Le prIme mILLe pICCoLe e medIe Imprese deLLA mArtesANA
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Ecco le Piccole e Medie Imprese che fanno crescere l ‘ economia della Martesana
Editore:
Media(iN) Srl
Via Paolo Regis, 7 10034 Chivasso (TO)
Direttore responsabile: Giuseppe Pozzi
Stampa: Ciemme srl - Segrate (MI)
Pubblicità:
Publi(iN) Srl
Via Campi, 29/L - 23807 Merate (LC)
Testi a cura di: Giuseppe Pozzi, Daniele Corbetta, Marco Gibelli
Finito di stampare: Novembre 2024
I dati delle tabelle si riferiscono a quanto fornito da Cribis D&B Srl alla data del 22 ottobre 2024
CAVI SPECIALI
Dal 2012 MotionCables è una realtà nata dal desiderio di pochi che, in soli dodici anni, ha raggiunto oltre cinquanta dipendenti e una posizione leader nel mercato dei cavi speciali per automazione industriale.
ABBIAMO INIZIATO IN DUE a credere in questo progetto, facendo sì che nel 2012 venissero poste le fondamenta di MotionCables Negli anni seguenti si sono via via aggiunti tanti altri che hanno portato le loro idee e la loro esperienza. Oggi, dodici anni dopo, MotionCables è una delle aziende leader nella produzione e sviluppo di cavi speciali per automazione industriale, presente con i suoi prodotti in tutto il mondo e partner strategico di OEM del calibro di Siemens, Bosch e Schneider per citare i più noti.
Sebbene la nostra società abbia una storia giovane, può però contare su diverse persone in grado di condividere un’esperienza di oltre 40 anni nell’ambito sia dello sviluppo e della produzione di cavi speciali, sia per quanto riguarda la conoscenza del settore, consolidata da anni di contatti personali e diretti con i tecnici e i protagonisti dello sviluppo tecnologico nell’automazione industriale.
MotionCables è strutturata su due stabilimenti produttivi che si trovano nell’area industriale di Melzo, organizzati in modo funzionale per far fronte alle richieste dei clienti e poter proporre sempre prodotti dall’elevato profilo qualitativo.
La qualità è il nostro punto di forza ed è assicurata da un costante e meticoloso controllo di processo che coinvolge ogni aspetto del processo produttivo: dalle materie prime al prodotto finito.
Abbiamo un approccio quasi artigianale con una profonda attenzione al prodotto che diventa il nostro principale biglietto da visita verso i clienti più esigenti.
Dotata di tutte le certificazioni di settore e riconosciuta come fornitore strategico da diverse realtà, MotionCables consolida la sua posizione quale leader di mercato mostrando, ogni anno, un incremento sostanziale del suo fatturato, segno del fatto che la strada percorsa è quella corretta.
Molto di quanto generato viene reinvestito in costanti miglioramenti tecnici e tecnologici per rimanere al passo con una evoluzione che viaggia velocissima. Inoltre l’attenzione all’ambiente e ad un flusso produttivo che sia a minor impatto ambientale possibile è uno dei nostri valori fondanti.
Nelle pagine che seguono, le Piccole e Medie Imprese vengono analizzate partendo dai numeri, quelli dei loro bilanci relativi all’anno 2023: dal fatturato ai dipendenti, dall’Ebitda e dall’Ebit fino ai dati del patrimonio aziendale. Il tutto inquadrato in classifiche: quella, naturalmente, del fatturato complessivo, ma anche quelle di alcuni valori e di diversi settori che più sono rappresentativi in quest’area, come il commercio, la manifattura, pesante e leggera, i servizi e trasporti & logistica. A fornirceli è Cribis, società specializzata nelle informazioni commerciali su aziende italiane ed estere,
in grado di raccogliere i numeri utili per realizzare analisi e ragionamenti. Numeri che, se da una parte evidenziano il buono stato di salute della maggior parte di loro, perché hanno saputo innovarsi, specializzarsi e affrontare sempre nuovi mercati in tutto il mondo, dall’altra non nascondono la fatica che devono fare per restare sul mercato e le difficoltà che ogni giorno si trovano ad affrontare. Insomma, avete in mano uno strumento che davvero permette di conoscere approfonditamente le realtà imprenditoriali del nostro territorio.
LPatrimoni da favola
Sul primo gradino del podio si conferma la Ingka Centres Italia
a solidità di un’azienda si misura dai numeri del suo patrimonio. E i numeri delle aziende della Martesana ne dimostrano la robustezza. Ai vertici troviamo, come anche negli anni precedenti, la Ingka Centres Italia, costola del gruppo Ikea, che vanta un patrimonio di oltre 282 milioni di euro.
Secondo posto sempre legato al mondo dei centri commerciali con la Roncadelle Shopping Centre di Carugate il cui patrimonio supera i 194 milioni di euro.
Si classifica terza con 146.182.169 euro la Masco Group di Settala, leader nella fornitura di soluzioni tecnologiche integrate per aziende del settore delle scienze biologiche. Ai piedi del podio troviamo la Repros di Cernusco sul Naviglio (patrimonio di 133.061.710 euro), seguita dall’azienda della logistica Contship Italia di Melzo (108.177.233 euro) e dalla TXT E-Solutions di Cologno Monzese (95.336.946 euro), specializzata in soluzioni software di ingegneria.
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La classifica per Comuni
Segrate
al
vertice seguito da Cologno Monzese e Cernusco sul Naviglio
In cima alla classifica tra i Comuni col maggior fatturato determinato dalle prime 1.000 Piccole e Medie Imprese della Martesana si conferma Segrate che può vantare addirittura 1.850.870.481 euro, quasi 300 milioni in più di un anno fa, e stacca nettamente qualsiasi altro comune. Infatti, ammonta a 1.082.328.644 euro il fatturato delle PMI di Cologno Monzese che così soffia il secondo posto a Cernusco sul Naviglio che nel 2023 si ferma a 892.783.293 euro. Ai piedi del podio, guadagnando un paio di posti rispetto all’anno precedente, si colloca Pioltello (646.548.982 euro), seguito da Trezzo sull’Adda (603.400.025 euro) e da Melzo (534.048.421 euro).
ICOMMERCIO
Settore leader della Martesana guidato dalla Vital di Pioltello
l settore del commercio è sicuramente il più rappresentativo della Martesana: raccoglie oltre 3 miliardi di euro tra le prime 1.000 PMI per fatturato, risultando il più ricco del territorio e può contare su 253 aziende che danno lavoro a 5.944 persone. Al primo posto la già citata viteria e bulloneria Vital di Pioltello con un fatturato di 47.751.595 euro (quarta in classifica generale). Segue la Shima Seiki Italia, succursale della casa madre giapponese, leader mondiale nella produzione di macchine rettilinee per maglieria, che ha chiuso il bilancio 2023 con un ricavato di 46.910.091 euro. Poco di meno (46.601.017 euro) è il fatturato della Deimos di Cologno Monzese, esperta nella distribuzione di materie prime, ingredienti e specialità chimiche per le industrie operanti sul mercato italiano delle “life science”. Ai piedi del podio troviamo la Obi Italia Import di Cologno Monzese, leader per arredare, decorare e rinnovare casa e giardino, con 45.413.481 euro e la Rizzinox di Pioltello (43.549.274 euro), specializzata nel commercio di acciaio inossidabile e metalli non ferrosi.
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Fondata nel 1965 a Melzo da Flavio Sirtori, la Sirtori Assicurazioni ha conosciuto una rapida crescita, guadagnandosi la fiducia di numerosi clienti in tutta la Martesana.
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MANIFATTURA PESANTE
Ronchi Mario di Gessate precede la Buhler di Segrate
economia della Martesana deve molto al settore della manifattura pesante. Basti dire che tra le prime mille PMI per fatturato ben 163 fanno capo a questo comparto: danno lavoro a 6.243 persone e assicurano un ricavato globale superiore a 1,8 miliardi di euro.
In vetta alla classifica c’è la già citata Ronchi Mario di Gessate con i suoi 47.909.137 euro di fatturato, specializzata nel fornire soluzioni integrate per soddisfare le esigenze dell’industria del packaging. Alle sue spalle la Buhler di Segrate, fornitrice di macchine, impianti e servizi per la lavorazione di cereali, alimenti e materiali di alta qualità, che ha chiuso il 2023 con ricavi per 47.240.925 euro. Terzo gradino del podio con un fatturato 2023 di 46.457.535 euro per la Negri Bossi di Cologno Monzese leader nella progettazione e vendita di presse e tecnologie per lo stampaggio a iniezione. Con oltre 40 milioni di euro di fatturato seguono la Friem di Segrate (44.007.177 euro), specializzata nella progettazione e produzione di convertitori elettrici, e la Remer Rubinetterie di Cassano d’Adda (41.311.749 euro).
Insieme verso un percorso sostenibile
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Il finanziamento chirografario a medio lungo termine dedicato alle imprese che vogliono intraprendere un percorso personalizzato per raggiungere obiettivi ESG (Environmental, Social, Governance).
• Supporto nella valutazione iniziale degli indicatori di posizionamento ESG.
• Consulenza specializzata e gratuita nella scelta di due obiettivi su misura e monitorabili nel tempo.
• Riduzione del tasso applicabile al finanziamento per l’impresa che in sede di stipula si impegna a misurare la propria performance attraverso specifici indicatori, scegliendo almeno due obiettivi, di cui uno Environmental, che possano identificare un percorso di transizione verso un modello di business più sostenibile.
MANIFATTURA LEGGERA
La Endress Hauser Sicestherm di Pessano con Bornago precede la Principle Italy di Liscate
Altro settore di grande traino dell’economia della Martesana è certamente quello della manifattura leggera. Tra le prime mille PMI per fatturato che vi presentiamo in questo volume, può, infatti, contare su ben 134 aziende che danno lavoro a 5.031 persone e nel 2023 hanno prodotto un fatturato globale di 1.522.036.106 euro.
In cima c’è la già citata Endress Hauser Sicestherm di Pessano con Bornago, filiale italiana della multinazionale tedesca Endress Hauser Sicestherm, con un fatturato 2023 di oltre 49 milioni di euro. Al secondo posto la Principle Italy di Liscate, società di consulenza globale per l’implementazione e la promozione di marchi, che vanta ricavi per 47.409.799 euro, a cui segue la Caterpillar Fluid Systems di Cernusco sul Naviglio (41.123.445 euro), che progetta e fabbrica tubi idraulici e raccorderia. Ai piedi del podio la Capardoni & C. di Gorgonzola (38.095.652 euro) che sviluppa e produce packaging per cosmetici e la Cavicel di Pioltello (37.855.319 euro) che progetta e produce cavi resistenti al fuoco, cavi ottici e di strumentazione.
Regione Lombardia attenta alle PMI
Intervista all’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi
Se vogliamo capire come stanno andando le Piccole e Medie Imprese lombarde, può essere molto utile il parere dell’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi.
Assessore, che valore hanno per la nostra economia le Piccole e Medie Imprese?
«Direi che “sono” la nostra economia. In Lombardia abbiamo anche grandi imprese e colossi internazionali, ma le PMI costituiscono il 98% della nostra economia. Non solo. Essendo fornitori dei grandi gruppi, le Piccole e Medie Imprese rivestono un ruolo fondamentale per consentirgli di vincere nella competizione internazionale».
Lei è spesso in visita dalle PMI lombarde e quindi ne ha un quadro piuttosto preciso. Come le vede?
«Dipende dai settori e dalle singole situazioni, perché oggi il mercato ti richiede tempi strettissimi tra ordini e consegne, così come una sofisticata personalizzazione dei prodotti ordinati. Beh, io trovo sempre di più imprese pronte, con quella giusta flessibilità che consente loro di essere qualificanti. Per cui, vedo una situazione tutto sommato positiva».
Secondo lei, quali sono i punti di forza e quelli di debolezza delle PMI lombarde?
L’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, in visita ad alcune PMI
«Queste capacità di risposte pronte e spesso personalizzate a cui ho accennato sono sicuramente i nostri punti di forza. Più che di debolezza, parlerei di un potenziale inespresso, dovuto spesso a un’insufficiente connessione tra i know-how dei vari settori. Cioè non sempre riusciamo
Un pacchetto di 101 milioni per guardare al futuro
A sostegno delle imprese lombarde, la scorsa estate, Regione Lombardia aveva messo in campo un pacchetto economico per l’importo complessivo di 101 milioni di euro di contributi, per lo più a fondo perduto, attraverso cinque bandi. Nel dettaglio, per le PMI sono stati indirizzati 12 milioni per la partecipazione alle fiere internazionali in Lombardia, 20 milioni per la transizione digitale, 12 milioni per la transizione verso modelli di produzione circolari e sostenibili e 32 milioni per agevolare e sostenere l’accesso a forme di credito alternativo per la realizzazione di progetti di filiera volti al rafforzamento delle reti e delle aggregazioni di imprese.
Il bando per le PMI che vogliono quotarsi in Borsa
Regione Lombardia ha lanciato “Quota Lombardia”, una misura che vede uno stanziamento di 25 milioni di euro per il triennio 2025-2027 per sostenere le PMI che vogliono quotarsi in Borsa e accompagnarle nel percorso per sbarcare a Piazza Affari. L’obiettivo è, appunto, quello di fornire alle aziende un’ulteriore possibilità di capitalizzarsi e acquisire maggior forza e solidità, anche rispetto alla difficoltà di accesso al credito che ancora incide sul tessuto economico e produttivo.
Si tratta di un contributo a fondo perduto nel limite massimo di 600.000 euro per i costi relativi alla quotazione in Borsa, di cui massimo 300.000 euro per i costi legati all’ammis-
a connettere quell’insieme di competenze, conoscenze, esperienze e capacità di innovazione che le stesse imprese maturano per conto loro, e quelle che possono essere date dalle nostre università e dai vari centri di ricerca».
Tra le problematiche evidenziate dagli imprenditori torna, ormai quasi come una litania, la carenza di professionalità adeguate.
«Diciamo innanzitutto che, con un livello occupazionale
sione alla quotazione e 300.000 euro per i costi dei servizi di consulenza correlati alla quotazione, sostenuti nei tre anni successivi alla quotazione.
«È un’ulteriore possibilità per le aziende lombarde di capitalizzarsi - ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi - Farlo attraverso la quotazione ci consente anche di ribadire il ruolo di protagonismo finanziario della nostra Regione, con la presenza della Borsa. Ed è giusto che la Lombardia giochi la sua partita nel campo di competenza che è quello internazionale; avere sul territorio aziende quotate ci consente di ribadire la solidità del nostro sistema produttivo ed economico».
alto come quello che abbiamo in Lombardia, è un fenomeno possibile. Questo non vuol dire essere indifferenti al bisogno di una formazione specifica e su questo abbiamo lavorato e stiamo lavorando. Poi dobbiamo aiutare il mondo artigiano ad accrescere il suo appeal sulle nuove generazioni, perché ci sono mestieri tradizionali dove si possono introdurre molteplici innovazioni tecnologiche che interessano i giovani».
Regione Lombardia come può aiutare le Piccole e Medie Imprese?
«Noi cerchiamo innanzitutto di metterci a loro disposizione predisponendo quegli strumenti che possono aiutarle a migliorarsi: sono numerosi i bandi per sostenerle nei loro percorsi verso una maggiore internazionalizzazione, piuttosto che nel settore della digitalizzazione. Poi stiamo lavorando per fare in modo che venga superato quel punto di debolezza di cui dicevamo prima, così che il passaggio di know-how, di conoscenze tra imprese, piccole e grandi e mondo della ricerca sia sempre più fluido. L’attività che stiamo facendo sulle filiere va proprio in questa direzione».
2023, un anno tra luci e ombre
Lombardia, la spinta registrata dopo la pandemia si è andata esaurendo
Il 2023 è stato un anno di luci e ombre: cominciato discretamente, ha avuto una fase di rallentamento nel periodo estivo e ha dato, alla fine, qualche segnale di ripresa. Il periodo post Covid, che ha rappresentato una fase di forte sviluppo della produzione nel 2021, è cresciuto, anche se in maniera più attenuata, fino all’inizio del 2023. Poi, come si può evincere dai dati di Unioncamere Lombardia, i primi sei mesi dell’anno scorso hanno registrato un sostanziale stallo; nel terzo trimestre, però, si è avuta una significativa contrazione della domanda che ha comportato una flessione dell’indice della produzione. E nonostante l’anno si sia chiuso con indicatori congiunturali in significativo miglioramento, la crescita registrata su base congiunturale non è stata sufficiente a stabilizzare la produzione che si è fermata a -0,8% su base annua. In effetti, il peso delle dinamiche negative del terzo trimestre è stato decisivo, tanto da pesare sul risultato tendenziale con un rilevante -1,5%.
La media del 2023 resta comunque in territorio positivo nonostante i valori finali siano molto prossimi allo zero. Il confronto fra le medie dei tre anni, come si può vedere nella tabella della pagina successiva, sottolinea la straordinaria contribuzione del 2021, l’ottima performance del 2022 e la stabilità del 2023 con un rallentamento progressivo di anno in anno. Il fatturato 2023 chiude l’anno con un dato negativo, ma la media sui dodici mesi resta solida a +2,1. Non altrettanto si può dire per gli ordinativi: le difficoltà registrate nel terzo trimestre portano a una chiusura d’anno for-
Si è registrato anche un calo
della propensione a investire delle imprese lombarde in tutti i settori
ti, lungo il 2023. Diversa la situazione del comparto pelli-calzature: ha vissuto una ripresa decisa nel 2022 che si è andata praticamente annullando nel corso del 2023, arrivando a registrare numeri preoccupanti (-12,2%) per quel che riguarda gli or-
temente ridimensionata per la componente estera (+1,6%) e addirittura negativa per quella interna (-1%).
I settori in crescita e quelli in difficoltà
L’analisi di Unioncamere Lombardia mette in evidenza le importanti difficoltà di alcuni settori produttivi, soprattutto tessile e siderurgia. Il primo conferma i problemi facendo segnare il ricorso più intenso alla cassa integrazione. Il grafico sottolinea, invece, la crescita del comparto abbigliamento: era ripartito in ritardo rispetto agli altri settori, poi però, lungo il 2022, ha accumulato ritmi di crescita significativi che sono continuati, anche se a ritmi più calmiera-
dini interni. Da sottolineare il contributo positivo dei mezzi di trasporto con una performance seconda solo a quella dell’abbigliamento (anche se l’anno precedente la crescita era stata modesta comparata a un 2021 eccezionale).
Investimenti in calo
A riprova di un momento non particolarmente favorevole, nel 2023 si è registrato un calo della propensione a investire delle imprese lombarde in tutti i settori: diminuisce, infatti, la quota degli imprenditori che dichiarano di aver realizzato investimenti nel corso dell’anno, riportandosi sostanzialmente sui livelli del 2018-2019 o poco sotto. Le ragioni? In
particolare i problemi derivanti dai tassi e le incertezze dello scenario economico che hanno spinto a una maggior cautela negli investimenti. Secondo l’indagine di Unioncamere Lombardia, l’industria si conferma il settore con la maggiore intensità di investimenti, realizzati da quasi i due terzi delle imprese del campione analizzato (61%), anche per via della maggiore dimensione media che le caratterizza. Gli artigiani manifatturieri, caratterizzati da una dimensione minore, si fermano al 28%. A livello settoriale, la quota di imprese investitrici si attesta intorno al 32% nel commercio e al 31% nei servizi. Da evidenziare come il ruolo della dimensione d’impresa si conferma rilevante: in tutti i settori la quota di imprese investitrici sale all’aumentare del numero degli addetti. Anche il confronto tra settori appare diverso se analizzato a parità di dimensione.
Mercato del lavoro, chi cresce e chi no Il rallentamento della produzione registrato lungo il 2023 ha avuto conseguenze anche sul mercato del lavoro: se a fine anno il tasso di uscita resta pressoché costante, così come nei mesi precedenti, altrettanto non si può dire per il tasso di ingresso che, dopo una crescita vertiginosa a inizio anno, si è andato progressivamente riducendo fino a portare il saldo in territorio negativo.
Nonostante un segnale di ripresa nella congiuntura dell’ultimo trimestre, a fine 2023 il ricorso alla cassa integrazione registra un incremento sia in termini di quota sul monte ore complessivo (1,5%) sia per le imprese che vi fanno ricorso (10%). Tra i settori, come detto, il tessile ha manifestato le difficoltà più consistenti (il tasso di utilizzo degli impianti è risultato sotto la soglia del 70%), seguito da siderurgia, carta-stampa e abbigliamento.
Secondo le stime Istat, comun-
Industria – Variazioni tendenziali
Fonte: Unioncamere Lombardia
que, alla fine del 2023 gli occupati in Lombardia erano 4 milioni e 562 mila, in crescita di 76 mila unità rispetto all’anno precedente (+1,7%) e di oltre 100 mila in confronto al 2019. Questa fase di crescita ha avuto inizio nel secondo trimestre 2021, all’uscita dall’emergenza sanitaria, ed è arrivato a portare il tasso di occupazione regionale a superare il 70%, un dato mai registrato da quando viene rilevato.
Se si vanno, poi, ad analizzare i nuovi ingressi nel mondo del lavoro, si può notare che nel corso del 2023 hanno
mostrato un maggior incremento le donne (2,7%) rispetto agli uomini (1%), gli over 50 (5,2%), anche per motivi demografici, i laureati (8,7%) e i diplomati (4,9%) rispetto ai titoli di studio inferiori (9%), gli occupati full time (2,5%) e i dipendenti permanenti (2,2%) e, a livello settoriale, i servizi (3,3%) e il commercio (4,7%) rispetto alle attività industriali (2%) ed edili (2,4%).
A proposito di incremento della componente femminile, va sottolineato come questo abbia portato a una riduzione del divario tra tassi di occu-
Produzione
Fatt urato totale
Ordini interni Ordini
Variazioni medie annue per settore industriale
Fonte: Unioncamere Lombardia
pazione per genere, con quello femminile (63,2%) che aumenta, su base annua, di 1 punto percentuale e di 2,9 punti rispetto al 2019, a fronte di una crescita rispettivamente di 0,6 e 0,5 punti per la componente maschile (77%). Nonostante i progressi degli ultimi anni, che hanno visto cresce-
re la partecipazione femminile nel mercato del lavoro, il tasso di occupazione regionale continua a essere penalizzato dal gap di genere: il confronto con la media dell’Unione europea (70,6%) evidenzia, infatti, un lieve ritardo della Lombardia interamente dovuto alla componente
femminile (-2,9 punti), mentre su quella maschile risulta in vantaggio (+1,8 punti).
Riguardo invece alle classi di età, dopo un 2022 in cui era stata la componente giovanile dell’occupazione a crescere maggiormente, torna a essere la fascia sopra i 50 anni quella caratterizzata da una maggiore espansione (+84 mila lavoratori, pari al 5,2%) come avvenuto negli anni precedenti. Questo risultato si deve sia al processo demografico, che aumenta la dimensione della parte più anziana della popolazione, sia ai provvedimenti legislativi che hanno via via ritardato l’età necessaria per il raggiungimento della pensione.
La fascia 15-34 anni rimane comunque in crescita (+29mila occupati, pari al 2,8%) mentre la classe 35-49 anni registra un’ulteriore flessione (-37mila occupati, pari al- 2,1%) confermandosi quella più penalizzata dal processo di invecchiamento in corso. I tassi di occupazione risultano in ogni caso in crescita per tutte le classi considerate, evidenziando come, al netto dei fenomeni demografici, l’incremento occupazionale tocchi tutte le fasce di età.
Natalità e mortalità imprenditoriale - Anno 2023 - Lombardia
Le nostre PMI? Godono buona salute
Parola
di Marina Puricelli che ne insegna in Bocconi e le segue da consulente
«Le nostre imprese sono mediamente forti e hanno problemi di crescita, non necessità di ristrutturarsi»
Qual è lo stato di salute delle PMI italiane? La domanda sorge spontanea in un volume che parla di loro e ne presenta valori ed eccellenze. L’abbiamo rivolta a Marina Puricelli, Tenure Lecturer del Dipartimento di Management e Tecnologia presso l’Università Bocconi e docente senior presso SDA Bocconi School of Management, che coordina corsi di formazione, ricerche e commesse per imprenditori e per le principali associazioni imprenditoriali presso la stessa SDA Bocconi School of Management oltre a dirigere il corso General Management per le PMI.
«Premetto che ho la fortuna di confrontarmi con imprenditori che hanno la sensibilità di venire in Bocconi a imparare pur essendo adulti e che quindi, probabilmente, rappresentano la punta più avanzata delle PMI. Da questo mio “osservatorio” privilegiato vedo imprese mediamente forti, che hanno soprattutto problemi di crescita e non necessità di ristrutturarsi e di tagliare posti di lavoro. Al di là delle mie impressioni, è doveroso avere anche un riscontro oggettivo. Su questo tema, i dati forniti dall’economista Marco Fortis della Fondazione Edison dicono di un’Italia che ha performato in modo eccellente nel quadriennio 2020-23: 5ª al mondo per il saldo commerciale e 6ª per numero di robot operativi presenti nelle aziende. Al punto che c’è stato un incremento del Pil pro capite del 4,9% rispetto al 2019 e solo gli Stati Uniti hanno fatto meglio di noi tra i Paesi del G7. Risultati che sono frutto indubbiamente
del modello delle piccole imprese familiari italiane così diffuso nella nostra economia ma altrettanto criticato. Il modello non ha mostrato negli ultimi anni segni di crisi, anzi!».
Questo non significa che le PMI non abbiano problematiche da affrontare. Una di queste è il passaggio generazionale «Si tratta di un tema cruciale, soprattutto culturale e sociologico più che economico».
In che senso?
«Innanzitutto stiamo diventando un paese di anziani, si fanno meno figli e in prospettiva ci saranno sempre meno giovani successori. Questi pochi giovani, di frequente, seguono percorsi scolastici sempre più internazionalizzati. Vanno all’estero a formarsi e poi, con quella preparazione tipica da multinazionale, spesso trovano impieghi in altre nazioni in set-
tori molto distanti da quelli tipici della manifattura italiana. Riportare in Italia, nell’impresa di famiglia, questi ragazzi, è un’operazione non facile. Non la conoscono e la percepiscono come superata, vecchia e obsoleta quando magari, nella sua nicchia produttiva pur tradizionale, è un piccolo gioiello. Così l’azienda di famiglia rischia la continuità per mancanza di successori disponibili che sono all’estero a lavorare nelle grandi banche o nei colossi della consulenza».
Meglio tenerli in Italia?
«Dico solo che bisogna essere consapevoli e non seguire in modo acritico le mode del momento: occorre sapere che la formazione universitaria di stampo internazionale non prepara, se non in minima parte, alla gestione delle specificità di una piccola impresa. Allontana invece di avvicinare. Pensi che tra le prime venti università italiane di Economia solo tre hanno corsi rivolti alle PMI…e siamo nel Paese che deve la maggior parte del suo benessere al capitalismo pulviscolare».
Oltre ad esserci problemi sul versante della
successione imprenditoriale, si fa difficoltà pure a trovare le professionalità necessarie da inserire in produzione
«Anche qui c’è il tema demografico che pesa oltre a una forte responsabilità delle famiglie. Abbiamo in Italia un benessere, per fortuna, ancora mediamente diffuso. I genitori appartenenti al ceto medio, negli ultimi vent’anni, non hanno incentivato i loro figli al lavoro nelle piccole imprese artigianali. Le scuole tecniche o professionali sono viste come “l’ultima spiaggia” e i licei soprattutto quelli “leggeri”, depotenziati delle materie più ostiche come il latino e la matematica, vanno per la maggiore. Seguono poi, naturalmente, lauree triennali se non addirittura quinquennali su temi la cui profondità dovrebbe lasciare dubbiosi ma che portano invece i genitori a poter dire di avere dei figli dottori e dunque geniali. Mandare questi giovani virgulti in fabbrica a fare un lavoro concreto per diventare nel tempo degli specialisti molto ricercati sembra essere l’ultima cosa che si vuole fare… Così ci troviamo con una percentuale molto alta di studenti che sono parcheggiati tra università e sedicenti corsi master, in cerca della perfezione lavorativa che credono coerente con i loro altisonanti titoli di studio».
Dalle aziende cosa le dicono?
«Gli imprenditori mi raccontano di colloqui di lavoro piuttosto imbarazzanti. Abbiamo sempre più giovani che non sanno quello che vogliono, al limite del pretenzioso. Sempre più spesso è il candidato che rifiuta le proposte di lavoro: gli orari e gli straordinari non vanno bene, non c’è lo smart working, la sede non è abbastanza comoda.… Insomma, non manca il lavoro, ma mancano i lavoratori specializzati per le industrie del made in Italy; professionalità ricercate che oggi possono avere stipendi importanti».
E quando trovi queste professionalità è pure difficile tenerle in azienda.
«Sì, ormai c’è una concorrenza non solo sui prodotti che si realizzano, ma sulle persone. Gli imprenditori devono entrare nell’ottica di investire molto sui loro dipendenti: vuol dire offrire molta formazione, sistemi di welfare che funzionino, ambienti di lavoro accoglienti, possibilità di crescita professionale, attività appaganti per
dare un senso alla propria vita, altrimenti il rischio di perdere i migliori diventa alto. Vedo che gli imprenditori che non hanno grandi difficoltà col personale sono quelli che più di altri sanno curare questi aspetti, tanto quanto la qualità dei loro prodotti. Il che vuol dire fare molti colloqui di selezione, fare percorsi di inserimento e di accompagnamento, essere generosi nelle retribuzioni, riconoscendo il merito, essere capaci di affidare ai dipendenti progetti sfidanti, lavori importanti, delegando loro la responsabilità. Alcuni arrivano persino a trasferire delle quote societarie ai dipendenti più meritevoli pur di coinvolgerli al massimo».
Visti i dati che mi ha elencato, non credo che le nostre PMI abbiano problemi di internazionalizzazione.
«Il dato dimensionale di piccola impresa visto come limite all’internazionalizzazione è uno stereotipo completamente superato. Non è vero che se sei piccolo non puoi internazionalizzarti. Dipende dalla testa e dalla determinazione dell’imprenditore a varcare i confini nazionali. E sono proprio quei dati sul saldo commerciale a cui abbiamo accennato all’inizio che lo dicono: le nostre PMI hanno una vocazione all’export fortissima. Siamo gli eredi di Marco Polo e di Cristoforo Colombo» Quanto sono cresciute le PMI in termini di innovazione?
«Industria 4.0 ha permesso di svecchiare completamente le piccole aziende manifatturiere italiane che hanno rinnovato il parco macchine. Non per nulla, come detto, siamo il 6° paese al mondo per numero di robot installati in azienda»
L’innovazione costa. Come si finanziano le PMI? Spesso, in passato, gli imprenditori mettevano mano ai loro portafogli.
«Il modello dell’impren ditore che tende a non indebitarsi, per fortu na c’è ancora. E non è male. Il nuovo che avanza è il tema della quotazione in borsa per le PMI. Di fatto però il mercato borsi-
stico dedicato alle minori dimensioni, cresciuto molto negli ultimi anni, ha ancora un peso percentuale assai limitato rispetto al numero totale delle piccole imprese. Si tratta di un’opzione che non è per tutti, molto onerosa, che può avere senso solo in presenza di progetti imprenditoriali in cui la crescita dimensionale e di scala abbia una centralità assoluta”.
Oggi ci sono molti fondi, anche internazionali, interessati alle nostre PMI. «Ho dei dubbi anche sulla partecipazione dei fondi, perché, nonostante ci siano dei casi di successo, ho riscontrato troppe esperienze di snaturamento, con il fondo che introduce, inevitabilmente, una mentalità finanziaria, che si fonda su un orientamento e su ritorni economici di breve periodo. L’imprenditore italiano ha un’altra visione: non è interessato solo a far denaro in poco tempo, ma fa impresa perché vuole realizzare il suo sogno e, con esso, lasciare una traccia. I soldi e la ricchezza sono una conseguenza, non il fine primario. Con ciò non voglio negare che in determinate circostanze, magari per un periodo, l’avvento di un fondo che porta ricambio manageriale, può essere positivo. Vedo utile e ancora attuale la prospettiva di costruire dei rapporti forti con gli istituti di credito, soprattutto locali, per ottenere risorse con un orientamento di medio-lungo termine a supporto di progetti industriali credibili»
Stezzano (Bg) • Via Madre Ignazia Isacchi, 8 tel. 035.593855 • info@ctltagliolamiere.it www.ctltagliolamiere.it
Qualità e affidabilità del servizio di taglio e lavorazione lamiere
C.T.L. Centro Taglio Lamiere Srl, nasce nel 2007. L’azienda è specializzata nella trasformazione della lamiera piana, come centro di servizi per la fornitura di semilavorati, mediante tagli laser-plasma-piegatura (7 impianti produttivi). Non esiste un unico core business, l’azienda è presente in tutti i settori della trasformazione del materiale metallico:infrastrutture, impiantistica, macchinari, navale, piattaforme o -shore, oil-gas, arredamento, settore ospedaliero... Spazia ovunque, riuscendo a sopperire alle crisi legate a determinati settori, lavorando comunque per altri ambiti che non soffrono di crisi temporanee. Nonostante siano tante le aziende concorrenti, C.T.L. punta soprattutto alla soddi-
sfazione dei clienti, relativamente alla risposta immediata alle richieste, alla qualità e al servizio che o re, cercando di ottimizzare gli impianti e le attrezzature al meglio, al fine di dare risposte just in time, ovvero in tempo reale. Si punta sulla formazione dei dipendenti perchè recepiscano che, nonostante gli impianti di produzione siano di relativa di coltà tecnologica, questi devono “viaggiare” al meglio e con tempi morti tendenti allo zero. Gli impianti di ultima generazione, sono prettamente improntati per l’Industria 4.0, al fine di conciliare una perfetta sinergia con un sistema gestionale altamente innovativo che permette di tenere sotto controllo tutto il ciclo produttivo, dall’ordine della mate-
ria prima, al suo arrivo, sino al prodotto finale passando attraverso i processi tecnologici. L’azienda è certificata ISO 9001:2015 e UNI EN 1090. Per il futuro si punta ad una crescita costante, con l’obiettivo di acquisire ulteriori impianti di trasformazione più sinergici con le esigenze del cliente. L’obiettivo è anche il miglioramento della piegatura dei materiali con sistemi più performanti. Nell’ottica futura c’è l’ampliamento di tutta la struttura operativa, che permetterà di potenziare ulteriormente lo spazio produttivo e inseguire il sogno di poter gestire il taglio laser per profili tubolari a sezioni variabili, per far fronte alle maggiori e continue richieste dei clienti. Si sta strutturando l’azienda a dimensione
Dati salienti e performanti:
• OLTRE 120 CLIENTI
• 7 IMPIANTI PRODUTTIVI:
- 3 LASER con campo di lavoro sino a mt 2x6
- 2 PLASMA con campo di lavoro da mt 3x28
- 2 PIEGATRICI di cui una da 320 ton x 4mt di piega utile
• 2.500.000 kg PRODOTTI nel 2023
• 23 DIPENDENTI
• 2.500 METRI QUADRI DI SUPERFICIE PRODUTTIVA
• 4 MILIONI DI INVESTIMENTI NEGLI ULTIMI 5 ANNI
• + 25% IL FATTURATO del biennio 2022/23 rispetto al 2021
d’uomo, attribuendo massima importanza e senso di responsabilità al personale, per far sì che si senta realizzato nella sua quotidianità perchè alla fine in azienda ci vive. L’azienda deve piacere agli uomini che ci lavorano, devono trovare qui l’ambiente lavorativo familiare che dia loro anche soddisfazioni personali. È essenziale riconoscere e celebrare il valore di questi protagonisti, perchè nel loro benessere risiede la chiave per un ambiente lavorativo stimolante e produttivo. “La centralità del fattore umano, oltre all’evoluzione tecnologica, come motore della crescita aziendale”: è questo il punto focale della filosofia di C.T.L. La direzione aziendale ha fatto la scelta di puntare su ragazzi giovani, anche neolaureati, con voglia di imparare e di crescere. Vengono formati all’interno di ogni settore (non solo produttivo), per prepararli a rispondere al meglio alle richieste dell’azienda e dei clienti. Soprattutto nel comparto della piegatura, dove a di erenza del taglio laser e plasma in cui le fasi di lavoro sono abbastanza robotizzate, è di cile trovare personale specializzato.
Aziende da scoprire
Ecco le imprese della Martesana che hanno scelto di raccontarsi
Raccontare la propria storia per presentarsi, far conoscere i prodotti che si è in grado di realizzare o i servizi che si possono fornire. Business PMI Martesana è anche una vetrina per le aziende che hanno voglia di aumentare la loro visibilità.
Le pagine che seguono, servono proprio a questo; e le imprese che hanno deciso di raccontarsi mirano evidentemente ad allargare i loro confini commerciali.
È il caso della ABC Tools di Cologno Monzese, della Ciemme di Segrate, della Far.Com. di Pioltello, della FC International Cables di Pozzo d’Adda, della Fondazione BFZ di Vaprio
Da industrie punto di riferimento centennale a giovani società dai grandi risultati
d’Adda, della Jacquet Nova di Basiano, della Olpidürr di Novegro di Segrate, della Rosati Logistic & Technical Courier di Cernusco sul Naviglio e della Wowspaces di Cernusco sul Naviglio.
Con loro anche la Banca di Credito Cooperativo Milano.
Alcune di loro festeggiano anniversari importanti, 40- 50, 60 anni di fondazione e sono magari alla seconda, terza o addirittura quarta generazione imprenditoriale.
Sì perché la bontà di queste imprese si misura anche dalla loro durata nel tempo: si pensi che, tra queste 1.000 che abbiamo analizzato, ci sono imprese fondate nei primi anni del secolo scorso.
E la voglia di impresa in provincia di Brescia non si ferma: delle 1.000 in classifica, ben 206 sono nate dopo il 2010 e già vantano un fatturato di quasi 2 miliardi di euro e 52 fondate dal 2020 e un fatturato che va oltre i 380 milioni di euro.
Rosati Logistic & Technical Courier
Per una gestione della logistica tailor made e all’avanguardia
«Oggi è indispensabile essere un’azienda certificata, solo così si possono cogliere le occasioni del mercato»
L’esperienza nel settore del trasporto, della logistica e della distribuzione di apparecchiature ad alto contenuto tecnologico di certo non manca: la Rosati Logistics & Technical Courier affonda le sue radici nell’ormai lontano 1958 e nel corso di questo ampio arco temporale si è evoluta attraverso tre generazioni. Il salto di qualità risale però agli anni Ottanta, quando l’azienda di Cernusco sul Naviglio si focalizzò sul settore dei trasporti tecnologici e cominciò non solo a consegnare i prodotti, ma anche a personalizzarli, a posizionarli nei locali, a installarli e a occuparsi dei resi. Il tutto grazie a un servizio di logistica fortemente personalizzato e dedicato a clientela leader nel mercato delle apparecchiature ad alto contenuto tecnologico. Oggi i prodotti sono gestiti in tutta la loro vita, dall’importazione alla distribuzione nazionale, senza scordare recupero e gestione del fine vita: un impegno che è andato sempre più specializzandosi, in particolare per i settori dell’office, medicale, attrezzeria e
dell’arte sotto forma di sculture.
Rosati Logistics & Technical Courier è attiva in tutto il nord-ovest della nostra penisola, è impegnata nella volontà di ampliamento del comparto medicale, e si differenzia per una gestione tailor made della logistica. «Ogni cliente è importantissimo, siamo una realtà medio-piccola però offriamo una flessibilità importante e la possibilità di accorgimenti differenziati - spiegano i titolari - L’apparecchiatura, sia quella da ufficio che la medicale, sta andando a personalizzarsi, e noi ci stiamo dotando del know-how necessario a tale scopo. In sostanza riusciamo a garantire quello che altrove difficilmente si può trovare».
Un ruolo importante è ricoperto dalle certificazioni. «Oggi è indispensabile essere un’azienda certificata - assicurano - Soltanto così possiamo operare sul mercato ed essere competitivi. Più di una volta ci è stato assegnato un lavoro proprio perché siamo dotati di questi tratti distintivi». Il riferimento è per esempio alla certificazione UNI
Due mezzi della Rosati Logistics & Technical Courier davanti alla sede di Cernusco sul Naviglio. Nella pagina a fianco, la famiglia che guida l’azienda
EN ISO 9001:2015, relativa al sistema di gestione della qualità, ma anche alla UNI EN ISO 14001:2015, per il sistema di gestione ambientale.
«Il conseguimento e il mantenimento delle certificazioni ci permette di lavorare con processi certificati che sono soggetti anche ad audit da parte di terze parti. Abbiamo attivato, inoltre, un sistema di automonitoraggio interno, che rappresenta un vero plus e ci permette di non farci cogliere impreparati. Da un lato è sicuramente un costo, ma dall’altro ci facilita su altri fronti, ci apre determinate porte e consente una migliore gestione dei flussi interni. E stiamo lavorando per implementare altre certificazioni».
Altro aspetto chiave è quello legato alla formazione, a cui l’azienda Rosati tiene tantissimo: il
ANNO DI INIZIO ATTIVITÀ: 1958
ANNO DI FONDAZIONE: 1986
FATTURATO: 8.225.000 euro
DIPENDENTI/COLLABORATORI: 62
CONTATTI: via Bergamo 14, Cernusco sul Naviglio tel. 02.9217001 web@rosatilogistica.it
personale necessita, infatti, di una professionalità molto qualificata e ciò si ottiene con una crescita continua e puntuale. L’aggiornamento è costante, sotto svariati ambiti di intervento, dalla sicurezza all’utilizzo di differenti attrezzature. E infine l’intelligenza artificiale: «Abbiamo approcciato a questo aspetto, puntando sulle capacità dei più giovani. Stiamo cercando di comprendere come procedere nei prossimi anni, quali saranno le nuove direttive da fornire all’azienda. Non possiamo rimanere indietro: abbiamo programmi sviluppati ad hoc per noi. Ora vogliamo capire se l’AI ci offrirà delle opportunità: ci stiamo informando su quella non autogenerativa e siamo convinti che porterà a un’ottimizzazione del lavoro, facilitandolo a diverse persone».
Quando la logistica diventa green
L’attenzione per la tematica ambientale è da sempre uno dei valori portanti per Rosati Logistics & Technical Courier. Non è infatti un caso se, da tempo, sui tetti dei magazzini dell’azienda di Cernusco sul Naviglio sia stato realizzato un parco fotovoltaico: l’impianto è stato recentemente ampliato e aggiornato con le più moderne tecnologie disponibili, arrivando a una potenza installata di oltre 1.500 kwh.
Tradotto in termini concreti significa che l’impresa è completamente autonoma per i consumi energetici ed è in grado di rilasciare in rete oltre il 75% della produzione. Non è tutto: Rosati è costantemente impegnata nel rinnovare il suo parco mezzi.
Attualmente tutti i veicoli utilizzati sono a emissioni minime e la loro gestione distributiva è particolarmente attenta alla massima ottimizzazione dei percorsi e degli
orari a minimo impatto ambientale, ovvero al di fuori degli orari di traffico massimo.
A tutto ciò si aggiunge anche un impegno riguardante i materiali d’imballaggio: sono puntualmente riutilizzati o avviati a lavorazione nell’ottica del riciclo.
JACQUET NOVA
Punto
di riferimento nel commercio e nel taglio di acciaio inossidabile e leghe di nichel
«Facciamo parte del gruppo Jacquet Metals e grazie a stock e network il materiale per noi è sempre rapidamente disponibile»
Da tempo si è specializzata nel commercio e nel taglio di acciaio inossidabile e leghe di nichel: Jacquet Nova è un punto di riferimento nel settore e fa capo al gruppo Jacquet Metals, realtà internazionale con headquarter a Lione. L’azienda è arrivata in Italia nel 2001, grazie ad una joint venture con un imprenditore brianzolo, e ha aperto un centro servizi a Nova Milanese (da qui la denominazione). Ha iniziato proponendo un servizio di taglio differenziato, utilizzando due principali tecnologie, ovvero il taglio plasma e il taglio meccanico/sega e ha proseguito in questo modo per oltre un decennio. Nel 2012 l’azienda ha cambiato passo e perfezionato il suo percorso di crescita: si è trasferita a Cambiago, mettendo in mostra un trend in continua ascesa in termini di fatturato. Nel 2020 è cominciata la costruzione di un nuovo capannone di dimensioni maggiori a Basiano, dove la Jacquet Nova si è spostata nel 2021. Nel frattempo l’azienda si è ulteriormente
strutturata, arrivando a fornire soluzioni sempre più performanti e introducendo il taglio laser e il taglio ad acqua waterjet: oggi conta 28 dipendenti ed è dunque in grado di proporre tutte e quattro le tipologie di taglio esistenti. Il business dell’azienda si riferisce alla commercializzazione di pezzi tagliati ma anche di lamiere intere, percorso che ha iniziato ad essere ampliato con l’arrivo dell’amministratore delegato Andrea Zanni, avvenuto ad aprile 2024: «Jacquet Nova si avvale del supporto di un grande gruppo internazionale, Jacquet Metals e ciò ci garantisce una forza particolare nella gestione degli acquisti e degli investimenti in attrezzature e tecnologie - ha affermato l’AD - siamo 32 centri sparsi nel mondo e lo stock è sicuramente il punto di forza che fa la differenza, inoltre la presenza del network garantisce che il materiale sia sempre disponibile: se manca a Basiano sarà fatto arrivare da un altro polo. La nostra realtà effettua un servizio che si pone fra le
La sede di Basiano
acciaierie e il cliente finale. L’altro punto di forza consiste nella velocità di consegna, grazie alla disponibilità di una vasta gamma di materiali e di una elevata efficienza produttiva che ci permette di fornire ciò che serve con grande rapidità».
Jacquet Nova si rivolge principalmente a clienti che operano in tre macro-settori: in primis nel comparto alimentare, ovvero packaging, imbottigliamento e confezionamento; ecco poi l’area impiantistica del petrolchimico, operando con grosse realtà dove sono necessarie altissime resistenze alla corrosione; quindi il farmaceutico, con riferimento a macchine per confezionare medicinali e prodotti, settore che l’azienda sta cercando di espandere. In misura minore ser-
DIPENDENTI: 28
CONTATTI: via Pascoli 1/C, Basiano Tel. 02.49751687
j.nova@myjacquet.com nova.myjacquet.com
ve anche altri comparti, come quello cartario e del riciclo dei rifiuti. Sul fronte geografico il 70% dei clienti si trova in Lombardia, mentre l’area di competenza riguarda anche Toscana, Piemonte ed Emilia, quest’ultima vista come una zona su cui l’azienda sta approntando un piano di espansione. Il futuro appare dunque tracciato.
«In previsione c’è un progetto di crescita complessiva dell’azienda – assicura Zanni - Sono in programma investimenti su nuovi macchinari come per esempio l’introduzione nel 2025 di una seconda macchina operativa nella tecnologia del taglio laser. Inoltre vogliamo ampliare il numero dei “grade” direttamente stoccati in azienda, aumentando la tipologia dei metalli e diventando ancora più efficienti».
L’attenzione per l’ambiente
In termini di impatto e attenzione ambientale la politica generale del gruppo Jacquet Metals è molto chiara, e anche Jacquet Nova si muove nella medesima direzione. Negli anni precedenti, infatti, sono stati effettuati investimenti nelle energie green e rinnovabili: l’azienda di Basiano ha installato sull’intera superficie superiore del capannone produttivo un impianto fotovoltaico che fornisce energia per il funzionamento dei macchinari. I pannelli solari producono l’elettricità sufficiente a soddisfare completamente il fabbisogno energetico di Jacquet Nova, offrendo vantaggi a livello green e mantenendo un prezzo medio di consumo sostenibile anche in situazioni complesse. Per quanto riguarda la produzione, va ricordato che tutti i materiali di scarto vengono completamente riciclati: l’acciaio inox è riciclabile al 100% e capace di generare processi industriali virtuosi. Ulteriori rifiuti generati dal processo industriale sono poi gestiti con la massima attenzione, in modo tale da essere il più green possibili.
FC INTERNATIONAL CABLES
Una realtà all’avanguardia e in continua ascesa
Produce e commercializza fili, corde e piatti di rame, ma anche cavi per il settore civile, industriale, dell’energia, del cablaggio, della saldatura e della safety line
International Cables è stata costituita alla fine del 2015 con lo scopo di commercializzare conduttori in rame nudo, cavi elettrici, barre di rame e affini. Tuttavia, grazie a interventi tecnico/finanziari, da semplice attività commerciale è diventata produttrice, utilizzando una piattaforma già esistente da oltre cinquant’anni, completamente rinnovata secondo gli standard attuali e resa assolutamente all’avanguardia. Oggi la produzione è estremamente diversificata e comprende filo e conduttori di rame nudo, così come cavi elettrici isolati in pvc, xlpe, halogen free.
L’azienda con sede a Pozzo d’Adda è stata protagonista di una forte espansione nei suoi primi nove anni di vita, vissuti con un’attenzione parti-
colare per il consolidamento dei risultati di volta in volta raggiunti. Per comprendere meglio la crescita, diamo un’occhiata ai numeri: la società è partita con un capitale iniziale di 100mila euro e un fatturato raggiunto di circa 6 milioni di euro, per arrivare al fatturato espresso nel 2023 di oltre 63 milioni di euro.
Guardando avanti, previsioni e volontà intendono portare l’azienda a un fatturato complessivo di 110 milioni di euro per la fine del 2028, con un patrimonio a disposizione superiore a 29 milioni di euro. Nei prossimi tre anni l’obiettivo commerciale di segmentare il fatturato aziendale prevede il 50% rappresentato dalla realizzazione di semilavorati da produzione metallurgica di rame, rame stagnato e corde di rame nude; il 30% dalla pro-
La sede della FC International Cables a Pozzo d’Adda
duzione di cavo dedicato alla GDO; il restante 20% dalla produzione di cavo dedicata ai piccoli e medi distributori. Il tutto senza dimenticare l’obiettivo di vendita sul mercato estero di circa il 20% della produzione complessiva annua. Punto di forza di Effeci è senza dubbio la grande attenzione verso la cura nei minimi dettagli del rapporto con la clientela. Anche nei momenti più delicati della crescita dell’azienda, non è mai stato tralasciato il contatto con il cliente, così come reciprocità e trasparenza di comunicazione sono state le disposizioni più importanti. Allargando il campo si può affermare come controllo, ricerca continua della qualità delle materie prime, test sui prodotti e adeguamento normativo e legislativo delle merci rappresentino l’impegno quotidiano di FC International Cables. Dunque, siamo di fronte a un marchio apprezzato sul mercato che, unitamente con la disponibilità costante dei prodotti e la puntualità delle consegne, invoglia i clienti stessi a farsi avanti con proposte o ordini incrementativi, ben consci che il leitmotiv dell’azienda di Pozzo d’Adda è il mantenimento degli impegni presi. Ruolo chiave è svolto anche dalla tracciabilità dei prodotti: ci si riferisce tanto alle materie prime quanto a ciò che arriva sul bancone del cliente, con informazioni e certificazioni sempre a portata di mano. Infine, non va dimenticato che FC International Cables ha effettuato l’iscrizione al CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano): questa precisa volontà testimonia come qualità e sicurezza siano prerogative costanti dell’azienda e dei suoi lavoratori e collaboratori, considerati come vero capitale aziendale, da difendere e proteggere.
Nuovi investimenti in fase di completamento
FC International Cables continua a ottenere ottime potenzialità di sviluppo e l’impianto di Pozzo d’Adda si avvia a un totale utilizzo delle sue capacità produttive. A tal proposito, la società sta ultimando investimenti in nuovi macchinari e impianti rispettosi delle normative nazionali ed europee, meglio noti come operatività 4.0. I collegamenti informatici, la capacità di lavorazioni integrate e i controlli diretti sulla produzione da parte degli uffici preposti al controllo qualità, al controllo ambientale e al controllo amministrativo delle risorse hanno permesso all’azienda di lavorare in sintonia per migliorare tutti i risultati. Inoltre, la società ha investito molto nel contenimento al minimo dell’impatto ambientale della produzione, riducendo in modo considerevole la rumorosità, le possibili contaminazioni e aumentando i controlli sulle possibili interazioni con la qualità dell’aria.
L’azienda continua la sua fase espansiva, efficientando le sinergie tra le tre differenti unità di produzione, il che permetterà un ulteriore incremento delle unità di manodopera, con particolare interesse a squadre di manutentori per garantire il costante ed efficiente funzionamento degli impianti.
OLPIDÜRR
Una storia di successo e innovazione tecnologica
L’azienda è leader nella progettazione e costruzione di impianti per la verniciatura, il trattamento delle emissioni e l’automazione
Olpidürr S.p.A. è stata costituita nel 1977 dalla Dürr con sede a Stoccarda e dalla Olpi di Milano. Agendo come filiale al 100% di Dürr, Olpidürr rappresenta tutti i settori di attività nel comparto della verniciatura e nel campo del controllo dell’inquinamento atmosferico. La collaborazione tra le due aziende iniziò nel 1965 e la costituzione di Olpidürr ha ottimizzato e integrato le attività e le risorse, dando slancio al programma di progettazione e produzione di impianti di verniciatura.
Grazie al know-how, alla gamma di prodotti e servizi e alla rete mondiale della casa madre Dürr, Olpidürr si è posizionata come azienda leader nella progettazione e costruzione di impianti per la verniciatura, il trattamento delle emissioni e l’automazione. In stretta collaborazione con le altre due filiali italiane, Verind e CPM Sp.A., Olpidürr rappresenta l’importante impegno di Dürr non solo nel mercato italiano, ma anche nel business globale di Dürr dall’Italia.
Olpidürr è un’azienda leader nel settore dei sistemi di verniciatura, fornendo soluzioni di ultima generazione per soddisfare le esigenze dei clienti nel settore automobilistico e industriale. Con esperienza e competenza, l’azienda offre un approccio integrato per la modernizzazione di impianti esistenti e la costruzione di nuove linee di produzione.
Inoltre, lo sviluppo continuo dei prodotti e dei processi di verniciatura mira a ottimizzare il consumo di energia, migliorare la qualità e ridurre i costi unitari. Un esempio di ciò è l’Electro-Dialysis EcoCell CD 3000, che fornisce il campo elettrico necessario per la deposizione della vernice e rimuove l’acido libero rilasciato durante il processo, riducendo la manutenzione e i costi per i clienti. Il sistema è inoltre adattabile per le applicazioni di cataforesi e offre un’ottimizzazione della circolazione dell’anolita, riducendo così il numero di componenti rispetto alle precedenti versioni in PVC. L’obiettivo globale di ridurre le emissioni inqui-
Oxi.X RE – Ossidatore termico rigenerativo
nanti da processi industriali viene affrontato da Dürr attraverso l’implementazione di tecnologie all’avanguardia negli impianti di trattamento delle emissioni, come l’ossidazione termica, l’ossidazione catalitica, l’assorbimento e l’adsorbimento. Grazie a soluzioni complete e innovative, è possibile ridurre il consumo di energia e garantire un elevato livello di sicurezza durante il processo di abbattimento delle emissioni.
L’impegno di Olpidürr si estende dalla progettazione all’implementazione, fornendo un supporto costante per garantire i migliori risultati in conformità con le normative ambientali. Un esempio di tecnologia avanzata è Oxi.X RE –Ossidazione Termica Rigenerativa, un sistema
altamente efficiente per il trattamento delle emissioni contenenti solventi ed esalazioni, con un’efficienza termica fino a un massimo del 97%, bassi costi di esercizio ed emissioni ridotte. Questo sistema è adatto a diversi settori industriali e può trattare una portata emissiva di aria fino a 350.000 Nm3/h.
Olpidürr S.p.A., si prepara a compiere un importante passo verso il futuro con il trasferimento nei nuovi uffici situati a Vimodrone presso la Torre Minec, previsto per dicembre 2024. Questo trasferimento rappresenta un passo importante, in quanto gli uffici moderni e ben progettati contribuiranno al miglioramento del benessere dei dipendenti e alla creazione di un ambiente di lavoro più stimolante.
Il controllo delle emissioni di VOC
Olpidürr S.p.A. in Italia si è distinta per la fornitura di impianti per la riduzione delle emissioni di composti organici volatili (VOC) da processi industriali, contribuendo significativamente alla salvaguardia dell’ambiente. Negli ultimi 5 anni, l’azienda ha fornito impianti per la riduzione di emissioni in ambiente di sostanze organiche volatili per un totale di circa 5.745 tonnellate all’anno, dimostrando un forte impegno e successo nella riduzione dell’inquinamento atmosferico. Grazie alla tecnologia all’avanguardia degli impianti Oxi.X e Sorpt.X sviluppati da Dürr, Olpidürr ha garantito la riduzione delle emissioni nocive e ha contribuito all’obbiettivo di proteggere l’ambiente e garantire la sicurezza. L’impegno dell’azienda nel controllo delle emissioni di VOC non solo ha avuto un impatto positivo sull’ambiente, ma ha anche promosso la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa, avvicinandoci a un futuro più pulito e sostenibile per le generazioni future.
FONDAZIONE BFZ
Un impegno concreto per l’autismo e l’inclusione
La Fondazione BFZ è nata dalla volontà della famiglia Baroncini, con un obiettivo molto chiaro: offrire supporto alle famiglie e alle persone con disabilità, promuovendo progetti all’avanguardia, in grado di rispondere a bisogni specifici e di creare una rete di solidarietà nel territorio. Un esempio di questo impegno è Casa Eden, innovativo centro dedicato all’autismo, la cui prima pietra è stata posata a Vaprio d’Adda il 21 settembre 2023. Questa struttura, progettata per accogliere fino a 50 persone, includerà 20 posti per residenzialità e 30 per il centro diurno, completando così la rete di servizi alla disabilità della Fondazione.
Il nuovo edificio è in fase di realizzazione, con una particolare attenzione all’architettura e al contesto urbano in cui sorgerà, con l’obiettivo di valorizzare la piazza della Chiesa e via Mazzini, su cui si affaccerà. L’ambizioso progetto, del valore di 6,5 milioni di euro, sarà ultimato entro l’estate del
I lavori di Casa Eden saranno ultimati entro l’estate 2025: «Un atto d’amore verso la comunità»
2025 e integrerà spazi moderni e stimolanti per rispondere ai bisogni degli ospiti con disturbi dello spettro autistico.
La Fondazione BFZ, in collaborazione con la Cooperativa Punto d’Incontro e con il supporto dell’Associazione delle Famiglie di Persone con Disabilità (ANFFAS Martesana), punta a coinvolgere il territorio tramite una raccolta fondi per attrezzature e arredi. La partecipazione è incentivata con il Murales della solidarietà, un’opera artistica che verrà replicata all’interno del centro come puzzle, suddiviso in tessere acquistabili, recentemente realizzato dalla storica Cooperativa
La facciata della nuova sede e, a destra, Franco Baroncini, presidente della Fondazione BFZ. In basso nella seconda pagina: Vittorio Caglio, direttore di BFZ e della Cooperativa Punto d’Incontro
Ceramica di Imola (si veda il sito della Fondazione cliccando su “Un Momento di Arte e Solidarietà”). Le aziende e i privati che contribuiscono riceveranno un riconoscimento permanente all’interno di Casa Eden, celebrando il valore della loro generosità. In sostanza, all’ingresso della struttura, nella hall, sarà posizionato un mosaico composto da 100 tessere che riproduce il logo della Fondazione sotto il quale sarà posto l’elenco dei sostenitori a perenne memoria del loro preziosissimo contributo. L’iniziativa è indirizzata sia ai privati che alle aziende del territorio e no, ai quali viene suggerita una donazione minima rispettivamente di 1.000 euro e 2.500 euro.
Cuore pulsante di questo nobile progetto è Franco Baroncini, presidente della Fondazione BFZ. Al suo fianco troviamo Vittorio Caglio, direttore di BFZ e della Cooperativa Punto d’Incontro. «Casa Eden nasce da un sogno, ma anche da una necessità concreta - afferma Baroncini - in questi anni ho incontrato tante famiglie che affrontano quotidianamente le difficoltà legate ai disturbi dello spettro autistico. È stata proprio la volontà di offrire loro un luogo sicuro, accogliente e stimolante che ci ha guidati nella realizzazione di questo progetto. Non è solo un edificio, ma un atto d’amore verso la comunità e tutte le persone che hanno bisogno di aiuto».
PRESIDENTE: Franco Baroncini
DIRETTORE: Vittorio Caglio
PARTNER: Coop. Sociale Punto d’Incontro
CONTATTI: Chiesa 8, Vaprio d’Adda 0363 361966
fondazionebfzonlus.org bfz.fondazione@gmail.com
Punto d’Incontro: quarant’anni di inclusione e crescita
Fondata nel 1984, la Cooperativa Punto d’Incontro è un’organizzazione sociale con una lunga storia di sostegno alle persone con disabilità nell’area dell’Adda-Martesana. Da un piccolo spazio fondato da un gruppo di genitori appartenenti all’associazione Anffas e alla parrocchia di Groppello d’Adda, Punto d’Incontro è cresciuta fino a diventare una rete di servizi essenziali che oggi accoglie oltre 300 persone con disabilità e svantaggio sociale. Tra i servizi gestiti ci sono una Residenza Sanitaria Disabili (RSD) a Cernusco sul Naviglio, sei comunità socio-sanitarie (CSS), e dieci appartamenti protetti a La Casa di Ida, a Cassano d’Adda. La Cooperativa offre inoltre supporto attraverso strutture diurne come tre centri socio-educativi (CSE) e un centro diurno (CDD) specializzato per persone con autismo a Inzago, oltre a servizi di portineria, ristorazione, pulizie e giardinaggio. Questo modello integrato, supportato da un team di 250 operatori e 50 volontari, risponde in modo completo ai bisogni delle famiglie e delle persone seguite, garantendo un ambiente inclusivo in cui ognuno può sentirsi accolto e valorizzato. Negli ultimi decenni, Punto d’Incontro ha ampliato il suo raggio d’azione collaborando con la Fondazione Sacra Famiglia e acquisendo il marchio ANFFAS, per offrire una consulenza continua alle famiglie tramite lo sportello «SAI?». Le persone assistite sono considerate vere protagoniste, come evidenzia La Casa di Ida, intitolata a Ida Cavallaro, storica coordinatrice del servizio scomparsa prematuramente, che ha lasciato un’impronta significativa. La Casa di Ida rappresenta un servizio abitativo inclusivo e rispettoso della dignità delle persone, con una particolare attenzione alla loro autodeterminazione. Questi progetti testimoniano il valore della cooperativa, che continua a crescere con lo spirito solidale dei fondatori e lo sguardo sempre rivolto al futuro.
CIEMME
Dal 1978 propone prodotti e servizi all’avanguardia nel campo della comunicazione aziendale
La punta di diamante è il D-Lab, un “Laboratorio Digitale” dedicato a ricerca e sviluppo di servizi digital
Il mondo della stampa vanta numerosi fiori all’occhiello: quando si parla di aziende creative e innovative in questo settore, spicca certamente Ciemme, realtà che propone prodotti e servizi all’avanguardia nel campo della comunicazione aziendale.
Oltre alla produzione di materiali stampati, Ciemme oggi si presenta come un partner strategico per i propri clienti, offrendo soluzioni complete per tutte le esigenze di comunicazione grazie alle diverse tecnologie di stampa, digitale e offset, che i reparti produttivi hanno a disposizione. Ciemme non si limita alla sola produzione: l’approccio è fortemente orientato al cliente e ha l’obiettivo di fornire sempre un valore aggiunto; tra i più caratterizzanti il servizio di logistica in outsourcing, attraverso il quale l’azienda si incarica
dello stoccaggio, della gestione delle scorte e della distribuzione dei materiali per conto dei clienti con un servizio “Pay per Use”. Attraverso la piattaforma Stampaonline-Pro, Ciemme fornisce un tool personalizzato per la gestione online delle richieste e di tutto il flusso dell’ordine, rendendo l’esperienza del cliente ancora più efficiente e personalizzata.
La punta di diamante di Ciemme è però D-Lab, un “Laboratorio Digitale” dedicato alla ricerca e sviluppo di servizi digitali. Inaugurato nel 2018 in occasione del quarantesimo anniversario dell’azienda, rappresenta un ulteriore impegno nell’investire
Da sinistra Barbara Marulli, consigliere delegato; Vittorio Marulli, amministratore delegato; Christian Marulli, consigliere delegato
nelle tecnologie del futuro. Negli ultimi anni, infatti, gli spazi produttivi del laboratorio sono stati raddoppiati ed è stata aperta una nuova divisione dedicata ai grandi formati: grazie ai plotter di stampa che usano una tecnologia UV-Gel è possibile creare prodotti facilmente personalizzabili come calpestabili e materiali di rivestimento, oltre a poster, adesivi e vetrofanie brandizzati.
UNA TIMELINE DI SUCCESSO
1978 - Vittorio Marulli, rappresentante di un importante marchio italiano di buste per corrispondenza, intuisce la necessità del mercato di una maggiore personalizzazione dei prodotti e fonda Ciemme, che nel corso degli anni cresce fino a diventare primo stampatore di buste in Italia.
1990-2000 - Da attore di un settore di nicchia, Ciemme diventa un’azienda grafica strutturata. Entra in azienda il primo figlio Christian e su richiesta del mercato viene ampliata la gamma dei prodotti stampati e personalizzati con i necessari investimenti nel reparto di stampa piana offset e nei sistemi informativi aziendali. Nasce la prima versione della piattaforma StampaOnline.
2007 - Ciemme si ingrandisce con l’acquisizione di Easystampa, che amplia il parco macchine con nuovi impianti a cinque colori. Entra in azienda anche la seconda figlia Barbara e il business si espande ai prodotti di marketing e alla cartotecnica per l’hotellerie di lusso e la moda.
CONTATTI: via Edison 10, Segrate (headquarter) via L. Da Vinci 1, Segrate (D-Lab) 02.6186121 ciemme@stampaonline.it ciemme-group.it stampaonline.it
2014 - L’azienda si trasferisce nella nuova sede a Segrate, dove si stabiliscono gli uffici e la produzione di buste e stampa offset. La nuova piattaforma StampaOnline Pro e i servizi di logistica per i clienti retail diventano importanti asset aziendali.
2018 - Ciemme acquisisce l’azienda di stampa digitale Communico e viene inaugurata la nuova sede distaccata dell’azienda in cui avrà sede il Digital Lab. Oltre alla produzione digitale con stampanti piane, sono realizzati investimenti nel post stampa digitale e nella nobilitazione.
2023 - Lo spazio dedicato al Digital Lab è raddoppiato e si dedica una nuova sezione al grande formato, con un investimento per l’acquisto di nuovi plotter con tecnologia di stampa UV-GEL e da intaglio.
ESG: un futuro all’insegna della sostenibilità
Un obiettivo prioritario per Ciemme è sicuramente la sostenibilità: finanziaria, ambientale e sociale. Nel 2021 ha iniziato un programma di raccolta dati sulla Carbon Footprint aziendale per quantificare le emissioni di gas effetto serra (GHG) prodotte dall’azienda nello svolgimento della sua attività. Annualmente viene presentato un report di dati certificati secondo il GHG Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard. Dopo i primi due anni di lavoro, Ciemme ha presentato un notevole miglioramento, rilevando una riduzione delle emissioni di GHG sia in termini assoluti (-21,5%), che per tonnellata di prodotto (-2%). La prestazione è molto positiva anche nel confronto con il benchmark europeo di imprese del settore monitorato da Fondazione MyClimate: -18,9% L’attenzione alla sostenibilità in azienda non è rivolta solo all’ambiente, ma anche alla dimensione sociale: da anni Ciemme collabora con la Cooperativa Sociale Alboran, alla quale è stata affidata la realizzazione dei servizi di logistica all’interno di un percorso in convenzione art.14, che ha permesso a una persona svantaggiata di entrare e professionalizzarsi nel mondo del lavoro. Dal 2022, inoltre, è attivo un nuovo piano welfare aziendale che permette ai dipendenti di ricevere come bonus una percentuale del margine operativo lordo.
ABC TOOLS
Da oltre un secolo è al fianco dei professionisti
L’azienda opera a livello nazionale e internazionale nella distribuzione di utensili di precisione, attrezzature e strumenti di lavoro di qualità
Da ben 111 anni ABC Tools è al fianco dei professionisti: non si tratta di uno slogan, ma dell’autentica verità, che fa dell’azienda fondata da Hermann Amos nel 1913 una realtà assolutamente unica. Oggi siamo di fronte a un’impresa che opera a livello nazionale e internazionale nella distribuzione di utensili di precisione, attrezzature e strumenti di lavoro, facendo della qualità la sua caratteristica distintiva. All’epoca Hermann e il fratello Eugenio compresero l’opportunità di commerciare utensili manuali e nel giro di pochi anni realizzarono il primo catalogo.
Negli anni 30 fu deciso un investimento che portò l’azienda a rilevare lo stabilimento produttivo USAG di Gemonio (in provincia di Varese), gestito poi da Hermann e dal figlio Mario. Nel dopoguerra Mario si dedicò completamente all’espansione dell’azienda ABC Tools. A metà degli anni Settanta fu il turno di Paolo Amos, figlio di Mario, di entrare nell’attività di cui oggi ricopre il ruolo di presidente. Nel 1980 l’azienda si spostò da Milano
all’attuale polo di Cologno Monzese, mentre nel 2013 è stato aggiunto il termine “Tools” ad ABC, per dare un tocco internazionale. Il 2023 è stato, infine, l’anno dell’ingresso di Umberto, figlio di Paolo e rappresentante della quarta generazione della famiglia Amos e attuale amministratore delegato. A proposito di passaggio generazionale: sia Paolo che Umberto, prima di entrare nella ditta di famiglia, hanno maturato importanti esperienze all’estero, il primo in Inghilterra, il secondo in Nuova Zelanda.
ABC Tools conta 91 dipendenti e il suo storico catalogo, pubblicato ogni due anni, è stato continuamente rafforzato: siamo alla versione numero 57 e ciascuna contiene circa un centinaio di pagine in più rispetto alla precedente. Sono ben 36mila le referenze raccolte, per una pubblicazione che conta 30mila copie, distribuite tramite la forza vendita (composta da una rete di 30 venditori e agenti commerciali in Italia) a clienti, ferramenta e utensilerie professionali, e indirettamente industrie. E
Paolo e Umberto Amos, titolari della ABC Tools di Cologno Monzese
naturalmente non manca la versione digital, comodamente consultabile da pc, smartphone e tablet. Un ruolo chiave è svolto dal magazzino:
«Abbiamo a disposizione il 98,3% dei prodotti inseriti nel catalogo in pronta consegna - spiegano Paolo e Umberto Amos - ciò si traduce in tempo risparmiato e soddisfazione per il cliente: riusciamo ad evadere gli ordini in giornata». Qual è il segreto del successo di una realtà così longeva? «Sicuramente il fatto di continuare a pensare come una start-up, pur avendo alle spalle una storia ultracentenaria - afferma Umberto – Inoltre, abbiamo una grande fidelizzazione dei lavoratori, con una permanenza media di 19 anni. Già tante seconde generazioni lavorano con noi e pensiamo sia un ottimo segnale: significa che il nostro è un ambiente sano. Disponiamo di un programma di welfare e ci occupiamo anche
FONDAZIONE: 1913
FATTURATO: 24,5 milioni di euro
DIPENDENTI: 91
CONTATTI:
viale Europa 68/70, Cologno Monzese Tel. 02.2511111
info@abctools.it www.abctools.it
di azioni concrete relative all’ambiente: nel 2011 abbiamo installato un impianto fotovoltaico, nel 2023 eliminato le bottigliette di plastica, risparmiandone 14mila all’anno, introducendo dispenser di acqua. In produzione sono stati eliminati gli imballi di plastica e ora utilizziamo come riempimento il cartone riciclato, senza contare l’investimento per 3 vetture elettriche e 2 ibride nella nostra flotta di mezzi». E il futuro viene spontaneamente: «La volontà è quella di continuare ad investire. Nel 2009 abbiamo inaugurato il magazzino automatizzato e ora continuiamo gli investimenti in questa direzione. Abbiamo una forza lavoro motivata e stiamo inserendo nuove figure per garantire continuità: il passaggio di consegne avviene trasmettendo il know-how acquisito e finora abbiamo avuto ottimi risultati».
Un vero museo dedicato all’azienda
C’è un locale particolare all’interno di ABC Tools e si tratta dell’archivio storico aziendale, chiamato anche “museo” e voluto personalmente dal presidente Paolo Amos. Esiste da trent’anni e negli ultimi venti è stato costantemente incrementato e arricchito con donazioni di clienti, dipendenti e persone che sono venute a conoscenza di questo progetto. Contiene articoli e utensili storici, così come tutti i cataloghi pubblicati, dal primo uscito all’inizio degli anni Venti con foto su telaio e in bianco e nero, all’ultimo. Sono poi conservati il mobilio e l’arredamento originale degli uffici della famiglia Amos, con regali e omaggi unici ricevuti da fornitori e clienti storici nel corso degli anni. Ogni articolo è stato cercato nei cataloghi storici, catalogato ed etichettato con tutte le informazioni ad esso associate. C’è davvero di tutto: utensili ritrovati sul fondo del mare, in fiere di antiquariato oppure recuperati nei magazzini dei clienti. Ad occuparsene dietro le quinte è Alessandro Alessandrini, in azienda da 37 anni e artista: il suo libro d’arte è stato pubblicato dall’azienda e ha realizzato quadri dedicati all’azienda, presenti nella sede di Cologno Monzese.
WOWSPACES
La business unit di Myin impegnata nella produzione di mobili e nella progettazione di interni per il B2B
Alcune soluzioni d’interni sono in grado di restituirci il più classico degli «Wow», generando l’omonimo effetto. Deriva proprio da questo sentimento, misto di stupore e apprezzamento, il nome della business unit di Myin impegnata nella produzione di mobili e nella progettazione di interni. Si chiama Wowspaces ed è la realtà nata nel corso del 2024 dedicata alla consulenza di spazi ufficio e B2B, con clienti non soltanto in Italia ma anche nel resto dell’Europa: la crescente richiesta su questi fronti ha spinto Luciana Gomez a ideare una nuova divisione, in grado di proporre progetti custom e specifici su ogni esigenza, ponendosi però come partner delle attività interessate, non come semplici fornitori. «Il mio know-how proviene dal mondo della progettazione di uffici e di spazi condivisi - spiega la titolare, professionista
attiva da oltre 15 anni in questo settore - Mi sono sempre occupata di studiare le modalità in cui le persone vivono all’interno degli spazi, sia pubblici che condivisi».
«Puntiamo molto sull’originalità, sull’inserire elementi artistici: il nostro è un lavoro quasi “sartoriale”»
Wowspaces si rivolge alle imprese che desiderano migliorare il proprio confort e la retention aziendale: «Penso a imprenditori a cui interessa far star bene i propri lavoratori, così come i propri ospiti, oppure a chi ha la volontà o la necessità di cambiare la propria immagine - continua - Ciò si può tradurre nel rifacimento degli uffici, nella trasformazione delle sale riunioni e in diversi altri interventi. Credo sia importante rappresentare l’azienda tramite spazi fisici, focalizzandosi su concetti che alla base hanno un’attenzione e una cura estrema dei particolari. Inoltre, per noi è assolutamente fondamentale rispettare i budget e i tempi che ci vengono affidati». Per generare il cosiddetto “effetto wow” Luciana si affida anche all’arte, cercando di inserire all’interno dei suoi progetti elementi artistici: «Puntiamo molto sull’originalità, sul proporre
Luciana Gomez, Founder & Designer
qualcosa di diverso e non standardizzato - prosegue - In sostanza il nostro è un lavoro quasi “sartoriale”, fondato su ampi ragionamenti preliminari e sull’applicazione di estro e fantasia». L’approccio iniziale prevede, infatti, una fase di comprensione dell’azienda che si ha di fronte, riflettendo sul posizionamento degli elementi che contraddistinguono ogni realtà: «Se dialogo con un’impresa che lavora l’acciaio, allora questo tema dovrà emergere negli elementi che andremo a utilizzare. Il nostro intervento non riguarda soltanto tavoli, sedie e scrivanie: gli aspetti audio e video sono molto importanti e per esempio è possibile utilizzare l’arredo per nasconderli. Oggi c’è bisogno di spazi funzionali e tecnologicamente evoluti, che siano però anche belli, esteticamente piacevoli». I progetti firmati Wowspaces si possono definire “partecipati”. «Una volta definito il
by
PROGETTI ESEGUITI: 40
SPAZI PROGETTATI E ALLESTITI: oltre 30mila metri quadrati
EFFETTO WOW: 5.000 persone felici di lavorare nei nuovi uffici
budget spiega Gomez - incontro il personale, facendomi raccontare modalità di lavoro ed eventuali desideri. In questa fase sono affiancata da un intermediario che si occupa di formazione, solitamente un HR manager. In questo modo si crea una relazione fra l’azienda e i lavoratori: per me è importantissimo, perché io disegno per le persone che andranno a vivere quegli spazi, non lo faccio per me stessa. Si può considerare una sorta di attività di team building, da svolgere insieme per migliorare il progetto e dare valore al lato umano».
In definitiva si può affermare che Wowspaces sia in grado di occuparsi di ciascun locale a tutto tondo, andando oltre l’arredo e abbracciando anche la parte di interior che rende l’ambiente finito, pronto e curato nel dettaglio. Proprio dove Luciana Gomez sa fare la differenza.
Piante e verde all’interno degli spazi progettati
Il termine biofilia è una combinazione di due parole che discendono dal greco: “vita” (bio) e “amore” (filia). Significa letteralmente “amore per la vita”, inteso in senso più largo anche come “amore per la natura”. Quest’ultima è da considerare come il sistema totale di animali, piante, funghi, rocce, minerali, aria, acqua, suolo e i suoi abitanti. Detto ciò, è opportuno sottolineare che Luciana Gomez crede moltissimo nella biofilia: «Utilizzo piante verdi all’interno degli spazi che progetto. Cerco di prediligere elementi materici naturali e l’uso di piante e verde con l’obiettivo di migliorare gli ambienti e renderli maggiormente accoglienti». Tale passione va anche a supporto dell’utilizzo della tecnologia: «Per esempio ho progettato e realizzato tavoli molto alti, strutturati per lavorare in piedi, con al centro degli alberi. Oppure penso a spazi di lavoro con pareti ricoperte con verde stabilizzato e diverse altre soluzioni che prediligono l’uso di questi elementi naturali».
BCC MILANO
Accanto ai clienti per sviluppare l’economia del territorio
Elementi centrale della sua identità sono la mutualità e la volontà di contribuire alla costruzione del bene comune
BCC Milano è la più grande Banca Cooperativa della Lombardia e una delle prime cinque a livello nazionale, conta 112mila clienti e si avvale di 570 collaboratori e 67 sportel li, al servizio di un’area composta da 195 comuni di sette province lombarde: Milano, Bergamo, Monza e Brianza, Lodi, Como, Lecco, Cremona. La Cooperativa è composta da quasi 27mila soci e aderisce al Gruppo BCC Iccrea, l’unico gruppo bancario nazionale a capitale intera mente italiano, secondo per numero di spor telli e quarto per totale attivo.
La Banca ha 70 anni di storia, ma è negli ultimi 20 che è cresciuta in modo signifi cativo incorporando altre cinque realtà bancarie cooperative e dando vita a un nuovo, più ampio e più solido progetto per il suo vasto territorio,
con particolare riferimento alle aree metropolitane di Milano e di Bergamo. Elemento centrale dell’identità di BCC Milano è la mutualità, un principio alla base della cooperazione che si fonda sull’unione delle forze per generare valore condiviso e diffuso.
In questo principio e nella volontà di contribuire alla costruzione del bene comune risiede la differenza delle Banche cooperative che fanno della capacità di relazione diretta con il cliente il proprio punto di forza. Il modello bancario delle BCC ha come obiettivo il sostegno e lo sviluppo dell’economia locale, per questo le risorse finanziarie raccolte dalla Banca sono impiegate negli stessi luoghi dove sono state prodotte e vengono investite per sostenere l’economia reale. BCC
La sede della BCC Milano a Carugate. Sotto, Luca Bonomi, responsabile commerciale di BCC Milano
Milano conosce le potenzialità del mercato e valorizza il business delle imprese esaltandone il valore strategico per l’economia dei territori. «La nostra peculiarità risiede nella capacità di fornire tutti i servizi offerti dalle banche mantenendo inalterata la nostra proverbiale propensione alla relazione e al dialogo con il cliente – spiega Luca Bonomi, responsabile commerciale di BCC Milano –. Un approccio tailor made che ci permette di suggerire le soluzioni finanziarie più adeguate alle esigenze di ciascuno. Siamo strutturati secondo quattro business line: retail, small business, private e corporate per coprire tutte le esigenze della clientela. In particolare garantiamo agli imprenditori il supporto di una rete di gestori dedicati che operano sul territorio di competenza con un approccio puramente consulenziale, avvalendosi, se necessario, del supporto della capogruppo Iccrea. Naturalmente siamo in grado di soddisfare ogni esigenza delle imprese clienti, dalla semplice gestione del conto corrente, ai leasing, dal factoring, all’internazionalizzazione, sino alle operazioni di M&A e all’assistenza anche in caso di passaggio generazionale, grazie all’esperienza professionale dei nostri consulenti private. Siamo particolarmente attenti anche alla valorizzazione del mondo ESG. Sostenere un’impresa nella realizzazione di un percorso di sostenibilità, non consiste solo nella mera erogazione di un finanziamento, ma significa fornirle un tutoraggio completo e costante sino alla stesura di un Bilancio sociale che sia in linea con le aspettative del mercato e con il benchmark rappresentato dai principali competitor. È sempre più importante affian-
PROPRI 2023: 436 mln di euro VOLUMI INTERMEDIATI (raccolta + impieghi) 2023: 8,7 mld di euro
care il cliente in questo percorso e noi abbiamo gli strumenti e la competenza per farlo! Vorrei infine evidenziare un altro fiore all’occhiello della nostra attività – conclude Bonomi -. Lavoriamo su un territorio estremamente dinamico e in continua crescita ed evoluzione, grazie alla nostra struttura economico patrimoniale, siamo un punto riferimento, anche in un settore complesso ma trainante dell’economia: il real estate. Spesso operiamo in partnership con i principali fondi d’investimento che danno vita a rilevanti operazioni di riqualificazione urbanistica, perché crediamo che proprio da queste iniziative passi una crescita visibile della qualità della vita delle persone, lo sviluppo economico e sociale e il benessere del territorio»
Una banca locale che accompagna le imprese anche all’estero
BCC Milano supporta le aziende anche nello sviluppo del business oltre confine grazie a una gamma di prodotti e servizi specialistici e personalizzati e con l’assistenza di una consulenza esperta e professionale. La vasta rete di corrispondenti del Gruppo Bancario Iccrea consente alla Banca di inviare e ricevere garanzie, crediti documentari, incassi finanziari e documentari nonché effettuare e ricevere pagamenti crossborder. L’aggiunta della “conferma” a crediti documentari export solleva inoltre l’esportatore dal “rischio banca” e dal “rischio paese” ricorrendo, ove necessario, anche ai programmi di “trade facilitation” con enti sovranazionali (EBRD, IFC, Asian Development Bank) e alle coperture Sace. Anche in tema di import/export finance BCC Milano assiste le imprese mediante fin-import, anticipi fatture e contratti export, credito acquirente e credito fornitore, sconto di effetti internazionali.
FAR.COM.
Dal 2003 si occupa della gestione di farmacie comunali
Un modello capace di offrire un servizio di eccellenza in ambito sanitario e sociale ai cittadini
Far.Com. è stata fondata nel 2003 grazie ai tre Comuni fondatori, che decisero di conferirle la gestione delle rispettive Farmacie Comunali, con l’intento di individuare un modello di gestione che potesse offrire un servizio di eccellenza in ambito sanitario e sociale ai propri cittadini. L’obiettivo è stato raggiunto tramite l’utilizzo di logiche imprenditoriali, garantendo qualità ed efficienza nei servizi erogati ai cittadini e ottimizzando i costi, tramite sinergie ed economie di scala, e producendo risorse economiche per le amministrazioni comunali che a loro volta vengono reinvestite in servizi per la comunità.
Da allora la società è cresciuta costantemente: nel 2023 ha compiuto vent’anni, e ora annovera 14 Comuni soci, 12 della provincia di Milano e 2 di Bergamo. Far.Com. serve un bacino di utenza composto da più di 135.000 abitanti e genera un giro d’affari di oltre 20 milioni di euro. Ad oggi impiega 72 dipendenti, di cui 45 farmacisti, oltre a circa 33 farmacisti professionisti, per un totale di oltre 100
persone. Possono diventare soci di Far.Com. solo Comuni Titolari di licenza per la gestione della Farmacia Comunale, o che lo possono divenire a breve. Dopo l’ingresso in società, il Comune può affidare a Far.Com. la gestione della propria farmacia, tramite il meccanismo dell’«affidamento in house». Il Comune mantiene la titolarità della farmacia e interviene sulle scelte strategiche (orari di apertura, servizi aggiuntivi, iniziative sociali). Tramite il controllo analogo, il Comune supervisiona l’andamento di Far.Com. e della propria farmacia. Nel caso in cui la farmacia non esistesse ancora, Far.Com. la “crea” da zero, individuando i locali, occupandosi degli adempimenti verso l’ATS e la Regione, allestendo la farmacia con arredi, attrezzature e merce, e assumendo il personale. L’obiettivo delle Farmacie Far.Com. è rendere un servizio di alta qualità ai propri clienti. L’ascolto delle loro esigenze e bisogni, e il loro soddisfacimento, è la priorità di tutta l’azienda. Per questo vengono garantiti orari di apertura estesi e orari continuati. Presso le farmacie di Pioltello e Gessate è attivo il Servizio Notturno 365 giorni all’anno, garantendo così il servizio a un bacino di utenza
ATS
Scelta / revoca medico e pediatra | Esenzioni | CUP
Adesione al programma di screening dei tumori del colon-retto
TELEMEDICINA
In regime privatistico e SSR ECG Holter Cardiaco Holter Pressorio Con referto di Medici Specialisti Cardiologi
VACCINAZIONI e TAMPONI
Vaccinazione antinßuenzale ed esecuzione tamponi COVID e STREPTOCOCCO
FARMACIA ONCOLOGICA CERTIFICATA
Personale qualiÞcato e certiÞcato per lÕassistenza ed il supporto ai pazienti con patologie tumorali e alle loro famiglie
SERVIZIO NOTTURNO
Farmacia Comunale di Pioltello e Farmacia Comunale di Gessate
WHATSAPP
Prenotazione di prodotti e servizi
di quasi 210.000 abitanti, considerando i paesi limitrofi.
Sostenitore della “Farmacia dei Servizi” da sempre, Far.Com. offre tutti i servizi che possono essere erogati in farmacia. Particolarmente rilevante la telecardiologia: in diverse occasioni si è riusciti a intervenire, evitando gravi conseguenze per il paziente. Cinque farmacie hanno ottenuto la certificazione di “Farmacia Oncologica”, che ha fornito ai farmacisti gli strumenti necessari per assistere i pazienti oncologici e le loro famiglie.
Il futuro è fatto di tante sfide: si va verso il consolidamento della “Farmacia dei Servizi”, con l’introduzione di nuove prestazioni, come aderenza terapeutica e deblistering (la pratica di predisporre confezionamenti di farmaci in dosaggi giornalieri su misura per i pazienti
CLIENTI SERVITI ALL’ANNO: 800mila (+2mila al giorno)
ARTICOLI A DISPOSIZIONE: +23mila
FARMACISTI IMPIEGATI: 80
VITE SALVATE: 5
SERVIZI
anziani e cronici), ma anche telemedicina e nuove consulenze. Lo scopo di Far.Com. è continuare a essere un riferimento per la popolazione in cerca di servizi sanitari di prim’ordine, oltre a quelli erogati da ospedali e ambulatori. L’obiettivo principale rimane tuttavia la crescita numerica, in termini di farmacie gestite, così come il soddisfacimento degli obiettivi primari dei Comuni, ovvero un servizio farmaceutico di qualità, la possibilità di implementare politiche sociali nel territorio, il ritorno economico da reinvestire. Tutto ciò passa da un efficientamento continuo dell’attività e dal raggiungimento di sempre maggiori economie di scala.
La classifica generale
I
numeri che ci danno il quadro della situazione economica della Martesana
Èil momento dei numeri. Perché, che ci piaccia o no, sono quelli che determinano la situazione economica di un territorio. E nelle prossime pagine troverete la classifica delle prime 1.000 Piccole e Medie Imprese della Martesana in base al fatturato 2023: si va dai 49.394.309 euro della sede italiana di Pessano con Bornago della multinazionale tedesca Endress Hauser Sicestherm fino ai 2.654.460 euro della Conte Ottavio Piccolomini D’Aragona di Vimodrone. Insieme ai numeri di fatturato, però, troverete un’altra serie di dati, fondamentali per capire l’andamento delle singole aziende, ma anche dell’intero territorio della Martesana. Infatti, si posso-
Non solo fatturato.
Anche Ebitda, Ebit, Roi per avere un quadro preciso della situazione
no consultare i numeri che riguardano la variazione di fatturato rispetto al 2022, l’Ebitda e l’Ebit, il Patrimonio netto, l’utile o la perdita percentuale sul fatturato e il Roi. Quindi, tutti gli elementi che consentono di avere un quadro preciso della situazione.
A livello globale, queste 1.000 PMI hanno prodotto un fatturato 2023 pari a oltre 11,2 miliardi di euro e han-
no dato lavoro a oltre 35mila persone. Qualcuna sta facendo fatica e deve registrare delle perdite, qualcun’altra è riuscita a barcamenarsi in un’annata che, sotto diversi punti di vista, non è stata facile; ma la maggior parte delle aziende valtellinesi è riuscita a crescere, a far risultare il segno più in termini di fatturato e molte hanno anche incrementato il loro personale.
Quasi tutte, poi, hanno chiuso l’anno comunque registrando un utile. Insomma, le aziende della Martesana, ancora una volta, hanno dimostrato di saper superare le difficoltà geopolitiche, che sono sempre più complesse, e di saper far fronte alle esigenze dei loro clienti.
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ABIO Martesana OdV
Associazione Bambino in Ospedale
Dal 2001 al fianco dei bambini ricoverati negli ospedali di Melzo (MI) e Cernusco sul Naviglio (MI)
sede legale c/o Ospedale Uboldo - via Uboldo, 21 - Cernusco s/N (MI) www.abiomartesana.it