Turismo 2020_ Settembre

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TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo

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Alla scoperta

l periodo migliore per visitare le nostre città d’arte? Sicuramente il mese di settembre se la gioca alla grande: spesso c’è bel tempo, ma senza l’eccessivo caldo che si può trovare nei mesi di luglio e agosto; si incontra meno gente (anche se in questi tempi di pandemia non se n’è mai registrata troppa…); e, dato non trascurabile, è certamente più economico. Perché c’è ancora tanta voglia di muoversi e vedere qualcosa di bello; magari anche solo per un week end se non ci si può permettere una settimana o più giorni.

Insomma, le città d’arte fanno proprio al caso nostro. Così abbiamo deciso di proporvi una breve presentazione di quello che si potrebbe vedere, a cominciare dai capoluoghi delle regioni in cui siamo maggiormente presenti con i nostri giornali, come Milano, Torino, Firenze e Venezia, ma senza trascurare altre importanti città di queste regioni che, da sole, meriterebbero anche più di un giorno per poterle conoscere bene. Che dire? Buona visita!

Asti

Milano nel segno del grande Leonardo Altre 11 imperdibili tappe, da piazza Vecchia a Bergamo a Palazzo Te a Mantova

Mantova

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a Lombardia può vantare un ricco patrimonio artistico e culturale. Partiamo da Milano, con il suo Duomo: la facciata, le guglie, la statua dorata della Madonnina ne fanno il simbolo del capoluogo lombardo in Italia e nel mondo. Poi la romanica basilica di Sant’Ambrogio con il suo quadriportico e le tracce dell’originaria chiesa paleocristiana; il Castello Sforzesco, fortezza difensiva nel Quattrocento oggi luogo dove ammirare numerosi capolavori d’arte, dalla Pietà Rondanini agli affreschi di Leonardo. Imperdibile l’Ultima Cena dipinta da Leonardo da Vinci nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie. Passando dal centro non si possono evitare la Galleria Vittorio Emanuele e il Teatro alla Scala, tempio dell’opera lirica e del balletto dal 1778. Milano vanta alcuni dei più interessanti musei di Lombardia. Primo fra tutti la Pinacoteca di Brera, con le opere di Mantegna, Raffaello, Bellini, Piero della Francesca, Caravaggio, Hayez. Si può ammirare un originale di Lucio Fontana nel Museo del Novecento, mentre al Pac (Padiglione d’Arte Contemporanea) e a Palazzo Reale sono ospitate esposizioni e performance dei più quotati artisti internazionali. L’arte e la storia sono raccontate anche attraverso altri poli museali, più recenti (Fondazione Prada, Mudec, Armani Silos) e insoliti, che svelano il volto aristocratico della città, tra cui il Poldi Pezzoli e Villa Necchi Campiglio. La chicca culturale che pochi conoscono è una vigna donata a Leonardo da Ludovico il Moro durante il suo soggiorno milanese: è stata ritrovata intatta nei giardini di Casa degli Atellani in corso Magenta. Bergamo offre un centro storico bellissimo nella città alta, circondata dalle antiche mura

Patrimonio dell’Umanità, con piazza Vecchia, il Duomo, la basilica di Santa Maria Maggiore, il Battistero e la Cappella Colleoni racchiusi in pochi metri. Il monastero longobardo di Santa Giulia, altro Patrimonio Unesco, insieme a Piazza della Loggia, la romanica Rotonda e San Salvatore è quel che di meglio offre Brescia. Como, oltre ad avere un Duomo imponente, è ricca di chiese romaniche come Sant’Abbondio o San Fedele, e sul bellissimo lungo lago si trova il piccolo pantheon dedicato a Volta, che raccoglie gli strumenti dei suoi primi esperimenti. A Cremona si può ammirare il Duomo col Torrazzo, la torre campanaria in mattoni più alta d’Europa, e il Battistero, e ovviamen-

te il Museo del Violino, simbolo di un mestiere unico, protetto come Patrimonio Immateriale Unesco. A Lecco storia e natura si mescolano: si passa dai luoghi di Alessandro Manzoni al gruppo del Resegone, dalla facciata del teatro neoclassico al museo multimediale che racconta l’ambiente alpino. L’itinerario Liberty e il Tempio Civico rinascimentale, sono buoni motivi per passare anche da Lodi. Mantova è un vero scrigno di tesori affacciati sul Mincio, con il Sant’Andrea di Leon Battista Alberti, il Palazzo Te, l’imponente Palazzo Ducale, tra le più sfarzose regge d’Europa, e il castello di San Giorgio con l’eccezionale ciclo di affreschi che ricopre le pareti della Camera degli Sposi, opera del Mantegna. Nella Reggia del Piermarini e nel parco di Monza ci si può addirittura perdere, ma meritano uno sguardo anche l’Arengario e soprattutto il Duomo, dov’è custodita la Corona Ferrea e si può ammirare la cappella affrescata dagli Zavattari. A Pavia, famosa per il suo ponte coperto sul Ticino, si possono visitare il Castello Visconteo, la Basilica di San Michele Maggiore e san Pietro in Ciel d’oro, dove sono custoditi i resti di Sant’Agostino. Anche Sondrio nasconde tra le montagne tesori d’arte, come gli affreschi allegorici dell’Orlando Furioso a Castel Masegra. Infine Varese, che grazie ai numerosi giardini voluti dalle antiche famiglie nobili si è meritata nel tempo l’appellativo di Città giardino, offre il settecentesco Palazzo Estense, Villa Menafoglio Litta Panza e il Sacro Monte. Bergamo

Torino, gioiello barocco sul fiume Po La cupola più alta d’Europa a Novara e la Cappella Sistina di Vercelli

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n Piemonte la bellezza delle città nasce dall’armonica combinazione di arte e natura. Torino, prima capitale d’Italia, è un gioiello barocco sul fiume Po, oltre che Città Creativa per il Design Unesco. Il capoluogo piemontese vanta oltre 50 musei, tra i quali il Museo Nazionale del Cinema (ospitato all’interno della Mole Antonelliana, simbolo della città), il Museo Nazionale dell’Automobile, oltre a Palazzo Madama, al Mao - Museo di Arti Orientali e alla Gam - Galleria d’Arte Moderna. Protagonisti ovviamente le residenze reali, con Palazzo Reale e i Musei Reali, che conservano l’Autoritratto e un nucleo di disegni autografi di Leonardo da Vinci. Ma non bisogna dimenticare che a Torino è custodita la Santa Sindone, con la Cappella e il museo dedicato. Testimonianze importanti della storia di Alessandria sono l’Antiquarium Forum Fulvii, le case degli Umiliati, il ciclo di affreschi arturiani, la Cittadella - capolavoro di architettura militare e il Museo del Cappello della fabbrica Borsalino. Ad Asti le tracce del Romanico si colgono nel campanile della Cattedrale, nella Collegiata di San Secondo e nel Complesso di San Pietro in Consavia. Ma la cittadina è soprattutto un trionfo Barocco, con Palazzo Ottolenghi e Palazzo Civico. Biella, operosa città della lana, oggi è nel network Unesco per la creatività. Da visitare il borgo medioevale nella parte alta della città e la Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. A Novara, all’ombra della cupola antonelliana (la più alta d’Europa in muratura) della Basilica di San Gaudenzio, da non perdere il battistero paleocristiano del IV-VI secolo, il complesso monumentale del Broletto (XIII secolo) e il Castello Visconteo-Sforzesco. Nella centrale piazza Cavour di Vercelli svetta la bella Torre dell’Angelo. Straordinario simbolo del Medioevo è la Basilica di Sant’Andrea. Da vedere: la Cattedrale Metropolitana di Sant’Eusebio e la chiesa di San Cristoforo, soprannominata la Cappella Sistina di Vercelli.


delle città d’arte

A Firenze per vedere la cupola di Santa Maria del Fiore E a Siena fino al 7 ottobre, si può ammirare il grandioso pavimento marmoreo del Duomo

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orse è la “città d’arte” per antonomasia. Culla del Rinascimento, ma centro artistico e culturale fin dal Medioevo, Firenze è considerata una delle più belle città del mondo. Da qui sono passati e hanno lasciato il segno i più grandi artisti della storia, da Giotto a Leonardo da Vinci, da Cimabue a Michelangelo, Brunelleschi, Donatello… E i dipinti, le sculture e i monumenti che qui si conservano ne fanno sicuramente uno dei luoghi con la maggiore concentrazione di opere d’arte al pianeta. Sembrerebbe difficile scegliere da dove cominciare. Invece, non ci sono dubbi: il punto di partenza è la Cattedrale di Santa Maria del Fiore; anzi, la famosa Cupola del Brunelleschi. Perché è stata riaperta solo un mese fa a 600 anni dalla sua inaugurazione e sarà visitabile per tutto il mese di settembre e, per la prima volta, con orario prolungato fino alle 21: un’occasione da non perdere anche se un po’ faticosa, visto che siSiena tratta di salire ben 463 scalini. E se avete ancora un po’ di forze si possono salire anche gli oltre 400 scalini del vicino Campanile di Giotto, alto 82 metri… Date un’occhiata anche all’ottagonale Battistero di San Giovanni Battista, di fronte alla Cattedrale, nel Medioevo luogo di investitura di cavalieri e poeti, come ricorda Dante Alighieri nel Paradiso, tutto rivestito in marmo bianco di Carrara e verde di Prato: di straordinario rilievo le tre porte bronzee, raffigurate da Andrea Pisano e Lorenzo Ghiberti. A Firenze potreste perdervi anche solo ad ammirare chiese. Santa Maria Novella la trovate appena fuori dalla stazione se scegliete di andare nel capoluogo toscano in treno: vi affascinerà con gli affreschi di Masaccio, Paolo Uccello, Filippino Lippi e Domenico Ghirlandaio. Ma non perdetevi il gotico di Santa Croce, ricca di capolavori come la Cappella dei Pazzi di Brunelleschi: questa chiesa è conosciuta anche per le sepolture di straordinari personaggi come Michelangelo, Galileo Galilei, Guglielmo Marconi, Gioachino Rossini, Ugo Foscolo e molti altri. E, se potete, non perdetevi nemmeno la chiesa del Carmine, celebre in tutto il mondo per il capolavoro assoluto della Cappella Brancacci affrescata da Masaccio e Masolino, San Marco con il suo convento e gli affreschi del Beato Angelico,

Siena

e San Miniato al Monte, straordinario esempio di architettura romanica in Italia e in Europa, da cui si gode un fantastico panorama sull’intera città. Ma l’elenco di monumenti imperdibili è davvero lungo: da Palazzo Vecchio, che domina piazza della Signoria e ospita un museo con opere di Donatello, Bronzino e Michelangelo Buonarroti, a Palazzo Medici-Riccardi, che conserva il gioiello della cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli, da Palazzo Pitti, con il connesso Giardino di Boboli, a Ponte Vecchio, ricco di antichi negozi di gioiellieri e uno dei simboli di Firenze. Citiamo per ultima, perché è davvero “dulcis in fundo”, la Galleria degli Uffizi, assolutamente da non perdere: basti dire che ospita la più ricca collezione esistente di opere di Raffaello e Botticelli, oltre a dipinti fondamentali di Giotto, Leonardo, Michelangelo, Tiziano, Pontormo, Perugino, Andrea del Sarto, Caravaggio e tanti altri. Se avete qualche giorno a disposizione, o comunque, come valida proposta per un week end, meritano una visita anche quasi tutti gli altri capoluoghi di provincia della Toscana. Innanzitutto Pisa, se non altro per la sua Torre pendente, emblema del nostro Paese e uno dei monumenti italiani più conosciuti al mondo: si trova nella Piazza dei Miracoli, considerata Patrimonio Mondiale dell’Umanità, che ospita anche il Duomo, capolavoro del romanico pisano, il Battistero e il Campo Santo. E poi Siena, con la sua Piazza del Campo, altrettanto nota nel mondo perché ospita quel Palio che normalmente si corre due volte all’anno, il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto in onore della Madonna Assunta. Il suo centro storico medievale, di straordinaria bellezza e assolutamente da attraversare, è stato inserito dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità. Ma una visita alla città è un’occasione da non perdere perché fino al 7 ottobre è possibile ammirare un capolavoro assoluto: il grandioso Pavimento marmoreo del Duomo realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento, i cui cartoni preparatori furono disegnati da celebri artisti, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro Pinturicchio, autore del

Pisa

celebre riquadro con il Monte della Sapienza. E che dirvi di Lucca, detta anche la “città dalle 100 chiese”, completamente circondata da una cinta muraria cinquecentesca, con i suoi palazzi, le sue torri e la straordinaria Piazza dell’Anfiteatro? O di Arezzo, con le sue chiese che custodiscono straordinari capolavori come l’affresco della Maddalena di Piero della Francesca nel Duomo, il Crocifisso ligneo di Cimabue nella Chiesa di San Domenico, o la Cappella Bacci della basilica di San Francesco che contiene La Leggenda della Vera Croce, straordinario affresco sempre di Piero della Francesca? Una parola sola: visitatele!

Quant’è bella Venezia nel mese di settembre I romantici a Verona sotto il balcone di Giulietta

Verona

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ino al 12 settembre è in programma la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica; per cui ci sarà qualche visitatore in più. Ma poi saranno giorni straordinari per visitare Venezia, farsi dolcemente trasportare sulle acque del Canal Grande su cui si affacciano straordinari palazzi come Ca’ Foscari, sede dell’omonima Università cittadina, Ca’ Corner o Ca’ Rezzonico, ammirare con calma Piazza San Marco, la sua basilica, il Palazzo Ducale, salire sul Campanile, attraversare il Ponte di Rialto, aggirarsi tra i suoi campielli e le sue calle alla scoperta del negozio giusto dove trovare il prodotto tipico che non ve la farà mai più dimenticare. Doverosa è una visita alla Basilica di San Marco per ammirare i suoi maestosi mosaici che la fecero conoscere come la “Chiesa d’oro” e al contiguo Palazzo Ducale, capolavoro del gotico veneziano, che ospita un’ampia pinacoteca con le opere dei più famosi maestri veneziani, tra i quali Jacopo e Domenico Tintoretto, Tiziano Vecellio, Francesco Bassano e Paolo Veronese. E se si ha un po’ di tempo si preveda una visita alle isole di Murano o di Burano per ammirare all’opera gli incomparabili artigiani del vetro soffiato o del merletto.

Padova

Un altra giornata, o magari un week end, si può dedicare a una delle altre belle città d’arte del Veneto. Per i più romantici è d’obbligo la visita di Verona per lasciare un messaggio d’amore sotto il celebre balcone decantato da William Shakespeare in “Romeo e Giulietta”; e nell’occasione non perdersi un simbolo del nostro Paese conosciuto in tutto il mondo come l’Arena. Se cercate, invece, un capolavoro assoluto, la vostra meta è Padova: la città è certamente nota per la monumentale basilica di Sant’Antonio, tra le principali mete del turismo religioso al mondo, ma soprattutto offre l’impareggiabile Cappella degli Scrovegni che ospita un celeberrimo ciclo di affreschi di Giotto dei primi anni del XIV secolo, considerato uno delle opere più significative dell’arte occidentale. E non si dimentichino Vicenza, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, detta anche “Città del Palladio” che qui ha lasciato davvero la sua impronta, nella singolare basilica, nel Teatro Olimpico e nelle tante ville, e Treviso, chiamata “la piccola Venezia” per i diversi canali che la bagnano, con le sue torri e la bella Piazza dei Signori su cui si affaccia il Palazzo dei Trecento.


TURISMO 2020

Giornate Fai d’Autunno

In vacanza nel Paese più bello del mondo

Villa del Balbianello (Tremezzina)

Foto: FAI - Adobe Stock

Due weekend per scoprire le bellezze d’Italia in totale sicurezza Antica Edicola dei Giornali - Mantova

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ille, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali e tante altre “chicche” come borghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio solitamente chiusi o riservati a pochi si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori. Prendere parte alle Giornate Fai d’Autunno 2020 vuol dire godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese e “toccare con mano” ciò che il Fondo Ambiente Italiano fa per la sua tutela e valorizzazione. Quest’anno l’appuntamento con l’Italia più bella si fa in 4: per permettere a tutti di visitare in sicurezza 1.000 luoghi straordinari in 400 città, le Giornate d’Autunno raddoppiano su due fine settimana: 17 - 18 e 24 - 25 ottobre. Tutti i visitatori possono sostenere il Fai con una donazione libera online (sul sito www. giornatefai.it) - del valore minimo di 3 € - che consente di prenotare la visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti. La prenotazione è fortemente consigliata, dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati. E’ possibile anche iscriversi al Fai online (www.fondoambiente.it) oppure durante l’evento, così da garantirsi l’accesso alle aperture riservate agli iscritti. In occasione delle Giornate d’Autunno anche i Beni del Fai, che sono accessibili tutto l’anno, si mostreranno da prospettive inconsuete. Saranno proposte al pubblico visite speciali dedicate in particolare agli interventi per la sostenibilità ambientale. Ovviamente qui non possiamo presentare tutti i luoghi aperti, che si possono trovare sul sito dedicato, ma ne proponiamo alcuni in particolare.

Palazzo e Giardini Moroni - Bergamo Un percorso libero per conoscere Palazzo e Giardini Moroni. Per osservare con stupore gli affreschi seicenteschi dello Scalone d’onore realizzati da Gian Giacomo Barbello, una delle testimonianze più significative del Barocco a Bergamo. Per passeggiare tra aiuole e alberi potati ad arte nei giardini pensili e terrazzati di impianto seicentesco. Per l’occasione viene proposto un tour guidato che da Palazzo Mo-

Mantova offre diverse opportunità, come Palazzo Rizzini, dimora del XVI secolo, e la Chiesa di San Francesco, realizzata nel 1304 e ricostruita dopo i bombardamenti del 1944. Ma c’è una curiosità imperdibile: l’Antica Edicola dei Giornali, costruita a fine Ottocento in piazza Sant’Andrea, poi trasferita nel 1925 in piazza Canossa dove, dopo l’acquisto da parte del Fai e il relativo restauro, ha ripreso la sua funzione nell’ottobre del 1992.

Villa Necchi Campiglio - Milano

Palazzo Moroni (Bergamo)

Un gioiello architettonico nell’angolo più silenzioso di Milano: una raffinata casa degli anni 30, un delizioso giardino, un viaggio tra arredi preziosi che restituiscono fedelmente l’atmosfera di vivace mondanità dell’alta borghesia milanese. La visita a questo bene del Fai si focalizzerà su

roni conduce attraverso via Porta Dipinta, storico accesso alla Città Alta, alla Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, una delle più antiche e preziose di Bergamo.

Villa del Balbianello - Tremezzina (Como) Villa del Balbianello, con la sua loggia che domina il lago, la darsena rocciosa e gli incantevoli giardini a terrazze a picco sull’acqua, è il Bene del Fai più visitato. Le Giornate Fai saranno un’occasione per scoprire dal vivo questo giardino speciale, mentre la visita dell’interno sarà riservata solo agli iscritti.

Torre del Soccorso detta del Barbarossa - Tremezzina (Como) La Torre del Soccorso domina il panorama del Lago di Como fin dalla sua edificazione, avvenuta fra il XII e il XIII secolo, come parte di un Villa Fogazzaro Roi (Valsolda)

Parma, la Villa dei Capolavori Luigi(Gornate MagnaniOlona) Monastero didi Torba

sistema fortificato più ampio. Il 17 e 18 ottobre viene proposta una esclusiva visita storica e naturalistica: per raggiungere la Torre è previsto un percorso di 20 minuti a piedi, si consiglia pertanto l’utilizzo di scarpe comode.

Villa Fogazzaro Roi - Valsolda (Como) A Oria, piccolo borgo sulle rive comasche del Lago di Lugano, il ritmo sembra essere ancora quello ottocentesco che qui scandì buona parte della vita di Antonio Fogazzaro. Lo scrittore trascorse lunghi periodi nella Villa che oggi porta il suo nome e che gli fornì l’ispirazione per “Piccolo mondo antico”, il suo romanzo più conosciuto. Il 17 e 18 ottobre viene proposta una visita guidata della dimora ottocentesca e una visita accompagnata del giardino pensile e del terrazzino della contemplazione e dei caffè. Inoltre, grazie alla collaborazione con il Comune e la Pro Loco, si può partecipare a un tour guidato del borgo, poco conosciuto ma ricco di storia.

due aspetti: il giardino, con un focus sull’architetto Pietro Portaluppi, che ha progettato la villa e anche gli ambienti circostanti, come il Giardino Montanelli, e un percorso su ambiente e sostenibilità. Per gli iscritti ci sarà la possibilità di ammirare anche gli interni dell’edificio.

Palazzina Appiani - Milano Un gioiello neoclassico nel cuore di Milano, Palazzina Appiani è oggi una delle poche architetture rimaste a testimonianza degli ambiziosi piani di Napoleone che in questo luogo volle una tribuna d’onore per le sue apparizioni pubbliche. Sorse così una loggia dalle monumentali forme classiche aperta sull’anfiteatro dell’Arena Civica.

Castel Grumello - Montagna Valtellina (Sondrio) La Valtellina, per la sua posizione strategica tra l’Italia e l’Europa centrale, nel passato fu terra


TURISMO 2020

Una festa del patrimonio artistico e ambientale: visite sicure grazie alle guide e ai volontari

Castello della Manta (Manta)

di castelli e fortezze. Tra questi merita menzione il Castello de Piro al Grumello, più comunemente Castel Grumello, dal nome del dosso roccioso (“grumo”) sul quale fu edificato. Il 17 e 18 ottobre ci sarà la possibilità di partecipare alle visite guidate tenute dai volontari della Delegazione di Sondrio che avranno come focus principale la storia del Castello e l’ambiente naturale che lo circonda.

Alpe Pedroria e Alpe Madrera con visita a Palazzo Valenti - Talamona (Sondrio) Le Alpi Orobiche custodiscono un’area naturalistica di 200 ettari a Talamona. Stefano Tirinzoni ha collaborato con il Fai, a cui ha lasciato questo luogo splendido. Grazie alle guide del Parco delle Orobie Valtellinesi si potranno fare delle bellissime escursioni tra questi alpeggi, fin quasi ai 2.000 metri di altitudine. E grazie alla collaborazione con il Comune sarà possibile visitare Palazzo Valenti, raccontato dagli stessi proprietari.

Villa e Collezione Panza - Varese I visitatori potranno scoprire la Villa e la collezione di Giuseppe Panza di Biumo: duecento opere d’arte contemporanea, soprattutto americana. La visita prosegue in Giardino dove si potranno scoprire le installazioni frutto della creatività e della sensibilità degli artisti che hanno dato vita a una feconda riflessione tra arte e natura. Inoltre, per gli iscritti, esperti botanici accompagneranno alla scoperta delle specie presenti.

Monastero di Torba - Gornate Olona (Varese) Immerso nei boschi, nel cuore della valle Olona, il primo Bene Fai e patrimonio dell’Unesco si offre a molteplici letture, non ultima quella agricola e produttiva, che sarà oggetto del privilegiato racconto di queste giornate: il Fai ha avviato un progetto volto alla salvaguardia e valorizzazione delle api, la cui sopravvivenza è oggi messa duramente a rischio.

rama pittorico piemontese tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.

Castello e Parco di Masino – Caravino (Torino) Un percorso per scoprire in libertà le sale del sontuoso castello, gli alberi più importanti dell’immenso parco monumentale, il vigneto e il panorama dal belvedere. Nel corso della giornata sarà all’opera uno degli ultimi artigiani esperti di posa delle “sterne”, le pietre di fiume che costituiscono il manto dei viali di accesso del castello, ripristinati dal Fai. La visita al labirinto si arricchisce con la presenza de l’apicoltura le Querce, che dal 2020 cura circa 20 arnie all’interno del parco. Inoltre, dal 23 al 25 ottobre al Castello di Masino torna l’edizione autunnale della “Tre giorni per il giardino”, lo storico appuntamento per gli amanti del florovivaismo di qualità.

«Queste giornate, sorelle di quelle di primavera, nascono come festa del patrimonio italiano, artistico e architettonico ma anche ambientale – ci racconta Silvia Cavallero, area manager Fai Piemonte e Liguria - Oltre ai Beni Fai, che sono normalmente aperti, la proposta viene allargata ad altri luoghi che ci vengono affidati per l’occasione e di cui diventiamo custodi, grazie al lavoro dei volontari e delle delegazioni sparse su tutto il territorio nazionale. A questo proposito vorrei sottolineare che per le visite viene chiesto un piccolo contributo che permette di sostenere la Fondazione nella sua opera». I luoghi da visitare sono tantissimi. «Accedendo al sito delle Giornate Fai (www.giornatefai.it) – aggiunge Cavallera - è possibile prenotare le visite e trovare tutte le aperture, anche quelle vicine tra loro, così da poter scoprire tutte le bellezze del territorio, spesso sconosciute». «Queste giornate permetteranno di visitare Beni del Fai e altri beni messi a disposizione solo per questa occasione – ci spiega Giuliano Galli, area manager Fai Lombardia Prealpina – Proporremo delle visite per tutti, chiedendo una simbolica offerta di 3 euro, e altre esclusive per gli iscritti al Fai, o per chi chi si iscrive al momento. Non è obbligatoria, ma vista la situazione che stiamo vivendo è caldamente consigliata la prenotazione. Da quando abbiamo riaperto i nostri beni, non abbiamo mai riscontrato problemi, confidiamo pertanto nella pazienza dei visitatori e siamo certi della professionalità del nostro personale e dei volontari per far rispettare tutte le regole di sicurezza. Inoltre, possiamo contare sulla collaborazione della Protezione Civile e dei carabinieri, anche in pensione. E da quest’anno pure della Croce Rossa Italiana, che sarà presente in molti luoghi per spiegare la loro missione e darci una mano». I beni del Fai vedranno la presenza di guide esperte della Fondazione, mentre gli altri beni saranno aperti grazie ai volontari delle varie delegazioni locali. «Le delegazioni – sottolinea Galli - propongono ogni anno dei beni diversi, per dare la possibilità ai visitatori di scoprire bellezze sempre diverse e soddisfare anche la richiesta delle amministrazioni locali di poter far conoscere case private o luoghi pubblici di solito chiusi. D’altronde le Giornate del Fai richiamano sempre tanti visitatori». Abbazia di San Fruttuoso (Camogli)

Castello della Manta – Manta (Torino) Sullo sfondo del Monviso si staglia una fortezza medievale dal fascino severo, che nel suo salone baronale custodisce una delle più stupefacenti testimonianze della pittura tardogotica profana. Una visita guidata racconta la storia di questo luogo attraverso le sale, gli affreschi e le persone che lo hanno abitato nei secoli. Mentre la visita speciale per gli iscritti permette di entrare nei giardini normalmente chiusi al pubblico. La collaborazione con il territorio permetterà di avere degli ospiti d’eccezione: il 17 e 18 ottobre una buona mela sarà donata dall’Azienda Lagnasco Group a tutti i visitatori; il 24 ottobre si potranno gustare i vini del Consorzio delle Colline Saluzzesi; il 25 un apicoltore spiegherà il valore delle api e l’importanza della loro difesa.

Abbazia di San Fruttuoso - Camogli (Genova) Costeggiando il Parco Naturale che da Camogli conduce a Portofino, appare come un angolo di paradiso sul mare, incastonata in una piccola insenatura protetta da una torre cinquecente-

sca, e felicemente integrata con il suo contesto naturale. Eppure proprio l’inaccessibilità del luogo e la presenza di una sorgente d’acqua dolce ne fecero, nell’VIII secolo d.C., un sito ideale per la fondazione di una chiesa. Ricostruita nel X secolo come monastero benedettino, dal Duecento l’Abbazia intrecciò le sue sorti con quelle della famiglia Doria che nel 1983 decise di donare l’intero complesso al Fai, rendendolo visitabile tutto l’anno. In occasione delle Giornate del 17 e 18 ottobre sarà possibile integrare la visita con una passeggiata nel borgo di Camogli.

Casa Carbone - Lavagna (Genova) Una casa di famiglia perfettamente integra,

Torre e Casa Campatelli - San Gimignano (Siena) Torre e Casa Campatelli è un palazzo settecentesco che sorge nel borgo di San Gimignano, di cui ingloba una delle famose torri medioevali. Dimora alto-borghese toscana tra Ottocento e Novecento, la casa racconta attraverso arredi, decorazioni, quadri e memorie private l’atmosfera e le vicende di una tipica famiglia toscana e di una società di altri tempi. La visita termina all’interno della torre medioevale, alta 28 metri, che ha mantenuto il suo aspetto originale.

Villa Della Porta Bozzolo - Casalzuigno (Varese) Villa Della Porta Bozzolo accoglie i visitatori per una visita libera alla Villa e al Giardino. I partecipanti potranno scoprire le sale affrescate e arredate della dimora di delizia e il suo scenografico giardino di impianto settecentesco. Una visita speciale condurrà fino al villaggio dipinto di Arcumeggia, mentre grazie a esperti si potranno scoprire piante e fiori del giardino. Infine, solo per gli iscritti ci sarà la possibilità di visitare la piccola biblioteca.

Villa dei Vescovi - Luvigliano di Torreglia (Padova)

Collezione Enrico a Villa Flecchia - Magnano (Biella) Costruita tra il 1955 e il 1970, la Villa si colloca in una posizione spettacolare che domina il Canavese. All’interno, oltre agli arredi, la dimora custodisce una preziosa collezione di dipinti del XIX secolo, frutto della passione dell’architetto Piero Enrico per artisti che, fecero parte del pano-

come sospesa nel tempo, esemplare della vita, del gusto dell’abitare e degli interessi di una tipica famiglia borghese di fine Ottocento. La collezione al suo interno sarà protagonista sabato 17 grazie alla presenza di un esperto orologiaio, che ne cura la manutenzione e racconterà il suo lavoro. Domenica 18 una storica racconterà lo sviluppo della città tra 800 e 900 e come Casa Carbone si colloca in questo contesto. Invece il 24 e 25 ottobre l’attenzione sarà tutta per il piccolo ma prezioso giardino, con la presenza dell’architetto capo giardiniere che spiegherà come prendersi cura di un giardino, in particolare di limoni e ortensie.

Villa dei Vescovi - Luvigliano di Torreglia

Le Giornate Fai d’Autunno sono un’occasione unica per scoprire una villa cinquecentesca nel contesto unico del Parco dei Colli Euganei, che nasce come un esperimento di sintesi tra uomo e natura, e in particolare la sua anima agricola, botanica e produttiva. L’offerta si snoderà secondo varie tappe, che consentiranno ai visitatori, grazie a una visita libera agli interni e al parco, di approfondire la storia e l’architettura di questo luogo.


TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo

La salite del Giro d’Italia, un’occasione per conoscere il Belpaese, i suoi prodotti e i suoi piatti

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ra pochi giorni, il 3 ottobre, parte il Giro d’Italia 2020, spostato in autunno, anziché a maggio, causa Covid. Per tre settimane, fino al 25 ottobre, i ciclisti attraverseranno tutta la Penisola, dalla Sicilia a Milano, passando lungo la costa adriatica e poi attraversando tutto l’arco alpino. Anche tra voi lettori non mancano gli emuli di Francesco Nibali, Gerent Thomas, della maglia rosa uscente Richard Carapaz… e probabilmente seguirete in tv le imprese di questi campioni. Ma la vo-

Sulle ruote di Nibali & C.

glia di percorrere quelle stesse salite agli appassionati non manca. Ecco perché, in queste due pagine, abbiamo deciso di metterci in sella e di affrontare “virtualmente” i tanti tornanti della prossima edizione, raccontandovi anche delle bellezze che potreste incontrare. Visto, poi, che per qualche settimana ci saranno ancora delle belle temperature, chissà che non vi venga la voglia di cimentarvi su qualcuna di queste salite. E di approfittarne per assaggiare i prodotti e i piatti delle cucine tipiche.

Là dove osano le aquile

metri, dopo una salita di 14,2 km con una pendenza media del 7,1%. Qui i tratti più impegnativi sono i lunghi rettilinei che non offrono zone d’ombra e i cinque chilometri che portano ai 2.182 metri della Casse Déserte, dove è situato il monumento a Coppi e Bobet, con pendenze comprese fra l’8,5% e il 10%. Gli ultimi due chilometri hanno una pendenza media di poco superiore all’8% con un tratto di 300 metri al 12%. Per chi ha voglia e... gambe, può scendere dall’altra parte e in meno di venti chilometri raggiungere la bella Briançon dove è possibile degustare prodotti tipici della gastronomia alpina, come la tartiflette, uno sformato di patate lesse, cipolla, lardo e del formaggio Reblochon fuso, una pietanza molto sostanziosa per recuperare dallo sforzo fatto.

Per quattro volte sopra i duemila metri

S

telvio, Colle dell’Agnello, Col d’Izoard e Sestriere. Sono le quattro salite che nel prossimo Giro d’Italia superano i 2.000 metri. Le ultime tre saranno scalate il penultimo giorno della gara e chi sarà in maglia rosa in cima al Sestriere avrà vinto la corsa a tappe. Ma, visto che saremo già al 24 di ottobre, non si escludono possibili nevicate come già successo negli anni scorsi sulle montagne piemontesi nello stesso periodo. Per chi può, approfitti degli ultimi giorni di settembre (e di caldo) per affrontarle.

delle prelibatezze della cucina valtellinese, un piatto di pizzoccheri o di polenta taragna.

Il Colle dell’Agnello Ci spostiamo in Piemonte perché qui, una dietro l’altra, il 24 ottobre i ciclisti affronteranno tre salite oltre

Izoard

Lo Stelvio, la Cima Coppi del Giro Sicuramente non ha bisogno di presentazioni. Tra gli amanti delle due ruote, la salita dello Stelvio è tra le più note e tra le più ambite: tanti l’hanno già affrontata e altrettanti la sognano… Quest’anno, viene scalato arrivando dalla Val Venosta, quindi dal versante più impegnativo: sono quasi 25 km di cui metà oltre i 2000 metri, quarantotto tornanti da scalare in bici da Prato allo Stelvio alla vetta a quota 2.758 metri, un dislivello di 1.851 metri con una pendenza media del 7,5% e una pendenza massima del 12%. Lo Stelvio venne inserito per la prima volta tra le salite della gara nel 1953 nella tappa Bolzano-Bormio dove Fausto Coppi staccò il leader della classifica Hugo Koblet, conquistò la maglia rosa e vinse il suo quinto e ultimo Giro. E salendo si può anche “familiarizzare” con un altro grande sportivo perché all’uscita del paese di Trafoi si incontra l’hotel Bella Vista della famiglia di Gustav Thöni, leader della valanga azzurra che negli anni ‘70 spopolò nello sci alpino, e sulla cui facciata è stata disegnata la gigantografia della sua firma. Poi a tutta birra verso i 1.215 metri di Bormio, una bella discesa di 22 km, terminata la quale non c’è che l’imbarazzo della scelta: una rilassante seduta alle terme oppure un ottimo pranzo o cena con qualcuna

Tappa ad Alba per il rinomato tartufo

Al Sestriere

Lo Stelvio

Sestriere

Giro d’Italia, nel 2016, vide passare per primo l’indimenticato Michele Scarponi. Comunque, se siete ad Alba, approfittatene. Siete in una città Creativa Unesco, cuore del distretto gastronomico di Langhe Roero, rinomato per i suoi prodotti di eccellenza: il Tartufo Bianco è il suo prodotto d’eccellenza, ma ci sono anche grandi vini (Barolo, Barbaresco, Moscato d’Asti e Barbera d’Asti per citarne alcuni), i formaggi Dop (come la Robiola di Roccaverano) e i dolci a base di Nocciola Piemonte Igp.

Il Col d’Izoard i duemila metri: Colle dell’Agnello, Col d’Izoard e Sestriere. La salita al Colle dell’Agnello è lunga 21,3 km, dai 1.292 di Casteldefino allo scollinamento posto a 2.744 metri, per un dislivello di 1.452 metri, una pendenza media del 6,80%

e una pendenza massima del 15%. Insomma, una salita davvero impegnativa, soprattutto se a Casteldelfino avete intenzione di arrivare in bicicletta partendo dalla città di Alba come fanno i ciclisti del Giro… L’ultima volta che venne scalata al

Il punto di partenza per chi vuole scalare l’Izoard è Guillestre: siamo nel dipartimento delle Hautes-Alpes e nella regione Provence-Alpes-Côte d’Azur a una quota di 1.025 metri. La vetta si trova a quota 2.360

Qui arriva la penultima tappa, a quota 2.035 metri, dopo aver affrontato una salita di 11,4 km al 5,9% di pendenza media partendo da Cesana Torinese per un dislivello di 689 metri. E’ una salita che può vantare un record singolare: è il primo passo sopra i duemila metri sul livello del mare affrontano dal Giro d’Italia nel 1911. Particolarmente impegnativi i due ampi tornanti tra i boschi che aggirano lo sperone roccioso del Monte Crouzore, intorno ai 1.700 metri, con pendenze vicine al 10%, e gli ultimi chilometri. A Sestriere sono giunte diverse tappe del Tour de France e del Giro d’Italia, l’ultima nel 2015 quando a vincere fu Fabio Aru. Arrivati qui, comunque, godetevi lo spettacolo che offre il comune più alto d’Italia con i suoi inconfondibili alberghi, noti come “le torri”, fatti costruire negli anni Trenta dal fondatore della Fiat, Giovanni Agnelli. Rinomata soprattutto come sede di sport invernali, a Sestriere si possono gustare molteplici piatti tipici di quest’area piemontese, tra la val di Susa e la val Chisone, come le Cajettes (gnocchi di patate, ortica, cipolla e farina di segale, solitamente gratinati al forno) o una delle zuppe e minestre che hanno per protagoniste le castagne. Non mancano salumi e formaggi unici come la Bondiola, salume famoso per la sua forma irregolare, o il Murianengo, un formaggio a pasta burrosa con muffe nobili.


TURISMO 2020 La sponda lombarda è un susseguirsi di bellissimi borghi e verde incontaminato

A

dagiato fra Lombardia, Piemonte e Svizzera, il Lago Maggiore è uno dei più belli e ricchi di storia della penisola, con paesaggi mozzafiato, natura rigogliosa e piccole perle d’arte. E la sponda lombarda è un susseguirsi di borghi e verde incontaminato, meta ideale per una vacanza o per un weekend sportivo o nel segno del relax. A sud si comincia con Angera, famosa soprattutto per l’antica Rocca Borromeo. L’edificio medievale fortificato, eretto a partire dall’anno Mille, racchiude testimonianze di tempi antichi che vengono ricordati in tutta la stanza della giustizia, con il suo eccezionale ciclo di affreschi del XII secolo, la Sala Storica e la Torre Castellana, dalla quale si gode un panorama straordinario. All’interno della Rocca è visitabile il Museo della Bambola e del Giocattolo, oggi il più importante in Europa con oltre mille esemplari realizzati dal XVIII secolo ai giorni nostri. Nel comune di Angera si trova anche l’Oasi della Bruschera, un’area protetta di circa 400 ettari. L’Oasi è uno degli ultimi esempi di foresta allagata della

Lago Maggiore

Lombardia e presenta sentieri sterrati circondati da alti alberi e canneti, specie floreali rare e molti uccelli acquatici. Il Santuario della Madonna della Riva di Angera venne costruito nel 1662 in seguito a un miracolo avvenuto il 27 giugno 1657: si dice che in questo giorno l’immagine del dipinto “Madonna che allatta il Bam-

bino Gesù”, posta all’interno di un capitello votivo, lacrimò sangue. Assolutamente da non perdere, poi, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso, uno dei luoghi storici più affascinanti del Lago Maggiore. Il Mona-

stero, fondato tra il XIII e il XIV secolo da un mercante del luogo, Alberto Besozzi, conserva importanti affreschi ed è dominato da un caratteristico campanile. Lasciando l’auto nel parcheggio si può percorrere la piacevole scalinata che, dal piazzale sovrastante il promontorio, raggiunge l’ingresso dell’Eremo con 268 scalini, op-

pure con un moderno ascensore, scavato nella roccia. Salendo lungo la costa spicca Laveno Mombello, uno fra i più suggestivi e pittoreschi centri turistici della sponda lombarda del Lago, con il Museo della Ceramica, la Chiesa

dell’Invenzione di Santo Stefano, gli eleganti edifici porticati a rendere l’ambiente molto accogliente. Da qui si sale dolcemente con un impianto di comode telecabine biposto, fino quasi alla sommità del monte Sasso del Ferro (1.100 metri circa) da dove si può ammirare un grandioso e incantevole panorama. Più su ecco Luino, storica e moderna, una città dalle mille sfaccettature e dal delizioso lungolago. Ha dato i natali ai comici Massimo Boldi e Francesco Salvi; al poeta Vittorio Sereni e a Piero Chiara, che ne ha fatto una protagonista dei suoi romanzi, in parte scritti a un tavolino dello storico Caffè Clerici, fondato nel 1875. Famoso il mercato del mercoledì, che spazia dall’abbigliamento al pregevole artigianato locale. Proseguendo verso nord si arriva a Maccagno: la straordinaria posizione geografica offre una vista privilegiata sul lago. Il paese è uno dei primi insediamenti del Verbano con una storia nobile, che si deve secondo la leggenda all’ospitalità accordata nel 962 a Ottone I. A Maccagno Inferiore

si sporge sul lago il Santuario della Madonnina della Punta, mentre, in alto, Palazzo Mandelli conserva le torri originarie e tracce delle mura. Da non perdere il Museo Parisi Valle. Naturalmente i paesi lungo la riva lombarda del lago sono punto di partenza ideale anche per navigare il bacino e con l’occasione si possono visitare le note Isole Borromee. Il Lago Maggiore è un luogo perfetto anche per praticare sport d’acqua, e non solo. Il clima insolitamente mite, l’andamento dei venti e la morfologia del territorio permettono di fare sci nautico, canoa, vela

e attività subacquee. Lungo la costa ci si può dedicare al trekking, all’equitazione, o andare in mountain bike. La bici è un modo ottimale per muoversi lungo il lago, con i tanti itinerari dedicati proprio agli amanti del cicloturismo. All’insegna dell’hashtag #RESTART la Camera di Commerico di Varese si è attivata con l’obiettivo di valorizzare l’immagine della provincia di Varese, con le sue eccellenze ambientali, tra cui proprio il Lago Maggiore. «Stanno emergendo nuovi trend turistici, fortemente orientati a vacanze vicine e nella natura - ha spiegato il presidente dell’ente camerale varesino Fabio Lunghi -. Trend adatti a un territorio, quale il nostro, da sempre definito come “palestra all’aria aperta”, dove il turista può usufruire di grandi spazi, con un distanziamento adeguato, oltre a un contatto con la natura». Un turismo che, per di più, può già contare su un portale web quale www.varesedoyoulake.it, frutto della sinergia di Camera di Commercio con gli operatori e ricco di tutta l’offerta e le proposte che il territorio può presentare. I.P.

Arte Pura, il benessere del lino per vestire gli spazi

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Vivere in ambienti armonici condividendo l’arte e la sensibilità di Daniela Dallavalle

A

rte Pura - Di fianco al Paradiso è un immaginario di lifestyle universale, creato dall’artista e designer Daniela Dallavalle per rispondere a un crescente desiderio contemporaneo: vestire un ambiente dove bellezza, natura e benessere si fondono in un equilibrio profondo. Arte Pura richiama all’essenza del bello che appartiene all’Italia e alle proprie radici. Per questo cerca la bellezza nei piccoli gesti e la raccoglie fin dalle materie prime che vengono scelte tra il lino più puro e il

Arte Pura Lifetime Store Carpi

cotone più morbido. Una storia esclusivamente Italiana, a partire dalla scelta dei tessitori fino alla produzione artigianale che garantisce da sempre la qualità sartoriale di ogni creazione. Un “fatto in Italia” che rappresenta per Daniela Dallavalle un valore irrinunciabile alla base della propria identità. L’esperienza con Arte Pura si esprime attraverso linee e stili tra loro differenti. Dalla purezza del bianco alla naturalezza dei colori Friendly, dal romanticismo dei pizzi artigianali alla nobile sobrietà di un contesto Luxury, la libertà di scelta del proprio lifestyle va di pari passo a un gusto universale per la bellezza. Alla base di ogni creazione un rispetto totale per la Natura. Tinture e lavorazioni che utilizzano elementi come il sughero o il sale, una produzione ad impatto zero per ridurre al minimo gli scarti e lo spreco di materiali. Una realtà totalmente ecosostenibile, a partire dal suo quartier generale, La Baracca sul mare a Carpi, esempio di architettura unico nel suo genere, che combina l’estetica con una struttura a Impatto Zero, che Daniela Dallavalle ha aperto al pubblico nel 2015, ospitando eventi e aprendo il primo Arte Pura Lifetime Store per offrire ai vistatori una esperienza di shopping sensoriale. Ogni creazione Arte Pura è il risultato di una storia unica da leggere attraverso la propria identità, un racconto di nuance, dettagli e sfumature per una bellezza che sorprende…all’infinito.


TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo

L’

Autunno, appuntamenti da non perdere

’autunno era il tempo delle sagre e delle fiere. Era il momento in cui a farla da padroni erano i prodotti delle nostre terre, dalle castagne ai funghi, dalle mele alle zucche… Per non parlare delle vendemmie e dei vini novelli. Ma era anche l’occasione di vernissage che davano il via a nuove mostre e rassegne di vario genere, all’insegna dell’arte e della bellezza .

L’emergenza coronavirus, purtroppo, ha messo non pochi paletti. Tanti hanno dato forfait e rinviato all’anno prossimo, qualcuno ha ridimensionato i programmi previsti. Ma , pur tenendo conto delle dovute precauzioni, gli appuntamenti in calendario nelle prossime settimane sono tanti. E in queste due pagine ve ne proponiamo una serie da cui potrete scegliere quelli a cui partecipare.

L’Emilia-Romagna emoziona con tante nuove mostre Scommette sulla cultura e sulla bellezza con tanti appuntamenti tra pittura, fotografia, fumetti dal Sol Levante e tanta arte contemporanea

importanti del panorama internazionale, da Diane Arbus a Letizia Battaglia, da Chiara Samugheo a Francesca Woodman. La mostra “Attraversare l’immagine. Donne e fotografia tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta” è a Palazzina Marfisa d’Este fino al 22 novembre 2020. (www.artemoderna.comune.fe.it)

Parma, la sontuosa Villa dei capolavori dell’Ultimo Romantico Fino al 13 dicembre resterà aperta la Villa dei capolavori del collezionista Luigi Magnani, appena fuori Parma, a Mamiano di Traversetolo. Qui realizzò un Pantheon dei grandi artisti di ogni epoca: Renoir, Monet, Goya, Tiziano, Ca-

L’

Emilia-Romagna quest’autunno scommette sulla bellezza con mostre in prima assoluta e appuntamenti d’arte, da Piacenza a Rimini. Ecco una guida sui principali appuntamenti per tanti week end all’insegna del bello.

Piacenza, all’ex Enel “La rivoluzione siamo noi” Nel palazzo Ex Enel, il 26 settembre ha aperto la mostra “La rivoluzione siamo noi”, un’esposizione dedicata al collezionismo italiano contemporaneo con oltre 150 opere tra dipinti, sculture, fotografie, video installazioni prove-

ue weekend per riscoprire e innamorarsi delle bellezze dell’Italia in sicurezza. Sono le Giornate FAI d’Autunno, proposte appunto dal Fondo Ambiente Italiano, che si svolgeranno il 17 e 18 e il 24 e 25 ottobre. Le località sono in via di definizione, per cui è necessario controllare con attenzione il sito www.giornatefai.it per non perdere nessuna occasione di visita. E per prenotarsi, perché è l’unico modo per avere la certezza di un posto riservato, scegliendo il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili e versando il contributo in favore del FAI a partire dal 6 ottobre. Per partecipare alle visite non esiste un vero e proprio biglietto di accesso; al momento della prenotazione verrà richiesta l’erogazione di un contributo minimo che

Bologna, “Monet e gli Impressionisti” a Palazzo Albergati È un’anteprima assoluta internazionale, la mostra “Monet e gli Impressionisti”, ospitata a Palazzo Albergati, giacché è la prima volta che il museo parigino Marmottan Monet cede in prestito un corpus di opere uniche, molte delle quali mai esposte altrove nel mondo. Sono 57 i capolavori in mostra, rappresentanti di tutto il movimento impressionista francese da Monet a Renoir, da Degas a Manet. Ci sono opere celeberrime come Le Ninfee di Monet e il Ritratto di Madame Ducros di Degas. Fino al 14 febbraio. (www.palazzoalbergati.com)

Modena, “Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni” Come sono nati in Giappone i cartoni animati degli anni ‘80, poi esplosi in tutto il mondo? Qual è il loro linguaggio segreto? Lo rivela “Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni”, la nuova mostra modenese, ospitata a Palazzo Santa Margherita fino al 10 gennaio 2021. (www.fmav.org)

Reggio Emilia, due mostre internazionali di fotografia nienti da 18 collezioni d’arte che indagano trasversalmente movimenti, stili e tendenze della contemporaneità. Aperta fino al prossimo 10 gennaio 2021. (www.xnlpiacenza.it)

Ferrara, “Donne e fotografia tra gli anni 50 e gli anni 80” La Biennale Donna di Ferrara è dedicata quest’anno alle fotografe nazionali e internazionali con gli scatti di 13 artiste fra le più

Parma, la Villa dei Capolavori di Luigi Magnani

andrà a sostenere le attività istituzionali della Fondazione, oltre che garantire la visita in sicurezza. Nel caso i turni disponibili nelle prenotazioni online non fossero pieni, sarà possibile far partecipare i visitatori che non hanno prenotato fino a esaurimento della capienza del turno di visita. Durante le visite sarà necessario rispettare tutte le norme di sicurezza contenute nei cartelli informativi posti all’inizio del percorso, a partire dal distanziamento sociale per evitare di creare assembramenti. È obbligatorio indossare la propria mascherina durante l’intera durata della visita, disinfettare le mani con gli appositi gel situati all’ingresso del percorso e attenersi in generale alle indicazioni date dal personale volontario.

Sono pronte due prime assolute. “True Fictions – Ai confini della realtà”, a Palazzo Magnani, è la prima retrospettiva mai realizzata in Italia sul fenomeno della staged photography, dove artisti rielaborano digitalmente uno scatto per ottenere effetti immaginifici: pesci rossi che invadono le stanze, Marilyn Monroe e Lady D che fanno la spesa insieme. La seconda è “Atlanti, Ritratti e Altre Storie”, con le opere di sei giovani fotografi europei a Palazzo Da Mosto. Dal 17 ottobre al 10 gennaio 2021. (www.palazzomagnani.it) Reggio Emilia, “True fictions”

Con il FAI, due weekend per scoprire le ricchezze del Belpaese D

nova, Tiepolo, De Chirico... Questo allestimento si chiama l’Ultimo Romantico: oltre cento splendide opere provenienti da prestigiosi musei esposti accanto alla sua Raccolta d’arte permanente. (www.magnanirocca.it)

Rimini, il PART si apre con la Collezione San Patrignano

Villa Balbianello sul Lago di Como, da sempre una località simbolo del FAI

Rimini festeggia l’apertura di un nuovo spazio museale, il PART, Palazzi dell’Arte. Il PART ospiterà la ricchissima Collezione della Fondazione San Patrignano, con opere di grandi artisti contemporanei italiani e internazionali - da Vanessa Beecroft a Julian Schnabel, da Damien a Hirst e tanti altri - donate alla comunità di recupero nel corso degli anni da tanti collezionisti e benefattori. (www.palazziarterimini.it)


TURISMO 2020

Altre occasioni per un fine settimana indimenticabile A Lodi il Festival della Fotografia Etica Giunto alla XI edizione, è in programma tutti i week end fino al 25 ottobre con sedi completamente nuove e completamente all’aperto presso parchi pubblici, prestigiosi palazzi e nuovi cortili storici e toccherà anche Codogno. Tutto il programma su www.festivaldellafotografiaetica.it.

Al Palazzo Ducale di Sabbioneta Nella città dei Gonzaga continuano le visite guidate per tutti i week end di ottobre: sabato e domenica alle ore 11 e alle ore 15 con partenza dall’Infopoint di via Teatro Olimpico n. 2. Il costo del servizio guida è di 5 € a persona, gratis fino a 6 anni. (www.turismosabbioneta.com)

Trentino Alto Adige: tra mele, vini e castagne S

e c’è un territorio che nei prossimi mesi sarà ricco di eventi e manifestazioni fieristiche legate in particolare alla maturazione di prodotti locali, raccolti e proposti nei piatti della cucina territoriale, quello è sicuramente il Trentino Alto Adige. Senza trascurare mostre e kermesse di altro genere.

In Val di Non questa è la “buona stagione” La bontà dell’autunno in Val di Non è sicuramente assicurata innanzitutto dalla raccolta delle uve e delle mele che porta a dar vita a diverse occasioni di incontro. E’ il caso di “Wine Trekking” che nelle giornate del 9, 16, 23 e 30 ottobre, dalle 17 alle 19, al costo di 15 euro, permette di visitare una cantina con degustazione di fingerfood tra i vigneti a picco sul Lago di Santa Giustina che sono meravigliosi. E quante opportunità per le mele. C’è “Raccogli le mele dall’albero” con la possibilità, appunto, di entrare in un meleto e di raccogliere le mele direttamente dalla pianta: domenica 4 ottobre alle 14, e giovedì 8 ottobre alle ore 10, al costo di 15 euro inclusa la merenda e circa 5 kg di mele. E a proposito di mele, poco sopra il paese di Cles c’è un frutteto speciale dove vengono coltivate mele che non si trovano più in commercio. Con 10 euro ci si potrà andare sabato 3, 10 e 17 ottobre alle ore 15: in omaggio il ricettario delle torte di mele di Pomaria. Poi, a Mollaro, si trova MondoMelinda. Giovedì 15 ottobre, alle ore 15, a 9 euro a persona, si potrà vedere come vengono selezionate e impacchettate. Per tutti questi eventi, la prenotazione va fatta entro le 17 del giorno precedente allo 0463.830133 oppure info@visitvaldinon.it.

Alpe di Siusi, alla scoperta della Dispensa di Fiè e del Törggelen Un appuntamento da non perdere per i buongustai è la tradizionale “Dispensa” a Fiè allo Sciliar che si rinnova per la 43a volta per tutto

il mese di ottobre. La “Dispensa” riserva ogni anno gustose sorprese della cucina locale: piatti preparati secondo antiche ricette e magistralmente adattati dagli chefs al gusto moderno. Tutti i venerdì di ottobre ecco, invece, un’occasione per celebrare il Törggelen, quella che una volta era la festa organizzata dai contadini e dai loro braccianti alla fine del raccolto e della vinificazione dell’uva e che si evoca in tutto l’Alto Adige: un’escursione guidata con Günther Vettori sul sentiero degli antichi masi di Aica, immergendosi in vigneti, castagneti e frutteti. (www.seiseralm.it)

“Emozioni in malga” a Bressanone e dintorni “Emozioni in malga” è l’iniziativa proposta dal 17 ottobre al 7 novembre dalle aree vacanza di Rio Pusteria, Bressanone, Chiusa-Barbiano-Velturno-Villandro, Naz-Sciaves. Un’occasione speciale per conoscere da vicino questa terra, la sua gente e le sue usanze, scoprendone la cultura contadina di montagna e le tradizioni artigianali e assaggiandone le prelibatezze nei rifugi (www.emozioni-in-malga.it). Inoltre ogni venerdì, fino al 16 ottobre, l’ufficio turistico di Bressanone offre un tour vinicolo per la città con degustazione di tre vini tipici in luoghi dall’atmosfera raffinata: nel cortile rinascimentale della Hofburg, nell’ambiente storico dell’Hotel Elephant e nell’enoteca Vitis del Finsterwirt/Oste scuro. Infine, dal 17 ottobre all’8 novembre, si potranno gustare delle prelibatezze creative a base di castagne durante le “Settimane culinarie delle castagne della Valle Isarco”. (www.brixen.org)

A Merano protagonista il vino Tempo di vendemmia anche a Merano che celebra la raccolta dell’uva con due importanti eventi. Seppur in versione ridotta causa Covid, il fine settimana del 17 e 18 ottobre 2020 torna la Festa dell’U-

va con ingresso gratuito. Avranno luogo diverse iniziative autunnali, che richiamano la cultura, la tradizione e il ringraziamento per i doni del raccolto e nelle varie piazze della città verranno posizionati i carri allegorici più significativi dal punto di vista storico, come il carro “Corona delle mele” di Marlengo, il carro “Kundschafter” e il carro con lo stemma della città di Merano. Si svolgerà, invece, dal 6 al 10 novembre il Merano WineFestival, uno degli eventi enogastronomici più importanti d’Europa. Durante questa kermesse si degustano specialità selezionate e i migliori vini di tutto il mondo accompagnati dalle specialità culinarie del marchio Culinaria (www.merano-suedtirol.it)

A San Martino di Castrozza “Una notte al Parco” Ritorna anche quest’anno l’appuntamento con “Una Notte al Parco”, evento organizzato il 10 e 11 ottobre in Val Canali. E’ dedicato a grandi e piccini con tanto di caccia al tesoro, passeggiate tra i boschi, escursioni notturne e cena in malga. (www.sanmartino.com)

Oltrepo Pavese per la “La Curmà della Vendemmia 2020” Appuntamento il 3 e 4 ottobre all’Agriturismo Le Tradizioni di Elide per rivivere la Curmà, evento conviviale al termine della vendemmia con cui si festeggiava il raccolto e si ringraziavano i lavoratori stagionali. Domenica a pranzo si potrà passeggiare tra i vigneti, e approfittare del mercatino agricolo con prodotti aziendali in compagnia degli animali di cortile. Informazioni e prenotazioni tel. 0385.75480 - 335.6136818.

Val Polis Cellae l’11 ottobre Domenica 11 ottobre, dalle 10 alle 18, torna “Val Polis Cellae”, l’evento di punta organizzato dalla Strada del Vino Valpolicella. Partecipano 15 cantine del territorio che apriranno le loro porte ad appassionati, turisti e curiosi per degustare un calice di Amarone o di Recioto abbinato ai sapori del territorio. Il costo del biglietto è di 25 € ed è valido per tutti e cinque i percorsi previsti. (www.infovalpolicella.it)

San Vigilio di Marebbe, tra gufi e civette Da ultimo, vi segnaliamo che siete ancora in tempo per visitare il Parco Zoo di Ciamaor, a San Vigilio di Marebbe, nel Parco Naturale di Fanes-Senes e Braies. Un’occasione per entrare in contatto con un gufo reale piuttosto che un gufo comune, con un allocco o con una civetta nana o un caporosso. Sono cinque delle sette specie di Stigiformi esistenti che alloggiano nel Parco. (www.owlparksanvigilio.com)

Il fascino del Lago di Como by night Lungo le rive i borghi si illuminano per crociere notturne da favola

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arà un lago di Como dal sapore, dai colori e dai suoni mai visti quello che si presenterà agli occhi dei turisti dall’autunno all’inverno per culminare a dicembre nella magica atmosfera del Natale. La pandemia non ha fermato chi questa estate ha voluto trascorrere in piena sicurezza alcuni giorni di relax tra le bellezze del paesaggio e lungo le acque delle rive dei borghi che si affacciano sui due rami di Como e di Lecco. Anche le dolci colline della Brianza tra Merate e Cantù si stanno preparando alla stagione invernale. È un calendario unico quello che offrirà decine di eventi tutti i giorni. Sono i tesori del Lago di Como da scoprire sempre su www.lakecomo.is. Dall’alba al tramonto alla ricerca di luoghi meravigliosi e la sera tra paesaggi di luci d’autore. Nelle piazze, nelle corti, nei giardini, nelle dimore storiche, lungo itinerari di cammino e in luoghi inaspettati ci saranno appuntamenti di musica, teatro, danza, cinema, letteratura, rievocazioni storiche e sagre di tradizione. Gli scenari sono quelli delle dimore storiche e dei musei tematici e i grandi

giardini all’italiana. In mezzo alle tante offerte va segnalata l’esperienza “Lake Como Christma Light”: lungo le sponde del Lario trenta borghi illumineranno le rive per offrire un paesaggio meraviglioso a chi deciderà di vivere una crociera sul lago con i battelli di linea della Navigazione Laghi e i motoscafi. Una esperienza che grazie a un’app dedicata (LCL) consentirà di scoprire la storia e le bellezze dei

borghi durante la navigazione. E un’importante offerta da non perdere: alberghi, agriturismi e bed&breakfast regaleranno un pernottamento a chi, dopo un week end passato sul lago, tornerà per rivivere l’esperienza anche in autunno o in inverno. L’elenco delle strutture che hanno aderito all’iniziativa “Torna a trovarci” e il regolamento della promozione sono consultabili su www.lakecomo.is.


TURISMO 2020 Una piccola gemma blu incastonata nel verde della natura, circondata da romantici borghi e tesori d’arte e spiritualità

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l Lago d’Orta è una autentica piccola gemma, uno dei più suggestivi luoghi del Piemonte. Incastonato nel verde tra le Alpi e le colline boscose di castagno, faggi e pini silvestri, le sue rive sono caratterizzate da pittoreschi borghi antichi e straordinari panorami. Questo lago è una destinazione ideale per famiglie, coppie in cerca di un romantico momento di relax, amanti di sport, estremi e dolci, giovani e meno giovano che amano la natura. Tutti i paesi rivieraschi meritano una visita, come Omegna, il centro urbano principale nel punto più settentrionale del lago con il suo bel lungolago e il mercato del giovedì, o Pettenasco sul versante orientale, un piccolo paese storico che si è sviluppato con diversi hotel, ristoranti, bar e campeggi sul lungolago panoramico. Un po’ più a sud, però, ecco i più noti protagonisti. L’Isola di San Giulio, l’unica del lago, è dominata dalla sua splendida basilica

Lago d’Orta Veduta del lago dal Sacro Monte (foto Alex Chichi - Magic)

e un’abbazia benedettina abitata da silenziose monache che vigilano sulla Via del Silenzio. E sulla penisola antistante il magico borgo medievale di Orta San Giulio, luogo di altrettanto fascino per chi ama la pace e la tranquillità. E poi il Sacro Monte di Orta, patrimonio Unesco insieme agli altri Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, realizzato nel 1590 su modello di quello di Varallo. Qui viene racconta la storia di San Francesco di Assisi attraverso 20 belle cappelle dall’architettura rinascimentale, elegante e austera, situate nel parco panoramico sopra le case di Orta. Grazie agli affreschi che creano l’ambiente e l’atmosfera, le statue policrome di grandezza naturale sembrano recitare la vita del santo in un grande teatro all’aperto. Dalla parte opposta del lago, poi, non va dimenticato il santuario della Madonna del Sasso, detto il “balcone del Cusio”, terminato nel 1748 e consacrata nel 1771: senz’altro il luogo più panoramico del Lago D’Orta.

Pedalando intorno al lago Il Lago d’Orta è certamente un luogo perfetto per gli amanti della bicicletta, sia da strada che mountain bike. E anche per le più moderne e-bike. Le strade e i sentieri che circondano il lago soddisfano anche i ciclisti da strada, che in 45 km possono fare il giro completo attraversando i caratteristici paesi. Mentre per gli amanti della mountain bike è proprio ideale splendide colline e cime montane poco distanti, con suggestivi boschi e pascoli dove i sentieri sono ben puliti e segnalati per la gioia di chi pedala in su e in giù, in lungo e in largo. Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta, sia nel versante del Mottarone che nel versante di Quarna e Boleto. Invece, per chi vuole godere di questi bellissimi luoghi faticando un po’ meno ci sono diverse realtà che propongono soluzioni per il noleggio di bici elettriche e senza servo assistenza. Non mancano ovviamente i ricaricatori elettrici pubblici.

Una meta di sapori: cucina per tutti i gusti che valorizza il nostro territorio Oreste Primatesta

Presidente dell’Unione turistica del Lago d’Orta (www.lagodorta.piemonte.it)

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on portate il panino da casa. Non fatevi questo torto, perché arrivare sul Lago d’Orta senza provarne la cucina, per tutti i gusti e per tutte le tasche, significa non conoscere a fondo i punti forti di un territorio che ha tanto da dire e raccontare anche attraverso i suoi sapori. La geografia, innanzitutto: le riviere cusiane sono una terra di mezzo, un fulcro d’incontro tra i sapori di pianura e di montagna, oltre a un insieme di espressioni proprie dell’ambiente lacustre. Basta posizionarsi a metà lago, e guardare a sud e a nord per averne la riprova: alle spalle della torre di Buccione, verso Gozzano e Borgomanero, si perdono gli orizzonti di una pianura che si ferma solo di fronte all’appennino ligure, molto al di sotto la linea del Po, attraversando le terre di risaia e le colline vinifere che, in realtà, arrivano quasi di rimpetto alle coste del lago. Dalla pianura sale fin qui anche la tradizione dei formaggi stracchini, come il Gorgonzola, di cui la provincia di Novara detiene il primato produttivo. A nord, invece, ci sono le Alpi con i loro formaggi e salumi, oltre a tradizioni di influssi lontani, come quelle della cucina walser che si spinge fino in Valsesia e in Val Strona. Il lago mette il resto, con i suoi pesci, oppure con i prodotti dell’orto che circondano la riviera. E, anche qui, i formaggi vaccini e caprini, e i dolci di tradizioni lontanissime, come le fugasce di frolla ancora tanto diffuse sulla riviera occidentale. La ristorazione, qui, è di livello: il Lago d’Orta è terra di cuochi, che da oltre un secolo varcano da protagonisti le cucine dei principali alberghi nel mondo. Esperienze di rilievo che hanno contribuito a rendere il territorio un’ambita meta gastronomica, dove cucina territoriale e internazionale si incrociano in un legame stretto. Sono tantissime le strutture che assicurano una ristorazione di qualità: dal ristorante di territorio, all’agriturismo, fino alle mete gourmet premiate dalla Guida Michelin con la stella del ristorante Al Sorriso a conduzione della famosa chef Luisa Vallazza, la Locanda di Orta con lo chef Andrea Monesi o, addirittura, la doppia stella Villa Crespi, con al timone lo chef-star Antonino Cannavacciuolo. Cucina internazionale, cucina di lago e territorio, ma anche cucina di montagna: ad esempio in Valstrona, dove resiste la tradizione del capretto arrosto, una prelibatezza autentica, o sul Mottarone, dove tra le altre cose si possono trovare le tipiche tome e i funghi porcini, dal tapulone borgomanerese, che si mangia con la polenta o con le patate e accompagnato con un buon bicchiere di vino Docg delle colline novaresi. Non resta che scegliere, sedersi a tavola e assaggiare: guardando al lago, pensando a un grande passato, immaginando il futuro gustando l’incedere del tempo tradotto nei piatti che distillano l’essenza di un territorio.

We Love Lake Orta I ristoranti dell’Unione Turistica del Lago d’Orta vi aspettano ogni giorno dalla tavola di classe d’albergo alla piccola trattoria

Oltre 60 location dalla riviera alla collina per soddisfare tutte le esigenze in un luogo magico.

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TURISMO 2020

Val di Fassa

Avventura, benessere, cultura e gastronomia nel patrimonio naturale delle Dolomiti

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oschi a perdita d’occhio, montagne di scenografica perfezione, prati vellutati, specchi d’acqua che quasi si confondono con l’azzurro del cielo: questa è la Val di Fassa, nel Trentino nord-orientale, uno straordinario patrimonio naturale incastonato tra le più spettacolari e famose cime delle Dolomiti. La varietà delle formazioni geologiche, la ricchezza della flora e della fauna, i differenti aspetti culturali e artistici, l’originalità delle proposte sportive, enogastronomiche e wellness fanno della Val di Fassa una meta perfetta per una vacanza in montagna. Per ogni ulteriore informazione: www.fassa.com.

Attività per tutti i gusti In particolare, in estate si possono fare tante attività diverse, in grado di accontentare proprio tutti, dalle famiglie con bambini ai patiti della

biker in alcune delle località in quota più affascinanti delle Dolomiti. Inoltre, da giugno ad ottobre scatta un fittissimo calendario di eventi in tutti i paesi, come Campitello, Canazei, Mazzin, Moena, Pozza e Vigo. E dopo una giornata trascorsa in montagna, cosa c’è di meglio di una rigenerante sauna, di un bagno turco o di un rilassante massaggio per far evaporare ogni fatica? Diverse le terme e i centri benessere presenti nella valle.

forma fisica, ai più pigri che vogliono solamente rilassarsi, godendosi magari uno dei tanti paradisi segreti della valle, dove il mormorio di un ruscello accompagna a voce bassa la musica della natura. Trekking, arrampicata e bike sono gli sport più gettonati, ma non mancano poi altre proposte più “soft”, da praticare anche nel fondovalle.

Per una vera vacanza secondo natura bisogna rivolgersi ai rifugi in quota, preziosi punti di riferimento per gli escursionisti, dove lasciarsi viziare dall’ospitalità genuina e ammirare panorami straordinari. Nella valle ladina sono in funzione una trentina tra funivie, cabinovie e seggiovie per portare, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, escursionisti e

Sosta obbligata a rifugi, baite e malghe In estate la Val di Fassa propone una serie infinita di possibilità di ristoro sia in alta quota che sulle distese prative dei pascoli nelle convalli laterali. Veri e propri rifugi alpini situati oltre 2.200 metri, sul Catinaccio, sul Pordoi e il Sassolungo, sulla Marmolada, sui Monzoni o all’Alpe di Lusia, offrono lo stesso comfort, ma soprattutto la consueta tradizionale ospitalità e generosità delle baite o malghe che accolgono gli ospiti a quote più modeste, dove una visita è d’obbligo anche all’alpinista meno esperto per degustare il sapore genuino dei prodotti del posto o di cibi cucinati all’antica maniera, spesso anche all’aperto.

Un parco giochi a cielo aperto La Val di Fassa è un enorme parco giochi a cielo aperto, con proposte di divertimento per bambini e famiglie. La valle offre itinerari favo-

Buona musica da ascoltare in alta quota Prosegue fino al 27 agosto la sesta edizione del “Val di Fassa Panorama Music”, la rassegna che propone concerti in alcune delle località dolomitiche più belle raggiungibili in pochi minuti con gli impianti a fune. Ogni evento musicale, naturalmente, si svolge nel rispetto delle normative per la tutela della salute. I concerti, tutti gratuiti, organizzati di giovedì o di domenica alle ore 11, sulle distese prative accanto ad alcuni rifugi, offrono al pubblico diversi generi. Ad esempio il 13 agosto, al Col Margherita del San Pellegrino, Silvia Donati presenta uno spettacolo ladino, mentre per gli amanti del jazz il 2 agosto al Col Rodella di Campitello ci sarà il Mauro Beggio Trio, oppure il country di Charlie Cinelli l’11 agosto al Ciampedie di Vigo.

losi, come il “Sentiero delle leggende” dove, come per magia, si vivono le avventure di re, principesse, streghe e pastori. Boschi incantati si raggiungono, poi, anche con bici o mountain bike lungo la semplice “Pista ciclabile delle Dolomiti”. Mentre per trasformarsi come Spiderman basta seguire i corsi delle guide alpine che, con corda e moschettone, insegnano ad arrampicare pareti verticali a superare ponti tibetani e “scivolare” in teleferica. Chi ama gli animali nelle malghe può incontrare mucche, vitelli, capre, pecore, galline e asini, visitare le stalle e assistere alla preparazione del formaggio. Durante i percorsi in quota ci si può imbattere in caprioli, camosci, mufloni e volpi. Frequenti gli avvistamenti delle simpatiche marmotte che scorrazzano sui prati. S i può anche vivere il

sogno di volare con la “Flyline” del Ciampedìe, che parte a monte della seggiovia Pian Pecei a 1.998 m e arriva alla partenza dell’impianto (1.805 m). Per i più piccoli sono ideali sia le passeggiate di fondovalle da compiere con mamma e papà a bordo del passeggino sia i parchi giochi, dotati di belle strutture lignee dove arrampicarsi, scivolare o dondolare, che si trovano in tutti i paesi della Val di Fassa o gli speciali babypark a fondovalle e pure in quota.

L’arte circense arriva sulle Dolomiti Dopo il successo della prima edizione, torna nell’estate 2020 “Circen Dolomites Festival” e si amplia pure. Per un’intera settimana, precisamente dal 2 al 9 agosto, la Val di Fassa ospita affermati artisti di strada e bravi interpreti della giocoleria internazionale. Sono le piazze dei paesi di Pozza e Vigo, ma anche località in quota di particolare bellezza come Roda di Vael, Val San Nicolò e Belvedere di Canazei a diventare palcoscenici per esibizioni stupefacenti, per abilità e inventiva. Show che, ovviamente, avvengono nel rispetto della salute pubblica. Le esibizioni circens saranno numerose, il programma si sviluppa lungo tutta la prima settimana di agosto con diversi appuntamenti per dare la possibilità a molte persone di ammirare gli artisti, senza creare assembramenti. A chi ha voglia di svegliarsi presto, si consiglia lo spettacolo del 7 agosto alle 6 del mattino al Rifugio Belvedere. Sulla sommità del monte, a 600 metri di altezza, sorge il Santuario della Madonna della Ceriola, da dove si gode la più bella vista di tutto il lago.


TURISMO 2020

Abbazzia di Bobbio

In vacanza nel Paese più bello del mondo

Percorso lungo la Via della Regina

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Cammini e vie della fede

empre più persone partono in viaggio cercando qualcosa di più di una semplice vacanza. Viaggiatori che desiderano immergersi a passo lento in quel patrimonio diffuso fatto di arte, buon cibo, paesaggio e spiritualità che è l’Italia. Per fortuna il nostro Paese è attraversato da centinaia di chilometri di cammini: sentieri che aspettano i devoti, gli amanti del trekking e della bicicletta. Certamente il più noto è la Via Francigena (di cui parliamo in modo specifico nel box): uno dei più importanti itinerari storico culturali, un percorso lungo oltre duemila chilometri dall’Inghilterra, attraverso il vecchio continente, per giungere fino a Roma. Ma non mancano altri eccezionali cammini nelle nostre regioni. Partiamo dalla Lombardia. I Cammini della Regina rappresentano l’asse di percorrenza nord-sud costituito da tre fondamentali vie storiche lombarde: la Via Spluga, un sentiero escursionistico-culturale nelle Alpi centrali che da secoli unisce Thusis (Svizzera) e Chiavenna (Italia); la Via Francisca, il tratto dell’antico percorso nel Piano di Chiavenna, che collegava il Lario con Chiavenna; l’antica Via Regina, sviluppatasi nel corso dei secoli sulla sponda occidentale del Lago di Como, tratto lariano del grande asse transalpino. Il Cammino di Sant’Agostino fu concepito come collegamento tra cinquanta Santuari mariani e tre località legate alla figura di Agostino da Ippona: Rus Cassiciacum, luogo della conversione del Santo (oggi

Percorsi immersi nella natura alla scoperta di tesori dell’arte e della storia

Cassago Brianza); Milano, luogo del battesimo; Pavia, che ospita le sue reliquie. Caratteristica del Cammino è l’itinerario a forma di rosa: un percorso circolare di 352 chilometri che inizia e si conclude a Monza, toccando venticinque Santuari. La Via di San Colombano, un tempo, conduceva sino a Bobbio, sede della celebre abbazia fondata nel cuore dell’Appennino dall’abate irlandese all’inizio del VII secolo. L’itinerario italiano parte da Chiavenna, costeggia il lato orientale del Lago di Como, per giungere poi fino a San Colombano nel Lodigiano. Percorrendo la Via Priula è possibile da Chiavenna raggiungere a piedi Bergamo: si tratta di un lungo itinerario che attraversa uno spaccato del mondo alpino e prealpino della Lombardia, ricco di testimonian-

ze monumentali, culture e specialità gastronomiche. Anche in Piemonte, oltre al tratto della Via Francigena, sono presenti interessanti percorsi. Il Cammino di Don Bosco conduce alla scoperta dei luoghi che hanno segnato l’infanzia e la formazione di San Giovanni Bosco. Lungo un percorso ad anello di 140 km, ramificato in numerosi sentieri tra colline e cittadine intorno a Torino, si attraversano borghi, ca-

Pavia, la Certosa

Via Francigena, sulle orme dei pellegrini medievali L

a Via Francigena è uno dei più importanti itinerari storico culturali, un percorso lungo oltre duemila chilometri dall’Inghilterra all’Italia: un lungo cammino raccontato per la prima volta nel 990 da Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, quando si recò a Roma per ricevere il Pallium arcivescovile dalle mani del Papa.

Via Francigena

La Verna, Santuario

La tratta lombarda attraversa, nei suoi 120 chilometri, i territori di Pavia e di Lodi, e si snoda quasi interamente in Lomellina, terra di acque, risaie, canali, marcite, con deliziosi paesi quasi fuori dal tempo. E poi castelli, ville e cascine storiche. In Piemonte il cammino si snoda per 650 chilometri, ramificato in quattro percorsi: “Via Francigena di Sigerico” che comprende l’Anfiteatro morenico di Ivrea, Via Francigena della Valle di Susa che si collega con il Cammino di Santiago di Compostela, il percorso che da Torino porta a Vercelli e la tratta che attraversa il Monferrato Astigiano e Alessandrino. Dal Passo della Cisa fino a Radicofani sono 380 i chilometri del tratto toscano, passando per Lucca e Altopascio, oltrepassando l’Arno e percorrendo tutta la Val d’Elsa, fino a giungere a Siena. Seguendo la Cassia, poi si superano le valli dell’Arbia e dell’Orcia in direzione Roma. Per maggiori informazioni: www.viefrancigene.org.

stelli arroccati, ville, parchi e fattorie custodite da vigneti. C’è poi la Grande Traversata delle Langhe, un percorso di oltre 100 chilometri lungo l’antica Via del Sale e dei Feudatari, che tocca borghi, boschi, ripide creste e castelli in Alta Langa, da Saliceto a Santo Stefano Belbo. Per chi ama la montagna pura, la Grande Traversata delle Alpi è una vera esperienza da primato lungo gli oltre 1.000 km dell’arco alpino piemontese, con 120 posti tappa, dalla Valle Tanaro al Lago Maggiore. In Liguria, tra i percorsi mappati, troviamo il Sentiero Liguria, che si snoda lungo tutta la costa, da Luni a Grimaldi; l’Alta Via dei Monti Liguri che corre da Ventimiglia a Ceparana collegando sentieri; la Via Alpina che fa parte di cinque diversi percorsi di un unico grande cammino europeo, senza dimenticare la Via Francigena, che tocca anche la Liguria. Interessante il sentiero escursionistico degli avi di Cristoforo Colombo, conosciuto anche come Itinerario Storico Colombiano, che si sviluppa per 19 chilometri lungo una millenaria mulattiera che porta dalla Fontanabuona a Genova. La Toscana offre un’ampia varietà di antichi itinerari storici e religiosi, oltre ovviamente alla Via Franci-

gena. Le Vie di Francesco sono un insieme di cammini che collegano i tanti luoghi legati alla vita del Santo d’Assisi in Toscana: da Firenze si può arrivare al rinomato Santuario della Verna dove San Francesco ricevette le stigmate per poi attraversare la Valtiberina Toscana e raggiungere Arezzo. La Via del Volto Santo e la Via Matildica del Volto Santo sono due itinerari separati ma con una storia e un’identità comune. La prima, lunga 152 km, inizia a Pontremoli e la seconda, 284 km, parte da Mantova. Entrambe arrivano a Lucca, coincidendo da Castelnuovo di Garfagnana in poi. Meta del cammino è il Duomo di San Martino, custode del Volto Santo, statua lignea venerata in tutto il mondo. La Via degli Dei - chiamata così probabilmente dai toponimi delle montagne attraversate - connette le città di Bologna e Firenze grazie a un’antica strada militare, oltrepassando paesaggi unici. Infine, molti sono i percorsi anche in Veneto, tra cui citiamo il Cammino di Sant’Antonio, che collega Padova a La Verna e ripercorre alcuni dei luoghi più importanti della vita del Santo: l’Eremo di Montepaolo, il Santuario della Verna, la Basilica di Sant’Antonio da Padova, tutti posti dove Sant’Antonio rispettivamente, rimase in ritiro spirituale, ha incontrato San Francesco e fu sepolto.

Padova, Basilica del Santo


TURISMO 2020 Un nuovo cammino, a piedi dal San Bernardino a Milano e viceversa

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amminiamo sempre di più. Camminare aiuta a tenersi in forma e a liberare la mente; non solo: permette di esplorare più da vicino il territorio ed entrare in relazione con le persone del luogo. Non è un semplice gesto tecnico o sportivo ma un modo di concepire il viaggio. Un viaggio lento e meditato. Un viaggio che unisce, che insegna, che dona benessere, che regala la bellezza di paesaggi variegati mai gli stessi, che offre alternative interessanti come pochi sanno fare, che può anche impegnare, se lo si desidera. Un viaggio lungo “Le Vie del Viandante”. A piedi dal San Bernardino a Milano sulle orme dei viandanti, commercianti, contrabbandieri ed eserciti che nei secoli raggiungevano il Lago di Como e Milano lungo le vie di comunicazione tra la Svizzera e l’Italia, principalmente per ragioni commerciali e militari. E’ un nuovo cammino storico di circa 220 km composto da un reticolo di sentieri con differenti gradi di difficoltà.

Le vie del Viandante Testi a cura del Servizio Turismo e Cultura del Comune di Lecco

Tratto Isola-Chiavenna (ph. Alberto Conte)

Tratto Sorico-Dervio

Lecco e la sponda orientale

(ph. Alberto Conte)

Attraverso un territorio ampio ed eterogeneo Il cammino attraversa un territorio ampio ed eterogeneo. Col procedere lungo il percorso potrete ammirare e farvi trasportare da tutti gli elementi ambientali e paesaggistici che troviamo in natura: dal contesto alpino alla biodiversità delle riserve naturali, dal fascino del Lago di Como al nascere e al procedere del fiume Adda per raggiungere, infine, il grande centro urbano. E’ evidente come un tale cammino racchiuda in sé una grande ricchezza in termini culturali, ambientali, sportivi e di benessere, inteso come un momento per rigenerare il corpo e la mente. Rimarrete incantati dalle meraviglie naturali lungo il percorso; sarete affascinati dalla storia che questi luoghi racchiudono, e che vi sapranno raccontare; vi stupirete delle numerose proposte sportive che potrete praticare; vi emozionerete e sarete sedotti dai colori dei panorami; vi sorprenderete di come sia semplice programmare una vacanza lungo questo cammino, adatto a tutti, esperti e dilettanti camminatori, anche grazie alla possibilità di percorrerlo a tappe e/o di usufruire dei mezzi di trasporto pubblico per raggiungere la tappa successiva. La facile mobilità pubblica, lungo il percorso, è senza dubbio un ulteriore valore aggiunto di questo cammino. Potrete innanzitutto spostarvi comodamente con il treno, ma anche, una volta raggiunto Lecco o i paesi limitrofi, via lago con il servizio di navigazione oppure con battelli elettrici e servizi di trasporto privati che offrono percorsi a tema o sulla tipica imbarcazione lariana “la Lucia”, nonché privati che propongono passeggiate in bicicletta. Vi meraviglierete di scoprire che il viaggio vale almeno quanto la meta.

Tratto Isola-Chiavenna (ph. Alberto Conte)

INFO: sito www.leviedelviandante.eu mail leviedelviandante@comune.lecco.it tel. 0341/295720

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Camminare in tanti modi differenti “Le Vie del Viandante” è un Progetto Interreg che vede il Comune di Lecco ente capofila di un vasto partenariato pubblico - privato. Il cammino è completamente fruibile e permette di visitare a piedi, in maniera continuativa, il corso dell’Adda, il Lago di Como, la Valchiavenna, fino al San Bernardino e viceversa. A fine anno sarà inoltre completato l’unico tratto mancante che collega Lecco al Sentiero del Viandante. Il cammino de “Le Vie del Viandante” consente di camminare in tanti modi differenti: per rigenerare la mente e il corpo, per la scoperta culturale slow oppure per percorrere l’intero cammino. Per vivere a pieno queste esperienze è possibile affidarsi alla competenza degli operatori che si sono specializzati nell’organizzare la scoperta de “Le Vie del Viandante”: ricettività e accoglienza, visite ed escursioni, gastronomia e svago, ecc… Sono disponibili anche proposte di viaggio e di soggiorno già confezionate. INFO: www.montagnelagodicomo.it – www.valchiavenna.com www.viaspluga.com


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