Trimestrale di informazione dell’Associazione Italiana Diabetici Anno XIII n°4 - Ottobre-Dicembre 2007 Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art.2, comma - Legge 622/96 - Filiale di Roma
Una guerra che si combatte anche con l’informazione Danièle Comparon
Nasce la “diabesità” e un 2008 molto impegnativo
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con immenso piacere che ho accettato la direzione responsabile di “il giornale A.I.D.I.D.”, un periodico che, contrariamente a tanti altri, vuole essere al servizio dei suoi lettori, vuole essere l’utile e umile strumento di informazione per chi vive in diretta una patologia, come il diabete, che pur essendo una malattia non-infettiva, ormai ha raggiunto livelli di pandemia. Siamo infatti di fronte ad una minaccia senza precedente che colpisce ormai 180 milioni di persone nel mondo e oltre 3 milioni solamente in Italia. Le previsioni anche, sono drammatiche e forse la principale arma di prevenzione è proprio l’informazione. Una ricerca promossa l’anno scorso dalla SanofiAventis sottolineava quanto difficile e delicato sia il rapporto medico-paziente e quanto un paziente affetto dal diabete necessiti di un’informazione seria quanto capillare per raggiungere un maggior grado di consapevolezza sulle modalità del buon controllo della patologia. Per questo motivo l’Aid, Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici, tende a partecipare e promuovere ogni azione tesa al miglioramento del rapporto medico-paziente e “il giornale A.I.D.I.D.” intende veicolare verso i suoi lettori, tutte le notizie ed inforsegue a pag. 2
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on questo numero “il giornale A.I.D.I.D.” chiude il 2007. Questo richiede da una parte un bilancio dall’altra qualche anticipazioni sul 2008. Lo chiediamo a Raffaele Scalpone, medico diabetologo, nel suo primo anno di presidenza dell’A.I.D., già responsabile del Servizio di Diabetologia dell’ Istituto Neurotraumatologico Italiano INI di Grottaferrata (ROMA), e da anni attivo all’interno dell’associazione Il 10 e 11 novembre scorso si è svolta la giornata del diabete dedicata, quest’anno ai bambini e agli adolescenti. Quali, in questa settima edizione,sono stati i momenti salienti dell’iniziativa secondo lei?
AGENDA • Roma, 18-19 Febbraio 2008 Prevenire le complicanze del diabete: dalla ricerca di base all’assistenza 2° convegno nazionale sul progetto IGEA Aula Pocchiari, Istituto Superiore di Sanità - Viale Regina Elena, 299 – Roma segue a pag. 2
segue a pag. 3
All’interno pag.3
- Informazione e consulti gratis in tutta Italia
Studi&Ricerche pag.5
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- La crescita del pericolo diabete chiede una risposta più forte - Aumentano i giovani diabetici: in esame i fattori ambientali - Scoperta la memoria metabolica delle cellule - Metformina: da 50 anni contro il diabete di tipo 2
Ortopedia pag.8
- “Piede diabetico”, un’emergenza da affrontare - Convegno multidisciplinare a Pollenza
Obesità pag.9
pag.10
- Varate dall’UE delle regole contro la malnutrizione - Link tra malnutrizione, obesità, malattie cardiovascolari e diabete - Più attività fisica col contapassi
Alimentazione pag.11 pag.13 pag.14 pag.15
- Una dieta geniale… - La barbabietola contro l’ipertensione - Un prezioso aiuto: le vitamine - La “Mia” dieta salutare - Alcune ricette tratte da “La “MIA” dieta salutare”
Libri
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mazioni che possono agevolare la sua vita quotidiana. Infatti fa pensare il sapere che un italiano su dieci ha il diabete o è a rischio di averlo e non sempre lo sa perché la glicemia provoca disturbi solo quando è molto alta. Così è possibile essere diabetici per anni senza accorgersene. Ma nel tempo, gli zuccheri alti danneggiano occhi, reni, circolazione del sangue, nervi, cuore, piedi. Tutto questo può essere evitato con
pochi semplici mezzi. L’importante è scoprire se si ha il diabete! Ma l’informazione è fondamentale anche per chi sa di avere contratto la malattia. Importante è sapere che tutti gli effetti deleteri del diabete si possono prevenire o fermare; che con il diabete si può condurre una vita assolutamente normale; che il diabete non richiede una dieta particolare, complicata o piena di rinunce, ma il rispetto di alcune semplici regole e un’alimentazione corretta. Infine l’A.I.D., associazione che vanta, tra i propri collaboratori sanitari, insigni
medici specialisti in Diabetologia ed Endocrinologia, consente un contatto diretto con gli ultimi ritrovati scientifici del settore consentendo così di arricchire ulteriormente l’informazione di “il giornale A.I.D.I.D.”. Grandi sono quindi le mire di “il giornale A.I.D.I.D.”: essere una finestra sugli ultimi ritrovati scientifici ma anche un semplice rappresentante degli interessi dei diabetici. Al lavoro quindi e cari lettori, la redazione di “il giornale A.I.D.I.D.” attende vostre testimonianze e suggerimenti!
Quando a farti sentire diversa non è il diabete ma gli altri Gentile Associazione, scrivo perché vorrei porre l’accento su delle questioni di cui mai nessuno si occupa attivamente. Vivo a Firenze ma sono nata a Palermo. Ho il diabete da quando avevo l’eta di 12 anni, ora ne ho 23. Sono andata via di casa a 17 per venire a studiare a Firenze dove mi sono laureata e vivo e lavoro tutt’ora. Nessuno si occupa di me, è sempre stato tutto responsabilità mia. Il diabete non è tutto rose e fiori come dicono le associazioni, col diabete non è tutto comunque facile. Io nella mia esperienza sono sempre e solo stata penalizzata,mai agevolata per la mia condizione. Per prendere la patente ho dovuto fare tantissime analisi ed andare pure da un medico legale che mi ha solo chiesto se ci vedevo e poi ha firmato. La cosa che più mi irrita e di cui non si parla mai, non è tanto il dovere fare certe cose per tenere sotto controllo il diabete ma tutto il contorno di persone e di burocrazia che sono costretta a subire. Le persone che
si occupano di ciò, ovvero impiegati asl, farmacisti e chi per loro, sono persone prive di sensibilità e tatto, sono forse selezionate apposta persone arroganti per rendere ancora più complicato quello che tu stai cercando di ottenere e che ti spetta. La regione in cui sono residente, la Sicilia, non vuole mai autorizzare alla regione Toscana la fornitura dei miei presidi, perché non ha soldi,
Impiegati asl, farmacisti e chi per loro, sono persone prive di sensibilità e tatto perché i soldi li mangiano loro e chi sta male deve fare economia. Ogni anno devo andare a Palermo con richiesta asl e medico di Firenze, e litigare per avere l’autorizzazione. Quest’anno c’e la novità dei presidi che vengono dati in farmacia, cosi da farci passare un pò di tempo anche in compagnia dei farmacisti che non sanno nemmeno cosa sia
AGENDA • Genova, 21-23 Febbraio 2008 7th Genoa Meeting on Hypertension, Diabetes and Renal Diseases Centro Congressi Magazzini del Cotone Area Porto Antico Web: ww.aristea.com • Latina, 23 Febbraio 2008 Standard italiani per la cura del diabete mellito: dalle raccomandazioni alla pratica clinica Victoria Palace Hotel Via Vincenzo Rossetti 24
un ago da insulina, una penna, un pungidito, una lancetta. Sono all’oscuro di tutto ma sono forniti di grande arroganza. Cosi oggi mi è successo di andare a prendere i presidi gia ordinati giorni fa in una farmacia (perché loro non tengono nulla) e di scoprire che la Asl di Firenze che mi aveva stampato e autorizzato un foglio per prendere tutto per sei mesi, mi aveva annullato l autorizzazione. Domani io dovrò ritornare li e vedere cosa è accaduto. Secondo voi io non ho niente di meglio da fare? segue a pag. 4
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• Viterbo, 23 Febbraio 2008 Standard italiani per la cura del diabete mellito: dalle raccomandazioni alla pratica clinica Grand Hotel Salus - Via Toscanese 26/28
• Torino, 1 Marzo 2008 Piede diabetico – Il diabete e le nuove terapie Centro Congressi Villa Gualino
• Praga (Repubblica Ceca), 27 Febbraio -1 Marzo 2008 1st International Conference on Advanced Technologies and Treatments for Diabetes (ATTD) Web: www.kenes.com/attd
• Desenzano del Garda (BS), 1 marzo 2008 Quale algoritmo di terapia per il diabete tipo 2 non ben controllato? Hotel Villa Maria segue a pag. 4
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Nasce la “diabesità”... : da pag. 1
Innanzitutto la ulteriore affermazione a livello istituzionale nazionale regionale e comunale che il diabete sarà nei prossimi anni la patologia che verrà il maggiore sviluppo di nuovi casi ma sopratutto che questi nuovi casi saranno maggiormente rappresentati da giovani individui marcatamente obesi al elevato rischiocardiovascolare nonostante la pur giovane età, tanto è vero che si è coniato il nuovo termine di DIABESITA Molti non sanno nemmeno di avere il diabete o di esserne a rischio. Chi lo sa, spesso non effettua una misurazione regolare dell’emoglobina glicata. Il buon compenso del diabete presenta quindi ancora notevoli margini di miglioramento, il che spiega l’importanza di una campagna di sensibilizzazione e informazione imperniata sul rapporto medico-paziente quale la BCD. Ma in breve di che si tratta? E’ il primo progetto pilota realizzato in Italia dove le associazioni dei diabetologi e le associazioni dei pazienti sotto l’egida delle JdF International collaborano alla stesura di un programma editoriale mediatico e applicativo sul territorio di stesura delle linee guida più avanzate affinchè il paziente con diabete possa compensare meglio quotidianamente la sua glicemia. Siamo sul finire del 2007. Quali sono i programmi dell’associazione per il 2008? 1 ) l’AID è tra le quattro società sponsor del BCD che per il 2008 spenderà in tutte le piazze italiane tramite l’ausilio di un camion itinerante 2) l’AID farà gli onori di casa a Settembre durante il congresso Europeo di diabetologia che dopo alcuni anni torna in ITALIA e nella capitale ( Nuova Fiera di Roma) 3) L’AID parteciperà ad un progetto della comunità Europea dal titolo “GUADAGNANDO in SALUTE” occupandosi dello stato di conoscenza del diabete a livello delle amministrazioni di ogni comune d’ITALIA.
Informazione e consulti gratis in tutta Italia
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l diabete è una minaccia per tutto il mondo. Lo ha dichiarato l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 21 dicembre 2006, siglando una Risoluzione. Quest’ultima ha indicato il 14 n o v e m b r e Giornata Mondiale del Diabete. In Italia, è giunta invece alla sua settima edizione la Giornata del diabete che ha come scopo proprio quello di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia. L’edizione 2007 era dedicata al diabete nei bambini e negli adolescenti. In 300 piazze delle principali città, il 10 e 11 novembre, sono stati allestiti degli stand diabetologici dove, grazie al volontariato di medici, operatori sanitari, infermieri e associazioni di pazienti, tutti i cittadini avevano la possibilità di ricevere materiale informativo, consulenza medica qualificata ma soprattutto potevano effettuare gratuitamente l’esame della glicemia. e compilare un questionario diagnostico per scoprire la percentuale di rischio diabete da qui a 10 anni. Oltre alle iniziative nelle piazze, dove erano distribuite migliaia di locandine e
opuscoli informativi sul diabete, quest’anno è stato coinvolto in prima linea anche il mondo dello sport: dalle squadre di calcio di serie A (3 – 4 novembre) al rugby capitolino, dal canottaggio alla pallavolo di serie A2, migliaia di atleti sosterranno l’iniziativa. Il Gruppo Ferrovie dello Stato ha partecipato alla campagna di sensibilizzazione, mettendo a disposizione della propria clientela materiale informativo nel circuito dei Club Eurostar. La Giornata del Diabete è promossa da Diabete Italia, con la collaborazione di Cidev (Consulta italiana diabete dell'età evolutiva) e centinaia di associazioni di volontariato. La Giornata del Diabete si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero della Solidarietà Sociale, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentati e Forestali e della Croce Rossa Italiana. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.diabeteitalia.it.
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CONSIGLIO DIRETTIVO A.I.D Quando a farti sentire... : da pag. 2
Secondo voi è giusto che oltre ai problemi della malattia debba subire anche questo? Quanti fogli ci vogliono per capire che una persona ha il diabete e gli spettano determinate cose? io voglio cio che mi spetta. Questa vita col diabete è uno schifo per via di questa gente, per via di questi fogli, per via delle giornate passate ad aspettare nelle stanze delle asl per poi magari farti rispondere in mal modo. Io questa vita in questo modo non la voglio, mi fa schifo. Le associazioni dove sono? per cosa si battono? chi controlla tutto ciò? Non me ne importa nulla se un diabetico ha scalato il Monte Bianco, io non voglio fare scalate!!!Ne immersioni. Qui si tratta della quotidianità.
Dove sono i giovani con il diabete? Fanno tutto i genitori per loro? Dove sono? Ditemelo per favore, io vedo solo vecchi alle asl che accettano tutte le brutte risposte, che sono soli e non sanno cosa fare. Forse questa mail verrà cestinata da voi, perché è difficile dare ascolto alle cose che non piacciono. Bisogna sempre dire cose belle, “ il diabete è troppo bello” !! da fare invidia. Invece no, fa schifo . Fanno schifo le cose da fare e non esiste nessuno che ci tuteli, non esiste nessuno che, perché no, litighi per noi. Urli! Questa è una vita che io non voglio vivere. Domani devo tornare alla Asl, non vado a passeggiare, non venitemi a dire che tutti gli altri ragazzi vanno alla Asl e fanno quello che faccio io. Scusate lo sfogo, in fondo non sono cattiva, sono solo arrabbiata e un po disperata a volte.
Eloisa
AGENDA • Tivoli (RM), 6 Marzo 2008 La gestione della persona affetta da diabete mellito durante il ricovero ospedaliero Ospedale S.Evangelista
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• Bologna, 14 – 15 Marzo 2008 Nuove frontiere nella terapia del diabete e problemi aperti Zanhotel & Meeting Centergross
• Padova, 7- 8 marzo 2008 Buon compenso del diabete Aula Magna del Bo’ Web: www.marben.it
• Roma, 14 – 15 Marzo 2008 Aggiornamento psicopedagogico in diabetologia Grand Hotel Palazzo Carpegna – Via Aurelia, 481
• Roncadelle (BS), 10 marzo-7 aprile 2008 L’uomo, la malattia, la terapia Presso Aula conferenze Centro di Formazione Avanzata - Via Vittorio Emanuele II, 28
• Mariano Comense, 14-16 marzo 2008 Formare per accreditare. Una opportunità per migliorare Presso la Struttura Semplice di Diabetologia e Malattie Metaboliche
Periodico trimestrale dell’Associazione Italiana Diabetici
Direttore responsabile
Daniele Comparon Comitato di redazione
Raffaele Scalpone Marisa Pentori (segretaria)
Leonardo Girardi
Stampa Lodigraf 2 via Giovanni XIII snc 00018 Palombara Sabina (Roma) Registrazione
Tribunale di Roma n.325/93 del 22/07/93
(coordinatore)
Direzione, Redazione
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Associazione Italiana Diabetici 00186 Roma - Via della Scrofa, 14 c/c Postale n. 59918003
Presidente Raffaele Scalpone Vice presidente Cosimo Pennetta Segretario Leonardo Girardi Consiglieri effettivi Giovanni Carru Luigi Donara Leonardo Girardi Roberto Iori Tommaso Marrone Alessandro Nardini Cosimo Pennetta Internet www.assitdiab.it COMITATO SCIENTIFICO A.I.D. DIRETTORE SCIENTIFICO: Alberto Fidanza Presidente Fondazione Alberto Fidenza COMPONENTI: Roberto Bartolucci • Chirurgo Vascolare Azienda S. Camillo -Roma • Docente I Scuola Specializzazione in Chirurgia Vascolare - “La Sapienza” - Roma Giovanni Gasbarrini • Direttore Istituto Medicina Interna e Geriatria del Policlinico Gemelli - Roma Carlo Teodonio • Diabetologo Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina “San Giovanni Calibita” • Direttore Sanitario Associazione Italiana Diabetici Giuseppe Visco • Professore di Malattie Infettive Università di Roma - tor Vergata Francesco Tucci • Oftalmologo Presidente Società Italiana di Oftalmologia Legale Ai sensi della legge n.675/96 (tutela dati personali) si garantisce la massima riservatezza dei dati personali forniti e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, o di opporsi al trattamento dei dati che li riguardano, scrivendo a: A.I.D. - Via della Scrofa, 14 - 00186 -Roma
Finito di stampare nel mese di dicembre 2007 ERRATA CORRIGE Sono state erroneamente scambiate le firme di M. Romano e R. Scalpone presente rispettivamente sulle pagine 3 e 13 del numero 3/2007 di “Il giornale Aidid”
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La crescita del pericolo diabete chiede una risposta più forte Da un’indagine condotta dalla Società italiana di medicina generale (Simg) e dal suo centro di ricerca Health Search, su un campione di 602.670 assistiti ( 52% donne, 48% uomini – afferenti a 400 medici di medicina generale omogeneamente distribuiti su tutto il territorio nazionale), di cui 33.698 diabetici, emerge un quadro drammatico sulla previsione di crescita del diabete in Italia.
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o studio, presentato recentemente a Milano ma svoltosi nel 2005, rivela che ogni medico di famiglia italiano ha fra i suoi assistiti dagli 80 ai 100 diabetici (il 5,59% su un totale di oltre mille pazienti). Di questi più della metà non è ancora sufficientemente sotto controllo: il 53% non raggiunge gli obiettivi terapeutici consigliati dalle linee guida nazionali per raggiungere il cosiddetto ‘buon compenso’ del diabete, una pratica che mette i pazienti al riparo dalle complicanze che derivano dalla malattia, mantenendo i valori dell’emoglobina glicata sotto una soglia raccomandata del 7%. Ma non solo: meno del 10% fa ricorso all’insulina, mentre il 42% ha come unica terapia
milioni nel 2025, deve registrare drastici cambiamenti. “Nonostante l’Italia sia tra le più virtuose a livello internazionale e versi in una situazione più favorevole rispetto ad altre realtà, la strada da percorrere è ancora lunga”, osserva Paolo Cavallo-Perin, vicepresidente della
Ogni medico di famiglia italiano ha fra i suoi assistiti dagli 80 ai 100 diabetici quella di stare a dieta. Sono pochi quelli che controllano regolarmente la pressione arteriosa e il colesterolo, amplificando i rischi di andare incontro a una patologia cardiovascolare. La gestione di questa patologia cronica, che colpisce ormai più di tre milioni di persone e che verosimilmente porterà i malati a quota 5
Società italiana di diabetologia (Sid). Il primo passo da compiere è senza dubbio rafforzare l’alleanza fra diabetologi e medici di medicina generale, per creare una solida rete assistenziale al paziente e, aggiunge Raffaele Scalpone, presidente segue a pag. 6
Aumentano i giovani diabetici: in esame i fattori ambientali I bambini diabetici hanno da dieci a vent’anni di vita in meno rispetto ai coetanei se non vengono curati adeguatamente. L’allarme, lanciato dal Meeting annuale della Società Europea per lo studio del Diabete (EASD) , svoltosi ad Amsterdam il 18 e 19 settembre scorso, si basa su studi che denunciano un incremento annuo della malattia pari al 3% a livello mondiale.
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nche il diabete di tipo 1 è in crescita, quello insulinodipendente autoimmune, che colpisce ogni anno circa 70.000 bambini. Nel panorama mondiale la Sardegna condivide con la Finlandia un primato assoluto per il rischio di contrazione del diabete tipo1 e di altre patologie autoimmuni ad esso associate. L’ elevatissima incidenza e le
peculiari caratteristiche geografiche e genetiche registrate nell’isola garantiscono condizioni ideali per lo studio della malattia, che continua a crescere soprattutto nella fascia d’età 0-14 anni sostiene il centro diabetologico dell’azienda ospedaliera sarda “G.Brotzu”. Sin dal 2000, l’attività di ricerca del Centro di Diabetologia dell’ospedale cagliaritano si è orientata
verso l’attuazione di numerosi progetti volti alla caratterizzazione del diabete tipo 1 e alla comprensione dei meccanismi e delle cause che lo determinano. Il Registro Sardo, inserito nel progetto Eurodiab e curato dal dott. Marco Songini, primario della Struttura Complessa di Diabetologia segue a pag. 6
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salute. L’invito è chiaro: adottare la pratica del test dell’emoglobina glicata, importante cartina di tornasole delle terapie. Finora, secondo la ricerca solo il 30% ne effettua almeno due l’anno, come consigliato
dalle linee guida nazionali (più di due). La maggioranza (44%) esegue una sola misurazione nel corso dei 12 mesi, il 26% neanche quella. Tra quanti si sono sottoposti al test almeno una volta, il 47% mostra valori entro il limite. In pochi però sono anche attenti agli altri due fattori di rischio cardiovascolare: solo il 34% dei pazienti ha valori a target (cioè sotto i 130-80 mmHg) mentre per il colesterolo Ldl solo il 26,7% ha un valore sotto il limite previsto di 100 milligrammi per decilitro. Per tutti gli altri il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari aumenta. “E si amplifica ancora di più per quel 18% di diabetici fumatori. Il messaggio da lanciare è uno solo: il compenso del diabete deve essere globale, non solo limitato alla glicemia, ma esteso anche alla correzione degli altri fattori di rischio cardiovascolare, come l’ipertensione e la dislipidemia”, sottolinea Cavallo-Perin.
tipo 1 e per altre patologie endocrine autoimmuni nella popolazione generale, al fine di poter eseguire in futuro un
programma di prevenzione primaria. Lo screening è attualmente condotto in Sardegna attraverso un campione di 2500 neonati sani, reclutati in 4 servizi di neonatologia. I dati genetici ed immunologici raccolti capillarmente nella popolazione sarda daranno la possibilità di identificare nuove ed efficaci strategie predittive - da estendere successivamente a tutta la popolazione generale italiana - ed offriranno il supporto per la ricerca e l’individuazione dei fattori ambientali coinvolti nell’isola nei meccanismi patogenetici dell’autoimmunità. Un altro studio, lo Schoolchildren, iniziato negli anni 90 e basato su un campione di 10.000 bambini sani delle scuole dell’isola, ha l’obiettivo di disegnare una mappa della condizione di prediabete all’interno dell’isola e di sviluppare un modello di predizione della malattia in età scolare.
La crescita... : da pag. 5
“Aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’obiettivo del buon compenso del diabete” dell’Associazione italiana diabetici (Aid), “aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’obiettivo del buon compenso del diabete”. A questo fine punta la campagna istituzionale lanciata dall’International Diabetes Federation (Idf) insieme alle affiliate Associazione medici diabetologi (Amd) e Società italiana di diabetologia (Sid). Un’iniziativa avviata in Italia nel corso del 2006 e del 2007, coinvolgendo diabetologi, medici di medicina generale e associazioni di volontariato. A una fase preliminare è seguita la pubblicazione di un libro bianco sul buon compenso del diabete. Il secondo passo è rappresentato dalla pubblicazione di un terzo libro in distribuzione presso medici di famiglia. Il flusso di informazioni però non deve essere interrotto, spiegano gli esperti. Infine un terzo passo, il più importante, sarà quello di trasferire, nel 2008, le
conoscenze ai diretti interessati: i pazienti, che devono essere in grado di collaborare consapevolmente con il medico di medicina generale, condividendo target terapeutici di cui riconoscono l’importanza per la
Il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari aumenta
Aumentano... : da pag. 5
dell’AO Brotzu, in collaborazione con il gruppo per l’epidemiologia dell’ IDDM (Diabete Mellito) in Sardegna promuove attualmente delle ricerche che, oltre a studi epidemiologici, mettono in esame i fattori ambientali correlati alla presenza del diabete di tipo
Nel panorama mondiale la Sardegna condivide con la Finlandia un primato assoluto per il rischio di contrazione del diabete tipo1 e di altre patologie autoimmuni ad esso associate 1 in Sardegna. Numerosi gli studi di predizione, come il Diabfin: una ricerca che ha lo scopo di individuare attraverso uno screening genetico prima, immunologico e metabolico poi – i soggetti a rischio per Diabete di
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Metformina: da 50 anni contro il diabete di tipo 2
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Scoperta la memoria metabolica delle cellule “Bastano poche settimane di glicemia elevata per modificare il modo di comportarsi delle cellule e per danneggiare l’organismo anche quando gli zuccheri sono tornati sotto controllo”
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o spiega Antonio Ceriello, Endocrinologo autore di una recente ricerca pubblicata sulla rivista della Società Europea di Diabetologia. I problemi iniziano quando il livello di glucosio nel sangue aumenta esageratamente. Se questi episodi si ripetono frequentemente e la glicemia resta alta per lunghi periodi, l’organismo acquista una sorta di memoria chiamata “memoria metabolica” dovuta ad un’alterazione delle proteine contenute nei mitocondri, che fungono da centrale energetica dell’organismo. Gli studi sulle colture cellulari e su ratti hanno dimostrato inequivocabilmente che lo zucchero in eccesso ha un effetto tossico; si lega alle proteine dei mitocondri (strutture cellulari che fungono da centrali elettriche) e induce la produzione di radicali liberi, che danneggiano i tessuti, in particolare l’endotelio, ovvero il tessuto di rivestimento dei vasi e le beta cellule, che sono le cellule produttrici di insulina. Una volta legate allo zucchero, le proteine mitocondriali continuano a produrre radicali liberi anche quando la glicemia viene riportata a livelli di norma, ovvero entro i 100 mg/dL. È per questa ragione che anche alcuni diabetici, anche se ben trattati e con livelli di zuccheri nel sangue nella norma, col tempo sviluppano le complicanze della malattia, in particolare quelle più temute legate al danno vascolare (retinopatia, neuropatia diabetica, insufficienza renale ed infarto del miocardio).
inquanta anni fa, nel 1957, il medico e farmacologo francese Jean Sterne metteva a punto una sostanza che sarebbe diventata una pietra miliare nella storia della diabetologia: la metformina. Il farmaco, appartenente alla classe degli ipoglicemizzanti orali chiamati biguanidi, e impiegato nella cura del diabete di tipo 2, fu reso disponibile per la prima volta in Francia dai Laboratoires Aron. L’azienda transalpina che entrò a far parte di Merck Pharma, divenuta dal gennaio 2007 Merck Serono, divisione farmaceutica del gruppo tedesco Merck KGaA, a seguito dell’acquisizione di Serono S.A. da parte della società di Darmstadt. La Meformina viene utilizzata in ben
La scoperta di questo meccanismo, che si deve al diabetologo italiano Antonio Ceriello che lavora in Italia presso l’Università di Udine, in Gran Bretagna presso la Warwick University e negli Stati Uniti presso l’Oklahoma City University, apre la strada anche ad una possibile nuova terapia in quanto varie sostanze antiossidanti sono state in grado di “spegnere” questa memoria metabolica delle cellule. Inoltre il gruppo di ricerca sta valutan-
Gli studi sulle colture cellulari e su ratti hanno dimostrato inequivocabilmente che lo zucchero in eccesso ha un effetto tossico do nuove molecole che specificamente possono “staccare” le molecole di glucosio dalle proteine dei mitocondri, il che costituirebbero la migliore terapia della causa della memoria metabolica. Secondo il professor Ceriello, la scoperta può cambiare l’approccio alla terapia del diabete -soprattutto nel caso del diabete di tipo 2, quello che colpisce l’anziano- poiché, alla luce di queste indagini, diventa auspicabile un intervento, anche farmacologico, immediato, non preceduto da un’attesa dei miglioramenti portati dal cambiamento di stile di vita, come è consuetudine ad oggi.
90 paesi per la sua efficacia, tollerabilità, sicurezza e presenta dei vantaggi interessanti specie in persone obese in quanto non induce all’ aumento del peso corporeo e la comparsa di ipoglicemia risulta essere un fenomeno poco comune. Il meccanismo d’azione della metformina non è ancora del tutto chiaro, ma non sembra dipendere dalla presenza di cellule ‚ nel pancreas poiché non pare stimolare la produzione di insulina. Al momento si ritiene che essa riduca la glicemia, cioè i valori di glucosio nel sangue, sia riducendone la produzione da parte del fegato, sia aumentandone il consumo da parte dei tessuti periferici, sia riducendone l’assorbimento da parte dell’intestino.La metformina non induce diminuzione della glicemia in persone non diabetiche, a meno che non ne vengano assunte alte dosi. Infine il farmaco non viene metabolizzato ed è eliminato come tale attraverso le urine.
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“Piede diabetico”, un’emergenza da affrontare Dal 7 Ottobre 2007 al 10 Ottobre 2007 si è svolto a Riccione un Forum nazionale di operatori e professionisti, organizzato dalla SID-Società Italiana di Diabetologia sul problema del diabete ed in particolare su una delle complicanze più frequenti ovvero il “piede diabetico”
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all’incontro è emerso un quadro a dire poco allarmante: risulta infatti che Ogni 30 secondi, nel mondo, viene amputata una gamba a causa del diabete e in Italia, 3.000 sono i casi ogni anno, quindi quasi 10 amputazioni al giorno. Il “piede diabetico” “è in assoluto tra le complicanze che comportano il mag-
Necessario un approccio pluridisciplinare nella cura del diabete gior numero di ricoveri ospedalieri” ha sottolineato Carlo Caravaggi, Coordinatore del Gruppo intersocietario Piede Diabetico di SID (Società Italiana di Diabetologia) e AMD (Associazione Medici Diabetologi). Considerando quando questa parte del corpo viene esposto nel corso della giornata, è semplice immaginare quanta sofferenza generino: da ferite che si cicatrizzano lentamente e a vere e proprie ulcere che possono ulteriormente evolvere in lesioni più gravi sino portare il malato all’amputazione. Le cause sono innanzitutto un problema di circolazione del sangue e una progressiva distruzione dei nervi che arrivano al piede, effetti, purtroppo, comuni del diabete. Si stima che l’80% delle amputazioni non causate da traumi sia di origine diabetica. A fronte delle previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che stima in oltre 350 milioni il numero di diabetici nel 2025 rispetto ai 120 milioni calcolati nel 1996 e degli oltre 3.000 casi di amputazioni che diabetici italiani subiscono ogni anno appare più che necessario un approccio pluridisciplinare nella cura del diabete. “Nel nostro paese esiste già oggi una rete di oltre 350 centri di diabetologia in cui operano in maniera integrata diabetologi, podologi e tutti i professionisti necessari alla miglior gestione della malattia. “È dimostrato – ha affermato il prof. Caravaggi - che la gestione multidisciplinare tra centrospecialistico, medico di medicina generale e
servizi territoriali riduce sia le amputazioni sia la mortalità legata a questa complicanza. Ciò che ancora manca è
un progetto nazionale di assistenza al piede diabetico, per il quale da tempo stiamo sensibilizzando le Autorità”.
Convegno multidisciplinare a Pollenza
bili del paziente diabetico. E’ esposto a molteplici sollecitazioni quotidiane, può subire ferite che cicatrizzano con difficoltà, infezioni difficili da curare, che possono raggiungere anche l’osso e richiedere l’intervento del chirurgo e nella peggiore delle eventualità, l’amputazione.La sua rilevanza clinica e la sua complessità, spesso sottovalutate, richiedono un approccio specialistico integrato multidisciplinare per la gestione del problema. Queste sono le premesse alla base del convegno plurispecialistico per medici chirurghi e infermieri <Il piede diabetico>, in programma venerdì 18 (dalle 14.30 alle 19) e sabato 19 gennaio (dalle 8.30 alle 17) presso l’Albergo dell’Agenzia di Pollenzo - Bra, organizzato dalla SC di Radiodiagnostica dell’ASO S. Croce Carle di Cuneo e dalla SC di Chirurgia Generale dell’Asl 18 - Ospedale S. Spirito di Bra. “Obiettivo delle giornate di studio – sottolinea Maurizio Grosso, direttore del dipartimento radiologico di Cuneo - è la presentazione del più recente stato dell’arte, dall’epidemiologia ai meccanismi fisiopatologici, dalla gestione antalgica al trattamento chirurgico, fino ai più recenti e innovativi sviluppi della radiologia interventistica nel salvataggio d’arto”.
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e giornate di studio sono in programma per il 18 e 19 gennaio Ormai da molti anni i progressi nella cura della malattia diabetica hanno portato ad un allungamento della aspettativa di vita dei diabetici, che non differisce sostanzialmente dall’aspettativa di vita della popolazione non diabetica. I problemi principali oggi per i dia-
Il “piede diabetico” è da considerare una delle complicanze del diabete più invalidanti e cariche di rischio betici non sono più quelli legati alla sopravvivenza ma quelli legati alle complicanze croniche del diabete, E’ parere comune tra i diabetologi che il “piede diabetico” sia da considerare una delle complicanze del diabete più invalidanti e cariche di rischio. Il piede è una delle parti del corpo più vulnera-
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Varate dall’UE delle regole contro la malnutrizione Oltre la meta degli europei è sovrappeso
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entre l’Europa è famosa per la sua dieta mediterranea, ecco che in realtà gli italiani, sempre meno, la seguono. La fretta induce a mangiare velocemente qualche cosa al bar o in una tavola calda, a casa si consumano sempre più prodotti già pronti e la nuova generazione si ingozza di merendine. Risultato: oltre il 50% degli abitanti dell’Unione è obeso o sovrappeso. Sono tre i milioni di giovani cittadini Ue obesi, e addirittura 22 milioni i bambini che pesano troppo. Meglio correre ai ripari e così l’Unione europea ha deciso di adottare
22 milioni i bambini che pesano troppo nuove regole tese a combattere la malnutrizione e quindi l’obesità. Nel libro bianco adottato dalla Commissione Ue vengono stabilite differenti misure, tutte soggette a periodiche verifiche. Le imprese alimentari dovranno innanzitutto adeguarsi a standard più restrittivi, in attesa di una nuova normativa e le industrie alimentari dovranno rendere le etichette più
chiare e complete,“per indurre i cittadini a compiere scelte più consapevoli” spiega il commissario europeo alla Salute Markos Kyprianou . Una seconda raccomandazione, non meno importante, è di incentivare l’attività fisica visto che “cattiva alimentazione e inattività sono all’origine di sei dei sette principali fattori di rischio per la salute degli europei”. Inoltre il documento sottolinea quanto questa lotta contro la malnutrizione debba nascere da un sinergetico lavoro politico ed economico di tutti i paesi europei, delle aziende private quanto degli enti di sanità pub-
Le etichette più chiare e complete blica, che dovrà sfociare in azioni concrete a livello politico e amministrativo: dalla promozione del consumo di frutta e verdura ad una riorganizzazione delle mense scolastiche… Si auspica, infine, un maggior dialogo con l’Organizzazione mondiale della sanità con la quale verrà, nel 2010 stilato la prima verifica del rispetto delle nuove regole.
Link tra malnutrizione, obesità, malattie cardiovascolari e diabete Via i distributori di merendine dalle scuole: un inizio nella vita che spesso traccia la strada che porta inesorabilmente verso gravi patologie
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ia i distributori di merendine dalle scuole: un inizio nella vita che spesso traccia la strada che porta inesorabilmente verso gravi patologie segue a pag. 10
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Via dalle scuole i distributori di merendine: bombe caloriche che assieme alle bevande gassate non rappresentano rovinano la salute dei nostri figli. E’ Alberto Fidanza, professore di fisiologia della nutrizione dell’universita’ La Sapienza di Roma, presidente del centro internazionale di vitaminologia e direttore scientifico dell’Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici, a puntare il dito su quello che giudica un rischio concreto per la salute dei giovani. rivolgendosi al ministro della Salute, Girolamo Sirchia, in occasione della presentazione della giornata mon-
Conseguenza nel 2035 si prevede un incremento del 16% della cardiopatia diale del diabete. “L’obesita’ infantile - ricorda Fidanza - e’ un grave problema. Via quindi i distributori che per pochi centesimi regalano troppe calorie e piu’ attenzione alla refezione scolastica”. *** A questo proposito un recente articolo sul prestigioso New England Journal of Medicine (2,3) ha esaminato un tema molto attuale: la relazione tra l’aumento della prevalenza di sovrappeso e obesità in età giovanile che si osserva ai giorni nostri e il rischio di malattie cardiovascolari nei prossimi decenni. Utilizzando un approccio totalmente modellizzato, Kirsten Bibbins-Domingo ricercatore alla University of California San Francisco e primo autore dello studio, ha analizzato il fenomeno dell’obesità giovanile negli Stati Uniti e basandosi su adolescenti soprappeso nel 2000. Ne emerge che 37% dei maschi e 44% delle femmine sarà obeso quando questi adolescenti raggiungeranno i 35 anni nel 2020. Conseguenza nel 2035 si prevede un incremento del 16% della cardiopatia ischemica rispetto all’incidenza attuale ed un aumento della mortalità per cause cardiache legate all’obesità del 19%. Questo incremento sarà essenzialmente dovuto al peggioramento dei fattori di rischio coronarico associati all’obesità: un aumento dell’1-2 per cento della prevalenza di una pres-
sione diastolica superiore a 90 mmHg, del 4-5 per cento della prevalenza di valori della colesterolemia HDL o LDL non desiderabili, e dello 0,2-0,3 per cento della prevalenza del diabete di tipo 2. “Questo studio sottolinea l’importanza della prevenzione dell’obesità prima del suo esordio infantile. L’attuale alta prevalenza dell’eccesso di peso non è solo un problema degli adolescenti e delle loro famiglie, ma è un fenomeno che avrà profonde ripercussioni nel futuro della nostra società” afferma Kirsten Bibbins-Domingo. *** Un’ulteriore conferma viene da un altro importante ricerca appena pubblicato su Circulation. Lo studio International Day for the Evaluation of Abdominal obesity (IDEA), coor-
dinato da Beverley Balkau, epidemiologo all’INSERM U780-IFR69 di Villejuif (Francia), conferma che elevati valori di giro vita si correlano strettamente con patologie cardiovascolari e diabete e sono indipendenti dall’Indice di Massa Corporea (BMI) e dall’età. Lo studio ha valutato la prevalenza dell’obesità addominale su circa 170mila persone reclutate da oltre 6.300 medici di medicina generale in 63 Paesi. IDEA dimostra che l’adiposità addominale, stabilita mediante la semplice misurazione del giro vita, è significativamente associata all’aumento del rischio cardiovascolare e del diabete in tutto il mondo.
Il mangiare veloce è un rischio concreto per la salute dei giovani I risultati della ricerca indicano inoltre che la circonferenza addominale e il BMI sono marcatori di rischio cardiovascolare e diabete indipendenti dall’età, dal sesso e dall’origine geografica dei soggetti.
Più attività fisica col contapassi
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econdo una metanalisi pubblicata su JAMA l’uso del contapassi è associato ad un significativo incremento dell’attività fisica e una significativa riduzione del peso corporeo e della pressione sanguigna. L’indagine ha preso in esame i dati relativi a 26 studi, la maggior parte dei quali era di origine statunitense o canadese. L’analisi dei dati ha evidenziato che i soggetti che usavano un contapassi hanno aumentato del 26.9% la loro attività fisica, riducendo di 0,38 punti l’indice di massa corporea (Body Mass Index: BMI) e di 3,8 mm Hg la pressione sistolica. Questo risultato appare particolarmente rilevante, se si considera che, nella popolazione di mezza età, una diminuzione di 2 mm Hg della pres-
sione sistolica è associata ad una riduzione del 10% della mortalità per ictus e del 7% della mortalità per disturbi vascolari.
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Una dieta geniale… Si chiama ‘nutrigenomica’ e può rivoluzionare cura e prevenzione del diabete e di altre malattie metaboliche. Consiste nel costruire un regime alimentare ad hoc per il paziente, secondo le sue caratteristiche genetiche.
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d illustrare la novità, Jim Kaput, docente all’università dell’Illinois di Chicago e componente del Center of Excellence in Nutritional Genomics dell’Università California Davis, nel corso del recente “Workshop on Diabetes Mellitus and Related Conditions” che si è tenuto a Mantova. Si tratta di creare una dieta alimentare costituita da micronutrienti e macronutrienti scelti in funzione dell’assetto genetico del paziente e di sviluppare nuovi alimenti con combinazioni innovative di composti chimici che, modificando la funzione dei geni, prevengano o controllino le malattie.
“Gli studi che abbiamo in corso sostiene Kaput - sono focalizzati sull’individuazione delle interazioni che esistono tra geni e dieta per
La dieta mediterranea resta un caposaldo nel mantenimento di una salute migliore quanto riguarda malattie complesse come il diabete. Complesse perché causate da un insieme di polimorfismi genici e di fattori ambientali, in primo luogo l’alimentazione. A
complicare le cose sono le influenze reciproche tra geni e dieta: certi componenti della dieta possono modulare certi geni ma anche certe varianti genetiche (polimorfismi) possono influenzare la capacità di digerire, assorbire, metabolizzare certi componenti della dieta”. Niente più alimentazione mediterranea? “Assolutamente no – risponde il professor Enzo Bonora, ordinario di Endocrinologia dell’Università di Verona e organizzatore del congresso di Mantova – La dieta mediterranea, quella che seguivamo un tempo e che ora è un pallido ricorsegue a pag. 12
La barbabietola contro l’ipertensione Ricercatori del Barts and the London School of Medicine e del Peninsula Medical School hanno appena pubblicato sulla rivista “Hypertension” uno studio che evidenza le alte proprietà del succo di barbabietola
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icercatori del Barts and the London School of Medicine e del Peninsula Medical School hanno appena pubblicato sulla rivista “Hypertension” uno studio che evi-
denza le alte proprietà del succo di barbabietola. Il colore c’è, il sapore molto meno… Un bicchiere di vino rosso è sicuramente più appetitoso ma 500ml al giorno di succo di barbabietole sembra diano grossi risultati per tenere a bada la pressione arteriosa. L’ipertensione e il diabete mellito sono due malattie che spesso si accompagnano. Entrambi possono causare gravi complicazioni come disturbi cardiaci, infarti, disturbi renali, e danni ai vasi sanguigni delle gambe. E quindi di particolare interesse diventa lo studio britannico di ricercatori del Barts and the London School of Medicine e del Peninsula Medical School, appena pubblicato sulla rivista “Hypertension”. La bar-
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Una dieta... : da pag. 11
do in molte delle nostre famiglie, resta un caposaldo nel mantenimento di una salute migliore, ma la nutrigenomica potrà fornire informazioni preziose su come costruire una dieta ancora più salutare per il singolo individuo. E ci potrebbero essere piacevoli sorprese, come il sapere che avere un certo tipo di assetto genetico permette di mangiare cioccolata senza problemi di colesterolo”.
La nutrigenomica ha già fornito valide prove delle sue potenzialità La nutrigenomica ha già fornito valide prove delle sue potenzialità. “In ambito cardiovascolare – ha sottolineato Kaput – si è visto che attraverso l’analisi del gene dell’angiotensinogeno è possibile identificare fra gli ipertesi quelli che sono portatori di una variante genica che si avvantaggia di un certo tipo di dieta (DASH, Dietary Approaches to Stop Hypertension). È un regime alimentare messo a punto con rigore scientifico, che comprende frutta,
La barbabietola... : da pag. 11
babietola, infatti, contiene il nitrato particolarmente importante per combattere l’ipertensione. Nel gruppo monitorato dagli studiosi, infatti, al succo di barbabietola non solo bastava un’ora per ridurre la pressio-
L’ipertensione e il diabete mellito sono due malattie che spesso si accompagnano ne, ma l’effetto proseguiva e in modo più pronunciato nelle 3-4 ore successive, ed era riscontrabile nell’intero arco di 24 ore. Secondo i ricercatori britannici, che hanno condotto lo studio su un gruppo di persone sane, i nitrati vengono convertiti dalla saliva, o meglio dai batteri che si trovano sulla lingua, in nitriti. E sarebbe proprio la presenza di questi nell’organismo a tenere a bada la pressione. Associare il succo di barbabietola ad altre verdure ricche di nitrato, sostiene Amrita
verdura, pochi grassi e niente sodio”. Altrettanto vale per il polimorfismo del gene MTHFR. “Questo gene – precisa Kaput – è coinvolto nei meccanismi che portano alla produzione di omocisteina, una molecola che, quando è presente in quantità elevata nel sangue, aumenta il rischio di trombosi e di malattie cardiovascolari. Chi ha un certo tipo di variante genica si avvantaggia di diete ricche di acido folico, che riducono l’omocisteina e il rischio di malattie cardiovascolari. Analogamente i soggetti con il polimorfismo ApoE4 del gene di ApoE hanno una eccellente riduzione del colesterolo seguendo una dieta povera di grassi saturi e colesterolo e i soggetti con un certo tipo di polimorfismo del gene di ApoA1 hanno un ottimo aumento del colesterolo HDL con una dieta ricca di acidi grassi poliinsaturi”. “Per quanto riguarda il diabete – concude Bonora – si è osservato che diete con acidi grassi modificati riducono l’espressione di geni che producono
proteine dell’infiammazione, come NFkB e TNF-alfa, che causano, fra l’altro, una ridotta efficacia dell’insulina. Quindi alimenti che contengano questi acidi grassi modificati potrebbero essere impiegati per aumentare la sensibilità all’insulina e prevenire il diabete”.
Ahluwalia, tra i componenti del team britannico, “potrebbe costituire un modo semplice per mantenere un sano sistema cardiovascolare, nonché un nuovo approccio nella battaglia contro l’aumento di pressione sanguigna”. L’ipertensione è un problema in continua crescita nel mondo, si stima che nel 2025 interesserà ben il 29%
Nuovo approccio nella battaglia contro l’aumento di pressione sanguigna della popolazione mondiale. L’ipertensione e il diabete, insieme, favoriscono l’insorgenza di gravi complicazioni come disturbi cardiaci, infarti, disturbi renali, e danni ai vasi sanguigni delle gambe.La pressione
arteriosa alta è spesso collegata a obesità, rilevanti livelli di colesterolo, elevati trigliceridi, scarsa attività fisica, una storia familiare di ipertensione e disturbi coronarici, ipertrofia del ventricolo sinistro e fumo. L’ipertensione associata al diabete aumenta il livello di rischio di disturbi cardiovascolari, cerebrovascolari e vascolari periferici.
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Un prezioso aiuto: le vitamine ¬ Professore Alberto Fidanza ¬
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ra i ruoli protettivi che le vitamine svolgono, se assunte in quantitativi adeguati, dobbiamo prendere in considerazione quello che esse sono in grado di effettuare sull’obesità, patologia sempre più presente negli individui di tutte le età della società contemporanea. Il cambiamento degli stili di vita verificatosi in questi ultimi anni, con un aumento della assunzione degli alimenti, con le diete squilibrate, con l’eccessivo consumo di grassi di ori-
gine animale e la notevole riduzione dell’attività fisica, hanno determinato in molti soggetti un considerevole aumento del peso corporeo che raggiunge in molti casi anche il 50%. Le vitamine che sono degli attivatori metabolici e che si trasformano nell’organismo in forme attive, i coenzimi, sono in grado di metabolizzare più rapidamente i principi nutritivi che vengono così ridotti ad anidride carbonica ed acqua e quindi eliminati.
La “Mia” dieta salutare di nutrizione e sui consumi alimentari degli italiani. “Constatato che gli italiani si alimentano molto male, in modo squilibrato per l’eccessivo consumo di grassi animali e con quantità di alimenti che superano di ben 25% il reale fabbisogno calorico, sostiene Fidanza, la “MIA” dieta si basa sul piatto unico da consumare sia a pranzo che a cena seguendo il seguente schema:
DIETA da 2000 kcal COLAZIONE Latte parzialmente scremato con caffè o orzo o yogurt magro 1 spremuta d’arancio o di pompelmo Fette biscottate integrali SPUNTINO Frutta
50g 100g 100g
1 piatto tra i 35 delle mie ricette dei piatti di vegetali
200g
Pane Frutta
100g 150g
SPUNTINO Frutta
100g
É
CENA
nel campo dell’alimentazione nei laboratori più prestigiosi del mondo e ha fondato l’Istituto di Fisiologia Generale per procedere nelle sue ricerche sulla vitaminologia, sul metabolismo lipidico e quello del colesterolo in particolare, sullo stato
200g
1 piatto a scelta tra i 35 delle mie ricette dei piatti di pasta e riso
PRANZO
uscita recentemente la VI° edizione di “La “Mia “dieta salutare” di Alberto Fidanza. Questa guida, pubblicata da Borgia, è frutta di studi molto approfonditi che il professore, i membri della sua scuola e i laboratori dell’Istituto di Fisiologia Generale dell’Università di Roma “La Sapienza”, hanno condotto e sperimentato per più di 50 anni. Sorprende la semplicità di questa guida che ci permette di calibrare la nostra alimentazione all’insegna della prevenzione di patologie come il diabete ma, anche più semplicemente, per mettere sotto controllo il nostro peso. Il professore Fidanza che insegna fisiologia e scienza della alimentazione nell’università “la Sapienza”ha compiuto ricerche
200g
1 piatto a scelta tra i 40 delle mie ricette dei piatti di carne o pesce 1 piatto tra i 35 delle mie ricette dei piatti di vegetali Pane Frutta
250g 250g 100g 150g
La dieta prende in considerazione porzioni singole e si basa su un apporto di 2000kcal al giorno. In caso, si debba puntare ad una riduzione del peso corporeo è necessario ridurre proporzionatamente i quantitativi proposti del 25% o 50% a secondo l’apporto giornaliero debba essere di 1500 o 1000 kcal.
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Alcune ricette tratte da “La “MIA” dieta salutare” Cannelloni al pomodoro
Ingredienti: Cannelloni di semola di grano duro 3 Ricotta di vacca g 75 Fior di latte g 75 Pomodoro passato g 250 Foglie di basilico 10 Olio di oliva cucchiai 1 Procedimento: Riempire i cannelloni con un impasto di ricota e fior di latte. Ungere una teglia con un cucchiaio di olio di oliva. Mettete i cannelloni in fila e coprirli con il pomodoro passato e le foglie di basilico. Infornare per 40 minuti.
Pollo delizioso
Pomodori al riso
Ingredienti: riso per risotto g 200 patate g 100 pomodori maturi 4 olio di oliva cucchiai 2 basilico foglioline 10 origano cucchiaini 2 Procedimento: Tagliare un centimetro della parte superiore dei pomodori, vuotarli del succo e dei semi che devono essere raccolti in un recipiente e mescolati con il riso e gli odori tritati. Riempire i pomodori e coprire con la parte superiore tagliata. Tagliare le patate a fettine molto sottili e predisporle in una teglia formando uno strato di 2 cm sul quale saranno versati i cucchiai di olio di oliva. Sullo strato di patate sistemare i pomodori ripieni uno accanto all’altro, aggiungere abbondante succo di pomodoro sino a coprie tutti gli spazi. Mettere in forno a 180°C per circa 40 minuti.
Salmone al forno
Ingredienti: trance di salmone g200 olio di oliva cucchiai 1 succo di limone cucchiai 3 prezzemolo cucchiai 2 vino bianco bicchieri 1/2 Procedimento: Porre in una teglia antiaderente le trance di salmone, l’olio ed il succo di limone ed infornare a 180°C; dopo 10 minuti versare sul pesce il vino bianco e continuare la cottura per altri 10 minuti. Sul pesce cospargete infine prezzemolo tritato.
Carciofi alla romana
Finocchi al gratin
Ingredienti: pollo spezzato g 250 pomodoro g 50 vino bianco bicchieri 1 aglio spicchi 1 rosmarino rametti 1 filetto di acciuga % olio di oliva cucchiai 1 Procedimento: Porre il pollo in una padella insieme al vino bianco e cuocere per 10 minuti. Aggiungere un pesto d’aglio, rosmarino, acciuga ed olio di oliva e continuare la cottura per 3 minuti; successivamente versare il pomodoro.
Ingredienti: finocchi 2 olio di oliva cucchiai 1 pangrattato cucchiai 1 Procedimento: Cuocere i finocchi in un acqua bollente e scolarli a mezza cottura. In una teglia porre i finocchi tagliati a spicchi, aggiungere l’olio, il pangrattato ed infornare a 150°C per 20 minuti.
Ingredienti: carciofi 2 olio di oliva cucchiai 1 mentuccia foglioline 10 Procedimento: Pulire i carciofi eliminando le foglie esterne dure. Allargare le foglie dei carciofi e distribuire nell’interno di esse la mentuccia. Mettere i carciofi in una casseruola, aggiungere olio, acqua e coprire il recipiente. Cuocere mantenendo la fiamma bassa per trenta minuti.
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Un ponte Italia-Congo targato Novo Nordisk e Unicef
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resentato all'Auditorium dell'UNICEF il libro "Diabete: Uniti nello sport" che raccoglie 200 disegni realizzati dai bambini con diabete dei Centri di Diabetologia Pediatrica italiani. I disegni sono raggruppati in tre aree: sfida, vittoria e gioco che alcuni esperti commentano conducendo il lettore alla scoperta della complessità del diabete. Il volume è stato curato da Renato Giordano, regista teatrale, e nell'introduzione lo scrittore Turi Vasile, il giornalista Gianpaolo Ormezzano e l'atleta Maurizio Damilano commentano il concetto di sport legato al mondo dei più piccoli soffermandosi sull'evoluzione dell'attività sportiva, sulla percezione giornalistica dell'infanzia e sullo spirito sportivo dei ragazzi. L' iniziativa è patrocinata
dalla SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), dalla JDRF (Juvenile Diabetes Research Foundation International) e dell'ANIAD (Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici) nell'ambito della politica di responsabilità sociale di Novo Nordisk, azienda leader mondiale nella ricerca sul diabete e nella produzione della sua cura.
L’approccio psicologico nel diabete
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a “diabeTeca” vi propone “l’approccio psicologico nel diabete” Il dialogo, le teorie, l'esperienza di P. Gentili, P. Di Berardino, C. Parmentola (2007Edito da: Roche Diagnostics S.p.A. - 144 pagine ) da scaricare gratuitamente da http://www.progettodiabete.org Tre interventi complementari in questo libro dedicato ai componenti del Team. Paolo Gentili, docente di
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Psicologia a Roma analizza l'incontro con il paziente che non pare seguire le cure. Quello che sembrerebbe uno scacco è invece un incontro, un affidarsi alla persona del medico. Paolo Di Berardino, direttore del Gruppo di Studio Psicologia e Diabete passa in rassegna le direzioni di ricerca in Psicologia che possono interessare il Diabetologo. Schede semplici riassumono alcuni settori della psicologia e consigliano letture introduttive. Catello Parmentola, psicologo, uno dei pochi specialisti strutturati in un Team diabetologico spiega qual è l'utilità dello 'psicologo nel team', e riflette sui percorsi interni, sulle forme di collaborazione di una risorsa specializzata in psicologia nella cura delle malattie croniche.