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luogo di un bel delitto
from Monza GP 2022
by Netweek
classe, finito ignobilmente con uno sopra l’altro a lanciarsi accuse, ha spalancato la via verso la doppietta arancione. Il frutto di quella strana domenica è tatuato sulla pelle del titolare della squadra, l’imprenditore americano Zak Brown, che pochi giorni dopo si è fatto inserire sotto pelle il layout del tracciato brianzolo con tanto di data commemorativa. Era un anno fa, dove, a ben vedere, la situazione non era molto diversa dall’attuale. La conclamata impossibilità di lottare per le prime posizioni creava un’aria pesante per le ambizioni di Brown, e anche il lavoro di un team principal di tutto rispetto come Andreas Seidl arrivato dalla Porche con la fama di vincente ancora non dava i frutti sperati. Però la grande giornata monzese ha salvato una stagione altrimenti da definire negativa, a maggior ragione se paragonata a quanto ha realizzato la McLaren nella sua lunga militanza. Che ci sia aria pesante lo dimostra la trattativa in cui sono stati immersi in queste settimane Ricciardo e la squadra. Incontri per definire una buonuscita milionaria anticipata rispetto alla scadenza del contratto in essere, e non come ci si aspetta in sfrenate discussioni tecniche per migliorare il proprio status. Il tutto con un punto fermo, almeno per il momento. Perché Norris non si tocca. Al simpatico inglesino sono riservate attenzioni per confermare le qualità che potrebbero portarlo, logicamente con il giusto supporto tecnico, a lottare per il titolo in un anno non molto lontano da questo poco consistente 2022. Lui lo merita, se gli capiterà di farlo con quella McLaren che, almeno a Monza, lo ha sempre portato a punti, è tutto da vedere.
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Adifferenza di Sebastian Vettel che lascia, Fernando Alonso invece… raddoppia. Nel senso che ha da poco firmato un contratto biennale, lui che di anni ne ha sei più del tedesco, e continuerà ancora fino al 2024. Poi si vedrà.
Già questa è una notizia, ma quella che forse fa più scalpore è che prenderà il posto in Aston Martin sostituendo il suo sedile a quello di Seb. Le qualità non gli mancano, l’esperienza pure, ma non ce ne voglia, nei prossimi Campionati corre il rischio di fare la stessa figura del tedesco di questo ultimo anno, raccogliendo briciole, lui che è stato uno dei pochi ad aver battuto Michael Schumacher giocandosela alla pari. Intanto, d’ora in poi, continuerà da separato in casa in Alpine, squadra che sotto varie vesti e dirigenze lo ha visto per tre volte alle sue dipendenze. Fra i motivi che pare abbiano spinto l’asturiano a chiudere in modo repentino la sua avventura con i francesi, guarda caso, di mezzo c’è un francese. Sebastian Ocon, sempre più ingombrante compagno di squadra, lo ha più volte “sfidato” durante la stagione a suon di sorpassi e staccate. Una specie di lesa maestà, condizione di cui Fernando non ha bisogno, ma che certamente non gli è andata giù. Comun-