LA RIQUALIFICAZIONE TERMOIGROMETRICA DELLE PARETI A CASSA VUOTA a cura di * Alessandro Ziletti
1 - Introduzione Nell’ultimo decennio si assiste ad un aumento di interventi volti alla ristrutturazione/riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e ad una contemporanea riduzione delle nuove edificazioni. L’attuale quadro normativo, la crescente sensibilità ambientale e la necessità di ridurre i costi di conduzione degli immobili richiedono uno studio e una attività progettuale più approfonditi rispetto al passato. Anche nel caso di interventi di riqualificazione energetica parziale, che non implicano, in base a quanto stabilito dalla normativa regionale attualmente in vigore (DDUO 18546/2019), il rispetto di un valore globale di efficienza energetica del sistema edificio-impianto, è necessario assicurare determinate performance termiche degli elementi edilizi oggetto di intervento, specialmente qualora si desideri accedere agli incentivi fiscali, che, specialmente nell’ultimo periodo, risultano particolarmente con-
venienti. Si intende in questa sede condividere alcuni ragionamenti effettuati in un caso reale che risulta abbastanza frequente nella pratica professionale odierna: la riqualificazione energetica di un appartamento interpiano facente parte di un condominio ubicato nelle adiacenze del centro storico di una città della Lombardia ubicata in “Zona E” ed edificato negli anni ’60 del secolo scorso. Il corpo di fabbrica è caratterizzato da una struttura a telaio in calcestruzzo armato e da parete esterna del tipo a cassa vuota, composta, nelle sezioni di tamponamento, oltre che dagli strati di intonaco interno ed esterno, da due corsi di mattoni forati di spessore 120 mm e 80 mm separati da una intercapedine d’aria di spessore 140 mm. 2 - Analisi della stratigrafia esistente Le caratteristiche della stratigrafia sono riportate nel riquadro seguente.
Descrizione struttura
neo-Eubios 73
18
Settembre 2020