovi segmenti di mercato. Si affida così ad Alberto Del Biondi-Industria del Design, la prima realtà a livello europeo ad attuare la cosiddetta “innovazione di processo”: l’attenta revisione di tutte le attività che fanno della realizzazione e dell’affermazione del prodotto il proprio obiettivo! “Designer Cut” trae ispirazione dai modelli Lotto di maggior successo puntando a fare emergere l’anima che ne rivela l’intrinseco valore: Alberto Del Biondi ha deciso infatti di “interrogare l’esprit comunicativo” di quelle mitiche calzature muovendo verso le più attuali tendenze stilistiche e affiancando l’azienda committente nel nuovo progetto sin dal design del logo. L’azienda veneta utilizza alcune “asset” di Stonefly, azienda appartenente alla medesima proprietà che, forte di una presenza mirata sul territorio, viene strategicamente scelta da Lotto anche come piattaforma per la distribuzione. Del Biondi ha selezionato una varietà esplicitamente eterogenea di materiali, finiture -panno, vernice, cavallino, montone, vitello graffiato, cocco stampato, camoscio- inserti in tessuto ed elementi tecnici nei dettagli, così da diversificare la linea in numerose variabili, capaci di un’adeguata risposta ad un mercato, ogni giorno di più, contraddistinto dalla mutevolezza dei propri riferimenti estetico-funzionali. Lotto + Alberto Del Biondi: l’inventiva diventa sistema!
‘Inventiveness is the real added value in this country. We must turn it into a system’. Alberto del Biondi. Lotto has chosen to combine its unquestionable competence in the production of sports footwear with Alberto Del Biondi’s advanced and innovative style. The creation of a new collection that stands out among all other Lotto items on the market, was due to the will of proposing advanced design products to meet the demand of new market brackets. Lotto has relied on Alberto Del Biondi – Industria del Design, the first European firm which realised innovation in processing, a careful revision of all the activities leading to the realisation and success of products. “Designer Cut” draws its inspiration from the most successful Lotto models and aims to unveil the spirit underlying their value: Alberto Del Biondi, in fact, has decided to investigate the ‘communicative spirit’ of that mythic footwear to shift to more updated design trends and supporting Lotto’s project from the logos design itself. Lotto-owned Stonefly provided structures
for also the Veneto-based firm to use as a platform for distribution. Del Biondi has deliberately selected a variety of different materials and finishing – cloth, patent leather, pony skin, sheepskin, graffito calf skin, printed coconut, chamois leather – cloth insertions and technical details, so as to diversify the line in a number of versions to meet the demands of a market increasingly characterised by changing aesthetic and functional canons. Lotto plus Alberto Del Biondi: intentiveness has become a system.
Mug #12
Hacktivism, e-music, new media art. It is easier to say what it is not: Neural is a magazine, a Radio Station, news and reviews.
http://www.neural.it
We like a certain idea of graphic design, of visual design. And those who have the heart to make their choices. We like ice-cream. We don’t like white walls. We like bubbles, splashes. We like thinking that reality is adjustable and that true reality is the image of adjustments. We like Baudrillard. We like ice-cream.
http://www.madreal.com
23:11:34 …when you happen to browse the net, maybe tipped off by a friend and you end up in a site that sends you to another site….and you carry on and become catatonic due to the graphic games of web designers, until after spending hours reading and listening to real audio tracks a bubble appears on the tip of your nose, as if you were a character in Japanese comics…. then you may happen not to remember what your starting point was, and meanwhile your girlfriend has gone to a party and left you at home, all alone… it can happen… http://www.faesthetic.com/accidenthappy/ ,then with http://www.lecielestbleu.com/html/main-1cebo1.htm and carry on with http://www.dedass.com/ and with http://www.presstube.com/, then you turn round and realise that your chick has left you alone to go to the party but it is already 03:25:57.
from http://www.mowax.com/home.htm to...
...quando capita di navigare nella rete, magari indirizzati dalla dritta di un amico, e si capita su di un sito che porta ad un altro sito, e capita che si prosegue resi catatonici dai graphic games dei web designer, e capita che dopo ore trascorse a leggere ed ascoltare tracce in real audio ti si formi la bolla al naso come i personaggi dei fumetti giapponesi, e capita che non ci si ricorda da dove si è partiti e la tua tipa è andata alla festa lasciandoti a casa da solo, capita quindi...
http://www.faesthetic.com/accidenthappy/ perché poi e con http://www.lecielestbleu.com/html/main_lceb01.htm per proseguire con http://www.dedass.com/ e con http://www.presstube.com/ poi ti giri e t’accorgi che la tua tipa ti ha lasciato solo per andare alla festa ma sono già le 03:25:57
http://www.madreal.com
Ci piace una certa idea di graphic design. Di visual design. E chi ha il coraggio delle scelte. Ci piace il gelato. Non ci piacciono i muri bianchi. Ci piacciono le bolle. Gli schizzi. Ci piace pensare che la realtà sia manipolabile e che la reale realtà sia l’immagine della manipolazione. Ci piace Baudrillard. Ci piace il gelato.
http://www.neural.it
Hacktivism, e-music, new media art. E’ più facile dire cosa non è! Neural è un magazine Una Radio Station, news e recensioni. From Http://www.mowax.com/home.htm to…..
Mug #10
Mug #11
"Marsella no és una ciutat per a turistes. No hi ha res per visitar. La seva bellesa no és per fotografiar. És per compartir. Aquí has de prendre partit. T'has d'apassionar. Estar a favor o estar en contra. Estar-ho violentament..." Fabio Montale
"Un Paese" Paul Strand, Cesare Zavattini 1955 Ed. Alinari
"Total Khéops" Jean-Claude Izzo 1995 Ed. e/o
Baci dalla provincia n°2, Gipi Ottobre 2005 Ed. Coconino Press
A new journey in the history of people from the provinces to the provinces.
www.alinari.it
www.edizionieo.it
www.coconinopress.com
Era addosso ag li uomini della Marina Militare Inglese durante la Gran de Guerra. Dagli anni 30 in poi è stato nelle canoe della Henley Ro yal Regatta. Su lle spalle dei giocatori di cricket della na zionale inglese, di quell a su delle West-Indies d-africana e quella . Addosso ai gi ocatori della Nazionale Inglese di Keeg an e a quelli del Barça ai tempi del miti co Cruiff. Admiral fa parte della nostra sto ria. Dopo aver rifor nito le Forze Ar mate Britanniche dura nte il primo conf litto mondiale, ques to marchio di abbigliamento di Leicester ha saputo vestire molti pr otagonisti dello sport, non solo europeo. Admiral è stata la prima azienda , nel 1973, ad introdu rre nel mercato con il Leeds United la riproduzione de lle divise uf ficiali dei clu b sportivi, inaug urando un nuovo settore ne llo sportwear, qu ando ancora si poteva orgogliosamen te ostentare il sens o di appartene nza ad una storia sportiva, attraverso una maglia. La sua attuale presenza sul m ercato è indice della tend enza contempo ranea di andare alla ricer ca di valori del passato, per apprezzarli ed attualizzarli, il gusto di reinterpretare un classico in un co ntesto assolutamente diverso dall’orig inale. Stemmi e scud etti, ricami irreg olari, tessuti dal sapo re autentico fan no parte delle sue collezio ni, ognuna ispira ta alle realtà che hann o segnato la sto ria di questo marchio: dalla Royal Navy fino alle linee dedica te alle leggend arie sfide sportive del pa ssato. Indossare Adm iral significa tra sformare un pezzo di sto ria in un’autent ica identità di stile.
Admiral
men of orn by the ms were w I, and ite ar al W ir m ld Ad during Wor y av N n on l or ya w the Ro ve been 0s they ha gatta, Re l ya Ro since the ‘3 the Henley of West es d no an ca an the South-Afric h, l as is gl w En by the ams, as el d t national te Indies cricke glish national team an En s c n’ hi yt ga m ee by K ys of ers in the da y. Barça’s play is a part of our histor al ng ir ri m du Ad y . ff rm A ui h Cr g the Britis d in an ly br pp d su se After ter-ba I, this Leices any m of s World War rm r the unifo ropean has cared fo only from Eu st introduced t no , es fir athlet al ir m 1973 Ad ial countries. In -clubs’ of fic ts e or sp of ns g a new lin tio tin uc ar od st repr d eds United, ul Le co ith le w op s uniform when pe r at a time ing to in sportswea their sense of belong ow t. ir sh sh y a dl ring prou ition by wea a sports trad Its presence on the market today accounts for the contempo rary trend of loo king back to bygone values, to apprec iate them and make them relive; the taste to reinterpret a cla ssic in a totally dif ferent context from the original one. Admiral collection s include badges and shields, irregula r embroideries, authentictasting fabrics, and draw their inspiration from epoch-makin g protagonists an d events in the br and’s history: fro m the Royal Navy to th e lines devoted to legendary past competitions. To wear Admira l is to turn a se gment of history into an identity of style and authenticity.
BLOOM - Bi-annual Ed. United Publishers
SQUINT - Quater annual
RE-MAGAZINE - Bi-annual, Ed.Artimo/Gijs Stork
www.edelkoort.com
www.re-magazine.com
www.squintmagazine.com
ascoltare
Mug #10 Illusion _ 6',21"
Feel like i feel _ 3',19"
Through the eyes - dj Krust
Hello stranger - dj Kaos K7 records
The Dragon _ 6',00" Black Science - Tee Bee
Dual Tone _ 4',12"
How High _ 4',06"
Boogie boot _ 3',19"
Dj-Kicks - Thievery corporation
Celestial _ 7',53" Maelstrom EP - Konflict
H. H. ost. - Method & Red man
Funky Flow _ 4',57" Cybotron - Dilinja
Hello stranger - dj Kaos K7 records
Friday nite _ 5',33"
mug-- playlist mug
Telepaty - Roni Size
Soul Beat calling _ 2',24" Pow Wow _ 5',24"
La Bombe Humaine _ 4',11"
Sound of movement v.3 - Bryan Gee
A war story - Psycho realm
Crache ton venin - J.L. Aubert/Téléphone
Super world _ 3',19" Art of Disco - Vince rmx by dj T Yellow records
Brass Monkey _ 2',37"
Doudou _ 3',31"
Licensed to ill - Beasty Boys
Kung Fu - Dj Cut Killer
Worst comes to worst _ 3',36" Expansion team - Dilated people
Out of Space _ 3',34"
Mind Games _ 2'15"
Io sto bene _ 2'16"
Experience - Prodigy
Shaved fish - John Lennon
Affinità. divergenze, .... - CCCP
Suck my kiss _ 3'22" Mug #13
Mug #11
B. S. S. M - R.H.C.P.
Back to da boogie _ 5',53" Full Cycle - Kamanchy
Introspection _ 6',22"
Mother _ 45',36"
The stix _ 7'02"
The singles collection 1997-2000 - jazzanova
Saturn return - Goldie
The stix - jaga jazzist
Nessuno mi ama _ 3'12" Aguaplano - Paolo Conte
Photek _ 5',18"
High noon _ 6'01"
Modus operandi - Photek
Dj Kicks - Kruder & Dorfmeister
Laundry _ 4',12"
Sun is back _ 6'49"
Tragic epilogue - anti pop consortium
Mr. Scruff - Julien jabre
C.R.E.A.M _ 4',12" Enter the wu-tang - Wu-tang clan
nest _ 6',46"
Strip tease _ 3',19"
What ever you want _ 3',19"
Left to right _ 3',19"
Prospective - dj Pollen
Art of Disco - The mighty bop Yellow records
Nurse and amaze - Luke Music for dreams
Nurse and amaze - Luke Music for dreams
les Nuits (dj Spinna) _ 5',31" CAroot - Nightmares on wax
The 6 Day war _ 5',02" The private press - dj Shadow
Rasselbande _ 3',19"
Get up/stay up _ 3',19"
Sister saviour _ 3',19"
Komputa Groove - D. P. Hoffman & Honesty Sonar Kollektiv
DFA compilation #2 - Pixelant death from above
DFA compilation #2 - the rapture death from above
Mug #12
Beat Box Routine _ 1',41" Scratch Perverts
Quando è il momento di una mostra D&A è pronto a mettersi in moto. WHEN IT’S “SHOW TIME” DESIGNERS & AGENTS IS READY TO ROLL. Tengono ben conto dell’esperienza dei visitatori curando il benché minimo particolare. THEY TAKE THE VISITORS’ ENTIRE EXPERIENCE INTO CAREFUL CONSIDERATION through THEIR care for minute D&A crea l’atmosfera adatta a far sì che compratori e visitatori sentano di far parte details. D&A creates the suitable atmosphere to make both buyers and visitors feel they fully take part in the event dell’evento più che esserne semplicemente spettatori. rather than feel simple spectators. Offrendo loro una scelta di marchi di alta qualità e proponendo una gamma di prodotti BY OFFERING them a selection of top quality brands and PROPOSING a range of lifestyle products: from fashion lifestyle: dagli accessori firmati, alle tracce musicali per negozi, ci si cura di ogni vostra DESIGNED accessories to sound tracks for shops, YOUR ENTIRE EXPERIENCE IS planned LIKE A WELL THOUGHT OUT esperienza come di una mostra d’arte ben organizzata. ART EXHIBITION.
<<Mi risulta difficile parlare di “I can hardly ever speak about D&A senza una vena di D&A without a thrill of emozione; questi show hanno excitement; these shows have visto il debutto di tutte le linee seen the debut of all the lines che ho lanciato in America e I have launched in America and regolarmente mi hanno regalato have regularly rewarded me delle vistose affermazioni. with success. Barbara and Barbara ed Eddie hanno saputo Eddie have been able to create creare un ambiente magico, a magic setting; by welding mescolando creativita`, creativity, innovation and innovazione e business, hanno business they have turned this reso quest’appuntamento appointment into a must for imprescindibile per i compratori buyers looking for new trends, alla ricerca delle nuove and have confirmed tendenze, confermando il ‘contemporary American style’ "contemporay Americano" uno as one of the protagonists of dei protagonisti della moda fashion over the past few years.” degli ultimi anni.>>
<<La prima impressione che si ha “The first impression we visitando il D&A è di assoluto rispetto have when visiting D&A is of che si nutre nei confronti del cliente: an absolute respect for sentirsi il cliente e non un cliente. clients: you feel you are ‘the’ Altre fiere possono sembrare più client, not ‘a’ client. Other importanti solo per dimensioni ma non shows may seem more per la qualità; ciò è determinato important for their size, but sicuramente dall’accurata selezione as for quality D&A is top fatta dagli organizzatori in fatto di thanks to the organisers’ brand, tanto da rendere il D&A accurate selection of brands particolarmente appetibile per chi nel which attract those who proprio business fra quantità e qualità prefer quality to quantity in sceglie quest’ultima.>> business.” David di Alexander_Roma
“D&A is a very up-to-date window on “D&A è una finestra aggiornatissima sulla fashion and lifestyle. Barbara and Eddie’s moda e sul lifestyle. La innata natural inclination for business and the competenza di Barbara e Eddie nel attention their very young eyes pour on settore e la loro attenzione ai nuovi new talents, brands and style have enabled talenti, marchi e stili hanno consentito them to offer a wide range of upcoming loro di proporre al mercato un’ampia designers to the market. No less important gamma di stilisti emergenti. Né è di minor is their meticulous care in giving a 5-star rilievo la loro meticolosa premura nel service to the customers who visit D&A fornire un servizio a cinque stelle ai from all over the world. An important clienti che visitano D&A da tutto il mondo. appointment for everyone to have an Un appuntamento importante per chi vuol all-round view of what is being created, not farsi un’idea a 360° sulle nuove creazioni, only by American designers." non solo degli stilisti americani.” David Polisano di L.A. Distribuzione
day / H o l iN Y C I I l l r k Fa reet, e w Ysot 2 6 t h St a . m . t o 6 N : x nne We : 9 860 www.designersandagents.com D & A eAn t e r, 6 0 1n i n g h o u rgsn Sp a c e , T B C ) : S T Ope 05 ( Desi EVEN gh C N E X T a r r e t t - L e h2i - 1 5 , 2 0 0 51 5 C o o p e rr 1 8 - 2 0 , 260t h St r e e t , . S t u g u s t 1 , C A 9 0 0 p t e m b e We s t 2 O p e n i n g 6 p. m – A an o 601 BC) , LA – Se t . 0 a . m e s o r t 2 0 5 3 r d F l o o ri n g 2 0 0 6 g h C e n t e r, , 2 0 0 5 ( T7 - 0 0 6 2 Jasp: 9 0 0 . r 9 – r i 0 p 29 treet ay / R ours: o r k St a r r e t t - L e hm b e r 2 7 -u , To k y o 1e n i n g h ogu, 1 2 7 i n g h 0 0 5 H o l i dE a s t 9 t h St s : Ne w Ym p e S k n t n O i e ) p o . d p e t Adriano Goldschmied p. ina 24, 2005 art Buil ce, 860 – S en A) O 27 3, 2 5 ( T B Ju n e 1 0 - 1 u i l d i n g , 1g n e r s & A ga . m . t o 6r i n g 2 0 0 6- A o y a m a , M 210 w M 0 r n Sp a1 4 2 e ust 2005 – r t B 1 4 D e s i g d a y : 9 o k y o Sp M i n a m i – O c t o b 5 p . m . ) Npee r D e s i gA a g 00 u M A o o r, L A , C 9 5 – H o l i d a y . m . ) Ne w C A 9 0 0 o p e n i n L A B : T , 6 - 6 - 2 1 g 2 0 0 6 . m . t o C 0 0 5 2 1 rt all II / &A 9 a 900 LA, 5 p prin Fl o o Last tica / Re s o s F 9 a . m . t o 1 t h F l o o r, 7 p . m . ( A g e n t s + DMo d a p o l i A n g e l e s Sn i n g d a y :o r, L A , C At h & 1 1 t h y e a l e d i g l 1 n Fl o & ope . to ay: Los s A t – 5 Ho p. m . t – 8 , 2 0 0 A n n e x : L oo p e n i n g edl e s St r e e u r s : 9 a . mD e s i g n e ras. m . t o 7 & A g e n t s :p . m . ( L a s tt r e e t – 3 r de l e s St r e e 3 1 y o t g g – M a0 0 0 1 D & A . m . ( L a s . L o s A n p e n i n g h Y C 1 0 0 0 1 o u r s : 1 0 e s i g n e r s . m . t o 6 a s t 9 t h S . L o s A n S E a D h N O S p 1 2005
FLaSHBaCK THE BIRTHDAY ISSUE
SEPT.1980 SEPT.1990
SPECIAL Archive: Vic Caserta
13-05-2005
anno 5 n°9
Premiata - Mug 2005
photographed by Matteo Ferrari
15:06
Pagina 1
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