Anno IV - n. 9 Mercoledì, 28 novembre 2007
Bianchi: “soppressa Manfredonia”
S. Giuliano: l’asilo è abbandonato
Proposta al Presidente D’Alì
Salta un altra Autorità Portuale
L’asilo della vergogna
La cittadella dello studente
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PENSIERI
Da oltre cinque anni il Comune non riesce a far rimuevere gli impianti pubblicitari
Trapani ed i trapanesi nell’illegalità ci sguazzano. E’ nel loro DNA. Come sorprendersi, quindi, se il primo cittadino promuove un corteo per difendere un’Ente, l’Autorità Portuale, cui non abbiamo diritto perchè non abbiamo i nmeri? E che dire della storia dei “totem” pubblicitari saldamente piazzati contro ogni legge, regolamento, ordinananza nella via Fardella o in Corso Mattarella? Al di là dei formali atti di diffida, resistono da cinque anni ed il titolare ha potuto guadagnare milioni di euro alla faccia dei concorrenti che, invece, vogliono rispettare le leggi. Ma di cosa ci sorprendiamo? Siamo la città dove un intero quartiere - Villa Rosina - è nato dal nulla, senza che nessun sindaco o vigile urbano “vedesse” niente. Siamo la città dove, all’uscita dei bambini dalle elementari “Umberto” di via Fardella, i vigili non “vedono” le decine d’auto posteggiate in sosta vietata o in doppia fila. Siamo la città dove un sindaco due volte condannato penalmente - in primo grado - siede ancora sulla sua poltrona.
I totem resteranno illegali? Natale SALVO Il dott. Eugenio Guarano, dirigente del 3° settore del Comune di Trapani, ha emesso – lo scorso 6 novembre, con provvedimento n. 269 – l'ordinanza di «rimozione degli impianti pubblicitari posti su spazi ed aree pubbliche di proprietà della Publinvest di Alberto Alagna». Si tratta di una vicenda che va “avanti” da oltre cinque anni, senza che si “rimuovano” gli impianti che il Comune afferma essere illegali. Eppure, stranamente, era stato proprio il dirigente del 3° settore del Comune di Trapani, il 4 ottobre 2002, con provvedimento n. 83, ad autorizzare il sig. Alberto Alagna, titolare dell'agenzia pubblicitaria Publinvest di Paceco, ad istallare 128 “totem” pubblicitari a forma di prisma. L'11 febbraio 2004, però, la AS.P.ES. - Associazione Pubblicità Esterna - di Palermo aveva notificato al Comune una diffida con la quale chiedeva «l'annullamento in autotutela dei provvedimenti autorizzativi, in
UN TOTEM IN VIA FARDELLA quanto ingerenza nel mercato della pubblicità esterna da parte del Comune». L'associazione, in particolare, lamentava che il provvedimento autorizzativo era «stato emesso in palese contrasto con la normativa del Decreto Legislativo 507/93 il quale vieta, all'art. 36, il rilascio di provvedimenti autorizzativi in assenza di regolamento comunale e piano generale degli impianti». Piano di cui il Comune si è dotato solo il 14 luglio 2005. Peraltro la stessa l'Amministrazione comunale, già nel 2003, aveva accertato che «67 totem [su 128, NdR] erano collocati in violazione del Codice della Strada ed in
difformità al progetto a suo tempo presentato dalla Publinvest, e che, comunque, tutti i totem risultavano stabilmente ancorati al suolo in violazione alla nota 25 settembre 2002 del 7° settore che non aveva rilasciato la concessione edilizia in quanto non necessaria “trattandosi di installazioni mobili non ancorate a terra”», e conseguentemente, aveva elevato un verbale di contravvenzione – il 4 dicembre 2003 – ai sensi dell'art. 23 del Codice della strada. Nonostante tutto, solo dopo sei mesi dalla diffida della AS.P.ES., il 3 agosto 2004, il Comune provvedeva all'annullamento del precedente
provvedimento concessorio, intimando alla ditta di provvedere entro sessanta giorni. Abbondantemente trascorsi i sessanta giorni, il 27 dicembre 2004, solo da una relazione del Comando della Polizia Municipale, il Comune “veniva a conoscenza” che la Publinvest «non aveva provveduto alla rimozione»! Anche il Presidente della Regione, nel frattempo, siamo ad inizio del 2007 - ha respinto il ricorso straordinario presentato da Alagna. Ora, trascorsi ancora altri mesi dall'esito del ricorso, il Comune “intima”, per l'ennesima volta, la rimozione. Sembra quasi un “compito” impossibile, al Comune di Trapani, far rispettare la legalità. Sono passati cinque anni dall'illegittima autorizzazione, la Publinvest ha fatturato, probabilmente, alcuni milioni di euro da questi “totem” illegittimi, svolgendo – se i fatti sono come li descrive il Comune – una sleale concorrenza con quelle Agenzie di pubblicità che rispettano la Legge, ma i “totem” son ancora lì e chissà ancora per quanto tempo.
BUONI & CATTIVI Michele MEGALE L’ex-sindaco di Trapani, nonostante età ed acciacchi, continua a seguire la politica cittadina, a segnalare disservizi, tirare - quando necessario - le orecchie, proporre soluzioni, promuovere - alla sua maniera - attività socio-culturali in città. Di questi giorni la presentazione di una sua opera storica - l’ennesima - su «SindaciPodestà-Commissari» che si sono succeduti a Trapani, dal 1861 al 1946. Si tratta, la sua, di un’opera meritoria e, soprattutto, svolta senza alcun interesse economico di ritorno. E’ stato un piacere - alla presentazione del libro presso l’aula consiliare del Comune - ammirare un aula gremita dalla vecchia elite cittadina ... ma senza gettoni di presenza. Giudizio: I M M O R TA L E .
Giacomo TRANCHIDA Prima dell’inizio dell’anno scolastico aveva annunciato interventi a favore delle scuole del territorio ericino. Dopo quasi quattro mesi - almeno per quanto riguarda l’asilo di San Giuliano - i suoi annunci si sono dimostrati sola propaganda. E’ semplicemente vergognoso come possano essere trattati i bambini di 3-5 anni residenti a San Giuliano! Una struttura totalmente abbandonata (da anni, per la verità). Il sindaco del Popolo non dovrebbe mettere al centro della propria attività - in luogo di discussioni sulle nomine degli assessori - i cittadini più piccoli? Oppure, dato che i bambini non votano, non hanno diritto ad un ambiente di vita dignitoso? Giudizio: R I M A N D AT O .
La Voce Indipendente Mercoledì, 28 novembre 2007
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T R A PA N I : S P E C I A L E P O R T O
Nuovo Decreto del Presidente della Repubblica: soppressa Manfredonia
L’ESEMPIO DI MANFREDONIA
Salta altra Autorità Portuale
CAMPO
Il 15 febbraio 2007, viene organizzata un'audizione in Consiglio Comunale del Presidente dell'Autorità Portuale di Bari sul tema dello sviluppo delle Autorità Portuali in Puglia. Non il solito Consiglio Comunale straordinario di “circostanza” cui siamo abituati a Trapani, con l'immancabile presenza del Vescovo, del Senatore etc. ma uno che vuole evidenziare le criticità e le soluzioni. Franco Mariani, genovese, un bagaglio trentennale di manager portuale, Presidente Autorità Portuale del porto di Bari, illustrò con dati alla mano l’opportunità se non proprio la necessità strategica che gli scali marittimi di Bari e Manfredonia potessero fare sistema. In particolare il Manager sostanziò che il concorrente di Manfredonia non è Bari ma qualcuno più grande «Una sfida che richiede un innalzamento di livello perché i nostri competitori non sono più e solo i porti del nord Europa, ma sono quelli di Spagna, Francia, ed ora del Marocco, dell’Algeria, della Tunisia e dell’Egitto». I “provincialotti” trapanesi, invece, non vedono oltre i 100 chilometri che ci distanziano da Palermo o da Tunisi. Per Campo - Sindaco di Manfredonia -, non seguendo la strada maestra dell'Autorità di Sistema, il rischio era «l’emarginazione definitiva in un’epoca in cui i sistemi per competere devono integrarsi, devono avere i numeri e le dimensioni necessarie per affrontare le sfide che abbiamo di fronte». Il sindaco spiega la sua Visione «Ho avuto modo di verificare, alla luce anche delle criticità che il porto di Bari mantiene, della opportunità di una alleanza sinergica con lo scalo barese». Ricordiamo che Bari, come Palermo, è affetto da congestione e dall'assenza di ulteriori aree di stoccaggio merci. Al contrario tali aree sono offerte a Bari da Manfredonia, come da Trapani lo potrebbero essere a Palermo. Per gli Amministratori di Manfredonia, quindi, l’Autorità di Sistema che comprenda il porto della loro città e quello del capoluogo di regione, Bari, «è un investimento di modernità, il superamento dell’artificioso esercizio del campanilismo». Per i rurali Amministratori di Trapani, parlare di Autorità di Sistema assieme con Palermo è, invece, come mettere insieme il “diavolo” con “l’acquasanta”.
I L PA RT I C O L A R E I NUMERI PIU’ SIGNIFICATIVI DI ALTRI Lo studio dei consulenti pagati dall'Autorità Portuale per «effettuare una valutazione dei traffici stimati nel periodo 2003-2005» presenta una “curiosa” particolarità: Mancano i dati del 2004. Lo studio, infatti, arbitrariamente, «ha scelto i due anni più significativi del recente triennio 2003, 2004 e 2005, il primo e l'ultimo». Più significati perché e per chi? Perché si “pentono” solo per un anno? Perché questo non raggiunge i 3 milioni di traffico necessari per legge? La spiegazione della Ambrosetti, ancora una volta, non risulta pienamente esaustiva: «Non disponendo di risorse finanziarie, tecniche ed umane adeguate per istituire un servizio statistico in grado di fornire dati di traffico attendibili, l'APT ha dovuto concentrare la sua attività di stima su un numero limitato di anni».
«Su proposta del Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto che pone in liquidazione l'Autorità Portuale di Manfredonia. Al termine della gestione di liquidazione l'Autorità Portuale di Manfredonia verrà soppressa». E’ quanto scrivono le agenzie stampa lo scorso 31 ottobre. Nessun media trapanese, però, da risalto alla notizia. Cade una delle “accuse” lanciate dai “soloni” della politica nostrana: con la soppressione dell’Autorità Portuale di Trapani il Governo di centro-sinistra avrebbe voluto colpire una città amministrata dalle destre. Manfredonia, comune di 59.456 abitanti in provincia di Foggia, è amministrato da un sindaco dei D.S. Qual è la differenza tra l'avere una mentalità “rurale” e una moderna? Quella che passa tra il sindaco pro-tempore di Trapani e Francesco Paolo Campo, laurea in giurisprudenza, 44
BIANCHI
L’ A LT R A PA RTE
anni, sindaco, dal 2000 e riletto nel 2005. Il primo piange e promuove un corteo (rilevatosi un flop: solo 300 partecipanti) contro la soppressione dell'Autorità Portuale di Trapani. Il secondo plaude per la soppressione dell'Autorità Portuale di Manfredonia. Il primo ha “subito” la soppressione per ignoranza delle norme e incapacità di visione a lunga scadenza. Il secondo l'ha “governata” e guidata verso la nascita dell'Autorità Portuale di Sistema del Nord Puglia, l'Autorità Portuale del Levante.
Entrambi avrebbero dovuto conoscere – essendo membri del Comitato Portuale, l'Organo di gestione dell'Autorità Portuale - la legge 84 del 1994 (Istitutiva delle Autorità Portuali) dove all'articolo 6, comma 10, prevede che «Decorsi dieci anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono soppresse le Autorità Portuali quando risulti che le stesse non corrispondono ai requisiti» minimi di traffico. Entrambi avrebbero dovuto essere a conoscenza della volontà politico-governativa di riduzione delle 25 Autorità Portuali nazionali – anche in una logica economica di razionalizzazione dell'uso delle risorse -. Una volontà che non nasce dal Governo Prodi ma dal precedente Governo Berlusconi. Tuttavia Campo, sindaco di Manfredonia, si è mosso, l'altro, impegnato com'era in regate assortite, è rimasto a mirare i suoi vigneti.
Traffico Portuale: Ecco come “trovano” i numeri che servono
Calcoli “bizzarri” Più che uno studio a favore, un “autogol”. Stiamo parlando dello studio realizzato dalla società Ambrosetti su incarico di parte dell'Autorità Portuale di Trapani - ed allegato al ricorso avverso la soppressione dell’Autorità Portuale presentato al TAR dal Comune di Trapani - che doveva dimostrare che i dati della Capitaneria di Porto erano errati (sottostimati). Lo studio, infatti, sostanzialmente, ammette che la Capitaneria di Porto aveva fornito numeri validi. Infatti, per i consulenti di parte, esiste - è vero - una differenza di risultato nei calcoli - ma dovuto «solo potenzialmente ad una incompleta rilevazione di traffici nelle fonti attualmente esistenti». Infatti la stima dello Studio Ambrosetti - che per questo giunge a "stimare" un traffico
superiore a quello "calcolato" dalla Capitaneria di Porto e superiore al minimo di legge per mantenere l'A.P. - «è stata effettuata con una nuova metodologia». La nuova metodologia prevede due fattori, diciamo “aggiuntivi”, non valutati dalle Autorità Pubbliche (CNEL e Capitaneria): la «inclusione nei traffici delle tare dei carichi unitizzati (Semirimorchi, Container, Trattori e Pianali)». Si tratta – per il 2003 – di 990.000 tonnellate di “merce” stimata in più dai consulenti di parte! Tra le “merci” sono incluse pure le autovetture traghettate da/per Trapani (stimate in 100.000 tonnellate). Viene incluso, infine, il fattore «che mediamente i veicoli con carichi unitizzati viaggiano con un sovraccarico di almeno il 10%». Non sappiamo se questo
fenomeno sia reale, ma se lo fosse sarebbe “abusivo” ed irregolare. E’ giusto “calcolare” anche il traffico “nero”? Ecco trovati gli “addendi” per giungere al “risultato” sperato dall'Autorità Portuale. Al traffico commerciale “reale” (merci) del porto (e fatturato regolarmente) bisogna aggiungere le “tare” (non fatturate) dei mezzi di trasporto e un sovraccarico illegale stimato nel 10%. Sono criteri di “valutazione” discrezionali. Condivisibili, o meno, ma di certo discrezionali! Lo ammettono gli stessi consulenti che scrivono che «si tratta di una sostanziale novità nel calcolo dei traffici marittimi». Se le “basi” del ricorso del Comune poggiano su queste “novità di calcolo”, quanto ne terrà conto il TAR?
La Voce Indipendente Mercoledì, 28 novembre 2007
ERICE: SPECIALE ASILO
S. Giuliano: L’asilo è abbandonato - Il Sindaco non mantiene le promesse
L’ A LT R A PA RTE
L’asilo della vergogna!
LE ULTIME PAROLE FAMOSE
fuga in caso di emergenza. La stessa entrata “ufficiale” sulla via Accardi è bloccata tanto da essere utilizata esclusivamente quella sulla via Poma. Alcuna pulizia - addirittura viene svolta all’esterno. La presenza di rifiuti d’ogni genere (anche schegge di vetro) e l’assenza - di contro d’ogni minima attrezzatura ludica costringono le maestre a far rinunciare ai bambini di far fruire dell’ampio “giardino” esterno. Insomma i bambini, un “crimine” nelle molte belle giornate, sono costretti a stare quattro ore “reclusi” tra le quattro mura. Manchevolezze che vanno avanti da anni, da sempre
oseremmo dire. Non certamente, solo, imputabili all’attuale sindaco. Tuttavia, Giacomo Tranchida è perfettamente a conoscenza dello stato della scuola materna di San Giuliano, come nè dovrebbe essere l’assessore Nino Marino, il cui ambulatorio medico si trova di fronte la struttura. Come ne è a conoscenza il consigliere di Forza Italia Fabio Pace, un cui figlio frequenta l’asilo. Purtroppo, escluso un doveroso taglio dell’erba nessun intervento risulta effettuato. Se è questo il primo incontro dei bambini coi “servizi pubblici” che cittadini vogliamo che diventino da grandi?
Così recitava un comunicato propagandistico del sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, dello scorso 17 settembre: «Intensa mobilitazione dell’amministrazione ericina del Sindaco Tranchida in concomitanza con l’apertura del nuovo anno scolastico. Stamattina, giorno di avvio dell’attività didattica in molte scuole ericine, diversi componenti della Giunta Municipale si sono recati nei plessi scolastici non solo per verificare che tutto fosse in ordine ma anche per augurare un buon anno scolastico ad alunni, genitori, docenti ed a tutto il personale delle scuole». In particolare «L’assessore di San Giuliano Nino Marino ha avuto modo di visitare le scuole del quartiere, tra cui la scuola elementare di Trentapiedi “Giuseppe Mazzini”, la Scuola Castronovo e la sezione della Scuola Materna in via Accardi dove, intrattenendosi con il personale scolastico e con gli operai che stanno curando la manutenzione della scuola, ha avuto modo di accertare che fin da domani, giorno in cui è prevista la riapertura del plesso, i bambini di San Giuliano che frequentano la scuola potranno nuovamente usufruire degli spazi aperti destinati al gioco all’esterno della struttura». Delle due l’una: o l’assessore dott. Nino Marino è stato preso in giro dall’impresa che doveva svolgere i lavori o lui ha preso in giro insegnanti, genitori e scolari: lo “spazio esterno” dell’asilo di via Accardi, nelle condizioni in cui si trova, non è assolutamente fruibile per i “giochi” dei nostri figlioli. Mancano i giochi, manca l’igiene, manca la sicurezza. Insomma, sinora, si è fatta solo propaganda. Invertendo un vecchio detto: “parole, non fatti”! MARINO
Non basterebbe un intero giornale per descrivere le manchevolezze della scuola materna di San Giuliano. Una sola parola però ne può dare il senso: vergogna! Le foto che illustrano l’articolo rappresentano, purtroppo, solo alcuni esempi. I gradini di accesso alla struttura sono “scheggiati” rappresentando un pericolo, come lo stesso piccolo “anfiteatro” interno, privo di recinzione e di strisce antiscivolo sui gradini. Dal tetto continuano, da anni, le infiltrazioni d’acqua e la caduta di piccoli calcinacci. Le ulteriori uscite della scuola sono chiuse (a chiave?) da un cancello bloccando vie di
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APPUNTAMENTI Molte mattonelle dei vialetti interni dell’asilo risultano staccate o mancanti e rappresentano un serio rischio di caduta per i nostri figlioli.
L’assenza di recinzione permette l’accesso ai vandali che abbruttiscono l’asilo. Il cancello arrugginito è solo un brutto biglietto da visita.
Il disegno sul prospetto nei pressi dell’ingresso, prodotto da vandali entrati abusivamente, è pertinente per i bambini dell’asilo?
Cartacce assortite, inerti edilizi, sacchetti neri pieni d’erba secca si trovano nell’area a verde esterna, anziché un colorato parco-giochi.
IL FAMILY DAY RIPARTE DALLA SICILIA Basta con le briciole, la famiglia ha bisogno di attenzione e investimenti. È il motto che animerà un Family day in versione regionale,che si svolgerà in alcune città della Sicilia il prossimo 30 novembre. Associazioni in piazza, anche a Trapani, dove il raduno è previsto alle 18,30 ai Giardini della Basilica della Madonna. Ci sarà poi una processione al Santuario per affidare le famiglie della diocesi all'Annunziata di Trapani. Le Associazioni chiedono - anche ai Comuni - iniziative a favore della famiglia nei diversi ambiti che la riguardano, come le politiche fiscali e tariffarie (Ici,Tarsu, acqua) che tengano conto di carichi familiari, le politiche per la casa e gli spazi urbani, per i tempi sociali e i tempi della famiglia, a partire dagli asili nido, che al momento sono assolutamente insufficienti. CONGRESSO DI ITALIA DEI VALORI Il Partito di Antonio Di Pietro e Leoluca Orlando (questi ha assicurato la propria presenza) si riunirà a congresso provinciale, dopo un lungo periodo di gestione commissariale, domenica 2 dicembre 2007, alle ore 10,00 presso i locali del Cine Arlecchino di Via Marconi. Il Partito, ad oggi, conta un solo rappresentante nelle istituzioni in provincia: si tratta del consigliere comunale di Trapani, rag. Nicola Causi.
La Voce Indipendente Mercoledì, 28 novembre 2007
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C U LT U R A & S O C I E TA’
L A C U R I O S I TA’
Un cittadino scrive al Presidente D’Alì e propone un Progetto
L’AVEVA GIA’ DETTO LUI
La cittadella dello studente
Il consigliere comunale di Trapani prof. Ninni Passalacqua era già intervenuto con analoga proposta l’11 ottobre 2004, quando, con un’interrogazione rivolta al sindaco protempore del capoluogo, aveva scritto «Premesso che il Battaglione dell’Esercito “Col di Lana” è stato sciolto, e pertanto, la Caserma rimarrà sottoutilizzata; che il complesso edilizio all’interno è in ottime condizioni, tenuto anche conto, che proprio negl’ultimi anni è stato oggetto di numerosi interventi di ristrutturazione; che all’interno della Caserma vi sono numerosi padiglioni, spazi verdi, aree a parcheggio e strutture sportive; considerato che la nostra città è carente di edifici ad uso scolastico; che, molti degli edifici scolastici vengono ogni anno affittati con un notevole aggravio di spese soprattutto per la Provincia Regionale; che, ad ogni avvio di anno scolastico, si ripropone dell’insufficienza delle palestre per gli Istituti Superiori della città di Trapani; che anche l’Università necessita di nuovi padiglioni; chiede se l’Amministrazione non intenda acquisire il sopra citato complesso, anche di concerto con la Provincia Regionale ed il Consorzio Universitario, al fine di adibirlo a “Cittadella dell’Università e degli Istituti Superiori”, così evitando anche possibili manovre speculative a danno della collettività e della cittadinanza». Il Sindaco pro-tempore, tuttavia, non prestò particolare interesse alla proposta del consigliere e rispose affermando l’irrealizzabilità della proposta.
H A N N O D E T TO "Bisogna essere pronti a contraddire gli altri senza ostinazione e a lasciare, senza adirarsi, che gli altri ci contraddicano". Cicerone “Se nulla esce dalla tua casa, nulla vi entrerà”. G. A.
«Una cittadella dello studente da realizzare nell'area della Caserma Giannettino». E' il progetto che è stato proposto all'Amministrazione Provinciale di Trapani da un semplice cittadino, il sig. Rocco Ricevuto, in una recente lettera indirizzata al Presidente-senatore Antonio D'Alì. Secondo Ricevuto, tale soluzione «permetterebbe di concentrare i servizi, di garantire la sicurezza essendovi un ingresso custodito, inoltre la realizzazione di tali opere renderebbe intanto un notevole risparmio alle casse della Provincia». Infatti, l’operazione comporterebbe – scrive lo stesso Ricevuto al senatore D'Alì – , un «riassetto complessivo degli Istituti scolastici secondari mirato a ridurre gli affitti passivi». Affitti – che solo per quanto riguarda il territorio di Erice, Valderice e Trapani – ammontano a 1.534.674 euro annui! Contemporaneamente egli proporrebbe il trasferimento del Reggimento Bersaglieri nell'area dell'ex-Centro Spaziale di Milo.
La proposta di Rocco Ricevuto ha una “base” concreta. La Caserma Giannettino, infatti, rientra tra i i beni alienabili dallo Stato individuati nel Supplemento n.183, del 6 agosto 2002 della Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Il valore indicato era di “appena” 10.288.403 euro. Una cifra assolutamente esigua se solo si pensa all'estensione dell'area, alla sua allocazione “centrale” ed alla presenza di immobili già disponibili ed ipoteticamente – con poca spesa – riattabili alla nuova destinazione. Per realizzare il Progetto, insomma, sarebbe sufficiente che la Provincia, l'Ente che è com-
ELENCO SCUOLE SUPERIORI TRAPANI IN IMMOBILI LOCATI Istituto Tecnico per il Turismo di Valderice Tecnico per il Turismo di Valderice
LA VOCE INDIPEDENTE Mensile d’informazione locale a distribuzione gratuita DIRETTORE RESPONSABILE Natale SALVO REDAZIONE Vito FIORINO Antonino MALTESE - Silvestro BONAVENTURA EDITORE “Una Città per Tutti” Via G. Adragna, 107 Trapani CONTATTI Tel. 388-196.260.1 - Fax 178-227.29.98 altratrapani@gmail.com STAMPA “Esseci Service” Sas - Via dei Pescatori, 19 - Erice REGISTRAZIONE Tribunale di Trapani n. 297 del 13.10.2004 c i t ro v a t e a n c h e s u i n t e r n e t a l l ’ i n d i r i z z o : w w w. l a v o c e i n d i p e n d e n t e . i t
petente dell'Edilizia scolastica per gli Istituti superiori, comprendesse i vantaggi e avviasse una “trattativa” col Ministero della Difesa. Rocco Ricevuto – ancora nella propria lettera – rileva come, nell'ambito «nell’ottica di una saggia programmazione», la Provincia si sia recentemente già mossa: prima con «la realizzazione della costruzione in ampliamento dell’Istituto Tecnico Industriale di piazza XXI Aprile realizzata e completata in appena un anno il cui costo potrà raffrontare il valore dell’opera realizzata, la superficie realizzata e l’ammortamento di risparmio negli anni sulle spese di locazione» e poi «trasferimento delle classi del Liceo Scientifico “Vincenzo Fardella” nel restaurato palazzo Riccio di San Gioacchino». Quindi, in conclusione, l'invito dell'attivo cittadino è quello a continuare sulla strada intrapresa, stavolta, però, provando ad individuare una soluzione definitiva dell'annoso problema dell'edilizia scolastica.
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1.296.419,21
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2.831.093,92
Fonte dati: Provincia di Trapani.