N 30 la voce indipendente del settembre 2007

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Anno III - n. 4 Venerdì, 7 Settembre 2007

Mensile Distribuzione gratuita

EDITORE “Una Città per Tutti” Via G. Adragna, 107 Trapani

REGISTRAZIONE TRIB. TRAPANI n. 297 del 13.10.2004

DIRETTORE RESPONSABILE Natale SALVO

REDAZIONE Vito FIORINO Antonino MALTESE Silvestro BONAVENTURA

CONTATTI Tel. 388-196.260.1 Fax 178-227.29.98 altratrapani@gmail.com

STAMPA “Grafiche Leo” Via G. De Luca, 20 Trapani

Si dibatte del possibile scioglimento dell’Autorità Portuale di Trapani senza che nessuno spieghi i motivi

Porto: La scomparsa dei fatti? Natale SALVO Non mi piace essere preso in giro. Soprattutto perché credo che chi mi sta cercando di prendere in giro deve credere che io sia così stupido da “ammuccari”. E non credo d'essere così stupido. Queste riflessioni mi sono passate, in questi giorni, in mente, e credo che sia successo ad altri lettori, nel seguire l'ennesima campagna mediatica lanciata, in grande stile, dal senatore D'Alì a difesa della “propria” Autorità Portuale dal paventato scioglimento. I suoi uomini, e lui stesso, sono apparsi su ogni giornale e televisione locale a perorare la “causa”. Diversi giornalisti si sono prestati a riportare pedissequamente le dichiarazioni di volta in volta come Verità indiscutibili, a cui credere quasi per Fede. Nessuno che, invece, abbia provato a riportare i “fatti”, a spiegare i motivi “tecnici” dell'eventuale possibile scioglimento dell'Ente, a spiegare quali siano i concreti compiti dell'Autorità, quale l'utilità per la collettività – al di là dell'elargire stipendi e gettoni di presenza a Presidente, Segretario, Consulenti vari, Revisori, ecc ecc -. Ed ecco, invece, leggere le parole del Presidente dell'Autorità Portuale ing. Luigi Baroncini (nella foto) messo lì per decisione politica - che

H A N N O D E T TO “La mia forza è come la forza di dieci uomini. Perché il mio cuore è puro”. Alfred Tennyson “Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola”. Adolf Hitler

afferma che nei suoi confronti vi è una «situazione ostile», nonostante egli abbia «lavorato bene». Non crede l’ing. Baroncini che, se si trattasse solo di ostilità nei suoi confronti, lui dovrebbe sentirsi obbligato a dimettersi per il bene dell’Ente? Poi a prendere la parola ogni uomo del senatore. Il sindaco di Favignana Gaspare Hernadez a sostenere che «il Governo nazionale di centrosinistra continua a penalizzare questa parte della Sicilia». Il consigliere comunale, nonchè segretario personale del senatore, Totò La Pica per specificare che l’operazione è una «ripicca del centrosinistra nei confronti di una città che ha sempre premiato elettoralmente il centrodestra»! Giunge, infine, lo stesso senatore D’Alì ad incitare ad una ... «battaglia per evitare lo scippo». Non pare superato il limite della

decenza in tali dichiarazioni? Nessun accenno, invece, alla Legge 28 gennaio 1994, n.84. Il Fatto, infatti è che la Legge prevede, all'art. 6, comma 10, che «le Autorità Portuali sono soppresse quando, in relazione al mutato andamento dei traffici, vengano meno i requisiti previsti». Quali sono tali requisiti? Ce li spiega, ancora la Legge «nell'ultimo triennio abbiano registrato un volume di traffico di merci non inferiore a tre milioni di tonnellate annue». Trapani ha tale traffico? Pare proprio di no! Ma nessun giornale lo scrive. Raschiando tra i “sussurri” si scopre, anzi, che è stata la Capitaneria di Porto di Trapani a fornire quei dati ufficiali del traffico portuale che sosterrebbero la tesi dello scioglimento. Ma, questi dati non piacciano a chi comanda a Trapani, e quindi non val-

gono. Sarebbe da ricordare il fatto, poi, che l'Autorità Portuale, nata per grazia (leggi “interessamento politico”) del sen. Antonio D'Alì, e sarebbe nata grazie a “numeri” che potrebbero essere “sbagliati” e che c'è un processo in corso, a carico dell'ex-comandante della Capitaneria di porto di Trapani Ignazio Agate, per aver fornito – secondo l'accusa (Agate si professerebbe innocente) - quei numeri “errati” necessari a far nascere detta Autorità Portuale (la Legge prevede, infatti, che «può essere disposta l'istituzione, previa verifica dei requisiti» numerici di traffico, mica per semplice desiderio di un senatore qualsiasi). Agate poi, andato in pensione, è stato nominato (per grazia ricevuta da quale politico?) nell'Autorità nata proprio grazie ai suoi dati (che giro di grazie), prima come Commissario Aggiunto, poi come Segretario. A ricordare il fatto, per onor di verità, su “La Sicilia” del 9 agosto, Rino Giacalone, che in merito al “caso Agate”, scrive «se il contenuto delle accuse verrà confermato l'istituzione dell'Autorità Portuale non poteva essere compiuta perché fondata su numeri (quelli sul traffico commerciale comunicati dalla Capitaneria al Ministero) non ritenuti veritieri». Insomma, potrebbe risultare che l'Autorità Portuale, oltre che non poter essere mantenuta, non doveva neanche nascere.

BUONI & CATTIVI Giacomo TRANCHIDA Aveva accusato, ingiustamente, il consigliere d’opposizione Luigi Nacci, d’aver pronunciato una grave affermazione politica. Quando il dott. Nacci glielo ha fatto notare, il sindaco di Erice non ha tardato a chiedere, con una nota ufficiale, scusa. Il riconoscere i propri errori è la dote più difficile da mostrare per un politico che vive, spesso e solo, d’immagine. Speriamo che Tranchida continui su questa strada, sapendo che - al contrario - quella dell’altezzosità e dell’arroganza è irta d’ostacoli, forse per lui insormontabili. Giudizio: O N E S T O .

Giovanna MILLOCCA Un pesante comunicato è stato diffuso, negli scorsi giorni, dai consiglieri comunali del centro-sinistra in merito alla condotta del presidente del consiglio comunale di Erice avv. Giovanna Millocca (nella foto). Giova ricordare che essa è stata candidata ed eletta – con soli 107 voti di preferenza - nelle liste Tranchida sindaco per poi “traslocare” sostanzialmente nella Casa della Libertà, dopo aver ottenuto – grazie ai voti di questa – la poltrona di Presidente del Consiglio. Spiegare che: SUPER PARTES E’ IL CONTRARIO DI SERVO SCIOCCO.


La Voce Indipendente Venerdì, 7 Settembre 2007

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ERICE

«Forza Italia ed UDC riferimento politico della Mafia»

Le Emittenti dovranno dimostrare la propria regolarità

La Sicilia va commissariata

Un messaggio alle Tv locali

«La Mafia ha sempre avuto un riferimento politico, forte. Una volta era la Democrazia Cristiana, poi è passata al Partito Socialista, oggi è Forza Italia e l'UDC». E’ quanto ha ribadito Vincenzo Garraffa (nella foto), in una videointervista rilasciata a Piero Ricca lo scorso 26 agosto per il blog “Qui Milano Libera”, e reperibile sul sito www.altratrapani.it .

Ricordando, poi, i fatti giudiziari che lo hanno coinvolto e che ha comportato la condanna in appello di Marcello Dell'Utri (già senatore di

Forza Italia) e Vincenzo Virga per «tentata estorsione aggravata», Garraffa ha dichiarato che «la cosa che mi addolora di più è che avverto il senso di emarginazione perché purtroppo in Sicilia c'è ancora una cattiva psicologia nei confronti del cittadino che fa il proprio dovere e si presta ad essere collaborativo con la Giustizia». «E questo mi dispiace molto perché è uno dei principali motivi per i quali sono convinto che la Sicilia fa una grande fatica ad affrancarsi dalla criminalità organizzata, dal malcostume politico, da coloro che la malavita organizzata mette al governo delle istituzioni, perché – e questo non lo dico io, ma lo dicono un pochino gli esperti e coloro che in fatto di criminalità organizzata ne sanno molto più di me – in Sicilia un trenta per cento del voto è condizionato, direttamente o indirettamente, dalla Mafia». Vincenzo Garraffa, infine, ha aggiunto che, personalmente, crede in un'unica soluzione per affrontare il problema mafia «Io penso – ha spiegato - che la Sicilia vada commissariata, così come vada commissariata la Calabria». «Ma non commissariata con i siciliani, o con i calabresi. Vada commissariata punto e basta».

Giacomo Tranchida, neo-sindaco di Erice, e neo-tartassato – spesso gratuitamente, solo per interessi di bottega politica piuttosto che della collettività – da emittenti televisive e consiglieri del “Partito della Libertà” ha deciso di lasciare la “difensiva” e rispondere con ... l'attacco. E così, nell'inviare - lo scorso 21 agosto - una lettera indirizzata a tutti gli «Editori del Settore Emittenza Radio

Televisiva», oltre che a far balenare la “carota“ non evita di mostrare il “bastone”. La “carota”, ovviamente, è il danaro che la Giunta della Vetta è

disposta ad elargire sotto forma di «investimento pubblico», cita Tranchida nella missiva, col fine di «potenziamento del servizio d’informazione e comunicazione». Tuttavia l'Amministrazione - ed ecco il “bastone” - ritiene, condivisibilmente ma anche in maniera evidentemente strumentale - che le Emittenti interessate debbano, prima di offrire la propria disponibilità, «produrre in copia ... gli eventuali titoli tecnicoamministrativi di già conseguiti dagli Enti tutti ... circa la presenza – permanenza sul Monte Erice di antenne e tralicci». In parole povere Tranchida - facendo una domanda retorica della quale non può non conoscere già la risposta chiede di conoscere se le Emittenti televisive abbiano le autorizzazioni tutte per la legittima e regolare installazione degli impianti di trasmissione (occupazione suolo pubblico, pareri anti-incendio e Sovrintendenza BB.CC.AA., licenza edilizia, ecc). Sappiamo tutti bene che, infatti, le antenne televisive di Piano delle Forche – Erice sono quasi tutte irregolari quando non abusive! Che avessimo un sindaco ambientalista senza saperlo? Intanto Tranchida «ha dato incarico ai propri uffici di effettuare uno screening approfondito e di merito». Attendiamo l’esito.

Dal 3 settembre disposta la “sospensione immediata” del servizio di posteggio a pagamento

Erice: Le “Strisce blu” erano illegali Il servizio di “strisce blu”, ovvero di parcheggio a pagamento, nel Comune di Erice, dal 1 luglio scorso, era «giuridicamente inesistente»! In altre parole illegale. Insomma la proroga del rapporto, tra l'Amministrazione comunale e il gestore del servizio, la S.I.S. di Perugia, era «nulla a causa della mancanza di un rapporto formale di affidamento». Conseguentemente, con nota protocollo n. 31553 del 3 settembre 2007 (scarcabile dal sito www.altratrapani.it), il comandante dei Vigili Urbani di Erice, dott.sa Clorinda di Franco ha disposto la «immediata sospensione cautelare dei servizio» e l'avvio del «procedimento finalizzato alla cessazione del servizio». Un atto dovuto, quello della dott.sa Di Franco, giunto, dopo una «diffida» da parte del Segretario Comunale e con notevole ritardo, atteso che il parere del Segretario sulla «nullità»

porta la data del 3 agosto scorso. Un atto, tuttavia, insufficiente, poiché trattasi di semplice «comunicazione» e non di «eliminazione materiale, in via di autotutela , della determina in quanto inidonea a ingenerare affidamenti», per come richiesto dal Segretario avv. Gian Paolo Di Giovanni. La differenza legale non è da poco. La vicenda era nata a seguito di una nota indirizzata, il 2 agosto scorso, dal consigliere Franco Mazziotta al Sindaco ed al Segretario comunale, nella quale contestava la «la proroga del servizio di gestione dei parcheggi (non l'affidamento) senza considerare che la concessione nel frattempo aveva cessato tutti gli effetti e non era quindi in alcun modo prorogabile». Il consigliere concludeva denunciando «responsabilità gravissime, forse di natura penale, per il fatto che sono state riscosse illegittimamente canoni

non dovuti dagli Utenti e si è permesso alla Ditta [la SIS, NdR] di introitare un corrispettivo chiaramente illegittimo in quanto non legittimato da alcuna concessione». A stretto giro di posta, il giorno 3, aveva risposto il Segretario comunale di Erice, avv. Gian Paolo Di Giovanni, sostenendo, in una nota indirizzata al Sindaco ed al Comandante dei Vigili, che «il rapporto fino al 18 luglio 2007 è privo di qualsivoglia fondamento giuridico, difettando un provvedimento di affidamento anche sul piano materiale» e che, per il periodo dopo il 18 luglio, la determina dirigenziale n. 33 della Dott.sa Clorinda Di Franco, Comandante dei Vigili di Erice «non statuisce in sede di dispositivo l'affidamento provvisorio in sede tecnica, nelle more dell'espletamento della gara di affidamento». In sostanza «in termini dispositivi, nessun affi-

damento è stato mai concesso»! Sin qui i fatti. Restano, ora, da chiarire le responsabilità amministrative ed economiche per i danni causati agli automobilisti ed alla Casse del Comune. Responsabilità che sembrerebbero gravare sul Comandante dei Vigili Urbani dott.sa Clorinda Di Franco, per aver emesso il provvedimento di “proroga” del servizio in ritardo (il 18 luglio rispetto alla scadenza del 1 luglio) e in assenza dei termini formali essenziali (la determina “prende atto della proroga” piuttosto che “disporla”). Nei confronti del responsabile il sindaco Tranchida ha chiesto che siano avviate, a cura del Segretario comunale, le procedure disciplinari opportune, financo il licenziamento. Non sono, tuttavia, da nascondere le pesanti responsabilità “politiche” del sindaco Giacomo Tranchida.


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T R A PA N I

Per il Centro Commerciale di Contrada Cassiere «Alleanze politiche ed economiche innaturali»

Pellegrino chiede un’inchiesta su Cassiere Una lunga lettera spedita al P.M. mentre si trova agli arresti domiciliari - , ma “indirizzata” ai personaggi politici ed economici di cui conosce fatti e misfatti, è quella scritta da Bartolo Pellegrino e riportata integralmente dal settimanale Quarto Potere lo scorso 27 luglio. Nella stessa, tra “si dice” e “sussurri” ed appuntamenti a successive “verità” da svelare a puntate ad iniziare da quelle sulla famiglia Ruggirello (l'attuale deputato dell'MPA), l'ex-deputato regionale di Nuova Sicilia si sofferma sul centro commerciale in itinere a Contrada Cassiere di Trapani. Scrive: «Mi ero posto la domanda: è possibile che le istituzioni preposte alla sicurezza della gente nel territorio non siano a conoscenza della realtà, non scritta, ma parlata dal popolo e nella quale c'è sempre un minimo di verità? Le voci ed i sussur-

ri riguardavano, e riguardano, ancora adesso [...] l'adozione del Piano regolatore di Trapani che aveva azzerato le direttive del Piano approvate, a suo tempo, dal Consiglio comunale,

La burocrazia contro i Lidi balneari (A.M. - S.B.) - Il sindaco Girolamo Fazio ha emesso, lo scorso 20 agosto, l’ordinanza n. 219 con la quale sanciva la «cessazione immediata dell’attività della struttura balneare denominata Lido Rombo, della società Grasso Alessandro di Rossi Graziella & C. snc.». Lo storico lido Rombo, situato presso il lungomare Dante Alighieri ed esistente da circa 65 anni, struttura simbolica del trapanese, sarebbe stato privo dell’autorizzazione amministrativa comunale. Nel corso di un «sopralluogo» effettuato dalla Polizia Municipale lo scorso 14 agosto 2007, infatti, si è scoperto che lo stabilimento era aperto pur «senza la prevista licenza del Sindaco […] violando […] l’art. 86, comma 1, del Regio Decreto 773 del 18 giugno 1931 – Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza». Considerato che il montaggio della struttura avviene nel mese di maggio,

ed il ritorno prepotente del Centro commerciale, sul quale si erano realizzate alleanze politiche ed economiche innaturali, e che dovrebbe nascere sempre in zona Villa Rosina». E' chiaro che, per «Alleanze politiche innaturali» si riferisce ad alleanze trasversali tra centro-sinistra (la Margherita del portavoce Mario Buscaino?) e centro-destra (l'MPA dell'on. Paolo Ruggirello, eletto anche – si dice – coi voti di Norino Fratello, e UDC?) finalizzate (per quali interessi?) alla realizzazione del Centro Commerciale e proprio in contrada Cassiere. «In sintesi – prosegue Bartolo Pellegrino - eravamo, e siamo, in presenza di un “verminaio” affaristico mai vinto nel quale i soggetti politici e non, erano, stando alle voci in circolazione, sempre gli stessi». «Mi sono, da sempre, schierato contro il Centro commerciale a Trapani,

dico sempre perché ci fu un momento che si voleva realizzarlo nell'unica finestra sul mare rimasta a Trapani e su quella proposta si erano trovati d'accordo il Sindaco Buscaino e il senatore D'Alì». Nella lettera, quindi, Bartolo Pellegrino, a tal proposito, fa una grave insinuazione «Chi poteva essere il mediatore impegnato a far ritirare Buscaino dalla campagna elettorale in corso se il Sindaco Fazio avesse trovato il modo di autorizzare l'uso desiderato per le aree segnalate?». Se la frase di prima, che riferisce di un Accordo tra Buscaino e D'Alì, fosse riscontrabile, avremmo la risposta all'ultima domanda? Pellegrino chiude con una ancor più grave domanda-affermazione: «Perché a Marsala il Piano è finito sotto inchiesta ed a Trapani tutto tace?». Una domanda alla quale avremo mai una risposta?

come da concessione demaniale marittima, e solo una volta terminato, ci si può rivolgere al Comune per ottenere prima l’autorizzazione agli scarichi e poi il certificato di agibilità, previo sopralluogo dell'A.S.L., l'iter burocratico non si conclude mai per tempo. Quest'anno, ad esempio, il certificato di agibilità del Lido Rombo è giunto il 26 luglio, in estate ampiamente inoltrata, mentre la licenza amministrativa, prima della quale il Lido Rombo non avrebbe potuto aprire, porta la data del 24 agosto 2007. Quella di uno stabilimento balneare, come il Lido Rombo, è un’attività stagionale, e, pertanto, sarebbe più utile semplificare i passaggi burocratici, magari rendendo le varie autorizzazioni pluriennali. Dover rinnovare ogni anno questo iter appare, infatti, un’esasperazione che costringe i gerenti dei vari stabilimenti balneari ad aprire senza possedere le varie licenze, le quali vengono rilasciate quasi sempre a fine stagione. La questione di fondo è una: apri illegalmente o apri quando devi chiudere?

S a b a t o 8 S e t t e m b re, anche a Trapani ed Erice, il Va f fanculo-Day di Beppe Grillo

Firme per un Parlamento pulito Antonino MALTESE Silvestro BONAVENTURA Da qualche settimana è stato annunciato a livello nazionale: l'8 settembre si celebrerà il V-Day (la V sta per Vaffanculo), manifestazione indetta dal comico Beppe Grillo tramite il suo cliccatissimo blog . Una giornata in cui i cittadini potranno esprimere il loro sdegno per una politica che non riesce più a soddisfare le aspettative della gente, diventata ormai puramente autoreferenziale. La protesta avrà il suo centro nevralgico in Bologna, città dove sarà presente il comico genovese, ma tantissime città italiane avranno il loro V-Day. Saranno predisposti dei tavolini che serviranno per la raccolta di firme per una legge di iniziativa popola-

re, articolata in tre punti: ineleggibilità per i condannati in via definiti-

va e per i condannati in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale; possibilità per i parlamentari di essere eletti al massimo per 2 legislature; reintroduzione della possibilità di esprimere la preferenza per le elezioni politiche (abolita secondo l'ultima riforma elettorale). Un’organizzazione così capillare all'interno di tutto il territorio nazionale è stata possibile grazie al notevole dispiego di forze dei vari militanti dei Meet-Up (le associazioni che raccolgono su base locale i frequentatori assidui del blog). Trapani si è dotata del suo Meet-Up più di anno fa che oggi può vantare circa 150 iscritti. Come ci racconta il coordinatore del Meet-Up trapanese, il 24enne Enzo D'Onofrio, il V-Day avrà pieno svolgimento anche a

Trapani, Erice e Marsala. D'Onofrio ci tiene a precisare la natura genuinamente apartitica dei Meet-Up e che il V-Day sarà l'occasione per dare un segnale forte di partecipazione popolare alla politica. Per riuscirci bisognerà andare ben oltre il limite di firme fissato dalla Costituzione affinché la legge possa approdare in Parlamento (ne bastano infatti solo 50.000). Ma il V-Day non sarà solo raccolta firme: sarà anche un appuntamento in cui saranno protagonisti l'informazione e la cultura. A Trapani (dove il V-Day avrà corso dalle 10:30 alle 20 alla Villa Margherita) ad affiancare il banchetto saranno proiettati con filmati sulla situazione politica nazionale, insieme a spezzoni di spettacoli di Beppe Grillo. In serata il tutto verrà spostato a Erice.


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C U LT U R A & S O C I E TA’

L A C U R I O S I TA’

La Chiesa si lamenta per i troppi aborti. Ma i Comuni che fanno?

ANZIANO CADE E VUOLE I DANNI

I Sindaci s’impegnino per la Vita

TRAPANI - 26.000 euro per una frattura e qualche ferita lacero contusa. E' quanto richiesto - al Comune di Trapani dall'avv. Giuseppe Scarcella di Paceco per conto del suo cliente sig. A.C. di Rilievo. A.C., 74 anni, il 15 maggio 2006, era caduto - a causa di improvvise vertigini - mentre entrava al Centro Sociale di Contrada Bonacerami a Rilievo. Per l'avv. Scarcella la colpa è del Comune che aveva disatteso l'obbligo di realizzare un corrimano nella scala d'ingresso, obbligo previsto dal D.P.R. 24-07-96, n. 50 (abolizione barriere architettoniche). A.C., ora guarito, avrebbe comunque riportato un danno biologico del 12% a seguito degli esiti della frattura del III diafisario prossimale del femore sinistro, oltre che delle ferite al cuoi capelluto, al dito della mano ed al gomito. La prima seduta del procedimento civile è fissata per il prossimo 19 novembre. Il Comune, con delibera di giunta n. 173 del 12 luglio 2007, ha incaricato l'avv. Tasquier della Navale Assicurazioni di resistere in giudizio.

H A N N O D E T TO "La burocrazia è lo Stato immaginario accanto allo Stato reale, è lo spiritualismo dello Stato". Karl Marx

«Che i bambini affetti da trisomia 21, cioè da sindrome di Down, vengano ormai sistematicamente eliminati prima di nascere, l'abbiamo denunciato più d'una volta su queste pagine» - scrive Eugenia Roccella su “Avvenire” del 29 agosto in riferimento al caso de «L'intervento di aborto selettivo con cui, all'ospedale San Paolo di Milano, è stata uccisa per errore la gemella sana anziché quella malata». La redattrice, poi, continua ricordando come «Ogni volta che un episodio del genere viene alla luce, si riapre la polemica tra chi è a favore di una legge sull'aborto e chi no, e il dibattito etico si arroventa. Dopo alcuni giorni, però, tutto torna come prima, e una pesante coltre di silenzio e indifferenza copre la terribile marcia che stiamo compiendo verso la selezione genetica, travestita da libera scelta dei genitori». «La 194 ha ormai trent'anni, e li dimostra; forse le servirebbe un tagliando», secondo la Roccella, che individua il problema in «Quella parte della 194 che riguarda la

prevenzione non è mai stata messa in pratica, e in tutti questi anni le donne che avevano bisogno di aiuto per diventare madri si sono trovate vicine solo i volontari dei Centri di aiuto alla vita». Noi siamo d'accordo. Sono tutti d'accordo. La domanda però è: cos'è, per la Roccella, l'Avvenire, la Chiesa, “prevenzione”? Forse un'informazione ai giovani sulla sessualità e sul come evitare gravidanze indesiderate? Ma a scuola

non si fa, anche per l'opposizione della Chiesa che non vuole che si senta la parola “preservativo” piuttosto che quella della “castità”. Aiutare le madri? Le famiglie? Non è “solo” un problema di denari. Ma di assenza di servizi. Asili Nido insufficienti (Trapani), quando non inesistenti (Erice). Trasporti per i minori (verso la scuola ed i, pochi, centri sportiviricreativi) inesistenti. Isolamento della madre (con rinuncia al lavoro o alla propria “ricreazione”attività sociale). Sono solo alcuni dei primi problemi che la coppia deve affrontare ed ai quali, oggi, non si da risposta. E sono compiti dei Comuni. Ma sono compiti sempre assenti dal dibattito consiliare fatto, troppo spesso, solo di “Piano Regolatore” e sue varianti e Coppe americhe varie. Ma d'altro canto quali cittadini stimolano a discussioni diverse i nostri sindaci ed i nostri consiglieri?

Incidenti stradali: Più rischi dalle strade poco curate e mal illuminate "Io non faccio tutto quello che è giusto. Tutto quello che faccio è giusto”. Anonimo

PER SORRIDERE

L’Aci: con interventi 60% decessi in meno «Le misure repressive potrebbero non essere sufficienti per raggiungere l'obiettivo imposto dall'Unione Europea teso a dimezzare i morti per incidenti stradali entro il 2010, sono necessari interventi mirati a migliorare le infrastrutture stradali» è quanto dichiara l'Automobile Club d'Italia, in una comunicato stampa del 22 agosto scorso. L'ACI, poi, aggiunge che «Se si mettessero in sicurezza le strade più a rischio si avrebbe una riduzione di circa il 60% dei decessi, pari ad oltre 600 vite l'anno». «Secondo un recente studio afferma l'ACI - il 43% dei conducenti coinvolti in incidenti stradali con esiti mortali stava guidando nel

rispetto delle principali norme di comportamento». Tuttavia, secondo una recente indagine ACI-CENSIS i cui risultati sono stati pubblicati lo scorso 10 agosto, il 70% degli automobilisti italiani sente minacciata la propria sicurezza soprattutto dall'eccesso di velocità, un 56% da chi guida sotto l'influsso di alcol o sostanze stupefacenti, un 35% dalla scarsa educazione dei conducenti. Solo un 16% degli automobilisti, invece, imputa gli incidenti stradali alla cattiva manutenzione delle strade, mentre residuo 6% all'inefficienza dei veicoli più obsoleti. La realtà, secondo il Ministero dei Lavori Pubblici, è, invece, che «la velocità

eccessiva, secondo le statistiche ISTAT, è causa del 25% degli incidenti, dei morti e dei feriti», mentre solo «circa il 5% dei morti sono causati da guida in stato d'ebbrezza, l'assunzione di stupefacenti e medicinali e il colpo di sonno». Per il Ministero, ancora, «una delle principali cause dell’incidentalità è individuabile nei difetti delle infrastrutture esistenti: molto spesso manca un’adeguata protezione degli ostacoli fissi, quali alberi, supporti per illuminazione, pali di servizio. Un’adeguata illuminazione stradale rappresenta un efficace provvedimento ai fini del miglioramento della sicurezza stradale».


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