N 37 altratrapani del settembre 2013

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TRAPANI

CATANIA

ERICE

Un nuovo

Carlo Lungaro

Due assunzioni

don Camillo

presidente AMT

poco chiare

Questo periodico non fa pubblicità agli Enti Locali Scrivi cos’è a altratrapani@gmail.com

FUGGITE FINCHE’ SIETE  IN TEMPO Sono trascorsi alcune settimane dall'ultima uscita del nostro giornale. Ma si sà, chi non muore si rivede. E allora sotto con le polemiche, che in alcuni casi diventano pesanti scontri dialettici. Ad alcuni tutto questo non và giù, credono di essere i padroni del vapore. E allora querele su querele, che nella siffatta specie si chiamano "Querele temerarie" che dovrebbero servire a zittire chi si propone di tutelare la cosa pubblica e di esercitare a buon diritto la funzione di cittadino, sommergendo con una valanga di querele. A Trapani, dicono fonti bene informate, che a maggio del 2014 il sindaco Damiano sarà mandato a casa dai suoi stessi sponsor eletttorali. A Erice invece tutto procede per come pensato e programmato dal sindaco Tranchida, la sua maggioranza è solida e poi è riuscito a mettere a tempo debito il cappello su l'enfant prodige del momento; Matteo Renzi. I suoi antichi avversari sono avvisati. Fuggite finchè siete in tempo. Giacomo Augugliaro

REGISTRAZIONE n. 297 13 ottobre 2004 PUBBLICAZIONE n. 37 - 20 Settembre 2013

DIRETTORE RESPONSABILE Giacomo Augugliaro CONTATTI Cell. 388 196 260 1 altratrapani@gmail.com

EDITORE “Una Città per tutti” STAMPA in proprio

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ASSENTI LE POLITICHE PER FAR VISITARE IL MUSEO AI TURISTI

Museo Pepoli? Uno stipendificio TRAPANI - «Al museo Pepoli di Trapani, 41 dipendenti per 34 visitatori al giorno». Fra i visitatori, poi, i paganti sarebbero appena una decina. La notizia la riporta il Quotidiano di Sicilia, in un'inchiesta dello scorso 12 settembre firmata da Claudia Calò. Nell'articolo la giornalista denuncia: «L'affluenza è esigua e assistiamo ad una riduzione di visitatori paganti, nonché un aumento degli ingressi gratuiti, mentre non tende a diminuire la voce “costo del personale”». «Fra dirigenti funzionari e personale addetto alla custodia il costo del personale ammonterebbe a oltre 1,524 milioni di euro

l’atrio del museo

l'anno, anche se l'incasso è passato da circa 20 mila euro, del 2011, a quasi 19 mila del 2012», scrive ancora il giornalista. Il museo regionale “Pepoli” di Trapani, diretto dalla dott. Valeria Patrizia Li Vigni Tusa,

paga, di certo, la scarsa pubblicizzazione. Il sito web del museo è solo in italiano, poco riporta delle sue collezioni, è quasi invisibile dal sito web del Comune, le mappe della Città distribuite dagli uffici turistici

del capoluogo si fermano alla via Fardella e non giungono, quindi, al museo e all'attiguo santuario della Madonna, la stessa associazione “Amici del museo Pepoli” presieduta dalla dott. Lina Novara, che avrebbe come proprio scopo quello di promuovere le «iniziative finalizzate del patrimonio artistico e culturale del Museo», sembra latitare, se è vero che, nel 2013, ha programmato solo una «visita guidata». In queste condizioni, la vocazione turistica della Città di Trapani non viene sfruttata appieno e il museo serve solo ad essere un costoso stipendificio. Natale Salvo

QUELLA CHE FU LA VERA SPIAGGIA DI SAN GIULIANO Nel secolo appena trascorso molte spiagge erano frequentate dai trapanesi. La prima in assoluto era la spiaggia che persiste fra il Ronciglio e l'Ospizio Marino. Questa disponeva di modeste strutture che consentivano alle poche donne di frequentare il lido di farsi il bagno vestite di tutto punto. Un'altra spiaggia era

quella adiacente all'attuale CONI. Qui, dicono alcuni, vi era un modesto lido balneare con palafitte che penetravano fin dentro al mare, e dove le donne facevano il bagno immergendosi da una botola che portava direttamente sulle onde. Certo che le occasioni per svagarsi un po' erano del tutto inesistenti, ma alle persone di quell'inizio secolo era sufficiente

godere della frescura delle acque e del mare cristallino. Un'altra spiaggia frequentata dai trapanesi era quella che vi era tra l'attuale hotel Cavallino Bianco e l'ex stabilimento Tipa. Questa spiaggia nel corso degli anni ha subito delle continue spoliazioni. Innanzitutto del nome. (continua a pag. 4)


AltraTrapani Venerdì, 20 settembre 2013

AUTO BLU IL COMUNE NON SE LA FA MANCARE ERICE – Una “Lancia Delta 2008 1.9 Mjt Twinturbo Dpf Oro“. E' l'auto blu scelta dal Comune di Erice «da assegnare all’ufficio di Staff del Sindaco per esigenze di rappresentanza». L'impegno per il leasing, con la “Arval Service Lease Italia Spa” prevede una durata di 5 anni. In questo periodo il Comune di Erice s'è impegnato a corrispondere un canone di 690 euro al mese, ovvero oltre 41 mila euro. In un periodo in cui si chiedono ai cittadini sempre più “sacrifici”, in termini di tasse appare in controtendenza impegnare le somme così.

ERICE

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ERICE: COME SI DIVENTA AUSILILIARI DEL TRAFFICO?

Due assunzioni poco chiare ERICE – La recente nomina di due nuovi“ausiliari del traffico” attraverso due Decreti a firma del sindaco Giacomo Tranchida riporta d’attualità il tema delle modalità e dei criteri che vengono usati, per l’assunzione di personale (consulenti, avvocati, tecnici, bagnini e, appunto, ausiliari del traffico). Sarebbe facile, per chiunque, pensare che l’accesso al lavoro si possa ottenere semplicemente contando su rapporti di parentela, di conoscenza di persone o di vera e propria raccomandazione politica e non su criteri meritocratici. In un territorio ad alto indice di “fame” di lavoro

assume grande rilevanza la possibilità di poter contare su un’Amministrazione che impronta l’individuazione del personale a modalità di estrema pubblicità e criteri che assicurino la pari opportunità a tutti i cittadini. Tali condizioni, di tra-

sparenza e pari opportunità, non sembrano riconoscersi nel caso dell’assunzione dei due nuovi ausiliari del traffico di Erice. Del problema se ne discute da anni. Tempo fa, al Consiglio, il sindaco Tranchida aveva dichiarato: «se la ditta avesse ..

l'elenco della spesa o il personale nessuno gli poteva dire di non farlo». Esistono soluzioni per dare regolarità alle selezioni di personale negli Enti Pubblici e nelle Concessionarie di Servizi Pubblici. Le ha attivate, nel 2007, proprio per la selezione degli “ausiliari del traffico” del capoluogo, l’allora sindaco Fazio: con un procedimento di assoluta trasparenza ed imparzialità predispose un albo degli “ausiliari” dal quale la Concessionaria aveva, per contratto, l’obbligo di assumere il personale secondo ordine di luogo di residenza e età del concorrente. Erice perché non si allinea a queste procedure?

REGIONE: ERICE MENO VIRTUOSO CHE TRAPANI

Assegnati premi ai Comuni

www.altratrapani.net ogni giorno nuovi servizi

I Comuni di Erice ed Alcamo, avrebbero mancato, nel 2011, il raggiungimento della «Adozione misure di contrasto all'evasione ed elusione dei tributi locali» e «Attuazione, anche parziale, del piano di alienazioni e valorizzazioni immobiliari». Non s’intravede altro motivo per la mancata richiesta, alla Regione Sicilia, di accedere ai rispettivi contributi di premialità rivolti ai Comuni in possesso di tre requisiti di buona amministrazione. Si tratta, a nostro parere, se tali obiettivi fossero stati effettivamente mancati, di un grave pregiudizio per i cittadini dei due

Comuni di Erice ed Alcamo che avrebbero subito, per una amministrazione non virtuosa, un danno economico e in equità sociale. Erice ed Alcamo, quindi, avranno diritto solo ad una delle tre quote di riparto del contributo premiale. Al contrario, il Comune di Trapani è uno dei pochi Enti, appena 39, cui sono state riconosciute le premialità intere, in quanto ha rispettato tutti e tre i requisiti di legge. In particolare, a Trapani, è stato riconosciuto l'aver adempiuto agli obblighi della legge di stabilità, l'aver contrastato l'evasione fiscale, aver attuato il piano di alienazione e

valorizzazione degli immobili pubblici. E' da precisare che i dati considerati per la valutazione si riferiscono all'anno 2011, ovvero all'amministrazione Fazio. Analogo riconoscimento è stato assegnato, in provincia, ai Comuni di Castelvetrano e Mazara del Vallo. La premialità si traduce nella partecipazione alla ripartizione di un fondo di appena 614.692 euro. Certamente dal punto di vista economico, quindi, si tratta di ben poco, qualche decina di migliaia di euro, ma, indubbiamente, dal punto di vista politicoamministrativo, si tratta di un importante riconoscimento.


AltraTrapani Venerdì, 20 settembre 2013

T R A PA N I

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DAVANTI IL TAR LO SCONTRO TRA IL SINDACO ED IL MONSIGNORE

A Trapani un nuovo don Camillo TRAPANI – Al centro dei pensieri di don Camillo c'era, inevitabilmente, il sindaco comunista Giuseppe Bottazzi detto Peppone. Al centro dei pensieri di don Vito Filippi, il sindaco azzurro Vito Damiano. Non ricordiamo se don Camillo abbia mai trascinato in tribunale il sindaco del piccolo comunale emiliano. Siamo certi che, invece, don Filippi c'è arrivato. Ci lascia piuttosto perplessi leggere la delibera di Giunta Municipale di Trapani con la quale l'Amministrazione è costretta a conferire incarico legale per difendere il Comune, davanti il TAR, «a seguito di ricor-

don Camillo

so avanzato dai sigg. Padre Filippi Vito + 18» avverso l'ampliamento della ZTL nel centro storico di Trapani. Dal testo del ricorso, si evidenzia che esso è proposto da «titolari di piccoli esercizi commerciali tipo bar, botteghe alimentari, fruttivendoli, macel-

lerie, edicole, ecc, artigiani costituiti in comitato spontaneo denominato “ViviAmo Trapani”». A noi non risulta che padre Vito Filippi diriga un esercizio commerciale, eppure lui è il primo dei ricorrenti ed è sempre lui che afferma di «subire nei fatti un grave pregiu-

dizio economico per l'intera attività lavorativa, oltre che per la famiglia»! Nel ricorso, padre Vito Filippi sostiene che il sindaco Damiano ha posto «in essere un atto illegittimo» poiché avrebbe utilizzato, nel prendere il provvedimento, uno strumento non corretto: un'ordinanza sindacale, atto che, invece, va utilizzato solo «per esigenze concrete di “gravi pericoli” incombentiper l'incolumità dei cittadini». Il ricorso è stato sottoscritto da altri 18 cittadini: 5 risiedono ad Erice, altri 3 sono di Paceco, 1 è di Valderice, 1 di Calatafimi. Il TAR, notizia di ieri, in prima battuta, ha dato ragione al Comune.

LAMPADE A TRAPANI POCO RECUPERO Le lampade a basso consumo esauste sono un rifiuto pericoloso e vanno raccolte in maniera differenziata. Il nord è avanti in tale attività, ma la Sicilia è in recupero. Ma se vi va in dettaglio, si scopre che la provincia di Trapani, con appena 860 kg. raccolti nei primi 6 mesi del 2013, è penultima nell’Isola, davanti soltanto alla provincia di Enna, ferma, quest'ultima a 630 kg. Ben diversi l'impegno ed i risultati in altre province: Siracusa è prima con 16.968 Kg., davanti Catania, con 6.722 kg., e, a chiudere il “podio”, Palermo (6.053 kg).

SUL SITO DEL COMUNE LE ANALISI DEI PRELIEVI

L’acqua è più trasparente TRAPANI – Il primo impegno è già stato mantenuto dall'assessore Giuseppe Solina. Era stata una delle richieste specifiche di Natale Salvo, portavoce dell'associazione “Per un'Altra Città”, nelnel “Forum” sull'acqua dello scorso maggio. Da qualche giorno sul sito web del Comune di Trapani campeggia un “banner” con su scritto “Analisi delle acque in distribuzione” cliccando il quale si accede ad una pagina dove sono elencati i risultati delle analisi chimiche e battereologiche effettuate, mensilmente, a partire dallo scorso gennaio, alle acque erogate a Trapani, a San Giovan-

nello ed alla fontanella di via Vespri «Si tratta – ha commentato ancora Natale Salvo – di un primo passo per dare ai cittadini la consapevolezza che, dopo tutto, l'acqua che il Comune di Trapani eroga al contatore è potabile, anzi buona. Naturalmente vanno fatti salvi i casi di rotture delle tubature che possono causare, per breve tempo (il Comune, in questi casi, interviene tempestivamente per le riparazioni), circoscritti casi di inquinamento. Sta, poi, ai cittadini, data che l'acqua non è corrente ma accumulata nelle cisterne condominiali, garantire la pulizia e disinfezione periodica

delle stesse e quindi la salubrità dell'acqua che esce dai rubinetti di casa». «Quella del consumo dell'acqua di rubinetto – ha concluso Natale Salvo – è un primo passo per raggiungere, fattivamente e non solo a chiacchiere, una strategia “rifiuti zero”, se solo si pensa a quanti contenitori di plastica per l'acqua minerale gettiamo nei nostri cassonetti». Nell’incontro l’Amministrazione ha convenuto sulla necessità di proporre al Consiglio comunale di aggiornare il vigente “Regolamento per il servizio idrico integrato” adottato oltre sei anni fa.

su www.altratrapani.net ogni settimana le video interviste all’uomo qualunque


AltraTrapani Venerdì, 20 settembre 2013

REGIONE

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CERVELLI IN FUGA: IMPORTANTE RICONOSCIMENTO, MA A CATANIA DALLA PRIMA

Carlo Lungaro presidente AMT Il trapanese Carlo Lungaro, benchè già settantunenne, è stato nominato, dal sindaco di Catania Enzo Bianco, presidente della AMT, l'Azienda dei trasporti urbani etnea. Si tratta di un ritorno, in quanto, dal 1993 al marzo 2000, Lungaro aveva già ricoperto quell'incarico. Lungaro avrà un compito difficilissimo, si troverà fra le mani un'Azienda fortemente in crisi: il personale è ancora in attesa del pagamento degli stipendi di luglio ed agosto, ma il vero scandalo è che, nonostante il parco vetture della società si aggiri sui 230 mezzi, 130-140 al momento sono fermi all'autoparco per mancanza di pezzi di ricambio e, perfino, di pneumatici.

Carlo Lungaro

Fa sensazione che professionisti di tale livello non trovino spazio nella propria città, che hanno già dimostrato d'amare, ma devono andare in “esilio” per ottenere i riconoscimenti professionali che

meritano. Lungaro, a Trapani, in passato, aveva costituito un movimento politico (il “Patto per Trapani”), cercando consensi già allora, forse prematuramente, attraverso internet,

ed era stato indicato, come possibile candidato sindaco alle comunali del 2001. Anticipando Beppe Grillo, Lungaro sosteneva: «Chi aderisce al Patto non deve e non può avere a che fare con la precedente classe politica e dirigente, quella che ha affossato Trapani». In quell'occasione il nostro concittadino aveva dichiarato: «Se è stato possibile il degrado, la responsabilità è di coloro che fino ad ora hanno governato questa città preoccupandosi di mettere al centro della loro azione il potere, il clientelismo e la corruzione». Sfumata la sua candidatura, aveva sostenuto l’arch. Corte, sconfitto, quest’ultimo, dall’avv. Fazio. Natale Salvo

CARCERI: SENZA UMANITA’, POI NON AVREMO BUONI CITTADINI

L’appello del garante dei detenuti «Secondo uno stereotipo culturale dominante, ma non condiviso, il carcere accoglie al suo interno la cosiddetta “parte marcia” dei consociati che ivi vengono reclusi a scontare i loro “peccati”». A sostenerlo l'on. Salvo Fleres, garante dei detenuti della regione Siciliana. Lo stesso deputato ricorda come, invece, il «detenuto non deve essere mai privato della sua dignità di essere umano». «Le strutture siciliane sono, sotto questo aspetto, ormai al collasso. In alcuni istituti si raggiungono cifre impensabili».

Gli investimenti per la costruzione di nuovi padiglioni nelle carceri già esistenti ci sono, ma sono, evidentemente, a carico dell'Erario e delle

tasche dei cittadini: 14,3 milioni di euro per creare 200 nuovi posti-letto a Trapani; 13,5 milioni per altrettanti posti a Siracusa; 11,6 milioni

sempre per 200 posti ma a Caltagirone; 33 milioni di euro per 450 nuovi posti-letto a Catania; ulteriori 11,6 milioni per ampliamenti in altre carceri siciliane. Ma la situazione è ancora grave: «Dieci/dodici detenuti stipati in una cella di pochi metri quadrati, costretti a fare il turno per poter stare in piedi o per consumare i pasti; senza una branda, perché la cella non la contiene, sono talvolta costretti a dormire per terra». Le condizioni inumane nelle carceri - sostiene Fleres - producono esseri asociali e nuovi reati.

(segue da: LA VERA S PI A G G IA   DI   S A N GIULIANO) Perché prima che fosse impiantato lo stabilimento Tipa quella spiaggia si chiamava San Giuliano, in quanto persisteva e persiste la chiesetta di San Giuliano, che adesso è soltanto un rudere con a fianco l'omonima tonnara. Nel tempo la spiaggia di San Giuliano divenne una discarica di inerti e il nome gli venne sottratto dall'allora spiaggia di San Cusumano che per i più divenne la spiaggia di San Giuliano. Nell'attuale spiaggia di San Giuliano non si poteva accedere dal territorio di Trapani, in quanto non esisteva una strada e perché il litorale di interrompeva all'altezza dell'attuale Cimitero, con laghetti che nel periodo estivo diventavano paludi. Di fianco alla chiesetta di San Giuliano c'era un'antica torre di avvistamento. Forse qualcuno dovrebbe dire ai trapanesi che quella è una delle cinque torri che costituiscono l'emblema della città. E allora si potrebbe pensare di ripristinare quantomeno l'antica torre di avvistamento e ripulire la spiaggia adiacente da tutta la spazzatura che vi è allocata. D'altra parte se il Campanile di San Marco a Venezia è stati rimesso in piedi dall'allora ministro Nunzio Nasi, non vedo il perché non si possa fare la stessa cosa con la torre di avvistamento di San Giuliano. Giacomo Augugliaro


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