Anno II – Supplemento a www.newsimpresa.it – Diffusione Gratuita
Soluzion mpresa Dossier Newsimpresa
Prodotti soluzioni e componenti per la tecnologia additiva e la stampa 3D
www.pentaconsulting.it
un contesto in cui l’innovazione è l’elemento su cui farsono leva tra peri continuare a competere con IInprocessi di produzione dell’industria Food & Beverage più dinamici ed innovativi delsuccesso, mercato. La pressione la tecnologia additiva è un elemento di discontinuità nell’ambito della progettazione e simulazione di della concorrenza per ottenere il massimo delle prestazioni e la necessità di ottenere prodotti standardizzati su scala macchine e componenti meccanici. Infatti libera il progettista da alcuni vincoli geometrici e di forma, globale nei diversi impianti, impongono alle aziende un approccio moderno e all’avanguardia. E’ necessario essere consente efficace materialicriticità eterogenei, facilita la realizzazione di oggetti caratterizzati dal miglior in grado dil’uso affrontare ledi numerose che interessano l’intera supply chain: costo e disponibilità delle materie rapporto peso/dati di targa. Allo stesso tempo migliora i processi industriali, ottimizza l’uso dei materiali prime, eterogeneità di processi e sistemi produttivi, qualità dei prodotti finiti, capacità di rispondere ad elevati requisiti e si presenta come uno il Green CAD. Queste nuove tecnologie possono, mediante la qualitativi, normativi e distrumento sicurezza. per Bisogna inoltre poter gestire prodotti complessi e immetterli rapidamente sul sinterizzazione/fusione di polveri, fi lamenti o la polimerizzazione di appositi liquidi fotosensibili, creare mercato, essere in grado di ottimizzare performance, produttività ed efficienza, facendo leva sui sistemi esistenti, fornire parti contraddistinte feature forme complesse. concetto di advanced manufacturing in alle cui avviare informazioni rapide eda precise su eprodotti e processi, Un ridurre gli scarti di produzione, rispondere variazioni della la “fusione” tra tecnologie di lavorazione sottrattive ed additive, mezzi di produzione e tecnologie domanda, all’aumento del costo delle materie prime e alla fluttuazione dei prezzi dei beni di consumo. informatiche. Un mercato relativamente nuovo risiede caratterizzato da associazioni di categoria, centri eccellenza Una pietra miliare per fornire le giuste risposte negli impianti di produzione. Un asset chedi richiede flessibilità e la e fornitori di prodotti e servizi. presenza di componenti e sottosistemi ad elevata affidabilità. Un mondo di prodotti e soluzioni a supporto di una delle eccellenze del made in Italy.
02
Sommario Edittoriale Sommario
04 Edittoriale Il Punto Tecnologie Additive: il nuovo corso dell’industria manifatturiera Il Punto 08 Macchine Misumie componenti per il Food & Beverage, un’eccellenza Italiana Fornitore a 360 gradi per le tecnologie additive Siemens PLM Software 12 Plant Energy Group simulation: automazione e ottimizzazione per il Food & Beverage tecnologie additive, dal prototipo al prodotto Wenglor Sensoric 16 Sensori Marposs per il Food & Beverage controllo di processo per le tecnologie additive Image S 18 Image Autodesk processing per il Food & Beverage Spark Investment Fund, la strategia per la stampa 3D Schneider Electric 22 Architetture Mauriziocomplete Vedani, Barbara Previtali per il massimo livello di efficienza Materiali metallici per l’additive manufacturing Bosch Rexroth 26 Soluzioni Siemens PLM Software adaptive a basso consumo di esercizio per una produzione smart TA, lavorazioni ibride, DRM, ecco il futuro Eplan 30 Il mondo ITACAe del Food & Beverage visto dai progettisti Progettazione e ottimizzazione per la stampa 3d PENTACONSULTING Nimax EDITORE 34 Identifi Prototiplus PENTACONSULTING cazione, personalizzazione e tracciabilità per il settore Anno II – Supplemento a www.newsimpresa.it EDITORE Diffusione Gratuita consulenza, modellazione, prototipazione Food & Beverage 38 Beckhoff Umberto Cugini Progettazione per l’AM Velocità e precisione
Anno II – Supplemento a www.newsimpresa.it EDITORE Diffusione Gratuita Pentaconsulting Srl Piazza Caiazzo, EDITORE2 20124 Milano Tel. 02 92958990 - fax 02 700595960 Pentaconsulting Srl
42 Autodesk Digitalmech la cultura al servizio dell’innovazione Layout digitale, più valore ai progetti 3D
Piazza Caiazzo, 2 20124 Milano REDAZIONE Tel. 02 92958990 - fax 02 700595960 Direttore Responsabile MassimoREDAZIONE Fucci massimo.fucci@pentaconsulting.it Direttore Responsabile
46 Ecor Barbara Del Curto Research Materialie polimerici per la stampa 3D del cliente Know-how soluzioni innovative al servizio
Massimo Fucci Direttoremassimo.fucci@pentaconsulting.it Tecnico Valerio Alessandroni valerio@alessandroni.net Direttore Tecnico Valerio Alessandroni Segreteria di redazione
valerio@alessandroni.net 50 SMC Pentaconsulting Giovanna Di Nolfo contenutieditoriali@newsimpresa.it TA Acdemy: delle tecnologie Segreteria di redazione Soluzioni rapidel’impatto e personalizzate per il settore Fod & Beverage Giovanna Di Nolfo additive per le aziende manufatturiere Art Director e Grafica contenutieditoriali@newsimpresa.it Ivan Roman Misumi ivanroman@ivanroman.it Art Director e Grafica 52 Confi Value4M gurazioni personalizzate per le aziende del settore Food & Beverage Ivan Roman Stampa Informazione e interazione à la carte ivanroman@ivanroman.it C&M print s.a.s. Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI) Stampa
C&M print s.a.s. Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI) 7/10/2009 Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009
Dossier
EdiTToriale Modi & Mode: Additive Manufacturing… l’occasione (forse NON) perduta.
A
ncora una volta le aziende Italiane hanno l’opportunità di non sprecare un’occasione: il 3D Printing. Ovvero l’aspetto scenico e mediatico di una tecnologia di costruzione per aggiunta di materiale - tecnologia additiva - oramai già pronta per la manifattura di prodotti. Una quisquiglia (si fa per dire) già spinta dal piano Obama e di cui tutta una serie di soloni in Italia era a conoscenza… ma la paura del cambiamento non fa 90, molto di più. La prova di quanto sia innovative e disruptive ma non esattamente recente ci arriva dal consueto rapporto di mercato emesso dall’azienda di ricerca Americana Wholer che riporta i dati del fatturato dal 1993 (vedi grafico prodotto al termine di questo edittoriale). L’analisi evidenzia chiaramente come negli ultimi anni ci sia stata una violenta accelerazione del mercato, che risulta quasi triplicato nell’ultimo triennio considerato.
nuove figure professionali e nuove opportunità di mercato. Purtroppo, ma è un dato di fatto, i cambiamenti sono diventati molto più rapidi e la capacità di recupero per chi arriva dopo si è veramente ridotta all’osso. Tornando in Italia ed alla TA, vi sono aziende che hanno già maturato una notevole esperienza (il mondo ex Fiat Avio ad esempio), che sono innovativi (la start up FABtotum del Politecnico di Milano) ma molti mancano ancora all’appello. Proprio quelli che hanno una notevole cultura nelle macchine per la lavorazione dei metalli e che potrebbero capitalizzare la propria vasta cultura innestando non solo la capacità di gestire lavorazioni additive ma anche teste per la scansione 3D. Quando si parte tardi bisogna puntare sulla seconda o terza generazione... Il mercato non vi aspetta... dovete correre, purtroppo i soli posti che rimangono sono da prima fila. Massimo Fucci
La tecnologia additiva è un’occasione unica per fare sistema e capitalizzare quell’estro e capacità inventiva che ha contraddistinto per lungo tempo (passato remoto oramai) le aziende italiane. Una metodologia in grado di scaravoltare i modelli di Business, le organizzazioni del lavoro e di generare Giam verilis nullaor sed mod tatueros am, quatis dolor acipit nostrud tio consecte coreratue corpercipis nonsectet prat. Oloboreet acillaortie dunt iure etuero ent iurero con venis augiam ilit nim quat lum ipissequi tiscilit lobore vercinc incipis nim quisi exero do commy
L’iniziativa NewSI NewSI SImpresa mpresa è ora interlocutore privilegiato di Google News Anno 4 - Maggio 2014 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita
I docenti
S mpresa magazine
New
Soluzion mpresa Dossier NewSimpresa • Speciale SPS
• ICT/CAD CAE e automazione, quale integrazione
“Il vetro nell’antichità”
S mpresa
New Soluzion mpresa Dossier Newsimpresa
MARIA GRAZIA DIANI Funzionario della Direzione Cultura della Regione Lombardia, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Nazionale Italiano dell’AIHV e del Board dell’AIHV. ADA GABUCCI Archeologa libera professionista, tutor per ICCD per le regioni del nord Italia. IRENA LAZAR Preside della Facoltà di Studi Umanistici dell'Università Primorska di Capodistria (SLO) e Direttrice del Dipartimento di Archeologia e Patrimonio, vice presidente dell'AIHV. SIMONE LERMA Lavora presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Nazionale Italiano dell’AIHV e dell’ISCUM di Genova. LUCIANA MANDRUZZATO Archeologa libera professionista, Honorary Fellow all'Università Macquarie di Sydney, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Nazionale Italiano dell'AIHV. ALESSANDRA MARCANTE Dottore in Ricerca in archeologia, collabora con l'Università degli studi di Padova. MARINA UBOLDI Conservatore del Civico Museo Archeologico di Como, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Nazionale Italiano dell'AIHV. MARCO VERITÀ Chimico presso il Laboratorio di Analisi dei Materiali Antichi (LAMA) dell’Università IUAV di Venezia.
Corso di formazione specialistica 20-21 giugno 2014
magazine
Con il sostegno di:
In linea con i propri scopi istituzionali di formazione e divulgazione delle conoscenze sul vetro il Comitato Nazionale italiano AIHV, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia e con l'appoggio della Fondazione Aquileia e dell’Associazione Nazionale per Aquileia, organizza per la prima volta un corso di formazione specialistica sul vetro antico. Il corso è aperto a studenti laureandi, laureati e specializzandi in archeologia e in discipline storico-artistiche e si avvale della collaborazione di studiosi specializzati in diversi settori della ricerca sul vetro antico. I partecipanti avranno occasione di analizzare direttamente materiali archeologici originali, inoltre, a completamento dell’offerta didattica, sarà possibile assistere a delle dimostrazioni dal vivo di lavorazione del vetro a cura di un maestro soffiatore muranese.
Paolo Longoni, Milen a Longoni e Marco Diani
• SportelloImpresa: a supporto della ripresa
1
• La Meccatronica
Prodotti e soluzioni per l’assemblaggio
• Industry 4.0,
• SportelloImpresa
1
13 Prodotti e soluzioni per il settore del packaging
Cosa aspetti? Solo 100 posti Fai sentire la tua voce al mercato! per Industry Big Event II
www.industrybigevent.com
redazione@newsimpresa.it
www.newsimpresa.it
Il punto
La stampa 3D o – più precisamente – la tecnologia additiva, si sta evolvendo da quello che era un utilizzo meramente di nicchia (principalmente per la creazione di prototipi) ad un vero e proprio strumento di produzione. Ma sarà davvero possibile impiegare questo tipo di tecnologia per la produzione di massa? Quali saranno le opportunità che potrà generare? E quali i possibili stravolgimenti sullo status quo? A cura della redazione
Tecnologie Additive: il nuovo corso dell’industria manifatturiera
4
I
l potenziale delle tecnologie additive ha ormai catturato l’immaginario collettivo. Dai componenti per jet ai bikini su misura, la tecnologia additiva sta rivoluzionando il mondo della produzione manifatturiera. Secondo le più recenti stime, il mercato globale delle tecnologie additive raggiungerà i seimila miliardi di dollari per l’anno 2017. Le stesse aziende che hanno adottato questa tecnologia già dalle sue origini, stanno vivendo il passaggio dalla creazione di prototipi alla vera e propria produzione di manufatti.
Anche l’industria della moda si sta avvicinando alle tecnologie additive, iniziando a stampare tessuti a maglia da materiali polimeri o nylon.
Anche gli stessi produttori di stampanti 3D (specialmente quelli di gamma alta), negli ultimi anni hanno vissuto un cambiamento significativo del tipo di ordini effettuati dai clienti che sono passati dalla quasi esclusiva realizzazione di prototipi alla produzione pressoché completa di prodotti finiti.
A tal proposito va sottolineato come Avio Aero (ex Fiat Avio ora GE) in Italia ha sviluppato una notevole esperienza nella produzione mediante tecnologia additiva.
La tecnologia additiva si è sviluppata in maniera esponenziale in un gran numero di settori. Nel campo medicale, ad esempio, si va dalla creazione di protesi avanzate fino, potenzialmente, alla stampa di tessuto umano. Nel campo dei supporti acustici, ad esempio, ci sono aziende che già da qualche anno usano le tecnologie additive per stampare i loro dispositivi, ad oggi ci sono circa dieci milioni di dispositivi acustici prodotti scannerizzando i singoli canali uditivi e stampando il relativo device personalizzato. La stessa Nike, ha utilizzato la tecnologia additiva per realizzare le nuove scarpette da football per i giocatori del quarantottesimo Super Bowl, con un conseguente notevole risparmio di tempi e costi: da un periodo di sviluppo di circa due anni, si è passati a sei mesi per l’intera realizzazione.
Nel mercato aeronautico aziende come GE e Boeing utilizzano già la tecnologia additiva per produrre parti e ricambi, sia in pezzi unici, sia in pezzi assemblabili tra loro per creare macro componenti/sistemi più complessi. È stato stimato che il risparmio derivato dall’utilizzo di questa tecnologia al posto della produzione manifatturiera tradizionale, potrà raggiungere fino al 30%.
Sul fronte dei materiali, oltre a polimeri, ceramiche, metalli e vetri, la ricerca scientifica sta mettendo a disposizione un numero sempre maggiore di nuovi materiali. Ad esempio il graphene, un materiale a base di carbone che potrà essere utilizzato in ambito elettronico, energetico e nella comunicazione. Questo materiale, se aggiunto in piccole quantità ad altri materiali, migliora in maniera significativa le proprietà conduttive termiche ed elettriche del materiale nel quale è stato inserito. La scienza dei materiali è un’area in ampia evoluzione cui gli scienziati dovranno sempre di più in collaborare con gli ingegneri meccanici e i programmatori di software per definire le migliori soluzioni (processo e materiali) per la produzione additiva. Per alcuni settori e alcuni prodotti, il concetto di produzione “on demand” che si porta in dote la tecnologia additiva potrebbe cambiare radicalmente i
5
Il punto
6
modelli di business e la supply chain. Una casalinga che ha bisogno di una parte di ricambio per la lavastoviglie, potrebbe richiedere il codice a barre identificativo dalla casa produttrice e farsi stampare il pezzo di ricambio nel più vicino centro di stampa 3D che potrebbe essere il supermercato o l’ufficio postale, o un furgoncino attrezzato per i lavori a domicilio. O una compagnia aerea che ha bisogno di un pezzo di ricambio per un jet a Singapore, potrebbe stamparlo con una stampante locale. Uno scenario di questo tipo potrebbe ridurre la supply chain a un unico link, eliminando la produzione, la spedizione e lo storage delle parti per le aziende produttrici. Non a caso, l’uso massiccio della Tecnologia Additiva sta ridefinendo la supply chain: poiché in un mondo
di stampanti 3D in network, per soddisfare le richieste dei clienti si manderanno files digitali (magari criptati o utilizzabili solo una volta) per la produzione in loco al posto di containers con i prodotti fisici. Con un risparmio notevole a livello di costo di materiali, lavoro e trasporto. Alcune analisi sui costi di manutenzione e riparazione nell’industria aerospaziale hanno stimato che, grazie all’uso delle tecnologie additive, ci sarà un risparmio di oltre tremila miliardi di dollari all’anno solo sui costi di trasporto. Un altro punto di forza derivante dall’uso della tecnologia additiva è la sua elevata possibilità di personalizzare qualunque tipo di prodotto. Le aziende potrebbero evitare di mettere in produzione prodotti impopolari e stampare solo prodotti di successo. Si tratta del modello
“lot of one” che apre le porte alla personalizzazione di prodotti di massa. La grande novità sarà poter testare il mercato con prodotti realizzati con la tecnologia additiva, magari in più formati simili, e poi produrre in massa solo quei prodotti che avranno attratto l’interesse dei consumatori, evitando così produrre e mantenere in magazzino merce di scarso successo. Un alto potenziale hanno inoltre gli studi e le sperimentazioni (ma anche qualche realizzazione già pronta) delle macchine ibride per le lavorazioni dei materiali: un sistema che comprende una o più sezioni in grado di operare additivamente, con altre sezioni in grado di operare in maniera sottrattiva. Se poi alle macchine per la produzione additiva e sottrattiva aggiungiamo una “testa” per la scansione, la ricetta è pronta: catturiamo il modello 3D e lo realizziamo utilizzando entrambe le tecnologie di fabbricazione. Risultato: tempi, costi e materiali ottimizzati. Con l’entrata in campo delle tecnologie additive ci sarà
da gestire l’impatto sull’organizzazione del lavoro e sulla professionalità dei lavoratori nonché sul loro numero. In quest’ottica le aziende potranno adottare diverse strategie: dal re-training della forza lavoro esistente, all’assunzione di nuova forza lavoro specializzata. Di certo si porrà il problema legato all’utilizzo delle nuove tecnologie a discapito della forza lavoro “tradizionale”. Nel caso delle tecnologie additive, così come la storia ci ha insegnato, quando vengono adottati nuovi metodi di progettazione/produzione, si tratta di un’arma a doppio taglio, si tratterà di eliminare il personale meno specializzato ma di aumentare i ranghi di persone in grado di utilizzare questa tecnologia o di impararne l’utilizzo. Ogni innovazione tecnologica significativa ha reso le aziende più flessibili e il personale non specializzato più vulnerabile, ma nel caso della tecnologia additiva, le possibilità di allargare il mercato sono quasi infinite e, di conseguenza, vi sono ottime possibilità di incrementare l’occupazione specializzata.
77
Guide lineari e carrelli
MISUMI: fornitore a 360 gradi per le tecnologie additive Per le aziende operanti nel settore delle tecnologie additive, risparmiare sui tempi di gestione dell’offerta e dell’ordine, abbattendo i costi indiretti e diminuendo il numero dei fornitori è un’esigenza fondamentale. Per questa ragione, MISUMI, azienda particolarmente forte nel panorama dell’automazione industriale, è un partner ideale di prodotti per lo sviluppo e la gestione di sistemi volti alla realizzazione di manufatti mediante la tecnologia additiva.
N
el settore delle tecnologie additive, per i costruttori di stampanti si presenta spesso la necessità di usare componenti facilmente configurabili e reperibili. MISUMI (www.MISUMI-europe.com), multinazionale giapponese specializzata nella fornitura di componenti meccanici per trasmissione del moto lineare, rotatorio e combinato per automazione industriale e meccatroni-
8
Viteria
ca, comprende nel suo vasto portfolio d’offerta anche componenti meccanici per macchine speciali. Con un sistema di configurazione e fornitura del prodotto unico al mondo e grazie alla versatilità che la contraddistingue, MISUMI, è diventata una delle aziende protagoniste nel settore della realizzazione e sviluppo di prototipi. “La nostra azienda - esordisce Stefano Casazza, Direttore Filiale Italiana MISUMI -
MISUMI
offre la possibilità di configurare i prodotti online, di scaricare il modello CAD e ottenere il preventivo in pochissimi passaggi. Inoltre, offriamo al cliente la possibilità di ordinare componenti senza alcun limite minimo, né di quantità né di importo fatturabile. Questi fattori si sposano perfettamente con le esigenze di chi sta progettando un prototipo”. Quando si passa dallo sviluppo alla produzione in serie, MISUMI offre la possibilità di consegne programmate, ordini aperti e una vasta gamma di soluzioni personalizzate definite direttamente con il cliente. “In alcuni casi - prosegue Casazza - abbiamo sviluppato partnership importanti con aziende. Mi piace citare Jdeal Form (www.3ntr.net) e Meccatronicore (www.meccatronicore.it) che hanno progettato e stanno ora costruendo le loro stampanti con componenti MISUMI, ma anche ESC (www.esc-engineering.com) che sta lavorando su un nuovo sistema e una giovane e promettente azienda del sud, Mekatronika (www.roboze.com)”. MISUMI mette a disposizione, nel suo portfolio d’offerta, l’intera gamma dei prodotti necessari per l’assemblaggio di una macchina per stampa additiva. Per la parte strutturale vi sono profilati ed accessori, pannelli, cerniere, maniglie e sportelli in vari materiali. Per la movimentazione degli assi sono disponibili attuatori lineari, pulegge e cinghie, trasmissioni a ingranaggi, cremagliere. E per la guida degli assi MISUMI offre guide lineari, alberi e boccole, guide a scorrimento di vario genere. “Ovviamente - aggiunge Casazza - non mancano anche i materiali a complemento come, ad esempio, supporti, cuscinetti, distanziali e viteria. Inoltre, molti dei componenti sono disponibili in vari materiali, metallici o plastici. Una gamma vasta e completa per ogni tipo di necessità e per ogni tipo di soluzione a seconda del grado di precisione necessaria e del costo stimato”. I benefici derivanti dall’uso del vasto portfolio MISUMI sono quindi molteplici. La facilità con cui reperire i prodotti (sul nuovo sito www.MISUMI-europe.com si arriva dalla foto ai prodotti in due semplici passaggi), la velocità (la configurazione è rapida, precisa e guidata passo dopo passo), la precisione delle informazioni (il disegno 3D in vari formati, il costo, il tempo certo di consegna, la scheda
tecnica, il PDF della pagina di catalogo di riferimento). “MISUMI - specifica Casazza - è un fornitore unico nel suo genere. L´ampia gamma di prodotti permette di approvvigionare l’intera componentistica per la costruzione di una stampante 3D da una sola fonte. Inoltre, è il partner ideale per la fase di realizzazione di un prototipo, durante la quale serve un alto grado di flessibilità e la possibilità di cambiare idea e soluzione a seconda delle esigenze che si determinano in fase di definizione del progetto”. L’azienda mette inoltre a disposizione del cliente il supporto tecnico di team di ingegneri esperto di prodotti in grado di aiutare nella scelta dei componenti e delle soluzioni che rispecchiano maggiormente le specifiche esigenze di performance e di costo. “Infine – conclude Casazza - MISUMI offre anche in fase di industrializzazione la possibilità di una proficua partnership: ordini a programma, ordini aperti, consegne programmate precise e prezzi speciali. Un servizio su misura tarato sulle esigenze del cliente, che siamo pronti a definire insieme”.
Stefano Casazza
9
Focus: Offerta MISUMI Oltre 70.000 tipi differenti di componenti con oltre 9 milioni di prodotti finiti. MISUMI mette a disposizione tutte le soluzioni possibili per la progettazione e la realizzazione di una stampante 3D.
GUIDA E MOVIMENTO DEGLI ASSI
Alberi e boccole lineari configurabili su misura, guide lineari in varie taglie e materiali, sistemi di guida a rulli, a carrelli, a strisciamento in vari materiali, cinghie e pulegge, ingranaggi e cremagliere in acciaio, ottone e plastica e per le massime precisioni di movimento, attuatori lineari e robot ad asse singolo.
STRUTTURA
MISUMI offre tutte le soluzioni per la realizzazione di prototipi, anche grazie all’assenza di minimi di ordine sulla quantità e sull’importo e alla possibilità di scaricare in tempo reale il disegno CAD. Profilati di alluminio tagliati a misura, accessoristica di fissaggio, profili angolari, fazzoletti, pannellature chiuse e/o trasparenti, maniglie e accessori, viteria, piedi e sostegni. Anche per la produzione in serie delle macchine, le soluzioni
Attuatori Lineari
Cremagliere
MISUMI sono molteplici, grazie alla possibilità di ordini a programma con consegne definite e prezzi speciali e a soluzioni per i KIT-macchina personalizzate a seconda delle esigenze del cliente. Inoltre, da quest’anno esiste una nuova gamma prodotto, denominata prodotti economici, facilmente identificabile sia sul catalogo online che sul nuovo strumento Webindex (indice analitico che ha preso il posto del catalogo cartaceo). Questi prodotti sono stati appositamente studiati per offrire soluzioni convenienti in situazioni nelle quali non sia richiesta la massima precisione, con risparmi sul costo del prodotto fino al 50% e oltre. Questa gamma è perfetta per la fascia B2B delle stampanti 3D. L’ufficio di Milano offre infine un aiuto in tempo reale per l’identificazione del prodotto e la scelta della soluzione migliore per ogni esigenza del cliente.
Cinghie
Profilati alluminio
Energy Group: tecnologie additive dal prototipo al prodotto Il ruolo strategico delle tecnologie additive si sta evolvendo sempre di più da strumento per la creazione di prototipi, a strumento per la produzione pura, a supporto di tutte le fasi di sviluppo ma anche della creazione di attrezzature e metodologie produttive. Energy Group, realtà italiana specializzata nella fornitura e nel supporto di soluzioni per il Digital Manufacturing, si sta muovendo proprio in questa direzione.
L
’utilizzo delle tecnologie additive sta cambiando e accelerando i metodi di progettazione e produzione a livello mondiale. Progettisti, ingegneri, laboratori, e un numero sempre crescente di aziende di ogni settore, utilizzano le stampanti 3D nel loro processo di sviluppo e realizzazione dei prodotti. Energy Group (www.energygroup.it),
12
società specializzata nella fornitura e nel supporto di soluzioni per il Digital Manufacturing ha seguito il progressivo evolversi delle tecnologie additive dall’ambito della prototipazione a quello della produzione, trasformandosi da mero distributore in consulente in grado di affiancare il cliente nell’ottimizzazione di tempi e metodologie per lo sviluppo del prodotto.
Energy Group
Emanuele D’Addario
“Forti di una competenza ormai decennale nel settore esordisce il dott. Emanuele D’Addario, 3D Printing Business Development di Energy Group - siamo in grado di supportare con professionalità tutte le aziende che intendono implementare la manifattura additiva all’interno del processo di sviluppo dei propri prodotti in svariati settori, tra i quali spiccano manifatturiero, automotive, aerospace, medicale e design. Per quanto riguarda il mercato professionale, siamo Partner di aziende come Stratasys e Concept Laser, mentre per il mercato prosumer, distribuiamo le stampanti 3D desktop MakerBot, azienda della quale siamo anche centro supporto, e Full Spectrum Laser”. Le tecnologie additive, supportate anche da una gamma di materiali sempre più vasta che offre caratteristiche elevate in termini di resistenza alla trazione o alle temperature elevate piuttosto che alle sostanze chimiche, consentono di stampare un prototipo per eseguire prove di adattabilità, funzionali e di forma, oppure di costruire rapidamente strumenti di assemblaggio o produrre piccole quantità di parti finite,. “Ad esempio - spiega D’Addario - le piccole imprese che si occupano di design e ingegneria hanno la possibilità di ampliare la propria portata testando più idee contemporaneamente e sviluppando solo i prodotti appropriati. Per le grandi aziende, la modellazione concettuale all’interno dei vari reparti, rappresenta un metodo ottimale per illustrare idee a colleghi, clienti e rivenditori in un modo del tutto nuovo e decisamente più esauriente di qualunque simulazione al computer”. Grazie all’impiego delle tecnologie FDM (Fused Deposition Modeling), le aziende sono sempre più interessate alle potenzialità fornite dai sistemi additivi in termini di possibilità realizzative e, soprattutto, di riduzione di tempi e costi produttivi. Il prototipo stesso inizia ad assumere valenze differenti, da semplice strumento per la valutazione del concept, a test di ingombro/assemblaggio piuttosto che funzionale, fino a diventare un ausilio per la produzione che ha modo di valutarne e gestirne i costi in tempi assolutamente ridotti
rispetto al convenzionale. “Il nostro portfolio d’offerta - prosegue D’Addario - è ulteriormente arricchito dalla capacità di erogare alle aziende clienti assistenza tecnica qualificata in tempi rapidi, nonché supporto allo sviluppo grazie a consulenza e formazione su applicazioni anche molto specializzate come, ad esempio, stampi per carbonio o metal forming, e servizi ingegneristici. Siamo in grado di offrire soluzioni efficienti, avvalendoci della nostra capacità di analizzare e comprendere le più svariate esigenze, e di studiare l’applicazione e/o il sistema più adatto a raggiungere gli obiettivi preposti”. Un altro esempio del progressivo spostamento dei sistemi additivi verso le applicazioni per la produzione, riguarda la tecnologia PolyJet utilizzata dai sistemi Connex di Stratasys. Questa tecnologia può essere impiegata, con notevole risparmio da parte delle aziende, nella realizzazione degli stampi pilota. Riduce drasticamente i tempi di sviluppo, permette di eseguire molte più iterazioni di progetto e di applicarle allo stampo in poche ore, di avere riscontri attendibili e rapidi dal mercato, ottimizzando così complessivamente il time-to-market. L’offerta è completata dai servizi di reverse engineering che rispondono principalmente a due tipi di richieste: ottenere le matematiche di un pezzo o eseguire la certificazione dimensionale. “Quando i nostri clienti stampano dei pezzi in 3D - spiega D’Addario - si trovano spesso di fronte all’esigenza di qualificarli da un punto di vista dimensionale. Il servizio di reverse engineering, condotto tramite sistemi avanzati, intende soddisfare questo tipo di problematiche in maniera efficace, come parte di un più complessivo supporto al processo di sviluppo di un particolare creato con la stampa 3D”.
13
Focus: Offerta Energy Group SISTEMA DI PRODUZIONE 3D FDM STRATASYS FORTUS 900MC
Fortus 900mc è un sistema di produzione 3D con tecnologia FDM (Fusion Deposition Model) estremamente potente, in grado di assicurare agilità, accuratezza ed un’alta redditività dell’investimento. Con ben 12 materiali termoplastici reali tra cui scegliere ed una grande capacità dimensionale, questa macchina è all’altezza delle tecniche tradizionali. Tre opzioni di spessore per gli strati permettono di ottenere il giusto equilibrio tra dettagli delle caratteristiche e velocità di FDM. Per prototipi funzionali, componenti di produzione, maschere, staffaggi e utensili di produzione con requisiti elevati, il sistema Fortus 900mc lavora con termoplastiche reali con caratteristiche tali da soddisfare una gamma di requisiti prestazionali dei materiali che lo rendono particolarmente adatto ad applicazioni nei settori automotive e aerospace.
STAMPANTE 3D STRATASYS OBJET500 CONNEX3
Dal collaudo all’attrezzaggio rapido, è possibile ottenere le proprietà, i pigmenti e la precisione desiderati per costruire i migliori prodotti più rapidamente. Caratteristica fondamentale di questa stampante 3d multimateriale a colori, basata su tecnologia Polyjet, è la massima versatilità grazie ad una vasta gamma di materiali di diverse proprietà, dalla morbidezza della gomma alla rigidità, dalla trasparenza all’opacità, dai colori neutri a quelli più vivaci e biocompatibili come standard. Per lavorazioni che richiedono una serie di proprietà meccaniche, ottiche o termiche, solo la Connex3 permette di unire tre resine di base in configurazioni predefinite per produrre fino a 82 materiali in un’unica sessione di lavoro. Si possono stampare in 3D maschere e dime, attrezzi e utensili, stampi a iniezione da ciclo breve, stampi a soffiaggio e modelli in sabbia, esattamente secondo le specifiche indicate con strati dello spessore di 16 micron e superfici lisce senza necessità di trattamenti ulteriori. E’ possibile creare utensili multi-materiale ergonomici con prese antiscivolo, superfici a contatto con il prodotto rivestite in gomma, stampe nitide e diverse colorazioni direttamente dal proprio file digitale.
Marposs: controllo di processo per le tecnologie additive
Gli stabilimenti Marposs della sede centrale di Bentivoglio, nei pressi di Bologna,
occupano una superficie di 38.000 metri quadri, circondati da 30.000 metri quadri di giardini, oltre a piazzali e parcheggi.
L’alto grado di personalizzazione verso cui la tecnologia additiva spinge le idee dei progettisti deve essere sostenuto da partners che sappiano gestire gli aspetti cruciali di questa tecnologia. Marposs ha sviluppato un portfolio d’offerta in grado di ben gestire le tematiche associate alle lavorazioni additive.
T
16
Stefano Bellucco
raendo vantaggio dalla solida esperienza in ambito metrologico e nel controllo di processo, Marposs (www.marposs.com) si pone come partner ideale anche nel settore delle tecnologie additive, siano esse a letto di polvere o a deposizione di materiale. “Attraverso sistemi integrati in grado di dialogare ed interagire con le macchine a controllo numerico - esordisce l’ing. Stefano Bellucco, Project Manager Divisione Macchine Utensili di Marposs - vengono acquisiti, elaborati ed analizzati i parametri chiave che permettono di mantenere tutto il ciclo di lavorazione entro le tolleranze richieste dai progetti. In questo modo, settori particolarmente complessi come quello aerospaziale, biomedicale, automotive o design possono sfruttare appieno i vantaggi della tecnologia additiva”. Marposs offre soluzioni complete in grado di soddisfare le esigenze dei progetti, partendo dal punto di vista dell’ideazione, passando attraverso il ciclo produttivo per arrivare ad ottenere il risultato voluto: sensori integrati in macchina, sistemi di controllo a contatto e non, sistemi di visione che sono in grado di monitorare, analizzare e retroagire sul controllo numerico per garantire il livello qualitativo atteso. “Tra gli aspetti che differenziano la proposta di Marposs - spiega
Bellucco - vi è la versatilità delle soluzioni. Facendo tesoro della lunga esperienza nell’ambito della macchina utensile, i sistemi ideati da Marposs sono rivolti sia all’ambito della tecnologia additiva pura, sia a quelle macchine che sfruttano l’additive manufacturing su tradizionali cicli di lavorazione per asportazione di truciolo. Questa tipologia di lavoro massimizza i risultati ottenibili combinando le due tecnologie, abbattendo i limiti che l’utilizzo esclusivo di una o dell’altra potrebbe imporre”. Inoltre, è importante tener conto dell’aspetto applicativo, ovvero della modalità d’impiego finale della parte costruita. “Ad esempio - segnala Bellucco - un componente come la paletta di una turbina del motore di un aviogetto deve poter contare su una geometria accurata per massimizzare lo scambio energetico e dunque il rendimento del motore stesso. La costruzione attraverso la tecnologia additiva permette l’ottimizzazione strutturale, impiegando la giusta quantità di materiale e raggiungendo l’ottimale compromesso tra impieghi e risultato”. Durante il ciclo di vita poi, una riparazione effettuata utilizzando una macchina ibrida consente di evitare costi di downtime che possono avere un pesante impatto in ambiti come l’aerospaziale, permettendo una pronta risposta alle esigenze dell’utilizzatore. “Marposs - conclude Bellucco - punta da un lato alla qualità globale del pezzo, tradotta nel rispetto delle tolleranze di progetto durante la lavorazione, dall’altro alla verifica dei parametri di macchina per poter garantire la costanza della performance durante tutto il ciclo”.
Focus: Offerta Marposs GENIOR MODULAR
Sistema modulare di controllo utilizzato principalmente in applicazioni in cui è richiesto il funzionamento senza l’intervento dell’operatore. Il vantaggio competitivo del sistema Artis risiede nella capacità di auto-apprendere i parametri chiave di ciclo. Il sistema acquisisce digitalmente i dati richiesti dal controllore di macchina o tramite sensori, li valuta sulla base di diversi criteri e visualizza i processi in modo trasparente, imposta automaticamente i limiti di allarme, li affina utilizzando pochi cicli e li monitora continuamente durante la lavorazione. Il Controllo Adattativo (AC) è un’opzione per l’ottimizzazione del processo mediante tempi di ciclo più brevi e protezione della macchina. Genior Modular è in grado di monitorare contemporaneamente e visualizzare fino a 24 segnali e dieci canali. Il display polifunzionale è ideale per il monitoraggio simultaneo di più mandrini, assi e altri valori macchina. Su di esso vengono visualizzati contemporaneamente vari parametri per poter valutare l’intera lavorazione. In funzione del campo di utilizzo, l’azionamento e la visualizzazione avvengono alternativamente tramite l’unità di comando o di un sistema esterno (Windows o Linux). Per l’utilizzo con i sensori, l’unità centrale è integrata con vari trasduttori di misura e attraverso vari moduli può essere ampliata in qualsiasi momento per adattarsi alle diverse esigenze.
VOP40P
È la nuova sonda Marposs di tastatura pezzo ad elevata accuratezza e trasmissione ottica multicanale. Questo nuovo prodotto racchiude in soli 40 millimetri di diametro e 50 di lunghezza sia il cinematismo di misura, basato su tecnologia piezoelettrica, sia l’eBasato su tecnologia piezoelettrica, lettronica preposta a il nuovo VOP40P ha una ripetibilità gestire i segnali e a comuni2o inferiore a 0,25 µm ed un carli al ricevitore. Con questa eccellente isotropia 3D tecnologia in Marposs si è raggiunto un livello di precisione altrimenti impensabile: una ripetibilità 2o inferiore a 0,25 µm ed un eccellente isotropia 3D garantiscono un controllo accurato in ogni step del processo di lavorazione, arrivando a rispettare le più strette tolleranze di progetto. Inoltre, il consumo energetico è stato ottimizzato in modo da consentire una vita estesa delle batterie. VOP40P è particolarmente adatta a macchine ibride, dove il controllo del pezzo durante la lavorazione permette di retroagire sul processo, facendo risparmiare i costi degli scarti o permettendo una rilavorazione senza un secondo piazzamento del pezzo.
17
Il Genior Modular è in grado di autoapprendere i parametri chiave del processo, affinarne il controllo e monitorarli in continuo.
Autodesk: Spark Investment Fund,
la strategia per la stampa 3D Nel settore manifatturiero una componente importante è rappresentata dalle soluzioni di simulazione e digital prototyping. Autodesk è uno dei protagonisti nel mercato del software di progettazione 3D. Oggi ha una presenza diretta nel mondo delle tecnologie additive mediante la piattaforma software Spark e alla stampante 3D Ember, e va a rendere ancora più competitivo il suo portfolio d’offerta.
18
I
l mercato manifatturiero sta convergendo su due modelli di business. Il primo a volume, in cui si opera per un aumento della produzione con conseguente diminuzione dei costi. Il secondo a valore, laddove si producono pochi pezzi, non standard, in tempi e costi gestibili. In quest’ultimo ambito la tecnologia additiva gioca un ruolo particolarmente importante. Per questo Autodesk (www.autodesk.it), azienda da sempre impegnata nel campo della modellazione 3D e del ciclo di sviluppo dei prodotti, ha deciso di investire nelle tecnologie additive. “Siamo alle soglie di uno dei più importanti cambiamenti nel mercato manifatturiero, che avrà un impatto paragonabile a quello della rivoluzione industriale - esordisce Emanuel Arnaboldi, Senior manager channel sales Italia, Spagna, Portogallo e country leader Autodesk Italia. Non si tratta soltanto di nuove tecnologie, ma di importanti cambiamenti culturali, economici e di abitudini dei consumatori. La stampa 3D e tutto quanto vi ruota intorno, s’inserisce da protagonista in questo contesto”. La tecnologia additiva, nata per supportare la fase rea-
Autodesk
Emanuel Arnaboldi
lizzativa della prototipazione, sta virando la sua natura ed accezione, e sta diventando uno strumento di produzione. Una tecnologia in grado di impattare anche sul comportamento del consumatore che può essere messo in grado di stampare da sé o presso un centro servizi, ad esempio, il pezzo di ricambio della propria lavastoviglie, il giocattolo o la piccola oggettistica, i campi di applicazione sono molteplici. “A partire dallo scorso anno - spiega Arnaboldi - abbiamo portato due contributi significativi, utili sia per l’adozione sia per l’accelerazione dello sviluppo della stampa 3D. Da una parte Spark, una piattaforma open software per la stampa 3D che renderà più affidabile e facile la stampa di modelli 3D e semplificherà il controllo del processo di stampa del modello stesso. Dall’altra, la nostra stampante 3D Ember, che certamente diventerà il modello di riferimento nelle attività di stampa 3D. Due tasselli che designer, produttori hardware, sviluppatori software e specialisti di materiali potranno usare per continuare ad esplorare le potenzialità della tecnologia per la stampa 3D”. Al fine di dare un corroborante al mercato, lo scorso ottobre Autodesk ha lanciato lo Spark Investment Fund (www.spark.autodesk.com/fund), che mette a disposizione nel corso dei prossimi anni, 100 milioni di dollari per le aziende focalizzate sulla stampa 3D. Si tratta di una novità assoluta per il mercato della stampa 3D e rappresenta un notevole supporto finanziario per imprenditori, start up e ricercatori che potranno contribuire all’evoluzione tecnologica dell’uso delle tecnologie additive. “Oltre a ricevere un supporto finanziario - prosegue Arnaboldi - sarà possibile diventare parte del partner program di Spark e avere accesso ai servizi marketing e di supporto allo sviluppo previsti per i partner Spark. Sono ormai finiti i tempi in cui l’approccio all’innovazione in generale, e quindi specialmente del segmento dell’additive
manufacturing può essere chiuso e top-down. Oramai si è compreso il valore derivante dalla stretta collaborazione con imprenditori e start up che possono portare idee innovative, e la stampa 3D non fa certo eccezione”. Spark Investment Fund sarà un mezzo grazie al quale gli innovatori potranno migliorare la stampa 3D, aiutando il mondo a beneficiare delle molteplici opportunità offerte da questa tecnologia. “L’aspetto più importante è che mettiamo a disposizione una piattaforma aperta e totalmente gratuita, consentendo così a chiunque di sperimentare nella stampa 3D, anche a quelle aziende che non hanno le possibilità finanziarie per poterlo fare, alle piccole realtà, ai maker, agli innovatori”. Tra le realtà supportate da Autodesk vi sono da segnalare MHOX Design (www.mhoxdesign.com/), studio di design generativo che sviluppa oggetti e sistemi che integrano il corpo umano per mutarne le potenzialità estetiche e funzionali; ART FICIAL (www.artficial.com/), una piattaforma che permette agli utenti di personalizzare e stampare in 3D repliche di capolavori artistici appartenenti a collezioni private; LivreaYacht (www.livreayacht.it/), studio che ha realizzato il primo yacht costruito con l’utilizzo delle tecnologie di stampa 3D e Youbionic (www.youbionic. com), studio di design al lavoro su una protesi di mano robotica che permetta a chi ha perso un arto di svolgere le principali attività quotidiane. Anche per l’italianissima Fabtotum (www.fabtotum.com) incubatore Politecnico di Milano, la porta al fondo è aperta. “Infine - conclude Arnaboldi - non dobbiamo dimenticarci che Autodesk, grazie ad Ember ed al portfolio software, è l’unica azienda oggi a poter seguire e garantire tutto il ciclo di vita della stampa 3D: dalla progettazione del modello 3D alla stampa finale”.
19
Focus Offerta Autodesk AUTODESK FUSION 360 E A360
I metodi di progettazione e produzione stanno vivendo un profondo cambiamento, Autodesk è partita da zero e ha co-creato Autodesk Fusion 360 insieme alla comunità di progettisti per re-immaginare il CAD e il CAM 3D. Autodesk Fusion 360, la piattaforma di modellazione Cloud-based, che combina la progettazione 3D industriale e meccanica, la collaborazione e la lavorazione in un’unica soluzione. Con Fusion 360, i progettisti e gli ingegneri possono creare prodotti che hanno sia forma che funzionalità, e prepararli per la produzione utilizzando un unico strumento. In questo modo, gli utenti possono esplorare la realizzazione delle loro idee in modo rapido ed ottenere un prototipo più velocemente rispetto al passato. Inoltre, Fusion 360 fornisce ai team uno spazio condiviso per collaborare durante i progetti. La gestione e la condivisione integrata e automatizzata dei dati fa si che tutti i modelli, i progetti e le informazioni siano automaticamente archiviati e gestiti, nonché condivisi in modo sicuro.
Se utilizzato con l’app gratuita Autodesk A360, i progetti e i dati Fusion 360 sono accessibili dal telefono cellulare e dai tablet. File di modelli 3D di grandissime dimensioni, dati che richiedono una visualizzazione fedele e precisa e la visualizzazione 3D sono alcune delle esigenze avanzate dai clienti. A360 Team è uno strumento moderno per lavorare insieme che elimina la comunicazione a silos, permette ai team di collaborare in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo e mette in secondo piano la gestione dei dati, rendendola praticamente invisibile agli utenti. Fusion 360 è il primo prodotto Autodesk sviluppato per integrare A360. Grazie a questa innovazione, la gestione tradizionale dei dati non è più necessaria. Con Fusion 360, i team hanno a disposizione i più recenti strumenti di progettazione e possono condividere i progetti con le persone coinvolte in modo semplice e intuitivo. Un aspetto particolarmente innovativo di questo approccio è che i progettisti possono produrre diverse versioni di un progetto e assemblarle successivamente. Ramificazione e fusione flusso di lavoro in Autodesk Fusion 360
CAM integrato in Autodesk Fusion 360
Scopri la convenienza di una licenza a consumo Autodesk. Usi il software pi첫 recente solo quando serve.
Autodesk Subscription offre un metodo flessibile e conveniente per accedere alle versioni pi첫 recenti del software Autodesk, con licenze a termine studiate per rispondere a specifiche esigenze aziendali. Tutte le aziende, indipendentemente dalla dimensione e dal budget, possono scegliere di pagare a consumo accedendo al software Autodesk con piani Desktop Subscription mensili, trimestrali e annuali.
Per saperne di pi첫: www.autodesk.it/subscription/desktop
Autodesk is a registered trademark of Autodesk, Inc., and/or its subsidiaries and/or affiliates in the USA and/or other countries. All other brand names, product names, or trademarks belong to their respective holders. Autodesk reserves the right to alter product and services offerings, and specifications and pricing at any time without notice, and is not responsible for typographical or graphical errors that may appear in this document. 2015 Autodesk, Inc. All rights reserved.
Materiali Metallici per l’Additive Manufacturing
22
I materiali metallici hanno impresso una notevole accelerazione nell’adozione di processi innovativi di produzione additiva, consentendo di passare da un concetto di produzione rapida di prototipi ad una vera e propria produzione industriale di oggetti dalle caratteristiche meccaniche equivalenti a quanto prodotto con i processi di produzione tradizionali. Molti i settori in cui questa tecnica di produzione è già in uso. Di Maurizio Vedani, Barbara Previtali Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica maurizio.vedani@polimi.it ; barbara previtali@polimiit
I
l processo di fabbricazione basato sulla tecnologia additiva AM (Additive Manufacturing) presenta tutta una serie di vantaggi: consente la massima libertà di generazione delle forme, evita i costi e tempi per stampi e attrezzaggi, consente la fabbricazione in remoto o di ridurre drasticamente le parti a magazzino a fronte della possibilità di produzione rapida e flessibile di parti su misura. Inoltre gli oggetti ottenuti con questa tecnica presentano caratteristiche meccaniche confrontabili
con gli oggetti prodotti con tecniche tradizionali. Altro vantaggio notevole, è l’utilizzo di metalli comuni per ottenere parti in leghe strutturali adatte all’impiego finale ed in grado di soddisfare i requisiti di sicurezza - spesso molto stringenti - per esempio del settore dell’aerospazio, dell’automotive, del biomedicale. Si è quindi ormai definitivamente passati dall’idea del prototipo a quella della produzione industriale mediante AM.
Schema ed immagine relativa al processo di deposizione laser a letto di polveri (fonte: www.ge-energy.com)
Esempi di sistemi AM basati su deposizione libera mediante testa laser e adduzione coassiale di polvere (a sinistra, fonte: www.sisma.com) o filo (a destra, fonte: www.twi-global.com)
I sistemi di AM per metalli più utilizzati si basano sulla solidificazione a partire da un letto di polveri mediante un fascio elettronico o fascio laser (tra i nomi più comuni: selective laser melting – SLM, selective laser sintering – SLS) oppure sulla fabbricazione libera a partire da precursori in forma di filo o polvere, depositati in modo coassiale da una testa laser o da altra sorgente ad alta densità di energia (tra i nomi più utilizzati: laser metal deposition – LMD, direct metal deposition – DMD). Va specificato che anche le stesse tecniche di deposizione di riporti così come quelle di ricostruzione mediante laser o altre fonti, in uso ormai da diversi decenni per varie applicazioni industriali, possono in tutto e per tutto configurarsi come tecniche AM qualora si supponga di estendere gli spessori trattati oltre la soglia dei pochi millimetri, tradizionalmente considerata come massimo valore di interesse per le esigenze dei rivestimenti. I sistemi commerciali AM per la produzione di parti metalliche ad oggi disponibili sono per lo più basati sulla deposizione a letto di poveri abbinati ad una sorgente laser o a fascio elettronico. La materia prima utilizzata è quindi costituita da una polvere di alta qualità, caratterizzata da una forma il più possibile sferica
ottenibile mediante processi di atomizzazione in gas inerte a partire dal metallo liquido, limitata ossidazione superficiale e dimensioni molto contenute, orientativamente all’interno della forcella da 20 a 50 mm. Con queste caratteristiche è possibile distribuire la polvere in modo omogeneo su una superficie piana, creando strati uniformi e di spessore limitato sui quali agirà il
Aspetto tipico di una polvere prodotta per atomizzazione in gas inerte di lega Ti-6Al-4V per AM
23
Microstrutture tipiche di Fe puro (a sinistra) e di un acciaio inossidabile AISI 316 (a destra) prodotti mediante AM
fascio laser per la rifusione localizzata. Sul mercato sono - ad oggi - disponibili varie composizioni di polveri per AM a partire dalle leghe tradizionalmente utilizzate nei settori applicativi di maggiore interesse. Si trovano per esempio leghe di acciai inossidabili e acciai per utensili, leghe Al-Si, titanio e lega Ti-6Al-4V, leghe Co-Cr per impieghi biomedicali e leghe a base Ni per il campo aereonautico. Il costo della materia prima è per il momento ancora elevato ma è inevitabilmente destinato a diminuire in modo significativo una volta che si abbia un incremento del numero di produttori presenti sul mercato ed i requisiti richiesti ai materiali diventino di dominio pubblico. L‘azione della sorgente termica sul letto di polvere genera un piccolo volume di metallo fuso (di dimensioni dell’ordine del mm3) che solidificherà in seguito allo scambio termico con il materiale circostante e l’ambiente. Le condizioni di rapida solidificazione portano quindi a una struttura cellulare molto fine, prerequisito
24
per una buona resistenza del materiale, ma richiedono anche un elevato controllo di processo ed un’accurata scelta dei parametri per evitare la formazione di difetti quali porosità e cricche, oltre che per contenere distorsioni e tensioni residue nel componente prodotto. Ne risulta che la struttura finale è simile a quella di una saldatura, seppure ottenuta in condizioni molto “drastiche”, su un volume piccolo e con velocità di raffreddamento molto alte (stimate tra 103 e 108 K/s appena dopo il punto di solidificazione). Le leghe con composizioni più adatte ai processi AM sono quindi in prima approssimazione quelle definibili anche come “facilmente saldabili”, considerando inoltre che i trattamenti di preriscaldo del letto di polveri e di ricottura del pezzo dopo produzione sono consigliati per le leghe più critiche, analogamente a quanto si suggerisce per le operazioni di saldatura. Le proprietà meccaniche ottenibili sono confrontabili con quelle di corrispondenti leghe prodotte con processi tradizionali. Seppure non sia possibile trarre
Esempi di applicazioni nel settore Aereospaziale (fonte Ridix)
Esempio di struttura trabecolare metallica e immagine di uno scheletro di diatomea come esempio di struttura ispirata alla natura
dall’altro la possibile insorgenza di micro-difetti o di porosità residue potranno penalizzare il comportamento generale del materiale.
Esempi di applicazioni nel settore biomedicale
delle considerazioni generali più precise a causa della forte dipendenza delle prestazioni dalla lega specifica utilizzata, dai parametri di processo e dalle condizioni di post-trattamento adottati, è lecito considerare che da un lato l’affinamento spinto della struttura potrà portare ad un aumento delle caratteristiche, mentre
Esempi di applicazioni nel settore del gioiello
Per quanto concerne i settori di applicazione - ad oggi - più studiati ed in rapida evoluzione, si citano quello aerospaziale, probabilmente tra i primi a manifestare interesse per i processi AM sui metalli, nel quale la produzione e riparazione di pale per turbine, oltre che la fabbricazione di parti speciali con geometria complessa per esigenze di risparmio di peso, sono i temi di primario interesse. Un secondo settore molto vivace è quello degli stampi per piccole produzioni, degli inserti per stampi e delle modifiche su stampi pre-esistenti. In quest’ottica, l’aggiuntiva possibilità di generare canali di raffreddamento con geometrie ottimizzate, non più soggette ai vincoli di fattibilità dalle lavorazioni per asportazione di truciolo o elettro-erosione, è di forte interesse per migliorare la produttività e la durata in esercizio degli stampi stessi. Il campo dei dispositivi biomedicali è un ulteriore esempio ad alto valore aggiunto, in cui le caratteristiche della produzione mediante AM di metalli crea vantaggi molto significativi. La possibilità di generare strutture volutamente porose per agevolare la crescita dei tessuti, così come l’ipotesi di produrre protesi su misura a partire per esempio da immagini del paziente generate da tomografia rappresentano campi di sviluppo molto interessanti e ormai molto vicini all’applicazione finale. In analogia alle strutture porose vi è poi la possibilità di ideare reticoli metallici 3D (strutture trabecolari) molto rigidi ed estremamente leggeri, eventualmente prendendo spunto dalle strutture esistenti in natura (strutture bio-inspired) sfruttando al massimo la libertà di ideare e produrre forme complesse, altrimenti irrealizzabili con i tradizionali processi di fabbricazione dei metalli. Infine, mercato emergente, l’industria del gioiello, nel quale la libertà degli artisti nell’ideare forme esteticamente attraenti è pienamente supportata dalla libertà nel produrle.
25
Siemens PLM Software: TA, lavorazioni ibride, DRM, ecco il futuro
L
Le tecnologie additive stanno vivendo un momento magico, stampare 3d sembra essere la panacea per l’industria manifatturiera. Siamo già nel futuro? Quali sono i limiti? Di seguito alcune considerazioni scaturite da una conversazione con Franco Megali di Siemens Industry Software, focalizzate su aspetti tecnologici, legali ed organizzativi.
’Additive Manufacturing (AM) rappresenta – per alcuni versi- l’ultima frontiera nella produzione di componenti, ma anche di prodotti complessi. Non si tratta di una novità assoluta, ma il tema è nell’occhio del ciclone dei media, l’interesse è salito esponenzialmente anche, caso più unico che raro, tra i non addetti ai lavori.
I fattori che spingono le aziende a passare da metodi di produzione convenzionali all’AM si possono riassumere in: complessità geometrica, ottimizzazione ed efficientamento dei materiali e volumi di produzione. Nonché nella capacità di rispondere ad esigenze di mercato sempre più diversificate e complesse, tenendo sotto controllo i margini.
26
L’addictive manufactoring ibrido, decompone automaticamente la geometria del pezzo in “modalità additiva” che può essere costruita lungo una direzione qualsiasi accessibile al centro dei 5 assi di lavoro. Costruire il pezzo in più direzioni rende molto più semplice la creazione di forme senza strutture di supporto aggiuntive.
Siemens PLM Software
Franco Megali
Nelle macchine ibride, il materiale additivo può essere costruito in qualsiasi direzione, grazie alle funzionalità a 5 assi del software e delle macchine disponibili.
NX CAM include nuove operazioni di Addictive Manufactoring che guidano la deposizione delle polveri nelle macchine ibride. Il software mantiene questa opzione durante tutta la lavorazione e simula sia il processo additivo che sottrattivo.
“Quando si progetta per produrre con i processi di produzione industriali tradizionali essenzialmente sottrattivi – afferma Franco Megali, Vice Presidente & Managing Director Italy and MEA di Siemens Industry Software (www.siemens.it/plm) - la complessità geometrica è un vincolo non banale per il progettista. Invece se l’oggetto verrà realizzato con tecnologia additiva la forma non è più un vincolo, poiché depositando e consolidando il materiale strato su strato, si riescono ad ottenere forme e strutture che sarebbero difficilmente riproducibili con altre tecnologie.” Con l’additive manufacturing è possibile un’elevata personalizzazione del prodotto, anche in termini di materiali, perché essa non comporta un gravoso aumento dei costi come può avvenire con le tecnologie tradizionali. Infatti, le polveri di diversi materiali possono essere mescolate in differenti percentuali che variano durante tutta la lavorazione. “Se si progetta un prodotto pensando alla sua realizzazione tramite tecnologia additiva - continua Megali - le applicazioni CAD e CAE devono mettere a disposizione specifiche funzionalità in grado di gestire modelli topologici avanzati e materiali compositi”.
Il futuro – molto probabilmente - vedrà un’integrazione tra Tecnologia additiva e tecnologia sottrattiva al fine di esaltare i rispettivi vantaggi offerti. Oggi, sono già presenti sul mercato soluzioni specifiche in grado di fornire entrambe le tecnologie di produzione definite hybrid additive-subtractive machine. Un esempio – toccabile con mano - è costituito dall’offerta di SAUER LASERTEC (società del Gruppo DMG MORI SEIKI AG) che mette a disposizione un centro di lavoro che integra il processo di produzione laser generativo (additivo) in una macchina di fresatura a 5 assi (sottrattivo). Le soluzioni ibride prevedono l’adduzione di polveri metalliche mediante iniettore. In questo modo si supera il limite sulle dimensioni del manufatto, tipico della sinterizzazione laser con accrescimento per strati in letto di polvere, con una velocità di processo di circa venti volte più rapida. Inoltre, la classica asportazione di truciolo consente un’elevata precisione e la qualità superficiale altrimenti non ottenibile dalla sola tecnologia additiva. “Le macchine che uniscono tecnologia additiva e sottrattiva - pone l’accento Megali – non solo sono la direzione logica della produzione industriale, in quanto aprono a
27
nuove strategie produttive in grado di cambiare drasticamente l’impostazione del ciclo produttivo, ma avranno in futuro un impatto notevole sui diritti di utilizzo dei file digitali lungo tutta la catena del valore.” Infatti, la tecnologia additiva si porta appresso alcune problematiche legali di non poco conto. Due i punti nodali: i diritti di paternità/autore/proprietà legati al file (digital rights) e la qualità/integrità/responsabilità delle parti di ricambio se prodotte da terze parti e non dal produttore primario. Due elementi che dovranno essere sistemati prima che ci possa essere una vera e propria diffusione massiva. Il concetto è semplice: chiunque venga in possesso del file digitale STL è un grado di produrre l’oggetto. Il cosiddetto Digital Rights Management (DRM), da pura tecnologia deve trasformarsi in un sistema tecnologico/ legale in grado di garantire un utilizzo corretto dei contenuti digitali, tutelando i diritti connessi: l’identificazione e descrizione dei diritti di proprietà̀ intellettuale nella catena del valore del contenuto, dalla produzione alla fruizione; il
tracciamento delle licenze d’uso e dell’utilizzo effettivo del contenuto; misure tecniche che assicurino le restrizioni di uso, per esempio il numero di utilizzi per copia. In questo frangente i sistemi PLM – come ad esempio TEAMCENTER - dotati di moduli per la gestione dei contenuti e degli accessi secondo diritti predefiniti, potrebbero gestire il DRM lungo tutta la catena del ciclo di vita del prodotto e i nuovi processi produttivi in modo da avere un processo controllato. Anche la creazione di nuovi modelli di business rappresenta una tessera del mosaico a risoluzione del problema. Come già accaduto in passato (vedi il settore musicale) a fronte di nuove potenzialità̀ tecnologiche le aziende si devono porre il problema in maniera seria e trovare un’ipotesi risolutiva. Un perfetto crogiuolo di temi (quella che forse gli esperti chiamano convergenza) in cui si mescolano assieme tecnologie, aspetti legali, modelli di business e organizzativi… Nonché le persone.
Modelli di macchine e post processor sono disponibili per le macchine DMG MORI Lasertec.
28
Le opzioni di deposizione laser avanzate garantiscono una qualità costante delle parti utilizzando una gestione termica adattiva.
Sm
New
resa
è ora INTERNATIONAL Anno 5 - Maggio 2015 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita
Sm
New
nternational
Multimedia Business Communication
resa
N. 3 / Supplemento a www.NewsImpresa.it
Soluzion mpresa Dossier Newsimpresa
Soluzion mpresa Dossier Newsimpresa
Soluzion mpresa Dossier Newsimpresa
What’s next?
13 • Speciale SPS IPC DRIVES ITALIA Soluzioni Software e infrastrutture per l’Industria totale per web.indd 1
23/03/15 13:05
cope_somm_edit.indd 7
• Automazione: Fieldbus e reti
Macchine, software e componenti per il Food & Beverage
Prodotti e soluzioni per il settore dei trasporti 23/03/15 12:24
food_cop_som_edi.indd 7
27/04/15 16:52
cope.indd 1
• Elettronica: Power management
• PLM - ICT:
Platformization: Integrare CAD/CAE 1 e Automazione 01/05/15 12:19
Cosa aspetti? Fai sentire la tua voce al mercato! newsimpresa@newsimpresa.it
www.newsimpresa.it/.eu/.ru
ITACAe: progettazione e ottimizzazione per la stampa 3D Le applicazioni software e hardware aiutano il designer e l’ingegnere attraverso tutto il ciclo di sviluppo, dalla progettazione virtuale sullo schermo alla realtà del prodotto finito, in modo particolare quando si opera nell’ambito delle tecnologie additive. Attraverso l’utilizzo di strumenti CAD e CAE, l’azienda piemontese ITACAe, analizza i prodotti industriali e i processi produttivi per una gestione ottimale del ciclo di sviluppo del prodotto.
30
ITACAe
L
a preparazione di modelli di alta qualità, la formazione professionale su software CAD/CAE, l’analisi di processi e sistemi di controllo della produzione, sono solo alcuni dei punti di forza di ITACAe (www.itacae.com) azienda piemontese che opera prevalentemente nei settori Automotive, Aerospazio e Difesa. “La nostra azienda - esordisce Federico Valente, CEO di ITACAe - nasce come una società che offre servizi di ingegneria in ambito meccanico, utilizzando metodologie CAD e CAE. Nel settore della stampa 3D facciamo consulenza sulla progettazione di prodotti da realizzare con tecnologie additive. Proponiamo in particolare una metodologia che si basa sull’utilizzo di software specifico sviluppato internamente, per utilizzare al meglio le opportunità di ottimizzazione rapporto prestazione/peso di componenti strutturali, offerte dalle nuove tecnologie”. ITACAe svolge inoltre attività di ricerca in collaborazione con il mondo accademico, i produttori e gli utilizzatori delle macchine da stampa 3D per l’individuazione, lo studio e l’ottimizzazione dei parametri critici di processo al fine di migliorare i prodotti finiti e nel contempo contribuire allo sviluppo tecnologico. “I campi di applicazione sono diversi - spiega Valente. Progettazione da foglio bianco di componenti strutturali principali e secondari per i settori aerospaziale, difesa ed automobili sportive, parti di attrezzature, prodotti
destinati all’uso domestico, parti di struttura di macchine per l’industria”. L’azienda segue i propri clienti nei vari stadi del processo produttivo. Dalla fase di progettazione, poiché i criteri da adottare per la realizzazione di componenti attraverso le tecnologie additive sono diversi da quelli tradizionalmente adottati, alla simulazione e calcolo (sono possibili ottimizzazioni geometriche, impensabili con i processi produttivi tradizionali), fino alla produzione, con l’analisi e l’ottimizzazione del processo additivo congiuntamente ai processi a valle dell’intero ciclo produttivo. “I principali benefici dell’utilizzo del nostro portfolio d’offerta - conclude Valente - consistono nell’ottenere prodotti ottimizzati e quindi meno pesanti, più robusti e più economici, e processi migliorati, quindi un minor impiego di energia, minor tempo di realizzazione, minori sfridi, minima distorsione termica, e risultati riproducibili e certi”. ITACAe dispone dei principali strumenti disponibili sul mercato in ambito CAD e CAE, grazie anche alla partnership con EnginSoft, leader italiano nella vendita di servizi e strumenti di ingegneria SBE (Simulation Based Engineering). Inoltre, l’azienda ha concepito e sviluppato una sua specifica metodologia DFAM (Design For Additive Manufacturing), basata sull’utilizzo di diversi strumenti CAD e CAE, fra i principali disponibili sul mercato e di software specifico sviluppato internamente per l’integrazione con la progettazione per additive manufacturing.
31
Focus Offerta ITACAe MODELLAZIONE FREEFORM
L’interpretazione corretta dei risultati dell’ottimizzazione topologica, per la definizione del modello geometrico del prodotto finito è una fase particolarmente delicata. Similarmente alla ricostruzione geometrica, a partire da nuvola di punti, si deve disporre di un software per la “pulizia” dei dati (eliminazione di punti spuri, aggiunta di nuovi punti, correzione automatica, o semi automatica), di creazione di superfici freeform, di attivazione di tecniche di morphing e FFD (Free Form Deformation), di aggiunta di feature geometriche (aggiunta fori, modifica raggi, aggiunta o eliminazione di parti) e soprattutto deve considerare i vincoli di processo legati alla particolare tecnologia che si intende adottare per realizzare il prodotto.
MODELLAZIONE BASATA SUL CALCOLO DELLE DISTORSIONI TERMICHE
DFAM
ITACAe ha concepito e sviluppato una serie di strumenti che completano una metodologia DFAM - Design For Additive Manufacturing, applicabile a prodotti strutturali da realizzare con tecnologie additive da plastica e da metallo. La metodologia riorganizza il processo tradizionale di progettazione di prodotti strutturali ed è concepita in modo tale da incontrare le nuove opportunità progettuali delle tecnologie additive. All’interno della metodologia è incluso il software specifico per l’ottimizzazione topologica, la corretta interpretazione dei risultati dei calcoli di ottimizzazione, la definizione di modelli geometrici free-form e l’analisi del processo produttivo, finalizzata alla minimizzazione del costo complessivo del processo AM e dei processi a valle e all’ottimizzazione del rapporto prestazione/peso del prodotto finito.
32
OTTIMIZZAZIONE TOPOLOGICA
L’ottimizzazione topologica, integrata nel flusso di lavoro della metodologia DFAM, permette di ottenere indicazioni sulla conformazione dell’ossatura portante di un componente destinato ad operare sotto determinati carichi strutturali e termici. Il punto di partenza è un volume di ingombro sul quale l’ottimizzatore potrà operare, corredato eventualmente da uno o più volumi non modificabili (per esempio, sedi cuscinetti di un albero, giunzioni avvitate o saldate). Il calcolo di ottimizzazione produce una mappa delle zone maggiormente importanti, rispetto a quelle il cui contributo è trascurabile e che potranno pertanto essere eliminate. Lo strumento di ITACAe integra nuove funzionalità che consentono di considerare i vincoli di processo della tecnologia additiva considerata.
I processi additivi sono generalmente caratterizzati dalla presenza di una sorgente di calore mobile (laser o led) per il deposito o la solidificazione del materiale in maniera puntuale. Il componente in fase di stampa presenta delle variazioni di temperatura anche significative fra le zone dove il materiale è stato depositato inizialmente e quelle di più recente realizzazione. Tale condizione origina variazioni delle proprietà metallurgiche e meccaniche, differenze di temperatura che possono essere anche notevoli ed influire negativamente sulla struttura e sulla precisione dimensionale del pezzo finito.. ITACAe ha sviluppato uno strumento di simulazione che consente di ottenere una stima dell’influenza della distorsione termica, insieme ad altri parametri di processo, sul prodotto finale. Il modulo consente di ottimizzare i parametri di processo, l’orientamento spaziale e l’aggiunta di eventuali colonne di sostegno necessarie per la realizzazione del semilavorato.
Collana SoluzionImpresa Dossier Non perderti anche: N. 3 / Supplemento a www.NewsImpresa.it
Soluzion Soluzion mpresa Dossier Newsimpresa Newsimpresa Newsimpresa What’s next?
Prodotti soluzioni e componenti Soluzioni Software Prodotti e soluzioni per la tecnologia additiva e infrastrutture perProdotti l’Industria e Soluzioni
per il settore dei trasporti cope_somm_edit.indd 7
totale per web.indd 1
per la sicurezza 24/02/15 11:17
23/03/15 13:05
27
Prototiplus: consulenza, modellazione, prototipazione
P
Le stampanti 3D sono dispositivi in grado di realizzare una vasta gamma di modelli tridimensionali mediante un processo di produzione additiva. L’azienda veneta Prototiplus si propone come service di prototipazione rapida specializzato nella produzione di componenti di dimensioni medio-piccole ad alta ed altissima risoluzione, con particolare attenzione al settore dentale.
otendo contare su una ampia gamma di materiali e tecnologie, Prototiplus (www.prototiplus.it) è in grado di dare forma in tempi brevissimi ai modelli matematici sui quali si basano modellazione e stampa 3D. L’alta precisione della tecnologia impiegata permette di ottenere parti multiple, assemblabili o già assemblate,
perfettamente funzionanti su cui poi effettuare verifiche funzionali ed estetiche. In particolare, l’azienda si è specializzata nella fornitura di prodotti realizzati con tecnologia PolyJet, SLA e 3SP. “La tecnologia PolyJet - spiega Massimo Cesaro, Titolare di Prototiplus - permette di stampare modelli di particolare accuratezza dei dettagli con velocità e pre-
34
A partire dall’impiego di software CAD possiamo realizzare matematiche complesse. Di questo progetto è stato realizzato il prototipo master e si è proceduto alla realizzazione della serie completa finita mediante repliche da stampo siliconico. Si tratta di una vaschetta raccogli olio da mettere su una linea di montaggio
Prototiplus
Possiamo realizzare prototipi in varie tecnologie ma in particolare possiamo fornire prototipi in materiale costampato rigido, semirigido e morbido. Forniamo prototipi in simil gomma di alta qualità Objet con cui si possono realizzare pre serie o serie complete. Produciamo prototipi in resina trasparente. Ai prototipi possiamo aggiungere la finitura superficiale per aumentarne il valore aggiunto
cisione. Inoltre è possibile utilizzare una vasta gamma di materiali, flessibili simil-gomma, simil-polipropilene e fotopolimeri specializzati per prodotti dentali e medicali”. Le stampanti della famiglia SLA utilizzano la tecnologia stereolitografica che permette di portare avanti più progetti contemporaneamente e sono adatte a tutte le applicazioni che richiedono grande precisione, caratteristica anche della tecnologia 3SP (Scan, Spin, and Selectively Photocure). Attorno a questo nucleo Prototiplus ha implementato inoltre tecnologie come l’FDM, la sinterizzazione della polvere di gesso, il vacuum casting (repliche da stampi siliconici), la fusione a cera persa e la finitura superficiale dei modelli. “Oltre all’ambito dentale nel quale siamo una delle principali realtà italiane - prosegue Cesaro - il nostro obiettivo è aumentare e diversificare l’offerta dei servizi garantendo al cliente la possibilità di affidarci un progetto e ricevere in cambio soluzioni tecniche e non il solo prototipo stampato. Per questo abbiamo investito in risorse umane implementando la modellazione poligonale e il CAD”. Partendo dal principio che la stampa tridimensionale non voglia dire solo premere un bottone, l’obiettivo dell’azienda è quello di guidare il cliente meno aggiornato ed evoluto, all’interno di un mondo digitale relativamente nuovo. L’idea proposta viene quindi trasformata in un modello virtuale tridimensionale, idoneo per essere stampato e quindi prodotto. “Siamo in grado di offrire soluzioni concrete guidando il cliente all’interno di un percorso più complesso che si articola in diverse fasi – spiega Cesaro. Dall’idea del cliente, alla digitalizzazione della stessa, alla riproduzione del primo pezzo, alla realizzazione della pre-serie o serie definitiva (quando le tecnologie a disposizione ed i costi lo consentono). Le nostre capacità ci portano oltre: possiamo anche lavorare su un modello fisico esistente e,
dopo averne acquisito la nuvola di punti, apportarne delle modifiche di forma”. Sempre nell’ottica di presentare l’azienda quale “partner” a cui affidare un progetto e non solo un compito, Prototiplus è in grado di realizzare dei foto inserimenti di modelli virtuali in ambienti digitali appositamente generati e/o reali fotografati e quindi migliorati, supportando quindi il cliente non solo nello sviluppo dell’idea, ma anche nella presentazione della stessa al mercato. “I benefici derivanti dall’utilizzo del nostro portfolio di prodotti e servizi sono molteplici - prosegue Cesaro - se guardiamo al solo ambito dentale offriamo la certezza di un prodotto di altissima qualità, ad un prezzo in linea con quanto chiede il mercato. Nel settore industriale, il nostro impegno è quello di dare risposte immediate in termini di fattibilità, ampiezza di soluzioni e ottimizzazione dei costi”. La struttura snella dell’azienda, consente di rispondere al cliente in tempi brevissimi, mentre l’esperienza pluriennale su più settori permette di guidare il cliente step by step dall’ideazione del progetto alla sua realizzazione finale. L’insieme delle scelte strategiche effettuate, soprattutto in ambito di modellazione poligonale, mettono a disposizione un vasto portfolio d’offerta ad un costo estremamente competitivo. “Tra i nostri punti di forza – conclude Cesaro – c’è un parco macchine professionali ben strutturato ed eterogeneo, ad esempio abbiamo a disposizione ben 4 stampanti Objet sempre funzionanti, tra queste spicca la Objet Connex 350. Una struttura piccola, giovane e dinamica che permette di mantenere costi relativamente contenuti, grazie anche all’utilizzo di software open source. Infine, la tessitura di un network di relazioni professionali con centri simili, specializzati in altri settori, per venire incontro alle esigenze di un portafoglio clienti il più eterogeneo possibile”.
35
Focus Offerta Prototiplus Utilizzando dei modellatori poligonali siamo in grado di modellare geometrie complesse partendo dalle richieste del cliente e seguendone scrupolosamente le direttive del cliente. Tutto questo a partire da una immagine, da un oggetto reale o da una idea astratta. Di questi oggetti forniamo il prototipo o la pre serie. In questo caso abbiamo modellato una scarpetta da ballerina partendo da un PDF del cliente.
Possiamo inserire la matematica o il prodotto all’interno di un ambiente virtuale
36
Prototiplus ha deciso di specializzarsi nel servizio del settore dentale, in particolare nella realizzazione di modelli in resina per ortodonzia, implantologia e protesica. Per quanto riguarda il solo settore industriale, Prototiplus punta su prototipi in simil gomma digitale da 27 shore A a 95 shore A, su prototipi che simulano il costampaggio (gomma più rigido) e la realizzazione di modelli in simil ABS trasparente. Per questo tipo di prodotti vengono utilizzati impianti Objet Connex 350, 3DSystems SLA250. L’azienda fornisce inoltre stampi prototipali realizzati in ABS_Like Objet con cui è possibile utilizzare - direttamente da pressa per iniezione di materiali termoplastici - alcune delle “plastiche” più diffuse come ABS, PP, ecc. I pezzi stampati possono essere paragonati per resistenza meccanica e forma ai pezzi definitivi che saranno successivamente realizzati con i tradizionali stampi in acciaio. A partire dall’idea del cliente, Prototiplus è in grado di fornire un servizio completo per arrivare alla pre serie da testare nel mercato di riferimento creando la matematica necessaria per la realizzazione del master e apportando le modifiche più opportune per rendere il prodotto replicabile. Oltre alla modellazione 2d e 3d l’azienda offre servizi di rendering fotorealistico e non - con motori di tipo biased/unbiased - post produzione fotografica, e progettazione grafica. La modellazione poligonale e la ricostruzioni di ambienti virtuali in genere sono il fiore all’occhiello dell’azienda. L’esperienza consolidata e la grande passione per questo settore permettono di offrire un servizio sempre puntale e una cura quasi maniacale dei dettagli.
appositamente ricreato. A tal fine il cliente oltre ad avere la disponibilità del prototipo avrà anche la disponibilità dei primi provini
IV
Progettazione per l’AM A cura di Umberto Cugini
I
Superata la fase della sperimentazione dei laboratori di ricerca, oggi la disponibilitĂ delle varie tecnologie e relative macchine operatrici per la produzione con tecniche additive, note come Additive Manufacturing (AM), offre a chi progetta un nuovo e ben piĂš ampio spazio di concezione e pone al centro della scena le fondamentali questioni:
38
Il dominio delle soluzioni progettuali resta lo stesso o cambia? Come cambia il modo di progettare? Quali strumenti di supporto esistono e/o saranno disponibili? Cominciamo col primo quesito. Chiariamo subito che in linea generale se un componen-
te meccanico può essere e viene prodotto in modo ottimale con tecniche di fabbricazione convenzionale non sarà candidato ad essere prodotto per via additiva se non per produzioni singole e/o non disponibilità di stampi o attrezzature specifiche necessarie alla sua produzione. Generalmente le tecnologie additive offrono nuove possibilità per la customizzazione, per l’incremento/ ottimizzazione delle performance di prodotto, per la multifunzionalità, per la riduzione di tempi e costi di fabbricazione e assemblaggio. Si riferiscono quindi a situazioni e casi caratterizzati da:
• complessità di forma • complessità di materiale • complessità funzionale Perché permettono nuove strategie di progettazione che includono: • l’ottimizzazione delle funzionalità, come la minimizzazione della massa e l’ottimizzazione topologica e topografica senza vincoli sulla forma • l’adozione di strutture cellulari, e quindi la variazione locale della densità con strutture reticolari non necessariamente regolari, e non necessariamente con
39
40
materiale omogeneo o costante, per massimizzare le caratteristiche meccaniche minimizzando il materiale impiegato ed il tempo di produzione • la deformabilità (compliance) che permette di sostituire assemblaggi di più parti (tipicamente catene cinematiche) con pezzi unici che abbiano dei precisi e ben dimensionati punti di deformazione che offrano ad esempio la stessa funzionalità di una cerniera ma in un unico pezzo. Cercando di sintetizzare possiamo dire che la disponibilità di un processo di produzione che in modo additivo produce l’oggetto globalmente, invece che ottenerlo per deformazione o per sottrazione di materiale, scardina totalmente le due assunzioni che stanno alla base del processo di progettazione a cui siamo abituati: • omogeneità del materiale • morfologia/geometria limitata/vincolata dai processi di produzione finora disponibili/utilizzati fortemente condizionati dalla possibilità di accesso (di utensili, teste etc,) e/o dalla “estraibilità” da stampi e conchiglie. Si possono quindi fare e quindi pensare/ideare pezzi non tradizionali con materiale che cambia caratteristiche fisico-chimiche da punto a punto e senza problemi per quanto riguarda la complessità, la forma esterna e la struttura interna. Questa libertà e potenzialità ci porta immediatamente alle altre due domande:
Come cambia il modo di progettare? Avvalendosi di quali strumenti? Ma mettere in discussione il modo di progettare e gli strumenti da usare implica un riesame critico e forse radicale del metodo. E questo ha implicazioni importanti per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, economici e soprattutto di conoscenze e abilità dei progettisti e ci porta a chiederci: è possibile utilizzare i metodi sviluppati tradizionali e ben consolidati che ci supportano per calcolare sforzi e deformazioni di forme che localmente sono geometricamente semplici? Questi metodi basati sulla discretizzazione e semplificazione delle forme (piani, forme assial-simmetriche, strutture reticolari…) fanno riferimento alle caratteristiche fisiche e meccaniche di un materiale omogeneo e sono la base di partenza dei metodi di pianificazione delle sequenze di processi di lavorazione per asportazione che portano alla forma ideata. Questi metodi mal si adattano alla totale libertà di forma permessa dall’Additive Manufacturing ma soprattutto non sono in grado di sfruttarne le potenzialità. Ma abbiamo un’eccellente opportunità: trarre vantaggio dalla disponibilità di metodi e tecniche di ottimizzazione sviluppate da più di 20 anni e finora relegate in applicazioni di nicchia, in particolare i metodi e gli strumenti per l’ottimizzazione topologica.
Questa metodologia viene principalmente utilizzata, come tutte le metodologie di analisi, a valle della progettazione per verificare la validità e l’efficienza della soluzione rispetto all’obiettivo da ottimizzare (tipicamente la massima rigidezza, la minima massa…). Se a seguito dell’analisi vengono identificati margini di miglioramento, è compito del progettista modificare il progetto prima di una successiva analisi. Ma questo strumento usato per l’analisi può diventare il cardine del nuovo metodo di progettazione, utilizzando la simulazione per suggerire forme ottimali rispetto agli obiettivi prefissati senza i vincoli a priori di forme “macchinabili” secondo i processi tradizionali, ma del tutto fattibili con le metodologie additive. Siamo quindi nella felice
condizione di avere già gli strumenti di supporto alla progettazione per l’AM pronti, robusti ed ampiamente collaudati e supportati; abbiamo anche un metodo che permette di usare la simulazione per approcciare la progettazione subito nella fase di concept con l’enorme vantaggio di poter acquisire ed accumulare conoscenza oggettiva ed esperienza in tempi rapidi. Inoltre il nuovo metodo, supportato dagli strumenti di ottimizzazione topologica, permette di esplorare tutto il campo delle possibili soluzioni giocando sulla variazione di obiettivi e vincoli che, per quanto riguarda la forma e l’omogeneità del materiale, non sono più essenziali. Basta quindi cambiare approccio e mentalità per poter cogliere da subito le enormi opportunità e tutti i vantaggi offerti dalla disponibilità delle tecnologie di Additive Manufacturing.
41
Digitalmech: la cultura al servizio dell’innovazione La tecnologia additiva è disponibile dagli anni ‘80 (stereolitografia) ma solo recentemente ha acquisito un reale forte interesse per il mondo industriale. Nei prossimi anni è previsto un significativo incremento nella diffusione di prodotti e servizi dedicati alla manifattura additiva. In quest’ambito, in cui la progettazione fa un altro salto generazionale, la cultura di chi, come Digitalmech, vive la progettazione da anni, rappresenta una solida base per una corretta implementazione.
42
I
n un mondo tecnologico e digitale l’innovazione è continua. Nell’ambito della progettazione dei prodotti è terminato il ciclo del passaggio al 3D ed è iniziata l’era delle tecnologie additive. Un processo produttivo che ha un impatto non banale anche nel processo di progettazione. Nel mondo, molti hanno già intrapreso – con successo – questa strada. Un percorso che può essere facilitato dal supporto di una realtà che metta a disposizione la sua cultura per l’innovazione. Nella fattispecie, Digitalmech Srl (www.digitalmech.it) opera dal 2001 nel mercato della progettazione meccanica di macchine e impianti, e nelle tecnologie di lavorazione meccanica. “Partendo da una mission aziendale fondata su competenze in ambito engineering e produzione industriale - esordisce Giorgio Brinetti, Amministratore di Digitalmech – da subito si è manifestata la volontà di inserire nuove tecniche di progettazione orientate alla produzione con le nuove tecnologie additive. Le potenzialità di queste nuove tecniche sono in linea con l’esperienza acquisita, e ne rappresentano la naturale evoluzione”.
Digitalmech
In questi ultimi anni, si stanno diffondendo sul mercato nuove macchine che stravolgeranno lo scenario produttivo globale. Si tratta di macchine utensili “ibride” che consentono di compattare in un unico centro di lavoro le potenzialità sottrattive derivanti da fresatura, alesatura e tornitura, con le più moderne tecnologie additive, fondendo così competenze storiche con quelle più attuali. “Il nostro core business - prosegue Brinetti - resta quello dei servizi avanzati per le imprese: un team di oltre venti specialisti orientati alla progettazione 3D e alle analisi strutturali, può dare supporto completo alle aziende in ogni fase del progetto, anche per quelle parti che saranno realizzate con tecnologie additive, adottando le soluzioni di volta in volta migliori in termini di materiali e tipo di stampa 3D”. L’azienda è in grado di operare con la stragrande maggioranza dei software di progettazione e simulazione. In modo tale da facilitare le aziende che intraprendono la strada dell’Additive Manufacturing. “In particolare - spiega Brinetti – progettare per la tecnologia additiva ci consente di rivedere progetti in un’ottica di riduzione di costi e tempi di produzione. Un percorso di analisi 3D di materiali e forme, tramite l’analisi per ottimizzazione topologica”. La tecnologia additiva consente maggiore libertà nelle forme e nelle diverse caratteristiche fisico-meccaniche. Inoltre scompaiono alcuni vincoli di base come l’omogeneità del materiale e la morfologia limitata.
Giorgio Brinetti
“In molti casi però – aggiunge Brinetti - le aziende scelgono ancora di ottimizzare solo una particolare soluzione progettuale senza intervenire sulla topologia, laddove è possibile ottenere miglioramenti più significativi. Questo è un po’ il nostro compito: aiutare il cliente a cogliere questa opportunità, lo assistiamo nella scelta del miglior processo evolutivo per il suo prodotto e la sua struttura, consigliandolo e affiancandolo nelle decisioni chiave legate ai criteri di dimensionamento e verifica, grazie al supporto delle più avanzate tecnologie predittive e di analisi strutturale. Restiamo al fianco del cliente in tutte le fasi di sviluppo del progetto per garantire il miglior risultato in termini di tempi, uso dei materiali, tecnologie produttive ed esito finale”. “Non ci limitiamo - conclude Brinetti - solo alla progettazione 3D per tecnologie additive e all’analisi per ottimizzazione topologica. Ci occupiamo soprattutto di progettazione e disegno di macchine e sistemi per l’industria manifatturiera e di processo, di analisi metodologica per l’implementazione di sistemi CAD/FEM nei settori di progettazione, di gestione dei dati tecnici ricavabili dai modelli CAD - che consentono la definizione automatica della Distinta Base e le ricerche avanzate su Database mediante codifica secondo metodi di Group-Technology, nonché della messa a regime di sistemi FEM/CAD/CAM/ PLM all’interno delle imprese, concepiti come sofisticati strumenti di organizzazione aziendale”.
43
Focus Offerta Digitalmech PROGETTAZIONE CAD 3D SPECIFICA PER LA TECNOLOGIA ADDITIVA
La crescita esponenziale delle tecnologie additive ha influenzato design, progettazione, produzione, ricambistica, distribuzione e vendita di un nuovo prodotto. I maggiori vantaggi si hanno in particolare se il prodotto è progettato per la realizzazione con tecnologia additiva. Perciò in fase di creazione del modello 3D è fondamentale usare paradigmi di sviluppo diversi dai tradizionali.
Digitalmech è specializzata nello sviluppo 3D e realizza progetti specifici per la lavorazione con tecnologia additiva. In particolare: - Analisi preliminare del progetto finalizzata a ridurre i costi, valutando complessità geometriche, materiali, volumi di produzione e personalizzazioni, per progetti nuovi o esistenti; - Modellazione 3D tramite i più avanzati software presenti sul mercato; - Creazione, trasformazione e gestione ottimale del file STL e dello “slicing” del modello; - Supporto e assistenza tecnica in fase di produzione.
ANALISI PER OTTIMIZZAZIONE TOPOLOGICA
L’ottimizzazione topologica determina la conformazione ideale di un componente in relazione al suo utilizzo, ad esempio di resistenza meccanica, nel rispetto dei vincoli di volume o di massa. Grazie alle tecnologie additive è possibile creare cavità interne e sottosquadri complessi, mantenendo precisioni e costi adeguati. Si può realizzare qualunque forma intrapresa dal progettista strutturale in fase progettuale; anche se la soluzione finale deve restare nei limiti di utilizzabilità delle strutture, spesso vincolate alla componentistica d’impianto o ai dispositivi di servizio e di sicurezza di un generico sistema. Il processo di ottimizzazione, dunque, richiede la competenza e la sinergia di varie figure. Gli specialisti Digitalmech, grazie ai più moderni applicativi per analisi strutturali, offrono un servizio completo di ottimizzazione strutturale per la lavorazione additiva del pezzo. Il supporto comprende: - Definizione di ingombri, condizioni di carico e d’interfaccia, determinazione della distribuzione ottimale del materiale; - Simulazione dell’algoritmo di ottimizzazione; - Reiterazione della soluzione ottimale teorica in base a vincoli funzionali e d’assemblaggio; - Discretizzazione della struttura in modelli a elementi finiti avanzati per l’ottimizzazione topologica; - Valutazione delle prestazioni e simulazioni di funzionamento mediante calcolo FEM – CFD.
44
Fasi di lavorazione additiva e sottrattiva simulate via software
Materiali polimerici per la stampa 3D
“Le tecnologie che sfruttano l’Additive Manufacturing consentono di poter elaborare forme complesse, non realizzabili con le tecnologie tradizionali. Al contempo queste tecnologie presentano, in alcuni casi, ancora delle limitazioni dovute alle tipologie di materiali utilizzabili, alle proprietà meccaniche ed estetiche dei pezzi finiti, oltre che, a seconda della tecnica scelta, ai costi di processo ancora alti o alla velocità di realizzazione dell’oggetto stesso”.
46
Excell J. , Nathan S., The rise of additive manufacturing, 24 May 2010, www.theengineer.co.uk
I
Di Barbara Del Curto Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” Politecnico di Milano
processi di Additive Manufacturing sono classificati in base alla tipologia di materiale di partenza utilizzato, che può presentarsi in forma di materiale in polvere, come per le tecnologie di Selective Laser Sintering e Selective Laser Melting, o materiale allo stato solido come per la Fused Deposition Modeling (1). La Stereolitografia, che rappresenta in ordine temporale la prima tecnica additiva, si basa sul principio della
fotopolimerizzazione di resine acriliche o epossidiche mediante l’azione di un raggio laser. Gli oggetti realizzati con questa tecnologia presentano in linea di massima delle ottime caratteristiche di finitura superficiale e una buona riproduzione dei dettagli ma richiedono una fase di post trattamento con l’utilizzo di lampade UV per completare la polimerizzazione del materiale. La Fused Deposition Modeling (FDM) è una tecnica che sta riscontando un notevole successo di mercato e si
basa sulla deposizione di un polimero termoplastico mediante un ugello di estrusore che si muove a filo del piano di lavoro. I materiali utilizzati nel mondo dell’Additive Manufacturing o stampa 3D, in particolare quella che utilizza la tecnologia di Fusion Deposition Modeling, sono fondamentalmente termoplastici, solitamente riciclabili dall’ABS, Nylon, PET, etc. Sono state svolte anche molte ricerche per utilizzare l’amido come polimero, così da svincolare la plastica dal mondo delle risorse non rinnovabili. Il PLA ad esempio è un materiale largamente utilizzato nella stampa tridimensionale. Il vantaggio di questo filamento è la compostabilità dello stesso a fine vita. Infatti, il ciclo di vita dei prodotti realizzati con la stampa 3D non è particolarmente lungo, poiché la tecnologia non è ancora ottimizzata e gli oggetti che ne derivano non hanno proprietà di alta qualità, né meccaniche, né di finitura. Inoltre la tecnologia FDM viene in larga parte utilizzata per la produzione di modellistica o prototipi, quindi prevalentemente per prodotti finiti destinati a durare nel
tempo. È chiaro quindi quanto importante risulti essere la qualità del materiale in termini di proprietà meccaniche ed estetiche dato che l’oggetto finale dipende in larga parte proprio dal materiale utilizzato. Ogni materiale viene solitamente utilizzato per applicazioni specifiche, presentando una serie di aspetti positivi e negativi. L’ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene) è uno dei più utilizzati e comuni materiali per l’FDM insieme al PLA(2). Solitamente si utilizza per i prototipi ma anche per oggetti finiti poiché presenta buone proprietà meccaniche, è leggero e rigido; la sua capacità di resistenza all’attrito lo rende più appropriato per creare parti come meccanismi di modelli funzionali e ovviamente anche per componenti di prodotti finiti. L’ABS può, dopo estrusione a bassa temperatura, mostrare come inconveniente la possibilità di ridursi e deformarsi. L’ABS puro non viene solitamente mai utilizzato; lo si trova sempre con altri materiali ottenendo variazioni di formulazioni (ABS M30 and ABS M30i, AbSi , ABSplus P430, ABS ESD7, ecc) (3), che mostrano specifiche e
47
migliorate proprietà; da una buona resistenza meccanica ad una più ampia varietà di colori, fino ad ottenere un materiale traslucido. Il PLA (abbreviazione di acido polilattico) è un polimero ottenuto da amidi rinnovabili come il mais e la canna da zucchero. La sua caratteristica principale è l’essere biodegradabile. In fase di lavorazione è appena percepibile un odore zuccherino. I pezzi ottenuti utilizzando PLA sono più rigidi di quelli in ABS, che risulta un materiale più flessibile. La finitura superficiale che si ottiene è leggermente lucida. Il PLA è un materiale abbastanza recente nella storia dell’FDM ma grazie al suo minore impatto ambientale ha un futuro promettente. Anche per il PLA vi sono differenti formulazioni (Clear-cut Transparent PLA (4), EasyFil PLA (5), PLA HS (6) ) per ottenere caratteristiche differenti quali un’elevata traslucentezza che conferisce al materiale un aspetto ghiacciato, oppure può essere additivato con cariche minerali, per migliorare la resistenza alle sollecitazioni termiche, la resistenza a flessione e a torsione. Esiste anche una versione termocromica del materiale (Thermochrome EcoPLA) (7), che presenta come colore di partenza un grigio antracite opaco, quando la temperatura è inferiore a 29°C, aumentando la temperatura il colore svanisce e diventa trasparente. Vi sono poi i tradizionali Nylon (poliammide), il PC e il PMMA, con anche le varie miscele PC-ABS (8) per ottenere un materiale con proprietà combinate e accresciute, quindi con una buona resistenza meccanica
48
ma flessibile allo stesso tempo, oppure Aluminum (9) un materiale con matrice di ABS additivata con l’8% di polvere di alluminio. L’oggetto finale presenta un aspetto simile all’alluminio ma al tatto ricorda un materiale polimerico. Tra i tradizionali elenchiamo il PET e HIPS (high impact polystyrene) mentre tra i nuovi materiali polimerici interessanti presenti sul mercato troviamo il LayWood, il Laybrick e il PVA. Il LayWood (10) è un filamento realizzato in legno riciclato al 40% con leganti polimerici (una resina termoplastica) che può essere fuso ed estruso come tutti gli altri filamenti 3D disponibili oggi in commercio. Oltre a presentare un aspetto tipico del legno ne presenta anche il caratteristico odore e il filamento ha anche la capacità di cambiare la sua tonalità di colore in funzione della temperatura dell’estrusore. Oltre alle ovvie applicazioni di oggetti dall’aspetto naturale, il LayWood mostra altri vantaggi quali la non deformabilità durante e dopo il processo, infatti non vi è ritiro, e non richiede un letto riscaldato durante la stampa. Il Laybrick (11) (Sandstone) è una miscela di gesso macinato con aggiunta di copoliesteri; il risultato della combinazione è un filamento che permette di ottenere oggetti stampati che sembrano sia alla vista che al tatto come la pietra, o meglio come la sabbia, caratteristica che lo rende adatto per modelli di architettura e paesaggi. Gli oggetti realizzati con questo materiale possono essere facilmente colorabili ma sono relativamente fragili.
Il PVA (PolyVinylAlcoholic) viene spesso utilizzato su stampanti 3D con doppi estrusori, insieme ad un materiale primario, ad esempio ABS o PLA. Il PVA è un filamento idrosolubile che lo rende un materiale di supporto eccellente ma che deve essere mantenuto asciutto. Infatti la migliore condizione per tenerlo stoccato in magazzino è tenerlo in sacchi di plastica con silice (12). È un materiale biodegradabile in acqua e per accelerare il processo di degradazione si può utilizzare acqua calda. Questo materiale viene quindi considerato un materiale “green” per la stampa 3D per stampanti a filamento (13). Mentre in una fase iniziale dello sviluppo della stampa 3D l’attività di ricerca sui materiali si è rivolta essenzialmente alla sperimentazione di materiali già esistenti, oggi ci si sta indirizzando verso materiali appositamente sviluppati per la stampa 3D. Ovviamente questo potrà consentire importanti sviluppi. In particolare ci si sta indirizzando verso lo sviluppo di materiali compositi caricati con fibre corte o particelle ottenute da materiali riciclati o scarti di lavorazione alimentari. Tra le novità più significative può essere citato un materiale a base PEEK (un polietereterchetone), caratterizzato da ottima resistenza termica e chimica, buone proprietà tribologiche, meccaniche e dielettriche, in grado pertanto di sostituire per alcune applicazioni i materiali metallici. L’uso di questo materiale richiede però lo sviluppo e utilizzo di stampanti 3D dedicate a questo solo materiale. Un secondo interessante materiale recentemente proposto è un materiale a base di fibra di cellulosa dispersa in una matrice idrosolubile derivata dal PVA (chiamato 3D-paper) (14). Il materiale presenta alcune proprietà molto particolari: riciclabilità nella filiera carta/cartone, touch intermedio tra quello del car-
tone e quello del legno, possibilità di essere saldato per semplice bagnamento con acqua e levigato per immersione in soluzione acqua/alcool. Per applicazioni destinate a durare nel tempo il materiale può essere facilmente reso impermeabile ed è facilmente colorato. Il materiale è caratterizzato anche da un basso modulo e da una grande capacità di recupero elastico. La riciclabilità nella filiera carta/cartone (capillarmente diffusa) rappresenta sicuramente un importante valore di sostenibilità ambientale. 1.
2.
3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13.
14.
Gibson I., Rosen D. W., Stucker B., Additive Manufacturing Technologies. Rapid Prototyping to Direct Digital Manufacturing, Springer, 2010 Enno Ebel, Thorsten Sinnemann, “Fabrication of FDM 3D objects with ABS and PLA and determination of their mechanical properties”, 2014 http://www.stratasys. com/materials/fdm/ compare-fdm-materials http://www.formfutura.com/175mm-premiumplacctransparent.html http://www.kaneka. be/products/high-performance- polymers/impactmodifiers http://www.stickfilament.com/shop/filaments/ pla-hs/ http://www.formfutura. com/175mm-thermochrome- ecopla-grey.html http://www.stratasys.com/materials/fdm/pc-abs http://www.stickfilament.com/shop/filaments/ aluminum/ http://www.geek.com/news/laywood-filamentslets-you-3d-print-withwood-1517745/ http://www.formfutura.com/175mm-sandstonelaybrick.html http://www.matterhackers. com/store/3dprinterfilament/175mmpva-filament-half-kg http://shop. felixprinters.com/ product-catalog/filaments/ felix-pva-filament-watersoluble-support. html#. VT4I3ROsWBI Profaizer M., Barelli N., Del Curto B., Farè S., Tanzi M.C. , Cigada A. 3d-paper: a novel highly sustainable material for 3d printing, X INSTM CONFERENCE, Favignana (TP), 28th June – 1st July 2015
49
TA Academy: L’impatto delle tecnologie additive per le aziende manifatturiere. Pentaconsulting Formazione in collaborazione con qualificati esperti di settore organizza un percorso specifico:
50
I
n un contesto in cui l’innovazione è l’elemento su cui far leva per continuare a competere con successo, le tecnologie additive sono un elemento di discontinuità non solo nella fabbricazione, ma soprattutto nell’ambito della progettazione di macchine e componenti meccanici. Infatti, queste tecnologie, liberano il progettista da alcuni vincoli geometrici e di forma, consentono l’uso efficace di materiali eterogenei, facilitano la realizzazione di oggetti caratterizzati dal miglior rapporto peso/dati di targa. Allo stesso tempo migliorano i processi industriali, ottimizzano l’uso dei materiali e si presentano come uno strumento per il Green CAD. Queste nuove tecnologie possono, mediante la sinterizzazione/fusione di polveri, filamenti o la polimerizzazione di appositi liquidi fotosensibili, creare parti contraddistinte da feature e forme complesse fino ad ora impensabili. Tecnologie che necessitano una rapida assunzione di conoscenza per restare sul mercato.
1. Il quadro di mercato dei sistemi produttivi basati sulle tecnologie additive 2. Progettazione 2.1 Progettazione Cad e TA 2. 2 Simulazione CAE e TA 3. Produzione 3.1 Macchine 3.2 Materiali metallici 3.3 Materiali non metallici 4. Hybrid Manufacturing-La nuova frontiera 5. Il ruolo dei Centri servizi
Per informazioni ed iscrizioni: pentaconsulting@pentaconsulting.it tel. 02.92958990
51
Value4M:
informazione e interazione à la carte La comunicazione è in continua trasformazione. Cambiano ritmi e quantità. Di conseguenza debbono cambiare sia le modalità di comunicazione, sia quelle di fruizione ed interazione con le informazioni. Le tecnologie disponibili consentono a ciascuno di scegliere se essere passivo, riflessivo o attivo. In quest’ambito nasce l’iniziativa Value4M di Pentaconsulting.
N
52
otizie e informazioni viaggiano sempre più veloci e in quantità crescenti. Un tema serio, che mette a dura prova il tempo a disposizione del management che intende comunque rimanere informato. Non solo, alcuni canali di comunicazione ora consentono anche un’interattività i cui benefici e valenza sono ancora da esplorare. Pentaconsulting per dare una risposta a questa esigenza ha sviluppato l’iniziativa Value4M (Valore per il Manager). Una serie di canali di comunicazione integrati multimodali e multimediali (social, web, magazine): V4M-Portal, informazioni da navigazione: news ed approfondimenti on line ; V4M - QMagazine , per comprendere temi, soluzioni adottate e benefici ottenuti e scoprire metodi, soluzioni ed aziende; V4M – Eventi, temi riservati ad numero ristretto di partecipanti per un’interazione vis à vis; V4M - Linkedin per un’informazione social interattiva e mirata; V4M - TWITTER per un’informazione immediata e sintetica. Value4M intende favorire: la comprensione, l’approfondimento, il dialogo e la capitalizzazione delle informazioni, delle novità, delle metodologie, delle esperienze e dei benefici ottenuti. I contenuti sviluppati e distribuiti da Pentaconsulting sono pensati appositamente in un formato fruibile dal management (concretezza e forma sintetica ed immediata). Le aree trattate spaziano dall’innovazione al PLM, dall’automazione industriale allo sviluppo vendite,
dai mercati alla finanza senza escludere gli aspetti più ludici e d’intrattenimento quali gadget elettronici, cibo, bevande e luoghi di potenziale interesse. In particolare i temi trattati in modalità interattiva (con una parte attiva da parte del management) nelle aree Innovazione, PLM, Automazione industriale, potranno rappresentare un nucleo di base sul quale costruire un progetto da presentare ad enti finanziatori in ragione delle misure a supporto delle aziende. Un ambito tutto da esplorare ma che consente anche una capitalizzazione della capacità di interagire per supportare la crescita.
Innovation Change Management Business
4M VALUE
L’innovazione
...è aperta
Tre community dedicate al mondo dell’innovazione digitale Iscriviti gratuitamente e partecipa anche tu.
Open Innovation ti aspetta sul portale www.openinnovation.regione.lombardia.it