UNO STRUMENTO PER CAPIRE L’EFFETTO DEL RIVERBERO: IL CORRIDOIO FONOASSORBENTE a cura di * Veronica Amodeo, Fabio Brocchi, Massimiliano Lunardi, Andrea Pavoni Belli, Simone Secchi
Premessa La qualità acustica degli ambienti di vita è oggetto di studi da molti anni ma ancora oggi, nonostante le conoscenze ed il quadro legislativo e normativo siano molto evoluti soprattutto nell’ultimo decennio, nella progettazione edilizia e nell’allestimento ed arredo degli ambienti interni si dimostra scarsa sensibilità a questa tematica. Risale a marzo 2020, con la pubblicazione della norma UNI 11532-2 relativa alla qualità acustica degli ambienti scolastici, l’ultima importante novità in materia. Questa norma, la cui applicazione è resa cogente dal DM 11 ottobre 2017 sui Criteri Ambientali Minimi per le opere di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici, specifica i valori limite del tempo di riverberazione e di altri parametri acustici relativamente a diverse tipologie di ambienti scolastici. Recenti verifiche eseguite dagli autori [1 – 4] dimostrano che ancora oggi una grande quantità di edifici scolastici in Italia sono realizzati ed arredati senza tenere conto delle esigenze di controllo della riverberazione sonora. Questo è conseguenza della scarsa conoscenza e sensibilità alla materia non solo da parte degli utenti ma anche, spesso, degli stessi progettisti degli interventi edili. A questo riguardo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Il Comune di Firenze e l’azienda Manifattura Maiano S.p.A. hanno finanziato tra il 2018 ed il 2019 una ricerca svolta dai Dipartimenti di Architettura, di Ingegneria Industriale e di Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze il cui scopo era sia indagare sulla relazione tra disturbo acustico e percezione ed apprendimento del messaggio parlato negli ambienti didattici, sia sensibilizzare alunni, insegnati, cittadini e progettisti sulla problematica della riverberazione sonora negli ambienti di vita [5]. Nell’ambito di un seminario ed una mostra svoltasi a conclusione
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della ricerca [6], è stata realizzata un’installazione temporanea per dimostrare l’effetto della riverberazione sonora sulla comprensione del messaggio parlato e sulla propagazione sonora in ambienti confinati. L’installazione, che è rimasta visibile e fruibile per tutto il mese di settembre 2019, è stata realizzata nell’atrio del Palazzo San Clemente dell’Università di Firenze ed è stata visitata da moltissimi studenti e docenti della scuola di Architettura di Firenze che hanno potuto apprendere “dal vivo” l’effetto della riverberazione sonora. In questo articolo vengono descritti gli studi preliminari, la realizzazione e l’effetto finale di questa installazione denominata “corridoio fonoassorbente” [6] che consiste in un breve corridoio interamente rivestito all’interno di materiale fonoassorbente e posto in comunicazione con l’ambiente circostante (l’atrio del palazzo San Clemente) da due aperture prive di porte. Lo scopo era quello di invitare tutti i frequentatori del palazzo, sede della biblioteca di Scienze Tecnologiche dell’Università di Firenze, a percorrere questo breve corridoio sperimentando la differente percezione sonora tra l’ambiente interno e quello circostante. La modellazione preliminare Preliminarmente all’effettiva progettazione esecutiva del corridoio, si è valutato quale fosse l’ipotesi distributiva che potesse minimizzare l’effetto della riverberazione all’interno dello stesso. Sono state pertanto valutate due configurazioni differenti: nella prima si sono posizionate le porte sui lati corti contrapposti del corridoio, mentre nella seconda sono state posizionate su uno stesso lato lungo del corridoio. In entrambe le ipotesi, le porte di accesso ed uscita dal corridoio erano mantenute aperte, ovvero come semplici forature, al fine di dimostrare l’effetto della sola riverberazione interna.
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Settembre 2020