Newsimpresa Magazine - Aprile/Giugno 2016

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Anno VI - Aprile-Giugno 2016 - Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione gratuita

COVER STORY Beckhoff: nativi per Industrie 4.0 Intervista a Duilio Perna, Sales Manager di Beckhoff Automation

AUT O M AZIO NE Industry 4.0: tiriamo le somme

SP ECIALE F IER E

S O L U T I O N T O WAT C H

SPS IPC Drives Parma 2016

Eurotech: le linee di produzione diventano “smart”

D I GI TA L P R O D UC TS Cloud Computing: il nuovo paradigma della collaboration


L’innovazione

...è aperta

Tre community dedicate al mondo dell’innovazione digitale Iscriviti gratuitamente e partecipa anche tu.

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Aprile/Giugno #02 Anno VI Supplemento a www.newsimpresa.it diffusione gratuita EDITORE Pentaconsulting Srl Piazza Caiazzo, 2 20124 Milano pentaconsulting@pentaconsulting.it Tel. 02 92958990 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Fucci massimo.fucci@pentaconsulting.it SEGRETERIA DI REDAZIONE Giovanna Di Nolfo contributieditoriali@newsimpresa.it

HANNO CONTRIBUITO Duilio Perna, Francesca Selva, Domenico Di Monte, Giovanni Gatto, Paolo Sartori, Serena Grillo, Roberto Bottacini, Valerio Alessandroni, Stefano Casazza, Massimo V. A. Manzari, Alessandro Zocca, Roberto Siagri

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Studio.IoG STAMPA C&M Print Via Sardegna, 13 20060 Vignate (MI) www.cmprint.it

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EDITT ORIALE

di Massimo Fucci

ordine del giorno: industry 4.0

Massimo Fucci

seguire per rimanere competitivi.

La riflessione sorge spontanea... da circa trent’anni siamo inseguiti da una pletora di sigle, per lo più anglofone, che dovrebbero indicarci la rotta da

Sarà che si sono forse un po’ perse le idee, sarà che l’implementazione delle stesse richiede uno sforzo sempre maggiore in tempi sempre minori, sarà che... comunque sembra essere l’unico tema dibattuto e continuamente riproposto, ovviamente farcito di IoE, IoT, Cloud, etc. Ora all’orizzonte, ai più accorti, si presenta il pericolo che da un lato le sigle nascondano un mondo tecnologico convergente e multidisciplinare che è cresciuto e continua a crescere a velocità esponenziali, dall’altro la cultura aziendale e, quindi, management e collaboratori, siano ancora legati a modelli di business e modalità operative che mal si coniugano (o addirittura non sono compatibili) con la trasformazione continua in atto.

aziende di consulenza che hanno supportato la stesura del primo germanico documento. Gli stand pieni di prodotti e soluzioni... ma nelle nostre aziende a che punto siamo con la collaboration e la comunicazione tra i reparti? Quanto ci sarà utile disseminare all’interno del nostro ciclo produttivo sensori e macchinari che colloquiano tra loro? Quanto abbiamo capito che servitizzazione ed “App economy” non sono un “di cui” ma la salvaguardia dei nostri margini e della sopravvivenza delle aziende in genere? In sintesi, vivere del cambiamento è la strada da percorrere: a partire dalle persone, passando dai modelli di business e, arrivando infine, alla nostra “santa” tecnologia. Buon SPS a tutti.

Certo, ora c’è SPS, la kermesse anche quest’anno avrà successo, il fenomeno dell’Industry 4.0 verrà spiegato e sottolineato, proprio dalle stesse

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MAPPE MENTALI PER IL MANAGEMENT MILANO, 22-23 luglio 2016

Organizzare e sviluppare contenuti, esporre idee, prendere decisioni, preparare e condurre riunioni, strutturare e gestire presentazioni di lavoro, comunicare e comprendere

www.pentaconsulting.it tel: 02.92958990


SO M MA RI O     MAGAZINE #2

EDITTORIALE

04 Ordine del giorno: Industry 4.0 COVER STORY

08 Analisi in tempo reale per impianti al top dell’effi-

cienza 10 Beckhoff: nativi per Industrie 4.0 SPECIALE SPS

12 A Parma, pronti per l’automazione 4.0 14 Le novità di Wenglor Sensoric a SPS 2016 17 Camozzi: tecnologie per l’automazione 20 Sick raddoppia a SPS IPC Drives 2016 23 Novità targate HMS a SPS IPC Drives Italia 2016

» p.10

» p.10

24 Cisco IoE Talks va in scena a SPS Italia. La fab-

brica digitale diventa la nuova frontiera dell’Internet of Everything

26 MathWorks a SPS 2016: analisi dei dati e simula-

zione dei sistemi dinamici COMPANY TO WATCH

28 Pneumax: componentistica per l’automazione

pneumatica

IL PUNTO: AUTOMAZIONE

30 Industry 4.0: tiriamo le somme

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SPS è un’occasione per confrontarsi, condividere e creare business, trovare soluzioni e aprire un punto di incontro utile ad alimentare lo scambio di idee tra utilizzatori finali e gli operatori, per rendere operative le ultime novità di settore e ottenere suggerimenti utili.


PRODUCT TO WATCH

34 EPLAN Harness ProD cablaggio a bordo macchina:

eliminazione dei costi nascosti CASE HISTORY

36 Panasonic per Euromac » p.34

CLOUD COMPUTING, IL NUOVO PARADIGMA DELLA COLLABORATION

40 Perchè bisogna accelerare l’adozione del Cloud

Computing nelle aziende CASE HISTORY

44 Siemens PLM Software: velocizzare i processi e

aumentare la precisione » p.23

» p. 12

CONSULENZA AZIENDALE

46 Sviluppo delle reti di vendita indirette NEWS

48 Terza edizione del MATLAB EXPO, la conferenza

dedicata alle soluzioni MATLAB e Simulink 48 Beckhoff Automation consolida la propria organizzazione con l’inserimento di una nuova figura manageriale e di coordinamento SOLUTION TO WATCH

50 Eurotech: le linee di produzione diventano smart VALUE4M

52 Pillole dal mercato » p.20

» p.36

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B E C K H O F F AU TO M AT I O N

ANALISI IN TEMPO REALE

PER IMPIANTI AL TOP DELL’EFFICIENZA

COVER STORY                                    a cura della Redazione

TwinCAT Analytics è l’ultimo tassello che Beckhoff ha aggiunto alla sua piattaforma di automazione TwinCAT 3. Le sue funzioni consentono di effettuare il data logging e l’analisi real-time dei dati di processo, che possono essere gestiti sia localmente che in cloud mediante comunicazione IoT

Nella Smart Factory, Beckhoff con TwinCAT Analytics soddisfa svariati requisiti in termini di analisi di stato online e offline, manutenzione predittiva, riconoscimento di pattern, ottimizzazione delle macchine o archiviazione a lungo termine di dati.

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lessibilità, intelligenza, integrazione. E comunicazione. Questi, in sintesi, sono i concetti chiave su cui la moderna fabbrica 4.0 deve poggiare. Fin qui tutto chiaro. Il punto cruciale però è: in che modo raggiungere questi obiettivi? Con quali tecnologie? Con quali architetture? Una risposta concreta a queste domande arriva dalle ultime soluzioni che Beckhoff (www.beckhoff.it) ha sviluppato e integrato nella sua piattaforma di automazione TwinCAT 3, che partendo dall’architettura del controllo PC-based, di cui l’azienda è stata pioniere in ambito industriale, consentono di gestire la

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comunicazione, le informazioni di processo e l’analisi real-time dei big data in un’ottica standard e completamente integrata. Analizzare, prevenire, ottimizzare Disporre delle corrette informazioni per effettuare le opportune analisi e intervenire in tecnica predittiva è un requisito cruciale per comprendere - e prevenire - le cause di guasto, nonché per ottimizzare il processo, evitando costosi fermi impianto. Un problema da risolvere è legato all’archiviazione a lungo termine delle informazioni e alla loro fruibilità, così come alla capacità di gestire l’acquisizione dati che deve essere effettuata

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in continuo, in tempo reale e in modo sincrono con il processo, per essere di pieno ausilio. È qui che entra in gioco TwinCAT Analytics, un software che, Beckhoff ha sviluppato come vedremo, offre al costruttore di macchine da un lato e il nuovo prodotto all’end-user dall’altro tutte le opportune funzionalità. Industrie 4.0 TwinCAT Iniziamo con il dire che TwinCAT Analytics non è un semplice Analytics, che consente sistema di data logging, ma una vera e propria piattaforma la completa analisi che consente di acquisire, distribuire, archiviare ed elaborare online e offline di in tempo reale – anche mediante tecniche di riconoscimento di dati delle macchine pattern – i dati di processo. e della produzione. Veloce e facile da configurare, l’interfaccia IoT di TwinCAT Analytics fornisce una ampio set di funzioni che si basano su protocolli di comunicazione standard e ampiamente diffusi quali AMQP, MQTT, e OPC UA. Va detto che TwinCAT Analytics è pienamente trasparente nei confronti sia del repository, che si intende utilizzare per i dati, che della potenza di calcolo per la loro elaborazione. Un utente può infatti scegliere di archiviare tutti i dati in locale, anche se in questo caso deve essere disponibile un adeguato processore o, in alternativa, in un cloud distribuito a livello di fabbrica, avvalendosi di un server dedicato. Ovviamente, i dati possono anche essere gestiti con macchine virtuali in architetture cloud pubbliche: in questo caso, l’utente è libero di scegliere il service provider che meglio risponde alle sue esigenze. Questo ampio range di possibilità, se da un lato offre all’utente finale la massima flessibilità a seconda delle specifiche esigenze, dall’altro dischiude al costruttore di macchine una serie di nuove opportunità, tra cui quella di agire egli stesso da service provider nei confronti dei clienti in virtù della sua specifica expertise sul prodotto. Integrazione omnidirezionale Un manufacturing efficiente richiede un elevato livello di flessibilità nella gestione delle risorse, poiché queste si devono integrare in maniera flessibile con i vari livelli di fabbrica: orizzontalmente, verticalmente così come in architetture di tipo service-oriented. In questo senso, i protocolli di comunicazione standard si dimostrano una risorsa di fondamentale importanza, poiché permettono di interfacciare, in stretta interazione, i processi di produzione con i flussi di lavoro tipici della gestione aziendale. Già nel 2014 con l’introduzione di SOA PLC in TwinCAT, Beckhoff ha offerto una serie di nuovi scenari in cui, grazie a una serie di servizi ready-to-use, le funzioni logiche e di controllo del processo sono state integrate con quelle di comunicazione su base standard OPC UA (Open Platform Communication Unified Architecture). Ciò ha consentito a TwinCAT di aprirsi in maniera totale alle esigenze della comunicazione intra-aziendale, integrandosi in architetture di tipo sia top-down che service-oriented. I sistemi gestionali di livello superiore, ad esempio SAP, possono quindi comunicare con i livelli di fabbrica sottostanti, tra cui le infrastrutture di automazione, attraverso i servizi SOA (Service Oriented Architecture), consentendo a tutte le unità interconnesse di funzionare in maniera autonoma, ovvero ciascuna assolvendo a un preciso compito, ma di agire contemporaneamente sia come server che client OPC UA.

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Il PC-based control risulta ancora una volta fondamentale in una rete di produzione intelligente secondo il concetto di Industry 4.0a lungo termine di dati.

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B E C K H O F F AU TO M AT I O N

BECKHOFF: NATIVI PER INDUSTRIE 4.0     COVER STORY                                    a cura della Redazione

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ndustrie 4.0 è il filo conduttore che guida lo sviluppo delle architetture e dei prodotti rivolti all’automazione industriale. Il sistema Beckhoff (www.beckhoff.it), nato e sviluppatosi proprio lungo questa direttrice, nasce di fatto “ready for Industrie 4.0”. Lo dimostrano le ultime evoluzioni che hanno caratterizzato l’offerta in ambito motion, in particolar modo gli sviluppi relativi al sistema meccatronico XTS, agli azionamenti della serie AX8000, alla One Cable Automation con la serie di EtherCAT P e non ultimo il software TwinCAT 3 IoT.

Duilio Perna

Grazie alla filosofia di automazione PC-based e all’ampia gamma di soluzioni aperte, Beckhoff dispone di tutte le tecnologie necessarie per implementare soluzioni in linea con i concetti di Industrie 4.0. Le potenzialità della PC-based automation consentono infatti di integrare il mondo IT con quello dell’automazione industriale e di offrire non solo prestazioni avanzate, ma anche modalità di implementazione sempre più semplici e user-friendly, in quanto basate su standard riconosciuti e diffusi.

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“TwinCAT 3 – spiega Duilio Perna, Sales Manager di Beckhoff Automation – è l’ambiente di sviluppo che Beckhoff ha espressamente studiato per soddisfare le esigenze legate alla gestione affidabile, flessibile e modulare del software. Con il nuovo TwinCAT IoT, il software di engineering e di automazione, TwinCAT 3 mette a disposizione una tecnologia completa per la realizzazione rapida ed efficiente di applicazioni IoT e Industrie 4.0. TwinCAT IoT supporta protocolli standard per la comunicazione Cloud e per l’invio di notifiche push a dispositivi intelligenti. L’estensione delle classiche operazioni di controllo con applicazioni come Big Data, riconoscimento di pattern, Condition o Power Monitoring nel cloud consente di ottenere una crescita significativa dell’efficienza

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produttiva e sostiene la competitività delle aziende”. TwinCAT 3 IoT è facilmente configurabile. Insieme ad un PC integrato o un PC industriale come controller IoT, crea una connessione continua tra l’Internet delle cose (IoT) e l’Internet dei servizi. I prodotti TwinCAT 3 IoT offrono all’utente varie funzioni per scambiare dati di processo tramite protocolli di comunicazione standard e per accedere a speciali servizi di dati e di comunicazione di provider di servizi cloud, che possono essere gestiti in sistemi “public cloud” come ad es. Microsoft Azure o Amazon Web Services. L’interazione di TwinCAT IoT con TwinCAT Analytics offre la possibilità di creare un Workbench TwinCAT Analytics per l’analisi centrale dei dati di più macchine e la massima flessibilità nella comunicazione dei dati di processo corrispondenti grazie all’utilizzo di diversi prodotti TwinCAT 3 IoT. “Con l’introduzione della tecnologia XTS (eXtended Transport System) – prosegue Perna – Beckhoff ha di fatto spalancato le porte verso soluzioni di motion che hanno rivoluzionato il concetto di macchina in molti mercati. Un sistema di trasporto lineare basato su azionamento meccatronico componibile, il cui sviluppo è stato reso possibile grazie alle prestazioni offerte dalla


SIEMENS PLM SOFTWARE

EtherCAT P: comunicazione ultraveloce e potenza integrate in un unico cavo

comunicazione EtherCAT e a tutte le potenzialità del PC based control. All’interno del paradigma Industry 4.0, il sistema XTS trova la sua naturale collocazione essendo portatore di benefici in termini di efficienza, flessibilità e sostenibilità. La base vincente di XTS è il sistema Beckhoff: un motore lineare modulare, uno o più mover, una guida meccanica configurabile, un controllo PC based (software TwinCAT e PC Industriale), una comunicazione veloce e standard (EtherCAT) e la completa apertura verso i vari livelli di fabbrica anche attraverso il mondo web (comunicazione e servizi)”. Concepito sulla base di un design modulare, il sistema AX8000 si compone, appunto, di vari moduli le cui dimensioni consentono di ottimizzare il montaggio in quadro elettrico. Tutti caratterizzati da un’altezza di 223 mm, i moduli si differenziano in larghezza, variabile tra 60 e 90 mm. I moduli di alimentazione sono disponibili in quattro versioni 100-230 Vca e 400-480 Vca - ciascuna in variante 20 A o 40 A - e dispongono di filtri di rete, nonché di resistenza e chopper di frenatura. Analogamente, sono disponibili vari moduli asse, che comprendono unità monoasse da 8 A nominali, moduli doppio

asse 2 x 6 A e moduli monoasse da 18 A. Per il feedback del segnale di posizione viene utilizzata la soluzione OCT (One Cable Technology), la connessione mono-cavo ottimizzata per la serie dei servomotori AM8000. Inoltre il sistema rende disponibili quattro ingressi digitali per ogni asse, di cui due pre-configurati per funzioni di safety on-board. “Infine – conclude Perna – EtherCAT P è stato concepito per essere una soluzione di automazione distribuita basata sulla tecnologia One-Cable. L’architettura di comunicazione EtherCAT P integra la trasmissione di dati ad alta velocità e la potenza elettrica per l’alimentazione dei dispositivi installati in rete, utilizzando un cavo Ethernet a quattro fili che consente un ampio scopo applicativo essendo in grado di trasportare correnti anche elevate. Tutti i vantaggi di EtherCAT vengono conservati, per citarne alcuni: la libera scelta della topologia, l’elevata velocità, l’utilizzo ottimale della larghezza di banda, l’elaborazione al volo dei telegrammi, la sincronizzazione ad alta precisione, le diagnosi estese. Le correnti di Us e Up vengono iniettate direttamente nei fili del cavo per trasmissione dati a 100 Mbit/s, da cui risulta una connessione molto economica e compatta”.

L’offerta Motion di Beckhoff: AX8000; XTS e motori con tecnologia One Cable


SPS IPC DRIVES 2016

A PARMA PRONTI PER L’AUTOMAZIONE 4.0

SPECIALE FIERE                                    a cura della Redazione

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on una crescita che si preannuncia a doppia cifra, SPS IPC Drives Italia (www.spsitalia.it) non accenna a rallentare il trend positivo, complice anche un pubblico attento e ben informato di operatori del settore, costruttori di macchine e impianti ed end user che fornisce continui spunti e stimoli al miglioramento.

“L’incremento continuo di partecipanti alla fiera - spiega Francesca Selva, Vice President Marketing and Events Messe Frankfurt Italia - ci spinge ad andare incontro e approcciare le esigenze dei visitatori in maniera versatile, reattiva e proattiva al tempo stesso, creando degli inviti ad hoc: l’invito 100% End User offre l’opportunità di incontrare fornitori e produttori del mondo dell’automazione industriale che presentano l’intera gamma di prodotti del settore”. È un’occasione per confrontarsi, condividere e creare business, trovare soluzioni e aprire un punto di incontro utile ad alimentare lo scambio di idee tra utilizzatori finali e gli operatori, per rendere operative le ultime novità di settore e ottenere suggerimenti utili.

Francesca Selva

Al via la sesta edizione di SPS IPC Drives Italia, importante punto di riferimento per l’automazione industriale. In programma dal 24 al 26 maggio a parma, la fiera si conferma come occasione di confronto e di informazione, diventando palcoscenico di prodotti e soluzioni in ambito di automazione.

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“C’è poi il progetto Over 300 km - prosegue Selva - la proposta pensata per chi deve percorrere più di 300 km per raggiungere Parma e vuole visitare la fiera con calma: a loro sono riservate speciali tariffe, con hotel e strutture convenzionate, per non perdersi nulla e per prendersi il tempo necessario a trovare soluzioni di business vantaggiose, senza doversi preoccupare dell’orario di rientro. Inoltre, quest’anno è stata implementata la App, già introdotta due edizioni fa, per venire incontro alle esigenze degli espositori ed offrire loro uno strumento più flessibile e comodo per allacciare nuovi contatti, oltre a rendere più easy l’accesso in fiera per i visitatori”. SPS Italia quest’anno promette prodotti, ma soprattutto soluzioni, sempre più “4.0”. Industria 4.0 sarà il tema centrale dei tre giorni, con un’area (Know how 4.0) interamente dedicata ai temi tecnologici rilevanti per lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia (industria intelligente, robotica, industria digitale, IoT, sensoristica) con la rappresentazione in loco di uno spaccato della

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fabbrica di nuova generazione, dove tutto sarà collegato e le varie componenti della catena di produzione comunicheranno tra loro, al fine di snellire il processo e renderlo sempre più fluido e versatile.

SPS è un’occasione per confrontarsi, condividere e creare business, trovare soluzioni e aprire un punto di incontro utile ad alimentare lo scambio di idee tra utilizzatori finali e gli operatori, per rendere operative le ultime novità di settore e ottenere suggerimenti utili.

“Come Messe Frankfurt Italia - prosegue Selva - organizziamo anche altri eventi oltre a SPS. I tre giorni di fiera sono solo la condensazione di un cammino che per noi si sviluppa durante tutto l’anno e che consiste in eventi di approfondimento e di studio che portiamo avanti, in un’ottica di diffusione delle conoscenze. Sempre nell’ottica dell’Industria 4.0, abbiamo avviato delle collaborazioni con il Politecnico di Milano e con l’Università Bocconi, commissionando loro delle ricerche che siamo sicuri porteranno in luce in maniera esaustiva lo stato dell’arte in Italia”. L’osservatorio Meccatronica a cura del Politecnico accompagna ogni edizione del Forum Meccatronica, mostra-convegno itinerante ideata dal Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione in collaborazione con Messe Frankfurt Italia, e offre una mappatura delle competenze meccatroniche in Italia. La finalità è di identificare fabbisogni ed esigenze attuali delle aziende e aprire una riflessione sul grado di conoscenza e diffusione delle nuove tecnologie nei diversi territori italiani. “Questo è un progetto a cui siamo particolarmente legati - conclude Selva - in quanto offre un’analisi del settore manifatturiero nell’ambito della meccatronica e dell’automazione industriale destinata ad espandersi geograficamente e qualitativamente e a dettagliarsi ulteriormente già nella prossima edizione, dal titolo “L’integrazione delle tecnologie, valore aggiunto per un’industria 4.0” che si svolgerà al Forum Guido Monzani di Modena il 12 ottobre 2016”. Da segnalare anche l’Osservatorio Smart Factory & Smart People 4.0 di SDA Bocconi, in occasione del quarto FIMI, Forum per l’internazionalizzazione del Made in Italy, che si concentrerà sul fenomeno dell’Industria 4.0 legato ai concetti di interior decoration & design.


WENGLOR SENSORIC

LE NOVITÁ DI WENGLOR SENSORIC A SPS IPC DRIVES 2016

SPECIALE SPS                                    a cura della Redazione

Elio Bolsi

L’edizione 2016 di SPS IPC Italia, è l’occasione per Wenglor Sensoric di presentare le nuove soluzioni dell’azienda, la cui mission è, da sempre, implementare nuove idee dando impulso allo sviluppo di tecnologie intelligenti per sensori: dai sistemi di sicurezza ai sistemi di elaborazione d’immagini.

I

ndustry 4.0 è il principio su cui Wenglor Sensoric (www.wenglor.com) si basa per la realizzazione di nuovi prodotti. Anche quest’anno si presenta a SPS IPC Drives con un ampio stand ricco di novità. L’azienda è infatti orientata a produrre soluzioni che vanno verso l’internet of things, con il motto: ‘Qualcuno la chiama rivoluzione. Per noi è semplicemente uno standard’.

“Una delle novità più significative che presenteremo a SPS – esordisce Elio Bolsi, General Manager di Wenglor – è la piattaforma weQube serie 2016. Si tratta di un upgrade della Smart Camera WeQube che grazie a una piattaforma potente e modulare combina numerose funzioni. La serie weQube 2016 offre in più la funzione di riconoscimento ottico dei caratteri (OCR)” Inoltre, la nuova opzione C-mount consente di montare le lenti direttamente sulla Smart Camera. Tutte le varianti sono dotate di serie con due protocolli, PROFINET e EtherNet/IP, che possono essere scelti tramite Software di gestione. “Un’altra importante novità - prosegue Bolsi - è la Gamma degli Scanners weCat3D Wenglor-Mel disponibili a partire da maggio 2016. Dopo due anni La nuova gamma weFlux

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WENGLOR SENSORIC

Selettore prodotti delle 10 linee Wenglor

dall’acquisizione di Mel oggi possiamo dare soluzioni, sfruttando 20 anni di esperienza in applicazioni 2D/3D, sia in termini di soluzioni che di interfacciamento. Proponiamo 2 serie MLSL e MLWL con svariati modelli che vanno ad abbracciare necessità semplici in termini di velocità, risoluzione e campo di applicazione, fino ad arrivare a velocità di Khz, a risoluzioni di micron e di range applicativi oltre 1 metro”. Tutti i modelli saranno disponibili con luci laser rosse e blu e diverse categorie di laser (1M-2M-3). Entrambe le serie dispongono di una vasta possibilità di accessori come cavi di collegamento software, sistemi di montaggio, scheda Micro SD, accessori per protezione ottiche e sistemi di raffreddamento per lo scanner. Ad oggi Wenglor ha più di 70 modelli WeCat3D che si differenziano per classi di laser, luce d’emissione e campo di lavoro. Tutte le soluzioni trovano impiego con grande beneficio nell’industria macchine utensili, industria legno, nelle applicazioni in saldatura, nei controlli di misura e nell’industria alimentare. “Per quanto riguarda la nostra Linea di Sensori Optoelettronici – continua Bolsi – a SPS presentiamo

il nuovo Sensore Laser Wintec Transit Time novità assoluta mondiale in termini di miniaturizzazione e di distanza di lavoro oltre 1 metro. La nuova gamma innovativa OPT sensori per rulli trasportatori, offrirà una riduzione di tempo nel montaggio con FastMounting Climp, potenziometro di regolazione graduato, collegamento easy plug e il sistema Ecomode che riduce il consumo di corrente e un modello per tutte le funzioni di logica”. Nel portfolio d’offerta sono presenti anche i nuovi prodotti della gamma wenglorFluid con la linea weFlux senza display che si vanno ad aggiungere alle versioni UniFlow, Unibar e UniTemp con display. I vantaggi che offrono i modelli weFlux sono dimensioni ridotte, acciaio inox 1.4404, grado di protezione IP68 e IP69K, resistenza meccanica fino a 100 bar, etichetta al laser incisa, no led quindi tenuta stagna. Le peculiarità di alcuni modelli come i Sensori di Flusso che possono monitorare oltre il flusso anche la temperatura fino a 125 C° con il principio calorimetrico, indipendente la misura in base al senso di flusso e montaggio flessibile, i modelli per la temperatura con I/O Link o PT100/PT1000 misurano da -50 C° a +150 C. Wenglor Sensoric a SPS 2016: PAD 3 STAND B050/C050

Scanner laser 2D/3D WenglorMel


weQube Series 2016

Prodotti Nuovi e Intelligenti di Wenglor La piattaforma weQube, oltre alla funzione Lettore a codici a barre, alla funzione di Image Processing, la Smart Camera weQube è stata implementata anche con la funzione OCR Reader(lettura di caratteri alfa numerici). La combinazione di queste 3 funzioni/moduli si possono avere anche nella versione C-Mount, ovvero weQubevision, weQubeDecode e weQubeOCR e weQube con raccordo filettato C-mont per le applicazioni piu diverse. Tutti i modelli a standard sono equipaggiati con i protocolli PROFINET e ETHERNET/IP da selezionare su richiesta. In questo modo Wenglor garantisce una grande flessibilità di soluzioni e dimostra che l‘automazione di fabbrica del futuro in termini di “Industry 4.0” e “Smart factory” nella sua gamma è già realtà.

wenglor sensoric italiana srl Via Fosse Ardeatine 4 20092 Cinisello Balsamo (Mi) ITALY

Phone +39 02/929562-00 info.it@wenglor.com


CAMOZZI

CAMOZZI,

TECNOLOGIE PER L’AUTOMAZIONE

SPECIALE SPS                                    a cura della Redazione

Numerose le novità che l’azienda presenterà all’edizione 2016 di SPS IPC Drives, dalla nuova divisione C_Electrics alla rinnovata elettronica per le isole di valvole.

P

rogettare e realizzare la soluzione migliore possibile per fornire valore aggiunto e posizionarsi nel panorama dei fornitori di automazione industriale come solution provider multitecnologici. Questo l’obiettivo che guida costantemente lo sviluppo tecnologico in Camozzi (www.camozzi.com) e che ha portato nel corso degli anni a modificare ed implementare il vasto portfolio di soluzioni, integrando sempre di più l’elettronica nei sistemi di controllo del movimento e combinando, ove necessario, l’attuazione servopneumatica con la pneumatica tradizionale e con l’attuazione elettrica. “Investire in tecnologie - spiega l’Ing. Domenico Di Monte, Marketing Manager di Camozzi - significa per Camozzi sviluppare competenze interne che consentano di gestire autonomamente tutte le fasi, dalla progettazione all’industrializzazione, creando reparti e divisioni dedicate. Proprio in quest’ottica è nata C_Electrics, la divisione dedicata all’attuazione elettrica, dove i nostri tecnici progettano e realizzano internamente le soluzioni proposte ai clienti”. La gamma, che verrà presentata a SPS, ad oggi comprende i nuovi cilindri elettromeccanici Serie 6E, gli assi Serie 5E, i motori Brushless Serie MTS, i motori Stepper Serie MTB ed i rispettivi driver nelle due versioni DRWS e DRWB. “Ciò che Camozzi presenta in fiera - prosegue Di Monte - non sono unicamente prodotti, ma una filosofia di approccio alla vendita. Ciò che ci distingue, infatti, è la scelta di limitare l’outsourcing di componenti in modo da avere al proprio interno tutte le competenze necessarie per discutere con i clienti non di prodotti ma

di applicazioni, proponendo competenze trasversali che possano guidare il cliente nella scelta della tecnologia più appropriata. Questa scelta si rispecchia anche nello sviluppo del software QSet, realizzato per permettere al cliente una configurazione rapida e veloce di assi e attuatori, senza necessità di competenze specifiche”. Tra le novità presentate ad SPS la gamma di assi elettromeccanici Serie 5E. Disponibili in 3 taglie, 50, 65 e 80 mm, gli assi della serie 5E sono realizzati utilizDomenico zando un profilo a sezione Di Monte quadra in cui vengono integrati tutti gli elementi garantendo la massima compattezza. La presenza di una guida a ricircolo di sfere garantisce rigidità ed elevata resistenza a carichi esterni mentre, per garantire la massima durata, il profilo è stato chiuso utilizzando una lamina in acciaio inossidabile che impedisce contaminazioni dall’ambiente circostante. La presenza di un magnete permette di posizionare in apposite cave sensori a scomparsa o, attraverso l’impiego di accessori ad hoc, utilizzare sensori a induzione. “Per facilitare l’installazione in ogni tipo di situazione - spiega Di Monte - gli assi 5E sono muniti di accessori che permettono di

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CAMOZZI

Serie CX

Serie CP

Investire in tecnologie - spiega l’Ing. Domenico Di Monte, Marketing Manager di Camozzi - significa per Camozzi sviluppare competenze interne che consentano di gestire autonomamente tutte le fasi, dalla progettazione all’industrializzazione, creando reparti e divisioni dedicate.

Serie 5E

effettuare il collegamento del motore su tutti e 4 i lati. La possibilità di realizzare sistemi multiasse con dinamiche elevate li rende particolarmente adatti ad operazioni di assemblaggio e all’impiego in settori dove velocità e ripetibilità sono performance essenziali, come il packaging”. Accanto all’attuazione elettrica, in SPS troveranno ampio spazio le nuove versioni di isole di valvole ed in particolare il nuovo modulo multi-seriale CX, interfacciabile con tutte le isole Camozzi e in grado di gestire fino a 1024 I/O e più protocolli di comunicazione (Profibus, CanOpen, Devicenet, EtherCat, Ethernet IP, Profinet). Tra le principali novità offerte dal CX, la possibilità di creare una sottorete sfruttando appositi dispositivi Slave, dal modulo “bridge” al modulo “adattatore Sub-d”, proprietari della sottorete. Il modulo CX è inoltre utilizzabile anche come soluzione Stand Alone, ovvero come un’isola di valvole comprensiva del nodo seriale. Anche nel caso del CX è stato appositamente realizzato un software che garantisce la massima

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flessibilità in fase di configurazione di tutti i parametri. “Sempre nell’ottica di focalizzare l’attenzione sulle differenti tecnologie messe a disposizione da Camozzi - conclude Di Monte SPS rappresenta il contesto ideale per completare l’offerta con la tecnologia proporzionale. In quest’ambito lo sviluppo dei prodotti è guidato da una costante ricerca di compattezza e ottimizzazione degli ingombri, oltre allo sviluppo di un’elettronica di controllo che garantisca flessibilità e facilità di gestione”. La gamma Camozzi si arricchisce infine con le valvole della serie CP, realizzate a cartuccia per facilitare il montaggio vicino alle postazioni di lavoro, riducendo frizioni ed effetti stickslip. Le valvole CP sono utilizzabili anche con il vuoto e progettate per controllare la portata ad anello aperto o anello chiuso. Il corpo in acciaio Inox e le tenute in EPDM la rendono idonea per essere utilizzata con fluidi gassosi diversi dall’aria. Camozzi a SPS 2016: PAD 3 STAND F002

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ASSI ELETTROMECCANICI

*

AZIONAMENTI

CILINDRI ELETTROMECCANICI

Linear Motion Systems

SOFTWARE DI CONFIGURAZIONE

M IX

C OM UNI CAZI ONE

-

MI

MOTORI

Attuazione elettrica per l’automazione industriale C_Electrics è la nuova divisione Camozzi che si occupa di sviluppare l’attuazione elettrica proponendo soluzioni che includono attuatori elettrici, assi con relativi motori e componenti accessori, combinati in portali configurabili in modo da garantire la massima flessibilità per l’utente.

24-26 Maggio 2016, Parma Pad 3, Stand F002

Camozzi Never Ending Innovation

A Camozzi Group Company

www.camozzi.com


SICK

SICK RADDOPPIA A SPS IPC DRIVES 2016

SPECIALE SPS                                                a cura della Redazione

A Giovanni Gatto

Il Gruppo Sick celebra quest’anno 70 anni di innovazione ed attività nell’automazione industriale, logistica e di processo. Per festeggiare questo importante traguardo, l’azienda si presenta alla sesta edizione di SPS IPC Drives con uno stand multimediale dedicato alle potenzialità di Industry 4.0, numerose novità di prodotto e un concorso a premi aperto a tutti i visitatori della fiera.

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ll’interno dell’area “Know-how 4.0: il futuro dell’industria digitale e intelligente”, sarà allestito il punto espositivo nato dalla collaborazione con Sew-Eurodrive, azienda leader nelle soluzioni di automazione e con la quale Sick (www.sick.it) collabora da tempo per realizzare sistemi di automazione ad alto contenuto tecnologico. Qui saranno proiettati contenuti multimediali sulle potenzialità delle soluzioni proposte per la logistica del futuro, destinata a veder migrare la produzione di massa verso piccoli lotti completamente tracciabili. Protagonisti del domani saranno i Cyber Physical System, sistemi dotati di intelligenza in grado di comunicare tra loro, che guideranno l’integrazione tra il trasporto mobile e quello stazionario. Presso il Padiglione 3 - Stand C002, invece, sarà possibile conoscere tutte le novità di prodotto dell’azienda. “Quest’anno - dichiara l’ing. Giovanni Gatto, Amministratore Delegato di Sick - abbiamo scelto di essere presenti in due aree diverse della manifestazione per testimoniare l’interesse della nostra azienda nei confronti della Smart Factory e l’impegno di Sick nell’innovazione dell’Industria verso il traguardo del 4.0. Ogni anno il nostro Gruppo investe l’11% del fatturato in Ricerca e Sviluppo per creare nuove soluzioni che siano allo stesso tempo tecnologicamente avanzate e semplici da utilizzare per l’utente finale. Da qui nascono i nostri Sensori Intelligenti, che rappresentano il primo anello della supply chain del futuro. Sono infatti proprio i sensori a rilevare, elaborare e trasmettere dati utili per aumentare l’efficienza e la produttività degli impianti, elevando al massimo gli standard qualitativi”. Nello stand multifunzionale firmato Sick sono esposte una serie di soluzioni innovative che fanno parte del portfolio d’offerta dell’azienda.

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SICK

MicroScan3

custodia compatta e scelta flessibile delle ottiche, c’è poi anche il lettore di codici a camera Lector63x, adatto alla lettura di codici piccoli anche da grandi distanze, con elevate velocità di elaborazione.

TriSpector1000

TriSpector1000, ad esempio, è un sensore di visione in 3D che si configura in modo semplice e permette di effettuare ispezioni direttamente a bordo della camera, senza necessità di programmazione. Disponibile in tre modelli con campi inquadrati di dimensioni diverse da scegliere in base all’oggetto da ispezionare, acquisisce immagini tridimensionali degli oggetti in movimento sulla linea di produzione sfruttando il principio di triangolazione laser per la cattura dei profili, con i quali genera poi l’immagine 3D. I dati acquisiti vengono inviati al sistema di controllo tramite uscite digitali o mediante una connessione Ethernet. “Altro prodotto interessante - prosegue Gatto - è MicroScan3, che grazie alla tecnologia di scansione safeHDDM definisce nuovi standard di valutazione per i laser scanner di sicurezza. Il dispositivo è in grado di monitorare aree fino a 275° e il suo campo di protezione copre una distanza di 5,5 metri. Le interfacce di connessione standardizzate e la memoria di configurazione semplificano l’integrazione ed eventuali sostituzioni del dispositivo nella macchina, consentendo di risparmiare tempo e costi di cablaggio”.

“Sick - conclude Gatto - ha deciso di premiare i visitatori che si presenteranno al nostro stand con un concorso a premi. Dal 24 al 26 maggio, infatti, sarà possibile partecipare al concorso ‘Sick sempre al passo con l’innov… AZIONE!’ per vincere una GoPro Hero4 Black, uno H-ugo Smart mini scooter Hi-Tech o un Tom Tom Spark Cardio. Basterà recarsi allo Stand Sick, ritirare, compilare e imbucare nell’apposita urna la cartolina di partecipazione. Tra le cartoline raccolte durante la manifestazione, il 10 giugno 2016 saranno estratte le 3 cartoline vincitrici dei premi in palio”. Infine, nello stand di Sick sarà allestito un corner dedicato al Comitato Maria Letizia Verga, un’associazione di genitori, medici e volontari che da 36 anni si occupa della lotta alle leucemie infantili e che Sick sostiene da diverso tempo. L’associazione si è fatta promotrice della costruzione del Centro di Onco-Ematologia Pediatrica Maria Letizia Verga di Monza, dove tutti i bambini possono farsi curare in una struttura di eccellenza con un’alta possibilità di guarigione. Sick a SPS 2016: Pad. 3 - Stand C002 / punto espositivo “Knowhow 4.0: il futuro dell’industria digitale e intelligente”

Con risoluzione delle immagini di 2 Megapixel,

Centro Ricerca Comitato Maria Letizia Verga

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PARTECIPA AL CONCORSO, IN PALIO FANTASTICI PREMI! VIENI AL NOSTRO STAND A SPS IPC DRIVES ITALIA E COMPILA LA CARTOLINA Fiere di Parma, 24-26 maggio 2016 Pad.03 Stand C002

Regolamento completo disponibile presso la Società promotrice, lo stand SICK a SPS IPC Drives Italia e sul sito www.sick.it Concorso valido dal 24 al 26 maggio 2016 – Estrazione 10 giugno 2016 – Totale montepremi € 999,17 IVA esclusa


HMS INDUSTRIAL NETWORKS

Paolo Sartori

Novità TARGATE HMS a SPS IPC Drives Italia 2016--------

SPECIALE SPS                                    a cura della Redazione

HMS Industrial Networks, fornitore leader nella tecnologia di connettività di rete per dispositivi industriali e per il controllo da remoto, è presente a SPS 2016 con una serie di nuove soluzioni.

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moduli Anybus CompactCom 40 in formato Brick, le schede IXXAT INpact e le soluzioni access point Anybus Wireless Bolt sono alcune tra le soluzioni che HMS Industrial Networks (www.anybus.it) presenta a SPS Parma 2016.

“La nostra azienda - esordisce Paolo Sartori, Direttore filiale italiana e Direttore Commerciale & Marketing - è presente anche quest’anno a Parma, per offrire, tramite la sua nuova gamma di soluzioni, la risposta ai problemi di interconnettività, che i vari produttori di sistemi e dispositivi d’automazione affrontano quotidianamente e per fornire prodotti sempre più performanti, in grado di connettersi con le diverse reti”.

Tra le novità di prodotto spiccano i moduli Anybus CompactCom serie 40 in formato Brick (B40), interfacce slave multi-protocollo dalle prestazioni elevate. Tali soluzioni sono progettate per la connessione alle principali reti fieldbus ed Ethernet industriali. Basate sul processore di rete Anybus NP40, le soluzioni CompactCom integrano lo stesso hardware e software. La connettività alla rete fisica non è implementata nel modulo (per esempio la porta RJ45), ma viene personalizzata a seconda delle esigenze della scheda principale nel PLC. Le soluzioni Brick sono compatte, flessibili, adatte per grossi lotti di produzione e sono in grado di ridurre notevolmente i costi. “Le nuove schede IXXAT INpact - prosegue Sartori - collegano facilmente l’applicazione slave, basata su PC, alle reti PROFINET, EtherCAT, EtherNet/IP, Powerlink e Modbus TCP e Ethernet tradizionale”.

“In aggiunta alla gamma di moduli Anybus Wireless Bridge - conclude Sartori - HMS presenta le soluzioni access point Anybus Wireless Bolt, che si adattano perfettamente al contesto operativo moderno e ai concetti di diagnostica come ‘Bring Your Own Device’ (BYOD) o ‘Machine Health’. In tali applicazioni, gli access point permettono di collegare contemporaneamente diversi dispositivi wireless alla rete. Pronto a partire dal terzo trimestre del 2016, Anybus Wireless Bolt potrà essere montato in qualsiasi parte dell’impianto. Dal design compatto, permette di ridurre l’ingombro nella macchina e consente di utilizzare tecnologia avanzata”. Nel portfolio d’offerta che HMS presenterà a Parma, anche le novità tecnologiche legate al mondo dell’Industrial Internet of Things: come gli Anybus SG-gateway, il cui ambito applicativo concerne principalmente il controllo e la gestione da remoto dei dispositivi elettrici nelle reti elettriche e la comunicazione tra le reti industriali e i protocolli energetici. I nuovi gateway Anybus per PROFINET/PROFIBUS, che permettono una facile e veloce integrazione dei dati aziendali da PROFINET o PROFIBUS verso le applicazioni .NET e, infine, API personalizzate di alto livello C# (ad eventi e Post method) facili da integrare direttamente nelle applicazioni .NET. HMS Industrial Networks a SPS 2016: Pad. 2, Stand I 001

Sono disponibili sia le schede per un protocollo specifico, che le schede di tipo universale. Il supporto multi-protocollo della famiglia IXXAT INpact si basa sulla collaudata Tecnologia Anybus. La scheda è dotata di interfaccia Ethernet a 2 porte (10/100 Mbit, RJ45) e supporta sia la modalità slave che la funzionalità di switch Ethernet, per protocolli specifici come IRT per PROFINET, DLR per EtherNet/IP e Hub per Powerlink.

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CISCO

Cisco IoE Talks va in scena a SPS Italia

la fabbrica digitale diventa la nuova frontiera dell’Internet of Everything

SPECIALE SPS                                    a cura della Redazione

Torna il tradizionale appuntamento con l’evento IoE Talks organizzato da Cisco, che questa volta è protagonista a Parma sul palcoscenico di SPS IPC Drives Italia. Come di consueto, l’evento rappresenta un momento di confronto e riflessione sulle infinite possibilità che caratterizzano il settore dell’Internet of Everything, di cui l’azienda americana è da sempre una delle massime esponenti a livello mondiale.

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razie alla collaborazione con Intel, con questo nuovo ciclo di IoE Talks, Cisco ha deciso di portare il proprio contributo sulla discussione che anima lo stesso concetto di Internet of Everything, in occasione di una manifestazione che rappresenta uno degli appuntamenti più importanti per il settore manifatturiero italiano. L’intenzione di Cisco di focalizzare l’incontro proprio sul settore manifatturiero è chiaro sintomo della necessità di aprire un confronto sul processo di digitalizzazione che sta interessando le piccole e medie imprese italiane, vero asse portante dell’economia del nostro Paese. E in quest’ottica parlare di Internet of Everything è senza dubbio importante. Per Cisco, il concetto stesso di Internet of Everything rappresenta una delle sfide di un futuro che è già presente, in cui è possibile connettere sempre più elementi legati alla nostra vita quotidiana. Non stiamo parlando dei soli dati, ma anche degli oggetti che utilizziamo, dei processi che muovono le nostre azioni e delle stesse persone che ci circondano e con le quali siamo in contatto. Proprio questa connessione, impensabile fino a pochi anni fa, fra fattori così diversi fra loro rappresenta uno dei cardini per la crescita e lo sviluppo economico, soprattutto in un contesto come quello italiano, in cui il manifatturiero necessita di essere sempre

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più connesso al suo interno, al sistema Paese e al mercato. Non solo. Il concetto di Internet of Everything costituisce anche una risposta concreta a quel fenomeno chiamato digital disruption, ovvero i cambiamenti determinati dalle innovazioni digitali, che, se sottovalutato, rischia di danneggiare quelle aziende che non l’abbiano affrontato in modo serio e tempestivo. Per far si che le aziende e le fabbriche, piccole o grandi che siano, diventino davvero digitali, smart e affinché possano veramente competere a livello globale, è l’intero Paese che deve attuare un processo di digitalizzazione i cui pilastri fondamentali siano rappresentati da alcuni elementi quali formazione, potenziamento delle infrastrutture, supporto alla ricerca, innovazione e reale semplificazione amministrativa. In quest’ottica, Cisco, da sempre impegnata a sostenere i processi di accelerazione digitale, ha recentemente siglato un accordo con il governo italiano, che prevede un investimento di 100 milioni di dollari in tre anni e che si sostanzierà in una serie di iniziative, molto diverse fra loro, ma tutte ugualmente finalizzate a implementare quella digitalizzazione di cui l’Italia ha assolutamente bisogno per consolidare il rilancio economico visto in questi ultimi mesi. In particolare il progetto annunciato dall’azienda americana in accordo con il governo Renzi interesserà alcuni aspetti

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fondamentali quali la formazione e la crescita delle startup, veri motori di innovazione per qualsiasi Paese, e riguarderà alcuni settori strategici quali la pubblica amministrazione e le infrastrutture tecnologiche, necessarie per la creazione di quelle smart city che rappresentano il futuro in termini di servizi al cittadino. Altresì, l’impegno di Cisco mirerà a sostenere due settori chiave del sistema produttivo italiano come l’agrifood e il manifatturiero.

Il concetto di Internet of Everything costituisce anche una risposta concreta a quel fenomeno chiamato digital disruption, ovvero i cambiamenti determinati dalle innovazioni digitali, che, se sottovalutato, rischia di danneggiare quelle aziende che non l’abbiano affrontato in modo serio e tempestivo.

Proprio per questo, la partecipazione di Cisco a SPS Italia con un evento dedicato alla digitalizzazione del settore manifatturiero assume una valenza ancora maggiore. L’azienda, guidata a livello mondiale da Chuck Robbins e in Italia da Agostino Santoni, è consapevole del fatto che questo è il momento giusto per imprimere una concreta accelerazione all’attuazione di quell’agenda digitale che dovrebbe traghettare l’Italia verso il futuro. “IoE Talks: la fabbrica digitale” costituisce dunque per Cisco un momento di sintesi di tutto quello che l’azienda sta facendo a livello nazionale in materia di digitalizzazione, nonché un’occasione di confronto con tutti quei soggetti, siano essi osservatori o esperti, che vedono la digitalizzazione come una possibilità per quel settore manifatturiero che rappresenta la spina dorsale del sistema produttivo italiano, ma anche un pezzo di vita per milioni di persone, il cui impegno costante ha permesso di fare del nostro Paese uno dei più importanti al mondo in questo ambito. Alla platea di SPS Italia, Cisco porta tutto il suo know how, la sua esperienza e la sua passione per l’Internet of Everything, concetto che l’azienda americana considera uno dei risultati concreti da raggiungere attraverso quel processo di digitalizzazione, nel quale da anni si impegna e che per i prossimi anni la vedrà lavorare a fianco del nostro Paese.


M AT H W O R K S

MATHWORKS A SPS 2016: ANALISI DEI DATI E SIMULAZIONE DEI SISTEMI DINAMICI

SPECIALE SPS                                    di Serena Grillo

Oggi, i produttori di impianti e macchinari devono affrontare le sfide connesse con l’Industry 4.0 ed accogliere le nuove richieste del mercato globalizzato, che impone maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse; riduzione del time-to-market (con cicli di produzione più brevi, prodotti più complessi e grandi quantità di dati da elaborare) ed aumento della flessibilità dei sistemi (customizzazione della produzione di massa, mercati volatili ed alta produttività). Focalizzandosi sulle tematiche dell’Industry 4.0 e dell’Internet of Things, MathWorks ha sviluppato soluzioni sia nell’ambito dell’analisi dei dati e la simulazione di sistemi dinamici.

Anche il concetto di Big Data, assieme alla complessità algoritmica crescente, sono aspetti affrontati efficacemente da MATLAB, che offre una piattaforma di calcolo ideale per effettuare l’ottimizzazione dei processi produttivi.

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Per quanto riguarda la simulazione di sistemi, Simulink consente di testare il comportamento della macchina senza la necessità di costruire un prototipo fisico, passando semplicemente attraverso la sua simulazione virtuale. Al termine di questa fase, Simulink permette di generare automaticamente il codice sorgente per piattaforme hardware industriali molto diffuse nel mondo dell’automazione industriale, quali B&R e Bosch Rexroth, partendo direttamente dal modello virtuale.

Particolare di una macchina confezionatrice uest'anno MathWorks (http://it.mathworks.com), azienda leader nella fornitura di software per il calcolo matematico a ingegneri e scienziati, sarà presente ad SPS IPC Drives con due postazioni demo, ospitate negli stand di B&R Automation e Bosch Rexroth. Le demo presentate saranno rispettivamente il controllo della tensione di un film plastico in Simulink, e il controllo di un sistema a doppio pendolo inverso. Nel campo dell’analisi dei dati MATLAB di MathWorks consente di sviluppare algoritmi per analizzare i dati di produzione dei macchinari, cosa che accade regolarmente in ambito Predictive Maintenance o Health Monitoring.

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Il primo beneficio immediato è ben chiaro: un evidente risparmio di tempo e costi durante lo sviluppo della macchina reale. Altri vantaggi facilmente accessibili tramite la simulazione sono l’analisi comportamentale del macchinario in caso di malfunzionamenti (fault injection/troubleshooting), che limitano la necessità di lunghe attività sul campo da parte del personale post-vendita e completano la creazione di una documentazione di corredo al macchinario. I progettisti sfruttano la generazione di codice per ridurre la rilavorazione, collegare il codice per la progettazione e concentrarsi sull’architettura software. MathWorks a SPS 2016: B&R Automation al Pad. 3 Stand C014-C015 / Bosch Rexroth al Pad. 2 stand E056

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L’entusiasmo crea i risultati

PNEUMAX, un’azienda italiana ed i suoi valori.

Il valore del made in Italy

www.pneumaxspa.com


PNEUMAX

PNEUMAX

componentistica per l’automazione pneumatica

COMPANY TO WATCH                                                a cura della Redazione

F Roberto Bottacini

Il mercato dell’automazione industriale è sempre in movimento, alla ricerca di nuove soluzioni e sempre più attento alle caratteristiche dei componenti, alla loro affidabilità ed alle sinergie che i fornitori possono generare e mettere in campo, per assicurare una riduzione globale complessiva dei costi. In questo scenario Pneumax si propone come partner strategico, in grado di interpretare le esigenze del cliente, studiando soluzioni ad hoc, in grado di superare le aspettative.

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ondata nel 1976 per iniziativa di Roberto Bottacini e Giuseppe Beretta, Pneumax (www.pneumaxspa.com) ha conquistato, nel tempo, una posizione di leadership nel panorama mondiale della componentistica per l’automazione pneumatica. Negli stabilimenti di Lurano (BG), sono operative macchine di ultima generazione che consentono di produrre tutti i componenti per l’automazione industriale. Pneumax realizza prodotti tecnologicamente innovativi, di alta qualità e di facile uso ed istallazione, abbinando ed integrando alla pneumatica, le più moderne tecnologie meccaniche ed elettroniche. Servizio, qualità e competenza sono i suoi punti di forza.

e modello dell’attività quotidiana di tutti”.

“Il primo punto fermo della filosofia aziendale di Pneumax - esordisce Roberto Bottacini, fondatore dell’azienda - è il modello organizzativo impostato sulla valorizzazione della persona, nel pieno rispetto dei suoi diritti e dignità, ma dove responsabilità, attenzione e rispetto sono anche i valori richiesti ai collaboratori. In questa ottica Pneumax ha posto il codice etico come linea guida

Infine, la capacità di proporre e replicare soluzioni dovunque, grazie ad un Network che parla la stessa lingua ed è quindi in grado di generare un vantaggio competitivo, tramite un approccio glocale, cioè soluzioni locali disponibili globalmente nel mondo.

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Estremamente importante è l’aspetto legato alla Ricerca & Sviluppo, come motore principale dell’innovazione, in grado di interpretare le esigenze delle aziende clienti, realizzando i prodotti più avanzati tramite sistemi di progettazione e prototipazione di ultima generazione. “Altro aspetto imprescindibile - prosegue Bottacini - è avere una logistica efficace ed efficiente, che unisca la disponibilità del materiale alla capacità di offrire servizi (locali e centralizzati) di assemblaggio, cablaggio e collaudo di sistemi e parti macchina, diventando quindi parte integrante della catena produttiva delle aziende clienti”.

Pneumax vanta un’organizzazione commerciale ampia e capillare, con 25 punti


PNEUMAX

tecnico-commerciali in Italia e 60 nel Mondo. Italia ed Europa rappresentano ancora le aree più importanti, ma anche i mercati emergenti sono monitorati con attenzione. “Il nostro Dipartimento di Ricerca & Sviluppo - spiega Bottacini - è impostato in modo tale da disporre di tutte le risorse per attuare, in totale autonomia, tutte le fasi di creazione di nuovi prodotti, che essi siano destinati ad ampliamento della gamma, o che siano progettati specificatamente per determinati settori, applicazioni, clienti. Pneumax ha al suo interno anche il dipartimento di elettronica, in modo da poter gestire e utilizzare soluzioni e sistemi di integrazione proprietari, con evidenti benefici prestazionali e tecnologici”. Quindi, sviluppo delle capacità interne per far fronte in modo autonomo, veloce e competitivo alle richieste del mercato. “La nostra azienda - anticipa Bottacini - ha in serbo alcune novità sia in ambito di prodotto sia di strategia. Innanzitutto un nuovo e più organizzato approccio verticale ad alcuni settori che

rappresentano il top nel panorama industriale (Packaging, Legno, Oil & Gas, Robotica e Automotive) e nuove generazioni di prodotto, sempre più sofisticati ed integrati con le altre tecnologie tra cui meccanica ed elettronica. I moduli di valvole Optima ed i sistemi seriali con tutti i protocolli riconosciuti sul mercato, i regolatori proporzionali, la tecnologia del vuoto e gli assi elettrici sono solo alcuni esempi”. La competitività delle soluzioni Pneumax si manifesta nel rapporto qualità/prestazione/prezzo. Soprattutto, l’ampiezza della gamma permette di selezionare il componente più indicato, sia in termini di prestazioni, sia in termini di tipologia. “Le scelte e le strategie aziendali - conclude Bottacini - sono rivolte al futuro, agli investimenti ed alle soluzioni che ‘fanno la differenza’. Per questo motivo, Pneumax persegue la qualità totale e il continuo miglioramento tecnologico e produttivo. Nel concreto questi aspetti sono vissuti in azienda con la responsabilizzazione di tutti i collaboratori e con un programma di investimenti molto ambizioso”.

Attuatori lineari

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Moduli di valvole Optima

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INDUSTRY 4.0 TIRIAMO LE SOMME

L’efficienza, la velocità e la flessibilità dei processi produttivi e dei servizi sono il solo modo per ridurre i costi, aumentare la produttività e battere la concorrenza dei Paesi emergenti. In una parola “Industry 4.0”. di Valerio Alessandroni

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ndustry 4.0 sta spingendo una rapida trasformazione dell’industria, unendo il mondo virtuale dell’informazione tecnologica, il mondo fisico delle macchine e Internet. Mai prima d’ora un cambiamento aveva portato a un tale potenziale di aumento della collaborazione tra operatori, alla velocizzazione della comunicazione e allo scambio di dati in tempo reale.

su trilioni di sensori, ma non è altrettanto vero che la piccola o media impresa li debba vedere tutti!

Viene spontaneo il paragone con la rete telefonica. Nel mondo ci sono miliardi di abbonati, ma quanti ne chiamiamo mediamente? Chiamiamo solo gli abbonati di cui abbiamo bisogno, ed è esatttamente ciò che accade in Industry 4.0: i nostri sistemi aziendali Industry 4.0 utilizza quindi sistemi di fabbricazione “cyber- (di progettazione, di produzione, logistici, ecc.) si interfacceranno fisici”, dove dispositivi intelligenti impiegheranno sensori per solo con i sensori di cui avranno bisogno. Gli altri nodi cyber-fisici fornire istruzioni di lavorazione alle apparecchiature di produ- è come se non esistessero. Altro punto di perplessità: la sicurezza. “Se mi collego all’Internet zione automatizzata.Fino a of Things, tutti possono vedere i qui, la teoria e le sue avvinmiei dati”, pensa l’imprenditore. È centi promesse. Se tuttavia Industry 4.0 utilizza quindi sivero, Internet porta sempre con caliamo queste premesse in stemi di fabbricazione “cybersé questo senso di scarsa proteuna realtà, come quella itafisici”, dove dispositivi intellizione, alimentato anche da freliana, composta soprattutto genti impiegheranno sensori quenti notizie di cronaca. da piccole e medie imprese, il per fornire istruzioni di lavoradivario appare evidente. Proviamo però a fare un semzione alle apparecchiature di produzione plice cambio di parole. Se parSentendo parlare di mondo automatizzata. liamo di Intranet of Things, le interconnesso, di dati accescose migliorano immediatamente. sibili ovunque tramite un Intranet, infatti, è una rete interna, semplice tablet e di trilioni di sensori collegati fra loro, l’imprenditore può sentirsi spaesato e, che non è visibile dall’esterno dell’azienda. In alternativa, qualche soprattutto, intimorito. E tenderà quindi a pensare che Industry esperto inizia a parlare di Cloud of Things, una definizione che 4.0 riguardi soprattutto le grandi realtà produttive, le aziende che ci sembra molto interessante perché introduce un nuovo conpossono permettersi di seguire progetti e trasformazioni conformi cetto: quello del cloud industriale, sul quale tutti i sensori presenti ai nuovi canoni. In realtà, esaminando il tema più da vicino, si può nell’azienda possono inserire i loro dati e al quale i sistemi di convedere che i timori sono in larga misura infondati. Per esempio: trollo e supervisione possono liberamente accedere. Entrambe è vero che i profeti di Industry 4.0 predicano un mondo basato le definizioni hanno il merito di stabilire un confine molto preciso,

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dove il mondo esterno all’azienda rimane separato dal mondo interno, offrendo quindi una totale sicurezza al nostro imprenditore. In più, naturalmente, si possono elencare numerose tecniche di protezione della rete interna, oggi molto “robuste” e sviluppate. L’ultima obiezione che affronteremo è quella della complessità. “La mia azienda deve produrre dei pezzi molto semplici. Industry 4.0 non fa per me, non ho bisogno di tutte queste nuove funzionalità”. Vediamo come si può replicare a questo atteggiamento, che è piuttosto comune. È vero: Industry 4.0 può mettere in comunicazione i sistemi di produzione utilizzati dall’azienda (macchine, strumentazione, banchi prova, ecc.) fra loro e/o con altri sistemi esterni, permettendo di realizzare funzioni come la manutenzione preventiva o predittiva, la logistica integrata, la riduzione delle scorte e così via. Il punto è che, queste funzioni, non devono necessariamente essere sviluppate in modo completo. Una semplice funzione di riordino automatico dei materiali, per esempio, è già sufficiente per cogliere i vantaggi di Industry 4.0. Si dirà: “Ma questo lo facevamo anche prima!”. È vero, ed è proprio ciò che molti non dicono. La Transparent Factory, la Smart Factory, il CIM, MAP 3.0 e così via sono concetti

che hanno almeno vent’anni. Certo, all’epoca la tecnologia non si era ancora espressa nell’Industrial Ethernet, nelle WSN, nei TEDS e così via. Già alla fine del secolo scorso Neil Gerschenfeld, direttore del progetto Things That Think presso il MIT, aveva pubblicato il suo libro “When things start to think”, che anticipava oggetti come il frigorifero parlante, le pareti di casa che cambiano colore a seconda del nostro umore e altre curiosità simili. La sostanza non La sostanza non è cambiata, sono cambiate le tecè cambiata, sono nologie e quindi cambiate le tecnolole possibilità che gie e quindi le possiabbiamo a nostra bilità che abbiamo a disposizione. nostra disposizione. Vale quindi la pena investire Vale quindi la pena investire con coraggio, con coraggio, gradualmente, gradualmente, secondo un piano predefinito. secondo un piano predefinito. Si può iniziare con una semplice rete wireless per avere sotto controllo tutti i macchinari da una postazione centrale. Si può proseguire con un software di gestione della manutenzione preventiva. Si possono acquisire dati dalle unità di produzione per creare report e statistiche, e così via.

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Concludiamo con qualche esempio sulle novità di mercato: Lenze, specialista di Motion Centric Automation, ha introdotto soluzioni pratiche di Industry 4.0, che si traducono in macchine flessibili, semplici da gestire per l’operatore e ad alta efficienza energetica. Tra queste, la nuova serie di inverter i500 e la rinnovata serie di riduttori g500 con una coppia fino a 20.000 Nm. Il tema dei Big Data e della loro gestione sicura è molto popolare. Un requisito fondamentale è un collegamento dati sicuro tra la fabbrica e il cloud, seguito dalla protezione dei dati da un uso improprio. Lenze ha recentemente presentato una soluzione di sicurezza che risponde a tali requisiti. Siemens, con il Business Segment Macchine Utensili, offre un portfolio prodotti rivolto alle PMI, proponendo loro soluzioni modulari per facilitare l’evoluzione nel contesto tipico di Industry 4.0 e per rendere più efficienti e sostenibili i processi produttivi in tutte le loro fasi. Con la famiglia Sinumerik, in particolare Sinumerik 840D sl e 828D, e la suite Sinumerik Integrate for Production, Siemens dimostra soluzioni che – attraverso componenti hardware e software scalabili, oltre alla nuova release della superficie operativa Sinumerik Operate, versione 4.7 – offrono non solo flessibilità per le macchine a vari livelli di complessità, ma anche sistemi su misura per ogni settore e applicazione. HMS Industrial Networks offre una nuova famiglia per l’IoT Industriale per applicazioni Smart Grid. Gli Anybus SG-gateway abilitano la comunicazione tra le applicazioni industriali e i vari protocolli dell’energia. Questa comunicazione è la base per la Smart Grid, dove le centrali elettriche e gli impianti di energia interagiscono con le applicazioni industriali. I nuovi gateway consentono la comunicazione tra dispositivi che utilizzano Modbus, PROFIBUS, PROFINET, EtherNet/ IP o M-Bus e protocolli di energia (IEC61850 e IEC60870-5-104). Eaton ha lanciato MTL ExLAN, un’interfaccia Ethernet a sicurezza intrinseca (IS), facente parte del portfoglio Crouse-Hinds. MTL ExLAN consente agli OEM di semplificare la progettazione e la certificazione dei propri prodotti, nonché di ridurre i tempi e i costi di assemblaggio in aree pericolose Zona 0 o 1 offrendo, al contempo, tutti i vantaggi di una connettività Ethernet. L’interfaccia MTL ExLAN fornisce parametri di segnale compatibili con IS per l’interconnessione con un’ampia gamma di dispositivi Ethernet IS, favorendo l’invio di segnali di sicurezza su collegamenti Ethernet in rame, fibra o wireless. A trarre vantaggio dalla connettività Ethernet nell’ambito dell’IoT sono dispositivi complessi come i sistemi di pesatura di processo, gli analizzatori gas, i flussometri o gli indicatori di livello radar. B&R Automazione Industriale ha introdotto la famiglia di controllori logici potenti e compatti X20 Compact-S, larghi appena 37,5 mm. Nello spazio di due dita trovano posto la CPU, RAM e flash interna e le interfacce di comunicazione: seriale RS232 (CAN in opzione), USB, POWERLINK e Gigabit Ethernet. Data l’assenza di ventole e di batterie, i dispositivi sono completamente esenti da manutenzione e questo contribuisce ulteriormente a contenere i costi di questa soluzione di controllo.

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I N D U S T RY 4 . 0 : T I R I A M O L E S O M M E


EPLAN

EPLAN Harness ProD

cablaggio a bordo macchina: eliminazione dei costi nascosti

PRODUCT TO WATCH                                                a cura della Redazione

Risparmiare tempo e abbattere gli errori di progettazione e costruzione sono tematiche calde che coinvolgono tutte le funzioni aziendali. Grazie a EPLAN Harness proD, che favorisce l’integrazione fra meccanica ed elettronica, si riescono ad anticipare i tempi di costruzione dei sistemi di cablaggio, diminuendo notevolmente errori e costi.

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ttendere la costruzione della macchina per poi sviluppare il sistema di cablaggio rallenta il lavoro e può generare errori costosi, come la mancanza di spazio sufficiente per la posa dei cavi, con la conseguente modifica della macchina stessa.

EPLAN (www.eplan.it) presenta al mercato Harness proD, un moderno sistema software 3D/2D per lo sviluppo efficiente dei cablaggi e della relativa documentazione. Punto di forza del sistema è l’automazione delle fasi di lavoro, dall’importazione di modelli meccanici come ambienti 3D per la configurazione dei cablaggi (da utilizzare in abbinamento alle liste di cablaggio scaricate dalla Piattaforma EPLAN), fino al passaggio dei cavi, alla creazione di documentazione e alla definizione in 2D della tavola chiodi. “Questa soluzione - spiega Stefano Casazza, Country Manager EPLAN Italy - si distingue da altre soluzioni presenti sul mercato per la sua facilità e semplicità e per essere uno strumento dedicato al cablaggio e ai progettisti elettrici. Le verifiche delle regole di progetto effettuate da EPLAN Harness proD garantiscono la coerenza tra la progettazione e la costruzione. Il cablaggio, viene convalidato attraverso una serie di test di funzionamento, fra cui il controllo dei raggi di curvatura minimi, delle sezioni trasversali, delle collisioni cablaggio e la verifica su diametri e restrizioni di lunghezza”. Altre importanti caratteristiche sono la creazione automatizzata di documenti di produzione; disegni in scala 1:1 per la tavola chiodi,

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EPLAN

la possibilità di generare file di controllo per le macchine di fabbricazione di fili e cavi, così come la generazione automatica delle distinte dei materiali e un calcolo preciso delle tempistiche, dei costi e dei pesi. “EPLAN Harness proD - prosegue Casazza - è una soluzione tecnologicamente avanzata per lo sviluppo efficiente di fili e cablaggi in 3D/2D e della relativa documentazione. Obiettivi prioritari per un’efficiente progettazione dei cablaggi sono l’integrazione fra meccanica ed elettronica e l’assoluta correttezza e coerenza dei dati. Una comunicazione insufficiente e il mancato scambio di dati fra le due discipline comportano errori costosi, sia in termini economici, che di tempo come: la mancanza di spazio sufficiente per la posa dei cavi, l’inutile reiterazione di passaggi di progettazione e fabbricazione e il calcolo scorretto delle lunghezze”. EPLAN Harness proD è un sistema intelligente per collegare le discipline e incrementare la trasparenza e la produttività. Facilità d’utilizzo, processi operativi automatizzati, documenti di fabbricazione precisi e corretti e soluzioni facilmente riutilizzabili costituiscono i punti di forza del sistema. Inoltre, la progettazione dei cablaggi è indipendente dalla

EPLAN Experience – Your Gateway to Greater Efficiency The new era in engineering has started EPLAN Software & Service srl Via A. Grandi, 21 - 20090 Vimodrone (MI) - Tel. +39.022504812 www.eplan.it - www.eplanexperience.it - info@eplan.it

presenza di un prototipo meccanico. Grazie alla struttura aperta del sistema, il trasferimento di dati meccanici e informazioni relative alle connessioni, rispettivamente da diversi sistemi MCAD ed ECAD, risulta facile e veloce. EPLAN Harness proD si integra perfettamente con i più diffusi sistemi MCAD (es. NX, CATIA, Autodesk Inventor, SolidWorks, PTC Creo, Solid Edge) e il supporto di formati di dati neutri come IGES, STEP, JT e PARASOLID. Le verifiche delle regole di progetto effettuate da EPLAN Harness proD garantiscono un’imprescindibile coerenza. “Il cablaggio, infatti - conclude Casazza - viene convalidato attraverso una serie di test di funzionamento, fra cui il controllo dei raggi di curvatura minimi, delle sezioni trasversali, delle collisioni cablaggio, e la verifica su diametri e restrizioni di lunghezza. EPLAN Harness proD garantisce processi produttivi estremamente Stefano Casazza integrati. I disegni della tavola chiodi in 2D, così come i file di controllo per le macchine di fabbricazione di fili e cavi, possono essere generati automaticamente. Per l’organizzazione, la gestione e la produzione dei documenti di fabbricazione, EPLAN offre funzionalità estremamente utili, a garanzia della corretta e completa compilazione dei file, come distinte dei materiali e prospetti dei cavi, e di un calcolo preciso delle tempistiche, dei costi e dei pesi”.


PA N A S O N I C

PANASONIC PER EUROMAC I TABLET FULLY RUGGED TOUGHBOOK CF-D1 SONO PARTE DELLA SOLUZIONE EUROMAC PER LA LAVORAZIONE DELLA LAMIERA

CASE HISTORY

E

uromac, fondata nel 1986, è un’azienda specializzata nella progettazione, sviluppo e produzione di macchine tradizionali e a controllo numerico computerizzato (CNC) per la lavorazione della lamiera. Negli anni, l’azienda ha portato avanti una costante ricerca che ne ha favorito l’espansione a livello mondiale, e nel 2014 ha sviluppato una nuova soluzione, la FX bend: una piegatrice verticale elettrica. La FX bend richiede una programmazione a bordo macchina costante, e nell´affrontare il progetto di sviluppo i tecnici Euromac si sono ritrovati alla ricerca di una soluzione touch screen per il controllo della macchina. L’azienda ha quindi vagliato le differenti possibilità presenti sul mercato, tra cui tablet, PC industriali con monitor commerciali, monitor con PC integrati, o PC case con monitor touch. Queste soluzioni, tuttavia, si sono rivelate accomunate da un’obsolescenza molto rapida: un problema particolarmente significativo per un’azienda come Euromac, che produce macchine industriali con una vita media dai 10 ai 13 anni, e che deve garantire ai propri clienti i ricambi di tutte le componenti della macchina. Parallelamente, quindi, è stata portata avanti un’analisi approfondita del mercato dei tablet professionali, che ha permesso di individuare le soluzioni Panasonic: un’opzione caratterizzata da investimenti più elevati rispetto alle soluzioni consumer, ma dai molteplici vantaggi dal punto di vista tecnico e commerciale. La scelta Panasonic è stata definita da Stefano Raimondi,

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vista

Product Manager FX bend, come “la soluzione più economica e performante da un punto di commerciale”.

Per la consulenza, si è avvalso di ALDEBRA SpA, storico partner Panasonic Toughbook che ha permesso di creare una collaborazione diretta e professionale con la stessa Panasonic. Inizialmente orientati verso il Toughpad FZ-G1, i tecnici Euromac hanno poi scelto il Toughbook fully rugged CF-D1, caratterizzato da un display più ampio, e che l’azienda ha apprezzato per vari motivi, come la massima visibilità dello schermo e la classe di protezione IP65. Senza dimenticare le garanzie offerte da un partner come Panasonic, che assicura garanzia on-site per i clienti e assistenza continua.

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1 FX bend: piegatrice verticale elettrica 2 Sede di Euromac 3 Toughbook CF-D1

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UNA SOLUZIONE PERSONALIZZATA Una volta effettuata la scelta finale, i tecnici Euromac hanno studiato la migliore modalità di integrazione dei Toughbook CF-D1 nella macchina, nonché alcune soluzioni per garantire la massima usabilità, come l’installazione dei software applicativi sulla memoria flash per assicurare una più rapida risoluzione dei problemi, oppure la connessione diretta con cavo LAN per garantire la massima sicurezza. Ultimo ma non meno importante, l’azienda ha scelto di alloggiare il Toughbook CF-D1 in un supporto in PVC espanso progettato appositamente, in grado di rendere fisso il prodotto per evitare smarrimenti o furti e di proteggere tutte le porte laterali di cui il tablet è dotato, salvaguardando al contempo tutti i cavi e migliorando l’estetica complessiva della soluzione. “Si tratta di un’applicazione nuova per questo tipo di prodotto: la nostra soluzione ha destato particolare

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interesse nelle fiere di settore a cui abbiamo partecipato, e possiamo dirci completamente soddisfatti della nostra scelta, da un punto di vista sia tecnico sia commerciale” commenta Raimondi. I Toughbook CF-D1, infatti, verranno presto implementati anche sulla linea di prodotti già esistente e che rappresenta il core business dell’azienda.

TOUGHBOOK CF-D1 I Toughbook CF-D1 sono stati scelti da Euromac per le ottime performance e le molteplici caratteristiche di resistenza, perfette non solo per i lavoratori in mobilità ma anche per l’ambiente industriale.

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Il Toughbook CF-D1 è infatti un tablet fully rugged da 13.3 pollici, dotato di processore Intel Core i5- 3340M vPro (2.7GHz), hard disk da 500GB e SSD opzionale da 256GB. Il display LCD HD con retroilluminazione LED garantisce la massima visibilità sia all’esterno che all’interno, mentre il touch screen resistivo permette un facile inserimento dei dati con le dita, i guanti o la penna. Concepito per il settore della diagnostica, il CF-D1 garantisce la massima flessibilità grazie alla tripla porta personalizzabile e ed un’ampia gamma di opzioni di sicurezza.

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PERCHÈ BISOGNA ACCELERARE L’ADOZIONE DEL

CLOUD COMPUTING

N E L L E

A Z I E N D E

Un estratto dalla guida “Cloud Integration Design”, ovvero come sopravvivere e prosperare durante la nuova rivoluzione digitale in atto. di M. V. A. Manzari

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corrono oramai da tempo fiumi di inchiostro digitale sul tema del cloud computing, tant’è che se interroghiamo la Rete con il motore di ricerca che preferiamo, chiedendo qual’è la parola o paradigma più ricercato, scopriremo che oggi è tempo di IoT.

Il Cloud è superato, fenomeno archiviato per molti. In verità ciò che sta succedendo è che il cloud computing sta diventando sempre più invisibile, perchè per molte persone è stato già assimilato come paradigma alla base del molto più utilizzato IoT piuttosto che il quasi dimenticato Big Data, o più semplicemente perchè si usano sempre più infrastrutture che una volta erano fisiche e oggi sono virtualizzate nel cloud. Se pensiamo alla nostra esperienza di utenti, quando mai abbiamo avuto un server che conteneva i nostri dati, visibile al nostro sguardo? Ora, che sia in una sala server riservata e chiusa nel perimetro dell’azienda, piuttosto che in un datacenter a cui accedo attraverso la mia connettività, in fondo poco importa. All’utente importa il risultato, l’applicazione e che i

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Ecco quindi che ciò che descriviamo nella nostra guida è la capacità di utilizzare i servizi che il paradigma cloud mette a disposizione in una modalità creativa, la possibilità di ripensare le proprie interazioni collaborative con il mondo interno, la propria organizzazione, ma sopratutto per modellare e orchestrare le interazioni aziendali con il mondo esterno all’azienda, il mercato globale che ci circonda.

contenuti e dati siano a lui disponibili e sicuri, e quindi dopotutto siamo da sempre abituati ad immaginare i nostri dati al sicuro in luogo a noi invisibile. Una nuvola che è diventata invisibile e pervasiva, e che a partire dal 2007, quando Amazon iniziò il rilasciò dei suoi primi servizi che rendevano attuabile al mondo delle aziende il paradigma Cloud, si è diffusa sempre più avvolgendo il mondo delle imprese da più parti. Ad esempio è proprio grazie alla disponibilità di Amazon Elastic

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Compute Cloud (EC2), oggi AWS, e Amazon S3 (Simple Storage Service) iniziarono sin da allora a fiorire aziende che sviluppavano i propri prodotti utilizzando questi nuovi servizi che permettevano agilità, flessibilità, velocità e soprattutto scalabilità sia nei costi che nelle infrastrutture. Ciò che stava drasticamente cambiando però era la possibilità di collaborare, perchè il paradigma del Cloud stava permettendo la nascita e lo sviluppo di nuove scenari collaborativi tra le aziende e le persone. Scambiarsi in maniera semplice e immediata foto e documenti diventava una nuova esperienza per gli utenti che ha contribuito alla diffusione di apparati che vivono grazie al cloud quali gli smartphone e i tablet. Ecco che le aziende che hanno reso disponibili applicativi che tutti usano su i propri smartphone o tablet, si sono appoggiate ed hanno usato il paradigma del Cloud per rendere disponibili migliaia di applicazioni che girano su dispositivi mobili nel mondo. Ma nelle aziende la velocità di adozione del cloud per far collaborare le persone o le diverse applicazioni tra loro andava e va ad una diversa velocità di adozione. In realtà le prime esperienze sul tema della collaborazione al tempo del cloud da parte di chi scrive sono della primavera del 2009 quando utilizzando il paradigma del cloud e i servizi Amazon,

fu resa attuabile la prima edizione della Bip Virtual Fair (1), un luogo virtuale dove domanda e offerta nel mondo del lavoro e si incontrarono sul web. Esperienze che sono continuate in questi anni e che ci hanno portato a definire un modello di intervento denominato Cloud Integration Design, ovvero come realizzare il cambiamento utilizzando il Cloud Computing. Ecco quindi che ciò che descriviamo nella nostra guida è la capacità di utilizzare i servizi che il paradigma cloud mette a disposizione in una modalità creativa, la possibilità di ripensare le proprie interazioni collaborative con il mondo interno, la propria organizzazione, ma sopratutto per modellare e orchestrare le interazioni aziendali con il mondo esterno all’azienda, il mercato globale che ci circonda. Di seguito anticipiamo alcuni punti su cui si sviluppa la guida, e che sono cardini delle trasformazioni che si devono attuare per collaborare con i mercati, e che sono:


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(1) Concentrarsi sugli elementi collaborativi e di scambio, che sono il cuore del modello di business che abbiamo in mente, sia esso il controllo di una infrastruttura remota di macchine e sensori (IoT), piuttosto che l’integrazione di nuove filiere di attori nel nostro processo commerciale e produttivo. (2) Sviluppare e incentivare la capacità delle persone di “saper combinare e organizzare elementi diversi”, valore che è ancora appannaggio dei pochi innovatori che “corrono per stare fermi”, che avanzano e si consolidano sul mercato come aziende evolute , e che vivono consapevoli la disruption digitale trasformandola in elemento differenziante e competitivo. (3) Contaminarsi, in quanto in un epoca attuale dove la velocità e la rapidità di implementazione dei nuovi progetti IT sono punto cardine dell’evoluzione delle aziende, è fondamentale uscire dalle logiche a Silos e monolitiche e quindi bisogna sapersi integrare nella realtà dei sistemi aperti, collaborativi. In questo contesto rientrano anche le applicazioni mobili come nuove modalità di fruizione dei sistemi informativi aziendali che sono sempre più l’insieme di elementi diversi combinati e organizzati tra loro. (4) Cloud Risk Management, ovvero superare il modello dell’adozione di piattaforme applicative che proceduralizza e rende burocratica l’azienda, avendo il coraggio di eliminare gli sprechi organizzativi e collaborativi. (5) Educazione al cambiamento attraverso la formazione di una consapevolezza del presente e di conoscenza delle meravigli digitali che ci circondano e che possono essere usate per governare la trasformazione digitale che è inevitabile ed intorno a noi. Ora una guida rapida è sicuramente il punto di partenza per riflettere ed iniziare un processo di design della propria riconfigurazione aziendale. Perché il Cloud permette importanti riduzione di sprechi, ha sicuramente dei limiti che vanno valutati, è la pozione magica per alcuni, ma come tutte le pozioni va calibrata secondo le necessità. Innegabile che oggi bisogna fare i conti con ciò che il Cloud ha reso disponibile, bisogna alzare lo sguardo e aver il coraggio di “tenere i piedi saldamente per terra e la testa tra le nuvole”, perché solo così, combinando il fisico con il virtuale, le imprese italiane potranno sopravvivere e prosperare nella a tempesta che la digital disruption ha scatenato.

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SIEMENS PLM SOFTWARE

SIEMENS PLM SOFTWARE

velocizzare i processi e aumentare la precisione

DIGITAL PRODUCTS                                              a cura della redazione

La crescente complessità dei prodotti, dei processi di sviluppo e dei team di progettazione richiede nuovi strumenti e metodi in grado di fornire una maggiore innovazione e una qualità superiore a costi inferiori. Le soluzioni LMS Samtech Samcef e 3D NX di Siemens PLM Software offrono potenza, efficienza e risparmio sui costi non solo nel processo di progettazione, ma in tutte le fasi di sviluppo del prodotto.

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ornire ai clienti prodotti “chiavi in mano” è la sfida quotidiana dello Studio Tecnico Zocca. Da sessant’anni l’azienda utilizza le tecnologie di progettazione e simulazione più avanzate per mantenere la propria leadership in un mercato sempre più competitivo e globalizzato.

La chiave della competitività dello Studio Tecnico Zocca è la competenza avanzata su tutto il processo di sviluppo dei prodotti: pianificazione, analisi, calcolo, progettazione e costruzione di macchine e componenti per l’industria meccanica.

un altro software di Siemens PLM Software, in combinazione con NX CAE, per analizzare i modelli strutturali e meccanici ottimizzati. L’ambiente NX CAE per LMS Samcef consente agli ingegneri dello Studio Tecnico Zocca di sfruttare le potenti funzionalità di modifica, meshing, pre - e post - processing di NX CAE per costruire modelli destinati all’analisi non-lineare avanzata con il software LMS Samcef Solver Suite.

Mappatura dei carichi termici, di pressione e di serraggio delle viti sul modello a elementi finiti di una testa motore diesel a due cilindri.

Per consolidare il proprio vantaggio competitivo, lo Studio Tecnico Zocca punta a velocizzare la consegna e migliorare la qualità e la funzionalità dei prodotti per i propri clienti. Il motto è “Nuovo e Meglio”: un obiettivo che richiede un software evoluto per supportare la creatività del team. Lo sviluppo di prodotto richiede una stretta collaborazione tra l’Azienda e il cliente. È fondamentale capire e definire in maniera precisa le specifiche e gli obiettivi del progetto fin dalla fase di pianificazione preliminare. Per questo, lo Studio Tecnico Zocca usa NX di Siemens PLM Software per la progettazione (CAD) e l’ingegnerizzazione (CAE) a computer, al fine di ottimizzare la geometria dei componenti meccanici. Per ciascun componente gli ingegneri utilizzano anche strumenti di ottimizzazione dei parametri e delle geometrie per determinare la migliore distribuzione del materiale.

“Oggi è necessario velocizzare il processo di analisi e aumentare la precisione della simulazione di modelli dettagliati,” spiega Alessandro Zocca, presidente dello Studio Tecnico Zocca. “Con il nuovo ambiente LMS Samcef in NX CAE abbiamo chiuso il cerchio fra NX CAD e l’efficiente soluzione a elementi finiti per analisi strutturale non-lineare di LMS Samcef.”

La verifica del progetto viene eseguita con LMS Samtech Samcef,

Lo Studio Tecnico Zocca ha adottato LMS Samcef e NX su

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SIEMENS PLM SOFTWARE

Analisi dinamica del rotore di un albero e una girante di compressore con LMS Samcef

Risposta armonica per verificare lo spostamento di un singolo nodo critico nel campo della frequenza

progetti in corso, per prevedere il comportamento di meccanismi complessi, come ingranaggi e camme. “Per simulare modelli di macchine intere usiamo LMS Samcef che, con le sue funzionalità di simulazione multicorpo, risolve la dinamica di corpi rigidi e flessibili in movimento, analizzando sollecitazioni, deformazioni e accelerazione delle parti funzionanti,” spiega Zocca. Grazie alle funzionalità di modellazione e analisi di LMS Samcef, lo Studio può analizzare il comportamento dei meccanismi in termini di prestazioni, stabilità e solidità. Gli ingegneri sfruttano la possibilità di utilizzare meccanismi con feature non-lineari, ottimizzazione topologica, calcolo lineare e non-lineare di elementi finiti, analisi dinamica e interferenze complesse. Integrando progettazione e simulazione, si riescono a portare sul mercato prodotti di qualità superiore a costi inferiori.

Diagramma di Campbell per estrarre le velocità critiche di rotazione di una macchina rotante.

tutte le serie di calcoli specifici di cui abbiamo bisogno – strutturali, meccanici o dinamica dei rotori ‒ per valutare nel dettaglio la fisica di complesse macchine rotanti con rotori multipli.” La simulazione di meccanismi come ingranaggi e rotori deve essere conforme alle normative dell’Ente di standardizzazione tedesco DIN o dell’Organizzazione Internazionale per la normazione (ISO). “Nelle nostre attività di progettazione dobbiamo superare i concorrenti nella capacità di trasferire l’innovazione ai prodotti dei nostri clienti,” - prosegue Zocca - “a questo scopo uniamo le funzionalità di progettazione avanzate di NX con la capacità esclusiva di LMS Samtech Samcef di analizzare modelli strutturali nonlineari globali o dettagliati. In futuro sfrutteremo i vantaggi dell’associatività CAD-CAE di queste soluzioni, per valutare in modo più rapido e semplice il comportamento meccanico dei meccanismi complessi che sviluppiamo.”

“Possiamo effettuare diverse analisi su un unico modello,” spiega Zocca. “Con LMS Samcef possiamo gestire con un unico solutore

Simulazione multicorpo non-lineare di una macchina per la lavorazione del cuoio, con parti flessibili e rigide. L’obiettivo era individuare la coppia richiesta sul meccanismo di attuazione della cremagliera.

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SVILUPPO DELLE RETI DI VEND I mercati cambiano, cambiano le esigenze degli utenti finali e di conseguenza, devono cambiare i modelli di business dei fornitori. Un’area che vede sempre più la presenza dei canali indiretti di vendita, più o meno articolati, in maniera tale da intercettare da subito le domande e fornire la dovuta assistenza. Un compito non facile che necessita di cultura e capacità di implementazione non proprio diffuso.

Le condizioni di mercato nell’ICT, nei prodotti industriali, nel settore dell’energia e in tutti i settori B2B sono in costante evoluzione. I clienti necessitano di soluzioni complete, spesso custom e ad alto valore aggiunto, e di avere dei canali di vendita sempre più specializzati, capillari sul territorio e in grado di integrarsi con i prodotti e le soluzioni dei vendors. È quindi fondamentale che le aziende abbiano una strategia di canale che consenta di soddisfare, da un lato, le esigenze del mercato di riferimento e dall’altro, il market share ed i ricavi pianificati. È quindi necessario che sin dalle prime fasi chi ha in carico la strategia di canale sia in grado di rispondere con dovizia a due questioni fondamentali: qual è il segmento di mercato da indirizzare e come creare e/o sviluppare un organizzazione di canale efficiente in grado di fornire continuità nel tempo. Definire un programma di canale è solo un primo passo verso una strategia vincente. Bisogna però che il network di partners sia in grado di affrontare le diverse necessità del mercato. È necessario che il canale sia in grado di evolvere e fornire il know how richiesto dal mercato anche in funzione dei cambiamenti che il portafoglio prodotti/soluzioni del vendor propone costantemente. Bisogna comprendere quali benefici del “programma di canale” avranno un vero impatto sui risultati attesi e quali no e studiare dove debbano essere pensati gli investimenti e quali aree debbano essere indirizzate diversamente.

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CONSULENZA DI DIREZIONE

DITA INDIRETTE Infine, bisogna pensare a come debba essere segmentato il canale e quali benefici offrire ad ogni segmento, a come sviluppare le vendite dei partners e quali campagne marketing implementare. Affinché questo processo fornisca i risultati attesi, bisogna tenere sempre nella dovuta considerazione alcuni fattori chiave che si rivelano essere dei veri e propri fondamentali: a) I partner di canale non sono i vostri clienti. Essi sono il canale per i vostri clienti. b) I clienti dei vostri partner di canale sono sostanzialmente vostri clienti anche se non fatturate direttamente. c) Le attività di recruiting e gestione dei partner di canale sono un’attività chiave e vanno effettuate in modo strutturato e organizzato e con una certa ciclicità. d) Il valore per l’utente finale è la combinazione delle “tecnologie di base” combinate con le soluzioni eventualmente sviluppate dai vostri partners e con i loro prodotti/servizi. e) Bisogna avere due proposte a valore: una per i vostri clienti e una per i partner di canale. Va altresì considerato che l’approccio canale indiretto, non può essere solo la sublimazione del prodotto che deve comunque essere attraente e competitivo. Che tradotto significa che deve avere una “value proposition” che risponde a esigenze identificate, note e perseguibili. È quindi necessario aiutare i partner di canale a costruire un modello di business di successo con il prodotto del brand come componente chiave (comunque non troppo secondario) della loro proposta rivolta ai clienti finali.

Pentaconsulting, dopo aver maturato una serie di esperienze di successo, è in grado di supportare i vendors nella creazione/sviluppo di un canale vincente. Aiutando le aziende di volta in volta, in funzione di come sono già posizionate, a sviluppare una strategia che permetta di raggiungere gli obiettivi di vendita e soddisfare le richieste provenienti dal proprio mercato di riferimento. Il format prevede diverse attività che possono essere articolate in un intervento strutturato: Aiutando a disegnare una strategia di canale che aiuti a massimizzare gli investimenti nelle vendite, nel marketing e nei servizi. Aiutando a sviluppare e implementare un programma di canale che sia in grado di gestire l’intero processo di gestione e sviluppo dei partners. Aiutando nella costruzione di una piattaforma di riferimento per indirizzare correttamente i partners, per renderli fidelizzati a stabilire una connessione win-win. Aiutando a migliorare le attività di pianificazione, sviluppo delle attività di marketing e di gestione delle performance del canale. Aiutando a creare e implementare la parte relativa agli incentivi necessari a premiare le performance dei partners e mantenere il giusto grado di fedeltà. Aiutando a creare opportunità di business per il canale mediante azioni di lead nurturing di medio periodo. Sviluppando attività di efficientamento del canale a partire dalla formazione delle vendite e delle figure di marketing, implementando un programma di comunicazione business orientato alla vendita.

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NEWS

Terza edizione del MATLAB EXPO, la conferenza dedicata alle soluzioni MATLAB e Simulink Il 22 Giugno prossimo, presso l’Atahotels Expo Fiera a Pero-Milano, lo staff tecnico di MathWorks sarà a disposizione dei visitatori per scoprire in anteprima le novità di MATLAB e Simulink. Si potrà inoltre assistere alla presentazione di casi reali presentati da utenti appartenenti a diversi ambiti applicativi. La giornata si snoderà tra le numerose sessioni tecniche disponibili e l’area dedicata a demo interattive, vi saranno inoltre 6 testimonianze di utenti su tematiche innovative: Bridgestone, Ferrari, Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, STMicroelectronics e l’Università di Siena. MATLAB EXPO 2016: http://www.matlabexpo.com/it/

Duilio Perna Duilio Perna

Beckhoff Automation consolida la propria organizzazione con l’inserimento di una nuova figura manageriale e di coordinamento

Dal 1° gennaio 2016, Duilio Perna è il nuovo Sales Manager di Beckhoff Italia con la responsabilità del coordinamento e dello sviluppo delle vendite per il territorio nazionale. La nuova posizione, finora ricoperta ad interim dal Managing Director Pierluigi Olivari, è stata creata per supportare in maniera ancor più strutturata la già importante crescita che la società ha fatto registrare negli ultimi anni.

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“Sono molto orgoglioso di essere entrato nella grande squadra di Beckhoff Automation, grande in tutti i sensi, perché ritengo che nell’attuale panorama dei fornitori di soluzioni per il mondo dell’automazione, la nostra sia una delle realtà più dinamiche e innovative, non solo dal punto di vista tecnologico, ma senz’altro anche da quello delle competenze professionali”, afferma Perna.


Enabling the Internet of Things Predictive Maintenance Device Remote Control

Event Processing

Eurotech ensures the safe and reliable delivery of data that drives business decisions by offering IoT building blocks and services that seamlessly connect and manage distributed devices. The Everyware CloudTM from Eurotech is the M2M/IoT Integration Platform that simplifies the device and data management by connecting distributed devices over secure and reliable cloud services. Once devices are deployed, the Everyware CloudTM allows users to connect, configure and manage devices through the lifecycle, from deployment to maintenance right through to retirement.

www.eurotech.com Europe, Middle East and Africa sales.emea@eurotech.com

North America sales.na@eurotech.com

Latin America sales.la@eurotech.com

Asia Pacific sales.ap@eurotech.com

For your local contact please refer to: www.eurotech.com/contacts


EUROTECH

Eurotech:

le linee di produzione diventano smart

SOLUTION TO WATCH

a cura della redazione

C Roberto Siagri

Il mercato del manufacturing sta subendo l’ormai inarrestabile trasformazione digitale che prende anche il nome di Industria 4.0. La terza rivoluzione industriale è stata trainata dalla riduzione del costo dei calcolatori e il loro successivo inserimento nelle fabbriche (PLC, HMI, PC Industriali, ecc.) per automazioni locali o puntuali delle macchine e delle linee di produzione.

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on la quarta rivoluzione industriale, grazie all’abbattimento dei costi delle infrastrutture IT (Cloud) e dei costi delle telecomunicazioni (Internet), i computer embedded cominciano a dialogare tra loro tramite internet e con gli utenti tramite APP e web-application. Siamo nell’era dell’Industrial Internet o anche dell’Industrial IoT (IIoT). “Per usare un termine più vicino a noi - spiega Roberto Siagri, Presidente ed Amministratore Delegato di Eurotech SpA - la terza rivoluzione industriale è stata quella del Computer Embedded che è anche il core business di Eurotech (www.eurotech.com). Non sempre i computer embedded sono in connessione tra loro

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(M2M) e in pochi casi trasmettono in tempo reale i dati ad un sistema di supervisione (SCADA)”. Per questo, Eurotech ha aggiunto al proprio portfolio d’offerta di Embedded Computer anche l’innovativa piattaforma software Everyware Cloud che permette di integrare e connettere facilmente il mondo OT (fabbrica/macchine/logistica) al mondo IT (ERP/ CRM/PLM). Lo stack tecnologico di Eurotech, basato sulla combinazione di hardware embedded e software sviluppato secondo gli standard di mercato e con protocolli aperti e standardizzati, offre molteplici vantaggi e opportunità innovative. “La nostra soluzione - prosegue Siagri - consente alle imprese, indipendentemente dalle loro


dimensioni, di beneficiare in termini di efficienza e manutenzione. L’ingresso nell’era dell’Industria 4.0 con bassi costi, tempi ridotti e un ROI più facilmente calcolabile rispetto al passato è garantito dalla gestione in tempo reale dei dati di processo. Ulteriore vantaggio offerto da questa tecnologia è la capacità di adattarsi ad un parco macchine esistente oltre che ad essere nativamente integrata all’interno di nuove macchine. Per quantificare questi vantaggi si stima che la digitalizzazione spinta di una fabbrica possa portare mediamente un 10% di recupero di efficienza”. In questa fase di passaggio tra la terza e la quarta rivoluzione industriale il tema del retrofit è quanto mai importante e di attualità. Con l’aggiunta di nuove tecnologie o funzionalità ad

Industrial Internet of Things: Scenario

un sistema già consolidato, infatti, non si rende più necessario ridisegnare la fabbrica o stravolgere la progettazione delle macchine per ottenere quei benefici di efficienza e continuità operativa che l’IIoT porta con se. “Ogni macchina o linea di produzione, incluse quelle già installate - spiega Siagri - può essere messa nelle condizioni di comprendere meglio il proprio stato di funzionamento e di comunicarlo tramite Internet: in poche parole, si può rendere smart. Il flusso dati generato viene inviato in tempo reale ad una piattaforma sul Cloud (che può essere sia pubblico che privato) che mette a disposizione tutta una serie di Interfacce per consentire uno sviluppo snello e veloce delle applicazioni”. All’interno del proprio portfolio, Eurotech annovera una famiglia di Multi-Service Gateway che si adattano a diversi contesti operativi essenziali rendendo smart macchinari esistenti. Infine, la piattaforma Everyware Cloud diventa lo strumento ideale per coordinare tutti i Gateway installati, ed un nuovo punto di partenza per lo sviluppo delle APP. Con questi componenti si può trasformare ogni attività in una attività “smart”.

ReliaGATE 20-25 Multi-Service IoT Gateway configurabile via software per applicazioni industriali

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PILLOLE EGRATA T N I A FLUIDIC Z A Z I O N E E E N O I Z GETTA I D I R E A L I Z I PRODOTTI O R P LA T E M P TÀ FINALE DE I E C RIDU QUALI A L A T EN INCREM Nell’industria manifatturiera si sta sviluppando l’esigenza di una nuova figura professionale: il progettista fluidico, con il compito di integrare l’intero processo di progettazione mediante funzioni logiche esclusive. In quest’ottica, Eplan ha studiato un pacchetto dedicato alla progettazione fluidica, completamente integrato nella propria piattaforma, denominato Eplan Fluid. I benefici derivanti dal suo utilizzo sono sia quantitativi in termini di risparmio di tempo (si stima dal 30% al 40%, per alcune operazioni) sia qualitativi, legati alla qualità della documentazione tecnica e al processo di standardizzazione dei prodotti e dei fornitori di componentistica. Inoltre, grazie a Eplan Data Portal (il servizio web che mette a disposizione dei progettisti i componenti di vari produttori) la progettazione e le metodiche in corso d’opera richiedono pochissimo tempo e garantiscono la congruità del progetto. Una soluzione concreta che ha consentito a Opem di ottenere una maggior rapidità di gestione di tutte le fasi del progetto nella totale rispondenza alle normative.

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CAMOZZI: APPROCCIO MULTITECNOLOGICO PER L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

Camozzi ha ampliato il proprio portafoglio d’offerta tecnologica creando C_Electrics, la nuova divisione che si occupa di sviluppare soluzioni che includono cilindri ed assi elettromeccanici con relativi motori e componenti accessori, combinati in portali configurabili. In particolare, i cilindri elettromeccanici serie 6E, attuatori meccanici lineari a stelo in cui il moto rotatorio generato da un motore è convertito in un movimento lineare tramite l’utilizzo di una vite a ricircolo di sfere. La Serie 6E ha dimensioni basate sullo standard ISO 15552 ed è quindi possibile l’utilizzo degli accessori di fissaggio utilizzati per i cilindri pneumatici. Inoltre, sono stati resi disponibili specifici kit di interfaccia con i quali è possibile abbinare al cilindro motori Brushless e Stepper (Camozzi o di altri brand). Una soluzione in grado di garantire prestazioni elevate in termini di precisione e ripetibilità di posizionamento e gioco assiale.


L’EVOLUZIONE DELL’INDUSTRY 4.0

Un ruolo dominante nell’Industry 4.0 è giocato dalle metodologie di comunicazione e dalla convergenza tra automazione industriale e tecnologie IT. Beckhoff è pioniere di questo paradigma, offrendo da oltre 25 anni architetture di controllo PC-based che sono fondamento della Smart Factory. Gli utilizzatori hanno la possibilità di trarre beneficio dall’integrazione verticale ed orizzontale richiesta dall’Industry 4.0, adottando il PC, piattaforma universalmente riconosciuta, in combinazione con i protocolli EtherCAT, ADS ed OPC UA. Inoltre il software di automazione TwinCAT 3 fornisce la necessaria modularità ed orientamento ad oggetti. Essendo basato sul sistema operativo Visual Studio di Microsoft, gli utenti del settore dell’automazione hanno a disposizione i più avanzati e diffusi tool software del mondo IT, lungo l’intero ciclo di vita del loro prodotto.

Il dimostratore tecnologico copre diversi sottoprocessi di una Smart Factory:

è Comunicazione affidabile dal sensore al cloud è Comunicazione M2M (machine-to-machine) via La tecnologia di controllo PC-based di Beckhoff rappresenta la base IoT ideale per implementare i concetti dell’Industry 4.0. Molti utilizzatori è Nuovi concetti operativi e di diagnostica mediante integrano i controlli Beckhoff nella loro rete, facendoli comunicare consolle e smart glass basati su web con il database del sistema gestionale, realizzando manutenzione è Affidabilità di processo mediante tecnologie di misuda remoto su Internet o sfruttando servizi basati su cloud. ra integrata e Condition Monitoring è Sostenibilità della produzione con monitoraggio e Beckhoff ha creato un dimostratore tecnologico per esempligestione dell’energia ficare il concetto dell’Industry 4.0. In esso si evidenzia come è RFID come base per la tracciabilità dei prodotti intella tecnologia di controllo PC-based rende possibile oggi ligenti l’integrazione tra diversi oggetti e moduli di un sistema di è Integrazione di robotica e tecnologie innovative di produzione che possono scambiare informazioni tra di loro azionamento e verso l’alto con il livello di controllo e di pianificazione della è Produzione flessibile ed efficiente utilizzando il posiproduzione. zionamento altamente dinamico del sistema di trasporto lineare XTS è Integrazione di safety e security è Tempi di messa in servizio ridotti grazie alla simulazione in real-time è Manutenzione da remoto di siti produttivi sparsi nel mondo


LA SIMULAZIONE DI PRODOTTI A SUPPORTO DEL BUSINESS

Realizzare prodotti migliori fin dalla prima fase di progettazione è l’obiettivo di ogni azienda. Riduce costi, time to market e supporta una migliore gestione del tempo. Un risultato che ormai passa dalla completa integrazione della simulazione all’interno del processo di sviluppo del prodotto.

intelligenti del futuro. Infatti, per progettare il miglior prodotto possibile in modo efficace, tutti gli aspetti procedurali devono essere ottimizzati simultaneamente su più fronti. Un'offerta olistica, che consente la simulazione closed-loop durante l'intera fase di sviluppo, è l'unico modo per affrontare queste sfide.

Ogni mercato è caratterizzato dalla presenza di soluzioni software a supporto delle differenti attività delle aziende. In particolare, per quelle manufatturiere, rivestono importanza strategica le soluzioni software a supporto del ciclo di sviluppo dei prodotti. La simulazione è parte integrante e strategica di questo processo. Avere un portfoglio completo di simulazione, tra cui soluzioni per la simulazione 1D e 3D (CAE), è essenziale per i produttori al fine di poter gestire la complessità dello sviluppo dei prodotti

Un portfoglio olistico di questo tipo è perfettamente rappresentato dall’offerta di Siemens PLM Software e spazia dalla progettazione del prodotto, alla fabbricazione, alla manutenzione. Mentre in questo momento la simulazione fornisce strumenti per la verifica e la convalida, in futuro dovrebbe avere un ruolo più predittivo, sia durante lo sviluppo sia durante l'uso del prodotto. Per permettere questo, la simulazione ha bisogno di diventare più realistica e aumentare le performance.

ACCES S EFFICI ORI PER SER EN R MIGLIO ZA PRODUT AMENTI: T RE QU ALITÀ IVA, RICONF IGU

Flessibilità e necessità di poter riconfigurare in tempi brevi gli impianti di assemblaggio automatico e test, sono esigenze sempre più presenti per le aziende che vogliono restare competitive nel mercato degli accessori per serramenti.

RABIL

ITÀ,

Per questa ragione Automac, realtà all’avanguardia che opera nel campo delle soluzioni di Meccatronica per l’automazione, dei processi di assemblaggio e dei test di prodotti industriali, ha ideato una linea flessibile a pallet liberi, composta da una postazione manuale e da sei stazioni automatiche che consente l’assemblaggio flessibile di diversi modelli, mediante la semplice impostazione del codice prodotto sull’apposito pannello operatore. I benefici apportati dall’utilizzo di questo impianto sono l’efficienza produttiva, la riconfigurabilità facile e veloce, la semplicità d’uso e di manutenzione, la riduzione di tempi e costo di realizzazione, la qualità della produzione e la conseguente riduzione degli scarti. Un’idea concreta che si riflette sulla riduzione dei costi di realizzazione.

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