TRAPANI
VALDERICE
PACECO
FAVIGNANA
LIBERARE LA CITTA’
LA CITTA’ CHE VOGLIAMO
TIRO AL PICCIONE
UNA POLTRONA PER ... UNA
Domani Liberi Mensile di politica, cultura ed informazione su Trapani e dintorni
n. 5 Marzo 2005 - € .1,00
VOLA COLOMBA
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L’editoriale La manifestazione velica del prossimo ottobre a Trapani, e l’ennesima puntata della telenovela sulla rettifica dei confini tra Trapani ed Erice, stanno comportando un voluto (dal centrodestra in generale e dal senatore D’Alì, in particolare) effetto soporifero sui cittadini e sui politici trapanesi. Tavole rotonde e conferenze stampa sull’eventuale futuro rilancio della Città, stanno provocando un eccessivo distacco dalla realtà. Stampa, politici e cittadini non parlano più delle tasse comunali (ICI, in particolare) che permangono a livelli massimi rispetto al resto della provincia ... ma sì ad ottobre c’è l’America Cup. Nessuno parla degli sprechi dei carrozzoni della politica trapanese: SAU e Luglio Musicale continuano a produrre decifit a carico della collettività e prebende per amministratori e per chi ha incarichi in tasca ... ma sì ad ottobre c’è l’America Cup. Il traffico è sempre più caotico, gli incidenti stradali ed i relativi feriti aumentano, di posteggi neanche a parlarne ... ma sì ad ottobre c’è l’America Cup. Il Nuovo Statuto del Consorzio universitario, la gestione “oscura” della Trapani Servizi, la vicenda degli appalti truccati al Comune, niente, tutto sotto traccia.
La copertina: Il Castello della Colombaia.
Ai trapanesi bisogna far dimenticare i problemi del presente; far solo sognare un futuro migliore, tanto che costa? Eppoi fra circa un anno ci sono le elezioni nazionali e Berlusconi vuole un altro 61 a 0.
D o m a n i PROPRIETARIO ed EDITORE Associazione “Una Città per Tutti” Via G. Adragna, 107 - Trapani DIRETTORE RESPONSABILE Leonardo FONTE DIREZIONE E REDAZIONE, PUBBLICITA’ E PER INVIARE ARTICOLI O COMMENTI Via G. Adragna, 107 - Trapani Tel. 329-440.86.41 - Fax 0923-568.443 e-mail: natskom@tin.it
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IDEA EDITORIALE E GRAFICA Natale SALVO
Registrazione Tribunale di Trapani n. 297 del 13 ottobre 2004
REDAZIONE Vito FIORINO, Mimmo SCARCELLA
La consegna delle copie d’obbligo, ai sensi degli artt. 1 e 9 L. 374/1939, è effettuata presso la Prefettura e la Procura della Repubblica di Trapani.
COLLABORATORI Cinzia ADRAGNA, Rita LO SCIUTO, Melina MALTESE, Antonella MANZO STAMPA Tipografia “Nuova Stampa” Via M. Torre, 213 Trapani - Tel. 0923-23.425
Chiuso in tipografia l’2 marzo 2005 Tiratura 1.000 copie
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PORTO/1 - Chi costruirà il Porto avrà, in “dote”, il Castello
Vo l a C o l o m b a Sono due le società private che si contendono il Castello della Colombaia. Alla società Trapani Navigando Srl, del Gruppo Sviluppo Italia si è aggiunta la Project Srl, pare facente parte ad un gruppo aretuseo. Nella “Conferenza di servizio” svoltasi lo scorso 29 dicembre presso l’aula consiliare del Comune di Trapani finalmente è a chiarirsi la “ il Comune venuta vicenda della destinanon dispone zione del Castello di dei milioni di Mare. E’ stato lo stesso euro necessari sindaco Girolamo Fazio a rilevare che il per il progetto proposto recupero ” dalla Project per la costruzione di una darsena “prevede interventi anche sull’immobile denominato Colombaia” e che, pertanto, “è necessario che l’istante Trapani Navigando integri la propria proposta progettuale tenendo conto della superiore circostanza”. Le due società, da tempo, hanno presentato richiesta di concessione demaniale cinquantennale per la costruzione, a propria cari-
A fianco il progetto originario di Italia Navigando per il nuovo porto turistico. da 1.420 barche. Prevedeva due daresene, una tra la Colombaia ed il Lazzaretto ed una seconda lungo il viale Regina Elena, per complessivi 1.420 posti barca.
co, fruendo di fondi pubblci comunitari, nazionali o regionali, di un ampio porto per la nautica da “diporto”. Il Castello della Colombaia, una volta approvato il progetto, verrebbe ad essere utilizzato, dalla società che otterrà la concessione, per tutti i servizi accessori al porto (uffici, officine, depositi di carburante, ristoranti, negozi). La Conferenza ha aggiornato i propri lavori stabilendo che la società Trapani Navigando dovrà ridimensionare il progetto iniziale dalla stessa presentato, escludendo - per ora - la seconda darsena, quella lungo viale Regina Elena. Questo è il risultato della non conformità della seconda darsena al Piano Regolatore del Porto vigente (e risalente al 1962), ed alle osservazioni ed opposizioni di Italia Nostra e della Provincia regionale di Trapani. Osservazioni che hanno aperto un nuovo “fronte” di sfida tra Fazio e la Adamo.
In attesa di conoscere se sarà Trapani Navigando, come sembra, ovvero l’outsider Project ad ottenere la concessione viene ad aprirsi il dibattito sull’opportunità di cedere il Castello della Colombaia per scopi non proprio attinenti le proprie peculiarità e, comunque, che limiterebbero, in futuro, la fruizione del bene alla stragrande maggioranza della cittadinanza trapanese. Per Giovanni Nocitra dell’associazione “Salviamo la Colombaia” occorre accettare la decisione di Fazio di cedere ai privati l’immobile perchè unica concreta possibilità per rendere fruibile a qualcuno la struttura, atteso che il Comune non dispone dei milioni di euro necessari per il recupero. Ci domandiamo, tuttavia, perchè, sapendo di non poter disporre di adeguati fondi, il Comune si è speso per l’acquisizione al proprio patrimonio del Castello, richiedendo la sdemanializzazione e cedendo all’Autorità portuale, in cambio, il Lazzaretto.
Valderice: Lo stato di attuazione del programma di Lucia Blunda Sul Programma del Sindaco Blunda presentato nel 2003 sta scritto “ M’impegno affinché Valderice possa avere ...”
Queste promesse sono state già mantenute
Per queste, dopo 19 mesi, aspettiamo ancora
Note
... Il Piano Regolatore Generale, mediante la sua adozione, dopo le ulteriori modifiche chieste dal Consiglio Comunale.
Il Piano già adottato dal Commissario, si trova alla Regione, al C.R.U., per l’approvazione definitiva in sede tecnica.
... Il Porticciolo Turistico di Bonagia (lavori già in fase di appalto)
Dopo una serie di contattti, si è in direttura d’arrivo per la rielaborazione del bando di project financing per adeguardo al mercato.
... La circonvallazione della collina di S. Barnaba e la realizzazione di parcheggi a servizio del Teatro. ... L’ampliamento del Cimitero comunale ed il miglioramento del sistema viario di riferimento.
E’ stato realizzato un nuovo padiglione ed è “in itinere” (già svolta Conferenza di servizi) un vero e proprio ampliamento.
... L’ampliamento della discarica comunale (c.da Mafi) con impianti di riciclaggio degli sfabbricidi.
Siamo contenti di tale mancata realizzazione. Siamo fermamente contrari alle discariche che sono tutto il contrario della parola recupero.
... Potenziato il Centro Fieristico Permanente e valorizzati i prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato locale ...
Di permanente esiste solo lo spreco di denaro pubblico, degno della visita del Gabibbo, per una struttura solo inaugurata e mai decollata.
... Potenziate gli Impianti sportivi, sia adattando le strutture esistenti come quello di Misericordia, sia realizzando impianti in tutte le frazioni
La palestra comunale di Misericordia, è ancora inagibile. Prima dell’estate, però, dovrebbe partire l’appalto dei lavori.
... realizzata la Piscina comunale (sogno proibito dei Valdericini!).
Ancora si stanno studiando possibili binari di finanziamento.
... Migliori Servizi di trasporto per gli alunni.
L’Amministrazione è convinta da fare il proprio dovere. Diversi cittadini, però, si lamentano. Perchè non provare a dotarsi di più mezzi?
... eletto il Difensore Civico.
Il Sindaco non crede all’utilità “democratica” di tale figura, spesso frutto di “mediazioni” politiche. Mancano, in ogni caso, le risorse finanziarie.
L’informazione indipendente on-line
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VALDERICE - Il sindaco dei ragazzi disegna la città del futuro
La città che vogliamo Intervista a: Antonino Torrebianca
Ha 18 anni, una passione per il mezzofondo (corre i 6.000 metri), frequenta l’Istituto tecnico industriale di Trapani, ed è ufficialmente, dallo scorso 4 febbraio, il nuovo sindaco dei ragazzi di Valderice. Si chiama Antonino Torrebianca. In questo campo, diversamente dal capoluogo Trapani, Valderice è, da anni, notevolmente, più progredita. Tutti le classi delle quinte elementari e delle medie del paese, nonché gli studenti delle superiori nominano un loro rappresentante in seno al Consiglio (attualmente conta su poco più di trenta componenti), all’interno del quale i ragazzi eleggono il loro portavoce, il sindaco dei ragazzi.
Nino Torrebianca, il sindaco dei ragazzi di Valderice.
Per Antonino questa, di certo, è “una bella esperienza, indescrivibile se non si prova sulla propria pelle”. Egli ricopre una posizione che lo fa sentire più responsabile perché lo impegna ad aiutare l'Amministrazione ed il Consiglio comunale a far comprendere le esigenze dei giovani del paese. Il sindaco dei ragazzi non assiste alle sedute del Consiglio dei “grandi”, per impegni scolastici e sportivi, ma già si è fatta un’idea della politica (“è un qualcosa
di complesso, perché ogni problema deve essere esaminato sotto diversi aspetti”) e dei politici (“tutti svolgono il proprio compito con coscienza, per aiutare la società; chi più, chi meno”).
campo atletica leggera e la palestra. “Oggi tali strutture sono in condizioni pessime, non fruibili, abbandonate a se stesse, preda delle erbacce e ricovero per i giovani che si “spinellano”. Ecco che Antonino aggiunge una Il suo primo considerazione interlocutore è il “ Ma lui desi- da “giovane sindaco, Lucia dererebbe che r e s p o n s a b i l e ” : Blunda, ma lo è solo gli amministra- “Non sono anche l’asimportante creare sessore alla pub- tori partecipas- le strutture, ma blica istruzione anche saperle sero più e quello ai servimantenere.” attivamente “ Antonino avverzi sociali. Antonino desite che l’uso delle dererebbe che tutti gli altri droghe leggere sta divenamministratori partecipas- tando un problema a sero più attivamente a Valderice, perché ne sta risolvere i vari bisogni dei crescendo il consumo, perragazzi. Il “suo” Consiglio ché molti ragazzi, per uscisi riunisce informalmente re dalla solitudine o per presso la Casa di Riza e i “far parte del gruppo”, prefetemi affrontati trattano, riscono “emulare” i più soprattutto, le iniziative per grandi della compagnia. impegnare i giovani duran- Il Centro d’incontro, la te l’estate, e non solo. Casa di Riza, dovrebbe continua Antonino - essere Gli abbiamo chiesto: “Qual rilanciata, magari attrezè la Valderice che vorresti?” zandola con tecnologie ed Antonino ci ha risposto avanzate e videogiochi per con sicurezza. tutte l’età. Sarebbe pure Intanto desidererebbe che importante riprendere le la sua Città disponesse di proiezioni di cineforum, una piscina comunale, per magari con film interessanpoter praticare gli sport ti e recenti. acquatici senza essere Per il nostro sindaco dei “costretti” a scendere nel ragazzi occorrerebbe, inficapoluogo. ne, valorizzare/promozioSarebbe pure importante il nare gli sport minori. recupero del Parco Urbano Insomma Antonino è prodi Misericordia, ma anche prio un sindaco colle idee gli impianti sportivi: il chiare!
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PORTO/2 - Corte favorevole a seppellire le saline colla melma
Finisce a carte bollate? Particolare attenzione sta ricevendo la proposta avanzata da Vito Corte, nel corso della conferenza “Idee da seminare” organizzata domenica 27 febbraio da Legambiente.
Botta e risposta tra la Natale SALVO, portavoce Legambiente (nella foto) e Vito CORTE Presidente degli Architetti
“Ho espresso - afferma l’architetto Corte - alcune ipotesi da me definite metaprogettuali, ovvero una elaborazione grafica di idee che ancora non hanno assunto una formalizzazione di progetto. La proposta riguarda un insieme di soluzioni a problemi complessi: ad esempio il traffico pesante degli autotreni, un finalmente dignitoso ingresso in Città, un percorso di valorizzazione del Centro storico, uno spazio per la cantieristica di piccolo cabotaggio, un grande parco urbano. Il centro del progetto, tuttavia, ruoterebbe intorno all’individuazione di una soluzione al problema dei “fanghi” che saranno scavati, a breve, dal porto mercantile per aumentarne i fondali e che non si sa dove sistemare definitivamente (si tratta di oltre 800.000 mc: una montagna!). Vito Corte li piazzerebbe in buona parte nella salina Brignano, in piena Zona di Protezione degli uccelli migratori. Corte prevederebbe, altresì, lo spostamento dei cantieri navali in piena salina Reda (alle spalle dell’autoparco SAU).
Natale Salvo, a nome di uccelli oggetto di tutela. Legambiente Trapani, Apprezziamo, logicamente, la esprime, in proposito, forti proposta che porterebbe alla perplessità. nascita di un parco Urbano in “Con la proposta piena Città, alle Vito Corte: di Corte, in spalle di via sostanza, sia la “Le minacce di Virgilio. Anche salina Brignano e Legambiente qui, dobbiamo sia la salina Reda, rilevare delle perverrebbero ad affondano nella plessità sia sull’eessere cancellate, melma, senza ventuale attecchiseppellite prima lasciare traccia” mento di vegetadai rifiuti speciali zione (a parte la e poi da colate di salicornia) sui cemento. Al di là che non si fanghi salmastri provenienti ritiene corretto che aree cata- dall’escavazione dei fondali, logate Zona di Protezione sia sulla capacità dell’Ammidalle Direttive Europee, siano nistrazione di reperire i fondi trasformate in discarica di per la bonifica della discarica, rifiuti, pericolosi o no sarebbe e sia, infine, sulla capacità del poi da discutere, si ritiene che Comune di Trapani di gestire l’area di stoccaggio containers il parco Urbano, atteso che - disegnata da Corte - sia altri giardini minori, viale enormemente sovradimensio- Marche e viale Umbria, oggi nata rispetto alle esigenze sono chiusi ed abbandonati a reali del Porto”. se stessi, preda di vandali ed erbacce, in sostanza non frui“Anche l’ipotesi di trasferire i bili per la collettività.” piccoli cantieri navali di Trapani nella salina Reda, “In assenza di risposte ai comporta in maniera evidente, nostri dubbi, denunceremo un grande impatto ambienta- alla Magistratura chi deposile. Danni all’ecosistema della terà rifiuti nelle saline”. salicoltura verrebbero a crearsi a causa degli eventuali sca- Vito Corte, tuttavia, conterichi dei cantieri ivi da inse- sta tali osservazioni e ribatdiare e dagli scarichi dei mezzi te: “Per Legambiente non va nautici in movimentazione niente bene. Possiamo conolungo il canale di proposta scere qual è la proposta creazione. Altro rischio indi- costruttiva di Legambiente, viduerei nel bioaccumulo di sezione di Trapani, insieme idrocarburi che dal canale, con il numero dei suoi iscritattraverso gli invertebrati e le ti? Le loro minacce affondano alghe, loro fonte di alimenta- nella melma del porto, senza zione, giungerebbe negli lasciare alcuna traccia”. I PREZZI PIU’ BASSI DI QUALSIASI ALTRA OFFERTA PROMOZIONALE *** I FINANZIAMENTI A TASSO ZERO *** Via Pantelleria 43/C - TRAPANI
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QUARTIERI: Nessun intervento programmato per Milo.
Quel Bronx di nessuno L’opinione di: Vito FIORINO
“Occorre condurre a termine il recupero dei quartieri abusivi e adottare progetti di recupero di quelli degradati. Massimo impegno sarà profuso ... per piccoli passi, per integrare i quartieri nel tessuto sociale del resto del territorio cittadino”. Così afferma il sindaco di Trapani nella relazione presentata in Consiglio comunale e facente riferimento alla propria attività del secondo semestre del 2004.
in alto: il centro Caritas di Fontanelle-Milo, sopra: un’immagine desolante delle palazzine-casermoni IACP.
Ma se è corretto riconoscere che taluni interventi di recupero sono stati avviati o, comunque, programmati, per i quartieri di Villa Rosina (opere di urbanizzazione primaria), Rione Palme (rifacimento della rete idrica), Cappuccinelli (che sarà, si spera in bene, stravolto, grazie al “contratto di quartiere” elaborato da l'Istituto Autonomo Case Popolari), bisogna pur rilevare che l’Amministrazione ha dimenticato un quartiere, quello di FontanelleMilo. Il quartiere di FontanelleMilo assimilato, per cattiva fama, al Bronx di New York o allo Zen di Palermo, nella relazione semestrale non è neanche nominato. Ed è sufficiente farsi un giro in quel quartiere per capire che è stato
dimenticato da tutti. Parafrasando un libro di Carlo Levi potremmo dire che “Dio si è fermato a..... Villa Rosina”. Un dio minore certamente, quello che decide chi e cosa recuperare e come farlo, e nel nostro caso ha deciso di fermarsi ben prima e di non estendere a questo quartiere i progetti di recupero, pensati invece per altri più meritevoli (serbatoio di voti più ampio?). L'unico accenno alla zona è stato fatto dal sindaco nella relazione semestrale relativa al primo semestre 2004, dove si sottolineava che “L’Amministrazione proprio per eliminare la realtà dei quartieri-ghetto ... ha deciso di inserire all’interno di Fontanelle Sud un ufficio comunale, al fine di garantire la presenza costante dell’Istituzione....”. Questo centro è di facile individuazione, proprio accanto ad un altro centro, quello gestito dai volontari del servizio Civile della Caritas: Quest'ultimo rappresenta l'unico raggio di speranza in quartiere abbrutito dalla miseria e dall'abbandono. In quello comunale invece non c'è nulla, neanche una targa: ogni mattina un impiegato si limita ad aprire e chiudere il locale. Dentro è
deserto, non ci sono sedie, non ci sono scrivanie, non ci sono neanche operatori, assistenti sociali, psicologi, nulla. Ignorare la situazione in cui vivono tanti bambini e tanti giovani è grave, perché vuol dire rischiare di ricreare un ambiente al di fuori della legalità, che assolve il piccolo boss facendone un eroe e vede le istituzioni come il nemico da combattere. E' necessario ribadire ed, in casi come questo, affermare ex-novo, il controllo del territorio, è fondamentale offrire servizi al quartiere e soprattutto ai ragazzi che vi abitano. Un distaccamento di polizia municipale, un campetto per giocare, una delegazione del comune, un ambiente più consono alle necessità della vita insomma e magari un centro sociale che funzioni davvero, che sia sostanza e non solo apparenza. Nelle azioni, ancor più che nelle intenzioni o nelle parole, è il destino ed il recupero di questo quartiere. Bisogna mostrare un'apertura, che è difficile ma il centro gestito dai volontari del servizio civile della Caritas dimostra che è possibile. Certo loro ci mettono amore e non tutti ne sono capaci.....
Via Nino Bixio, 7 - Trapani Stampe digitali a colori Timbri - Partecipazioni
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POLITICA - Ancora solo polemiche sulla ricerca del candidato
L’opinione di: Mimmo SCARCELLA
Primarie si, primarie no Non vogliamo alimentare polemiche sulla scelta del candidato-sindaco del centro-sinistra, ma nel frattempo non vogliamo sottrarci dal dibattito (quale?) politico aperto sulle autocandidature proposte.
“ Ma Nino dove militi? Che cosa è o vuole essere l’Unione? “
Nino Oddo segretario provinciale SDI
Siamo sorpresi e non avvezzi a discutere su uomini e personaggi senza conoscerne i programmi ed il loro trascorso politico e sociale. Restiamo ancora più sorpresi e spiazzati, quando, il segretario politico provinciale dello S.D.I., Nino Oddo, dopo avere esternato suoi dissapori con la “consigliera” Montanti sollevando inutili e dannosi polveroni, afferma che “sarebbe un errore indire ad Erice le primarie che, allo stato, sancirebbero solo l’isolamento della coalizione e l’indicazione di un candidato di bandiera”. Prescindendo dall’opportunità o meno delle primarie, su cui Noi ci batteremo affinché si svolgano, lo sbalordimento diventa stupore allorché giustifica tale convincimento con la necessità di “creare una coalizione che consapevole dell’eccezionalità del momento storico che vive il Comune di Erice, metta insieme laici e cattolici, riformisti e moderati illuminati, a prescindere dai rispettivi riferimenti
nazionali, per un grande progetto politico da sottoporre agli elettori nel 2006”. Ma Nino dove militi? Che cosa è o vuole essere l’Unione o Gad o Fed che dir si voglia di cui il tuo partito fa parte, se non questo? Che significa usare tutte quelle aggettivazioni (laici, cattolici, riformisti et.) e poi dire, “a prescindere dai rispettivi riferimenti nazionali”, se non dare dell’idiota a Colui che pur avendo tali prerogative, milita, a livello nazionale, in altri partiti che sono, spesso, la rappresentazione del conservatorismo, della corruzione e della speculazione? Se hai individuato tali personaggi fai proselitismo se non verso il tuo partito, almeno, per la coalizione a cui Tu appartieni? No! Caro Nino non ci siamo, così facendo svenderesti il grande patrimonio storico socialista ericino, tanto per non fare nomi dei Bonfiglio ed altri ericini perseguitati dai fascisti. Eppoi che c’entra questo con il non volere le primarie? Forse elaborare un programma assieme alle Associazioni, ai Partiti, ed anche ai singoli cittadini che propongono allo schieramento ed all’elettorato, in chiamiamole preselezioni o selezioni (perché a Te nuoce il termine primarie) da scegliere tra altri candidati che
propongono, anche se non programmi diversi, capacità individuali ritenute più idonee all’amministrazione della cosa pubblica. Il tutto fuori della logica spartitoria dei partiti basata sulla sola forza dei loro numeri e non sulle capacità degli uomini proposti. In buona sostanza riteniamo operazione trasformistica e gattopardesca la proposta del buon Nino che forse è frutto di qualche cattiva digestione o rospo che gli hanno fatto ingoiare! Ma ahimè con altrettanta virulenza rigettiamo la logica delle creazioni di comitati o di “nomination” fatte da settori politici ed economici. E allora? Vogliamo che i partiti della coalizione del Centrosinistra convochino tutte le Associazioni del territorio, tutte le rappresentanze di quartiere, non per indicare ed incensare i loro candidati, ma per redigere e proporre un programma di seria amministrazione; che dichiarino e dettino gli strumenti per lottare la mafia e gli speculatori. Eppoi, redatto il programma, ogni forza politica o associazione indichi, se ce l’ha uno o più candidati a Sindaco che con le primarie debbono trovare l’investitura ufficiale. Fatto questo tutti per uno ed uno per tutti.
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POLITICA - Alla ricerca di un candidato a sindaco per Trapani
Intervista a: Andrea RALLO
Da un’altra dimensione
Il Centro storico di Trapani è sempre più abbandonato. Non è qualche nuova vetrina a cambiare la sostanza. “Oggi l’avere scelto la soluzione di diluire la Città sul territorio ha, secondo me, diluito la possibilità spontanea dei Cittadini di incontrarsi e di discutere. Tante strade apparentemente buone “ Qualcuno ha per i negozi ma in cui i marciapiedi sono così preferito stretti e invasi dalle auto costruire che non ci si può nemmepalazzi anzi- no soffermare.”
ché scuole ed anche piazze”
Cosa paga il Centro? “L'assenza di una Piazza principale, l’assenza di un Teatro, di un luogo pubblico destinato ad accogliere incontri, conferenze nel Centro della Città mi sembra privi tutti noi della possibilità di realizzare una più efficace aggregazione delle Persone attorno ai problemi cittadini, ai bisogni dei ragazzi, degli Ultimi.” Quale può essere la destinazione di Piazza Vittorio? “E’ doveroso non abbandonare ad un destrutturato, ancorché utile, deposito di auto il piazzale di Piazza Vittorio. Ritengo che quella zona vada meglio finalizzata al decoro e alla vita della Città e, soprattutto, dei Cittadini. Il parcheggio ci dovrà pure essere, la vista del mare sicuramente, pure, ma sento il bisogno che
Centrale Ortofrutticola
lì ci stia qualcosa che abbia a che fare con la cultura: il teatro!” Regole, Legalità, trasparenza. Cosa vogliono dire queste parole per te? “Nel privato bisogna essere “giusti”, nel pubblico bisogna non solo essere “giusti” ma anche dimostrare di esserlo.” Di la tua idea sul caso Laudicina. “L’ex-sindaco è una persona che non ha mai, e sicuramente mai, “toccato cinque lire”, ma che è finito, suo malgrado, in una storia fatta di ignoranza amministrativa, di diffusa superficialità e di strutturale disoccupazione. Solo nel profondo sud accadono storie simili per delle sistemazioni precarie (di pochi mesi, è vero?) e che nemmeno danno avvenire. Altrove, c’è chi anziché dare soldi per i malati, per l’assistenza sociale, per la giustizia, per i giovani, per la scuola, per gli artigiani, per le industrie degli altri, dà contributi (!) per il decoder digitale terrestre.” Come è stata gestita, sinora, la mobilità urbana? “Male se oggi non abbiamo tanti parcheggi e non usiamo quelli che abbiamo.” In Città non si parla d’altro di piani di lottizzazione, di nuovi cantieri edili e ... “... E abbiamo ignorato che il
verde è essenziale non solo per i bambini ma anche per rendere più vivibile e gradevole una Città. Abbiamo preferito costruire palazzi anziché scuole ed anche piazze.” Cosa occorre a Trapani? “E’ assolutamente importante sistemare, per indispensabili fini commerciali, turistici e ambientali, i “Fronti a mare” della Città. E costruiamo soprattutto tante scuole e tante, tante palestre (magari di basket).” Le primarie? “Sì, sono una cosa interessante, talvolta molta buona e indispensabile. Tuttavia ritengo che siano di difficile corretta organizzazione e, poi, secondo me, non sono “un buon segno”, la loro necessità è indice che la democrazia interna ai partiti non è in buone condizioni. Una classe dirigente autorevole non ha bisogno di primarie”. “Comunque le primarie sono un’invenzione piuttosto antica, anzi se la memoria non mi inganna, mi sembra che già, or sono più di duemila anni, forse in Palestina, se ne sia fatta esperienza e che ve ne sia traccia in qualche libro di incerti Autori“. “Se le mie conoscenze non mi ingannano mi par di ricordare che fu un evento di ampia risonanza ma che poi, …. non credo si sia concluso nella “Giusta” maniera.”
S.C.O.T.
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VIABILITA’ - Una sotteranea dalla Stazione di Xitta al Centro
Il progetto dell’ ing. Pietro BARBERA (*)
Liberare la Città Che a Trapani il traffico automobilistico rappresenti un problema è ampiamente assodato per tutti, tranne forse per chi (sindaco, assessore al traffico (!) e consiglieri comunali) è distratto da altri più remunerativi pensieri. Per l’ingegnere Pietro Barbera, è l’ora di finirla coi provvedimenti tampone, sempre insufficienti, e giungere ad interventi strutturali, che modifichino anche parte dell’aspetto urbano della nostra città. Nel corso del convegno, promosso da Legambiente, ed intitolato “Idee da seminare”, lei ha spiegato, in dettaglio, il suo progetto, lo può riassumere? Certamente. Per prima cosa sarebbe opportuno smantellare l’ingombrante linea ferrata, eliminando i disagevoli passaggi a livello, creando, sugli spazi liberati dai binari, un grande viale a quattro corsie di accesso alla città. Ciò permetterebbe di unire la via Vespri alla via Virgilio) con conseguente beneficio alla fluidità del traffico cittadino.
(*) Pietro Barbera, nasce a Trapani il 21 giugno 1959, ove attualmente vive e risiede. È laureato in Ingegneria, (Università di Padova 1984). Attualmente è docente di costruzioni presso l’I.T.G. “G.B.Amico” di Trapani, eser citando anche la libera profes sione. Tra le attività svolte nel tempo libero con passione e interes se si segnalano la produzione di poesia ed acquerelli.
In passato si è, ripetutamente, parlato di realizzare delle strade sopraelevate cavalcaferrovia... Non condivido tale ipotesi, poiché, data la conformazione dei siti e per l’impatto ambientale, ciò è di difficile realizzazione. Lei, quindi, eliminerebbe la Stazione Centrale? Assolutamente no. La mia soluzione prevede l’interramento, con apposito tun-
nel, degli ultimi tre chilometri di binari che collegherebbero, tramite una metropolitana leggera, da Xitta alla Stazione Centrale.
perché posto in posizione vantaggiosa rispetto alla zona industriale e alla viabilità extraurbana. Così facendo si eliminerebbero gli attuali, traumatici, ingorghi nella zona di via Ammiraglio Staiti.
A Xitta, in particolare in Contrada Cassiere, si potrebbe prevedere di sistemaLei ha in serbo, re una stazione “Smantellare un’altra suggeper passeggeri a l’ingombrante stiva idea ... lunga percor- linea ferrata e i renza ed un Per quanto grande parcheg- disagevoli pas- riguarda l’aspetgio scambiatore, saggi a livello” to turistico del commercial porto vedrei mente attrezzabene l’attivazioto, per gli utenti che non ne di un collegamento funvogliono entrare in città. zionale tra le due sponde, quella di Ronciglio e la banMa il suo progetto va oltre china di via Staiti, medianla Stazione ... te un “bateau mouche” eletPenso che potrebbe essere trico o ad energia solare, attivata un mezzo navetta comodo per pendolari e in corsia protetta, per esem- turisti, nonché per i trapapio un tram, che colleghi la nesi che vogliano fantastiStazione centrale al Porto care un romantico tour del passeggeri ed quello turi- porto, prevedendo l’uso stico, lungo i viali della Colombaia. Ammiraglio Staiti e Regina Elena, velocizzando il colle- E i costi? Il progetto è gamento con gli imbarchi quasi faraonico, costerà un marittimi, nonché verso la capitale… zona pedonale. Il costo ottenibile per confronto con altri interventi di Certo, la rimozione dell’o- recente finanziati può essestacolo ferrovia, da solo, re stimato in circa 270 non rappresenta la solu- milioni, che tuttavia va conzione ai problemi urbani frontato col costo sociale ed della città e per questo ambientale provocato dal occorre considerare altre permanere dei passaggi a azioni sinergiche. livello, per il consumo di Basterebbe decentrare lo carburante, per il tempo scalo delle merci in uno d’attesa, per l’inquinamensnodo ferroviario in zona to provocato dai veicoli Milo, dove peraltro è in via fermi a motore acceso, di finanziamento un auto- costo che stimo in 35.000 porto, e collegarlo con la euro al giorno e quindi in Zona Industriale ed il molo 255 milioni in vent’anni. del Ronciglio, dove si va spostando il traffico por- Se quelli di Barbera sono tuale mercantile, proprio sogni, sbocceranno?
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MOBILITA’ - Incidenti stradali in aumento, ma la politica tace
L’opinione di: Natale SALVO
Alla prossima vittima 44 morti e 12.545 feriti. Non è il bilancio di una “guerra”, solo l’esito di dieci anni di “battaglia della strada”, il bilancio del nostro quotidiano affrontare il traffico per recarci a scuola o al lavoro, o comunque solo per trascorrere il tempo libero. Il numero dei feriti – stiamo parlando solo di incidenti nel territorio comunale di Trapani - è superiore a quello di tutto gli abitanti di una cittadina quale Valderice, il numero dei morti inaccettabile per una società civile. Ma nessuno fa niente. Questi numeri sono solo “statistica”, tanto è diventato “normale”, per questa città, per i cittadini, per gli amministratori, convivere con essi. Intanto l’ufficio statistica del Comune di Trapani, torna a fare la “somma“. Numeri che sono, tuttavia, vite umane spezzate, famiglie distrutte dal dolore, giovani che restano invalidi o sfregiati a vita. --Così scrivevamo sul free press “TrapaniOk” il 23 marzo 2003. Sono passati due anni. Non è cambiato nulla! Nessun intervento sostanziale è stato compiuto dalle Amministrazioni di Erice e Trapani. Oltre un anno fa, i Consigli comunali di Erice e Trapani, rispettivamente,
nel febbraio e nell’aprile 2004, adottavano i “Piano del Traffico”, già con dodici anni di ritardo, rispetto alla norma, l’art. 36 della legge 285 del 1992, che ne prevedeva l’obbligo.
Incidenti Feriti Morti Auto coinvolte Moto coinvolte Bus coinvolti
Fazio, è rimasto sordo. Sarebbe, certo, un buon inizio installare degli spartitraffico sulla Litoranea, sulla via Virgilio, sulla via Salemi, qualche semaforo a
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Nessuno dei due “primi cittadini” ha ritenuto dare attuazione a quanto deciso, democraticamente, dai rispettivi Consigli. A questo punto a che servono i Consigli se il Sindaco se ne infischia dei loro atti? Eppur tali Piani contenevano già dei pur minimi provvedimenti sul fronte dell’aumento della sicurezza stradale. Proprio sullo scorso numero di “Domani Liberi” segnalavamo come l’Ufficio Tecnico Comunale di Trapani avesse individuato dei punti di rischio strutturale lungo le strade cittadine e indicato degli interventi. Ma anche a tali proposte, ancora una volta, il sindaco
Anno 2004 858 1.049 1 1.065 394 9
richiesta, per aiutare ad attraversare di fronte l’ipermercato Grande Migliore, di fronte il Geometra, ma il sindaco, fa orecchie di mercante, per questi interventi non ha soldi ... Eppure i nuovi dati dell’Ufficio statistica sono ancora più drammatici, gli incidenti (2004 su 2003) segnano un aumento del 14 %, i feriti del 9 %. Per fortuna si è ridotto il numero delle vittime, ma solo grazie alla dea bendata. Ma a lui, a Fazio, interessa solo la riuscita dell’America Cup, ovvero della campagna per la rielezione del suo mentore il senatore Antonio D’Ali, mica gli può pure interessare la vita dei cittadini ...
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Catello Via Virgilio, 5 - Trapani - Tel. 0923-24588
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PACECO - Gli sperperi e le inefficienze della Giunta Plaja
Tiro al piccione “Can che abbaia non morde”, recita un antico proverbio. Forse. Di certo questo detto non si adatta a Mimmo Graceffa. Mimmo, 61, pensionato, già impiegato delle Poste, capogruppo UDC al Consiglio comunale di Paceco, rappresenta una vera e propria spina nel fianco della Giunta anomala di centrosinistra e destra guidata dal sindaco Nino Plaja.
Domenico Graceffa Capogruppo UDC al Comune.
Niente di personale, se non la volontà di esercitare appieno il compito a lui demandato dallo Statuto del Comune, ovvero quelle di controllo dell’attività dell’amministrazione e di verifica di eventuali violazioni di obblighi di legge. Dal suo studio presso la sede del circolo in Piazza Umbero I, Mimmo “sforna” interrogazioni e denunce allo stesso ritmo di una pizzeria il sabato sera. L’ordine del giorno dei lavori di Consiglio non riporta mai meno di una dozzina di atti a sua firma da esaminare e dibattere. La Procura della Repubblica di Trapani, l’Assessorato regionale agli Enti
Locali sono “inondati” di richieste di ispezioni ed indagini.
Anagrafe per poi “assumere” un tecnico esterno, che poi è anche dirigente provinciale dei DS, A leggere tali Franco la Giunta di l’arch. atti, tuttavia, “ Restivo, con non si riesce ad Paceco è asso- aggravio delle individuare comunali lutamente casse alcun spirito di diecimila ostruzionistico inattiva euro, per “coprio di polemica. i bisogni ed inefficace ” re” Dietro ogni dello stesso interrogazione Ufficio tecnico? si legge solo una volontà O, ancora, l’esosità della di proporre e di suggerire, spesa (21.500 euro) per un la “pretesa” di avere convegno della durata di un’Amministrazione cor - un sol giorno per presentaretta, oculata. E non è forse re i progetti per un, sia necessaria una tal pure opportuno, Parco Amministrazione in un’e- all’invaso Baiata? poca in cui la scarsezza di risorse economiche impo- E se la Giunta di centrone una rigorosa ammini- sinistra e destra di Paceco è strazione e degli oculati assolutamente inattiva ed investimenti? inefficace, sorda ai bisogni della gente del paese, come Ed allora come dare torto al rimproverare il consigliere buon Mimmo quando Graceffa se chiede di conolamenta - con relativa scere il motivo per cui il denuncia alla Magistratura sindaco non provvedere del sindaco - un danno alle alla bonifica dell’ex-discacasse del Comune causato rica Timpone Vosca? Se dalla decisione del primo chiede di dare soluzione ai cittadino di esonerare, la malumori degli imprendiscorsa estate, i proprietari tori edili e dei cittadini che di alcuni bar del centro dal lamentano grosse difficolpagamento della tassa sul- tà a smaltire sfabbricidi ed l’occupazione del suolo inerti? O, ancora, ai disocpubblico in assenza di una cupati locali, a favore dei tal previsione da parte del quali non è viene richiesto relativo Regolamento neanche un finanziamento comunale? Oppure l’illogi- alla Regione? Certo, il comcità del trasferimento di pito di Graceffa è facile: con un tecnico, l’arch. la Giunta Plaja è come fare Manuguerra, al settore il tiro al ... piccione.
FILLEA-CGIL CONTRO IL LAVORO NERO E GLI INFORTUNI IN EDILIZIA
Via Garibaldi, 77 - Trapani - Tel. 0923-29.777
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PACECO - Trasferita, ripiantata, morta: ma quanto è costata!
La Palma d’oro I casi sono due: o quella signora che nel corso della propria campagna per la rielezione a presidente della provincia non capiva nulla quando affermava “Trapani, provincia naturale delle palme”, ovvero porta sfiga. Dopo la filiera di palme piantate dalla preside Adamo sulla Litoranea Nord di Trapani e che per il loro triste aspetto ben si adattano alla struttura, il cimitero, che si trova proprio di fronte loro; dopo il caso di quelle dieci palme regalate da un cittadino di Trapani che voleva liberare il proprio terreno da quell’ingombro e che il sindaco Fazio ha ripiantato al “modico” costo di diecimila euro, ed anch’esse già morte, sepolte e sostituite da altre palme (che faranno la stessa fine?), si viene a conoscenza di un nuovo e forse più eclatante caso di “amore cieco” per le palme.
In testa la piazzetta Vittorio Veneto a Paceco, sopra la Palma (o, forse, è meglio dire, quel che ne resta).
In quel di Paceco, la ciurma guidata dal capitano Plaja, ebbe a ritenere che una palma di proprietà comunale e che, tranquilla e regale, dai suoi otto metri d’altezza, osservava i ragazzi entrare alla scuola media statale di via Nausicaa, dovesse far meglio figura nella piazzetta Vittorio Veneto (cono-
sciuta come ‘o birillo). Il 7.000 euro la ditta Spada capitano Plaja aggiunse - a aveva avuto incarico (del. motivare la propria decisio- 118 del 1 agosto 2002) di ne (determina 69 del 27 svolgere dei lavori di ottobre 2003) - che le radici “manutenzione ordinaria e di quella palma stavano straordinaria delle vie interne “arrecando notevoli danni ... di Paceco”. al piazzale pavimentato” della scuola Ma il nuovo “adibito a campo “ L’espianto ed incarico sareb di pallacanestro” be stato illegitil reimpianto timo, dichiara il (possibile?). di una palma c o n s i g l i e r e Fatta la necessad’opposizione ria stima (da costato ben M i m m o chi?) del serviGraceffa in una 4.338 euro “ nota, inviata lo zio di espianto e reimpianto della scorso 12 palma il sindaco Plaja novembre, all’assessorato assegnò l’incarico alla regionale agli Enti locali, ditta specializzata in al Prefetto ed alla Procura “avvolgibili e cornici per della Repubblica, in quanquadri” (come si legge to la variante avrebbe supesulle pagine gialle!) rato il valore del 20% del Giacomo Spada di via del lavoro principale. Plaja, Legno, 86 - Trapani. Costo quindi, avrebbe dovuto totale della prestazione indire una nuova e regolare ben 4.338,24 euro. Pare che trattativa privata anziché con la stessa cifra si sarebbe assegnare l’incarico direttapotuto comprare una mente alla ditta Spada. palma nuova e non solo reimpiantarne una propria. Lasciamo alla Giustizia eventualmente perseguire A giustificazione della pro- chi avesse violato le norme pria scelta il capitano, nella sugli appalti e torniamo determina, aggiunse che alla palma. Che fine ha “non è opportuno, per l’esple - fatto quella palma costata tamento del servizio, rivolger- ben 4.338,24 euro? Forse si ad altre ditte, in quanto le non occorrerà un’autopsia stesse dovrebbero intervenire per “verificare se l’albero di in un cantiere già avviato, con palma è realmente morta”, al possibili problemi di tensione lettore, per sapere la fine tra la stessa e la ditta già pre- della palma e dei soldi del sente”. Comune basta osservare In effetti, al costo di circa la foto pubblicata ...
ENOPOLIO DI PANTELLERIA moscato passito d.o.c. Pantelleria moscato naturale d.o.c. Pantelleria
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dojuia d’or 2001 - Asti Medaglia di argento al Concours mondial 2004 - Bruxelles
C I R A U N I S Medaglia di argento al Concours mondial 2004 - Bruxelles
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FAVIGNANA - Il Sindaco assegna la laurea alla D’Angelo
Una poltrona per ... una La denuncia di: Lucio Antinoro
Lucio Antinoro Capogruppo Centrosinistra a Favignana
Le vicende sull’inadeguatezza della gestione dell’Area Marina Protetta delle Egadi, sui risultati, che mostrano “lacune paurose”, si intreccerebbero con le violazioni delle norme, stabilite dal Ministero, sui requisiti per lo svolgimento dell’incarico di Direttore dell’Ente gestore. Lucio Antinoro, capogruppo consiliare del centrosinistra al Comune di Favignana, parla chiara mente di “Mortificazioni che i cittadini delle Egadi hanno subito in conseguenza della nomina, tutta politica, della signora Liliana D’Angelo a direttore dell’AMP Isole Egadi”. Aggiungendo subito dopo “Siamo diventati lo zimbello d’Italia”. Dell’Area Marina protetta egadina “si parla in tutto il mondo grazie soprattutto alle traduzioni in inglese maccheronico della cartellonistica installata dall’Ente gestore”. Lucio apre subito la sua capiente borsa ed esce la lettera del 20 gennaio 2005 scritta dall’avvocato Lima, presidente della Commissione Riserva, dove si contesta alla Direzione, per l’appunto, che “... il significato in lingua inglese smentisce quanto prescritto in italiano, soprattutto con riferimento alle attività consentite ...”. Al gruppo consiliare del centro-sinistra non va giù il licenziamento del precedente Direttore della Riserva, il biologo favignanese Francesco Bertolino , deliberato dal sindaco Gaspare Ernandez,
senza giustificazione alcu- incarico a Presidente della na, per fare posto alla CEPLA Spa per avere “vioragioniera trapanese lato le norme che disciplinano Liliana D’Angelo. Il sinda- la costituzione dell’Assemco “‘asparino vostro” aveva blea, ed impedito il corretto vinto le elezioni al grido funzionamento dell’Organo “Le Egadi agli egadini” per assembleare”. Oppure la poi comportarsi in maniera vicenda del 12 agosto 2003, assolutamenquando la “Il sindaco te contraria ... Direttrice “è stata “‘asparino colta in reato per Per Antinoro vostro” aveva aver buttato l’ancora “Chi ha avuto vinto le elezioni in area protetta, modo di seguial grido “Le nella zona di re le vicende ... Marettimo, operaEgadi si è reso conto agli egadini” zione vietata e riledell’assoluta vata dalla Capitatrasgressione neria di Porto dell’idi Leggi, Decreti, Direttive sola.” Ministeriali; risultando non peregrina l’ipotesi secondo la In realtà, al Comune, è pure quale si sta assoggettando tale giunta una nota, datata 12 Istituzione ai soli interessi gennaio 2005, del Ministero politici ed agli uomini ricon- dell’Ambiente, che, in ducibili alla Lista Libertà” del merito al rapporto intrattesenatore D’Ali. nuto dal Comune colla D’Angelo, dichiarava “non Benché il sindaco Gaspare si può fare a meno di rilevare Hernandez dichiari, sui che la procedura non risulta vari decreti di nomina del conforme ... in particolare si nuovo Direttore che, nel evidenzia che non risulta agli tempo, si sono succeduti, atti il possesso dei requisiti che “stante la particolare fun- personali previsti” zione è necessario che il Concludendo che quindi il Direttore della Riserva sia un contratto “deve ritenersi perprofessionista altamente tanto privo di qualsiasi efficaqualificato”, anche in rife- cia giuridica”. rimento all’art. 7 del D.Lgs. 165/2001, che prevede che A questo punto a Lucio “le pubbliche Amministra- Antinoro viene da domanzioni possono conferire incari- darsi “a quale titolo la signochi individuali ad esperti di ra D’Angelo occuperebbe provata esperienza”, risul- ancora il posto di Direttrice ta ben evidente come l’at- della Riserva” ed “con quali tuale figura apicale della fondi verranno pagate le sue Riserva non sia proprio in eventuali prestazioni, stante possesso di alcuna alta qua- la decadenza emanata dal lifica, e, tanto meno, di Ministero”? ... Forse il conalcuna provata esperienza. sigliere Antinoro non è informato che i sindaco A confermare ciò bastereb- Hernandez ha assegnato bero solo due esempi: la una laurea ad honorem in revoca del precedente biologia alla Liliana.
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Riscoprire il nostro passato recente, la nostra cultura
L’opinione dell’arch. Vito MANUCUSO
Vito Maria Mancuso. Architetto libero professionista, vicepresidente di Ar’raìs associazione per l’Archeologia Industriale del Mediterraneo. Nato a Palermo nel 1956, famiglia paterna Arbëreshë (Piana degli Albanesi). Liceo classico a Gela, studi universitari a Venezia, Amsterdam, laurea Palermo, tesi in progettazione per un villaggio ergoterapeutico nell’area delle saline trapanesi.
Pezzi d’Acheologia Il riuso di antichi opifici e di aree industriali storiche con destinazione a centri culturali e di servizio, è pratica consolidata in molte realtà italiane ed europee. A Trapani, Ar’raìs, Associazione per l’Archeologia Industriale del Mediterraneo, composta in maggioranza da architetti, ha trovato l’iniziale interesse da parte degli enti locali per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali industriali ancora presenti a Trapani, Marsala, Castelvetrano e nell’Agro-Ericino.
Col tempo le resistenze degli interlocutori pubblici, hanno spostato la ricerca verso realtà fuori della provincia. L’associazione, nel corso degli anni, ha presentato agli enti locali alcuni studi di fattibilità, con la conoscenza della proprietà attuale, la ricerca storica sulle attività originarie degli opifici, le planimetrie dello stato di fatto e le previsioni di destinazione d’uso. Per la città di Trapani si sono individuate le ex autorimesse SAU di Via degli Stabilimenti, un tempo
capannoni della Società Anonima Tramway, da destinarsi a Casa della Cultura o Laboratori di città. L’area in oggetto fu la zona industriale di Trapani sino al secondo dopoguerra. Vi erano insediati gli stabilimenti enologici Old Marsala, Serraino-Galia, Figuccio, di fronte lo stabilimento Marco Catalano & C. (ora palazzo Venuti) tra i più rilevanti della città, medaglia d’argento all’Esposizione Nazionale di Palermo del 1891-’92, medaglia d’oro a Milano nel 1900 e diversi altri riconoscimenti. Gli immobili ad oggi sono frazionati in uffici e attrezzature dell’ENEL, più l’autorimessa, oggi abbandonata e di proprietà comunale, con una superficie di 2200 mq e una cubatura di circa 9000 mc. Dove oggi si prevede di vendere e demolire per realizzare un parcheggio o lottizzare, abbiamo previsto un luogo per fare teatro, musica, atelier di arti visive e attività pedagogiche. Un centro culturale ancora oggi non a disposizione del capoluogo, un sito a cernie ra tra la città d’espansione novecentesca di Via Fardella e la periferia moderna: la città dormitorio dei quartieri Cappuccinelli, Cimitero e Rione Palme. Altre fabbriche individuate per la progettualità sostenibile, sono state l’ex conservificio di proprietà privata nel quartiere Cappuccinelli per un centro commerciale, e l’area militare dismessa di Via Libica, ex base operativa O.R.P. (ostruzioni
retiche portuali) ed ex fabbrica di soda. Quest’ultima, con il recupero metodologico dell’Archeologia Industriale, si presta a diventare un polo fieristico in prossimità dell’Area di Sviluppo Industriale, che collegato via acqua con il porto, sia una fiera campionaria per la nautica da diporto e la cantieristica. Continuando a spogliare le nostre città del patrimonio di cultura materiale, neghiamo alle generazioni future un tempo essenziale della storia dei luoghi: i processi moderni (le rivoluzioni industriali) che hanno traghettato al nostro presente Sempre a Trapani gli altri siti attenzionati al cauto riuso riguardano l’ex fabbrica del ghiaccio e la vecchia caserma spagnola a Mura di Tramontana, sono le fabbriche ideali di un complesso museale per l’archeologia navale. A Erice si è segnalato il valore storico delle macchine ancora presenti nella stazione di Vetta dell’ex funivia, primo impianto a fune di Sicilia. La realizzazione di interventi puntuali nelle periferie, accanto alla valorizzazione del patrimonio culturale delle città , suonano di buon inizio alle grandi trasformazioni urbane che il futuro richiederà ai paesi euro-mediterranei. In alternativa corriamo il rischio che i nostri ragazzi, cresciuti in questo tempo e studiato nelle nostre città, racconteranno ai loro figli soltanto di grandi fratelli televisivi e finte isole di famosi.
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La Chiesa è la più antica testimonianza bizantina a Trapani
L’opinione di: Salvatore CORSO
Il Vescovo di Trapani Francesco Miccichè.
Riapriamo S. Nicola Sulla recente decisione presa dal Vescovo di Trapani di chiudere la Chiesa di S. Nicola, in pieno centro storico, per trasformarla in Museo Diocesano, abbiamo sentito il parere di uno storico trapanese e profondo conoscitore delle storia della Chiesa trapanese: il Professore Salvatore Corso. “La decisione di accorpare la Parrocchia ad una limitrofa nasce essenzialmente da esigenze di spopolamento del centro storico, a cui un segnale di inversione può apparire la riscoperta della via Garibaldi, ora splendida isola pedonale. In questo contesto può apparire affrettata la soppressione della parrocchia. Tuttavia è decisione prettamente ecclesiastica che dovrebbe mutare, anche per rispetto della memoria storica.” “Proprio perché questa destinazione investe più direttamente la comunità civile, al di là delle competenze ecclesiali, sembra inopportuna la decisione, alla luce delle testimonianze storiche.” “La chiesa tuttora dedicata a San Nicola, vanta un’origine molto più antica del titolo ricevuto agli inizi dell’epoca aragonese, quando all’intero complesso ecclesiale fu estesa la denominazione di una cappella di San Nicola edificatavi dai Chiaramonte. La chiesa primitiva era una di quelle edificate, in tempo imprecisato, durante la dominazione bizantina. Una prova sarebbe il titolo arcaico Ascensione che deriva dalla tradizione
bizantina, non da quella siamo insensibili alla distruromana. Tutto ciò rimanda zione della memoria. A me alla fine dell’impero romano sembra, tuttavia, che non si d’occidente ed alla conquista possano ripetere errori urbadella Sicilia da parte di nistici e religiosi insieme, Belisario nel 535.“ come avvenne per la distru“Dovrebbe essere proprio il zione completa di due chiese vescovo, allora, a tutelare la monumentali ed emblematimemoria della che: la chiesa San sede vescovile pri- “ Una decisio- Giuliano martire ne ecclesiastica cartaginese del mitiva. Di fatto la presenche dovrebbe III secolo, a za bizantina a mutare, anche seguito di traTrapani è sopravsformazioni per rispetto vissuta alla domi- della memoria rimasta intitolanazione araba, ta Santa Maria storica.” quando la città della Nuova marinara divenne Luce, che dava piazzaforte dei saraceni e pro- denominazione al quartiere dusse anche funzionari e let- fino al XVIII secolo; la chiesa terati di lingua araba. Era San Michele, prima cappella questo il clima di tolleranza del consolato di Francia, poi religiosa, connotazione pro- provvisoria abitazione dei trattasi per tutto il periodo gesuiti e contestualmente normanno, prima delle impo- consacrata dalla presenza dei stazioni teocratiche, antie- gruppi sacri della Passione, braiche ed antimusulmane, opera di esperte ed infaticabili abbracciate dalla dinastia maestranze (misteri nella parsveva. Gli arabi non si erano lata locale) da cui derivò il spinti a cancellare le soprav- nome “I Misteri”. Due recenvivenze bizantine. In parte ti distruzioni della memoria neppure i normanni che con- che non dovrebbero consentirvissero con una popolazione ne altre. plurietnica e dettarono i loro diplomi anche in greco ed in E il Museo Diocesano? arabo. Tranne ad accorpare Ben venga il Museo Trapani con Mazara eretta a Diocesano, necessario e adatto vescovado nel 1093.” a conservare tanti reperti sparsi e finora irrilevanti per La sopravvivenza come la fruizione pubblica. Non Parrocchia o Chiesa offi- mancano altri spazi, ugualciata saltuariamente mente ampi, dove sono deporimarrebbe segno della sitati altri capolavori d’arte. memoria bizantina. Spazi meno legati alla memo“Il vecchio campanilismo con- ria della città. Sia consentita servò fino a tempo fa il ricordo sommessamente, invece, per il della distinzione tra cristiani costituendo Museo, l’allocagreci e latini: i trapanesi indi- zione altrettanto prestigiosa e, cavano anche nelle cartografie tuttavia, meno distruttiva ‘u Munti, vantando una della memoria di Trapani dipendenza, Monte di Trapani bizantina: la chiesa, già chiue gli ericini li ingiuriavano sa da anni al culto, Santa chiamandoli grecaglia. Ora Maria di Gesù.
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SOCIALE - 165 bambini aspettano un focolare domestico
Mi affido a te
Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Servizi Sociali del Comune allo 0923-547.394 per parlare con la dottoressa Simonetta responsabile dell'equipe “Mi affido a Te” di cui fanno parte anche Rosanna Lo Presti, assistente sociale, e Ornella Bellitti, pedagogista., telefonare al 320-489.29.57
Entro il 31 dicembre 2006 gli istituti per minori dovranno chiudere, così come previsto dalla legge 149/00. Per la dottoressa Ivana Simonetta, psicologa e responsabile del progetto “Mi Affido a Te”, è anche un bene: ”gli istituti non aiutano il minore a rapportarsi in maniera equilibrata col mondo a causa del rapporto troppo impersonale che all'interno di essi viene instaurato. L'obbiettivo invece deve essere quello di sostenere la tutela dei diritti dell'infanzia, garantendo al bambino il diritto a crescere in una famiglia che possa soddisfare le sue esigenze educative e affettive, in grado di rispettare i suoi bisogni, tenendo conto della specifica situazione di disagio.” Oggi è importante pensare all'affidamento familiare, e pensarlo in termini di scelta rivolta verso al prossimo. Purtroppo però nella nostra realtà comunale la situazione relativa all'affido è ancora ai primi vagiti. Sono ancora poche le famiglie che hanno dato la loro disponibilità a prendere in affido un minore. Attualmente sono ospiti nelle comunità alloggio circa 100 ragazzi e 65 ragazze, dei quali solo nove sono stati dati in affidamento. Dal punto di vista della previsione di istituire delle case-famiglia la situazione è ancora peggiore, il comune di Trapani, infatti, non ha inserito nel “piano di zona” la costruzione di case-famiglia o altre strutture alternative. L'esiguo numero di affidamenti a cui si è dato segui-
to con tutta probabilità è quattro anni, non solo si è dovuto alla confusione che instaurato un rapporto pric'è attorno all'argomento: vilegiato e sereno tra il molto spesso infatti si fini- ragazzino e la coppia affisce con identificare l'affido dataria ma anche con la con l'adozione. Ma sono famiglia d'origine che vede due cose molto diverse. in questa coppia, adesso, L'affido è un'attività un punto i riferimento stasoprattutto di bile e importansupporto alle te anche per la “Poche le famifamiglie che, in propria vita. una qualche glie disponibili “ N a t u r a l m e n t e maniera, vivono però, qualche prouna situazione a prendere in blema purtroppo affido un per cui non posancora esiste, sia sono garantire per quel che minore” al bambino una riguarda le coppie realtà serena e, disposte a prendesoprattutto, è temporaneo. re in affido un minore, che da Le famiglie affidatarie dun- parte dei giudici nel darli in que si pongono come un affidamento. Se da un lato aiuto verso queste realtà infatti c'è la remora a prendepiù difficili. Il tutto, natu- re in affido un bambino perché ralmente è finalizzato sem- poi al momento del distacco si pre a creare un contesto in potrebbe vivere un vero e procui la relazione tra il bam- prio dramma dall'altro c'è la bino, la sua famiglia di ori- tendenza a pensare che bambigine e la famiglia affidata- ni troppo piccoli non debbano ria possa consentire il man- essere affidati” dichiara la tenimento della continuità dottoressa Simonetta, aggiaffettiva e culturale. ungendo che “Pensare una Però, pur essendo agli albo- cosa del genere è sbagliato. ri, qualche caso in cui si Sono proprio i primi due anni può certamente parlare di di età che sono fondamentali successo esiste. Uno di que- per una corretta formazione, sti riguarda la storia di un anche emotiva, del bambino. ragazzino di dieci anni, Non credo che essere portati in recuperato grazie ad una un istituto, così come oggi si coppia, ad una vita norma- tende a fare per le fasce di età le. Ma la cosa davvero che più basse, possa essere una colpisce è che insieme al maniera efficace di proteggere figlio anche il padre ha emotivamente il minore.” beneficiato di questo nuovo Per un buon affidamento rapporto che si è venuto ad “E’ necessario raccogliere più instaurare. La realtà con cui informazioni possibili sull'arquesto bambino si doveva gomento - ci dicono le rapportare ogni giorno era responsabili dell'equipe difficile: essere orfano di per permetterci di definire madre e con il padre alcoo- l'abbinamento più adeguato lizzato, non è certo la situa- tra le caratteristiche e le dispozione ideale in cui crescere. nibilità della famiglia affidataGrazie però alla coppia che ria e le esigenze del bambino e l'ha tenuto in affido per della sua famiglia.”
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LAV - Sperimentazione animale o metodi alternativi?
L’opinione di: Loredana COSTA c.lory@simail.it
Crudeltà gratuita Il REACH è la nuova proposta di regolamentazione di sostanze chimiche, proposta dalla Commissione Europea nell’Ottobre del 2003, e che verrà emanata nel corso del 2005. Oggi la nostra legislazione vigente che regola i controlli dei prodotti “ prodotti dell’industria testati su ani- chimica prima mali con esito dell'immissione positivo, ora sul mercato, è risultano esse- insufficiente a la re dannosi garantire salute dell’amper l’uomo ” biente e dell’uomo, tutti i prodotti immessi prima del 1981 e largamente oggi utilizzati, non hanno mai subito controlli.
Visto che il destino di tutte le sostanze è di finire prima o poi nell’ambiente o assorbite dall’organismo, la proposta REACH, prevede l’e secuzione di test di tossicità per 30.000 sostanze che si trovano già sul mercato. Per eseguire i test, sono necessari fino a 1.700 aniEsperimento su una scimmietta. mali per ogni singola sostanza, tra topi, conigli, RISORSE IN RETE cani, gatti, maiali e scimwww.novivisezione.org mie, questo significa che www.infolav.org per testare 30.000, saranno www.medici necessarie fino a 50 milioni internazionali.org di animali in tutta Europa. Per denunciare maltrattamenti ed infor- Nei test di tossicità, gli mazioni su animali puoi chiamare il animali vengono costretti numero LAV: ad ingoiare attraverso una 389-272.11.87 sonda inserita nella gola,
vernici, colle, pesticidi, o vengono introdotti in camere contenenti vapori chimici, o cosparsi di biocidi, disinfettanti, insetticidi, senza anestesia, provocando in loro, tremori, convulsioni, coma e morte, tutto questo, per risultati del tutto inattendibili e inapplicabili nell’uomo, in quanto tra uomo e animale ci sono differenze sostanziali in termini anatomici, fisiologici, biochimici e metabolici. Infatti il modo in cui un animale reagisce alle sostanze chimiche dipende dal metabolismo e la velocità con cui vengono metabolizzate dipende dal peso, dalle dimensioni e dalla specie, ciò comporta che la stessa sostanza può essere espulsa in alcuni e accumulata in altri, provocando effetti diversi, per questo molti dei prodotti che erano stati testati su animali con esito positivo, adesso risultano essere dannosi per l’uomo. Esempi, nel passato, di test risultati inattendibili, sono stati quelli sull’amianto (il ratto si è dimostrato insensibile alle inalazioni delle fibre di amianto, che sono risultate cancerogeni per l’uomo), quelle sul benzene, usato nei combustibili e nelle vernici (innocuo per il
ratto è altamente tossico per l’uomo), e quelle sul metanolo (rende cieche le persone ma non gli animali su cui è stato testato). Tutto questo rende la sperimentazione animale oltre che crudele a-scientifica. Con l’utilizzo di metodi alternativi (la ricerca in silico, metodi chimici, modelli matematici, indagini di tipo statistico, come la epidemiologia e la metanalisi, metodi in vitro che impiegano microrganismi, cellule, tessuti e organi), invece si ha la possibilità di avere risultati più attendibili che garantisco un’efficacia tutela dell’uomo e il vantaggio di essere più economici e più rapidi rispetto ai test su animali. Ecco perché la LAV ha deciso di sviluppare in Italia una campagna informativa e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. La campagna prevede una petizione nazionale, indirizzata al governo Italiano e una a quello Europeo, ove si chiede l’uso di metodi alternativi per i test; di rendere consultabili e condivisibili i dati oggi esistenti sulle sostanze; che una parte dei fondi derivanti dalle quote di registrazione, venga destinata alla ricerca e allo sviluppo dei metodi alternativi.
Sabato e Domenica, 12 e 13 marzo, ore 10-19
Firma la Petizione contro gli esperimenti sugli animali Via Torrearsa (davanti Pal. Cavarretta) - Trapani
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La Posta di Domani Liberi
DI LA TUA, SCRIVICI: “Domani Liberi” Via G. Adragna, 107 - Trapani oppure via e-mail: natskom@tin.it ci scrive un cittadino ericino Lettera firmata
Non è più tempo d'eroi! Ma chi lo ha detto? Basta recarsi presso il Reparto di Psichiatria dell'Ospedale S. Antonio Abate, per rendersi conto del vero significato dell'eroismo. Chi sono gli eroi in questione? I medici e gli infermieri che operano nella struttura (meglio dire topaia) pomposamente indicata “Reparto di psichiatria”: quattro stanze (due per uomini e due per donne); due gabinetti (uno per gli uomini e uno per donne); un corridoio lungo 12 metri circa, che divide i vari ambienti; una sala infermieri (ripostiglio non meglio classificabile); due rientranze nel corridoio, arredate con tavoli e sedili, adibite a sale da pranzo. In questa struttura vengono detenuti (hai letto bene) uomini e donne colpiti da malattie nervose, esseri umani costretti a vivere in spazi ristretti (la stanza più comoda ha tre posti letto), ed a convivere con altri malati che certamente non ti aiutano a superare la proprie crisi; nel migliore dei casi stiamo parlando di persone in crisi depressive acute. Gente che piange senza un apparente motivo, gente che parla o grida istericamente, gente che si lamenta come bambini, gente che percorre chissà quante volte al giorno quei dieci metri di corridoio per passare il tempo, gente eternamente in cerca del medico o dell'infermiere per dirgli il proprio malessere. Non c'è stipendio sufficiente a retribuire l'opera dei medici e degli infermieri che ho visto prodigarsi per quei malati in condizioni così precarie.
Non esiste una sala in cui fare le prestazioni in Day Hospital; il malato che deve fare la terapia si mette dove trova posto (su qualche letto vuoto, nel corridoio, nella “sala pranzo”, e li in mezzo agli altri ammalati che gli raccontano i propri guai, si fa la sua flebo. Mentre osservavo questo piccolo girone infernale, una domanda mi è venuta spontanea: il Direttore Sanitario porterebbe in questa struttura ospedaliera un parente? Ho dubitato parecchio,e lo stesso dubbio mi è venuto pensando ai Presidenti di Provincia e Regione. Per pura curiosità leggo “Domani Liberi”, il mensile di politica, cultura ed informazione su Trapani e dintorni. Mi ha incuriosito il titolo, anche se io avrei preferito “Oggi Liberi”, ma avete già espresso la vostra opinione al riguardo. Mi ha sempre incuriosito la nascita di un nuovo giornale! È vero che la pluralità d'informazione è sinonimo di libertà e di democrazia, tuttavia io vi leggo anche un segno di partigianeria e di ipocrisia dilagante. È mai possibile che per farsi un'idea di qualsiasi avvenimento bisogna comprare 5 o 6 giornali? È mai possibile che per fare sentire la propria voce bisogna fondare, dare vita a un proprio giornale? I tre punti elencati da Mimmo Scarcella nel suo Editoriale nel n. 3 (gennaio 2005) mi lasciano ben sperare che qualcosa si muova in questa “città di morti” (lo dice Pirandello che se ne intendeva) e mi auguro che un'inchiesta ovvero una richiesta di chiarimenti alla Direzione Sanitaria dell'Ospedale S. Antonio Abate sulla struttura insufficiente del Reparto di Psichiatria, trovi almeno lo stesso spazio concesso alla storia dei libri che nessuno vuole. Lo esige l'Uguaglianza (così scarsa in questi tempi), lo richiedono quei cittadini/ammalati che non hanno voce (che vuoi che stia a sentire dei matti?) lo reclama la Giustizia, quella vera, che non ammette vacue giustificazioni e che non s’accontenta di grandiosi progetti che resteranno tali. Mi sono sfogato! Dante dice che gli ignavi vengono sdegnati dal cielo e dall'inferno stesso, perciò dopo quel poco che ho visto non potevo stare zitto. Con l'occasione auguro ai coraggiosi (o devo dire eroi?) che intendono fare un'informazione libera, i miei più sinceri auguri.
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