AUGUGLIARO
COPPA AMERICA
PACECO
DIRITTI
MI POTREI CANDIDARE SE...
IL CONTRATTO SEGRETO
ASSISTENTI A TEMPO
DIFENSORE DELLA CITTA’
Domani Liberi Mensile di politica, cultura ed informazione su Trapani e dintorni
n. 6 Aprile 2005 - € .1,00
TORNANO I BABY-VIGILI
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L’editoriale Quando parlavamo di informazione che non funziona a Trapani, qualcuno aveva annuito, qualche altro storto il muso. Ma il problema libertà e correttezza d’informazione, a Trapani, è esploso, ora, in tutta la sua evidenza e gravità. Vito Manca, direttore di Telesud, l’emittente “vicina” al senatore di Forza Italia, Antonio D’Ali, si è dimesso. O si sarebbe dimesso. Pare perché dall’Azienda sarebbe giunto l’altolà alla trasmissione di un programma, regolarmente registrato dal Direttore, dal quale usciva male la figura di Liliana D’Angelo, la “protetta” del senatore D’Alì giunta alla carica di direttrice della Riserva delle Egadi, lei che non è una biologa, ma solo una ragioniera (come me!). E’ corretto che il Direttore faccia il Direttore, o è, e resta, un impiegato-burattino in mano all’Editore? Marino, l’editore dell’emittente televisiva TeleSud, è finito nella burrasca ...
Pesanti - in merito - le accuse di Mariza D’Anna, segretaria dell’Assostampa provinciale, “L’editore si è sostituito al Direttore nel convincimento di essere proprietario, non solo della struttura fisica dell’emittente, ma anche dell’informazione che deve essere non diffusa, ma elargita al territorio”. Vito Manca revocherà le sue dimissioni o qualche collega accetterà, alle condizioni di lavoro volute dall’Editore, cioè di fare l’impiegato-burattino? Quando la gente si renderà conto che - sono ancora parole della D’Anna “l’informazione è sempre meno credibile, approssimata e di parte”? Il Caso del sindaco Fazio che compra, per 3.000 euro al mese, pagati dai cittadini, uno spazio “di parte” su Telesud o di Monitor che, più modestamente, vende lo scorso dicembre, per 500 euro iva inclusa, uno spazio all’Amministrazione di Paceco per “interviste e foto” sono dei casi emblematici. Propaganda venduta per informazione!
La copertina: Una bambina delle elementari “Giovanni Verga” consegna una multa ad un automobilista durante la manifestazione di Legambiente “Vigili per un giorno”.
La verità è che, sostanzialmente chiusa TeleScirocco, TeleSud si trova con in mano il monopolio del potere dell’informazione ... esiste solo quello che la Direzione decide che debba esistere, tutto il resto è virtuale ... e tutto ciò non da certamente prospettive rosee alla nostra democrazia ... Natale SALVO
D o m a n i PROPRIETARIO ed EDITORE Associazione “Una Città per Tutti” Via G. Adragna, 107 - Trapani DIRETTORE RESPONSABILE Leonardo FONTE DIREZIONE E REDAZIONE, PUBBLICITA’ E PER INVIARE ARTICOLI O COMMENTI Via G. Adragna, 107 - Trapani Tel. 392-948.76.65 - Fax 0923-568.443 e-mail: natskom@tin.it
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IDEA EDITORIALE E GRAFICA Natale SALVO REDAZIONE Vito FIORINO, Mimmo SCARCELLA COLLABORATORI Cinzia ADRAGNA, Luana SERGI, Rita LO SCIUTO, Melina MALTESE, Antonella MANZO, Reg. Tribunale Trapani n. 297 del 13.10.04
STAMPA Tipografia “Nuova Stampa” Via M. Torre, 213 Trapani - Tel. 0923-23.425 La consegna delle copie d’obbligo, ai sensi degli artt. 1 e 9 L. 374/1939, è effettuata presso la Prefettura e la Procura della Repubblica di Trapani. Chiuso in tipografia l’5 aprile 2005 Tiratura 1.000 copie
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POLITICA - Alla ricerca di un candidato a sindaco per Trapani
Natale Salvo intervista: Vincenzo AUGUGLIARO
Per volare alto
Sindaco di Trapani per quasi cinque anni, dall'8 novembre 1986 al 9 giugno 1991, il prof. Vincenzo Augugliaro, lasciò Palazzo D'Ali e la politica attiva, quasi contemporaneamente, improvvisamente, ma senza sbattere la porta, per tornare a dirigere l'Istituto Nautico di Palermo, lui che, laureato in scienze nautiche, il mare ce l'aveva nel cuore. Da allora, rari sono stati i suoi incontri con la politica attiva. Nel 1998 appoggiò pubblicamente la candidatura dell’editore di Tele Scirocco Peppe Bologna, a presidente della Provincia, soprattutto per segnare da un canto il suo distacco dalla scelta degli ex-amici caniniani di passare col centro-destra e dall'altro la lontananza dalla candidatura "comunista" L’ex-sindaco: della Messana che a “se qualcuno mi lui, cattolico, non poteva andar giù. Nel chiedesse di 2001 la Margherita, ritornare all'im- con Baldo Gucciardi, pegno politico, gli propose un posto nella lista per le io non rifiuterei” imminenti regionali, ma Augugliaro declinò con un "Mi sento onorato della proposta, ma non mi spendo per fare solo il portatore d'acqua...". Ecco perché aveva un pò sorpreso la sua recente esternazione in merito al risorto dibattito sulla rettifica dei confini tra Trapani ed Erice. L’abRISORSE IN RETE: biamo, allora, invitato in Su www.altratrapani.it è redazione.
ma “mai dire mai". Ho fatto il sindaco con piacere, mai controvoglia, se dovessero maturare condizioni tali che qualcuno mi chiedesse di ritornare all'impegno politico io non rifiuterei, ma valuterei, potrei fare una scelta di campo, potrei anche rinunciare al mio attuale impegno professionale, per una posizione di responsabilità politica potrei anche essere disponibile".
Prof. non è che medita un rientro in politica in pompa magna? "Non desidero brigare, non sarò io a fare un passo avanti,
Quale caratteristica principale dovrebbe avere il nuovo sindaco? "Dovrebbe sapere mediare, cercare i punti d’incontro”.
scaricabile la proposta di Augugliaro sulla questione confini TrapaniErice.
Ma lei, oggi, con chi sta? "Sono vicino alla Margherita. Sono amico intimo di Leoluca Orlando, mi richiamo, nazionalmente, a Romano Prodi.” Lei come pensa che, a Trapani, il centro-sinistra possa recuperare il gap elettorale nei confronti del centro-destra? "Sicuramente ci vogliono i programmi, ma è, soprattutto un problema di persone. Oggi, per determinati ruoli, il voto d'opinione esiste, la gente decide con la sua testa, ed, allora, in tal caso, l'uomo che avesse un proprio patrimonio di credibilità potrebbe riscuotere la fiducia della gente e sovvertire il pronostico ...". Quest'uomo potrebbe essere trovato con le primarie? "Le primarie rappresentano un atto altamente democratico, perché comportano un sentire la volontà del cittadino. Permetterebbero di ascoltare, con coraggio, proposte autorevoli provenienti dai movimenti, dalla società civile...".
L’attuale sindaco Fazio afferma spesso che le passate Amministrazioni gli hanno lasciato una Città disastrata, che sta facendo tutto lui. Augugliaro sindaco, cosa ci lasciò? Il nostro interlocutore sorride e risponde "Il mio principale impegno fu quello di ricreare un equilibrio finanziario dell’Ente, erano finite le logiche dell’indebitamento indiscriminato ed io non volevo assolutamente essere ricordato come il sindaco che aveva dichiarato il dissesto finanziario, incaricai degli esperti Arcidiacono, La Barbera, Strazzera - che individuarono la soluzione ... quindi mi dedicai al problema dell’acqua, non volevo che Trapani soffrisse come il resto della Sicilia, portai a compimento il rifacimento della condotta idrica di Bresciana, di parte della rete idrica cittadina, volli che la Regione costruisse a Trapani il dissalatore. Anche l’impianto di riciclaggio di Contrada Belvedere venne attivato sotto la mia sindacatura. Rappresentò un’importante svolta per la Città. In precedenza i rifiuti venivano smaltiti nella discarica di Vosca, dove poi, spesso “scappava” un incendio che bruciava i rifiuti e rilasciava nell’aria fumi appestanti. Fu la mia Amministrazione ad affrontare, con forza, il problema della mancata corresponsione dei contributi, da parte del Comune di Erice, per i servizi cimiteriali e di trasporto SAU, per i quali la Vetta non versava quasi nulla nelle casse del capoluogo. Bloccai le tumulazioni degli ericini nel cimitero di Trapani. Imposi alla SAU solo una fermata all’Ospedale. Ottenni
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L i b e r i che Erice aumentasse il contributo alla SAU da 60 a 400 milioni”. Sembra che, in confronto ad Augugliaro, Fazio diventi un “nano”, uno che ha messo solo quattro piastrelle alla loggia (“ma il progetto era mio”, incalza il professore).
Il Palailio, dove gioca la nostra squadra in serie A, una delle opere meritorie della Giunta Augugliaro.
Anche la Trapani sportiva deve tributare un grazie al Prof. Augugliaro ... "Contro tutto e tutti, col supporto tecnico del mio esperto ing. Rizzo, portai a compimento la realizzazione del Palazzetto dello Sport, il Palailio, bloccata da una progettazione inadeguata e da indagini della magistratura. Ma realizzai anche il campo di calcio di Fontanelle Sud, aprii la piscina comunale di via Tenente Alberti - che io avevo trovata sgangherata e mezza distrutta dai vandali -”. Dove occorre ancora intervenire in città? "Innanzi tutto occorre affrontare il problema della congestione del traffico cittadino. La situazione oggi è tragica, da terzo mondo. Trapani paga anni di urbanizzazione selvaggia e dissennata. Purtroppo non ci appartiene la cultura “bolognese” dell’andare in bici. La gente si vuole muovere con l’auto. Allora occorre intervenire istituendo più sensi unici. Ricordo che fui proprio io ad introdurre la circolazione a
senso unico nelle vie Mazzini e Spalti, vincendo una battaglia contro i commercianti che non ne intuivano l’utilità. Anche la logica dei posteggi a pagamento è vincente. Ed i mezzi pubblici? “Il Comune dovrebbe educare il cittadino a lasciare l’auto. Ma il cittadino vuole dei bus che assicurino celerità e periodicità. I mezzi pubblici a Trapani, invece, purtroppo, hanno una velocità di percor renza insufficiente e quindi non sono appetibili. Si potrebbero prevedere dei pulmini a tragitto rapido con partenza dalle aree a parcheggio”. Ma lei non intravede un intervento strutturale che possa dare una risposta “forte” alle esigenze di mobilità della popolazione? “Credo che il “tappo” alla cir colazione stradale sia costituito dalla via Marsala. Se si spostasse la stazione a Milo - vecchio mio progetto - si sopprimerebbe quella barriera che fa sentire i suoi effetti, a catena, anche sull’asse di via Fardella”. Il Consiglio comunale di Trapani non ne vuole sapere di nominare il Difensore Civico ... si potrebbe pensare che i nostri consiglieri vedono, nel Difensore Civico, un ostacolo alla propria politica clientelare. “Uno come me non può che essere favorevole alla nascita di questa figura. In me è mancata la politica delle clientele, non mi è stata congeniale, ho cercato un elettorato d’opinio-
ne. Il Difensore Civico è il “portavoce” disinteressato degli interessi della collettività.” Prof. Augugliaro il costo della politica non è eccessivo, non è amorale un consigliere comunale che guadagna, a Trapani, 2.100 euro al mese? “La gente che si impegna in politica in maniera corretta va remunerata. Perché l’impegno comporta l’impiego di tempo che viene sottratto alle famiglie, al lavoro ... il problema vero è rappresentato da quei consiglieri comunali che non sentono di svolgere un ruolo, non si impegnano, con coscienza a studiare le delibere e quant’altro”. In Consiglio è finalmente giunto il PRG, il Piano Regolatore Generale? “Per volare alto la Città ha ancora bisogno del PRG, per determinare lo sviluppo sociourbanistico-economico della Città. Occorre entrare nella logica della pianificazione”. Quale futuro per il dibattito sulla rettifica dei confini tra Trapani ed Erice? “Sono favorevole ad approfondire la questione. La Città capoluogo è stata espropriata di un terzo dei suoi abitanti. E ciò è abnorme. Quando fui sindaco arrivammo ad un passo dalla soluzione. Oggi ... non ci credo, sono disincantato. C’è solo “babbio”, i consiglieri comunali non vogliono perdere il loro orticello”. Le idee ci sono, la candidatura arriverà?
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POLITICA - Megale: “Positiva l’ipotesi di Augugliaro Sindaco”
Ma Savona non farà Primarie Intervista a: Michele MEGALE, già sindaco di Trapani
“L’avevo già proposto io per il centro-destra nel 2001 in una oramai famosa cena tra democristiani doc. Poi si preferì Fazio che superò, in estremis, Vulpetti” così ci risponde l’ex-sindaco Michele Megale alla domanda “Augugliaro Sindaco?”, per poi proseguire “Durante la mia sindacatura ho potuto vivere tranquillamente sul piano finanziario perché il mio predecessore, il prof. Augugliaro, aveva risanato il bilancio. Io mi facevo bello e bravo perché riuscivo a pagare gli stipendi al personale del Comune, ma era grazie a chi, prima di me, aveva lavorato e zappato, che ci riuscivo...”. Tornando ai giorni nostri. “Mi allineai con la scelta della candidatura a sindaco di Fazio, ma non sapevo di chi pasta fosse fatto, ed alla fine votai il candidato Maisano, almeno lui le pizze le sapeva fare bene ...”.
L’attuale sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, ha già speso circa 180.000 euro per progettare un Teatro a Palazzo Lucatelli.
Sig. Megale parliamo di politica? “Quale? Il livello dei nostri rappresentanti si è notevolmente abbassato. Oggi ci sono trenta consiglieri che sono trenta partitini. Anche il sistema elettorale è sbagliato, col maggioritario i nomi vengono calati dall’alto, tre persone si riuniscono intorno ad un tavolo e si spartiscono la torta, l’elettore non può più scegliere ...”. La soluzione potrebbe essere offerta dalle Primarie? “Lei ci crede alle Primarie? Le fanno solo dove sono sicuri che vince chi è già stabilito che
vinca. Il “Caso Puglia” è stato mente, io spero che sia un’iniun errore di valutazione di ziativa sentita”. D’Alema. Vedi se i DS parlano più di primarie ... Eppoi le Un’altra battaglia d’immaprimarie dovreb gine del centroSu Fazio: “Non bero permettere destra è quella l’ho votato. Ho qualcosa di per il nuovo scelto Maisano, teatro Lucatelli. nuovo, la proposizione di gente almeno lui le pizze “Pensare ad un proveniente dalla Teatro a Palazzo le sa fare.” Sul società civile, dal- Teatro Lucatelli: Lucatelli è solal’impegno sociale, mente ridicolo. Si “Scelta ridicola” da quello imprentratta di un retditoriale ... invece, tangolo di 26 la gente è lontana, apatica, metri per 72. Se si salvano i nessuno vuole servire...”. muri perimetrali - come devono salvarsi - il rettangolo Che ne pensa della venti- misura 1.400-1.500 metri lata fusione tra Trapani quadri. Su questo spazio non Erice e Paceco? si può costruire un teatro! Un “La condivido. Peraltro già teatro non è solo palcoscenico nel 1930 si era accorpata e sala, ma un complesso di serPaceco a Trapani e, prima, nel vizi (camerini, sale di prova, 1870, Xitta aveva chiesto di sale d’orchestra, uffici, magazunirsi a Trapani, per mancan- zini, servizi igienici, bar). za di fondi. Aver dato degli incarichi ben Tuttavia ritengo che, per Erice retribuiti a dei tecnici romani Vetta, vada individuata una per redarre un progetto per la soluzione diversa, vada tutela- realizzazione di un Teatro a ta l’immagine, vada prevista Palazzo Lucatelli rappresenta un’autonomia, oppure una una spesa inutile. Rappresenfusione con Valderice, che, per ta una distrazione di fondi tradizione, tessuto sociale e dalle tasche dei cittadini!”. politico ha maggiori affinità. “Se proprio si voleva costruire A questo punto, però, la solu- un nuovo teatro, aree ben più zione al problema deve passare idonee si potevano individuare attraverso un pieno riassetto a Piazza Stazione; presso l’exdel territorio che si può rag- Mattatoio comunale; a Piazza giungere - come proposto dal- Malta dove esiste un’area di l’amico Augugliaro - solo con 4.000 mq. già di proprietà del una legge speciale regionale. Serraino Vulpitta; presso l’ex Il referendum, se ci si arrivas- Dispensario di Via Spalti, area se, sarebbe un fallimento, di 2.500 mq. anch’essa di propenso al cittadino di Erice che, prietà del Vulpitta”. con la fusione, si vedrebbe “Viene da chiedersi - invece raddoppiata l’ICI ...”. dove il Comune troverà i soldi, ma anche perché non si La Margherita teme che comprende che Trapani ha già dietro l’impegno del sena- un teatro: il Tito Marrone. O tore D’Ali per la fusione ci perché non si pensa al sia altro? Conservatorio Scontrino che “Se fosse interesse di campa- ha una sala da 700 posti, mai gna elettorale sarebbe depri- usata”.
Favignana: Lo stato di attuazione del programma di Hernandez Sul Programma del Sindaco Hernandez presentato nel 2003 sta scritto “M’impegno affinché Favignana possa avere ...”
Queste promesse sono state già mantenute
Per queste, dopo 20 mesi, aspettiamo ancora
Note
... Un “Ufficio relazioni con il pubblico” che rappresenti un punto di riferimento completo ed esaustivo per i residenti ed i turisti ...
L’URP a Favignana è, oggi, un emerito sconosciuto, per dir la verità, come prima, quando c’era il centrosinistra ...
... La progettazione del Piano Regolatore Generale del Porto e l’individuazione di un porto alternativo ...
Accantonata la progettazione, di concerto col Genio Civile, già avviata dal centro-sinistra, è stato dato un’incarico, ora sotto atto ispettivo.
... La salvaguardia ambientale e valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche del territorio ...
Il PRG è sparito in qualche cassetto e col silenzio-assenso l’Amministrazione consente la più ampia devastazione di giardini ed ex-cave di tufo.
... Rinegoziati, con le competenti compagnie marittime, le condizioni del servizio trasporto sia in termini di orari, sia di economicità ...
Prima dovrebbero negoziare, colla Si.Re.Mar., la sostituzione dei mezzi di trasporto, ampiamente inefficienti.
... Potenziato il servizio interno dei trasporti pubblici attraverso l’istituzione di un “bus navetta” in favore dei residenti e dei turisti ... ... Potenziato l’attuale centro sociale per anziani con la realizzazione di servizi geriatrici ...
Pare che il Centro chiuderà a breve per devastanti lavori.
... Il recupero delle strutture sportive esistenti, tali impianti potrebbero essere gestiti da giovani ...
Ancora nulla di concreto, neanche nel reperire i fondi per i progetti predisposti dalla precedente Amministrazione.
... Individuati percorsi archeologici subacquei e naturalistico-ambientali nonché attività compatibili con i limiti dell’area marina protetta ...
Nell’area marina protetta tutto tace a causa dell'irrigidimento del sindaco a mantenere una direttrice contro parere di Commissione e Ministero.
... Il recupero e la ristrutturazione, dello stabilimento Florio, notevole esempio di archeologia industriale ...
Il progetto segue la sua strada ... ma che c’entra il Sindaco in un progetto di recupero voluto, predisposto e finanziato dalla Regione?
... attenuata la pressione fiscale ...
La pressione fiscale resta agli stessi livelli del centro-sinistra. Hernandez ha predisposto solo un’iniquo condono, poi bocciato dal Consiglio.
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FAVIGNANA - Per la testarda scelta del Sindaco Hernadez
La Riserva senza guida Il documento della: Commissione di Riserva
“L’area Marina protetta delle Isole Egadi si trova attualmente in una situazione gestionale di grave e pericoloso stallo - così inizia una nota datata 4 marzo 2005, inviata dalla Commissione di Riserva al Ministro dell’Ambiente Matteoli - ”. Quindi prosegue “Dopo la scadenza del mandato della ragioniera Liliana D’Angelo, il Sindaco di Favignana Hernandez, non ha ancora provveduto a designare il nuovo direttore dell’Area Marina Protetta. Per tale motivo l’Ente gestore dell’A.M.P. in atto è privo di un programma di gestione per il 2005 e non ha formulato
proposte di interventi da sottoporre al preventivo parere della Commissione di Riserva ed all’approvazione del Ministero dell’Ambiente e, pertanto, non potrà richiedere i finanziamenti posti a carico del Ministero e previsti per il 2005 e ciò con grave pregiudizio per la tutela dell’ambiente e per lo sviluppo stesso dell’intero arcipelago egadino”. La Commissione, in particolare, nella nota, si chiede, con un non celato velo di ironia, come mai “L’Ente gestore, inspiegabilmente, non ha dato attuazione al progetto approvato dalla precedente amministrazione che prevede importanti ed urgenti inter-
venti di restauro ambientale nei sistemi costieri in erosione a Marettimo da Scalo Nuovo a Madonna del Rotolo e qui al Cimitero”. Il documento che si conclude con una richiesta di “determinazioni che il Sig. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio vorrà adottare”, denuncia pure che “la direzione dell’A.M.P. non ha mai presentato rendiconti e non ha mai provveduto al rimborso delle spese anticipate per il funzionamento della Commissione” che è dovuta, suo malgrado “ricorrere al Giudice ed intimare un decreto ingiuntivo”.
FAVIGNANA - “Errato non convocare la Commissione”
Servizi poco sociali La denuncia di: Luigia PASTORE
Il consigliere del centrosinistra Luigia Pastore, con un proprio comunicato dell’11 marzo scorso, ha denunciato lo stato di abbandono in cui versa il Centro sociale di Favignana e costringe ad una forma di autogestione i fruitori dei locali. In particolare la Pastore lamenta che “non è stato ancora appaltato il servizio di pulizia dei locali del Centro, tanto da costringere gli stessi anziani a provvedere personalmente”. Nel suo articolato documento Luigia Pastore accusa l’Amministrazione di on fornire “nessun servizio
sociale” ai frequentatori del Centro sociale. Infatti l’assessorato competente non ha predisposto e finanziato alcuno di quei progetti che, invece, avevano qualificato la precedente gestione ed in particolare i laboratori di manualità, ed i corsi sull’uso del personal computer e di ginnastica dolce o gli incontri aventi quale obbiettivo l’ulteriore crescita culturale degli anziani. Il consigliere della minoranza, quindi, contesta la previsione di interventi di straordinaria manutenzione dei locali del Centro che lo ridurranno ad un unico
grande salone, atto sì a meglio consentire lo svolgimento delle pur importanti serate di ballo, ma che priveranno definitivamente i locali di quelle stenze, dove promuovere gli opportuni lavboratori. Luigia Pastore, infine, ritorna sulle “gravissiome affermazioni” del Presidente della Commissione consigliare P.I., politiche sociali e cultura, di non volere più convocare la Commissione per “motivi politici” chie dendo, invece, la ripresa dei lavori per permettere, ai consiglieri, di svolgere il compito di “discutere sui problemi del territorio”.
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COPPA AMERICA: Nessuno ha spiegato quanto costerà
Il contratto segreto Da mesi quella parte di editoria in mano al senatore di Forza Italia Antonio D’Alì è messa a “pompare” l’Evento della manifestazione velica prevista per il prossimo ottobre. Secondo noi, lo scopo finale consisterebbe nell'ascesa del senatore all'elezioni nazionali che si terranno nella primavera del 2006. Per un parlamentare che è stato apertamente disinteressato alle vicende della Città, solo una forte esposizione sui media (grazie alla Vuitton Cup e al battage per la “eventuale fusione” Trapani-Erice-Paceco), potrebbe permettergli di non venire travolto da quel vento che, è il caso di dirlo, in queste ore ha segnato la vittoria elettorale del centro-sinistra in undici regioni su tredici.
RISORSE IN RETE:
Su www.altratrapani.it sono scaricabili tutte le 34 pagine del contratto tra ACM e Comune di Trapani.
Tutti parlano di lancio di immagine della Città, di arrivo di flotte di turisti (dove li metteremo?), di opere (ancora non abbiamo visto nulla in proposito...) ma nessuno fa un concreto e corretto bilancio, preventivo, dei costi e dei ricavi che riguarderanno la manifestazione. Ebbene i costi, almeno quelli diretti, sono indicati in un apposito atto firmato da Comune ed ACM (AC Management SA - Ginevra) sinora tenuto
“segreto” e che noi, invece, per primi, diffondiamo. Se parliamo di costi il primo dato che va detto, il sindaco mostrando la sua solita assoluta assenza di trasparenza sinora se ne era guardato dal dirlo, è che, per avere una settimana di regate a Trapani, si dovrà sborsare, a titolo di “Commissione di evento” la bellezza di 1.450.000 euro. Gli amici svizzeri, nel contratto, tengono a precisare che la “Commissione” è netta, ovvero qualunque imposta o tassa inerente resta a carico della Città. Il contratto prosegue prevedendo che la Città metta gratuitamente a disposizione di ACM una sede con tutti i servizi di acqua, luce e telefono (che saranno a nostro carico). ACM ha chiesto che la Città si faccia carico di mettere a disposizione dell’organizzazione dieci imbarcazioni per i giudici di gara. La Città, poi, si dovrà assumere l’onere finanziario della sistemazione alberghiera dei competitori e dell’organizzazione (per l’esattezza 700 stanze, 300 camere doppie e 400 singole), restando inteso che la durata del soggiorno è prevista tra i 15 ed i 30 giorni. La Città, quindi, dovrà
assumersi l’onere di reperire e rendere disponibili ulteriori 500 stanze per i media, gli sponsor ed i partner commerciali. Per quanto riguarda i lavori portuali, l’unico direttamente necessario alla manifestazione sarà quello dello scavo dei fondali a -5,5 metri per consentire il varo delle imbarcazioni. La Città di Trapani, secondo gli obblighi assunti, “prenderà tutte le misure più idonee per impedire e combattere attività di marketing parassita al fini di tutelare i diritti di esclusiva degli sponsor Coppa America. Attività di questo genere comprendono attività di marketing di Entità che non sono sponsor della Coppa America ma che tentano di creare un’indebita associazione dell’evento in genere al fine di promuovere i loro, marchi, prodotti, servizi ovvero le loro attività commerciali. La Città ed ACM converranno le aree chiave nelle quali forme pubblicitarie di terze parti devono essere coperte o rimosse”. In cambio di tutto e questo, e di tanto altro, si riceveranno 50 permessi VIP (a chi saranno dati tali biglietti?) e l’autorrizzazione a noleggiare, a proprie spese, un’imbarcazione per assistere alla regata ...
Via Nino Bixio, 7 - Trapani Stampe digitali a colori Timbri - Partecipazioni
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POLITICA - Proposta la nomina di un assessore all’antimafia
Una battaglia tangibile
L’opinione di: Mimmo SCARCELLA
Dalle pagine di questo Giornale abbiamo più volte sollecitato un impegno maggiore nella lotta alla mafia. Ovviamente si è trattato solo d’inviti a chi esercita il potere, a prestare maggiore attenzione al sistema di “ il futuro potere mafioso Sindaco di imperante nella Trapani faccia nostra Provincia.
modo di pensare che collima con la mentalità mafiosa. Si ritiene “normale” che per qualsiasi cosa di si ha “bisogno” si cerchi la “raccomandazione” di un amico influente a cui si “resta obbligato”. Quando si viene a conoscenza di ruberie di denaro pubblico si suole dire “è un picciotto sperto chi ci sapi fari”.
A tal proposito, qualche addetto stampa, ci ha accusato di dire cose scontate, conosciute da tutti e, come tali, inutili! Noi la pensiamo diversamente!
Certo sin quando si tratta di fare semplici dichiarazioni contro la mafia (alcuni si limitano ancora a definirla “criminalità organizzata”) tutti siamo d’accordo, ma nel momento in cui si deve passare a trovare gli strumenti necessari a lottarla nessuna proposta o iniziativa si è presa, anzi, si dice ma “sti cosi si sannu e un c’è bisognu di scrivili”.
una discriminante antimafia“
Giuseppe Gandolfo, presidente di Libera, ed il magistrato Andrea Tarondo, dibattono di Mafia in un recente incontro commemorativo sulla strage di Pizzolungo.
Pensiamo, anzi, che dette affermazioni sono gravi e fanno parte di una cultura mafiosa. Se diciamo cose scontate che Tutti sanno, come mai non cambia nulla? Vuole forse significare che ci si è assuefatti ed accondiscendenti alla mafia ed al sistema di potere da essa controllato? L’indifferenza è un elemento culturale che favorisce la mafia. La nostra stessa cultura siciliana spesso c’induce ad un linguaggio e ad un
Recentemente abbiamo proposto che il futuro Sindaco di Trapani faccia una discriminante antimafia; ora aggiungiamo che se veramente si vuole lanciare un messaggio reale ed efficace, proponiamo a tutti i Partiti che al Sindaco che appoggeranno o proporranno, preveda un Assessorato antimafia. Parliamo di un Assessorato specifico i cui poteri sono, da parte nostra, ben chiari e definiti e che, badate bene, non si sostituisca al potere giudiziario né a quello di
Polizia, ma sia propositivo e di controllo sull’operato della Giunta di cui farebbe parte. Si noti bene parliamo di un Assessorato e non delle solite Commissioni d’inchiesta pluripartitiche che da oltre un secolo (dalla Commissione Sonnino ad oggi) si sono susseguite e le cui conclusioni sono state disarmanti, né di un semplice Assessorato alla legalità (questa dovrebbe essere una norma seguita da qualsiasi Giunta). L’Assessorato che noi proponiamo e che speriamo le forze politiche facciano propria, deve avere il controllo sugli appalti comunali dettandone le regole e le esclusioni; effettuare proposte per l’utilizzo dei beni espropriati alla mafia dandone un utilizzo a scopo sociale; istituire un rapporto organico con le Scuole per organizzarvi dibattiti sulla mafia e sul racket; favorire tutte le Associazioni che sul territorio diffondono una cultura antimafia. In buona sostanza dovrebbe essere un riferimento culturale e tangibile della lotta alla mafia. Queste sono delle indicazioni di massima che possono essere ampliate e meglio definite con il contributo delle forze politiche, sindacali ed associative territoriali di cui attendiamo conferme e suggerimenti.
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DIRITTI - Svolta sulla strada della Buona Amministrazione
L’opinione di: avv. Carlo Sammartano Difensore Civico Erice Presidente Reg.le ANDCI
Difensore della Città Nel giro di pochi giorni tre atti - in parte probabilmente connessi - hanno stravolto le prospettive della Difesa Civica nel nostro territorio, quella figura tanto potenzialmente importante per il cittadino quanto certamente osteggiata dai nostri pubblici amministratori.
“il Difensore Civico è, in ogni paese democratico, un organo fondamentale”
Intanto tutti i Comuni hanno ricevuto l’ennesimo richiamo ed atto di diffida - nota prot. 328 del 31 gennaio 2005 - a firma dell’assessore regionale agli enti locale, Raffaele Stancanelli, col quale “si invita a procedere, entro trenta giorni alla predetta elezione”, prospettando, in assenza, che “questo Assessorato procederà in via sostitutiva a norma dell’art. 24 della L.R. 44/91”.
Alla Provincia si attende la nomina del Difensore Civico. Sono quattro professionisti coloro che hanno presentato la propria disponibilità: al marsalese avv. Giovanni Salvo (favorito), si aggiungono due avvocati alcamesi ed il nostro collaboratore dott. Mimmo Scarcella.
L’assessore, poi, in particolare, ribadisce che il Difensore Civico è una figura che “è divenuta, in ogni paese democratico, un organo fondamentale a tutela dei diritti dei cittadini contro la cattiva amministrazione ... tanto che i paesi della comunità europea hanno sentito il bisogno di istituire un organismo, il Mediatore europeo (art. 195 del trattato CE)”. Il Difensore Civico, conclude Stancanelli, avvicina “le distanze fra amministratori ed
Centrale Ortofrutticola
amministrati e per superare le incomprensioni fra essi”. Ad inizio di marzo, per la precisione il 3 marzo, invece, è giunta un’interessante sentenza del TAR di Catania (Giuseppe Aricò contro Comune di Gualtieri Sicaminò-ME) che, estensore la dott.ssa Maria Stella Boscarino, afferma che nella nomina del Difensore Civico va circoscritta “la discrezionalità della scelta dell’Amministrazione, la quale, va ribadito, deve prendere in esame i curricula, ed evidenziare le ragioni della scelta in coerenza con i requisiti”. In sostanza - dicono i Giudici - il Consiglio non deve considerare la nomina del Difensore Civico come un posto di sottogoverno da assegnare al “trombato” di turno, cioè la nomina “non si sostanzia in un atto politico svincolato da ogni obbligo di motivazione” ovvero “può farsi questione circa la natura fiduciaria della nomina”. ma, invece, “la procedura comparativa sfocia nella scelta del soggetto che assicuri una particolare competenza”. Di certo, comunque, l’atto più importante, e veramente epocale, è l’ultimo. Certamente. Una svolta
anche inattesa. Lo scorso 30 marzo l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il nuovo Statuto - una vera e propria costituzione - della Regione. In tale documento, con un emandamento, è stata stabilita la definitiva obbligatorietà del Difensore Civico, recita infatti la nuova norma “E’ istituito nella Regione, nelle Province regionali, nelle città metropolitane e nei comuni il difensore civico”. Inoltre, è indicata la strada per l’uniformità di trattamento del Difensore Civico sul territorio regionale (“La legge regionale ne definisce la composizione, le funzioni, le incompatibilità, i requisiti”) e, ancor più importante, “le modalità di elezione che dovrà, comunque, avvenire con maggioranza qualificata”. In tale maniera dovrebbe essere escluso alcun patto di maggioranza, ma, verosimilmente, si può sperare nella nomina di un soggetto veramente competente e super partes. Auspichiamo, quindi, che la Provincia di Trapani, dove la nomina è all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio, il Comune di Trapani, quelli di Paceco e Valderice, e gli altri, decidano di offrire questo servizio ai cittadini.
S.C.O.T.
Soc. Coop. Agricola fra Produttori e Coltivatori Ortofrutticoli “IGNAZIO ADAMO”
Trapani - Via Virgilio, 86 - Tel. 0923-27694
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MOBILITA’ - Iniziativa di Legambiente sul problema Traffico
Tornano i Baby-Vigili La situazione traffico in città diventa sempre più pesante e non è solo Legambiente a sottolinearlo: «Trapani, traffico paralizzato per tre ore – Impossibile entrare ed uscire dal Centro Storico», così titolava infatti il Giornale di Sicilia di lunedì 14 marzo. L'Ufficio Statistica di Trapani pubblicando, nelle pagine web del Comune, i dati definitivi degli incidenti stradali del 2004 permette di avere una lettura di questi dati immediata e per certi versi allarmante: in assenza di interventi, da parte dell'Amministrazione comunale, sia strutturali che organizzativi, tornano ad aumentare sia il numero di sinistri (+14%, da 750 a 858) e sia il numero di feriti (+9%, da 964 a 1.049) negli incidenti stradali occorsi nel territorio comunale di Trapani. Motivazione
N. Multe
Sosta doppia fila
30
Sosta scivolo H
22
Sosta strisce ped.
41
Sosta fermate bus
39
Sosta all’incrocio
91
Sosta marciapiede
104
Questi dati, però, restano inascoltati da parte di chi, invece, dovrebbe fare in modo di frenare questa brusca impennata di numeri. L'assessore al traffico Salvatore Cammareri si nasconde dietro i problemi dell'organizzazione della Coppa America e quelli di bilancio. Il
Sindaco Fazio continua a disattendere la delibera approvata dal Consiglio comunale di Trapani lo scorso aprile 2004, che tramite il Piano Urbano del Traffico indicava una serie di misure minime che, di certo, assicurano una maggiore sicurezza stradale e continua ad ignorare le proposte dell'Ufficio Tecnico comunale per la realizzazione di alcuni interventi volti a mettere in sicurezza le strade ritenute, dai tecnici, più a rischio, ovvero la Via Virgilio (con uno spartitraffico centrale), la Piazza Martini d'Ungheria (con una rotonda), la Litoranea Nord (con un semaforo all'altezza di via Nino Bixio), benché la Giunta da lui stesso guidata le abbia approvate (delibera n. 138 del 3.5.04) col nome «Progetto strade sicure». In assenza di parcheggi, di servizi di trasporto pubblico veramente alternativi all'auto privata, di un’adeguata vigilanza da parte della Polizia Municipale, le strade di Trapani sono un «Far West», dove ogni violazione del Codice della Strada è permessa. Proprio questo «Far West» è stato l’oggetto della manifestazione, “Vigili per un giorno”, organizzata da
Legambiente Trapani il 19 marzo scorso, in via Fardella, assieme ai babyvigili della scuola Giovanni Verga di Trapani (I Circolo) ed ai loro insegnanti. Oltre ad essere una lezione di educazione civica sul campo, la manifestazione è stata uno smacco per questa amministrazione comunale incapace di essere efficace nella lotta al parcheggio selvaggio. Considerando i numeri che Legambiente ha portato al termine della manifestazione (327 le multe comminate dai baby vigili) è d’obbligo denunciare l'inerzia (o la tolleranza fuori luogo) che regna sul fronte del controllo stradale e chiedere al Sindaco ed al Consiglio comunale di attivare tutte le misure necessarie per arginare i problemi della sicurezza stradale e del traffico caotico. Le 327 multe prese dai bambini delle scuole ele mentari sono si il frutto di un’incapacità da parte del cittadino di rapportarsi col codice della strada, ma sono anche e soprattutto il frutto di una difficoltà, oggettivamente sotto gli occhi di tutti, da parte di chi dovrebbe prodigarsi per farlo rispettare e non lo fa.
O T T I C A
Catello Via Virgilio, 5 - Trapani - Tel. 0923-24588
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VIA GARIBALDI - Sulla sosta: dalla protesta alla proposta
Indagine di: Natale SALVO
Dall’alto verso il basso: Patrizia Asta, Angelo Mangiapane e Leonardo Russo
Idee in saldo Il centro storico, e la via Garibaldi, in specie, vivono, oggi, un evidente problema legato alla mobilità di auto, merci e cittadiniclienti. A volte è facile pensare ad una soluzione e credere che la tua idea sia la migliore. L’intelligenza, e diremmo la democrazia, sta, invece, nell’ascoltare la voce di chi conosce il problema e trovare una sintesi delle idee prospettate che si incanali nel progetto politico che ogni Amministrazione dovrebbe avere già di suo. Ecco perché abbiamo voluto ascoltare i pareri di alcuni operatori della via Garibaldi. Al primo tentativo un commerciante ci allontana: “Non rispondo alle vostre domande perché temo ritorsioni da parte dell’Amministraione se dovessi dire cose contro di loro”. Poi ci va meglio. Patrizia Asta va subito al sodo “Io l’auto la metto sempre in divieto di sosta! La verità è che mancano i posteggi. Nel parcheggio di via XXX Gennaio, tanto pubblicizzato dall’Amministrazione, ci vanno, in realtà, pochissime auto” (tredici per la precisione). Per gli utenti dell’Ufficio postale hanno creato un’altro posteggio a tempo, nella piazzetta retrostante, ma a noi commercianti l’Amministraione non ci ha pensato! Dell’utilissimo traforo tra Lungomare e via Garibaldi non si parla più! Poi occorre fare qualcosa per migliorare il servizio delle navette SAU. Occorrerebbe aumentarne numero e frequenza. Quelle che passano
attualmente sono sempre piene di di anziani che si recano al mercato ...”. Conferma Angelo Mangiapane “Le navette SAU non sono efficienti al 100%. A volte capita che non passano da via Garibaldi, come dovrebbero, penso per motivi di guasti tecnici ... Invece io credo che il servizio vada potenziato ad esempio istituendo una navetta che colleghi Piazzale Ilio con Piazza Vittorio Veneto che con corse frequentissime, dalle 7,30 sino alle 9,00, consenta ad impiegati dei principali uffici pubblici (Comune. Provincia, Sovrintendenza, Inps) ma anche agli stessi commercianti di parcheggiare più lontano e lasciare i posti intorno alla villa Margherita e in altre vie e piazzette del centro storico disponibili per gli utenti degli uffici e i clienti dei negozi”. Forse l’idea non è stramba, quanti impiegati lavorano in centro e quanti posteggi bloccano per ore? E’ davvero difficile creare tale linea a servizio degli impiegati (per le sole fasce orarie di entrata-uscita dagli uffici?). Come incentivare tale scelta? La risposta la fornisce d'acchito Francesco Iovino “Chiaramente, per essere incentivato il parcheggio a Piazzale Ilio dovrebbe essere gratuito, mentre per mantenere la rotazione della sosta in centro occorrerebbe istituire parcheggi a tempo, a 60 o anche 120 minuti, anche sulla Litoranea nel tratto tra il Municipio e Piazza Vittorio”. Leonardo Russo, è più energico, ma il suo discorso
è costruttivo “La verità è che la via G.B. Fardella era e resterà l’unico polmone commerciale della Città. Qui in via Garibaldi dopo l’euforia iniziale si è tornati ai livelli di vendita ante l’istallazione del basolato. I commercianti della via Fardella sono privilegiati rispetto a noi, i loro clienti possono sostare, indisturbati, davanti al negozio in seconda o terza fila! Lasciamo perdere le promesse non mantenute da parte del sindaco di opere maestose come il collegamento tra il Lungomare Dante Alighieri e la via Garibaldi, ma almeno veniamo incontro al problema dell’assenza dei parcheggi. L’Amministrazione Fazio ci ha dato la mazzata definitiva togliendo la possibilità di parcheggiare davanti l'Ufficio Postale: erano venti posti auto che però, con la rotazione permessa dalla sosta a tempo, in una giornata, diventavano oltre duecento! Se il sindaco Fazio voleva evitare gli intasamenti che si verificavano verso le otto a causa dei genitori che accompagnavano i figli a scuola, o degli impiegati che timbravano il cartellino al Comune, poteva limitare semplicemente l’accesso a Piazza Vittorio Veneto a dopo le 9,30. E’ facile per i nostri politici invitare i cittadini ad usare il mezzo pubblico quando loro, invece, fruiscono di un posteggio riservato proprio dietro Palazzo D’Ali! Perché non provano loro a cercare posteggio per una volta?”. Non manca la voce alternativa. Per Alessandra Corsini “La soluzione è quella di andare tutti in bici”.
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PACECO - “Clientelismo” la parola d’ordine della Giunta?
Assistenti a tempo In base all’art. 5 della legge regionale n. 22 del 1986 i Comuni “sono tenuti ad istituire nell’ambito della propria struttura organizzativa apposito ufficio per il servizio sociale ... dotato di adeguati operatori”. Per valutare quanti debbano essere tali operatori e quale rapporto debba avere l’Amministrazione con gli operatori basta ricorrere all’ultimo comma dello stesso articolo, il quarto, che recita “I Comuni ... devono disporre, nei propri ruoli, di almeno un assistente sociale ogni 5.000 abitanti”.
Paola Ferrara Assistente sociale di Paceco
Se qui l’italiano non è una lingua sconosciuta, Paceco deve avere due operatori specializzati, degli assistenti sociali, in ruolo, ovvero organico, cioè assunti con regolare concorso per poter fornire servizi di “accertamento dei bisogni socio-assistenziali”. Ed infatti la dotazione organica approvata il 23 ottobre 2003 prevede la figura dell’assistente sociale. In atto, tuttavia, si trova a fruire della prestazione di due assistenti sociali, le signore Piazza e Genna,
precarie, che ricevono, cioè, incarichi professionali con rinnovi semestrali, benché ripetuti negli anni.
necessari progetti a lunga scadenza, ovvero a 3-4 anni. Il servizio prestato, pertanto, si traduce in un fornire mera assistenza economica a chi si La recente delipresenta in ufficio. bera della Un monitoraggio Giunta del capi- “ diventa indila- effettivo del territano Plaja - la n. zionabile l’avvio torio, porta a 209 del 30 dei concorsi porta, di fatto non dicembre 2004 avviene. Restano, a copertura che rinnova per pertanto, senza ulteriori sei dell’organico” alcun riscontro i mesi, sino al 10 problemi nascosti, luglio 2005, gli come quello del incarichi alla Piazza ed alla consumo della droga. A questo Genna porta la seguente punto diventa indilazionabile giustificazione “...la man - l’avvio dei concorsi a copertucanza della figura di assisten- ra dell’organico previsto, ivi te sociale porterebbe un grave privilegiando la figura del pregiudizio alla fasce più manager dei servizi sociali, deboli che, in tal caso, non ovvero di colui che predispone potrebbero essere assistite ...” e coordina i progetti, figura ed ancora “ritenuto indi- oggi che viene professionalizspensabile prorogare l’incarico zata con la laurea di secondo alle assistenti sociali Piazza livello”. Leonarda e Genna Giovanna, In materia, poi, di “conoallo scopo di garantire stabili- scenza dei problemi” le assità e continuità al servizio, stenti sono tenute, per attesa l’ottima conoscenza che disciplinare d’incarico, a le stesse hanno maturato del “formulare relazioni di serviterritorio e dei suoi problemi”. zio e rapporti informativi ... ad aggiornare lo schedario Orbene, caro Plaja, così non degli assistiti, il registro dei ci siamo. La tua motivazio- contributi ed il registro dei ne all’atto non sta in piedi colloqui”. Insomma la cono“E’ un errore. - afferma, scenza è tramandabile. infatti, una giovane assi- Una Giunta di “sinistra” stente sociale di Paceco, potrebbe effettuare una turPaola Ferrara - Si tratta di nazione fra tutti le profesuna continuità fittizia. Le col- sioniste che hanno prestato leghe avendo incarichi precari istanza per svolgere tale non sono messe in grado, servizio. L’accettare la proanche dal punto di vista moti- posta non svierebbe il penvazionale, di predisporre i siero da scelte clientelari?
FILLEA-CGIL CONTRO IL LAVORO NERO E GLI INFORTUNI IN EDILIZIA
Via Garibaldi, 77 - Trapani - Tel. 0923-29.777
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VALDERICE - L’Amministrazione presenta la Relazione
Tutto Rose e Fiori Una relazione semestrale improntata sull’ottimismo, Dalla Relazione semestrale del quella recentemente presentata dall’AmministraComune di Valderice zione guidata dalla dottoressa Lucia Blunda. Pur affermando, nella relazione, “quanto sia difficile e complesso portare avanti le linee programmatiche di una amministrazione pubblica quando lo Stato e la Regione, con le loro leggi finanziarie, riducono sempre più gli interventi economici dovuti ai comuni, grandi e piccoli” il “ Tra i successi Sindaco ritiene di essere riuscita “a la nascita e percorredell’Unione dei tracciare re quella via programmatica finalizComuni” zata alla crescita economica, sociale, politica ed umana”. Blunda, con soddisfazione, fa rilevare, in proposito, come “siamo riusciti a farlo senza sfondare il Patto di Stabilità”, aggiungendo, con evidente sarcasmo nei confronti dell’opposizione, “deludendo alcuni sprovveduti che gridavano ai quattro venti il dissesto finanziario del Comune di Valderice“. Tra i successi dell’ultimo periodo di amministrazione, il sindaco, pone senz’altro la nascita dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini. Nella fase di avvio tale
nuovo Ente “gestirà in forma congiunta lo Sportello Unico delle Attività Produttive ed il servizio di Protezione Civile”. Ma l’obiettivo, a medio termine, è quello di “mettere a regime unitario il servizio di Anagrafe e quello di Polizia Municipale”. Tali evidenze non certamente trascurabili, attese le carenze di tutti i Comuni in tale ultimo settore. Nel settore delle opere pubbliche, l’Amministrazione sottolinea come sia “stato emanato il decreto di finanziamento per la Copertura mobile del Teatro San Barnaba”. Nel settore dei servizi il Comune ha deciso di esternalizzare “la gestione dello sportello turistico che è stata affidata all’Associazione Turistica Pro-Loco”. La relazione non indica una soluzione al problema degli abusivi insanabili (”gli immobili ricadenti nella fascia dei 150 m. dalla battigia”), e pertanto, è prevalsa “la opportunità di escluderle, momentaneamente, dalla demolizione, ravvisando l’esistenza di prevalenti interessi pubblici al loro mantenimento, tenuto conto che le opere non contrastano con rilevanti interessi urbanistici o ambientali”. Su tale indirizzo ci sarebbe molto da eccepire dal punto di vista legale e dell’equità ma, pare che la
Sinistra, su tale aspetto, non riesce a differenziarsi dalla Destra: “vivi e lascia vivere” ... magari in attesa, se non nella speranza, di un condono targato Berlusconi o Cuffaro (!). Sembra, indubbiamente, importante, invece, che il progetto esecutivo per il “recupero ed il miglioramento vegetazionale nonché opere di difesa e prevenzione incendi del patrimonio arboreo del Monte di Misericordia e della Pineta di San Barnaba” Misura 1.09 del P.O.R. Sicilia 2000/2006 - sia giunto alla fase di l’espletamento della gara d’appalto (euro 903.549) ed alla relativa aggiudicazione. Tale iniziativa potrebbe concorrere a contrastare il pericoloso fenomeno dello smottamento di vaste aree del territorio cittadino e che necessitano di indubbie opere di consolidamento. Dal punto di vista della partecipazione si è giunti alla costituzione della “Consulta delle Associazioni e del Volontariato, strumento consultivo e di programmazione delle iniziative ricreative e culturali”. L’augurio è che funzioni. La relazione del Sindaco ha omesso di toccare il tema del ridisegno dei confini coi Comuni viciniori.
ORU
Moscato passito D.O.C. di Pantelleria ENOPOLIO DI PANTELLERIA 0 9 2 3 - 2 1 7 1 7 - pantelleriadoc@libero.it - www.pantelleriadoc.it
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POLITICA - I partiti discutono di programmi
L’opinione di: Natale SALVO
Dov’è la Sinistra? Le elezioni comunali, a Trapani, si avvicinano, amche se manca ancora oltre un anno, ed i partiti scaldano i “motori” alla ricerca del consenso, i “leader” si incontrano, si scambiano i propri programmi. Ci saranno, è ovvio, programmi di “Ci sono pro- “destra”, come di messe credibili o programmi “sinistra”, pro meno a seconda prio come diceva una canzone la storia di chi le qualche anno pronuncia.” fa. Ci sono programmi realizzabili o meno. Ci sono promesse “credibili” o meno a seconda la storia di chi le pronuncia. Se i fondi, “anzichè foraggiare consulenti e burocratici amici, dovranno essere investiti nell’assistenza anziani, nel potenziamento degli asili nido e degli spazi per i giovani”, è, di certo, di sinistra (ma lo si attuerà?).
Piero Savonaè credibile per realizzare un programma come quello proposto in questo articolo?
“Rilasciare concessioni edilizie fuori centro-storico solo dopo l’integrale recupero dello stesso” può essere condivisibile, ma, soprattutto, è realizzabile in caso di eventuale “fusione” tra Trapani ed Erice? Considerazioni “La mostruosa depauperazione delle aree agricole a vantaggio della cementificazione incontrollata ha ridotto gli indici di sosteni-
bilità della vita a Trapani, e si accompagnata alla speculazione, alle tangenti, agli affari politico-mafiosi” sono pesanti come macigni. Ma sono credibili se stai seduto a tavola con chi ha votato a favore dei piani di lottizzazione, in assenza del PRG? “Ogni movimento o partito deve selezionare i potenziali consiglieri” evitando “liste piene di “voltagabbana, estortori, prezzolati, pronti a tradire gli interessi generali della Città in cambio di regalie, favori ...” dovrebbe essere una regola sia di Destra e sia di Sinistra, ma chi l’afferma dovrebbe essere così coerente di non stare in una coalizione dove gli altri Partiti, nei fatti, non hanno realizzato questo principio e messo in lista gente che è stata coivolta e connivente nello scandalo Laudicina del 2001, ad esempio (vedi buste con segnalazioni di “amici” e “parenti” da inserire nell’oramai famosa cooperativa!).
essere, invece, sicuramente, di sinistra. Inserire nei Centri sociali “laboratori (teatro, musica, disegno) ... spazi ludoteca, punti internet, centri di ascolto del disagio giovanile, è essenziale”, è di sinistra. “Ascoltare dalle voci dei protagonisti cosa c’è che non va e d informare cosa stiamo facendo per” ... è semplicemente ... la democrazia, ma chi mantiene questa promessa e, soprattutto, chi sa ascoltare, e chi agisce di conseguenza?
“La discarica dei rifiuti è assolutamente necessaria, non ci sono alternative” è una dichiarazione erronea e assolutamente non legata al pensiero ecologista insito, in teoria, nella sinistra moderna. “Solarizzare i tetti degli uffici (e perchè no delle scuole) comunali” è un proposito assolutamente ecologista, se accompagnato ad azioni di risparmio energetico. “Intervenire con un massiccio investimento nel traLa considerazione che “La sporto pubblico”, è, ancora squadra di calcio cittadina è una volta un pensiero ecouna risorsa che va valorizzata logista, ma che, alle volte, si non con elemonise” di certo è scontra colle logiche del solo populista. Indirizzare, clientelismo e della ricerca invece, le risorse alla rea- del consenso immediato. lizzzione di “campi sportivi di quartiere” o per realizzare Voi che scrivete i program“corsi di calcio per i ragazzi mi, come mi garantite che dei quartieri” (e perchè no, non mi prenderete, ancora di basket?) gratuiti può una volta, in giro?
O T T I C A
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ENERGIE PULITE - Eolico: una scelta positiva se convinta
L’opinione di: Maria Luana SERGI (*)
Occhio alla Borsa E’ in corso, nell’ambiente politico trapanese, un dibattito sull’opportunità di dare o meno l’autorizzazione all’impianto di Centrali eoliche sul nostro territorio. Abbiamo chiesto il parere della dott.sa Sergi. “L’attivazione del protoccollo di Kyoto impone di adempiere agli impegni di riduzione delle emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra. Il CIPE, con deliberazione 137 del 19 novembre 1998, ha fornito le linee guida per le politiche e le misure nazionali da adottare per realizzare concretamente gli obbiettivi. Esse sono state indicati nella riduzione dei gas serra di 100 Mton di CO2 entro il 2012 e nel raggiungere un 20% di produzione energetica da fonti rinnovabili”.
Esempio di impianto eolico abbandonato sull’Isola di Mozia.
RISORSE IN RETE: per approfondire il tema http://www.aspoitalia.net/documenti/coiante/certificativerdi.html
(*) Maria Luana Sergi nasce a Milano ma vive da parecchi anni a Trapani. E’ laureata in Scienze biologiche con orientamento ecologico presso l’Università di Pavia. In seguito si è occupata di tematiche ambientali concernenti vari settori produttivi dall'agricoltura ecosostenibile all'acquicoltura e apicoltura, sia in Lombardia che in Sicilia e nella Repubblica di Malta.
Quali sono queste fonti rinnovabili d’energia? “Tra le fonti rinnovabili ricordiamo la idroelettricità, il vento, l'energia solare termica e fotovoltaica, le biomasse, compresi i rifiuti solidi urbani, i biogas e i biocombustibili. Nel nostro belpaese però ci si limita allo sfruttamento eolico, in quanto fonte di produzione rivelatasi più economica rispetto ad altre”. Quali problemi si sono evidenziati in questo settore? Nel corso di questi anni abbiamo assistito quindi all'uso indiscriminato dell'eolico, a causa di una mancanza di disciplina e di conoscenza delle regole di settore soprattutto a livelli regionali e locali. Infatti in riferimento alla legge 2 gennaio 1991, dovrebbe essere competenza della
Regione predisporre un Piano Energetico Regionale il quale però in Sicilia risulta bloccato da circa 10 anni!”.
invertebrati che ricoprono un ruolo fondamentale nel mantenimento degli equilibri naturali.
Ci sono prospettive di svi- Infine non è da sottovalutare luppo del mercato dell’e- l’impatto paesaggistico, in nergia rinnovabile? quanto le dimensioni degli “Con il decreto aerogeneratori legislativo n. incidono sul valo79/99, Legge “Il mercato dei re paesaggistico e Bersani, tra l’al- Certificati Verdi storico, interfe tro, è fatto obbligo vale, in Italia, rendo spesso con agli operatori del le attività rurali e settore di immet- 500 milioni di turistiche tipiche tere, sulla rete delle zone di inseEuro” nazionale, almeno diamento dell’imil 2% di energia pianto (coltivazio”pulita”, proveniente da fonti ni, allevamenti, agriturismi e rinnovabili”. turismo naturalistico)”. “I produttori che non possano, o non vogliano, produrre in Come scegliere i siti dove proprio elettricità con impian- istallare gli impianti? ti alimentati da fonti rinnova- “L’idoneità del sito per la probili, o che non riescano a rag- duzione di energia dipende giungere la quota del 2%, dalla presenza e dalla intensipotranno acquistare, non solo tà del vento. Ovviamente l’aenergia al prezzo del chilowat- rea individuata non deve trotora, ma anche certificati verdi varsi entro, o in prossimità, di dai produttori di elettricità aree tutelate per legge (Riserve proveniente, cioè, da fonti rin- naturali, ZPS, SIC ecc)”. novabile, con un sovra prezzo di che può arrivare sino ad 8,4 Quali sono i timori degli cent d’Euro al Kw.” ambientalisti in proposito? Esistono limiti alla tecno- “Ai produttori di energie rinlogia dell’eolico? novabili è assegnato, per ogni “Gli svantaggi, se così si pos- pacchetto di 100 MWh. prosono definire, derivano da dotti, un titolo, il Certificato errori di manutenzione, o da Verde, che testimonia l’origine una progettazione superficiale dell’energia da un impianto che non tenga conto dell’ ecologico. Tale titolo è quotato impatto ambientale provocato in Borsa“. dall’imponenza delle torri e Ma tale abbinamento è condal movimento delle eliche che sentito solo per i primi otto comportano fenomeni di colli- anni di produzione dell’imsione con molte specie di pianto. Dopo l’Azienda ha uccelli. Inoltre le vibrazioni ed meno interesse a mantenere il rumore prodotti dagli aero- l’impianto attivo. Si rischia generatori costituiscono un che la produzione, e le relative fattore di disturbo per molte torri, come a Mozia, vengano specie di mammiferi ( pipi- abbandonate in un cimitero di strelli…..etc.), uccelli ed inutili e brutte lamiere”.
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CULTURA - Rilanciare le botteghe artigianali e degli artisti
Intervista al maestro: Giuseppe SOTTILE
L’artista Giuseppe Sottile, ha, recente mente, esposto a Trapani, presso la sala “Li Muli” di Palazzo Riccio di Morana.
Chiamamole emozioni Quando si incontra qualcuno come Sottile, è naturale chiedersi come mai la nostra città non rappresenti terreno fertile per l’arte e che si debba andare via per non rimanere stritolato dall’indolenza strisciante della città. “Probabilmente manca uno sprone alla base, l’artigianato trapanese, quello legato agli intagliatori ed ai decoratori ad esempio non esiste quasi più. Io sono stato fortunato – ci dice Sottile – sono riuscito a iniziare andando a bottega ma adesso dove possono andare i giovani che, ad esempio, uscendo dalle Belle Arti vogliano sul serio fare qualcosa? Una volta il centro storico era pieno di piccole botteghe di artigiani, esperti delle più svariate arti, e le zone come la loggia erano luoghi di incontro dove crescere sia culturalmente che socialmente. Inoltre, anche ammesso che un giovane volesse fare il pittore, o il musicista, verrebbe scoraggiato. Basta invece andare al Nord o all’estero e le cose cambiano: fare il pittore, il musicista, lo scultore non suscita stupore ma viene considerata solamente una scelta che porta a uno stile di vita differente, ma nessuno te lo sconsiglia”. L’educazione all’arte viene da lontano anche dalla società in cui si vive, società che oggi presenta modelli diversissimi da quelli di una volta, in più esiste un problema legato alla formazione: “Chi esce dall’Accademia risente di questa atmosfera: studi sempre più legati alle tecniche e alle teorie pittoriche ma poco pro-
pensi a “far sporcare le mani” con colori e polveri di gesso”. Sottile è uno di quelli che “è dovuto andare via”. Nato a Castellammare del Golfo nel 1937 sin da bambino ha provato una naturale propensione verso le forme, lui però pittore, intagliatore, scultore, lo diventa davvero per caso: in casa sua non ci sono eredità artistiche da tramandare, scultori di cui perpetuare la manualità: suo padre fa l’autista, lo chauffeur come era ad uso dire a quei tempi. Sottile, non pensa di essere o di fare l'artista, e quel piccolo busto modellato per suo personalissimo piacere ha il solo scopo di soddisfare la sua voglia creativa. Quell’oggetto però, arrivato per caso nelle mani di Li Muli, oggi rappresenta senza ombra di dubbio l'inizio delle tante strade che davanti a lui si sono via via dipanate e che ha avuto il coraggio di percorrere senza timori o ripensamenti. Andando a Bottega da Li Muli, affina le doti nel disegno e nella scultura e col Maestro trapanese collabora alla realizzazione della vasca del Tritone e al restauro di qualche gruppo sacro dei Misteri. Non solo la pittura e la scultura sono oggi nel suo bagaglio di artista, ma anche l'intaglio. Il suo destino e la sua crescita però non sono legati a Trapani, ma a Milano dove da Pietro Grossi, maestro e pittore d'arte, apprende l'arte della decorazione dei
mobili in stile. Una parentesi americana (tra il 1967 e 1973) e i corsi di pittura presso la Hight School di Hempestead a Long Island lo arricchiscono con nuove esperienze, ma l'Italia gli manca e dunque decide di tornare a Milano. Guardando i suoi oli, ma ancor di più i suoi acquerelli, non solo i suoi mezzi tecnici evidenti ne vengono esaltati ma anche l'emozio ne stessa dell'uomo che li ha dipinti finisce con l'essere trasferita sulla tela che, di rimando, ne restituisce un vibrante resoconto. "E' necessario che chi dipinge trasferisca le sue emozioni sulla tela, perché altrimenti è solo esercizio di stile, che con l'arte ha niente o poco a che fare". L'influsso impressio nista è impossibile da non riconoscere nelle sue opere, che rappresentano un'istantanea di come l'anima vede il mondo intorno a sé, e l'acquerello, tecnica da lui prediletta, esprime meglio di altre il suo modo di vedere la composizione pittorica, fatte di getto, di macchie stese sulla tela che prendono forma e che sono solo il risultato di ciò che lui vede nel suo intimo ancora prima di iniziare l'opera. C’è un legame affettivo che porta Sottile ad esporre i suoi quadri nella galleria intitolata al suo maestro e c’è una voglia di trasmettere le sue emozioni che va oltre la voglia di rivalsa nei confronti di una Città apatica come Trapani.
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STORIA - Aprile 1943: gli americani bombardano Trapani
Ricostruzione di: Vito FIORINO
Città martire Il deserto era tutt’intorno. I bombardamenti del 6 e dell’11 aprile, avevano reso Trapani una vera e propria città fantasma riducendola a un ad un cumulo di rovine e seppellendo sotto le macerie migliaia di cittadini innocenti. Lo sfollamento poi fece il resto lasciando silenzio e distruzione: non c’erano più uffici pubblici, negozi di genere alimentari o di abbigliamento, nulla. Persino Palazzo Cavarretta, sede del comune, era stato parzialmente distrutto, così come distrutta era stata la sede della Banca d’Italia allora in piazzetta della Cuba e il teatro Garibaldi… Anche le scuole e le chiese sono state rase al suolo: lo Ximenes fu trasferito nei locali dell’attuale caserma Giannettino, e numerose chiese a causa di quei bombardamenti oggi non esistono più, tra queste la chiesa di Santa Maria della Luce, San Michele (allora sede dei Misteri) e San Giuseppe (a sinistra della Fardelliana).
In alto: un’immagine di Giuseppe Cafiero. Sotto: Uno dei pannelli - predisposto dal maestro Benvenuto Cafiero su bozzetto del padre - che sarà inserito nel monumento ai caduti previsto in Largo Porta Galli, a memoria delle vittime innocenti di tutte le guerre.
Chi è vissuto a quel tempo non può dimenticare il rumore delle mine fatte scoppiare sul molo della città e le colonne di fumo che si alzavano alte, dai cumuli di macerie, verso il cielo. Oggi, quando si parla della seconda guerra mondiale, si fatica ad associare questo pensiero con le ferite che essa ha inferto alla nostra città, relegando l’avvenimento a fatti narrati sui libri, molto lontani dalla nostra realtà. Ma Trapani a quella guerra ha dato
migliaia di morti civili. Morti che ormai pochi ricordano e che le giovani generazioni quasi ignorano. Nessuna lapide, nessun segno posto a memoria di quanto successo durante il 6 e l’11 aprile di quell’anno. Solo una Medaglia d’oro, consegnata dall’allora presidente della repubblica Segni nel 1964 e il titolo di "Città martire". Per ricordare quelle vittime e i luttuosi fatti che le hanno generate, nel 1972 si iniziò a parlare di un progetto, voluto fortemente da Michele Megale, che prevedeva la creazione di un monumento. Esso doveva essere costituito da una colonna di marmo granitello spezzata, a rappresentare le vite stroncate dalla guerra, e tre bassorilievi in bronzo rappresentanti il Martirio, gli Innocenti e l’Anima dei Morti e doveva essere posto nel luogo ove oggi è stato creato un parcheggio, sul corso Italia davanti la parrocchia di San Pietro, una sua realizzazione odierna invece, lo vedrebbe sistemato nell’aiuola dietro l’attuale caserma dei Vigili del Fuoco, in via XXX Gennaio. Il progetto, all’epoca fu, affidato al Maestro Cafiero che lo disegnò ma che non ebbe mai la possibilità di realizzarlo a causa delle lungaggini e del disinteresse mostrato dalle successive amministrazioni comunali. I disegni originali, nonostante il tempo tra scorso, non sono andati perduti, sono ancora conservati presso lo studio che
fu del Cafiero e che oggi appartiene al figlio Benvenuto il quale, proseguendo il lavoro del padre ha già realizzato due dei tre gessi previsti per il monumento, passo propedeutico alla realizzazione dei bronzi che verranno applicati su tre delle quattro facciate previste. L’originario preventivo prevedeva una spesa di 8.140.000 di vecchie lire oggi, naturalmente l’importo è cambiato (nel nuovo computo metrico che si sta elaborando si parla di una cifra vicina ai 40.000 Euro). Il disinteresse politico che si è riscontrato nel passato ha spinto i suoi promotori a staccare l’iniziativa da una dipendenza pubblica, creandò un Comitato e affidandone la presidenza all’attuale prefetto Finazzo, per questa ragione la raccolta fondi, è totalmente affidata all’iniziativa privata. A Trapani si sta pensando a un monumento dedicato alle vittime del mare, si è proceduto a dedicare una piazza ai carabinieri caduti a Nassyria, non v’è traccia invece di ricordo per le migliaia di caduti del ’43. Riuscire a realizzarne uno significherebbe raggiungere due obbiettivi: ricordare coloro che alla guerra hanno dato un tributo di sangue innocente e riconoscere a Giuseppe Cafiero, scultore, pittore, vero artista trapanese quell’importanza che, a trentadue anni dalla sua morte non gli è mai stata riconosciuta.
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La Posta di Domani Liberi
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Benvenuti ad Erice
Non è intenzione dei cittadini ericini “disturbare” il “proprio” Sindaco, così impegnato a svolgere molteplici ed urgenti attività, necessarie allo sviluppo socio-economico e culturale del proprio Comune. A tal riguardo, essi, si adoperano affinché possa essere garantita una migliore qualità di vita nel Centro Storico: si assicurano, acquistando privatamente l’acqua, l’approvvigionamento idrico, garantiscono la pulizia delle vie principali del paese (dal momento che gli operatori ecologici “spazzini” improvvisano fugaci apparizioni per appena quindici giorni l’anno), attrezzano gli esercizi commerciali in modo da offrire anche i servizi igienici ai turisti ed ai visitatori che trovano i bagni pubblici impraticabili, propongono, in collaborazione con la Diocesi, l’unico programma di manifestazioni per l’estate e, al di là delle deliranti affermazioni del Primo Cittadino su gare di appalto aggiudicate e su progetti approvati ed in fase di esecuzione, si apprestano ad affrontare l’ennesima estate all’inse-
gna delle più svariate difficoltà. Quest’anno, infatti, i residenti del Capoluogo dovranno far fronte anche a gravi inconvenienti igienicosanitari. Da oltre un anno, ad esempio, i cittadini di Erice tentano di richiamare l’attenzione dei “propri” Amministratori anche sulle precarie condizioni igienicosanitarie del Capoluogo (numerose istanze sono state avanzate da parte di associazioni, operatori commerciali e cittadini) ed, in particolare, sulla presenza assai diffusa di topi e ratti. Ad oggi, purtroppo, non è dato riscontrare alcun “efficace” intervento di derattizzazione. Di conseguenza, decine di ratti continuano ad “animare”, indisturbati, le vie dell’antico Borgo Medievale, a “visitarne” i residenti presso abitazioni ed esercizi commerciali, arrampicandosi sino ai piani alti e rappresentando, in questo modo, un serio pericolo per la popolazione. Rassegnati alla latitanza dell’Amministrazione e animati di buona volontà gli ericini tenteranno di affrontare anche tale questione richiedendo l’intervento di ditte private ed assicurando, in questo modo, la definitiva risoluzione dell’ennesimo problema non affrontato da chi di competenza. L’ordinaria amministrazione sarà, così, interamente garantita “dai cittadini per i cittadini” che sempre più sentono l’esigenza di aver riconosciuto il proprio diritto all’autodeterminazione! Silvana Catalano (Erice Vetta)
Precari per sempre
Noi Lavoratori A.S.U. (o L.S.U. ovvero ex Articolisti L.R. 85/95), avendo acquistato il Vostro mensile del mese di gennaio c.a., nell’articolo relativo al Sindaco di Paceco Nino Plaja, nel cui si evinceva che dal programma da lui presentato le promesse da lui enunciate non erano e non sono tuttora state mantenute; soprattutto quella che ci sta più a cuore: l’avviamento di un processo di stabilizzazione dei Lavoratori Social-mente Utili; abbiamo constatato che quanto riportato sul Vostro giornale è la pura realtà. (....) Una normativa della Regione Sicilia prevede l’assunzione a tempo determinato, con contratti quinquennali di diritto privato, dei lavoratori A.S.U. ma a Paceco non sembrano propensi a prendere il toro per le corna, lasciando di fatto la situazione così com’è: PRECARIA. Come sinora è stato e come purtroppo riteniamo continuerà ad essere, tant’è che invece di adoperarsi per far diventare realtà una possibilità, seppur remota, il Sindaco ci fa sapere che potrebbe chiedere alla REGIONE di collocare altrove 40 dei circa 70 A.S.U. in forza al Comune. Evidentemente siamo di troppo. Eppure gli uffici retti da tutti noi A.S.U. funzionano esclusivamente grazie al nostro lavoro. Lavoratori L.S.U. (Paceco) --Cari amici di Paceco le lettere si firmano, con nome e cognome ed indirizzo, le denunce anonime o con nomi generici (tipo Lavoratori L.S.U.) non vanno, non vi aiutano. Abbiate il coraggio, la paura di ritorsioni, o di perdere un amico non vi aiuta. Solo il coraggio vi darà un futuro. Scrivete ancora, ma firmate. Tutti.
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