Dossier - Prodotti e Soluzioni per l'Assemblaggio

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Soluzion mpresa Dossier Newsimpresa

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Prodotti e soluzioni per l’assemblaggio


SviluppoImpresa Per trovare la giusta direzione del tuo business

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Pentaconsiltung S.r.l. - P.zza Caiazzo, 2 – 20124 Milano Tel. 02.92958990 – Fax 02.700516931 www.pentaconsulting.it - pentaconsulting@pentaconsulting.it

Continuare a rimanere competitivi in contesti dinamici in cui i mercati mutano in rapida sequenza non è semplice. Sono necessari sia una cultura rivolta al cambiamento e all’innovazione, sia l’impegno economico e mentale volto al miglioramento continuo per generare e trasferire valore al mercato. Un’azione decisa del management, quindi, orientata all’adozione di modelli di business strutturati e flessibili

frutto di una combinazione virtuosa tra la capacità interna e le esperienze provenienti dall’esterno. Per supportare le aziende nel proprio percorso verso il successo, Pentaconsulting ha messo a punto una serie di servizi e attività raggruppati in tre macro aree che possono essere combinati tra loro per la definizione di uno specifico percorso: ConsulenzaImpresa; Sviluppo Business; Sviluppo Organizzazione.


Parliamo di

04_ AIDAM 10_Il punto 12_Automac 15_Image s 18_Klain 21_Siemens 22_Eplan 24_ABL 27_Cosvic 30_Misumi 33_Pepperl+Fuchs 36_Festo 39_SMC 42_Beckhoff

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Interviste

Le Associazioni Industriali e di categoria non rappresentano solo un momento di aggregazione ma sono l’espressione della volontà di chi vuole continuare ad operare su mercati comunque difficili mettendo a fattor comune idee, esigenze e capacità di fare sistema a tutti i livelli: tecnologico, di mercato, finanziario. In una recente tavola rotonda il presidente di AIdAM ci ha fornito le sue considerazioni. Di Massimo Fucci

EventImpresa AIdAM: la comprensione del presente per muoversi verso il futuro

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ventImpresa ha accumulato nel corso degli anni una notevole esperienza nel dare voce alle Associazioni industriali e di Categoria, nonché alle Aziende Manifatturiere in merito a temi che in generale riguardano la capacità di competere, in particolare su esigenze in merito al ciclo di sviluppo di prodotto. Un argomento su cui ci si deve necessariamente focalizzare per continuare a competere con successo. Un cammino di oltre 10 anni in cui si è veicolata la cultura del confronto, del problema e del beneficio atteso in un sano confronto tra utenti e fornitori di soluzioni in cui l’obiettivo principe non è una transazione economica ma la comprensione e la soluzione dei temi non solo tecnologici, ma spesso organizzativi e culturali che potessero supportare le attività sul campo delle aziende. AIdAM (Associazione Italiana di Automazione Meccatronica - www.aidam.it) nasce nell’Aprile del 2011 dalla ultradecennale esperienza AIdA (Associazione Italiana di Assemblaggio) per rappresentare l’innovativo comparto industriale della Meccatronica sul territorio italiano. Un punto di riferimento delle realtà aziendali italiane che gravitano attorno a questa innovativa disciplina, dai costruttori di impianti di automazione “chiavi in mano” ai costruttori e distributori di sistemi e componenti, fornendo servizi pratici di interesse comune e creando sinergie con i poli di ricerca e sviluppo culturale del settore. Alla tavola rotonda, il presidente, l’Ing. Alessandro Torsoli ha voluto fornire un contributo significativo, aprendo i lavori

con una relazione contenente oltre che il percorso storico e dati anche una serie di considerazioni su quanto fatto e su quanto non fatto che rimane da fare. Un esempio di chiarezza e trasparenza che non solo va a vantaggio del Presidente ma di tutta l’associazione. Di seguito si riporta il suo discorso. Chi opera nel settore dell’assemblaggio e dell’automazione conosce bene le condizioni di mercato nelle quali ci si trova oggi ad operare : una pressione sempre più accentuata sul lato economico, definizioni tecniche molto spesso lacunose, tempi di consegna richiesti sempre più ridotti. Dopo la crisi finanziaria del 2008 i problemi si sono trasferiti in poco tempo al settore manifatturiero. La situazione economica italiana, caratterizzata da una marcata caduta degli investimenti fissi negli ultimi 2-3 anni, è rapidamente peggiorata innescando una serie di conseguenze strutturali per le nostre aziende. La prima e forse la più importante riguarda l’aumento di importanza dell’export : se prima questa via era solo un’opportunità ora è diventata una necessità, chi non esporta si trova ad operare in un mercato con marginalità sempre più risicate, quando non addirittura negative, esposto a ritardati e mancati pagamenti, con tutte le drammatiche conseguenze del caso. La seconda è la necessità di compiere un salto di qualità nella gestione delle aziende : non è più sufficiente operare


AIdAM

Alessandro Torsoli

guardando ai risultati ed ai metodi utilizzati ma va cambiato decisamente il passo. Il dualismo tra lean manufacturing e robofacturing, intesa come la proposta di soluzioni a costo “contenuto” confrontata con gli impianti ad alto valore economico ,non ha ragione di esistere : il mercato è molto frammentato ,ogni azienda cliente ha una propria filosofia produttiva e un proprio target di clientela in termini di volume ,di fatturato e di tipologia produttiva (flusso continuo oppure a lotti). Quindi ogni azienda operante nel nostro settore deve capire in quale fascia posizionarsi e per farlo ha bisogno di guardarsi con onestà allo specchio e capire cosa è in grado di produrre e cosa no, per cui è meglio specializzarsi e quindi capire quali sono le proprie attitudini operative, ed in quali mercati si vuole e si può operare. Non è facile: bisogna scegliere ,bisogna dire dei no, rifiutare possibili ordini ,bisogna essere onesti con se stessi e soprattutto aperti. Aperti perché, e qui vi è un altro tema importante, appena compiuta la scelta di campo ,cosa voglio e posso fare, ci si accorgerà che si deve fare sistema, e…cambiare mentalità veicolando i possibili contratti che non possono più essere realizzati ,dovranno essere passati ad altre aziende con la specializzazione richiesta e con le quali dovrò cooperare in un patto di assistenza e collaborazione reciproca. Non si deve produrre tutto, si deve produrre bene e per farlo servono specializzazione e competenze mirate : soprattutto è necessario porre estrema attenzione al buon equilibrio tra costo e prestazione resa. Per la nostra tipologia operativa il famoso detto “il meglio è nemico del bene” va inteso in questa accezione : la ricerca del meglio è orientata alla perfezione ,la ricerca del bene è orientata alla ricerca dell’equilibrio. La perfezione non è raggiungibile (si può sempre fare meglio e chi è di estrazione tecnica lo sa molto bene) il bene sì ,ma per raggiungere questo equilibrio servono idee chiare ,a partire dalla struttura aziendale ,perché una volta definita la “mission” (cosa voglio produrre) diventa importante come lo voglio fare ,con quali persone ,quali strumenti, quali sistemi organizzativi. Se luci vogliamo trovare in questo difficile momento queste sono da cercare in questa direzione, nelle aziende che con coraggio ,e un pizzico di incoscienza stanno facendo queste scelte.

Tra i nostri associati abbiamo aziende piccole e medie (per gli standard italiani), aziende che producono macchine e linee in svariate configurazioni ed in diversi settori, aziende che producono e commercializzano componenti e sistemi ,aziende che forniscono componenti e sistemi per la visione artificiale ,settore che consideriamo strategico per il nostro comparto. Tutte queste aziende, molto spesso, tendono a voler produrre tutto, ma non riescono a rispondere alle richieste dei clienti: spesso questo significa esporsi a rischi tecnici ed economici eccessivi. Le clausole contrattuali lasciano poco spazio agli errori, ai ritardi, alle incomprensioni : chi acquisisce l’ordine deve essere certo di risolvere i problemi a costi certi ed in tempi certi e ciò non è più possibile oggi se non si dispone delle necessarie competenze. Personale qualificato e con esperienza nel settore, che conosca i processi produttivi meglio del cliente finale, un sistema informatico gestionale in grado di controllare con puntualità i costi e le varianti “in corsa”, software progettuali in grado di adattarsi velocemente alle richieste dei clienti rielaborando soluzioni in tempi brevi. Se si vuole operare all’estero queste caratteristiche sono ancora più importanti: un piccolo errore in Italia può essere recuperabile ,ma lo stesso piccolo errore a 10.000 km di distanza può essere un disastro, soprattutto economico, ma anche gestionale perché per porvi rimedio sarà necessario spostare risorse umane creando ulteriori problemi nel flusso produttivo aziendale. L’Associazione ha previsto per il 2013 una serie di attività che hanno proprio questi obiettivi: creare consapevolezza, creare sistema, affrontare i mercati esteri.

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Interviste

Gianluigi Viscardi

Un’associazione si connota anche dall’operato della propria presidenza, che ha il compito di delineare strategie e contribuire al raggiungimento dell’obiettivo principe: aumentare la capacità di competere delle aziende associate. In questo contesto il messaggio del past president di AIdAM assume un significato particolare.

Fare, innovare, collaborare

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el mercato operano diversi imprenditori accomunati dalla voglia di fare, di costruire, di innovare. Molti si concentrano sulla propria azienda, altri spendono il proprio tempo anche per far crescere realtà importanti come le associazioni industriali di categoria. Il modello classico di una piccola e media impresa, guidata da un imprenditore che sfida tutto e tutti per portare avanti la sua idea, è oramai superato. Oggi i fattori su cui devono puntare le pmi sono essenzialmente innovazione e qualità. Su questo principio Gianluigi Viscardi ha costruito negli anni un’azienda all’avanguardia per quanto riguarda il livello tecnologico espresso, tanto da valergli il premio Imprese per Innovazione 2012 di Confindustria. “I tempi sono maturi – afferma Viscardi – per una trasformazione delle pmi basata sulla capacità di ridisegnare i progetti di una nuova economia della conoscenza. L’innovazione ha un ruolo fondamentale in questo scenario, ma la vera capacità di creare qualcosa di nuovo deve derivare dallo sviluppo della professionalità della forza lavoro, dei quadri e dei dirigenti. Infatti, i fattori che maggiormente contribuiscono al raggiungimento del successo non sono i numeri sul bilancio o gli investimenti fissi, ma il know-how e le capacità distintive”. Da alcuni anni Viscardi opera in Confindustria con le cariche di vice-presidente di Bergamo Sviluppo con delega alle innovazioni e vice-presidente di Confindustria Bergamo con

a cura della Redazione

delega per l’innovazione, la tecnologia e le start-up. Questo gli consente di essere strettamente a contatto con tante piccole e medie imprese. “Il mondo è profondamente mutato: tutto deve essere miniaturizzato, riconfigurabile, veloce e flessibile” ha esordito Gianluigi Viscardi. “Se questo è ciò che il mercato chiede – ha proseguito – le aziende devono essere in grado di fornirlo. Le aziende devono così essere strutturate affinché certi concetti siano la naturale espressione di un’organizzazione aziendale e produttiva all’avanguardia. L’imprenditore deve quindi saper cogliere per tempo i segnali del mercato e indi-


AIdAM

care la strada maestra da seguire. Occorre mettersi continuamente in discussione e rivedere costantemente la propria organizzazione, perché, così come i prodotti sono rinnovati con maggior frequenza e di conseguenza hanno un ciclo di vita sempre più breve, anche l’azienda deve essere capace di reagire con immediatezza ed efficienza, adattandosi alle esigenze del mercato”. Gianluigi, assieme ai fratelli Antonio ed Ermanno, ha interpretato con anticipo i segnali non solo della crisi, ma anche del cambiamento che di lì a breve avrebbe trasformato i mercati e il modo di fare impresa. Senza esitazioni, hanno ridisegnato l’azienda in modo da renderla più flessibile, preparando le maestranze all’utilizzo di nuove strumentazioni, dotando l’ufficio engineering di nuove tecnologie e andando alla ricerca di soluzioni più all’avanguardia. In questo contesto sono stati coinvolti anche diversi fornitori con l’obiettivo di snellire buona parte delle procedure e cancellare la burocrazia nella preparazione di preventivi e bozze. “In Cosberg – sottolinea Viscardi – abbiamo cambiato il nostro modo di produrre perché non è sufficiente che si guardi

all’estero e al mercato se prima, non ci si predispone per affrontarne al meglio le sfide”. “Bisogna aprire le fabbriche alle famiglie, alle scuole, in modo che si possano orientare i ragazzi – conclude Viscardi – Viviamo ancora troppo spesso di stereotipi, in questo la nostra italianità non ci aiuta. Pensiamo che il meccanico sia quello che avvita i bulloni e si sporca le mani e l’ingegnere colui che sta seduto alla scrivania. Non è più così e dobbiamo farci conoscere. È mia convinzione che le aziende debbano avere radici ben saldate sugli ideali più puri: etica, rispetto, correttezza e senso di responsabilità. Solo così anche i nostri politici saranno costretti a rispettare questi criteri”. “L’azione deve partire da noi imprenditori”. Questo è il messaggio che Viscardi, come past president dell’associazione AidAM, intende mandare agli associati: “Siate protagonisti del cambiamento, andare all’estero è sicuramente una sfida da affrontare, ma la si vince se si riesce a strutturarsi adeguatamente, sia nella cultura aziendale, sia nei processi di business”.

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Interviste

AIdAM da molti anni ormai gioca un ruolo primario nel panorama del nostro Paese, perché è il punto di riferimento delle aziende italiane che gravitano attorno a questa disciplina. Ma come si posiziona nel contesto economico attuale? Cosa fa in concreto? La redazione di NewSImpresa ne ha parlato con il direttore Massimo Vacchini. a cura della Redazione

AIdAM:

fare sistema per competere

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l momento economico è complesso, questo è un dato di fatto. La risposta al mercato, oltre che nelle singole aziende, può e deve essere a più voci integrate, come nel caso delle associazioni di categoria. AidAM (www.aidam.it), Associazione Italiana di Automazione Meccatronica, da anni ormai gioca un ruolo primario nel panorama di questo comparto, proprio perché è il punto di riferimento delle realtà aziendali italiane che gravitano attorno a questa disciplina. Ma come si posiziona in questo contesto economico? Ne abbiamo parlato con l’attuale direttore Massimo Vacchini.

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“I piani di sviluppo dell’associazione – ci spiega Vacchini – sono strettamente legati alla situazione congiunturale industriale che vede una stagnazione nazionale che si protrae ormai da molto tempo. Sentiamo forte la necessità di aiutare le aziende italiane a fare sistema per poter affrontare mercati nuovi e nello stesso tempo più complicati, internazionalizzando, di fatto, le proprie attività. Pensiamo che le imprese debbano assolutamente aggregarsi per poter ampliare le proprie conoscenze, ridurre i costi e facilitare l’accesso al credito, nonché a competere su commesse che richiedono diverse specializzazioni e una capacità finanziaria più ampia”. Un ruolo importante in questo contesto viene giocato dalle partnership con altre associazioni a cui AidAM è aperta da tempo. “Tra i nostri partner – continua Vacchini – ci sono Assofluid (www.assofluid.it) – associazione italiana dei costruttori e operatori del settore oleoidraulico e pneumatico – e AIPI (www.aipipromes.com) – associazione italiana progettisti industriali – con le quali avviene uno scambio di conoscenze e opportunità molto utili agli aderenti”.


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Un capitolo a parte spetta alla collaborazione con UCIMUSistemi per produrre (www.ucimu.it) – l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti a questi ausiliari – con la quale AIdAM ha legami più stretti e consolidati da tempo, non solo perché è la realtà in collaborazione con la quale porta avanti importanti progetti fieristici, ma anche perché è un utile alleato nell’affrontare le problematiche generali del comparto manifatturiero meccanico. “Quest’anno abbiamo dato il via a due importanti iniziative che coinvolgono i nostri partner – aggiunge il direttore di AidAM – La prima è ‘Progetto Italia’, una sorta di momento di confronto costruttivo in tema di innovazione e internazionalizzazione tra produttori di macchine utensili e produttori di automazione industriale. La seconda iniziativa riguarda la presenza delle due associazioni a manifestazioni estere particolarmente importanti nel nostro comparto”. Gli associati AidAM possono usufruire di un’ampia gamma di servizi a loro riservati. Tra questi rientra la consulenza legale costante e di alto livello e i corsi di formazione per manager e imprenditori tra cui rientra l’accordo con Pentaconsulting (www.pentaconsulting.it) per corsi di vendita e l’utilizzo delle mappe mentali a livello manageriale. Inoltre i soci sono facilitati nella definizione di contratti di vendita e di manutenzione, potendo infatti accedere a tutta la modulistica legale, fatta sviluppare espressamente dall’associazione per coprire tutti gli aspetti delle tipologie di contratto dei propri associati. “Come già sottolineato – ribadisce Vacchini – supportiamo i nostri associati nel processo di internazionalizzazione delle loro attività, organizzando missioni collettive e incontri B2B. Inoltre, forniamo loro il supporto nell’organizzazione di eventi e convegni”. Gli associati AidAM, infine, vengono seguiti nella protezione della proprietà intellettuale legata alle realizzazioni dei loro progetti, a cui si affianca una polizza RC realizzata ad hoc a protezione di ogni specifico progetto industriale.

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Massimo Vacchini


Il punto

La realizzazione di prodotti competitivi richiede sempre più un rapporto di collaborazione tra il produttore e la catena dei subfornitori. La vendibilità di un prodotto è basata sulla qualità e sul prezzo, ed entrambi i fattori possono essere ottimizzati tramite l’uso di sistemi di assemblaggio automatico basati su robot o manipolatori e sistemi di visione. Di Valerio Alessandroni

L’assemblaggio automatico come leva strategica per una maggiore competitività delle aziende

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gni azienda manifatturiera per continuare a competere progetta e realizza nuovi prodotti – fermo restando funzionalità e prestazioni che sono definite dal mercato di riferimento – in funzione di alcuni criteri guida, come il minimo costo, l’ambiente di funzionamento, la sicurezza, l’estetica, la facilità di assemblaggio e la facilità di smontaggio. Un tema che interessa tutte le aziende manifatturiere è la minimizzazione del costo; sono diverse, infatti, le strategie che vengono messe in atto in tutto il processo di sviluppo e realizzazione dei prodotti. Per passare dall’idea di un nuovo prodotto alla sua produzione con montaggio automatico, è necessario realizzare tre processi: progettare il nuovo prodotto, realizzarne i prototipi e avviare la produzione; selezionare il fornitore e acquisire le macchine di montaggio. La somma dei tre processi definisce ragionevolmente il time to market del nuovo prodotto. Diverse le strategie da porre in atto. Occorre, per esempio, progettare e ottimizzare i processi di stampaggio o pressofusione tenendo conto della linea di divisione degli stampi, ridurre lo spreco delle lastre di materiale grezzo ottimizzando la disposizione delle parti da tranciare attraverso opportune applicazioni di nesting automatiche, fare in modo che la produzione da barre o vergelle sia facilitata. Progettare in funzione dell’ambiente di funzionamento significa che il prodotto deve essere strutturalmente realizzato per resistere alle sollecitazioni a cui sarà sottoposto in fase di uso senza subire modifiche estetiche o funzionali. Oggi, poi, è sempre più importante tenere conto dei requisiti di sicurezza, fissati da numerose norme generali e di settore che definiscono i vincoli di quanto deve essere realizzato: per esempio, la massima dimensione di apertura o di escursione delle parti in movimento,

la protezione degli operatori che verranno a contatto con il prodotto, e così via. E’ essenziale, in questa fase, individuare le parti più critiche dell’insieme ed eventualmente sovradimensionarle: un bullone poco resistente può pregiudicare il corretto funzionamento di una macchina, una saldatura può compromettere il funzionamento di un aeromobile, ecc. L’aspetto estetico del prodotto normalmente riguarda solo i pezzi visibili dell’insieme: sulle superfici in vista sono richieste bassa rugosità e assenza di difetti, ma a volte le richieste non sono pienamente compatibili con i criteri di produzione scelti per minimizzare i costi. Occorre quindi trovare il compromesso migliore fra estetica e funzionalità, estetica e sicurezza, il tutto in rapporto ai costi, e così via. Per quanto riguarda l’assemblaggio vero e proprio, tradizionalmente i processi richiesti sono sempre stati valutati poco e per ultimi. Oggi la situazione è cambiata e la necessità di progettare in funzione dell’assemblaggio automatico è diventata essenziale per garantire la competitività sul mercato. La realtà ha ampiamente dimostrato come l’efficienza con cui un sistema automatizzato esegue il proprio compito di assemblaggio è in genere proporzionale allo sforzo fatto per progettare il prodotto in funzione dell’assemblaggio stesso. Un risultato che si ottiene facendo leva sulla collaborazione tra cliente e fornitore. In ambito industriale questa collaborazione è sempre più importante; nel codesign ad esempio devono lavorare in accordo e sincronia per definire insieme e realizzare la soluzione più idonea per la produzione del nuovo prodotto. Se nella fase di progettazione il cliente segue procedure di ‘Design for assembly’, ad esempio, verranno realizzate parti in grado di favorire l’assemblaggio successivo mediante le apparecchiature disponibili da realizzare. I fornitori, da parte


loro, potranno progettare e costruire attrezzature (organi di presa, ecc.) ottimizzate in funzione del prodotto che il cliente vuole realizzare e, quindi, consegnare le linee di assemblaggio nei tempi predefiniti. È anche possibile progettare un prodotto anche in funzione del suo smontaggio successivo, della sua manutenzione e della sua dismissione. In passato si considerava questo fattore esclusivamente per facilitare la manutenzione, ma le recenti esigenze di recupero delle materie prime (dettate, per esempio, dalle norme RoHS) hanno spostato verso l’alto l’importanza di un tale approccio. Si inizia scegliendo i materiali usati non solo per le loro caratteristiche fisiche, meccaniche e per i costi, ma anche in funzione della loro recuperabilità e del loro basso impatto ambientale. Si fa quindi attenzione nel cercare di unire dei pezzi con materiale recuperabile, in modo da poterli staccare con facilità. È necessario scegliere anche i processi di produzione in funzione del disassemblaggio successivo, privilegiando, per esempio, l’impiego di viti piuttosto che di incollaggi. In ogni assemblaggio ci sono spesso dei pezzi simili; se si riesce ad applicare la strategia di normalizzazione, è possibile ottenere un notevole risparmio in termini di costi e spazio necessario per l’immagazzinamento. Inoltre, si velocizza il processo di assemblaggio perché sia l’organizzazione del lavoro sia la realizzazione dell’impianto sono più semplificate. Il processo di assemblaggio è notevolmente migliorato

con l’uso dei robot e dei sistemi di visione, che hanno portato i vantaggi di aumento della produzione, miglioramento della qualità, abbattimento dei costi di manodopera e possibilità di lavorare in ambienti critici. Per assemblare in automatico con la massima efficacia è necessario scegliere innanzitutto il robot più adatto al caso specifico, e poi adattare il processo produttivo – nel limite del possibile – in modo che il prodotto sia compatibile alle caratteristiche del robot. Qualsiasi produttore che abbia dovuto riavviare completamente una linea di produzione a causa di un singolo prodotto difettoso o di una piccola parte ispezionata in modo poco accurato conosce bene l’importanza dei sistemi di visione nel processo di assemblaggio. Utilizzando la tecnologia di visione, è possibile identificare i difetti prima che le parti acquisiscano un’importanza rilevante, evitando dispendiosi errori e producendo un risparmio tangibile. La visione artificiale e la robotica si stanno espandendo in nuove tipologie di applicazioni di assemblaggio di precisione che richiedono macchine capaci di produrre intere famiglie di prodotti (grandi varietà, bassi volumi di produzione). Un elemento importante per implementare sistemi che siano facilmente riconfigurabili per l’assemblaggio di nuovi prodotti. Una soluzione che deve richiedere interventi minimi agli operatori sia nella fase di variazione della produzione, sia nei controlli di qualità durante il processo.

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Aziende

Automac

Per la produzione dei freni del mito Harley Davidson le linee per l’assemblaggio e il collaudo di impianti frenanti Brembo per Harley Davidson sono frutto dell’ingegno dell’italianissima AUTOMAC. Un altro successo che conferma quest’azienda nella rosa delle eccellenze che ci consentono di essere competitivi nel mercato a livello mondiale. Di Massimo Fucci

A Milwaukee i freni parlano italiano: un impianto completo con ABS ogni 2,5 minuti

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el mondo del motociclismo pochi sono i miti che sono riusciti a passare leggenda, ancora meno i marchi che hanno creato uno stile di vita selvaggio e libero… quantomeno nel fine settimana. In quest’ambito Harley Davidson è il mito, la leggenda, lo stile di vita… il sogno. Uno strumento meccanico che sotto le apparenze di ‘immobilità e tradizione’, in realtà nasconde un forte impegno della ricerca e sviluppo verso le nuove tecnologie. Questa strada, per le moto, conduce ad un utilizzo intelligente di elettronica accoppiata ad una meccanica di precisione destinata a durare nel tempo. Diversi i sottosistemi interessati, uno dei più importanti riguarda l’impianto frenante. Non fosse altro perché spesso è l’ultima risorsa nelle mani del motociclista per evitare collisioni, ma anche in condizioni non di pericolo, efficacia ed efficienza dell’impianto frenante forniscono piacevolezza e soddisfazione nella guida. Un risultato che si ottiene operando su più fattori, alcuni interni altri esterni. “L’esperienza maturata da Automac (www.automacsrl.it) nel settore dell’assemblaggio di sistemi frenanti, in particolare con le soluzioni proposte a Brembo – afferma Franco Perico, anima e motore di Automac - una stretta collaborazione con i propri fornitori, un intenso lavoro di squadra con i propri collaboratori e la volontà di competere ci hanno portato allo studio e alla realizzazione di una soluzione di linea innovativa realizzata nel rispetto delle rigide normative UL tale da consentire efficienza produttiva, sicurezza e qualità nell’


AIdAM

ARTE DELL’AUTOMAZIONE

www.mediatechcd.com

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Massimo Vacchini

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Associazione Italiana di Automazione Meccatronica

Automac srl Viale Europa, 12/A - 24040 Bottanuco (BG) tel. 035/4992419 - fax 035/4992703 info@automacsrl.it - www.automacsrl.it

AUTOMATISMI PER ASSEMBLAGGIO


Aziende

assemblaggio e nel collaudo dei sistemi frenanti montati su alcuni modelli delle mitiche Harley Davidson”.

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Nello sviluppo di linee di assemblaggio e collaudo Automac si è focalizzata sulla massima flessibilità: ogni linea è in grado di processare quattro tipologie d’impianto frenante senza bisogno di alcun set up meccanico, ma semplicemente impostando il codice prodotto nel PC di gestione della linea. “In particolare - rileva Perico- si possono processare impianti completi anteriore/posteriore con e senza ABS, ed impianti singoli anteriore/posteriore. Il PC che sovraintende alla linea è corredato di un software multifunzionale che consente la gestione di tutti i dati di produzione ed il recupero di eventuali scarti in base alla tipologia dello scarto stesso. Ogni impianto è composto da una linea principale su cui viaggiano le navette con opportuni stativi, per trasferire i componenti nelle diverse stazioni di lavoro. Le navette sono inoltre dotate di memoria RFID in cui vengono archiviate tutte le informazioni relative all’assemblaggio e i valori rilevati al collaudo”. Ogni linea è composta da due stazioni semiautomatiche con presenza di operatore e da due stazioni automatiche. Le stazioni semiautomatiche vedono la presenza di un operatore ciascuna che, con gli opportuni asservimenti oggettivati, esegue l’assemblaggio dell’impianto frenante. Tutte le avvitature dei raccordi di connessione dell’impianto frenante sono eseguite mediante avvitatori con controllo angolo/coppia supportati da bracci di reazione dotati di controreazioni. La prima delle stazioni automatiche presenti sulla linea

Automac

esegue la prova di tenuta in depressione, lo spurgo e il relativo riempimento dell’impianto con la corretta quantità di liquido freni opportunamente degassato. Ognuna delle operazioni sopra indicate viene anche visualizzata su un monitor touch screen posto in prossimità dell’unità in maniera tale da consentire all’operatore di controllare la correttezza del processo in corso. “La seconda stazione automatica è la più innovativa e importante dell’impianto – evidenzia Perico - progettata in stretta collaborazione con l’azienda Festo (www.festo.com), che ha fornito i servomotori e relativi azionamenti, consente il collaudo completo di tutti gli impianti assemblati”. Nella linea, le leve freno collegata alla pompa anteriore e posteriore, vengono azionate mediante attuatori con guide a ricircolo di sfere comandate da servomotori. Nelle teste di azionamento sono inserite celle di carico che consentono di rilevare direttamente sulla leva la forza abbinata alla relativa quota di spostamento. Dopo l’assemblaggio e il collaudo la navetta trasferisce l’impianto frenante nella prima postazione di lavoro dove l’operatore lo scarica e lo deposita in un apposito imballo termoformato. Il tempo ciclo della linea di un impianto completo con ABS è di 2,5 minuti. “La realizzazione di queste linee – conclude Perico - da parte di Automac è stata resa possibile anche grazie alla condivisione di energie con il gruppo Cosberg di cui Automac fa parte. Sinergie che hanno consentito il rispetto delle specifiche richieste dal cliente e dei termini di consegna concordati”.


Aziende

Image S

I sistemi di visione sono oramai diventati elementi estremamente importanti poiché contribuiscono sia a garantirne una qualità finale elevata, sia una riduzione globale dei costi. In questo mercato, da anni, opera Image S, che da sempre propone soluzioni per image processing che risolvono problematiche di visione di diversi settori. Un’attività che poggia sul binomio prodotto/ servizio di supporto e assistenza al cliente. a cura della Redazione

Image S:

one-stop-shop per sistemi di visione

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a situazione economica che ha interessato il mondo intero ormai qualche anno fa e che sembra dare segni di ripresa ancora troppo deboli ha imposto un cambiamento radicale sul modo di operare della maggior parte delle aziende italiane. Infatti, le imprese hanno dovuto affrontare situazioni difficili, mai sperimentate prima e hanno dovuto trovare la strategia vincente per continuare a competere con successo nel proprio mercato di riferimento. Gli imperativi assoluti restano in ogni caso sempre e comunque: qualità dell’offerta, competenza e flessibilità dei fornitori e costi contenuti. Un contesto estremamente difficile, quindi, dove ciascun player deve, tra le altre cose, essere in grado di trovare soluzioni innovative che rispondano alle mutate esigenze dei mercati. In questo ambito i sistemi di visione giocano un ruolo estremamente importante in questo senso, poiché il loro utilizzo all’interno del processo di assemblaggio del prodotto consente da un lato di verificare se i singoli componenti da assemblare sono quelli corretti e dall’altro di fungere proprio da controllo qualità delle singole parti e del prodotto assemblato. Inoltre la presenza dei sistemi di visione consente una miglior flessibilità dell’assemblaggio di famiglie di prodotti e quindi una riduzione dei costi totali dell’intero processo. Un prezioso aiuto in questo campo arriva da Image S (www.imagessrl.com), storica azienda di Mariano Comense, provincia di Como, che dal 1994 si propone sul mercato italiano come principale distributore di prodotti per image processing selezionati per risolvere problematiche di visione in diversi mercati: industriale, militare, medicale e scientifico. Due sono sostanzialmente i fattori che da sempre, e negli

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Image S

Marco Diani ultimi anni soprattutto, distinguono l’azienda dai competitor nel mercato in cui opera. “Il primo – ci spiega Marco Diani, presidente e co-fondatore di Image S – è quello di proporre prodotti che garantiscono elevate prestazioni e con un vantaggioso rapporto qualità/prezzo. Il secondo è essere capa-

ci di fornire un servizio di assistenza a 360 gradi, offrendo soluzioni complete che includono i servizi di prevendita e postvendita, materiale dimostrativo per i clienti con training gratuito e la possibilità di fare studi di fattibilità nel nostro laboratorio. Il cliente deve sapere che, nel momento in cui si affida a noi, riceve un supporto competente e qualificato capace di soddisfare tutte le sue esigenze”. La stessa attenzione che Image S pone continuamente nella ricerca di prodotti sempre più innovativi e dal costo compatibile con i budget della stragrande maggioranza delle aziende, è stata dedicata anche alla selezione dei collaboratori, creando un team di personale esperto in grado di risolvere ogni problema tecnico e commerciale. “La nostra missione – continua Diani – è da sempre quella di fornire ottimi prodotti accompagnati da un eccellente servizio di supporto e assistenza al cliente che è da sempre compreso nel prezzo. In questo modo il cliente può vederci come one-stop-shop per ogni componente per sistemi di visione. Inoltre, proponiamo sessioni di training presso il nostro laboratorio o presso il cliente stesso e organizziamo giornate di studio e approfondimento sulle tecnologie di visione industriale. Un altro plus che offriamo è il fatto di disporre di un magazzino ricco e sempre fornito, garantendo così al cliente rapidi tempi di consegna”. Image S cura ogni aspetto della soluzione di machine vision, fornendo hardware d’acquisizione delle immagini, dalle telecamere (analogiche, digitali fw, digitali cl, digitali USB, digitali GE, digitali CXP) ai frame grabber o frame processor, ma anche cavi di collegamento standard e dedicati, librerie software per l’elaborazione delle immagini complete di tutti i tool necessari, sistemi di illuminazione a led e laser, ottiche di tutti i formati e filtri, componenti per la visione 3D.

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Aziende

K.L.A.IN.Robotics

L’avvento dei robot ha mutato lo scenario dell’automazione industriale. Un sottosistema oramai indispensabile per la flessibilità e la produttività di ogni impianto e linea. K.L.A.IN.robotics ha investito in questa direzione e oggi rimane uno degli operatori di riferimento di questo settore. a cura della Redazione

Robot:

esperienza e innovazione

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fattori determinanti del successo devono essere ricercati nella tecnologia. Ne sa qualcosa K.L.A.IN.robotics (www.klainrobotics.com) che da quasi quindici anni distribuisce la gamma di prodotti dell’azienda giapponese Denso (www.densorobotics.com), considerata il leader mondiale nella creazione e produzione di robot industriali compatti. I robot Denso, che nascono per rispondere alle esigenze della factory automation di Denso e quindi di tutti i suoi stabilimenti nel mondo, oggi rappresentano indubbiamente il punto di riferimento tecnologico nel mercato della robotica compatta. La grande quantità di robot installati all’interno degli stabilimenti Denso ha infatti consentito a questo marchio di essere in grado di capire e sapere esattamente cosa aspettarsi da un robot di questa taglia, sperimentando e testando sulla propria pelle i prodotti creati e andando ad apportare miglioramenti continui. “L’elevatissimo MTBF, ovvero il tempo medio intercorso fra i guasti, che nel caso dei prodotti Denso viene calcolato tra le 300.000 e 650.000 ore di lavoro – ci spiega Fabio Greco, Amministratore Unico di K.L.A.IN.robotics – unito alla durabilità nel tempo e all’affidabilità dei robot ha fatto sì che il business nel post vendita e nel mercato dei ricambi di K.L.A.IN.robotics fosse estremamente ridotto”. Il catalogo presenta circa 400 versioni di robot, offrendo così ai clienti la possibilità di utilizzare la miglior soluzione all’interno del proprio impianto o la possibilità di assemblare una macchina speciale senza dover scendere a compromessi tecnici. “Il mercato della robotica di piccolo taglio in Italia – ci racconta Fabio Greco – movimenta circa 550/600 macchine all’anno. La nostra azienda è posizionata ottimamente, soprattutto se si tiene conto del fatto che siamo stati gli ultimi a entrarci, e lo abbiamo fatto quando erano già presenti circa una decina


Prendi le cose per il verso giusto. Ora si può.

Eyefeeder e Denso: il nuovo volto della meccatronica. Alimentazione flessibile: gestione in contemporanea di prodotti diversi per forma e dimensione fino a 250 mm di diagonale e 300 g di peso. Soluzione compatta: non richiede il ricircolo-pezzi, , disponibile nelle lunghezze 800, 1000 e 1200 mm. Intelligente: specifico per il controller Denso consente la flessibilitĂ del Robot. Veloce: performance fino a 60 cicli/min.

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Per maggiori informazioni visita il nostro nuovo sito: www.klainrobotics.com K.L.A.IN. robotics s.r.l. Sede Operativa: Via Cacciamali, 67 - 25125 Brescia / Italy Tel. +39 030 3582154 - Fax +39 030 2659911 www.klainrobotics.com info@klainrobotics.com


Aziende

K.L.A.IN.Robotics

Fabio Greco

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di attori. Il nostro settore di riferimento rimane ancora quello dell’automotive, ma abbiamo importanti applicazioni anche nel farmaceutico e medicale, nel packaging secondario, nella cartotecnica e nella cosmetica”. Denso dispone di una gamma di soluzioni estremamente vasta costituita da robot fino sei assi che, unita alla vasta linea di accessori utilizzabili indifferentemente su tutti i prodotti, consente ai clienti di configurare celle robotizzate o macchine speciali perfettamente rispondenti alle proprie esigenze. Chi sceglie una soluzione Denso, inoltre, può contare sui vantaggi derivanti da una elevata standardizzazione dei componenti: l’utilizzo di un unico Controller per gestire tutta la gamma dei robot è un esempio lampante di questa ‘filosofia della semplificazione’. “Per noi il servizio al cliente – continua Greco – è sempre stato importante e quindi non diciamo nulla di nuovo affermando che l’active service, la disponibilità a seguire il cliente fin dalle fasi dell’avanprogetto, il supporto alla scelta di quale macchina utilizzare, la simulazione dei tempi ciclo, l’ottimizzazione del lay-out in relazione alla miglior prestazione del robot e il supporto dopo la vendita, sono aspetti del tutto fondamentali per acquisire e conservare i clienti”. K.L.A.IN.robotics conta una quindicina di robot utilizzati per fiere, test di applicazioni particolari e per il lending ai clienti in occasione di fiere e open house. “Un altro servizio che offriamo – ci spiega ancora Greco – è il renting, ovvero la possibilità per i nostri clienti di utilizzare il robot con una

formula inedita di noleggio”. La varietà dei prodotti trattati da K.L.A.IN.robotics non include solo la gamma Denso, anche se di fatto rappresenta il business principale dell’azienda poiché, come abbiamo detto, viene distribuita da quindici anni. “I clienti – precisa infatti Greco – spesso ci chiedono anche robot con pay-load e portate maggiori, ma credo che Denso, per questioni di dna, non lo produrrà mai. Abbiamo quindi deciso di ampliare la gamma dei prodotti distribuiti aprendo le porte a HYUNDAI, noto marchio coreano produttore di robotica di grosso taglio. In questo modo siamo arrivati a poter offrire ai nostri clienti un prodotto robusto, affidabile e anch’esso ‘testato’ nel mondo automotive, grazie agli utilizzi massicci nelle fabbriche d’auto HYUNDAI e KIA. Inoltre una delle applicazioni più importanti per questo brand sono le moltissime funzioni per la saldatura di cui alcuni modelli sono dotati”. “Da quest’anno infine – conclude l’amministratore unico di K.L.A.IN.robotics – abbiamo iniziato a distribuire anche componenti per la ‘meccatronica’, come feeder flessibili per l’asservimento di pezzi alimentati in modo casuale e per l’ausilio di sistemi di visione. La gamma di questi componenti verrà ulteriormente estesa con la disponibilità di feeder per pezzi molto piccoli e minuterie”.


Siemens PLM Software

Siemens PLM Software Solid Edge ST6: produttività e gestione multicad La nuova release del software Solid Edge di Siemens PLM Software offre numerose migliorie nell’ambito della progettazione, della simulazione e della collaborazione, grazie alle quali è possibile aumentare la velocità complessiva delle loro attività di sviluppo. Le nuove funzioni di Solid Edge ST6 per la modellazione di superfici contribuiscono a velocizzare, fino a quattro volte, la creazione di progetti stilizzati, mentre le nuove funzionalità per la lamiera velocizzano la creazione di parti stampate. I nuovi strumenti di simulazione di Solid Edge ottimizzano automaticamente i progetti in modo più veloce, mentre le migliorie alla Synchronous Technology aiutano i progettisti a importare e riutilizzare i file generati da sistemi Cad diversi, in modalità precisa fino a sei volte più veloce della precedente. Oltre alle nuove funzionalità di progettazione e simulazione, Solid Edge ST6 offre nuove funzioni per apprendere, condividere e collaborare con altri utilizzatori di Solid Edge. Il nuovo docking pane YouTube di Solid Edge consente di registrare, caricare e condividere una sessione di modellazione su YouTube e di ricercare altri video di Solid Edge su YouTube. Gli utenti possono accedere a discussioni, tutorial e consigli di esperti nella nuova Solid Edge Community online (www.siemens.com/plm/community/solidedge). E’ possibile scaricare la versione di prova di Solid Edge, valida 45 giorni, dal sito: www.plm.automation.siemens.com/it_it/products/velocity/solidedge/free-solid-edge.shtml

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Solid Edge Mobile Viewer Le nuove funzioni di apprendimento e condivisione presenti in Solid Edge ST6 insieme all’aggiunta di nuove piattaforme per Solid Edge Mobile Viewer, un applicativo gratuito per la visualizzazione in 3D su dispositivi mobili (Ios e Android) estendono l’accesso ai dati di progettazione per favorire la collaborazione.


Aziende

Eplan è una multinazionale tedesca che opera da 25 anni con soluzioni software per l’industria manifatturiera. In particolare le applicazioni sviluppate sono dedicate al mondo della progettazione e dell’automazione. Un valido ausilio indipendentemente dalla soluzione CAD adottata e con la predisposizione all’integrazione con le soluzioni ERP e PLM più diffuse nel mercato. a cura della Redazione

Eplan:

l’ambiente integrato di progettazione multidisciplinare

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no dei temi importanti che gli uffici tecnici si trovano ad affrontare è la progettazione completa di macchine e soluzioni nella parte meccanica, elettrica, elettronica ed informatica. In quest’ambito, ben 95.000 aziende utilizzano i prodotti Eplan (www.eplan.it) per progettare le loro macchine. Si tratta di imprese che operano in diversi settori che afferiscono sostanzialmente all’industria manifatturiera in genere e all’industria di processo. Il settore principale è costituito dal mondo del machinery in tutte le sue forme, food & beverage, seguito dai settori dell’Automotive e l’Oil&Gas. L’azienda opera sul mercato in maniera diretta senza una rete di rivenditori, questo permette di mantenere un contatto stretto con i clienti ed erogare un servizio caratterizzato da un livello qualitativo elevato e omogeneo. Infatti, tutti i tecnici devono seguire un percorso professionale strutturato per mantenere elevato il livello di competenza e ogni anno devono superare un test di certificazione che li abilita al supporto e alla consulenza di ogni specifico componente della soluzione. Il prodotto è unico, per quanto concerne le funzionalità espresse, tradotto in 17 lingue diverse e supporta gli standard I&C, NFPS, GOST e GB. “Un successo guidato da un continuo investimento nella ricerca e sviluppo – sottolinea Stefano Casazza, Country Manager di Eplan Software and Service - finalizzato a fornire funzionalità che abbiano un forte impatto pratico nelle attività di progettazione quotidiane. Solo in questo modo Eplan consolida la sua natura di ambiente di progettazione multidisciplinare (elettrico, fluidico, impiantistico, meccanico) e aiuta le aziende a migliorare

i processi di sviluppo prodotto e ad abbattere i costi di progettazione”. Il cuore della piattaforma tecnologica è il database unico. Una scelta che consente di poter gestire da un’unica fonte tutte le informazioni grafiche e gestionali di ogni singolo progetto. Questa modalità permette ai progettisti di raggiungere una flessibilità e una velocità di esecuzione altrimenti non ottenibile. “Il progettista -spiega Casazza- si deve concentrare su quale funzione deve essere realizzata e non su come uno schema è progettato”. Infatti, il modo di operare nella progettazione elettrica è eterogeneo. Ogni approccio ha i suoi vantaggi/svantaggi nelle diversi fasi della progettazione. Alcuni supportano meglio la creazione iniziale di viste d’insieme grafiche per macchine/impianti, altri la creazione di schemi e altri ancora la registrazione nel database dei dati inerenti al progetto indipendentemente dalla grafica. Tuttavia il più delle volte manca l’integrazione e va spesa una quantità considerevole di tempo per riallineare manualmente le diverse attività svolte, soprattutto a valle di una variazione, anche se non complessa. Nella soluzione proposta da Eplan sono gli utenti a decidere quale metodo di lavoro è più efficiente ed è la piattaforma software a offrire la coerenza continua tra i dati di progetto indipendentemente dalla scelta fatta. Un risultato ottenibile grazie all’esecuzione di controlli automatici e individualmente configurabili. Nella realtà quindi è il progettista a definire il grado di rigorosità con cui Eplan esegue i controlli di qualità sul progetto e sulla relativa documentazione. Il software crea automaticamente liste dettagliate come parte integrante della documentazio-


Eplan Stefano Casazza

ne complessiva, sia durante la stesura del progetto che immediatamente dopo il completamento. In questo modo, in ogni fase produttiva vengono fornite tutte le informazioni necessarie per la verifica e l’avanzamento dei lavori comprese quelle necessarie alla produzione, l’installazione, la messa in servizio e la manutenzione nel tempo. Negli ultimi anni l’azienda si è sempre più strutturata per supportare il cliente in un sistema di progettazione integrata per l’automazione. Un’entità che sta al di sopra (contenendolo) del CAD elettronico. La capacità di approfondire i processi di sviluppo prodotto di ogni singolo cliente assieme alla capacità e l’esperienza di ridefinire i workflow aziendali, sono conoscenze fondamentali per supportare i

clienti nella loro crescita. “In questo ambito - conclude Casazza- la consulenza on the job a casa del cliente è fondamentale: noi lo affianchiamo sia in fase di partenza per individuare fin da subito l’utilizzo ottimale di Eplan finalizzato alle specifiche necessità, sia in fase avanzata quando affronta l’integrazione con l’ERP, il PLM o le macchine a controllo numerico”. Uno degli aspetti apprezzati dai clienti riguarda l’adattabilità al mutare del modello di business. Infatti, un progetto può prender forma in Italia, essere ottimizzato in Germania, finalizzato in Giappone e messo in opera in Medio Oriente, con la continuità sia nella progettazione sia nell’assistenza e nel supporto locale.

Un passo avanti alla concorrenza

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Il tempo è prezioso. La Piattaforma EPLAN ti permette di sviluppare prodotti di qualità in modo più efficiente, e ti dà una marcia in più rispetto alla concorrenza. La soluzione interdisciplinare per la progettazione, ingegnerizzazione e produzione accelera il processo di sviluppo, ed è già utilizzata in 50 paesi e in 17 lingue in tutto il mondo. Allora, quando pensi di provare anche tu l’effetto-e? www.eplan.it Vieni a trovarci a SAVE Verona (29-30 Ottobre) – Centro Congressi Veronafiere


Aziende

ABL Automazione

Operare a livello globale richiede una conoscenza approfondita sia delle esigenze e delle tecnologie afferenti a specifici settori, sia della cultura delle aziende e dei paesi in cui si opera. Questa è la sfida di ABL Automazione che agisce in modalità totalmente progettuale nel settore dell’assemblaggio. a cura della Redazione

Innovazione e integrazione tecnica e culturale per un mercato globale

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a capacità di sviluppare impianti di assemblaggio automatici di medie dimensioni richiede una conoscenza approfondita sia delle esigenze palesi e nascoste delle culture e del singolo cliente, che delle tecnologie e componenti per le soluzioni di automazione. Questo è il terreno in cui si muove ABL Automazione (www.ablautomazione.com), un’azienda costituita da 50 dipendenti, di cui 20 nell’area della progettazione: meccanica, elettrica, elettronica ed informatica ed altrettanti nell’area della produzione.

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L’azienda, nel tempo, ha operato per circa il 50% nel mercato Automotive il 30% nel settore gas e il 20% nella meccanica avanzata. In genere si tratta di società multinazionali o comunque, di clienti italiani, con strutture produttive che esportano in maniera considerevole. Il mantenimento all’interno dell’azienda sia dell’intera fase progettuale che di quella produttiva, oltre a consentire l’assunzione della totale responsabilità funzionale, garantisce la riservatezza delle informazioni e la tutela della proprietà intellettuale del cliente. Un elemento, quest’ultimo, decisamente critico che fa parte sempre di più delle clausole di contratto. ABL Automazione potenzialmente opera in un mercato mondiale molto grande a cui sostanzialmente vengono proposte soluzioni “ad hoc”; infatti non esiste un catalogo. “La soluzione tecnica proposta ed il livello di tecnologia applicato sono gli aspetti prevalenti per i nostri clienti - afferma Giancarlo Bernuzzi, Presidente di ABL Automazione - noi non forniamo macchine di serie ma soluzioni di automazione sviluppate sulle specifiche esigenze del cliente. Nella stragrande maggioranza delle volte la parte fondamentale del nostro lavoro consiste nell’identificare le specifiche della soluzione, poiché il cliente ha un’idea non ben definita della propria esigenza. A noi il compito di aiutarlo a strutturare le esigenze e a definire indicatori numerici pratici da fissare come obiettivo. Dopodiché ci rimane la sfida di realizzare una soluzione innovativa sia sotto il profilo tecnico, sia dal punto di vista organizzativo del flusso dei componenti. Molte volte il nostro intervento genera modifiche dei singoli componenti da assemblare se si


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l’equilibrio di una interazione perfetta

macchine e impianti per assemblaggio automatico La solidità di una lunga esperienza emerge dai numeri: in 15 anni abbiamo installato oltre 500 impianti in 25 paesi nel mondo servendo più di 100 clienti nei più svariati settori applicativi. Dalla piccola tavola rotante di assemblaggio manuale al grande impianto “chiavi in mano” possiamo seguirvi con attenzione e competenza.

If you have an assembly problem call us we accept the challenge

ABL Automazione SpA Via Mandolossa 102/b 25064 Gussago (Bs) - Italy Phone: +39 030 3731822 Fax: +39 030 3731298 info@ablautomazione.com www.ablautomazione.com

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Aziende

ABL Automazione

Soci ABL Automazione nell’ordine da sinistra: Bernuzzi Gilberto Ivano, Bernuzzi Giancarlo e Torsoli Alessandro

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intende ottenere poi il risultato voluto dalla soluzione di assemblaggio che dovrà essere sviluppata e messa in opera”. La conoscenza tecnologica ricopre un ruolo fondamentale perché le esigenze di flessibilità produttiva sono molto alte e la parte di gestione delle informazioni (tipologie di prodotto, tracciabilità, adattamento a cambi successivi dei componenti etc.) richiedono un utilizzo molto ampio di componenti evoluti in tutti i campi: meccanico, elettronico ed informatico. Nella fase progettuale viene prestata particolare attenzione al mantenimento della piena integrazione fra le parti meccaniche, elettriche e fluidiche: questo aspetto è di fondamentale importanza per garantire lo sviluppo di un progetto armonico e privo di incongruenze che potrebbero portare ad una scarsa affidabilità e ad un decadimento della qualità complessiva. “Per ABL Automazione -continua Bernuzzi- il termine “meccatronica” ha un significato pratico poiché identifica esattamente il proprio modo di operare sul mercato. Grazie a questo DNA diffuso a tutti i livelli è possibile proporre non solo macchine ma soluzioni integrate ed innovative che utilizzano un’ampia gamma di componenti e sottosistemi (sensoristica ,strumentazione di controllo e collaudo,robotica e visione)”. La gamma di produzione si articola in tre principali linee di prodotto: Transfer lineari (a pallet liberi o vincolati), Tavole rotanti, Celle robotizzate. Gli impianti sviluppati sono costituiti da una combinazione di queste tre soluzioni, il che consente di ottenere un’estrema flessibilità e di progettare impianti complessi in grado di rispondere pienamente ai requisiti richiesti. Nelle stazioni di lavoro vengono utilizzate unità intelligenti programmabili che consentono di eseguire le diverse operazioni di presa, avvitatura,

centraggio, riconoscimento, unione, incollaggio e quant’altro necessario per assicurare la corretta esecuzione del processo di assemblaggio, garantendo nel contempo un’elevata flessibilità che consenta di adattare rapidamente gli impianti ai mutamenti delle necessità produttive. Gli impianti possono essere supervisionati da sistemi SCADA operanti su un PC locale, che gestisce il flusso di informazioni (dati di produzione, causali di fermo macchina, etc.) sia a livello “floor”, sia negli impianti più complessi a livello “plant-supervisor”, per eventuali elaborazioni successive. “La nostra produzione spesso è concentrata su un’unica macchina o linea di assemblaggio -spiega Bernuzzi- il che significa che difficilmente si producono due impianti uguali. In tale frangente l’azienda si trova a gestire nel tempo l’assistenza post vendita su impianti unici con tutte le problematiche di ricambistica e di eventuale aggiornamento software. Seguiamo oltre 500 macchine installate in oltre 25 paesi in tutto il mondo; di queste molte hanno più di 20 anni di vita. Su tutte operiamo in assistenza per consentire ai clienti di utilizzarle ancora con piena soddisfazione”. La difficoltà di intercettare l’esigenza ‘in quel momento’ di un cliente a livello mondiale, con la complessità anche culturale dei mercati internazionali, è forse l’ostacolo più grosso che l’azienda deve ogni volta superare. “Il riallineamento culturale, in questo caso è fondamentale -conclude Bernuzzi- perché nella stragrande maggioranza dei casi le soluzioni personalizzate sono realizzate in co-engineering con il cliente e quindi la capacità di comunicare e comprendersi, definendo a monte le aspettative, è la sfida che ci impegna quotidianamente”.


Aziende

Cosvic

C’è un’azienda nel vicentino che crea macchine d’avanguardia con una particolare attenzione nei confronti della sicurezza. La linea automatica per la produzione ad altissima velocità di motori elettrici brushless da impiegare nell’industria dell’automobile e degli elettrodomestici realizzata da Cosvic rappresenta un punto di riferimento per la complessità delle problematiche risolte e la semplicità delle soluzioni sviluppate.

COSVIC:

a cura della Redazione

Automazione innovativa in totale sicurezza

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a produzione di componenti complessi richiede la presenza di una soluzione di assemblaggio integrata con la produzione, in grado di fornire velocità, affidabilità nel tempo e costi compatibili con i budget delle aziende. Una sfida che porta ad affrontare problematiche sempre più complesse che riguardano numerosi aspetti sia organizzativi, sia tecnologici. In particolare nei settori dell’automotive e degli elettrodomestici, considerati gli alti volumi e il mix di produzione, insieme ai ridotti tempi-ciclo, le linee automatiche di assemblaggio e collaudo dei componenti, rappresentano un reale fattore critico di successo, quindi la scelta di un fornitore di sistemi di automazione rappresenta una fase critica della strategia competitiva del produttore di componenti, da cui può dipendere, spesso in modo determinante, il successo dell’impresa nel mercato globale. In questo settore si è affermata, con successo a livello mondiale, Cosvic (www.cosvic.it) un’azienda che ha sede a Torri di Quartesolo ( Vicenza) e opera nel mercato come produttore e integratore di sistemi di automazione. “Siamo una piccola realtà- spiega Fabrizio Colombo, Socio dell’azienda - compresi i soci contiamo 14 unità, ma già dalla nostra nascita ci siamo distinti per la nostra efficienza e competitività: progettazione meccanica ed elettrica, sviluppo software e montaggio delle macchine che creiamo sono processi realizzati internamente. Per noi l’aggiornamento continuo è una necessità che ci porta, tra le altre cose, ad evitare errori nella realizzazione degli impianti. I nostri clienti riconoscono ed apprezzano anche flessibilità e prontezza che Cosvic dimostra nel modificare in corsa i progetti se non la macchina stessa in fase di montaggio;

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Cosvic

Fabrizio Colombo

a valvole, ionizzatori ed anche al sistema automatico di rilevazione perdite ALDS”.

abbiamo un totale controllo degli imprevisti e forniamo risposte rapide e soluzioni efficaci. Cosvic si distingue inoltre per la cura dei particolari -precisa Colombo- nel settore in cui opera la nostra azienda, non esiste una normativa univoca in materia di sicurezza dell’impianto, la gestione è quindi molto complicata. Cosvic è molto attenta in merito, le nostre realizzazioni vantano una totale conformità alla sicurezza e, in alcuni casi, sono utilizzate come riferimento per il settore”. Cosvic si è specializzata nella produzione di impianti per l’assemblaggio di componenti elettromeccanici di piccole e medie dimensioni. I settori di riferimento sono tra gli altri l’automotive e il bianco; per quest’ultimo sono state realizzate due commesse molto importanti in Germania e Messico. Di fatto, oggi, è il mercato estero il principale riferimento dell’azienda: Europa e Americhe in primis. Un salto di qualità ben riuscito grazie alla sinergia sviluppata con altre due realtà con le quali da diverso tempo Cosvic opera di concerto: Automac e Cosberg. Un trinomio che nel tempo è diventato un riferimento preciso nel campo delle soluzioni per l’automazione dei processi di assemblaggio e test dei prodotti. Diversi i partner tecnologici con cui l’azienda collabora per la realizzazione delle diverse soluzioni, il criterio di scelta si fonda su due fattori fondamentali: le prestazioni e l’affidabilità nel tempo. “Uno di questi è certamente SMC, una collaborazione in essere da lunga data –sottolinea Colombo- infatti nasce nel 1988 e tutt’oggi l’azienda è il partner preferenziale in merito

Per far comprendere quanto il supporto di un partner tecnologico sia importante per uno sviluppatore di soluzioni, va segnalato l’importante apporto da parte della componentistica SMC nella soluzione ad hoc sviluppata per il settore automotive. Una macchina di ben 24 metri di lunghezza per 8,5 di larghezza con 3 linee interconnesse e 23 stazioni consentono di realizzare l’ assemblaggio automatico a motori brushless. “Si tratta di un impianto completamente automatico in grado di assemblare 200 motori l’ora e predisposto per arrivare a produrne 400 l’ora -specifica Colombo- ogni motore prodotto è marchiato al laser, il che ne permette la completa tracciabilità. La flessibilità di questo impianto si trova anche nella sua capacità di realizzare motori di diverse dimensioni, può inoltre variare il lotto di produzione senza interrompere il lavoro, tramite un lettore di codici a barre, e senza svuotamento macchina per cambiare componenti”. L’intero progetto ha contemplato, oltre alla linea, anche alcuni rami in derivazione per il carico e l’alimentazione in automatico delle parti principali e dei relativi accessori, nonché una funzione automatica di riparazione e riciclo dei motori in precedenza scartati al collaudo finale. A rendere ancora più eccezionale l’operato di Cosvic vi sono anche altri due fattori che spostano il coefficiente di difficoltà verso l’alto: l’intero sistema è stato sviluppato, realizzato, consegnato e collaudato – come da richiesta- in soli undici mesi. Ma, particolare non trascurabile, la fase di progettazione dell’impianto è iniziata quando il prodotto da assemblare non era stato ancora definito. “In estrema sintesi - conclude Colombo- i concetti tecnici fondamentali che caratterizzano le nostre realizzazioni sono: basso consumo energetico, riconfigurabilità, ergonomicità (facile accesso all’impianto), rapidità di installazione e semplicità di utilizzo. Dal punto di vista del mercato, la scelta di aggregazione con Automac e Cosberg e certamente è uno dei fattori che ci ha portato a superare questi ultimi anni di crisi con successo. Le aziende hanno mantenuto la propria identità aziendale, ma è migliorata la nostra risposta alle esigenze dei clienti, riuscendo a trasformare il vecchio rapporto cliente/fornitore verso una vera e propria partnership tra le aziende”. Ancora una volta conoscenza, ingegno, passione rimangono gli ingredienti per un’ azienda di successo.

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Aziende

Per essere competitivi in questo difficile periodo storico occorre essere in grado di garantire prodotti di qualità, tempestività nelle risposte e flessibilità verso le richieste dei clienti. Tutti requisiti ascrivibili alla società giapponese Misumi che è riuscita a mettere in atto la sua strategia vincente: una volta individuate le esigenze del mercato, le ha coniugate nelle proprie strategie. a cura della Redazione

Misumi:

70.000 prodotti a catalogo, puntualità nella consegna

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uello che stiamo vivendo è un periodo storico caratterizzato da una forte pressione economica, sempre maggiori esigenze da parte dei clienti e tempi di consegna richiesti sempre più ridotti. Per riuscire non solo a ‘sopravvivere’ ma a continuare a essere competitivi a livello globale, occorre pertanto avere le carte in regola ed essere in grado di garantire prodotti di qualità, tempestività nelle risposte e flessibilità verso le richieste dei clienti. Per Misumi (www.misumi-europe.com) – società giapponese specializzata da oltre cinquant’anni nella fornitura di componenti meccanici di precisione configurabili per trasmissione del moto lineare, rotatorio e combinato per automazione industriale e meccatronica – questo non sembra essere un problema perché è riuscita a mettere in atto una strategia davvero vincente: una volta individuate le reali esigenze del mercato le ha trasformate nei suoi punti di forza. L’espressione che meglio identifica e riassume il principale business di Misumi é ‘factory automation’ proprio perché il suo mercato di riferimento è quello dell’automazione industriale, e in particolare manipolazione, transfer, imballaggio e meccatronica. “Chi sceglie Misumi – ci ha spiegato Stefano Casazza, Direttore della Filiale Italiana dell’azienda – generalmente è il costruttore di macchine speciali per manipolazione, assemblaggio, test e imballaggio, tutti ambiti all’interno dei quali ogni progetto è praticamente unico ed è costituito da poche parti standardizzate. Il tecnico pertanto ha l’esigenza di poter configurare parti in piccole quantità, ma, nello stesso tempo, proprio per la specificità e la peculiarità dei singoli


Misumi

Stefano Casazza progetti, deve poter monitorare i costi affinché siano certi e inequivocabili”. Il mercato dell’automazione industriale lavora ad alte velocità e ha sempre presente che il primo, determinante fattore di successo di ogni prodotto è rappresentato dalla qualità dei suoi componenti di precisione, qualità che deve essere ripetibile e costante per i nuovi macchinari e i ricambi. In un contesto come questo Misumi vanta un catalogo di oltre 70.000 prodotti in continua evoluzione a seconda delle esigenze dei diversi mercati e configurabili con oltre un milione di possibili combinazioni. Gli articoli sono suddivisi per grandi famiglie – come ad esempio componenti di precisione lineari, componenti di precisione rotanti, di trasmissione, di posizionamento, di controllo, eccetera – in modo che sia più semplice e veloce per gli utenti identificare il prodotto di interesse. Una volta individuato ciò che serve, ogni utente può ottenere codice, disegno, prezzo e indicazione delle tempistiche di consegna in tempo reale semplicemente utilizzando telefono, mail e sito web. Inoltre, grazie alla flessibilità che da sempre caratterizza l’azienda, ha la possibilità di effettuare ordini senza minimi di quantità né importo, potendo acquistare quindi anche un singolo pezzo. Grazie alla disponibilità dei disegni vettoriali poi, il cliente può non solo configurare direttamente il pezzo meccanico e scaricare il modello CAD in una moltitudine di formati sorgente 2D o 3D, pdf o immagini, ma può anche scegliere il tipo di materiale e successivamente il trattamento termico e/o di finitura. I tempi di consegna degli ordini Misumi, infine, sono veloci e affidabili al cento per cento: tutte le date di consegna sono indicate nel catalogo dell’azienda e la maggior parte dei prodotti viene consegnata in sei/otto giorni lavorativi dalla conferma d’ordine. “Misumi si presenta ai clienti – continua Casazza – come unico fornitore al mondo di componentistica meccanica di

precisione con un sistema di configurazione online e di fornitura studiato per permettere notevoli risparmi sul processo di progettazione e soprattutto di approvvigionamento. All’interno del processo di supply chain la collaborazione gioca sempre un ruolo primario, proprio perché consente di arrivare a migliorare alcune funzioni, tra cui la pianificazione della domanda, il trattamento degli ordini, la pianificazione dell’utilizzo dei materiali, e così via”. Tra le aziende che hanno particolarmente apprezzato l’approccio di Misumi rientra sicuramente Gefit, azienda strutturata su due unità produttive in Piemonte, ad Alessandria e a Fubine (AL), specializzata nella prototipazione, progettazione e realizzazione di linee d’assemblaggio per il settore automotive, scambiatori di calore, compressori e nei più importanti settori di applicazione industriale. Mediamente ogni anno Gefit sviluppa e realizza un numero notevole di progetti, dei quali circa il 70 per cento è destinato all’esportazione, e per la realizzazione dei quali da circa tre anni si avvale della collaborazione di Misumi. Le ragioni sono da ricercarsi in primis nella qualità e nell’ampia gamma dei prodotti offerti, molti dei quali sono specifici poiché frutto di un’attenta ricerca nel settore, che ha permesso di raccogliere un interessante bagaglio di esigenze espresso sotto forma di componentistica di complemento, permettendo così la reperibilità di componenti che altrimenti avrebbero dovuto essere costruiti a disegno, con processi, a seconda delle situazioni produttive, più costosi. A questo vantaggio si aggiungono la pratica e intuitiva possibilità di consultazione resa possibile grazie all’esposizione dei prodotti in sintetici datasheet, i brevi tempi di consegna e la disponibilità dei tecnici e dei sales agent Misumi che sono in grado di rispondere a pieno alle esigenze dell’ufficio tecnico di Gefit che nella fase di progettazione è continuamente alla ricerca di informazioni costruttive.

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Misumi

Misumi Vasta gamma di prodotti anche per l’assemblaggio automatico Multinazionale giapponese produttrice di componentistica meccanica per i settori dell’automazione industriale, lo stampaggio della lamiera, l‘iniezione plastica e la meccanica in genere, Misumi (www.misumi-europe.com) offre una vasta gamma di prodotti anche nel comparto dell’assemblaggio. Fra questi sono particolarmente interessanti i componenti impiegati per la realizzazione di calibri, maschere di montaggio e sistemi di collaudo per settori automotive e non solo. Tutti questi prodotti sono meccanicamente ‘semplici’, ma spesso richiedono tempo per essere pensati e disegnati. Misumi li propone con diverse configurazioni e/o opzioni in modo da renderli più fruibili e velocizzare così la progettazione lasciando più tempo e la mente più libera per lo studio delle parti più complesse del progetto.

I morsetti a ginocchiera tipo MC sono offerti con un’ampia varietá di configurazioni, con leva verticale o orizzontale per tutti i tipi di bloccaggio

Gli elementi per maschere tipo JHSS, JHTS, JIF, con spostamento dei bracci in orizzontale o verticale a seconda delle tipologie, consentono la misurazione del profilo del pezzo in diverse posizioni.

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Le piastre angolari di precisione in acciaio o alluminio tipo AIKFB sono configurabili nelle forature con l’opzione di fori per spina e hanno tolleranze di perpendicolarità che arrivano a 0.02 mm

Le boccole per maschere di controllo tipo KJBH sono disponibili anche con forature ovali, ellittiche e quadrate.


Aziende Pepperl+Fuchs

Il mondo dell’automazione industriale si trova ad affrontare temi spesso al limite delle tecnologie già in uso. Il posizionamento ad ultrasuoni sovrascrive in termini di funzionalità e benefici le tecnologie precedenti. In questo settore Pepperl+Fuchs può giocare la carta del produttore: know how e supporto specialistico dedicato. La filiale italiana si contraddistingue per la capacità di soluzione dei problemi con figure professionali dedicate. a cura della Redazione

Ultrasuoni:

soluzioni innovative per l’automazione

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l sensore ad ultrasuoni fa il suo ingresso nel mondo dell’automazione e si propone sia come valido elemento di sostituzione di altre tecnologie, sia come strumento innovativo per lo sviluppo di nuove applicazioni prima non realizzabili. In questo contesto si muove la “tedesca” Pepperl+Fuchs (www.pepperl-fuchs.it) che ha sviluppato una sua tecnologia proprietaria per la realizzazione di prodotti caratterizzati da un’elevata qualità, precisione ed affidabilità nel tempo. “I nostri prodotti sono impiegati in numerose soluzioni -afferma Domenico Cotugno, Sales Manager Pepperl+Fuchs FA Italia - che trovano un’applicazione specifica in diversi settori: assemblaggio, logistica, imballaggio, macchine agricole, macchine per la stampa, settore automotive, energie rinnovabili e, non ultimo, controllo degli accessi automatici di porte e cancelli”. La gamma dei prodotti Pepperl+Fuchs comprende sensori di prossimità, ad ultrasuoni, sensori fotoelettrici standard e di sicurezza, sensori di inclinazione ed accelerazione, encoder rotativi, nonché sistemi di posizionamento e di identificazione. I sensori ad ultrasuoni di Pepperl+Fuchs si differenziano da quelli di altri fornitori poiché il trasduttore è interamente progettato e prodotto all’interno dell’azienda. La gamma delle fotocellule laser con tecnologia PRT si differenzia, invece, per la sua capacità di operare in presenza di differenze di colore degli oggetti da rilevare e di variazioni di superficie. Situazioni in cui si riesce a mantenere una precisione costante lungo tutto il range di misura/lettura. In particolare i sensori ad ultrasuoni prodotti da Pepperl+Fuchs sono caratterizzati da un’elevata classe

IP e quindi estremamente robusti e resistono anche in condizioni decisamente sfavorevoli quali la pioggia, la nebbia o la tempesta; possono avere, inoltre, dimensioni estremamente ridotte. Diverse le applicazioni in cui questi componenti sono già stati utilizzati, ad esempio nel processo di produzione

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PIONIERI ED INNOVATORI NEI SENSORI INDUSTRIALI

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Pepperl+Fuchs è uno dei maggiori costruttori di sensori e componenti per il mercato globale dell’ automazione. La gamma dei prodotti comprende sensori di prossimità, ad ultrasuoni, fotoelettrici standard e di sicurezza, sensori di inclinazione ed accelerazione, encoder PEPPERL+FUCHS FA ITALIA SRL Via E.Berlinguer, 18 20872 Cornate d’Adda (MB) Tel: +39 039 69599.1 Fax: +39 039 69599.30 email infofa@it.pepperl-fuchs.com

rotativi, nonché sistemi di posizionamento e di identificazione. Pepperl+Fuchs è presente in tutto il mondo e la continua innovazione, crescita e qualità persistente ne garantiscono l’ininterrotto successo da più di 50 anni.


Pepperl+Fuchs

Domenico Cotugno delle schede a circuito stampato. A causa degli spazi ristretti, la soluzione ideale è rappresentata dal sensore miniaturizzato F77 a riflessione diretta (31mmX12mm) che è caratterizzato da un ampio cono di proiezione in grado di generare una portata di misurazione da 20 mm a 250 mm. I sensori a ultrasuoni forniscono un segnale di commutazione affidabile anche in presenza di superfici riflettenti e di eventuali rientranze o discontinuità della forma del prodotto da gestire. Una situazione, questa, che segna il limite dell’utilizzo delle fotocellule. In questa circostanza il sensore miniaturizzato F77 è la soluzione ideale per garantire un funzionamento sicuro e affidabile delle apparecchiature di produzione. In tutte le situazioni in cui l’inclinazione è fondamentale, i sensori della serie F99 consentono di misurare gli angoli di inclinazione senza contatto fisico tra gli oggetti. Il sensore permette quindi il controllo preciso e sicuro di una piattaforma longitudinalmente e perpendicolarmente rispetto alla direzione di marcia, tramite sequenze di misurazioni veloci. Appena l’inclinazione supera un valore ammesso, viene inviato al software di gestione dell’applicazione l’opportuno segnale, affinché vengano intraprese le opportune azioni come ad esempio l’emissione di un segnale acustico, l’avvio di un servomeccanismo o l’arresto della macchina. Uno degli elementi fondamentali nella diffusione di soluzioni per l’automazione è il supporto al cliente. La strategia scelta dall’azienda vede la presenza per ciascuno dei mercati di prodotti specifici e una vasta gamma di sensori trasversali. Per ciascun settore inoltre è definita la

presenza di un commerciale dedicato e relativo supporto tecnico di riferimento. Infatti la presenza di Pepperl+Fuchs in tutto il mondo assicura ai clienti di ricevere assistenza anche su impianti sviluppati in Italia e in esercizio altrove. “Scegliere i prodotti Pepperl+Fuchs – conclude Cotugno - significa optare per qualità di prodotto e soluzioni all’avanguardia. La vasta gamma di prodotti completa per l’automazione e la grande flessibilità nella produzione e nella fornitura di servizi consente di offrire ai nostri clienti soluzioni personalizzate complete. Per rispondere alle esigenze di reperibilità in tempi brevi (consegne entro un massimo di 48 ore) abbiamo realizzato un centro di distribuzione europeo presso la sede centrale di Mannheim, in Germania. Un magazzino completamente automatizzato in grado di gestire le consegne dirette verso oltre 50.000 clienti in tutta Europa”.

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Aziende

Festo

Grazie al dialogo continuo con progettisti, tecnici di montaggio e utilizzatori di macchine automatiche, Festo riesce ogni giorno a dare vita a soluzioni intelligenti e perfettamente su misura delle esigenze del cliente. Anche in un momento economico particolarmente complesso dove sfide tecnologiche sempre più difficili sono all’ordine del giorno.

Festo:

a cura della Redazione

soluzioni intelligenti e su misura

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e aziende italiane che operano nell’ambito dell’automazione industriale e in particolare nel comparto dell’assemblaggio si trovano ogni giorno da un lato a dover affrontare sfide tecnologiche sempre crescenti e dall’altro a doversi muovere in un mercato globale che impone ritmi di evoluzione delle performance frenetici. “In un contesto del genere – ci spiega Antonio Parodi,

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direttore vendite di Festo (www.festo.it) – la nostra scelta è stata da sempre strategicamente focalizzata sulla creazione di soluzioni di automazione che consentano ai nostri clienti di avere prodotti unici e su misura delle esigenze. Con questa impostazione di partenza, lo sviluppo dei nostri prodotti si è sempre basato sui concetti di modularità funzionale e integrazione tecnologica. In altre parole i nostri clienti possono comporre sistemi di attuazione pneumatica o elettrica e unità di controllo elettronico Festo, con la possibilità di configurare le funzioni selettivamente attraverso piattaforme intuitive e interattive e definite a seconda dell’applicazione”. La strategia di approccio al mercato messa in atto da Festo è certamente interessante, poiché riesce a conciliare quelli che generalmente sono i punti di forza delle aziende grandi e strutturate e la flessibilità e l’attenzione per il cliente tipiche invece delle realtà più piccole. “La nostra struttura centrale – racconta Parodi – è dotata di reparti di ricerca e sviluppo, produzione e logistica che utilizzano quanto di più alto livello c’è sul mercato in fatto di tecnologia. Nello stesso tempo, però, per quanto riguarda il rapporto con il cliente ci impegniamo ogni giorno per cercare di essere più snelli e reattivi. Un po’ come di fatto fanno le piccole aziende”. Oggi Festo può essere considerata sotto tutti i punti di vista una industry focused company nell’accezione più virtuosa della definizione, in quanto ha introdotto e portato a regime un’organizzazione con unità operative raggruppate per settore. In questo contesto il comparto dell’assemblaggio rappresenta uno dei focus strategici per la nostra azienda”.


CPX: il futuro, oggi!

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La piattaforma Festo CPX, con I/O remoti, massima modularità e flessibilità, pneumatica innovativa e controllo preciso del movimento, è già oggi l’automazione integrata del futuro. www.festo.it


Festo

Antonio Parodi

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Il brand Festo è da sempre sinonimo di qualità. Quella stessa qualità che caratterizza gli ingredienti base di ogni nuova tecnologia che l’azienda introduce sul mercato dell’assemblaggio automatico. A questa si va ad aggiungere poi un modus operandi per i processi di sviluppo prodotto che parte dall’esigenza applicativa del cliente e che viene portato avanti grazie a un dialogo continuo con progettisti, tecnici di montaggio e utilizzatori di macchine automatiche. “La voce di questi interlocutori – ci spiega ancora Parodi – è divenuta per noi una parte integrante fondamentale per il processo di R&D”. Il risultato di questa strategia di sviluppo prodotto è un catalogo di soluzioni, anche custom, che consente di ricercare selettivamente per sistemi di movimentazione, offrendo la possibilità di poter scegliere dinamiche e caratteristiche meccaniche a seconda della specifica esigenza. “In questo modo – puntualizza Parodi – l’architettura finale che siamo in grado di offrire al cliente racchiude in sé tutte quelle caratteristiche realmente ricercate, e che, di conseguenza, ne garantiscono anche l’unicità, il contenimento dei relativi costi di adozione, utilizzo e manutenzione”. La realizzazione di un percorso combinato costituito da una parte dalla focalizzazione sul settore industriale e dall’altra dal potenziamento del dialogo costruttivo tra l’utilizzatore della tecnologia e il suo sviluppatore mette oggi a disposizione dei costruttori di macchine per assemblaggio un range di soluzioni Festo unico nel settore. L’ampia gamma di soluzioni offerte da Festo conta, infatti, su attuatori lineari e rotativi ad azionamento pneumatico ed elettrico con varianza dimensionale, meccanica e dinamica tale da riuscire a coprire le esigenze più complesse sia in termini di performance, sia di raziona-

lizzazione dei costi. L’interfacciabililtà meccanica di ogni prodotto consente la realizzazione di soluzioni integrate a più assi di lavoro (pneumatici, elettrici e misti) e l’eventuale inserimento di sistemi di presa (anche questi pneumatici o elettrici) senza necessità di progettazione addizionale. Il monitoraggio delle movimentazioni di ogni soluzione proposta, inoltre, è garantito da una gamma di sensori e sistemi di visione realizzati internamente dall’azienda e contenenti l’elettronica industriale di più recente sviluppo e solidità. Tutti i sistemi di controllo Festo, infine, presentano soluzioni per comando pneumatico ed elettrico su piattaforme modulari (sistema CPX) la cui varianza funzionale è a esclusiva discrezione dell’esigenza applicativa. A questi sistemi di controllo è possibile integrare dalle funzioni elementari di gestione a quelle più articolate di comunicazione bus, gestione I/O (digit/analog), controllo azionamenti e diagnostica per ogni livello e canale. Questa ampiezza di gamma viene supportata da una serie di applicazioni (smart software) in grado di facilitare il dimensionamento e la selezione e di rispondere alla specifica esigenza del progettista. Si tratta, in altre parole, di tool gratuiti a disposizione degli utenti che producono sia le distinte materiale, sia i file di disegno 3D delle soluzioni individuate per una rapida integrazione con la progettazione della macchina. “Alle spalle di questa significativa disponibilità tecnologica – conclude Antonio Parodi – Festo ha costruito negli anni una struttura interna ed esterna di supporto al cliente/ utilizzatore”.


Aziende

SMC

Una vastissima esperienza nel settore della componentistica pneumatica ed elettrica sono requisiti fondamentali per la realizzazione di linee automatiche dedicate all’assemblaggio dei prodotti. In questi settori SMC gioca un ruolo da leader mettendo in campo tecnologia, componenti ed assistenza tecnica di assoluto livello.

SMC:

a cura della Redazione

micromontaggi e soluzioni Pick and Place

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l settore delle macchine di assemblaggio in Italia si rivela estremamente interessante in termini di soluzioni tecniche originali sviluppate ed adottate in base alla tipologia di prodotto da realizzare. Determinante diventa quindi l’identificazione, fin dalla fase progettuale, di soluzioni/componenti adeguati alle necessità di automazione del processo di assemblaggio richiesto dal prodotto finito. In quest’ambito, i componenti pneumatici si trovano virtualmente in tutti i settori industriali, e la richiesta di soluzioni automatizzate è in crescita. SMC (www.smcitalia.it) ha sviluppato prodotti e soluzioni che trovano impiego in svariati processi di lavorazione quali: l’azionamento di unità di manipolazione, i robot di traslazione e di apertura e chiusura di porte e protezioni; la pulizia ed il soffiaggio aria in circuiti di pulizia del mandrino, pulizia degli utensili, pulizia interna della macchina e pulizia del portapezzi. Inoltre, l’impegno del Technical Center, localizzato a Tsukuba in Giappone, è notevole sia nelle ricerche più importanti sia nella commercializzazione di tecnologie legate al controllo automatico e svolge attivamente ricerche congiunte o ricevute in affidamento da Istituti e laboratori universitari in tutto il mondo. SMC ha consolidato fin dagli anni ‘80 una leadership indiscussa nel settore dell’ elettronica e dei semiconduttori. Un’esperienza maturata in Giappone, nello specifico presso i principali costruttori di macchine SMD ( surfacemount devices). Questo ha poi consentito un travaso tecnologico in settori diversi ma con esigenze applicative simili, come ad esempio il settore dei micromontaggi. Oggi è disponibile una gamma completa di componenti pneumatici miniaturizzati ideali per i montaggi in settori

quali l’orologeria e l’occhialeria; tutti casi dove le ridotte dimensioni del prodotto richiedono la presenza di componenti miniaturizzati. “Affidarsi alla nostra azienda per l’automazione -evidenzia Walter Severgnini, Business Development Manager di SMC- permette di attingere a una gamma vastissima di

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40 www.smcitalia.it


SMC

componenti pneumatici ed elettrici per tutte le movimentazioni tipiche dell’assemblaggio. Inoltre la consulenza tecnica fornita dal personale SMC consente di scegliere sempre il componente più indicato rispetto all’esigenza tecnica ed ai relativi costi. Dedichiamo incessanti energie allo sviluppo della nostra conoscenza in merito alle tecnologie di controllo pneumatico, creando prodotti dall’elevato valore aggiunto. Il catalogo prodotti è cresciuto in linea con l’aumento della domanda e raggiunge ora gli 11.000 prodotti base con più di 620.000 varianti e servizi. Il fatto poi di avere un Service di assistenza praticamente in tutto il mondo offre ai costruttori che vendono le loro macchine all’estero la garanzia di interventi rapidi con reperibilità di prodotti SMC in loco”. Oltre alla gamma completa di componenti pneumatici tradizionali (Trattamento aria, valvole, cilindri, raccordi&tubi) vanno sottolineate le numerose serie di attuatori e prodotti per il Vuoto specifici per applicazioni pick & place (cilindri guidati e slitte, pinze e attuatori rotanti, ventose di presa con e senza contatto). Negli ultimi anni SMC ha ampliato la gamma rilasciando una linea completa di attuatori

Walter Severgnini elettrici serie LE. Questa serie sfrutta le collaudate strutture meccaniche degli attuatori pneumatici, e offre un’alternativa di azionamento elettrico ove siano richiesti multiposizionamenti, precisioni e controllo di forze e velocità non ottenibili pneumaticamente. Diversi gli strumenti a supporto dell’utilizzo facilitato dei prodotti e delle soluzioni SMC: innanzitutto il Sizing & Configuration Software, il CAD Service con un portfolio prevalentemente nostro, sviluppato in 3D ed infine i Simboli Pneumatici: un raccoglitore dei simboli maggiormente utilizzati nei componenti pneumatici in formato dxt. “Diversi i benefici delle nostre soluzioni -conclude Severgnini- il vantaggio della soluzione LE di SMC ad esempio è costituito dalla semplicità di programmazione dei controllori dedicati Serie LEC che la rendono una soluzione semplice e competitiva. Mentre per la Serie IZ, siamo in presenza di una gamma unica di prodotti per la rimozione delle cariche elettrostatiche. Un fenomeno che spesso diventa un problema sulle macchine quando si alimentano prodotti soggetti ad incollamento proprio a causa dell’ elettricità statica”. Infine va evidenziato il programma Energy Saving, per la creazione di prodotti eco-compatibili, i Green Products: il Total Quality System SMC è costituito da tutti i “plus” che hanno reso SMC leader mondiale di mercato. SMC Corporation riconosce l’impegno nel preservare l’ambiente come uno dei punti cardine della sua mission. Per questo motivo SMC sviluppa costantemente prodotti a basso impatto ambientale in linea con il Green Procurement. Una delle motivazioni per cui è stata nominata per il terzo anno consecutivo come una delle aziende più innovative del mondo dalla rivista Forbes.

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Beckhoff

La sempre più elevata integrazione delle funzionalità di controllo con quelle di supervisione, storicizzazione e diagnostica, insieme alla crescente quantità di dati da gestire, rendono il controllo basato su PC la soluzione vincente per il futuro dell’automazione. TwinCAT, la piattaforma Real-Time di Beckhoff, è la riposta alle diverse esigenze di programmazione e controllo delle applicazioni per l’automazione.

TwinCAT:

piattaforma di controllo universale basata su PC

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ntegrare un controllore PLC all’interno di un PC inizialmente destinato alla supervisione: fu questa la necessità che portò all’implementazione della prima soluzione di controllo basata su PC. Da allora, anni di esperienza hanno condotto Beckhoff (www.beckhoff.com) allo sviluppo di TwinCAT (The Windows Control Automation Technology), una piattaforma di controllo universale e aperta. Grazie ad un’estensione Real-Time del kernel dei sistemi operativi Windows, TwinCAT consente di trasformare un PC in una piattaforma di controllo deterministica. Progettato per garantire la massima apertura e interoperabilità possibili, TwinCAT integra la funzionalità di master e slave verso i principali bus di campo diffusi in ambito industriale. Basandosi sullo standard di programmazione IEC61131-3, esso consente inoltre di configurare il PC come controllore PLC deterministico e multi-tasking. La funzionalità NC permette infine di gestire la movimentazione di motori brushless, step-

per, lineari e asincroni. Nello scenario del controllo basato su PC, un salto generazionale è stato recentemente compiuto con l’affermazione della piattaforma TwinCAT 3. Evoluzione delle precedenti versioni, di queste ultime essa arricchisce le funzionalità ed estende le potenzialità. Al fine di sfruttare gli enormi progressi compiuti dalle tecnologie informatiche e dei semiconduttori, TwinCAT 3 offre il pieno supporto a livello di kernel Real-Time per sistemi operativi a 64-bit nonché alle piattaforme multi-core, consentendo di assegnare differenti compiti di controllo o di supervisione a core diversi dello stesso processore. Quanto all’ambiente di sviluppo, con TwinCAT 3 esso risulta completamente integrato all’interno della piattaforma Visual Studio di Microsoft: ciò permette di racchiudere programmazione delle task di controllo Real-Time e sviluppo delle applicazioni di alto livello all’interno di un’unica soluzione di progetto. Accanto ai linguaggi di programmazione IEC61131-3, TwinCAT 3 consente di sviluppare codice PLC in C/C++: ciò rende possibile il reimpiego di ampie parti di software già scritte in questo linguaggio di programmazione. Allo stesso modo, viene supportata l’integrazione di moduli Matlab/Simulink: TwinCAT 3 si propone come soluzione di controllo non solo nel mondo industriale, ma anche in campo scientifico, dove l’utilizzo di Matlab e Simulink trova grande diffusione. Il supporto di piattaforme multi-core permette infine di eseguire logica di sicurezza direttamente nel PC. Un editor grafico completamente rinnovato consente la programmazione e la diagnostica di tutte le funzioni di sicurezza all’interno della stessa soluzione di progetto destinata all’applicazione standard. Il kernel Real-Time di TwinCAT 3, insieme al proprio ambiente di sviluppo integrato in Microsoft Visual Studio, si configura dunque come piattaforma di controllo deterministica, flessibile e completamente integrata con le funzionalità di sistema operativo, sfruttando al massimo le potenzialità dei moderni processori per PC e garantendo in questo modo prestazioni di controllo impensabili con soluzioni tradizionali.


AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

Conoscere e capire i concetti base per scegliere ed utilizzare meglio L’automazione industriale tocca oggi tutte le aziende, siano esse impegnate nella progettazione o produzione di macchine o impianti, nella gestione di impianti di pubblica utilità o nella commercializzazione di beni di qualsiasi tipo. E’ E quindi indispensabile possedere le basi necessarie per comprendere i temi fondamentali dell’automazione, per saper scegliere/utilizzare consapevolmente i prodotti o le soluzioni ottimali per le proprie esigenze. Formandoplus® ha messo a punto un percorso formativo composto da cinque giornate che seguono una sequenza logica di apprendimento. Le giornate possono essere seguite tutte o singolarmente, in base alle proprie necessità, perché sono concepite come moduli autonomi ed integrati.

GLI ARGOMENTI DEL CORSO Le basi dell'automazione industriale - Concetti tecnologie e componenti fondamentali I controllori industriali: PLC, PAC, PC - Caratteristiche e componenti Bus di campo e reti industriali - Come far dialogare efficacemente più apparecchiature Identificazione automatica - Componenti, applicazioni, vantaggi La supervisione degli impianti di produzione - L’automazione industriale al massimo livello 43 A richiesta possono essere individuati altri argomenti, da aggiungere al percorso base per ottenere un quadro formativo più completo.

Tutti i corsi di formazione possono essere preceduti dalla verifica dei bisogni formativi e seguiti da un percorso di verifica, supporto e Coaching.


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