Anno 5 - Marzo 2015 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita
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• Telecontrollo degli edifici
• Miracolo simulazione CAE
• Verso la Fabbrica 4.0 1
L’iniziativa NewSI NewSI SImpresa mpresa è ora interlocutore privilegiato di Google News Anno 4 - Maggio 2014 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita
I docenti
S mpresa magazine
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Soluzion mpresa Dossier NewSimpresa • Speciale SPS
• ICT/CAD CAE e automazione, quale integrazione
“Il vetro nell’antichità”
S mpresa
New Soluzion mpresa Dossier Newsimpresa
MARIA GRAZIA DIANI Funzionario della Direzione Cultura della Regione Lombardia, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Nazionale Italiano dell’AIHV e del Board dell’AIHV. ADA GABUCCI Archeologa libera professionista, tutor per ICCD per le regioni del nord Italia. IRENA LAZAR Preside della Facoltà di Studi Umanistici dell'Università Primorska di Capodistria (SLO) e Direttrice del Dipartimento di Archeologia e Patrimonio, vice presidente dell'AIHV. SIMONE LERMA Lavora presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Nazionale Italiano dell’AIHV e dell’ISCUM di Genova. LUCIANA MANDRUZZATO Archeologa libera professionista, Honorary Fellow all'Università Macquarie di Sydney, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Nazionale Italiano dell'AIHV. ALESSANDRA MARCANTE Dottore in Ricerca in archeologia, collabora con l'Università degli studi di Padova. MARINA UBOLDI Conservatore del Civico Museo Archeologico di Como, membro del Consiglio Direttivo del Comitato Nazionale Italiano dell'AIHV. MARCO VERITÀ Chimico presso il Laboratorio di Analisi dei Materiali Antichi (LAMA) dell’Università IUAV di Venezia.
Corso di formazione specialistica 20-21 giugno 2014
magazine
Con il sostegno di:
In linea con i propri scopi istituzionali di formazione e divulgazione delle conoscenze sul vetro il Comitato Nazionale italiano AIHV, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia e con l'appoggio della Fondazione Aquileia e dell’Associazione Nazionale per Aquileia, organizza per la prima volta un corso di formazione specialistica sul vetro antico. Il corso è aperto a studenti laureandi, laureati e specializzandi in archeologia e in discipline storico-artistiche e si avvale della collaborazione di studiosi specializzati in diversi settori della ricerca sul vetro antico. I partecipanti avranno occasione di analizzare direttamente materiali archeologici originali, inoltre, a completamento dell’offerta didattica, sarà possibile assistere a delle dimostrazioni dal vivo di lavorazione del vetro a cura di un maestro soffiatore muranese.
Paolo Longoni, Milen a Longoni e Marco Diani
• SportelloImpresa: a supporto della ripresa
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• La Meccatronica
Prodotti e soluzioni per l’assemblaggio
• Industry 4.0,
• SportelloImpresa
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13 Prodotti e soluzioni per il settore del packaging
Cosa aspetti? Fai sentire la tua voce al mercato! 2
redazione@newsimpresa.it
www.newsimpresa.it
SOMMARIO
Anno 5 - Marzo 2015 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita
EDITORE Pentaconsulting Srl Piazza Caiazzo, 2 20124 Milano Tel. 02 92958990 - fax 02 700595960 REDAZIONE Direttore Responsabile Massimo Fucci massimo.fucci@pentaconsulting.it Direttore Tecnico Valerio Alessandroni valerio@alessandroni.net Segreteria di redazione Giovanna Di Nolfo contenutieditoriali@newsimpresa.it Art Director e Grafica Ivan Roman ivanroman@ivanroman.it Stampa C&M print s.a.s. Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009
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EdiTToriale
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ELETTRONICA Il Telecontrollo degli edifici civili e industriali
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Beckhoff: Tecnologia di controllo PC-Based
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Focus offerta Beckhoff: CX8091
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ICT:PLM, CAD E CAE Miracolo Simulazione (CAE), prodotti perfetti
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Prisma TECH punta verso la fabbrica 4.0
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SmartCAE: migliorare il workflow grazie alla modellazione CAD-free
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Focus offerta SmartCAE: DEP MeshWorks
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STORIE DI SUCCESSO Femap per NOESIM, una scelta vincente
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FOCUS FIERE OMC Ravenna: le soluzioni Endress+Hauser nel settore Oil&Gas
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PRODUCT TO WATCH Image S la giusta telecamera per le singole applicazioni
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INTERVISTA Tecnologia e comportamento: il cyber attacco è servito
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AUTOMAZIONE Verso la fabbrica 4.0 come cambia l’automazione industriale
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Schneider Electric: PlantStruxure a supporto di Industry 4.0
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Focus offerta Schneider Electric: PlantStruxure PES
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Eurotech: connettività a 360
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Rockwell Automation : Fabbrica 4.0: Internet of Things ed informazioni in tempo reale
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Focus offerta Rockwell Automation
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STORIE DI SUCCESSO Beckhoff: valorizzare con la luce, risparmiare con l’automazione
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PRODUCT TO WATCH Eplan Experience
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CORNER Tecnologie Additive: la terza via per le macchine utensili
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PRODUCT TO WATCH HMS Presenta Econ 100 di IXXAT
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L’EUROPA DEV E CAMBIARE MA PER L’ITA LIA LE AREE DI MIGLIORAM ENTO ECCEDO NO LA CAPACITÀ DI UN TWEET
Edi
oriale
L
’Europa ha bisogno di ritrovare il suo potenziale di crescita e di smettere di gestire la sua economia in modalità crisi. Si perché innovare, banalmente significa investire a tutto tondo: non basta operare sulle risorse economiche, molto va investito – da parte del governo e delle singole aziende - nella cultura manageriale ed in quella collaborativa. Anche se Europa (e singoli governi) molto possono fare sul quadro normativo. Ed in Italia… Il dato di fatto è oggettivo, l’UE investe meno delle altre economie avanzate nei settori della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. Gli impegni ad aumentare al 3% del Prodotto Interno Lordo gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, non sono stati finora onorati. La Banca europea per gli investimenti (BEI), stima che per colmare il divario con gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud è necessario un ulteriore investimento di circa 300 miliardi di Euro l’anno: 130 miliardi di Euro in Ricerca e Sviluppo, 100 miliardi di Euro in un sistema scolastico e il resto nell’ammodernamento del settore manifatturiero di base. Gli investimenti in innovazione sono fondamentali, poiché le cosiddette tecnologie emergenti degli anni ‘80 - fondamentalmente il digitale, le biotecnologie e le nanotecnologie - sono ormai mature. Anche se non siamo in grado di prevedere quali saranno le prossime tecnologie dirompenti, siamo certi che vedremo industrie, prodotti e mercati diversi dagli attuali. Gli investimenti in Europa – affiancati da programmi di riforme strutturali, semplificazione legislativa e dei regolamenti – sono un passo importante, che dovrebbe (almeno per noi italiani il condizionale è d’obbligo), segnare il passaggio da semplici sussidi a supporto dell’innovazione e di un effettivo sviluppo. … ed in Italia. Certo la compagine Europea ci da un sistema macro economico di riferimento in cui potersi misurare e contare. Ma per NOI, uscire dalla modalità crisi vuol dire far leva su tutta una serie di fattori che nel tempo hanno rappresentato aggravanti e quindi orpelli che altri non hanno (o hanno in misura decisamente minore). L’elenco sarebbe lungo e facile. Mi limito a segnalare quattro macro aree GOVERNO, SISTEMA, AZIENDE, NOI. A voi l’onere e la sfida (in questo caso meglio l’anglofono Challenge) di identificare tutta la serie di sotto-aree e sotto capitoli. Un messaggio al Presidente RENZI: Costernati le aree di miglioramento eccedono la capacità di un tweet. Buon Futuro a tutti.
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Massimo Fucci
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ELETTRONICA Di Valerio Alessandroni
IL TELECONTROLLO DEGLI EDIFICI CIVILI E INDUSTRIALI
L’edificio oggi può essere considerato come il nodo dinamico della rete di distribuzione integrata. Mentre i sistemi di controllo e misura della sua infrastruttura impiantistica interconnessa possono contribuire al raggiungimento di obiettivi di ottimizzazione energetica altrimenti non pensabili. Diverse le tecnologie e molteplici i prodotti di interesse in questa Area specifica dell’automazione meccatronica. Un mercato che si arricchisce di giorno in giorno di prodotti e soluzioni pronte per una domanda che, al momento, deve ancora ben comprendere appieno applicazioni e benefici associati.
L
eroy Merlin ha realizzato insieme a Doxa, nell’ambito dell’Osservatorio sulla Casa, una ricerca sulla percezione degli Italiani rispetto alla casa di domani. La prima caratteristica che emerge dalla ricerca, riguarda la flessibilità, la capacità di cambiare continuamente dentro e fuori, negli spazi e nelle atmosfere. Assisteremo quindi a un’evoluzione nelle modalità di arredare e distribuire gli spazi. Tutto sarà intercambiabile, gli spazi non saranno divisi in maniera fissa da muri, bensì si adatteranno ai cambiamenti di vita, alle esigenze del momento e agli stati d’animo.
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Il ‘gruppo’ è da sempre parte integrante e fondamentale dell’esperienza umana. Gli esempi abbondano, e principalmente è la rete a fornire queste chance di incontro, ma non solo. Questo riguarda anche la casa: sempre più abitazioni riducono gli spazi individuali per espandere quelli condivisi. Nel futuro assisteremo sempre più al ripensamento di spazi individuali (ovviamente senza intaccare la sfera del personale), per tendere sempre più ad una visione collettiva. Per usare le parole di uno dei thought leader intervistati da Doxa “la casa del futuro sarà una bolla di spazio tutta per sé, da ritagliare in uno spazio comune”. Per quanto riguarda la tecnologia, la fantasia degli intervistati
Telecontrollo degli edifici
ha avuto modo di esprimersi in libertà e i risultati sono, tra gli altri, che il 78,5% di loro auspica una connessione continuativa a distanza con servizi di sicurezza (soccorso medico, vigilanza, ecc.). Ciò che cambierà è il modo in cui la tecnologia verrà implementata nelle nostre case. La parola chiave sembra essere “endemico”: i tech device non saranno più accessori esterni, ma faranno parte del DNA della casa, come un tavolo o una sedia ne fanno parte oggi.
IL TELECONTROLLO A conferma dei risultati raccolti da Doxa, si può osservare che il telecontrollo degli impianti tecnologici è in forte crescita. Le utenze interessate sono le più diverse: il singolo alloggio, il patrimonio edilizio pubblico e privato, i palazzi-uffici, gli ospedali, gli impianti tecnologicamente complessi. Il tutto per gestire in real-time il funzionamento, assicurando all’utenza servizio, tempestività ed efficienza nella manutenzione. Il telecontrollo degli impianti assicura indubbi vantaggi sia per l’utenza sia per il gestore del servizio. In particolare, è in grado di monitorare e gestire in tempo reale il comfort dell’ambiente, l’ottimizzazione dei consumi, controllare le operazioni di manutenzione, controllare più edifici su scala geografica, contabilizzare l’energia e inserire nuove utilities nel tempo. L’utente ha la possibilità di verificare, in piena trasparenza, il servizio ricevuto in termini di corretta ed efficiente gestione energetica, riduzione dei costi e mantenimento del valore degli impianti tecnologici grazie a una puntuale e documentata manutenzione da parte del gestore. Per quest’ultimo, il telecontrollo degli impianti permette, tramite il colloquio bidirezionale tra la postazione di controllo e gli impianti controllati, di assicurare la gestione del personale preposto alla manutenzione ordinaria, ottimizzandone le necessità e i flussi temporali e finalizzando la presenza del personale su
effettiva richiesta. Inoltre, i dati raccolti dalle apparecchiature di telecontrollo, opportunamente interpretati, determinano proposte di miglioramento degli impianti tecnologici, evidenziando necessità oggettive altrimenti difficilmente individuabili. Gli impianti da telecontrollare sono quelli tecnologici presenti in un edificio. In particolare, in un edificio residenziale troviamo la centrale termica (generatori di calore, circuiti caldi, acqua calda sanitaria, energia fornita alle utenze, sicurezze e verifica accesso personale preposto alla manutenzione), gli impianti comuni (ascensori, verde e garage) e le singola utenze (comfort ambiente).
L’EDIFICIO CONNESSO ALLA SMART GRID Se ci spostiamo ora verso il settore industriale, possiamo notare molte analogie con il settore civile, ma anche varie differenze. Per esempio, gli edifici industriali sono da sempre forti consumatori di energia. L’introduzione di sistemi per la produzione di energie rinnovabili ha tuttavia modificato la situazione, rendendo gli edifici non più meri fruitori di energia, ma anche generatori. In più, quando viene connesso a una Smart Grid, l’edificio si inserisce in una dinamica di generazione/ utilizzo dell’energia che dipende da numerosi fattori: tipologia dell’edificio, sua ubicazione, stagione, ora del giorno e così via. D’altra parte, la Smart Grid richiede una maggiore efficienza energetica dei singoli edifici, normalmente ottenuta attraverso un sistema di supervisione e reti di sensori e attuatori. A ciò si aggiungono funzioni di monitoraggio che si basano sulla lettura remota dei contatori per la gestione dei dati sui consumi degli utenti; la trasmissione di tariffe agli utenti in tempo reale; il bilanciamento dinamico tra domanda e offerta di energia; il monitoraggio del funzionamento della rete e la gestione allarmi; l’ottimizzazione e il controllo distribuito della rete; e così via.
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ELETTRONICA
BECKHOFF:
Tecnologia di controllo PC-Based
A cura della redazione
Dal piccolo centro alla megalopoli, l’ottimizzazione energetica e l’efficienza dei processi sta diventando un requisito fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle aree urbane nei settori comunali e privati. In tutti i settori interessati, dall’automazione degli edifici, alle infrastrutture per la fornitura di acqua e di energia, le soluzioni richiedono una realizzazione rapida e un utilizzo intuitivo e a lungo termine.
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na Smart Grid, per essere considerata tale, deve consentire la messa in rete e il controllo della produzione di elettricità con mezzi di produzione ed accumulatori di energia nonché utenze elettriche idonee con particolare attenzione ai protocolli di comunicazione standard. Beckhoff (www.beckhoff.it), con la sua tecnologia di controllo basata su PC, offre soluzioni complete per il rilevamento di dati energetici e di processo, adatte agli attuali e futuri requisiti di un mercato dell’energia intelligente, grazie all’utilizzo di moduli software appositamente sviluppati. “Con i PC Embedded e il software di automazione TwinCAT – esordisce l’Ing. Mirko Vincenti, Building Automation & Infrastructure Manager di Beckhoff - la nostra azienda offre soluzioni ottimali. Già oggi in molte applicazioni che definiranno l’immagine della Smart Grid del futuro, si trovano controller PCbased di Beckhoff, l’ampia proposta di protocolli integrati, quali IEC60870-5-10x, IEC61850, OPC-UA, BacNET e Modbus, ne sono piena conferma. Con l’ OPC-UA, Beckhoff permette uno scambio di informazioni importante in rete e con criteri di ottimizzazione e sicurezza di ultima generazione”.
Questi requisiti richiedono una piattaforma IT applicata all’edificio, che permette di accumulare e gestire i dati sui consumi degli utenti; di monitorare e gestire la rete; e di accedere ai dati e visualizzarli.
MONITORAGGIO DELL’ENERGIA Nello stesso tempo, il continuo aumento dei costi energetici è un problema di primaria importanza. Per ottenere il massimo livello di efficienza energetica, in modo da contenere i costi, risparmiare energia e ottimizzare i consumi, è necessario conoscere quali sono i dati di funzionamento dell’impianto. Un sistema di Misura e Supervisione permette di tenere sotto controllo in ogni momento le grandezze elettriche negli edifici, mentre un Piano di Monitoraggio dell’energia permette di stabilire le grandezze ambientali ed energetiche dell’edificioimpianto da monitorare, la distribuzione spaziale delle misure stesse, i tempi di campionamento e i possibili output.
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Ing. Mirko Vincenti – Building Automation & Infrastructure Manager
La definizione della griglia di misura si basa su alcuni passaggi fondamentali: la suddivisione dell’edificio in zone omogenee; la scelta dei locali di riferimento per ogni zona; la scelta del posizionamento della strumentazione all’interno dei locali di riferimento; l’individuazione dei flussi energetici da monitorare; la scelta del dettaglio della misura del singolo flusso energetico; il posizionamento della strumentazione atta alla misura dei flussi energetici. I tempi di campionamento costituiscono un elemento cruciale per l’esito del monitoraggio, poiché influenzano l’incertezza di misura, i costi di monitoraggio e quindi la qualità e attendibilità degli output finali. Infine, devono essere definiti i possibili output del processo di monitoraggio per poter valutare l’effettiva fattibilità del progetto. La scelta dei sensori in termini di quantità e qualità, l’accuratezza finale della misura e la trasmissione/acquisizione dei dati sono fortemente vincolati dall’uso finale che verrà fatto del dato.
Telecontrollo degli edifici
Mediante la messa a disposizione di questa tecnologia, le applicazioni su Cloud diventano di facile realizzazione per chiunque e non necessariamente attraverso l’uso di uno SCADA di terze parti. BacNET/IP, ModBus e tutti i bus dei sottosistemi del building, resi disponibili dalla piattaforma di Beckhoff permettono di integrare in modo diretto l’ultimo miglio, gli impianti dell’edificio. A supporto di tutto ciò offre una gamma di PC Embedded e Industrial PC che si caratterizzano per performance, robustezza, modularità e garanzia di disponibilità a lungo termine. Insieme alla flessibilità e all’elevata scalabilità, sono caratteristiche che consentono di sfruttare appieno le tecniche di risparmio energetico. “Grazie alla tecnologia di controllo PC-based, - prosegue Vincenti - Beckhoff offre soluzioni di automazione aperte e adatte
praticamente ad ogni tipo di applicazione, anche se si rivela particolarmente protesa verso il mondo del telecontrollo, della Building Automation, dell’Energy e quindi delle Smart Grid. I controllori Beckhoff si trovano infatti già in molte applicazioni: dagli edifici, alle turbine eoliche, agli impianti di produzione, nelle sottostazioni della rete elettrica o ancora trovano impiego nell’integrazione di impianti di cogenerazione”. Gli strumenti messi a disposizione da Beckhoff rendono di facile realizzazione sistemi innovativi e duraturi nel tempo con l’impiego di protocolli di comunicazione standard, di grande scalabilità e flessibilità che conferiscono alle soluzioni un largo margine di impiego e velocità di sviluppo. L’apertura dei prodotti permette customizzazioni importanti e caratterizzazioni rilevanti tali da consentire un’integrazione pressochè totale.
IL MERCATO Nel settore della Building Automation, l’offerta appare molto diversificata, spaziando da singoli componenti hardware e software (rivolti soprattutto a installatori e system integrator) ad architetture integrate che spesso possono essere comprese e specificate dall’utente finale. Uffici, palazzi, centri sportivi, centri commerciali: sono tante le situazioni dove le necessità di progettazione sono complesse e che nel tempo devono prevedere la possibilità di modificare la destinazione d’uso o la suddivisione degli ambienti operativi (uffici open space, pareti mobili, ecc.). Un impianto progettato con la tecnologia di comunicazione KNX (standard di building automation) mantiene alto il valore dell’immobile nel tempo. Inoltre, anche se cambia la destinazione di una parte o di un intero complesso, non c’è bisogno di rifare l’impianto: basta riprogrammarlo. La gamma KNX ABB si amplia con una serie esclusiva di dispositivi da incasso compatti, integrati con il design della serie civile Mylos, per avere tutto il comfort e l’efficienza della Building Automation senza rinunciare all’estetica. Mylos KNX mette a disposizione una gamma completa di dispositivi: ingressi binari, attuatori e dimmer per il controllo dell’illuminazione, attuatori tapparella, tutti disponibili anche nella versione con uno o due interruttori a bilanciere già integrati per ottimizzare il progetto e ridurre il numero dei dispositivi necessari. Senza tenere conto del ricevitore IR per controllare tutte le funzioni da remoto con un telecomando e, per il controllo della termoregolazione, il termostato e il cronotermostato (quest’ultimo con la possibilità di definire una programmazione settimanale e di controllare fino a 4 zone termiche). Tramite il software ETS è possibile programmare i dispositivi da incasso Mylos KNX insieme a quelli KNX da guida DIN, per poter gestire qualsiasi complessità della building automation.
GEWISS presenta i dispositivi del sistema domotico Chorus che garantiscono la sicurezza delle persone fra i muri domestici. Compatibile con gli standard internazionali, Chorus offre la soluzione per ogni diversa esigenza abitativa. Grazie ad un modello in cui ogni componente vive da solo ma dialoga e si completa nell’interazione con gli altri, Chorus assicura infinite combinazioni che si ritagliano su ciascuna esigenza individuale, garantendo in qualsiasi momento l’ampliamento del sistema e l’inserimento di nuove funzionalità. In caso di temporali e/o sbalzi di tensione che causano l’interruzione della corrente ed espongono l’abitazione ai rischi
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ELETTRONICA
Focus Offerta Beckhoff: CX8091 A seguito delle nuove esigenze del mondo energy si tende a progettare network, nei quali la produzione è sempre meno centralizzata, e piccole produzioni, sistemi di stoccaggio di energia e altri sistemi, rendono fruibile in modo più efficiente l’energia, soprattutto quella di natura rinnovabile che si caratterizza da sempre per la sua volatilità.
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nità remote programmabili con interfaccia OPC-UA nativa, come il recentissimo Pc Embedded CX8091 di Beckhoff, possono essere facilmente supervisionate in un sistema di teleriscaldamento, o possono permettere a più edifici di essere messi in rete tra loro realizzando una Microgrid, una Smart Community, sfruttando questa tecnologia standard di trasmissione dati. Il CX8091 è l’ultimo dispositivo della serie CX8000, attualmente il più piccolo PC integrato di Beckhoff. Con il supporto del protocollo BACnet, la CPU ARM9 da 400 MHz e l’ampia gamma di Bus Terminal, rappresenta un microcontrollore universale per l’automazione degli edifici. Inoltre il CX8091, in combinazione con i terminali di misurazione di potenza, rappresenta un collettore di dati compatto che fornisce tutte le informazioni per una gestione completa delle risorse energetiche tramite BACnet. Lo standard di comunicazione BACnet si adatta in modo ottimale come collegamento di comunicazione tra l’automazione degli edifici ed il livello di gestione e di comando, nonché il sistema di gestione delle risorse energetiche. Il server e il client BACnet/IP funzionano su tutti gli IPC e PC embedded Beckhoff. Grazie a questa estensione del software, anche il CX8091 diventa un BACnet Building Controller.
che ne derivano, GEWISS offre ReStart con autotest. A tutti è capitato almeno una volta di essere in casa e dover scendere nel seminterrato per riattivare la corrente che all’improvviso è saltata; oppure, di rientrare a casa e trovare il frigorifero scongelato; o ancora l’impianto di riscaldamento, l’irrigazione e l’antifurto disattivati. Per risolvere definitivamente questo problema, GEWISS ha creato ReStart con autotest, un semplice dispositivo elettrico installabile in qualsiasi centralino domestico che ripristina automaticamente la corrente in soli 10 secondi, solo dopo aver verificato che non ci siano pericoli per l’utente. In campo software, fra i numerosi componenti che permettono di costruire un’applicazione di Building Automation troviamo per esempio l’applicazione Camera Viewer Bticino, per visualizzare il proprio sistema di telecamere a circuito chiuso in
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Il PC embedded CX8091 è ideale come microcontrollore decentralizzato e, tramite BACnet o OPC UA, come collettore di dati per un sistema di gestione delle risorse energetiche di livello superiore.
locale o in remoto tramite un collegamento EDGE, 3G o Wi-Fi. L’applicazione, compatibile solo con alcune telecamere del catalogo BTicino, include le funzionalità di visualizzazione dal vivo, di riprese istantanea e di riproduzione delle registrazioni. Le recenti modifiche apportate includono la soluzione di un problema DSN dinamico e una maggiore stabilità dell’applicazione stessa. Movicon di Progea, Edizione per Building Automation, è stato pensato per offrire un potente, aperto e flessibile sistema di supervisione per l’automazione di edifici, per gestire ed integrare facilmente i sistemi di Building Management Systems (BMS). Movicon BA è in grado di rendere la supervisione di edifici più potente e scalabile, portando i vantaggi del software ‘aperto’ nella integrazione e visualizzazione di sistemi di automazione
Telecontrollo degli edifici
Gli oggetti BACnet vengono creati nel TwinCAT System Manager e lì possono essere parametrizzati e interconnessi. Attraverso un’interfaccia ciclica i dati di un terminale I/O oppure dal programma TwinCAT vengono collegati direttamente ad un oggetto BACnet. Un’interfaccia aciclica viene utilizzata per la lettura e scrittura delle properties di un oggetto BACnet, pertanto è possibile accedervi dal programma PLC durante il tempo di esecuzione. Con l’ausilio di TwinCAT è possibile
scansionare una rete alla ricerca di apparecchi BACnet e accedere a oggetti o proprietà. In alternativa il PC embedded CX8091 può essere usato anche con lo standard di comunicazione OPC UA (Unified Architecture). Grazie a questo protocollo, riconosciuto a livello globale per l’integrazione verticale negli ambienti di produzione, il microcontrollore crea le condizioni per un rilevamento completo dei dati energetici anche in quest’area.
dell’edificio residenziale, industriale, terziario o per grandi comunità. Grazie alla flessibilità di Movicon BA, è possibile integrare i propri sistemi su qualsiasi tipo di architettura, quali PC Desktop, Media Center, Tablet PC, Touch Panel, palmari o SmartPhone, oppure accedere al sistema via Web tramite browser oppure da qualsiasi telefonino Java. Movicon BA garantisce l’apertura necessaria ad integrare nello stesso progetto di supervisione tutti i sistemi di gestione degli edifici, garantendo un notevole risparmio di tempo e di risorse e aumentando al tempo stesso le potenzialità di supervisione e controllo. L’automazione degli edifici costituisce un settore di primo piano per l’attività di EFA Automazione, poichè rappresenta il riassunto di 25 anni di esperienza acquisita in ambito
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ELETTRONICA industriale: permettere la comunicazione e l’integrazione di diversi attori, che parlano linguaggi diversi, è una sfida stimolante e che EFA è capace di affrontare con successo. HVAC, videosorveglianza, controllo accessi, gestione dell’illuminazione, sistemi anti intrusione e antincendio e non da ultimo il risparmio energetico: sono questi i sottosistemi dai quali provengono enormi quantità di dati che richiedono omogeneizzazione insieme con una corretta ed efficiente gestione e supervisione. Le applicazioni realizzate da EFA Automazione in collaborazione con i system integrator suoi partner ricoprono i più svariati tipi di edificio: ospedali, alberghi, stadi e palazzetti dello sport, musei, uffici, data center e centri commerciali. Infine, a livello di sistema, le piattaforme offerte da Scheider Electric, da tempo impegnata nel miglioramento dell’efficienza energetica all’interno degli edifici, sono sostanzialmente tre. Il software StruxureWare Resource Advisor offre report e statistiche in merito alle emissioni dei gas serra, consumo energetico e risorse disponibili, in modo che le aziende possano pianificare le strategie più adeguate per la gestione dell’energia. StruxureWare Building Operation permette di effettuare il monitoraggio, il controllo e la gestione di energia, illuminazione, sistemi antincendio e sistemi HVAC. Infine, StruxureWare Building Operation è un tool SaaS che raccoglie su una piattaforma cloud tutti i dati relativi ai consumi energetici al fine di ottimizzarne l’utilizzo e ridurre i costi. Energy Management System (EMS) Siemens è una piattaforma tecnologica innovativa basata su tecnologia cloud e sviluppata con l’obiettivo di offrire un’applicazione all’avanguardia per il monitoraggio, controllo e ottimizzazione dei flussi energetici di una Smart Grid, Microgrid o Smart City. La soluzione EMS integra dispositivi e sistemi per il monitoraggio dei consumi/ produzione e sistemi di supervisione e controllo a livello di Grid Operation: Smart Meter e sistemi di Meter Data Management;
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Telecontrollo degli edifici SCADA per la supervisione e controllo della rete di distribuzione elettrica (ST); SCADA per la supervisione e controllo di consumi e generazione all’interno di Micro Grid (Siemens DEMS (Decentralized Energy Management System). Beckhoff, con la sua tecnologia di controllo basata su PC, offre una soluzione completa per il rilevamento di dati energetici e di processo che può essere adattata agli attuali e futuri requisiti di un mercato intelligente dell’elettricità grazie all’utilizzo di moduli software appositamente sviluppati. Già oggi in molte applicazioni, che definiranno l’immagine di una Smart Grid del futuro, si trovano controlli basati su PC di Beckhoff, per esempio in edifici, impianti eolici, impianti di cogenerazione, centrali idroelettriche o sottostazioni nelle reti energetiche.
CONCLUSIONE L’edificio oggi è divenuto soggetto attivo, consumatore consapevole e produttore, inserito nel sistema energetico nazionale che, attraverso la logica delle smart grid, può colloquiare con esso. Per ottenere il massimo livello di efficienza energetica, in modo da contenere i costi, risparmiare energia e ottimizzare i consumi, è necessario registrare e analizzare con continuità i principali parametri di funzionamento dell’impianto e il loro contributo al raggiungimento dei risultati attesi. Mentre un software di gestione permette di visualizzare a gestire tutte le informazioni relative all’impianto, un Web Server dedicato rappresenta una modalità più evoluta per visualizzare e gestire da remoto le informazioni e i parametri dell’impianto con qualsiasi dispositivo dotato di browser. Infine, occorre sottolineare che il monitoraggio puntuale dell’edificio in quanto tale non è sufficiente, ma deve essere contestualizzato all’ambiente energetico nel quale si trova l’edificio stesso. La comunicazione con il mondo esterno diventa indispensabile per salvaguardare i livelli di efficienza ed equilibrare con profitto l’apporto energetico esterno con l’autoproduzione.
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ICT Di Massimo Fucci
MIRACOLO SIMULAZIONE (CAE) PRODOTTI PERFETTI
In un mondo in cui i nuovi prodotti devono essere vincenti già al temine del primo ciclo di progettazione, le tecnologie e le applicazioni di simulazione (CAE) giocano un ruolo importante. Simulare i diversi aspetti d’uso direttamente sul modello digitale (virtuale) dell’oggetto e/o di sue parti, è oramai un passo fondamentale per la realizzazione di prodotti di successo. Un’offerta ampia che si sviluppa tra novità tecnologiche e cultura aziendale… conservativa.
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CAE: miracolo simulazione
T
Tutti i mercati sono caratterizzati da un livello di competizione sempre più elevato, un habitat in cui le aziende manifatturiere devono adoperarsi affinché il loro ciclo di sviluppo consenta la realizzazione di prodotti vincenti sin dal primo giro di progettazione.
L’identikit di un tale prodotto è ormai noto: deve possedere caratteristiche funzionali, estetiche e di costo in grado di soddisfare sia le aspettative del mercato a cui è rivolto, sia di salvaguardare adeguati margini al produttore. Da subito va quindi realizzato un prodotto zero difetti o near zero defect, come oramai si sente dichiarare in diverse realtà. Un obiettivo concreto che richiede un ciclo di sviluppo prodotto
particolarmente efficace a partire dalla determinazione delle caratteristiche del prodotto. Un tema ad appannaggio della struttura di marketing e vendita a cui deve però seguire una base di progettazione e simulazione virtuale molto accurata del prodotto, affinché sia garantito il risultato finale. Ogni azienda, ormai, per le fasi di progettazione utilizza applicazioni software che si possono raccogliere sotto l’acronimo: CAx (Computer Aided). Nello specifico, con il termine CAD si identificano gli strumenti per la progettazione, mentre con il termini CAE (Computer Aided Engineering) ci si riferisce alle applicazioni che consentono la simulazione in merito a diverse discipline, di
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ICT quanto viene progettato con il sistema CAD. Per incrementare i benefici, le due applicazioni devono essere operative in un ambiente fortemente integrato, in cui le conversioni tra vari formati, dovrebbero essere ridotte allo zero. Infatti, ogni passaggio allunga i tempi ed introduce inevitabilmente condizioni di errore. Ogni errore effettuato nelle fasi di progettazione e simulazione di un prodotto, va necessariamente risolto sul nascere. Altrimenti, intervenire in una fase avanzata, o - peggio - a prodotto consegnato, può avere un impatto sui costi che rischia di mettere in discussione buona parte dei margini previsti, oltre all’innegabile danno di immagine legato al prodotto o addirittura al brand. L’uso efficace della simulazione digitale consente ai progettisti di comprendere, prevedere e migliorare la fruibilità dei prodotti direttamente in maniera “virtuale”. La simulazione consente di studiare diverse alternative di realizzazione e, pertanto, di ridurre i costi diretti associati ai prototipi fisici. Un prodotto, quest’ultimo, che tendenzialmente dovrebbe essere abbandonato. Una soluzione CAE completa deve consentire di approcciare fasi di simulazione, validazione e ottimizzazione di prodotti e strumenti di produzione. Un’analisi dell’offerta CAE nel mercato italiano, realizzata da Pentaconsulting (www.pentaconsulting.it), mostra un percorso dell’offerta in cui sono presenti tradizionali fornitori di soluzioni CAD affiancati dai produttori di codici di calcolo e di moduli applicativi verticali. Lo studio ha evidenziato per il secondo anno una crescita a due
cifre delle soluzioni CAE, sia in termini di soluzioni acquisite, sia in termini di servizi acquistati. Un mercato che ha ancora margini di crescita anche in virtù di una rimodulazione commerciale dell’offerta che grazie alla presenza del cloud, comincia ad esprimere una posizione interessante. Storicamente, le soluzioni CAE sono state adottate dalle aziende del settore aeronautico e automobilistico e destinate a un uso da parte di esperti ‘strutturisti’; nel tempo sono però diventate comuni ed accessibili ad aziende di tutte le dimensioni e anche a progettisti che non vantino un background specifico nel calcolo ad elementi finiti. La semplicità dell’interfaccia delle applicazioni e il ridimensionamento dei costi fanno sì che queste soluzioni possano essere disponibili per un mercato più ampio ed eterogeneo. Un utilizzo efficace di una soluzione CAE prevede che il progettista stesso sia in grado di padroneggiare di per sé, metodi e software per la simulazione. Solo ambienti molto strutturati, in cui è richiesta una validazione che parta dall’ufficio preposto, vede ancora la verifica da parte dell’esperto specifico. Il mercato offre una vasta gamma di soluzioni in grado di soddisfare le diverse esigenze di calcolo e simulazione necessarie alla realizzazione di prodotti: dall’analisi meccanica di resistenza e sforzo, alla mappatura della distribuzione termica di una scheda e/o di un apparato per comprenderne gli ambiti di funzionamento, oppure alla verifica di cinematismi. Un’area critica riguarda l’atteggiamento culturale delle aziende verso la formazione in merito a nuovi strumenti. Ancora molte (troppe) aziende non pianificano correttamente l’introduzione di nuovi strumenti e non programmano una corretta fase di for-
Prisma TECH Punta verso la fabbrica 4.0 Digital prototyping e Industry 4.0. non sono solo slogan ma soluzioni ormai alla portata di tutte le aziende manifatturiere italiane. Si tratta di una strada obbligata per migliorare i processi, aumentare la qualità del prodotto e ridurre tempi e costi di industrializzazione e di produzione.
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er rimanere competitive, oggi le aziende hanno bisogno di adottare soluzioni software innovative per il miglioramento del processo di sviluppo prodotto, in modo da poter garantire dei ritorni economici e dei benefici misurabili nel breve periodo. Questa è la linea d’azione adottata da Prisma TECH (www.prisma-tech.it/), uno dei principali partner Europei di Autodesk (www.autodesk.it) per il mercato manifatturiero, ed il primo in Italia ad occuparsi della simulazione nei processi di stampaggio delle materie plastiche. “I contenuti digitali 3D creati dalla progettazione - spiega Giu-
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seppe Donanzan, Amministratore Giuseppe Donanzan, Delegato di Prisma TECH - offrono Amministratore Delegato notevoli vantaggi attraverso la di Prisma TECH simulazione dei processi industriali, dall’organizzazione dei layout produttivi secondo modelli di Lean Production, alla simulazione dei processi nelle singole macchine di produzione”. Inoltre, le metodologie del Digital Prototyping permettono di operare in un singolo modello digitale da utilizzare in ogni fase del processo di sviluppo o di ciclo di vita del prodotto. In questo
CAE: miracolo simulazione mazione e addestramento all’uso, preferendo un’autoistruzione mentre si opera sul pezzo. Anche il fornitore spesso non sfrutta appieno le potenzialità delle soluzioni CAE, in genere si tratta di rivenditori con buone competenze nella messa a regime di soluzioni CAD, ma nella maggior parte dei casi, non risultano adeguatamente preparati all’implementazione di tutte le potenzialità delle applicazioni CAE. Difficilmente uno ‘strutturista’ è presente tra i collaboratori del rivenditore. Il mercato vede la presenza di un’offerta segmentabile in alcune categorie di operatori: gli editori di software che hanno un portfolio completo rivolto all’intero ciclo di vita dei prodotti ( Autodesk, Dassault Systemes,PTC, Siemens PLM, ecc.) ; i produt-
modo si eliminano le tradizionali barriere esistenti tra i team di progettazione concettuale, ingegnerizzazione, produzione e vendite. “La soluzione da noi proposta - spiega l’Ing. Michele Segato responsabile tecnico dei prodotti di simulazione, è basata sulla tecnologia Autodesk Simulation Moldflow, composta da una suite di moduli software per l’ottimizzazione della progettazione del prodotto, dello stampo, e del processo di stampaggio dei componenti in materiale termoplastico e termoindurente. Più del 70% dei difetti di un componente in plastica nascono dalla progettazione. Ad esempio, avendo a disposizione una pressa virtuale si possono prevedere con accuratezza tutti i possibili difetti di un nuovo prodotto fin dalle primissime fasi di progettazione”. Simulando lo stampaggio ad iniezione sul modello CAD3D si possono prevedere differenti soluzioni progettuali (dello stampo, dei materiali, etc) in tempi rapidi e senza generare costi aggiuntivi. In questo modo si riduce il numero di stampi pilota e la fase di setup, riuscendo a rispettare i tempi di consegna sempre più stringenti. La simulazione Moldflow è una prassi consolidata da decenni per prevedere mancati riempimenti, linee di giunzione, intrappolamenti d’aria, pressioni eccessive, segni di risucchio, fino
tori di software CAE a largo spettro,in grado di affrontare diversi domini, dotati di connettori specifici per i diversi sistemi CAD (Ansys, Comsol, MSC Software, SmartCAE, ecc.). A cui si aggiungono Operatori molto specialistici in grado di offrire una soluzione molto verticale in grado di risolvere uno o più problemi di un processo/disciplina. Di seguito una breve carrellata dell’offerta. Autodesk mette a disposizione diverse applicazioni software di simulazione che spaziano in diversi domini: termo-fluidodinamica, strutturale e stampaggio plastica. Tutte queste applicazioni
Prisma TECH Customer’s Meeting 16 Giugno - Chervò Golf San Vigilio - Pozzolengo Prisma TECH organizza ogni anno un Customer’s Meeting con tutti gli utenti di Autodesk Moldflow con la presenza dei responsabili Autodesk, con l’obiettivo di assicurare un collegamento continuo tra la ricerca e sviluppo del software ed i Clienti costantemente impegnati all’innovazione tecnologica a supporto della qualità’ totale del prodotto. Gli esperti del settore sono invitati alla conferenza che per il 2015 si svolgerà il 16 Giugno al “Chervò Golf San Vigilio” di Pozzolengo (BS).
ad arrivare al ritiro del materiale e ad eventuali deformazioni. “ L’Analisi o Simulazione di processo Autodesk Simulation Moldflow – afferma Giorgio Luppi Responsabile Area Tecnica di Simon Plast Industries - viene eseguita allo scopo di individuare tutte le attività tecniche, meccaniche e i seguenti processi produttivi in collaborazione e in co-desing con clienti e fornitori, questa analisi/ simulazione ci consente di valutare l’impatto di fattibilità, lo spessore delle pareti, il posizionamento dei punti di iniezione, materiale e geometria con analisi di laboratorio e l’identificazione dei materiali idonei necessari all’ottenimento del risultato richiesto. Particolare attenzione viene dedicata quando i clienti che si apprestano a sostituire il metallo con la plastica”.
Simon Plast Industries (www.simonplastindustries.com): Costruzione Stampi, Stampaggio Materie Plastiche, Analisi con Autodesk Simulation Moldflow
“Autodesk Simulation Moldflow - conclude Donanzan - è diventato uno standard nei settori automotive, healthcare, white goods, consumer. Prisma TECH offre un servizio completo per l’avviamento del sistema e garantisce al cliente una costante assistenza anche consulenziale grazie ad un team di tecnici dedicati esperti nei processi di stampaggio, ed in continuo contatto con le Università per tutte le novità tecnologiche emergenti in materia”.
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- alcune frutto di acquisizioni - sono inserite nella suite Autodesk Simulation 360. Le aziende possono scegliere tra software sul proprio desktop: licenze fisiche, perpetue, flottanti o standalone. Nuova la strategia Autodesk annunciata all’evento REAL2015 in cui il leitmotiv è Capture-Compute-Create. Un ambito in cui diversi utenti target (dai meccanici agli edili) possono trovare un percorso utile alla revisione dei processi lavorativi. Le soluzioni di MSC Software (www.mscsoftware.com) consentono analisi lineari e non-lineari a elementi finiti, analisi acustica, interazione fluido-struttura, multi-fisica, ottimizzazione, fatica e durabilità, dinamica multi-body e simulazione di sistemi di controllo. Le soluzioni multidisciplinari di MSC permettono di eseguire analisi accoppiate come: dinamica dei sistemi-struttu-
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rale-controllistica, termica-meccanica, multi-fisica, interazione fluido-struttura, propagazione dei danneggiamenti. Grazie a MSC Nastran, l’azienda è diventata un pioniere delle tecnologie per analizzare e prevedere sollecitazioni e deformazioni. COMSOL Multiphysics (www.comsol.it) mette a disposizione un vero e proprio lab on desktop, con cui è possibile sia effettuare simulazioni che coinvolgono singole fisiche - come con uno strumento di simulazione tradizionale - sia combinare fisiche e applicazioni diverse. L’architettura modulare di COMSOL Multiphysics permette la specializzazione delle sue capacità di modellazione mediante l’implementazione di moduli dedicati a specifiche applicazioni, che spaziano in diversi domini. Infatti è possibile - combinando i vari moduli - effettuare analisi di tipo
CAE: miracolo simulazione
termo-elettro-strutturale, ma anche termofluidodinamico, acustico, chimico, termico, ecc. Dassault Systemes con SIMULIA mette a disposizione funzionalità per la simulazione realistica dei progetti all’interno dell’ambiente di progettazione CATIA. I progettisti possono così utilizzare l’interfaccia a loro familiare di CATIA ed eseguire l’analisi direttamente sul modello master di CATIA. Poiché non servono trasferimenti o conversioni delle geometrie, si evita qualsiasi problema di integrità dei dati. Il software sfrutta l’architettura knowledgebased di CATIA, che facilita l’ottimizzazione dei progetti in base alle specifiche di prestazione dei prodotti e ai risultati dell’analisi. PTC con la soluzione CREO offre una vasta gamma di soluzioni
CAE che consentono ai progettisti e agli analisti CAE di convalidare vari aspetti del prodotto utilizzando direttamente la geometria CAD 3D nella simulazione. Diversi i pacchetti disponibili: PTC Creo Simulation Extension, PTC Creo Advanced Simulation Extension, PTC Creo Tolerance Analysis Extension, PTC Creo Behavioral Modeling Extension, PTC Creo Mechanism Dynamics Extension, PTC Creo Manikin Analysis Extension, PTC Creo Spark Analysis Extension, PTC Creo Fatigue Advisor, PTC Creo Plastic Advisor. Siemens PLM Software (www.plm.automation.siemens.com) propone un’offerta CAD-CAE orientata verso la totale integrazione e la completa copertura delle possibili casistiche di simulazione:
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SmartCAE Migliorare il workflow grazie alla modellazione CAD-free L’utilizzo dei software di analisi nello sviluppo del prodotto sta diventando una prassi consolidata nella maggior parte delle aziende manifatturiere. Nonostante gli sforzi effettuati dagli sviluppatori dei software commerciali per migliorare i propri strumenti, la maggior parte degli utilizzatori CAE identificano nel workflow di simulazione un collo di bottiglia. Proprio per risolvere questo problema, SmartCAE (www.smartcae.com) ha studiato una serie di soluzioni CAD-free.
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ra i vari aspetti del flusso della simulazione (preprocessing, calcolo, postprocessing), la fase di creazione della mesh più adatta è quella che richiede ancora troppo tempo rispetto alle esigenze del progetto. Per ogni ciclo progettuale è necessario rigenerare la mesh del modello, un’operazione che richiede l’azione continuativa dell’utente nella fase di modellazione. Questo aspetto, comune alla maggior parte delle soluzioni CAE, di fatto limita l’innovazione del prodotto e rallenta il flusso della simulazione. “La fase di modellazione – afferma l’Ing. Francesco Palloni, Business Development Manager di SmartCAE è proprio l’area in cui il nostro DEP MeshWorks e il suo approccio CAD-Free possono
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Con MeshWorks è possibile aggiungere rinforzi su un componente senza passare dal CAD.
CAE: miracolo simulazione
apportare un miglioramento sostanziale in termini di rapidità e innovazione”. Rapidità in quanto, partendo da una mesh FEM o CFD esistente, DEP MeshWorks permette la modifica della forma del prodotto, mettendo l’analista in grado di generare in pochi minuti un nuovo modello pronto per girare. Innovazione, poiché DEP MeshWorks permette la parametrizzazione geometrica del modello CAE, consentendo la modifica di dettagli geometrici quali, spessori, raccordi, forma dei collegamenti. Inoltre è possibile spostare, rimuovere o aggiungere rinforzi locali sia su mesh di superficie che di volume, attraverso funzionalità uniche quali le operazioni booleane su volumi di elementi Tetraedrici. “Le aziende che utilizzano DEP MeshWorks - continua Palloni nel loro processo CAE apprezzano una riduzione dei tempi di
modellazione del 40% rispetto all’utilizzo dei preprocessori tradizionali. Inoltre, la possibilità lavorare su modelli CAE parametrici semplifica il processo di ottimizzazione del prodotto”. L’approccio di modellazione CAD-Free, unito a strumenti consolidati quali l’ottimizzazione multi-obiettivo e l’ottimizzazione topologica, permette di affrontare in maniera strutturata temi progettuali importanti quali la riduzione del peso dei componenti mantenendo le funzionalità e la sicurezza. “A questo proposito – conclude Palloni - abbiamo sviluppato un flusso di lavoro ripetibile che è stato battezzato Minimalistic Design. Il Minimalistic Design è basato sia sul DEP MeshWorks che su altri strumenti CAE più tradizionali, e può essere applicato in qualsiasi settore dell’ingegneria per l’ottimizzazione strutturale del prodotto”.
Confronto tra il workflow CAE tradizionale quello migliorato dalla modellazione CAD-Free.
Francesco Palloni
dalla strutturale (statica, dinamica, lineare e non) alla risposta in frequenza, dall’analisi a fatica fino all’analisi acustica. Molti strumenti CAD offrono soluzioni cinematiche che aiutano i progettisti nell’ottimizzazione del percorso meccanico per il controllo delle interferenze. Tuttavia, la cinematica da sola non offre tutte le informazioni fondamentali necessarie, perciò il portafoglio di offerta Siemens fornisce funzionalità di simulazione dinamica multi-body che vanno oltre la semplice cinematica. Il range completo di soluzioni per le simulazioni cinematiche e dinamiche multi-body di corpi rigidi e flessibili, unitamente alle analisi fluidodinamiche e termiche costituiscono un set di strumenti utili per le aziende che intendono affrontare la problematica della prototipazione virtuale dei prodotti industriali ricavandone benefici in termini di cost saving. SmartCAE propone DEP MeshWorks, un software innovativo, sviluppato da Detroit Engineered Products, che abilita la modellazione FEM e CFD senza l’ausilio di geometrie CAD di appoggio, partendo da modelli CAE già esistenti. La suite mette a disposizione degli analisti una serie di strumen-
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CAE: miracolo simulazione
Focus Offerta SmartCAE: DEP MeshWorks
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EP MeshWorks è un software innovativo, sviluppato da Detroit Engineered Products, che abilita la modellazione FEM e CFD senza l’ausilio di geometrie CAD di appoggio, partendo da modelli CAE già esistenti. La suite mette a disposizione degli analisti una serie di strumenti avanzati per il morphing della mesh, operazioni avanzate su mesh volumetrica e superficiale, creazione automatica di mesh con elementi esaedrici: tutti strumenti che non sono disponibili negli ambienti di preprocessing tradizionali. Grazie alla possibilità di deformare la mesh in maniera parametrica, DEP MeshWorks semplifica il flusso di lavoro delle analisi e abilita l’ottimizzazione di forma del prodotto attraverso la simulazione. DEP MeshWorks riesce a parame-
ti avanzati per il morphing della mesh, operazioni avanzate su mesh volumetrica e superficiale, creazione automatica di mesh con elementi esaedrici: tutti strumenti che non sono disponibili negli ambienti di preprocessing tradizionali. Il prodotto può funzionare sia in modalità interattiva che in modalità batch. È oramai riconosciuto che la simulazione in un ambiente collaborativo è fondamentale per ridurre il time-to-market e massimizzare le esperienze precedenti. In particolare le soluzioni CAE consentono un ampio range di possibilità di simulazione per il controllo della complessità della modellazione e dell’analisi di un sistema con un livello di accuratezza elevato. I sistemi
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trizzare i modelli creati per i principali solutori FEM strutturali, espliciti e CFD. Il prodotto può funzionare sia in modalità interattiva che in modalità batch, se abbinato a un software di ottimizzazione. Attualmente DEP MeshWorks è utilizzato dai principali costruttori automobilistici a livello mondiale. SmartCAE è il rivenditore ufficiale, nonché centro di competenza per DEP MeshWorks in Italia.
MeshWorks permette la rimozione dei dettagli da una mesh senza dover ricreare il modello.
CAE saranno i principali fornitori d’informazioni per aiutare i team di supporto di progettazione nel processo decisionale. Prodotti di successo possono quindi essere lanciati in tempi ridotti anche grazie all’uso intensivo di queste discipline. Progettare e simulare sono oramai fasi inscindibili per le aziende che intendono continuare a competere. In conclusione, le prestazioni del prodotto sono un elemento fondamentale per il successo di molti bravi produttori. La capacità di un prodotto di soddisfare i requisiti funzionali influisce sui profitti, i costi, il time-to-market, la qualità e, in ultimo, sulla capacità dell’azienda di avere successo in un mercato competitivo.
Partendo da un modello FEM esistente (A) con MeshWorks è possibile modificarne la forma (B) e ricreare automaticamente la mesh nella zona allungata (C).
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STORIE DI SUCCESSO
FEMAP PER NOESIM, UNA SCELTA VINCENTE
Con la tecnologia CAE di Femap e NX Nastran, Noesim offre consulenza avanzata al settore aerospaziale per la progettazione di componenti strutturali, attrezzature di produzione ed equipaggiamenti per la manutenzione a terra
Il core business di Noesim è nel settore aerospaziale, con significative esperienze nella progettazione dei componenti strutturali dei velivoli
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oesim nasce nel 2005 dall’esigenza di consolidare le conoscenze e le competenze ingegneristiche e manageriali maturate dai fondatori presso importanti aziende italiane, mettendole a disposizione delle imprese che puntano al successo attraverso l’innovazione e la competitività. In particolare, la società di progetta-
zione e ingegneria con sede a Cesate, poco distante da Milano, ha il proprio core business nel settore aerospaziale, partendo dal quale ha poi esteso il proprio servizio ad altri comparti che richiedono competenze e strumenti di simulazione CAE sia in fase di progettazione che di verifica finale.
Idee chIare L’organizzazione di Noesim è stata impostata fin dall’inizio su basi molto chiare, con un accurato lavoro di definizione delle
Siemens PLM Software
Il CAE di Siemens PLM Software risulta di facile apprendimento e intuitivo nell’uso, grazie all’interfaccia familiare, organizzabile e gestibile esigenze operative e degli strumenti che sarebbero stati necessari. “Lavoravamo da anni nell’industria aerospaziale e conoscevamo bene le necessità delle aziende in questo settore,” dice Guglielmo Barbiani, co-fondatore della società. “In primo luogo, esistono consuetudini e standard non codificati fra cui, ad esempio, l’utilizzo di Nastran come solutore. A questo si aggiungeva per noi la necessità di dotarci di uno strumento CAE in grado di interfacciarsi con i diversi pacchetti CAD utilizzati dai nostri clienti”. Per creare un’organizzazione efficiente e competitiva, Noesim ha sviluppato standard e procedure interne indipendenti dai processi dei propri clienti, acquisendo al proprio interno competenze e strumenti software per affrontare problematiche in più discipline: non solo analisi strutturale, sia statica sia dinamica, ma anche materiali compositi, analisi cinematiche, fluidodinamiche e di scambio termico. “Un altro aspetto fondamentale per noi è la qualità,” sottolinea Franco Belloni, titolare di Team3D, partner di Noesim, “intesa come livello di realismo delle simulazioni CAE. Storicamente i codici FEM e l’analisi CAE sono pensati per risolvere problemi lineari, ma nella realtà esistono diverse non linearità, dai problemi di contatto a quelle dei materiali e delle grandi deformazioni. Cercavamo quindi un software che potesse dare alle nostre simulazioni il massimo grado di realismo, consentendoci di spaziare in tutta la gamma di analisi possibili, non solo limitatamente a un ambito.”
loni, titolare di Team3D “cercavamo inoltre uno strumento che ci consentisse di strutturare l’accesso ai dati CAE dei progetti, delle simulazioni e delle verifiche svolte per i nostri clienti in processi ben definiti e codificati. Diversamente dal CAD, dove si hanno normalmente procedure e workflow consolidati di sviluppo, verifica e approvazione delle attività o del lavoro svolto e tutti i disegnatori seguono un percorso predefinito, nel CAE il processo è ancora affidato in larga misura ai singoli individui. In quest’ottica, era per noi utile e interessante il fatto che l’offerta di Siemens PLM Software comprendesse anche un applicativo di gestione evoluto come Teamcenter.” “A quel punto la scelta era semplice,” riepiloga Barbiani, “perché con un investimento accessibile potevamo acquisire il nome Nastran, uno strumento nativo Windows che consentiva l’integrazione con altri applicativi per lo sviluppo dell’analisi a valle, un solutore flessibile per vari settori, l’integrazione multi-CAD, un pre-post processore FEM che ha la possibilità di interfacciarsi con i clienti che hanno solutori diversi da Nastran.”
svIluppo costante Noesim ha adottato Femap nel 2006, trovando nella proposta di Siemens PLM Software idee e programmi precisi per lo sviluppo futuro dell’applicativo. “Nell’ottica di avere uno strumento che permettesse simulazioni sempre più realistiche, apprezziamo la chiarezza del percorso di evoluzione del software e il suo costante aggiornamento con nuove funzionalità, come le simulazioni dei contatti, il precarico dei bulloni o la gestione della geometria CAD in modo flessibile e avanzato,” dice Belloni. “Un esempio concreto riguarda la riduzione dei pesi, dove Siemens ha implementato in Femap strumenti che permettono di affrontare interventi di ottimizzazione strutturale e alleggerimento delle parti. In particolare, il modulo di Design Optimization permette già in fase di progettazione di individuare la soluzione ideale a livello di forma, poste le condizioni di carico, vincoli e materiali.” Generalmente, Noesim riceve dal cliente un modello CAD, che viene ripulito da feature e dettagli non utili ai fini dell’analisi successiva. Si passa quindi alla realizzazione della mesh e all’applicazione di carichi, vincoli e proprietà dei materiali, procedendo poi all’analisi e alla valutazione dei risultati con la
IntegrazIone e codIfIca deI processI La scelta di Noesim a favore di Femap è stata determinata da due fattori ulteriori: il costo dell’applicativo proposto da Siemens, in termini non solo di investimento iniziale, ma anche di costi di gestione (TCO) e di formazione del personale, e la possibilità di integrazione con le procedure successive di sviluppo della simulazione. Oltre all’acquisizione delle geometrie CAD, il processo di Noesim prevede anche l’elaborazione dei dati dei calcoli con programmi ad hoc o fogli Excel, pertanto lo strumento CAE prescelto doveva consentire un’integrazione agevole con altri software e moduli add-on sviluppati dalla stessa Noesim. “Nell’ottica di possibili sviluppi e necessità future,” prosegue Bel-
Con Femap, Noesim riesce a dare alle simulazioni il massimo grado di realismo e a spaziare in tutta la gamma di analisi possibili
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STORIE DI SUCCESSO
Beckhoff
Noesim ha trovato in Femap uno strumento CAE in grado di interfacciarsi con i diversi pacchetti CAD utilizzati dai propri clienti
produzione di un report di calcolo finale, che può andare da una semplice nota a una relazione dettagliata da sottoporre a un ente certificatore. Oltre a questa attività di semplice verifica del comportamento funzionale di un prodotto sviluppato dal cliente, Noesim fornisce anche due tipologie di servizi di supporto più avanzati, come spiega Belloni. “Il nostro intervento può cominciare già nella fase di sviluppo del prodotto. Con l’acquisizione delle geometrie CAD che il cliente ha realizzato in fase di progettazione preliminare, realizziamo un modello FEM che permette di fare le valutazioni ingegneristiche utili a fornire al cliente un feedback accurato circa le modifiche necessarie. L’iterazione fra il modello FEM e la nuova geometria CAD richiede necessariamente uno strumento efficiente come Femap, che consente di aggiornare anziché ripetere alcune operazioni, e un solutore di qualità come NX Nastran, che permette di minimizzare il gap fra simulazione e comportamento reale delle strutture, abbattendo i costi di prototipazione per il cliente.” La terza attività riguarda lo sviluppo di metodologie, soprattutto al di fuori del settore aerospaziale, dove le aziende vogliono capire come utilizzare gli strumenti CAE per risolvere in modo più standardizzato le problematiche relative ai loro prodotti. “Un esempio è lo studio che abbiamo svolto su un coperchio per un recipiente in pressione,” racconta Barbiani. “Il cliente ha imparato ad applicare il metodo per ottenere la riduzione dei pesi a parità di resistenza, oltre a inserire le analisi nel processo di sviluppo del prodotto. Così facendo, le risorse dedicate alla progettazione del prodotto possono applicare e utilizzare direttamente le metodologie di analisi, pur non avendo esperienze specifiche e competenze avanzate. Si tratta quindi di un servizio di consulenza finalizzato a rendere autonomo il cliente.”
BenefIcI ad ampIo spettro È proprio nello sviluppo di metodologie che Femap si è dimostrato più utile ed efficace, grazie alle ampie possibilità di configurazione e personalizzazione. “Femap può essere personalizzato e arricchito con strumenti per automatizzare tutto il processo di generazione del modello,
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analisi, calcolo e gestione dei dati,” spiega Belloni. “Risulta molto comodo sviluppare programmi per l’estrazione e la gestione dei dati, anche per una realtà piccola come la nostra e quindi standardizzata sui pacchetti Microsoft. Femap è nativo Windows e genera documenti in forma di tabella di Excel, già strutturati, senza alcuna importazione o formattazione. Questo significa riduzione dei tempi, ma anche certezza sulla correttezza del dato, perché vengono eliminati i passaggi manuali soggetti a errore. Il fatto che Femap sia nativo Windows consente infine di sfruttare al meglio le risorse hardware, senza bisogno di macchine estremamente potenti per analizzare modelli complessi con centinaia di parti.” Per le stesse ragioni, il CAE di Siemens PLM Software risulta facile da apprendere e intuitivo nell’uso, grazie a un’interfaccia familiare, organizzabile e gestibile. “I comandi si trovano rapidamente,” conferma Barbiani. “Femap è semplice da usare anche per chi non ha mai utilizzato uno strumento CAE. Questo aspetto è apprezzato dai neofiti e dagli studenti che, tramite una convenzione con il Politecnico di Milano, svolgono presso di noi periodi di tirocinio di 2-3 mesi, durante i quali possono concentrarsi sulle problematiche ingegneristiche piuttosto che imparare semplicemente a utilizzare il software. Normalmente restano stupiti dalla potenza e dalla versatilità di Femap rispetto ad altri strumenti che hanno in università.”
da clIente a partner Noesim può contare sul supporto tecnico e commerciale di Team3D, il Partner di Siemens PLM Software che segue l’azienda di Cesate fin dalla prima implementazione di Femap. “Nel corso degli anni, il nostro rapporto si è evoluto e Noesim è diventato un vero e proprio partner,” racconta Antonio Martinelli, Sales Director di Team3D, “perché il loro know-how ci permette di offrire una consulenza avanzata ad altri clienti. Citando ad esempio un cliente con problemi di rottura su uno stampo: grazie alle competenze di Noesim e ai nostri strumenti FEM, abbiamo subito capito le problematiche a livello di raffreddamento e abbiamo individuato una soluzione adeguata.”
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FOCUS FIERE A cura della redazione
OMC Ravenna:
le soluzioni Endress+Hauser nel settore Oil&Gas Anche quest’anno OMC (Offshore Mediterranean Conference) si propone di diffondere e sviluppare strumenti e procedure necessarie per esplorare, studiare e promuovere l’uso responsabile e sostenibile delle risorse energetiche nel Mediterraneo. Un’arena ideale per Endress+Hauser che presenta una serie di novità nel campo delle misure di processo caratterizzate da massima affidabilità e sicurezza in applicazioni gravose.
Sede produttiva Spectra SenSorS
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l mercato dell’Oil&Gas è in continuo sviluppo. Da un lato vi è la necessità di coprire un fabbisogno energetico sempre crescente, dall’altro bisogna sviluppare tecnologie, prodotti e soluzioni in grado di ottimizzare le operazioni e nel contempo incrementare affidabilità e sicurezza degli impianti. Endress+Hauser (www.it.endress.com) opera nel mercato della strumentazione fin dal 1953. Oggi l’azienda offre soluzioni di automazione che migliorano i processi nelle
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industrie chimiche, farmaceutiche, nelle centrali elettriche, nel settore energetico, e non ultimo nel mercato dell’Oil&Gas. In questo settore, il portfolio d’offerta di Endress+Hauser comprende prodotti e soluzioni per tutte le aree: esplorazione, produzione, raffinerie e logistica. Tutta la strumentazione di misura, (pressione, portata, temperatura, acqua sul fondo), è realizzata secondo gli standard qualitativi più elevati per garantire prestazioni, compatibilità e sicurezza. “Nel corso dell’ultimo decennio - esordisce l’ing. Roberto Gu-
Endress + Hauser
proLine proMaSS 83o
sulfino, Marketing Manager Endress+Hauser Italia - il nostro gruppo è molto Ing. Roberto Gusulfino cresciuto nel mercato Oil&Gas, specificatamente nel segmento upstream. In occasione dell’OMC di Ravenna, presenteremo una serie di soluzioni progettate per rispondere alle esigenze di questo settore industriale. In particolare il misuratore di portata Coriolis Proline Promass X, rivolto alle delicate misure su pipeline: trasferimento da e verso le petroliere, serbatoi di stoccaggio e/o trasporto prodotti”. L’elevato livello di accuratezza del misuratore Promass X (0.05% v.i) è stato raggiunto grazie alla presenza, primo al mondo, di ben 4 tubi di misura. Una struttura che lo rende ideale per applicazioni affidabili di grandi portate anche perché non necessita di manutenzione. “Diversi i benefici di questo prodotto per l’utilizzatore – sottolinea Gusulfino - un’installazione a basso costo (singolo punto), la misura multivariabile (portata, densità, temperatura, volume), la compattezza (spazio ridotto e nessuna necessità di tratti rettilinei a monte e valle), la qualità delle misure, i numerosi protocolli di comunicazione e la certificazione dei materiali secondo NACE (classificazione statistica delle attività economiche nelle Comunità Europee)”. Nel settore dell’Oil&Gas, la capacità di separare il greggio dall’acqua, sabbia e gas è un processo importante. Una funzionalità alla base delle operazioni a bordo di navi FPSO (Floating Production, Storage e Offloading) oppure in impianti per l’estrazione del petrolio dalla sabbia. “Anche in questo caso – continua Gusulfino - i nostri tecnici hanno realizzato la risposta
giusta a questa esigenza. Grazie alla misura radiometrica del livello e della densità, la soluzione Profile Vision di Endress+Hauser visualizza la posizione delle diverse fasi presenti nel separatore”. In questa soluzione radiometrica multidetector, diversi trasmettitori/ricevitori vengono montati in posizione ravvicinata, sulla parete del serbatoio. Il campo di misura viene suddiviso in zone per ognuna della quali si ricava il valore di densità. La densità ottenuta è poi analizzata da un apposito algoritmo ed il risultato visualizzato su un monitor. “Sempre nel settore Oil&Gas - prosegue Gusulfino – abbiamo sviluppato gli interruttori per il controllo del livello minimo e massimo Liquiphat FailSafe FTL80 e FTL81 utilizzabili anche a temperature estreme (da -60 a 70°C), con fluidi altamente corrosivi, con una pressione fino a 100 bar e una viscosità fino a 10000 mPa.s”. Principali caratteristiche di questo dispositivo sono il design failsafe e la disponibilità elevata dei dati di misura. Un segnale permanente LIVE controlla anche la funzione di sicurezza, non richiede regolazione (startup rapido, a basso costo), non ha nessuna parte meccanica in movimento: nessuna manutenzione, nessuna usura e una lunga vita operativa. “Il gruppo Endress+Hauser - conclude Gusulfino – nell’ambito delle politiche di rafforzamento del portfolio d’offerta, ha recentemente acquisito la società SpectraSensors, leader negli analizzatori di gas mediante tecnologia di misura TDL (Tunable Diode Laser), le cui applicazioni principali riguardano il trattamento e la distribuzione di gas naturale e sono utilizzati con successo per il veloce tempo di risposta, la stabilità della misura nel tempo (non necessitano taratura periodica) e la ridotta necessità di manutenzione”.
LeveLFLeX FMp55
Endress+Hauser sarà all’OMC di Ravenna dal 25 al 27 Marzo – Padiglione 2 Stand C8
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PRODUCT TO WATCH A cura della redazione
IMAGE S la giusta telecamera per le singole applicazioni Il mondo dell’image processing è caratterizzato da una continua evoluzione, sia in ambito software sia in quello dei dispositivi hardware. In questo contesto Image S può essere considerata – de facto – una delle aziende pioniere e allo stesso tempo leader nel mercato dell’image processing rivolta alle soluzioni di visione industriale.
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La telecamera industriale ad alta velocità da 5 megapixel Spark Serie SP-5000 è ora disponibile con interfaccia CoaXpress a due canali, che offre il data rate più elevato fra tutte le telecamere a matrice di JAI
’azienda cura ogni aspetto della visione, dalla stampa all’ispezione di banconote, soluzione di machine vision, fordalla produzione elettronica alla classificazione di nendo hardware per l’acquisizione alimenti e materiali. delle immagini (telecamere, frame “La telecamera multispettrale Piranha4 estende grabber o frame processor), cavi di le capacità di scansione lineare oltre l’acquisiziocollegamento standard e dedicati, ne di immagini a colori - ha dichiarato Xing-Fei librerie software per l’elaborazione He, Senior Product Manager di Teledyne DALSA. Il delle immagini, illuminatori speciali canale NIR consente ai costruttori di macchine per (fibre ottiche e LED), ottiche e filtri. l’ispezione di stampati, la produzione elettronica “Il nostro portfolio d’offerta – afferma Marco Diani, e la classificazione di cibi e materiali di individuare Presidente di Image S (www.imagessrl.com) – è facilmente difetti finora invisibili”. aggiornato costantemente. Una continua ricerca La telecamera multispettrale Piranha4 RGB+NIR ha Marco Diani per mettere a disposizione prodotti ad elevate una risoluzione di 2k, con pixel da 14,08 micron e prestazioni, adatti ad essere integrati nelle soluzioni una velocità massima di 70 kHz. Oltre alla funzioindustriali e caratterizzati da un total cost of ownership estremanalità multispettrale, la telecamera offre correzione spaziale, mente favorevole”. correzione di parallasse orizzontale, AOI e ROI multiple, tempi di esposizione indipendenti per ogni canale.
TELECAMERA PIRANHA4 TELEDYNE DALSA
La nuova telecamera Piranha4 quadlinear si basa sul sensore CMOS avanzato Teledyne DALSA. Ha una capacità di rilevamento e acquisizione in un’ampia gamma di applicazioni di
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TELECAMERE LINEARI CMOS LINEA TELEDYNE DALSA La nuova famiglia di telecamere lineari monocromatiche Linea di Teledyne DALSA si rivolge alle applicazioni più diffuse di visio-
Image S ne industriale, con una soluzione che offre velocità e reattività elevate a un prezzo accessibile. Queste telecamere compatte e dai consumi ridotti sono ideali per applicazioni di visione generiche come l’ispezione postale, la classificazione di materiali, l’ispezione di alimenti e tessuti, le applicazioni ferroviarie e nell’industria farmaceutica. Sono disponibili con risoluzioni da 2K, 4K e 8K, e raggiungono velocità di 80 kHz e una sensibilità elevata.
SPARK SP-5000 DI JAI La telecamera industriale ad alta velocità da 5 megapixel Spark Serie SP-5000, è ora disponibile con interfaccia CoaXPress a due canali, che offre il data rate più elevato fra tutte le telecamere a matrice di JAI. I due nuovi modelli, SP-5000M-CXP2 (monocromatica) e SP5000C-CXP2 (colori), operano a una frequenza massima di 211 fps a piena risoluzione, restituendo oltre un miliardo di pixel al secondo per le configurazioni monocromatiche a 8 bit o Raw/ Bayer. Gli algoritmi di flat field correction a bordo della telecamera riducono il rumore e migliorano le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione, con risultati migliori rispetto alle normali telecamere CMOS. Inoltre, la funzione Auto Level Control (ALC) di JAI integra le funzionalità di guadagno automatico, otturatore automatico e iride automatica in un’unica funzione che consente di ottimizzare il controllo dell’esposizione automatica per ottenere il minimo rumore, la massima velocità di esposizione e altri benefici. Grazie alla combinazione di velocità e risoluzione, le telecamere SP-5000-CXP sono ideali per ispezioni su linee di produzione ad alta velocità, controlli di processo ed altre applicazioni industriali ad alta velocità. Le applicazioni all’aperto beneficiano delle funzionalità di controllo automatico del livello (ALC), della gamma dinamica estesa (modello monocromatico) e della resistenza a temperature estreme per operare a temperature comprese fra -45 °C e +70 °C.
TELECAMERA LINEARE MONOCROMATICA SWEEP DI JAI La nuova famiglia di telecamere lineari Sweep di JAI, offre una combinazione ottimale fra pixel di grandi dimensioni ad alta
La telecamera lineare Piranha 4 2K a 4 canali di Teledyne DALSA consente di ottenere immagini multispettrali sensibilità e velocità di scansione elevate fino a 80.000 linee al secondo. Si tratta di una soluzione competitiva rivolta agli integratori di sistemi e le aziende costruttrici che realizzano sistemi d’ispezione a scansione lineare destinati a svariati settori. La telecamera Sweep SW-2000M-CL-80 utilizza un sensore CMOS lineare ad alta velocità da 2048 pixel, un’esclusiva di JAI. La Sweep SW-2000M è l’unica telecamera lineare attualmente in commercio con pixel da 20 µm x 20 µm ad alta sensibilità. Grazie al binning è possibile scegliere la porzione di pixel da utilizzare, aumentando ulteriormente la flessibilità del sistema. La telecamera SW-2000 può, infatti, essere configurata a una risoluzione di 2048, 1024 o 512 pixel, o qualsiasi altra risoluzione al di sotto dei 2048 pixel. Si tratta di una soluzione competitiva per la realizzazione dei sistemi d’ispezione a scansione lineare destinati a numerosi settori: ispezione di componenti elettronici; ispezione di wafer; ispezione di materie prime (ad es. legno, alimenti, minerali ecc.); riprese in ambito sportivo (fotofinish); ispezione di stampati; gestione dei rifiuti; applicazioni su materiali in fogli, teli e bobine (carta, plastica ecc.).
La famiglia di telecamere lineari monocromatiche Linea di Teledyne DALSA offre velocità e reattività elevate a un prezzo accessibile
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INTERVISTA
Websense
A cura della redazione
Tecnologia e comportamento:
IL CYBER ATTACCO È SERVITO Gli attacchi informatici rappresentano una realtà dalla quale è necessario difendersi, altrimenti le conseguenze potrebbero essere serie. Il tema, ancora una volta, prima che tecnologico è culturale. Le soluzioni ci sono ed operatori come WEBSENSE stanno sul pezzo ogni giorno.
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’era digitale impone modelli di business ed organizzativi in cui i dati e le informazioni giocano un ruolo fondamentale. Una gestione dei dati efficace non può prescindere dall’implementazione di una corretta strategia per la sicurezza dei dati che prevede una difesa da attacchi esterni ormai definiti cyber attack. Lo scenario dei sistemi di difesa da cyber attacchi vede Websense (www.websense.com) in prima linea sia sul fronte tecnologico sia su quello della cultura aziendale.
riconoscere il contesto, che è integrato con i gateway Web ed email;
“E’ necessario far leva sulla cultura del management – ci spiega Emiliano Massa, responsabile per Websense delle operazioni in Italia ed Iberia – anche perché ormai gli attacchi sono sempre più sofisticati. L’obiettivo è quello di impadronirsi dei dati e poi mettere in atto la conseguente minaccia (ricatto, riscatto, etc).”
“La nostra proposta – conclude Massa - comprende tutta una serie di servizi atti da un lato a modificare i comportamenti degli utenti della rete rendendoli più consoni alle strategie di sicurezza. Dall’altro a fermare tutto ciò che si può rivelare sospetto non solo all’evidenza (malware) ma in relazione a quanto viene svolto in genere. Esattamente come operano le compagnie di carte di credito, che se rilevano un comportamento anomalo (ad esempio, una serie di operazioni presso una gioielleria di Parigi per un residente a Codogno), bloccano il mezzo di pagamento”.
E’ dimostrato che le tipologie di attacco ora fanno leva su due fattori: la multimodalità (messaggio mail, messaggio social, invito a siti, etc) e il fattore umano (gli interessi, le abitudini, etc). “Proprio il comportamento umano è al centro della nostra attenzione – evidenzia Massa – in tutte le attività che si fanno in rete è possibile essere tracciati e quindi fornire indicazioni utili a chi, per gli scopi più disparati, è interessato ad impossessarsi dei nostri dati”.
adozione sicura dei servizi cloud, garantisce visibilità e controllo su tutti i documenti operando su servizi di archiviazione cloud autorizzati e non autorizzati come Microsoft Office 365, Dropbox; iCloud Drive, OneDrive e Box. protezione remota della proprietà intellettuale, policy rinforzate di protezione IP sui sistemi operativi Microsoft Windows e Mac OS X.
Emiliano Massa
Inoltre, l’introduzione di architetture cloud e la diffusione di dispositivi mobile e di una maggiore forza lavoro distribuita ha un impatto non banale sulle strategie di sicurezza. In risposta a queste nuove sfide, Websense ha rafforzato la propria offerta di soluzioni atte ad incrementeare anche il livello di cultura specifica dei dipendenti delle aziende attraverso logiche di gestione delle minaccie e dei blocchi che ne derivano, con messaggi personalizzati che hanno l’obiettivo principale di “spiegare “ all’utente cosa accade, il perchè un blocco web, email e dati viene effettuato ed innalzare in questo modo il suo livello di consapevolezza. Una piattaforma efficacie non puo’ piu’ prescidere dalla gestione del “Fattore Umano”. La soluzione Websense si chiama TRITON APX. In particolare, la versione 8.0 fornisce tutta una serie di funzionalità: protezione contro le minacce avanzate durante la catena dell’attacco, in cui si effettuano analisi approfondite durante l’intera catena di un attacco per bloccare APT e malware avanzati; prevenzione efficace e semplice da implementare contro il furto dei dati, attraverso un motore data theft in grado di
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AUTOMAZIONE Di Valerio Alessandroni
VERSO LA FABBRICA 4.0 COME CAMBIA L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
Le tecnologie informatiche ed elettroniche non sono più solo un supporto per l’automazione dei processi produttivi, ma vengono integrate in oggetti, materiali, apparecchiature e ambienti che diventano così sistemi cyber-fisici intercomunicanti e dotati di ‘intelligenza’. E’ la quarta rivoluzione industriale, o Industry 4.0.
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iamo entrati nella quarta rivoluzione industriale - altrimenti conosciuta come ‘Industry 4.0’: un processo evolutivo che vede le imprese gestire le reti di macchinari, sistemi di magazzinaggio e strutture produttive attraverso uno stretto coordinamento di elementi computazionali e oggetti fisici. I principali fattori che rendono possibile questa enorme svolta includono tecnologie come il cloud computing, l’Internet delle persone, delle cose e dei servizi (Internet of People, Things & Services) e le reti di sensori wireless (WSN). La convergenza tra Information Technology e Operations consente la creazione di valore attraverso la raccolta, lo stoc-
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caggio e il conseguente utilizzo dei ‘Big Data’, ossia dei dati disponibili in arrivo dai contesti produttivi, che stanno crescendo in maniera esponenziale. L’obiettivo di tale convergenza risiede nella capacità di ottenere una visione integrata e univoca del ‘Sistema Impresa’. Un’enorme potenzialità in termini di ottimizzazione dei processi produttivi e di business che influisce direttamente sia sulla dinamicità dell’azienda che sulla sua base dei costi. All’ottimizzazione si affianca una filosofia legata all’uso delle risorse in chiave di efficienza energetica o di gestione degli asset produttivi. A fianco di questi aspetti più strettamente operativi, vanno considerati tutti i benefici ottenibili in termini di governance che affiancano il processo produttivo, come ad esempio reporting ambientali e normativi.
Verso la fabbrica 4.0
IL RUOLO DEI SERVIZI INNOVATIVI Nello stesso tempo, un recente rapporto dell’High Level Group on Business Services prevede che i Servizi Innovativi avranno un ruolo centrale nella reindustrializzazione, attraverso la fornitura di servizi a valore aggiunto alle imprese di produzione e attraverso la servitizzazione del manifatturiero. Una transizione che è già in essere: il mercato globale dei Servizi Innovativi è infatti raddoppiato nell’ultimo decennio ed è in continua espansione: se guardiamo solo all’Europa, essi rappresentano un Pil di 1,5 trilioni di euro e danno lavoro a 20 milioni di persone, occupate in 4 milioni di imprese. In Italia, il settore dei Servizi Innovativi conta 800mila tra grandi, medie, piccole e micro imprese, che danno lavoro a 2,1 milioni
di addetti, generando 255 miliardi di euro di fatturato. Tra i fattori che traineranno la crescita vi sono il continuo outsourcing delle imprese che vogliono focalizzarsi sulle proprie competenze “core”; la servitizzazione del manifatturiero (tendenza delle imprese a vendere servizi e soluzioni più che prodotti e beni); trend economici generali, dove il livello di occupazione nei servizi cresce in relazione a quello manifatturiero o dell’agricoltura, a causa della maggiore automazione e produttività. Dato questo scenario, è evidente la necessità di riorganizzare o realizzare filiere integrate di produzione di beni e servizi, accrescendo quindi il valore stesso dell’industria manifatturiera. Da una forte integrazione tra manifatturiero e servizi innovativi e
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AUTOMAZIONE A cura della redazione
SCHNEIDER ELECTRIC:
PlantStruxure a supporto di Industry 4.0 L’implementazione della fabbrica che risponde ai requisiti definiti da Industry 4.0, in Italia, è ancora in una fase iniziale del suo sviluppo. Esistono però alcune realtà industriali all’avanguardia che cominciano ad adottare logiche ed architetture di integrazione tra tecnologie operative ed informatiche. Per supportare le aziende lungo questo cammino, Schneider Electric ha sviluppato un portfolio d’offerta evoluto e integrato a partire dalle consolidate soluzioni PlantStruxure.
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ntegrazione e flessibilità produttiva sono solo due degli aspetti che caratterizzano i processi industriali che si poggiano su architetture Industry 4.0. Alcuni settori della produzione industriale che operano in contesti molto competitivi, come – ma non solo - il food & beverage e la gestione delle acque, hanno già iniziato la transizione verso la cosiddetta fabbrica 4.0, grazie alla presenza di tecnologie, Sophie Borgne, Markeprodotti e sistemi integrati ed aperti in ting Director Industry BU grado di supportare questo percorso. Schneider Electric “Grazie a cospicui investimenti in ricerca e sviluppo, e ad alcune acquisizioni strategiche – esordisce Sophie Borgne, Marketing Director Industry BU Schneider Electric - siamo riusciti a connettere i mondi del software e dell’hardware nella nostra offerta rivolta alle industrie. Abbiamo operato per far evolvere PlantStruxure le nostre storiche architetture di automazione di processo, nella direzione della convergenza tra il mondo delle Operational Technologies per l’automazione industriale e quello delle tecnologie informatiche”.
tecnologici si potrà invece puntare a quella ‘Fabbrica 4.0’ che è l’orizzonte strategico per essere competitivi nei mercati globalizzati e innovativi nei prodotti.
IL MERCATO A causa del maggior numero di utenti della rete, i requisiti di sicurezza per la comunicazione sono un po’ più elevati, il che rende indispensabile l’utilizzo di dispositivi Ethernet IPv6. Gli switch e router della gamma Industrial Ethernet Weidmüller sono già orientati a questa tecnologia. In questo modo si apre la possibilità non solo di gestire informazioni locali ma anche di elaborare queste informazioni direttamente sul posto. ‘Smart Factory’ è il nome del progetto di ricerca nel quale i prodotti saranno in grado di comunicare ed interagire tra loro autonomamente, in processi produttivi collegati da reti intelligenti. L’avvento di Industry 4.0 avrà un forte impatto sulle strutture dedicate all’elaborazione dei dati. Nel prossimo futuro, lo svi-
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luppo di un’intelligenza sempre più distribuita, unito al costante aumento del traffico mobile, avrà notevoli ripercussioni in ambito industriale, causando un brusco aumento della mole di dati che quotidianamente dovranno essere gestiti dai sistemi informativi delle aziende. Di conseguenza, aumenta sempre più il peso di imperativi come il risparmio energetico e il consolidamento delle risorse. Vanno in questa direzione due delle novità promosse da Rittal nel corso degli ultimi mesi: i sistemi di climatizzazione TopTherm, dotati di certificazione TÜV a conferma del livello di rendimento e di efficienza energetica, e RiMatrix S, un Data Center prodotto in serie che, grazie alla concentrazione di moduli data centre standardizzati e di componenti compatibili, garantisce una PUE (Power Usage Effectiveness) molto bassa, pari a 1,15. A sua volta, Pepperl+Fuchs compie un passo concreto verso il concetto di ‘Industry 4.0’ con SmartBridge, un adattatore tra sensori e tablet. Il dispositivo, che un giorno potrà essere integrato direttamente nel sensore, consente la connessione a
Verso la fabbrica 4.0
Questa è la direzione in cui si sta muovendo Schneider Electric (www.schneider-electric.it). Una strategia che prevede da un lato l’arricchimento di tutte le soluzioni e architetture esistenti mediante l’introduzione dei cosiddetti dispositivi intelligenti, in grado di generare e gestire un gran numero di dati e informazioni. Dall’altro la messa a punto di infrastrutture di comunicazione supportate da soluzioni software in grado di analizzare in tempo reale insiemi di dati complessi e trasformarli in informazioni. “Stiamo investendo anche in campi di frontiera – prosegue Borgne – si tratta di tecnologie in grado di scaravoltare radicalmente le regole per competere nei diversi settori. Ad esempio, nel campo delle wearable technologies stiamo esplorando la possibilità di offrire contenuti in realtà aumentata utilizzando i Google Glass. Una soluzione che può essere utilizzata con successo per facilitare le operazioni di manutenzione”. Uno dei maggiori vantaggi di questa nuovo modo di pensare l’automazione, deriva dalla possibilità di raccogliere, aggregare e trasformare in modo intelligente dati provenienti dalle fonti più disparate lungo l’intero processo produttivo. Una risposta concreta a quelle aziende che si pongono le giuste domande per migliorare la loro capacità di competere: come valorizzare la spinta all’innovazione e velocizzare il time to market dei prodotti? Come migliorare la produttività della forza lavoro? Come assicurare sempre migliore qualità alla produzione, avere una catena produttiva affidabile e gestire in modo più efficiente ed economico la supply chain? L’adozione di sistemi intelligenti in grado di comunicare tra loro, in tempo reale, auto adattandosi alle mutate condizioni al contorno, al fine di integrare i diversi processi e sistemi, sono la chiave e gli strumenti per ottenere le risposte a queste domande.
Altivar Process è una gamma di inverter per applicazioni di processo (0,75kW – 1,5 MW) che integra funzionalità service oriented
uno smartphone o tablet senza interferire con la comunicazione o addirittura senza scollegare il sensore dal lato comando. E’ possibile accedere online alle specifiche e alle schede tecniche e utilizzarle per calibrare il sensore. Tale collegamento consente di scambiare informazioni circa la messa in servizio, i dati di diagnosi o il rilevamento di guasti. La connessione fissa da punto a punto previene i problemi di sicurezza; ad esempio, un tablet infetto da virus non provoca danni, in quanto il trasferimento tra il sensore e la centralina non è possibile. Beckhoff pone l’accento su come i confini tra i livelli di campo e quelli gestionali, tra l’automazione di fabbrica e le infrastrutture IT si stiano facendo sempre più sfumati, mediante l’utilizzo
sempre più integrato di hardware e protocolli di comunicazione standard. La filosofia dell’azienda è quella di abbracciare, partendo dall’architettura PC based, tutte le risorse e i servizi che oggi il mondo IT offre: database di ultima generazione, così come server e infrastrutture di comunicazione che rendano pienamente disponibili tutte le opportunità che Internet può oggi offrire. Beckhoff è dunque in grado di integrarsi non solo orizzontalmente con gli altri sistemi di controllo in campo (anche già esistenti), ma anche verticalmente verso i livelli superiori di pianificazione e controllo della produzione (MES, ERP, ecc.). Schneider Electric intende raggiungere un elevato standard di
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AUTOMAZIONE Di Valerio Alessandroni
Focus Offerta Schneider Electric: PlantStruxure PES (Process Expert System) Unisce i vantaggi della gestione di processo tradizionale con il sistema DCS (Distributed Control System). Utilizzare un sistema di controllo dei processi con tecnologie DCS consente di creare un’infrastruttura intelligente, che sia in grado di rilevare e analizzare i consumi energetici e allo stesso tempo, integrata perfettamente con il sistema di automazione.
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lantStruxure PES adotta tecnologie di comunicazione standardizzate ma aperte, basate su Ethernet, per consentire la miglior connessione dei dati di processo e i dati energetici. Le informazioni integrate così ottenute diventano, uno strumento decisionale e operativo prezioso, ad esempio rilevando un calo di prestazioni di un elemento dell’impianto, si ha subito l’indicazione di verificare un eventuale malfunzionamento. I sistemi DCS inoltre, supportano servizi evoluti di diagnostica che consentono agli operatori di navigare direttamente nell’applicazione di controllo mentre l’impianto è in funzione, senza utilizzare altri terminali o software specifici: ad esempio si possono consultare via web la libreria degli oggetti per ognuno dei device, condividere immagini o video con colleghi di altri siti per ottenere assistenza.
MODICON M580 È una soluzione che integra funzionalità di routing, che permettono di mantenere la necessaria separazione tra due reti, ma anche di farle comunicare. Il bus Ethernet integrato sul rack, infatti, funge da switch integrato consentendo una comunicazione trasparente da e verso tutti i dispositivi collegati alle porte Ethernet, e l’apertura alla comunicazione con moduli master che adottano
integrazione fra ICT e automazione partendo dai protocolli di comunicazione. L’obiettivo è quello incrementare l’offerta di prodotti orientati ai servizi ed ‘Ethernet inside’, anche all’interno dell’automazione di processo. Le funzionalità integrate, collegate ai sistemi tramite rete LAN Ethernet, rendono efficace e sicuro l’accesso ai dati utili, sia dall’impianto, sia dal PC di asset management che da remoto. Due le colonne portanti dell’offerta Schneider Electric: MachineStruxure, piattaforma per l’automazione di macchina dove ogni prodotto è integrato nell’architettura della macchina attraverso fieldbus o LAN Ethernet, e PlantStruxure che, oltre a permettere di gestire in modo onnicomprensivo le esigenze produttive del processo e di gestione dell’energia, dà la possibilità di connettere le informazioni provenienti dall’impianto di produzione ad altri sistemi di fabbrica attraverso MES integrati fino agli ERP. Una
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PlantStruxure PES – Process Expert System unisce la gestione di processo tradizionale e le opportunità dei sistemi DCS comunicazione fieldbus con standard proprietari, trasformandoli sostanzialmente, in gateway di rete. Ogni modulo M580 può essere fornito con tre porte Ethernet integrate sul controllore, o con quattro porte separate su singoli moduli di comunicazione.
ALTIVAR PROCESS È una nuova gamma di inverter dedicata alle applicazioni di processo da 0,75 kW a 1,5MW, che integra oltre alle tradizionali funzioni di controllo motore e applicazione, anche servizi a valore aggiunto per ottimizzare i processi ed il business, migliorando la gestione del ciclo di vita degli
gestione realmente integrata, non solo rivolta ai sistemi di tipo tecnologico, ma anche con gli obiettivi e i KPI definiti a monte, nel processo di business. Ad esempio, il modulo PlantStruxure PES consente il controllo e l’integrazione dei processi, unendo le caratteristiche del mondo PLC/SCADA con l’integrazione di un database unificato che si avvale della potenza degli strumenti di diagnostica tipici del mondo DCS. Per far fronte alla crescente necessità che le aziende hanno di collegare sistemi e dispositivi di automazione con le principali reti di controllo, HMS Industrial Networks ha sviluppato Anybus X-gateway. Si tratta di un dispositivo che permette ai system integrator di collegare due reti, assicurando un flusso di dati costante, lungo l’intero impianto produttivo. Il modulo Anybus X-gateway è uno strumento indicato alle aziende che operano nel settore dell’automazione. Infatti, inte-
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Modicon M580 è il primo ePAC per una automazione di processo pienamente integrata nelle logiche di comunicazione industriale
asset e la gestione dei consumi energetici. Questa soluzione è in grado di ridurre del 20% le interruzioni di servizio, grazie a funzioni di manutenzione predittiva e diagnostica avanzate. Inoltre, le funzionalità Ethernet e Web Server inside rendono efficace e sicuro l’accesso a tutte le informazioni, in ogni momento e da qualsiasi punto dell’infrastruttura di rete, sia a livello di impianto, sia da PC di asset management, sia da remoto.
Un web server integrato consente di visualizzare dashboard di monitoraggio, stati di funzionamento dell’inverter e del processo; il tutto personalizzando quali informazioni visualizzare e archiviare, e monitorando automaticamente KPI e allarmi. Altivar Process rispetta anche l’ambiente: il 70% delle parti che lo compongono è riciclabile ed il prodotto ha il marchio Green Premium di Schneider Electric, che identifica i prodotti conformi RoHS e REACH.
grando un prodotto Anybus nell’impianto produttivo, i dispositivi di automazione si possono collegare a tutte le principali reti presenti sul mercato. La nuova versione del gateway di rete è dotata di interfaccia USB, che ne consente l’agevole collegamento agevolmente al PC e la configurazione della connettività di rete tramite il tool Anybus Configuration Manager. L’approccio avanzato di Siemens verso la convergenza tra mondo reale e mondo virtuale si basa sulla perfetta integrazione delle macchine con il portfolio CAD/CAM/CAE di Siemens PLM Software in attività di meccatronica, simulazione e test. Ed è proprio attraverso la sua ampia gamma di componenti e soluzioni, raggruppati all’interno della cosiddetta Digital Enterprise Platform, piattaforma di convergenza tra mondo reale e virtuale, che Siemens gioca un ruolo decisivo
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Di Valerio Alessandroni
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AUTOMAZIONE
Verso la fabbrica 4.0 Andrea Ceiner
EUROTECH:
Connettività a 360º L’Internet delle cose o, più propriamente, IoT, acronimo dell’inglese Internet of Things, è un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. Gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Eurotech è in grado di offrire soluzioni IoT adatte ad operare in diverse tipologie di mercati verticali.
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campi di applicazione dell’IoT sono molteplici, dalle applicazioni industriali (processi produttivi), alla logistica e all’infomobilità, all’efficienza energetica, all’assistenza remota, fino alla tutela ambientale. Eurotech (www.eurotech.it) si posiziona oggi nel mercato del Machine-to-machine (M2M) e Internet-of-Things nel quale può essere considerata un pioniere. “Eurotech ha incapsulato la complessità delle tecnologie operative hardware e software per la comunicazione machine-to-machine – esordisce Andrea Ceiner, Group Product Marketing Manager M2M/IoT di Eurotech – in un servizio semplice da usare e concepito per essere naturalmente integrato con le infrastrutture e le piattaforme IT”. Il risultato è un’offerta tecnologica integrata e fruibile da aziende operanti diversi mercati verticali in cui sono fondamentali soluzioni IoT, affidabili, sicure e durevoli. “La peculiarità di Eurotech – spiega Ceiner – consiste nel
per la competitività del Paese, collaborando con i principali player e trendsetter nei rispettivi campi, come ad esempio le principali aziende che operano nel settore delle macchine utensili e i costruttori di macchine automatiche di produzione. Lo standard POWERLINK di B&R, descritto dalla norma IEC 6115813 e basato sulla comunicazione Ethernet, è ormai universalmente consolidato e riconosciuto per le sue caratteristiche di protocollo completamente aperto, performante e progettato per l’automazione integrata. POWERLINK è uno strumento ideale per implementare l’industry 4.0 perché una delle caratteristiche piú importanti dei sistemi industry 4.0 è proprio l’utilizzo di
fornire una gamma completa di tecnologie hardware e software per scenari M2M/IoT integrate e funzionanti e nel poterla offrire con modelli di business molto flessibili”. Il portfolio d’offerta dell’azienda propone diverse soluzioni: schede e moduli hardware come i Single-Board-Computer; dispositivi intelligenti come la rivoluzionaria centralina ambientale ReliaSENS; computer multiservizio M2M Gateway come i ReliaGATE; il software Everyware Software Framework, in grado di rendere i dispositivi intelligenti, interconnessi, controllabili e monitorabili da remoto e la piattaforma di cloud computing Everyware Cloud per l’integrazione tra OT (tecnologie operative, legate al mondo fisico degli oggetti intelligenti) e IT (tecnologie dell’informazione, legate alle applicazioni gestionali o di “enterprise business”). “La piattaforma software Everyware Device Cloud – sottolinea Ceiner – può essere venduta separatamente dalla componente hardware e, quindi, in combinazione con prodotti di terze parti. In questo modo Eurotech non rappresenta un concorrente dei produttori di parti hardware, ma un possibile fornitore o partner di queste aziende”. Everyware Device Cloud può essere utilizzata per connettere i dispositivi in modalità cloud, trasmetterne i dati e gestirne l’operatività da remoto. “Per quanto riguarda i ricavi da servizi – conclude Ceiner – un’azienda cliente può decidere di delegarci per intero la gestione quotidiana dei suoi apparati”. Eurotech è in grado di gestire una vasta gamma di servizi e offre inoltre un percorso di certificazione basato su piani di formazione per le diverse tipologie di figure professionali richieste in scenari M2M/IoT (ad esempio: System Administrator, Platform Administrator, Embedded SW Developer, IoT SW Developer, etc).
fildbus e reti aperti e disponibili, capaci di integrare sottosistemi appartenenti a produttori differenti. Inoltre, la perfetta integrazione di POWERLINK con openSAFETY è in grado di offrire l’unico standard di sicurezza aperto per il collegamento della tecnologia di sicurezza integrata in conformitá con la norma IEC 61508, con vantaggi in termini di miglioramento delle prestazioni di macchine, sensoristica, sistemi completi e con una riduzione significativo dei tempi di fermo dei macchinari e delle linee di produzione. Anche la piattaforma di automazione CPX Festo contribuisce a realizzare gli obiettivi della Integrated Industry. Passo dopo
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AUTOMAZIONE Di Valerio Alessandroni
ROCKWELL AUTOMATION Fabbrica 4.0: Internet of Things ed informazioni in tempo reale Mantenere un’azienda a livelli competitivi, significa essere in grado di connettere tutti i livelli IT e di controllo aziendale, per consentire l’accesso alle informazioni in tempo reale, siano esse dati di business o transazionali che impattino sia sui diversi impianti, sia sulla globalità delle operazioni.
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der Connected Enterprise di Rockwell Autoa convergenza di nuove mation - si articola su tre elementi essenziali: tecnologie che collegano in L’Infrastruttura di rete – solo l’impiego di un modo sicuro i dati della produEthernet industriale che utilizzi unicamente zione con i sistemi informativi tecnologia standard Ethernet può agevolaziendali trova applicazione in mente integrare i dati di produzione al resto tutti quegli ambiti industriali che dell’azienda. Ethernet fornisce anche la spivogliono aumentare la produtna dorsale per l’evoluzione futura della cotività, ottimizzare l’utilizzo delle municazione tenendo conto della crescita risorse e migliorare globalmente il processo pervasiva dei dispositivi abilitati ad internet. decisionale. Rockwell Automation Roberto Motta Per la realizzazione di una rete industriale (www.rockwellautomation.it) ha compreso fin integrata con quella IT, Rockwell Automation da subito l’importanza dirompente che l’IoT offre una gamma completa di switch di tipo avrebbe avuto a seguito del proliferare di managed; dispositivi collegati a Internet e all’evoluzione pervasiva dell’uso della rete IP, ha da anni scelto il protoInformazioni Working Capital – i dati di produzione sono collo EtherNet/IP per la propria offerta orientandola alla messi a disposizione del personale e, contestualizzati, massima integrazione e interconnessione. Una visione che permettono loro di svolgere al meglio le proprie mansiooggi si concretizza nella Connected Enterprise. ni. In questo ambito proponiamo il pacchetto software Per la realizzazione di una rete industriale integrata con FactoryTalk VantagePoint disponibile oggi anche per i quella IT, Rockwell Automation ha nel suo portfolio d’ofdispositivi Mobile più diffusi; ferta una gamma completa di dispositivi e soluzioni. In un contesto integrato, i dati di produzione sono messi a Security – per contrastare in maniera adeguata le minacdisposizione del personale e, una volta contestualizzati, ce informatiche, le aziende devono considerare la Security permettono alle persone di svolgere al meglio le specifiche mansioni. che deve divenire una pratica costante per gestire le minacce ed un fattore culturale che deve raggiungere ogni “La nostra offerta che chiamiamo Connected Enterprise livello e estendersi anche ai fornitori. Abbiamo iniziato l’intro- afferma Roberto Motta, Solution Architect Team Leaduzione di prodotti Firewall iniziando con lo Stratix 5900”.
passo, le macchine, gli impianti, i pezzi e i componenti saranno sempre più interconnessi e in grado di scambiarsi dati e informazioni in tempo reale, passando da una gestione di fabbrica rigida e centralizzata, ad un’intelligenza decentralizzata. La Integrated Industry sarà caratterizzata dalla interconnessione dei componenti di un sistema di produzione, dallo scambio permanente di informazioni, dalle valutazioni combinate di diversi sensori e dall’identificazione di eventi complessi e condizioni critiche, fino alla fase della decisione e del controllo autonomo e locale. Già oggi, il sistema della Integrated Automation derivata dalla piattaforma di automazione Festo fornisce spunti interessanti per raggiungere questi obiettivi. Il terminale elettrico per unità di valvole è molto più di un semplice mezzo di collegamento tra il livello di campo e quello di gestione. Già oggi è in grado di svolgere funzioni diagnostiche e di Condition-Monitoring e, con i suoi singoli moduli, di integrare l’azionamento di cilindri pneumatici mediante le unità di valvole modulari MPA e
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VTSA con i controllori per attuatori elettrici. ABB ha contribuito attivamente alla creazione del progetto Industry 4.0 e sta lavorando seriamente all’implementazione di questa ambiziosa iniziativa. L’Internet industriale rappresenta un elemento di trasformazione perché cambia il modo in cui lavoriamo. Le soluzioni DCS (Sistemi di Controllo Distribuito) di ABB, fra cui spicca il Sistema 800xA, occupano una posizione di leadership nel mercato globale da più di un decennio e vengono impiegate in misura crescente per automatizzare gli impianti nella produzione di olio greggio e gas e nella generazione dell’energia. ABB offre la supervisione centralizzata di migliaia di robot industriali e supporta da decenni le utility nella raccolta di dati fondamentali per comprendere meglio come rendere le loro reti elettriche più sicure e affidabili. Anche Rockwell Automation crede nell’Internet of Things (IoT), su cui vuole investire sempre più in futuro. La popolazione nel mondo sta crescendo, aumenteranno i bisogni in termini di
Verso la fabbrica 4.0
Focus Offerta Rockwell Automation Rockwell Automation ha da qualche anno consolidato sul mercato la propria proposta in termini di architettura standard Ethernet industriale. Gli switch gestiti facenti parte di questa proposta, identificati come Serie Stratix 8000 e Stratix 5700, sono basati sul collaudato Sistema Operativo di CISCO e consentono di gestire efficacemente sia funzioni di controllo in tempo reale che il flusso delle informazioni IT.
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e due serie di switch realizzate in collaborazione con CISCO soddisfano le esigenze di far convergere le reti di comunicazione in uso oggi in ambito IT e di controllo verso una sola tecnologia comune. Grazie alla combinazione delle più avanzate caratteristiche di CISCO e di Rockwell Automation, consentiamo al mondo IT e a quello del controllo industriale di unire le proprie esperienze per ottenere una maggiore efficienza in termini di flessibilità e di vantaggio competitivo. La Serie Stratix 8000 è modulare e viene offerta anche in verisone di Layer 3 (con funzioni di routering) mentre la Serie 5700 include funzioni innovative per le applicazioni industriali quali il Network Address Traslation ed è disponibile in due versioni firmware. Entrambe le Serie si basano sulla tecnologia attuale di CISCO per fornire un’integrazione sicura ed agevole con le reti IT aziendali; allo stesso tempo, per semplificare la messa in servizio e fornire una diagnostica completa all’interno della Integrated Architecture di Rockwell Automation, possono essere configurate utilizzando il software di programmazione Allen-Bradley RSLogix 5000. Questo genera automaticamente dei tag di diagnostica nei processori Logix e consente l’utilizzo dei Faceplate di FactoryTalk View per la visualizzazione dello stato dei singoli switch. Gli switch di queste Serie permettono di memorizzare la configurazione e utilizzano supporti esterni flash card (8000) o SD (5700) per semplificare la sostituzione dello switch in caso di guasto o per agevolare la portabilità di una specifica configurazione su più dispositivi. Questi switch gestiscono fino a 26 porte sia in rame che in fibra ottica per soddisfare le esigenze di molteplici applicazioni.
energia, cibo, bevande e altri prodotti; di conseguenza, un mondo in cui le cose sono connesse può essere strategico per il settore manifatturiero. Oggi esistono già prodotti, come gli enterprise scanner, focalizzati sullo IoT. Rockwell Automation ha applicazioni sotware strategiche per energy management, controllo avanzato, manutenzione, per aiutare le aziende ad analizzare la loro situazione in modo più efficiente, connettendo tutte le cose insieme in un network di sicurezza. L’Internet of Things può essere un componente individuale o funzionare con altri componenti. Può essere abbinata ai concetti di mobility, wireless, sicurezza e aiutare ad analizzare le informazioni in
Automation University di Rockwell Automation Nel mese di marzo Rockwell Automation ha in programma due giornate dedicate all’Internet of Things con più di 50 laboratori, dimostrazioni, presentazioni, e un padiglione espositivo di oltre 1.000 mq per con le ultime novità dell’offerta Rockwell Automation e dei suoi partner più importanti. Ai visitatori sarà data la possibilità di partecipare a tavole rotonde e seminari di approfondimento su temi di interesse generale con particolare focus sulla Connected Enterprise. Palacassa - Fiere di Parma - 18 e 19 marzo La partecipazione è gratuita, previa registrazione (www.rockwellautomation.it sezione “Automation University”)
tempo reale sui consumi di ogni tipo a vantaggio dei produttori e dei costruttori di macchine.
CONCLUSIONE Siamo entrati nell’era di Industry 4.0, in cui la tecnologia del web pervade la macchina e viceversa, grazie a tecnologie sviluppate negli ultimi decenni e che oggi vengono integrate, sincronizzate e messe in rete. Essa rappresenta quindi la connessione tra il mondo virtuale del software e mondo reale dei prodotti e della produzione: un trend irreversibile, il cui obiettivo finale è quello della Smart Factory.
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STORIE DI SUCCESSO
VALORIZZARE CON LA LUCE, RISPARMIARE CON L’AUTOMAZIONE
Sensibili risparmi sulla bolletta energetica, valorizzazione del patrimonio urbano. Grazie a Beckhoff il comune di Marostica gestisce in maniera intelligente i punti luce del suo centro storico
Piazza principale di Marostica, nota in tutto il mondo per la partita a scacchi che si svolge ogni due anni con personaggi viventi
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a città degli scacchi. La chiamano così perché Marostica, cittadina di circa 14.000 abitanti in provincia di Vicenza, è universalmente nota per la partita a scacchi che nel mese di settembre degli anni pari coinvolge squadre di figuranti che si muovono su un campo di gioco gigante collocato sulla sua piazza centrale, per l’appunto Piazza degli Scacchi. Marostica però non è solo cultura, tradizione e
storia. E’ anche lungimiranza ed efficienza energetica. Il comune quest’anno aderirà al PAES, il piano di azione per l’energia sostenibile stipulato nell’ambito del Patto dei Sindaci, con l’obiettivo di ridurre di almeno il 20% le emissioni di anidride carbonica entro il 2020. Ciò comporterà una serie di interventi ad ampio spettro, che riguarderanno la riqualificazione di una serie di aree verdi, l’efficientamento di alcuni edifici comunali, molti dei quali storici, l’installazione di pannelli fotovoltaici e molto altro ancora.
Beckhoff
Quadro di controllo composto da PC embedded CX1010, moduli I/O e interfacce DALI di Beckhoff
Nel frattempo, grazie ad un progetto avviato qualche tempo fa, l’amministrazione di Marostica ha già realizzato un’importante opera di modernizzazione dell’illuminazione del centro cittadino, che ha portato ad ottenere notevoli risparmi energetici adottando soluzioni di automazione all’avanguardia. L’applicazione riguarda la messa in rete di 170 punti luce del centro storico (pari a circa il 10% dell’intera illuminazione comunale) ed è stata realizzata con un’architettura distribuita che si avvale di cinque controllori Beckhoff, mediante i quali le luci, collegate attraverso bus DALI, vengono controllate in maniera tanto semplice quanto efficace. Così la classica soluzione on-off, ovvero lampade accese-spente, è stata sostituita con un sistema capace di gestire scenari di illuminazione, ovvero di variare in maniera intelligente l’intensità luminosa dei singoli punti luce, di gruppi di essi e di gestire le relative fasce orarie. L’architettura di sistema è composta da: • 1 PC embedded con funzionalità di PLC Beckhoff CX1010 facente funzioni di master, nonché adibito al controllo di una tratta dei punti luce del centro storico; • 4 PLC Beckhoff BX9000, che agiscono in modalità slave e che controllano ciascuno altrettante tratte di illuminazione lungo le vie del centro; • Una rete in fibra ottica, immune a qualsiasi tipo di interferenza e utilizzata per interconnettere la stazione master alle quattro sottostazioni; • Relativi adattatori doppino-fibra ottica per la rete ethernet; • Un applicativo di supervisione accessibile sia da postazione locale che da remoto via web. Il meccanismo di funzionamento è tanto semplice quanto efficace. Il master, a cui è collegato un crepuscolare, gestisce l’accensione dei punti luce, la cui intensità di illuminazione viene gestita dal sistema in base agli scenari di illuminazione impostati. Il sistema è programmato per ridurre l’intensità luminosa delle lampade del 20% dopo le ore 22.00 e del 50% dopo le ore 24.00, mantenendole in questo stato fino al loro spegnimento mattutino. Ciò consente un notevole risparmio energetico, pur continuando a garantire un adeguato livello di comfort visivo, nonché di sicurezza per tutta la zona del centro storico.
Il sistema di supervisione non dispone ancora di un modulo per la contabilizzazione dei consumi energetici, ma da rilevazioni manuali condotte dai tecnici comunali si è stimato un risparmio complessivo su tutto l’orario di accensione delle lampade (quindi dalla loro attivazione fino allo spegnimento) di circa il 40% sulla bolletta energetica, equivalente a oltre 10mila euro. Alla riduzione dell’intensità luminosa dopo la mezzanotte si va a sommare anche la maggiore efficienza dei corpi illuminanti, che sono costituiti da lampade a scarica con bruciatore ceramico, che consentono un miglior rapporto lumen per watt e sono in grado di offrire una tonalità sufficientemente chiara ma allo stesso tempo calda. Grazie all’apertura che l’hardware Beckhoff offre verso tutti gli standard di comunicazione, il sistema può essere eventualmente integrato con altre architetture bus diverse dal DALI (ad esempio KNX, Modbus, ASI ecc.), nonché ampliato, all’evenienza, in maniera molto semplice grazie all’aggiunta di nuovi moduli di gestione I/O (ciascun modulo attualmente installato consente di gestire 64 attuatori DALI). A tal proposito, l’amministrazione comunale ha già in serbo la progressiva riqualificazione di ulteriori punti luce, il che non comporterà particolari problemi grazie, appunto, alla modularità del sistema. Anche per quanto riguarda la manutenzione, l’apertura garantita dall’utilizzo di architetture standard al posto di soluzioni proprietarie consente di non essere legati a un singolo fornitore, ma di potersi liberamente affidare a chi possa offrire competenze, costi e qualità. Molto importante è la funzione di telecontrollo. Il sistema di supervisione consente interventi da remoto che permettono di apportare variazioni ai parametri di accensione e luminosità dei punti luce, sia singoli che per zone. Spesso è necessario intervenire variando, in particolari fasce orarie, gli scenari di illuminazione di alcune zone del centro, ad esempio in caso di manifestazioni pubbliche come concerti, mercatini ecc. Il tecnico comunale può effettuare questa operazione via web da un PC remoto, ad esempio da casa, senza quindi che sia necessario accedere alla console locale, oppure utilizzando un tablet o addirittura uno smartphone. Attraverso il telecontrollo è anche possibile intervenire direttamente sui programmi PLC, consentendo allo sviluppatore di apportare modifiche e/o di intervenire, sempre da remoto, all’insorgere di qualsiasi eventualità.
Immagine dello SCADA con sinottico mappale
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PRODUCT TO WATCH A cura della redazione
EPLAN EXPERIENCE Per continuare ad essere competitive, le aziende moderne devono disporre di strumenti in grado di automatizzare o configurare i processi di progettazione, avere strumenti aperti ed integrabili con i sistemi PLM/ ERP, scambiare le informazioni meccatroniche con tutti gli altri dipartimenti, saper standardizzare componenti e processi, produrre la documentazione tecnica secondo le norme e, non ultimo, avere progettisti sempre preparati e aggiornati.
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Ambiti di applicazione EPLAN Experience
er venire incontro a queste esigenze, EPLAN (www.eplan.it) ha ideato EPLAN Experience, un approccio metodologico e modulare per aumentare l’efficienza dell’ufficio tecnico delle aziende e l’ottimizzazione dei progetti. Si tratta di una nuova metodologia per incrementare l’efficienza ingegneristica attraverso la gestione strutturata della conoscenza. Nasce da 30 anni di esperienza in ambito di progettazione elettrica, elettromeccanica e fluidica ed è applicabile a qualsiasi azienda, indipendentemente da dimensione, ubicazione o settore. EPLAN Experience è totalmente integrato nella Piattaforma EPLAN, è fortemente modulare, adatto a qualsiasi dimensione aziendale, ed è imperniato su otto ambiti di applicazione, correlati agli aspetti
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specifici dell’attività aziendale che necessitano di essere ottimizzati e resi più efficienti. Ciascun ambito di applicazione offre specifici vantaggi, ma il pieno potenziale si realizza quando la soluzione è implementata in tutti e otto gli ambiti. IT Infrastructure: prevede la completa integrazione del software EPLAN nell’ambiente informatico dell’azienda. Garantisce un’infrastruttura IT
Stefano Casazza
Eplan ad alte prestazioni, caratterizzata da processi di installazione e aggiornamento chiari, affidabili e a prova d’errore.
valorizzando appieno il potenziale della piattaforma EPLAN e integrandolo con sistemi ERP e PDM.
Product Structure: offre un metodo chiaro per la strutturazione di macchine e sistemi. Fornisce le metodologie per una progettazione strutturata intesa come principio cardine volta all’utilizzo di metodologie di automazione progettuale e collaborazione interdisciplinare.
Project Management: ha il compito di massimizzare la produttività nel più breve tempo possibile e di delineare un processo di progettazione completo, basato su tecnologie di implementazione standardizzate.
Platform Setup: consente di creare la configurazione migliore per le diverse necessità, in modo da operare in un ambiente di lavoro ideale. Inoltre, aiuta a definire e implementare le impostazioni della piattaforma in maniera ottimale. Codes & Standards: ottimizza i dispositivi aziendali e i dati tecnici relativi. Inoltre, è conforme a tutte le norme internazionali in materia di documentazione e produzione, fra cui la nuova IEC 81346, le norme ISO 1219, IEC 61355, NFPA/JIC e molte altre.
EPLAN non è un semplice CAD ma è un ambiente di progettazione multidisciplinare (elettrica, fluidica, impiantistica, armadi e quadri 3D e harness design) che si basa su database. La grafica di progettazione è una conseguenza della progettazione stessa, non una prerogativa. Con EPLAN il progettista si concentra sulla funzione, non sulla forma. “EPLAN Platform” è il cuore di questa tecnologia e rende questa soluzione unica sul mercato. Un unico dato comune a tutte le discipline consente una maggiore velocità di esecuzione, dati sempre aggiornati e documentazione di qualità.
Design Methods: consente di selezionare e implementare le metodologie di progettazione più efficienti per ogni possibile necessità. Applicando le specifiche metodologie progettuali per la tecnologia dell’automazione, è possibile ridurre considerevolmente il lavoro ingegneristico e i tempi di progettazione. Workflow: è un approccio step by step alla valutazione e automazione delle procedure ingegneristiche, attraverso l’impiego di scripting, API o uno specifico sviluppo aggiuntivo. In questo modo, si può accelerare il processo ingegneristico, integrarlo con altre applicazioni e assicurare coerenza alla progettazione. Process Integration: consente di integrare dati e flussi di lavoro progettuali nei processi aziendali. Tutto ciò è possibile
Your Gateway to Greater Efficiency EPLAN Software & Service srl - Via A. Grandi, 21 - 20090 Vimodrone (MI) Tel. +39.022504812 - www.eplan.it - www.eplanexperience.it - info@eplan.it
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ER CO RN A cura di AITA-ASSOCIAZIONE ITALIANA TECNOLOGIE ADDITIVE
Tecnologie Additive: la terza via per le macchine utensili In un contesto in cui l’innovazione è l’elemento su cui far leva per continuare a competere con successo, le macchine utensili che operano utilizzando le cosiddette tecnologie additive stanno diventando la terza via per produrre manufatti metallici o in polimeri, caratterizzati da forme complesse e materiali eterogenei.
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e tecnologie additive sono un tema di grande interesse, sia per gli addetti ai lavori (operatori, utenti), sia per l’opinione pubblica. Oramai ogni programma televisivo di tecnologia o rubrica tecnica parla almeno di un aspetto di questa nuova opportunità per le aziende e per i consumatori. Anche se, in realtà, per taluni aspetti questa tecnologia è già consolidata poiché fa parte delle modalità di realizzazione di parti destinate ad un uso critico. Un tema interessante che AITA-ASSOCIAZIONE ITALIANA TECNOLOGIE ADDITIVE (www.aita3d.it) affronta fornendo le sue risposte alle diverse domande che da più parti le persone si pongono. Cosa si deve intendere per tecnologie additive? In un’interpretazione tradizionale, il termine comprende tutti quei processi che aggiungono materiale al fine di realizzare un manufatto. Esempio tipico di questo è la fonderia (con le sue numerose varianti). Negli ultimi anni, il termine ha incominciato a identificare alcune nuove tecnologie che possono, mediante la sinterizzazione/fusione di polveri, filamenti o la polimerizzazione di appositi liquidi fotosensibili, creare parti complesse, ottenute con forme molto vicine a quelle definitive a partire dal modello CAD. Le tecnologie additive sono utilizzabili per la lavorazione di una vasta gamma di materiali, come le polveri metalliche, i polimeri, le ceramiche e molti altri. Perché queste tecnologie riscuotono un elevato interesse? Vi sono svariate motivazioni che possono spiegare la crescente popolarità riscossa dalle tecnologie additive in ambito del manifatturiero meccanico e che vanno oltre le capacità near net shape delle stesse. Innanzitutto si possono individuare una serie di argomentazioni di mercato, tra le quali ricadono: la richiesta di prodotti a basso impatto sulla natura, la mass customization ed il processo di servitizzazione (ossia la trasformazione del prodotto in servizio). Da queste nuove esigenze deriva la necessità di concepire, progettare e realizzare in maniera diversa i prodotti. In particolare, i manufatti devono diventare più leggeri (per aumentarne l’efficienza energetica) ma, nello stesso tempo devono resistere a diverse e maggiori sollecitazioni. Una sorta di ‘contraddizione’ che impone un
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maggiore impiego di materiali sofisticati (p.e. acciai speciali, titanio, compositi, ceramiche, materiali ibridi) rispetto a quelli classici. Inoltre, i prodotti devono essere sempre più smart, facendo ricorso a tecnologie informatiche che permettono di acquisire i dati per ottimizzarne o migliorarne le prestazioni (specie ergonomiche ed energetiche) e l’integrazione (in particolare, in ottica di servitizzazione). Un obiettivo raggiungibile solo se il settore manifatturiero meccanico riesce a distaccarsi da alcuni dei suoi tipici modus operandi, approcciando metodi cosiddetti di advanced manufacturing, in cui vi è la fusione tra tecnologie di lavorazione, mezzi di produzione e tecnologie informatiche. Ciò è necessario per svolgere, integrandole, le attività di progettazione, simulazione, conduzione, gestione e controllo dei prodotti, dei processi e dei sistemi di produzione, adeguando, il più rapidamente possibile, il sistema manifatturiero alle esigenze produttive e alle nuove richieste del mercato. Risulta quindi necessario uscire dalle classiche regole del design for manufacturing, normalmente legate ai tipici processi delle produzioni meccaniche. È altresì necessario abbreviare la catena produttiva, col fine di realizzare prototipi funzionali e/o prodotti personalizzati in piccole o piccolissime serie. Inoltre, mediante le tecnologie additive si possono ottenere numerosi vantaggi durante le fasi di lavorazione degli oggetti. La sequenza realizzativa del prodotto può essere variata
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notevolmente, accorciandola, in modo che possa avere un impatto positivo su flessibilità di processo e time-to-market. È inoltre possibile ridurre o eliminare assemblaggi, per esempio nel caso di parti complesse che con altri strumenti di produzione richiederebbero saldature oppure l’impiego di veri e propri cinematismi. I progettisti possono generare geometrie molto complesse, difficilmente realizzabili con altre tecnologie, operare su materiali di difficile fusibilità (leghe per alta temperatura, compositi metalloceramici), ridurre il materiale grezzo necessario per la lavorazione e realizzare attrezzature più efficienti (p.e. stampi conformant cooling). Quali gli aspetti critici? Attualmente, esistono ancora degli aspetti critici che limitano la diffusione delle tecnologie additive. Tra questi si possono citare: la scarsità delle normative specifiche per macchine, prodotti e processi legati a queste tecnologie; la novità di processi e materiali; la poca esperienza nella progettazione dei processi, nella caratterizzazione dei materiali e nella scelta dei parametri di lavorazione. Quale ruolo alle materie prime? Non va poi dimenticato il ruolo che le materie prime ricoprono nel processo: in particolare, nella lavorazione dei metalli le
polveri, con la loro granulometria, condizionano le tolleranze e le rugosità del manufatto realizzato. In più, la loro composizione chimica e la loro caratteristica tecnologica e metallurgica vanno pesantemente a influenzare le performance del processo (in termini di qualità e di ripetibilità) e del prodotto finito realizzato (in termini di resistenza meccanica e a fatica, caratteristiche metallografiche, ecc.) Nel campo delle tecnologie additive di metalli, le polveri rappresentano, quindi, uno dei fattori determinanti per la buona riuscita dei processi, costituendo un importante area di business. Quale integrazione con le macchine utensili? Queste tecnologie sono caratterizzate da un’altissima flessibilità, in termini di geometria e di materiali lavorati. Esse tuttavia, nel campo delle produzioni di elementi metallici, non sono ancora in grado di generare, salvo pochissime eccezioni, pezzi che soddisfano le tolleranze geometriche e dimensionali normalmente richieste a parti meccaniche pienamente funzionali. Si rende perciò necessaria la loro integrazione nella filiera tipica della manifatturiera meccanica. Per questo motivo, i pezzi generati in maniera additiva devono subire trattamenti termici e lavorazioni per asportazione di truciolo, analogamente a quelli che seguono una filiera classica (come quella che trae la propria origine, per esempio, dalla fonderia). Questo smentisce tutte le teorie che individuano le macchine lavoranti tramite tecnologie additive su metalli come totalmente alternative alle macchine utensili tradizionali. Ciò è corroborato dal fatto che, ad oggi, le tecnologie additive hanno una produttività relativamente bassa e comunque difficilmente adattabile a produzioni di serie. L’impatto sulle macchine utensili è comunque notevole: da un lato l’esigenza di rimuovere i sovrametalli è mitigata dalla capacità delle tecnologie additive di ridurre il materiale del semilavorato; dall’altro i pezzi così ottenuti, una volta finiti, dovranno avere caratteristiche molto sofisticate in termini di tolleranze e prestazioni meccaniche. Questo porta alla necessità, per le macchine utensili, di adattarsi a lavorare geometrie sofisticate e materiali spesso di difficilissima lavorabilità, assicurando una qualità adeguata ai settori di elezione delle tecnologie additive, quali possono essere, per esempio, l’aerospaziale, il medicale e il racing. Alla luce di ciò, si può quindi affermare che le tecnologie additive non solo non andranno a sostituire le macchine utensili, ma daranno un impulso allo sviluppo di macchine inquadrabili come ‘alto di gamma’ e in grado di operare in maniera ibrida e con alta qualità ed affidabilità.
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HMS Industrial networks
A cura della redazione
HMS Presenta Econ 100 di IXXAT Econ 100 unisce l’esperienza di IXXAT nel controllo macchine con la tecnologia Anybus di HMS nelle reti fieldbus ed Ethernet industriali. Si tratta di un PC stand-alone integrato per le reti Ethernet industriali real-time, adatto a molte applicazioni, dai piccoli dispositivi di movimentazione dei materiali ai complessi sistemi robotizzati per uso medico. IXXAT Econ 100 con Anybus CompactCom integrato, un esempio di connettività alla rete PROFINET
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a soluzione Econ 100 è una piattaforma PC integrata, basata su ARM che include il sistema operativo Linux ed il supporto multi-protocollo. I gateway personalizzati e le soluzioni di controllo del cliente sono rapidamente implementati, in tutta semplicità, in una varietà di diversi bus di campo e di reti standard, basate su Ethernet industriale. Dalla variante out-of-the-box fino a soluzioni specifiche per OEM, Econ 100 si contraddistingue per la sua flessibilità e per le sue prestazioni. Oltre alle interfacce integrate (due porte Ethernet, due porte CAN e due interfacce USB), Econ 100 può essere ampliato grazie ad una nuova scheda, dotata di I/O analogici e digitali. La scheda di espansione offre uno slot per i moduli Anybus CompactCom (www.anybus.it) di HMS, un’interfaccia seriale e 512 MB di NVRAM. I moduli CompactCom sono disponibili per tutte le principali reti fieldbus ed Ethernet industriali e si interfacciano facilmente con il software applicativo Econ 100, tramite la comune interfaccia di programmazione Anybus. Insieme ad EtherCAT e alle soluzioni CANopen master, l’approccio multi-protocollo rende Econ 100 una piattaforma ideale e all’avanguardia per le soluzioni di controllo customizzate, con comunicazione integrata. La scheda di espansione integra 24 ingressi ed uscite per collegare sensori ed attuatori. Grazie all’uscita digitale con portata fino a 2 A di corrente e alla risoluzione di 12 bit per i canali analogici, Econ 100 è la soluzione ideale per varie applicazioni;
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grazie all’interfaccia RS232/RS485, Econ 100 rende perfetto il collegamento tra le reti Ethernet industriali real-time, o basate su CAN, e le collaudate applicazioni basate su reti seriali. Oltre a supportare la programmazione in C/C ++, HMS offre un intuitivo ambiente di programmazione Soft-PLC in collaborazione con COPALP, in accordo con le normative IEC 61131-3, per una semplice programmazione e configurazione di applicazioni di controllo. Il pacchetto software supporta tutti i protocolli più utilizzati, tra cui CANopen, EtherCAT, Powerlink, PROFINET ed EtherNet/IP. HMS offre per Econ 100 vari kit di sviluppo di applicazioni ben documentati e ADKs. Gli ADKs includono un vasto pacchetto di supporto che incorpora tutti i driver d’interfaccia necessari, esempi di applicazioni, il rispettivo pacchetto di protocollo software pre-installato su una scheda SD ed il sistema operativo Linux. La combinazione di una potente CPU, fino a 1 GB di RAM, l’involucro metallico robusto ed un hardware senza ventola, con un range di temperatura esteso da -40 ° C a +60 ° C, permette l’utilizzo di Econ 100 in molte applicazioni in grado di operare anche in ambienti particolarmente ostili. Econ 100 è disponibile anche nella versione senza involucro che permette l’integrazione dello stesso in applicazioni già esistenti, occupando pochissimo spazio. Inoltre, per meglio soddisfare le esigenze degli utenti, HMS realizza, su richiesta, versioni hardware customizzate per l’utilizzo in applicazioni particolari.
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