THE ART OF SKIS

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Aziende n.2

THE ART OF SKIS HI-TECH

Maestro, un gioiellino a 14 strati con gabbia di carbonio Maestro, a 14 layer gem with carbon cage

VISION

HISTORY

Trabucchi: da mobilieri a specialisti nella fabbricazione dello sci The Trabucchi family: from furniture makers to specialized ski designers

Supplemento al numero 86 di Ski-alper

Non solo leggerezza Not just reduction in weight


The art of skis | Timone

TIMONE 06

Siamo presuntuosi ma indipendenti Presumptuos but independent

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Non solo leggerezza Not just reduction in weight

Adriano e Daniele Trabucchi guidano con passione e professionalità un’azienda che vuole rimanere a dimensione umana e nella quale dietro a ogni sci c’è un operaio ben preciso

L’obiettivo è la sciabilità, non la semplice riduzione del peso. Costruzione a 14 strati, flessione progressiva, anima in aramide, affidabilità e cura maniacale per i dettagli sono i fiori all’occhiello di Ski Trab

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Mobilieri dello sci Ski Craftsmen Giacomo Trabucchi ha iniziato costruendo serramenti e mobili per poi trasformarsi in un abile artigiano dell’attrezzatura invernale. Passione, innovazione e tecnologia sono alla base di tanti successi, continuati con l’ingresso dei figli Adriano e Daniele

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Generazione Trab Trab generation Dietro ogni prodotto Ski Trab ci sono passione, cura certosina per i dettagli e ricerca scientifica. Ci sono, soprattutto, uomini e donne che hanno fatto del ‘made in Bormio’ uno stile di vita

Debutterà nel 2013 il rivoluzionario attacco TR2. Promette una precisione e una fedeltà nella trasmissione degli impulsi sconosciute a ogni altro dispositivo da ski-alp

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Il precursore The forerunner Non si cura delle mode ma le detta. Abbina tecnologia della leggerezza, flessione progressiva e struttura a 14 strati. È Maestro, il nuovo grantour Ski Trab

Sicurezza globale All around safety

Made in Trab Prestazioni, affidabilità, attenzione per i dettagli, estro e inventiva: lo spirito Ski Trab permea una completissima gamma di accessori

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Palmarès I titoli vinti dagli atleti Ski Trab

IN EVIDENZA

testi: Umberto Isman e Sebastiano Salvetti foto: Umberto Isman e Sebastiano Salvetti foto storiche: archivio Ski Trab

Supplemento al numero 86 di Ski-alper Direttore responsabile: DAVIDE MARTA davide.marta@mulatero.it

Area test e materiali SEBASTIANO SALVETTI sebastiano.salvetti@mulatero.it

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The art of skis | Vision

Non solo leggerezza Not just reduction in weight L’obiettivo è la sciabilità, non la semplice riduzione del peso. Costruzione a 14 strati, flessione progressiva, anima in aramide, affidabilità e cura maniacale per i dettagli sono i fiori all’occhiello di Ski Trab. Una realtà dove s’incontrano artigianalità e ricerca scientifica Sono pronti a sacrifici sull’altare della leggerezza. Mirano a limare grammi con qualsiasi mezzo. Obbediscono a una sola divinità: la bilancia. Un fiume in piena che travolge ogni cosa proiettandosi verso un’unica meta. Un fiume che non lambisce la Valtellina. Dove una solida realtà fonde tradizione e innovazione interpretando la leggerezza come strumento; non come fine. Questa realtà risponde a un nome ‘sacro’ per lo scialpinismo: Ski Trab.

L’architettura del leggero Un attrezzo da scialpinismo deve essere leggero. Innegabile. Ma non basta. È fondamentale il modo in cui si arriva a questo risultato, il quadro d’insieme. Ski Trab affianca a materiali di pregio architetture assolutamente originali, studiate in funzione della leggerezza. Nella certezza che lo sci più leggero debba essere anche il più ‘costruito’. Un esempio? L’anima di Maestro, novità grantour 2012-2013, si basa su 12 componenti; la struttura addirittura su 14 strati. Quattordici elementi, ciascuno con carattere e funzioni diverse, in grado d’interagire sapientemente. In solo 900 grammi. Come strumenti di un’orchestra, agli ordini di un unico direttore: Daniele Trabucchi, progettista d’ogni creazione Ski Trab, architetto della leggerezza. Se gli sci da gara Race Aero World Cup adottassero una struttura a sei/sette soli strati, come la

The aim is ease of skiing, not just a reduction in weight. With14 layers, progressive flex, an aramid core and combining reliability and scrupulous attention to detail, these skis are Ski Trab’s jewel in the crown; a mix of skilled craftsmanship and scientific research. They are ready to sacrifices on the altar of lightness, shaving off grams in any way possible. They obey only one God: the scales - like a swollen river which upsets everything in its path on its way to its destination and where a solid reality melds tradition and innovation using lightness as a means, not as an end in itself. This reality answers to a name ‘sacred’ to followers of ski touring: Ski Trab.

An architect of lightness Ski touring equipment has to be lightweight, this is a fact. But it is not enough. The way you arrive at this result is fundamental. The overview. Ski Trab combines high quality materials with completely original construction, designed to be lightweight - safe in the knowledge that the lightest ski also has to be the most ‘constructed’. For example the core of the Maestro, the new grantour ski 201213 is based on 12 components with a structure of 14 different layers; fourteen elements, each with a different character and function, able to interact intelligently;

Anime in aramide / Aramid cores

L’aramide è la fibra sintetica ideale per ottenere il miglior rapporto tra resistenza, leggerezza, rigidità torsionale, costanza nelle prestazioni e durata nel tempo Aramid is the ideal synthetic fibre to obtain the best combination of resistance, lightweight, torsional rigidity, reliable performance and long-term durability

Ingredienti pregiati / Valuable ingredients

Sopra, alcuni componenti degli sci ‘made in Bormio’. La scelta accurata e la profonda conoscenza delle materie prime rappresentano il punto di partenza per arrivare all’eccellenza. Eccellenza Ski Trab Above some components of the skis ‘made in Bormio’. The careful choice and the thorough knowledge of raw materials represent the starting point for achieving excellence. Ski Trab excellence 4 THE ART OF SKIS | SKITRAB


14 Strati / 14 layers

Più lo sci è leggero e più la costruzione diviene complessa e ricca di soluzioni all’avanguardia. La tecnologia del leggero prevede ben 14 strati: è il segreto della qualità Ski Trab The lighter the skis are, the more complex the construction becomes, full of cutting-edge technical solutions. Our lightweight technology consists of as many as 14 layers: this is the secret of Ski Trab quality

maggioranza dei concorrenti, il peso dei race valtellinesi si attesterebbe a 600 grammi. Scendendo però a compromessi in termini di affidabilità e sciabilità. Compromessi inaccettabili a casa Trabucchi. Ecco spiegato perché 14 strati. Ecco perché i Race Aero World Cup pesano 700 grammi e sono le ‘armi’ da competizione più diffuse tra gli atleti. Ecco perché passano indenni dove altri cedono. Ecco perché Ski Trab si spinge al di là della semplice leggerezza.

Perché l’aramide? Il legno: materiale tradizionalmente caro a Ski Trab. Materiale utilizzato, in ben tre varianti, per Race Aero World Cup. Un amore, quello tra legno e famiglia Trabucchi, di lungo corso. Perché, allora, optare per anime in aramide? Proprio perché la ‘factory’ bormina conosce ogni segreto del legno e, pur amandolo, ne ammette i limiti. L’aramide, fibra sintetica di derivazione aeronautica, da un lato garantisce il miglior rapporto tra leggerezza, performance, costanza nelle prestazioni, rigidità torsionale e resistenza, dall’altro è immune dall’effetto memoria e dalla sensibilità all’umidità connaturati alle fibre naturali. Un passo avanti. Un’evoluzione senza rinnegare la tradizione.

Il modello non conta: è Ski Trab Esistono sci top e sci ‘base’, sci di prima e di seconda scelta, sci rifiniti con cura e sci low cost… Esistono, appunto. Ma non da Ski Trab. Ogni prodotto, per il solo fatto di essere ‘made in Bormio’, è come un figlio. Accudito, amato, coccolato. Inappuntabile. Planarità, chiusura del cap, flessione, rigidità torsionale, preparazione di lamine e solette: ogni aspetto è curato in modo maniacale. Non importa se si tratta di uno sci race o entry level. La qualità è la stessa. Scegliere Ski Trab significa optare per un prodotto che, tolto dalla rastrelliera, non necessita di alcun intervento di rifinitura; è già pronto a ogni sfida. Obbedendo a una filosofia produttiva basata sull’abbinamento di ricerca scientifica e cura artigianale per i dettagli. Nascono così le anime in composito alveolare in aramide, le punte e code Duo Tech, che consentono di accorciare le aste senza inficiare galleggiamento, flessione e direzionalità, le gabbie di carbonio HiBox e gli inserti ammortizzanti Attivo. La tecnologia sposa la creatività artigiana. Professionalità, ricerca, estro e creatività: anime Trab.

all this in just 900 g. Like the structure of an orchestra, under the direction of a sole conductor; Daniele Trabucchi, the designer of every Ski Trab creation, is an architect of lightness. If the Race Aero World Cup ski had a structure made up of just 6-7 layers like the majority of the competition, it would weigh just 600 g. This would however compromise the reliability and ease of use; unacceptable at casa Trabucchi. This explains the 14 layers, and the reason why the Race Aero World Cup skis weigh 700 g and are the most popular among competitive athletes. This is why they continue on undamaged where the others break down. This is why Ski Trab pushes beyond simple lightness.

Why Aramid? Wood: A traditional material important to Ski Trab. A material used in 3 different varieties for the Race Aero World Cup; a long term relationship as it were. Why then opt for an aramid core? For the very reason that the Bormio factory knows every secret of wood. And while they love it they have to admit its limitations. Aramid, a synthetic fibre originally used in aeronautical design on the one hand offers a better combination of lightness, performance, reliability, torsional rigidity and strength, and on the other is immune to the effect of memory and water damage that effect natural fibres. A step forward without renouncing tradition.

The model doesn’t count: it’s Ski Trab There are top of the line skis, and ‘basic’ skis. First and second choice skis, well finished skis and low cost skis, but not at Ski Trab. Every product, for the mere fact that it is ‘made in Bormio’ is like their child, loved and cared for. Faultless: The evenness of the surface, cap closure, flex, torsional rigidity, edges and base; each aspect of the product is looked after almost obsessively. It doesn’t matter if it is a race or entry level ski, the quality is the same. To choose Ski Trab is to choose a product that, when it comes off the rack doesn’t need any finishing touches; it is ready for any challenge, in accordance with the house philosophy based on combining scientific research with skilled workmanship. This philosophy leads to honeycomb compound cores made of aramid, Duo tech tips and tails which mean the ski can be shortened without compromising how the ski floats in deep snow, flex and direction, HiBox carbon cages and Attivo shock absorbing inserts. Technology combined with creative workmanship. Professionalism, research, flair and creativity; the soul of Ski Trab.

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The art of skis | Interview

Siamo presuntuosi ma preferiamo essere indipendenti Call us presumptuous but we prefer to be independent Adriano e Daniele Trabucchi guidano con passione e professionalità un’azienda che vuole rimanere a dimensione umana e nella quale dietro a ogni sci c’è un operaio ben preciso Adriano e Daniele Trabucchi, figli di Giacomo, il fondatore di Ski Trab. Classe ‘64 e ‘65, anni del boom economico. In città, un po’ meno in montagna, a Bormio, dove si lavorava sodo per sbarcare il lunario.

Adriano and Daniele Trabucchi run, with passion and professionalism, a company that wants to keep its human dimension, where behind every ski there is a specific worker.

Che ricordi avete di quei primi anni della vostra infanzia? Daniele: «Ricordi di bambini che vedevano l’azienda come un terreno di gioco. Il papà era sempre lì e noi tra i piedi, ogni tanto a combinare guai. Poi abbiamo cominciato con i primi lavoretti e, quasi senza accorgercene, ci siamo piano piano ritrovati dentro il meccanismo produttivo».

Adriano and Daniele Trabucchi, sons of Giacomo, the founder of Ski Trab were born respectively in 1964 and 65 - the years of the Italian economic boom, at least in the city; in small Alpine towns like Bormio it was a lot harder to make ends meet.

Adriano, tu hai studiato Economia e Commercio. Sapevi già che avresti lavorato in Ski Trab o avevi altri progetti? «Ero indeciso. Il titolo della mia tesi di laurea era ‘Strategie competitive nel mercato dello sci’, ma quando mi sono laureato ho voluto provare a rimanere a Milano. Avevo un piccolo appartamento in viale Padova, mi sono trovato un impiego da un commercialista: mi hanno messo a compilare libri contabili e ho capito che non era il mio mestiere». Quindi hai trasferito i tuoi studi e le tue conoscenze in azienda... «Mah, la nostra è un’azienda che nasce dalle esigenze tecniche, non dalle strategie di mercato. Sin dai tempi di papà Giacomo i prodotti nascevano dal basso, da esigenze semplici, a volte vere e proprie sfide nate da richieste di amici e compaesani. Le strategie, se mai ce ne sono state, sono sempre venute dopo». Daniele, sei tu l’anima tecnica dell’azienda, cosa puoi dire in proposito? «Sono d’accordo con Adriano. Io sono sempre stato un visionario, ben ancorato agli aspetti tecnici, ma svincolato da quelli commerciali. E su questo in realtà con Adriano ogni tanto discutiamo. Mi piace pensare in maniera trasversale, prendendo spunto da altri settori. Frequento le fiere più strane, da quelle tessili a quelle alimentari, per cercare di avere idee tecnologiche e innovative. Per trasferire le esperienze di altre menti e di altri campi nella produzione dei nostri sci. La struttura Hi-box dei nostri nuovi sci nasce ad esempio da una partnership con un’azienda tessile conosciuta a una fiera».

What memories do you have of your early childhood? Daniele: «Memories of children who saw the office and workshop as one big playground. Our dad was always there and we were always underfoot, every so often getting into trouble. Then we started doing little tasks here and there and almost without realising it we slowly found ourselves a part of the production process». Adriano, you studied Economics and Business. Did you know that you would one day work for Ski Trab or did you have other plans? «I wasn’t sure. The title of my university thesis was ‘Competitive strategies in the ski market’, but when I graduated I wanted to try and stay in Milan. I had a small flat in Viale Padova and found myself a job at an accountant’s office, but they had me filling out accounts ledgers and I soon realised that it wasn’t for me». So you transferred your skills and knowledge to the family business... «Well, ours is a company that responds to technical needs, not market strategies. Since dad’s time our products have been a result of simple requirements, sometimes even challenges from friends and locals. Any strategies, if indeed there have been any, have always come later». Daniele, you are the technical heart of the company, what do you have to say about this? «I agree with Adriano. I have always been a visionary, focusing on the technical aspects but not the business side, and it is this that Adriano and I argue most often about. I like to think in a broad way, taking inspiration from other sectors. I go to the most random trade shows, from textiles to food, to try and have innovative technological ideas; to transfer the ideas of other people and other

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Adriano e Daniele sugli sci in Val Viola Adriano and Daniele skiing in Val Viola 3 THE ART OF SKIS | SKITRAB

THE ART OF BOOTS | S.C.A.R.P.A.

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The art of skis | Interview

Illustrami meglio il concetto di sfida. «Significa prendere spunto da una specifica esigenza per porsi un traguardo tecnico di livello assoluto. Quando parte una sfida non penso ad altro, mi concentro su quella, su tutte le strategie utili per vincerla. Mi piace soprattutto innovare, più che seguire le strade altrui. Come ad esempio tanti anni fa, quando ho ideato i primi sci da pista sciancrati, in anticipo su tutte le grandi aziende. Poi ho addirittura realizzato un prototipo di sci a sciancratura variabile, con la coda che si allargava e si stringeva con due viti. È stato così anche per il Maestro, uno sci a ‘rocker attivo’, come lo chiamiamo noi, con le punte che non stanno lì rialzate ad aspettare la neve, ma si piegano solo se e quando serve. È una sfida anche tutto il settore del fondo che continuiamo a seguire, se devo essere sincero, con scarsa convenienza economica, ma con implicazioni tecniche di assoluto interesse». Altre sfide in vista? Daniele: «Il nostro nuovo attacco, nuovo per modo di dire, visto che lo stiamo sviluppando già da qualche anno. Ci siamo resi conto che l’interazione scarpone - attacco - sci è più importante di quanto si pensi. È un sistema, una catena di elementi che deve lavorare al meglio, eliminando vibrazioni, giochi e trasferendo gli impulsi dal piede alla neve nella maniera più diretta e prevedibile». Adriano, non avete mai pensato a partnership tecniche o commerciali? «No, è la nostra prerogativa. Saremo presuntuosi, ma preferiamo essere indipendenti, pensare con la nostra testa. È anche una questione di dimensioni, in realtà non vogliamo crescere troppo, ma mantenere più o meno lo status attuale. Mantenerlo bene, certo, essere sempre più competitivi e soddisfatti del nostro lavoro. Ci interessa anche continuare ad avere questo

fields to the production of our skis. The Hi-Box structure of our new skis, for example, comes from a partnership with a textile company who I first met at a trade show». Explain the concept of a challenge to me. «It means to take a cue from a specific requirement to give yourself a technical goal. When this happens I don’t think about anything else, I concentrate solely on that, and all the necessary strategies to achieve it. Above all I like to innovate rather than follow in the footsteps of others; like when, for example, years ago when I came up with the first waisted skis before all the big companies. Then I even made a prototype of a ski with a variable waist, with a tail that could be widened or narrowed with two screws. Again with the ‘Maestro’, a ski with an ‘active rocker’ as we call it, the tips are not raised, but bend only when needed. The cross country ski sector is also full of challenges, and we continue to work in it, even though admittedly with little financial motive, as it offers fascinating technical implications». Any more challenges on the horizon? Daniele: «Our ‘new’ binding, which we have been developing for the last few years. We realised that the interaction between the boot, binding and ski is more important than previously thought. It is a system, a chain of elements that needs to work better, eliminating vibrations, slacks and transferring impulses from the feet to the snow in the most direct and predictable way». Adriano, haven’t you ever thought about technical or commercial partnerships? «No, it is not the character of our company. Call us presumptuous but we prefer to be independent, and think for ourselves. It is also a question of dimensions, in all honesty we don’t want to grow too much, but more or less maintain our current

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Sotto Adriano e Daniele. Sullo sfondo la Cima Piazzi. Nella pagina accanto a sinistra Daniele, a destra Adriano con Martin Anthamatten Below, Adriano and Daniele with the background of the Piazzi Peak , on the previous page: on the left Daniele, on the right Adriano and Martin Anthamatten.

rapporto diretto con i nostri 20 collaboratori che ringrazio per il supporto e per la pazienza. Se fossero di più diventerebbero numeri. In questo modo ognuno di loro ha un rapporto diretto con la produzione, che segue a rotazione in ogni fase. Ogni sci è anche un po’ frutto del suo lavoro ed è tutto certificato dal codice individuale impresso sulle aste. È una questione di responsabilizzazione, ma anche di soddisfazione personale, unita al fatto che la maggior parte dei nostri dipendenti sono anche scialpinisti e quegli sci li usano e li testano personalmente».

status. Obviously maintain it well, being ever more competitive and satisfied in our work. We are also interested in continuing the direct relationship with our 20 employees, who I would like to take the opportunity to thank for their support and patience. If there were more of them they would become numbers. In this way everyone has a direct link with production, which they follow by turns in every phase. Every ski is partly fruit of their labour, and is certified by the individual code printed on the shaft. It comes down to responsibility, as well as personal satisfaction, and the fact that most of our employees are also touring skiers who personally use and test our equipment for themselves.»

E poi c’è Bormio, immagino... «Esatto, non vogliamo andarcene da qui. Ci sono le nostre radici, gli stessi motivi per cui la Ski Trab è nata a Bormio sono validi ancora adesso. Anche se è difficile, Bormio è una località un po’ esclusiva e tutto è più complicato e costoso. Ma qui nella pausa pranzo usciamo e proviamo gli sci, o semplicemente ci teniamo in allenamento».

And then there is Bormio... «Exactly, we don’t want to leave. Our roots are here, the same reasons that Skitrab was founded in Bormio are still valid now, even if it is difficult; Bormio is an exclusive area, and things can be complicated and expensive. But on our lunch break we use and try out our skis, or simply go to keep fit».

Siete entrambi maestri di sci e appassionati scialpinisti. Quanto conta nello sviluppo del prodotto? Daniele: «È importante, ma non fondamentale. Abbiamo ottimi testatori, che sono anche amici e lavorano per noi dandoci tutti i feedback necessari. Se però parliamo di passione, ogni volta che studio una soluzione innovativa non vedo l’ora di provarla sulla neve».

You are both ski instructors and ski touring enthusiasts. How much does this count in developing your product? Daniele: «It is important, but not fundamental. We have excellent testers, who are also our friends, and who work for us giving all necessary feedback; although obviously every time I design a new innovation I can’t wait to try it out on the snow.»

Tutto, o quasi, come ai tempi di papà Giacomo, viene da pensare. Gli sci per sé e per gli amici, la gratitudine di chi li usa o ci vince le gare, gli stessi occhi che brillano quando parlano delle loro ‘sfide’, la casa attaccata all’azienda, le mogli che sopportano il lavoro-passione. E la prossima generazione? Chissà...

It all makes you think, skis made for themselves and for their friends, the gratitude of those who use them or who win races with them, their eyes that light up when they talk about their ‘challenges’, the family home on top of the offices, the wives who put up with their work/passion - just like in Giacomo’s time. And the next generation? Who knows...

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The art of skis | history

Da mobilieri a specialisti dello sci from furniture makers to specialized ski designers Giacomo Trabucchi ha iniziato costruendo serramenti e mobili per poi trasformarsi in un abile artigiano dell’attrezzatura invernale. Passione, innovazione e tecnologia sono alla base di tanti successi, continuati con l’ingresso dei figli Adriano e Daniele. E con l’aiuto di tanti campioni, da Adriano Greco a Marco Confortola Raccontare la storia di Ski Trab significa raccontare una vicenda di uomini Giacomo Trabucchi began building doors and furniture before becoming a e di montagne. Le montagne sono quelle di Bormio e gli uomini, anzi talented maker of winter sports equipment. Passion, innovation and technology il primo uomo, il protagonista, è Giacomo Trabucchi, di professione are at the root of Ski Trab’s many successes, continued by his sons Adriano falegname. Di quelli che ‘C’era una volta un pezzo di legno…’. Sì, la storia and Daniele, as well as the help of champions from Adriano Greco to Marco è anche un po’ una favola. Per Giacomo c’erano una volta i serramenti e Confortola. i mobili, soprattutto le cucine. Le costruiva su misura per le vecchie case di Bormio, poi però arrivarono quelle già fatte, le future componibili, più To tell the story of Ski Trab is to tell a tale of men and mountains. The facili, più economiche. Il lavoro di falegname prese in parte la piega della mountains are those around Bormio, and the men, or rather the first man, vendita di prodotti altrui, remunerativo ma di poca soddisfazione. the protagonist, is Giacomo Trabucchi, a carpenter by trade. A story that Nel 1946 Giacomo, diciassettenne, aveva già costruito il suo primo paio di could begin with ’Once upon a time there was a piece of wood...’ - in a sci, per lui e per i tre fratelli, impegnati nelle gare di salto. Un paio di sci che way a kind of fairy tale. Once upon a time for Giacomo there were doors si aggiungeva a quello, unico, che i quattro dovevano passarsi velocemente and furniture, especially kitchens. He made them to measure for the old tra un salto e l’altro. Fu così che il passaggio dalle cucine agli sci divenne houses around Bormio, but then new pre-fabricated versions began to arrive, quasi naturale, prima con i legni di hickory studiati insieme al campione flat pack furniture, easy to assemble, cheaper. Carpenters began selling italiano di salto e poi, nell’inverno ‘53-’54, con quelli da discesa. Una sfida, readymade furniture made by others, which was profitable but not very più interessante dell’attività di mobiliere ormai consolidata e con poche satisfying. In 1946 Giacomo, aged seventeen, had already made his first pair of skis, prospettive di crescita. Giacomo era amico del fondatore della storica Scuola di sci Pirovano. for himself and his three brothers who would take part in ski jumping Con lui accompagnava i clienti a sciare e fu proprio il ‘Piro’ a suggerirgli competitions. A second pair of skis that he and his brothers would share, di costruire le prime cento paia di sci in frassino da discesa per noleggiarli and pass between each other between one jump and the next. This meant nell’albergo che gestiva a Cervinia. Giacomo passò l’autunno nella cantina di that the move from making kitchens to making skis was an almost natural casa, quella in cui abita ancora oggi, a progression - first hickory wood costruire quegli sci, pronti a dicembre skis for jumping designed together with the Italian ski jump champion, per un inverno sfortunatamente senza neve. Ma l’attività era ormai then in the winter of ‘53-‘54, to avviata e gli sci di Giacomo erano Alpine skis; a new challenge, more fatti bene, molti atleti vincevano le interesting than selling furniture which was by now an established gare, mentre con le cucine non si industry with few growth prospects. vinceva niente. A scanso di equivoci però volle mantenere per un po’ la Giacomo was friend with the dicitura ‘Falegnameria Trabucchi founder of the historic Pirovano Ski School. He would accompany him Sci, mobili e slitte’. skiing with clients, and it was he Giacomo e i suoi amici erano gente ‘tosta’, che andava in montagna estate who suggested making the first 100 pairs of Alpine skis in ash in order e inverno. I primi sci erano destinati to rent them out at the hotel he ran a loro, collaudatori e testimonial ante litteram della neonata azienda. Come in Cervinia. Giacomo spent the ad esempio Giuseppe Praolini, classe autumn in the cellar under the house Nel 1962 Giacomo costruisce lo stabilimento dove oggi c’è la sede SKI TRAB where he still lives today, making skis, 1939, ‘Bepino’ per gli amici, che in In 1962 Giacomo built the factory where there are, still today, the SKI TRAB ready for a winter that unfortunately quegli anni aveva come molti l’hobby premises 10 THE ART OF SKIS | SKITRAB


Mamma Ausilia con Adriano e Daniele ai primi passi sugli sci Adriano and Daniele’s first steps on the snow with mum Ausilia

Continua alla pagina seguente To be continued on next page

Un po’ di storia - A bit of history 1940 MOD. BORMIO: Sci completamente in legno massiccio The first skis made entirely in solid wood 1948 Giacomo produce in cantina i primi sci per lui e i suoi fratelli Giacomo made his first pair of skis for himself and his brothers in the cellar

1940

1950 MOD. OKEY: Primi sci con le lamine in acciaio avvitate The first skis with screwed steel edges

1956 Giacomo registra ufficialmente la sua attività: produzione di sci e slitte Giacomo officially registered his business: production of skis and sledges

1950

1960 MOD. FIBERGLASS: Si inizia a utilizzare la fibra di vetro Fibreglass started to be used

Anni di trasformazioni anche nell’industria dello sci: i compositi, le lamine incassate e i nuovi materiali plastici Years of transformations also in the ski industry: compounds, rabbeted edges and the new plastic materials

1960 11 THE ART OF SKIS | SKITRAB

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The art of skis | history A sinistra l’interno della fabbrica, a destra Giacomo e il figlio Daniele con alcune anime di sci On the left inside the factory, on the right Giacomo together with his son Daniele with some ski cores

del contrabbando. Erano tempi duri e lo si faceva per sopravvivere. Era duro anche attraversare la frontiera con la Svizzera in pieno inverno con 35 chili di ‘bricola’ (lo zaino), qualcosa in più quando c’era il caffè. Bepino usava gli sci del suo amico Giacomo e li usava soprattutto di notte, fidandosi della sua abilità e di quei legni che dovevano per forza essere affidabili. In salita non aveva pelli di foca, ma semplici cordini arrotolati e la pipì sulla soletta era lo stratagemma dell’epoca per fare più presa sulla neve. L’azienda nel frattempo cresceva, Giacomo ideava il logo, derivato semplicemente dal soprannome ‘tre buchi’ dato dagli amici: un disco di legno, tre buchi col trapano e via. La tecnologia era quello che era, chiusa all’inizio dalle montagne di Bormio. Ma Giacomo era un visionario e uno sperimentatore e con diversi stratagemmi riuscì a visitare le più importanti fabbriche di sci dell’epoca. Era anche un osservatore con una memoria fotografica strepitosa e, accompagnando un amico campione di sci in una famosa azienda, con indifferenza si intrufolò nel reparto produzione. Vide una macchina moderna e innovativa che poteva fare al caso suo, le girò attorno, la osservò per qualche minuto, poi tornò a casa e la costruì uguale. I primi sci da scialpinismo arrivarono nel 1961, con la partecipazione di Giacomo al Rally del Monte Bianco. Erano gli ‘Stelvio’, costruiti in duralluminio per soddisfare le prime esigenze di leggerezza. L’attacco era una rudimentale evoluzione di quello dell’epoca, costruito in casa con le molle di un letto e la sciolina da fondo faceva da colla per le pelli di foca. In seguito cominciarono a bazzicare la fabbrica Adriano e Daniele, i figli di Giacomo, prima utilizzando il capannone come teatro di gioco e poi aiutando il papà in piccoli lavoretti. Come quando negli anni ‘70 lo accompagnavano in giro per il Nord Italia a rilevare i macchinari delle aziende di sci in fallimento. Oppure quando erano messi a dura prova dall’altezza del bancone dove montavano i ‘formaggini’ Marker. Oppure all’opera sulla macchina per fare le canaline degli sci costruita dal papà con l’albero recuperato da un aereo americano caduto in Valle delle Mine. Per finire col ‘segreto’ di Daniele, che smontò i tubi di un carrello per fare asciugare i legni e si costruì un fucile di precisione per la caccia alle pantegane. Daniele l’anima tecnica e Adriano quella commerciale di Ski Trab. Furono loro a prendere in mano l’azienda nei primi anni Novanta, seguendo il solco scavato con mano decisa da Giacomo. L’ingresso dei rampolli di seconda generazione coincise anche con l’evoluzione della ricerca tecnica, della leggerezza prima di tutto. In

lacked snow. But the business was now well underway, and Giacomo’s skis were well made, many athletes won races with them, and selling kitchens didn’t win any prizes. Cautiously however, he maintained the name of is workshop as ‘Trabucchi Carpentry - skis, furniture and sledges’. Giacomo and his friends were tough; they would go into the mountains summer and winter. The first skis were for them, the first testers and spokespersons of the new company. A good example is Giuseppe Praolini, born 1939, ‘Bepino’ to his friends, whose hobby, like many at the time, was smuggling; they were difficult times and people did it to survive. It was difficult to cross the Swiss border in the middle of winter carrying a backpack weighing 35 kilos, sometimes more when there was coffee. Bepino used Giacomo’s skis, especially at night, trusting his skill and the skis - which had to be reliable. In ascent he didn’t have skins, but simply ropes wrapped around the ski, urinating on the base was the technique used at the time to give the skis more purchase on the snow. In the meantime the business was growing; Giacomo came up with a logo, taken from his nickname ‘tre buchi’ (literally ‘three holes’) - a wooden disc with 3 holes drilled in it. Technology was what it was, the latest developments not available in places like Bormio; but Giacomo was a visionary who liked to experiment and he managed to visit the most important ski factories at the time. He was also very observant, with an excellent photographic memory, and once when visiting a famous ski factory with a friend of his who was also a champion skier, he nonchalantly managed to sneak in to the workshop. He saw a modern, innovative machine which would help him in his work, walked around it examining it closely for a few minutes, then went home and built one exactly the same. The first Touring skis arrived in 1961, with Giacomo taking part in the Monte Blanc Rally using ‘Stelvio’ skis, made in duralumin to be more lightweight. The binding was a rudimentary version of those used at the time, made at home with bedsprings, and cross country ski wax was used as glue for the skins. Soon Adriano and Daniele, Giacomo’s sons, began to hang around the workshop, first using it as a playroom, then helping their father with little tasks. Like in the 1970s when they accompanied him on a trip around Northern Italy to collect machines from bankrupt ski factories; or when they were given the hard task of fixing the first Marker bindings, the famous ‘formaggini’, onto the skis. Or at the machine, made by their father with the shaft taken from an American aeroplane which had crashed in the Mine

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Sotto Giacomo durante la piegatura delle lamine negli ultimi anni ‘60 Below Giacomo while he was bending the cores in the late 60s.

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Un po’ di storia - A bit of history 1970 MOD. IL FUORIPISTA: Primo sci pensato per lo scialpinismo The first skis conceived for ski-touring

1980 MOD. EXPLORER: Lo sci da scialpinismo diventa più corto e largo Touring skis became shorter and wider

1990 MOD. PIUMA: La leggerezza è un obiettivo di produzione Lightweight was a production goal

ndustria assate e i plastici n the ski ges and materials

Le prime esperienze nello scialpinismo con i precursori di questo sport: le guide alpine della 'Folgore di Bormio' The first experiences in ski-touring with the forerunners of this sport: the ‘Folgore’ Alpine guides of Bormio

1970

1990 H. Kammerlander scende il Nanga Parbat con un paio di sci Piuma H. Kammerlander made the first ski descent of Nanga Parbat with a pair of Piuma skis

Adriano e Daniele finiscono gli studi e diventano maestri di sci Adriano and Daniele ended their studies and became ski instructors

1980

1990 13 THE ART OF SKIS | SKITRAB


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un’epoca in cui l’attrezzatura da scialpinismo era omologata a uno standard di peso che poco si discostava da quello della pista, nel mondo nascevano due storie parallele: quella di Ski Trab e quella di Fritz Barthel, inventore dell’attacchino Dynafit. Il principale anello di congiunzione fu ai tempi Adriano Greco, forte scialpinista valtellinese e, soprattutto, anima dello sci club Alta Valtellina. Fu Greco a rivolgersi ai giovani Trabucchi per suggerire di indirizzare i loro sforzi verso la leggerezza, spinto da esigenze personali, ma soprattutto dalla volontà di far crescere il vivaio di giovani atleti dello sci club. Erano gli albori dello scialpinismo agonistico, le gare in Italia erano poche e ancora con la vecchia formula dei rally. Una passione travolgente per tutti quella di Greco, che accompagnava i ragazzini in Francia a gareggiare e poi si dannava per trovare sponsor e migliorare l’attrezzatura. Non solo: alcuni dei ragazzi dello sci club andarono addirittura a lavorare in Ski Trab. Greco formò poi con Fabio Meraldi una delle più forti coppie della storia dello scialpinismo e fu con Fabio che, ottenuti i primi Trab Piuma, bussò alla porta di casa di Fritz Barthel per avere anche i primi attacchini. La storia agonistica di Ski Trab è cosa dei nostri giorni, fatta di successi come nessun’altra azienda. Gli atleti che usano i Race Aero Worldcup sono la netta maggioranza, con un’internazionalità che altro non è che l’esplosione di quel piccolo nucleo bormino. Se per le valtellinesi Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini (pilastri della storia agonistica di Ski Trab) si è trattato di una scelta naturale, non è così per gli atleti stranieri, senza alcun vincolo territoriale o di convenienza. Se parlate ad esempio con lo svizzero Martin Anthamatten vi dirà che la sua scelta è dettata dal fatto che in discesa i Trab sono i più affidabili e questo significa poter dare tutto senza paura di rotture. Florent Troillet pone l’accento sull’ambiente familiare, sul fatto che parlare con Adriano, col capo, è nello stesso tempo parlare con un tecnico e con un amico. La fuoriclasse francese Laetitia Roux usa solo due parole: «Simply the best». Ma c’è un’altra persona che in qualche modo ha fatto la storia recente di A sinistra Giuseppe Praolini e Giacomo Trabucchi scherzano ricordando le prime imprese scialpinistiche, in basso Adriano Trabucchi all’interno dell’azienda Giuseppe Praolini and Giacomo joking while remembering the first ski-touring exploits, below Adriano Trubucchi in the factory

Valley, making grooves for the skis. And lastly Daniele’s ‘secret’, dismantling the tubes of a cart to dry out the wood and build a shotgun for hunting sewer rats. Daniele represents the technical side of Ski Trab, and Adriano the business side. They took over the company in the early 1990s, following the path laid by Giacomo. The handing over of the reigns to the second generation coincided with the evolution in technical research, and the focus on lack of weight. At a time when ski touring equipment was similar in weight to Alpine skiing equipment, two parallel stories began, belonging to Ski Trab, and to Fritz Barthel, inventor of the Dynafit binding. The first link in the chain was Adriano Greco, a very good ski tourer from Valtellina, and the heart and soul of the Alta Valtellina Ski Club. It was Greco who suggested to Trabucchi to make the equipment lighter, not only for personal reasons, but also to encourage young athletes from the ski club. Competitive ski touring was still in its infancy, there were very few races in Italy, and those that did exist were still in the old rally formula. Greco’s passion for the sport was such that he would accompany the children to France for races, would look everywhere for sponsors, and try anything to improve the equipment. Some of the ski club members even went on to work for Ski Trab. At the time Greco and Fabio Meraldi were one of the best pairs in the history of Ski touring, and it was Meraldi who, when he got hold of the first Piuma skis, went to Fritz Barthel for his first bindings. Ski Trab’s record in races and competitions is second to none. The vast majority of athletes use the Race Aero World Cup ski – meaning athletes from all over the world use skis from the little Bormio based factory. If for local athletes like Francesca Martinelli and Roberta Pedranzini (two pillars of Ski Trab’s competitive success) the choice was a natural one, this is not the case for the many foreign athletes that use their equipment, not bound by territorial ties or convenience. If for example you talk to the Swiss Martin Anthamatten, he will tell you that his choice was down to the fact that Ski Trab skis are more reliable in descent, meaning he can give the maximum performance without having to worry about breakages. Florent Troillet mentions the familiar nature of the business, and the fact that talking to Adriano, the boss, is like talking at the same time to a technician and a friend. The excellent skier Laetitia Roux uses three simple words: ‘simply the best’. But there is one more person

Un po’ di storia - A bit of history

2000 MOD. PIUMA RACE AERO: L’introduzione dell’alveolare Honeycomb cores were introduced

2005 MOD. DUO SINTESI Rivoluzione: doppia punta e taglio in coda Revolutionary new design ‘double tip and cut tail’

2012 MOD. MAESTRO Il precursore di una nuova era Forerunner of a new era

Ski Trab diventa lo sci più usato e vincente nel mondo dello scialpinismo Ski Trab became the most used and winning skis in the ski-touring world

Gli sci di Bormio oggi sono venduti e apprezzati in tutto il mondo The skis made in Bormio are now sold and appreciated all over the world

L’esperienza nel leggero porta all’introduzione dell’aramide: materiale più stabile e duraturo The experience with lightweight skis led to the introduction of aramid: a material which is more durable and stable than wood

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The art of skis | history

Pedranzini e Martinelli al Tour du Rutor 2012 Pedranzini and Martinelli during Tour du Rutor 2012

Ski Trab, non tanto nell’agonismo, ma nello sci ripido. E l’ha fatta anche perché in fabbrica ci ha lavorato per circa 15 anni, come tuttofare, dice lui. È Marco Confortola, guida alpina, maestro di sci, alpinista ‘himalayano’ di Valfurva. Lui gli sci li conosce da dentro, non solo da fuori. Le sue discese

who has also contributed to the Ski Trab success story, not in competitions, but in steep skiing, someone who worked in the factory for 15 years doing odd jobs. Marco Confortola, Alpine guide, ski instructor, ‘Himalayan’ mountaineer from Valfurva. He knows skiing inside out. His quick descents

Da sempre una grande collaborazione con gli atleti della squadra nazionale There has always been a great cooperation with the National team athletes

Roberta Pedranzini e Francesca Martinelli Roberta Pedranzini and Francesca Martinelli 16 THE ART OF SKIS | SKITRAB


Nelle foto: in alto a sinistra Adriano Greco e gli sci con cui ha vinto tutto quello che c’era vincere , a destra Laetitia Roux, sotto Marco Confortola sul ghiaccio della nord dell’Ortles In the photos: top-left Adriano Greco with his skis on which he has won everything there is to win in ski-touring, on the right, Laetitia Roux, below Marco Confortola on the ice of the Ortles north face

ripide sono frutto di un’interazione con l’attrezzatura che pochi possono vantare. Un’interazione anche con gli uomini di Ski Trab, i suo colleghi di lavoro. È a lui che chiediamo di concludere questa storia di uomini e montagne con una definizione dei tre attori principali. Giacomo: «l’artista». Adriano: «il dottore». Daniele: «la testa fine».

are a result of an interaction with the equipment that very few can boast of; an interaction also with the Ski Trab men, his colleagues. And it is he who concludes this history of men and mountains with his definition of the three main protagonists: Giacomo ‘the artist’, Adriano ‘the doctor’, Daniele ‘the ideas man’.

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COLLEZIONE

2012/2013 1- CHICCO PEDRINI Sintesi : wood core - carbon glass torsion box - radius 20.6 sidecut 105/102/74/89 - weight gr. 1.164- surface cm2 1.290 2 - MARTIN ANTHAMATTEN Stelvio XL: aramide core - carbon glass torsion box - radius 19.5 - sidecut 125/123/90/112- weight gr. 1.370 - surface cm2 1.721 3 - LORENZO HOLZKNECHT

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Polvere: aramide core - carbon glass torsion box - radius 19.9 - sidecut 123/121/88/109 - weight gr. 1.360 - surface cm2 1.668 4 - LAETITIA ROUX Freerando: wood core carbon glass- torsion box - radius 20.5 - sidecut 112/110/79/96 - weight gr. 1.220- surface cm2 1.444 5 - LUCA FAIFER Race Aero: aramide core - carbon torsion box radius 23.5 - sidecut 96/92/65/78 - weight gr. 820surface cm2 1.184 6 - ADRIANO GRECO Maestro: aramide core - Hibox Tech. - radius 19,1 - sidecut 107/76,5/94 - weight gr. 870 - surface cm2 1.396 7 - MICHELE BOSCACCI Volare: aramide core - carbon glass torsion box - Radius 25,4 - sidecut 129/127/100/116 - weight gr. 1.410 - surface cm2 1.761 8 - FRANCESCA MARTINELLI Ripido: aramide core - Hi-box Tech. - radius 19,9 sidecut 123/121/88/109 - weight gr. 1.320 - surface cm2 1.668 9 - ROBERTA PEDRANZINI Freerando Light: aramide core - carbon glass torsion box-radius 20,5 - sidecut 112/110/79/96 weight gr. 1.140- surface cm2 1.444 10 - ELISA COMPAGNONI Race Aero World Cup: aramide core - carbon torsion box - radius 23.5 - sidecut 96/92/65/78 weight gr. 720 - surface cm2 1.184 11 - FLORENT TROILLET Tourando XL: wood core - glass power cup - radius 19,7 - sidecut 113/110/80/99 - weight gr. 1.230 - surface cm2 1.423

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The art of skis | People

GENERAZIONE TRAB Trab Generation Dietro ogni prodotto Ski Trab ci sono passione, cura certosina per i dettagli e ricerca scientifica. Ci sono, soprattutto, uomini e donne che hanno fatto del ‘made in Bormio’ uno stile di vita, abbinando l’abilità artigiana di un tempo alla tecnologia moderna Sognare, immaginare, disegnare, prototipare, testare, produrre, rifinire e consegnare: ecco la ‘filiera’ di ogni prodotto Ski Trab. Dietro ciascuna di queste fasi ci sono menti che s’illuminano, mani che agiscono, occhi che osservano, macchinari che eseguono. Ci sono gli ultimi ritrovati della tecnologia manifatturiera abbinati alla manualità artigiana di un tempo. Modernità e tradizione. Ci sono, soprattutto, uomini e donne che hanno fatto del ‘made in Bormio’ uno stile di vita. Che si riconoscono nei valori dell’azienda in cui operano. Sposando passione, cura certosina per i dettagli e dedizione. Andiamo a conoscere gli uomini Ski Trab e i contesti in cui agiscono.

Behind every Ski Trab product is passion, attention to detail and scientific research. Above all there are men and women who have made ‘made in Bormio’ a lifestyle, combining traditional skilled craftsmanship with modern technology. Imagine, invent, design, prototype, test, produce, finish and deliver; this is the Ski Trab production process for every product. Behind every phase there are minds working furiously, hands at work, eyes that observe, machines that produce. There is the latest manufacturing technology combined with traditional skilled craftsmanship. Modernity and tradition. Above all there are men and women who have made ‘made in Bormio’ a lifestyle, who recognise themselves in the values of the company they work for, combining passion, attention to detail and dedication.

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Ricerca & sviluppo

Research & development

1- Matteo alla progettazione di uno stampo prototipo

1 - Matteo working on a prototype mould

2- Daniele durante un test di strappo delle viti

2 - Daniele during a screw tear-out test

3- Gli stampi prototipo in alluminio vengono sviluppati e prodotti internamente

3-A luminium prototype moulds are developed and produced internally

4- Ogni sci viene analizzato in fase di ricerca e sviluppo e a campione anche dopo la produzione. Nel dettaglio, il controllo della rigiditĂ torsionale

4 - Every ski is analysed in the R&D phase and random checks are carried out even post production. In detail, checking torsional rigidity

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The art of skis | People

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Lavorazione materie prime

Processing raw materials

1 - Luisa al controllo qualità delle anime

1 - Luisa quality checking the cores

2 - Ugo alla sagomatura delle anime in legno: un’operazione apparentemente ordinaria, che necessita in realtà di precisione e risorse tecnologiche moderne

2 - Ugo cutting out the wood cores; a seemingly simple operation which in reality requires precision and modern technological resources

3 - Il legno può variare da tronco a tronco. Andrea durante la fase di selezione

3-W ood can vary from trunk to trunk, Andrea during the selection process

4 - Durata e resistenza di uno sci dipendono anche dalla qualità e durezza della soletta. Alex al taglio delle solette sinterizzate

4 - The life and resistance of a ski depend on the quality and wear resistance of the base. Alex cutting out sintered bases

5 - Il carbonio è sempre più utilizzato nella tecnologia del leggero. Matteo alle prese con il controllo

5 - Carbon is used more and more frequently in lightweight technology. Matteo at the controls

6 - L’intero sviluppo grafico viene realizzato internamente: studio, stampa, sublimazione e taglio delle serigrafie sono ‘made in Bormio’. Federico durante il controllo inchiostri

6 - The graphics are designed and made internally; design, print, sublimation, and cut outs are ‘made in Bormio’. Federico checking the ink

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Assemblaggio 1 - Un momento chiave: la manualità diventa sapienza, l’esperienza sposa l’attenzione. Luca in azione al tavolo di assemblaggio 2 - Una fase da non sottovalutare: la manutenzione è alla base della qualità del risultato finale. Bigno durante la pulizia dello stampo dopo l’estrazione dell’asta 3 - Manuel allo stampaggio. Lo sci necessita di macchinari costruiti appositamente. Un settore dove predominano la tecnologia tedesca e austriaca

Assemby 1 - A key moment: A mastery of manual skill, experience combined with attention to detail. Luca at the assembly table 2 - A phase that is not to be underestimated. Maintenance is the basis of the quality of the final product. Bigno cleaning the mould after the ski has been extracted. 3-M anuel at the printer. Skis require specially built machines, a sector dominated by Austrian and German technology

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The art of skis | People 2

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Finitura 1 -La lavorazione di lamine e solette necessita di tecnologia, metodo e competenza. Doti che fanno la differenza tanto in fabbrica quanto sulla neve. Nella foto Gianluca 2 -Dunga durante la microincisione della soletta. Lavorazione fondamentale per migliorare le prestazioni dello sci 3 - Controllo qualitĂ . Davide monitora caratteristiche, passaggi produttivi e responsabili di reparto di ogni singola asta 4 - Confezionamento. Ogni sci può essere maneggiato senza estrarlo dalla plastica protettiva. Una garanzia di qualitĂ

Finishing 1 - The processing of the edges and bases requires technology, technique and ability. Skills that are as important in the factory as on the snow. In the photo Gianluca. 2 - Dunga during the microgrinding of the base. A fundamental process to improve the performance of the ski 3 - Quality control. Davide monitors the characteristics, production stages and line managers for every single ski 4 - Packaging. Every ski can be handled without taking it out of the protective plastic. A guarantee of quality

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Logistica e servizio clienti

Logistics and customer service

1 - Paolo alle spedizioni

1 - Paolo sending material

2 - L’assistenza al negoziante, la gestione del magazzino, i riassortimenti e la logistica sono aspetti fondamentali in un’azienda moderna. L’anima di tutto questo è Roberto

2 - Assistance on the shop floor, management of the storeroom, restocking and logistics are important aspects of a modern company. Roberto covers all of this

3 - Sci in magazzino

3 - Skis in the storeroom

4 - Sara, maestra di sci, al servizio clienti

4 - Sara, a ski instructor, helping customers

5 - Cinzia, addetta al marketing, in compagnia degli atleti Ski Trab Martin Anthamatten, Florent Troillet e Laetitia Roux

5 - Cinzia, marketing manager, with Ski Trab athletes Martin Anthamatten, Florent Troillet and Laetitia Roux

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Attivo Shock Absorber Maestro beneficia di un innovativo design della punta e dei profili laterali Attivo Shock Absorber. Questi ultimi, oltre alle funzioni ammortizzante e di assorbimento delle vibrazioni, hanno il compito di proteggere lo spigolo superiore delle aste. L’inedito puntale porta in dote la sede dedicata al nuovo e brevettato gancio per le pelli The Maestro has a revolutionary new tip and lateral profile design: Attivo Shock Absorber. This absorb vibrations and shocks beside protecting the top ski edge. The ski also has a new and intuitive skin release system, even easier to use in any snow or weather conditions


Maestro | The art of skis

Il precursore The Forerunner Non si cura delle mode ma le detta. Abbina tecnologia della leggerezza, flessione progressiva e struttura a 14 strati. È Maestro, il nuovo grantour Ski Trab. Porta al debutto un’inedita gabbia in carbonio e innovativi inserti ammortizzanti In ogni ambito, in ogni epoca, presso ogni civiltà, la storia registra un momento, un istante, un punto di svolta rispetto alla consuetudine. Un lampo che cambia il modo di avvicinarsi, d’interpretare, di vivere una determinata dimensione. Maestro, nella storia della produzione Ski Trab e in generale degli sci grantour, rappresenta quel cambiamento. Attingendo a tecnologie cardine per la ‘factory’ bormina quali la struttura a 14 strati e l’architettura del leggero, si spinge oltre, introducendo concetti inediti come la flessibilità progressiva, gli inserti Attivo e la gabbia in carbonio HiBox.

La flessione progressiva La struttura a 14 strati e l’anima in composito alveolare in aramide adottate da Maestro attingono all’esperienza degli sci da gara Race Aero World Cup. Soluzioni che consentono ai grantour valtellinesi, novità 2012-2013, di risultare oltre 100 grammi più leggeri rispetto ai precedenti Duo Sint Aero, attestandosi a 950 grammi nella misura 171 cm. La lotta al peso è però soltanto l’avvisaglia della ventata di rinnovamento introdotta da Maestro. Legata, in primis, al concetto di flessibilità progressiva; ovvero la differenziazione della risposta elastica in funzione delle diverse aree dell’attrezzo. Beneficiando così di una punta particolarmente morbida e fluida nelle reazioni, a tutto vantaggio della sciabilità e del galleggiamento in neve profonda. Ottenendo gli stessi, quando non superiori, effetti della curvatura rocker, ma senza i risvolti negativi che questa porta con sé. Basti pensare, ad esempio, alla

It doesn’t follow trends, it makes them. Combining technology with lightness, progressive flexion and a 14-layer structure, the Maestro is the new Ski Trab grantour. It is debuting a brand new carbon cage and innovative shock absorbing inserts. Throughout history certain defining moments have changed the way we see and do things. Maestro, in the history of Ski Trab production, and for grantour skis in general, has done just that. Drawing on cornerstone technologies for the Bormio based factory like the 14-layer structure and lightweight construction, it goes even further, introducing new concepts like progressive flexibility, Attivo inserts, and the HiBox carbon cage.

Progressive flexion The 14-layer structure and the aramid honeycomb compound core used for the Maestro draw on the experience gained in producing the Race Aero World Cup, allowing the Valtellinese grantour skis, season 2012-13, to be over 100 g lighter than their predecessor Duo Sint Aero, weighing 950 g for the 171 cm ski. The reduction in weight is only the first of many innovations introduced with the Maestro. Most important is the concept of progressive flexibility, or the differentiation of the elastic response in different areas of the ski; thus benefitting from soft fluid reactions of the tip, improving ease of skiing and floating in deep snow. It also obtains the same, if not better, effects as

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The art of skis | Maestro

COde Duo Tech / Duo Tech Tails Le code Ski Trab agevolano portanza e inversione degli spigoli. La conformazione Duo garantisce flessione in curva e allo stesso tempo stabilità e rigore direzionale in velocità Ski Trab tails facilitate lift and edge inversion. The Duo structure guarantees flexibility on turning and stability and precise steering when skiing fast

ridotta superficie di contatto, alla carenza di stabilità e al limitato feeling in inserimento. Problematiche sconosciute a Maestro. Che non segue le mode del momento. Anzi, le supera grazie a una raffinatezza strutturale cui i concorrenti devono ancora approdare. Ricercatezza costruttiva alla quale si affianca l’evoluzione dell’ormai iconica conformazione Duo Tech che conferma le ‘pinne’ di coda, garanti di galleggiamento, flessione in curva e direzionalità in velocità, modificando al contempo la punta, cui è dedicato un inedito aggancio rapido per le pelli.

the rocker curve, but without the negative implications like the reduced contact surface, lack of stability and limited feeling when going into a turn. These problems disappear with the Maestro, which doesn’t follow trends - it makes them thanks to a refined structure that any competitor has yet to match. This exclusive construction design is teamed with the iconic Duo Tech shape with tail ‘fins’, guaranteed to float, flex in a turn and keep direction at speed, and a modified tip with a brand new quick fastener for skins.

HiBox e Attivo

HiBox and Attivo

Una gabbia in carbonio a trama particolarmente sottile che avvolge internamente la struttura dello sci, conferendogli una rigidità torsionale decisamente superiore, fino al 46 per cento, rispetto a prodotti d’analoga estrazione privi di tale tecnologia. È HiBox, innovazione al debutto con Maestro in grado d’influenzare la risposta in torsione dell’attrezzo senza inficiarne la flessione. Uno dei principali plus tecnologici appannaggio dell’inedito grantour Ski Trab, al pari del sistema d’ammortizzazione Attivo. Quest’ultimo prevede inserti polimerici collocati longitudinalmente, lungo il piano sci e in corrispondenza delle lamine, nella parte sia anteriore sia posteriore delle aste. Inserti che hanno il compito di assorbire le vibrazioni assicurando maggiore stabilità a Maestro, proteggendo al contempo la struttura in caso d’impatto sugli spigoli. Un’innovazione che cambia la concezione tradizionale dello sci grantour. Mutano i punti di riferimento. Con Maestro l’asticella della qualità e delle prestazioni si sposta più in alto. Alla tecnologia della leggerezza tipica dei modelli race si abbina una superiore sciabilità, un maggiore galleggiamento, una superficie di portanza più generosa e una rigidità torsionale marcata. La flessione si fa progressiva, la forma innovativa. Maestro di nome e di fatto, il grantour Ski Trab è un precursore. Il primo di una nuova serie di sci… ‘magici’.

A carbon cage with a particularly soft texture which wraps the interior of the ski, giving it a markedly superior torsional rigidity, up to 46% compared to similar products without the same technology; HiBox is an innovation making its debut with the Maestro, which influences the torsion response of the ski without compromising the flex. It is one of the main technological advantages of the new Ski Trab grantour, along with the Attivo shock absorber system. This uses polymeric inserts distributed along the length of the ski alongside the edge both at the front and at the back of the ski. These inserts absorb vibrations, making the Maestro more stable and at the same time protecting its structure in case of impact on the edges; an innovation that changes the traditional concept of the grantour ski, and all previous points of reference. With the Maestro the bar of quality and performance is set higher. The typical lightness of race models is combined with a better ease of skiing, better floating in off piste conditions, a larger surface area and a marked torsional rigidity. The flex is progressive, the form, innovative. Maestro by name and by nature, the Ski Trab grantour is a precursor to a new line of ‘magic’ skis.

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Flessione progressiva / Progressive Flexing La spatola di Maestro è caratterizzata da una curva di flessione fluida e progressiva, così da copiare la neve senza perdite di contatto, evitando al contempo d’influenzare l’azione dello sciatore The Maestro shovel is characterized by a fluent and progressive flexing curve so as to follow the terrain conditions without losing contact and at the same time avoiding to affect the skier’s action


The art of skis | Bindings

Sicurezza globale All round safety Debutterà nel 2013 il rivoluzionario attacco TR2. Promette una precisione e una fedeltà nella trasmissione degli impulsi sconosciute a ogni altro dispositivo da ski-alp. Lo standard di sicurezza va oltre lo sci alpino, adattandosi a ogni aspetto dello scialpinismo Ski Trab è sinonimo di sci. Sebbene vanti una gamma di prodotti decisamente vasta, attacchini race inclusi - basti pensare al progetto TR-Race nato 4 anni fa - l’immagine della ‘factory’ bormina resta fortemente legata alle proprie aste. Perché, allora, investire ingenti risorse nell’invenzione di un attacco rivoluzionario, diverso da ogni altro dispositivo esistente? La risposta è semplice: per amore verso i propri sci. Il progetto TR2 nasce così, con l’obiettivo di garantire il massimo piacere di sciata. Di creare un ritrovato che influenzi il meno possibile il comportamento degli attrezzi; che non alteri le proprietà delle aste ‘made in Bormio’ ma, anzi, ne esalti precisione e reattività. Un attacco che sia ‘carta carbone’ delle gesta dello ski-alper, che esalti la comunicazione tra sciatore e sci, scongiurando i ritardi di risposta tipici dei concorrenti. Elevando, anzi ampliando, lo standard di sicurezza ai gesti e all’ambiente scialpinistico dove l’attacco è chiamato ad adattarsi a molteplici condizioni.

Cinque anni di sviluppo Il rivoluzionario progetto Ski Trab nasce da lontano, più precisamente dall’esigenza, particolarmente sentita dai fratelli Trabucchi, di purificare il comportamento dei propri sci dagli influssi negativi degli attacchi in commercio. Un’esigenza che ha portato a un incessante sviluppo, lungo cinque anni, del ritrovato che nel 2013 farà il proprio debutto ufficiale. Un dispositivo che riduce la trasmissione di risonanze o vibrazioni negative alle aste. TR2, questo il suo nome, ridefinirà i parametri per la valutazione delle prestazioni in discesa, spingendosi al contempo oltre gli standard vigenti. Questi, in primis le norme ISO, prendono in considerazione esclusivamente la fase di sgancio, dimostrandosi profondamente ancorati alle esigenze e caratteristiche dello sci alpino. TR2 si farà invece carico della sicurezza in ogni fase dello scialpinismo: discesa, salita, passaggi tecnici, cambi d’assetto. Come? Grazie al puntale agevolmente bloccabile in ogni frangente e alla talloniera che consente di passare dal tallone libero alla discesa senza rotazioni della torretta e senza togliere gli sci. Garantendo un peso inferiore ai modelli da freeride mountaineering e, soprattutto, il pieno controllo nei passaggi di stampo più alpinistico. La sicurezza va oltre lo sci alpino. Diviene globale. Modellata in funzione delle esigenze degli ski-alper. Nasce un inedito sistema integrato attacco/scarpone.

The revolutionary TR2 binding is due to make its debut in 2013. It offers a precision and reliability in transmitting impulses that no other ski-touring binding does. The safety standard goes beyond Alpine skiing, adapting itself to every aspect of ski touring. Ski Trab is synonymous with skiing. Although it offers a vast range of products, race bindings included - like the TR-Race project which began 4 years ago - the image of the Bormio based factory is firmly linked to its skis. Why then invest so many resources into the invention of a revolutionary new binding, different to all others currently on the market? The answer is simple: for a love of their skis. The TR2 project began in this way, with the aim of guaranteeing the best skiing experience. To create something that influences as little as possible the movement of the equipment; that doesn’t alter the characteristics of the ‘made in Bormio’ skis but rather compliments their precision and reactivity. A binding which offers a ‘carbon copy’ of the touring skier’s movements, improving communication between the skier and their skis, beating hands down the slower response of the competition. In doing so raising, or rather widening, the standard of safety of movement and the ski touring environment, where the binding is required to adapt to a number of different conditions.

5 years in the making The revolutionary Ski Trab project began due to the need, keenly felt by the Trabucchi brothers, to ‘purify’ the performance of their skis from the negative influence of the other bindings on the market. A need which lead to an incessant development period of 5 years, for the binding that will make its official debut in 2013; a piece of equipment which reduces the transmission of negative reverberations or vibrations to the ski. The TR2 as it is called, will redefine the parameters used in assessing downhill performance, while pushing beyond current standards. These standards, especially the ISO regulations, only take into consideration the binding release phase, highlighting the fact that they are still focusing on the demands and characteristics of Alpine skiing. TR2 on the other hand will offer safety in every phase of the touring ski experience, in descent, in ascent, during technical passages or changing movements. How? Thanks to the tip which can be easily blocked at any time and the heel which allows you to pass from free heel to downhill without rotating the heel fastener or taking the ski off. This guarantees lower weight in the freeride mountaineering models and above all full control in the most common ski touring movements. Safety is moving beyond Alpine skiing, it is going global; modelled according to the requirements of the ski-tourer. An integrated binding/boot system is born.

30 THE ART OF SKIS | SKITRAB


COMING SOON Nella scacchiera diversi particolari del rivoluzionario attacco Ski Trab TR2. Qui a destra Ricerca e sviluppo della talloniera di TR2. Ogni fase evolutiva, dall’ideazione fino alla realizzazione, avviene nei laboratori di Bormio Some details of the revolutionary Ski Trab TR2 ski-binding. Research & Development of the TR2 heel unit. Every phase in the development process, from the conception to the realization, occurs in the workshops in Bormio


The art of skis | Collection

FATTI DA Trab MADE IN TRAB Prestazioni, affidabilità, attenzione per i dettagli, estro e inventiva: lo spirito Ski Trab permea una completissima gamma di accessori. Dallo zaino stretch da gara alla fascetta porta lampada frontale, cura artigianale e ricerca scientifica sono una costante Bastoni, caschi, guanti, zaini, pelli di foca, capi d’abbigliamento, ghette, ramponi e imbraghi. La globalizzazione secondo Ski Trab. Una globalizzazione in chiave alpina, totalmente votata allo scialpinismo. Una globalizzazione che porta in dote, anche in ambiti non tradizionalmente presidiati dall’azienda valtellinese, il tipico spirito Trab, fatto di prestazioni elevate, cura per il dettaglio, attenzione alla funzionalità, estro e inventiva. Un esempio? Le pelli, assemblate da terzi, vengono realizzate in base a specifiche interne, specie per quanto concerne la scelta di fibre e collanti, mentre il taglio viene realizzato direttamente dalla ‘factory’ bormina.

Zaini e lampade: idee innovative Maestro è il precursore di una nuova generazione di grantour. L’estro e l’inventiva dei fratelli Trabucchi non si esauriscono però in ambito sci. Gli zaini ‘made in Bormio’, ad esempio, sono stati i primi dotati di portasci a fissaggio rapido, scomparto dedicato ai ramponi e tasca multiuso esterna. Una vitalità la cui eredità è raccolta dal nuovo World Cup Aero Pack, sacco race dall’accentuata ergonomia. Una ‘seconda pelle’ destinata agli agonisti, dalla capacità di 15 litri e dal peso contenuto in 200 grammi. Altrettanto innovativa la fascetta porta lampada, che risponde alle esigenze di quanti s’allenano al buio e non desiderano indossare il casco. Idee nuove, spirito costante. Spirito Ski Trab. Il ‘made in Bormio’ si espande, cresce abbracciando e caratterizzando ambiti apparentemente lontani, esempio di una realtà che vive di scialpinismo. Tutti i prodotti Ski Trab nacono dal continuo confronto con atleti e utilizzatori finali All Ski Trab products are a result of continuous consultation with athletes and other users

Performance, reliability, attention to detail, creativity and inventiveness: the Ski Trab spirit permeates a vast range of accessories. Skilled workmanship, expert care and scientific research are evident in everything from the stretch race backpack, to the headlamp. Poles, helmets, gloves, backpacks, skins, clothing, gaiters, crampons and harnesses. Globalization according to Ski Trab; an Alpine tinged globalization totally dedicated to touring skiing. A globalization which brings with it the Ski Trab spirit, even to places not traditionally associated with the Valtellinese company; high performance, attention to detail and functionality, creativity and inventiveness. For an example look no further than their climbing skins, the material for which is made by others according to specific instructions, especially regarding the choice of fabric and glue, but are cut at their factory in Bormio.

Backpacks and headlamps: innovative ideas The ‘Maestro’ ski is the precursor to a new generation of grantour equipment. The creativity and inventiveness of the Trabucchi brothers are not limited to skis alone. Their ‘made in Bormio’ backpacks, for example, were the first to have quick fix ski holders, a special compartment for crampons and an external multi use pocket. The new World Cup Aero Pack is the next generation, a ‘second skin’ designed for racers with a 15 litre capacity weighing just 200g. The new headlamp design is just as innovative, ideal for those who train at night and don’t want to wear a helmet. New ideas in keeping with the Ski Trab spirit; the ‘made in Bormio’ range is expanding, characterizing once far off places, a shining example of a company that lives and breathes ski touring.

32 THE ART OF SKIS | SKITRAB


Sviluppo a fianco degli atleti / Athletes helping with development Martin Anthamatten, Florent Troillet e Laetitia Roux durante un meeting dedicato all’analisi degli accessori utilizzati in gara Martin Anthamatten, Florent Troillet and Laetitia Roux during a meeting analysing the accessories used during a race

Taglio interno / In-house cutting

Una fase di lavorazione delle tessilfoca. La scelta delle fibre e dei collanti, cosĂŹ come la finitura e il taglio, vengono realizzati direttamente in azienda A stage of skin production. The choice of fibres and glues as well as the finishing and the cutting are carried out directly inside the company

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The art of skis | Palmarès

LA SALA DEI TROFEI Ski Trab Mezzalama 42 volte sul podio nelle ultime 6 edizioni con 19 ori. Featuring on the podium 42 times during the last 6 Mezzalama editions, winning 19 gold medals.

Pierra Menta 62 volte sul podio dal 2000 al 2012 con 29 medaglie d’oro. Reaching the steps of the podium 62 times from 2009 to 2012, winning 29 gold medals

Manfred Reichegger ITA ISMF ranking ������������������������������ 1st Pierra Menta �������������������������������� 1st Mezzalama ����������������������������������� 1st

LAETITIA ROUX FRA ISMF ranking �����������������������������2nd Patrouille d. Glaciers ������� 1st PIERRA MENTA �������������������������������� 1st MEZZALAMA ����������������������������������� 1st

Marie Troillet SUI ISMF ranking �����������������������������3rd Patrouille d. Glaciers ������� 1st

RECORD DI TEMPO

Sellaronda 15 volte sul podio dal 2005 al 2012. 15 times on the podium from 2005 to 2012.

Tour du Rotur 31 vittorie. Winning gold medals 31 times.

World Cup Solo nella stagione 2011/12 oltre il 63% dei podi è stato di atleti Ski Trab. Over 63% of podium positions were captured by Ski Trab athletes only in the season 2011/12 .

Gloriana Pellissier ITA ISMF ranking �����������������������������9th MEZZALAMA ����������������������������������� 1st PIERRAMENTA ��������������������������������� 1st TOUR DU RUTOR ��������������������������� 1st

Matteo Eydallin ITA ISMF ranking �����������������������������9th WC ‘11 ���������������������������������������������������� 1st Mezzalama ‘09 �������������������������� 1st

Mathéo Jacquemoud FRA ISMF ranking �������������������������� 10th WC JUNIOR �������������������������������������� 1st TOUR DU RUTOR ��������������������������� 1st PATROUILLE D. GLACIERS ������� 1st

Michele Boscacci ITA ISMF ranking ����������������������������11th SELLARONDA ��������������������������������� 1st ESPOIR PIERRA MENTA ������������� 1st PIERRA MENTA �������������������������������9TH TOUR DU RUTOR ��������������������������2ND MEZZALAMA ����������������������������������3rd

Roberta Pedranzini ITA ISMF ranking �������������������������� 10th Mezzalama ���������������������������������� 1st PIERrA MENTA ������������������������������ 1st

FRANCESCA MARTINELLI ITA ISMF ranking ��������������������������� 12th Mezzalama ���������������������������������� 1st PIERrA MENTA ������������������������������ 1st

Florent Troillet SUI ISMF ranking ��������������������������N.d. PATROUILLE D. GLACIERS ������� 1st PIERRA MENTA �������������������������������� 1st MEZZALAMA ����������������������������������� 1st

34 THE ART OF SKIS | SKITRAB


TROPHY GALLERY

Martin Anthamatten SUI ISMF ranking �����������������������������4TH Patrouille d. Glaciers ������� 1st

Lorenzo Holzknecht ITA ISMF ranking ����������������������������� 5TH SELLARONDA ��������������������������������� 1st PIERRA MENTA �������������������������������� 1st

Robert Antonioli ITA ISMF ranking �����������������������������6TH TEAM WC ‘11 ������������������������������������ 1st EC ‘12 �������������������������������������������������� 2TH

Pietro Lanfranchi ITA ISMF ranking ����������������������������� 7TH SELLARONDA ��������������������������������2nd MEZZALAMA ����������������������������������2nd PATROUILLE D. GLACIERS ������2nd

Alex Fasser AUT ISMF ranking ��������������������������� 13th WC ‘10 ‘11 ������������������������������������������ 5th

Guido Giacomelli ITA ISMF ranking ��������������������������n.d. MEZZALAMA ����������������������������������� 1st PIERRA MENTA �������������������������������2nd SELLARONDA ��������������������������������� 1st

ELISA COMPAGNONI ITA ISMF ranking ����������������������������� 5th WC ESPOIR 2012 ���������������������������� 1st

RECORD DI TEMPO

Sepp Rottmoser GER ISMF ranking ��������������������������� 12th EC ‘12 ���������������������������������������������������� 1st PATROUILLE D. GLACIERS ����������9th

Alri / Others

Toni Palzer GER ISMF ranking (Junior) �������� 1st WC JUNIOR �������������������������������������� 1st

Ola Berger NOR ISMF ranking ��������������������������45th EC �����������������������������������������������������������9th PIERRA MENTA �������������������������������9th

Alan Tissieres (SUI) ������������������������������������������������������������� ISMF ranking 20 Denis Trento (ITA) ������������������������������������������������������������������ISMF ranking 15 Mireille Richard (SUI) �������������������������������������������������������� ISMF ranking 21 Alessandro Follador (ITA) ����������������������������������������ISMF ranking 27 Martin Islitzer (AUS) �����������������������������������������������������������ISMF ranking 72 Markus Stock (AUS) �������������������������������������������������������������ISMF ranking 95 Konrad Lex (GER) ��������������������������������������������������������������������ISMF ranking 78 Olav Tronvoll (NOR) �������������������������������������������������������� ISMF ranking 88 Malene Haukoy (NOR) ��������������������������������������������������������ISMF ranking 28 Genis Zapater (ESP) ������������������������������������������������������������ ISMF ranking 201 Aleix Domenech (ESP) ��������������������������������������������������� ISMF ranking n.d. Laura Balet (ESP) ��������������������������������������������������������������� ISMF ranking n.d. Veronika Swidrak (AUS) ���������������������������������������������������ISMF ranking 11

35 THE ART OF SKIS | SKITRAB


EVOLuzio Piuma evo MAESTRO ENJOY YOUR SKIING

SKITRAB MAESTRO

Grande novità tecnica per la stagione 2012/13; più leggero del precedente sint aero e soprattutto più prestazionale. Viene utilizzata una costruzione basata sulla tradizionale “Lightweight Technology 14 layer“ a cui sono state aggiunte 2 soluzioni tecnologiche completamente innovative. Hibox Technology: consiste in una gabbia di carbonio a trama molto sottile in grado di conferire una rigidità torsionale decisamente superiore, abbinata ad un flex longitudinale più morbido. Tecnologia Attivo: sono inseriti degli elementi in polimero strutturale in senso longitudinale sui fianchi superiori che hanno le funzioni di assorbire le vibrazioni e dare maggiore stabilità allo sci ed inoltre fungono da protezione della struttura evitando che lo sci sia danneggiato da colpi e tagli che potrebbero facilmente intaccare gli spigoli e aprire la struttura interna. Innovativo il nuovo sistema di bloccaggio / sgancio pelli, più semplice e veloce grazie all’esclusiva e brevettata linguetta che si maneggia facilmente in qualunque condizione. La struttura in composito alveolare in Aramide lo rende uno sci leggerissimo e la scatola di torsione in carbonio dà una rigidità torsionale che migliora la tenuta e la conduzione in curva. MISURE: 164 CM - 910 GR - 107/76.5/94 - 1396 CM2

www.skitrab.com


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