Edizione del 20 febbraio 2006
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NOI E LORO
Il Premier non ha mantenuto la promessa di portare le pensioni a 1.000.000
Ninni POLIZZI
E la pensionata lo denuncia
Quali sono le differenze sostanziali tra noi partiti del Centro-sinistra, movimenti ed associazioni datoriali e di volontariato, forze sindacali ed imprenditori lungimiranti dalla testa alta, capaci di scrutare oltre il contingente, e l’altra parte politica? Essi pensano che la cosa pubblica vada gestita in modo elitario, ove pochi devono essere gli attori decisionali ed i protagonisti dello sviluppo, i pochi cosiddetti, capaci e furbi. Non riuscendo a mantenere quanto promesso, sono sempre pronti a giustificare il loro comportamento. Essi, per definizione, non sbagliano e non dicono bugie. Questo modello di sviluppo in Italia ha il suo epigone nell’attuale Premier; il berlusconismo è diventato un modello da esportare anche nelle ramificazioni dello Stato, dove in dodicesimi abbiamo assistito a goffe imitazioni della copia originale in Regioni, Provincie e molti Enti Locali. Alcune caratteristiche di questa visione distorta dell’autorità di governo, hanno accumunato originale e copie, - l’arroganza del loro agire, - l’assenza di un confronto serio con chiunque ha idee e proposte diverse, - l’incapacità a riconoscere le abilità , le qualità , di tanti donne e uomini che continuamente con il loro impegno e lavoro formano il tessuto vitale di queste nostre comunità . Noi vogliamo, invece, contrastare questa forma di potere e costruire, con il contributo di tanti, una democrazia partecipata.
Natale SALVO Il famoso “Contratto con gli italiani” stipulato da Silvio Berlusconi l'8 maggio 2001, in occasione della partecipazione alla trasmissione televisiva “Porta a Porta”, finisce nelle aule di Giustizia. A citare in giudizio il Premier, presso l'Ufficio del Giudice di Pace di Roma, è una settantottenne di San Cesareo, un paese alle porte di Roma, la signora Ida Severini. L'arzilla pensionata, nell'esposto, ha sottolineato come lei, elettrice del centro-sinistra, nel 2001, votò, invece, la coalizione della Casa della Libertà al “pensiero di vedere accrescere la propria pensione almeno nella misura del 36%, dagli attuali euro 378.00 ad euro 516,46” (pari a Lire 1.000.000, la misura minima “promessa” da Berlusconi).
Secondo gli avvocati Antonio Di Pietro e Carlo Rienzi del Codacons, che interverrano “ad adiuvandum” nel procedimento, insieme alla Lista Consumatori, col “Contratto con gli italiani” il “Cav. Silvio Berlusconi ha unilateralmente emesso un'offerta al pubblico ex-art. 1336 codice civile, rivolgendo a tutti gli italiani una proposta di contratto che, con il voto, poteva
essere accettata e sottoscritta”. Nell'istanza gli avvocati sottolineano come “malgrado le dichiarazioni del sottoscrittore del contratto con gli italiani, non è stato rispettato il punto 3 del contratto (innalzamento delle pensioni minime); infatti, l’attrice tuttora non gode di una pensione minima pari ad un milione di lire e non è in grado di provvedere ai biso-
gni primari propri e della famiglia, anche a causa dello sfrenato aumento dei prezzi che ha ulteriormente diminuito il suo potere di acquisto al punto da poter ritenere che la pensione lungi dall’essere aumentata, come promesso, è stata ribassata come valore reale nel periodo in esame“. Per il Codacons, Berlusconi ha indotto “con inganno, la vittima a stipulare un contratto che essa non avrebbe stipulato ... Ne consegue che la parte inadempiente è tenuta a risarcire il danno sofferto dalla controparte”. La prima udienza del procedimento si terrà il prossimo 28 febbraio. Il ricorrente si riserva di chiamare in giudizio anche il dott. Bruno Vespa per aver dato “diffusione alla sua promessa azzardata e insostenibile con un mezzo credibile come la TV e il programma Porta a Porta”.
BUONI & CATTIVI Sino SALONE Il noto commerciante trapanese ha deciso di spendersi, in prima persona, per impegnarsi a far crescere la propria città . Si candiderà alla Camera nelle file dell’Udeur, il Partito di Mastella. Chi glielo faceva fare a lui, benestante e nonno? Un esempio da seguire da parte di quei cittadini che si lamentano sempre per poi nascondersi dietro la propria ombra, per restare “amici di tutti”. Solo l’impegno diretto e, non la delega in bianco, assicurano il benessere proprio e della Città . Giudizio: F O R Z A . . . S I N O !
Piero SAVONA La votazione per l’elezione del Difensore Civico, giovedì scorso, ha spaccato il centro-sinistra. Due consiglieri, pare intenzionati a votare il candidato scelto dalle Destre, l’ex-giudice Pino Alcamo, han preferito non entrare in aula; altri “franchi tiratori” han violato la consegna di votare “scheda bianca” scegliendo candidati di “bandiera”. Ciò non è un segnale di quell’unità che la coalizione si era decisa a mostrare, almeno all’esterno. Un brutto episodio per il presunto Leader. Giudizio: R I PA S S A E R I T O R N A .
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LA VOCE INDIPENDENTE
L’ O P I N I O N E D I . . . CHE FARE DELL’EX-DEPOSITO SAU Arch. Vito Maria MANCUSO Archeologia Industriale del Mediterraneo Nel censimento dei beni immobiliari comunali meritevoli di un intervento riconducibile alla disciplina dell’Archeologia Industriale, un posto di rilievo occupano i capannoni in muratura dell’ex-autorimessa S.A.U. in Via degli Stabilimenti. I capannoni furono sede dalla Società Anonima Tramway di Palermo ai primi del Novecento e da lì si ripartiva la linea ferrata urbana trapanese in un contesto territoriale prettamente industriale. I vicini stabilimenti enologici come il Marco Catalano (medaglia d’argento Esposizione nazionale di Palermo 1891-’92),
Il Dibattito sulla destinazione dell’ex-deposito SAU
Allora recuperiamolo “Secondo quanto previsto nel progetto del Piano Regolare Generale, l’immobile è stato individuato come <<manufatto di interesse storicoarchitettonico>>, con la destinazione di <<attrezzatura di interesse comune>>” questo risponde il sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, al consigliere comunale Enzo Abbruscato che aveva sollecitato un intervento per l’exautorimessa SAU di via degli Stabilimenti. Per il consigliere della Margherita, infatti, “l’immobile versa in condizioni di degrado e di pericolo per l’incolumità pubblica e risulta periodicamente oggetto di scarichi di rifiuti d’ogni genere”.
Enzo Abbruscato, quindi, nella sua interrogazione al sindaco dello scorso 26 ottobre, proponeva di “abbattere l’immobile e destinare l’area a verde pubblico e parcheggio”. In effetti lo stesso sindaco, nel proprio programma elettorale del 2001, prevedeva la possi-
bilità di realizzare un parcheggio “nell’area ove in atto insiste il vecchio deposito degli autobus”. Noi pensiamo che, fatta salva la parte di interesse architettonico, da recuperare subito, il resto possa ben essere demolito e destinato a verde e parcheggio.
Via Garibaldi. I negozi chiudono. Resta il Salotto buono.
La via del Cimitero Natale SALVO stabilimento Serraino-Galia, Old Marsala, Figuccio, D’Alì, erano una realtà industriale ormai finita nel dimenticatoio. Le ex-autorimesse rientrano tra i pochi edifici superstiti della florida industria cittadina del secolo scorso, con tutte le peculiarità di interesse storico architettonico, vedi le pregevoli capriate lignee delle coperture e la grande navata lato ovest (nella foto). La superficie di circa 2200 mq e una cubatura di ca. 9000 mc, con il cauto restauro e il progetto rispettoso della memoria industriale, potrebbe destinare il complesso a Casa della cultura, un luogo di convivenza civica dove fare teatro, musica, laboratori di arti visive, attività pedagogiche. Le potenzialità del sito vanno anche individuate nella collocazione a cerniera tra la città di nuova espansione e i quartieri difficili di rione Palma e Cappuccinelli, privi di servizi e spazi di aggregazione per i giovani.
HANNO DETTO “Chi, in una discussione, fa sfoggio di autorità , non usa la ragione, ma la memoria”. Leonardo da Vinci
Il silenzio ed il buio cala sempre più, giorno dopo giorno, in quello che il sindaco Fazio aveva definito “il salotto buono della città ”: la Via Garibaldi. Giorno dopo giorno, le insegne si spengono (nello specchio le ultime chiusure), per sempre, ed i commercianti, quando va bene, si trasferiscono, o piuttosto scappano, da quella strada che anziché dare loro benessere drena risorse economiche. Una morte annunciata, figlia della cultura “comodista” dei consumatori che preferiscono “entrare nel negozio con l’auto” piuttosto che fare due passi,
Negozio
Settore
Situazione
Have Break
Bar-Ristorante
Chiuso
Cupido
Articoli da regalo
Chiuso
SuperGiĂą
Abbigliamento
Trasfer. via Marsala
Angels
Abbigliamento
Chiuso
Legami
Abbigliamento
Chiuso
La Creperia
Crep e Frullati
Chiuso
Piccole Impronte
Calzature
Trasfer. via Cofano
Mary
Abbigliamento
ma figlia anche della concorrenza sleale della via Fardella. In quella via, infatti, il posteggio è ammesso, senza limiti, e spesso, raggiunge anche la doppia fila. Nessuno ha domandato a nessuno del perché della fuga. Nessuno, neanche chi poteva, ha alzato un dito. E forse sarebbe bastato poco: attivare quella
Chiuso
galleria di collegamento con la Litoranea, sempre presente nel piano triennale delle opere pubbliche, e mai realizzata; mantenere il posteggio a tempo davanti la Posta centrale - solo dalle 9 alle 20, per evitare l’accesso ad impiegati comunali e genitori degli studenti del centro - . Domani sarà un altro giorno: chi chiude?
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LA VOCE INDIPENDENTE
ERICE - Al Convegno era presente il sindaco Sanges
Il nucleare in Sicilia? "Per difenderci dal deficit energetico è bene che in Italia diamo una sterzata. Non escluderei che si potrebbe realizzare anche in Sicilia una centrale nucleare". Lo ha affermato Adolfo Urso, viceministro per le Attività produttive, durante il suo intervento ad Erice al convegno: "Sud: il volo dello sviluppo" riferendosi ai problemi legati alle risorse energetiche. Urso pare ignorare che la popolazione italiana, con un referendum, ha bocciato la realizzazione delle costose centrali nucleari, che, pro-
prio la Sicilia, produce, già ora, molta più energia di quella che consuma e che esistono delle difficoltà tecniche per trasferire l’e-
nergia in eccesso dall’isola sul territorio nazionale. Forse il Governo pensa a noi solo come pattumiera delle scorie nucleari ...
Tranchida: Una “Patto per Erice” per scacciare Sanges
Andiamo oltre gli ultrà Giacomo TRANCHIDA Ho letto dell’articolo apparso su La Voce Indipendente del 13 gennaio, dal titolo “Città Futura: un appello contro gli “inciuci”, a firma di Rino Marino. Credo che le dichiarazioni di Marino, a proposito dell’iniziativa politica, anche da me, proposta nel coinvolgimento paritario di diversi soggetti politici e non per far vincere Erice e il futuro delle comunità oggi ericine, contribuiscano comunque ad assicurare un confronto libero e pubblico, assai utile al dibattito di già avviato lo scorso anno dal centro sinistra ericino. Circa l’individuazione dei possibili soggetti politici del centro destra da coinvolgere, non ho mai detto ne scritto di rifermi a soggetti politici che continuano a sostenere questa Giunta e
questo Sindaco. A scanso di equivoci aggiungo, tanto meno penso a quanti, pur “trombati” nel tempo dal Sindaco Sanges, da un lato tentino oggi di riabilitarsi agli occhi dell’opinione pubblica e dall’altro abbiano invece a praticare amicizie politiche e non, in aree grigie e ambigue: per cominciare dall’ex On. Giammarinaro & dintorni, tanto per intenderci e fare i nomi. Fermo restando il profondo rispetto per le opinioni di Marino, anche se diverse dalle mie in relazione ad alcuni aspetti dell’argomento che ci preoccupa, credo che sbaglieremmo a nasconderci dietro mere discriminanti ideologiche quando invece è necessario sollevar maniche di camicia in tanti per tentare di non far bruciare del tutto la “casa”. Si, mi riferisco alla condi-
zione disastrosa in cui versa la quotidianità politico-amministrativa che governa Erice ed alla disperazione in cui si dimenano i cittadini ericini che, comunque, non sembrano destinati a rassegnarsi, ma che non mi sembra oggi abbiano a fare un tifo da ultrà da curva nord per il centro sinistra. Anche questo dovrebbe essere motivo di riflessione, non polemica ma profonda, che autocriticamente credo invece coinvolga tutti, nessuno escluso. Occorre un “Patto per Erice”, allora, pubblico ed alla luce del sole, che dica no a tutto ciò, per cominciare da questa triste esperienza amministrativa di Sanges & c., e che in primo luogo affermi la condivisione programmatica di alcuni progetti precisi e percorsi chiari e definiti di buon governo.
LA P O S TA D E L CUOR E Ho scoperto mia moglie a letto con un altro. Certo poteva andarmi peggio: l'altro poteva essere mio fratello o il mio migliore amico, invece questo non lo conosco. Non riesco a dimenticare completamente ed a volte quella scena mi torna in mente. Se fino ad adesso non l'ho lasciata è per i figli (ne ho 3), ma mi chiedo se sto facendo bene a rimanere con lei. (Franco, Trapani). Onestamente se non fosse per i figli ti avrei già consigliato di lasciarla perché ci sono cose in un rapporto che non si possono accettare e le corna sono una di queste. Ma ci sono i figli e allora è giusto ed ammirevole che tu abbia tentato di ricucire il rapporto con tua moglie. L'hai perdonata veramente? Se la risposta a questo interrogativo è sì allora forse vale la pena tenere duro e rimettere in sesto il vostro matrimonio. Se l'hai perdonata prima o poi riuscirai a dimenticare. Se invece i vostri rapporti sono freddi e tesi, tu non riesci a fidarti più di lei perché pensi che possa riaccadere, e soprattutto in cuor tuo non l'hai perdonata veramente allora è meglio separarvi perché penso che per i figli sia meglio avere genitori separati ma sereni che vivere in un clima di tensione e astio.(Videl). Vuoi chiedere un parere a Videl? Manda un’email a: postadelcuore@email.it
L’ O P I N I O N E D I . . . UN CASO “ASILI-NIDO” Enzo ABBRUSCATO Consigliere comunale Trapani “Un numero sempre maggiore di bambini rimane escluso dalle graduatorie utili per beneficiare del servizio asili nido comunali. Il servizio asilo nido è particolarmente importante perché fra i servizi al cittadino è quello che meglio sintetizza l’inizio del rapporto utente-istituzione. Pur considerando i miglioramenti del settore con la sottoscrizione dei contratti part-time da parte degli assistenti, non si può non sottolineare che attualmente la ricettività delle strutture esistenti non è totalmente sfruttata. Infatti se si potesse utilizzare a tempo pieno questo personale, a conti fatti, non solo si potrebbe migliorare il servizio esistente evitando il frazionamento del rapporto bambino-assistente al momento attuato ma, ed è l’aspetto più importante, si potrebbero accogliere circa 50 bambini, le cui famiglie attualmente dovranno trovare altra soluzione. A fronte di un costo maggiore necessario per l’integrazione degli assistenti, si deve detrarre la maggiore entrata prevista per il servizio a domanda individuale. Mi domando come il sindaco voglia affrontare il disagio di chi non troverà spazio nelle graduatorie e non può affrontare i costi dell’asilo privato”.
S TA M P E D I G I TA L I A C O L O R I Vi a N i n o B i x i o , 7 - Tr a p a n i
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LA VOCE INDIPENDENTE
LA CURIOSITA’
Fontanelle Milo. Da mesi all’ingresso del quartiere, un lugubre annuncio accoglie chi s’avventura tra buche, immondizia, cani randagi ed auto arse dalle fiamme: Siete arrivati nella mafia. Nessuno al Comune s’è preso la briga di coprire, con qualche colpo di vernice, la scritta. Forse perchè al Comune non lo sanno. Di qui non passano, mai.
PER SORRIDERE Due cannibali. Uno all’altro: “Non ne posso più di mia moglie!”. L’amico: “Finisci almeno le patate”.
PER SORRIDERE Alla spiaggia. Il papà e la mamma: “Noi andiamo a fare il bagno”. Il figlio e la figlia: “Noi andiamo a farci il bagnetto”. Due gay: “Noi andiamo a farci il bagnino”.
LA CURIOSITA’
Via Ignazio Poma, nel Rione San Giuliano. Una delle diverse vie del territorio di Erice, per le quali l’Amministrazione Sanges ha dimenticato di porre attenzione. La fermata degli autobus è emblematica. Sedile divelto, tettoia bucata, cestino portarifiuti bucato. Che qualcuno ricordi ai politici che non esiste solo ...la Vetta!
Fontanelle Milo - Un Quartiere malato ed abbandonato
Qui c’è la m a f i a Vito FIORINO Strade di asfalto dove l’asfalto a tratti neanche si vede più, al suo posto il fango che fuoriesce da sotto quando piove e che si moltiplica ad ogni buca che si allarga. L’odore di piscio fuoriesce da chissà dove, talmente diffuso che sembra fare parte dello stesso respiro del quartiere. Baracche sbilenche, costruite dai ragazzini e divorate dalla ruggine. Milo è l'altra faccia di Trapani, la faccia trascurata e putrida che fa da contr’altare a quella luccicosa del centro storico su cui tanto si è investito e tanto si investirà . Un groviglio di immondizia e di umanità alla deriva, senza più confini né leggi. E'
un caos, un cimitero di sogni infranti, una comunità di gente che ha smesso di sperare. Quasi un ghetto, dove il concetto di ceto ha preso il posto di quello di razza. Un quartiere abbandonato a se stesso dove si vanno ad arenare le speranze di chi ha dovuto rinunciare a casa sua e si è visto parcheggiato li, a ridosso del nulla ed attirato da un imbroglio chiamato casa. Sono molti, ormai moltissimi in un quartiere che si allarga sia nelle persone che nell’abbandono. E’ un miscuglio di gente, quasi tutti provenienti da quel centro storico che sta rinascendo senza la maggior parte dei suoi figli, quelli un pò reietti. Sono
arrivati qui, con una promessa in tasca: quella di non essere abbandonati, promessa rinnovata ad ogni tornata elettorale. Adesso il loro bagaglio è fatto di promesse non mantenute, di sogni infranti e di una rassegnazione disillusa. Mentre chi comanda, scordando che invece è li per governare, si autocelebra elencando ciò che ha fatto, ma scordando di nominare chi ha trascurato sin dall’inizio del suo mandato. Mandato appunto, non investitura.. In un quartiere all’inizio della città di solito ci trovi un cartello di benvenuto, a Milo, periferia estrema di Trapani invece trovi scritto: qui c’è la mafia.
PACECO - Lo SDI rimanda al mittente le accuse
“Anonimi e bugiardi!” “Con grande rammarico, debbo registare che c’è qualcuno che non perde occasione per scrivere articoli sul giornale, col solo obiettivo, di gettare discredito sugli assessori dello SDI di Paceco, Nicola Piacentino e Gaetano Rosselli. La cosa potrebbe sembrare irrilevante, nel gioco delle parti in politica, qualora qualcuno si sottofirmasse”. Così risponde Ignazio Giacalone (nella foto), segretario della “Rosa nel Pugno” di Paceco, alle notizie apparse su un settimanale concorrente. “In questi articoli anonimi, i nostri assessori vengono accusati del loro fallimento nella gestione del proprio assessorato, e viene data notizia che il Partito è pronto a
scaricarli” - prosegue Giacalone, che però ribatte “Niente di più falso! Come falsa è la persona che si trincera dietro l’anonimato. I socialisti di Paceco sono ormai un Partito, hanno celebrato il loro II congresso, ne hanno tracciato la linea politica e le stanze dove si decide la politica socialista è quella
dove si riunisce il suo direttivo”. “Un direttivo - conclude, il documento il segretario cittadino dello SDI che ha espresso il pieno sostegno alla coalizione ed al sindaco Plaja, nel pieno rispetto degli accordi provinciali e locali, senza, per questo, voler rinunciare alla sua libertà di critica”.
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