CASA La mia dolce casa
CASA La mia dolce casa
Editore: Dmedia Group S.p.A.
Via Campi, 29/L | Merate (LC)
Finito di stampare: Novembre 2024
Stampa: CISCRA S.p.A. | Via S.Michele, 36
Villanova del Ghebbo (RO)
Pubblicità: Publi iN srl | Via Campi, 29/L Merate (LC) | Tel. 039.99891
Inserto omaggio alle testate del Gruppo Netweek
Camera da letto contemporanea Arredi essenziali e personalizzati
Oggi in camera da letto si legge, si chatta e si lavora. La zona notte è sempre più un ambiente versatile da vivere 24 ore su 24. Le nuove tendenze del design, proprio per assecondare queste nuove esigenze, propongono componenti che coniugano funzionalità, estetica e comfort. Gli arredi presentano geometrie pulite ed essenziali sottolineate dalla forza dei materiali.
La parola d’ordine è
LEMA - Letto Collezione Lullaby: linee pulite ed essenziali, testata alta e imponente che conferisce alla figura un’impronta geometrica e un effetto morbido e avvolgente
Le tipologie in camera
Come deve essere strutturata la camera per una coppia, un ragazzo o per l’ospite inatteso? Quella matrimoniale deve avere dimensioni tali da poter accogliere un letto a due piazze, i comodini ai lati, l’armadio e, se ci sta, il cassettone. Se invece la camera è per i figli è importante considerarne l’età. Deve offrire tanto spazio libero nei primi anni di vita e di-
personalizzazione soprattutto a livello dei rivestimenti. Grande ritorno dell’effetto “leather” sempre più improntato a un’anima green. Pelle che ricopre completamente tutte le componenti del letto, oppure solo la struttura abbinata a testate tessili.
Accanto allo stile minimal che domina la scena, abbiamo la tendenza “neo-romantic”, con il ritorno del letto a baldacchino nella variante più classica con tanti tendaggi e tessili sovrastanti oppure nella versione più moderna in tubolari metallici.
L’armadio è sempre più protagonista della camera da letto. Può essere anche sospeso o vestibile: le ante classiche sono sostituite da un’unica anta in tessuto lunga quanto tutta la struttura che scorre su binari invisibili.
Per quanto riguarda il colore passiamo dalle tonalità chiare contaminate da accenti di grigio e rame, ai colori della natura: verdi e marroni che incontrano il blu, il bianco, il giallo uovo e l’arancione.
ARREDARE IN BASE ALL’ETÀ
sporre di uno spazio multitasking durante l’adolescenza. La camera per gli ospiti deve, invece, contenere un letto matrimoniale o, in alternativa, un divano letto a scomparsa oppure gonfiabile. Sicuramente devono essere presenti: un comodino, una lampada da lettura, un piccolo guardaroba e, se non c’è spazio a sufficienza, almeno un appendiabiti rimovibile dove sistemare i vestiti.
La stanza destinata a un neonato deve essere organizzata per poter contenere una culla trasformabile, un fasciatoio, una cassettiera e avere molto spazio libero dove il bebè possa gattonare o fare i primi passi. Per i bimbi più grandicelli, la cameretta deve essere, oltre a luogo del sonno, uno spazio magico dove giocare e fantasticare. L’elemento che non deve mancare è il “letto evolutivo” che può trasformarsi, di volta in volta, in casetta, astronave o nave dei pirati. Per gli adolescenti, la camera ideale, invece, è uno spazio destinato al riposo ma anche dove guardare video, chiacchierare, giocare con gli amici e ovviamente studiare. Un luogo pensato per soddisfare tutte le loro esigenze.
SHOWROOM LECCO OGGIONO ERBA OSNAGO
Camera Nel luogo più riparato
Quando si progetta la stanza dei sogni è bene, innanzitutto, valutarne la posizione all’interno dell’appartamento. Deve essere la più lontana dall’entrata e la più riparata dalle fonti di rumore. Possibilmente non affacciata su strada, ma su cortili interni o su giardini. Dovrebbe poi avere una dimensione media, non troppo piccola per evitare sensi di angoscia e di oppressione, né troppo ampia, per non perdere il senso di sicurezza e familiarità. Una regola fondamentale è disporre il letto in modo da appoggiare la testiera contro una parete priva di finestre per assicurare protezione e sicurezza e per evitare eventuali spiragli di luce e di aria fredda.
ILLUMINARE, CELARE O VALORIZZARE
In camera da letto è importante disporre di un sistema di luci che rendano piacevole il permanere all’interno dell’ambiente. Si deve poter accendere solo una piccola luce quando ci si sveglia; disporre di una luce generale d’ambiente indiretta, calda e modulabile, quando si sta al centro della stanza e usufruire di una luce direzionabile quando si legge. Si deve poi disporre di un sistema di luci all’interno o in prossimità degli armadi da utilizzare quando si sceglie l’abito da indossare. Molto importante è poi la scelta della tipologia di lampade: a parete o a soffitto per l’illuminazione generale, da tavolo, da terra, a sospensione in prossimità dei comodini, a “braccio” direzionabile se all’interno della stanza è riservata una piccola zona lavoro.
Camera Palette rilassanti nella stanza dei sogni
LPer la zona notte sono perfette le tonalità dei verdi e degli azzurri
a decorazione delle pareti della stanza del riposo non si deve scegliere solo in base al gusto, ma tenendo conto di tutta una serie di fattori: caratteristiche fisiche della stanza, esposizione solare, tipo di pavimento e stile dell’arredamento. Un’esposizione a mezzogiorno è sinonimo di grande luminosità, quindi perfette sono le tonalità
più fredde e scure; con un’esposizione a nord, meglio orientarsi invece su tinte tenui e più luminose come il bianco, l’avorio e il beige. Anche la tecnica pittorica può fare la differenza e rendere la superficie speciale sia alla vista sia al tatto.
Si può scegliere tra stucco veneziano, velatura, effetto tamponato, spatolato, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Sappiamo anche che i colori influenzano gli stati d’animo, quindi, meglio utilizzare solo “palette” rilassanti e tranquillizzanti. Sono perfette tutte le tonalitàcosiddette “fredde”: azzurro, blu, indaco e verde.
O ancora il tortora raffinato e di grande impatto. In alternativa il rosa, soprattutto quello antico, che è più delicato e calmante.
CARTA PER OGNI STILE
Per creare un effetto scenografico un’ottima soluzione è l’utilizzo della carta da parati.
È adatta per qualunque tipologia di arredo, da quello più classico a quello moderno.
Può essere caratterizzata da molteplici fantasie: naturali, geometriche, shabby chic, materiche, pop art, fino alle classiche, ma assolutamente attuali, carte dalle trame damascate.
APERTURA SHOWROOM
Camera Tessile o sospeso: novità letto
Il vero protagonista della zona notte è il letto. Nell’interpretazione più attuale di architetti e designer è accogliente, estremamente comodo oltreché dotato di tecnologie sempre più complete e attuali. Le testate sono autonome e multifunzionali dotate di ripiani, comodini e lampade. Possono essere realizzate in legno, vetro, metallo, tessuto, pelle, dalle forme più regolari a
quelle più bizzarre per soddisfare i gusti più disparati. Sempre in auge il letto “tessile”. Nella versione più moderna ha cuciture importanti e rivestimenti con effetto tridimensionale in tessuto o pelle e i piedini hanno nuove finiture, per esempio dorate o persino colorate. Di grande effetto è poi il letto “sospeso” che definisce la camera con tratti sicuramente speciali e scenografici.
I COMPLEMENTI NOTTE
I “complementi notte” arricchiscono l’arredamento della camera grazie alle loro caratteristiche funzionali ed estetiche. L’arredo che sta acquisendo sempre più importanza è l’armadio, ampio e confortevole o la cabina armadio: vero e proprio ambiente dove trascorrere del tempo. I nuovi modelli possiedono moduli base adattabili in altezza, larghezza e profondità e le ante possono essere a battenti, pieghevoli, scorrevoli e complanari. Per i comodini, spicca la tendenza di accostare elementi della stessa altezza ma dalla forma leggermente differente. Se lo spazio lo consente, si può posizionare ai piedi del letto una panchetta da utilizzare sia come seduta, sia come punto d’appoggio per abiti, plaid e coperte, oppure collocare a muro uno specchio da terra: un elemento decorativo speciale che può aggiungere luminosità e completare una parete anonima.
Camera Parquet, il naturale protagonista
Il pavimento dell’ambiente notte deve essere confortevole, resistente, facile da pulire, ma soprattutto creare un’atmosfera intima e accogliente
Per questo motivo, il parquet in legno, è sicuramente uno dei materiali più adatti. Le nuove tendenze celebrano la bellezza naturale del materiale con una spinta verso finiture meno trattate, venature espressive e formati con tavole larghe.
La tecnologia del legno ingegnerizzato, poi, permette finiture e pattern che si adattano a tutti gli stili. Grande ritorno della posa a spina di pesce, attualizzata grazie all’impiego di
diversi formati, colori e contrasti di cromie. Sempre interessanti sono le pavimentazioni in pietra naturale: ardesie, quarziti, marmi, quelle più in voga. Se si vuole optare per una soluzione più pratica ed economica, perfetto è l’utilizzo delle piastrelle in gres porcellanato a effetto pietra. Chi invece predilige lo stile minimalista e moderno può scegliere un pavimento “multi-materiale” che consiste nell’accostamento di materiali apparentemente molto diversi come il cotto e il cemento. Se non si ha paura di osare, via libera al micro-cemento, adatto per camere in stile moderno o industriale.
TAPPETI: IL GLAMOUR IN CAMERA
Nella camera da letto non possono mancare i tappeti che addolciscono il primo passo della giornata evitando il contatto con il freddo pavimento. I più diffusi sono i cosiddetti scendiletto, una coppia di tappeti da collocare ai lati, abbinabile a un terzo più grande da posizionare ai piedi del letto. In alternativa si può usare un solo grande tappeto da mettere sotto il letto e i comodini nelle tonalità calme e tenui del bianco, beige e pastello.
Camera Dormire bene: materassi, cuscini…
La quantità e la qualità del sonno dipendono dal “sistema letto”, ossia dall’insieme formato da base letto, materasso e guanciale. La base ha la funzione di sostenere il materasso e di determinarne il corretto funzionamento.
Quella ideale è in doghe di legno: semplici, doppie o ammortizzate, e il telaio, in legno o in metallo. Può inoltre essere regolabile manualmente o in modo elettrico nelle versioni più tecnologiche. Due aspetti essenziali determinano la qualità di un materasso: l’accoglienza e il livello di rigidità.
Quello ideale deve essere “calibrato” o “ergonomico”, cioè capace di adattarsi alle forme del corpo e fornirgli il giusto sostegno
Per quanto riguarda il guanciale è importante scegliere un modello che riempia lo spazio tra testa e schiena per chi è abituato a dormire in posizione supina (di schiena) e tra testa e spalle per chi dorme sul fianco. L’imbottitura invece può essere in lattice, sintetica, in Memory Foam o naturale, in piuma d’oca.
I tessuti per la camera devono favorire il sonno e rendere il riposo sereno e confortevole. Per questo, meglio preferire fibre naturali come cotone, lino, canapa, lana e seta
Gli elementi che compongono il corredo letto sono diversi: coprimaterasso, lenzuola, federe per cuscini, copripiumino, piumino, copriletto, runner e quilt. A seconda della stagione o delle abitudini, questi componenti possono essere combinati insieme o usati singolarmente. Secondo la filosofia green, i materiali da prediligere sono sicuramente il cotone, il lino, la canapa, la lana di altissima qualità e la piuma d’oca per le imbottiture.
UNO SPAZIO SEMPRE PIÙ “SMART”
Il bagno contemporaneo è un connubio di lusso e hi-tech. Grazie alla domotica, a connessioni wi-fi e bluetooth integrate, si è trasformato in un ambiente sempre più “smart”, capace di integrare diverse funzioni al di là di quelle strettamente necessarie. I vasi, per esempio, possono avere dotazioni comfort come il sedile riscaldato, l’apertura automatica azionata da appositi sensori, filtri di depurazione progettati per assorbire gli odori sgradevoli o, ancora, un sistema di risciacquo per l’autopulizia che utilizza acqua sottoposta a un trattamento elettrolitico.
Per quanto riguarda la vasca da bagno sono stati introdotti modelli progettati per garantire il massimo comfort e realizzati con materiali acrilici ultra performanti, in grado di trattenere il calore più a lungo: anche quando la temperatura dell’ambiente è bassa, dunque, l’acrilico sanitario rimane piacevolmente caldo.
Le nuove vasche da bagno possono poi integrare sistemi audio, funzioni di idromassaggio o, ancora, rubinetteria elettronica per offrire un’immersione totale nel benessere.
E per chi cerca spazio, comfort e funzionalità ci sono le docce hi-tech dal getto ideale per ogni ora del giorno, che offrono cascate rinfrescanti o piogge soavi, rinvigorenti idromassaggi e delicate atomizzazioni, unite, magari, alla cromoterapia per una piacevole stimolazione multisensoriale.
Bagno Come scegliere il rivestimento
Tante e varie sono le proposte che il mercato offre per decorare l’ambiente del benessere. Assistiamo al grande ritorno dei materiali naturali: legno, marmo e pietra naturale la fanno da padroni. Materiali indubbiamente molto belli ma anche molto costosi. Una valida alternativa a tanto splendore è il gres porcellanato nella versione illusionista che si ottiene grazie all’utilizzo sempre più diffuso della lastra in maxi-formato.
Finiture che vanno dall’opaco del gesso, al cangiante riflettente dei metalli fino all’aspetto tessile dei tappeti orientali.
Abbiamo poi la resina: un materiale solido, resistente ai graffi e al rumore, perfetta quando non si vuole demolire il vecchio pavimento. La superficie liscia e uniforme, priva di fughe, permette una pulizia immediata e non consente l’accumulo di sporco. È estremamente versatile e personalizzabile sia a livello di palette cromatica sia di finitura superficiale. Può essere liscia o ruvida, lucida, opaca o satinata, per garantire, ogni volta, un risultato unico e originale. Per chi ama le pareti dal grande impatto visivo la soluzione perfetta è l’utilizzo della carta da parati, capace di ricreare spazi emozionali e ricchi di personalità.
Progettate specificatamente per bagni e ambienti umidi, la loro particolare composizione presenta ottime proprietà traspiranti e impermeabilizzanti.
Bagno
Tante tipologie per la zona del benessere
IL MINIMAL IN LAVANDERIA
All’interno dell’alloggio, la lavanderia è uno spazio importantissimo. Deve essere pratica, di aspetto gradevole e poter accogliere lavatrice/ asciugatrice, lavatoio oltre ad arredi di contenimento e stenditoio. Meglio se ricavata lontana dalla zona notte per non disturbare acusticamente. L’arredo deve essere semplice ed essenziale limitando gli elementi a solo ciò che è veramente necessario. Se lo spazio è minimo, si può arredarla “in verticale”, sovrapponendo mensole, ceste per la biancheria e appendiabiti fino a raggiungere il soffitto.
Bagni padronali, per gli ospiti, di famiglia e per tutte le età. Più tipologie di bagno, nelle quali la funzione che si svolge è sempre la stessa, ma il modo di viverla è completamente differente. Il bagno padronale, da collocare nella parte più riservata della casa, deve essere dotato di ogni comfort e fornire tutti gli agi di un vero e proprio “tempio del benessere”. Può essere accessibile direttamente dalla camera matrimoniale, ma solo se nell’alloggio è presente un altro bagno. Il bagno di servizio, spesso anche quello degli ospiti, deve essere funzionale, pratico e accogliente. Se di superficie ridotta, meglio attrezzarlo con sanitari minimal e arredi contenitivi sospesi per sfruttare lo spazio in altezza. Si parla di bagno di famiglia quando nell’appartamento si può disporre solo di un bagno. Deve, pertanto, essere al contempo luogo privato di relax per gli adulti e spazio gioco per i bambini. I sanitari devono avere dimensioni adeguate e il lavabo, meglio se con doppia vasca, per essere utilizzato in contemporanea sia dai figli, sia dai genitori in caso di fretta. Il bagno intergenerazionale è invece uno spazio configurato in modo adeguato all’età con accesso senza barriere: un autentico valore aggiunto per tutti.
Il lavabo è l’elemento fondamentale dell’ambiente bagno: accessorio indispensabile per l’igiene e la cura della persona oltreché complemento d’arredo dal grande valore estetico. Numerose sono le tipologie esistenti, abbiamo modelli: sospesi, da appoggio, a colonna free standing o a parete, da incasso o semi-incasso, tutti disponibili in misure differenti per soddisfare le esigenze e i gusti più disparati dei padroni di casa. Oltre alla pietra naturale e alla classica ceramica, abbiamo materiali molto performanti e di indubbio fascino: gres porcellanato, vetro, cristallo, ma soprattutto “solid surface”, materiale high tech che nasce da una miscela di minerali naturali con aggiunta
Bagno Colorato, ultima irresistibile tendenza
di resine acriliche ed eventuali pigmenti per caratterizzarne il colore. Accanto al classico bianco, che resta un’opzione intramontabile, dopo una lunga fase di egemonia dei colori opachi e materici, si sta assistendo a un revival dei lucidi e delle tonalità accese. Tra le nuancès più di tendenza troviamo il magenta, il blu e il verde. Non mancano poi le finiture metalliche in oro, argento e bronzo.
Sospesi o filo muro, le tipologie vincenti I sanitari di ultima generazione hanno volumi tondeggianti dal profilo leggero ed elegante che si contrappongono ad arredi squadrati e minimalisti. Varia è la tipologia di
installazione: a terra distanziati da parete, a terra filo muro, sospesi. Questi ultimi, riducono l’ingombro, sono esteticamente molto belli e agevolano le pulizie del bagno, soprattutto del pavimento. Per chi ama i modelli a terra, la scelta vincente è a filo parete, in quanto mascherano completamente il collegamento tra il sanitario e
l’impianto includendo i tubi e i raccordi nella ceramica. In assenza del bidet, si può utilizzare il copriwater elettronico multifunzione, un accessorio che ne compensa la mancanza permettendo l’igiene personale con un getto d’acqua regolabile per temperatura e intensità.
Meglio la praticità o il relax?
VASCHE TRADIZIONALI, OPPURE OVERSIZE
Per ottenere un ambiente pienamente confortevole, è fondamentale individuare una tipologia di vasca dalle dimensioni e dalla forma più appropriata. Per un modello tradizionale a muro, a incasso o ad alcova, le misure variano da 140-180 cm di lunghezza a 70-80 cm di larghezza con una profondità standard compresa tra 40 e 60 cm. Abbiamo poi le vasche dette “oversize”, queste hanno una lunghezza minima di 180 cm e una larghezza di 90 cm, garantiscono maggiore comfort e possono accogliere fino a due persone.
Vismaravetro
Modello Link
Cabina doccia semi-intelaiata ad anta battente
Doccia o vasca da bagno? Sembra essere questa l’eterna sfida tra relax e praticità. Spesso, spazi ridotti e la presenza di un solo bagno, impongono inevitabilmente l’obbligo di installare l’una o l’altra.
La vasca è indicata per chi desidera avere uno spazio dove rilassarsi o inserire un elemento di design che arricchisca in maniera sofisticata ed elegante l’ambiente bagno. E’ adatta ai nuclei famigliari con bambini piccoli, sia per la comodità di poterli lavare in modo rapido e comodo sia perché, loro, possono trasformare il bagnetto in un momento ludico.
Per chi, invece, ha una vita abbastanza frenetica, la doccia è sicuramente la soluzione più comoda e funzionale. Infatti, quando si pensa alla doccia i primi aggettivi che affiorano alla mente sono: praticità, velocità e salva-spazio. E’ anche particolarmente indicata, quando in casa sono presenti persone anziane. La doccia infatti può essere accessoriata con opportuni sedili, maniglioni e strisce antiscivolo che permettono anche a chi ha ridotte capacità motorie di potersi lavare in tutta sicurezza. E se non si vuole rinunciare a nessuna delle due, si può installare un sistema combinato che unisce entrambe le soluzioni accontentando così tutte le esigenze.
Bagno La rubinetteria
Le rubinetterie sono ormai dei veri e propri elementi decorativi: non più anonime manopole, ma pregiati manufatti che nobilitano ogni bagno. Le forme tendono a essere sempre più essenziali, rigorose, squadrate con bocche di erogazione dagli spessori minimi con una porta sempre aperta verso la rubinetteria gioiello. Ogni linea è specchio fedele della personalità di chi la sceglie: l’eleganza non ha confini, può essere tanto sfarzosa e opulenta, quanto minimale e sobria. Per gli amanti dello stile classicheggiante grande ritorno delle linee rétro o vintage old style che si ispirano ai bagni di inizio ‘900. Accanto all’acciaio inox, igienico, versatile e resistente, abbiamo nuove finiture: oro, ottone, nero grafite, bronzo o personalizzabili per assecondare gusti e necessità stilistiche.
DESIGN E FUNZIONALITÀ: LO STENDIBIANCHERIA ELETTRICO IN BAGNO
Se non si dispone di un locale lavanderia o anche un semplice balcone dove stendere i panni in autunno-inverno, l’asciugatura può diventare un piccolo problema. In commercio si trovano soluzioni funzionali che, con un minimo ingombro, risolvono il problema. I termoarredi, in particolare, sono una valida soluzione quando si vuole riscaldare l’ambiente bagno, avere biancheria sempre asciutta e, al contempo, arredare. I modelli più tecnologici emettono anche aria calda per facilitare e velocizzare l’asciugatura. Nella maggioranza dei casi si installano a parete vicino al lavabo o alla doccia per avere asciugamani caldi e asciutti a portata di mano. In alternativa, sopra la vasca, così il gocciolamento del bucato non ricade sul pavimento. Possono essere collegati all’impianto di riscaldamento, autonomi e alimentati elettricamente, oppure con funzionamento misto. Quando, per motivi di spazio o scelte pratiche, non è possibile installare l’asciugatrice, si può ricorrere allo stendibiancheria elettrico. Può essere sia da interno sia da esterno, da appendere al soffitto o a parete. Alcuni modelli dopo l’uso si chiudono riducendo al minimo l’ingombro. Esistono anche versioni con sollevamento elettrico azionabile mediante un comodo telecomando. Alcuni modelli dispongono di ventole che accelerano il processo di asciugatura.
IProgetti Monolocale: open space “tascabile”
l monolocale è un “open space” in miniatura dove devono convivere le funzioni di living, camera da letto, cucina e bagno; aree diverse da organizzare con rigore mediante soluzioni salvaspazio. Nell’appartamento che proponiamo , la zona giorno “tutto-in-uno” si articola
in un angolo cottura con sviluppo a L, una zona relax-conversazione risolta con un divano a due posti, una poltrona, dei coffee table e un tavolo a penisola. Quest’ultimo, posizionato ortogonalmente alla parete attrezzata della cucina, separa idealmente le due aree funzionali. A lato dell’ingresso
è presente una libreria con ripiani a ribalta da utilizzare per l’home office. La zona notte, comprensiva di ripostiglio/cabina armadio, si sviluppa nel soppalco. Quest’ultimo è raggiungingibile grazie a una scala a giorno con gradini sfalsati, una valida soluzione quando lo spazio è minimo.
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Progetti Massima libertà nelle composizioni
Nella scelta degli arredi della zona notte oggi si è liberi di abbinare ciò che si vuole
Non vige più la regola che letto e armadio devono appartenere alla stessa collezione. Se poi la camera è di grandi dimensioni, oltre agli arredi canonici può essere arricchita con l’inserimento di altri pezzi d’arredo come per esempio una grande specchiera, uno scrittoio o delle poltrone. Abbiamo poi il servo-muto, un complemento d’arredo tornato prepotentemente di moda negli ultimi tempi.
Può essere da parete e da terra. Quello a parete è pensato per ospitare giacca, camicia e pantaloni, quello da terra invece ha una base di appoggio e si sviluppa in verticale su una piantana.
Alcuni modelli sono anche dotati di pratiche ruote, per renderne più facile lo spostamento e hanno due grucce appendiabiti.
Anche il riscaldamento diventa hi-tech
Nel bagno moderno non può mancare un sistema avanzato di regolazione della temperatura.
Con semplici gesti, è possibile controllare il clima e fare una programmazione oraria, ottimizzando al meglio l’utilizzo del generatore (caldaia o pompa di calore).
Questi sistemi si integrano perfettamente con i termo-arredi di ultima ge-
nerazione dall’anima hi-tech a prova di freddo. Accanto agli elementi fissi e collegati all’impianto di riscaldamento, abbiamo elementi “free-standing” ad alimentazione elettrica, che, liberi dai vincoli di installazione, offrono la massima libertà di posizionamento e si prestano, oltre che a cambiare ambiente, anche a essere trasferiti in caso di cambio di alloggio.
Comodini: se ne conosce l’uso fin dall’epoca etrusca, ma hanno cominciato a essere più utilizzati nella Francia del XVI secolo. Nel disegno a lato, ispirato a un’ambientazione LEMA, sono intepretati secondo le tendenze più attuali
RUBINETTI, COME INSTALLARLI?
I rubinetti devono integrarsi e adattarsi alla forma del lavabo per essere utilizzati più agevolmente. La profondità del beccuccio deve coincidere con lo scarico affinché si evitino spiacevoli schizzi d’acqua. Per l’altezza si è meno vincolati, è opportuno solo ricordare che un rubinetto con il beccuccio alto offre maggiore spazio per lo sciacquo delle mani, mentre uno basso lascia più spazio sopra al lavabo. Passando ai soffioni doccia, la scelta della tipologia e delle dimensioni è legata all’ampiezza del box doccia. E’ sempre opportuno installarlo a un’altezza di almeno 200 cm dal piatto doccia, così il getto dell’erogatore può massimizzare il suo effetto a pioggia e offrire il massimo del comfort.
Mercato immobiliare Casa, moderati segnali di ripresa
Buone notizie dal mercato della casa. Secondo le osservazioni stilate dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, infatti, il settore immobiliare italiano ha mostrato segnali di ripresa nel secondo trimestre del 2024, evidenziando un’inversione di tendenza rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le compravendite di abitazioni, nel periodo preso in considerazione, hanno registrato un lieve incremento dell’1,2% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo aumento riguarda tutte le aree territoriali, anche se con intensità leggermente diverse. Le grandi città, per esempio, mostrano variazioni diversificate, con Roma che registra una crescita degli scambi, mentre Milano segna una tendenza negativa. Un altro dato significativo è l’aumento della quota di persone fisiche che hanno acquistato abitazioni ricorrendo a un mutuo ipotecario: oltre il 40%. Questo dato è in crescita rispetto al trimestre precedente e riflette la continua discesa dei tassi di interesse sui mutui ipotecari. Inoltre, la quota di acquisti di prime case è aumentata, raggiungendo circa il 71% nel secondo trimestre del 2024, mentre solo il 6,4% delle abitazioni acquistate è di nuova costruzione.
L’ANDAMENTO DEI PREZZI
Secondo l’ISTAT, nel primo trimestre del 2024, i prezzi delle abitazioni in Italia hanno subito una leggera diminuzione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, confrontando i dati con lo stesso periodo del 2023, i prezzi sono aumentati dell’1,7%. Questo incremento è stato principalmente trainato dai prezzi delle abitazioni nuove, che sono cresciuti del 5,4%, anche se a un ritmo più lento rispetto all’8,8% del trimestre precedente. Anche i prezzi delle abitazioni esistenti hanno contribuito alla crescita, con un aumento dello 0,8%. Questi dati indicano una tendenza generale di aumento dei prezzi delle abitazioni, nonostante alcune fluttuazioni trimestrali. Sul mercato immobiliare italiano, le nuove costruzioni giocano un ruolo cruciale nella determinazione dei prezzi complessivi.
Mercato immobiliare Rivoluzione d’argento
Gli over 64 stanno rivoluzionando il mercato immobiliare. Secondo i dati pubblicati di recente dall’Ufficio Studi Tecnocasa, infatti, nel 2023 quelle portate a termine dagli over 64 hanno rappresentato quasi il 10% delle compravendite, la percentuale più alta degli ultimi anni. Nel 2019, erano il 9% degli acquirenti, mentre la quota è scesa al 7,9% nel 2021. Tutto questo in un contesto in cui l’età media degli acquirenti di case in Italia è salita a 43,7 anni, rispetto ai 42,7 anni del 2022. Ma che genere di immobili acquistano, di preferenza, le persone ormai nel pieno degli anni d’argento? Secondo le rilevazioni del Centro Studi, il 59% acquista la casa principale, il 27,7% compra per investimento e il 13,3% acquista una casa vacanza. La percentuale di acquisti per investimento è alta rispetto ad altre fasce di età: tra i 45 e i 54 anni, infatti, si compra a tale scopo nel 27-29% dei casi, mentre fino ai 44 anni la percentuale cala tra il 9 e il 17%.
Interessante notare che gli over 64 comprano più case vacanza rispetto ai più giovani e che spesso lo fanno per cercare un clima
migliore: per esempio, negli ultimi anni è andata consolidandosi, tra loro, la tendenza a trascorrere l’inverno al mare e l’estate in montagna. Non solo, questi clienti in molti casi acquistano case in località turistiche per trascorrere più tempo con figli e nipoti. Infine, un cenno al tipo di casa più acquistato dagli over 64. Di gran lunga preferito è il trilocale (circa il 36,5% degli acquisti), seguito dai bilocali (25,4%). Le case composte da quattro locali e le soluzioni indipendenti o semi dipendenti, invece, rappresentano ciascuna il 14-15% delle preferenze. Gli anziani che acquistano le case più piccole solitamente lo fanno perché sono più facili da gestire nel momento in cui i figli, per formare una famiglia, lasciano il nucleo originario.
UN MUTUO DI 26 ANNI
In Italia, l’importo medio di un mutuo per l’acquisto di una casa è di circa 140.000 - 150.000 euro e la durata media di circa 26 anni. Nell’ultimo periodo, sul mercato dei mutui hanno inciso le fluttuazioni dei tassi di interesse, influenzati dalle politiche monetarie della Banca Centrale Europea e dalle condizioni economiche globali. Recentemente, gli stessi tassi hanno mostrato una tendenza al ribasso, offrendo ai nuovi acquirenti l’opportunità di ottenere finanziamenti a condizioni economiche più favorevoli che in passato.Inoltre, si è osservato un aumento della preferenza per i mutui a tasso variabile, che rappresentano una scelta strategica per chi spera in ulteriori riduzioni dei tassi nel futuro.
Aste Alla scoperta di un mondo finalmente alla portata di tutti
Il settore delle aste giudiziarie una volta era appannaggio di pochi addetti ai lavori; oggi anche i privati possono parteciparvi personalmente
Cinzia Ciniltani di Astexpo, professionista con anni di esperienza nel settore, ci guida alla scoperta dell’intrigante mondo delle aste giudiziarie e dei meccanismi che le regolano. Guidata nel suo lavoro da una grande passione, ha maturato una profonda competenza sul tema, tanto da essere oggi, non solo un’apprezzata professionista, ma anche la conduttrice della trasmissione televisiva “Asteinvista”, in onda su Telecity Netweek tutti i giorni.
Cinzia, può spiegarci cos’è un asta giudiziaria?
«Le aste, sono vendite competitive dove più
persone gareggiano per l’acquisto di un dato bene. Partecipare ad un asta significa, quindi, offrire e rilanciare».
Quanti tipi di aste esistono?
«Distinguiamo le aste mobiliari dalle aste immobiliari. Le aste possono provenire da un fallimento, oggi definite Liquidazioni Giudiziarie da un pignoramento, da un concordato liquidatorio, da una liquidazione volontaria. Le aste possono essere sincrone o asincrone, telematiche, cartacee o miste». Sembra un po’ complicato, come facciamo a distinguere le differenze che intercorrono tra un tipo di asta e l’altro?
«Nell’avviso di vendita sono dettagliatamente riportate le istruzioni di partecipazione, in caso di necessità nello stesso documento sono sempre riportati il numero di telefono e la mail di riferimento del gestore a cui chiedere sia spiegazioni che assistenza».
Dove troviamo tutte le aste in corso?
«Tutte le aste hanno obbligo di pubblicazione sul PVP (portale vendite pubbliche) una enorme vetrina nazionale che contiene tutte le aste di tutte le procedure concorsuali dalla scadenza prossima e future».
Cosa possiamo trovare in asta?
«Decisamente di tutto, dall’auto all’imbarcazione, dal box alla villa con piscina, casa al mare in montagna, in città, in campagna, terreni, quote societarie, marchi, crediti. Veramente di tutto».
Tu sei un commissionario, qual è esattamente la tua funzione?
«Innanzitutto, ci sono commissionari e gestori che a volte ricoprono entrambe le cariche. Il commissionario è propedeutico alla procedura, segue tutte le operazioni dall’inventario alla alienazione dei beni a mezzo asta pubblica.
Siamo soggetti poliedrici nell’utilizzo di applicazione delle mansioni da svolgere».
Ti piace il tuo lavoro?
«Amo il mio lavoro, è molto impegnativo e in continua evoluzione. L’applicazione della tecnologia è fondamentale sia nelle fasi iniziali che in quelle conclusive. Il virtual tour immersivo, strumento eccezionale di presa visione del bene in asta senza recarsi direttamente in loco, l’inventario che una volta era solo un elenco analitico manuale oggi si è trasformato in un dettagiato report fotografico integrato da informazioni a dettaglio, le stesse piattaforme di vendita, rigorosamente autorizzate dal Ministero che permettono di fare l’asta da ogni parte del mondo. Tutto molto interessante». Ci parli del programma televisivo che conduci, “Aste in Vista”?
«Volentieri. Si tratta di una vera avventura, di un sogno avverato. Ho sempre detto che prima di andare in pensione avrei condotto un programma in TV. L’Ho fatto. Insieme al co-conduttore Francesco De Angelis, dj e speaker radiofonico, presento le aste in corso o in prossima pubblicazione. Nella seconda parte della trasmissione, “il salotto delle aste”, ho come ospiti,
IN PRESENZA, TELEMATICA O...
Aste sincrone, asincrone, telematiche, cartacee o miste, ecco cosa sono.
• Aste sincrone: si svolgono in tempo reale, con tutti i partecipanti presenti (fisicamente o virtualmente) contemporaneamente.
• Aste asincrone: le aste asincrone permettono ai partecipanti di presentare le loro offerte entro un certo periodo di tempo, non necessariamente in tempo reale.
• Aste telematiche: queste aste avvengono interamente online, tramite piattaforme digitali autorizzate.
• Aste cartacee: le aste cartacee richiedono che le offerte siano presentate fisicamente su carta.
• Aste miste: combinano elementi di diverse modalità, come aste sincrone con componenti sia telematiche che cartacee. L’esempio tipico, in quest’ultimo caso, è quello dell’asta in sala con partecipanti presenti fisicamente e altri che fanno offerte online.
commercialisti, avvocati e competitor con cui converso del mondo della concorsuale o di come prevenire o affrontare la crisi d’impresa. Molto interessante nei contenuti ma semplice da comprendere, senza troppi tecnicismi verbali».
Climatizzazione Invernale Una scelta e ciente
Negli ultimi anni, gli impianti di riscaldamento ibrido sono diventati una scelta sempre più diffusa tra chi decide di rinnovare l’impianto di climatizzazione domestico. Sono sistemi che combinano diverse fonti di energia, come gas, elettricità e rinnovabili, per offrire un riscaldamento efficiente e sostenibile. Ma quali sono i loro vantaggi concreti e perché dovremmo considerarne l’installazione al più presto? Il primo vantaggio prodotto è di tipo ambientale: gli impianti ibridi, infatti, contribuiscono significativamente alla riduzione delle emissioni di CO2. Utilizzando fonti di energia rinnovabile e ottimizzando l’uso dei combustibili fossili, questi sistemi riducono l’impatto ambientale rispetto ai tradizionali impianti di riscaldamento, compiendo un passo importante verso un futuro più sostenibile e in linea con le normative europee in materia di efficienza energetica e riduzione delle emissioni. Altro vantaggio degli impianti di riscaldamento ibrido è la loro flessibilità. Questi sistemi possono adattarsi facilmente alle diverse condizioni
2040, GAS SÌ O NO?
climatiche e alle esigenze energetiche della casa. In base alla temperatura esterna e al fabbisogno energetico, infatti, il sistema può scegliere automaticamente la fonte di energia più efficiente, garantendo sempre il massimo comfort.
Infine, una annotazione di tipo economico: un sistema di riscaldamento efficiente e sostenibile, oltre a tagliare in modo consistente la bolletta energetica, può aumentare il valore dell’immobile, rendendolo più attraente sul mercato della casa.
Gli impianti di riscaldamento ibrido sono sistemi che combinano diverse fonti di energia, come gas, elettricità e rinnovabili
Nonostante dal 2040, per effetto della Direttiva Case Green approvata nei mesi scorsi dall’UE, sarà bandita la vendita di nuove caldaie a gas, chi possiede già una caldaia non sarà obbligato a sostituirla. La Direttiva, infatti, non vieta l’uso delle caldaie a gas esistenti, che continueranno a funzionare, specialmente se a condensazione e di alta classe energetica. Queste caldaie potranno essere riparate o sostituite con modelli di nuova generazione. Le nuove caldaie a condensazione, efficienti e pronte per combustibili misti come biometano e idrogeno (H2 ready) offrono nuove opportunità per il riscaldamento domestico, migliorando l’efficienza e riducendo l’impatto ambientale.
Incentivi fiscali Per il 2025 il Governo cambia tutto?
Attualmente, è difficile prevedere con certezza se e come i Bonus Casa saranno rinnovati dal Governo per il 2025 attraverso la nuova Legge di Bilancio. Sembra, tuttavia, che l’orientamento prevalente sia quello di sospenderli o ridurre sensibilmente le percentuali di detrazione. Stando alle prime indiscrezioni, alcuni Bonus Casa sono in scadenza e non saranno riconfermati o continueranno ad esistere con aliquote decisamente più basse.
I nuovi bonus edilizi 2025 e per la riqualificazione energetica potrebbero avere le seguenti caratteristiche: Bonus Infissi Unico: attualmente per i serramenti si
BONUS SERRAMENTI:
“FACCIO IN TEMPO”?
Se tutto andrà come previsto, a meno che il Governo non decida per la proroga, anche il Bonus Serramenti nel 2025 subirà il tanto temuto giro di vite. Come fare, allora, per riuscire ad avvalersi dello sconto fiscale oggi in vigore del 50%? La risposta è semplice, procedendo immediatamente con la sostituzione dei propri infissi. Chi porterà a termine l’operazione entro il 31 dicembre 2024 con relativa fatturazione entro l’anno, infatti, avrà ancora diritto ad avvalersi del beneficio nella sua forma attuale che prevede la detrazione del 50% da ripartire in dieci rate annuali (tetto massimo di spesa 60.000 euro per unità immobiliare).
può richiedere una detrazione che varia dal 50% al 65% in base al tipo di bonus utilizzato (Ecobonus o Bonus Mobili). Dall’anno prossimo, invece, potrebbe entrare in vigore un incentivo mirato alla sostituzione di vecchi infissi con soluzioni più performanti dal punto di vista energetico.
Bonus Potenziato del 65%: potrebbe essere introdotto un incentivo del 65% riservato a chi effettua interventi edilizi che garantiscono un miglioramento della classe energetica come il cappotto termico, l’installazione del fotovoltaico, impianto di riscaldamento a basso consumo e così via.
Ecobonus: questo incentivo, che favorisce interventi ad alta efficienza energetica, dal prossimo anno dovrebbe offrire un’agevolazione al 36% e un tetto di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.
Bonus ristrutturazione o Bonus Casa: come il
Il Bonus tende da sole (o schermature solari) e zanzariere sarà in vigore fino al 31.12.2024. Questo incentivo prevede la possibilità di detrarre fino al 50% del costo di fornitura, smontaggio, opere provvisionali e spese
professionali, se l’installazione viene effettuata entro l’anno. L’importo massimo detraibile è di 60.000 euro per unità immobiliare. Per poter beneficiare della detrazione, le schermature solari devono essere
installate su edifici esistenti che siano accatastati o che abbiano una richiesta di accatastamento in corso. Le tende da sole, per essere agevolate devono essere posizionate a est e ovest, passando per sud.
Stufe e camini a pellet
L’acquisto di stufe a pellet e camini può ancora godere di due tipi di sconto fiscale (entrambi validi fino al 31 dicembre 2024).
Sembra essere in arrivo una riduzione degli sconti fiscali per gli interventi di recupero dell’esistente.
L’ultima parola spetta al Governo
precedente potrebbe subire una significativa riduzione, passando alla detrazione fiscale del 36%, con un limite di spesa ridotto da 96.000 euro a 48.000 euro per unità immobiliare, fatta eccezione per la prima casa per la quale l’incentivo potrebbe restare invariato. Sismabonus: anche il Sismabonus potrebbe essere ridotto al 36% con un massimale di spesa di 48.000 euro per unità.
A partire dal 2025, infine, i Bonus casa potrebbero essere classificati in due categorie: agevolazioni fiscali per chi ha una capacità contributiva elevata e sovvenzioni a fondo perduto per chi ha una capacità contributiva limitata.
Il «giro di vite» sugli attuali incentivi per la casa sarà effettuato con l’obiettivo di rendere i Bonus più stringenti, prevenendo così gli abusi e contenendo la spesa pubblica entro limiti più accettabili.
1)Il Bonus ristrutturazione riguarda i lavori di recupero del patrimonio edilizio esistente: al suo interno rientra, infatti, anche l’acquisto e l’installazione di stufe a pellet e camini. L’incentivo consente di ottenere uno sconto fiscale pari al 50% della spesa sostenuta per il nuovo impianto. Il contribuente può fruirne sotto forma di detrazioni annuali di pari importo, per 10 anni, dall’Irpef.
2) Ecobonus
L’Ecobonus per le stufe a pellet offre uno sconto del: •50% per interventi di sola riqualificazione dell’impianto energetico.
•65% se i lavori di riqualificazione energetica riguardano l’intero edificio.
•85% per lavori edili di consolidamento che migliorano la classe di rischio sismico.
Per usufruire della detrazione, il caminetto o la stufa a pellet devono garantire un rendimento energetico di almeno l’85% e devono avere una certificazione ambientale di 4 o 5 stelle, a seconda che l’apparecchio venga sostituito o installato ex novo.
Esterno Il giardinaggio nei mesi invernali
Il freddo, l’umidità e la scarsa luce, tipici della stagione invernale, possono provocare danni al giardino. E’ necessario, anche in questo periodo, continuare a curare le piante con un’attenta manutenzione. Il prato va tagliato a un’altezza leggermente più alta del normale e mantenuto pulito e libero dalle foglie. Questo, per aumentare il passaggio della luce, permettere al terreno di asciugarsi limitando i marciumi e le malattie e aumentare l’areazione.
Si può fare anche un trattamento con alghe brune che sostengono la fotosintesi clorofilliana messa a dura prova dalla scarsità di luce del periodo.
Nel rimuovere le foglie è bene prestare attenzione ai ricci che potrebbero trovarvi riparo per resistere al freddo invernale. Va poi concimata la siepe in quanto la capacità di mantenersi sana è in stretta relazione alla fertilità del terreno in cui vive. Se in giardino si hanno delle piante delicate (limoni, piante grasse, gerani, ecc.), queste vanno assolutamente protette con un apposito cappuccio o con un tessuto non tessuto.
È importante anche pacciamare il suolo con della corteccia di conifera a pezzatura piccola per evitare che il sistema radicale vada in sofferenza. E chi ha un roseto, prima dell’inverno deve assolutamente: accorciare leggermente i rami troppo lunghi, concimare il terreno con sostanza organica, e in caso di forti gelate, proteggere le radici con corteccia di conifere.
ANGOLO DI VERDE DOMESTICO
Il giardino d’inverno è uno spazio esterno all’abitazione, che può essere utilizzato anche durante i mesi freddi. Può essere unaserra indipendente allestita in casa destinata all’ospitalità e alla cura delle piante, oppure unaveranda vetratao una serra bioclimatica adattabile a qualunque contesto architettonico o abitativo. Nasce in Inghilterra alla fine del ‘700 come serra arredata in cui coltivare le piante, ma, con il tempo, si è trasformato in un vero e proprio ambiente domestico. Per realizzarlo si può sfruttare unaterrazza esistente e chiuderla con una struttura trasparente e mobile, oppure realizzare un nuovo volume in continuità con l’abitazione. Le soluzioni architettoniche e di design sono molte e varie. Se ben progettato, è in grado di migliorare le performance energetiche degli ambienti interni riducendo le dispersioni energetiche e anche accumulare calore durante il giorno, da rilasciare all’interno, nelle ore successive. Per quanto riguarda l’arredamento, se il giardino è in continuità con il living, meglio mantenere lo stesso stile, se l’area invece è ben separata si può optare per un arredamento da esterni contemporaneo.
Non c’è nessuna regola da seguire per la scelta delle piante: ficus, strelitzia, ma anche agrumi e piccoli arbusti sono perfetti per realizzare un angolo di verde domestico in città.
Esterno Nel giardino, sempreverdi e bacche rosse
Per le festività in arrivo, è importante inserire in giardino qualche pianta o arbusto colorato, fiorito o ricco di bacche, per rendere più vivace lo spazio esterno. La pianta natalizia per eccellenza è l’Agrifoglio È caratterizzato da splendide foglie di colore verde brillante con i bordi a volte di color bianco, crema o giallo, che creano un gradevole contrasto con le bacche rosse che maturano in inverno.
Da sempre è simbolo di fertilità e buon auspicio per l’anno nuovo e utilizzato come porta fortuna.
O ancora il ginepro, pianta sempreverde con foglie aghiformi e appuntite, che secondo la tradizione avrebbe protetto Maria mentre era in fuga dal re Erode. Anche il biancospino chiamato dai romani spina alba, spina bianca, è un’altra pianta, sebbene meno famosa, consacrata al Natale. Fiorisce e fruttifica in primavera, ma è a Natale che si cominciano a vedere i primi germogli.
Secondo una leggenda inglese Giuseppe d’Arimatea, dopo aver raccolto il sangue di Gesù e sepolto il suo corpo era partito per la Britannia.
Una volta sbarcato nell’isola aveva piantato il suo bastone e miracolosamente era nata una pianta di biancospino.
Da quel momento ogni anno alla Vigilia di Natale il biancospino fioriva ed un suo ramo veniva portato ai sovrani d’Inghilterra.
LE PIANTE DI NATALE
In attesa del Natale si può impreziosire il giardino con agrifogli, biancospino e ginepri
Le piante tipiche del Natale, con i loro colori e i loro profumi, donano un aspetto incantevole alla casa durante le festività. Oltre alla classica Poinsettia o Stella di Natale, abbiamo il Cactus di Natale, una pianta di cui difficilmente ci si dimentica, sia per il nome, sia per la sua bellezza. Ha una lunga fioritura e i suoi fiori, dai grandi petali carnosi di colore rosso o rosato, sbocciano proprio nei giorni prossimi al Natale. La Echeveria agavoides, invece, ha forma di rosetta con foglie di colore rosso sulla punta e verdi all’interno, è perfetta per abbellire la casa delle feste. Abbiamo poi, l’Ardisia crenata o agrifoglio australiano, è una pianta molto resistente e che dura negli anni. Presenta fogliame lucido di colore verde intenso e numerosi grappoli di bacche rosse che ne contornano la base, per questo è capace, come poche, di evocare lo spirito natalizio.
Natale Home made e vintage: le decorazioni 2024
In tema di decori natalizi, meglio riutilizzare quelli degli anni passati o in alternativa, acquistarne di nuovi, confezionati con materiali naturali, riciclabili o compostabili. Le decorazioni ecologiche per eccellenza sono home-made in legno, pietra, tessuto, ma anche realizzate con pigne, bacche, vischio e cannella. Si può anche puntare su oggetti vintage. Basta recuperare vecchie decorazioni dal gusto retrò in soffitta o cercarle negli scatoloni delle nonne, oppure
acquistarle nei mercatini delle pulci. Per confezionare i doni o realizzare i biglietti di auguri, ottima è la scelta di utilizzare la carta riciclata. Dalle vecchie mappe stradali ai fogli di giornale, passando per la carta da pacco, tante sono le soluzioni innovative per rendere unici gli involucri dei regali.
Una valida alternativa è utilizzare una sacca di stoffa o una borsa di tela annodate con un nastrino in tessuto, una scelta eco-sostenibile e riutilizzabile.
ADDOBBI ECOLOGICI
Legno, pietra, tessuto, ma anche pigne, bacche, vischio e cannella gli elementi per la creazione di decori naturali
“Green” sono le decorazioni in carta, perfette per l’albero, ma anche per riempire ciotole e centrotavola. Con la tecnica del quilling, ovvero l’arte dei riccioli di carta, si possono realizzare i biglietti di auguri ma anche la natività del presepe.
Una soluzione creativa e sicuramente d’effetto è la ghirlanda di frutta. Si realizza con fette di arance e limoni essiccati in forno accostate a foglie di acanto e radici di cannella, una creazione, oltre che bella, anche profumatissima.
Natale L’albero 2.0: sensoriale e coordinato
L’albero di Natale è con il presepe, è uno dei simboli più rappresentativi del Natale, è la decorazione più bella che tutti, ma proprio tutti amano. Quando si allestisce, è importante tener conto dello spazio che lo circonda. Deve essere posizionato nei punti strategici della stanza e i decori si devono coordinare armoniosamente con lo stile e i colori, non solo dell’ambiente, ma anche degli
I decori dell’albero di Natale, oltre a essere belli, devono anche stimolare vista, olfatto e tatto
LA MAGIA DEL VETRO
Gli addobbi in vetro hanno un’origine molto affascinante e antica. Nel Medioevo cristiano era usanza addobbare alberi interi con frutta, soprattutto mele rosse. Nel 1858 però, nella Lorena francese, ci fu un raccolto piuttosto scarso e un artigiano, che lavorava in una fabbrica di vetri per orologi, ebbe un’idea innovativa: realizzare una mela in vetro soffiato per abbellire l’albero del suo paese. L’intuizione fu talmente originale che in breve tempo l’uso
arredi presenti. In un’ottica ecosostenibile, sarebbe meglio utilizzare piante che già si possiedono o acquistare un sempreverde nostrano (ginepro, corbezzolo, agrume). I decori poi, devono essere non solo belli, ma anche profumati per stimolare la vista, l’olfatto e il tatto. Per un allestimento originale, si può ricorrere a un piccolo albero di legno da utilizzare da solo o in coppia da sistemare all’interno di vasi decorati. Coloro che hanno una casa piccina e non vogliono rinunciare all’albero, possono scegliere una soluzione da tavolo con ramoscelli LED, oppure da parete, utilizzando dei rami stilizzati di rosmarino che oltre ad essere molto decorativi riempiono la casa di un gradevole profumo.
di decori in vetro si diffuse in tutto il mondo. Le palline in vetro infatti aggiungono eleganza e raffinatezza all’albero e creano effetti luminosi eccezionali e suggestivi. Di tendenza quest’anno sono con motivi in oro e argento oppure a tema o ancora personalizzate con il nome di una persona cara per rendere l’allestimento unico e originale.
Luci a led, nuova frontiera
dell’illuminazione natalizia sostenibile
DA FINE ‘800 SOLO ORNAMENTI LUMINOSI
A OGNI ADDOBBO LA SUA “LUCE”
Decorare la casa per le festività significa anche scegliere con cura le giuste luminarie. La scelta dei colori e delle caratteristiche dipende dal gusto personale e dal carattere che si vuole infondere agli ambienti della casa. Le principali tipologie sono:
• mini-lampadine a LED, indicate per presepe, albero, mobili o camino
•ghirlande luminose per l’albero
•addobbi natalizi luminosi che riproducono i simboli del Natale e che contengono all’interno delle luci. Si possono appendere alle pareti oppure posizionati sopra mensole e arredi
• proiettore a LED, per illuminare pareti e creare effetti suggestivi Per quanto riguarda i colori, sicuramente il bianco (a luce calda, fredda e calda/fredda) è il più indicato, ma in commercio si trovano anche luminarie rosse, blu e multicolor. Ci sono poi le luci musicali: dispositivi in grado di emettere effetti sonori, riproducendo, per esempio, melodie natalizie, nonché le luci che si accendono tramite smartphone. Si possono comandare da remoto tramite un’app o con comando vocale. L’applicazione permette anche di scaricare animazioni per le luci intermittenti e di aggiungere melodie ai giochi di luci.
In questo periodo dell’anno è piacevole rimanere incantati nell’osservare le luci di Natale e i giochi che producono. Originariamente le fonti di luce erano torce e candele con cui venivano decorati mobili, davanzali e i primi alberi di Natale. Verso la fine ‘800 del secolo scorso, le classiche candele vennero sostituite con le lampadine. Tradizione vuole che il 22 dicembre 1882, Edward Hibberd Johnson, inventore e socio in affari di Thomas Edison, ebbe l’idea di attorcigliare un filo di lampadine colorate intorno all’albero di Natale della sua casa sulla 5th Avenue a New York. Erano 80 lampadine dalle dimensioni di una noce, di color rosso, bianco e blu, i colori commemorativi della bandiera americana. La storia fu riportata nel giornale “Detroit Post and Tribune” da un reporter di nome William Augustus Croffut che scrisse “ (...) Non ho bisogno di dirvi che il sempreverde scintillante è stato un bello spettacolo, difficilmente si può immaginare qualcosa di più bello”. Nel 1895 anche la Casa Bianca, allora sotto la presidenza di Grover Cleveland, si dotò di un proprio albero con ornamenti luminosi. Le prime luci di Natale furono commercializzate dalla Edison general Electric Company di Harrison, nel New Jersey a partire dal 1901 e da quel momento in poi, le luminarie entrarono a far parte delle tradizioni natalizie.
Natale Colori che ravvivano gli ambienti
Dalla cucina al living, dalla camera da letto al bagno, ogni ambiente può essere arricchito con piccoli dettagli per creare la giusta atmosfera natalizia. Per quanto riguarda la palette cromatica, oltre ai classici colori natalizi come il rosso, il bianco, l’oro e l’argento, abbiamo i marroni ramati, nelle tonalità di noce pecan, espresso o ambra che evocano rusticità e rendono l’ambiente accogliente e caldo, oppure i toni metallici del peltro, del ferro e del bronzo che conferiscono quel qualcosa in più.
Se però i colori della natura invernale non piacciono, si può virare verso uno stile più glamour e scintillante. In questo caso via libera all’oro, al blu e al nero.
L’oro evoca il lusso, il blu la profondità e il mistero, e il nero, l’eleganza moderna. E chi volesse osare di più, può scegliere tra sfumature di lilla e viola da abbinare al classico bianco.
Balconi “in festa”
Non solo colori classici, per ravvivare la casa a Natale via libera anche a marroni ramati, ambra e toni metallici
Le ghirlande naturali, realizzate con rami di abete, bacche rosse e pungitopo, sono perfette per decorare cornici di finestre, ringhiere e staccionate. I balconi, invece, si possono addobbare a festa, posizionando lungo i bordi tanti vasi di ciclamini, ellebori ed eriche, alternando, tra un fiore e l’altro, una pianta di conifera nana da decorate con palline, luci e festoni.
Natale La casa si “veste” di natura
All’insegna del più puro spirito green, per il Natale 2024, si può decorare la casa con pigne, elementi naturali per eccellenza, profumate ed estremamente versatili. Unite a rami di pino o di agrifoglio e qualche nastro natalizio danno vita a meravigliose ghirlande da posizionare sopra l’uscio, al centro della tavola o anche appese a parete come un dipinto. Sulle pareti si possono appendere anche festoni da arricchire a piacimento con arance e limoni essiccati che diffondono un profumo gradevole, oppure, come nei paesi nordici, con biscotti e dolciumi per la gioia dei bambini. Altri elementi perfetti per ricreare tutto intorno l’atmosfera natalizia sono le candele. Quindi via libera a quelle di cera d’api, fatte a mano, profumate e completamente naturali da posizionare su librerie, tavolini e davanzali. Possono essere personalizzate nella forma e nei decori, nonché diffondere differenti fragranze: agrumi, fiori e + per assecondare i gusti dei padroni di casa.
IL TESSILE A TEMA
L’atmosfera delle feste si può ricreare anche adagiando su divani e poltrone morbidi plaid di lana e soffici cuscini decorati a tema natalizio oppure, nei bagni e in cucina, utilizzando set di spugne o strofinacci ricamati con alberelli, fiocchi di neve o simpatici Babbi Natale. Nelle camere da letto, basta sostituire il copriletto tradizionale con uno nelle tonalità del rosso, verde e oro, oppure, posizionare meravigliose ghirlande sopra la testiera del letto o sulle ante degli armadi.
Natale Cuciniamo i piatti della tradizione
Per chiudere il pranzo delle feste non possono mancare i dolci della tradizione: panettone, torrone, pandoro, ma anche tronchetti di Natale e bonet, dolce tipico delle Langhe piemontesi
NON SOLO PANETTONE
ANatale è consuetudine riunire la famiglia per gustare i piatti della tradizione. In alcune regioni d’Italia ci si ritrova il 24, per la cena della Vigilia, in altre, il 25 per il pranzo di Natale. Se si festeggia la vigilia, il menù della cena è “di magro” a base di pesce. Molluschi e crostacei pregiati, oppure il capitone, tipico della tavola dei napoletani. Se invece si festeggia il 25, il pranzo lo aprono i gustosissimi antipasti di Natale: conserve di verdure sott’olio, insalata russa fatta in casa, vitello tonnato, oppure cocktail di gamberetti qualora si preferisse un piatto a base di pesce.
del
Accanto al panettone meneghino, al pandoro di Verona e al torrone di Cremona, ci sono molti dolci natalizi altrettanto tipici e con una incredibile storia fatta di tradizioni e ricette secolari. A Mantova per esempio troviamo la torta sbrisolona preparata con farina di mais, burro e mandorle. In Valtellina si gusta la bisciola o Pan di Fich, un panettone rivisitato conosciuto proprio come Panettone delle Alpi. Abbiamo poi la miascia comasca, la polenta e osei bergamasca e il pantramvai della Brianza monzese. In Piemonte troviamo il tronchetto di Natale, vero dono della provvidenza per ogni goloso e il bonet: dolce al cucchiaio tipico delle Langhe piemontesi.
Via libera poi ai primi piatti a base di pasta fresca. Tortellini in brodo di cappone con le varianti dei cappelletti o cappellacci tipici della tradizione romagnola oppure lasagne alla bolognese ricche di ragù, besciamella e tanto formaggio o ancora cannelloni ripieni di ricotta e spinaci o radicchio e gamberi. Passando ai secondi, sulla tavola del 25 non possono mancare: arrosti, brasati e polpettoni accompagnati da patate al forno e verdure ripiene oppure il cappone, uno degli alimenti principe dei giorni di festa. E alla fine: noci, mandorle e datteri, prodotti amatissimi che chiudono, secondo tradizione, i pranzi e le cene dei giorni di festa.
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BONUS MOBILI
Natale La tavola: preziosa, ricca e ra nata
Ogni anno, in questo periodo, siamo tutti alla ricerca di nuove idee per apparecchiare la tavola delle feste e stupire gli invitati.
Non servono molte decorazioni, bastano poche accortezze, un pizzico di impegno e la scelta di dettagli inconsueti. Per l’allestimento è fondamentale partire dalla tovaglia
Può essere di pizzo o con gli orli ricamati a mano, in lino, cotone o addirittura in seta. Si può scegliere bianca in tinta unita o nelle tonalità neutre dell’avorio, panna e beige. Perfette anche quelle in stile natalizio, rosse, verdi o con decorazioni in oro e argento che creano lucentezza e sontuosità alla tavola. L’idea in più consiste nel far ricamare i tovaglioli con le iniziali degli ospiti, così, una volta terminato il pranzo, si possono trasformare in un originale cadeau da portare a casa. I piatti devono essere belli e preziosi, meglio se tutti bianchi o con decori in oro, oppure con raffigurazioni a tema natalizio.
Segnaposto, l’idea in più
Per rendere più preziosa la tavola di Natale si possono aggiungere piattini per il pane, runner e segnaposto. Il bon ton vuole che si posizionino accanto al piatto quando gli ospiti sono più di otto. Se amiamo il fai-da-te possiamo realizzarli con piccole candeline a tema natalizio, vasetti di agrifoglio oppure piccole Stelle di Natale color crema appoggiate su un letto di aghi di pino. Ma se non si ha molto tempo a disposizione, bastano delle semplici bacche colorate prese in giardino e la decorazione è pronta. Infine, per impreziosire ulteriormente l’allestimento niente di meglio che collocare sopra alla tavola imbandita un ramo di pino “sospeso”. oppure posate,
Lo stesso vale per le posate, le migliori, e se si possiedono, perfette quelle in argento. Fondamentale poi la scelta dei bicchieri. Se il dettaglio fa la differenza, via libera ai cristalli più preziosi e per il dolce preferire coppe da champagne alle flûte.
le
Bellissime quelle vintage, che si possono ripescare nelle dispense delle nonne.
Natale Il protagonista dell’allestimento
Il vero protagonista dei pranzi e delle cene delle festività è il centrotavola, un grande classico che si presta a infinite declinazioni. Come un prezioso gioiello, veste elegantemente gli spazi, valorizza tovagliati e argenterie e illumina la tavola di Natale quando le sue candele si accendono. Già ai tempi dei Romani si sistemavano al centro del desco addobbi creati con piante, foglie e vasi. Al contrario, durante il Medioevo, la tavola degli aristocratici era talmente colma di cibo che non c’era spazio per un centrotavola ornamentale. Ricompare invece nel Rinascimento per rendere prestigiose le tavole della nobiltà. Ma è solo tra il XVIII e il XIX secolo che viene introdotto il centrotavola verticale, alzata scenografica dotata di cestelli che contenevano frutta e dolciumi. Ma come deve essere il centrotavola ideale? Non esiste una regola unica, va scelto seguendo lo stile dell’apparecchiatura e, naturalmente, dei propri gusti. Meglio optare per uno semplice, quando la tavola è già ricca di decori e fantasie, più variegato ed estroso se deve combinarsi a una tavola più sobria. È fondamentale, poi, che sia proporzionato al tavolo, dove deve far bella mostra di sé.
PIANTE BENEAUGURALI UN RITO IRRINUNCIABILE
Nella composizione di centrotavola e segnaposti è importante inserire alcuni elementi portafortuna. Rami di pino o di abete sono considerati alberi magici e simboli di lunga vita perchè non perdono le foglie neanche nei mesi più freddi.
Il melograno è invece simbolo di feratilità e abbondanza e l’agrifoglio, pianta sempreverde come l’abete, simboleggia la rinascita, la prosperità, la speranza, la resistenza e l’immortalità.
È di buon auspicio e le foglie spinose sono simbolo di protezione. Per i Cristiani le foglie di agrifoglio simboleggiano la corona di spine di Cristo mentre le bacche rosso vivo ricordano il suo sangue.
E infine il vischio, che i Celti ritenevano donato dagli Dei perchè senza radici, è un portafortuna simbolo di pace e di amicizia, pertanto, non deve mai mancare nell’allestimento della tavola di Natale.
Capodanno significa oro, glitter e tanta luce
Con pochi accorgimenti
sarà molto divertente decorare la casa per la notte di S. Silvestro, donandole quell’atmosfera festosa che serve per buttarsi alle spalle l’anno appena concluso e dare il benvenuto a quello nuovo.
Per le decorazioni, via libera a ghirlande luccicanti, coriandoli scintillanti e palloncini in argento e oro da disseminare per casa o far fluttuare a soffitto. Alle finestre, luci
a led sia in tonalità fredda sia calda, e sulla tavola, piatti colorati o decorati in oro o argento, posate preziose e cristalli dallo stile retrò accompagnati da candelabri, nastri e segnaposto luccicanti. E per completare, un rametto di vischio appeso sulla
Cosa fare a Capodanno dopo cena per divertirsi e non annoiare gli ospiti? Semplicemente si può trasformare il living in una sala da ballo. Basta appendere una palla stroboscopica al centro del soffitto, attivare una cassa bluetooth per telefono e riempiere la stanza
porta di ingresso oppure al soffitto della sala da pranzo. Il vischio e le sue bacche, rappresentando da sempre la forza della rinascita, è diventato segno di buon augurio per il nuovo anno. Con lui, infatti, si saluta ciò che muore e si festeggia ciò che nasce!
con palloncini e stelle filanti. Creare, poi, una stazione cocktail self-service con selezione di liquori, bevande miste e opzioni non alcoliche, riservando un angolo per il countdown dove posizionare un grande orologio oppure diverse sveglie tarate tutte con lo stesso orario.
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