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Il Sentiero dei Contrabbandieri
Il Sentiero dei Contrabbandieri
di Paolo Siligato
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"Tutto ciò che siamo, è il risultato di ciò che abbiamo pensato. La mente è tutto. Ciò che pensiamo, noi diventiamo." [#siddhartagoutama]
Non è che ci sia stato molto chiaro come trovare l'attacco del Sentiero Torti o anche detto Dei Contrabbandieri. Le possibilità erano due, dal basso, partendo dalla statale Gardesana Occidentale presso il Ristorante Casa della Trota, nel qual caso si risale, per poi percorrerlo in direzione nord, oppure dall'alto, dal borgo di Pregasina. Abbiamo optato per la seconda soluzione, anche se abbiamo faticato un poco per orientarci prima di capire che bisognava imboccare la strada per il lago di Ledro. Dopo una lunga galleria, ecco finalmente il cartello che indica il paese, un'altra breve galleria e il belvedere con una statua della Madonna, dove si lascia l'auto. Dallo spiazzo panoramico un paio di gradini portano a una strada asfaltata in disuso per la quale si scende fino a incontrare una lastra di pietra con l'indicazione “Sentiero Contrabbandieri”; seguendo la traccia presto si cominciano a scorgere le reti antimasso che caratterizzano il primo tratto del Torti e dopo aver aggirato un pinnacolo si scorge la targa dell'inizio di questo percorso alpinistico. Il Sentiero è dedicato Massimiliano Torti, un alpinista di Arco scomparso a 23 anni sul Dente del Gigante nel 2000. Molte recensioni reperibili in rete spiegano che è un vero e proprio percorso alpinistico e non una ferrata,
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lungo il quale è meglio procedere in conserva oltre a dotarsi del set con dissipatore. Così abbiamo fatto, con uno spezzone di corda di 40 metri (ma ne basterebbero meno), 8 rinvii, longe e un paio di cordini, secchielli e un paio di moschettoni a ghiera. Ci si imbraga appena arrivati alla targa e via. Il primo tratto passa sotto la rete antimasso in una specie di galleria, poi si cammina in
cengia. La via è armata con spit e anelli con un cavo (sottile) nei punti più esposti, cosicché si procede spediti in conserva proteggendo ogni pochi metri, salvo ricongiungersi sia per scambiarsi i rinvii sia per far sicura nei pochi punti più aerei: il primo è un camino che bisogna attraversare nel vuoto o con una lunga spaccata o appendendosi (con fiducia) al cavo. Si continua ancora sulla cengia, a volte larga ma senza cavo di protezione, sempre in conserva, fino al secondo punto “impegnativo” cioè un salto di alcuni metri con una scaletta penzolante con alcuni gradini rotti. Noi, forti delle nostre esperienze speleo, la scendiamo senza grandi difficoltà, ma ci si può anche calare in corda doppia atterrando su un ripiano ampio. Dietro di noi c'è un'altra coppia, così approfittiamo per farci foto “in pose eroiche” a vicenda. Nella direzione opposta invece, probabilmente partiti dalla Gardesana, arrivano quattro o cinque teutonici, rigorosamente senza imbragatura, casco o altro: magari sono i più forti alpinisti del mondo, però... Infatti dopo un centinaio di metri, passato un canalone rientrante tra
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la macchia di lecci e ginestre, ecco un altro punto notevole del percorso: un lungo traverso su placca con alcuni passaggi strapiombanti, ben armata “a ferrata”, ma non sempre con buoni appoggi per i piedi; qualche centinaio di metri più in basso si vede la statale con i ciclisti che vi sfrecciano felici: piombar su di loro non sarebbe carino quindi il set con dissipatore e la longe servono eccome e fanno il loro dovere!
Le difficoltà sono presto terminate e si procede sulla cengia orizzontale seguendo il profilo delle pareti, a volte su veri e propri pulpiti aggettanti sul blu del lago e a volte rientrando nell'ombra di grandi camini, poi il versante si addolcisce e le rocce lasciano lo spazio ad arbusti e cespugli. Tolti imbraghi e riavvolta la corda, salutiamo la coppia con la quale abbiamo condiviso parte del percorso; loro scendono verso la Gardesana, per noi invece un cartello indica la traccia che risale ripida verso Pregasina, dove abbiamo lasciato l'auto.
SCHEDA TECNICA
Prealpi Bresciane EsposizioneEst Dislivello circa 250 m
Materiale corda da 30 m, almeno 6/7 rinvii
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