SLAMDUNK - N°5

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L’EDITORIALE DI

di Saverio Melegari

La serata storta, prima o poi, doveva capitare ed in questo avvio di campionato trionfale della Giorgio Tesi Group è arrivata all’ottava giornata sul campo di una Vanoli Cremona che, nonostante sia partita a fari spenti, ha davvero le giuste qualità per arrivare lontano o comunque centrare

un posto playoff. Come detto da coach Esposito, Pistoia è giunta mentalmente stanca a questo appuntamento e quando hai qualche problemino fisico qua e là ed i tuoi leader vengono letteralmente soppiantati dall’avversario di turno, a casa non la potrai mai riportare. Tutto questo è quel che è successo al PalaRadi di Cremona. Adesso, però, l’importante è non farsi prendere dal panico. Perché magari leggere i titoli che si sono visti di una “capolista demolita” o “Pistoia stecca a Cremona” possono farci fare cattive considerazioni. La strada della Giorgio Tesi Group in questa Serie A non è quella di stare in cima e lottarsela con Milano, piuttosto che Sassari o Reggio Emilia: i biancorossi si devono salvare e, con 12 punti dopo 8 giornate (gli stessi che nei due precedenti campionati di A avevano conquistato alla giornata numero 12) di fieno in cascina ne è già stato messo diverso. Il ko di Cremona deve far riflettere sui motivi delle prestazioni di Alex Kirk, messo in grossa difficoltà da Cusin, e da una prova generale al di sotto degli standard abituali, soprattutto per quanto concerne la cattiveria agonistica. Adesso c’è da voltare pagina, prendendo i giusti insegnamenti dalla sconfitta in terra cremonese, e concentrarsi su un’altra partita da bollino rosso, quella che ci aspetta al PalaCarrara contro i vice-campioni d’Italia della Grissin Bon Reggio Emilia. Un duello che, nel corso degli anni, è quasi diventato un derby per la rivalità che si è instaurata e che vede i reggiani favoriti vista la squadra messa in piedi anche quest’anno. Ci sarà da tenere sott’occhio i “vecchietti terribili” Rimantas Kaukenas e Darijus Lavrinovic, ma come sempre a fare la differenza saranno i tanti italiani di qualità che ha a disposizione Max Menetti: da un Aradori finora quasi imprendibile passando per Polonara, arrivando a Della Valle e Stefano Gentile, uno degli oggetti del desiderio del mercato estivo di Pistoia prima che la stessa Reggiana ci si fiondasse sopra. Reggio viene a Pistoia con l’idea di agganciare la Tesi Group a 12 punti, ma il fattore campo dovrà, e potrà, essere ancora una volta fondamentale per provare a respingere le ambizioni dei biancorossi ospiti.

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Buona fortuna Marcus di Elisa Pacini

Intervista a coach Vincenzo Esposito

«Una lezione importante per il futuro» di Saverio Melegari Il rammarico per non aver visto in campo una squadra “indiavolata” come vorrebbe sempre coach Vincenzo Esposito. E’ questa la sensazione più grande, ed amara, che Pistoia si è portata via dalla sfida in posticipo serale di lunedì scorso da Cremona. Perdere ci sta per una squadra giovane come la Giorgio Tesi Group, per di più contro un team scafato e pronto a metterti in difficoltà alla prima leggerezza. Diciamo che, in un colpo solo, la Vanoli ha fatto conoscere ai tanti “rookie” biancorossi quanto pane duro bisogna mangiare nella Serie A italiana. «La cosa che mi è piaciuta meno – dice il coach della Giorgio Tesi Group, Vincenzo Esposito – è il fatto di aver subito l’aggressività di Cremona, però ci può stare: questo gruppo giovane non ha ancora capito quella che è la differenza fra giocare in casa ed in trasferta in Italia, mentre adesso lo sappiamo e quindi è sicuramente un qualcosa in più che va a finire nel bagaglio personale di ognuno di loro. Avrei voluto vedere una squadra più arrabbiata e che agli schiaffi reagiva con gli schiaffi, perché chiedere i pugni sarebbe stato troppo. Comunque nel finale i ragazzi hanno reagito cercando di ricucire lo svantaggio ed in parte ci sono riusciti. E’ brutto dire che questa partita ci servirà da lezione, però almeno adesso tutti hanno visto cosa significa farsi mettere le mani addosso nel basket italiano. So di avere un gruppo di ragazzi intelligenti e disponibili e con loro si preparerà nel migliore dei modi un’altra gara difficilissima come quella contro Reggio Emilia». La sfida del PalaCarrara contro gli storici “nemici” reggiani, soprattutto dal punto di vista goliardico, rappresenterà un nuovo esame importante per la Giorgio Tesi Group. Vincere ancora, e quindi mantenere inviolato il campo di casa, vorrebbe dire un nuovo passo fondamentale verso la salvezza perché 14 punti sarebbero davvero tanti dopo nove giornate di campionato. E prendersi lo scalpo di una big della Serie A come la Grissin Bon avvalorerebbe ancora di più il grande inizio di stagione fatto da Ariel Filloy e soci. «Bisogna essere realisti e non dimenticarci mai chi siamo – ammette candidamente Vincenzo Esposito – la classifica per ora ci tiene ancora in testa con 12 punti e vuol dire che adesso siamo primi, non che dobbiamo lottare per il primo posto ad aprile. A quello ci penseranno Milano, Sassari, Reggio Emilia che incontriamo questa domenica e qualcun altro. Il nostro obiettivo è, e rimarrà sempre, quello di salvarci per motivi di roster, di budget e di età media della squadra davvero molto bassa». 20x10cartelli_ingressi.indd 1

Non sono solo i risultati e le vittorie ad evidenziare la forza del gruppo biancorosso plasmato da Vincenzo Esposito. Prendete per esempio la passione di Marcus Thornton. Nonostante i problemi al tendine rotuleo e poi l’infortunio al ginocchio, non è mai sceso in campo ma è rimasto sempre vicino ai suoi compagni. “E’ stato difficile essere qui e non essere parte del gruppo - racconta l’ala ventitreenne, 107 kg per 203 cm - un vero peccato perché vado molto d’accordo con i ragazzi che sono sempre stati gentili con me”. Certe volte, un infortunio allontana un giocatore dal gruppo, lo porta a fare un’altra vita rispetto a quella della squadra. Così non è stato per Thornton che ha seguito i suoi compagni in tutte le trasferte (fin dal precampionato) e ne è stato il primo tifoso. “Se in questo momento l’unica cosa che posso fare per loro è tifare - continua il rookie nato ad Atlanta - lo voglio fare al meglio, è un dovere e anche un piacere. La rabbia per i miei problemi c’è ed è tanta ma sono abituato a trovare in ogni situazione qualcosa di positivo. Il contratto con Pistoia per la prossima stagione è una cosa che mi aiuta a pensare solo a rimettermi al meglio”. Quando la gamba sarà in grado di sostenere le fatiche di un viaggio lungo, Thornton tornerà negli Stati Uniti dove continuerà nella riabilitazione. Il suo obiettivo è presentarsi in estate a Pistoia (che ha la “prelazione” su di lui per l’anno prossimo) e far vedere a tutti il vero volto del “Bulldogs”. “Spero di ritrovare qui questi ragazzi fantastici - chiude Thornton - ma sicuramente ci sarà il coach e ci saranno i tifosi: a loro voglio dire grazie per come mi sono stati vicini, non vedo l’ora di ricambiarli in campo. Dagli Stati Uniti tiferò per Pistoia”.

31/07/15 12:02


PALLACANESTRO

REGGIANA 18 – Stefano Gentile (playmaker, 191 cm, 90 kg, Ita, 1989) Arrivato a Reggio in estate, dopo un biennio a Cantù, è un giocatore ormai esperto, giunto alla sua sesta stagione nel massimo campionato, in cui ha esordito, appena 18enne, con la maglia di Milano. In carriera ha vestito anche i colori di Caserta (società nella quale ha disputato l’ultimo anno di settore giovanile), Imola, Ostuni, Trento (con Esposito allenatore), Casale e, come detto, Cantù. Quest’anno per lui, chiamato a raccogliere la pesante eredità di Cinciarini, 7.8 punti e 2.9 assist di media a gara.

13 – Rimantas Kaukenas (guardia, 192 cm, 92 kg, Lit, 1977) Uno degli “ex” Siena approdati sulla via Emilia, è un giocatore dalla grande esperienza internazionale (oltre alla natia Lituania, anche Israele, Belgio, Germania, Spagna) e dal talento purissimo, giunto alla sua decima stagione in Italia. Portato nel nostro Paese da Cantù, ha però legato il suo nome con lo straordinario ciclo di successi della Mens Sana, con cui ha vinto, almeno in Italia, tutto il possibile. Oggi, a 38 anni suonati, viaggia a quasi 11 punti di media con il 50% da 3.

4 – Pietro Aradori (guardia/ala, 194 cm, 95 kg, Ita, 1988) Esordisce fra i “pro” nel 2006/07 a Imola, in LegaDue, poi passa a Milano, Roma, Biella, Siena (con cui vincerà due scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe, guadagnandosi anche la Nazionale) e Cantù. Lo troviamo poi anche in Turchia, al Galatasaray, e in Spagna, all’Estudiantes, prima di far ritorno, lo scorso mese di maggio, in Italia, alla Reyer Venezia, con cui disputa i playoff. Passato in estate alla corte di Max Menetti, è il miglior giocatore reggiano, numeri alla mano, di questo inizio di stagione: le sue medie parlano infatti di 14.6 punti, 7 rimbalzi e 2.8 assist ad allacciata.

6 – Achille Polonara (ala, 203 cm, 90 kg, Ita, 1991) Cresciuto nelle giovanili di Teramo, con gli abruzzesi esordisce in serie A ad appena 17 anni. Nel 2012, con il fallimento della società, approda a Varese: nei due anni lombardi si impone come uno dei migliori italiani del campionato, guadagnandosi anche la convocazione in Nazionale. Passa a Reggio Emilia nell’estate del 2014, confermando tutto quanto di buono già messo in mostra in precedenza. In questo scorcio iniziale di stagione mette a referto quasi 11 punti e 7 rimbalzi di media a gara.

12 – Vladimir Veremeenko (centro, 208 cm, 107 kg, Blr, 1984) Nazionale bielorusso, è alla prima esperienza in Italia. Dotato di una buona tecnica, nonostante la mole importante, ha sempre giocato in Russia fino al 201 2, vestendo anche casacche prestigiose, quali quelle di UNICS Kazan (con cui ha vinto un Eurocup nel 2011) e Chimki. Lo scorso anno gioca in Turchia, nel Bandirma Banvit, chiudendo a oltre 10 punti di media a gara. Quest’anno a Reggio le sue cifra parlano finora di 10.3 punti e 4.7 rimbalzi a partita.

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9 – Andrea De Nicolao (playmaker, 185 cm, 75 kg, Ita, 1991) Esordisce in serie A nel 2009 con la Benetton Treviso, rimanendo in biancoverde fino al 2012, con l’eccezione di un anno in prestito a Castelletto Ticino. Dal 2012 al 2014 è a Varese e colleziona 72 presenze nel massimo campionato, mettendo in mostra una crescita esponenziale. Lo scorso anno gioca per l’ambiziosa Tezenis Verona, in A2, affermandosi come uno dei migliori giocatori del campionato.

8 – Amedeo Della Valle (guardia, 194 cm, 86 kg, Ita, 1993) Dopo il settore giovanile a Casale Monferrato, società con cui debutta in LegaDue appena 16enne, completa la propria formazione negli States, vestendo per due stagioni la casacca di Ohio State. Nel 2014, terminata la stagione universitaria, viene ingaggiato da Reggio Emilia, con cui disputa i playoff e vince l’EuroChallenge. Confermato per la stagione successiva, in cui si rivela uno dei migliori giovani di tutta la serie A, chiude a 9.3 punti di media a partita, guadagnandosi la chiamata di Pianigiani per l’Europeo.

15 – Ojars Silins (ala, 200 cm, 95 kg, Lat, 1993) Approdato in Italia nel 2010, per giocare nel prestigioso vivaio della Stella Azzurra, ha subito attirato l’attenzione di Regigo Emilia che lo ha ingaggiato e aggregato alla prima squadra fin dal 2012. Giocatore di talento, specialista nel tiro da 3, quest’anno sta disputando finora una stagione non particolarmente positiva (poco più di 4 punti segnati in 20 minuti di media a gara) come le precedenti ultime due.

10 – Adam Pechacek (ala/centro, 207 cm, 105 kg, Cze, 1995) Giovanissimo, è arrivato in Italia nel 2011, ingaggiato dalla Virtus Bologna: dopo tutta la trafila nelle giovanili delle V nere, approda lo scorso anno a Reggio, esordendo in serie A alla seconda giornata di campionato.

7 – Darjus Lavrinovic (ala/centro, 212 cm, 110 kg, Lit, 1979) Altro elemento di straordinario talento ed esperienza a disposizione di coach Menetti, con la Nazionale lituana ha vinto un argento e un bronzo europei, partecipando anche ai Giochi di Pechino 2008. In carriera ha giocato in alcune delle più forti squadre del continente (Real Madrid, CSKA Mosca, Fenerbache, UNICS Kazan, Zalgiris Kaunas).Quest’anno, finora, sta disputando una stagione persino migliore della scorsa: sono infatti 12.1 i punti di media a partita e 3.8 i rimbalzi, per un complessivo 11.5 di valutazione.


Intervista al direttore sportivo Alessandro Frosini

Pistoia prima in classifica dopo otto giornate: se lo aspettava? Sinceramente no; credo che nessuno avrebbe mai pensato al primo posto di Pistoia. Questo ottimo inizio è la riprova che dietro alla squadra c’è una società solida, un lavoro importante fatto da persone come Iozzelli e anche un lavoro tecnico impostato da Vincenzo Esposito. Che partita sarà quella del PalaCarrara? Quali saranno le chiavi e cosa dovrà fare Reggio per cercare di strappare i due punti? Sarà una partita molto difficile per noi. Storicamente Pistoia è un campo ostico, quasi un tabù. Le condizioni ambientali sono difficili, il pubblico è caldo e sempre pronto a sostenere la squadra. Noi dovremo giocare la nostra miglior pallacanestro difensiva per limitare il loro talento, mentre offensivamente avremo bisogno di un gioco ragionato per colpire i punti deboli di Pistoia. Non sarà facile. Dopo la finale scudetto dello scorso anno, per Reggio l’obiettivo è quello di scalare l’ultimo gradino? Pensate di essere pronti a ripetere un’altra stagione come la scorsa? Assolutamente no. Le finali scudetto a Reggio non passano ogni anno, se ragionassimo in questo modo non arriveremmo dove siamo arrivati l’anno scorso. Per ripetere l’ultima stagione ci vogliono basi e continuità di lavoro che richiedono anni di preparazione. Abbiamo cambiato 4 atleti di spessore, quindi per noi questo è un nuovo inizio. Ovviamente allo stesso tempo è una nostra priorità riconfermarci sull’alto livello italiano, quindi F8 di Coppa Italia e Playoff sono obiettivi importanti. Il basket italiano, almeno a livello di club, sta stentando in Europa: secondo lei, che ha riportato in Italia un trofeo europeo (l’EuroChallenge di due anni fa), quali sono le ragioni? Le ragioni sono molteplici, io individuo tre punti principali: in primis il livello medio degli italiani rispetto a quello medio europeo è più basso. Questo è accaduto perché abbiamo smesso di allenare i nostri giovani ed investito poco sui vivai, sfornando qualche giocatore di alto livello ma senza una base. In secondo luogo il gioco che viene praticato in Italia è totalmente diverso da quello europeo: da noi c’è un abuso dell’utilizzo del pick and roll quasi imbarazzante, abbiamo perso quasi totalmente il gioco interno quando l’uso del pivot e le uscite dai blocchi sono parti fondamentali del sistema basket, perdendo quindi anche la vera identità della pallacanestro. Infine tutto questo ha forse nella causa principale il fatto di avere attinto troppo dal mercato statunitense. Tutto ciò ci penalizza in campo internazionale quando affrontiamo club di alto livello europeo.

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Precedenti

Una storia infinita fra due città passionali di Elisa Pacini Certi amori, non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano… così come canta la calda voce di Antonello Venditti, anche le rivalità sportive non finiscono mai. Certo hanno dei periodi di crisi ma alla fine il ritorno di fiamma arriva sempre. Ecco che nella sfida infinita tutta biancorossa tra Pistoia e Reggio Emilia, le due città italiane che da sempre si “litigano” anche l’affetto di mister NBA Kobe Bryant, il ritorno di fiamma di una rivalità spesso (e menomale) condita soprattutto di goliardia è datato 7 Ottobre 2007. In un caldo pomeriggio di inizio autunno, centinaia di tifosi pistoiesi si riversavano sui gradoni del PalaBigi per lo storico ritorno del Pistoia Basket in Legadue. Di fronte la Trenkwalder Reggio Emilia, e l’andamento del match non fu proprio come i tifosi l’avevano sognato. Una “prima volta” completamente ciccata dai due americani Elton Tyler e Boo Davis, un gruppo ancora tutto da amalgamare che agevola il lavoro della nobile decaduta reggiana che schiaccia l’allora Carmatic di Maurizio Lasi (84- 63). Ma la storia era solo all’inizio. In quella stagione, la squadra di Young e Marigney eliminò la sorprendente Carmatic al primo turno playoff, poi però la Trenk in Legadue ci è rimasta per cinque stagioni con animi accesi da ambo le parti. Tra striscioni, sfottò e il rebus che la Baraonda preparò per “condire” le ambizioni reggiane, puntualmente ripetute dai dirigenti ad ogni occasione, le due squadre sono cresciute stagione dopo stagione. Fino

al campionato 2011/ 2012 in cui già nel girone d’andata, la trasferta a Reggio per Pistoia equivale ad uno scontro al vertice. Anche stavolta però i tifosi pistoiesi arrivati al PalaBigi, devono ingoiare amaro. Arriva una figuraccia senza precedenti, una sconfitta con 48 punti di scarto di cui Gek Galanda chiede scusa in diretta tv. Rimandando al girone di ritorno, la voglia di rivincita che tutta la squadra ha. Ed in effetti la gara del 18 marzo 2012, con quel parzialone vincente della Tesi Group di 28- 3 non deluse le attese. Una serata resa ancor più “gaudente” per il popolo biancorosso da quella frase che l’allora capitano reggiano, Michele Antonutti, pronunciò nel dopo gara. “C’era tanto frastuono nel palazzetto che non ci sentivamo nemmeno in campo”. Nessuno poteva sapere che quel ragazzone friulano sarebbe arrivato proprio a Pistoia per diventare uno degli idoli del PalaCarrara. La promozione della Trenk separa le due squadre ed eccoci alla Serie A. Due stagioni, quelle appena trascorse, in cui via Fermi rimane un campo tabù per Reggio così come la Tesi Group non riesce ad espugnare il PalaBigi. Antonutti e Filloy sono gli ex da parte pistoiese, mentre nella nuova Grissin Bon c’è un giocatore particolarmente caro a Vincenzo Esposito come il primogenito del suo amico Nando Gentile. Un giocatore, Stefano Gentile, a cui “El Diablo” aveva fatto la corte in estate per portarlo a Pistoia. Ma proprio sul più bello, ecco la chiamata di Reggio.


Rubrica “Volto Nuovo”

Eric Lombardi A Pistoia ci aveva in realtà già giocato. Sì, ma da avversario. Stagione 2012/2013, campionato di LegaDue, finale dei playoff fra la Giorgio Tesi Group e la Centrale del Latte Brescia. Eric Lombardi vestiva la maglia bianco-azzurra numero 7 e per lui, così come per i suoi compagni di squadra, quella con Pistoia non fu una serie felice… In serie A ci andammo noi, e Brescia, pur fra gli applausi dei tanti sostenitori lombardi giunti al PalaCarrara, uscì dal campo a testa bassa, prima che su quel campo si riversasse una folla oceanica che rimarrà fra le pagine memorabili della storia del basket cittadino. Di quella finale, di gara-5 in particolare, il buon Eric, che oggi veste con orgoglio i colori biancorossi, ricorda soprattutto una cosa: “il calore del pubblico, i fischi assordanti ogni volta che avevamo la palla in mano, la pressione pazzesca che, da avversario, quella curva riusciva a metterti”. Difficile, in effetti, dare torto a questo ragazzone di Biella con la faccia sorridente e quei due orecchini a forma di brillante che apparentemente tanto lo accomunano a Mario Balotelli: guai a dirglielo, però! “Lo so che sembriamo simili, ma io non sono proprio come Balotelli, anzi”: in effetti, somiglianza fisica a parte, le similitudini con il tanto discusso talento del Milan sono davvero poche. Eric è un ragazzo umile, solare, generoso in campo e fuori, persino timido in certi modi di fare, soprattutto di fronte a una telecamera. “Vengo qui sapendo che dovrò lavorare tantissimo e migliorare tutti quegli aspetti del mio gioco sotto i quali so di poter crescere”: si presentò così in conferenza stampa a luglio, ringraziando per quel biennale appena firmato che a qualcuno forse poteva apparire un azzardo ma che, per quanto visto sul parquet in queste prime giornate, forse tale non era. Eric è davvero così, come apparve a tutti quanti a luglio: un ragazzo pulito, con tanta voglia di fare, entusiasmo, grinta da vendere e margini di miglioramento. Tanti... Sa che quella di Pistoia è una grande occasione per lui: c’è da scommettere che non se la farà scappare!


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Storia e futuro del Pistoia Basket

Intervista a Maurizio Carrara

«A Pistoia si può lavorare in maniera serena. Il primato ne è la dimostrazione» Il cognome Carrara, a Pistoia, da sempre, è sinonimo di investimenti nel basket. Oggi a tirare le redini di questa unione è Maurizio, molto legato al Pistoia Basket, e che si è concesso per questa intervista. A Maurizio chiediamo quanto sarebbe stato felice suo padre di vedere oggi Pistoia in vetta alla classifica della serie A… Sarebbe stato felicissimo: mio padre era un uomo che amava le sfide, oltre al basket. Nonostante le tante soddisfazione di quegli anni, Pistoia non arrivò mai a essere capolista. Certo, era una serie A diversa e la realtà pistoiese era già una realtà importante: una squadra che centrava i playoff e disputava le Coppe Euro-

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pee, lottando ai massimi livelli, ma il primo posto, beh, è un’emozione particolare. Da grande appassionato di basket, da tifoso e da addetto ai lavori, si aspettava che dopo la chiusura del ciclo di Paolo Moretti, Pistoia riuscisse a vivere un inizio di stagione così incredibile? Sfido chiunque ad averlo immaginato così il dopo Moretti. Paolo ha dato molto a Pistoia, il nuovo ciclo porta la sua firma, e personalmente lo ritengo un grande allenatore oltre che una grande persona. L’ipotesi Esposito devo dire mi ha incuriosito fin da subito: conoscevo “El Diablo” dai tempi dell’Olimpia, lo ricordavo per i valori umani oltre che tecnici. Avevo molta fiducia, ma non era nelle mie aspettative essere primi: questo significa che a Pistoia c’è un humus, a livello ambientale, che fa lavorare in maniere tranquilla, ordinata e serena chiunque venga qua. Cosa pensa che manchi ancora per fare il salto di qualità definitivo? Nelle intenzioni della società questo doveva essere una sorta di anno zero… Credo che il salto di qualità sia stato già fatto. L’obiettivo nostro è lottare per la salvezza, ma sicuramente siamo una realtà che in questo campionato ci sa stare e ci può stare per molto tempo. Chiaramente per garantire un futuro solido e di successo, la società ha bisogno di risorse economiche: il campionato è dispendioso e noi stiamo facendo miracoli con uno dei budget più bassi della categoria. Credo che ci sia bisogno di più imprenditori che sostengono il nostro progetto. La società sta lavorando bene e l’entusiasmo che c’è in città adesso ci può aiutare ad avvicinare ancora più persone al basket.


Settore Giovanile

I giovani biancorossi sono al top di Elisa Pacini Continua la marcia delle squadre dell’Academy biancorossa nella prima fase dei rispettivi campionati d’eccellenza. OFFICINA FATTORI. Lunedì 30 novembre, sul campo di San Miniato, l’Officina Fattori andrà in cerca della decima vittoria consecutiva. Più che ai risultati, Cristiano Biagini e il suo staff guardano ai miglioramenti del gioco e dell’amalgama di squadra in vista dei più difficili impegni futuri che aspettano l’Officina Fattori. Nell’ultimo match giocato, davanti al Prato Basket Giovane, le risposte date dai biancorossi sono state positive, soprattutto in termini di determinazione ed intensità, sia in fase offensiva che difensiva. Finisce 93- 49 per la squadra di coach Biagini che ruota tutti i giocatori, trovando grinta e ritmi alti da chiunque è entrato. Il miglior marcatore in terra pratese è stato Isacco Salvi, seguito da Milos Divac. (Officina Fattori. Taflaj 6, Biagi 14, Angelucci 6, Cipriani 3, Galli 12, Pomposi, Divac 16, Maspero, Salvi18, Di Pizzo 10, Converso 8, Tartamella. All Biagini). DIFE. Dura poco più di un quarto il match clou dell’ottava giornata del campionato Under 16 eccellenza, che i biancorossi di Angella

fanno loro con una prova convincente. Bella vittoria per la Dife che batte così il Sancat Firenze per 79-48. Dopo un primo quarto segnato dall’equilibrio i biancorossi accellerano con un break importante che manda le squadre all’intervallo lungo sul 50 a 27. La sosta lunga, nonostante il vantaggio, non attenua i ritmi dei biancorossi che continuano la loro progressione fino ad arrivare al massimo vantaggio a fine terzo quarto sul punteggio di 69-36. Gara messa in ghiaccio in largo anticipo. Domenica 29 Novembre alle ore 11.30, la Dife giocherà ad Empoli contro i campioni regionali 2015, trasferta tra le più difficili del campionato. (Dife. Pomposi 6,Pastore,Mati,Cannone 2,Gangale 6,Alpanoso 9,Querci 18,Del Chiaro,Cipriani 20,Banchelli 7,Lazzeri,Tartamella 11. All. Angella- Della Rosa T.). AIR COLLECTION. Buona prestazione anche per l’Under 15 eccellenza, che centra la settima vittoria consecutiva sul campo di Campiglia Marittima contro Valdicornia (47- 96). Mercoledì 2 Dicembre ore 20 al PalaCarrara arriva Pontedera (Air. Banfi 4, Cannone 13, Del Chiaro 15, Guarducci 2,Lovino 8, Mati 20,Pastore 4,Perrotta 6, Querci 20, Simonelli 4 All. Angella- Della Rosa T.).


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Domenica 13 Dicembre

ore 20.45 - PalaCarrara - Pistoia - Vi aspettiamo!!!


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