1 Aprile 2014 - N째 07 - quindicinale - Edizioni Click On Studio - Periodico gratuito
siamo davvero
felici?
Sommario 5
Editoriale Umani troppo (dis)umani
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Barinforma A scuola di Bollenti Spiriti Autogenerazione di conoscenze
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Cannabis si, cannabis no è tempo di seminare
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Turismo: pochi vacanzieri superstiti
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#WeareinPuglia: il nostro brand in Europa
@murattiamobari
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Focus Asfalto stampato in via Argiro
www.facebook.com/murattiamo
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Le feste religiose pugliesi in mostra a New York
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La professione di Ottico Optometrista
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Scienza e Tecnologia per la visione
murattiamo.blogspot.it
Edizioni
Iscrizione all’albo Cooperative a mutualità prevalente N° A218249 Via Quintino Sella 40 Tel. 080 9755146 70122 Bari
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Direttore responsabile
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Impaginazione e grafica Gianni Colaianni grafica@clickonstudio.it
Pubblicità
Rino Pavone marketing@clickonstudio.it
Hanno Collaborato
Pasquale Adamo Maria Cristina Marvulli Francesco Sorrento
Stampa
Tipolito EFFEGI Portici - NA
Outfit
La vera haute couture è ecosostenibile
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I primi passi eco commercio equo e solidale
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Un tuffo dove l’acqua e più W
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Food Style
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Alla scoperta di erbe e spezie Mille utilizzi per i nostri piatti gustosi
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I legumi: l’oro di Puglia
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Puntidivista
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Le soft skills per trovare lavoro Amate le vostre curve come volersi bene
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Editoriale
Umani troppo (dis)umani Belli e incontaminati, immersi nella natura, con distese di spiagge bianche dalla sabbia finissima e morbida come farina, e mare così cristallino da togliere davvero il fiato: San Pedro nel Belize, Manila nelle Filippine, Chiang Mai in Thailandia, Tsarabanjina, la più bella del Madagascar, con le loro incontaminate radici che legano l’uomo con l’uomo e l’uomo con la natura, rispecchiano quelli che sono per antonomasia “luoghi da sogno”, dove chiunque si trasferirebbe vita natural durante. Nettamente contrapposte alle nostre città, sul mare e non, con i loro disumanizzati abitanti presi dai propri disumanizzanti lavori, queste terre ci appaiono forti e autentiche, dal colore deciso e dalle passioni totalizzanti. Ma soprattutto ci appaiono umane, troppo umane, per noi che la vita la annusiamo in tutti i posti, ma la annusiamo e basta. Nella nostra porzione di terra, il calendario del popolo sembra essere dedicato all’annientamento dei rapporti umani. Un po’ per lo strano risvolto psicosociale che il progresso innesca ad ogni suo passo in avanti; un po’ per il mancato ruolo della civiltà davanti ai grandi crimini dell’economia; e così ci siamo persi, diciamocelo. Mentre viene creato il primo cromosoma sintetico, decisivo passo verso la vita artificiale, siamo già in attesa del prossimo i-Phone, il sesto per l’esattezza (senza contare le varie S e C, e tutte le lettere dell’alfabeto), e ci ammazziamo
di lavoro (almeno chi ce l’ha) per guadagnare quattro soldi da rispendere presto in qualcosa di inutile. E nel frattempo dall’altra parte del mondo c’è chi vive un mese intero con la metà dei soldi che noi spenderemmo per uno smartphone interamente votato a tag, twittate e selfie. Sorprendente, no?! Pensare che si possa affittare un appartamento con circa 100 euro al mese; che il costo mensile della vita possa oscillare tra 20 e 60 euro; o che si possa persino cenare lussuosamente con soli 4 euro. Come in Costa Rica, classificata migliore Stato al mondo per felicità media della popolazione. Noi per il momento ci accontentiamo di essere i più felici d’Italia… con le nostre discariche a cielo aperto e i morti sul lavoro, la mala sanità e i bambini malati di tumore, le riserve naturali contaminate e le truffe sugli appalti. Siamo così disumanizzati che in fondo ci basta avere qualche bella giornata di sole per sentirci appagati. Fate vobis… Corinna Trione
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Barinforma
A SCUOLA DI
BOLLENTI SPIRITI Dalla Regione, un sistema di autogenerazione di conoscenze
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posti sono 30, le selezioni già aperte. In progetto c’è la realizzazione di una vera e propria scuola per youth worker (letteralmente, “operatori giovanili”), ovvero figure professionali e professionalmente formate, capaci di “attivare” i propri pari età. In soldoni, la Regione Puglia, nell’ambito del progetto Bollenti Spiriti, cerca educatori under 35 da preparare al loro nuovo ruolo di Operatori di politiche giovanili. Nasce così la prima edizione de La Scuola di Bollenti Spiriti: un percorso di formazione intensiva, dedicato a giovani residenti in Puglia, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che si svolgerà a Taranto nel periodo maggio- luglio 2014. Ai partecipanti sarà garantito l’alloggio e sarà corrisposta un’indennità di partecipazione. Al centro delle 240 ore di lezione previste (spalmate in otto settimane), i temi dello sviluppo locale, delle politiche giovanili appunto, ma anche dell’imprenditoria sociale, della rigenerazione urbana e dell’animazione di comunità.
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Quello che ne verrà fuori è una sorta di sistema di autogenerazione di conoscenze e occasioni: i 30 partecipanti verranno formati per diffondere nuove opportunità di impresa e formare a loro volta altri pugliesi ché sappiano contribuire allo sviluppo della Puglia attraverso azioni, sperimentazioni ed interventi sul territorio. Dunque “una scuola per riportare i giovani sul territorio regionale- ha sottolineato l’Assessore alle Politiche Giovanili, Guglielmo Minervini-, ma anche un modo per portare in Puglia l’esperienza degli youth workers che lavorano senza rete sul territorio, per promuovere esperienze di innovazione sociale”. Il progetto rientra nel piano regionale 20142015 “Tutti i giovani sono una risorsa”, da cui partiranno anche altre iniziative di formazione, lavoro e promozione delle startup. Le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre le ore 16 del prossimo 7 aprile. Per ulteriori informazioni, visitare il sito di Bollenti Spiriti.
CANNABIS SI, CANNABIS NO:
È TEMPO DI SEMINARE L’ex segretario Pd, Blasi: “Basta sprechi per le Asl”
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annabis si, cannabis no: da tempo ormai si cercava di sciogliere questo controverso dilemma e finalmente, dopo l’iniziale “sì” alla cannabis terapeutica, è arrivato un nuovo segnale dalla Regione Puglia. Lo scorso 19 marzo infatti l’ex segretario del Pd, Sergio Blasi, ha depositato la proposta di legge presso gli uffici di via Capruzzi, con lo scopo di “introdurre la facoltà di sperimentare l’avvio della produzione”: in altre parole, l’autorizzazione a coltivare. Non trattandosi di una naturale propensione verso la legalizzazione, cerchiamo di capire la “logica di mercato” che si cela dietro questo slancio dal momento che, in fondo, di economia si tratta. O meglio, di “fare economia”. Attualmente questo “farmaco” arriva dall’Olanda e viene importato a costi considerevolmente elevati: se sono le Asl a farne richiesta, un grammo può costare tra i 15 e i 20 euro; per un privato cittadino invece si può arrivare a toccare persino i 50 euro al grammo. Tenendo
presente che il nostro sistema sanitario avanza già numerose carenze, soprattutto economiche- della serie “non ci sono gli occhi per piangere”-, l’unica domanda da porsi a questo punto è la seguente: “perché aggiungere una spesa così onerosa, quando invece produrre “indoor” (nel senso di Paese) i medicinali cannabinoidi ci costerebbe circa il 90% in meno? La risposta viene da sé. Ecco perché parlavamo di economia e logica di mercato, a tutela degli interessi sia degli utenti che della pubblica amministrazione. E per quanto possa sembrare scontato, è utile ricordare che si tratterebbe anche di un utilissimo escamotage per combattere il dilagante mercato illegale che, a fronte dei 50 euro al grammo di cui sopra, farebbe ancora soldi a palate sulla pelle degli ammalati. “Combatterò senza tregua questa battaglia di civiltà- ha concluso Blasi-: il proibizionismo non ha più ragione di esistere”.
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Barinforma
TURISMO: POCHI VACANZIERI SUPERSTITI Dal low cost al last second, occorre innalzare gli standard qualitativi La primavera è arrivata e- come ben sappiamodurerà meno di un mesetto, per lasciar presto il posto alla calda stagione. E con la stagione calda si ricomincia a parlare di vacanze e turismo, anche se molti dovranno aspettare Agosto per concedersi qualche giorno di relax. Per non parlare di quanti invece vacanze e relax potranno solo sognarli. E purtroppo si tratta della stragrande maggioranza. I dati diffusi da Unioncamere e ISNART infatti parlano chiaro: negli ultimi anni il turismo ha subito una considerevole contrazione pari al 5,7%, con una “spesa per consumi” annuale passata da 77,4 mld di euro nel 2008, a 72,2 mld del 2012, fino a soli 70,1 miliardi del 2013. Basti pensare che nel 2008 sono stati 29,4 milioni gli italiani partiti in vacanza, mentre nel 2013 il dato è sceso ad appena 20 milioni: un salto dal 49% al 33% della popolazione. E se, come sempre, percentuali e grandi numeri non rendono l’idea, quello che l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori denuncia è che, sostanzialmente, nel 2013 solo 1 italiano su 3 si è concesso la tradizionale vacanza estiva. Nonostante infatti si consolidino sempre più le nuove modalità di turismo low cost, dalle vacanze last minute e last second, alle vacanze “mordi e fuggi” (con pernottamenti ridotti a 2-4 notti), dalla ricerca
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di ospitalità presso amici e parenti allo scambio di casa, fino al couch surfing; creatività e capacità di adattamento non sono sufficienti. Questa parabola discendente nel settore turistico non può che essere collegata, infatti, al potere d’acquisto delle famiglie, anch’esso calato considerevolmente negli ultimi anni (dal 2008 è sceso del 13,4%). Così, come per alimentazione e sanità, anche il turismo risente di questa caduta verticale, innescando una reazione a catena che dal livello locale si propaga come un virus, fino a determinare un andamento negativo anche a livello nazionale. Il turismo però non è solo quello “d’esportazione”: la contrazione registrata è infatti legata alla presenza turistica sul territorio nazionale, definita anche dalla scarsa competitività italiana in questo settore. Grave pecca, se consideriamo da un lato le enormi potenzialità offerte dalla nostra terra, e dall’altro il considerevole contributo economico che il turismo potrebbe apportare alla ripresa del Paese, regione per regione. Al di là dell’incremento nel potere d’acquisto delle famiglie, è dunque indispensabile favorire una palese modernizzazione dei nostri standard qualitativi nonché, in seconda battuta, attivare politiche scontistiche volte a promuovere ed incrementare la presenza turistica.
#WEAREINPUGLIA:
IL NOSTRO BRAND IN EUROPA Un villaggio itinerante per abbracciare sapori, odori e tradizioni
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a Vienna a Dublino, passando per Berlino, Monaco, Londra e Parigi, da aprile a luglio la Puglia girerà l’Europa con un nuovo programma di eventi e attività finalizzate a promuovere, valorizzare e espandere il nostro brand al grande pubblico. Si chiama RoadShow 2014 #Weareinpuglia ed è l’evento con cui la Regione, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, tramite Pugliapromozione, Agenzia Regionale del Turismo, ha scelto di portare le nostre eccellenze in giro per le principali capitali europee. 250mq di spazio dove degustare, vivere e sperimentare sapori, odori, suoni e profumi pugliesi; un vero e proprio Villaggio che sarà allestito per dieci giorni nelle piazze di maggior transito delle città toccate dal Road Show, per permettere a grandi e piccini di abbracciare le tradizioni pugliesi. Si potrà infatti imparare a preparare orecchiette e taralli, conoscere le spezie mediterranee e come utilizzarle in cucina; godere dei raffinati vini e oli pugliesi; ballare a suon di pizzica guidati da danzatrici esperte o provare a suonare il tamburello. E per i bambini sono previsti anche laboratori creativi dove scoprire le tradizioni della Puglia realizzando manufatti con materiali naturali e riciclati. Nel frattempo, in altri luoghi delle città tappa del tour made in Puglia si terranno eventi collaterali, show case, incontri B2B e networking. Forti del buon esito del Road Show nel 2013, che rispetto al 2012 ha confermato un incremento del flusso turistico straniero pari a +5% negli arrivi e +7% nelle presenze, anche questa volta tutta la campagna punta a rendere la nostra terra sempre più appetibile per il mercato Europa e non solo, diffondendone un’immagine ricca di genuinità e fascino, tutta da vivere e scoprire. Un’occasione di visibilità, un’opportunità per tutta la filiera turistica e culturale imperdibile per commercializzare offerte di viaggio in Puglia e amplificare la conoscenza di questa autentica e splendida destinazione turistica, a dimostrazione che per questi mercati ci sono ancora ampi margini per continuare a crescere.
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Focus
ASFALTO “STAMPATO”
IN VIA ARGIRO Un escamotage elettorale? Nel frattempo Bari riapre i suoi cantieri
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vero, al notizia non è proprio dell’ultim’ora, ma è ugualmente degna di nota: finalmente, dopo un lungo- forse troppo lungo- periodo di abbandono, sono iniziati i lavori di ristrutturazione e riqualificazione della seconda via pedonale del quartiere Murattiano. E così via Argiro si prepara a rinnovare la sua veste. Le danze si sono aperte lo scorso 24 marzo e in teoria, se tutto fila liscio, dovrebbero concludersi prima del 24 aprile. Meno di un mese? Così pare, anche se per ora i lavori hanno riguardato solo i primi due isolati a partire da piazza Umberto. In seconda battuta infatti è previsto un nuovo incontro con i commercianti per stabilire il cronoprogramma del cantiere, nella speranza di concludere il tutto prima di Pasqua, evitando così di interferire con le festività. Scongiurate le potenziali criticità e analizzando l’aspetto prettamente estetico, possiamo dire che la parola chiave di questo intervento di riqualificazione urbana è “sperimentazione”: da un lato, la maggior parte del manto stradale sarà ricoperto da un nuovo tipo di asfal-
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to “stampato” per dare l’idea di camminare su delle mattonelle; dall’altro invece l’ultimo isolato (quello tra via Piccinni e corso Vittorio Emanuele, per intenderci) sarà realizzato con delle chianche a livello del marciapiede. A fronte di un ritardo di circa un anno sulla tabella di marcia, siamo lieti di informarvi anche della riapertura dei cantieri in piazza Madonnella, anch’essa abbandonata al suo triste destino per (temporanea) mancanza di fondi da parte del Comune che non intendeva sforare il Pattò di Stabilità. Ad ogni modo, spontanea e inevitabile la polemica, tutta a sfondo politico, di chi- forse anche a ragion veduta- teme che questi interventi siano ancora una volta soltanto un espediente per conquistare credits in fase pre-elettorale. Certo è che se è davvero questo che intendono fare, almeno che lo facciano bene: non dimentichiamo i cantieri sospesi del Teatro Piccinni e della pista ciclabile in corso Vittorio Veneto! Chissà che prima delle elezioni non riaggiustino tutto…
Le feste religiose pugliesi
in mostra a New York
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e feste religiose rappresentano uno degli aspetti più caratteristici del folklore della Puglia. Ogni sua città o piccolo paese ha un proprio patrono ed una maniera particolare di celebrarlo, nella quale le componenti sacre e profane spesso si intrecciano tra loro. Festeggiamenti e rievocazioni storiche, incentrate sulla figura di un santo della chiesa cattolica o di una Madonna, sono parte delle tradizioni lasciate in eredità alla nostra regione da un passato lontano e glorioso. Le “manifestazioni” della fede, insieme al cibo e alle bellezze artistiche, architettoniche e naturalistiche pugliesi, sono un elemento di grande attrazione per turisti e visitatori di varia provenienza e nazionalità. “Saints of Apulia” è il titolo di una mostra fotografica con la quale la città di New York rende omaggio proprio alla Puglia e ai festeggiamenti in onore di Santi e Patroni. La mostra, che sarà inaugurata il prossimo 5 Aprile, sarà ospitata nella prestigiosa location del Westchester Italian Cultural Center, guidato da Patrizia Calce, dove resterà visibile fino al 7 giugno. Al suo interno saranno esposte 120 fotografie, a cura di fotografi professionisti, che illustreranno le fasi salienti di alcune feste religiose, soffermandosi in particolare su dieci città della Puglia: Acquaviva delle Fonti (La Festa in onore di Maria SS. Di Costantinopoli), Adelfia (La Festa di San Trifone), Altamura (La Festa di Maria SS del Buoncammino), Bari (La Festa di San Nicola), Bitonto (La Festa dei Santi Medici), Fasano (La Festa di Maria SS del Pozzo), Novoli (La Festa di Sant’Antonio Abate con l’accensione della “Focara”), San Marzano (La Festa di San Giuseppe), Scorrano (La Festa di Santa Domenica), Taranto (La Festa di San Catal-
do). Nella giornata inaugurale sarà proiettato un documentario che permetterà agli spettatori di viaggiare attraverso le immagini, i colori e le musiche delle celebrazioni sacre. La mostra, curata da Maria Cristina Marvulli, fondatrice e presidente dell’Associazione Apulian Roots, è realizzata in collaborazione con la United Pugliesi Federation di New York, presieduta da John Mustaro. “Saints of Apulia” si presenta, dunque come un’importante momento di promozione e valorizzazione, in chiave storico – culturale, della Puglia e delle sue più suggestive tradizioni. Maria Cristina Marvulli
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Focus
La professione di Ottico Optometrista A Bari il 40° Congresso Nazionale dell’Albo Ottici e Optometristi L’optometria è una professione non medica, fondata su conoscenze fisiche, biologiche, psicologiche. L’Ottico Optometrista, in collaborazione e in sinergia con il Medico Oculista, svolge un’attività tecnica non diagnostica né terapeutica, che ha come obiettivo la tutela delle funzioni visive, mediante azioni di prevenzione dei disturbi, compensazione dei difetti, miglioramento delle prestazioni visive. In particolare si occupa di rilevare, quantificare e trattare i disturbi visivi con mezzi ottico-fisici. Agisce con tecniche non invasive, escludendo quindi l’uso di farmaci e di interventi chirurgici. I fondamenti interdisciplinari della Optometria derivano dalla natura dell’occhio e del sistema visivo, che rendono indispensabili conoscenze dei fenomeni ottico-fisici, biofisiologici, psico-percettivi, mediante i quali si sviluppa la percezione visiva. In perfetta sintonia con il Medico Oculista, l’attività dell’Ottico Optometrista è orientata alla tutela della vista del paziente ed alla diffusione di pratiche di prevenzione rivolte alla collettività. In Europa l’Optometrista ha una formazione universitaria ed è un professionista autonomo. Nella maggior parte dei paesi dell’Unione europea (Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Olanda, Germania, Lettonia, Danimarca) e in tutti i paesi di cultura anglosassone (Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e altri) l’optometria è separata dall’oftalmologia e dall’ottica, senza accorpamento di funzioni. Essendo una realtà largamente diffusa nei paesi della Comunità Europea, è stato necessario pensare ad un diploma europeo
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in optometria per ovviare alle necessità di mutuo riconoscimento di titoli fra i paesi membri (Direttiva CEE 89/48: sistema generale di riconoscimento dei diplomi di istruzione superiore con formazione professionale di almeno tre anni). In Italia gli Ottici Optometristi conseguono un Diploma professionalizzante in Ottica (necessario per svolgere l’attività di vendita al pubblico) ed un corso di specializzazione in Optometria presso un istituto regionale o privato o una laurea in optometria in una università italiana o straniera. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (11 aprile 2001 ruolo 42895/2001 n.595) ha affermato che l’Optometria in Italia è una professione non vietata e quindi libera, distinguendola dalla professione medica e da quella di ottico. Oggi in Italia ci sono numerosi corsi di laurea in “Ottica e Optometria”, inquadrati nelle facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali.
Scienza e Tecnologia
per la visione D alla mano sulla fronte all’occhio bionico, strumenti e metodi per perfezionare le capacità visive sono stati adottati da sempre. Si narra che un imperatore romano usasse guardare attraverso una gemma per vedere meglio. Certamente già nella preistoria gli ominidi accostavano la mano alla fronte per riparare gli occhi dall’abbagliamento solare e percepire meglio pericoli e prede, mediante la riduzione dell’abbagliamento e dello “scattering”. Oggi l’occhio artificiale è in buna parte una realtà funzionante e permette, o promette, il recupero delle funzioni visive. Dalla “mano sulla fronte” all’occhio bionico Scienza e Tecnologia sono evolute alquanto. Di pari passo, o quasi, scienziati, tecnici, professionisti, regole. I primi produttori di lenti finalizzate al miglioramento delle capacità visive sono stati i maestri vetrai veneziani e fiorentini. Essi dovettero adoperarsi alquanto per coniugare i risultati concreti del loro lavoro, con le motivazioni ortodosse del mondo accademico di allora. Fu un Ottico olandese a chiedere il brevetto per il telescopio poi detto di tipo “galileiano”, mentre l’intellighenzia aristotelica discuteva sulla “fallacità” delle immagini prodotte dalle lenti. Scienza e tecnologia si sono rincorse nei secoli successivi per individuare ed affinare gli strumenti ed i metodi utili alla tutela della vista: dalla retinoscopia all’autorefrattometro; dalla lente biconvessa a quella progressiva; dalla
“mano sulla fronte” per guardare l’orizzonte, all’addestramento con “biofeedback” adottato dagli astronauti per migliorare le capacità visive. Oggi è possibile prevenire e trattare le insufficienze visive con modalità non invasive ed efficaci. La disponibilità di conoscenze e risorse strumentali è così alta da richiedere sempre piu’ operatori addestrati e differenziati. Nell’arco di tempo di una sola generazione è centuplicata la qualità e la quantità di strumenti e di metodi per la misura e il trattamento dei disturbi visivi. La mediazione fra conoscenza scientifica e fruizione dei risultati è svolta da professionisti che pure sono cresciuti, orientandosi al raggiungimento di obiettivi comuni. L’integrazione delle professioni, finalizzata alla tutela della vista, è oggi un “valore” per la maggior parte degli operatori; essi sentono piu’ che mai il bisogno di attuare opportune sinergie per la migliore realizzazione della propria attività lavorativa, nell’interesse della collettività. La convinzione piu’ diffusa è che il vincente non sia mai isolato e che il lavoro di squadra, oggi piu’ che mai, possa dare i risultati migliori. Far meglio da soli è un’illusione. Francesco Sorrento
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Outfit
LA VERA
HAUTE COUTURE
Il minimal chic eco-friendly no Ancora ecologia, ancora etica e ancora sostenibilità: questa volta però non ci occupiamo né di trasporti (pubblici o privati che siano) né di alimentazione. Il salto di qualità ci porta infatti in passerella e dalla passerella poi direttamente nelle vostre case e nei vostri armadi. Avete mai sentito parlare di moda ecosostenibile? Forse si, forse no. Certo è che anche in questo campo il concetto di ecosostenibilità ha un raggio d’azione più ampio di quanto possiate immaginare ed è basato su una serie di requisiti che andrebbero analizzati in maniera più approfondita, per arrivare a comprendere il vero significato di “moda etica”. In primis occorre fare una giusta distinzione tra “ecologia” ed “etica”, almeno per favorire una scelta consapevole quando si decide tra questo o quel marchio: i capi prodotti “ecologicamente” sono senz’altro quelli che rispettano l’ambiente; i capi prodotti “eticamente” invece sono quelli che rispettano anche le persone fisiche che contribuiscono alla produzione stessa. E qui entriamo nel merito della questione. Parlare di etica applicata alla moda significa ad esempio non coinvolgere i minori nella produzione e pagare equamente il personale; significa non sfruttare la mano d’opera estera nascondendosi dietro un dito con la scusa di “aiutare” i paesi in via di sviluppo; e così via. Non si può parlare di commercio equo e solidale se ci limitiamo solo a delocalizzare il lavoro dove la mano d’opera ha un costo inferiore. Il vero commercio equo e solidale è quello che permette di dare lavoro a chi non ce l’ha ricompensandolo adeguatamente, e al contempo valorizzare le tecniche produttive e le tradizioni di design caratteristiche di determinate culture.
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In secondo luogo c’è la questione “tossicità” dei materiali utilizzati. Ricordiamo infatti che qualche anno Greenpeace portò all’attenzione del grande pubblico la preoccupante questione dei nonilfenoli etossilati, sollevando un polverone sulle Case di Moda che producevano (e continuano a produrre) capi contenenti tali sostanze chimiche non adatte al contatto con la pelle. A compensare tanta negligenza, fortunatamente, ci sono i cosiddetti prodotti “vegani”, cioè quelli che non prevedono l’uso di materiali animali e che quindi non prevedono (mal)trattamenti disumani nei confronti di quelle povere bestie a cui vengono strappate pelli e pellicce. Tra i pionieri italiani in fatto di “moda etica” troviamo sicuramente un marchio rinomatissimo come quello di Gucci che un paio di anni fa ha ideato un logo appositamente dedicato alla sostenibilità ambientale e sociale: la doppia “G”, di cui una verde, che porta la parola responsability. Ebbene “responsabilità”: perché è proprio quello che ci vuole per un impegno costante nell’EcoFashion e
È ECOSOSTENIBILE
on è una questione di tendenza
per garantire un futuro migliore anche a chi nel settore della moda ci lavora tutti i giorni; perché ambiente e persone dipendono l’uno dalle altre. Da Gucci a Stella McCartney, passando anche per i grandi marchi low cost, il minimal chic ecofriendly non è più solo una questione di tendenza.
Quando acquistate vestiti o scarpe, controllate di che materiale sono fatti: tra magliette e jeans potreste cominciare con lo scegliere capi realizzati con cotone organico, per ridurre la percentuale di inquinamento da pesticidi e sostanze tossiche utilizzati per produrre tessuti non organici.
La salute passa attraverso ciò che indossiamo Oltre il 30% dei capi d’abbigliamento importati annualmente in Italia è di provenienza asiatica e molto spesso i prodotti “falsi” sono realizzati con l’aiuto di sostanze chimiche non idonee al contatto con la pelle, che possono causare irritazioni e intossicazioni. Partiamo dal presupposto che i nonilfenoli etossilati (NPE) sono sostanze che non si trovano in natura e che vengono spesso impiegate in vari processi industriali fra cui il tessile. Il materiale può danneggiare il sistema ormonale, lo sviluppo sessuale e il sistema riproduttivo. Il nonilfenolo è persistente perché non si degrada facilmente, ed è bioaccumulante perché si accumula lungo la catena alimentare. Si evidenza che le quantità presenti in abiti e scarpe non è dannosa direttamente per l’uomo, ma il sovradosaggio su molti capi, l’uso continuo e l’esposizione diretta della pelle al prodotto potrebbero avere riflessi problematici. Inoltre è stato dimostrato che i veri rischi si avrebbero durante i lavaggi in lavatrice. Durante questo processo, infatti, una parte di NPE si scioglie nell’acqua per finire poi nel sistema fognario, nelle falde acquifere, quindi nel ciclo dell’acqua e nella catena alimentare, contaminando gli esseri viventi e minacciandone la fertilità, il sistema di riproduzione e la crescita: questo significa che attraverso la naturale catena alimentare gli NPE tornano nuovamente a noi.
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Outfit
I PRIMI PASSI ECO Filobio e kidswear: esempio di commercio equo e solidale
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ualunque attività noi svolgiamo durante la nostra giornata ha un impatto sul nostro pianeta: tutto ciò che facciamo, i prodotti che utilizziamo nella routine a breve e lungo termine, influenzano l’ambiente che ci circonda. È arrivato dunque il momento di puntare sulla moda eco e bisogna farlo sin dai primi passi. Le mamme, generalmente molto attente a cosa far indossare ai propri bambini, dovrebbero sapere che in molte creazioni di brand, anche celebri, per il kidswear spesso si nascondano sostanze chimiche potenzialmente tossiche per la salute dei bambini. Allo stesso modo però è bene informarle anche dell’esistenza di un marchio italiano che produce capi d’abbigliamento nel pieno rispetto della natura e della salute dei bambini: dal 2006 “Filobio” dedica ai neonati, da 0 a 24 mesi, prodotti confezionati interamente con cotone biologico certificato, con serigrafie realizzate a mano, senza
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pvc, con bottoncini privi di nichel e tinture, senza metalli pesanti, e a zero impatto ambientale (garantita è anche l’assenza di formaldeide). Ma non solo, perché Filobio ha anche un’anima solidale. Il cotone utilizzato nella realizzazione di questi prodotti è fair trade ovvero equo e solidale appunto: produzione e lavorazione vengono effettuate in India (nella zona rurale del Madya Pradesh), da una cooperativa di 1500 contadini provenienti da circa 34 villaggi. Questi contadini vengono formati sotto ogni aspetto tecnico e, aderendo al progetto, si convertono all’agricoltura biologica: in questo modo da un lato viene fortemente contrastato l’uso di cotone Ogm, e dall’altro ai coltivatori viene garantito un guadagno superiore del 20-25% rispetto ai prezzi del mercato del cotone convenzionale. Degne di nota anche la sperimentazione di fibre d’eccellenza made in Italy, il sostegno del diritto alla maternità e il rifiuto del lavoro minorile.
UN TUFFO DOVE
L’ACQUA È PIÙ W Dall’acqua-fitness al relax: un mondo completo di forma e salute Il moderno stile di vita e le nuove abitudini alimentari rendono indispensabile svolgere attività fisica per mantenersi in forma e soprattutto in buona salute. Il nuoto è da sempre considerato lo sport più completo e salutare. WSPACE offre la possibilità di praticare varie discipline nell’ambito delle attività acquatiche e si serve di istruttori e maestri qualificati. W SPACE è una Scuola Nuoto Federale riconosciuta della Federazione Italiana Nuoto, che garantisce la preparazione dei propri tecnici e la validità dei programmi didattici. Il nuoto è una delle poche attività fisiche adatte a tutti perche l’acqua svolge un ruolo fondamentale con le sue resistenze che permettono di tonificare in modo armonico e bilanciato tutta la muscolatura del corpo. Imparando le varie tecniche di nuotata si migliora la coordinazione, le capacità aerobiche e si tonifica la muscolatura in modo graduale e sicuro senza rischiare infortuni dovuti a sovraccarichi. Gli allievi dei corsi di nuoto vengono divisi in base alle età ed alle proprie capacità in modo da creare dei gruppi il più possibile omogenei, affinché l’ora di lezione sia produttiva e si trasformi anche in un’ora di divertimento in compagnia degli amici. Oltre ai corsi di nuoto WSPACE organizza corsi di acquaticità neonatale e di ginnastica preparto. L’attività neonatale è riservata ai piccoli dai 3 mesi ai 3 anni di età che approcciano l’acqua insieme ai propri genitori vivendo un’ esperienza
incredibile ed imperdibile! La ginnastica preparto, invece, aiuta le gestanti a prevenire ed contrastare i problemi tipici della gravidanza in quanto l’acqua, alleggerendo il peso, allevia i dolori lombari, sgonfia le gambe, migliora la respirazione e attiva il sistema cardiovascolare. Ma l’acqua è anche fitness! Si possono migliorare le proprie capacità aerobiche e tonificare il proprio corpo frequentando corsi di HYDROBIKE e di AQUAGYM. L’attività di acqua fitness si svolge in acqua media (h 1,20 mt), altezza che consente un ottimo scarico di peso dalla colonna vertebrale. Ma l’acqua a WSPACE non è solo corsistica. Nella piscina 25 mt e› sempre disponibile almeno una corsia per poter praticare nuoto nella più assoluta libertà e nell’area relax la Piscina Quadrifoglio consente di vivere un mondo di aquarelax. Dotata di 50 postazioni idromassaggio, questa immensa piscina offre un percorso di completo relax fra massaggi cervicali con i colli di cigno e le bollicine dei lettini idromassaggio. E perché il benessere sia totale, una “passeggiata” nel percorso cardiovascolare aiuterà a migliorare la circolazione nelle gambe. Cosa aspetti? Tuffati nel mondo WSPACE!
Food Style
ALLA SCOPERTA DI ERBE E SPEZIE
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Come eliminare il sale dalle vostre tavole
a salute è una priorità: questo è un fatto. E i fatti ci dicono che l’abuso di sale può essere molto pericoloso per il nostro organismo. Pressione arteriosa, patologie cardiovascolari, malattie renali sono tutte disfunzioni che possono risentire di un elevato apporto alimentare di sale. E questo è di dominio pubblico. Quello che molti non sanno però è che l’eccessivo consumo di sale da tavola può essere dannoso anche per il nostro cervello. Secondo uno studio condotto dall’Università di Toronto (Canada), le persone anziane che seguono diete abbondanti di sale e fanno poco esercizio fisico, sono soggette ad un declino mentale più rapido della media, aumentando persino il rischio di Alzheimer. Ma non solo. Pare infatti che il sale possa anche dare “dipendenza”, provocando un eccesso di produzione di dopamina e orexina (il c.d. “ormone della felicità”) nel sangue, entrambi responsabili della sensazione di piacere e soddisfazione. Se state già cercando una soluzione, perché non provate ad immaginare una dieta in cui il sale viene sostituito dalle spezie? Naturalmente non sempre e comunque, ma quanto
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meno in maniera tale da poterne rispettare il normale apporto giornaliero (circa 4-5 gr). Imparare ad utilizzare spezie ed erbe può essere di grande aiuto in cucina: oltre a rendere la vostra vita più salutare, gli aromi costituiscono una fonte di grande piacere per il palato, esaltando il gusto dei cibi. Per non dimenticare la questione “digeribilità”: le erbe aromatiche infatti stimolano i processi digestivi poiché aumentano la produzione di saliva, favoriscono maggiore lavoro ai succhi gastrici e impediscono le fermentazioni intestinali. Ma in che modo vanno utilizzate? La prima regola da seguire è quella di utilizzare erbe sempre fresche e aggiunte a crudo, preferibilmente quasi a fine cottura, onde evitare che gli oli essenziali in esse contenuti evaporino con il calore del fuoco, perdendo le loro proprietà benefiche. Per quanto riguarda le spezie invece, è bene soffriggerle in poco olio e poi aggiungerle al piatto da aromatizzare; le spezie difficili da macerare, come la cannella e il macis, hanno bisogno di essere cotte insieme ai cibi e poi tolte prima del consumo.
MILLE UTILIZZI
PER I NOSTRI
PIATTI GUSTOSI Le erbe, dette anche erbe aromatiche, sono quelle prese dalle foglie e dagli steli delle verdure, generalmente coltivate negli orti o trovate allo stato selvatico, fresche in primavera e in estate, coltivate nelle serre il resto dell’anno. AGLIO si usa nelle insalate, nelle carni, nei sughi. Proprietà: anticoagulante, riduce il colesterolo, antibatterico, abbassa la pressione arteriosa. PREZZEMOLO si usa per insaporire legumi, insalate di mare, patate. Proprietà: diuretico, ricco di vitamina C, calcio, ferro. BASILICO si usa con minestre, mozzarelle, carni, sughi, insalate, pomodori. Proprietà: digestivo antispasmodico. ERBA CIPOLLINA si usa con insalate, minestre, sughi e patate lesse. Proprietà: depurativo e diuretico, può sostituire l’aglio. ALLORO si usa con sughi, brodi di carne e pesce, conserve, marinate. Proprietà: aromatizzante, aperitivo, antispasmodico. MENTA utile per la preparazione di bevande dissetanti. Proprietà: stimola la secrezione gastrica, digestiva, antitossica. ORIGANO E MAGGIORANA si usano con tutte le carni e i pesci, carni in umido, pizze, formaggi freschi, melanzane, intingoli, ripieni. Proprietà: stimolano la digestione, favoriscono il sonno e combattono i disturbi gastro-intestinali. ROSMARINO si usa per pesci, crostacei, arrosti, carni, pizzaiole, carni alla griglia, sughi. Proprietà: digestivo, stimola il fegato. Le spezie invece si ricavano da alcune piante aromatiche che provengo-
no da paesi tropicali. Di ogni pianta vengono utilizzate parti diverse, secondo il tipo di spezia, come le corteccie, o i bottoni floreali, gli stimmi o i semi. ANICE si usa per arrosti e dolci. Proprietà: stimola l’appetito, favorisce la digestione, antifermentativo. CANNELLA si usa per i dolci, ma anche per le carni tipo l’agnello. Proprietà: contro la stanchezza, stimola la circolazione, la digestione e il sistema immunitario, aromatizzante. FINOCCHIO si usa per la pasta con le sarde, per le carni grasse, per la porchetta. Proprietà: stimola l’appetito, favorisce la digestione. si usa con zuppe, vegetali e risotti. Alto contenuto di vitamina A, ha anche un alto contenuto in vitamine B1 e B2. ZENZERO si usa con la carne, la cacciagione e pesce (crostacei) e anche per preparare dolci secchi. Si usa anche per profumare bevande, salse. Proprietà: tonico, antisettico, ha un alto contenuto in vitamina C. PEPE si usa con carne, salse, paste e minestre. Proprietà: diuretico, stimola la produzione di succhi gastrici. CORIANDOLO si usa per le mele al forno, legumi, pesce, maiale, agnello. Proprietà: stomachico, antifermentativo, stimolante. NOCE MOSCATA si usa per ricotta e spinaci, nei ripieni di ravioli e tortellini, per profumare i dolci, nel vin brulé ma anche per preparare punch. Proprietà: stimola la digestione, blocca le fermentazioni intestinali.
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Food Style
I LEGUMI: L’ORO DI PUGLIA
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Le tradizioni del Paese delle Contrade
al promontorio del Gargano alla Valle d’Itria, dall’Alta Murgia alla Terra di Bari, dalle necropoli del Tarantino alle spiagge del Salento, in tutta la Puglia i legumi trovano un terreno ideale alla loro coltivazione. Non a caso proprio nella nostra terra, grazie alle ottimali condizioni pedoclimatiche, si possono trovare coltivazioni autoctone di fave, fagioli, ceci, cicerchie, lenticchie, difficilmente riproducibili altrove. E Leccornie sotto gli Ulivi non poteva perdersi queste chicche, offrendo una vasta gamma di legumi provenienti da ogni parte della regione: Ceci Bianchi di Faeto, Ceci Neri di Altamura, Cicerchie della Murgia, Fagioli dei Monti Dauni Meridionali, Fave di Carpino, Lenticchie di Altamura e Fave sgusciate a mano della Valle d’Itria. La particolarità vuole che coltivazione, raccolta e lavorazione di questi legumi avvenga ancora rigorosamente a mano, seguendo secolari tradizioni di tante famiglie devote all’agricoltura che popolano centinaia di contrade. Basti pensare, per esempio, alle fave coltivate, selezionate e sgusciate dalle Comari del “Paese delle Contrade”, associazione culturale nata nel 2006
per tutelare e promuovere le 146 contrade di Locorotondo, che si propone di far conoscere ai visitatori il patrimonio naturale, storico, artistico e gastronomico dei nostri insediamenti rurali e, al contempo, risvegliare negli abitanti l’orgoglio delle proprie origini. Ma non è una questione solo di tradizione. Dal punto di vista nutrizionale, i legumi sono degli ottimi alleati in quanto vantano un buon valore biologico e un alto valore energetico. Indispensabile componente della dieta Mediterranea, ricchi di proteine e amminoacidi essenziali, possiedono un buon contenuto di vitamine B1 e C, amido, minerali (ferro, fosforo, magnesio, potassio), carboidrati e calcio. Non affaticano il fegato in quanto le proteine vegetali sono più leggere da assimilare rispetto a quelle animali; aiutano a ridurre il colesterolo perché le fibre e i sali contenuti liberano il sangue dal surplus di grassi; evitano la stipsi grazie alla cellulosa che contengono e quindi favoriscono l’espulsione delle scorie. Nello specifico, i fagioli abbassano la pressione, le fave ripuliscono il colon e le lenticchie sono antiossidanti. Quale complice migliore per il nostro corpo?
Quì trovate i prodotti Leccornie sotto gli Ulivi a Bari: Altro Bio: via Cardassi, 39/39 A • Antichi Sapori Caseari: via De Rossi, 88 • Convivium: via A. Beatillo • Il Salumaio: via Piccinni, 168 • L’antica Grotta a Mare via Leopardi 15, Torre a Mare Le Bontà Pugliesi: prol. v.le Europa 27 • Panificio 2000: v.le Japigia 142/144 • Salumeria Beppe & Gigi: via M. D’Avola 15/17 • Salumeria Eden: v.le Einaudi 43 • Salumeria Capriati: via A. Gimma, 261 Bari • Antica Grotta: Corso Mazzini , 36 Bari
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Puntidivista
LE SOFT SKILLS PER TROVARE LAVORO
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Sapere, saper fare ma soprattutto saper essere
onosciute anche come “soft skills”, le competenze trasversali sono a tutt’oggi il nervo scoperto del mancato incontro fra domanda e offerta di lavoro. Da qualche anno a questa parte, il problema non è più costituito né dalla competenza tecnica (il sapere), né dalla competenza pratica (il saper fare), ma dalla capacità di attingere a risorse personali e individuali (il saper essere). Assistiamo ad un forte aumento del numero di laureati e specia-
lizzati. L’accesso al mondo universitario e a studi qualificanti è più agevole rispetto al passato. Un tempo la laurea era considerata un miraggio per molti e faceva la differenza nel mondo del lavoro. Da qualche tempo, la situazione è cambiata radicalmente. Le aziende non hanno più difficoltà a trovare laureati, ma nel reperire risorse con abilità trasversali. Quali sono queste competenze trasversali? Le soft skills più richieste sono: capacità di problem solving e di lavorare in team, orientamento al risultato e ottime capacità comunicative. Oltre a queste, un’indagine promossa dal CARED (Centro di Ateneo per la Ricerca Educativa e Didattica) ha individuato altre competenze richieste dal mondo del lavoro: capacità di analisi, saper prendere decisioni, spirito di iniziativa, self control e resistenza allo stress. Dimostrare di avere queste competenze fa la differenza non solo durante il colloquio di lavoro, ma anche lungo il proprio percorso di crescita professionale. La carriera all’interno di un’azienda è agevolata per le risorse che sanno interagire efficacemente, sanno affrontare i conflitti e mettere a loro agio i propri interlocutori. Naturalmente, non si può prescindere dalle competenze tecniche e dalla preparazione teorica, ma è fondamentale affiancare altre capacità, come quelle comunicative, per realizzare un mix professionale che faciliti il nostro successo e realizzazione lavorativa. Pasquale Adamo
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AMATE LE VOSTRE CURVE Come volersi bene nonostante i chili di troppo
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a Instagram a Facebook, passando per Twitter, WhatsAp, LinkedIn, MySpace, Meetup e chi più ne ha più ne metta, mostrarci sui Social network sta cambiando mostruosamente il modo in cui vediamo noi stessi. Un tempo si criticavano gli stilisti e i maestri dell’Alta Moda che proponevano in passerella modelli femminili scheletrici e pertanto diseducativi. Oggi invece, nella società del benessere, dell’apparenza e dell’apparente benessere, i Social hanno sicuramente contribuito a creare ulteriori nuovi complessi estetici, con un occhio sempre più severo verso la propria immagine. In netta controtendenza con quanto detto finora, è proprio dalle passerelle che arriva il miglior insegnamento: bisogna amare il proprio corpo, con tutte le sue curve e le sue imperfezioni. Nulla di più vero, per essere felici. Naturalmente il monito giunge da quella parte del fashion system che mira a scelte nuove e a donne più vere. E per quanto possa sembra-
re difficile sfoggiare con grazia i chili in eccesso e gli inestetismi che non riusciamo ad accettare, esiste un sano modo di volerci bene. Ecco alcuni suggerimenti, delle modelle XXL… Robyn Lawley: “Noi donne siamo molto più forti di quello che pensiamo e insieme potremmo essere imbattibili. Purtroppo però è più facile giudicare gli altri, soprattutto per i loro corpi, che fare autoanalisi e pensare insieme a sconfiggere le battaglie quotidiane che dobbiamo condividere”. Denis Bidot: “Il miglior risultato di tutto il duro lavoro che ho fatto è sapere che ho liberato le menti di tante donne dal combattere per tutta la vita contro un’immagine corporea negativa” Emma Meyer: “La vera bellezza viene dall’anima, dal desiderio di cambiare se stessi e non per conformasi ai canoni di bellezza di chiunque. Bisogna lottare per la propria essenza, per capire chi si è e diventare una vera donna. Con la D maiuscola”. Ali Tate: “L’unica persona in grado di impedirvi di raggiungere i vostri obiettivi siete voi stessi. Se ci credete voi, lo crederanno anche gli altri. Se vi piacete, piacerete. Se siete orgogliosi di quello che siete, non cambiate mai, per nessuno!”.
PIZZI PREZIOSI di Rosa Ladisa per Angarano Gioiellieri
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Pizzi Preziosi
www.angaranogioiellieri.it Via Principe Amedo, 309
Angarano Gioiellieri
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PSR PUGLIA 2007-2013 / PSL GAL TERRE DI MURGIA SCARL - MIS. 421
Federicus Il GAL Terre di Murgia dedica ai bambini le attività di animazione
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a città di Altamura per il terzo anno consecutivo celebra la figura di Federico II, l’imperatore svevo al quale dedica “Federicus”, il festival medievale in programma dal 25 al 27 Aprile. All’evento, incentrato sul tema “Fede, Laicità e Superstizione”, filo conduttore dell’edizione 2014, il GAL Terre di Murgia contribuisce e partecipa in qualità di partner di “Fortis Murgia”. Nella suggestiva cornice del centro storico altamurano e dei suoi “claustri” saranno ricreati scorci di vita quotidiana dell’epoca federiciana della quale, all’interno di mercatini, botteghe, accampamenti e musei all’aperto, rivivranno usanze, personaggi e mestieri. “Federicus” è un momento importante di promozione turistica territoriale, oltre che un’occasione di conoscenza, di approfondimento e di valorizzazione della storia e della cultura altamurana. Perseguendo questa mission educativa, il GAL Terre di Murgia intende proporre ai bambini una serie di attività, ludiche e laboratoriali, in un claustro appositamente dedicato, situato nel “quarto” greco che, insieme a quello “latino”, “saraceno” ed “ebreo”, rievoca i quattro gruppi etnici che popolavano anticamente i di-
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versi quartieri della cittadina murgiana. I piccoli saranno coinvolti in laboratori della ceramica, della cartapesta e del legno, nel corso dei quali, sotto la guida di artigiani del posto, si cimenteranno nella lavorazione e nella realizzazione di manufatti, caratteristici del territorio e del suo passato. È questo un modo di inculcare e trasmettere alle nuove generazioni l’amore per l’artigianato artistico e tradizionale locale. Piante e animali dell’Alta Murgia, proiettati in uno scenario medievale, saranno invece i protagonisti di poesie e favole animate. Bambini e genitori potranno assistere, inoltre a spettacoli di vario tipo e a particolari forme di animazione circense, eseguite con l’ausilio di oggetti e materiali “poveri”, legati al mondo e alle tradizioni rurali. Informazioni più dettagliate sulle attività curate dal GAL Terre di Murgia nell’ambito di “Federicus” 2014 saranno disponibili a breve sul sito istituzionale www.galterredimurgia.it o sulla relativa pagina facebook. Per consultare il programma completo della manifestazione si rimanda al sito www.federicus.it.
Mente locale
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Musica
al 1° al 14 aprile, all’Auditorium La Vallisa, nel centro storico di Bari, il martedì e il venerdì si colorano di musica: si parte con il flauto di Michele Bozzi e la chitarra di Umberto Cafagna; poi sarà la volta del pianista Vito Ribaldi accompagnato dal violoncellista Giuseppe Carabellese; a seguire il clarinetto e la conversazione elegante di Trii di Glinka, Brahms e Arciduca Rodolfo. Gli appuntamenti continueranno con canzoni d’autore e testi poetici, per un totale di 5 concerti. Ingresso a pagamento. Possibilità di abbonamento.
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Rassegna
al 3 al 17 aprile riparte “CORTOCIRCUITO #2!”: tre giorni, tre registi, innumerevoli popcorn! Una panoramica di temi diversi e attuali, trattati e raccontati attraverso il particolare linguaggio del corto metraggio; spaccati di vita quotidiana tra sopravvivenza, storia, segreti, disagi, malattia e poesia. Una rassegna di corti indipendenti dal sapore tutto pugliese. Appuntamento a Bari Vecchia, ore 21,30 al Reverso Beer Wine & Fun. Ingresso libero.
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Jazz
mperdibile appuntamento: domenica 13 aprile, ad Acquaviva delle Fonti, Club 1799 ospita il trio “Trispace”, uno tra i più importanti del panorama jazzistico giapponese. Yuichi Haiyashi al piano, Morihiro Omura al contrabbasso e Yoshitaka yamashita alla batteria si esprimono in chiave esclusivamente acustica e al di fuori dei confini nazionali, hanno attirato attenzione e critiche positivi da tutta Europa. Ingresso con prenotazione ore 20. 00. Per info, 080.758863 oppure info@club1799.it.
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Festival
rriva la seconda edizione di L.ink Festival – L’editoria ai tempi dell’ePub: la manifestazione realizzata dalla rivista Pool con il contributo dei Laboratori dal Basso e la collaborazione dell’Università degli Studi di Bari. Dal 1° al 4 aprile, nel Salone degli Affreschi dell’Ateneo barese, incontri, conferenze e seminari (completamente gratuiti) dedicati al lavoro del giornalista ai nostri tempi, con grandi professionisti che racconteranno il mutamento dell’informazione attraverso i mestieri che ruotano attorno a una redazione, a cavallo fra fanzine, edicola e web 2.0.
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Teatro
abato 12 alle 20:30 e domenica 13 aprile, alle 18:30, al Teatro Di Cagno l’associazione “Teatrando” resenta la celebre pièce di Oscar Wilde “The importance of being Ernest”. Scritta tra il 1894 e il 1895, dopo oltre un secolo di rappresentazioni in tutto il mondo, è ormai universalmente riconosciuta come una geniale e straordinaria opera di “nonsense”, disincantata ed ironica, in anticipo su tutte le più moderne risultanze del teatro dell’assurdo.
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Libri
ell’ambito della quinta edizione del “Bif&st- Bari International Film Festival”, giovedì 10 aprile, alle ore 18.00 lo Store della Feltrinelli di Bari ospita la presentazione del libro di Giovanni Arnone, “Prova di memoria. Dall’Orlando Furioso a Cinecittà”. Alla presentazione interverranno Intervengono Ettore Scola, presidente del Festival, e Gigliola Fantoni. Modera Antonella Gaeta. Nel corso del Festival, saranno proiettati 225 tra film, cortometraggi e documentari.
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In Breve
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Fitness
i chiama Jawbone UP24 ed è il nuovissimo braccialetto fitness appena sbarcato in Italia, che integra la tecnologia bluetooth 4.0 per il monitoraggio di sonno, movimento, cibo e umore. Si aggiunge al dispositivo UP, la versione tradizionale in commercio dal maggio scorso. Il nuovo braccialetto ha l’applicazione ‘UP Coffee’, che consente di monitorare anche l’impatto della caffeina sul sonno. Jawbone UP24 si sincronizza via wireless al dispositivo iOS o Android, è disponibile in tre taglie, la batteria ha un’autonomia di 7 giorni.
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Stranezze
lamoroso il risultato di uno studio condotto dalla United Chiropratic Association (UCA), secondo cui mandare troppi SMS farebbe male, al punto di accorciare la vita. Il motivo risiederebbe nella postura che assumiamo quando componiamo messaggi sul nostro cellulare, specie da seduti: piegati in avanti e con lo sguardo rivolto verso il basso, allo schermo del telefonino tra le mani. In questa posizione sarebbe impossibile fare respiri profondi e i polmoni verrebbero pertanto sottoposti a uno sforzo elevato, affaticando l’intero sistema cardiocircolatorio.
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App
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Anti-social
a tecnologia non è soltanto giochi e divertimento, ma può diventare un vero e concreto aiuto contro la violenza sulle donne: arriva infatti la nuova App SOS Stalking, scaricabile gratuitamente su Google Play per la piattaforma Android e su Apple Store per Apple. L’App consente alla vittima, o a chi si sente minacciato, di geolocalizzarsi per trovare i centri anti-violenza e quelli delle forze dell’ordine più vicini, oltre che per accedere alla consulenza gratuita di un team di professionisti (avvocati e psicologi) per un consulto.
uoi evitare le persone che conosci? Ecco l’App creata appositamente per farlo: si chiama “Cloack”, è gratuita ma disponibile al momento solo per i-phone. Esamina i dati da Foursquare e Instagram e dà una notifica (anzi, un allarme) quando c’è qualcuno che si conosce nelle vicinanze, in particolare se è inserito in un’apposita lista nera di persone che non si vogliono incontrare. Purtroppo la reale efficacia del software dipende proprio da chi si vuole evitare: è necessario che il “seccatore” pubblichi la sua posizione sui social network.