2 minute read

Tutti in attesa di capire cosa faranno i due alfieri RED BULL

In più di uno dopo la fine della passata stagione pur con il titolo Piloti in tasca, immaginando che l’uscita di scena della Honda avrebbe penalizzato sotto il profilo tecnico il team austriaco, si era sbilanciato in una sorta di de profundis all’indirizzo della Red Bull. A maggior ragione considerando che da questa stagione entrava in campo l’ennesima rivoluzione tecnica in Formula 1. La prima uscita, con il doppio stop a pochi chilometri dall’arrivo, aveva quasi confermato questa teoria. Sette vittorie nei successivi otto gran premi hanno subito chiarito che anche se le Power Unit non si chiamano più Honda funzionano lo stesso bene. Per cui ecco che quest’anno l’armata della bibita energetica austriaca è pronta a fare il pieno a Monza, pista che storicamente non le è mai stata amica come tante altre. Due sole vittorie con Seb Vettel e un terzo posto con Mark Webber, quasi peggio della sorella minore Toro Rosso/AlphaTauri. Ma succedeva tanto tempo fa, addirittura prima dell’era dell’ibrido.

Anche l’attuale Campione del mondo in Brianza è sempre andato via con una manciata di mosche, al punto che nella famiglia Verstappen papà Jos vanta il risultato migliore, un quarto posto, ai tempi in cui il piccolo Max andava all’asilo. Lo scorso anno il figliol prodigo ce la poteva fare ma una manovra al limite del codice stradale dei gran premi lo ha spinto fuori in prima variante. E con lui In quella sabbia si è arenato il rivale diretto della Mercedes, decretando il secondo zero a zero stagionale. Quest’anno la storia sembra diversa, meno carica di ansie per un pilota che ha comunque dimostrato di essere maturato in materia esponen- ziale, non fosse altro che dopo centocinquanta gran premi, di cui molti corsi nelle prime posizioni, l’esperienza si accumula in modo più marcato che non lottando per le posizioni di fondo classifica. Inoltre SuperMax arriverà nella pista del “nemico” dopo l’ubriacatura di tifo che in Belgio, e soprattutto nella sua Olanda, lo avranno sicuramente caricato ancor di più, al di là di risultati che al momento ignoriamo. Per il compagno di squadra, il messicano Sergio Pérez, Monza si perde soprattutto nei ricordi di un bel secondo posto portato nella natia Guadalajara ben dieci anni fa quando correva alla corte di Peter Sauber. Facendo quindi una somma semplice fra squadra e piloti per il team gestito in pista da Christian Horner quella di Monza non è terra di conquista. Ma in questa stagione è probabile che tutto invece finisca in modo diverso, con i tifosi Ferrari autorizzati a fare i debiti scongiuri. Verstappen correrà con una tranquillità che gli de- riva dall’avere un avversario più “amico” rispetto a dodici mesi fa, un pilota con cui sfidarsi senza bisogno di picchiarsi, consci entrambi che la storia della Formula 1 li vedrà protagonisti ancora per molte stagioni, a meno di eventuali ritiri anticipati in piena età giovanile.

Advertisement

This article is from: