N 12 domani liberi del dicembre 2005

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ALL’INTERNO: LE SPESE PER L’AMERICA’S CUP / 2 MERCATO PESCE

PRINCIPE NAPOLI

SENZA PAROLA

AMERICA’S CUP

IL PESCE E’ ... FITUSO !

HO DENUNCIATO IL SINDACO

SCONTRO DAIDONE-FAZIO

PER FAZIO CENE INDIGESTE

Domani Liberi Mensile di politica, cultura ed informazione su Trapani e dintorni - n. 12 Dicembre 2005 - E.1,00

Nostra inchiesta: Cosa occorre per lo sviluppo del Porto

LE MANI SUL PORTO


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Editoriale In un contesto incorniciato dagli ennesimi arresti di mafia, anche per quest’anno le porte del Natale si apprestano ad aprirsi sulla nostra città; una città che non riesce a decollare sotto tanti punti di vista, una città troppo bella per stare al 99esimo posto nella classifica della vivibilità. Nessun giudizio prevenuto, ma solo sacroL’opinione di: santa verità: purtroppo Trapani Francesco GENOVESE info@francescogenovese.net in fin dei conti, dal punto di vista qualitativo si merita questo basso posto in classifica.

pletamente assetata; la città ha bisogno di legalità, per non dire che ne è affamata; la città ha bisogno di sviluppo, per non dire che non ne ha mai visto.

La nostra città ritorna come prima, peggio di prima, tra i litigi del Sindaco con la Presidente della Provincia sull’utilizzo della Casina delle palme, che dopo “la festicciola” di qualche sabato fa, di fatto è rimasta chiusa ai trapanesi che sono i veri proprietari della Casina; poi tutto il litigio si è risolto con una soluzione di “cogestione”, che tra l’altro era la soluzione più palese che si sarebbe potuta ipotizzare prima che succedesse tutto questo ambaradàm. E mentre per le strade si accendono le luci di Natale, qualcuno come me sta pensando che in fondo non sono le luci a sollevare la città … o meglio non solo quelle.

Come il Natale, un nuovo anno è alle porte…un anno che “tra un anno passerà” come diceva Lucio Dalla, un anno che si spera porterà dei veri e propri cambiamenti ma che in fin dei conti, partendo da queste premesse, non porterà niente di nuovo, tranne che per il periodo elettorale in cui tutti quanti promettono mari e monti, e una volta preso possesso dell’aspirata poltrona da riscaldare per altri cinque anni, tutto svanirà e si ritornerà alla pessima normalità di sempre. E prima di cambiare Trapani bisognerebbe cambiare il cervello di tanti trapanesi, per non dire troppi, che si accontentano di vivere in questo contesto, come detto prima, senza muovere foglia.

Purtroppo la mancanza di un teatro vero e proprio è uno dei fattori che rende così accentuato questo bisogno di cultura, anche perché il Tito Marrone, seppur funzionale, non è un teatro, ma un’ampia aula adibita a Teatro che è una cosa completamente diversa. Per il resto poche librerie (mai affollate), cinema semivuoti per la maggior parte dei film e che si riempiono solo per le “vanzinate”, e la totale assenza di veri centri di aggregazione culturale. Il trapanese si accontenta di passare una monotona serata davanti al locale del momento, stretto come sardine, e chi si è visto si è visto; poi tutto il resto non conta. Legalità manco a parlarne, purtroppo Trapani è una città Dopo l’euforia di settembre, l’atmosfera festosa si è di muti, ciechi e sordi; dove la mafia tira i fili e la gente subito ritrasformata nella vecchia e noiosa normalità di onesta subisce questi soprusi senza muovere foglia. sempre in una Trapani piena di problemi e con alle Questa mancanza di legalità purtroppo crea danni anche spalle i costi salati della manifestazione velica. I lavori in termini di sviluppo; e non è un caso se a Trapani non ci alla banchina Ronciglio sono stati bloccati; gli altri lavori siano industrie ad alta tecnologia e quindi non c’è nessufrettolosi (alcuni di pessima qualità) eseguiti qua e là na fonte che crea lavoro; e il giovane trapanese è costretprima del grande evento, stanno per mostrare le prime to a fuggire da questo contesto quasi medioevale, perché pecche, e le zone abbandonate (leggasi l’altra metà della qui non c’è quel terreno fertile tale da permettere un vero città) sono rimaste tali. e proprio sviluppo.

La città ha bisogno di cultura per non dire che ne è com-

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REG. TRIBUNALE TRAPANI

DIRETTORE RESPONSABILE

PROPRIETARIO ed EDITORE DIREZIONE e REDAZIONE

DIRETTORE EDITORIALE

n. 297 del 13 ottobre 2004

Associazione “Una Città per Tutti” Via G. Adragna, 107 - Trapani Tel. 392-9487665 - Fax 178-2272998 e-mail: natskom@tin.it

ABBONAMENTO 11 NUMERI

Ordinario E.10,00 - Sostenitore E.50,00

Leonardo FONTE

Natale SALVO

SEGRETARIA DI REDAZIONE Rita LO SCIUTO

REDAZIONE

Vito FIORINO, Francesco GENOVESE, Mimmo SCARCELLA

STAMPA

Tipografia “Nuova Stampa” Via M. Torre, 213 Trapani Tel. 0923-23.425 La consegna delle copie d’obbligo, ai sensi degli artt. 1 e 9 L. 374/1939, è effettuata presso la Prefettura e la Procura della Repubblica di Trapani. Chiuso in tipografia il 13.12.2005 IVA assolta dall’Editore


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IL PORTO - I problemi e i correttivi per la sua crescita

Tutti i passaggi L’attuale Leader della Margherita Pietro SAVONA si è particolarmente battuto, e scontrato col sindaco Fazio, per il superamento della fase Commissariale presso l’Autorità portuale di Trapani.

2 aprile 2003 - Con Decreto del Presidente della Repubblica è istituita, “previa verifica dei requisiti di volume di traffico delle merci nell'ultimo triennio non inferiore a 3 milioni di tonnellate annue”, l’Autorità Portuale di Trapani. 30 Luglio 2003 - Con Decreto del Ministero delle Infrastrutture viene individuata la sua circoscrizione territoriale. 31 luglio 2003 - L’ing. Emilio Baroncini e il Comandante Ignazio Agate vengono nominati, rispettivamente, Commissario e Vicecommissario dell’Autorità. La Legge istitutiva delle Autorità portuale (la n.84/1994) prevede, all’art. 7, comma 6, per il Commissariamento un periodo di durata “massimo di sei mesi”, quindi sino a tutto Gennaio 2004. 20 aprile 2004 - Nasce un Comitato consultivo di coordinamento per avviare le procedure per un "sistema" che metta insieme i porti di Trapani e Marsala. La decisione e' stata presa nel corso di un incontro convocato nel Palazzo Municipale dal sindaco Eugenio Galfano, al quale hanno partecipato il senatore D'Ali, i parlamentari marsalesi, il Presidente

della Provincia Adamo, il Commissario Baroncini. 18 Ottobre 2004 - Passano 18 mesi dall’insediamento del Commissario ed il Centrosinistra scrive al Sindaco di Trapani chiedendo di conoscere se questi ha provveduto a fare “la designazione che gli compete per legge“ al fine di uscire dalla fase transitoria della vita del nuovo Ente. 8 novembre 2004 - Alla Conferenza programmatica della Margherita, Piero Savona denuncia come il Sindaco Fazio “con una motivazione del tutto priva di fondamento giuridico e tecnico, continua a mischiare gli interessi della città” omettendo di “spingere per regolarizzare la composizione dell’Autorità Portuale”. 3 febbraio 2005 - Ancora Piero Savona, a proposito dell’Autorità Portuale, dichiara “Appare intollerabile che siffatto importante organismo, propedeutico allo sviluppo del territorio provinciale, e della nostra città in maniera particolare, continui ad essere mantenuto in una gestione commissariale dopo quasi due anni dalla sua istituzione mentre da più parti, compresa l’associazione di categoria degli industriali, si continua a richiedere il rispetto della legge“.

AVVISO

19 novembre 2005 - Scende in campo direttamente l’avvocato Gaspare Panfalone dirigente dell’Assindustria - affermando che soluzione alla stasi dell’attività portuale può essere “la nomina del Presidente dell’Autorità Portuale e del Comitato di Gestione previsto dalla legge competente”. In proposito denuncia come “il commissariamento che non può garantire tutte quelle condizioni di efficienza che invece sono presenti negli organi ordinari”. 21 novembre 2005 - Il Sindaco di Trapani finalmente dichiara “L’Amministrazione Comunale di Trapani ha già da tempo provveduto ad effettuare la designazione di sua competenza per la composizione dell’organismo ordinario dell’Autorità Portuale”, affermando, così, d’aver dato riscontro “alla richiesta di designazione di loro competenza formulata da tempo dal Ministero delle Infrastrutture”. Aggiungendo, tuttavia, “ma ciò non è a mio parere sufficiente” allo sviluppo dello scalo marittimo di Trapani, infatti, per il primo cittadino “Continuando ad attendere che le ipotesi progettuali vengano calate dall’alto o che altri risolvano i problemi, non credo si possa fare tanta strada”.

Ci è stato ripetutamente segnalato che, un personaggio noto, arbitrariamente, sta girando la città proponendo abbonamenti e pubblicità per la nostra rivista, anche promettendo l’uscita di articoli di “favore” ad alcuni politici locali. Attenzione: trattasi di una truffa! Gli abbonomenti vanno sottoscritti esclusivamente tramite versamento sul c/c/p n. 588 96 754 intestato “Una Città per Tutti”, ovvero nelle mani dell’Editore o della Sig.ra Rita Lo Sciuto. L’Editore si riserva di segnalare il fatto alle Autorità.


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IL PORTO - I problemi e i correttivi per la sua crescita

Serve più concorrenza Intervista a: Enzo TRAPANI Commis. Consultiva Portuale

Trapani, un Porto diviso tra una propensione allo sviluppo turistico ed un’altra in direzione commerciale. Ne abbiamo parlato con Enzo Trapani, già presidente della Compagnia Lavoratori del Porto ed oggi membro della Commissione consultiva istituita all’interno dell Autorità Portuale di Trapani. “La vocazione naturalistica della nostra provincia non è una novità per nessuno. Va detto che la Coppa America ha ulteriormente valorizzato queste bellezze naturali, allargando la loro conoscenza a livello nazionale ed internazionale”.

più utile privilegiare il dialogo. A cose è servito lo scontro?”.

“Purtroppo la forte speculazione di certi operatori turistici senza scrupoli che praticano prezzi da rapina, la mancanza di strutture ludicoricreative che trattengano il turista in loco, sono da freno allo sviluppo del turismo naturalistico”.

Per la crescita economica ed occupazionale del Porto è quindi, secondo lei, necessario aumentare la concorrenza e quindi il numero degli Imprese che a vario titolo operano nel Come, allora, poter abbat- Porto. E poi? tere i costi portuali? “Lo strumento del Piano “Se la legge 84/1994 ha tolto Regolatore del Porto e la reail monopolio alle compagnie lizzazione delle indispensabili portuali - ed ha così dato un strutture portuali - banchine, impulso ai traffici marittimi piazzali - devono essere inserinazionali ed internazionali - ti, insieme all’escavazione dei si deve evitare di crearne dei fondali, in un contesto più nuovi. Se si vuole fare entrare ampio di creazione di ulteriori nuove risorse, bisogna dare la infrastrutture (raccordi autopossibilità di “entrare” nel stradali, ferrovie funzionali, Porto a nuovi ed onesti opera- autostrade del mare) necessatori che vogliono investire e rie allo sviluppo del Porto, che credono alla crescita di Esse sono premesse essenziali questo territorio”. per un traffico integrato nel contesto più ampio del Piano Lei sta dicendo, insomma, Generale dei Trasporti”.

Il Porto commerciale attraversa un momento di “crisi”, di calo dei traffici, ostacoli posti si dice anche dagli ambientalisti... “Non si è capito il perché del feroce accanimento di qualcuno, quasi a voler esorcizzare il demone, contro gli ambientalisti. Il voler dare a loro la colpa, ad ogni costo, di tutti i problemi che affliggono il Porto. E mi chiedo, visti i risultati, se non fosse stato

Le lamentele e le accuse di certi operatori portuali non sono credibili, infatti. “E’ certo che la colpa della diminuizine dei traffici non è dovuta alla mancata funzionalità a tutt’oggi del nuovo molo sporgente Ronciglio, che va comunque completato, ma è da ascriversi a qualche altro contesto, visto che la funzionalità del Porto è la stessa del 2004 o del 2003 quando i traffici erano ben maggiori”. Ed allora, se è vero che i traffici sono diminuiti, è possibile individuarne il colpevole? “E’ necessario che il Porto sia all’altezza anche dal punto di vista della competività dei costi. Oggi i costi sono troppo alti e ci portano fuori mercato”.

che nel Porto di Trapani è in atto un monopolio che ne limita lo sviluppo? “Se il Porto resta impigliato nelle ristrettezze di piccole lobby, avremo perso un’occasione di sviluppo che in questo momento - nel Mediterraneo appalesa nuove prospettive. E di questo ci si dovrà assumere le responsabilità, senza incolpare gli ambientalisti che, comunque, agiscono nel rispetto delle regole. Le colpe di un eventuale insuccesso, semmai, peseranno su coloro che vogliono pescare nel torbido per il proprio tornaconto personale, e non vogliono rispettare le regole”.


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IL PORTO - I problemi e i correttivi per la sua crescita

Le mani sul porto

L’opinione di: Natale SALVO

Non c’è nulla da ridire: come afferma l’avvocato Gaspare Panfalone menbro del direttivo dell’Assindustria trapanese “Il porto è una risorsa fin troppo importante per il futuro della nostra città”. Tutto il problema sta su come far ruotare tale risorsa al fine di poter sviluppare l’economia del nostro territorio. Qualcuno ha pensato che la panacea per tutti i mali fosse la costituzione dell’Autorità Portuale a Trapani. Tale Autorità è stata istituita già nel 2003. Ma quasi a volerla delegittimare proprio dal 2003 il traffico portuale ha subito un chiaro declino.

IL TRAFFICO PORTUALE DI TRAPANI.

Ci scusiamo con i lettori se i dati qui sotto forniti non sono aggiornati, ma benché abbiamo più volte sollecitato l’ing. Baroncini e il C.te Agate dell’Autorità Portuale di Trapani, al momento di andare in stampa non avevamo avuto riscontro alla nostra richiesta dei dati 2004/2005.

Anno

Lo stesso Panfalone ammette con evidente passione, nel suo comunicato del 19 novembre scorso, la “forte crisi commerciale che il porto di Trapani sta attraversando”, porto nel quale “si registra un fortissimo calo di tutte le attività commerciali”, che va dal “calo del traffico

2000

2001

dei containers” ed è attestato, altresì, dalla “mancata crescita delle navi crociere”. Nel proprio grido d’allarme Panfalone ribadisce la rilevanza di “argomenti importantissimi e fondamentali per lo sviluppo del porto come l’annosa questione del pescaggio, la consegna di alcune banchine ancora non ultimate, la definitiva sistemazione dei confini tra Autorità Portuale, consorzio ASI e Riserva delle Saline“ problemi che “rimangono ancora da risolvere”. Giunge, Panfalone, anche a rimproverare l’Autorità Portuale perché a mesi dallo svolgimento degli Acts della Vuitton Cup ancora “rimangono non utilizzabili alcune banchine sacrificate per poter permettere lo sbarco e l’imbarco delle barche da competizione“ [dopo la Coppa, non sono stati rimossi i travel-shift in testata della Banchina Isolella e sul lato Nord della stessa, ostacolando l’ormeggio di navi portacontainers, N.d.R.].

2002

Noi non riteniamo che le soluzioni auspicate e sollecitate dal dirigente dell’Assindustria siano sufficienti a dare uno scossone al trend negativo del traffico portuale. Qui il problema non è solo di aumentare le infrastrutture portuali (Enzo Trapani, in proposito ricorda bene “la funzionalità del Porto è la stessa del 2004 o del 2003 quando i traffici erano ben maggiori”) o cambiare la Dirigenza dell’Autorità Portuale (ed il sindaco Fazio in questa considerazione ci da pure il suo conforto “ciò non è sufficiente”). Il Traffico non aumenta più, anzi proprio cala, per l’assenza di talune condizioni. Ccondizioni per lo sviluppo dei traffici sono chiaramente indicate dal prof. Sergio Bologna, in un Seminario sul traffico di cabotaggio tenuto presso l’Università di Catania l’1-2 dicembre 2000, ed organizzato dall’Autorità Portuale

2003

2003*

Passeggeri

1.118.482

1.197.333

1.124.658

1.117.880

1.117.880

Containers

17.357

19.479

16.927

12.912

14.595

Auto

74.678

90.724

80.733

72.754

Non rilevato

TIR/Rimorchi

66.159

70.432

69.160

57.874

56.772**

2.277.029

2.232.479

2.426.485

2.074.121

2.506.092

141.289

141.672

149.739

126.438

151.764

Merce in Tonn. Equiv. TEU***

Fonte: 2004, Consorzio del Porto. (*) Dati Autorità Portuale, rintracciati sul sito del Ministero. (**) Eq. un TIR a 30 ton. (***) L’Equiv. TEU è ottenuto dividendo la Merce per 18,270 (Cap. minima containers TEU, Fonte Wikipendia.org )


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L i b e r i di quella Città. Condizioni che schematizziamo in fondo a questa pagina. Se è vero che alcuni fattori fanno riferimento alle infrastruture portuali (presenza adeguati piazzali) altri si riferiscono chiaramente alla semplice migliore organizzazione dei servizi, altri ancora al contenimento dei loro costi, altri, infine, all’adeguamento ed ammodernamento del naviglio. Su questo ultimo fronte pare che una novità già si prospetti con la sostituzione della nave “Casalicchio” (Linea trasporto Tir e rimorchi con Formia) della società S.A. & M. srl (facente capo al consigliere comunale di Nuova Sicilia Carlo Figliomeni), con un nuovo mezzo.

Fattori di criticità dei Porti, secondo quanto indicato dal prof. Sergio Bologna, in un Seminario sul traffico di cabotaggio tenuto presso l’Università di Catania l’1-2 dicembre 2000.

Per quanto riguarda, invece, la realizzazione del necessario piazzale i tempi previsti per l’opera (di cui non risulta essere ancora stato predisposto, o comunque approvato, un progetto esecutivo e per la quale manca la copertura finanziaria) sono drammaticamente lunghi.

Ciò anche, occorre dirlo, a causa della “querelle” aperta, nei mesi scorsi, da certi miopi operatori in maniera eccessivamente “violenta” con le associazioni ambientaliste (“mi chiedo, visti i risultati, se non fosse stato più utile privilegiare il dialogo” dichiara, giustamente, Enzo Trapani , qualificato rappresentante della Commissione consultiva portuale).

Il merito ai costi portuali il discorso è complesso, e magari l’affronteremo in un successivo articolo, ma è facile constatare lo “scaricabarile” sul chi è colui che “pesa” sul costo complessivo del servizio. Certa è una cosa: il traffico containers sta diminuendo a vista d’occhio (oltre il 50%) e pare proprio che gli

esportatori locali (di marmo, soprattutto) stanno preferendo il rapporto col Porto di Palermo (benchè più distante) perchè il costo richiesto (pure compreso del servizio di ritiro “a domicilio” del materiale) sarebbe ben lungi da quello richiesto dagli operatori portuali trapanesi (si parla che a Palermo il costo sia inferiore di un 30%).

Dovremmo, quindi, auspicare la realizzazione di una maggiore, o vera, concorrenza tra gli operatori portuali trapanesi. Solo dalla concorrenza, riteniamo, si potrebbe giungere all’auspicata “competività”. Non inutilmente Enzo Trapani parla, nel suo intervento, di un “Porto impigliato nelle ristrettezze di piccole lobby”.

FATTORI DI CRITICITA' SPAZI LIMITATI PER SOSTA E MANOVRA VEICOLI. Congestione e rallentamenti. DEL PORTO ORGANIZZAZIONE PIAZZALI. Mancata separazione aree imbarco e sbarco dei veicoli. ASSENZA SERVIZIO GUARDIANAGGIO AI VEICOLI IN ATTESA IMBARCO. COSTO SERVIZI TECNICO-NAUTICI (ormeggio, pilotaggio, rimorchio ecc). FATTORI DI CRITICITA' FREQUENZE LIMITATE. Insoddisfacenti rispetto alla domanda. DELLE LINEE OFFERTA DI STIVA INSUFFICIENTE. Non in grado di evadere il livello di domanda. INADEGUATEZZA DEL NAVIGLIO. Tempi di percorrenza e/o di imbarco troppo lunghi.


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L i b e r i E’ a tutti trasparente che la concorrenza avviene agevolando l’inserimento, nel Porto, di altri armatori (ma uno è stato fatto fallire: la Co.Na.Tir, l’altro, la Lauro, è stato lasciato ... scappare), di ulteriori Imprese Portuali (oggi solo due la “Impresa Portuale srl” e la “S.C.S. - Southern Cargo Services srl”, quest’ultima

Ma a regolare la concorrenza sul Porto di Trapani oggi, per fortuna, c’è l’Autorità Portuale di Trapani. Oggi il Commissario, domani il Presidente e il Comitato Portuale. Perchè, ovviamente, il “regno” del Commissario ing. Emilio Baroncini, è destinato a

L’ing. Emilio Baroncini

CHI E’ Gaspare Panfalone, trapanese, 42 anni, laureato in Giurisprudenza, si è specializzato in Economia e Diritto dei Trasporti all’Università di Palermo. E’ abilitato alle professioni di Avvocato, Doganalista, Agente Marittimo Raccomandatario, Direttore tecnico di Agenzia di Viaggi e Turismo, Direttore Imprese di Trasporto conto terzi nazionale e internazionale, nonché di Mediatore Marittimo (broker). E’ Presidente della Sezione Trasporti, Armamento e Logistica della Confindustria di Trapani. Durante gli studi universitari, ha iniziato a lavorare presso l’azienda di famiglia, la "Riccardo Sanges & C." S.r.l. E’ componente della Commissione Consultiva del Porto di Trapani; della Commissione Permanente Marittima della Camera di Commercio di Trapani; è stato componente del Comitato Direttivo "Consorzio per l’area di sviluppo industriale di Trapani". Si è fregiato, altresì, dell’esperienza di Presidente dell’Airgest, la società di gestione dell’aereoporto Birgi. Incarico, con sofferenza, essendo la prima elezione (30 giugno 2002) stata annullata, ricoperto dal 4 settembre 2002 al 15 marzo 2003.

società appartiene alla holding "Trident" della famiglia Panfalone ed ai noti imprenditori del settore marittimo capitani Carlo e Domenico Figliomeni, e, magari, di altri agenti marittimi. La “Riccardo Sanges & C” (facente capo sempre al Trident Group, il cui “chief executive” è Vito Panfalone e i cui soci sono i fratelli Caterina e Gaspare Panfalone) oggi, è l’indiscussa principale agenzia marittima della Città. Anche nel settore turistico il Gruppo Trident (con la PanfaloneViaggi, già SangesTour) è presente in maniera sempre più forte.

terminare presto, anche alla luce dell’“avviso di garanzia” cui recentemente è stato sottoposto a causa di presunte irregolarità rilevate dalla Magistratura in merito alla gestione dei lavori di ampliamento del porto. Ed ovviamente, per il proprio “curriculum”, in “poule position” per la presidenza c’è l’avvocato Gaspare Panfalone, se il suo nome, com’è probabile, sarà incluso nella “terna” da proporre al Ministero delle Infrastrutture, competente per la nomina, da uno dei tre Enti preposti alla segnalazione (Comune di Trapani, Provincia e Camera di Commercio). Un dubbio solo teorico se si

considera che la Presidente Adamo ha grande stima dell’avvocato, avendolo già nominato, in passato, Presidente del proprio “giocattolo”: l’Airgest. Già ma che poteri ha l’Autorità Portuale? L’art. 9 della Legge 84/1994, tra l’altro prevede, al comma 3, che “adotta il piano regolatore portuale” (ovvero stabilisce la strutture del Porto), e deliberi “in ordine alle concessioni” per l’espletamento delle operazioni portuali (il carico e lo scarico, il deposito, il movimento in genere delle merci svolti nell'ambito portuale). Inoltre, secondo l’art. 8 Presidente dell’Autorità “assicura la navigabilità nell’ambito portuale e provvede ... al mantenimento ed approfondimento del fondali [cosa a cui l’avvocato Panfalone tiene in particolare] ... nel rispetto della normativa sulla tutela ambientale [su questo aspetto, secondo la Magistratura, invece, pare che non ci tengano in molti]”. Il Comitato Portuale opera democraticamente, secondo il voto dei suoi componenti. Nel Comitato, oltre ad essere rappresentate le Istituzioni (Comandante del Porto, Regione, Provincia, Comune, Dogana, Genio Civile, Camera di Commercio), sono rappresentate le categorie ed i lavoratori. 1/CONTINUA SUL PROSSIMO NUMERO

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La Ustica Lines occupa immobile pubblico. Fazio non vede?

Esposto in Procura La targa dell’Ustica Lines apposta su una stanza del P.pe di Napoli. Autore Foto: Giovanni De Santis . Nella sezione video del sito:

www.altratrapani.it

il filmato integrale girato dal consigliere comunale col proprio cellulare durante l’ispezione e nel quale sono ritratti altri consiglieri testimoni, anche della maggioranza (Todaro, Bongiovanni, Colbertaldo, Mannina).

“Si richiede un autorevole intervento delle Istituzioni in indirizzo, per quanto di Loro competenza, al fine di censurare e rendere nullo un atto arbitrario quale è quello di avere affidato l’immobile “Principe di Napoli” alla Società “Trapani Calcio” e/o all’impresa di naviga-

zione “Ustica Lines”, in considerazione del fatto che l’atto medesimo è stato posto in essere in palese violazione di legge ed in contrasto con le più elementari regole della buona amministrazione”.

DE SANTIS «Tale situazione è intollerabile ed immorale: rappresenta una grave distrazione di un bene pubblico» E’ la richiesta formulata dai consiglieri comunali di Trapani della Margherita e dei Democratici di Sinistra (perchè manca l’adesione anche di quelli dello SDI e dell’UDEUR?) indirizzata, tra gli altri, a Procura della Repubblica, Prefetto, Corte dei Conti, Assessorato regionale Lavori Pubblici. Nel loro documento i consiglieri di centrosinistra, ripercorrono la storia dell’immobile e del finanziamento che ne ha permesso il recupero. “La Giunta di Governo Regionale, con delibera n. 427/89, assegnava allo IACP di Trapani la somma di £.6.000.000.000, vincolandone la destinazione al recupero

di immobili di proprietà comunale ... Successivamente, lo stesso Consiglio Comunale, oltre ad approvare il progetto di massima del summenzionato intervento di recupero, stabiliva, con delibera 143/92, di assegnare allo stesso IACP l’immobile in argomento, affinché questi provvedesse ad effettuare le necessarie opere di manutenzione e ne mutasse la destinazione in casa albergo per studenti universitari”. Recentemente - finalmente - si è giunti, dalla fase di progettazione e finanziamento a quella esecutiva e “si sono realizzati i lavori di ristrutturazione, durati circa 18 mesi, durante i quali l’Amministrazione Comunale [il sindaco Fazio, cioè] non si è preoccupata di porre in essere alcun intervento programmatorio, propedeutico all’eventuale affidamento a terzi dell’edificio per gli scopi per i quali era stato concesso il già cennato finanziamento”. “Tra il mese di Ottobre e il mese di Novembre 2005 - prosegue la denuncia del centrosinistra -, il Sindaco di Trapani ha proceduto a concedere in uso, a titolo gratuito, l’immobile “Principe di Napoli” alla Società “Trapani Calcio”, società sportiva privata. Detta concessione è avvenuta quando la struttura era stata già utilizzata sebbene non ancora ... fornita di certificato di abitabilità così come la legge prescrive sia ai soggetti pubblici che privati“.

“La 2ª Commissione Consiliare Lavori Pubblici del Comune di Trapani, in occasione di un sopralluogo presso la struttura, ha appurato che una parte della stessa (n. 9 camere) era occupata dalla società di navigazione USTICA LINES, il cui proprietario è anche Presidente della società di calcio [il cap. Vittorio Morace, dicono sia pure amicone del sindaco Fazio] interessata: tale stato di cose è stato documentato, con filmati e fotografie, da rappresentanti di detta Commissione“. “Tale situazione è intollerabile ed immorale, in quanto rappresenta un grave ed ingiustificato sperpero di denaro pubblico, oltre che un grave episodio di distrazione di un bene pubblico per cagionarne, di fatto, un vantaggio ad un soggetto privato”. La risposta del sindaco, riportata sul sito web “personale” (www.comune.trapani.it) non si fa attendere. Quando Girolamo Fazio è scoperto con “le mani nella marmellata” mette in atto un curioso meccanismo di auto-difesa fatto di insulti e minacce. Anche stavolta lo stereotipo si ripete. Si parte con gli insulti all'avversario di turno (“Come sempre i Consiglieri di una parte del Centrosinistra perdono il loro tempo a redigere documenti senza nemmeno informarsi“, “La denuncia da loro presentata è semplicemente ridicola e lo dicono le carte, che, se avessero avuto intenzione di fare qualcosa di serio, avrebbero potuto benissimo leggere“,


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L i b e r i “La parte del Centrosinistra che ha sottoscritto l’atto ispettivo evidentemente continua a non avere a cuore gli interessi della collettività ed a pensare di fare politica, come la chiama, di basso livello. Dimostra ancora una volta di non essere in grado di governare la Città”, “firmano un atto ispettivo frutto di una politica davvero lontana dalle esigenze della collettività“). Si finisce con le minacce (“Non posso infine non riservarmi di valutare l’opportunità di rivolgermi alla magistratura per quanto dai Consiglieri affermato sul presunto utilizzo dell’immobile”). In mezzo il nostro sindaco omette di rispondere alle accuse di "una parte del centro-sinistra" .

FAZIO «Come sempre i Consiglieri di una parte del Centrosinistra perdono il loro tempo a redigere documenti» Egli, infatti, non sa rispondere all’accusa di aver perso mesi - quelli nel corso dei quali si stavano svolgendo i lavori di ristrutturazione dell’immobile - senza programmarne il suo utilizzo (in proposito, Fazio, nel proprio comunicato, si “autodenuncia” di questi omissioni, quando cita che solo, durante l’estate, il 2 luglio 2005, ha comunicato al Consorzio Universitario “che il Comune di Trapani ha già realizzato nel territorio una struttura residenziale per gli studenti universitari“ e che “alla fine di ottobre è intenzione del Comune di Trapani di consegnarlo al Consorzio Universitario per adibirlo a residenza universitaria e foresteria”. Una comunicazione

più tempestiva, forse, avrebbe consentito un’idonea iniziativa da parte del Consorzio. In sindaco afferma - nel proprio comunicato - che l’assegnazione “tempora nea” al Trapani Calcio è avvenuta per salvaguar darre l’immobile da atti vandalici. Fazio afferma, infatti, che “verbalmente” il Consigliere Delegato del Consorzio gli dichiarò che lo stesso non era in grado di assicurare la custodia e l'utilizzo dell'immobile, aggiungendo “Questioni a me ben note peraltro, nella mia qualità di Vicepresidente del Consorzio Universitario”. Quest’ultima affermazione è gravissima perché dimostrerebbe una negligenza e/o inerzia del Consorzio universitario e anche dello stesso Vice-Presidente (il sindaco) nel sollecitare che l’Ente si dotasse di quanto necessario a gestire, assicurandone la custodia, il Principe di Napoli. Tuttavia, il sindaco non risponde alla proposta di contattare l'ERSU o direttamente l'Università di Palermo, assegnando loro la gestione del bene. In risposta all’accusa d’aver permesso l’accesso alla struttura, benché priva del certificato d’abitabilità il sindaco dichiara che la struttura è in possesso di certificato di collaudo statico (“Documentazione trasmessa in data 8 Aprile 2005 dall’Istituto Autonomo Case Popolari al Comune di Trapani. Tra i documenti vi sono il collaudo statico“) ma il “certificato di abitabilità”, appunto, è tutt'altra cosa!!! Fazio quindi omette di rispondere all’accusa più grave: quella dell’uso del-

l’immobile da parte di personale di una società privata (la società di navigazione Ustica Lines, di proprietà di Vincenzo Morace, pure presidente del Trapani calcio). In effetti nulla potrebbe dire ... le fotografie ed i filmati purtroppo per lui esistono ... e parlano da sole. Il sindaco, infine, a propria discolpa aggiunge due comunicazioni (18 novembre coll'Ordine degli Architetti, 30 novembre col Consorzio Universitario di Trapani) che a suo dire assicurerebbero la buona fede e la trasparenza del suo operato. Peccato che tali comunicazioni sono state emesse, sì prima del documento di Savona & C. (datato 3 dicembre), ma dopo l'atto ispettivo della Commissione consiliare (8 novembre) che ha aperto il “caso”: gli alibi aventi data successiva alla scoperta del “reato” che valore hanno? Ridicolo poi appare l’esito dell’asserita visita del sindaco sul luogo (“nelle scorse settimane mi sono recato personalmente al Principe di Napoli, verificando che l’immobile viene tenuto in buone condizioni”): li non ha visto gli elenchi nominativi appesi alle pareti dei fruitori dell'Istituto a gratis (nei quali appaiono quelli dell'Ustica Lines), non ha visto le targhette “Ustica Lines” appese sulle porte, non ha visto “materiali d’arredamento, apparecchiature telefoniche ed elettroniche, di verosimile recente acquisto, gran parte dei quali giacevano su pavimenti allagati”, non ha visto “un uomo, probabilmente di nazionalità indiana, facente ingresso in una di detta stanza (con targa Ustica Lines)” tutte cose ampiamente accertate e docu mentate dai denuncianti.


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Mercato: “I controlli del Comune non erano adeguati”

Il Pesce è ... fituso L’Ingresso del Mercato ittico all’ ingrosso di via Cristoforo Colombo.

Pesantissime accuse della Società “Le Tonnare trapanesi” srl – che aveva avuto assegnata dal Comune – lo scorso 18 agosto 2003 – un “contratto” triennale per la gestione del Mercato ittico all'ingrosso di via Cristoforo Colombo a Trapani, in cambio di un canone annuo

di 16.500 euro: Il Comune ha omesso suffficienti controlli al Mercato del Pesce. Ora la Società vuole 114.000 di danni! La Società – che ha fatto pertanto causa al Comune, dando incarico legale all'avv. Nino Marino di rappresentarla in giudizio sostiene che l'Amminstrazione è colpevole di “ina-

abusivo della gran parte delle operazioni di compravendita al di fuori del Mercato ufficiale che le era stato concesso” ha ridotto “sino alla risibilità” i suoi incassi". Per la società “... dopo oltre due anni di segnalazioni, inviti, proteste, diffide, riunioni ... la gran parte delle contrattazioni mercatali con l'oggetto della vendita, all'ingrosso ... del pesce si verificava – e si verifica! - all'infuori dei locali, all'infuori degli obblighi, dei diritti e delle competenze del servizio pubblico, cioè al di fuori del “mercato” sito in via C. Colombo ...

dempimento” in quanto non avrebbe adempiuto ai propri “poteri d'imperio volti a reprimere ed annullare le attività abusive”.

Praticamente in un mercato parallelo, abusivo se pur conosciuto – e tollerato? - senza alcuna regola sanitaria, economica, tariffaria, fiscale...”.

La prima seduta del giudizio – la società chiede “il risarcimento dei danni in euro 114.000,00, oltre rivalutazione ed interessi legali ad oggi” - si svolgerà il prossimo 20 gennaio 2006 davanti al Tribunale civile di Trapani.

Nella propria particolareggiata denuncia l'avv. Nino Marino, per conto della ditta gestrice del Mercato “ufficiale” dichiara apertamente che “...Si verificò, e fu portato a conoscenza del Concedente, che operatori abusivi vendono sulle banchine del porto peschereccio o direttamente nelle sedi della pescheria o anche del mercato

In particolare sostiene la “Tonnare trapanesi srl” che “lo svolgimento parallelo ed

ittico al dettaglio di Piazza Mercato del pesce, peraltro, senza rilasciare le rispettive fatture e senza effettuare le visite sanitarie sul prodotto commercializzato – v. lettera 30 ottobre 2003 – e tutto ciò creava – e crea tuttora – un mercato abusivo parallelo a quello ufficiale che, di conseguenza, di anno in anno, ha perduto quote a favore dell'evasione. Abusivismo riguardò financo la vendita di camion interi di pesce congelato che dopo l'acquisto viene scongelato con l'acqua putrida del porto... Ne conseguiva – e ne consegue – che nelle pescherie al dettaglio, e dunque al con sumatore, arriva solamente una parte – e minima – di pesce sottoposto ai controlli sanitari del servizio sanitario che, tra l'altro, si identifica con le qualità pregiate – v. lettera 28 gennaio 2004”. Il tutto senza che l'Amministrazione comunale di Trapani facesse qualcosa di concreto per arrestare le palesi e conosciute irregolarità “Basti osservare che le stesse – già molto insufficienti, ca va sans dire, due unità di Polizia Urbana che avrebbero dovuto sorvegliare e reprimere l'attività parallela ed abusiva furono successivamente allontanate e destinate ad altro servizio, e comunque ad altri luoghi della città.” - chiude l'avv. Marino. Il Comune di Trapani, per decisione del sindaco Fazio (delibera di Giunta n. 314 del 17 novembre), ha deciso di resistere in giudizio conferendo incarico di rappresentarlo nella causa all'avv. Laura Montanti.


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Ricorso al TAR: le cene della “Giardino Eden” illegittime?

Per Fazio cene indigeste Iniziano ad arrivare le prime “conseguenze” della gestione quantomeno affrettata e superficiale – parole dell'avv. Costa - della manifestazione velica Vuitton Cup. Giunge sul tavolo del La cena degli “amici della Vuitton Cup” organizzata dal Comune di Trapani ha ricordato il G8 di Genova del 2001: una “zona rossa” presidiata alle Forze dell’Ordoine e vietata ai cittadini. Ma era non una “festa”?

Sindaco Fazio, in questi giorni – precisamente lo scorso 4 novembre – un ricorso della società PRC Repubbliche. Il ricorso è stato presentato al TAR Sicilia di Palermo e, per conoscenza, appunto, al Comune. La PRC Repubbliche Srl aveva partecipato, insieme al Giardino Eden srl, alla gara relativa alla progettazione, organizzazione e realizzazione delle due cene di gala in occasione della “Louis Vuitton Acts 8 & 9” che la Commissione incaricata dall'Amministrazione aveva – il 9 settembre - aggiudicato alla ditta “Giardino Eden”. Ciò nonostante la PRC Repubblica avesse presentato un'offerta economica ben più vantaggiosa rispetto alla concorrente. Infatti a fronte d'una base d'asta di 150.400 euro, iva inclusa, il Giardino Eden aveva offerto una cifra appena inferiore (148.225 euro) mentre la PRC Repubbliche era giunta a proporre una cifra ben più modesta (115.808,61 euro). Il Comune insomma sulla base di un servizio analogo (già stabilito nel capitolato d'appalto) avrebbe potuto risparmiare circa 60 milioni di vecchie lire. Nel suo ricorso la PRC sostiene e lamenta “l'illegit-

timità dell'atto impugnato per il seguente motivo: violazione e falsa applicazione del bando e del relativo disciplinare” e, pertanto, richiede il risarcimento del danno nella misura che sarà stabilita dal tribunale a seguito di consulenza tecnica d’ufficio ma che la PRC sostiene avere valore tra i 52.000 e i 260.000 euro. In particolare l'impresa sostiene che “dalla mancata attribuzione dell'appalto” ha subito “non soltanto i danni determinati dalle spese di partecipazione alla gara e quelli relativi al mancato utile derivante dall'espletamento del servizio ma, altresì, quello certamente tra tutti più rile vante e relativo alla perdita di immagine e di una occasione di lavoro certamente molto rilevante in considerazione dell'importanza dell'evento al quale aveva il diritto di partecipare”. Il Sindaco Fazio, invece, ritenuto che “dagli atti di gara risulta la ritualità del comportamento della commis sione di gara” ha ritenuto “necessario resistere al giudizio al fine di contestare le richieste della ricorrente”. In merito al ricorso – predisposto dall'avv. Michele Costa di Palermo – occorre precisare che la Commissione di gara aveva attribuito solo 3,43 punti di “vantaggio” alla proposta del Giardino Eden, anche atteso altri fat-

tori, oltre al prezzo, quale l'esperienza dei concorrenti, il menù, l'intrattenimento proposto durante le cene, ecc. Per PRC, tuttavia, nell'accusare la Commissione di “grande superficialità” nella valutazione delle proposte “...sia la Giardino Eden che la PRC Repubbliche hanno avuto per tale voce [esperienza, NdR] entrambe 20 punti con la motivazione “le caratteristiche tecniche degli offerenti si ritengono entrambe di prestigio ...” in effetti tale valutazione è palesemente illegittima in quanto irragionevole ed errata ... L'enorme sproporzione tra l'esperienza acquisita e documentata dalla ricorrente [23 eventi organizzati nell’ultimo quinquennio per un valore di euro 5.505.613] e quella estremamente modesta della concorrenza [la Giardino Eden], è di tutta evidenzia, imponeva una ben diversa valutazione. L'aver attribuito, ciò malgrado, il medesimo punteggio è, quindi, palesemente illegittimo.” Una considerazione appare d'obbligo, non entrando nel merito della vicenda, ora in mano alla Giustizia. L' “Evento” era stato programmato già nell'autunno 2004 ed il relativo contratto con l'ACM siglato nel gennaio 2005. Non si sa – allora – perché tutte le “gare” d'appalto si siano svolte tra metà agosto e settembre. In tale maniera si è stati costretti ad assegnazioni di incarichi “di corsa” con i risultati che ora emergono.


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I Fuochi d’artificio per la Madonna erano stati pessimi

Il Comune paga il conto Un nuovo fronte polemico si è aperto tra il sindaco Fazio ed il consigliere Il Consigliere diessino che ha comunale dei Democratici di Sinistra, Salvatore innescato la polemica SALVATORE DAIDONE Daidone. Il consigliere aveva sollevato le responsabilità dell’Amministrazione in merito al pessimo risultato dei giochi pirotecnici dello scorso 16 agosto. Fazio, con la sua solita “vis polemica” non ha mancato di rispondere per le rime. “Credo che nella fattispecie oltre che ad essere cornuto, come si suol dire, sono pure bastoniato. Se il consigliere Daidone prima di sparare al solito come fa, avesse chiesto una qualche notizia, avesse approfondito il tema, forse il suo intervento sarebbe stato di un tenore totalmente diverso. Vengo e mi spiego ... Vi lascio immaginare con quanta attenzione ho cercato di curare possibilmente questa manifestazione a cui i trapanesi sono attaccati ... Vi lascio immaginare quale era il mio stato d’ansia ed il mio nervosismo

MIMMO FAZIO

« Non gli è stato corrisposto il becco d’un quattrino!». Invece la dirigente liquida la fattura alla PR Agency. sul punto ...”. Un’attesa tradita se è vero

che tutta la cittadinza, non solo il Consigliere Daidone, ha riconosciuto il pessimo livello dell’iniziativa di quest’anno, per nulla paragonabile ai fuochi d’artificio di Custonaci per esempio ... “Vista la manifestazione non ci vedevo e la sera poi ovviamente non ho dormito per la rabbia se avessi avuto, vi assicuro, quella sera il tizio davanti a me, vi giuro che me lo sarei mangiato vivo”. Fazio non lo mangia vivo il titolare della Ditta PR Agency di via del Limone, 23, che si è aggiudicata l’appaltto per circa 15.000 euro, ma ... “L’indomani mattina il tizio viene e vi assicuro che ... era quasi piangente...” Magari il tizio dell’agenzia ha voluto boicottare appositamente la manifestazione, magari era un comunista ... “Non lo so se era comunista o no, guardi ... io so solo che prima ancora ovviamente che si presentasse avevo già fatto una lettera di contestazione nei confronti del dirigente perchè nessun pagamento potesse essere disposto nei confronti del soggetto in questione ...” [per la precisione: nota prot. 7596/GAB del 18 agosto, con la quale si invitatava la dirigente dott.sa Volante a contestare il servizio alla ditta PR Agency

in quanto “pessimo ed in violazione degli obblighi contrattuali”]. Quindi il Sindaco di Trapani ha pensato bene di colpire l’inadempimento sul lato economico. “Non gli è stato corrisposto il becco di un quattrino al soggetto in questione in dipendenza, ovviamente della brutta figura”. Null’altro? “Cosa avrei ... chiedere il risarcimento danni per l’immagine della città? Va bè, guardi poi infierire ...”. Sin qui le dichiarazioni dell’avvocato Girolamo Fazio. Queste, per la precisione, sono state rilasciate il 15 settembre scorso. La dirigente Dott.sa Volante, tuttavia, viste le controdeduzioni della PR Agency con la quale la ditta manifesta “rammarico per l’esito poco brillante dello spettacolo pirotecnico”, ha deciso di applicare una penale del 10% (1.250 euro) e, lo scorso 24 ottobre, saldare i residui 13.500 euro. Considerazioni finali: O Fazio non è uno di “parola” e le sue dichiarazioni sono da prendere sempre con le pinze, oppure “non sa quel che dice” (parla a vanvera), oppure ancora non “conta nulla” e i suoi dirigenti fan quel che vogliono.

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LE FESTE DI NATALE - Il Programma degli eventi a Trapani

Festa degli acquisti Alla fine (6 dicembre), col solito ritardo, capace di non permettere la divulgazione del programma al di fuori del cono di servizio dell'emittente televisiva governativa Telesud3, con la solita scarsa capacità di produrre “eventi” (che non vuol dire per forza spendere e ... spandere soldi per ogni viottolo o alla ricerca del “gruppo” arcinoto) di interesse oltre che paesano ... è partorito il topolino delle manifesta zioni (spettacoli) natalizie.

D'altro canto il problema è sempre quello. Ad individuare il “programma” è chiamata una commissione politico-governativa (sono escluse le voci dell'opposizione) e, quindi, non tecnica (perché non dare l'incarico al Luglio Musicale, arrivato ad un certo punto?). Che ci azzeccano un impiegato dell'Istituto Case popolari (assessore Di Discordia), uno dell'Inail (assessore Tomasino), una giornalista (la Bizzi addetta stampa di fiducia del sindaco Fazio) e un paio d'impiegati del Comune (la Volante e Brucato) a vagliare le proposte che sono arrivate al protocollo del Comune dai soliti noti? Ma ecco il programma. Un solo “Evento” di spessore, sia pure a carattere locale: il concerto di Capodanno che quest'anno si svolgerà presso l'ex-Chiesa S. Agostino. Una scelta valida per una manifestazione di routine ma insufficiente, per limitata capienza del locale, ad una iniziativa di spessore qual è certo il con-

certo della Banda “Maestro Asaro” di Paceco – che abbiamo più volte avuto modo di apprezzare. La manifestazione si svolgerà la sera (21,30) dell'8 gennaio, dietro un “cache” di appena 3.000 euro. Ci vi entrerà? La manifestazione si doveva svolgere in un locale ben più ampio, la Chiesa di Santa Maria del Gesù, o quella di San Pietro, ad esempio, potevano essere altri ottimi scenari, se proprio non si voleva svolgere il concerto all’auditorium dell’Università. Secondo il Comune, almeno a giudicare dall’ “investimento” il “clou” degli eventi lo si raggiungerà il 17 dicembre, dove, alla Villa Margherita ci sarebbe lo spettacolo del gruppo “Chiaramira” al modico costo di 21.480 euro, iva inclusa [Nell'accordo è compreso lo spettacolo dei “Clan Zero” del 30 dicembre alla Villa e quello di Luciano De Crescenzo del 7]. Per il resto ci “sorbiremo” l’oramai “solita” banda itinerante che attraverserà (11 dicembre) tra le 18 e le 20 la via Fardella al costo di 2.800 euro. A proposito. Ma perché cercare una banda palermitana (“Palermo Art Ensemble“)? A Trapani, Erice, Buseto, Paceco, Custonaci non ci sono altri gruppi validi? Perché questa esterofilia? Il patetico spettacolo

“Ricordando la Louis Vuitton Cup” (quante volte sarà ricordata questa estemporanea e transitoria iniziativa da qua sino alle elezioni?) ci costerà 5.700 euro a favore delle “Strade del Vino Erice”, un’associazione presieduta - se non erriamo - da Vincenzo Fazio, fratello del sindaco (e che c'entra? a si, metteranno a disposizione dei cittadini pizzette, formaggi e vino) e 3.000 euro a favore della Blueservice. Le caramelle che Babbo Natale (?) elargirà ai bambini (e non) di via Fardella il 18 dicembre (dalle 18 alle 20) costeranno 1.800 (Ambiente Azzurro Onlus, un nome che ci pare vicino agli Azzurri di Berlusconiana memoria: infatti l’associazione fa riferimento al senatore di Forza Italia Salvatore Lauro di Napoli): ma qualche caramelle distribuiranno in un paio d'ore? E quanto costa una caramella? In totale la somma che l’Amministrazione convoglierà negli “spettacoli” ammonterà a 50.780 euro. Un commento sulla vena “consumistico-ecologica” del sindaco per domenica pomeriggio 11 e 18 dicembre ha previsto la “giornata ecologica” (chiusura al traffico della via Fardella): ma prima finiamo di parlare di “ecologia del sindaco”. Diciamo che ha voluto fare un favore ai commercianti di via Fardella (a discapito di quelli del Centro). Un altro Natale col pensiero al consumismo, quindi.


IN LIBRERIA recato in Somalia per tenere delle conferenze scientifiche, invitato dall’Univer-sità della capitale somala. Il “caso” apparve subito “oscuro”: qualche intrigo e delle bugie impedivano di conoscere gli avvenimenti che avevano accompagnato quella morte. Se ne occuparono i giornali, alcuni ministri, il parlamento, la RAI…

SALVATORE MUGNO, autore di “Mecca maledetta. Una storia italiana nella dissoluzione della Somalia”, Trapani, Ed. Il Pozzo di Giacobbe, 2005, pp. 108, euro 10.

Ci sono tragedie, collettive e nazionali, che non si possono descrivere e narrare: troppo grandi, per potersene fare un’idea, soprattutto per chi le apprende attraverso stampa e tv. Tra quelle vi è il disastro somalo, il cui ultimo, catastrofico atto, risale proprio al 1990, anno in cui l’ematologo Pippo Salvo – di cui Salvatore Mugno si occupa in questa sua pubblicazione – fu trovato impiccato in una caserma di Mogadiscio. Era il 19 giugno 1990. Lo studioso italiano si era

Al di là della crudele vicenda della soppressione del giovane e promettente scienziato siciliano, rappresentata per quadri rapidi e puntali, secondo il modulo dell’inchiesta in chiave narrativa, Salvatore Mugno lascia nitidamente trasparire il travagliatissimo sfondo politico delle “storiche” relazioni italosomale e si interroga sulla “natura” di quel popolo africano, per il quale – come scrisse Said Mohamed Abdullah Hassan, il “Mullah pazzo”, uomo politico e celebre poeta somalo «Opprimere i musulmani è

più gustoso del dattero del Dacam. Rispettano solo chi incute loro paura». Una nazione che sembra, insomma, nutrirsi di maledizioni, verso se stessa e contro il mondo intero. Mugno raccoglie le tante voci di un coro che, se disperse, potrebbero risultare troppo flebili per ricordare e denunciare le ingiustizie e le malefatte dell’allora dittatore Siad Barre, “pupillo” dei politici italiani dell’epoca, spesso cinici e cialtroni, quando non corrotti… e per salvaguardare la memoria di un valente studioso e di un uomo con tante qualità. Insieme ai dati giudiziari del “giallo”, l’autore pone le testimonianze di colleghi, amici, famigliari di Pippo Salvo, di cui racconta anche la singolare storia d’amore con Antonina, la moglie. Un libro bello, onesto, documentato, si dovrebbe perfino dire di impronta “civile”, che alla via orecchiabile, “facile”, del poliziesco – oggi così tanto di moda – preferisce il taglio giornalistico-giudiziario per provare a diradare alcune delle tante menzogne e ipocrisie in cui tutti oggi siamo costretti a sguazzare. Antonino Miceli

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