Mug 11

Page 1

45442_cover_mug11

9-06-2006

18:02

Pagina 1

Anno 6 Numero 11, Giugno 2006 Semestrale Spedizione in A.P. - 70% - DCI – TV Registrazione del Tribunale di Treviso n. 1141 del 26/09/2001

Tel. +39 0259901164 www.premiata.it


9-06-2006

18:03

Pagina 2

Ü>

Number 224 in a series of DIESEL “how to...” guides to successful living. For more information: call Diesel Italia 0424 4855 www.diesel.com

45442_cover_mug11

-,

" / ³ Î ä Ó Ó x Î Î ä Ç { ³ Î ä Ó Ó x Ó ä Ó È x 7 7 7° "

/ ° " - - J "

/ ° "


45442_mug_11

9-06-2006

17:28

Pagina 1

Editorial 01

“We are unable to change things

according to our wishes,

it is our wishes that gradually change�.


45442_mug_11

9-06-2006

17:28

Pagina 2

News

Viaux, galleria dedicata alle esposizioni dei fotografi di moda, con ben due sedi, a Berlino e Amburgo, propone una selezione di altissimo livello; negli anni: Jean François Carly, Alexander Gnädinger, Alex Caley, Stefano Galluzzi, Cometti, Rankin, Jasper Goodall, Achim Lippoth, Thymann, Squint, Indlekofer & Knoepfel, etc.

www.viaux.com

Ph. by Lu

is Sanchis

02

Ph. by Gene

Glover

Berlin and Hamburg-based Viaux is a gallery devoted to the select works of fashion photographers. Among others, in chronological order: Jean François Carly, Alexander Gnadinger, Alex Caley, Stefano Galluzzi, Cometti, Rankin, Jasper Goodall, Achim Lippoth, Thymann, Squint, Indlekofer & Knoepfel, etc.

As if it was a fruit, our attention was attracted to Coco de Mer, an erotic sto that offers a visual and sensorial celebration of lov passion. The renowned Co Garden boutique and well stocked erotic bookshop i an on-line dealer in exclus lingerie, smart items of loungewear, special body accessories and bedroom playthings. A place where individual joy and inspirati meets with the energy giv by the erotic power of the articles on display, all of w are made by talented craftsmen.

Da quasi vent’anni Astoria Vini prosegue la sua attività vitivinicola nella storica azienda agricola delle colline Doc di Conegliano (Treviso). E continua uno dopo l’altro a collezionare successi, dai più recenti, il bronzo del Concorso Enologico Internazionale ricevuto con il suo nuovo “Mina” allo scorso Vinitaly e l’assegnazione del Premio Speciale della giuria “Immagine Coordinata 2006” all’11 Concorso Internazionale di Packaging, fino ai frequenti riconoscimenti dell’ultimo quinquennio, per il suo Refrontolo Passito per il “Crevada” e il “Croder”. Una prestigiosa realtà radicata nella forte tradizione vinicola della zona (conosciuta in tutto il mondo per la produzione del Prosecco) da tempo considerata all’avanguardia per le tecnologie produttive impiegate e per i sistemi di frigoria capaci di conservare gli aromi dell’uva e garantire, per tutto l’anno, una produzione ottimale di prosecco fresco.

La nostra attenzione cade sul frutto di Coco de Mer, emporio erotico della celebrazione visiva e sensoriale della passione amorosa. Prestigiosa boutique di Covent Garden ma anche negozio on line di esclusiva lingerie, eleganti api loungewear, particolari accessori per il corpo e iocattoli “da camera” oltre che fornitissima libreria erotica. Il desiderio di realizzare l’incontro della gioia e ’ispirazione individuale con gia sprigionata dalla carica ssuale di ciascuno di questi coli: tutti prodotti grazie al ento di piccoli artigiani, nel rispetto dei diritti umani.

storia have been producing wine for arly twenty years on their farm in the hilly area of Conegliano (Treviso), owned for its doc wines. Their longlasting success is dotted with prizes nd awards: the bronze medal of the International Wine Competition for their new ‘Mina’ at last Vinitaly, the Jury’s Special Award ‘Immagine Coordinata 2006’ at the 11th nternational Packaging Competition and prizes for their ‘Refrontolo Passito’, ‘Crevada’ and ‘Croder’. The prestigious firm, rooted in the eat wine-making tradition of an area amous for its Prosecco, is a leader in the field of production technologies nd refrigerating systems to preserve the aromas of grapes and afford an excellent production of fresh ‘Prosecco’ throughout the year.


45442_mug_11

9-06-2006

17:28

Pagina 3

News

Modem rinnova le funzionalità della sua interfaccia web, scegliendo di rispondere all’esigenza sempre più diffusa del pubblico della Moda e del Design di consultare, in ambito professionale, gli strumenti di connessione e informazione messi a disposizione dalla rete. L’assidua frequentazione da parte del pubblico delle sue pagine web, in netta crescita negli ultimi due anni, non è che la conferma di questa situazione. Nasce allora, accanto alle consacrate rubriche dedicate alle campagne di presentazione e alle vendita stagionali delle collezioni, riviste nella loro navigabilità, INTERNATIONAL FASHION REFERENCES. Una piattaforma di ricerca suddivisa nei seguenti settori: marchi & creatori di moda, uffici stampa, saloni, showroom, negozi multibrand, servizi moda e supporti media, classificati per paese d’origine. All’interno delle singole rubriche saranno inserite, secondo una selezione redazionale, attraverso un minisito personalizzato, oltre ai clienti delle diverse edizioni di Modem anche le strutture di rilevanza internazionale nell’ambito della moda.

03

oscoquinhos@hotmail.com

Os Coquinhos é un progetto eco-sociale "a puntate” che si propone di diffondere il valore dell’artigianalità dei paesi tropicali; la prima parte di questo progetto consiste in una collezione di orecchini provenienti dallo stato di Bahia, nel nord del Brasile. Mammossa, Coco Veludo, semi di Acai, cannella: gli ingredienti naturali assemblati in questi fragili e sensuali pezzi unici. Le meraviglie offerte dalla terra e dal mare si trasformano in gioielli da indossare…

www.modemonline.com

Modem have renewed the functionality of their web interface to meet the ever increasing demand from Fashion and Design enthusiasts who, for professional reasons, want to be linked to the new connection and information services that the net affords. Its increased potential accounts for the public’s increasing interest in their web pages over the past two years, when the site INTERNATIONAL FASHION REFERENCES has been added to the existing ones devoted to magazines and to the presentation and sale of the season collections. Research can be carried out in the following fields: brands and fashion creators, press offices, showrooms, multi-brand stores, fashion services and media support classified according to their country of origin. The editorial office will create a personalised mini site within each project containing information on clients of previous Modem editions and a selection of relevant international agencies in the field of fashion.

Os Coquinhos is a serial ecological and social project aimed at spotlighting the value of handmade products from tropical countries. At its outset the project presents a collection of earrings from the State of Bahia, Northern Brazil. Mammossa, Coco Veludo, Acai seeds, and cinnamon are, among others, the natural materials out of which these fragile, sensual unique products are made. Wonders afforded by the land and the sea turned into jewels for wear…


45442_mug_11

9-06-2006

17:28

Pagina 4

News 04

www.prpsgoods.com

A product with “Purpose”, recently launched their new website: www.prpsgoods.com Clear and easy to use, the PRPS website aesthetically encompasses their slogan, “Bruised Never Broken”. The contents of the site are a series of envelopes, handmade and used with love, as if they might be sitting on your desk, each opening to tell a different part of the PRPS story. From the origins, inspiration, and the concept of creative director Danwan Harrell, the site also gives an interesting explanation of why PRPS makes its denim in Japan of cotton from Zimbabwe, and why they believe PRPS jeans to be the finest product available on the denim market.

La volontà di intervenire nei processi produttivi standardizzati e praticare delle alterazioni individualizzate alla perfezione dei classici limoges: trasformare gli errori, le inesattezze, il materiale in eccesso e gli elementi caratteristici della struttura dei prodotti ceramici, con gesti talvolta aleatori e abitualmente impossibili, in soggetti di una nuova produzione artigianale.

Il progetto “Ouvriers-Designers” nasce dalla collaborazione tra la prestigiosa Fondation d’Entreprise-Bernardaud e il gruppo 5.5 Designers; questi giovani creativi francesi sono letteralmente intervenuti nelle fasi della lavorazione manifatturiera della gamma Bernardaud per prendere le distanze simbolicamente dalla produzione meccanica e, uscendo dalla monotonia della serialità, scoprire una inedita dimensione di unicità per questi pezzi. Così piccoli manici per tazzine vanno a comporre dei sottopentola o si inseriscono nel profilo di una tazza, becchi rovesciati diventano basi per teiere, decori di ispirazione classica scivolano sul piatto, vengono frammentati, colature dorate disegnano le pareti di un bricco, decori floreali un tempo destinate alle superfici esterne disegnano l’interno di una caraffa, etc. etc.La volontà di intervenire nei processi produttivi standardizzati e praticare delle alterazioni individualizzate alla perfezione dei classici limoges: www.cinqcinqdesigners.com www.bernardaud.fr

The project, “Ouvriers-Designers”, is aimed at modifying standardised production, at enriching the perfection of classic Limoges chinaware with special details, at turning mistakes, imprecision, redundant material and the typical features of chinaware into new handmade products through gestures that would usually be hazardous and impossible.

The project stems from the collaboration between prestigious Fondation d’Entreprise-Bernardaud and 5.5 Designers, a group of young French creators who took part in the various production stages of Bernardaud’s lines, to make a symbolic break from dull machine-made standard production and give the items a new unique flavour. Small cup handles are transformed into pot holders or fitted in the outline of a cup; upturned spouts become teapot stands, classical decorations are spread on a dish and fragmented, liquid gold trickles down a jug and decorates its outer side, flower decorations once used on outer surfaces now embellish the inside of a pitcher, etc.

Quelli della "Purpose" hanno recentemente lanciato un nuovo sito web: www.prpsgoods.com Chiaro e facile da usare, il sito comprende esteticamente lo slogan del marchio: "Bruised Never Broken" (Malconcio, mai rotto), e contiene una serie di buste, fatte a mano da usare con amore, come se potessero stare sul vostro tavolo, ciascuna delle quali si apre per raccontare un capitolo diverso della storia PRPS. Partendo dalle origini, dall’ispirazione e dalla concezione del direttore artistico Danwan Harrell, il sito spiega inoltre in modo interessante perché la PRPS produca il suo denim in Giappone con il cotone dello Zimbawe, e perché alla PRPS si ritenga che i loro jeans siano i migliori disponibili sul mercato.


9-06-2006

17:28

Pagina 5

Set up in 2005 by Stéphane Arriubergé and Christine Montard, Domestic offers its clients the possibility to take part in the creative process by giving them a free hand on re-inventing their surroundings and turning them into places for self-expression. In Project Vynil, presented at Pitti Living 2006, Milan, a wall is turned into a background for composition, a surface to be covered and re-invented without resorting to glues or tapestry. Thanks to a good team of stylists, graphic designers and artists of different backgrounds, the project allows us to renew our surroundings and to reconsider the role of interior design.

1948 is a product built on the belief that basic jeans are essential to our everyday lives. Every date is meaningful for someone, it could be a birthday, anniversary, or just an ordinary day, an ending or a beginning; it symbolizes a moment captured in our memories. 1948 is available in 2 fits for women, May and March, and 1 fit for men, February. With only 800 pairs made at a time, the second edition of 1948 sees the birth of two new washes: the 11th and the 24th. The 11th is a dark blue indigo rinse that comes un-ironed, reminding us of a new beginning. Whereas the 24th is a roughened up medium indigo tone with a vintage feel, with the nostalgia of days gone by. What is your date? If your looking for a men’s straight leg fit with a dark indigo rinse it would be February 24th, 1948.

Creata nel 2005 da Stéphane Arriubergé e Christine Montard, Domestic vuole offrire all’utente finale libertà di intervento nel processo creativo, passare la mano a chi ha intenzione di reinventare i propri spazi e convertirli in luoghi d’espressione. Con il progetto Vynil, presente a Pitti Living 2006 di Milano, lo spazio “muro” diventa il terreno di gioco della composizione, superficie da coprire e reinventare, senza più bisogno di colle e tappezzerie. Un progetto che grazie alle proposte di un nutrito gruppo di designer, grafici e artisti dalle più svariate provenienze permette di ripensare luoghi e ruoli dei motivi ornamentali dei nostri interni. www.domestic.fr

1948 è un prodotto fondato sulla convinzione che i jeans basici siano essenziali per la vita di tutti i giorni. Ogni data ha un significato speciale per qualcuno: un compleanno, un anniversario, o semplicemente una giornata qualsiasi, sia che segni una fine o un principio, perché è simbolica di un momento speciale della nostra vita quotidiana. 1948 è disponibile in due modelli per la donna, May e March, e uno per l'uomo, February. La seconda edizione di 1948, di cui si fanno soltanto 800 paia per volta, vede la nascita di due nuove versioni: la n. 11 e la n. 24. La n. 11 è una versione azzurro indaco da stirare e ci fa venire in mente un nuovo inizio. La n. 24, invece, è una versione ‘maltrattata’ di tonalità indaco medio con un tocco vintage che rievoca la nostalgia dei bei tempi andati. Qual'è la vostra data? Se cercate un modello di jeans color indaco allora è proprio il 24 ‘February’ 1948.

www.worldwideagency.it

Dates to remember…

Premiata Boutique will soon open at 1, via della Spiga, Milan. Graziano Mazza, the creative director of the brand, the life and soul of the new space, will see to it that the philosophy of Premiata is fully expressed in the new store by presenting the whole range of footwear collections, accessories and a selection of the Premiata Premiata collection, the maison’s urban-oriented brand. The new cult place will no doubt meet the requirements of Premiata’s regular customers and luxury lovers. After the opening of the Milan boutique in September 2006, more new spaces will be opened in Paris and Tokyo.

News 05

www.premiata.it

45442_mug_11

Boutique Premiata Via Della Spiga 1 20121 Milano

Apre a Milano, in via della Spiga 1, la Boutique Premiata. Spazio voluto da Graziano Mazza, direttore creativo del marchio, dove la filosofia di Premiata troverà piena espressione e saranno presenti tutte le collezioni di calzature ed accessori oltre ad una selezione dalla collezione Premiata Premiata, marchio urban oriented della casa. Luogo di culto per gli appassionati clienti della storica azienda, moderni globetrotter del lusso, che in questo negozio troveranno tutte le risposte alle loro esigenze. Previste, dopo l’apertura della boutique di Milano (Settembre 2006), quella di Parigi e Tokyo.


45442_mug_11

9-06-2006

17:28

Pagina 6

MUG _Year 6 _Number 11 _June 2006

Registered Director: Mara Bisinella Editorial coordinator: Alessandro D’Annibale Graphic coordinator: Marco Altan Foreign relations: Megan Huntz Graphic Layout: Marco Altan + Marco Zavagno Photographer: Carlo Zuccarello Text: Alessandro D'Annibale + Paolo Vitale + Megan Huntz Correspondent from Europe: Orietta Pelizzari Correspondent from Tokyo: Reiko Hanafusa Correspondent from London: Cesare Tonon Correspondent from Lisbon: Luisa Santos Translations: Mario Crosato + Sheila Moynihan Web site: Marco Zavagno Printing: Europrint

Matteo Lazzari, Giacomo Fabris, Giovanni Petrin, Andrea Petrin, Francesco, Akira Isogawa, Penny Culliton, Angelo Tarfanelli, Alexia Berti, Giovanni Cecchini, Alessandro Araki, Andrea Pilastro, Andrea Greci, Martina, Maria Teresa Dal Piccol, Alfredo Cionti, Nicoletta Brignolo, Andrea Masini, Bruno Bordese, Michela Maj, Sara Ovadia, Antonio Gavazzeni, Cristina Galluppi, Francesca Marchesi, Ed Mandelbaum, MaryAnn Taurino, Francesca Rota, Lavinia Turra, Luana Dardi, Anna Bergonzini, Verone Latourette, Damien Cebulski, Catherine Rodwell, Francesca Sartor, Natalia Resmini, Nina Frolova, Michela Raoss, Roberto Ruta, Gaia Cappelli, Stefano Bertollo, Antonella Bertollo, Paolo De Pace, Marianne Cordier, Federica Dollfus, Fabio, Michele Marsilli, Gianni Klemera, Philipp Fürnkäs, Tina Wessel, Luigi Mezzasoma, Giacomo Nicolodi, Riccardo Trotta, Ezio Mantovani, Silvia Giglietti, Alessio Cursi, Ezio Barbaro, Fabio Longo, Michela Oppizio, Elisa Gregolo, Patricia Lerat, Elise Gallay, Anita Bachelin, Ralf Strotmeier, Frida Weyer, Abby Cornelius, Francesco Puppi, Nicola Ceppa, Rozae Nichols, Tony Graham, Nancy Mamann, Walter Savio, Zetna Fuentes, Klaus Hang, Christine Zeine, Michael Oehler, Carola Gause, Jason Joyce, Bénédicte Colpin, Carrie McLaren, Jaideep V.G., Juliette Vallet, Michelle Evers,Thomas Pouverel, Nadine, etc.

Se vuoi abbonarti a Mug invia una mail a subscribe@mugmagazine.com con i tuoi dati (nome, cognome, indirizzo postale ed e-mail) o visita la sezione “subscribe” del nostro sito web www.mugmagazine.com. Riceverai una nostra mail che confermerà il tuo abbonamento postale o ti indicherà il punto distributivo più vicino dove ritirare una copia gratuita del magazine.

Lazzari Sas via Paris Bordone, 14/16 31100 Treviso Italia p: +39 0422-598733 f: +39 0422-545456 www.lazzariweb.it

Registrazione Tribunale di Treviso n. 1141 del 26/09/2001 Mug Magazine via Paris Bordone, 14 31100 Treviso Italia p: +39 0422-598564 f : +39 0422-545456 www.mugmagazine.com

If you want to subscribe to Mug, send an e-mail to subscribe@mugmagazine.com with your personal data (full name, address and e-mail) or visit the section ‘subscribe’ on our web site www.mugmagazine.com You will be sent an e-mail confirming your subscription or providing information about the nearest distribution point where you can get a free copy of our magazine.

Artwork_ Marco Altan Execution_ Martelli Lavorazioni Tessili Size_ w:130cm h:80cm Descripition_ Illustration on denim realized by laser technique.

Nel precedente numero di Mug, nell’articolo dedicato a Lift Etage di Tokyo (pag. 28), è stato erroneamente asserito che il negozio, nei primi anni di attività, si occupava di moda streetwear americana e hip-hop; ai tempi della sua apertura, nel 1993, invece il negozio dedicava la sua attenzione principalmente agli stilisti americani, ad esempio John Bartlett e Gene Meyer, ma attualmente la sua scelta di prodotti si è spostata su marchi di alta moda per lo più europei. Mug N. 10, issued in Dec. 2005, contained an article about Lift Etage, Tokyo (page 28) in which it was wrongly maintained that, at the beginning of its activity, the shop dealt in American street wear and hip-hop fashion. It must be said instead that, when the shop was opened in 1993, it mainly devoted its attention to American fashion designers like John Bartlett and Gene Meyer, whereas at present it focuses on selections of lines mostly from European high fashion brands.

Visit our new On-Line Shop at: www.lazzariweb.it/shop


45442_mug_11

9-06-2006

17:28

Pagina 7

21 Seal kay Mattori_Materico

01 Editorial News

02

Trippen

04

Shop_Tad

Sportswear Int.

07 You are here! Olimpia Biasi

09 Designer_Akira 10

Der Gelbe Klang

12

Eugenio Gumirato

13 The Shirt_History The Shirt_7 Points

The Shirt_Fray

14

T+D+C

McAdams

16

Stephen

26

I'rish

30

Avirex

Designers & Agents

52

54

33 Moscow must not be destroyed

55 Fashion Work

34

56

36

38

18

40 41 Three Shops in Tokyo

Les Trois Garรงons

50

53 Avirex

39 American Apparel

20

48

51 Melissa

17 The Shirt_Colantuoni Three Shops in Tokyo

46

42

Browse

58 59 M.A.F.W

Premiere Classe

60 61 Premium

Read

62 63 Fairs

49 Victor Inox

35 Piola

19 The Shirt_Lorenzini The Shirt_Bagutta

26

32

Lotto

47 CIT

35 Eugenio Gumirato

15 The Shirt_Shirts Fabrics The Shirt_Borrelli

CIT

31 Olimpia Biasi

11 Designer_Akira Le Book

24

29 Arte_Intro

08

44

57 Pitti Immagine 2007

45 Rozae Nichols

27 Shop_Tad

06

Designer_Akira

Robe di Kappa

25 Shop_Tad

05 News

Designer_Akira

22 23 Mattori_La Ginestra

03 News News

43 Lavinia Turra

Flash Back

64


9-06-2006

Designer_Akira 08

17:29

Pagina 8

W_www.akira.com.au

PH_Akira

TXT_Megan Huntz

His work is sought after in every fashion capital of the world, he has been named an Australian Legend, and his image is on a postage stamp. For Akira Isogawa, could it get any better than this?

photo: stephen ward

45442_mug_11

Soprannominato la "leggenda australiana", le sue creazioni sono ricercate in tutte le capitali della moda nel mondo e la sua effige figura su un francobollo postale. Potrebbe andare meglio di cosĂŹ per Akira Isogawa?


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 9

One of fashion’s most celebrated contemporary designers continues to wow his audiences and maintain a unique style that can only be called his own, simply Akira. Born in Kyoto Japan, Akira moved to Australia in 1986 where he studied fashion design at the Sydney Institute of Technology. Drawing inspiration from the mix of contemporary Japanese design and the sunny and young Australian environment, Akira’s style captures his multi-cultural background and lifestyle. His collections provide women with a way of dressing that is new, beautiful, interesting, and tireless. He makes special things for women to wear, regardless of the season or occasion. Akira says, “Just because something is lightweight doesn’t mean you can’t wear it in the winter… you don’t have to wait until the evening, you can make the morning a special occasion if you want to.” Akira’s philosophy goes beyond simply to design clothes, but to breathe soul into them and evoke emotions, to create pieces that encompass the past, present, and future. Living and working in Sydney, Akira’s inspiration comes from his everyday life; it can come from anywhere, at any moment of the day. Akira says, “The sky is so blue in Sydney. I’ve never seen a bluer sky anywhere else in the world.” Color and texture are especially of high importance in Akira’s collections. His use of color and draping techniques seem to interpret visual flavors: a bright clear ray of sunlight, the layers of a puff pastry, cold and tart lemonade, cool green grass under bare feet, being lost in a red hibiscus garden… Akira makes little distinction between work and play. By designing his own prints, embellishing fabrics, and using vintage and one-off fabrics, his designs fully evolve and take on their own spirit. Many designers often tend to burn out their popularity immediately with design directions heavily weighted on trends and a particular moment. Akira is exactly the opposite; his expression speaks for itself. Since 1998, Akira has presented his collections in Paris where he has risen to international fame, and for the past ten years has shown his collections in Sydney, his home base. Akira has three freestanding shops: the first since 1993 and another since 2005 in Sydney, as well as in Melbourne since 2004. His collections are also available in a selection of world famous boutiques. Over the years Akira has been coherent and strong, moving ahead steadily at his own pace. The fashion world moves fast, but he has put down solid roots and, like a tree, has grown and branched out, and will stand the test of time. His longevity and sense of personal style prove that he should expect nothing short of a very long and prosperous career.

Designer_Akira POETIC AND GENTLE

LITTLE BEAUTIFUL THINGS

A SIMPLE LINE

09


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 10

Designer_Akira 10

RADIANT/RADIATING

NEW AND OLD JAPAN

A BURST OF ELECTRICITY

Uno dei più celebri stilisti contemporanei, continua ad entusiasmare il suo pubblico mantenendo uno stile tutto suo, lo stile Akira, appunto. Nato nella città giapponese di Kyoto, Akira si è trasferito in Australia nel 1986 dove ha studiato moda e design alla National Art School. Ispirandosi a varie tendenze del design giapponese contemporaneo e al giovane ambiente solare australiano, lo stile di Akira esprime il suo background multiculturale e il suo stile di vita. Le sue collezioni costituiscono un modo di vestire nuovo per le donne, bello, interessante e sempre attuale; lo stilista crea infatti indumenti speciali per signore senza tener conto della stagione o dell’occasione. Egli sostiene: "Poiché qualcosa è leggero ciò non vuol dire che non lo si possa mettere d’inverno... Non occorre aspettare la sera, se si vuole si può benissimo trasformare il mattino in un’occasione speciale". La filosofia stilistica di Akira non si esaurisce semplicemente nella produzione di abiti, ma consiste nella creazione di capi che abbracciano passato, presente e futuro, nell’infondervi un’anima e nell’evocare emozioni. Vivendo e lavorando a Sydney, l’ispirazione di Akira proviene innanzitutto dalla sua vita di tutti i giorni; può venire da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento del giorno. Akira dice: "Il cielo è così azzurro a Sydney.


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 11

Designer_Akira SOULFUL ELEGANCE

11

SUNNY AND HARMONIOUS AUSTRALIA

A DELICATE HAND

SWEET AND SOFT LAUGHTER

SILENT HAPPINESS

SENSUAL AND QUIET

LOW BUT STRONG ENERGY LIKE THUNDER

Non ho mai visto un cielo così azzurro in nessun’altra parte del mondo". Il colore e la struttura sono di particolare importanza nelle collezioni di Akira, quasi che il suo uso dei colori e delle tecniche di drappeggio interpretassero i suoi gusti visivi: un chiaro e luminoso raggio di sole, gli strati di pasta sfoglia, una limonata fredda e aspra, fresca erba verde sotto i piedi nudi, perdersi in un giardino di ibisco rossi… Akira quasi non fa distinzione tra lavoro e gioco. Disegnando i suoi motivi a stampa, abbellendo i tessuti e usando stoffe uniche e vintage, i suoi modelli subiscono una grande evoluzione e assumono il loro carattere particolare. Molti stilisti tendono spesso a bruciare la loro popolarità con orientamenti appiattiti sulle mode del momento. Akira è esattamente l’opposto, e le sue creazioni ne sono eloquente riprova.

Dal 1998 Akira presenta le sue collezioni a Parigi, dove ha acquistato fama internazionale, e da dieci anni le propone al mondo della moda di Sydney, la città dove ha la sua sede permanente. Akira possiede due negozi a Sydney, uno dal 1993 e l'altro dal 2005, e uno dal 2004 a Melbourne. Le sue collezioni si possono trovare inoltre presso boutiques di fama internazionale. Lo stilista ha dimostrato negli anni di essere energico e coerente, e di avanzare a ritmo costante. Il mondo della moda si evolve in fretta, ma Akira ha messo solide radici e, proprio come un albero, è cresciuto e ha messo rami, e resisterà alla prova del tempo. La sua longevità nel mondo della moda e il suo stile personale dimostrano che non dovrebbe attendersi null’altro che una lunga e prospera carriera.


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 12


45442_mug_11

12-06-2006

17:15

Pagina 13

PH_Carlo Zuccarello

The Shirt_History 13

History of the Shirt To understand what the shirt really is we

must trace the origins of this clothing item To understand what the shirt really is we must trace the origins of this clothing item to the days when it was used as an underwear garment. Just as it was customary in ancient Rome – suffice it to mention the ‘subucula’ of the Republican Age, or the ‘interula’, the tunic worn in the III century A.D. – or in the days of Charlemagne, when the Franks wore shirts with thin linen trousers. A garment that even lower-class people put on under their tunics, the shirt became a wedding gift or was donated to the poor, and took on various meanings over the centuries: it was a token of love for medieval knights who wore the shirts embroidered by their ladies, a fine linen gift that Genovese merchants diplomatically offered to the Khan of the Tatars, or an instrument of torture when convicts were made to put on shirts soaked with sulphur before being sent to the stake. Different symbolic meanings, yet connected to a garment that covers the skin. In the XIV century, the shirt made its appearance both in painting and literature, so that we find it mentioned in Boccaccio’s works or illustrated in Caravaggio’s paintings. In the XVI century, emphasis on social class was laid by the techniques and fabrics employed in the manufacture of variously shaped collars: small and flat Italian-style collars, and those known as ruff or fraise. The latter were shown off in official portraits or in parades, and involved using up to 11 metres of fabric which a new class of female workers processed, starched and ironed.

Little by little even the colours of shirts acquired a richer meaning. In 1843 Garibaldi’s red shirts made their appearance, stirring revolutionary enthusiasm; in more recent times black shirts were brought to fame by Italian fascists; the white shirt is and has always been a symbol of elegance and used on formal occasions; whereas the blue version is meant for everyday use with or without a tie. Furthermore, a shirt can be a mark of distinction, whether in the wide, button-down American-style casual version or the classic European-style, worn under a jacket. The most appropriate materials that have been tested by time are cotton fabrics of different densities, or linen, fresh and pleasant on the skin. Contrary to popular belief, doubled cotton is more suitable in damp or sultry weather, whereas lighter, soft-feeling batiste or fil-à-fil fabrics do not give all of the comfort they seem to suggest.

Per comprendere un capo come la camicia occorre sforzarsi di ricollocarlo nella sua iniziale dimensione, quella di indumento intimo. Tale è stata per i Romani, dalla subucula ai tempi della Repubblica alla tunica interula del III secolo d.C. e tale sarà per Carlo Magno, quando verrà indossata assieme a sottili braghe di lino. Necessaria sotto le tuniche, anche tra i popolani, essa si trasforma in dono nuziale e allo stesso tempo offerta per i più poveri. Secolo dopo secolo assume i più svariati significati: da segno d’appartenenza amorosa per i cavalieri medioevali che indossavano quelle ricamate dalle proprie dame a dono diplomatico per i mercanti genovesi che la regalavano di lino finissimo al Khan di Tartaria o addirittura strumento di tortura quando intrisa di zolfo veniva fatta indossare ai condannati al rogo: una simbologia, quella della camicia, sempre legata al suo essere “a pelle”. Dal 1300 la camicia inizia ad essere trattata in arte e letteratura e ne troviamo traccia tanto nei testi del Boccaccio quanto nelle tele del Caravaggio. A sottolineare poi le differenze tra classi sociali saranno, dal 1500, le lavorazioni e i tessuti che verranno impiegati per la confezione dei colli, dalle mutevoli forme: piccoli e piatti à l’italienne, a lattuga o a gorgiera. Per questo ultimo modello, da sfoggiare in parate o ritratti ufficiali, si utilizzavano fino a 11 metri di stoffa trattati e curati da una nuova e apposita categoria di lavoranti: le stiratrici-inamidatrici.

E lentamente anche i suoi colori si caricano di significato. Nel 1843 nasce la rossa camicia garibaldina, piena di passione mentre di tempi più recenti è la fama delle camicie nere dei camerati italiani; la camicia bianca da sempre simbolo di nitida eleganza, immacolata da cerimonia e l’azzurra, da usare tutti i giorni con o senza cravatta. E poi la camicia come segno distintivo, ancora oggi, tra la sportiva e ampia button-down americana e la classica europea asciutta e da giacca. I tessuti più indicati, da sempre, sono il cotone, di diverse grammature e il lino, fresco e piacevole sulla pelle. Contrariamente a quel che si pensa, il cotone doppiato è il tessuto più indicato contro l’afa e l’umidità, mentre i più leggeri batista o fil-à-fil, splendidi al tatto, non rendono quanto vorrebbero far intendere.


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 14

1

The Shirt_7 Points 14

1

The collar: the collar must be two centimetres higher than the jacket collar so as to hide the tie underneath and its points must lay flat on the shirt front.

Il colletto: alto abbastanza per spuntare 2 cm

2

The Yoke: the part that covers the shoulder

Il carrè: la parte che copre le spalle offre la

3

The seams: the closer its stitches, the more resistant and valuable a shirt is. In handmade shirts, seams are made with a single needle; whereas in less valuable industrially made versions, parallel seams are often made by a two-needle sewing machine.

Le cuciture: più punti presentano più la camicia sarà resistente e di pregio. Nelle lavorazioni artigianali si cuce sempre con un ago singolo, nelle lavorazioni industriali inferiori invece si usa spesso la macchina a due aghi, dalle cuciture parallele.

4

Fabric patterns must overlap: perfect

Le sovrapposizioni di tessuto: segno di estrema cura è la perfetta sovrapposizione dei disegni della camicia – righe, quadretti, ecc… - nei punti in cui vengono unite parti della stessa pezza di tessuto. Difficile da realizzare e sicuramente dispendioso in termini di tempo, lavoro e tessuto.

5

The loops and button: footed pearl

Le asole e i bottoni: i bottoni di pregio sono in madreperla, leggermente più spessi e larghi di quelli di plastica, cuciti a mano (cucitura incrociata o a giglio) e dotati di piede.

6

The reinforcing triangle: placed between the front and the back sides of the shirt, the triangle strengthens the garment and prevents it from tearing along its sides.

Il triangolo di rinforzo: posto tra la parte

7

The cuffs: the cuff covers the wrist as far down

I polsini: il polsino copre il polso e si appoggia

When Oscar Wilde said that masculine elegance resides in their shirts, he held a double truth: that the care we devote to our look can be detected in the least visible details, and that we can be dressed in a presentable manner even when we are… in our shirt-sleeves.

Quando Oscar Wilde diceva che la vera eleganza maschile risiedeva nella camicia, diceva allo stesso tempo due verità: che la cura della propria immagine si nota nei particolari meno visibili e dall’essere adeguatamente “vestiti” anche quando si resta… in deshabillé.

2

3 4

5

7 6

These are seven features of excellence found in a sartorial shirt

Sono 7 i punti di eccellenza che devono appartenere ad una camicia sartoriale

portion is at its best when tailored and sewn separately.

overlapping of patterns where different parts of the same fabric bolt are sewn – stripes, small checks, etc. – points to perfect and careful tailoring; although the effect is hard to achieve and very expensive in terms of time, work and fabric quantities.

buttons are the most valuable; they are a bit bigger and thicker than plastic ones, and hand sewn (cross stitch or lily stitching).

as the thumb joint, and sticks out of the jacket sleeve by two centimetres, also with bent arms. Besides the cuff button there is another button in the shirt sleeve; it prevents the sleeve from opening when fastened and makes rolling it up easier when unfastened.

dal collo della giacca e per nascondere la cravatta che gli corre sotto, presenta punte che non si sollevano mai dallo sparato.

miglior vestibilità quando è costruita e cucita separatamente rispetto al resto della camicia.

anteriore e posteriore della camicia, ha funzione di rinforzo per evitare strappi tra le due parti lungo i fianchi.

all’attaccatura del pollice sporgendo di 2 cm dalla manica della giacca. La lunghezza della manica sarà tale da permettere questa posizione anche col braccio piegato. Oltre al bottone sul polsino ce n’è un altro sull’avambraccio: chiuso evita alla manica di aprirsi, aperto rende più facile arrotolarla.


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 15

Shirts Fabrics Fabrics commonly used to manufacture shirts differ from one another in the features of their weaves1 and their density factor2. Among the most compact fabrics employed in the manufacture of shirts there are poplin, almost exclusively used for men’s classic shirts made of 100% cotton and characterised by a very high yarn count3, and satin, a fabric from a poplin base with a shiny, brilliant look deriving from web-tying4, whose loose weave creates a marked irregular diagonal pattern. High quality shirt fabrics are normally mercerised5; mercerisation can be carried out both on the yarn and on the fabric (double mercerisation). Also from a poplin base, Oxford is simply characterised by fil à fil6 weft and warp obtained through plain weave. Twill, used for winter shirts, shows the typical diagonal effect of its Saia or Batavia7 weave that gives the fabric a soft, warm feel. The most common motifs on this base are chequered or tartan patterns, generally coming in pure cotton and sometimes in a wool mix. When these fabrics reach the weight of about 160-170 grams per square metre, they can be teaselled and defined flannel. Further weaves with 36 to 40 threads per centimetre are the common cotton cloth (taffeta) and natté or panama, whether plain or patterned. As for cheesecloth, it is a fabric made out of very thin yarns and with a very low density factor (20 threads per centimetre) that affords special lightness and transparency. Eventually, gauze is the cotton fabric characterised by the lowest density factor and realised in fairly thick yarns and low yarn count (about 15-16 threads per centimetre). Obviously all of the yarns used in the manufacture of shirts are derived from natural vegetable fibres such as cotton, flax, ramie etc. or natural animal ones like pure silk. Mixtures of natural and synthetic fibres are very seldom used.

I tessuti comunemente utilizzati per la confezione di camicie si differenziano per le diverse caratteristiche delle loro armature1 e il fattore di copertura2. Tra i tessuti più “compatti” impiegati nella camiceria vi sono il Popeline, quasi esclusivamente utilizzato nelle camicie classiche da uomo, composto da cotone 100% e titolo3 di filato molto alto ed il Raso, un tessuto su base popeline, contraddistinto da un aspetto lucido e brillante derivante dagli scoccamenti4; quest’armatura è molto slegata e produce una diagonale irregolare molto accentuata. I tessuti per camiceria di alta qualità vengono di norma mercerizzati5; la mercerizzazione può essere effettuata prima sul filato (doppia mercerizzazione) e poi anche sul tessuto. Vi è poi, sempre sulla base del Popeline, l’Oxford, tessuto contraddistinto dal semplice fil à fil6 in trama e in ordito, attraverso un’armatura Tela. Il tessuto Twill, utilizzato principalmente per camicie invernali, è caratterizzato da un effetto diagonale dell’armatura Saia o Batavia7, che lo rende molto caldo e morbido al tatto. Su questa base, le disegnature più comuni sono i Quadri più o meno semplici ed i Tartan (o quadri scozzesi), genericamente in puro cotone e talvolta anche in misto-lana. Quando questi tessuti vengono realizzati con pesi di circa 160-170 g/mq possono essere garzati e quindi definiti come “flanella”. Ulteriori intrecci con riduzioni comprese tra 36 e 40 fili al centimetro vengono definite le comuni Tela di cotone (Taffettà) e il Natté o Panama, disegnati o in tinta unita. La Mussola di cotone, a sua volta, è un tessuto prodotto con filati molto fini e da un fattore di copertura molto basso (circa 20 fili al centimetro) che permette trasparenza e leggerezza. Infine troviamo la Garza, tessuto sempre realizzato in fibra di cotone, caratterizzato dal più basso fattore di copertura e contraddistinto da filati abbastanza grossi e riduzioni basse (circa 15-16 fili al centimetro). Naturalmente tutti i filati utilizzati per la confezione di camicie provengono da fibre naturali vegetali quali il cotone, il lino, il ramié, ecc. o fibre naturali animali come la seta 100%; molto raramente si utilizzano filati composti da mischie ottenute da fibre naturali e artificiali.

1

1

2

2

3

3

Thread weaves obtained between warp and weft yarns. Yarns or wefts per cm. Thinness and/or thickness of yard (the thinner the yarn, the higher its number). 4 A type of weave tying. 5 A chemical treatment to radically cleanse the yarn or fabric. 6 An effect of fake compactness obtained by weaving a clear yarn and a dark one in plain weave. 7 Fishbone patterned weaves.

4 5 6 7

Intrecci di fili ottenuti fra filati di ordito e filati di trama; Riduzioni: fili al centimetro/trame al centimetro; Ne = “Sottigliezza” e/o grossezza del filato (più è fine il filato, più è alto il numero che lo distingue); Tipologia di legatura dell’intreccio; Trattamento chimico che pulisce a fondo il filato e/o il tessuto; È un effetto di falso unito dato dalla tessitura di un filo di colore chiaro e uno scuro in armatura tela; Intrecci derivati dalle spine.

The Shirt_Shirts Fabrics W_ www.mtvv.it

15

Tartan

Oxford

Twill

Panama Mussola

Popeline Garza We are indebted to the Scientific Director of the School for Textile Technicians, Prof. Romeo Profili, for his technical contribution.

Per la parte tecnica ci siamo avvalsi della collaborazione del Prof. Romeo Profili – Coordinatore Scientifico – Corso per Periti Tessili


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 16

The Shirt_Borrelli 16

Luigi Borrelli

W_www.luigiborrelli.com

La storia della camiceria Borrelli comincia agli inizi del secolo scorso grazie al lavoro di esperte ricamatrici partenopee. Nel ’57 venne fondata la “Luigi Borrelli Camiceria”, nota per la confezione di camicie di altissima qualità e per l’attenta cura sartoriale; ancora oggi, sotto l’attenta guida di Fabio Borrelli, la produzione di camicie di altissima qualità continua, grazie al perfetto connubio delle antiche tecniche sartoriali con le più moderne e sofisticate tecnologie produttive. Sono state introdotte anche la maglieria, i capi spalla, i pantaloni ed alcuni accessori prodotti tutti artigianalmente in Italia. Forti della tradizione napoletana e della ricercatezza dei tessuti impiegati, Borrelli è sinonimo di vera qualità, anche su misura. Distribuito nei più esclusivi multibrand e department store del mondo oltre che nelle Boutique Borrelli.

The history of the Borrelli shirt factory began at the beginning of the 20th century thanks to the workmanship of expert Neapolitan embroiderers. Established in 1957 the “Luigi Borrelli Shirt Factory” became famous for the high quality and sartorial care of their shirts. The factory is now managed by Fabio Borrelli, who sees to it that production keeps its high standard by combining ancient sartorial methods and modern technology.

Un travetto ferma la finta di manica. The bar tack on the sleeve is completed by a transverse seam.

La mouche in taffettà bianco, cucita anch’essa a mano, assicura maggiore resistenza nel punto di unione tra il quarto anteriore ed il quarto posteriore. The white taffeta mouche is also hand sewn to strengthen the point between the front and back of the shirt.

Il collo, il quarto spalla e le asole sono sapientemente cuciti a mano dalle ricamatrici più esperte. The collar, the shoulder portion, and the button holes are skillfully hand sewn by expert embroiderers.

Il giro manica viene rigorosamente cucito a mano per aumentare la resistenza della camicia nel movimento della spalla ed evitare l’eccessiva rigidità tipica delle camicie cucite in maniera industriale. The sleeve is sewn by hand to the shirt as to reinforce the armhole seam and avoid the stiffness of industrially made shirts.

Il bottone è in madreperla, contraddistinto da una zigrinatura nella parte alta del profilo laterale, cucito con l’antico punto mosca giglio o a zampa di gallina. The pearl buttons have milled upper edges and are hand sewn with lily–stitches.

The firm now also manufactures knitwear, coats, trousers and accessories entirely handmade in Italy, also to measure. Thanks to the Neapolitan tradition and the sophisticated fabrics they employ, Borrelli items are synonymous with quality and are for sale in the most exclusive multi-brand and department stores all over the world as well as in Borrelli boutiques.


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 17

La Sartoria AC S.a.s. di Colantuoni e Adamo è specializzata nella produzione di camicie e cravatte artigianali. I suoi capi, sinonimo di qualità ed eleganza, sono portatori di un sapere antico e nascondono nei loro dettagli costruttivi tutto l’amore per la Tradizione Napoletana di questa Sartoria. Ciascuna delle fasi che caratterizzano la confezione sartoriale delle camicie Adamo Colantuoni viene infatti interamente eseguita a mano, nel rispetto delle consolidate tecniche tradizionali, da attente e selezionate ricamatrici partenopee: dal taglio dei tessuti, rigorosamente eseguito con forbici, attraverso la ribattitura a mano di tutte le parti che le compongono, fino alla cucitura dei pregiati bottoni in madreperla. Quando si dice che per interpretare veramente l’eleganza maschile, si deve passare inosservati e destare l’attenzione degli altri solo grazie a quei particolari che si intravedono appena, si pensa a camicie, che come queste, possono garantire un futuro alle nostre memorie.

Colantuoni and Adamo’s ‘Sartoria’ (Tailor’s shop) is specialised in the production of hand made shirts and ties. Their items are synonymous with quality and elegance, and have tailoring details that express the maison’s ancient know-how and love for the Neapolitan tradition of shirt making. The manufacturing stages of Adamo Colantuoni shirts are entirely carried out by hand by select, skilled Neapolitan shirt makers who stick to traditional techniques: from the cutting of fabrics, rigorously carried out by scissors, to hand made stitching down of each part, to the sewing of the valuable pearl buttons. When we say that to really interpret men’s elegance we must pass unnoticed, and attract other people’s attention only with hardly visible details, we think of items that, like Adamo Colantuoni shirts, can project our recollections into the future.

Il giro manica viene prima imbastito e poi ribattuto a mano; il quarto di spalla è cucito a mano per garantire la completa continuità del disegno del tessuto tra le parti adiacenti della camicia. The armhole is first tacked then stitched down by hand; the shoulder quarter is sewn by hand to match the patterns in the various parts of the shirt.

La manica, tratto distintivo di questa camicia e delle produzione sartoriale Adamo Colantuoni viene montata a camicia chiusa e completamente ribattuta a mano; decine di piccoli nodi danno luogo alle asole, piccolo capolavoro di queste camicie. The sleeve, the distinctive trait of this shirt and of Adamo Colantuoni sartorial production in general, is assembled after the shirt is completed and stitched down by hand; small intriguing details like the buttonholes are realised through tens of small knots.

Il travetto, tipico vezzo della tradizione sartoriale napoletana, realizzato con filo di seta, è presente sia sul davanti della camicia, sul lato bottoni, che sulla Finta di manica. The bar tack, a precious detail of the Neapolitan sartorial tradition, is realised in silk thread on the shirt front, on the button side, and on the tab end.

Il collo, il portastecche (applicato sotto le ali del colletto) e i fianchi della camicia sono cuciti e ribattuti a mano con una minuzia tale da garantire, anche in questi punti, una perfetta continuità del disegno del tessuto. The collar, the collar stay sheath (under the collar wings) and the sides of the shirt are sewn and stitched down by hand with such precision as to match the fabric patterns even in these parts.

The Shirt_Adamo Colantuoni W_www.adamocolantuoni.it

L’orlo della camicia e la manica vengono interamente cuciti a mano; il “fendone” sul lato delle asole e dei bottoni, peculiarità di questa camiceria, viene ribattuto a mano e può essere realizzato a soffietto. The shirt edge and sleeve are entirely sewn by hand; the bellows-shaped piece (‘fendone’) both on the loop and on the button side, a typical feature of Adamo Colantuoni shirts, is stitched down by hand.

Sartoria AC S.a.s. di Colantuoni e Adamo

17


45442_mug_11

13-06-2006

15:01

Pagina 18

The Shirts_Fray 18

E_fray_camiceria@libero.it

Fray É Lucia Pasin a fondare a Bologna nel 1962 la camiceria maschile Fray, marchio di eleganza e qualità assoluta. Nel laboratorio di Casalecchio di Reno, vengono prodotte camicie dai nobili filati italiani e stranieri, voile e lini, cotoni morbidissimi e freschi Sea Island. Fray vanta una lavorazione del capo che inizia dapprima col taglio manuale di ogni sua parte e continua con un assemblaggio impeccabile che garantisce la continuità dei disegni e la resistenza della camicia. Cuciture a larghezza variabile, inserti a contrasto, colli e polsi personalizzabili a richiesta e poi applicati col sistema “a busta”: sono tutti elementi di stile e distinzione, come i bottoni stondati in fine madreperla australiana di diverso spessore e foggia e le linee maggiormente in taglia rispetto alla maggior parte delle camicie sartoriali.

Bologna-based men’s shirt factory FRAY, an elegant and high quality brand, was established by Lucia Pasin in 1962. Italian and foreign quality fabrics such as voile, linen, soft cotton materials and fresh Sea Island are employed to produce the firm’s shirts in the Casalecchio di Reno-based workshop. Here, each single part of a shirt is cut by hand before being assembled with precision to match design patterns and provide each item with its typical strength. Variable width seams, contrasting insertions, collars and cuffs to measure on request fitted with the ‘a busta’ method are details that prove Fray’s style and distinction, just as the fine, rounded off Australian pearl buttons in different shapes and varying thickness and the lines coming in more regular sizes than most sartorial shirts.

Il colletto morbidissimo a contrasto, non presenta stecche ma si rivela insolitamente button-down, chiuso con un doppio bottone ad asole disposte obliquamente. La parte anteriore della camicia, si presenta senza cannello. The very soft, contrasting, original button-down collar has no collar stays and is supplied with a double button with slanting loopholes. The shirt front has no quill.

I bottoni utlizzati, rigorosamente in madreperla, sono di diversa foggia: all’inglese (come in questo caso) bassi e larghi o alla “napoletana” più alti e di diametro ridotto. The pearl buttons come in different shapes: the Englishstyle ones are flat and wide, whereas the Neapolitan-style ones are thicker and smaller in size.

La cucitura della manica, imbastita a mano, che nella parte superiore della spalla, si presenta più grossa e resistente, diminuisce la sua larghezza gradualmente all’avvicinarsi del sotto braccio, aumentando così la confortevolezza del capo. The hand tacked sleeve shows a stronger and more resistant seam on the upper part of the shoulder, but gradually diminishes its width in the arm pit to increase comfort.

Le cuciture tra le diverse parti della camicia permettono una perfetta continuità di disegno del tessuto, tra l’altro di eccellente morbidezza. The precisely assembled seams match the design patterns of the extremely soft fabrics.

I polsini sono corti e di gusto sportivo. The cuffs are short and casual in style.

Un piccolo pentagono di tessuto chiude internamente la cucitura sui fianchi che unisce il quarto anteriore con quello posteriore. The joint between the front and back quarters is strengthened by a pentagonal insert.


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 19

Quattro generazioni di specialisti della camicia, a partire da Angelo Lorenzini che nel 1920 fondò l’azienda a Merate, in Lombardia, con lo scopo di soddisfare la facoltosa clientela locale. Orgogliosi di un incredibile archivio di pezzi storici, che vanta modelli dagli anni ‘20 fino ai ‘60, e oltre 100 tipi diversi di collo e un’impressionante gamma di colori ed armature dei tessuti, i Lorenzini portano avanti la loro storica produzione con la minuziosa cura dei dettagli di stile che da sempre li contraddistingue. Le maestre del cucito degli stabilimenti italiani di Merate, Bergamo e Nardò, in circa 80 minuti di lavoro e 50 fasi successive, assemblano sapientemente i 25 pezzi che formano una camicia. Più di 3500 varianti di tessuto, bottoni in madreperla di diversa fattura, cotoni egiziani e caraibici oltre a lane, cachemire, lino e seta, fantasie e coloriture realizzate esclusivamente per Lorenzini.

Four generations of shirt specialists have followed each other after Angelo Lorenzini established the firm at Merate, Lombardy, in 1920 to meet the requirements of his well-off clientele. The Lorenzinis, proud of their unique archive containing historical pieces, models dating from the 1920’s to the 60’s with 100 different types of collars in an amazing range of colours and weaves, continue their traditional production, outstanding for its style and details. The skilled shirt makers of the Merate, Bergamo and Nardò-based factories take about 80 minutes in 50 different stages to assemble the 25 parts that make up a shirt. Shirts made from over 3500 different fabrics, with pearl buttons in various shapes, cotton fabrics from Egypt and the Caribbean, besides wool, cashmere, linen and silk in patterns and colours exclusively realised for Lorenzini.

Il carrè, composto di due parti, agevola notevolmente la vestibilità dei capi. The yoke, assembled in two parts, improves the fit of the shirts.

I bottoni in madreperla australiana sono spessi e variano di dimensione a seconda della loro posizione sul capo, dal colletto fino ai polsini. The Australian pearl buttons are thick and vary in size according to their position on the shirt (collar, cuffs etc.).

Gli attuali modelli Lorenzini presentano la tipica farfalla triangolare in tessuto, inserita nella cucitura alla maniera inglese, per rafforzare il punto di congiunzione tra il quarto anteriore e il quarto posteriore della camicia. Present day Lorenzini models have the typical in-stitched English-style triangular fabric reinforcement to strengthen the joint between the front and the back quarter.

Il tessuto è un doppio ritorto, esso viene cucito e ribattuto in due fasi distinte, ad ago singolo, con grande precisione. The doubly twisted yarn is sewn and stitched down with great precision in two distinct phases and by a single needle.

The Shirts_Lorenzini W_www.lorenzini.it

Nei capi che riproducono i modelli appartenuti al passato troviamo tutti i dettagli degli storici modelli: dalla tipica abbottonatura in stile casacca, da infilare dalla testa, al colletto bianco, in contrasto, da applicare; dal sottopetto in tessuto, per evitare ogni tipo di trasparenza, fino alle innumerevoli pieghe che congiungono le ampie maniche ai “doppi” polsini da gemelli. The items reproducing past models show all of the details that made them outstanding: from the typical slip-on tunicstyle buttoning, to the contrasting fit-in white collar; from the double layered breast that avoids transparency, to the plaits that join the wide sleeves to double wrists specially made for cuff-links.

19


45442_mug_11

9-06-2006

17:29

Pagina 20

The Shirt_Bagutta 20

Bagutta

W_www.cit-spa.it

Marchio di camiceria da uomo nato nel 1975, ha saputo nel tempo evolversi fino a presentare un total look uomo e donna. Bagutta viene proposto in tre linee, Black Label (classico tradizionale), Wash&Wear (lavaggi innovativi e colli morbidi) e Milano 1975 (classico tailored fit di gusto inglese) ma senza perdere di vista il look più fashion offerto da modelli in tonalità di bianco e di nero lavorati con trattamenti speciali e accurati. Bagutta rappresenta l’innovazione e l’esclusività nel classico anche nella sperimentazione sui tessuti tra cui l’Ingeo™ Fiber, creata da fonti rinnovabili e 100% naturale.

Un plastron, dotato di cucitura a piegolina da smoking, copre lo sparato della camicia e si mescola ai dettagli di ispirazione fashion.

This brand of men’s shirts dates from 1975 but its evolution over the years has led to a men’s and women’s total look. Bagutta comes in three lines, Black Label (a traditional classic), Wash&Wear (innovative washing and soft collars) and Milano 1975 (an English-style classic tailored fit). The brand also offers a more fashionable look with models that combine different shades of black and white, and undergo special and accurate treatment. A traditional classic, Bagutta also stands for innovation and exclusiveness, and experiments on new fabrics, among which is IngeoTM Fiber, a 100% natural fibre obtained from renewable sources.

A plastron designed with a tab-like tuxedo-style seam, covers the shirt front and matches other fashion-inspired details.

Le stecche estraibili presenti nel colletto portano il logo del marchio. Il colletto morbido assicura una comoda vestibilità. The removable collar-stays are personalized with the brand’s logo. The soft collar ensures a comfortable fit.

I bottoni sono cuciti a mano con un disegno a croce. Buttons are sewn on by hand using a cross stitch technique.


45442_mug_11

9-06-2006

17:31

Pagina 21

www.sealkay.it


45442_mug_11

9-06-2006

17:31

Mattori Report_Materico 22

Pagina 22

W_ www.mattori.it

PH_Mattori

La matericità rappresenta la consistenza di un corpo sia esso fibra, tessuto, pelle, coagulato, ceramica o legno. Le ricerche più attuali si rivolgono ad estrapolare l’elemento fisico della materia. Entrare nella fibra per evidenziarne l’aspetto ed il colore naturale. Ma-te-ri-co è il tatto e l’immagine dei nuovi materiali. Rustico e raffinato. I movimenti delle disegnature che alcune fibre compongono sulla superficie di un tessuto evidenziano l’aspetto materico. Matericità significa far uscire il decoro che è intrinseco alla materia e non esagerare con applicazioni posticce. Anche il ricamo e la stampa divengono parte della materia e non elementi “attaccati” in un secondo momento.

Concept_ Orietta Pelizzari e Matteo Bardi

_01: Fibra ginestra Broom fibre Atena _02: Ricamo Embroidery Forza Giovane _03: Pelle craquelet Craquelet leather Motta Alfredo Italie _04: Tartaruga con fughe in tinta Tortoise colored crevices Cedri e Martini

Matter is all that gives a body its consistency, be it fibre, fabric, leather, plastic, ceramic or wood. Recent research tends to focus on the physical features of matter, to investigate fibres in depth, to emphasise their natural colour and effects. Ma-te-ri-co stands for the rustic, refined feel and image of new materials. The movements of patterns that certain fibres create on the surface of a fabric highlight the features of matter. To lay emphasis on matter means to bring forth its in-built decorative power without resorting to artificial additions. Also embroideries and prints can become one with matter, provided they aren’t conceived as details to be added.


45442_mug_11

9-06-2006

17:31

Pagina 23

W_ www.atenaonline.net

The broom is an ancient plant typical of Calabria. It affords both a flower and a textile product. Its fibre looks like flax and raw silk, but feels like soft, fresh matter to the touch. It is now being re-valued by a project for the sustainable development of Calabria’s ancient weaving traditions, and some research centres experimenting in the bio-technological processing of the fibre have been involved with a view to produce it on an industrial scale. Broom fibres are dyed with vegetable pigments according to ancient local techniques and are woven to obtain sheets, towels, pillows, curtains, nighties and bedroom wear. The items are hand-embroidered by expert women who are well acquainted with this traditional art; a thin thread adds colour to the weft of fabrics and fills their surfaces with stories through its ornamental motifs.

Mattori Report_Materico 23

_01: Camicia in seta ricamata a mano Hand embroidered silk shirt _02: Asciugamani in fibra di ginestra Broom fibre towels _03: Lenzuola in fibra di ginestra Broom fibre sheets _04: Fibra di seta tinta con liquirizia Silk fibre dyed with licorice

La ginestra è una fibra antica caratteristica del territorio calabrese. Un fiore, un prodotto tessile. L’aspetto è quello del lino e della seta cruda. La matericità nel tatto è estremamente morbida e fresca. La sua rivalutazione fa parte di un progetto che vede il coinvolgimento dello sviluppo sostenibile delle antiche tradizioni tessili della Calabria. Per lo sviluppo di questa fibra sono stati coinvolti alcuni centri di ricerca per la sperimentazione dei processi biotecnologici per industrializzare la produzione della fibra. Le tinture delle fibre sono realizzate con pigmenti vegetali seguendo antiche tecniche locali per realizzare prodotti come lenzuola, asciugamani, cuscini, tende, camicie da notte, abiti da camera. I ricami su tali manufatti sono realizzati da mani esperte che ancora possiedono la conoscenza dell’arte del ricamo tradizionale. Il ricamo inteso come quel filo sottile che colora la trama di tessuti e storie raccontate sulle superfici attraverso i motivi ornamentali.

LA GINESTRA


45442_mug_11

9-06-2006

17:31

N_ Trippen 24

Pagina 24

W_ www.trippen.com

PH_ Trippen

TXT_ Trippen

Contrary to popular opinion that these days

economic success could only be achieved when a company denies responsibility for the production, Trippen proves the opposite: a modern design combines environmental friendliness, sustainability and social responsibility. For more than 10 years now Trippen has been successful with this concept. Besides its own stores in Germany, Japan and Iceland, there are over 350 shops worldwide that carry Trippen shoes. Co-operations with other well-known designers like Issey Miyake and a number of international Product Design Awards underline this success.

Diversamente dall’opinione diffusa che un’azienda possa oggi conseguire il successo economico soltanto rifiutando la responsabilità inerente alla sua produzione, Trippen dimostra il contrario, e cioè che un moderno design è attento all’ambiente, sostenibile e al tempo stesso socialmente responsabile. Trippen fonda il suo successo su questa idea da oltre dieci anni, un successo ancor più enfatizzato dalla sua collaborazione con famosi stilisti come Issey Miyake a dai numerosi premi internazionali di Product Design che le sono stati assegnati. Oltre che nei negozi di proprietà in Germania, Giappone e Islanda, le scarpe Trippen sono vendute in più di 350 negozi di tutto il mondo.

Rather than to simply modify existing designs or to follow short-lived trends, Trippen searches for new solutions. Inspired by future developments, the designs take tendencies in fashion on board, but do not submit to permanent changes. The shape of lasts and sole units as well as the types of materials remains unmodified. To come up with new ideas based on the same principles over and over again requires a lot of creativity. The challenge lies in the pattern technique. Over the years Trippen has developed a very characteristic style here that has nothing in common with a traditional shoe pattern. These unique pattern experiments form the basis of every collection. The new designs are supplemented by modish colour schemes. The collections are not replaced every season, but existing styles remain available.

Più che alla semplice modifica dei modelli esistenti o a seguire mode effimere, Trippen è alla ricerca di soluzioni nuove. Attenti agli sviluppi futuri, i modelli tengono conto delle tendenze della moda, ma non accolgono cambiamenti definitivi. Le forme, le suole e i tipi di materiale rimangono identici. Per concepire nuove idee basate sempre sugli stessi criteri ci vuole molta creatività, e la vera sfida sta nella tecnica di sagomatura. Con gli anni Trippen ha sviluppato uno stile assolutamente caratteristico che non ha nulla in comune con le scarpe tradizionali, e i suoi modelli sperimentali unici costituiscono la base di ogni collezione. Le collezioni non mutano completamente ad ogni stagione e i modelli già esistenti rimangono disponibili.

Since the beginning, in the early 90’s, designer Angela Spieth and bespoke shoemaker Michael Oehler had the idea to design shoes in which individual components could be exchanged and replaced. Environmental standards and ecological production methods are not only taken into consideration, but have a direct influence on the design. The result is a sustainable product, which at the same time offers a great variety for the consumer. The collections are designed in such a way that also small quantities can be produced in Germany and Italy at competitive prices. The short distance to the production allows to give attention to customer requests and at the same time guarantee a short delivery time.

Dai primi anni ’90, quando Trippen ha cominciato la sua attività, la stilista Angela Spieth e Michael Oehler, creatore di scarpe su ordinazione, ebbero l’idea di progettare calzature in cui si potessero scambiare e sostituire componenti in base al gusto individuale dei clienti. Criteri di rispetto per l’ambiente e metodi di produzione ecologici ispirano l’attività dell’azienda al punto da influire direttamente sul design. Il risultato è un prodotto sostenibile che si propone al cliente in una grande varietà di modelli. Le collezioni sono ideate in modo tale da poter realizzare in Germania e in Italia piccoli quantitativi a prezzi concorrenziali, e la relativa vicinanza dei centri di produzione consente sia di soddisfare le richieste dei clienti, sia di garantire tempi di consegna molto brevi.

Social responsibility is another main aspect in the corporate philosophy. Trippen therefore supports a local production. With the construction of their own Trippen factory 80km north of Berlin, not only transport can be reduced to a minimum, but new jobs are created in a region otherwise lacking in infrastructure. All other manufacturing takes place in small family businesses in Northern Italy. Only in these small productions, to which there exists a close personal contact, the work environment can be actively improved. This complex concept is the basis for Trippen's ongoing success.

Un altro aspetto rilevante della filosofia dell’azienda è la responsabilità sociale, la ragione per cui Trippen è favorevole alla produzione locale. La costruzione di una fabbrica della Trippen 80 km a nord di Berlino ha consentito non solo di minimizzare i costi di trasporto ma anche di creare nuovi posti di lavoro in una regione che altrimenti sarebbe stata carente a livello di infrastrutture. Il resto della produzione viene affidato a piccole aziende a conduzione famigliare dell’Italia settentrionale. Solo in queste piccole realtà produttive, dove esiste un contatto personale ravvicinato, l’ambiente di lavoro può essere sensibilmente migliorato. La complessa impostazione concettuale della produzione è la base del successo duraturo della Trippen.


45442_mug_11

9-06-2006

17:31

Pagina 25

PH_ TAD

W _ www.taditaly.com TXT _ Alessandro D'Annibale

Shop_TAD in Rome 25

L’idea del lusso privato in un luogo aperto al pubblico The idea of private luxury in a public space


45442_mug_11

9-06-2006

17:31

Pagina 26

Shop_TAD in Rome 26

Nel cuore di Roma, in via del Babuino al civico 155/a, sorge Tad. Uno spazio multifunzionale di oltre 1000 metri quadri, sviluppato su due livelli, aperto cinque anni fa dopo l’esperienza decennale del primo negozio di Via San Giacomo. Questo moderno concept store ci accoglie attraverso un corridoio luminescente, facendoci pregustare il percorso espositivo creato dal negozio, avvolti nel fresco profumo dei fiori proveniente dall’area dedicata alla decorazione floreale; come in un’abitazione privata dai dettagli ricercati, spazi diversi e connaturati tra loro si alternano tutti intorno a noi. Una grande sala centrale offre l’ideale collocazione per gli oggetti casa di Tad e per le proposte di design, presenti anche al piano superiore. Mentre una splendida selezione di tessuti si avvicenda ai mobili per la casa che a loro volta lasciano spazio al ristorante fusion (nel pomeriggio frequentata sala da tè) e ad un’area dedicata all’hairstyling. Il corridoio occupato dagli articoli per la cura del corpo e la cosmesi ci porta verso TADLAB, laboratorio che ospita una selezione di libri, riviste internazionali e numerose esposizioni artistiche e ci introduce all’area destinata alle esclusive proposte moda di abbigliamento e agli accessori. Un progetto, quello di Tad, nato dalla volontà di

Marina Coffa, titolare del negozio e autrice di ogni dettaglio all’interno del concept store, che è stato sviluppato dallo Studio Peja di Milano. Attualmente esso è sostenuto dal lavoro della stessa designer e delle tre figlie, interpreti autentiche dello spirito trasversale dello spazio. In un dialogo tra soluzioni moderne e manufatti artigianali, suggestioni di viaggio e luci naturali che penetrano negli ambienti, Tad sollecita sensorialmente i suoi visitatori. Li immerge in una dimensione privata complessa e protetta, dove l’illuminazione riscalda le superfici scure dei mobili squadrati e i profumi invadono l’atmosfera, dove i pezzi dei più celebri marchi del design mondiale si coniugano perfettamente con la proposta dell’Home Collection di etichetta Tad: oggetti di arredo e complemento unici, ideati e creati dalla stessa Marina Coffa.

La selezione floreale, curata invece dal negozio-laboratorio Tearose di Alessandra Rovati Vitali, si integra con le proposte internazionali di prodotti per la cura del corpo e le linee di fragranze decorative per la casa, mentre abiti ed accessori intervengono armoniosamente anche al di fuori degli ambienti a loro destinati. Dopo il successo di Roma, Tad, nel 2005, non poteva che aggiungere ai suoi negozi il nuovo Concept Store di Milano, in Via Statuto 12: uno spazio suddiviso su quattro piani che agli accessori per la casa e alle proposte moda unisce un'area Beauty dedicata alla bellezza e alla cura di sé e una Gallery dove potersi rilassare e ascoltare musica, immersi nelle frequenti esposizioni artistiche.


45442_mug_11

9-06-2006

17:31

Pagina 27

TAD is located at 155/a, Via del Babuino in the heart of Rome. The two-level, multifunctional, 1,000-square-metre space was opened five years ago, after the former Via San Giacomo shop concluded its ten-year activity. This modern concept store welcomes visitors in the brightly lighted corridor, and gives them a foretaste of the shop layout with the fresh perfume of flowers from the area devoted to floral decoration. Like in a private home full of sophisticated details, different yet coherent spaces open around viewers. The large central hall makes a perfect showcase for Tad’s household goods and design proposals, on display also on the upper floor. Splendid selections of fabrics and home furniture follow one another, but leave enough room for the fusion restaurant (a crowded tea-parlour in the afternoon) and for the hairstyling area. The passage where cosmetics and body care items are on display leads to TADLAB, which, besides containing a selection of books and international magazines, is the scene of countless art exhibitions, and leads visitors into the area devoted to exclusive clothing proposals and accessories. Marina Coffa, who conceptualized the Tad project, is also the owner of the shop and the creator of each detail in the store, realised by Studio Peja, Milan. The space is now run by the

designer herself and her three daughters who finely interpret its cross-cultural spirit. With its interplay of modern solutions, handmade products and suggestions from exotic journeys in the naturally lighted premises, TAD has a stimulating effect on the senses, and visitors find themselves in a complex, private dimension where they feel protected. Here the lighting system warms up the dark surface of the squared furniture, perfumes are all-pervading, and world renowned design brands are a perfect match for the Home Collection proposals labelled Tad: unique items of furniture and accessories designed and created by Marina Coffa herself. Alessandra Rovati Vitali’s flower selection in her Tearose shop and lab is enriched with body care products and decorative fragrances for the home from all over the world, whereas items of clothing and accessories are harmoniously displayed also outside the appointed places. After their success in Rome, in 2005 Tad couldn’t but open a new concept store at 12, Via Statuto, Milan, a four-level store where, besides household accessories and fashion proposals, clients can find an area devoted to beauty and body care, as well as a gallery, where they can relax and listen to music while enjoying the pleasure of an art exhibition.

Shop_TAD in Rome 27


45442_mug_11

9-06-2006

17:31

Pagina 28


45442_mug_11

9-06-2006

17:32

Pagina 29

Art 29

www.lazzariweb.it

Associazione Culturale Lazzari have scheduled more artistic events: “Vanitas”, a display of painter Olimpia Biasi’s works, and Eugenio Gumirato’s personal exhibition on show at Spazio Lazzari until September 2006. This spring-summer season, the Association’s activity is aimed at encouraging debate between talented students from neighbouring schools and universities and the best of Textile Industries and of Made-in-Italy products. The activity will reach its climax next June when the winners of the Second Design Contest – the Textile Design Contest announced in March – will be granted awards.

Prosegue la selezione dell’Associazione Culturale Lazzari con il percorso espositivo “Vanitas” della pittrice Olimpia Biasi e la personale di Eugenio Gumirato, in scena allo Spazio Lazzari fino a Settembre 2006. Il lavoro dell’Associazione Culturale, volto in questa prima parte della stagione a stimolare il dialogo tra i giovani delle vicine realtà universitarie e scolastiche e le eccellenze dell’Industria Tessile e del Made in Italy culminerà con la premiazione durante il mese di Giugno dei vincitori del Textile Design Contest, secondo Concorso di Design indetto durante il mese di Marzo.


45442_mug_11

9-06-2006

17:32

Pagina 30

Art_Olimpia Biasi 30

VANITAS OR OF THE EPHEMERAL Rank after rank countless clothes get into our lives and homes or leave them... they stay as long as they suit our moods, fit in with our own life rhythm and eventually disappear as we mercilessly cast them off. Jewels, shoes and ornaments that have been with us at a party, at a funeral, or on street walks, everywhere, suddenly cease to exist, without any feeling of regret, for other ‘things’ languidly twinkle in shop windows and the fashion urges us on. “Vanitas” in Lorenzo Lotto’s works is a fading, lifeless petal of a rose, or a warning skull condemning worldliness from a gloomy corner of the canvas.

Vanity has always been a suspicious inclination, reminiscent of narcissism, foreboding transience... yet what thrills of rapture and satisfaction, what shortlived, heartfelt bliss we are given by an earring, a tie, a daring pair of shoes. I have started this cycle of works for Lazzari Space by representing the silence that looms over cast-off vanities: a necklace swallowed up by the shadow of a tragic red, mannequins wearing lifeless clothes, a white space now reminiscent of dressing rituals, a maze of clothes... A reflection on essence and appearance.

Olimpia Biasi April 2006


45442_mug_11

9-06-2006

17:32

Pagina 31

Art_Olimpia Biasi

VANITAS O DELL'EFFIMERO File e cataste di vestiti entrano ed escono dalle nostre stanze, dalla nostra vita sostano un po' in simbiosi con i nostri umori, si muovono al ritmo nostro ed infine spariscono, dimessi senza pietà.

Da sempre la vanità é la virtù sospetta, rea di narcisismo e in odore di caducità ma che brividi di euforia e di compiacimento, che brevi gioie lancinanti per un orecchino, una cravatta, una scarpa insolente.

Gioielli, scarpe, addobbi vari, erano con noi ad una festa, per strada, ad un funerale, ovunque e poi non sono più, senza lasciare una bava di rimpianto, perché altre "cose" occhieggiano languide oltre le vetrine e la moda incalza.

Ho iniziato questo ciclo di lavori per lo Spazio Lazzari, raccontando il silenzio che incombe sulla vanità dismessa: una collana inghiottita dall'ombra di un rosso tragico, manichini con vestiti inerti, uno spazio bianco che é già memoria di una vestizione, un groviglio di vestiti.

"Vanitas" in Lorenzo Lotto é un petalo di rosa finito e inerte, altrove é un teschio che ammonisce, nella penombra deprecando frivolezza.

Una riflessione sull'essere e sull'apparire.

Olimpia Biasi Aprile 2006

31


45442_mug_11

9-06-2006

Art_from Lisbon 32

17:32

Pagina 32

W_www.granular.fm TXT_ Luisa Santos

"Der Gelbe Klang" (The Yellow Sound) è un ciclo espositivo presentato da Granular presso il Museu do Chiado, a Lisbona, da marzo a ottobre 2006. Un dialogo tra musicisti e artisti visivi che trasforma le colonne di mattoni, le sale bianche, le grandi vetrate, e procede lungo i corridoi spaziosi e sulle scale sospese fino alle mostre scultoree che danno forma al museo. Anche se questo ciclo non ha la funzione di fornire nuove interpretazioni delle mostre d’arte del Museu do Chiado, il dialogo di cui è portatore implica certamente una comunicazione interattiva tra gli spazi del Museo, gli espositori e il pubblico. Nel 1912 Kandinsky scrisse un saggio "Sul Problema della Forma" intitolato "Der Gelbe Klang". “Al momento giusto, le situazioni maturano. E’ il momento in cui lo Spirito Creativo trova la sua via per giungere all’anima, poi ad altre anime, e dà luogo a un anelito, a una spinta interiore.” L’interesse espresso da Kandinsky per la musica politonale e atonale di Schoenberg dimostra in modo sublime quanto sia esile il confine tra le istanze della musica e quelle della pittura. Kandinsky stesso si sentiva spinto a comporre mentre dipingeva. Uno dei suoi pezzi, intitolato "Der Gelbe Klang", costituisce il titolo di questo evento nel quale artisti visivi e musicisti interagiscono al fine di esprimere un unico messaggio attraverso mezzi diversi. "Der Gelbe Klang" ha come oggetto una musica che può sussistere solo nel dialogo con le arti visive e la loro estetica intrinseca e viceversa. Senza fornire risposte, l’evento spinge artisti e pubblico a itinerari che portino sia alla creazione di nuove idee che al loro accoglimento da parte degli altri.

Ph: Pedro Seixo Rodrigues

Der Gelbe Klang/The Yellow Sound is a cycle produced by Granular in Museu do Chiado, Lisbon, from March to October 2006. A dialogue between musicians and video-artists evolves the brick columns, the white walls, the long glass windows, and walks through the large corridors, the suspended stairs leading to the sculpture garden that shape the Museum. The cycle is not held to present new interpretations of the art exhibitions at Museu do Chiado. Nevertheless, the dialogue in the cycle becomes, assuredly, a talk between Museum's space, performers and public.

Kandinsky contributed an essay, in 1912, 'On the Problem of Form', entitled Der Gelbe Klang - "At the appointed time, necessities become ripe. That is the time when the Creative Spirit finds an avenue to the soul, later to other souls, and causes a yearning, an inner urge. "The interest expressed by Kandinsky for the polytonal and atonal Schoenberg’s music, is one of the most sublime proof of the slight boundary between pictorial and musical concerns. Kandinsky himself, felt bounded to compose as he painted. One of his pieces is called “Der Gelbe Klang” giving name to this event where visual artists and musicians play together to express one message using different medium.

Der Gelbe Klang speaks about a music that can only exist in a dialogue with visual arts and its inherent aesthetic and vice-versa. Without answers, it challenges artists and public to processes both in the origination of new ideas and in the social acceptance of these ideas by others.


45442_mug_11

9-06-2006

17:32

Pagina 33

Art_from Moscow

Tombak (c) Ph. Boris Tombak. (c)MuAr Foyer (c) Ph. from 1930s. (c)MuAr Restaurant (c) Ph. from 1930s. (c)MuAr The Lobby - ceiling (c) Ph. from 1930s. (c)MuAr The main Vestibule - ceiling (c) Ph. from 1930s. (c)MuAr

“Moscow must not be destroyed” è una delle tante iniziative del Museo Statale di Architettura di Mosca “Schusev”, sorto per volontà dell’Unione degli Architetti Sovietici più di 70 anni fa e tra i primi esempi al mondo di museo “specializzato”. Per comprendere la particolarità di quest‘esposizione è necessario riflettere sull’importanza storica e architettonica dell’edificio che risponde al nome di Hotel Moscow e contemporaneamente rivolgere la propria attenzione all’attuale panorama architettonico russo. Il Moscow fu eretto allo scopo di ospitare i deputati del Soviet Supremo durante i periodi di conferenza e divenne da subito uno dei simboli, impressi su libri e cartoline, dell’epoca di Stalin; la sua mastodontica costruzione comportò addirittura l’abbattimento di un quartiere nei pressi del Maneggio e di alcuni edifici della Okhotniy Ryad, nel pieno centro cittadino. L’originalità del progetto di questo edificio e la maestria degli architetti e dei costruttori che vi lavorarono sono percepibili fin dai primi scatti esposti in questa mostra; avvicinandone poi i dettagli costruttivi e la grandiosità degli interni possiamo intuire ancor di più l’importanza di questo tentativo di difesa dell’Hotel dalla distruzione. L’emblema di una vera e propria battaglia, cominciata dagli studiosi di Storia dell’Arte e dal museo Schusev, per la salvaguardia dei beni artistici e architettonici a rischio in questi anni di frenetico rinnovamento che pone i promotori di quest’esposizione anche nella difficile condizione di “dover” prendere le difese di uno dei più grandiosi monumenti di quel particolare periodo. La volontà di preservare beni che, come questo, sono spesso testimoni di tragici episodi della storia russa e della speranza di molti cittadini si trasforma in un dono per il pubblico: immagini di quest’albergo “che fu”, fotografie e progetti originali virtualmente “esposti” che aprono una strada alla sopravvivenza.

33

www.muar.ru

TXT _ Alessandro D'Annibale

“Moscow must not be destroyed” is just one of the countless initiatives by the ‘Schusev’ State Museum of Architecture, Moscow, established by the Union of Soviet Architects over 70 years ago, one of the first world examples of specialised museums. To understand the peculiar character of the exhibition we must consider the historical and architectural importance of the Moscow Hotel and at the same time the trends of present day Russian architecture. The Moscow Hotel was built to host the members of the Supreme Soviet while sessions were being held, and, printed on books and postcards, its image immediately became a symbol of the Stalin Era. Setting up the huge building involved pulling down a central quarter neighbouring the Manége and some buildings in Okhotniy Ryad. The very first pictures on display document the originality of the building design and the mastery of architects and builders. If we have a closer look at the building details and at the stately interiors we grasp the importance of this attempt to prevent the Hotel from being destroyed. Art historians and the Schusev Museum’s experts have engaged in a struggle to protect endangered art works and architectural beauties in an age of frantic urban renewal; a hard task, all the more so as they are faced with the challenge of having to defend one of the most imposing monuments of the Stalin era. The preservation of works that witnessed many a tragic event in Russian history and the hopes of countless Russians will take on the meaning of a gift for the public. It is hoped that the images, photographs and original designs of former Moscow Hotel on display will pave the way for its survival.


45442_mug_11

9-06-2006

Art_Eugenio Gumirato 34

17:32

Pagina 34

Eugenio Gumirato è uno di quei pittori consapevoli che l’arte contemporanea ha percorso tutte le infinite strade del possibile. Nella sua vita ha conosciuto un filosofo, icona di se stesso, e dell’Euclide di Ernst. Il filosofo distingueva l’arte in due insiemi: quella dei giocatori d’azzardo e quella di coloro che indossano l’abito monastico della regola. Eugenio è un surrealista che percorre molti dei rivoli del grande delta dei linguaggi visivi contemporanei, trattenendo con sé toni fortemente espressionisti. Queste due variabili appartengono ancora ad una grande galassia fortemente presente nell’arte che si ingloba in un’etichetta omnicomprensiva definita “espressionismo astratto”. Con la sua pittura ha da sempre giocato col caso e come spesso accade ha trovato

straordinarie icone. Per prima trova la sua icona Cristica che emerge dalla palude in un insieme di segni indistinti immersi in quel colore che qualcuno definisce il colore “senza nome”. Quel colore è proprio del sembiante del filosofo appartenente al mondo dei non nomi. Cioè la sua anonimia. La sua pittura attuale è frutto di una ricerca filtrata dal tempo. Agli inizi è cresciuta attraverso giochi di osmosi di caso e idea elaborati della stesura di materie sottili che evidenzia con la sovrapposizione di un segno forte. Successivamente manipola materie più dense, in cui si vedono trame, forme e simboli che sono il suo mondo. I suoi segni, che individuano molteplici tessiture riconducibili a fatti testuali che si fanno percepire a seconda di ciò che lo spettatore vuole recepire.

Eugenio Gumirato is one of those painters who is conscious that contemporary art has tried out its infinite possibilities. The philosopher with whom he has identified in life, an icon of himself and of Ernst’s Euclid, has made a broad twofold distinction in art: the art of gamblers and the art of those who wear the monastic habit of rule. Eugenio is a surrealist who has taken many of the paths in contemporary visual languages but has kept strong expressionistic features; two variables that still characterise the world of contemporary art and are expressed by the inclusive label ’abstract expressionism’. His painting has always played with chance and, as often happens, has helped create extraordinary icons. He first found his Christly icon emerging from marshland through an indistinct tangle of strokes immersed in colour; the colour that someone has defined ‘nameless’, ‘anonymous’, as it embodies a

Nelle sue tele si addensano campiture materiche e molecole di pigmenti che con il loro interrelarsi costituiscono possibilità logica e quindi testo, su cui il suo pannello sfiora, evidenzia o nasconde in relazione ai suoi stati d’animo. Individua così i suoi universi iperpopolati. Negli universi ogni uomo comincia a individuare in ordine logico gli eventi. E a seconda della conoscenza il cielo è lo zodiaco, l’inquietante universo infinito euclideo oppure “materia sistema binario” che si muove in undici dimensioni in un guscio di noce. La sua produzione recente tende a evolvere forme individuate dall’indistinto di queste masse ed elaborarle. Le forme che presenta in questa mostra sono l’albero, inteso come simbolo che mutua da quei pittori del '500 e del '900 oggetto delle

world where things have no name, and is distinctive of the philosopher’s attitude. His present painting is the result of research carried out over the years. In its early stages it grew through the osmotic interplay of chance and ideas, as thin matter was laid on the canvas and made to stand out by heavy brush strokes. Later the handling of thicker matter enables us to see structures, forms and symbols which become the painter’s world; strokes that create multiple textures traceable to contexts which are perceived in relation to what the viewer wants to see. Matter backgrounds and colour particles are laid out over the canvases and so logically interrelated as to become ‘texts’. Here the paint-brush grazes, emphasises or hides following the painter’s states of mind. As a result Gumirato’s worlds brim over with meaning. In such worlds every viewer begins to single out events in logical order; according to each


45442_mug_11

9-06-2006

17:32

Pagina 35

sue scorribande di storico mancato, e il trasparire delle nebbie della memoria dei cocci dei suoi eroi ed alcuni frammenti dei suoi sogni. L’idea che l’autore ha della luce e del colore è che si espandano nel buio, perciò molti dei suoi lavori sono icone ipercrome su fondo nero. Manlio Brusatin scrive che solo il sogno restituisce l’intensità e l’opacità del nero. Ma per Eugenio lo spazio del sogno è penombra poetica; quello spazio che in Bataille è definito come luogo ove tutti gli uomini possono essere se stessi. Ed é lì il sub-limen di Eugenio dove le immagini sfuggenti si proiettano. Il percorso della mostra che si svolge allo Spazio Lazzari porterà alla luce questo suo ultimo percorso: l’albero, l’eroe, i frammenti dei suoi sogni nella tangenza con l’invisibile.

La costante di questa sequenza di immagini è il suo modo di dipingere: antiaccademico ad ogni costo, soprattutto contro quell’accademismo edulcorato degli informali rarefatti. Per tutti coloro che come lui si sono formati negli anni ottanta, confrontarsi con il pubblico, in uno spazio in cui segni di arti visive e i segni del sembiante si incontrano, è un evento forte. I luoghi della moda, per alcuni linguaggi senza referente che tende al frivolo, per altri sistema di segni in cui la contemporaneità identifica le proprie sembianze, sono l’arena ideale su cui diverse formalizzazioni possono fondersi. E la tendenza Lazzari è quella di individuare nelle sembianze dell’abito un’umanità elaborata, raffinata ma non fintamente sofisticata, disincantata ed ironica.

viewer’s knowledge the sky is the zodiac, Euclid’s infinite and disquieting universe, or “binary system matter” moving in eleven dimensions yet in a nutshell. Gumirato’s recent works strive to evolve and elaborate forms from indistinct masses. The forms he presents in this exhibition are the tree as a symbol, borrowed from XVI and XX century painters, his field of research as a would-be art historian, the emergence of dream fragments and the remnants of heroes seen through the mist of recollections. The author's idea of light and colour is that they expand in the dark; that is why many of his works are hyper chromatic icons on a black background. Manlio Brusatin wrote that only dreams can render the intensity and the opaqueness of black. Yet for Eugenio the space of dream is poetic half light, a space that Bataille defines as the very place where each man can be himself, the domain where Eugenio’s elusive images are given shape.

Art_Eugenio Gumirato 35

The layout of the exhibition at Spazio Lazzari emphasises the most recent elements in his research: the tree, the hero, fragments of dreams and their relations with the invisible; images whose only constant is Eugenio’s way of painting: relentlessly anti academic, opposing above all the dull academicism of inconsistent informal painters. To meet the public in a space where the language of visual arts and fashion are made to coexist is a relevant event to all those who, like Eugenio Gumirato, had their apprenticeship in the 1980’s. The spaces of fashion, which some consider frivolous languages lacking any referent, are to others systems of signs in which our contemporaries identify their likeness, the ideal scene where different formal systems can merge. Lazzari’s artistry consists in finding complex, refined, genuinely sophisticated yet disillusioned and ironic human features in clothing style.


45442_mug_11

9-06-2006

17:32

Pagina 36

Art_T+D+C 36

Panel of judges: The Associazione Culturale Lazzari aims to put young creators in touch with the world of design, fashion and the clothing industry. At their second Design Competition, the Association now focuses their attention on textile industry. Held with the cooperation of Regione Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Treviso and Venice IUAV University, the initiative is endorsed and sponsored by the Chamber of Commerce, Ascom, Unindustria of Treviso and Camera Nazionale della Moda Italiana. L’Associazione Culturale Lazzari si propone di attivare legami tra i giovani creativi che si affacciano al mondo del lavoro e le vicine realtà dell’industria della Moda, dell’Abbigliamento e del Design in genere; giunti alla seconda edizione del Concorso di Design, essa decide di muovere verso una nuova e fertile area: l’Industria Tessile. Patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia e il Comune di Treviso, dall’Università IUAV di Venezia, Textile Design Contest è un’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio, Ascom, Unindustria di Treviso e Camera Nazionale della Moda Italiana.

The Textile Design Contest offers entrants a chance to express their creativity and design abilities through the invention and creation of a fabric; by advocating design methods that border on actual professional performances, the competition represents a direct, concrete approach to the textile industry and the related fields of fashion and Italian fashion in particular. Textile Design Contest ha proposto ai suoi partecipanti la possibilità di mettere in gioco creatività e capacità progettuali attraverso l'ideazione e la creazione di un tessuto; sostenendo una metodologia progettuale che si avvicini il più possibile alle reali dinamiche professionali, il concorso rappresenta un approccio concreto e diretto al settore del tessile e alla filiera della Moda e del Made In Italy.

Prof. Alberto Prandi _ President of the Jury _ Graphic and visual design Expert Cà Foscari University of Venice Professor Prof. Romeo Profili _ Textile Technologist _ Scientific Coordinator Textile Techniques Course Prof. Maria Luisa Frisa _ Iuav University of Venice Representative _ Director of the Fashion Design Department Alberto del Biondi _ Industrial Designer _ Pres. Alberto Del Biondi Spa Dr. Renato Vendramel _ Marketing Manager for the brands of Meeting Group _ Owner of Meeting Group Spa A Camera Nazionale della Moda Italiana Representative.

Among the projects submitted the Jury will choose the 10 most creditable ones, 5 for their graphic value and 5 for the technical feasibility and structural features of the fabric. Associazione Culturale Lazzari’s aim is to stimulate debate between neighbouring universities, schools, professional organisations and the entrepreneurial world to whom also this contest is addressed. The companies and institutions that have endorsed this initiative will select 2 candidates per category who will be given a chance to get in touch with first-rate fashion industries and have 3 to 6 month periods of paid on-the-job training. La giuria selezionerà tra gli elaborati pervenuti i 10 progetti più meritevoli, di cui 5 valutati per il loro valore grafico e 5 per la loro costruttibilità tecnica e le caratteristiche strutturali del tessuto stesso. L’Associazione Culturale Lazzari lavora per stimolare il dialogo tra le vicine realtà universitarie, scolastiche, professionali e il mondo imprenditoriale a cui anche questo concorso è rivolto; proprio nel medesimo intento le aziende e gli enti partner di questa iniziativa selezioneranno 2 candidati per categoria ai quali offrire la possibilità di avvicinare le eccellenze dell’industria manifatturiera della moda attraverso delle esperienze di stage retribuite presso aziende del settore, della durata variabile da 3 a 6 mesi.


45442_mug_11

9-06-2006

17:32

Pagina 37


45442_mug_11

9-06-2006

N_ Stephen Venezia 38

17:32

Pagina 38

W_ www.stephen.it

PH_ Stephen

TXT_ Megan Huntz

Francesco Bertollo’s passion for footwear started during his studies as a young man. In 1958, Bertollo opened an artisan laboratory with three collaborators to create a limited production of high quality women’s footwear. Then in 1967, with his wife, he founded the Shoe Manufacturer Stephen; it is the artisan spirit of those times that still remains at Stephen today. His love of footwear was transmitted from Bertollo to his three children: Antonella, Stefano and Valeria, who in 1990 took part in their father’s legacy. Beyond his advantage of having learned from his father, an artisan master, Stefano Bertollo was also stylistically formed at the side of numerous French designers. He has assimilated the Couture impression, successfully interpreting a particular style that represents a fusion between the French and Italian shoe traditions. Stephen footwear is en manufactured in Italy by artisan produc giving each shoe its own character. Alr responsible for the technical and sty aspects of the brand, Stefano Bertollo undertaken the new course of Stephen. A from being the head designer, he believ and values his design team. Working toge each collection is inspired by a work o This piece of art becomes the soul o creative process, as well as the comp commercial approach. Non-conformist strong-minded, the Stephen woman inter fashion in an independent way and expre a delicate strength. Stephen offers a quality product, of Italian-French t supported by the quality service that on Italian company of this great tradition guara

ST EPHEN V E N E Z I A o Bertollo

Francesc

o Bertollo

Francesc

ephen

e della St

fondator

founder of

Stephen

La passione di Francesco Bertollo per le calzature risale alla sua giovinezza e a quando egli era studente. Nel 1958, con l’aiuto di tre collaboratori, Bertollo apre un laboratorio artigianale per la creazione di scarpe da donna di alta qualità in serie limitata. Nel 1967 egli fonda con la moglie l'azienda calzaturiera ”Stephen”, che ancora oggi conserva lo stesso spirito artigianale di un tempo. I figli Antonella, Stefano e Valeria, ai quali Bertollo ha trasmesso l'amore e la passione per le calzature, dal 1990 hanno assunto l'attività paterna. Oltre ad aver potuto beneficiare della maestria del padre, Stefano Bertollo, durante la sua formazione stilistica, ha lavorato al fianco di numerosi stilisti francesi e la sua assimilazione dell’impronta Couture lo ha portato ad interpretare con successo uno stile in cui si fondono le tradizioni calzaturiera francese e quella italiana. La produzione della “Stephen”, interamente realizzata in Italia con metodi artigianali, conferisce infatti un carattere particolare a ciascun paio di scarpe. Stefano Bertollo, nonostante sia il responsabile degli aspetti tecnico-stilistici del marchio e del design della ditta, crede molto nel lavoro di squadra e con la sua équipe sta scrivendo una nuova pagina della Stephen. Ogni collezione è ispirata ad un’opera d’arte che diventa anima del processo creativo, e crea le premesse per un’efficace approccio commerciale. Anticonformista e risoluta, la donna Stephen interpreta la moda in modo indipendente ed esprime forza e insieme delicatezza. Stephen offre un prodotto di gusto italo-francese di alta qualità che solo un’azienda italiana dalla grande tradizione può garantire.


45442_mug_11

9-06-2006

17:32

Pagina 39

PH_ American Apparel®

W _ www.americanapparel.net www.asapltdspa.com

N_ American Apparel®

TXT _ Megan Huntz

... and sweatshop free since 1997, American Apparel® is a constantly growing manufacturer and retailer of t-shirts. Led by charismatic and energetic entrepreneur Dov Charney who proudly reveres an avant-garde business philosophy that challenges the corporate establishment and rejects institutional norms in manufacturing, American Apparel® is pioneering new standards of social responsibility. Charney’s ideals are the center of everything that happens at American Apparel®. A huge employer of women and minorities, American Apparel® offers services such as an onsite health clinic and massages, extensive insurance coverage, and recreational activities for the employees. All American Apparel® employees have a voice that is heard. On a regular basis the company, including Charney and workers alike, participates in demonstrations for workers’ rights and other social causes. American Apparel® products are 100% cotton basics, come in solid colors, without any kind of logo, and without regard to any season. As of 2006, the extended product line now includes tank tops, underwear, socks, swimsuits, dresses, and t-shirts for dogs. American Apparel® sells its product at a reasonable price and massively cuts costs by technologizing its production, and consolidating all facets of the company under one roof; which happens to be the roof of an enormous pink building in downtown L.A. Also known for his hypersexual persona, Charney’s advertising strategy is simply a reflection of what appears to be on his mind: girls. American Apparel® ads are unprofessional snapshots, some of which are shot by Charney himself and the American Apparel® staff, of girls who are not models, but express a hip, unconventional beauty and youthful sexuality. As one of the most profitable operations in the t-shirt industry, American Apparel® proves that social responsibility does not equal economic failure and makes it sexy at the same time.

39

Estranea a qualsiasi tipo di sfruttamento dei lavoratori e attiva dal 1997, American Apparel® è un'azienda per la produzione e la vendita al dettaglio di T-Shirt in costante crescita. Essa è diretta dall’energico e carismatico Dov Charney, imprenditore dalla filosofia economica d’avanguardia che si oppone alle comuni regole produttive e introduce nuovi criteri di responsabilità sociale. Gli ideali di Charney sono il centro attorno al quale ruota tutto ciò che accade all’azienda. American Apparel® dà lavoro a un gran numero di donne e minoranze etniche e offre servizi come una clinica medica aziendale, un centro massaggi, una buona copertura assicurativa e attività ricreative per i dipendenti. Tutti presso la American Apparel® possono far sentire la loro voce e molto spesso la stessa ditta al completo, operai e Charney inclusi, prende parte direttamente alle dimostrazioni per i diritti dei lavoratori ed è impegnata in numerose cause sociali. I prodotti American Apparel® sono indumenti basici di puro cotone, in colori forti, senza alcun logo e stagionalità. La gamma completa 2006 comprende canottiere, biancheria intima, calzini, costumi da bagno, vestiti da donna e addirittura magliette per cani, tutti proposti a prezzi assolutamente ragionevoli. L’abbattimento dei costi è reso possibile dalla sua politica di industrializzazione della produzione con mezzi altamente tecnologici e dall’unificazione di tutte le componenti produttive sotto un unico “tetto”, quello dell’enorme edificio rosa nel cuore di Los Angeles. La strategia pubblicitaria di Dov Charney riflette direttamente il suo rapporto col sesso e con le ragazze. Le immagini pubblicitarie di American Apparel® sono istantanee amatoriali, alcune scattate addirittura dallo stesso Charney, di ragazze (e non modelle) che esprimono una bellezza non convenzionale ma alla moda e una sensualità giovane. Tra le imprese più economicamente produttive dell’industria delle T-Shirt, American Apparel® dimostra che la responsabilità sociale non porta necessariamente un’attività al fallimento economico e può anche essere sexy.


45442_mug_11

9-06-2006

17:32

Pagina 40

Three Shops in Tokyo 40

TXT_Reiko Hanafusa

Another new retail experiment from Comme des Garcons, after Colette meets CDG, Jan is an art. Jan de Cock, a Belgian artist, has created a shop as an art object that he calls a 'sculpture shop'. By reducing the shop space on the ground floor, he has created a big outdoor space facing the street. Inside the shop, plywood planks are placed in a grid, dividing the space, and creating another space within the space. These inexpensive materials are used even for the interior as well as an outer wall. The colour white is the basis of the interior concept; since white has the power to vignette each grid space, as if it were a wall at a museum. In this shop, clothes are art objects and the shop itself is a completed piece of artwork by displaying these objects. At a glance the shop is an empty space, wasting away. However, in just a minute you are aware that the space is a well-estimated trick to make the clothes look even more outstanding.

Dopo "Colette meets CDG", un altro esperimento della Comme des Garçons è quello con Jan de Cock, un artista belga che ha strutturato lo spazio del negozio artisticamente e lo ha chiamato Sculture Shop. Riducendo l’area del negozio al pianterreno, egli ha creato un grande spazio all’esterno proprio di fronte a una strada. All’interno del negozio l’ambiente è diviso da una griglia di compensato a formare uno spazio nello spazio. Questo materiale economico è stato usato anche all’esterno per creare una recinzione. All’interno domina il bianco che ha la capacità di demarcare ogni spazio ottenuto con le griglie. Gli abiti sono esposti nel negozio come oggetti d’arte in una mostra. Benché sembri a prima vista che lo spazio sia eccessivo, ci si rende subito conto che tale abbondanza è un espediente ben calcolato per far risaltare gli abiti ancora di più.

A men's brand, Attachment, is located a little outside of the main fashion district of Daikanyama, Tokyo. A black door in the middle of a white brick wall has no sign indicating a shop. Maybe it is open only for someone who understands that feeling. The whole shop is unified, monotone and quiet, yet strong. Attachment is also the concept of the space from the entrance to the ceiling; just as they create a collection from a thread, attaching parts to create garments. The shop exactly matches their A/W 2006 collection theme, which expresses the last brightness that comes out of a steel wire while it is rusting. Both the collection and the shop are adhered to the theme and coexist in balance at the same level within this space. This could be another great way to create a shop. In spite of their rather short history since S/S 1999, it is quite remarkable that Attachment has already reached its high level of quality and creativity. It is a must-see, a place to check out how will be their next collection.


45442_mug_11

9-06-2006

17:54

Pagina 41

Three Shops in Tokyo 41

Attachment è un marchio di abiti da uomo con sede appena fuori del quartiere della moda di Daikanyama, Tokyo. Con una porta nera su muro di mattoni dipinti di bianco, il negozio non ha alcuna insegna, ed è aperto soprattutto a coloro che hanno un feeling per i suoi prodotti. Si tratta di uno store compatto e tranquillo, e tuttavia capace di suscitare emozioni forti con ogni suo dettaglio, dall’ingresso al soffitto. Una collezione di capi che pendono attaccati a un filo bene illustra il tema della collezione Autunno-Inverno 2006 che esprime l’idea che gli ultimi successi scendano da un filo di acciaio semi arrugginito. La collezione e il negozio aderiscono entrambi al tema e costituiscono un tutt’uno bilanciato, ciò che potrebbe essere un altro bellissimo modo per creare un negozio. Non ostante la storia di Attachment sia piuttosto breve, e risalga alla stagione SpringSummer 1999, è assai significativo che abbia già raggiunto un livello così alto di qualità e creatività. Uno store di cui varrà la pena di controllare l’evoluzione alla prossima collezione.

Visitare questo spazio è assai divertente. Un edificio isolato di quattro piano nel centro dell’area di Aoyama si è recentemente trasformato nel "Paul Smith Space", coerentemente con la strategia del marchio. Questo negozio, unico in Giappone, offre in un unico spazio tutte le linee Paul Smith, e accoglie i clienti all’ingresso con un giardino ricco di fiori e piante di bambù. Le collezioni di abiti e accessori del marchio che occupano il seminterrato e il primo piano lasciano ben poco spazio per i libri e gli oggetti selezionati da Paul Smith. L’ultimo piano è completamente diverso da quelli inferiori, poiché è uno spazio-galleria dove si tengono mostre d’arte. Ulteriori attrattive sono la bella terrazza ariosa e il giardino. Un luogo gradevole dove si può prendere una boccata d’aria e ci si può rilassare; questo è il tipo di negozio di cui oggi una grande città ha veramente bisogno.

Such a fun place to visit. A four-level building at the centre of the Aoyama area of Tokyo, has recently changed its face to the first Paul Smith complex called 'Paul Smith Space'; one of their worldwide retail strategy. This is the only shop in Japan, which carries all Paul Smith lines in one place. Flowers and bamboo in a garden welcome you at the entrance. In addition to Paul Smith clothes and accessories, found from the basement to the 2nd floor (same as the 1st floor in Britain), there is a little space on the left in the basement for books and objects selected personally by Paul Smith. The top floor is completely different from the lower levels. It is a gallery space and mainly used for art exhibitions. A charming airy terrace and a little garden are great options. The space is gentle and makes you breathe and relax. This sort of shop might be just what a big city is looking for most at the moment.


45442_mug_11

9-06-2006

17:54

From London_Les Trois Garçons 42

Pagina 42

W_www.lestroisgarcons.com

Txt_ Cesare Tonon

HASSAN ABDULLAH è co-fondatore di tre fra i locali più eccitanti di Londra, e la loro mente creativa. Ha trascorso alcuni minuti a conversare con Mug:

Hassan Abdullah is the co-founder and head behind three of London’s hottest bars. He spent a few minutes chatting with Mug:

PH_Les Trois Garçons

Mug: Describe the key differences between the 3 venues. HA: Les Trois Garçons has got a more of a grown up crowd and feel to it. It’s more formal. Annex3 is a much more happening bar, the crowd is quite young the music is louder and the place is trendier. LoungeLover is more of a bar, it’s like going to someone’s living room and people normally go there before or after dining at Les Trois Garçons, which is just around the corner. Mug: Has your approach to interior design always been so eclectic and fun? HA:I was classically trained, and I normally start with a classic basis and add things to make it glamorous. I try to do different things every time and challenge myself. Mug: In Annex3 the new uniforms are from Issa, and one corner of the bar is covered with Lisa Whatmough`s patchwork textiles. Have you always been interested in the link between fashion and interior design? HA: Yes I have. I, myself own a big collection of shoes and belts. We attract a very fashion oriented crowd, so I need to know what I am talking about with my clients. We have had fashion parties for Prada, Versace and Missoni. Mug: The huge stiletto chairs and the tin model of the fairground in Annex3 are great! Have you ever had customers wanting to buy a piece of your creations? HA: Loads of times! Everyone keeps asking! In Annex3 people seem to especially like the chandeliers. We have about 12 of them and they are all different styles, everyone has got their favourite! Mug: So what is next? HA: Before focusing on any other projects we need to get our feet on the ground for Annex3, but we would like to do something around Kensington and Chelsea. We want to explore a different area.

Vorresti descrivere le principali differenze fra i tre luoghi d’incontro. Ha: Les Trois Garçons ha un’atmosfera e una clientela adulta. É un locale in certo senso formale. Annex3 è un bar molto alla moda, i frequentatori sono più giovani, la musica più forte e inoltre si tratta di un luogo di tendenza. LoungeLover è qualcosa più di un bar, è come andare nel salotto di qualcuno e la gente lo frequenta normalmente prima o dopo aver cenato a Les Trois Garçons, che è dietro l’angolo.

Mug: Il tuo approccio al design di interni è sempre stato così eclettico e divertente?

Ha: Ho avuto una formazione classica, e solitamente comincio da una base di questo tipo, poi ci aggiungo delle cose per rendere attraente ciò che creo. Cerco di fare cose sempre diverse e di pormi delle sfide.

Mug: In Annex3 le nuove uniformi provengono da

Issa, e un angolo del bar è ricoperto dei patchwork di Lisa Whatmough. Hai sempre avuto interesse per il rapporto che c’è fra la moda e il design d’interni? Ha: Sì, io stesso possiedo una grande collezione di scarpe e cinture. I nostri frequentatori sono molto attenti alla moda, quindi bisogna che io conosca ciò di cui parlo con i miei clienti. Abbiamo organizzato eventi moda per Prada, Versace e Missoni.

Mug: Le grandi sedie con gambe alte e sottili e il

modellino di luna park di Annex3 sono straordinari! Hai mai avuto clienti che volessero acquistare una delle tue creazioni? Ha: Un sacco di volte! E molti continuano a chiedermele! Di Annex3 alla gente sembrano piacere in modo particolare i lampadari. Ne abbiamo circa una dozzina, tutti di stili differenti, e ogni cliente ne preferisce uno diverso.

Mug: E ora, che cosa avete in programma? Ha: Prima di concentrarci su qualche altro progetto dobbiamo tenere i piedi ben piantati per terra per quanto riguarda Annex3, ma ci piacerebbe fare qualcosa dalle parti di Kensington e Chelsea. Vogliamo esplorare una zona diversa.


9-06-2006

17:54

Pagina 43

Passare con gli occhi sugli abiti esili appesi ad una gruccia, trovare la stessa etichetta, discretamente impressa su sottili strisce di cotone, ed un nome che rassicura. Lavinia Turra. Il cammino della stilista bolognese è lento ma sentito, ispira la capacità di durare e restare nel tempo, segnarlo e lasciarsi toccare, levigare da questo. Un viaggio fatto di abiti in quanto tali, in quanto oggetti che entrano a far parte della vita di una persona e vi restano. All’incalzante ricambio del guardaroba imposto dalle case di moda, risponde con la forza di abiti fatti per scavalcare la semplice stagionalità che ci assilla di proposte e ritorni. Capi che si rivestono della loro dignità di abiti, portatori di un valore intrinseco che si esprime nei ricordi che evocano, negli oggetti di una vita, contro il pensiero consumistico intorno. Guardare un abito nell’armadio e ammirarlo adagiato sul letto, sentirne il peso, la consistenza e il valore, intuirne l’essenza di oggetto palpabile e ingegno fruibile, bellezza che cresce e si afferma nel tempo, intramontabile canone.

...e non è marzapane

...and it is not marzipan

the sound of old photos l’audio di vecchie foto that plagues the alchemic sweetness che assilla lo zucchero alchemico of afternoon remembrances... del pomeriggio dei ricordi...

PH_ Anna Bergonzini Studio

...l'abito che dici dove mi porti ...the garment you say where you will take me tu che verrai when you come l’oggetto posato sul tavolo che narra the object laid on the table telling l’incontro about the encounter il ritorno the return la circonferenza del tempo anulare. the circumference of ring-like time To look at slender garments on their hangers, to find the same brand, delicately printed on thin cotton labels. A reassuring name: Lavinia Turra. The evolution of this Bolognese stylist has been slow but significant and suggests duration; marked and matured by time, it leaves its mark. Her garments are objects which permanently belong to a person’s life; by proposing clothes that are meant to surpass the idea of fashion seasons, she counteracts the unending changes that the world of fashion tries to impose upon us, and offers dignified valuable items whose worth is expressed in the recollections they conjure up, as opposed to the trends of consumerism. To look at a garment hanging in the wardrobe, then to admire it as it lies on our bed; to feel its weight, substantiality and value, to grasp its essence as a real object and enjoy it as the product of a talented mind, to see beauty and its eternal canon growing and taking shape in time.

W _ www.laviniaturra.it TXT _ Paolo Vitale

frammenti di “Vogliate bene ad Icaro” di Gabriele Via.

45442_mug_11

N_ Lavinia Turra 43

Abiti abitudini abituali voli di vesti garments habits habitual flights of garments Nomi propri e comuni di cose celesti Names and nouns of heavenly things Calici riversi... Cups upside down...


45442_mug_11

9-06-2006

N_ Robe di Kappa 44

17:55

Pagina 44

W_ www.thegigastore.com

PH_ Robe di Kappa

Robe di Kappa presents Contemporary Classic, a collection of classic items proposed in highly innovative materials, the result of recent technological research.

TXT_ Alessandro D'Annibale

Robe di Kappa propone Contemporary Classic,, una collezione nata dalla volontà di editare dei capi classici con dei materiali assolutamente innovativi e altamente tecnologici. Il gruppo BasicNet, a cui appartiene questo marchio, opera da anni nel settore dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori per lo sport ed il tempo libero; esso, attraverso una rete globale di aziende licenziatarie e indipendenti, promuove in maniera capillare i suoi brand ed i prodotti a essi legati. Oltre a Robe di Kappa contiamo Jesus Jeans, Kappa, K-Way, Lanzera e Superga: tutti marchi seguiti strategicamente fino alla distribuzione al dettaglio, sul territorio italiano, attraverso 17 Centri Regionali di Servizio. Tra i capi della Contemporary che sicuramente diventeranno dei “classici” dell’offerta di Robe di Kappa troviamo il Mongomeri Millennium. Questo capospalla tradizionalmente contraddistinto dall’abbottonatura con Alamari e un grande cappuccio, divenuto celebre grazie al generale inglese B.L. Montgomery da cui prende il nome, e largamente diffuso tra i giovani durante gli anni ‘40 e ’50, viene qui riproposto in chiave moderna attraverso l’uso di materiali altamente performanti e dettagli di elevatissimo valore funzionale.

Dotato infatti di un cappuccio staccabile, di bottoni frontali magnetici e realizzato in tessuto multistrato leggermente stretch dal comprovato valore tecnico, il Millennium si pone come un capo elegante, dichiaratamente rivolto ad un pubblico adulto. Un’edizione che coniuga perfettamente la comodità e la tenuta alle basse temperature, tipiche caratteristiche del Mongomeri, con la traspirabilità e l’impermeabilità offerte da un tessuto di altissimo livello come il Cold Buster, sviluppato grazie alla lunga esperienza sportiva del marchio Kappa.

BasicNet, the group to which the brand belongs, has for years been in the field of clothing, footwear, sport and leisure accessories. Through a worldwide net of independent and licensed firms, the group promotes the extensive sale of its brand products, which, besides Robe di Kappa, include Jesus Jeans, Kappa, K-Way, Lanzera and Superga. The group’s strategy provides that the brands be followed step by step on the Italian territory up to retail distribution through 17 Regional Service Centres.

Among the items of the Contemporary line, ‘Mongomeri Millennium’ (The Millennium Duffel Coat) will certainly become a classic in Robe di Kappa’s lines. Traditionally characterised by frog buttoning, this big-hooded coat took its name from Marshall B. L. Montgomery, became fashionable and widespread with young people in the ‘40s and ‘50s, and is here newly proposed in an updated version thanks to the use of high quality materials and functional details. The new slightly stretching layered fabric the Millennium Duffel Coat is made of, its detachable hood and front magnetic buttons, make it a smart garment addressed to adult buyers. An edition that affords comfort and keeps the body warm at low temperatures, just as the old Montgomery-style duffel did, while Cold Buster, the fabric that Kappa brand has realised thanks to its long-standing sportswear tradition, is both transpiring and waterproof.


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 45

Chi è Rozae Nichols? Non è superficiale, avida di denaro, nè trova le sue motivazioni nelle mode. Allora com’è che Rozae è una stilista di successo nell’industria della moda? Se molte persone probabilmente ne riconoscono il nome dal marchio di indumenti da donna fatti a Los Angeles, è ben vero che il suo stile eclettico, i tessuti speciali, i capi con dettagli realizzati a mano hanno procurato a Rozae Nichols la fedele clientela che la segue da tutto il mondo. Nativa di Los Angeles, California, la Nichols ha vissuto un’esperienza internazionale che l’ha portata da Hong Kong a Parigi per farla infine tornare a Los Angeles. Dei suoi viaggi in Cina Rozae dice che le hanno fatto toccare con mano la realtà di città densamente popolate e i complessi problemi di un governo di transizione… «Mi sono allora ripromessa che avrei gestito un’azienda soltanto se l’interazione tra capitale e duro lavoro avesse prodotto opportunità di eguaglianza di crescita futura per entrambe le parti». Sin dalla sua prima collezione, femminile e tuttavia con forti caratteri strutturali, la Nichols ha definito uno stile tutto suo. Capi in cuoio con i bordi arrotondati in rilievo, capi in tessuto leggero, tessuti costituiti da strati sovrapposti, e cuciture in gomma fusa sono fra i dettagli che contraddistinguono il suo design. Secondo la stilista «il buon design nasce dal conoscere come funzionano le cose», e tutto il resto «è un processo di fiducia nell’intuizione, la creazione di una osmosi tra cultura e il corpo umano». È lei stessa a disegnare le sue collezioni e i suoi tessuti; due processi creativi che, mentre implicano grande dedizione alla sua arte ne fanno dipendere l’originalità e l’unicità dello stile. Lo spirito artigianale e le finiture fatte a mano sono fondamentali nei suoi capi. La stilista sostiene: «Le finiture fatte a mano sono simili a segni deliberatamente tracciati su un’opera giunta alla fase conclusiva di finitura. Dettagli complessi che appartengono a molte mani nel processo lavorativo, l’emblema, per così dire, di quanti hanno partecipato al completamento di ogni singolo capo». Tutte le collezioni di Rozae Nichols sono prodotte a Los Angeles senza che si attui il minimo sfruttamento del lavoro. Nella collezione di Rozae Nichols figura la linea convertibile RN, cioè una serie di pezzi sovrapposti l’uno all’altro che accrescono le possibilità delle componenti artigianali della stilista. Essi esprimono lusso casual, e sono pensati e realizzati per garantire benessere, comodità e versatilità. Nella primavera del 2005, in collaborazione con il suo socio Tony Graham, la Nichols ha lanciato "A Common Thread", una collezione giovanile ricca di colore prodotta in fabbriche estere con procedimenti lavorativi umanitari. Le filosofie economica e stilistica della Nichols sono intrecciate e incrollabili. La stilista è una dei pochi imprenditori visionari che promuovono la consapevolezza e contribuiscono a cambiare le cose a livello globale. Ha creato una squadra di persone che favoriscono lo sviluppo basato sulla collaborazione e che hanno idee progressiste sulla responsabilità globale. Si tratta di un’artista di talento che usa la coscienza, protagonista di spicco dell’industria della moda, a dimostrare che la bellezza e l’etica non si escludono necessariamente a vicenda.

PH_ Rozae Nichols

"A small doll is made by hand in the likeness of one of the signature garments to commemorate the success of each Rozae Nichols collection."

W _ www.rozaenichols.com

Who is Rozae Nichols? She’s not superficial, money hungry, or motivated by trends; so how come is she a successful designer in the fashion industry? More than the average fashionista, her Made in L.A. women’s wear label, known for its eclectic styling, special fabrics, and hand detailed pieces, has earned Rozae Nichols a loyal following worldwide. A Los Angeles, California native, Nichols lived an international experience that led her from Hong Kong to Paris, and back home to L.A. From her travels in China, Nichols says she, “was exposed to the reality of urban density and the complexities of a transitional government… I promised myself then that I would only run a business in which the exchange of capital for hard work is met with equality and opportunity for future growth on both sides”. From her first collection, Nichols defined a style all her own, a feminine yet structurally strong collection. Marrow edged leathers, sheer pieces, layering, and fused rubber seaming, are among her signature design elements. According to Nichols, “good design is rooted in knowing how things work”, and the rest “is a process of trusting intuition and molding cultural osmosis to the human form”. Nichols drapes the majority of her collections herself, as well as designs her own fabrics. Not only a huge commitment to her craft, these are two creative processes that spawn originality and uniqueness in design. The artisan spirit and hand finishings are fundamental to her work. Nichols says, “Hand finishing details are like deliberate markings on a final sculptured volume. These intricate details really belong to many hands in the work process, a sort of insignia of those involved in completing a single garment”. All of Rozae Nichols’ collections are Made in L.A., and completely free of labor exploitation. Within the Rozae Nichols collection is RN convertible, which is a series of pieces that layer into one another and add more possibilities to the artisanal components of Rozae Nichols. They express casual luxury, and are designed and draped for ease, comfort, and versatility. In the spring of 2005, in collaboration with her business partner Tony Graham, Nichols launched A Common Thread, a colorful and youthful collection produced in offshore factories that employ humane labor practices. Nichols’ business and design philosophies are intertwined and unshakable. She is one of few visionary entrepreneurs who bring awareness and contribute to making a difference on a global level. Nichols has created a team of people in favor of collaborative growth and progressive ideas on global responsibility. She is a creative talent with a conscience, a leader in the fashion industry carrying a message, proving that beauty and ethics don’t have to be mutually exclusive.

TXT _ Megan Huntz

N_ Rozae Nichols 45


45442_mug_11

N_CIT 46

9-06-2006

17:55

Pagina 46

W_www.cit-spa.it

PH_ C.I.T.

TXT_Paolo Vitale

La storica azienda di camiceria CIT nasce a Milano nel 1939. Conosciuta soprattutto per il marchio Bagutta e divenuta nel tempo sinonimo di tradizione, ricerca e qualità, l’azienda vede oggi al timone Antonio e Andrea Gavazzeni. Nata come camiceria, sviluppando negli anni anche delle collaborazioni con stilisti di fama mondiale, Cit si è evoluta nel tempo ampliando la produzione di camicie e introducendo nuove proposte uomo e donna con capi di maglieria, abitini, gonne e pantaloni per un mercato di fascia alta. Bagutta, Cit Luxury 1939, Baindouche e Thirtyfive delineano un’offerta sempre più ricca per una gamma completa già distribuita in Italia, Europa, Stati Uniti e Giappone che si affaccia sui nuovi mercati quali Russia, India e Medio Oriente. Bagutta, marchio per cui l’azienda è nota in tutto il mondo, occupa da leader la fascia alta del mercato partendo dalla collezione uomo cui poi si è aggiunta la donna declinatasi negli anni in un coerente total look. A circa 30 anni dalla sua nascita Bagutta, che oltre ad una distribuzione in tutto il mondo conta anche su due store

monomarca a Milano, ha di recente messo a disposizione dei clienti più esigenti un esclusivo servizio su misura, Bagutta Collezione Privata, dove è possibile scegliere tessuti e modelli per la massima personalizzazione. Cit Luxury 1939, marchio storico aziendale, offre una collezione di capi di valore con modelli esclusivi ma sempre moderni, per ridisegnare i confini della camiceria più classica. Per i clienti più di tendenza invece, Baindouche è il brand che interpreta maggiormente lo stile aggressivo, individuale e neo-pop: destinato a chi cerca l’originalità senza rinunciare alla qualità, Baindouche è la più cool delle linee Cit uomo.

E infine il più giovane dei marchi, Thirtyfive, è un total look che unisce lo stile dandy con lo sportivo, il vintage e un taglio moderno secondo una richiesta di mercato sempre più esigente e alla ricerca di distinzione e superamento delle mode. Tutte le collezioni sono disponibili nel nuovo showroom di Via Tortona 35, a Milano: 500 mq su tre differenti livelli open space che offrono il meritato risalto ad ogni linea aziendale.


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 47

After its debut as a shirt factory, CIT has collaborated with world-famous stylists and has enriched its production with new proposals, men’s and women’s knitwear, dresses, skirts and trousers for a demanding clientele. Bagutta, Cit Luxury 1939, Baindouche and Thirtyfive are brands from an ever richer range of lines for sale in Italy, Europe, the US and Japan, now for sale also in new markets such as Russia, India and the Middle East. The brand Bagutta is outstanding on the market for men’s and women’s collections that have developed a coherent total look over the years. Thirty years after its creation, Bagutta is selling well all over the world and in two Milan-based singlebrand stores. Demanding clients are now offered Bagutta Collezione Privata, an exclusive personalised service that enables clients to have models tailored to measure after they have chosen the fabrics they like. Cit Luxury 1939, the firm’s traditional brand, proposes a collection of valuable and exclusive shirts which combine tradition and modernity. Baindouche is for trendier clients who want to be original without renouncing quality; in fact, it interprets a more individual, neo-pop aggressive style, definitely the coolest of Cit’s lines for men. Last but not least, Thirtyfive, Cit’s youngest total

look brand, combines dandy and sports overtones, vintage, and modern cutting details to meet the requirements of an ever more challenging market where distinction is sought after, regardless of trends. All the collections are available at the new Milan show-room, 35 Via Tortona: 500 square metres on three different open-space levels where the firm’s lines are presented.

Well-known shirt factory CIT was established in Milan in 1939. Renowned for the brand Bagutta, the firm has over the years become synonymous with tradition, research and high quality and is today jointly managed by Antonio and Andrea Gavazzeni.

N_C.I.T. 47


45442_mug_11

9-06-2006

N_Mc Adams 48

17:55

Pagina 48

W_www.mcadams.it

PH_Mc Adams

TXT_Alessandro D'Annibale

McAdams La storia di McAdams comincia più di 35 anni fa con la sua attività di confezione di maglieria, settore su cui l’azienda si è concentrata fino agli anni ’80; dopo l’acquisizione della licenza del marchio Cividini, agli inizi degli anni ‘90, essa ha rivolto la sua attenzione ad una produzione total look per poi sposare, all’alba del nuovo millennio, la filosofia prêt à porter che oggi la contraddistingue. Sono quelli gli anni in cui McAdams rileverà lo storico marchio New York Industrie e introdurrà la linea Valeria Cremonese, da sempre sinonimo della ricerca formale più estrema della casa. Un’azienda che ha saputo investire nella sua imprenditorialità familiare e nelle capacità tecniche e commerciali acquisite nel tempo, maturate sul campo e sempre finalizzate ad uno sviluppo integrale dei suoi marchi: dalla fase creativa dei capi, attraverso tutta la filiera, fino alla loro distribuzione al dettaglio. McAdams guarda oggi a nuovi mercati come la Cina, la Russia, Taiwan e a consolidare la sua presenza, già affermata in Europa e in Giappone con un esportazione di ben 85% del suo prodotto. Grazie al connubio della sua attenzione “globale” ai cambiamenti dello stile di vita del consumatore, alle tendenze attuali, con la continua applicazione del suo vasto sapere produttivo essa è riuscita sempre rapidamente ad adattarsi ai mutamenti del panorama della moda contemporanea. Un modello produttivo affermato, maturato a livello locale, che McAdams ambisce ad esportare su scala globale, attraverso un network di partner professionali e di sedi strategicamente distribuite sul territorio mondiale.

McAdams started over 35 years ago as knitwear manufacturers, an activity which they continued throughout the ‘80s. Early in the ‘90s, after being licensed to produce the brand Cividini, they concentrated on a total look production, and at the dawn of the new millenium they developed the new pret à porter philosophy that still makes them outstanding. In those days, McAdams took over the well-known brand New York Industrie and started the line Valeria Cremonese, synonymous with the maison’s best formal research. The firm’s ever growing entrepreneurial spirit, and their technical and commercial skills have led to a considerable development of McAdams’ brands, and affected all the stages of production, from the design of items to retail distribution. McAdams are now interested in new markets like China, Russia and Taiwan and further increasing

their presence in Europe and Japan, where they already export 85% of their items. Their careful sensitivity to consumers’ lifestyle changes and present day trends combined with their great technical know-how have enabled the firm to adjust production to the varying demands of contemporary fashion. McAdams aim to export their successful, locally developed production model all over the world through a network of professional partners and strategically located branches.


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 49

PH_ Victorinox Apparel

W _ www.victorinoxapparel.it www.kunzi.it

N_ Victorinox Apparel

TXT _ Paolo Vitale

Victorinox Apparel, the manufacturers of the mythic Swiss Army Knife, now present their line of clothes, Victorinox Apparel. In 1897 Karl Elsener created the red knife which was perfected over the years to achieve precision, high quality and durability. Back from Europe in 1945, American soldiers made the knife so popular that in 1989 the brand Swiss Army started to manufacture watches, leather goods and clothing sharing the design concept, convenience and functionality of the multi-use Swiss knife. Victorinox Apparel was launched in the USA earlier than 2001. After the firm set up stores in Soho and Tokyo (Ginza and Ayoama) in 2004, its collection, in 2006, is for sale on five selected European markets: Italy, Switzerland, Britain, Spain and Austria. This smart line of clothing, whose items combine formal style and performance, is fully perceived as functional by wearers and viewers alike, and continues the brand’s traditional success. The brand now presents the Highlands and the Davos collections. The former draws its inspiration from the colours of the Scottish Highlands, an autumnal palette of brown and navy blue tints with shades of orange, purple and green for clothes of high technical and sartorial appeal in which softshell and technowool techniques are enhanced by tweed and leather insertions. Taking its inspiration from the Swiss city of Davos, the latter is a line of sportswear outstanding for its luxury and performance. The three-layer wool fabric, suede, and fur finish of these garments come in colours suitable for city use: black, dark grey, pearl and white. Items that conjure up the fullness and luxury of a winter atmosphere.

49

Victorinox Apparel è il nome della collezione di abbigliamento Victorinox, azienda produttrice del mitico coltellino svizzero Swiss Army Knife. Nel 1897 Karl Elsener inventò il coltellino rosso che negli anni perfezionò secondo una logica di precisione, qualità e capacità di durata. L’oggetto ebbe una tale popolarità grazie ai soldati americani di ritorno dall’Europa nel ‘45 che nel 1989 è nato il marchio Swiss Army, produttore di orologi, valigie e, appunto, abbigliamento: in ciascuno di questi prodotti ritroviamo la stessa ricerca di design, la medesima praticità e la funzionalità tecnica proprie del multiuso svizzero. Victorinox Apparel, lanciata prima nel 2001 negli Stati Uniti – una boutique a SOHO, poi in Giappone – due boutiques aperte a Tokyo nel 2004 (Ginza e Aoyama) – arriva in Europa nel 2006 su cinque mercati selezionati: Italia, Svizzera, Inghilterra, Spagna e Austria. Una linea di abbigliamento elegante, in grado di coniugare lo stile formale con la performance dei capi, per una funzionalità volutamente percepibile sia all’interno che all’esterno degli stessi, nel rispetto della storia vincente del marchio. Due le collezioni presentate, la Highlands e la Davos. La prima collezione si rifà ai colori delle Highlands scozzesi, una tavolozza autunnale di marrone e blu navy venati di tinte arancio, viola e verde per un abbigliamento tecnico dai dettagli sartoriali: costruzioni softshell e technowool combinati con tweed e inserti in pelle. La seconda, si ispira alla città svizzera di Davos ed è una linea di sportswear che unisce performance e lusso: lana a tre strati, pelle scamosciata, rifiniture in pelliccia impreziosiscono capi sobri dai colori più urbani: nero, canna di fucile, perla, e bianco. Per una piena e lussuosa atmosfera invernale.


45442_mug_11

12-06-2006

From Tokyo_I'RISH 50

17:15

Pagina 50

PH_Reiko Hanafusa TXT_Reiko Hanafusa

Nell’ultimo decennio la moda giapponese creata da una nuova generazione di stilisti si è notevolmente affermata, tanto da essere oggi la punta avanzata di una nuova tendenza, quella dello street casual, che sta avendo successo in tutta Europa. In effetti alcuni marchi hanno già fatto la loro comparsa nelle esposizioni parigine degli ultimi anni conseguendo significativi successi. Undercover, Mastermind e Number Nine sono buoni esempi di marchi rappresentativi della moda street casual affermati in tutto il mondo. Ma la storia non finisce qui, poiché vi sono altre potenzialità che attendono l’occasione propizia per imitarli. I’rish, con sede a Daikanyama, Tokyo, rappresenta una di queste potenzialità per il prossimo futuro. Dopo che ha cominciato le sue collezioni con quella A/W 2000 è sempre stata in graduale crescita, e poiché il suo motto consiste nel "riproporre il buon gusto del passato attraverso la moda", molti dei suoi prodotti, per così dire, portano avanti l’assunto. I denim I’rish sono caratterizzati da raffinati dettagli fatti a mano, specialmente nel modello Kojima, che è quello di miglior qualità. Lo stesso va detto delle Converse e delle giacche in stile militare. Non si tratta semplicemente di capi rifatti, ma di capi originali al 100%, nella totalità dei quali si può notare la cura particolare per le finiture. Nel gennaio di quest’anno è stata presentata per la prima volta a Tranoi la collezione A/W 2006-7, mentre è già in programma la collezione che sarà presentata a ottobre 2006 o a gennaio 2007. Il piccolo ambiente della I’rish, con innumerevoli scatole accatastate quasi fino al soffitto, e uno spazio che diminuisce ogni giorno di più, è il luogo dove si lavora alacremente. Eppure, alla I’rish, si sentono comodi, grazie anche al loro grande amore per la moda.

In the last decade, Japanese fashion, created by a new generation, has grown remarkably and Japan has obviously become a leader of new trends. One new trend, which is street casual, has been an influential trend even in Europe. In fact, some Japanese brands have already shown and presented in Paris for the past few years and have had successful results. Undercover, Mastermind, and Number Nine are good examples representative of street casual brands. However, this is not the end of the story. There are still more potential brands looking for a chance to follow in their footsteps. I'rish, based in Daikanyama, Tokyo, is one of these potential and expected brands for the future. Since they started their collection in the A/W 2000 season, they have been gradually and certainly growing. Their original theme is, 'A refreshing taste of old through fashion;' and many of their products carry on this theme. I'rish denim, which falls under the category of Kojima high quality denim, has special applications and handiwork. The same kind of techniques are seen on Converse trainers and army jackets as well. Not just remake items, I'rish also produces 100% originals. In all of their products, you can see I'rish's sensitivity for finishing. In January of this year, I'rish exhibited their A/W 2006-07 collection for the first time at Tranöi in Paris and will show the next collection either in October or in January of next year. In their rather small workshop, there are lots of boxes piled up almost to the ceiling; they work in a smaller and smaller space everyday. However, they feel comfortable enough working under these circumstances, just because they love fashion so much!


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 51

PH_ Melissa

W _ www.melissa.com.br TXT _ Megan Huntz

Le scarpe Melissa sono sexy e divertenti, ma il loro valore sta nella plastica, il materiale poco sofisticato di cui sono fatte. Melissa è comparsa sulle passerelle delle ultime sfilate di moda ed è in vendita come prodotto di design in tutti i concept store del mondo. L’innovativa ditta brasiliana, che ha appena celebrato i suoi 25 anni di successi, ha recentemente dato vita a due progetti di collaborazione in materia di design: il primo consiste nell'incontro con l'industrial design dei Fratelli Campana, il secondo, in collaborazione con Alexandre Herchocovitch, esalta le esigenze della moda, della femminilità e della sensualità. La plastica, che per sua natura fornisce agli stilisti uno strumento versatile di creatività, è anche uno dei materiali più usati, validi e convenienti nella nostra vita di tutti i giorni. Per Fernando e Humberto Campana la creatività comincia con il materiale. Essi sostengono infatti che “il materiale definisce l’utilità, la forma e il contenuto di ciò che si crea”.

I Fratelli Campana sono noti per un design dove linee e piani si intersecano e si dispongono a strati, riconoscibile ora nei modelli delle scarpe Melissa. I modelli dei Campana sono anche caratterizzati dall’uso di materiali comuni e di residui industriali, nonché per una trasformazione in senso moderno del vecchio in nuovo che rappresenta visivamente la bellezza disordinata peculiare del Brasile e della sua arte. Herchocovitch, che ha esibito i modelli creati per Melissa sia alla Settimana della Moda di San Paolo che a quella di New York, continua a produrre modelli di scarpe di successo attingendo al suo nuovo concetto di “plastica scolpita”. La plastica si presta a essere foggiata, trasformata e scolpita fino ad assumere qualsiasi forma, e le linee sinuose dei modelli di Herchocovitch danno vita a un look femminile e sensuale. Melissa dimostra che la plastica non è un prodotto usa e getta, ma un materiale apprezzato per la sua versatilità. Nella ricerca continua su questo accessorio della moda, entrambe le collaborazioni sono l’accoppiata perfetta per Melissa.

Melissa shoes are cute, sexy, and fun; but their true value is the simple material that they are made of, plastic. Melissa is on the catwalks of the latest fashion shows and sold as an object of design in the world’s top concept stores. The experimental Brazilian company that just celebrated 25 years of success, has recently made two design collaborations: one which crosses over to industrial design with the Brazilian design team, the Campana Brothers, and one which fully personifies fashion, femininity, and sensuality with Alexandre Herchocovitch. The nature of the material provides the designers a broad medium for creative suggestion, as well as being one of the most used, valuable, and convenient materials of our daily lives. For Fernando and Humberto Campana, creativity begins with the material. They say that, 'it defines the use, the shape, and the contents of that which is created'. The Campana Brothers are known for the crossing and layering of planes and lines, which has become the trademark look of their designs and is now found in the design of a Melissa shoe.

N_ Melissa 51

The Campanas’ designs are also characterized by the use of ordinary materials and industrial scraps, and the transformation from old to new, in a contemporary way that visually describes the beautiful disorder that is particular to Brazil and its art. Herchocovitch, who has shown his Melissa designs during both Sao Paolo Fashion Week and New York Fashion Week, continues to generate popular shoe designs by means of his new concept - sculptured plastic. This raw material allows for molding, transformation, and can be sculpted into any shape. The sinuous lines of Herchocovitch’s designs produce a feminine and sensual look. Melissa proves that plastic is not to be a disposable product, but a material to be cherished for its versatility. In the continual research for this fashion accessory, both of these collaborations are a perfect fit for Melissa.


45442_mug_11

N_Avirex 52

9-06-2006

17:55

Pagina 52

W_www.avirex.it

PH_Avirex

TXT_Alessandro D'Annibale

Avirex The King of Aviation É il titolo del libro che sarà pubblicato in Settembre da Avirex. Un testo, edito in sole 5000 copie, destinato ai rivenditori Avirex e disponibile su richiesta, che nasce dalla volontà dell’azienda di testimoniare la passione di Avirex per l’autenticità e più di sessant’anni di produzione dei mitici giubbotti in pelle da aviatore e indumenti d’uso militare. Un lavoro editoriale che resterà a memoria della storia di questi capi che ancora oggi l’azienda, oltre a proporre in un’edizione rivisitata nella vestibilità per un uso quotidiano, produce in una versione Replica, esatta riproduzione dell’originale. Tra le sue pagine non mancheranno ovviamente gli storici A2, G1, B3 che saranno raccontati, modello dopo modello, attraverso i dettagli della loro confezione e le loro evoluzioni storiche oltre alla narrazione delle singolari vicende che hanno trasformato una passione personale in un marchio divenuto oggetto di culto. É il lontano 1942 quando un piccolo laboratorio di Long Island ottiene la prima licenza esclusiva per la produzione di giubbotti in pelle destinati alla U.S. Air Force e per decenni rifornisce l’Aviazione Americana sotto l’etichetta “Avirex”. Trascorreranno più di trent’anni prima che Mr. Jeff Clyman, figlio di un pilota della Seconda Guerra Mondiale e appassionato di aerei, da vero e

proprio fanatico di quei giubbotti da aviatore, riesca a risalire ad essa. Una volta rintracciata la piccola azienda, grazie alle informazioni trovate sull’etichetta interna della giacca regalatagli dal padre, questo giovane avvocato newyorchese assieme al suo socio, Mr. Marchese, la rileva e trasforma Avirex in un marchio. In breve l’azienda riprende la produzione dei famosi Bomber indossati durante la Seconda Guerra Mondiale, e i due, spinti dalla loro passione, decidono di scommettere sul successo che questi capi avrebbero potuto riscuotere anche sul mercato civile. Nel giro di pochi anni la richiesta di questi giubbotti aumenta sensibilmente e la loro produzione esporta dagli Stati Uniti al Giappone e all’Europa. Come prevedibile Avirex, ormai conosciuta in tutto il mondo per queste giacche, ottiene nuovamente la fornitura degli storici giubbotti per la U.S. Army ed oltre a raggiungere grande popolarità grazie alla fedeltà delle sue giacche ai modelli originali, anche attraverso il cinema, durante gli anni ‘80, accresce fortemente la sua notorietà. Negli ultimi anni sono stati introdotti nella sua produzione vari indumenti in tessuto, quali i mitici pantaloni Chinos, inizialmente destinati ad un uso esclusivamente militare e nel 2001 sotto la direzione di Alfredo Cionti, è stata istituita la Avirex

S.p.a., società destinata al controllo e allo sviluppo del mercato europeo. Il lavoro di Avirex oggi continua, dalla produzione fino alla promozione e distribuzione al dettaglio dei prodotti del marchio, portando avanti la stessa missione di un tempo: produrre cioè capi di alta qualità, nel rispetto degli elevati standard qualitativi da sempre richiesti dalla U.S. Air Force, grazie all’esperienza acquisita attraverso decenni e decenni di forniture di abbigliamento militare. Un marchio che con il suo stile ha saputo coniugare, nel rispetto dei modelli originali, la sua lunga tradizione alla moderna funzionalità e praticità.


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 53

This is the title of the book that Avirex will publish in September 2006. Intended for Avirex retailers and available on request, the book comes in only 5000 copies and bears witness to Avirex’s passion for authentic wear, the mythic pilot leather jacket and military-style clothing they have been manufacturing for over sixty years. The publication will give lasting fame to items now proposed in an edition for daily wear but also manufactured in the version Replica, a precise reproduction of the original ones. The book’s wide range of models couldn’t but include classic A2, G1, and B3 whose manufacturing details and evolution “Avirex” fully illustrates, besides narrating the events that turned a personal passion into a cult brand. Back in 1942, a small Long Island-based workshop was granted the first exclusive licence to manuacture the leather jackets labelled ‘Avirex’ with which it supplied the U. S. Air Force for decades. It took over thirty years before Mr. Jeff Clyman, the son of a pilot in World War II and a lover of planes and air jackets, could trace the workshop thanks to the information on the label inside the jacket that his father had given him. The young New York lawyer and his partner, Mr. Marchese, took over the small firm and turned Avirex into a brand.

The firm soon resumed the production of the famous Bombers worn by pilots during World War II, and, spurred by their enthusiasm, the two partners decided to try their luck on the success of these items on the market of everyday wear. In the span of a few years the demand for air jackets increased considerably, and the firm started to export to Japan and Europe. World-renowned Avirex resumed the manufacture of leather jackets for the U. S. Army, which achieved the climax of success and popularity in the 1980’s due to the cinema and their fidelity to the original models. The firm has recently started the production of various garments such as the mythic trousers, Chinos, initially manufactured for military use. In 2001 Avirex S.p.a. was established to control and develop the European market, under the management of Alfredo Cionti. Today Avirex keeps manufacturing, promoting and distributing the brand’s products to accomplish their original mission: to devote the know how they have acquired over the years to high quality items in compliance with the standards of the U. S. Air Force. A brand whose style, fidelity to original models, and tradition are merged with modern convenience and functionality.

N_Avirex 53

Nota particolare del libro, sarà dotato di una copertina in pelle come quella dei Jeppesen, diari di bordo dei piloti dell’aviazione americana.

An interesting detail: just like the Jeppesen, the flight diaries of the American Air Force pilots, the book will be supplied with a leather cover.


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

N_ Designers & Agents 54

Pagina 54

W_ www.designersandagents.com

PH_D&A

Txt_ Megan Huntz

rk ew Yo BC D&A Ny/Resort '06y, July 29-31 T

Upwards and Outwards

Holida y - Monda a Saturd 6 pm 9 amd at nter

1 igh Ce t, NYC 1000 tt-Leh e Starre s t 2 6 t h S t r e 1 We

locate 60

D&A

Holi Los A d Frida ay/Reso ngeles 9 am y - Mon rt '06 - 6 p day, A loca te m, L The d at ast D ugust 11 New ay 9 127 am - 14 E a s t Mart B LA, u 9 i t 5pm l h d C ing Stre et Th A 9 0 0

– 3r 15 e Co d Fl op 860 oor, S. Lo er De sign s An LA, C gele S A 90 p a s Str 014 eet – ce 8th & 11 th Flo or,

D&A N

Septem

ew Yor

ber 16

D&A T

Septem

D&A L

Octob

-18

k_Sprin

g '07

okyo_ ber 26 Spring '07 -28

os Ang

er 20-2

3

eles_Sp

ring '0

7

Rinomata per le migliori e più brillanti proposte innovative nel campo dello sportswear contemporaneo, la D&A continua a crescere sia in termini di qualità che di espansione. Delle complessive dodici esposizioni che allestisce ogni anno in tutto il mondo, cinque si tengono a New York e Los Angeles rispettivamente, e due presso il Laboratorio della D&A di Tokyo; il loro carattere sempre leggermente diverso con le oltre mille collezioni presentate ogni anno, attrae un imponente afflusso di dettaglianti. Portatrice di concezioni innovative e fuori del comune, la D&A continua ad elevare il livello della qualità delle sue mostre, ciascuna delle quali è dedicata a illustrare le creazioni di stilisti nuovi oltre che a identificare talenti emergenti della moda.

Known for its ground breaking approach to showcasing the best and brightest in contemporary sportswear, D&A continues to grow, both upwards and outwards. Showing twelve times a year worldwide, there are 5 tradeshows in both New York City and Los Angeles, and 2 each year at the D&A Lab in Tokyo. With each show slightly different from the other, D&A attracts over 1,000 collections that bring the retail industry flocking to each of its events. Synonymous with innovative and outside-of-the-box thinking, D&A continues to raise the bar on the quality its fairs. In addition to recognizing rising fashion talents, each D&A show is dedicated to highlighting the work of emerging artists. The Fall 2006 season at D&A brought to light the talent of Vadis Turner, who presented her work at D&A shows in New York, Tokyo, and L.A. La stagione Autunno 2006 ha messo in risalto il talento di Vadis Turner, che ha presentato le sue creazioni alle mostre D&A di New York, Tokyo e Los Angeles. L’artista ventottenne usa comuni oggetti della casa e della cucina per creare biancheria e indumenti di dimensioni naturali da donna. L’istallazione "Tea Party" della Turner è stata ricavata con pezzi di porcellana rotti o scheggiati ed esibiva pasticcini e scatole di cioccolatini ottenuti con gomitoli di filo, puntine e collant. Alla base dell’opera della Turner, che è originaria del Tennessee, stanno le sue radici meridionali e la caratteristica squisitamente femminile e domestica di trasformare materiali comuni in oggetti complessi e preziosi. Nella sua funzione di allestire mostre che portino alla scoperta di nuovi talenti, la D&A continua ad espandersi e a essere considerata una autorità in fatto di moda d’avanguardia e una piattaforma per gli stilisti contemporanei.

The 28-year-old artist uses ordinary home and kitchen supplies to create life size ladies’ lingerie and garments. Turner’s Tea Party installation was made from pieces of chipped and broken china that displayed cupcakes and boxes of chocolates woven from yarn, tacks, and panty hose. A native of Tennessee, Turner’s southern roots and the uniquely feminine, and often domestic quality to transform common materials into precious and intricate objects are the basis of her work. In its mission to create a tradeshow that reveals new talent, D&A continues to expand and be considered an authority on fashion’s cutting edge, as well as a platform for contemporary artists.


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 55

PH_ Elena Lattanzi

W _ www.fashionwork.net www.fashionlibrary.it TXT _ Alessandro D'Annibale

Fashion Work has for five years offered marketing and communication services in the fields of fashion, textiles and clothing, and has created positioning and development opportunities for companies, brands and firms. Fashion Work si occupa da oltre 5 anni di offrire servizi di marketing e comunicazione all’interno del settore della moda, del tessile e dell’abbigliamento e del posizionamento e della promozione di società, marchi e aziende che desiderino entrare a far parte di questo mondo. Durante lo scorso gennaio è stato inaugurato il nuovo sito internet www.fashionwork.net che affiancherà il periodico trimestrale Fashion Work Business News; un portale realizzato con la collaborazione dello studio Frigerio + Siligardi totalmente dedicato a coloro che offrono o cercano dei servizi specialistici legati alla moda, all’abbigliamento e al tessile. Tra le categorie di annunci presenti troviamo le risorse umane, gli immobili, il collezionismo legato al settore, la formazione, le richieste e le cessioni di attività, i servizi e le consulenze oltre ad uno spazio dove inserire il proprio curriculum vitae e una sezione dedicata alle Fashion Utilities. Quest’ultima infatti è stata pensata come un vero e proprio indirizzario di reperibilità delle principali realtà del settore moda, divise per categorie commerciali e di interesse. Fashion Work inoltre partecipa alle iniziative della Fashion Library, la Biblioteca della Moda con sede in Via Vigevano, uno spazio che è spesso scenario di eventi, mostre e importanti presentazioni dove è disponibile un archivio, in continuo accrescimento, di più di 15.000 volumi dedicati al settore. Una libreria-biblioteca divenuta luogo di consultazione, lettura e punto di incontro per moltissimi studenti, ricercatori e appassionati di moda.

The new internet site inaugurated last January, www.fashionwork.net, will support the quarterly periodical Fashion Work Business News. Realised in collaboration with Studio Frigerio+Siligardi, the site is devoted to people who offer or look for special services connected with fashion, clothing and textiles. The site contains, among others, ads concerning human resources, furniture, fashion-collecting, training, sell-off and request deals, services and advice, besides sections devoted to personal curricula and Fashion Utilities. The latter has been conceived as a directory supplying the addresses of leading fashion firms classified according to commercial and activity criteria. Furthermore, Fashion Work takes part in the initiatives of the Fashion Library based in Via Vigevano, the scene of important events, exhibitions and presentations, where an ever increasing 15,000-volume archive devoted to fashion is available. A bookshop and a library, a reference and a reading room, a meeting point for countless students, researchers and fashion enthusiasts.

N_ Fashion Work 55


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 56

Browse 56

A multicultural view; a reflection of a reality that exists in every major urban environment, the commonalities and differences of this increasingly smaller world and global community. As various cultures cross over and mix, a new culture is created. No longer defined by one source, it is made up of the fragments of many. Based in London, this stylish magazine is written in French and English and covers art, design, fashion, and culture.

"Bolz" www.bolzmagazine.com

Un punto di vista multiculturale, riflette una realtà che esiste in tutti i maggiori ambienti urbani, ed evidenzia le cose in comune e le differenze di questo mondo e di questa comunità globale sempre più piccoli. L’incrocio e la mescolanza di varie culture crea una cultura nuova; essa non ha un’unica fonte ma è costituita dai frammenti di molte culture. La rivista, con sede a Londra, esce con testo in francese e inglese e tratta di arte, design, moda e cultura.

Art or fashion? Where does one begin and one end? Naturally, they seem to feed off one another. 125 is a London-based, 284 page compilation of art projects that visually confront various themes, with a fashionable edge. For example, issue number 7 interprets music; issue number 8, what is the meaning of naked. There are very few ads, fewer words, and a visual richness that doesn’t seem to end. All projects published in the magazine are submissions; giving artists, regardless of age or status, a platform to express themselves and let their imaginations run wild.

Con sede a Vancouver, Canada, Made è una rivista indipendente che viene pubblicata in forma di libro. Libro d’arte biennale in edizione limitata, Made consta di una serie di 24 numeri che cominciano dalla fine e quindi finiranno con il numero 1. Made è concepita in modo da avere una funzione intermedia tra la conversazione di salotto e una mostra d’arte di gruppo. I contributi comprendono articoli, interviste, fotografie, illustrazioni e design dei collaboratori, tutti di diversa formazione. La caratteristica veramente speciale della pubblicazione è la sua rilegatura rigida in tre parti fatta con carta da archivio, stampata su quattro diverse basi cartacee, decorata e rilegata in modo diverso ad ogni pubblicazione.

"Made n°20" www.mademagazine.com

Made, based in Vancouver, Canada, is a magazine that disguises itself as a book. An independently produced bi-annual limited edition art book, is a series of 24, beginning at the end, and thus ending with the ‘first’ issue. Made is meant to function somewhere between a living room conversation and a curated group exhibition. Featured works include articles, interviews, photography, illustrations, and design, all from collaborators of diverse backgrounds. But this is really special: a three piece hardcover binding with archival quality paper, printed on 4 different paper stocks, designed and bound differently each issue.

"125"

Intelligente e divertente, Stay Free! È una rivista noprofit che fornisce commenti ironici sui mass media americani, sulla cultura consumistica e altre curiosità di Brooklyn. Pubblicata in modo indipendente dal B.K.L.Y.N., la rivista è gratuita se la si prende in loco, altrimenti costa $3.95 negli USA e $ 5.95 in Canada. La pubblicazione consta di 60 pagine a stampa in bianco e nero, ha la prima e l’ultima di copertina a colori, ed esce ogni 10 mesi circa. Si dice che “Stay Free! sia stata creata per i lettori, non per la pubblicità. Ecco perché elemosiniamo denaro…” Ve lo dicevo che è divertente.

www.125magazine.com

"Stay Free!"

Arte o moda? Dove comincia l’una e finisce l’altra? Naturalmente pare che si alimentino a vicenda. 125 è una antologia di progetti artistici con sede a Londra che nelle sue 284 pagine affronta visivamente vari temi, ed è attenta a ciò che è di moda. Per esempio il numero 7 fornisce interpretazioni musicali; il numero 8 interpreta il significato del nudo. C’è pochissima pubblicità, ancor meno parole e una ricchezza di immagini che sembra non aver mai fine. Tutti i progetti pubblicati nella rivista sono proposte mediante le quali gli artisti, a prescindere dall’età e dallo status, trovano una base per esprimersi e far spaziare la fantasia.

www.stayfreemagazine.org

Hilarious and smart, Stay Free! is a nonprofit magazine that commentates on the irony of American mass media and consumer culture, as well as other ‘Brooklyn curiosities.’ Independently published out of the B.K.L.Y.N., it’s free if you pick it up in the neighborhood, otherwise it costs $3.95 in the US and $5.95 in Canada. The 60 page black and white newsprint, with color front and back cover, magazine is published about every 10 months. They say that “Stay Free! is created for readers, not advertisers. That’s why we beg for money...” I told you it was funny.


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 57

Sport as a metaphor of life, a combination of passion and research, longing and know-how, has been one of the mainstays in contemporary society and fashion over the past 15 years. This is the focus of Pitti Immagine Uomo, now at its 70th edition, on schedule in Florence from the 21st to the 24th of June. Human Game is a project that aims to celebrate sport and its metamorphoses. ‘Vincitori e Vinti‘ (Winners and Losers) is an exhibition and a book that illustrate and exalt the world of sport, its complexity and power of attraction. Human Game is an event meant to trace the connections between the sport system and the social, cultural and political aspects of our life. In the world of winners and losers, the fashion, images, accessories and advertising show that sport, no longer meant as body care or a playful activity, has become an all-inclusive competition, a global performance that has absorbed technology, fashion, economics, and communication, to the extent that our lifestyle is increasingly sport-oriented. The five thematic sections of the exhibition (Limit, Games, Change, Tradition and Freedom) show that sport is indeed a symbol and a metaphor of our life. Significantly, this year the Nazionale Italiana Design has set up the exhibition stands at Fortezza da Basso, and the work of some team members, officially presented at Pitti Living #2, will doubtless leave a mark in contemporary Italian design. Besides New Beat(s), a section devoted to up-and-coming collections and brands making their debut at Pitti exhibition, also Pitti Immagine Rooms (devoted to contemporary luxury design) and the second edition of Welcome to My House (focused on street culture and street-wear) are on schedule. The latter, edited by Marco Colombo of ‘Sneakers’ magazine, is also devoted to sneakers, a special exhibition within the exhibition that emphasises the cult of this footwear with a display of 130 pairs of rarities.

Pitti Immagine Uomo N°70 21-24 June '06 Fortezza da Basso Viale F. Strozzi - FI

Pitti Immagine Rooms 21-24 June '06 Giardino Corsini sul Prato P.le di Porta al Prato n.37 - FI

Welcome To My House 21-23 June '06 Stazione Leopolda V.le Fratelli Rosselli n.5 - FI

PH_ Pitti Immagine

W _ www.pittimmagine.com

N_ Pitti Immagine Uomo n.70

TXT _ Paolo Vitale

Lo sport come metafora della vita, tra passione e ricerca, desiderio e scienza, elemento cardine della società contemporanea e della moda degli ultimi 15 anni. Questo è l’argomento centrale della settantesima edizione di Pitti Immagine Uomo, a Firenze tra il 21 e il 24 giugno. A celebrare lo sport e le sue metamorfosi è il progetto Human Game. Vincitori e Vinti, una mostra più un libro, volti a riflettere ed esaltare questo mondo e la sua complessità e forza attrattiva. Human Game è un evento che vuole trovare il fil rouge che unisce lo sport system alla dimensione sociale, culturale e politica della nostra esistenza: tra vincitori e vinti, tra abiti, immagini, accessori e pubblicità che mettono in luce come da attività ludica a competizione, da cura del corpo a spettacolo globale lo sport si sia evoluto inglobando tutto: tecnologia, moda, economia, comunicazione, fino a giungere alla sportivizzazione degli stili di vita. Il progetto si snoda infatti lungo cinque percorsi tematici (Limite, Games, Mutazione, Tradizione e Freedom) che mostrano proprio come lo sport sia simbolo e metafora della nostra vita. Altro elemento catalizzatore di quest’anno è l’intervento della Nazionale Italiana Design nell’allestimento dei padiglioni del Pitti alla Fortezza da Basso. Alcuni componenti della squadra, già presentata ufficialmente al Pitti Living #2, sono protagonisti di un intervento attivo che lascerà il segno del nuovo design nazionale. Oltre a New Beat(s), sezione dedicata alle collezioni emergenti e ai marchi che debuttano al Pitti, sono previsti il Pitti Immagine Rooms (dedicato al luxury design contemporaneo) e il Welcome To My House (esposizione incentrata sulla street culture e lo streetwear) alla sua seconda edizione, particolarmente attenta all’elemento sneakers: un’apposita mostra speciale è curata da Marco Colombo della rivista Sneakers che tra 130 paia di modelli rari e introvabili esalta il culto di queste scarpe.

57


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 58

L’intervento di Alberto Del Biondi sulla collezione Lotto Leggenda è stato particolarmente stimolante. L’obiettivo era di disegnare una collezione che partisse dai modelli di calzature Lotto che hanno fatto la storia del tennis e del calcio, attualizzandole e rendendole contemporanee. Il risultato è una collezione urban fashion nata da un’heritage ben definita e riconoscibile. L’idea di Gravity Lux della collezione Lotto Leggenda nasce dal rivoluzionario modello di scarpa da calcio senza lacci di Lotto, rappresentando una sintesi perfetta di tecnologia e design fashion.

Dal calcio all’abito da sera, from field to the party… Il dettaglio che accomuna fortemente Gravity Lux a Zhero Gravity (calcio) è proprio l’assenza di lacci ottenuta grazie all’esclusiva tecnologia Pro-Fit inserita nella tomaia. La suola, inoltre, è dotata di un fondo molto tecnico, lucido metal associato a particolari sabbiati opachi, che ricorda il disegno dei tacchetti delle scarpe da calcio. La tomaia è invece molto elegante ed è proposta sempre in nero – con interno scamosciato bluette a contrasto di colore nelle versioni vitello lucido, raso, velluto o cocco stampato.

Alberto Del Biondi intervention on the Lotto Leggenda collection, has

been particularly stimulating. The objective was that of designing a collection inspired to the historical tennis and soccer Lotto shoe styles, but with a more actual and contemporary feeling. The idea of the Gravity Lux Lotto Leggenda takes shape from the revolutionary Lotto soccer shoe without laces, and it represents a perfect synthesis of technology and fashion design.

From soccer to the evening suit, from the field to the party. Zhero gravity (soccer) and Gravity, share the absence of laces thanks to the exclusive Pro-Fit technology inserted in the upper. Moreover, the sole technical peculiarity given by the association of shiny metal with mat details, recalls soccer shoes bottoms. The upper proposed in shiny calf, satin, velvet or printed croco, on the contrary is very elegant and presented only in black color, with a contrasting fluo blue suede lining.


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 59

PH_ Brad Hick/Six 6 Photography

W_ www.mafw.com.au TXT_ Alessandro D'Annibale

Mercedes Australian Fashion Week came to a close at the end of April, a show where creators from Australia and from the Asian Pacific area presented their S/S collections. Catwalks and exhibitions were held for five days running on the splendid scene of Sidney’s Circular Quay, superintended by the Fashion Division of IMG, a world leader in the management and marketing of sports and lifestyle events and former promoter of Olympus Fashion Week (NY), Fashion Fringe (London), MercedesBenz Fashion Week at SmashBox Studios (Los Angeles), etc. At this eleventh edition of MAFW attendance was at its highest ever, with over 300 buyers, mostly international ones, and many registered journalists. MAFW once more showed their capacity to make their way into foreign markets thanks to the precious contribution of Austrade, the Federal

MERCEDES AUSTRALIAN FASHION WEEK Con il mese di Aprile si è conclusa la Mercedes Australian Fashion Week, manifestazione dedicata alla presentazione delle collezioni Primavera-Estate dei creativi Australiani e della zona Pacifica Asiatica. Cinque frenetici giorni di sfilate ed esibizioni che si sono svolti nella splendida cornice del Circular Quay di Sidney, sotto l’organizzazione della divisione Fashion di IMG, azienda mondiale per la gestione e il marketing di eventi sportivi e di lifestyle, già promotrice di Olympus Fashion Week (NY), Fashion Fringe (Londra), Mercedes-Benz Fashion Week at SmashBox Studios (Los Angeles), ecc. Al suo undicesimo anno di vita la MAFW ha fatto registrare un record di presenze, più di 300 i buyer, di cui molti internazionali, e gli addetti stampa registrati, e ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di guardare oltre oceano, grazie al

prezioso lavoro svolto dall’Austrade, commissione del Governo Federale preposta a promuovere il business dei marchi e delle aziende australiane sui mercati esteri. Oltre a fornire l’intera copertura organizzativa dell’evento, già cominciata con la scorsa edizione di Ottobre, l’IMG ha inoltre offerto a ciascuno stilista dai due ai tre minuti di broadbanding delle loro presentazioni su Msn, supporto mediatico a cui sono connessi ogni giorno circa 440 milioni di persone in tutto il mondo e nuova frontiera di incontro tra i media e la moda. Immancabile il Source, appuntamento espositivo concentrato sulle proposte di gioielleria, sugli accessori, l’intimo e il swimwear, divenuto ormai l’ideale piattaforma dei marchi e dei designer emergenti per farsi conoscere direttamente dagli ospiti della manifestazione e accrescere così i propri affari. Un’edizione che ancora una volta ha dato prova della freschezza creativa delle proposte australiane e che, come già avvenuto in passato, ci ha fatto conoscere alcuni probabili futuri protagonisti del panorama internazionale della moda. Appuntamento ad Ottobre, a Melbourne!

N_ M.A.F.W. 59

Governmental Board for the promotion of Australian brands and firms. Besides entirely organising last October’s edition and the present one, IMG offered each designer two to three-minute broadbanding of their presentations on Msn, which is visited each day by about 440 million people all over the world, and is a new meeting point for the media and fashion. ‘Source’, the unfailing exhibition focused on jewellery, accessories, underwear and swimwear, is by now an ideal platform where up-and-coming brands and designers can meet new clients and improve their business. The edition showed once more the freshness and creativity of Australian proposals, and, as the previous edition, has introduced visitors to a number of future protagonists of world fashion. Next appointment: Melbourne, October 2006.


45442_mug_11

9-06-2006

N_ Première-Classe 60

17:55

Pagina 60

W_ www.premiere-classe.com TXT_ Alessandro D'Annibale

Première-Classe, Salone Internazionale degli Stilisti dell’Accessorio di Moda, per l’edizione dedicata all’Estate 2006, ha affidato la sua riflessione tematica al Giappone, terra notoriamente di forte tradizione e innovazione che dedica da tempo grande attenzione alla creatività. E proprio in questa precisa direzione ha scelto di collocare gli interventi di rivisitazioni dei Kimono di Tatsuki Takino e le tre esposizioni di sculture in carta Washi di Nagata, di penne smaltate Namiki e dei kimono tradizionali di Shinichiro Minami.

Première-Classe, the International Tradeshow for Designers of Fashion Accessories, has devoted its summer 2006 edition to a thematic reflection on Japan, a country where love for tradition and innovation has long been merged with a great interest in creativity. A choice that accounts for their revisitation of Tatsuki Takino’s kimonos and the three exhibitions of Nagata’s Washi paper sculptures, Namiki lacquered pens and Shinichiro Minami’s traditional kimonos.

PH_ Première-Classe

L’itinerario attraverso il salone, immerso per l’occasione in un’atmosfera volta a ricordare l’importanza delle ombre nella cultura nipponica, ha trovato conclusione nell’esercizio di stile di Première-Classe: i Geta. Il Salone da ormai otto anni “sfida” una selezione di artisti sempre diversa alla rivisitazione di un oggetto icona delle nostre società, spesso uscito dal mondo degli accessori di moda; per l’edizione dello scorso ottobre ha scelto la rivisitazione dei Geta, tipici zoccoli giapponesi in legno, fissati da due lacci in tessuto o cuoio.

Una ventina di creativi hanno accettato di interpretare alla loro maniera queste famosissime calzature che dal decimo secolo agli anni sessanta non hanno mai smesso di essere indossate dal popolo giapponese e che negli ultimi anni accennano a rientrare nella quotidianità. Appartement à Louer, Anne Valerie Hash, Escriba, Il Bisonte, Lemarié, Misa Harada, Paul Seville, St Erasmus: questi solo alcuni dei nomi degli interpreti di questa singolare iniziativa che, proprio a poche settimane dalla scorsa edizione di Marzo di Première-Classe, ha trovato seguito nella

With a display of the Geta at its end, an exercise in style by Première-Classe, the showroom was given a special atmosphere to help visitors experience the importance of shadows in Japanese culture. Ever different groups of artists have for eight years been faced with the challenge of revisiting an object-icon of our cultures, often belonging to the world of outdated fashion accessories. In last October’s edition the challenge consisted in revisiting the Geta, typical Japanese clogs tied up with two cloth or leather strings. Some twenty creators accepted to reinterpret a typical item of footwear in use from the tenth century to the 1960’s, apparently back in fashion these days.

presentazione presso il negozio Vierre di Milano e promette di proseguire il suo viaggio espositivo a Barcellona nel mese di luglio.

Appartement à Louer, Anne Valerie Hash, Escriba, Il Bisonte, Lemarié, Misa Harada, Pail Seville, St Erasmus are only some of the protagonists of this original initiative which, few weeks after Première-Classe’s March edition, was presented at Vierre shop, Milan, and will further continue its exhibitions in Barcelona next July.

Next Première-Classe events:

Porte de Versailles 1-4 September 2006. Jardin des Tuileries 6-9 October


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 61

PREMIUM 14. - 16. July 2006 THE STATION Luckenwalder Strasse 4-6 10963 Berlin/GERMANY RED 23. - 25. August 2006 Exhibition Centre "GOSTINY DVOR" Ilyinka 4 109012 Moscow/RUSSIA

PREMIUM LIFESTYLEWORLD From July 14. - 16.2006, PREMIUM - Berlin's finest fashion & lifestyle trade show - offers a unique brand portfolio of about 600 internationally relevant men's and women's wear collections, shoes and accessories as well as selected fragrances and exclusive lifestyle articles. For the first time PREMIUM will be held in one location only, it's very own exhibition location THE STATION right in the centre of the city. Focussing on the world's best collections as well as up-and-coming designers, PREMIUM attracts buyers from all leading stores worldwide. Encouraged by it's unique story and success, PREMIUM's latest project called RED is entirely devoted to the hottest and most dynamic marketplace in the world: Russia. Held from August 23. - 25. 2006, RED offers an unparalleled trend portfolio of about 150 'new luxury' brands to invited VIP buyers and representatives of the press. See you there! Paka!


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 62

Read 62

Published by Happy Books, this large format picture book was made for tshirt fanatics, collectors, and anyone who loves and has nostalgia for vintage clothing and graphics. Created by a Dutch couple, Barbara Termorshuizen and Denis Guzzo, this book is the result of a trip around Europe gathering, organizing, and documenting all kinds of t-shirts, dating back to the 60’s leading up to the early 90’s. There are 262 T-shirt designs of tours and concerts, all-over prints, souvenir shirts, corporate tees, and sports teams. And for the pros, there’s an extra bonus section in the back featuring an impressive selection of internal labels. Rock on class of ’78!

Pubblicato dalla Happy Books, questo libro di fotografie di grande formato è stato realizzato per gli appassionati e collezionisti di magliette, nonché per quanti amano e hanno nostalgia per l’abbigliamento e la grafica d’annata. Realizzato da una coppia olandese, Barbara Termorshuizen e Denis Guzzo, il libro è il risultato di un viaggio per l’Europa durante il quale gli autori hanno raccolto, ordinato e documentato ogni sorta di magliette risalenti a un periodo che va dagli anni ’60 ai primi anni ’90. Vi figurano 262 modelli di magliette realizzate in occasione di tour e concerti, stampe a tutto campo, magliette ricordo, aziendali e di squadre sportive. E per i professionisti c’è in fondo al libro una sezione supplementare che presenta una ricca scelta di etichette interne. Evviva la classe del ’78!

The first book in a series called Alleged Press, which spotlights a group of artists and photographers who have had a significant effect on underground culture while at the same time solidifying an image in the mainstream consciousness. With text written by Aaron Rose, Harmony Korine, and Diego Cortez, Out & About presents previously unseen work by one of New York’s finest street photographers, Ari Marcopoulos, who documents the New York art scene in the 80’s portraying Andy Warhol and Jean-Michel Basquiat, whereas in the 90’s portraying New York skate crews and the cast of Larry Clark’s film, Kids. Two parallel realities of a by gone New York, it is rare to find an approach so effortless and timeless that it transcends fads, styles and time periods.

È il primo di una serie di volumi della Alleged Press che porta alla ribalta un gruppo di artisti e di fotografi che hanno influito in modo significativo sulla cultura underground e hanno al tempo stesso dato corpo a una immagine nella cultura corrente. Out & About, del cui testo sono autori Aaron Rose, Harmony Korine, e Diego Cortez, presenta opere inedite di uno dei maggiori fotografi di strada di New York che documenta lo scenario artistico della capitale degli anni ’80, con profili di Andy Warhol e Jean Michel Basquiat, e ritrae, degli anni ’90, i ragazzi su skate-board di New York e il cast di Kids, il film di Larry Clark. Due realtà parallele di una New York dei tempi andati: un approccio spontaneo e destinato a durare al di là delle mode, delle epoche e degli stili, come raramente ci è dato trovare.

Factory no. 798 was previously a state owned military electronics factory. The image of this Chinese factory in its heyday is much different than the one we see today: the revolutionary hero was the government leader, and the patriotic “Worker” an idol unto himself, an individual representing the self-sacrificing mass. Upon the factory’s decline in the 80’s, when at one time it had 20,000 workers, it had only a mere 4,000 and its profits dramatically descended. However, recently a group of experimental artists have gathered in the old factory to create their own new cultural landscape. Among this small artistic community, a cultural renaissance is emerging. This book is a beautiful documentation of these special individuals and a potent metaphor for the future of China.

La n.798 è stata una fabbrica di congegni elettronici un tempo proprietà dello stato. L’immagine di questa fabbrica cinese al suo apogeo è assai diversa da quella che vediamo oggi: a quei tempi infatti l’eroe rivoluzionario era il capo politico, e il "Lavoratore" patriottico, un idolo in se stesso, era l’individuo che rappresentava la massa e il suo auto-sacrificio. Mentre un tempo vi lavoravano 20.000 operai, negli anni ’80, al momento del suo declino e di un calo drammatico dei profitti, ne contava soli 4.000. Un gruppo di artisti sperimentali si sono recentemente riuniti nella ex unità produttiva per creare un loro ambiente culturale, tanto che in questa comunità artistica si sta realizzando una sorta di rinascimento culturale. Il libro è una bella documentazione di questi uomini speciali e una suggestiva metafora del futuro della Cina.


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 63

Fairs

RED PREMIUM

Premium

23-25 August 2006 Exhibition Centre "GOSTINY DVOR" Ilyinka 4 109012 Moscow/RUSSIA

14-16 July 2006

www.premiumexhibition.com

Pitti Uomo #71

Pitti Bimbo #64

Pitti Filati #59

Pitti Frangranze #04

Modaprima #61

10-13 January 2007

19-21 January 2007

05-07 July 2007

15-17 September 2006

26-28 November 2006

D&A Designers and Agents www.designersandagents.com

www.pittimmagine.it

D&A Los Angeles

D&A New York

D&A Tokyo

D&A Los Angeles

Holiday/Resort '06 Saturday - Monday, July 29-31

Holiday/Resort '06 Friday - Monday, August 11-14

Spring '07 September 16-18

Spring '07 September 26-28

Spring '07 October 20-23

Neozone #06

Cloudnine #05

28 September - 01 October 2006

28 September - 01 October 2006

28 September - 01 October 2006

www.enkshows.com

Pittimmagine

D&A New York

White #13

Enk Shows

63

White, Neozone, Cloudnine www.whitemilano.it

The Collective

Blue

Clear

Mezzanine Los Angeles

23-25 July 2006

24-26 July 2006

19-21 September 2006

20-22 October 2006

Premiere Classe

Premiere Classe

01-04 September 2006 Paris Expo - Porte de Versailles

06-09 October 2006 Paris - Jardin Des Tuileries

Premiere Classe www.premiere-classe.com


45442_mug_11

9-06-2006

17:55

Pagina 64

Flash Back 64

from Cool

Play's Colle

ction


45442_cover_mug11

9-06-2006

18:02

Pagina 1

Anno 6 Numero 11, Giugno 2006 Semestrale Spedizione in A.P. - 70% - DCI – TV Registrazione del Tribunale di Treviso n. 1141 del 26/09/2001

Tel. +39 0259901164 www.premiata.it


9-06-2006

18:03

Pagina 2

Ü>

Number 224 in a series of DIESEL “how to...” guides to successful living. For more information: call Diesel Italia 0424 4855 www.diesel.com

45442_cover_mug11

-,

" / ³ Î ä Ó Ó x Î Î ä Ç { ³ Î ä Ó Ó x Ó ä Ó È x 7 7 7° "

/ ° " - - J "

/ ° "


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.