SLAMDUNK - N°7

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L’EDITORIALE DI

Un Natale speciale, un Capodanno leggermente più amaro ma solo per il risultato ottenuto a Sassari, visto che sul campo la Giorgio Tesi Group ha regalato davvero spettacolo. di Saverio Melegari E’ stato un finale di 2015 sontuoso per la squadra biancorossa che, con due giornate di anticipo, ha conquistato l’accesso matematico alle Final Eight di Coppa Italia che si giocheranno a Milano dal 19 al 21 febbraio (a proposito, iniziate a fissare le ferie per il primo giorno almeno, è prevista una nuova invasione del Forum!) ed in vista di questo ultimo match del girone di andata al PalaCarrara contro la Betaland Capo d’Orlando deve ancora capire in che posizione si piazzerà dopo 15 partite e quale sarà l’avversario a Milano. Dopo il ko di Bologna, nell’ambiente si respirava un po’ di scoramento ma la vittoria contro Venezia ha fatto passare un sereno Natale a tutti: un successo meritato per quanto fatto dal 1’ al 37’, tenendo in scacco una squadra forte e profonda come la Reyer, alla fine però anche un pizzico fortunato per quella tripla di Goss che sembrava destinata ad entrare dentro il canestro, e dare il successo ai lagunari sulla sirena, e che invece è uscita. Smaltito il panettone, poi, la Tesi Group ha fatto un figurone anche in casa dei campioni d’Italia della Dinamo Sassari: partenza in sordina, grande rimonta da -13 e massimo vantaggio sul +7 durante il terzo quarto. Fino al 35’ quando, ancora una volta complice la stanchezza e la forza degli avversari, si spegne la luce ed il pallone non ne vuole più sapere di entrare. In Sardegna arriva una sconfitta che, però, rafforza ancora di più le convinzioni di coach Esposito: questa squadra fa divertire la città e tutta la Serie A. Il tour de force delle festività si chiude quest’oggi con la sfida contro una Capo d’Orlando in crisi nera. Partita alla grande come Pistoia, si è persa per strada fra infortuni e giocatori giovanissimi, o quasi quarantenni, che vanno in campo. Così sono arrivate 10 sconfitte nelle ultime 11 partite ed una classifica che mette i siciliani all’ultimo posto. La Giorgio Tesi Group vorrebbe conquistare il 10° successo di questo girone d’andata storico (battuto ogni record di sempre del basket pistoiese) per girare a 20 punti e mettere, già ad inizio gennaio, quasi la parola “fine” sul discorso salvezza. Chi si sarebbe mai immaginato, a settembre, una situazione del genere? Nemmeno il più inguaribile ottimista. Ed allora, intanto, Buon Anno a tutti i tifosi biancorossi per un 2016 ancora più bello e ricco di emozioni del 2015!

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Anche per Natale è Baraonda di Saverio Melegari

Intervista al Presidente Roberto Maltinti

«Impegniamoci tutti a tenere Pistoia in Serie A» di Elisa Pacini Il realismo del presidente e la curiosità del tifoso, stregato dalla Giorgio Tesi Group targata Esposito, si fondono nelle parole di Roberto Maltinti. Guardando all’anno nuovo, il numero uno di via Fermi, fissa gli obiettivi della squadra e del club con il sorriso sulle labbra. Non potrebbe essere altrimenti dopo una prima parte di stagione in cui il Pistoia Basket da rivelazione è diventato una realtà di alto livello del campionato e nel constatare il consolidamento di un ambiente intorno da far invidia a molte piazze italiane. «Tutti gli anni si dice che meglio di così non possiamo fare - dice Maltinti - è da quando abbiamo perso la finale di Legadue con Brindisi (stagione 2011/ 2012, ndr) che ce lo ripetiamo e invece abbiamo sempre fatto meglio. Sono contento dell’ambiente bellissimo che si è creato negli anni: sono contento di avere una squadra vera che anche a Sassari ha dato tutto, sono entusiasta quando entro al palazzetto ed è sempre pieno ad ogni gara. Ogni anno cambiano gli attori ma la regia rimane la solita, vuol dire che qualcosa di buono abbiamo fatto, che la gente a Pistoia ci sta bene. Per questo non posso che essere soddisfatto del 2015, vediamo cosa ci porterà la seconda parte di stagione». La Giorgio Tesi Group inizia l’anno nuovo con lo storico pass per le finali di Coppa Italia in tasca, un traguardo inaspettato, meritato e conquistato con largo anticipo rispetto alla conclusione del girone d’andata mentre grandi club come Cantù o Brindisi dovranno lottare fino all’ultimo per entrare nelle prime otto al giro di boa e qualcuno rimarrà fuori. Pezzi di storia del nostro basket come Varese o la Virtus Bologna, invece, hanno già fallito l’obiettivo e aspettano la seconda parte della stagione per riscattarsi. «Cosa vorrei per il 2016? - continua il presidente biancorosso - Vorrei che le sconfitte fossero tutte come quelle di Sassari. Al termine di una grande gara, giocata a viso aperto anche contro squadre più forti. Gare che ti fanno amare questo sport. Certo sappiamo che ci manca qualcosa, che siamo una squadra che ruota 8 giocatori e 2 ragazzi e che vuole puntare sulla crescita dei giovani. Ma quando c’è l’impegno e la grinta che la squadra ha messo anche a Sassari, c’è tutto». L’augurio del presidente per il 2016 è continuare a lavorare per mantenere Pistoia ad alti livelli, sulla strada tracciata in questi anni. «L’augurio che faccio a tutti - chiude Maltinti - è impegnarci a fondo per mantenere questa categoria che per Pistoia è un lusso».

La nebbia con la quale oramai Pistoia è abituata a convivere da settimane ci ha fatto dimenticare che sensazione sia vedere il sole splendere in cielo, anche d’inverno. A 17 pistoiesi, per capirlo, è bastato, diciamo così, andare dall’altra parte del mar Tirreno per seguire la propria squadra del cuore anche in mezzo alle feste di Natale per respirare un’aria davvero particolare. Otto coraggiosi sono partiti addirittura la sera di Santo Stefano per sciropparsi una notte intera di traghetto da Livorno a Golfo Aranci, mentre gli altri nove sono saliti su di un aereo da Pisa in direzione Alghero la mattina di domenica 27. Ed arrivare in Sardegna con 18 gradi di temperatura a mezzogiorno ha reso obbligatoria la sosta in spiaggia: nessuno si è avventurato a fare un bagno fuori stagione, ma poco c’è mancato. Poi, messa da parte la gita godereccia, è stato il momento di trasferirsi a Sassari per la partita. Come sempre confinati nello spicchio in alto a una delle due curve del PalaSerradimigni, i 17 temerari fin da molto prima della palla a due hanno fatto sentire la loro voce e si sono fatti vedere con le magliette rosse d’ordinanza e le sciarpe. Quando poi hanno visto i loro beniamini iniziare a mettere in scacco i Campioni d’Italia hanno davvero sperato nell’impresa, poi sfumata nel finale. Una trasferta sicuramente da ricordare, così come quella della domenica precedente quando a Bologna ancora una volta 1.000 pistoiesi non si sono voluti perdere l’occasione di spingere Filloy e compagni verso il successo. Non ci sono riusciti, ma loro invece non perdono mai.


CAPO D’ORLANDO 6 – Vlado Ilievski (playmaker, 188 cm, 82 kg, Slo/Mak, 1980) Uno dei tanti giocatori di grandissima esperienza internazionale a disposizione di coach Griccioli, ha vestito, fra le altre, le maglie di Partizan Belgrado (con cui ha vinto due coppe nazionali). Barcellona (campione di Spagna nel 2004), Roma, Virtus Bologna, Siena (scudetto nel 2008). Nella sua ricca bacheca troviamo anche una Lega Adriatica, una Coppa del Re, quattro Coppe di Slovenia, una Supercoppa italiana, un campionato ceco. Playmaker dotato di grande visione di gioco, quest’anno sforna 4.7 assist di media a gara.

9 – Zoltan Perl (guardia, 195 cm, 85 kg, Ung, 1995) Giovanissimo, è all’esordio in Italia. Cresciuto nelle giovanili della squadra ungherese del Falco Szombathely, esordisce nel massimo campionato nazionale a soli 17 anni. Viaggia finora a una media di quasi 8 punti e 3.4 rimbalzi di media a gara.

Intervista al DS Peppe Sindoni

8 – Tommaso Laquintana (playmaker, 188 cm, 80 kg, Ita, 1995) Nato a Monopoli, passa a Ruvo di Puglia (con cui disputa il campionato di DNA) nel 2011. Nel 2012/13 gioca con il CUS Bari, conquistando la salvezza nel campionato DNA Silver, poi, nell’estate 2013, viene acquistato da Capo d’Orlando, con cui disputa 30 partite a 4.4 punti di media a gara. Al momento del ripescaggio in serie A, i siciliani lo girano in prestito a Biella, in serie A2. Rientrato a Capo d’Orlando in estate, finora sta disputando una stagione molto positiva: colleziona infatti oltre 8 punti e 2 assist di media a partita.

4 – Mario Ihring (playmaker, 192 cm, 80 kg, Svk, 1998) Perno della selezione Under 18 della Slovacchia, in patria ha disputato la scorsa stagione con il Povazska Bistrica, nella seconda serie nazionale. Ha esordito in serie A lo scorso 8 novembre, mettendo a referto i primi punti nella vittoria per 71-69 ottenuta sul campo di Torino.

13 – Simas Jasaitis (ala, 202 cm, 98 kg, Lit, 1982) Giocatore di grande esperienza e assoluto talento offensivo, si affaccia sul palcoscenico del basket internazionale nella stagione 2006/07, vestendo la casacca del Maccabi Tel Aviv. Passa poi in Spagna (Saski Baskonia e Joventut Badalona), Turchia (Galatasaray e Türk Telekom) e Russia (Lokomotiv Kuban), prima di fare ritorno in patria nelle fila del Lietuvos rytas. Nella sua stagione d’esordio in Italia, ha messo fino a oggi a referto 13.5 punti di media a gara, con il 40% da 3 .

21 – Laurence Bowers (ala, 203 cm, 100 kg, Usa, 1990) Buon rimbalzista e stoppatore, è il classico lungo di grande presenza nel pitturato, nonostante una mole non impressionante. Efficace sia in fase offensiva che difensiva, è stato finora fra i più positivi nella formazione di coach Griccioli, con un evidente progresso nelle ultime gare: le sue medie parlano infatti di quasi 13 punti e 6 rimbalzi di media a gara. Americano di Memphis, è cresciuto cestisticamente alla University of Missouri, prima di passare nel 2013 nella serie A israeliana, nelle fila dell’Hapoel Holon.

42 – Alex Oriakhi (centro, 206 cm, 116 kg, Nig/Usa, 1990) Compagno di Bowers nell’ultimo anno di college a Missouri esordisce fra i professionisti nel massimo campionato francese, a Limoges. La sua esperienza transalpina dura però appena quattro partite, tante quante quelle disputate con l’Hapoel Holon, dove nuovamente ritrova Bowers. Nel dicembre 2013 torna negli States, firmando con gli Erie BayHawks, ma, nel mese di febbraio, cambia nuovamente casacca, accasandosi, sempre in D-League, ai Sioux Falls Skyforce. Nello scorso campionato torna in Europa, stavolta in Lituania, giocando nel Pieno žvaigždės, con cui raggiunge i playoff. All’esordio in Italia, mette a referto oltre 9 punti, 8 rimbalzi e 1.3 stoppate di media a partita.

5 – Gianluca Basile (guardia, 192 cm, 90 kg, Ita, 1975) Monumento della pallacanestro nazionale, è (insieme a Marconato) l’ultimo giocatore a calcare i campi della serie A fra coloro che conquistarono lo storico argento olimpico ad Atene, nel 2004. Ormai vicino alle 500 presenze nel massimo campionato, in carriera ha giocato con Reggio Emilia, Fortitudo, Cantù e Milano, con una parentesi di quattro anni in Spagna, sponda Barcellona, con cui ha vinto l’Eurolega nel 2009/10.

28 – Nika Metreveli (ala/centro, 211 cm, 105 kg, Geo/Ita, 1991) Georgiano di nascita, ma italiano per formazione, è giunto nel nostro paese a 14 anni. Dopo due anni nel settore giovanile di Rimini, su di lui mette gli occhi la Mens Sana, che lo ingaggia e lo gira in prestito poi per tre stagioni. Dopo un anno a Sassari, con cui disputa 29 partite in serie A, ed alcune esperienze in patria, è tornato quest’anno in Italia. Giocatore solido e duttile, viaggia a una media di 4.2 punti e 3.4 rimbalzi a partita.

10 – Sandro Nicevic (k) (centro, 210 cm, 107 kg, Cro/Ita, 1976) A quasi 40 anni, mette la sua grandissima esperienza internazionale a servizio dei più giovani. Nella sua carriera da professionista, iniziata nel lontano 1994, ha vestito, fra le altre, le maglie di Cibona, Le Mans, AEK Atene, Malaga, Besiktas, Benetton e Montegranaro. Nonostante l’età, è, numeri alla mano, ancora in grado di dare un contributo importante alla causa siciliana: mette infatti a referto quasi 9 punti e 4 rimbalzi di media a gara.

Pistoia è, insieme a Cremona, una delle grandi sorprese della stagione: si aspettava un girone di andata così per la formazione di coach Esposito e qual è stato secondo lei il segreto? Onestamente non me l’aspettavo, però conosco personalmente coach Enzo Esposito e lo stimo come persona e allenatore. Lui è uno dei pochi allenatori italiani che oltre a dare le indicazioni tattiche allena i suoi giocatori anche sotto il profilo psicologico riuscendo così a tirar fuori da essi il massimo possibile. Aver questa dote oggi in questo campionato così livellato tecnicamente è sicuramente una delle chiavi per ottenere buoni risultati. La sua Capo d’Orlando, dopo un ottimo inizio, sta attraversando un momento oggettivamente complicato: indubbiamente alcuni infortuni e un pizzico di malasorte hanno giocato un ruolo decisivo, ma quali pensa siano gli ingredienti per cercare di venir fuori dal periodo-no? Sicuramente gli infortuni ci hanno rallentato un po’, però è indubbio dire che il nostro processo di crescita si è fermato, anzi siamo andati indietro forse. La qualità del gioco offensivo ad esempio è un po’ calata dall’inizio del campionato. Noi speriamo che il cambio d’allenatore, per citare uno dei possibili ingredienti, dia un po’ di freschezza mentale ai ragazzi. L’entusiasmo e gli americani di Pistoia, contro il mix di esperienza e gioventù di una Capo d’Orlando a forte connotazione italiana: che partita sarà al PalaCarrara e quali saranno secondo lei le chiavi della gara? E’ difficile dire che partita sarà, se non altro perché noi abbiamo cambiato allenatore e proveremo quindi a proporre qualcosa di diverso in campo. Sicuramente sarà una gara complicatissima perché Pistoia oltre a essere la squadra rivelazione del campionato è anche uno dei campi più caldi della Lega in cui tra l’altro non abbiamo mai vinto, però potrebbe sempre esserci spazio per una sorpresa. E’ un campionato assolutamente incerto, in cui ogni domenica si verificano risultati difficili da pronosticare e sia in vetta che in fondo alla classifica, la situazione è assolutamente fluida. Pensa che sia una realtà destinata a durare fino al termine della stagione, oppure nel girone di ritorno i veri valori emergeranno e le gerarchie si faranno più marcate? E’ al momento molto fluida, ma credo che sia una situazione destinata a non durare a lungo. Milano, Reggio Emilia e subito dopo Sassari e Trento occuperanno agevolmente le prime quattro posizioni. Per i restanti quattro posti buoni per i playoff sarà lotta a sei squadre. Per la parte bassa della classifica, ovviamente, mi auguro che la situazione resti fluida fino alla fine, ma come sempre poi il campo deciderà. L’ultima in classifica, alla sirena della trentesima giornata, sarà quella che più delle altre avrà meritato di retrocedere.

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Rubrica “Volto Nuovo”

Vincenzo Esposito Scontro fra le due sorprese di inizio stagione di Saverio Melegari Sfida numero 5 in programma, quella odierna, fra Giorgio Tesi Group e Betaland Capo d’Orlando con i siciliani che, per la terza volta nella loro storia, sbarcano al PalaCarrara con l’intento di provare a raddrizzare una classifica che si è fatta davvero tremenda. Dopo il primato in coabitazione con la Tesi Group alla terza giornata, a punteggio pieno, da quel momento in poi la squadra siciliana ha collezionato soltanto un altro successo ed è scesa all’ultimo posto assieme a Torino, in piena zona retrocessione. Capo d’Orlando ha tradizione in Serie A, ma i duelli contro Pistoia sono molto recenti e riguardano la LegaDue 2012/13, quella della promozione della Tesi Group, e la Serie A dello scorso anno con il bilancio complessivo che parla di 3 vittorie pistoiesi ed una sola dei paladini. In via Fermi Pistoia si è sempre imposta: il 28 aprile 2013 per 74-70, era la partita di esordio per Diego Fajardo, il regalo playoff che la società fece a coach Moretti. Capo d’Orlando aveva appena raggiunto la salvezza matematica, con coach Gianmarco Pozzecco in panchina, e venne a giocarsela senza troppe pressioni. Lo scorso anno, il 25 gennaio 2015, la vittoria fu ancora più netta: 94-73 per un match mai in equilibrio e sempre condotto dalla

Tesi Group che all’intervallo aveva già segnato addirittura 54 punti. Mattatore dell’incontro Tony Easley, al debutto con la maglia biancorossa, aiutato da Daniele Cinciarini e CJ Williams. In Sicilia la Tesi Group sbancò il “PalaFantozzi” in apertura della stagione 2014/15 per 71-74 con una grande prestazione, forse l’unica a Pistoia, di Linton Johnson, mentre nell’anno di LegaDue la sconfitta fu per 75-70. Ed il dato di “quota 70” si ripete sempre con particolare frequenza, un traguardo che la truppa di Esposito deve raggiungere e superare per stare tranquilla di vincere il match. Grande esperienza in campo, fra i giocatori della Betaland, con il ruolo di “chioccia” affidato a Gianluca Basile, oramai l’ultimo guerriero di quella Nazionale che vinse l’argento olimpico ad Atene 2004 ancora pronto a sudare sul parquet. Per lui la passata stagione fu l’occasione di una reunion con il grande amico Gek Galanda, adesso general manager del Pistoia Basket, ma in questo match avrebbe voglia di incidere per regalare un po’ d’aria buona alla classifica della sua Capo d’Orlando. I 40 anni oramai si fanno sentire tutti, ma guai a concedergli una “tripla ignorante” perché il “Baso” sa come poter punire.

Raccogliere l’eredità di Paolo Moretti, diciamocelo, sarebbe stato un macigno difficile da accollarsi per tutti. A maggior ragione per un tecnico emergente, alla prima vera esperienza in serie A, reduce da una rimonta tanto incredibile, quanto sfortunata, con Caserta presa a dicembre a quota zero e portata a due minuti da una salvezza che avrebbe avuto contorni inenarrabili. Ma per uno che, da giocatore, ha vinto uno scudetto nella natia Caserta (prima e unica volta del tricolore di basket in una città del Sud) e che è stato il primo italiano a segnare punti in NBA, il concetto di pressione assume come minimo prospettive distorte. E così Vincenzino Esposito, colui che quasi venti anni fa Pistoia aveva conosciuto come El Diablo , alla chiamata del dg Iozzelli, anche se nessuno lo saprà mai, di dubbi, ne siamo sicuri, non ne ha avuti poi molti. C’era da ripartire da capo, o quasi, dopo sei anni e mezzo di gestione vittoriosa da parte di un allenatore dalla grandissima personalità come Moretti, con una squadra sostanzialmente da rifondare e una piazza, orfana del suo condottiero, da conquistare. Fin dalla conferenza stampa di presentazione, però, Esposito ha suscitato non solo semplice simpatia, quanto, semmai rispetto. “El Diablo non esiste più”, ha subito affermato il buon Vincenzino, che ha voluto sgombrare il campo da equivoci: genio dalla spiccata personalità e dal comportamento istrionico da giocatore; esigente, riflessivo e carismatico da allenatore. Un gran precampionato, una squadra assemblata seguendo idee chiare e che ha subito suscitato interesse e simpatia, un inizio di regular season da record: nel giro di due mesi Esposito aveva già conquistato tutti. Società, tifosi, addetti ai lavori. “In panchina vede le cose prima che accadono”, ha detto di lui uno che di basket un pochino se ne intende e che risponde al nome di Giacomo Galanda. “Ho la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi straordinari”, ha invece sempre ripetuto il coach. La verità probabilmente, come spesso accade, sta nel mezzo, ma è un dato di fatto che, nel girone di andata che ha portato per la prima volta nella storia Pistoia alle finali di Coppa Italia, la mano di Esposito si veda eccome.


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La grande festa di Natale del Minibasket biancorosso Giorgio Tesi Editrice

di Elisa Pacini C’erano i dolci, c’erano i gadget degli sponsor ma alla fine il regalo più grande per i giovanissimi atleti del Pistoia Basket Academy, è stato l’incontro con i loro idoli ovvero i ragazzi della Giorgio Tesi Group e coach Vincenzo Esposito. Sono stati loro gli ospiti speciali della festa di Natale del settore giovanile del Pistoia Basket, che ha radunato al PalaCarrara tutti i cestisti dell’Academy dai piccoli del minibasket ai ragazzi delle squadre che partecipano ai campionati giovanili e portano in giro per la Toscana il nome di Pistoia.

AVVICINATEVI ALLA BELLEZZA Il fregio dello Spedale del Ceppo si svela in un libro e in una mostra

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Martedi 22 dicembre, presso la sede della Cassa di Risprmio di Pistoia e della Lucchesia, è stata inaugurata la mostra fotografica e presentato il libro entrambi dedicati al fregio robbiano dello Spedale del Ceppo di Pistoia. Il libro si focalizza sulla presentazione degli aspetti tecnici, storici, artistici e architettonici di una delle più importanti opere d’arte della città e quelli che sono stati i lavori di restauro. I testi sono stati curati da Giovanni Capecchi, docente di Letteratura italiana e Letteratura italiana contemporanea nei Corsi di Lingua e Cultura Italiana dell’Università di Perugia nonché direttore della rivista NATURART. Poi ci sono Maria Cristina Masdea, storico dell’arte, e Valerio Tesi, architetto, entrambi funzionari della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia e Prato. Infine Grazia Tucci, Professore associato del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze. Il volume è arricchito da numerosi scatti fotografici inediti realizzati da Nicolò Begliomini, fotografo ed art director della rivista NATURART. Per chi volesse visitare la mostra, ad ingresso libero, potrà farlo fino al 29 gennaio 2016 in orario di apertura della banca.

Sarà che il biancorosso è il loro colore d’ordinanza, ma i ragazzi della Tesi Group se la sono cavata benissimo nelle vesti di speciali Santa Claus anche senza baffi e barba bianca. Tutti si sono lasciati inondare dalla carica d’entusiasmo dei giovanissimi “colleghi”, senza risparmiarsi davanti all’immancabile richiesta di un selfie o di un autografo da custodire gelosamente nel diario scolastico. Presenti i vertici dell’Academy dal “decano” Nicola Salerni al presidente Stefano Della Rosa, fino al giemme del Pistoia Basket, Gek Galanda, oltre che tutti gli allenatori del settore giovanile da Cristiano Biagini a Luca Angella fino a Mario Breschi, insieme agli assistenti Matteo Marcello, Tommaso Della Rosa e Jacopo Bartolini.

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Un 2015 incredibile da rivivere in questi scatti di Saverio Melegari Si è chiuso un 2015 spettacolare per il Pistoia Basket, sponsorizzato per il quinto anno consecutivo Giorgio Tesi Group. Nella prima parte dell’anno, nonostante tante difficoltà pregresse, la conquista di una salvezza anticipata ed un nono posto finale prestigioso, con i playoff svaniti soltanto all’ultima giornata. In estate il cambio al timone, da Paolo Moretti a Vincenzo Esposito, ed un girone d’andata strepitoso che porta in dote una quasi salvezza e soprattutto la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. E ora sotto con il 2016!

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Domenica 24 Gennaio

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