MIDIAL SPA
GIULIA ADAMO
DIRITTI NEGATI
APPALTI
SILENZIO, SI CHIUDE
PROMESSE NON MANTENUTE
FAZIO, IN TRIBUNALE
STOP ALLE CORDATE
Domani Liberi Mensile di politica, cultura ed informazione su Trapani e dintorni - n. 7 Maggio-Giugno 2005 - E.1,00
FUNIVIA A RISCHIO?
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L’editoriale Ok siamo mancati un mese dalle edicole, c’è ne scusiamo con lettori ed abbonati, siam certi che con questo ricco numero, e con i prossimi, sapremo recuperare la fiducia dei lettori e farci perdonare. Ci saranno delle sorprese, a breve, ma non anticipiamo nulla. Tranquillizziamo pure i detrattori: non stiamo chiudendo, i numeri delle vendite, le percentuali di progresso, dal primo numero ad oggi, ci stanno danno ragione, abbiamo solo preferito non uscire per riempire di nero alcune pagine bianche. Cerchiamo, pur con la modestia delle risorse, di coprire tutti i fatti, tutte le notizie, che gli altri trascurano, per un motivo o per l’altro. E il nostro lavoro non è certo agevole. Non desideriamo autoincensarci, ma i lettori della nostra nicchia di mercato hanno letto da qualche altra parte dei rischi che sussistono sulla stabilità dei piloni 2 e 3 della Funivia? Quale altro giornale era presente all’assemblea dei lavoratori della Midial, se non il nostro? Qualcuno vi aveva informato delle vicissitudini del cittadino Baldarotta, causate dalla cattiva amministrazione che gestisce, oggi, la nostra città? Qualcuno aveva dato la parola all’imprenditore edile Antonio Romano ed alle sue proposte concrete per dare regolarità ad appalti pubblici e prestazioni degli operai edili?
La copertina: Un pilone della funivia Trapani-Erice. Dovrebbe essere, secondo programma, inaugurata a giugno, ma già rischia di chiudere.
Tutti gli altri dietro a Bartolo Pellegrino, ed ai suoi ricatti per barattare un seggio al parlamento nazionale in cambio di un “leale” appoggio alla maggioranza che governa Trapani. Tutti dietro alla regata velica di Coppa America, con annessi appalti e subappalti, gestiti dagli amici (Morici), a favore di altri amici (Levante). A proposito, vi hanno detto che la forse regata salta - parola di J.P. Maffe -, e non per colpa del WWF, ma perché l’Aeronautica militare di Birgi non vuole imbarcazioni altamente tecnologiche che transitano sotto il proprio spazio aereo? Vi hanno detto che la maggior parte dei lavori in esecuzione al porto procede con finanziamenti risalenti al 2001 e quindi farina del sacco del centro-sinistra e non del senatore D’Ali? Natale Salvo
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Reg. Tribunale Trapani n. 297 del 13 ottobre 2004
DIRETTORE RESPONSABILE Leonardo FONTE
PROPRIETARIO ed EDITORE Associazione “Una Città per Tutti” Via G. Adragna, 107 - Trapani
IDEA EDITORIALE E GRAFICA Natale SALVO
DIREZIONE E REDAZIONE, Via G. Adragna, 107 - Trapani Tel. 392-948.76.65 - 0923-568.443 Fax 178-227.29.98 e-mail: natskom@tin.it
REDAZIONE Vito FIORINO Natale SALVO Mimmo SCARCELLA
STAMPA Tipografia “Nuova Stampa” Via M. Torre, 213 Trapani Tel. 0923-23.425 La consegna delle copie d’obbligo, ai sensi degli artt. 1 e 9 L. 374/1939, è effettuata presso la Prefettura e la Procura della Repubblica di Trapani. Chiuso in tipografia il 08.06.2005
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ERICE - Il geologo: “I piloni 2 e 3 possono franare”
Funivia a Rischio? “Sono state individuate due zone soggette a rischio molto elevato (R4) ... e precisamente: Area di forma trapezoidale posta ad est dell’ex stazione funivia e della palestra e della via Capua ...”.
Erice fosse un’opera essenziale, e comunque se non sarebbe stato possibile spostare la linea in area più sicura. E se è stato predisposto lo studio idraulico, previsto dalle norme.
Così riporta la “relazione d’istruttoria”, redatta dal geologo Giuseppe Baiata, ed allegata al decreto dell’Assessorato Territorio Ambiente 18 agosto 2003 avente come titolo “Aggiornamento del piano straordi“Giulia Adamo e nario per l’assetto idrogeoSanges, prima di logico del territorio comunale di Erice”. inaugurare
Tutte domande, tuttavia, che l’Amministrazione provinciale non si è posta, poiché il decreto, che inserisce in zona R4 i piloni 2 e 3, è successivo alla data di approvazione, da parte della stessa Giunta Provinciale (delib. 432 dell’8 novembre 2002), del progetto esecutivo per la “Realizzazione della Funivia Trapani-Erice”.
l’opera devono dare delle risposte”
in primo piano: Il pilone n. 3 della Funivia Trapani-Erice, in piena zona R4, non edificabile per rischio esondazione secondo un Decreto Assessoriale del 2003. Ma la sua costruzione è stata deliberata nel 2002. a fianco del titolo: il muretto di un villino a fianco del pilone 3 indica un evidente smottamento del terreno.
L’area R4, di cui stiamo parlando e dove esiste un particolarmente elevato rischio d’esondazione, è quella dove sono stati installati i piloni 2 e 3 della nuova Funivia Trapani-Erice. Per uscire dal linguaggio tecnico, secondo il DPCM 29.09.1998, la zona R4 è quella nella quale “sono possibili la perdita di vite umane, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture”, in tali aree, inoltre, “sono consentiti esclusivamente: gli interventi idraulici volti alla messa in sicurezza delle aree a rischio“ o, anche, “la ristrutturazione delle infrastrutture pubbliche riferite a servizi essenziali e non delocalizzabili”, a condizione che gli interventi vengano“corredati da un adeguato studio di compatibilità idraulica che dovrà ottenere l'approvazione dell'Autorità idraulica competente”. Viene da domandarsi, pertanto, se la funivia Trapani-
Oggi, ad opera quasi conclusa, resta la decisiva domanda. L’opera è sicura? Ci sono rischi per chi viaggerà? La Provincia di Trapani ed il Comune di Erice sono a conoscenza della situazione? Perché non l’hanno resa pubblica? Sono state compiute analisi ed elaborazioni sufficienti ad individuare le tipologie d’interventi da realizzare per la mitigazione o rimozione dello stato di pericolosità? Sono stati programmati e progettati i necessari interventi strutturali? Giulia Adamo ed Ignazio Sanges, prima di inaugurare l’opera in pompa magna, magari alla presenza del premier Berlusconi, devono dare delle risposte. Non vorremmo ritrovarci, tra qualche anno, con uno o due piloni della funivia inclinati e la funivia di nuovo chiusa, con buona pace dei turisti.
La situazione tecnica Certo è che già dalla prima perizia fatta nel Marzo 2001 dalla K&M di Palermo veniva fuori che la zona dove doveva sorgere la funivia era caratterizzata da un primo strato detritico che potremmo, per chiarezza, individuare come formato da pietrisco frammisto ad argilla ed abbastanza poroso, che poggiava su un substrato di limi, (uno strato d’argille compatte, di aspetto simile alla roccia ma che roccia non sono in quanto presentano uno stato di friabilità assai elevato). Il rischio di esondazione si ha, infatti, in presenza di terreni dove la porosità del terreno del primo strato permette all’acqua piovana di infiltrarsi al suo interno e, data la presenza di argille e all’inclinazione del terreno, fa si che si crei un effetto scivolo del primo strato sul substrato anch’esso argilloso, creato un effetto frana che prende il nome, appunto di esondazione. La presenza di due valloni naturali, in pratica due canalette scavate naturalmente dall’acqua nel corso del tempo, fungeva da “via di fuga” per l’acqua piovana che così non si infiltrava e scendeva a valle. La forte antropizzazione della zona, così come in tutte le aree dove l’uomo è presente, ha reso meno efficace l’opera di questi valloni rendendo necessari, come dice il decreto assessoriale, “opere di regimentazione idraulica”.
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LAVORO - Lavoratori ostaggi del padrone, politici assenti
L’opinione di: Natale SALVO
Midial: Silenzio, si chiude La cosa più assurda da sentire nella vicenda Midial è il silenzio. Silenzio dei sindacati, degli organi d’informazione, della politica. Eppure l’industria di materiale sanitario che dà oggi occupazione, a Trapani, a 226 donne e uomini, vuole varare un piano che prevede un forte ridimensionamento dell’attività dell’ impianto di Trapani e la sua riallocazione in Tunisia, dove è già stato aperto uno stabilimento (Midial Mediterranee Srl) che, per ora, occupa sessanta lavoratori nordafricani. L’idea di Filippo Mucaria, A m m i n i s t r a t o r e dell’Azienda, è finalizzata al taglio dei costi del personale, dato che nel paese dirimpettaio i livelli salariali sono notevolmente più bassi che qui da noi. Ma la corsa all’abbattimento di tali spese è una battaglia perdente, nessun azienda americana o europea potrà mai competere, a riguardo, con i costi delle aziende manifatturiere con sede a Taiwan (costo mano d’opera 5 dollari l’ora), in Messico (2,30 dollari l’ora) o in Cina (dove il salario orario è di 50 centesimi). Ed allora che fare? Occorre subito investire in qualità, sviluppo e ricerca. E questo alla Midial pare che non avvenga, se si legge, in pro-
posito, in bilancio un investimento di soli 5.025 euro. I lavoratori sono in mano ad un imprenditore, che non ha saputo programmare, ma che ha basato il suo business solo sui benefici disponibili dalle svariate leggi e leggine che gli hanno consentito di impiantare un’azienda quasi a costo zero, poiché per l’area edificabile, capannoni, personale ha ricevuto sostanziosi contributi dall’ASI, dalla Regione, dallo Stato ecc.
che alimentare un sindacato forte può solo produrre vantaggi sulla lunga durata, che non gradisce usare la carota in luogo del bastone. Un uomo che non riesce seriamente a pensare ad ipotesi di azionarato diffuso tra i dipendenti, di incentivazione (e non costrizione) al part-time.
In altre città, in altre regioni, per situazioni analoghe, le acciaerie di Terni, la stessa Fiat di Termini Imerese, si erano mobilitati sindaci e deputati, intere città erano scese in piazza, perché Un imprenditore-padrone comprendevano che non che inizia a stabilire quan- era in gioco la vita di 226 do tu puoi sposarti, o avere famiglie, ma anche quelle figli, per poi giungere a dell’indotto e che se si perritenere che sia illegittimo, deva ricchezza era tutta la nella sua azienda, amma- città (commercio in testa) a larsi, magari per lo stress perdere. La Midial, insomcui sono soggetti i lavorato- ma, non è di Mucaria ma è ri a causa della precarietà, una risorsa di tutta la città. dei ritmi di lavoro, delle Ma a Trapani c’è il silenzio. procedure organizzative o Non esiste interesse, solidadi sicurezza impefette. rietà. I sindacati non riescoUn imprenditore-padrone no a proporre uno sciopero che stabilisce lui quale generale cittadino. Forse debba essere la paga giusta neanche lo pensano. che i lavoratori devono I politici hanno altro da accettare senza discutere. discutere: le varie nomine Altrimenti ... la porta e lì. di governo e sottogoverno, l’assegnazione di incarichi Un imprenditore, forse ecc. Verrebbe da urlare: e bravo a vendere il proprio chi se ne frega? Fermiamo prodotto, ma incapace di un politico, gli domandiamotivare tutto il persona- mo che ne pensa del caso le, di crearsi una buona Midial, cosa c’è da fare. immagine (vedi serrata di Allarga le braccia sconsoladue anni fa), di ascoltare le to. E noi: “Ma che ci stai a ragioni degli altri, di capire fare su quella poltrona?”. I PREZZI PIU’ BASSI DI QUALSIASI ALTRA OFFERTA PROMOZIONALE *** I FINANZIAMENTI A TASSO ZERO *** Via Pantelleria 43/C - TRAPANI
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MIDIAL - L’ultimo bilancio depositato, il 2003, registra un utile di 131.070 euro
Ma l’Azienda è in salute Relazione dell’Amministratore Unico
La domanda di prodotti per emodialisi ed infusionali proveniente dal mercato internazionale è in continua espansione ... Non sono avvertiti, nel contesto in cui si opera, fenomeni di crisi. La qualità elevata dei prodotti mette al riparo da possibili ingerenze sul mercato di riferimento da parte della concorrenza ... (anzi) Si registra un aumento delle aggiudicazioni di fornitura da effettuare al Sistema Sanitario Nazionale ospedaliero. Le vendite, nel 2003, sono aumentate del 7,28%, crescendo da 13.908.164 a 14.920.834 di euro. Si prevede la possibilità (ulteriore) dell’ampliamento della produzione, legato ad importanti contratti che si stanno chiudendo ... si prevede di incrementare il fatturato del 7% (nel 2004) con il prevedibile raggiungimento dei ricavi netti di 16.000.000 di euro. La Società prevede, nel corso del 2004, di elaborare un Piano Industriale di ristrutturazione e riorganizzazione per gestire in un modo più flessibile e redditizio l’impresa ... Tale processo porterà ... a livelli d’efficienza più elevati ... che, globalmente, si traducono in risultati di maggiore resa e minor costi. ... (Nel 2003) il costo del personale è ammontato a 3.339.168 euro, costo che deve essere rettificato dai finanziamenti richiesti e concessi su tale posta, contributi che si incasseranno in date future non immediatamente prevedibili. ... E’ stata costituita la Midial Mediterranee Srl, con sede in Tunisia, e precisamente nel governatorato di Biserta ... (qui) il costo medio di un operaio (di livello universitario e professionale) è di 250,00 euro mensili (omnicomprensivo) tale importo è equivalente a circa 1/10 del costo di un operaio italiano ... Il costo dell’energia elettrica, del gas e del carburante (distribuiti adeguatamente, specie nelle zone industriali) è pari al 50% rispetto a quello italiano. La nuova realtà imprenditoriale ... occuperà a regime (2008) 200 addetti. ... La Società il 16 aprile 2004 ha aderito alla sanatoria fiscale ai sensi dell’art. 9 della legge 289/02.
Attivo Fabbricati, Impianti, ecc. Ricerca, Sviluppo e Pubblic.
Importo in Euro
Passivo
30.732.130 Capitale Sociale e Riserve 5.025 Mutui Ipotecari
Importo in Euro 17.020.070 12.637.267
Materie prime, prod. lavor.
3.760.883 Altri Debiti verso Banche
7.376.451
Crediti verso Clienti
6.950.002 Debiti verso Fornitori
6.836.121
Titoli, C/C Bancari e Cassa Altri Crediti
971.407 Altri Debiti (T.F.R. ecc.) 3.895.364 Ratei e Risconti 290.685 UTILE D’ESERCIZIO 2003
Ratei TOTALE ATTIVO
Costi
45.634.089 TOTALE PASSIVO Importo in Euro
Ricavi
Materie Prime
9.927.530 Ricavi delle Vendite
Personale (salari,contr.,TFR)
3.339.168 Altri Proventi
Altri Costi della Produz.
2.578.826 Plusvalenze da alienaz., ecc.
Interessi ed Oneri Finanziari
873.882
Imposte fiscali d’esercizio
293.539
TOTALE COSTI UTILE NETTO 2003 A PAREGGIO
17.012.945 TOTALE RICAVI
943.247 80.469 131.070 45.634.089 Importo in Euro 14.920.834 1.811.861 411.320
17.144.015
131.070 17.144.015 A PAREGGIO
17.144.015
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LAVORO - Assemblea degli Operai della Midial
E Mucaria detta le condizioni Il padrone della Midial Filippo Mucaria
Cinquanta lavoratrici e lavoratori hanno partecipato all'Assemblea dei dipendenti del Gruppo Midial svoltasi domenica 7 maggio all'Hotel Crystal di Trapani. L'azienda, maggiore industria del territorio, ad oggi occupa 226 operai (tra qualificati e apprendisti).
maternità, dell'indennità di malattia (!!). L'Azienda, in cambio, offrirebbe un meccanismo "premiante" per i lavoratori più assidui al lavoro: un premio di produzione (n.d.R.: ma non erogato in denaro, bensì in buoni pasto per evitare oneri fiscali e contributivi) di valore tra 1 e 0,50 euro al giorno.
Il
Il Sindacato, unitariamente, ha risposto con una controproposta che sostanzialmente è articolata con la previsione della riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore per tutti i lavoratori qualificati (però reversibile dopo tre anni, in caso di ripresa del mercato), la stabilizzazione dei 90 apprendisti con un contratto a 30 ore. Il tutto con un risparmio per l'Azienda monetizzabile in 585.000 euro, elevabile a 780.000 con un'ipotesi di part-time a 24 ore settimanali per gli apprendisti.
sindacalista Mario D'Angelo (UIL), ha affermato come l'Azienda voglia solo "che il Sindacato accetti le condizioni stabilite dalla Direzione, condizioni che sono inaccettabili. La realtà è che gli esuberi non esistono, basta vedere i ritmi di lavoro a cui si sottopongono i lavoratori".
La Direzione: “Qui in Azienda non si può fare assistenzialismo“.
D'Angelo, quindi, ha illustrato le proposte ultimative avanzate dalla Midial per bocca del dott. Filippo Mucaria. Per la Midial occorre una forte riduzione dell'orario di lavoro retribuito (n.d.R.: con perdita, ovviamente, di salario che, si calcolerebbe, scenderebbe per gli operai qualificati dagli attuali 1.000 euro netti a meno di 780 euro mensili), e la contestuale previsione di una "prestazione di solidarietà", ovvero i dipendenti dovrebbero svolgere uno straordinario di un’ora al giorno (più ulteriori due giorni al mese) senza essere pagati (!). Per porre un freno al "lassismo" dei lavoratori, poi, per Mucaria, si dovrebbero abolire alcuni diritti previsti dal contratto di lavoro, quali l'integrazione dell'indennità di
“Il capo della Midial, Mucaria, ha cercato - ha riferito il sindacalista D'Angelo - di spezzare il fronte dei lavoratori, proponendo di lasciare 55 lavoratori a full-time (n.d.R.: scelti con quali criteri?) e riducendo a 30 ore l'orario, e la paga, degli altri. Per gli apprendisti, lo spazio operativo si ridurrebbe anche a sole 10 ore settimanali” ("Meglio fare la baby-sitter" - urla una ragazza dal fondo sala). Apertosi il dibattito, interessante è stato l'intervento di Enzo Norfo, direttore dello stabilimento: "La scarsa presenza di partecipan-
ti all'Assemblea d’oggi è un segnale che molti hanno perso la speranza di un avvenire in Azienda. Oggi i lavoratori sono sfiduciati: si lavora senza un futuro davanti, preoccupati per il futuro delle proprie famiglie. Se si continua così la prospettiva è quella di chiudere. La colpa sarà dei lavoratori e dei Sindacati. Perché non hanno capito che qui in Azienda non si può fare assistenzialismo (n.d.R.: Per Norfo pare che il rispetto dei CCNL sia assistenzialismo: bravo!). Interviene un lavoratore: "Siamo disponibili a sacrifici, purché l'Azienda mostri un Piano di Sviluppo, investa, punti a crescere. Altrimenti con condizioni di instabilità è meglio chiudere ora". Un'altra voce denuncia: "Lui decide come noi dobbiamo decidere, lui decide quando dobbiamo respirare, mangiare, sposarci, se e quando possiamo avere figli", poi un’altra ancora: "Abbiamo lavorato 78 mesi in nero, 1 anno coi P.I.P., 4 come apprendista, pur svolgendo in effetti gli stessi compiti degli altri, anche con responsabilità di direzione su altri colleghi, sei anni di sacrifici, e questo è il ringraziamento". Ma altri due non ci stanno: "Siamo in Sicilia, non ci sono alternative, dobbiamo stringere la cinghia, accettare le richieste dell'Azienda, chissà...". Poi inizia la guerra tra poveri: "Ma se erano in crisi perché nel 2004 hanno assunto altri 36 operai?", "Licenzino gli apprendisti, ma lascino a noi qualificati la stessa paga"...
Provincia: Lo stato di attuazione del programma della Adamo Sul Programma del Presidente Adamo presentato nel 2003 sta scritto “M’impegno affinché la Provincia possa avere ...”
Queste promesse sono state già mantenute
Per queste, dopo 24 mesi, aspettiamo ancora
Note
... Realizzato un sistema integrato di piste ciclabili ...
L’unica pista ciclabile i cui lavori sono iniziati, la Trapani-Marsala, si è rivelata una bufala: miliardi spesi e lavori abbandonati ... ed io pago!
... l’elettrificazione della ferrovia Palermo-Trapani ed una metropolitana di superficie ...
L’idea era veramente importante, ma più che idea da libro dei sogni, si è rilevata l’ennesima bufala della presidentessa ...
... il recupero della Colombaia di Trapani ...
Visto che siamo all’interno del bacino portuale di Trapani, la possiamo chiamare ... promessa da marinaio?
... una più forte coscienza ambientale ...
Ricordiamo le battaglie e le accuse della Giulia contro il WWF e per la riduzione della Zona di Protezione Speciale: la coscienza serve a lei ...
... l’apertura di una Casa dello Studente, all’interno dell’exArchivio di Stato ...
L’Archivio di Stato di via Libertà è stato sì sfrattato e collocato all’interno di un capannone, ma la Casa dello Studente non è stata realizzata.
... promossi ed incentivati tutti gli sport ...
La verità che i contributi alle società sportive sono stati tagliati, se non annullati, e le risorse indirizzate ad altre attività.
... realizzate campagne per l’accrescimento del senso civico e della tolleranza razziale ...
Chi le ha viste?
... acquisite al patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO Mothia, Erice e il centro storico di Poggioreale ...
Non si conoscono risultati concreti e definitivi.
... completata la bretella autostradale Mazara-Birgi ...
Noi, in proposito, non vediamo nulla e voi?
... creato un collegamento tra il bacino marmifero di Custonaci ed il Porto di Trapani ...
... Purtroppo, anche qua ... il nulla!
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FAVIGNANA - “I lavori del molo non si possono fare”
Appalto impossibile La denuncia è di quelle che sono credibili sia perché presentata da un’Azienda che svolge da anni primari lavori nel settore delle La denuncia di: opere marittime; sia perché Antonio Romano fatta in tempi non sospetti, Acquamar Srl ovvero prima della data della gara d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori (base d’asta 2.606.545 euro) Società Ribasso offerto di completamento del molo foraneo a Favignana. SERR - Bologna
- 23,72%
FAVELOTTO-ALAIMO
- 23,27%
COMAS - Roma
- 23,20%
ITAL.DRAGAGGI - RM
- 6,10%
COMESI - Palermo
- 5,10%
SICILMARE - Caglieri
- 2,87%
Il 15 aprile scorso il Geom. Antonio Romano ha preso carta e penna ed ha scritto alla Prefettura di Trapani affermando: “Codesta Prefettura ha indetto, per il giorno 18.4.2005 la gara ... Al riguardo lo scrivente si permette di segnalare le seguenti
osservazioni: a) dall’esame degli atti progettuali, non è individuabile il sito per la costruzione dei massi artificiali; b) il tempo d’esecuzione dei lavori è limitato a soli mesi cinque; c) ritiene i prezzi non remunerativi, poiché risalgono all’anno 2002, non essendo aggiornati al vigente prezziario dell’anno 2004. Ciò stante, data l’imprescindibile importanza dei superiori elementi di valutazione, per la formulazione di un’offerta seriamente ponderata, la scrivente è costretta ad astenersi dal partecipare alla gara di che trattasi”. Il successivo 18 aprile la gara è stata aggiudicata alla
Comas di Roma, con un ribasso del 23,20%. Viene da domandarsi se la denuncia dell’Acquamar è esagerata ovvero se l’offerta della Comas Spa sia incongrua. Lo sapremo presto. Per Romano, la Comas non inizierà neanche i lavori e rinuncerà all’appalto. Subentrerebbe l’Italiana Dragaggi (ribasso 6,10%) la stessa che sta svolgendo i lavori a Trapani: ma con quali tempi? Si vorrebbe capire, pure, il perché di un’offerta anomala, anzi di due strani blocchi d’offerte (vedi riquadro).
ERICE - Nino Oddo: “I viaggi un benefit di noi politici”
I consiglieri brindano Dal 7 all'11 aprile si è svolta, a Verona, un'importante manifestazione commerciale: la Vinitaly. 4.000 tra imprenditori del settore del vino, agenti e semplici buongustai si sono riuniti per presentare e confrontare i propri prodotti.
ivi (costo 2.000 euro), citiamo didascalicamente il testo della delibera, "... per documentarsi e partecipare alle degustazioni guidate ed ai seminari sui vini di tutto il mondo, con momenti di approfondimento tecnico, economico e culturale..." (!).
della cantina Avanti, doveva documentarsi (ma non era più giusto a carico della sua Cantina?) ma il consigliere Denaro (ex Margherita, poi approdato sul carro dei vincitori del centro-destra)?
Che cosa non ti aspetti di vedere? I consiglieri comunali di Erice Vincenzo Favara (SDI) e Franco Denaro (UDC) che a spese nostre - su propria richiesta e accettazione del Presidente del Consiglio n. 7 del 30 marzo 2005 - si recano
Capite? Avete letto bene, sono andati lì, a spese nostre, a "partecipare alle degustazioni" di vino, a bere, a 'mbriacarsi insomma: alla salute!!!
“Nel passato ho avuto modo di esprimere le mie riserve circa i viaggi degli amministratori” dichiara Laura Montanti (Margherita), sollecitando l’approvazione del Regolamento delle missioni.
E passi per il consigliere Favara che da impiegato
Laura, lascia stare, e bevici su anche tu.
MA QUANTO MI COSTI? Il Comune di Trapani ha recentemente provveduto a rimborsare la somma di euro 8.023,54 al sig. Cesare COLBERTALDO (consigliere provinciale UDC), padre e datore di lavoro (Centro Solarium) del consigliere comunale Giorgio COLBERTALDO (UDC) gli stipendi di dicembre 2004 e gennaio-febbraio 2005 elargiti al figlio, poiché lo stesso non aveva potuto prestare effettiva attività lavorativa a causa degli impegni in Consiglio comunale. Analogamente, per le continue assenze dal lavoro causate dai numerosi impegni istituzionali, il Banco di Sicilia ha ottenuto il rimborso di euro 22.910 per gli stipendi erogati, nel 2004, al dipendente consigliere Francesco BRIALE (Forza Italia).
FULGATORE CAPUT MUNDI
atore, ha Il Sindaco Girolamo FAZIO, da Fulg massima ra misu la "nel to assegnato un contribu euro) a 0 (5.00 nte" vige nto lame prevista dal Rego zione La favore dell'Associazione "Equita lo svolper e, ator Fattoria", avente sede a Fulg atore. Fulg a e estr equ gimento di un raduno ia Mar tra a ituit cost è L'associazione cesco Fran ), iuge con (e IO FAZ tta Antonie A (e coniuFAZIO (e coniuge), Vito GULOTT gli sponsor Tra e. ator ge), tutti residenti Fulg Fulgatore di es Win IO FAZ la dell'iniziativa (tra i proprietari il sindaco FAZIO).
ECONOMIA DI
SCALA Il Sindaco ha de ciso di ripristinar e, a spese dei trapanesi, la condotta idrica a FINOC CHIO CARNEV ALE - di dove pa re sia ori ginaria la sua fam iglia - pur se nel territorio del Comune di Er ice per permetter e a due utenti (titolari de i contratti 17690 e 21054, chi sono? perchè li nomina solo co matricola?) di ric evere ancora acqu n la a. Sono stati sostituiti 68 0 metri di cond atta (colabrodo) con un tu bo in politilene. (Del. Giunta 85 de l 12-04-05)
STRADE INTERESSATE
Il Sindaco Girolamo FAZIO, ha aderito all'Associazione "Strada del Vino Erice Doc". Il relativo protocollo d'intesa è stato firmato con la sig.ra Lilly FERRO (moglie del sindaco) in rappresentanza della Cantina Sociale Primavera, con il sig. Vincenzo FAZIO, in rappresentanza dell'Azienda Fazio Wines (di proprietà del sindaco); coll’omonimo sig. Girolamo FAZIO in rappresentanza dell'Azienda agricola Girolamo Fazio. (Del. Giunta n. 88 del 12-4-05)
NON SPARATE ALL’AUTISTA
ani si senPochi dei 97 Vigili Urbani di Trap malanni di a caus a are, and ad ei tono idon ico, ma traff ed età, in strada a vigilare sul piti, e com i gere svol tutti e 97 sono idonei a di ità, enn l'ind dere pren soprattutto a Comune li Pubblica Sicurezza. Allo scopo il esercirper ha spediti in missione a Mazara cartucper a spes La ola. tasi all'uso della pist . euro 8 17,2 12.0 a ce è ammontata P.olizia della Comandante (Determina ) 2005 zo Municipale n. 22 dell'11 mar
Corriere Espresso Agenzia di Recapito Via Errante, 19-21 Trapani Tel. 0923-873.634 - Fax 0923-871.222
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Sotto esame il Bilancio previsionale 2005 di Trapani
L’opinione di: Natale SALVO
I numeri del Comune Ho sempre avuto un’idea in testa, quella che il Comune, come ogni pur piccolo e comune condominio, dovesse consegnasse al termine di ogni anno, ad ogni famiglia, direttamente a casa, tramite comoda comunicazione postale, il bilancio consuntivo economico e sociale (vale dire delle attività svolte) relativo all’anno precedente, naturalmente scritto in maniera accessibile al cittadino medio.
dare pubblicità alle piccole e grandi manovre che effettuano per agevolare questo o quell’amico, categoria ecc.
Naturalmente, l’idea prevedeva anche che il bilancio di previsione, dopo che fosse stata predisposta la bozza dagli organi competenti, venisse discusso in una pubblica adunata in piazza, e non come oggi, in stanche ed accaldate (quest’anno, al Comune di Trapani, si parlerà di bilancio di previsione a giugno...) riunioni di Consiglio dove tra disinteresse e dati astrusi, nel silenzio dei media, si decide della futura destinazione delle risorse che sono nostre, perchè vengono dalle nostre tasche.
Ok. In assenza delle Istituzioni, cercheremo noi, nel piccolo, di fornire qualche numero sul bilancio
Purtroppo questo tempo deve ancora venire, se verrà mai. La cultura dei cittadini di pretendere il rendiconto, oggi, non c’è, perché ci si accontenta della speranza di ottenere, comuqnue, qualche briciolina della torta. Figurarsi, allora, se i professioniti della politica locale hanno interesse a
L’esame del bilancio renderebbe meno creduloni quei cittadini che pendono dalle labbra di quel sindaco che in TV sorride, furbo e sornione, a tutti, spiega ma non dice nulla, esibisce con ostentazione il sudore del suo impegno senza dire in direzione di quale reale interesse è rivolto.
dica, belin, e dica dove finiscono questi soldi. Chiaramente il nostro primo cittadino dispone di altre entrate derivanti dai trasferimenti dello Stato (21.902.247 euro, +17% rispetto al 2001, di quale diminuzioni piange con lacrime di coccodrillo!), della Regione ecc. Tornando alle “Entrate proprie” è giusto sottolineare che esse provengono, principalmente, dall’ICI (per la quale, nel 2005, si prevede di incassare 11.760.000 euro, +14,29% rispetto all’anno precedente, dove
ENTRATE PROPRIE (Tributarie ed Extratributarie) Anno
Importo Euro
Costo a cittadino
2001
27.533.477
398,78
2002
31.035.061
453,62
2003
29.835.322
436,60
2004
37.460.567
547,53
2005
42.198.947
617,53
previsionale 2005 del Comune di Trapani. Noi non siamo favorevoli alle diminuizione delle tasse, che vuol dire anche diminuizione dei servizi erogati alla collettività e, in genre, minore redistribuzione della ricchezza. Bisogna, tuttavia, che quando si è davanti ad un aumento della pressione fiscale, avere le “palle” di dirlo chiaramente. Il Sindaco Fazio ha aumentato del 55% le tasse del Comune, dal 2001 al 2005, ed il costo medio di ogni cittadino è passato da 398,78 a 617,53 annui. Lo
erano previsti introiti per 8.225.993), Imposta sulla Pubblicità (317.000 euro, 23,68% rispetto al 2004: perchè se abbiamo l’Evento?), Addizionale comunale sulle bollette ENEL (previsti incassi per 3.778.750 euro, con incremento del 18,07% rispetto al passato), TOSAP (335.000 euro, grossomodo come l’anno precedente: ma quanti passi carrabili non sono dichiarati?), TARSU (5.767.000 euro, +5,72%), Addizionale TARSU (576.000 euro), Imposta sulle affissioni (66.000 nel 2005, +3,8%).
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L i b e r i Un’ulteriore, “antipatica”, entarta del Comune è rappresentata dalle contravvenzioni dei Vigili Urbani, che si prevedono assommare a 1.461.000 euro! Il 31,47% della Spesa corrente è destinata al pagaDEBITI RESIDUI
Anno
Costo a cittadino
Importo Euro
2001
10.647.185
154,21
2002
19.923.782
291,71
2003
26.438.648
386,90
2004
51.151.055
747,64
2005
72.283.664
1.057,78
Opera
Stanziamento
Allont. acque di fogna v.Tunisi
2.800.000
Parcheggio multip. v. Trento
6.000.000
Belvedere v. Carolina
1.200.000
Colleg. L.mare-v. Garibaldi
230.000
Compl. Auditorum Scontrino
3.460.000
Rest. Fabbrica del ghiaccio
5.000.000
Ristr. Lazzaretto
3.500.000
Ristr. Teatro Lucatelli Basolato v. Poeta Calvino Riqualif. ex-Mattatoio
11.200.000 394.000 7.747.000 mento dei salari a favore dei 650 dipendenti del Comune. Stiamo parlando, per il 2005, di 24.628.808 euro (+9,8% rispetto al costo del personale nel 2001, quando i dipendenti erano ben 47 in più). L’aumento è correlato ad un maggiore costo-medio del personale, salito, dai 32.175,27 euro del 2001, agli attuali 37.890,47. La somma, comunque, ben rispetta il parametro di legge che prevede, per i
centri da 60.000 a 250.000 abitanti un rapporto massimo del 41% tra costo personale e spesa corrente. Un’ulteriore fetta del 3% della Spesa corrente (2.429.998 euro) è destinata a pagare le rate per i Mutui che il Comune, nel tempo, specie di recente, ha contratto. In proposito appare interessante la seguente ulteriore tabella che mostra come tutte le recenti opere dell’Amministrazione Fazio non siano spuntate per “virtù” particolari, ma con l’antico, semplice e sempre ricercato metodo del contrarre debiti. Oggi, dopo quattro anni di Giunta Fazio, ogni singolo cittadino, anche un neonato, ha un debito di 1.057 euro circa: i debiti sono aumentati dai 10.647.185 del 2001 agli attuali 72.283.664 (+679%), roba da “default“ argentino! Le somme, così diversamente entrate nelle casse del Comune, vengono poi spese per i vari servizi che esso eroga. Sul lato della spesa corrente, nel 2005, fa la parte da “leone” l’Amministrazione che si “mangia” 20.556.381 euro, di poco superata dal settore “Ecologia ed Ambiente” che costerà 21.715.582 euro. Di gran lunga inferiore la spesa del Comune per l’erogazione dei Servizi sociali (9.596.408) e per lo sviluppo del turismo (9.199.000 euro, che però quest’anno è falsata
dall’America Cup, nel 2004, per turismo, si era speso solo 1.408.000 euro). 4.402.602 costano i Vigili Urbani, 4.107.800 la Pubblica Istruzione (il Comune è resposanbile della manutenzioni di scuole materne, elementari e medie), 3.951.586 i trasporti e la viabilità. Restano somme ben (e troppo) più ridotte da destinare alla Cultura (1.374.506 euro, -16.8% rispetto al 2004), allo Sport (816.615 euro, -56,4%), al Commercio ed allo Sviluppo Economico (937.149, -48,1%). Il Comune assume anche alcuni oneri rispetto all’erogazione della Giustizia (1.605.138 euro). Rispetto ai Servizi a domanda, in particolare, il Comune copre, con le somme direttamente versate dai cittadini, il 65% delle Spese Cimiteriali (ammontanti a 358.432 euro), il 93% di quelle di fognatura (1.646.141), il 61% di quelle di Nettezza Urbana (9.279.518 euro), l’11% di quelle per gli Asili Nido (701.915 euro), il 10% di quelle per le Mense scolastiche (241.324 euro), l’85% di quelle del Servizio Idrico (che costa 4.176.170 euro). Tra 2006 e 2007 Fazio prevede investimenti per importanti opere pubbliche: se son fiori fioriranno, ma è più facile, purtroppo, che siamo davanti a specchi per le allodole elettorali.
ORU
Moscato passito D.O.C. di Pantelleria ENOPOLIO DI PANTELLERIA 0 9 2 3 - 2 1 7 1 7 - pantelleriadoc@libero.it - www.pantelleriadoc.it
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DIRITTI - Il Sindaco di Trapani compie vessazioni sui cittadini
Fazio in Tribunale Il caso sarebbe quasi da ridere se non servirebbe ad evidenziare che quel sindaco, di cui alcuni cittadini continuano a tessere le lodi, e che ha deciso ricandidarsi alla guida della Città, perpetua atteggiamenti che lungi dall’essere esempio di buona amministrazione, mostrano, invece, il suo vero volto, ovvero “Il sindaco lungi quello di voler vessare i dall’essere esem- cittadini onesti anche a di creare danni pio di buona costo economici all’Ente così amministrazio- disamministrato.
tenza 472/04, l’annullamento della contravvenzione ed il riconoscimento del diritto “di ripetere nei confronti del Comune di Trapani quanto sborsato per la restituzione dell’autovettura”. Il nostro puntuale cittadino si arma, quindi, ancora una volta di carta e penna, e scrive al sindaco Mimmo Fazio (18 gennaio 2005) chiedendo, sommessamente, il rimborso di quanto ritiene giusto: i 60 euro inopinatamente incassati da Pio Avaro.
La nuova vicenda qui in esame, vede un cittadino di Xitta, Salvatore Baldarotta, integerrimo impiegato della Provincia, oggetto di un’illegittima contravvenzione per una presunta sosta in zona rimozione (verbale n. 102133 del 18 marzo 2004 del Comando della Polizia Municipale di Trapani) sul viale Regina Elena.
Una questione di principio, prima d’ogni cosa, se la multa era illegittima, se il giudice me ne ha riconosciuto il diritto, perché non ottenere il rimborso del maltolto? E poi sono sono sempre 60 euro... Grande risulta, pertanto, la delusione, quando, passati giorni su giorni, comprende che il sindaco, non solo non ha intenzione di provvedere al rimborso, ma neanche di fornire una doverosa e educata risposta.
ne, mostra il suo vero volto”
Il cittadino, noto strenuo assertore dei principi della legalità, non accetta di pagare l’ingiusta multa, e prelevata la propria autovettura dal tanto noto Pio Avaro (dietro esborso della somma di euro 60), si rivolge al Giudice di Pace di Trapani per far valere le proprie ragioni. Baldarotta ottiene, con sen-
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Un altro avrebbe rinunciato. Ma Baldarotta è un cittadino modello, uno che paga le tasse, ma anche uno che pretende quanto gli spetta: i propri diritti. Il nostro concittadino, questa volta tramite un legale, l’avvocato Rosalba Musillami di Valderice, si rivolge nuova-
mente al Giudice di Pace, per chiedere, altresì, non solo il rimborso dei 60 euro, ma anche d’ulteriori 900 euro quali riconoscimento del danno esistenziale (art. 2043 codice civile) causato dai disagi patiti, dal tempo perduto, nel turbamento arrecatogli dalla Pubblica Amministrazione, vale a dire dalle lesioni degli interessi suscettibili di riversarsi nella sfera relazionale. A questo punto sarebbe da immaginare un’Amministrazione che riconosce d’aver esagerato, che cerca una transazione, che vuole chiudere la vicenda. Nulla di tutto questo, il nostro bravo sindaco Fazio, con delibera di Giunta n. 110 del 2 maggio, incarica l’avvocato Montanti di opporsi in sede legale. Per Fazio il “Comune è estraneo al fatto dannoso”, benché sia stata riconosciuta “illegittima la rimozione della vettura”. Se non siamo davanti ad una vessazione, di cosa stiamo parlando? Sarà sempre “cappellaccio” a pagare i danni del Comune per la nuova perdente sentenza? Così ragiona Fazio? E’, per lui, gratificante oberare di “lavoro”, con sciocchi contenziosi, i legali del Comune, per poi dare incarichi ad avvocati esterni per remunerative cause?
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APPALTI - Serve una nuova legge per assicurare la legalità
Stop alle cordate Intervista al: Geom. Antonio ROMANO
Da diversi mesi la Commissione Geometri Imprenditori istituita presso il Collegio dei Geometri della Provincia di Trapani lamenta come con l’attuale legge sugli appalti non si possa lavorare più. I Geometri, pertanto, chiedono, con viva forza, che non si frapponga alcun indugio all’emanazione della nuova legge sugli appalti. Abbiamo chiesto dei chiarimenti al geom. Antonio Romano, membro della Commissione stessa. Geom. Romano, la situazione è veramente così drammatica? “Purtroppo si, esiste un certo numero d’imprese che, da anni, non riesce ad appaltare alcun lavoro, mentre le altre si aggiudicano diversi lavori, anche nel corso dello stesso anno”.
I Lavori di escavo al Porto. Per l’Acquamar di Romano neanche le briciole. Quale pubblicità è stata posta in essere per addivenire alla scelta dei fornitori e noleggia tori dei subappaltatori?
Speriamo che tutto ciò avvenga nel rispetto della legalità. “Se esiste, lo è solo nella forma. Prima della gara, alcune imprese si mettono d’accordo tra loro, per stabilire chi dovrà risultare aggiudicataria dei lavori. Di solito il piano riesce; ma, nel caso di fallimento dello stesso, l’impresa aggiudicataria offre la possibilità all’impresa amica locale predestinata, di realizzare ugualmente l’opera, ricorrendo ad una serie di subappalti, noleggi a freddo, noleggi a caldo, assunzioni di mano d’opera e quant’altro si rendesse necessario; quindi il risultato è che la struttura operativa dell’impresa predestinata sarà sempre quella che andrà ad eseguire i
lavori”.
eccessivi, al punto tale da compromettere la corretta eseCome si potrebbe evitare cuzione dei lavori. Per altro, questo stato di fatto? l’eccessivo ribasso costringe “Secondo noi, per l’impresa, al fine l’aggiudicazione “alcune imprese di rientrare dalle d’ogni lavoro spese, ad assumere si mettono d’ac - buona parte dei pubblico (sia appalti, sia cotti- cordo, per stabili- propri dipendenti mi fiduciari) si re chi dovrà risul - senza metterli in dovrebbe attivare regola e senza una procedura tare aggiudicata- applicare le norme che preveda l’eria dei lavori” sulla sicurezza, sclusione autoponendo così, a matica delle “ali”, cioè delle carico delle imprese oneste, offerte col minore e col mag- che ancora esistono, il peso di giore ribasso, nella misura del una concorrenza sleale”. 25% (n.d.R.: oggi la percentuale è del 10%, secondo le In proposito quale interL.R. 7/02 e 7/03) e poi asse- vento è improrogabile? gnare la gara col sistema del “Le leggi attuali consentono sorteggio tra le offerte rima- che taluni progetti, per nenti. Inoltre, per eliminare le “discrezionalità” della “cordate”, ogni impresa parte- Pubblica Amministrazione, cipante alla gara, dovrebbe regola questa a dir poco abusapresentare una dichiarazione ta, vengano trasmessi in gara con la quale s’impegni - qualo- senza ricevere a priori l’agra fosse aggiudicataria - a non giornamento dei prezzi. intrattenere alcun rapporto Si perviene, pertanto, ad una con le imprese che abbiano situazione tale dove le gare partecipato alla gara medesi- sono appaltate (perché le ma”. imprese, purtroppo, concorrono sempre) con il ribasso del Ritiene quest’azione suffi- 25% applicato su prezzi già ciente per permettere una vecchi di tre-quattro anni. corretta rotazione degli Pertanto, riteniamo indispenappalti? sabile che la L.R. 109/94, art. “No, noi della Commissione 18 ter, si modificato prevedenriteniamo che occorrerebbe do l’obbligo dell’aggiornamenprevedere un’altra iniziativa: to dei prezzi”. l’impresa che partecipa alle gare d’appalto dovrebbe Romano, la sua impresa dichiarare, pena l’esclusione, oggi lavora? di non avere in corso - per la “La nostra impresa, la categoria richiesta - più di tre Acquamar srl, è una delle lavori”. pochissime imprese trapanesi specializzata nel settore delle L’attuale sistema, tuttavia, opere marittime che si è offeralmeno in teoria, permette ta, a tutte le parti dell’ATI che le gare d’appalto oggi aggiudicataria dell’appalto dei siano aggiudicate con lavori portuali, senza ottenere ribassi vicini al 25%. alcun concreto riscontro e nes“Si, ma si tratta di ribassi sun perchè”.
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POLITICA - La carta fusione Trapani-Erice da giocare nel 2006?
Fusione a freddo Alla fine, dopo tanti annunci, comunicati stampa, apparizioni in TV, meeting in casa del senatore D’Alì, Laura MONTANTI Comitato “Una grande Città” assemblee con “supporters” di scorta, il Comitato “Una grande Città” è ufficialmente nato. Nello studio del notaio Piazza, alle 17:00 del 7 giugno 2005 si è data figura giuridica quell’insieme trasversale di uomini e donne “ la fusione che ritengono la Trapani-Erice fusione TrapaniErice panacea per panacea per tutti tutti i mali: farà i mali: farà spa- sparire, di colpo, rire, di colpo, d i s o c c u p a z i o n e , e tutti i problemi “ sottoccupazione lavoro nero, farà sparire erbacce e rifiuti dai cigli stradali, profumare i cassonetti, apparire, di colpo, ampie distese di verde pubblico per i nostri figli, servirà per aumentare il potere d’acquisto del proprio stipendio, porterà, infine, pure, il Trapani calcio dritto in C. Tutto bene insomma. Ma allora perché si discute di questa fusione da trent’anni senza che nulla, di concreto, è mai accaduto? Si arriverà mai alla fusione, o alla rettifica dei confini? E soprattutto: ma i cittadini ci guadagnano? Per Laura Montanti (consigliere della Margherita ad Erice), che è parte integran-
te del Comitato e per Fabio Bongiovanni (consigliere UDC a Trapani), è, soprattutto, una questione di immagine. Una Città da circa 100.000 abitanti avrebbe una maggiore credibilità, sarebbe un primo importante passo verso la nascita di un’area metropolitana, consentirebbe economie di scala. La fusione permetterebbe di superare le vertenze che spesso sono nate tra i due Comuni (Cimitero, SAU ...). Secondo i nostri amici, quindi, se anzichè esistere due piccole cittadine con servizi da terzo mondo, nasce un’unica città con servizi da terzo mondo, l’immagine è migliore. Perchè, in realtà, quel che mancano, da sempre, tanto ad Erice, quanto a Trapani, sono i servizi: autobus che colleghino il territorio in maniera economica e celere, posteggi, sicurezza stradale, centri sociali accoglienti ed attrezzati, pulizia, una corretta manutenzione stradale e quant’altro. Servizi che i politici che ci governano sono (e saranno?) incapaci di assicurare. Ecco che, quindi, arriva il dibattito sulla fusione - il potere ci ha già mostrato, in passato (la guerra coloniale di Mussolini) altri esempi -
per distrarre i cittadini dai problemi reali del territorio: basta giocare la carta “facciamo insieme qualcosa per il bene del Paese” e tutti i problemi spariscono. Gente incapace di raccogliere 27 voti favorevoli all’interno dei consigli comunali di Trapani ed Erice per giungere vera mente e celermente al referendum sulla fusione si mostra pubblicamente capace di raccogliere ed autenticare con tutti i crismi di legge 30.000 firme di cittadini. Allora viene da pensare. Pensare ad una semplice kermesse d’immagine, tanto l’anno venturo ci sono le elezioni. Per dire: Mah, io ci ho tentato, mi sono impegno, però ... A giorni i moduli per firmare saranno in giro, ma per firmare cosa? Quale assetto? Ci sarà una decentramento, più voce per i cittadini dei quartieri (e più posti per i politici-portaborse di secondo piano)? Mah, questo poi si stabilirà. E che incidenze ci saranno sul PRG? I volumi, gli indici edificabili passeranno dai terreni degli ericini a quelli dei trapanesi? Silenzio. Le aliquote fiscali (ICI, IRPEF, TARSU, ecc) di Erice saranno elevate al livello di quelle di Trapani? Silenzio.
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MIGRANTI - Senza diritti, solo fantasmi, eppure sono uomini
Inferno: Andata e Ritorno
Intervista a: Nicola LOMBARDO attivista Rete Antirazzista Sic. “Sul tema dell’immigrazione volontario Emergency clandestina si stanno montan-
do inquietanti speculazioni politiche ed operazioni eversive” (Giuseppe Pisanu, Ministro degli Interni). “La lotta ai CPT è uno dei fronti dell’azione anarchica” (prefetto Carlo Di Stefano, capo dell’antiterrorismo).
A leggere queste dichiarazioni riportate sulla stampa nazionale pochi giorni addietro (Repubblica, 25 maggio), siamo rimasti sconcertati. L’assunto che chi non ritiene lo strumento dei CPT (Centri permanenza temporanea) sia strumento valido per affrontare la problematica della migrazione sudnord è, automaticamente, un anarchico, o peggio un eversivo, ci sembra gravissimo e pericoloso. Abbiamo chiesto notizie sui CPT a Nicola Lombardo, esponente trapanese della Rete Antirazzista Siciliana. Nicola, quali sono le condizioni dei migranti nei CPT, i centri di permanenza temporanei? “Il deputato regionale Lillo Miccichè prima e le senatrici Acciarini e De Zulueta hanno visitato il cpt di Lampedusa ed hanno costatato l’assoluta inumanità delle condizioni di vita nel campo: cessi senza porte al centro del campo, spazzatura dappertutto, fetore insopportabile, liquami, letti composti solo da un foglio di gommapiuma senza alcun lenzuolo né coperta, direttamente poggiati a terra. Scarsità d’acqua per l’igiene personale. In questi posti dove ufficialmente
possono vivere 190 persone sono vissuti più di 650 immigrati contemporaneamente, in quali condizioni è facile immaginarlo. Come definire questo insieme di cose? Un centro d’accoglienza? (N.d.R. risate di sottofondo) Una stalla? Un lager? Per essere come questi ultimi mancano solo le camere a gas o i campi di lavoro forzato.” A marzo, tu stesso, insieme con esponenti dell’Arci, della CGIL, di Emergency, sei stato a Lampedusa: che impres sioni hai ricevuto? “Quasi sicuramente i migranti non erano stati identificati, non avevano potuto telefonare (il telefono al campo era misteriosamente rotto), non avevano ricevuto la visita di un avvocato, non erano stati informati dai loro diritti, anzi era stato fatto di tutto per tenerli all’oscuro. Erano in pratica dei fantasmi. Tutti noi abbiamo un documento d’identità, che garantisce del nostro essere cittadino, che a sua volta ci impone un miscuglio variabile di regole e libertà. Loro non esistevano. Teoricamente la loro esistenza era affidata ad un elenco nel cpt. Ma questi elenchi non sono divulgati molto facilmente, e quando lo sono rivelano incongruenze micidiali. Tra i deportati dell’Ottobre scorso c’era una percentuale altissima di Mohammed Alì. Come se in una comunità rappresentativa di italiani ci fosse una marea di Mario Rossi. E’ pale semente evidente, che costoro non erano stati identificati”. Risponde al vero, pertanto, l’affermazione che il
Governo italiano opera in barba a tutte le leggi nazionali ed internazionali? “La legge italiana prevede che il provvedimento d’espulsione sia “individuale”, e cioè che si sia certi dell’identità del migrante, che si valuti se ha i requisiti legali per la permanenza in Italia, e in caso contrario che il trasferimento coattivo alle frontiere venga convalidato da un giudice di pace. Nessuno ha mai visto questi provvedimenti, che essendo atti pubblici dovrebbero essere a disposizione di chiunque. Visto che tutto questo non può essere avvenuto, siamo in presenza di una violazione della legge. Persone detenute in un centro di permanenza temporanea per periodi anche superiori ai requisisti di legge per il fermo di Polizia, che non sono identificate, che vengono arbitrariamente caricate su un aereo e portate arbitrariamente in un paese qualsiasi, la Libia, non sono semplicemente persone trasferite, sono gruppi consistenti di persone che vengono deportate. Queste sono dunque “deportazioni di massa”. Che fine fanno in Libia? “Ad Ottobre ci sono già state deportazioni dirette verso la Libia, e si sa (L’Espresso, 24 marzo 2005) che il governo libico ammette ufficialmente la morte di 106 di queste persone durante il trasferimento dall’aeroporto di Tripoli verso le frontiere nel deserto. 106 persone. 1, 2, …. 106 persone. Ufficialmente. Il Governo italiano si è reso complice della morte colposa di questi uomini”.
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TERRITORIO - A Trapani servono nuove opere pubbliche
L’opinione dell’Arch.: Vito Maria MANCUSO (*)
Della Città e del coraggio
La città di oggi vive un momento cruciale per il suo destino: l’adozione, dopo più di vent’anni, di un Piano Regolatore Generale e la realizzazione delle opere strutturali nell’area portuale legate alla competizione velica internazionale. Quali che siano l’impianto dello strumento “Il Nuovo PRG e urbanistico generale l’esito dell’evento l’Evento velico esportivo, lasceranno lasceranno un un segnale importante, in positivo o segnale importan- in negativo, con i Trapani dovrà te per la Città” quali fare i conti per i prossimi decenni. Amministratori e cittadini, nessuno escluso.
(*) Tra i recenti riconoscimenti il primo premio come capogruppo progettista al concorso di idee sul Piano del Colore del centro storico di Marsala e della laguna dello Stagnone, la menzione della giuria al concorso di progettazione per la Piazza Mercato della Città di Spoleto, come co-progettista vince il primo premio exaequo nel concorso Sagrati d’Italia 2004 a cura del Consiglio Nazionale degli Architetti e della rivista Chiesa Oggi per il progetto del santuario della chiesa Maria SS. di Misericordia in Valderice.
Del P.R.G. ad oggi è conosciuto soltanto il ridimensionamento della popolazione nei prossimi dieci anni, quindi il fabbisogno abitativo. Nelle more dell’iter consiliare, aspettiamo di conoscerne la filosofia, il sistema delle ricadute con i centri conurbati e viciniori, l’impalcato della perequazione. Di certo i prossimi amministratori più che con l’edilizia privata, dovranno misurarsi con le opere pubbliche e gli scenari di maggior responsabilità e portata. Le scelte non riguarderanno soltanto la realizzazione delle infrastrutture primarie e secondarie, ma l’insieme
della pianificazione particolareggiata, della tutela del territorio, della riqualificazione della città costruita, della vivibilità e sicurezza dei cittadini. Altro aspetto riguarderà la capacità d’attrazione di capitali privati nel contesto che prima o poi dovrà adeguarsi e misurarsi con i nuovi scenari europei e mediterranei. In un recente convegno internazionale di urbanistica tenutosi a Palermo, si è parlato del maggior coraggio nel costruire piuttosto che nel conservare. Opinione condivisibile soprattutto nella nostra realtà dove da anni non si realizza un’opera pubblica riconducibile allo status di città. Dei lavori per la Vuitton Cup, va reso il merito di aver sbloccato il limbo di tante opere primarie ferme nei cassetti della burocrazia. A noi cittadini arrivano dati confusi circa la programmazione delle opere infrastrutturali in calendario e sul “restyling” del fronte a mare da realizzarsi con i fondi straordinari per la manifestazione. Nel frattempo gli abitanti del centro storico, pagano sempre più la carenza dei parcheggi, il disagio di una mobilità stravolta e poco segnalata. Prendiamo atto che il porto non è più considerato lo zerbino sotto il quale nascon-
dere i rifiuti della città, che Trapani assurgerà alle cronache sportive mondiali, che dopo la battaglia delle Egadi, i bombardamenti americani, nelle nostre acque si svolgerà una reale competizione pacifica dopo quella del mito virgiliano. Proveremo a spiegare ai nostri ospiti la città storica spopolata, la città millenaria raccontata da gigantografie fotoplastiche virtuali come una “location” di un reality di periferia. Diremo che non abbiamo avuto il tempo di “sistemare” il fronte a mare di Tramontana perché non c’era abbastanza plastica e che avremmo accompagnato volentieri i viaggiatori lungo i percorsi guidati del barocco e delle vie del liberty. Faremo del nostro meglio nel raccontare il genio del paesaggio, nell’accoglienza delle nostre tavole imbandite di cous cous, nel dire quanto siamo sfortunati e abbandonati, che non abbiamo un teatro ma presto ne avremo uno in un ex ospedale tardobarocco, che arriveremo in migliaia in funivia nell’eremo ericino di trecento abitanti e che il principe di Salina nel Gattopardo aveva previsto tutto, “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
O T T I C A
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CULTURA - Ricordare i vecchi errori per non ripeterli nel 2005
Sarà sempre il solito film? E’ iniziato il conto alla rovescia per l’uscita del programma degli spettacoli estivi dell’Amministrazione Fazio. L’unica sicurezza, al momento, è rappresentata dalla certezza delle polemiche che seguiranno all’uscita del programma e al termine delle manifestazioni. Polemiche che, negli scorsi anni, erano costate la testa all’assessore Giuseppe Mazzarella (AN), attaccato, nel 2003, tanto dalle Sinistre quanto dalle Destre.
Dall’alto verso il basso: i consi glieri comunali del centrosinistra Daidone, Passalacqua ed Abbruscato.
Nel 2004 si era pensato di costituire una commissione ad hoc proprio per evitare che si potesse parlare di responsabilità della sola Giunta Fazio nella gestione dell' “Estate trapanese”. Ma in tale Commissione non fu inserito alcun addetto ai lavori (musicisti, registi, ecc.), che avrebbe potuto indirizzare verso scelte più qualificanti. Risultato: sempre gli stessi errori; manifestazioni senza un vero e proprio filo conduttore originale; l’assenza di un qualche concorso artistico, anche dilettantistico, anche a carattere provinciale, utile ad alzare l'interesse sugli eventi dell'estate sia da parte degli artisti che da parte del pubblico. Per non parlare del mancato scaglionamento degli eventi: tutti concentrati in agosto. Di positivo, in ogni modo, la valorizzazione di alcuni gruppi musicali locali che ebbero occasione di esibirsi (ma non farsi conoscere, dato che il Comune poco pubblicizzò l’iniziativa) a Largo Badia Nuova ed a Piazza Vittorio Veneto. Salvatore Daidone, consi-
gliere DS, nella seduta consiliare dello scorso 26 agosto 2004, intervenne per esternare il suo pensiero in merito alla rassegna cinematografica di Villa Pepoli, assegnando un "giudizio scarso". "L'Amministrazione forse sottovaluta quello che sono gli spettacoli - ha aperto - cioè se dobbiamo offrire divertimento, o far trascorrere una serata ai cittadini, dobbiamo farlo con i crismi, e mi rendo conto che gli spettacoli di qualità si pagano, ma fare spettacoli per fare spettacoli secondo me, diventa qualcosa di ridicolo. Per favore - implorò - utilizziamo meglio i soldi dei nostri concittadini, se dobbiamo fare dieci spettacoli per farli a questo livello, preferisco che se ne facciamo cinque, ma di qualità". Daidone, quindi, pestò il piede sull'acceleratore delle accuse: "...io mi vergogno sempre d’essere cittadino trapanese, perchè così come viene organizzata a Villa Pepoli, oltre che fruire di uno spettacolo molto basso, coloro che devono fare il biglietto devono mettersi dietro l'inferriata e fare la fila che spesso occupa la carreggiata di via Pepoli. ... Una Città che si chiama Città, questo non lo deve permettere ... Per favore non fate più questi spettacoli così ridicoli, cercate d’essere più seri, se volete governare questa Città”. L'esponente diessino terminava proponendo che "la rassegna cinematografica si deve fare a Villa Margherita", ed aggiungendo, polemicamente, che "Villa Margherita ritorni ad essere proprietà della Città, e dei trapanesi, Villa Margherita non appartiene ad un personaggio di questa Città".
Sulla stessa onda intervenne il consigliere della Margherita Enzo Abbruscato che definì le proiezioni alla Villa Pepoli "Film di serie B, strapagati, da questa Amministrazione, rispetto a quella di Valderice, perchè sono gli stessi film (NdR: era già accaduto nel 2003) dico gli stessi, a meno che mi volete dire che c'è la comodità di non salire a Valderice e risparmiare nafta". Abbruscato aggiunse che Villa Pepoli non era adatta, a causa dell’assenza di strutture igieniche, ad ospitare spettacoli "se qualcuno è andato lì, e ci scappa il bisogno, sono problemi, gravi problemi". Il giovane consigliere della Margherita lanciò un'unica lancia a favore dell'Amministrazione "devo dire che l'unica manifestazione degna di nota è il couscous day". Nella seduta non mancò la chiosa del consigliere diessino Ninni Passalacqua: "Io da sempre lamento a questa Amminstrazione la mancanza totale di un progetto di sviluppo in questa Città. Si gestisce da sempre l'ordinaria Amministrazione ... ci riempiamo la bocca di progetti di sviluppo nel settore turistico, nel settore portuale, nel commercio, ma il risultato è che abbiamo organizzato delle manifestazioni estive, che sono costate soldini, 500 milioni di lire, qualsiasi Amministrazione che abbia un progetto, organizza qualcosa che rimane nel tempo e che possa portare realmente lustro a questa Città e possa portare turisti a questa Città. Invece si sono fatte tante piccole festicciole paesane, io mi auguro che tutto ciò, l'anno prossimo, non avvenga ”. Il sindaco Fazio ascolterà i loro consigli quest’anno?
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DI LA TUA, SCRIVICI: “Domani Liberi” Via G. Adragna, 107 - Trapani oppure via e-mail: natskom@tin.it
Grafica illeggibile Caro Direttore, l’idea, il sogno editoriale di “Domani Liberi” va bene, ma il sogno grafico non è idoneo perché offensivo alla vista dei lettori. Il bianco in negativo sull’arancione è un’aberrazione visiva. L’arte del grafico dovrebbe essere quella di rendere gradevole e facile la lettura. Ma quasi tutti i grafici pensano solo ad essere “innovativi” anche a danno della lettura. Lettera Anonima --Non ci piacciono gli anonimi, l’abbiamo già letto. Ma, dato che questa critica vorrebbe essere, di certo, costruttiva, auspichiamo che il nostro affezionato lettore si decida a firmarsi ed incontraci per spiegarci perché incontra difficoltà visive che altri non incontrano. Magari potrebbe nascere un rapporto di collaborazione stabile e il lettore iniziare anche a scrivere degli articoli da pubblicare sulla rivista, firmandoli o no.
Sogno marciapiede Dal lontano 11 luglio 2003, anche tramite il Difensore Civico di Erice, avv. Carlo Sammartano, ho infruttuosamente richiesto all’Amministrazione comunale di Erice di provvedere ai lavori per il completamento del marciapiede presente sulla strada comunale ove risiedo. Solo un anno dopo, il 3 giugno 2004, con nota prot. 15603, l’arch. Mario Fontana del Comune mi ha informato che era stata predisposta una peri-
La Posta di Domani Liberi zia per la realizzazione dei lavori richiesti (e dovuti, essendo una strada pubblica), con previsione di spesa di euro 5.000, aggiungendo, però, che “al fine del prosieguo della pratica, occor re la relativa disponibilità finanziaria in bilancio”: insomma il Comune non aveva i 5.000 euro per sistemare quel marciapiede. Dopo ulteriori sette mesi, passati ad attendere inutilmente l’esecuzione dei lavori, ho reiterato la richiesta della necessaria manutenzione, esprimendo il mio disappunto per il disinteresse dell’Amministrazione nei confronti dei disagi più volte segnalati. Ancora una volta - lo scorso 21 febbraio 2005 - il Difensore Civico si rivolgeva al Sindaco Sanges scrivendo “prego l’Illustrissima S.V. di voler esitare positivamente la richiesta della sig.ra Stabile, considerato anche l’esiguo importo della spesa necessaria per la risoluzione del problema”. Quindi, il successivo 2 maggio 2005, l’avvocato Sammartano scriveva all’Ufficio Tecnico comunale - sezio ne LL.PP. chiedendo notizie “sulla programmazione dei lavori di manutenzione in oggetto, avendo appreso che è stato approvato dal Consiglio comunale di Erice il regolamento dei cottimi fiduciari”. Sono passati due anni, sette missive scritte dal Difensore Civico al Comune, ma dell’inizio dei lavori neppure a parlarne ... Sanges è sempre senza soldi, eppure i soldi per fare i viaggi in Cina, a New York, a Bruxelles pare che li abbia. Forse è solo senza interesse e volontà. Forse aspetta che io vada da lui promettendo che se mi farà il marciapiede gli assicurerò, in futuro, il mio voto? Giuseppa STABILE Via Medea, 6/B - Erice Casa Santa
No agli abbandoni
Si avvicina l’estate e, come ogni anno, in tutta Italia, vengono abbandonati centinaia di migliaia d’animali domestici. L’animale è considerato alla stregua di un oggetto o di un giocattolo di cui ci si può disfare in qualunque momento. L’abbandono è fonte di numerosi problemi. Ad esempio gli animali lasciati ai bordi di una strada possono causare incidenti stradali. La legge 281/91 decreta, per la prima volta, che l’abbandono di un animale costituisce reato punibile con sanzioni penali.
La sterilizzazione di cani e gatti, nonostante possa sembrare una prevaricazione sulla natura dell’animale, costituisce un fattore importantissimo per la prevenzione del randagismo. Nella maggior parte dei casi, il destino delle cucciolate indesiderate è la soppressione o l’abbandono. Spesso i Comuni affidano i randagi ai canili privati. Le condizioni di tali canili sono il più delle volte precarie. Gabbie sovraffollate che favoriscono le malattie infettive parassitarie, condizioni igieniche scarse, nutrimento insufficiente ed inadeguato. Daniela DI DIO Vicepresidente provinciale OIPA Info e segnalazioni 389-272.11.87
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Deiezioni umane Lettera Aperta al Sindaco Fazio. Lei, sig. Sindaco, è così attento alle problematiche d’igiene pubblica, che è stato capace di far correre voce, qualche tempo fa, d’aver emanato un’ordinanza che vietava di dare cibo ai randagi, perché questo attirava zanzare e perché le ciotole risultavano poco decorose per la nostra città. Tuttavia, indaffarato in questi impegni, si è dimenticato dei cassonetti, i quali diffondono un “profumato” aroma che deriva dai colorati e alle gri sacchetti che ne traboccano, fino a circondarli per qualche metro. Volendo dare un‘immagine ancora più dignitosa emanava lo scorso anno un’altra ordinanza, quella della raccolta delle deiezioni dei cani, fino a punire i trasgressori, con un ammenda di 309,87 euro; segno di civiltà qualcuno direbbe, ma civiltà di chi? Un proprietario di cani che và per le vie della città viene fissato come stesse per commettere chissà quale reato, quando ci sono zone della città, come la via tramontana, proprio dietro i magazzini Oviesse, dove gli abitanti sono privi di affacciarsi dalle finestre, per l’enorme puzza e per paura di vedere qualche uomo che metta giù i pantaloni per fare i propri bisogni. Quella zona ormai dimenticata da tutti, è infestata dalla puzza d’urine, ed è uno schifo a vedere: ci sono feci dappertutto e
noi abitanti della zona siamo stanchi di subire tutto questo, quindi poiché sembra che le viene così tanto difficile da mettere un wc chimico in questa zona, per i pescatori che stanno lì al mercato del pesce dall’alba, fino al primo pomeriggio (e pur da qualche parte devono poter svuotare la loro vescica) chiediamo che emani un’ordinanza, dove anche gli uomini si muniscano di paletta e sacchetto per raccogliere le proprie di deiezioni. Lettera Firmata - Trapani
Voglio rettificare Riceviamo una richiesta di rettifica ed integrazione all’articolo “Assistenti a tempo”, pubblicato sul n. 6 di “Domani Liberi”, e la pubblichiamo in toto. La Redazione.
Il servizio sociale professionale è il referente primario per l’implementazione di un sistema organizzato di servizi e interventi sociali forte e autorevole. L’assistente sociale è l’artista del servizio sociale, e deve esse-
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re in grado di rispondere al mutamento della domanda sociale, ai bisogni della persona, della famiglia e della collettività, ciò avviene attraverso la predisposizione di piani di lavoro e progetti mirati a promuovere responsabilità, capacità e comportamenti atti a superare le situazioni di bisogno. L’assistente sociale spesso è il capro espiatorio di uno scarso coordinamento tra i servizi dovuto all’incapacità di una corretta programmazione e di una volontà politica che non si confronta con i reali bisogni della famiglia e della comunità. In diverse realtà territoriali l’assistente sociale lavora in situazioni logistiche precarie, senza risorse né strumentazioni adeguati allo svolgimento delle loro funzioni, senza i tempi utili a garantire l’espletamento di un rapporto professionale deontologicamente e metodologicamente corretto. Ritengo corretta la scelta del Sindaco del Comune di Paceco di prorogare l’incarico agli assistenti sociali del territorio, in quanto l’espletamento delle loro funzioni non può prescindere da una presenza continuativa all’interno dell’Ente Comunale. Perno fondamentale del servizio sociale è la relazione fra il professionista e l’individuo, basata sulla competenza e sul senso di fiducia, essa genera dinamiche comunicative positive che creano una perfetta corrispondenza tra la domanda e la risposta alla domanda stessa. Un’eventuale turnazione tra tutte le professioniste che hanno prestato istanza per svolgere tale servizio porterebbe ad una frammentarietà di risposte incoerenti e incostanti, che disorienterebbe i cittadini. Piuttosto credo che l’ente locale dovrebbe liberare le attuali assistenti sociali da una situazione di precarietà occupazionale non funzionale all’esercizio del loro compito. Paola FERRARA Paceco
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