NewSImpresa Magazine Nr.3 - Settembre 2011

Page 1

INFORMAZIONE E APPROFONDIMENTI DEI MERCATI: ICT, AUTOMAZIONE, ELETTRONICA, ENERGIA

SImpresa

New



MAGAZINE

Anno 1 Settembre 2011 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita - N. 3/2011

Dassault Systèmes ystèmes sul cloud con la Versione 6

PDM/PLM

i tecnici nel Cloud

Produrre senza fili

Dal PLC al PAC

1


ETHERNET/IP ABILITARE IL CONTROLLO DI AUTOMAZIONE CON L’INTEGRAZIONE IT SU ETHERNET STANDARD NON MODIFICATO. Condividete informazioni in tempo reale in tutta sicurezza tra gli impianti di produzione e il più ampio contesto aziendale. Mettendo a disposizione del personale dell’organizzazione utili informazioni in tempo reale e in formati comprensibili, i produttori possono sfruttare la convergenza delle reti per migliorare notevolmente l’agilità aziendale e creare opportunità per ulteriori innovazioni. Rockwell Automation e il suo partner Cisco hanno sviluppato soluzioni che consentono di raggiungere risultati straordinari basandosi sul protocollo Ethernet standard non modificato.

Guardate gli straordinari risultati all’indirizzo: www.emea.rockwellautomation.com/ethernetip/amz


SOMMARIO

Numero 3 - settembre 2011

EDITORE Pentaconsulting Srl Piazza Caiazzo, 2 20124 Milano Tel. 02 92958990 - fax 02 700595960

Pag. 2

EdiTToriale

REDAZIONE Direttore Responsabile Massimo Fucci massimo.fucci@pentaconsulting.it

Pag. 4

ICT-PLM SPECIALE PDM PDM-PLM: il sistema informativo tecnico nellʼera del Cloud Computing

Direttore Tecnico Valerio Alessandroni valerio@alessandroni.net Ufficio Traffico Arianna Bertotto arianna.bertotto@pentaconsulting.it

Pag. 14

AUTOMAZIONE Produrre senza fili

Art Director Ivan Roman ivanroman@ivanroman.it

Pag. 20

Quando il PLC non basta più, cʼè il…PAC

Pag. 24

INTERVISTE Architettura PLM 2.0 e soluzioni per grandi aziende e PMI

Pag. 26

Advantech reinterpreta i PAC

Pag. 28

Sviluppare la presenza nelle PMI e consolidare il successo ottenuto presso i grandi clienti

Pag. 30

HMS Industrial Networks: raccolta dati e gestione siti da remoto con Netbiter

Pag. 32

National Instruments amplia la piattaforma NI Wireless Sensor Network

Pag. 34

Cloud, green & lean, tris dʼassi per vincere la sfida della competizione

Pag. 36

Il PLM (e non solo) al tempo del Cloud

Pag. 38

Le comunicazioni wireless nellʼindustria secondo Schneider Electric

Parametric Tech. Italia Srl Tel. +39 039 65651 infomarketing@ptc.com

Pag. 40

Da Siemens la gamma Scalance W

Rockwell Automation Srl Tel. +39 02 334471 info_at@ra.rockwell.com

Pag. 42

Rockwell Automation e la piattaforma Integrated Architecture

Pag. 44

STORIE DI SUCCESSO 3D e PDM, la dolce vita

Stampa C&M print s.a.s. Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009

INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO Advantech Europe Tel. +39 02 9544961 customercare@advantech.eu Autodesk Srl Tel. +39 02 57510105 infoita@autodesk.com Dassault Systèmes Italia Srl Tel. +39 02 3343061 info@3ds.com HMS Industrial Networks Srl Tel. +39 039 5966227 it-sales@hms-networks.com National Instruments Italy Srl Tel. +39 02 413091 ni.italy@ni.com Prisma TECH Srl Tel. +39 02 95343499 prisma-tech@prisma-tech.it

Rule Designer - Engineering PLM Solutions Srl Tel. +39 0547632716 info@ruledesigner.com Schneider Electric S.p.A. Tel. + 39 035 4151111 comunicazione@it.schneider-electric.com Siemens S.p.A. Tel. +39 02 2436 2000 infodesk.it@siemens.com Siemens Industry Software Srl Tel. +39 02 210 571 italia.plm@siemens.com

Pag. 46

Mammut Sports Group AG mette sotto controllo lʼabbigliamento NEWS DALLE AZIENDE: PAGG. 19 - 48 1


Edi

oriale

Smart Product, un’oPPortunità Per migliorare organizzazione, PoSizionamento e caPacità di comPetere

C

’era una volta un prodotto

i prodotti applicativi di ausilio alla progettazione (CAD), alla

– prettamente meccani-

simulazione, verifica e test (CAE) e alla gestione dei dati di

co - frutto dell’intuizione e

prodotto (PDM) pensati e sviluppati in ambito meccanico non

dell’inventiva di un tecni-

gestiscono con lo stesso livello di integrazioni e di funzionalità

co/imprenditore illumina-

la parte elettronica e quelle del software/firmware. Anche in

to, grazie al quale alcune

questo caso il motivo è che gli sviluppatori di software operano

aziende italiane si sono

in un ambiente non integrato che, molto probabilmente, soffre

conquistate una posizio-

delle stesse problematiche dei due Uffici tecnici distinti. Ma la

ne di rilievo nel mercato

tecnologia riesce a colmare eventuali lacune funzionali in tempi

domestico, ma anche in

fattorialmente minori e sopratutto ragionevoli rispetto al percorso

quello internazionale. Sembra l’inizio canonico di una fiaba, che

richiesto all’ incremento diffuso di una diversa e più aperta cul-

dopo una serie di traversie ci porta ad un lieto fine… Purtroppo,

tura d’azienda. Muovere le risorse umane necessita di percorsi,

o per fortuna, non è così: la situazione è seria al di là, al di sopra

di decisioni, ma anche del contributo personale (una volta si

- aggiungerei a prescindere - dalla situazione di crisi strutturale

diceva ‘metterci del proprio’) da parte di tutti, nessuno escluso.

permanente in cui ci si trova ad operare.

Proprio dai produttori di tecnologie e soluzioni vengono le prime

Per fare fronte alle esigenze di mercato, da qualche tempo si

risposte: alcuni produttori di software CAE (per esempio Comsol)

sono diffusi i cosiddetti Smartproduct, prodotti caratterizzati

forniscono simulazioni multifisiche che interagiscono con i modelli

da funzionalità non realizzabili/non configurabili operando nel

Cad meccanici, e un produttore di riferimento come National

solo dominio dell’ingegneria meccanica; si è reso necessario,

Instruments, in agosto, ha donato la propria suite labVIEWal

quindi, un intervento dapprima sull’elettronica e poi sul softwa-

Dipartimento di Meccanica del Massachusetts Institute of Tech-

re/firmware in una sorta di continuum a più mani, in cui diversi

nology (MIT) affinché possa essere utilizzata, per i prossimi 5 anni,

specialisti hanno dovuto interagire in un ambiente collaborativo

nei corsi di meccatronica, robotica, manufacturing etc.; nel

integrato in grado di massimizzare il singolo apporto. Certo, in

contempo, si possano condurre attività di ricerca in nuove aree

più di un caso si è dovuto accettare – magari, da parte di qual-

quali la robotica e il precision motion control. Un’azione tesa

cuno, ingoiando un boccone amaro - che il nuovo prodotto

anche ad avvicinare, fin dal periodo degli studi, i due lati dello

fosse sviluppato in collaborazione con ‘elementi esterni all’azien-

stesso mondo (lo Smartproduct). In conclusione, la necessità

da’, ma anche facendo partecipare, o meglio compartecipare,

di un’integrazione culturale/organizzativa/tecnica sta sotto gli

altre professionalità -assolutamente necessarie alla realizzazione

occhi di tutti, ma pochi ne hanno compreso il reale impatto

di un prodotto di successo – che, nel tempo, hanno raggiunto

sulla capacità di offrire prodotti di interesse in tempi corretti ad

una valenza eguale, se non superiore, a quella espressa dalla

un costo accettabile dal mercato di riferimento di ogni singola

compagine meccanica. Una situazione che ha creato e crea

azienda. In estrema sintesi la posta in gioco è la capacità di

tuttora dei conflitti (di potere? Ma quale potere se la posta in

continuare a competere; per cogliere l’opportunità è necessario

gioco è la permanenza sul mercato?).Un fatto confermato al re-

infrangere qualche barriera e, forse, fare un passo indietro (ma è

cente SPS di Parma, laddove più di un progettista elettronico mi

proprio tale?). Un tema organizzativo e culturale legato all’aper-

ha rivelato che sostanzialmente non esiste un dialogo efficace

tura mentale sia del management, sia dei collaboratori e, non

in termini di condivisione (sopratutto nella fase di ideazione del

ultimo, a quella delle posizioni apicali, proprietari inclusi.

prodotto) con la progettazione meccanica, anzi, spesso gli uffici

Ma un ruolo importante – lo abbiamo visto - lo possono giocare

tecnici sono 2 e ben distinti, con evidenti e provate ripercussioni

anche i fornitori: chissà forse investire in cultura d’azienda e di

su costi, tempi e probabilità di successo dei prodotti sviluppati.

mercato, potrebbe rivelarsi, nel lungo periodo, proficuo rispetto

Il problema – sia chiaro - è solo in parte tecnologico; a questa

alla guerra del prezzo…

componente, infatti, applicando il principio di Pareto (80/20)

Buon mercato a tutti

al massimo va assegnato un 20%, poiché è innegabile che

2

Massimo Fucci


New Generation PAC with Dual Controllers

APAX-5000 Series Integrates Control, Information Processing & Networking in a Single Control System • Provides an Intel® Celeron CPU with Windows® XP Embedded for computing and a XScale CPU for I/O processing • Modular, hot swappable I/O design supports multiple topologies and a variety of industrial communication protocols • Solution ready platform with optional HMI & SoftLogic software

APAX-5571XPE

APAX-5520KW

Fieldbus Coupler

APAX I/O Modules

PC-based Controller with Celeron® M CPU

Micro PAC with XScale CPU

Modbus/TCP • EtherNet/IP • PROFINET

www.advantech.com

Channel Independant AI/O High Density DI/O • Counter/Frequency •

Advantech Europe via Roma 74 20060 Cassina de’ Pecchi (Milano) Tel. 02 9544961 www.advantech.eu


ICT - PLM

Speciale PDM

Di Massimo Fucci

PDM/PLM: il sistema informativo tecnico nell’era del CLOUD COMPUTING

I

n un momento in cui le aziende manifatturiere hanno compreso che per abbattere i costi nascosti è necessaria una revisione ed integrazione di tutti i processi e delle applicazioni che afferiscono al ciclo di vita dei prodotti, le colonne del sistema informativo tecnico ora possono utilizzare le nuove architetture informatiche basate sul cloud computing. Le aziende manifatturiere, per meglio competere, si sono organizzate secondo il modello della filiera estesa, una modalità operativa in cui le soluzioni IT orientate alla gestione dei dati di prodotto (PDM) assumono un’importanza di assoluto rilievo; per questa ragione domanda e offerta si trovano a fronteggiare richieste crescenti di funzionalità, finalizzate all’integrazione e alla collaborazione tra processi e persone, con un unico obiettivo: immettere sul mercato prodotti di qualità a costi contenuti. In un contesto guidato dalla globalizzazione, la capacità di competere induce (anzi, obbliga) le aziende che intendono continuare a competere con successo a rivedere, ottimizzare e innovare i processi aziendali.

4

Il modello dell’azienda estesa ha portato, ad oggi, a terziarizzare oltre il 50% delle componenti di prodotto finito e, entro il 2015, il fenomeno è destinato a crescere d’importanza raggiungendo l’80%. In parallelo, il numero totale dei subfornitori diminuirà del 50% rispetto al numero attuale, poiché si replicherà il modello produttivo lungo tutta la filiera definendo i subfornitori di riferimento delle diverse sottoparti che saranno assemblate nel gruppo funzionale da consegnare all’azienda capo-commessa. Questo approccio al mercato necessita, in primis, di una visione strategica da parte delle Aziende che sovrintendono all’intero processo e, poi, di una capacità organizzativa in grado di coordinare efficacemente le diverse attività interne/esterne e, soprattutto, dirigere la loro integrazione, in modo tale da assicurare il corretto ‘time to market’ e la qualità del prodotto. Per operare con efficacia ed efficienza nel contesto testé definito, l’utilizzo di applicazioni IT in grado di gestire i ‘dati prodotto’ nelle diverse fasi (sviluppo, produzione, commercializzazione e manutenzione nel tempo) riveste un’importanza fondamentale, senza la quale non è realizzabile la cosiddetta ‘governance’ del


Stai al paSSo. Guarda come l’ultima gamma autodesk® per la progettazione e la produzione di prodotti può aiutarti a creare e distribuire un lavoro assolutamente innovativo. Visita il sito www.autodesk.it

immagine riprodotta per gentile concessione di Dynamic Structures ltd.

Autodesk is registered trademarks or trademarks of Autodesk, Inc., and/or its subsidiaries and/or affiliates in the USA and/or other countries. All other brand names, product names, or trademarks belong to their respective holders. Autodesk reserves the right to alter product and services offerings, and specifications and pricing at anytime without notice, and is not responsible for typographical or graphical errors that may appear in this document. © 2011 Autodesk, Inc. All rights reserved.


ICT - PLM

processo di sviluppo dei prodotti. L’utilizzo di tecnologie e soluzioni IT nell’ambito dell’industria manifatturiera è ormai consolidato ed è frutto dell’evoluzione delle esigenze dettate dai cambiamenti introdotti dalla domanda al proprio modo di operare. Le diverse soluzioni rivolte alla gestione del ciclo di sviluppo prodotto, nate in un’ottica client-server, e l’infrastruttura IT di supporto, sfruttano oggi le potenzialità di internet e, vista la natura delle informazioni trattate, nonché la distribuzione dei processi e delle risorse umane coinvolte, sembrano essere pronte a operare nelle nuove architetture di CLOUD Computing. Certo, attualmente i major non hanno ancora un’offerta che sposi appieno questa architettura, anche se, nel tempo, ci

6

Speciale PDM

si dovrà adeguare. Anche gli utenti tecnici oppongono una certa resistenza al CLOUD: dove sono i dati?Quanto sono sicuri? Quali sono i tempi di accesso? Queste alcune delle domande che si incontrano spesso. Tutti limiti riconducibili a due aspetti: la sicurezza e le tecnologie di interazione, due elementi che si muovono alla velocità della luce e che, col tempo, non rappresenteranno certo un problema. In quest’ottica l’offerta è in fermento: finita (almeno sembra) la stagione delle acquisizioni tra i protagonisti, si è passati all’arricchimento funzionale e architetturale delle soluzioni per cui si continua a mettere mano al portafoglio per acquisire aziende con applicazioni innovative (alcune sono delle start up) ma di nicchia, al fine di arricchire ogni singolo portafoglio di offerta. Uno sguardo più approfondito vede la presenza dei fornitori storici di applicazioni del mercato CAD a cui si affiancano fornitori di nicchia, sia nazionale che internazionale, anche se lo scenario vedrà il sorgere di fornitori di architetture cloud, che potranno specializzarsi nella gestione di soluzioni collaborative rivolte al PLM. Tutti i player provenienti dal CAD puntano all’integrazione. In particolare, Dassault Systèmes ha sviluppato un’offerta completa sviluppata per supportare un’ampia gamma di processi produttivi e gestionali di grandi Aziende e PMI. La soluzione Enovia V6 introduce la tecnologia PLM 2.0, l’ambiente collaborativo online che coinvolge nel ciclo di vita del prodotto tutti i ruoli che ruotano attorno al ciclo di sviluppo del



ICT - PLM

Speciale PDM

“Per quanto concerne le architetture di cloud computing – conclude Gonella - Dassault Systèmes ha iniziato di recente una collaborazione con Amazon, affinché la Versione 6 sia fruibile dalle aziende nell’ambiente CLOUD di Amazon denominato AWS (Amazon Web Services)”. Windchill è la soluzione PLM di PTC sviluppata fin dal principio per essere utilizzata in un ambiente di progettazione distribuito basato su Internet; offre tutte le funzionalità necessarie per ottimizzare i processi e i relativi Workflow, nonché per formalizzare metodologie di gestione, qualità, quali Six Sigma, pianificazione avanzata della qualità dei prodotti (APQP) e ISO 9000. Windchill fornisce la possibilità critica di definire, implementare e gestire regole flessibili di controllo di accesso, basate su più livelli di protezione, come utente, prodotto e file. prodotto: creatori, collaboratori e consumatori. “La nostra soluzione – sottolinea Gianluca Gonella Amministratore Delegato Dassault Systèmes Italia (www.3ds.com/it) - è articolata su quattro settori di attività aziendale per consentire la gestione più efficiente di ciascuna area: governance, approvvigionamenti globali, gestione del ciclo di vita IP e collaborazione unificata in tempo reale”. La soluzione dedicata alla governance offre funzionalità che supportano le aziende nel lancio di nuovi prodotti a livello mondiale nel pieno rispetto dei tempi e dei budget prefissati. In particolare vengono affrontate le seguenti tematiche: gestione delle specifiche di prodotto, configurazioni di prodotto a catalogo, gestione e sviluppo del programma di lancio di un prodotto e gestione della Business Intelligence a supporto delle decisioni. La soluzione di Global Sourcing permette alle aziende di ottimizzare l’uso della Supply chain in tutte le singole fasi del processo di sviluppo prodotto. Fanno parte della soluzione le funzionalità rivolte alla creazione e gestione del network dei sub-fornitori, compreso il monitoraggio delle loro performance. La soluzione di IP Lifecycle Management intende eliminare i costi relativi ad eventuali errori generati in fase di sviluppo prodotto, mediante l’utilizzo di funzionalità che rendono più semplice la verifica funzionale sotto diversi aspetti, la pianificazione della realizzazione del prodotto e la simulazione delle performance relative. Le funzionalità di collaborazione unificate in tempo reale consentono alle aziende di applicare e monitorare i processi PLM predefiniti su tutta la realtà estesa con la quale si trovano ad operare.

8


TeaMCenTer 8, La ConferMa dI una LeadershIP ConsoLIdaTa

La nuova versione punta sull’integrazione di Teamcenter nei normali strumenti e processi di lavoro, su nuovi applicativi PLM, su nuove soluzioni per settori specifici, sull’estendibilità della piattaforma SOA e sul supporto delle tecnologie di IBM. Un percorso che facilita l’eliminazione dei costi nascosti e l’integrazione tra processi e persone. Teamcenter 8 di Siemens PLM Software è stato sviluppato per fornire una maggior produttività individuale, una più efficace soluzione per specifici mercati verticali e, non ultimo, una maggiore produttività dell’infrastruttura IT.

Produttività individuale Teamcenter 8 offre una rinnovata interfaccia che vede la presenza di una nuova barra di strumenti Microsoft Office sviluppata ad hoc al fine di agevolare l’interazione con i dati di prodotto direttamente da Word, Excel, Outlook e PowerPoint. Inoltre, è in grado di inserire in Outlook una ‘lista di attività Teamcenter’ che permette di gestire scadenze, flussi di lavoro e assegnazione delle modifiche. A tutto ciò si aggiunge l’integrazione diretta con alcune applicazioni ECAD/EDA, quali:Mentor Graphics, Cadence, Intercept e Altium. All’interno di questi applicativi gli utenti possono operare su file nativi ed eseguire operazioni di check-in e check-out, oltre che accedere a librerie di componenti, generare distinte base di componenti elettrici e condividere dati di produzi one e assemblaggio. Per l’interazione con gli altri strumenti ECAD/EDA, è presente un nuovo gateway dotato sia di un’interfaccia utente a menù, sia di file di configurazione personalizzabili, al fine di consentire un buon livello di integrazione.

Soluzioni Per mercati verticali Teamcenter 8 rende disponibile una soluzione denomina-

ta ‘Gestione di formule, packaging e marchi’, rivolta alle aziende dell’industria di processo e a quelle nel settore dei beni di consumo non durevoli (CPG). Alcune funzionalità consentono di eliminare le incoerenze di branding, migliorando, di fatto, la comunicazione del marchio. Anche la gestione del processo di packaging viene facilitata dalla presenza di funzionalità specifiche che consentono la tracciabilità e la visibilità di tutte le informazioni necessarie alla realizzazione finale.

Produttività dell’infraStruttura it Teamcenter 8 incrementa la produttività dei sistemi IT mediante la disponibilità di Platform Extensibility Services, una serie di servizi che permettono di configurare e personalizzare in brevissimo tempo Teamcenter 8, al fine di consentire una più facile integrazione diretta con altri applicativi aziendali. Grazie alla flessibilità dell’architettura SOA (Service Oriented Architecture) a quattro livelli, Teamcenter può essere implementato nelle PMI con la stessa efficacia delle grandi aziende. Per garantire questa flessibilità, Teamcenter supporta un’ampia gamma di ambienti IT. Per i clienti IBM viene fornita una personalizzazione specifica già preconfigurata con IBM DB2 Information Manager e WebSphere Application Server ed è garantito il supporto di Tivoli Storage Manager, Tivoli Access Manager e Rational ClearCase di IBM. Infine Teamcenter Mobility è una App che consente l’accesso istantaneo a tutte le informazioni di prodotto gestite dal software Teamcenter. Attraverso questa nuova app, inizialmente disponibile sul dispositivo iPad di Apple, le aziende possono interagire in modalità sicura con i dati di prodotto e i flussi di lavoro, accessibili ad ogni singolo operatore in qualsiasi momento e luogo, a condizione di essere connessi. Per Maggiori Informazioni: http://www.siemens.it/plm

9


ICT - PLM

Speciale PDM

“Una linea logica lega tutte le nostre scelte strategiche – ci spiega Carmelo Cinardi, Channel Business Development Director di PTC (www.ptc.com) - la strutturazione dei processi e dei dati a cui si accede con adeguato livello di permessi, si sposa appieno con il concetto del ruolo introdotto dalla nostra soluzione Creo. Inoltre, la possibilità di monitorare e gestire visivamente i processi di workflow consente ai responsabili di azienda di ri-assegnare le

attività per bilanciare i carichi di lavoro”. Va altresì sottolineato che con Creo ogni ruolo che contribuisce allo sviluppo prodotto avrà a disposizione un set di funzionalità dedicate perfettamente integrate con Windchill 10. Parte integrante della soluzione Autodesk per il Digital Prototyping, la famiglia Autodesk Vault di software per la gestione sovrintende tutti i dati di progettazione digitale, consente di archiviare e gestire i dati in tutta sicurezza in una posizione centralizzata, aiutando i team a creare, condividere e riutilizzare velocemente le informazioni di prototipazione digitale. “Vault Workgroup, Vault Collaboration e Vault Professional i tre pilastri della nostra offerta Vault – afferma Tanya Piersimoni, Country & Enterprise Marketing Executive – Italy di Autodesk (www.autodesk.it), migliorano la produttività con funzioni studiate per aiutare gli utenti a monitorare, reperire e organizzare velocemente i dati. In particolare gli strumenti per l’organizzazione dei dati consentono di controllare l’indicizzazione e l’accesso tra diversi tipi di file, facilitando la condivisione e le ricerche basate su gruppi di proprietà”. Una soluzione PDM/PLM efficace implica una gestione digitale dell’intero ciclo di vita di un prodotto, dall’ideazione all’obsolescenza. L’obiettivo è di generare valore, sia all’interno dell’azienda, sia verso il mercato. “In quest’ottica – afferma Gian Luca Sacco - Direttore Marketing Sud Europa di Siemens Industry Software (www.siemens.it/plm) - Siemens ha sviluppato un portafoglio

EventImpresa e Politecnico di Milano presentano: Cloud Computing e Engineering: oggi e domani 25 Ottobre 2011 Politecnico di Milano, Via La Masa 34 In un momento in cui tecnologie ed architetture a supporto delle applicazioni IT sono caratterizzate da tendenze che portano ad esternalizzare dati e capacità elaborativa, nascono alcune riflessioni in merito a opportunità/rischi, in merito a se, e come, queste tendenze possano portare un beneficio agli ambienti applicativi dedicati ciclo di sviluppo dei prodotti. Negli uffici tecnici delle industrie manifatturiere anche su richiesta da parte del settore informatico ci si sta operando per comprendere quale sia il significato delle nuove sigle nonché gli effettivi contenuti e benefici in merito al Cloud Computing. Da quanto si legge in rete e da conversazioni con alcuni responsabili dell’ufficio tecnico, la confusione in merito è ancora a livelli elevati. E’ quindi necessario fare il punto della situazione affinché l’eventuale scelta aziendale vada nella giusta direzione. Un incontro in cui esperti di infrastruttura IT (Mind Mercatis) delle problematiche legate al ciclo sviluppo prodotto (Ing.Cugini) insieme ai protagonisti dell’offerta CAD-PDM-PLM faran-

10

no, insieme ai convenuti, il punto della situazione dello stato dell’arte del Cloud Computing rispetto alle soluzioni dedicate al ciclo di sviluppo prodotto, in maniera tale da definire gli elementi che debbono essere presi in considerazione per arrivare ad una scelta efficace per la propria organizzazione. Un evento unico , in un contesto in cui confrontarsi e verificare le proprie esigenze e le soluzioni possibili mediante un dialogo tra differenti esperienze e conoscenze. Per Ulteriori Informazioni e per la scheda di iscrizione all’evento vistate il sito: www.newsimpresa.it nella sezione EventImpresa EventImpresa® è un’iniziativa realizzata grazie all’apporto degli Associati ClubImprese (Autodesk - Dassault Systèmes - Negroni Key Engineering Pentaconsulting - Siemens Industry Software - SofTech ) Media Partner: www.NewSImpresa.it


Il PLM differente.

Modularità e integrazione. Architettura innovativa. Semplicità d’uso. Veloce messa in opera.

Un ambiente distribuito, integrato e collaborativo accessibile agli utenti ovunque e su qualsiasi dispositivo.

RuleDesigner è già oggi una soluzione moderna e completa che contribuisce a ridurre la complessità e a migliorare la produttività organizzativa. Un ampio ventaglio di funzionalità per la gestione e l’automazione dei processi aziendali lungo il ciclo di vita del prodotto, fin dalla sua concezione.

Un nuovo differente modo di concepire l’azienda. Quella estesa.

Scopri la tecnologia RuleDesigner su: www.ruledesigner.com configurator.ruledesigner.com pdm.ruledesigner.com


ICT - PLM

WIndChILL, IL vorTICe a suPPorTo degLI aMbIenTI CoLLaboraTIvI

Quale successo può ottenere una soluzione nata dalla fervida mente di Jim Heppelman, guru, CEO di PTC e membro del comitato consultivo esecutivo nazionale di FIRST (For Inspiration and Recognition of Science and Technology) e, non ultimo, ingegnere meccanico specializzato nella progettazione CAD? Ottimo, visto che si è sviluppata negli anni e ora è perfettamente integrata con la linea di prodotti Creo. Alcune intuizioni ‘anticipatrici’ hanno come risvolto pratico la possibilità di fare esperienza in ambienti innovativi e, quindi, di inoculare e diffondere il necessario strato culturale per poter crescere. Windchill è stato sviluppato fin dal principio per essere utilizzato in un ambiente di progettazione distribuito basato su Internet; offre tutte le funzionalità necessarie per gestire con efficacia i team di sviluppo prodotto, ottimizzandone i processi e i relativi Workflow. Inoltre, contribuisce a formalizzare metodologie di gestione qualità essenziali, quali Six Sigma, pianificazione avanzata della qualità dei prodotti (APQP) e ISO 9000. Avendo a disposizione un potente editor grafico, i workflow vengono definiti facilmente e, all’avvio di un workflow, le attività sono automaticamente distribuite ai partecipanti interni ed esterni. Per poter gestire nel tempo il processo di evoluzione delle informazioni, ciascuna fase di sviluppo all’interno della vita di una parte, di un componente o di un altro contenuto ad essa relativo, può essere definita

12

all’interno di Windchill, insieme alle condizioni di transizione che devono essere soddisfatte per poter procedere alla fase successiva. Tali transizioni vengono verificate automaticamente dai processi di workflow associati con le fasi del ciclo di vita e le regole predefinite. Windchill fornisce un approccio sistematico per configurare, gestire e riutilizzare le strutture di prodotto e associarle al contenuto specifico (calcolo, file CAD ecc), consentendo di utilizzare il livello di granularità e la strutturazione dei dati in funzione delle esigenze di ogni singola realtà. Windchill, infatti, consente sia di creare diverse viste di configurazione e di definire i criteri per parti serializzate, per parti alternative e per quelle sostitutive, sia di definire e gestire regole flessibili di controllo di accesso, basate su più livelli di protezione, quali: utente, prodotto, file, ecc. Windchill MPMLink consente di risolvere le problematiche che i progettisti e gli ingegneri di produzione affrontano quotidianamente per garantire che piani di processo, distinte base di produzione (mBOM) e istruzioni di lavorazione riflettano accuratamente il modello di progettazione corrente e che le decisioni di progettazione tengano conto delle best practice di produzione. Le nuove potenti funzionalità di configurazione, convalida e controllo delle strutture di prodotto e delle informazioni di supporto ai servizi nonché l’integrazione con la suite dei prodotti CREO e con il concetto di ruolo, fanno sì che Windchill 10.0, ad oggi, sia la release di Windchill più importante nella storia di PTC.


ICT - PLM

Speciale PDM Intervistati in questo speciale

Gianluca Gonella Amministratore Delegato Dassault Systèmes Italia

Carmelo Cinardi Channel Business Development Director di PTC

Gian Luca Sacco Direttore Marketing Sud Europa di Siemens Industry Software

Dante Cislaghi General Manager di SofTech

“In quest’atteggiamento troviamo il perfetto allineamento con la nostra strategia PLM, - afferma Dante Cislaghi General Manager di Softech (www.softech.com) - che si basa sulla necessità di minimizzare la resistenza al cambiamento per poter raggiungere l’obiettivo di condurre in porto, con successo, l’implementazione di un progetto PLM aumentandone l’accettabilità. La nostra soluzione

di soluzioni PLM che, per le caratteristiche di estrema flessibilità, scalabilità e apertura, è stato realizzato per rispondere alle diverse esigenze delle imprese indipendentemente dalle loro dimensioni”. L’offerta Siemens Industry Software è incentrata su Teamcenter, che, ad oggi, rappresenta il ‘sistema nervoso’ per la gestione e la distribuzione dei dati di prodotto più diffuso al mondo. In particolare, a supporto della produttività individuale, nella versione 8, tra le diverse migliorie è stata introdotta una nuova barra di strumenti Microsoft Office sviluppata ad hoc al fine di agevolare l’interazione con i dati di prodotto direttamente da Word, Excel, PowerPoint e Outlook, nel quale ora è gestibile una ‘lista di attività Teamcenter’ che permette di assegnare scadenze, flussi di lavoro e assegnazione delle modifiche. Anche le PMI - finalmente - richiedono di poter applicare le metodiche del PLM per poter organizzare al meglio il processo di sviluppo prodotto, mantenendo però un occhio di riguardo sulle peculiarità che la caratterizzano. Difatti, per competere oggi sono richieste le stesse performance delle realtà più grandi, poiché le regole del mercato nella proposta del prodotto sono le stesse per tutti e l’aspettativa del cliente è fondamentalmente quella di trovare una maggiore attenzione da parte di coloro che hanno fatto dell’approccio personalizzato al mercato la propria forza competitiva.

infatti perviene già con un ambiente e una metodica di lavoro impostata, che permette una rapida implementazione attraverso una fase di configurazione della soluzione, seguita poi da un affinamento effettuato attraverso la personalizzazione dell’implementazione”. In particolare SofTech ha operato affinché anche nelle PMI vi fosse la possibilità di passare dalla gestione delle semplici BOM (Bill Of Material) alla gestione delle BOI (Bill Of Information). Un’estensione delle canoniche ‘distinte’, ancora gestite, ma arricchite dal contributo di tutte le informazioni aziendali sul prodotto. Nel corso di questi anni a valle dell’esperienza maturata, si è compresa l’importanza della resistenza al cambiamento che insiste in tutte le implementazioni PLM. Parte di questa passa attraverso l’usabilità della soluzione per cui molte aziende stanno lavorando nella direzione di uniformare tutti gli strumenti a disposizione dell’utente sia nell’interfaccia client-server che in quella del WEB Client del prodotto. Questa consistenza operativa permetterà all’utente di disporre di tutte le funzioni del PLM in qualsiasi posto e in qualsiasi momento, anche attraverso i supporti ‘mobile’ del momento (Tablet, IPAD, Iphone). Applicazioni, ambienti e architetture non solo sono pronti, ma continuano nel loro percorso di miglioramento. Anche i valori economici richiesti sono oramai alla portata delle aziende, persino delle PMI. Non rimane che intraprendere la strada dell’interazione e della collaborazione, magari nel CLOUD!

13


automazione reti Wireless Di Valerio Alessandroni

Produrre senza fili I vantaggi delle reti wireless rispetto alle reti cablate sono numerosi: mobilità dei terminali, minori costi di cablaggio, massima flessibilità nel caso di modifiche strutturali, facilità di installazione e accesso, scalabilità, copertura anche nel caso di ostacoli, robustezza e così via. La diffusione della tecnologia wireless in campo industriale è stata rallentata dal timore che la comunicazione fosse influenzata dalle condizioni ambientali severe in cui molti impianti funzionano. Oggi questi problemi sono stati completamente risolti e gli esempi d’uso delle reti ‘senza fili’ si moltiplicano giorno per giorno.

L

e reti wireless stanno prendendo piede in ambito industriale perché intrinsecamente scalabili e modulari: eliminano la necessità di effettuare costosi cablaggi ogni qualvolta si desideri installare nuovi apparecchi, sensori, trasduttori o unità di controllo, o semplicemente spostarli. Le connessioni wireless devono soddisfare i requisiti specifici degli ambienti industriali, come la robustezza nei confronti del rumore e delle interferenze elettromagnetiche, la sicurezza e la comunicazione in tempo reale di informazioni sullo stato degli apparecchi connessi e spesso anche di contenuti multimediali come voce e video. La tecnologia wireless non rappresenta una semplice alternativa al cavo, ma mette a disposizione una serie di utili applicazioni prima impossibili da implementare. Esistono diverse soluzioni per l’implementazione di reti wireless industriali, che fanno uso di specifici segmenti dello spettro RF e operano in diversi modi (punto a punto o ‘peer-to-peer’, punto-multipunto o mesh) e secondo diversi schemi di trasmissione; esse offrono prestazioni molto eterogenee in termini di throughput, di raggio d’azione di consumi e di sicurezza. Nell’automazione di processo, le reti wireless permettono di acquisire in maniera semplice ed economica innumerevoli variabili, assicurando un elevato livello di conoscenza dell’impianto, con notevoli vantaggi dal punto di vista gestionale dello stesso. Esse possono quindi rappresentare un’alternativa economica e affidabile alle reti cablate.

Un esempio concreto Con le sue unità KR 20, Panasonic (www.panasonic-electric-works.it) offre un esempio concreto di comunicazione wireless nell’industria. Il dispositivo implementa comunicazioni ad elevata velocità, assicurando un facile cablaggio e una rapida installazione. La trasmissione radio interessa la banda dei 2,4 GHz e può coprire un range massimo di 250 m outdoor e di 50 m indoor. E’ possibile incrementare il raggio d’azione della trasmissione utilizzando il KR20 alla stregua di un repeater per un numero massimo di 8 stazioni abbinabili (anche in questo caso il KR20 può essere collegato a dispositivi di campo). L’unità ben si adatta alla comunicazione dei dati ad alta velocità grazie alla trasmissione che avviene a 134kbps. Oltre alla tradizionale porta seriale RS232, il dispositivo rende disponibile o un’ulteriore porta di comunicazione RS485, ampliando notevolmente le potenzialità per il collegamento

14

Con le sue unità KR 20, Panasonic offre un esempio concreto di comunicazione wireless nell’industria

a svariati dispositivi quali PLC, terminali per il controllo della temperatura, dispositivi per il controllo energetico, ecc., o 16 I/O remotati, consentendo l’acquisizione e la trasmissione immediata di segnali provenienti dal campo. KR20 supporta i protocolli Modbus Ascii e RTU, Mewtool e GT general purpose; consente la comunicazione 1:N (1 master e N=99 slave). L’unità può essere settata indifferentemente sia come master sia come slave; ad ogni unità slave sono collegabili sino a 31 dispostivi di campo per un massimo di 254 dispositivi. Il software di configurazione del prodotto, Configurator KR, gratuito e di immediato utilizzo, permette di impostare KR20 come unità slave o come unità master, di eseguire operazioni di backup delle configurazioni precedentemente definite e di impostare le specifiche di routing per la trasmissione dei dati, sia dai dispositivi slave all’unità master sia dal dispositivo di campo all’unità slave (qualora la comunicazione sia wireless). Tale prodotto è particolarmente idoneo a soluzioni di telecontrollo/monitoraggio wireless in una rete locale, arricchendo ulteriormente le soluzioni Panasonic per telecontrollo già disponibili (modulo FP Web Server con modem analogico o Gprs) sia locale che remoto, sia cablato che wireless, via Internet, VPN e Gprs.

ApplicAzioni indoor e oUtdoor Un altro esempio è rappresentato dalla gamma di prodotti Scalance W, offerta dalla Divisione Industry Automation di


il Punto Siemens (www.siemens.it). Essa è costituita da access point, moduli client, antenne ed accessori conformi agli standard IEEE 802.11b/g, a/h, ed è particolarmente adatta per applicazioni industriali. Tutti gli Scalance W hanno un’alimentazione ridondata (eventualmente anche con Power-Over-Ethernet). Gli access point sono disponibili in tre famiglie di prodotto. In particolare, gli Scalance W788 con grado di protezione IP65 sono pensati per applicazioni indoor. Gli Scalance W786 IP65, insensibili ai raggi UV ed agli spruzzi d’acqua salata, sono particolarmente adatti alle applicazioni outdoor (aree pubbliche, porti, sistemi di logistica). Gli Scalance W784 IP30, con design compatto, consentono l’utilizzo all’interno del quadro elettrico o direttamente a bordo macchina. Gli access point sono disponibili con 1, 2 o 3 interfacce Wi-Fi integrate, in versione standard o con funzionalità Roaming Rapido, per la trasmissione deterministica dei dati in applicazioni con bus di campo real time. I moduli client sono disponibili in due famiglie di prodotto per applicazioni indoor, o per l’utilizzo all’interno del quadro elettrico. I moduli client sono ideali per connettere qualunque dispositivo mobile dotato di singola porta Ethernet, o con un numero massimo di 8 nodi Ethernet, a una Wlan industriale. Un altro aspetto importante è quello legato alla sicurezza dei dati. Tutti i prodotti della famiglia Scalance W supportano gli standard più recenti, quali WEP, WPA con AES e TKIP, EAP-TLS e filtraggio MAC.

RAD-ISM-900-EN-BD di Phoenix Contact è un transceiver radio industriale che porta dati Ethernet o seriali su reti basate su IP

(www.elsist.it) comprende access point e router che supportano lo standard IEEE 802.11. Tra i prodotti fornibili wireless industriali, IP-67 ed EN50155, Access Point wireless a lungo raggio, con supporto per lo standard IEE 802.11 e modi operativi AP/bridge/ prodotti per ogni esigenzA repeater/AP-client/client. La linea di prodotti Industrial Wireless Molti altri prodotti completano il quadro dell’offerta wireless. di Phoenix Contact (www.phoenixcontact.it) offre soluzioni di Ad esempio, la linea di prodotti industriali wireless ORing di Elsist comunicazione via radio dall’efficienza elevata. Il programma Interface Wireless si concentra sulla trasmissione senza fili di dati analogici, digitali e seriali. Per il proprio assortimento di prodotti wireless, Phoenix Contact mette a disposizione gli accessori necessari per l’utilizzo indoor e outdoor. Grazie ai sistemi solari è possibile rilevare ad esempio sensori remoti indipendentemente dalla rete elettrica. Con un´esperienza riconosciuta in protocolli e wireless per l´automazione industriale, ProSoft Technology (www.prosoft-technology.com/ Italy) è specializzata in comunicazioni wireless industriali, porte con protocollo di interfaccia stand-alone, e in moduli per applicazioni in-rack per i PLC. Negli ultimi 20 anni il range di prodotti di ProSoft Technology si è ampliato fino ad arrivare a oltre 400 prodotti e attualmente supporta più di 60 protocolli industriali. I marchi di ProSoft Technology sono: inRAx (per Rockwell Automation) e ProTalk (per Schneider Electric) per la comunicazione e/o i moduli per applicazioni nei rack PLC, ProLinx per le porte industriali e RadioLinx per le radio industriali. Il sistema di trasmissione WIS di Pepperl+Fuchs (www.pepperl-fuchs.it) opera in modo intelligenLa gamma di prodotti Scalance W, offerta dalla Divisione Industry Automation di Siemens, è te ed efficiente. Esso opera secondo il principio costituita da access point, moduli client, antenne ed accessori

15


automazione Reti WiReless dell’accoppiamento induttivo ed è composto da una parte elettronica primaria e secondaria. Per il trasferimento dell’energia viene creato un campo induttivo alternato sul lato primario. Quando il circuito secondario entra in questo campo, viene indotta tensione tramite feedback negativo e questo porta al trasferimento di energia. Tale energia è sufficiente per rendere operativi sensori induttivi, ottici o ad ultrasuoni direttamente su componenti macchina in movimento. Gli stati di segnale dei sensori vengono trasferiti al lato primario mediante impulsi di trasmissione individuali rendendoli così disponibili per il sistema di controllo. Più grande è la macchina, più utile risulta il nuovo volantino radio HR 550 FS di Heidenhain (www.heidenhain.it), in quanto l’operatore può posizionarsi in prossimità dell’utensile e avere perfettamente sotto controllo il processo in qualsiasi momento. L’acronimo ‘FS’ sta per Functional Safety (sicurezza funzionale) e il volantino è pertanto conforme a questi nuovi requisiti di sicurezza. Gli altri consueti elementi di sicurezza, quali tasto di arresto d’emergenza e tasti di consenso, sono presenti anch’essi sul volantino HR 550 FS, come pure i tasti degli assi evidenziati mediante colore e il display a sei righe, che segnala importati stati macchina e, oltre a informazioni generali, anche l’intensità del segnale radio. E se ci si allontana troppo? Con il chiaro allarme a vibrazione l’allontanamento viene segnalato in tempo utile. Endress+Hauser (www.it.endress.com) propone invece una soluzione basata su Wireless Hart. Tale protocollo è la naturale estensione di uno standard ormai consolidato: il protocollo Hart. Wireless Hart è perfettamente compatibile con i dispositivi Hart e 4... 20 mA. L’adattatore Wireless Hart di Endress+Hauser è stato sottoposto a diverse prove in campo. In un impianto chimico, in particolare, sono stati associati diversi adattatori a misuratori di

Weidmuller ha introdotto la prima soluzione ‘Wireless in a Box’ completa per il mercato industriale

16

pressione, temperatura e livello. Gli adattatori sono stati utilizzati sia con strumenti Endress+Hauser sia con dispositivi di altre parti. Oltre all’interoperabilità dei dispositivi, oggetto delle prove in campo è stato quello di testare la stabilità meccanica e operativa della batteria in condizioni industriali, come l’esposizione a vibrazioni meccaniche causate da pompe, motori, ecc.; l’esposizione agli agenti atmosferici; l’installazione in prossimità dei punti di misura in cui è bloccato l’accesso diretto al gateway a causa di pareti in cemento o acciaio; infine, il posizionamento dell’adattatore alla massima distanza di separazione possibile (200 m). Grazie alla rete auto-organizzante, tutti i dispositivi di campo sono stati operativi in meno di due ore. Il gateway è stato collegato all’host locale via Ethernet. FieldCare è stato utilizzato per configurare i dispositivi di campo e l’adattatore così come per la diagnostica. I valori misurati sono stati monitorati ed archiviati con il software di supervisione Endress+Hauser P View. Da segnalare, infine, due nuovi modelli di PDA ELF Datalogic Mobile (www.mobile.datalogic.com) con sistema operativo Microsoft Windows CE 6.0. La versione di ELF con Windows CE 6.0 consentirà a molti clienti che finora hanno basato le loro soluzioni sui PDA della serie Datalogic J Series o Datalogic Pegaso di beneficiare della massima adattabilità applicativa. ELF di Datalogic Mobile è stato progettato e costruito con la tecnologia e robustezza necessarie per soddisfare tutti i requisiti delle applicazioni tipiche di automazione delle flotte, tentata vendita, prelievo e consegna merce, retail e logistica e così via.

Il caso del telecontrollo Il telecontrollo e l’accesso remoto per la gestione di macchine e infrastrutture dislocate in varie parti del mondo costituiscono una necessità sempre maggiore. EFA Automazione (www.efa. it) risponde a tale necessità offrendo tecnologie e soluzioni per l’interconnessione sicura via Internet, che superano il precedente collegamento via modem rimanendo tuttavia alla portata di tutti. Negli ultimi anni EFA Automazione ha proposto con successo la piattaforma eWON Talk2M (Talk to Machines). Il servizio Internet di eWON fornisce all’utente la possibilità di interagire con gli impianti remoti attraverso un tunnel di comunicazione sicuro a banda larga che non richiede modifiche all’infrastruttura o alle impostazioni di sicurezza esistenti. Talk2M offre diverse soluzioni di accesso. Utilizzando la connessione della rete Ethernet LAN presente è possibile rendere la macchina remota accessibile da Internet in maniera facile, economica e stabile. Una seconda opzione è il collegamento attraverso rete mobile, che richiede solo una SIM standard. In questo caso il sistema, connesso via modem Gprs/Edge o Umts/Hspa, può essere attivato da remoto grazie a un SMS. La connessione via Adsl al server Talk2M avviene invece tramite router, rendendo il dispositivo remoto accessibile via Internet. Questa soluzione permette di semplificare estremamente la configurazione e la gestione dell’intero sistema, nascondendone le complessità informatiche e rendendolo di facile utilizzo anche per i non addetti ai lavori. Talk2M è in grado di gestire traffico IP oltre al traffico seriale, tipico dei PLC: funzione importante in un contesto in cui è sempre più frequente installare sull’impianto dispositivi già abilitati al traffico Ethernet. Inoltre, eWON si serve di numerosi protocolli di


il Punto tavia, questioni relative a sicurezza, affidabilità e capacità del wireless continuano ad impedire agli utenti finali più conservatori di coglierne i benefici. Come possono essere superate? La sicurezza è il primo argomento che viene sollevato quando si discute del wireless in una rete di stabilimento e la decisione di applicarlo spesso non viene presa in modo isolato. Gli ingegneri vogliono assicurare una produzione senza interruzioni e che siano prese misure di sicurezza per proteggere le loro apparecchiature di processo e di lavorazione. Gli informatici vogliono garantire che i sistemi applicati nello stabilimento coesistano senza problemi con le reti nel resto dell’organizzazione e che nulla comprometta la sicurezza delle informazioni aziendali. Benché differenti, le preoccupazioni dell’ingegnere e dell’informatico sono molto importanti. Oggi, i sistemi wireless industriali offrono meccanismi di sicurezza che permettono di risolvere i problemi di entrambi. Tuttavia, non sempre è dato adeguato rilievo al riconoscimento delle capacità esistenti nei dispositivi di rete wireless e al loro utilizzo per il miglioramento delle operazioni. Per evitare che qualcuno interpreti i propri dati con cattive intenzioni, si possono utilizzare tecniche crittografiche. Il filtraggio e la forte autenticazione ammettono sulla rete solo i dispositivi autorizzati. Quindi non bisogna considerare la discussione sulla sicurezza di una rete di stabilimento come una discussione nella quale gli ingegneri e gli informatici hanno interessi concorrenti. Al contrario, ciascuno ha le proprie competenze: gli ingegneri hanno una maggiore esperienza sull’affidabilità 24/7 e sul ruolo che gioca l’affidabilità quando si installano reti di automazione; gli informatici hanno invece maggiore competenza sulla coesistenza di più sistemi e sulla gestione della rete. Oggi, con gli standard disponibili, un sistema wireless pienamente dotato può bloccare la rete con sicurezza e soddisfare i requisiti aziendali. A volte, tuttavia, ciò implica il superamento degli schemi tradizionali. comunicazione utilizzati nell’automazione. Con questa soluzione, EFA ha dimostrato come sia possibile raggiungere l’obiettivo di ‘far parlare le macchine’. Tutti i settori industriali ove ci siano macchine e/o impianto, presidiati e non, hanno come base la comunicazione industriale e la necessità dell’integrazione fino a livello della supervisione, analisi dei dati e reportistica. In ambito macchine/impianti la comunicazione remota, sia wired, sia wireless viene sempre più richiesta per l’ottimizzazione degli impianti e più in generale per il service o la diagnostica preventiva. Mentre, in ambito utility, energia, acqua e gas, e infrastrutture, oltre alla normale richiesta di supervisione o monitoraggio delle installazioni, diventa sempre più importante il risparmio energetico. In tutti questi casi, la comunicazione remota facile e sicura sono la base di qualsiasi soluzione e business.

lA sicUrezzA Ma una rete wireless è migliore o peggiore di una rete cablata? Difficile dirlo: le due tecnologie sono molto diverse fra loro. Esiste una pletora di tecnologie wireless adatte a una varietà di utenti. E’ per ogni applicazione? No. Ma, per molti, il wireless può essere più flessibile, versatile e conveniente delle reti cablate. Tut-

conclUsione Il mercato è estremamente attento e ricettivo. Le potenzialità della tecnologia wireless sono chiaramente percepite, in termini di aumento della disponibilità dell’impianto e del processo, a fronte di una riduzione dei costi di sviluppo e mantenimento delle reti strumentali. Dopo le prime fasi di test in campo, che hanno dato risultati molto positivi e concreti, si sta passando ora alla fase di consolidamento, diffusione e sviluppo ulteriore. In campo industriale le reti wireless hanno trovato dei punti fermi che ne hanno decretato il successo. Ad esempio, la possibilità di comunicare con punti non facilmente accessibili (centri di controllo o raccolta dati distribuiti sul territorio e non presidiati, reti di sensori wireless e così via), la facilità di configurazione e riconfigurazione dell’architettura e l’immediata scalabilità nel caso di ampliamenti dell’impianto. Nello stesso tempo, i nuovi protocolli mostrano quelle caratteristiche di robustezza, affidabilità, sicurezza e velocità a cui le reti cablate ci hanno abituato. Fattori, questi, che aprono enormi prospettive di sviluppo, perché molte delle reti esistenti verranno riprogettate su base wireless e molte nuove reti utilizzeranno fin dall’inizio questa tecnologia.

17


Il 30%* di risparmio sulla bolletta energetica dei vostri impianti industriali è solo l’inizio Immaginate cosa potremmo fare per il resto dell’azienda

Gestire l'ambiente operativo complesso di impianti industriali non è un'attività di poco conto. Con il crescente aumento dei costi dell'energia e la comparsa di sempre nuove disposizioni in materia di tutela ambientale, la riduzione al minimo dei downtime e il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica rappresentano traguardi più impegnativi che in passato. Schneider Electric™ ha la soluzione che fa al caso vostro: EcoStruxure™, l'architettura di gestione dell'energia progettata per ottimizzare le prestazioni operative e la produttività dei siti industriali, proponendo nuovi livelli di efficienza energetica. Oggi l'impianto di produzione, domani l'azienda nel suo insieme.

Risparmi energetici ben oltre l'impianto produttivo Oggi, l'architettura EcoStruxure è in grado di fornire ai data center e agli edifici aziendali un risparmio di energia fino al 30%. Un risparmio del 30% sui costi energetici di un impianto industriale rappresenta un inizio significativo e, grazie all'architettura di gestione dell'energia EcoStruxure, i risparmi possono andare ben oltre.

Imparate il risparmio energetico direttamente dagli esperti! Scaricate GRATUITAMENTE il White Paper “Active Energy Efficiency”

L’architettura per la gestione attiva dell’energia, dalla centrale alla presa elettricaTM

Edifici L'integrazione intelligente di sicurezza, alimentazione, illuminazione, distribuzione elettrica, sistemi antincendio, sistemi HVAC, IT e telecomunicazioni permettono una riduzione dei costi di formazione, messa in servizio, manutenzione, operativi ed energetici.

Data center Dal rack alla fila, dal singolo ufficio all’intero edificio, l'utilizzo e la disponibilità di energia in questi ambienti interconnessi vengono attentamente monitorati e regolati in tempo reale.

Impianti industriali L'utilizzo di protocolli standard aperti consente di gestire processi automatizzati nell’intero sistema con una riduzione dei downtime, un miglioramento delle prestazioni e un'ottimizzazione dell'efficienza energetica.

Visitate il sito Web all’indirizzo www.SEreply.com Codice chiave 93121t oppure chiamate il N. Verde 800-563-266

30% ©2011 Schneider Electric Industries. All Rights Reserved. Schneider Electric, EcoStruxure, and Active Energy Management Architecture from Power Plant to Plug are trademarks owned by Schneider Electric Industries SAS or its affiliated companies. 35 rue Joseph Monier, CS 30323, 95506 Rueil Malmaison Cedex (Francia) • 998-2759_IT *L'architettura EcoStruxure riduce il consumo energetico fino al 30%.


neWs Dalle azienDe Da PePPerl+Fuchs alimentatori trasmettitori sil 3 Pepperl+Fuchs ha ampliato la propria gamma di alimentatori trasmettitori appartenenti ad entrambe le serie K e H per includere ciascuna due moduli addizionali progettati per applicazioni a sicurezza intrinseca fino a SIL3 secondo EN61508. Il vantaggio di tali alimentatori è che per costruire un circuito di segnale a sicurezza intrinseca secondo SIL 3, è necessario un singolo trasmettitore. In precedenza, per ottenere un livello di sicurezza SIL 3, era possibile solo usando due ingressi separati, che dovevano essere monitorati entrambi per motivi di ridondanza. Anche le funzioni diagnostiche interne sono segnalate attraverso una singola uscita e un LED rosso. Un vantaggio addizionale dei nuovi moduli

è che gli intervalli di test prescritti possono essere estesi per applicazioni SIL 2. I nuovi alimentatori trasmettitori monocanale KCD2-STC-Ex.1ES e KFD2STC4-Ex1.ES hanno una larghezza di soli 12,5 e 20 mm rispettivamente ed offrono un segnale d’uscita attivo e passivo a 4… 20 mA, oltre a 1… 5 V per il livello di controllo. Inoltre essi completano inoltre la Serie K che comprende circa 150 diversi moduli isolatori e condizionatori di segnali a sicurezza intrinseca. Assemblati per montaggio su guida DIN (35 mm) con ‘power rail’, i dispositivi sono in grado di fornire informazioni sulla diagnostica interna usando un singolo segnale di guasto.

nuovi moDuli Di i/o Per il sistema smartWire-Dt Di eaton

cresce la gamma Di telecamere aD alta risoluzione Di image s

Eaton Settore Elettrico, uno dei principali produttori di componenti e sistemi per l’ingegneria elettrica e l’automazione, offre nuovi moduli d’ingresso/uscita per il sistema di comunicazione SmartWire-DT. Alla gamma di moduli digitali sono stati aggiunti un modulo d’ingresso a 4 canali con connessione a 3 fili e alimentatore a prova di corto circuito integrato e un modulo d’uscita a 8 canali (8 *24Vc.c. e 0,5A). Il settore elettrico di Eaton è specializzato in prodotti e servizi di distribuzione della potenza, qualità della potenza, controllo e automazione industriale. Le linee globali di prodotti elettrici Eaton, inclusi Cutler-Hammer, Moeller, Powerware, Holec, MEM, Santak e MGE Office Protection Systems, offrono soluzioni PowerChain Management guidate dal cliente per rispondere alle esigenze di sistemi di potenza dei mercati data center, industriali, istituzionali, governative, di utility, commerciali, residenziali ed OEM di tutto il mondo.

Image S, specializzata nella fornitura di componenti per Image Processing destinati a diversi mercati (industriale, medicale e scientifico), ha annunciato due nuove telecamere industriali JAI con CCD a 8 megapixel. Le telecamere, denominate AM-800CL (versione monocromatica) e AB-800CL (versione a colori), montano entrambe il sensore quad-tap KAI-08050 di Kodak, capace di risoluzioni piene da 3296 x 2472 pixel a 17 fps nei formati monocromatici o a colori con matrice Bayer. L’interfaccia digitale standard Camera Link supporta immagini a 8 bit, 10 bit o 12 bit. Il modello AB-800CL può inoltre effettuare l’interpolazione interna del colore, producendo un’uscita RGB 24 bit a 8,5 fps. “Con l’introduzione di queste telecamere, JAI consolida ulteriormente la sua leadership nella fornitura di telecamere industriali CCD multi-megapixel,” sottolinea Marco Diani, uno dei titolari di Image S. “I nuovi modelli a 8 megapixel portano a oltre 20 il numero totale di telecamere JAI attualmente in commercio con risoluzioni comprese fra 2 e 16 megapixel, con tecnologia single-tap, dual-tap e ora anche quad-tap.”

la nuova serie iX Panel tXa Di Beijer electronics Beijer Electronics estende la sua gamma di prodotti HMI con la nuova serie iX Panel TxA. Questi touch panel innovativi verranno applicati dove è essenziale una sofisticata funzionalità dell’operatore combinata a un formato compatto e a un fresco design. Il contenitore in alluminio, robusto e leggero, assicura una lunga vita operativa, anche in ambienti industriali severi. Dotate di una CPU ARM e di sistema operativo Windows CE preinstallato, le unità HMI fissano un nuovo trend, oltre ad offrire buone prestazioni, per la presentazione di schermi grafici realistici. Il lato frontale, completamente piatto, assicura una superficie priva di polvere. Lo schermo TFT dimmerabile è dotato di retroilluminazione LED senza manutenzione per una lunga durata di utilizzo. La serie iX Panel TxA è caratterizzata da tre

diverse dimensioni dello schermo di 4,3”, 7” e 10,4”. L’ampio schermo delle unità da 4,3”e 7” offre un’area di osservazione del 30% più grande, che espande le capacità di visualizzazione per schermi operativi complessi. Tutti gli iX Panel TxA includono un software runtime iX illimitato. I touch panel sono provvisti di iX Designer, un intuitivo tool di programmazione basato su Windows. L’utente può prelevare elementi grafici vettoriali da un’estesa libreria per creare i propri oggetti. Tutti gli elementi possono essere memorizzati e riutilizzati in futuri progetti.

19


automazione dal PlC al PaC Di Valerio Alessandroni

Quando il PlC non basta Più, C’è il… PaC Il PAC (Programmable Automation Controller) non è un nuovo tipo di controllore. E’ semplicemente la definizione di un’apparecchiatura esistente, nata dall’evoluzione del PLC (Programmable Logic Controller) e dal suo incontro con i PC industriali. Il risultato è un controllore potente, facile da programmare, capace di offrire più funzioni rispetto a un semplice PLC. Come, ad esempio, funzioni di motion control.

D

opo il PLC (Controllore programmabile) e il PC industriale, nel panorama dell’automazione è entrato il Programmable Automation Controller (PAC). Così definiti per la prima volta da ARC Advisory Group, i PAC sono un ibrido del PC e del PLC: essi combinano infatti le caratteristiche migliori del PC – capacità di elaborazione, interfaccia utente intuitiva, ecc. - con l’affidabilità, la robustezza e la natura distribuita del PLC. Tuttavia, quella dei PAC non è una tecnologia che cerca di fare un mix tra il PLC e il PC, portandosi dietro vantaggi e svantaggi di entrambi. Al contrario, l’obiettivo del PAC è quello di prendere il meglio delle due tecnologie di partenza, scartandone i limiti, e costituire così una nuova classe di controllori. All’interno di un PAC si troveranno quindi gli stessi componenti standard di un PC o un PLC: gli elementi base non cambiano, ma cambia il modo con il quale vengono utilizzati. La differenza chiave tra un PAC e un PLC è quindi da ricercarsi nel software, che permette di avere a disposizione un linguaggio di programmazione grafica intuitivo, simile a uno schema di flusso, ma associato a sistemi operativi real-time e con possibilità di definizione di hardware riconfigurabile.

AppArecchiAture compAtte I PAC sono solitamente racchiusi in una robusta struttura in grado di tollerare le severe sollecitazioni di un ambiente industriale; in tale spazio trovano posto uno o più microprocessori, svariati moduli di memoria, moduli di controllo assi e diversi tipi d’interfaccia di comunicazione. L’intelligenza di bordo è fornita dai servizi di un sistema operativo, tipicamente in tempo reale (un Rtos, Real-time operating system), in grado di offrire bassi tempi di latenza e un determinismo adatto all’impiego in compiti critici, e da un software applicativo evoluto che viene solitamente realizzato su piattaforme di sviluppo di tipo PC e successivamente ‘scaricato’ nel dispositivo. A differenza degli apparati dedicati ad applicazioni particolari, che possono essere dotati di un hardware minimale, l’architettura hardware e software di un PAC deve essere più corposa, in quanto deve garantire una maggiore flessibilità per adattarsi ai compiti più svariati. Tali soluzioni includono tipicamente microprocessori con unità in virgola mobile, protezione di memoria e diverse opzioni per il salvataggio dei dati su uno o più tipi di memoria di massa allo sta-

20

La serie di PAC Apax-5000 Advantech è composta da controller, moduli I/O, backplane e moduli power

to solido. Le quantità di memoria RAM sono tutt’altro che trascurabili: i sistemi attualmente in commercio possono contare su capacità dell’ordine del GB. Il sistema operativo permette l’impiego di sofisticati programmi di controllo, in grado di gestire i dati raccolti direttamente nel dispositivo, riducendo i tempi di risposta e accrescendo la sicurezza complessiva del sistema. I PAC possono poi includere moduli specificamente orientati al condizionamento dei segnali, con svariati punti di I/O in grado di gestire sensori e trasduttori specifici. E’ frequente trovare interfacce verso i bus di campo sia a maggiore diffusione, sia proprietari o specifici per determinate applicazioni. Anche la tecnologia Ethernet, che sempre più spesso compare in ambito industriale, trova posto sui PAC come la scelta più naturale per un sistema che riprende molti dei concetti di un PC. L’interfacciamento con la rete informatica aziendale avviene solitamente tramite questo canale, che trova applicazione anche nel trasferimento nella memoria del PAC dei dati di configurazione, se non addirittura dell’intero applicativo, e, sempre più spesso, nel dialogo verso il campo.

i benefici dei pAc I PAC sono quindi in grado di funzionare anche in presenza di pesanti interferenze elettromagnetiche, vibrazioni e urti ed entro un


il Punto

Il ControlLogix L73 PAC Rockwell Automation è la soluzione ideale per gli utilizzatori che necessitano di capacità di memoria fino a 16 MB

ampio intervallo di temperature operative. Ciò significa che risulta più facile distribuire l’intelligenza del sistema di controllo nei vari punti dell’impianto, assecondando una tendenza iniziata da qualche anno. Il vantaggio di un sottosistema di controllo locale è ovvio: permette di affrontare con tempestività eventuali situazioni critiche, anche nel caso in cui si verifichino delle interruzioni nei collegamenti tra le diverse parti dell’impianto. Risulta così possibile lanciare procedure d’emergenza per la messa in sicurezza dell’impianto (o la salvaguardia del prodotto) senza perdere tempo prezioso nel tentativo di contattare il sistema di controllo centrale. L’utilizzo di applicativi software complessi permette, poi, di adottare strategie di gestione più sofisticate, per velocizzare il ripristino del corretto funzionamento del sistema. I vantaggi offerti dall’impiego dei PAC emergono soprattutto nel corso del normale ciclo di lavoro di un impianto. La potenza dei processori utilizzati consente di effettuare in tempo reale i calcoli necessari all’implementazione di algoritmi sofisticati; i sottosistemi di I/O sono dotati di stadi di acquisizione dati e condizionamento dei segnali che semplificano enormemente l’accesso ai dati raccolti dai sensori e l’invio dei comandi agli attuatori. Il software applicativo può essere un ambiente di sviluppo avanzato, simile se non identico a quello utilizzato dai sistemi di controllo e/o supervisione su PC, o l’implementazione virtuale di un PLC.

nuovi controllori per ApplicAzioni di processo, controllo Assi e controllo discreto Ma vediamo qualche esempio concreto di questa evoluzione. Rockwell Automation (www.rockwellautomation.it) ha aggiunto due nuovi controllori alla famiglia Allen-Bradley ControlLogix, entrambi posizionati all’interno della soluzione Integrated Architecture basata su un unico ambiente di programmazione e di gestione delle reti di comunicazione. I nuovi PAC, denominati L73 e L75, forniscono memorie a tecnologia avanzata, elevate prestazioni di velocità di elaborazione dei programmi e capacità di gestire grosse

quantità di dati, rispondendo così a un’ampia gamma di requisiti di controllo che vanno dall’esecuzione di logiche ad alta velocità al controllo assi, alla gestione intensiva dei dati, ad applicazioni di controllo di processo. Per applicazioni complesse ad alte prestazioni di controllo assi, i PAC ControlLogix L73 e L75 si interfacciano semplicemente e in modo trasparente con i drive utilizzando le reti EtherNet/IP e Sercos. I controllori sono in grado di supportare fino a 100 assi, semplificando ulteriormente la sincronizzazione di applicazioni complesse. La memoria secure digital da 1 GB permette di migliorare l’integrità dei dati e di aumentare la velocità di lettura e scrittura rispetto alla precedente tecnologia CompactFlash. Il ControlLogix L73 PAC è la soluzione ideale per gli utilizzatori che necessitano di capacità di memoria fino a 16 MB, mentre il ControlLogix L75 PAC offre 32 MB di memoria utente. I nuovi moduli ‘energy storage module’, forniti con ciascun controllore, eliminano la necessità di batterie al litio, permettendo di evitare i relativi problemi di manutenzione, nonché quelli legati al trasporto e allo smaltimento. La porta USB permette upload e download più veloci degli aggiornamenti firmware e modifiche online. I controllori sono dotati di un display che fornisce diagnostica avanzata e informazioni durante l’esecuzione dei programmi.

lA posizione di pAnAsonic electric Works Panasonic (www.panasonic-electric-works.it) ha una gamma di prodotti molto vasta nel campo dell’automazione industriale e quindi è impegnata su molti fronti. Per quanto riguarda i PLC, attualmente Panasonic punta a offrire soluzioni integrate; nel motion control ‘compatto’, ad esempio, la proposta è il PLC FPX ‘Motion’ con uscite a transistor e 4 assi interpolati già di serie a bordo CPU. Si tratta di un PLC compatto dotato di avanzate funzioni Motion Control tipiche di un modulare. Oppure, nel campo del telecontrollo, vengono offerte potenti e compatte soluzioni composte da hardware (Web Server e PLC) più librerie software per un’agevole implementazione di applicazioni molto complesse: rete VPN, connessione Gprs, invio di SMS, Modbus TCP, gestione protocollo IEC60870. Panasonic ritiene che solo un’offerta di servizi completa e mirata può motivare il cliente ad affezionarsi ad un certo marchio. Le richieste di integratori e clienti finali puntano all’integrazione dei vari componenti attraverso reti, soprattutto standard, oltre che proprietarie. Per soddisfare queste esigenze, Panasonic ha introdotto il nuovo modulo chiamato ‘Flexible Network’: si tratta di un modulo di rete per PLC dotato di cassetti intercambiabili che permettono una facile connettività del PLC stesso a reti standard, sia in modalità slave che master. Un altro esempio è la soluzione integrata del PLC Panasonic FPsigma e FP2 con scheda assi dotata di porta Ethernet real-time Rtex per la gestione multiasse dei brushless Panasonic Minas A4N; essa permette una rapida, facile e sicura connessione accompagnata da un’altrettanto facile configurazione. Le strategie dei maggiori costruttori vanno verso proposte di PLC compatti con funzionalità sempre più avanzate e mirate. Panasonic è stata tra le prime e spesso ha precorso i tempi. Rafforzata dal successo dell’FP0, l’azienda ha introdotto la CPU FP0R, un PLC ultracompatto di nuova generazione. FP0R offre più memoria

21


automazione dal PlC al PaC programma, maggiore velocità di elaborazione, migliore sicurezza, completa compatibilità con FP0, interfaccia miniUSB per la programmazione ed altre importanti caratteristiche per applicazioni di Motion in cui siano richieste semplici operazioni di sincronizzazione e di posizionamento. Le unità di controllo FP0R includono, oltre ai modelli C10/C14 con uscite a relè e C16/C32/T32 con uscite a transistor e orologio calendario, il nuovo modello F32 sempre con uscita a transistor e dotato di una Flash-RAM interna per il back up dei dati.

AdvAntech presentA lA nuovA generAzione dei pAc Advantech (www.advantech.it) ha introdotto una nuova linea di PAC, la serie Apax-5000. I nuovi prodotti sono in grado di integrare le funzioni di controllo, di processo delle informazioni e di networking in un unico sistema con una speciale architettura a doppio controllo. La serie Apax-5000 può quindi soddisfare le esigenze di diverse applicazioni nel campo dell’automazione industriale grazie alle sue caratteristiche di flessibilità, versatilità e scalabilità. La serie Apax-5000 è composta da controller, moduli I/O, backplane e moduli power. Le applicazioni critiche hanno bisogno di sistemi affidabili e funzionanti non stop; non è quindi ammissibile che il processo I/O si interrompa. Per ridurre questo rischio, la serie Apax-5000 possiede un’architettura caratterizzata da due moduli CPU ‘standalone’ che operano insieme ma per mansioni differenti. Uno di questi fornisce azioni performanti per HMI/Scada, distribuzione, database e comunicazione (Apax-5570XPE o Apax-5571XPE), mentre l’altro è dedicato a mansioni SoftLogic I/O (Apax-5520KW). Ciò significa che se il controller HMI/Scada dovesse interrompersi, il processo I/O non risentirebbe di tale interruzione e continuerebbe il suo normale lavoro. Separare i protocolli HMI/Scada e I/O è utile per prevenire un arresto improvviso del sistema e assicura al tempo stesso grande affidabilità nelle gestioni di controllo critiche. Gli Apax-5000 sono dotati di un sistema di backup: lo stesso programma di controllo I/O può essere affidato ad uno qualsiasi dei due controller, con un tempo di commutazione di 1,5s.

PACMotion di GE Intelligent Platforms è un nuovo controllore di motion per i PACSystem RX3i

22

Gli Apax-5000 I/O sono inoltre equipaggiati per avere interfaccia I/O locale o remota grazie al bus Ethernet backplane. Sono presenti uno o due slot backplane, (Apax-5001 e Apax-5002). Ciascun Apax-5002 backplane possiede una porta di espansione. Usando un cavo Ethernet standard per connettere la porta di espansione con i due backplane, viene creata un’espansione remota con local-bus speed a una distanza di 100 m. Inoltre la serie Apax offre una scalabilità che permette di effettuare un upgrade cambiando controller con un processore differente senza riscrivere alcun programma. Cambiando il modulo CPU con un processore differente con la stessa interfaccia I/O può infatti soddisfare diverse mansioni di controllo. Infine, nella serie Apax5000 i moduli I/O sono intercambiabili durante il funzionamento del sistema, permettendo di ridurre i costi di manutenzione e troubleshooting. Advantech ha introdotto anche Apax-5072, un nuovo accoppiatore di comunicazione Ethernet IP ad alta densità. L’Apax-5072 è provvisto di certificazione Odva, che gli consente di collegarsi con qualsiasi master Ethernet IP per creare facilmente un’affidabile soluzione di I/O remoto basata su Ethernet IP. L’Apax5072 presenta due porte RJ-45 con lo stesso indirizzo IP per costruire interconnessioni, che consentono di collegare direttamente dispositivi I/O remoti senza uno switch Ethernet aggiuntivo. Fornisce anche una configurazione dinamica che consente di configurare diversi canali con diverse gamme e tipologie in un modulo. Inoltre, facendo leva su caratteristiche di alta densità I/O, flessibilità, scalabilità e funzionalità hot swap, l’Apax-5072 è in grado di collegare i moduli I/O digitali o analogici Apax per costruire sistemi I/O remoti per soddisfare le necessità di applicazioni di controllo o PLC.

Altri prodotti Nel panorama dei PAC, l’offerta si amplia costantemente. Uno dei prodotti più interessanti è il PAC CompactRIO National Instruments (www.ni.com/it), che integra tecnologie FPGA e real-time per fornire elevate prestazioni con una piattaforma robusta e compatta per l’acquisizione dati e il controllo industriale. Questa architettura, dai costi contenuti, include un chip FPGA di I/O riconfigurabili per offrire l’affidabilità tipica dei circuiti hardware dedicati e le prestazioni di una vera esecuzione parallela su silicio; un processore embedded real-time per garantire l’esecuzione deterministica distribuita di applicazioni autonome e distribuite con un’interfaccia HMI (Human-Machine Interface) incorporata basata su web; moduli I/O hot swap analogici e digitali per il collegamento diretto a sensori e attuatori industriali. Si può diminuire il tempo di sviluppo programmando l’intero sistema embedded NI CompactRIO con l’ambiente di sviluppo grafico NI LabVIEW per applicazioni industriali quali il controllo di macchine, il monitoraggio delle vibrazioni, il controllo e l’acquisizione autonoma/distribuita. Tramite NI LabVIEW è possibile connettere velocemente centinaia di sensori industriali e speciali I/O per acquisire dati ad alta velocità e alta risoluzione in ogni ambiente, anche nei più ostili, perché la piattaforma CompactRIO consente di ridurre i periodi di inattività dei sistemi e di ottimizzare le prestazioni riducendo allo stesso tempo i costi di riparazione e manutenzione. GE Intelligent Platforms (www.ge-ip.com/it ) ha invece annunciato la versione firmware 1.5 di PACMotion, l’ultimo aggiornamento per i controllori motion avanzati.


il Punto PACMotion è stato progettato per controllare fino a 40 assi motion sincronizzati, tutti alla cadenza di 1 ms, per i cicli di aggiornamento servo, indipendentemente dal numero di assi. Questa nuova versione fa di PACMotion la scelta ideale per i controllori motion destinati a nuovi e diversi ambiti di applicazione, come ad esempio i settori di packaging, di movimentazione dei materiali e di assemblaggio automatizzato. Grazie alla connettività verso un numero sempre più ampio di dispositivi, gli utenti scopriranno la capacità di PACMotion di svolgere un numero straordinario di funzioni che, nel complesso, contribuiranno alla riduzione dei costi di sistema. La versione firmware 1.5 consente il servocontrollo analogico di due assi e permette il controllo di uno o due amplificatori di terzi mediante l’utilizzo di un comando analogico di velocità o di coppia a 10 Vc.c. Grazie a questo potenziamento, il modulo PACMotion controlla quattro assi e ogni modulo può utilizzare due di questi assi per i dispositivi servo di terzi. È inoltre supportata la presenza contemporanea, sul medesimo modulo PACMotion, di assi Fanuc e analogici. La serie di PC embedded CX5000 Beckhoff (www.beckhoff.it ) ha una vocazione innata per la comunicazione, che esprime grazie a interfacce integrate di I/O e di sistema. Interfacce fieldbus master/ slave e di comunicazione opzionali permettono l’integrazione del PC in sistemi di automazione distribuiti. Caratterizzato da un involucro al magnesio robusto e compatto, il PC embedded può funzionare entro il campo di temperatura esteso fra -25 e +60 °C. Esaminando più da vicino l’assortimento di soluzioni di connettività del PC embedded CX5000, troviamo una varietà di interfacce di sistema (2 x Gigabit-Ethernet, 4 x USB, 1 x DVI-D) e un’interfaccia di I/O diretta per Beckhoff Bus Terminal ed EtherCAT Terminal. In particolare, il sistema di I/O EtherCAT permette la semplice integrazione di innumerevoli dispositivi fieldbus tramite terminali di comunicazione che spaziano da Profinet ad IO link. Il sistema può essere esteso tramite connessioni fieldbus master o slave (EtherCAT, Profibus, Profinet RT, EtherNet/IP, CANopen) o interfacce di comunicazione (RS232, RS422/RS485). Queste opzioni di espansione non cambiano le dimensioni complessive del CX5000. La serie di PC embedded CX5000 Beckhoff per montaggio su guida DIN è ideale per un utilizzo come PC industriale compatto per PLC, Motion Control e visualizzazione. Le versioni CX5010, dotata del processore Atom Z510 Intel a 1,1 GHz, e CX5020, con Atom Z530 Intel a 1,6 GHz, sono entrambe caratterizzate da una bassissima dissipazione di potenza, che, unita all’assenza di componenti in rotazione, ha consentito l’eliminazione della ventola di raffreddamento. Troviamo anche il modulo P68 di Leomatic (www.leomatic. com), un PAC che può gestire fino a 3 assi, ciascuno di tipo servo (brushless/DC/AC-inverter) o stepper (passo-passo). In un unico dispositivo sono concentrate tutte le funzionalità di una CPU, di un controllo assi ad alte prestazioni e di gestione di I/O analogici e digitali. La ricca dotazione di porte di comunicazione ne facilita l’interfacciamento con dispositivi host esterni, come PC e Pannelli Operatore. E’ prevista la possibilità di collegamento con i moduli della famiglia Leomatic-System5 attraverso una porta CANBus dedicata. La presenza di una porta CANopen permette l’inserimento dei moduli P68 in reti CANopen, come nodi slave. E’ dotato di I/O digitali veloci (fino a 10 In e fino a 8 Out) e di I/O analogici (fino a 4 In e fino a 6 Out). E’ possibile comunque esten-

Il Programmable Automation Controller compatto, modulare CJ2H di Omron offre comunicazioni EtherNet/IP incorporate

dere a piacimento il numero di I/O digitali e analogici semplicemente collegando in rete CANBus moduli P59 e P57S. Segnaliamo infine lo Smac di Tecno.s.e.a. (www.tecnosea.it): è un sistema automatico di monitoraggio e controllo impiegato negli impianti di acquacoltura per automatizzare il controllo dei parametri di produzione, quali la temperatura dell’acqua, l’ossigeno disciolto, il pH, la CO2 disciolta, ecc. Il principale punto di forza del sistema consiste nell’impiego della tecnologia PAC al posto della tecnologia PLC comunemente utilizzata. I vantaggi della tecnologia PAC rispetto alla PLC consistono nella riduzione del numero di componenti hardware, inclusi i cavi di connessione; nelle capacità di programmazione praticamente illimitate; nell’ampia tipologia di segnali controllabili, inclusa l’analisi di immagine dinamica; nel livello di customizzazione pressoché illimitato; nell’accessibilità dei moduli e dei dati da qualsiasi computer collegato a Internet; e nella connettività di qualsiasi sensore/attuatore analogico o digitale senza necessità di riconfigurazione hardware. Queste caratteristiche si traducono in una riduzione dei costi di investimento e di manutenzione e in una efficienza di gestione dell’impianto produttivo rispetto ai sistemi di monitoraggio e controllo tradizionali.

conclusione Il termine PAC fu introdotto per la prima volta da ARC Advisory Group, che notò la presenza di apparecchiature di controllo non riconducibili alle classi precedenti. “I PAC abbassano i costi del ciclo di vita e il ‘total cost of ownership’, permettendo una gestione interdisciplinare dei controlli richiesti dall’applicazione”, ha dichiarato Craig Resnick, Research Director di ARC Advisory Group. “Inoltre, essi permettono ai produttori di ottimizzare le comunicazioni utilizzando protocolli standard a livello industriale, rimuovendo ulteriormente le barriere alla collaborazione e all’integrazione dei componenti”.

23


interViste Di Massimo Fucci

ArchitetturA PLM 2.0 e soLuzioni Per grAndi Aziende e PMi Abbiamo incontrato Gianluca Gonella Amministratore Delegato Dassault Systèmes Italia, un’intelligenza che opera da lungo tempo in questo settore, nel quale ha ricoperto diversi ruoli, via via sempre più importanti: ‘da borsista a primo responsabile italiano’. Un percorso che lo ha visto costantemente impegnato in un rapporto diretto con le tecnologie, le soluzioni, i benefici e, non ultimo, i clienti.

Q

uali sono le caratteristiche peculiari che definiscono il posizionamento della vostra offerta nel mercato delle soluzioni rivolte al ciclo sviluppo prodotto?

Le soluzioni di Dassault Systèmes per la gestione del ciclo di vita dei prodotti (PLM) si basano sui punti di forza dei nostri marchi: CATIA per la definizione del prodotto virtuale, ENOVIA per la gestione dei processi aziendali e del ciclo di vita del prodotto, SIMULIA per la simulazione realistica, DELMIA per il Digital Manufacturing, EXALEAD per lo sviluppo di applicazioni search-based, SOLIDWORKS per la progettazione meccanica in 3D e 3DVIA per l’interazione con il consumatore. Le nostre soluzioni possono poi essere inte-

24

grate e arricchite dall’offerta dei nostri partner. Guardando specificamente all’offerta PLM, ENOVIA è l’unica soluzione che offre un’architettura SOA testata in produzione che favorisce l’innovazione collaborativa. I prodotti e le soluzioni collegano gli utenti amministrativi e tecnici di diverse aree, consentendo a tutti di lavorare su un’unica versione dei dati. ENOVIA offre soluzioni sia per grandi aziende, sia per piccole e medie imprese. In particolare, ENOVIA V6 introduce la tecnologia PLM 2.0, l’ambiente collaborativo online che coinvolge nel ciclo di vita del prodotto creatori, collaboratori e consumatori, mettendo a loro disposizione un’unica piattaforma di innovazione collaborativa per la gestione della proprietà intellettuale tecnica e amministrativa. In questo modo si realizza un ciclo di creazione online del prodotto basato su una semplice connessione Web e su processi gestionali ‘pronti all’uso’ per la


dassault systèmes

gestione di requisiti, programmi, portafogli di prodotti, conformità normativa e approvvigionamenti. In quali mercati e per quali problematiche vengono principalmente utilizzate le vostre soluzioni? Dassault Systèmes offre una varietà di soluzioni PLM per aiutare le aziende ad affrontare le sfide di settori specifici e aumentare il tasso di innovazione per restare competitive sul mercato. La nostra proposta si articola in software applicativi, metodologie e servizi sviluppati sulla base di un’esperienza pluridecennale nella fornitura di soluzioni PLM per tutti i principali settori industriali: aerospaziale, automobilistico, costruzioni, beni di largo consumo, prodotti di consumo confezionati, energia, high tech ed elettronica, macchine e impianti industriali, bioscienze, navale e servizi alle imprese. Dassault Systèmes vanta una lunga e consolidata tradizione nello sviluppo di soluzioni di gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM) nell’industria automobilistica, aerospaziale e manifatturiera, nel settore dell’energia e nella cantieristica navale. Negli ultimi anni DS ha esteso il proprio raggio d’azione a nuovi settori, come la moda o l’architettura, che possono ugualmente trarre grande beneficio dalle soluzioni basate sull’architettura PLM 2.0.

li in infrastrutture, volumi minimi o altri aggravi amministrativi, le soluzioni Version 6 Online sono concepite per essere ritagliate su misura per le esigenze di organizzazioni o progetti di qualunque dimensione. Dassault Systèmes propone un modello cloud strutturato attorno a Community, Servizio e Contenuto. Tutti coloro che appartengono all’ecosistema di DS (gli utenti di oltre 130.000 clienti in tutto il mondo, partner, clienti di clienti) possono accedere a questo spazio di innovazione rivoluzionario che abbraccia l’intero ciclo di innovazione. All’interno della community swym.3ds.com si può interagire e costruire una rete sociale di professionisti, oltre a creare e condividere contenuti come modelli 3D, idee e qualsiasi altro supporto o mezzo collegato ai progetti di innovazione.

Quali sono gli sviluppi e/o le innovazioni che ci dobbiamo aspettare nel vostro portafoglio di offerta? Lo sviluppo più recente e interessante in prospettiva futura è indubbiamente l’offerta di servizi online in ambito cloud per tutto il portafoglio PLM V6. Con questa proposta, aziende di tutte le dimensioni possono aumentare il tasso di innovazione, sfruttare le community per favorire la creatività e, in ultima analisi, realizzare prodotti di maggior successo senza infrastrutture IT o spese amministrative aggiuntive. Con le soluzioni Version 6 in modalità cloud, gli utenti possono avere solo ciò che serve quando serve. Grazie a un modello di abbonamento flessibile, senza investimenti inizia-

25


interviSte Di Valerio Alessandroni

AdvAntech reinterpretA i pAc La strategia dell’azienda parte dai moduli di I/O ad alta densità per fornire ai clienti soluzioni alternative ai tradizionali PLC.

A

bbiamo chiesto a Stephane Blanc, Product Sales Manager I/O and Control di Advantech, di illustrarci le caratteristiche peculiari della produzione Advantech e le strategie e gli sviluppi dell’azienda. “La nostra strategia per introdurre la linea di prodotti APAX ai nuovi clienti è quella di proporre gli APAX inizialmente come I/O remoti modulari, anziché come controllori PAC”, afferma Blanc. “A tale scopo possiamo proporre, ad esempio, la combinazione APAX-5070 + PAX-IO. Successivamente, quando i clienti utilizzano l’accoppiatore APAX con APAX I/O, possiamo introdurre gradualmente i nostri controllori APAX (APAX-5520 o APAX-5570), che sono un

po’ più difficili da promuovere e gestire perché richiedono una maggiore conoscenza di programmazione nel campo dell’automazione. La strategia di vendita Advantech si poggia quindi su moduli di I/O ad alta densità e moduli Hot Swap. Il prodotto d’ingresso è quindi tipicamente l’APAX5070 (accoppiatore Modbus/TCP), seguito dal controllore PAC APAX-5520 o APAX-5570”. La seconda domanda che abbiamo rivolto a Blanc è stata: “In quali settori viene maggiormente utilizzata la vostra produzione e con quali benefici?” “I nostri prodotti possono essere adottati in moltissimi mercati verticali”, ha risposto Blanc. “Quelli per noi più importanti sono attualmente i mercati dell’automazione di macchine e di fabbrica, potenza ed energia, gestione ambientale e sistemi di trasporto intelligenti. Questi sono i principali mercati a cui Advantech oggi si rivolge. Grazie all’architettura aperta e all’affidabilità della nostra piattaforma APAX, possiamo rispondere ai loro principali requisiti specificati”.

EsEmpi concrEti A conferma delle sue parole, Blanc ci ha illustrato un primo esempio, relativo a un sistema di controllo dell’illuminazione intelligente di un tunnel a Taiwan. “La superstrada provinciale N.2 si snoda nella zona nordorientale di Taiwan ed è una delle maggiori arterie di traffico nella regione”, ha spiegato. “Due dei tunnel principali sulla superstrada sono stati costruiti molti anni fa e le loro apparecchiature erano notevolmente obsolete, con frequenti interruzioni di fili e circuiti. Inoltre, non avevano un sistema di controllo e monitoraggio remoto, che permettesse di intervenire in caso di minaccia alla sicurezza degli automobilisti. I prodotti PAC Advantech, che integrano controllo, elaborazione dati, connessione in rete e funzio-

26


Advantech

nalità audio e video in una singola piattaforma, rappresentavano una base perfetta per un nuovo progetto di illuminazione e cablaggio nei Tunnel di Lanyang”. Il progetto di illuminazione e cablaggio nei Tunnel di Lanyang citato da Blanc ha adottato le tecnologie e le apparecchiature industriali più avanzate a disposizione. Per rilevare errori nelle apparecchiature di illuminazione che richiedono riparazione o manutenzione, è stato progettato un sistema di comunicazione a fibra ottica con topologia ad anello ridondante che permette la trasmissione veloce, stabile ed incessante di dati. Oltre alle stazioni di monitoraggio e controllo sul posto per luci, apparati di potenza e dispositivi di controllo, nel centro di controllo è stato installato un host master di monitoraggio e controllo, dotato di software facile da utilizzare. Esso può acquisire dati in real time dai tunnel e implementare un immediato controllo di monitoraggio. “Il progetto è stato realizzato da un team di professionisti comprendente ingegneri elettrici del Tong Wee Professional Electrical Engineers Office, del system integrator Goldenwell e di Advantech”, ha sottolineato Blanc. “TWIEE ha avuto la responsabilità di pianificazione, progettazione e supervisione dell’implementazione del progetto; Goldenwell della costruzione del sistema di controllo e monitoraggio, mentre Advantech ha fornito le apparecchiature di controllo centrali comprendenti software HMI/SCADA, host di controllo, touch screen, apparecchiature di rete e PAC: una soluzione completa di livello industriale adatta per ambienti caldi e polverosi come i tunnel”. Dopo un’attenta valutazione, i prodotti Advantech sono stati scelti per il sistema di controllo centrale perché sono facili da integrare in un sistema in ogni loro componente.

grafica nella parte meridionale di Taiwan, Hsinta ha iniziato a sviluppare un impianto solare espansivo con una capacità di 1 megawatt nell’ambito dello sforzo statale di passare a nuove tecnologie energetiche rinnovabili”, ha spiegato Blanc. Il progetto prevedeva l’installazione di oltre 4.500 pannelli solari, con una capacità di generazione totale di 953,19 KW. Taiwan Power Plant voleva sviluppare un sistema per la supervisione delle operazioni di misura e analisi dei dati solari, di generazione di potenza e della connessione controllata alla rete, che prevedesse specificamente la misura dei dati, il controllo delle apparecchiature e la conversione di potenza per la rete. Anche la raccolta e l’analisi dei dati erano molto importanti. “Si tratta di dati come l’intensità solare, la potenza complessiva in corrente continua, l’efficienza media di conversione energetica dei moduli a celle solari, l’uscita di potenza in corrente alternata dei convertitori di potenza, l’efficienza di conversione media dei convertitori di potenza, il rapporto di potenza in corrente continua, le ore totali di funzionamento dell’impianto, la riduzione di biossido di carbonio accumulata e la generazione accumulata di potenza in corrente continua e alternata”, ha affermato Blanc. Il progetto di energia solare è stato gestito da Motech, Innovatech e Advantech. Motech è il maggiore produttore di celle solari di Taiwan e uno dei primi 10 del mondo. Innovatech è uno dei maggiori system integrator. “Advantech è stata scelta come pioniere globale in campo industriale, per la sua esperienza nei prodotti di controllo e supervisione per l’industria dell’energia e per la sua capacità di fornire prodotti PAC con funzionalità di misura, controllo e analisi, che permettono ai sistemi di energia solare di funzionare in modo più efficiente”, ha concluso Blanc.

monitoraggio di EnErgia solarE Un altro esempio riferito da Blanc riguarda lo Hsinta Power Plant, una grande centrale termica situata nel municipio di Yong-an, nella Kaohsiung County. “Per sfruttare la sua posizione geo-

27


interviSte Di Massimo Fucci

Sviluppare la preSenza nelle pMi e conSolidare il SucceSSo ottenuto preSSo i grandi clienti

N

ell’ambito delle attività di sviluppo dei contenuti atti a comprendere la natura e le strategie legate alle soluzioni PDM/ PLM abbiamo intervistato Gian Luca Sacco - Direttore Marketing Sud Europa di Siemens Industry Software, personaggio di spicco in questo settore, che si contraddistingue per conoscenza delle tecnologie e del loro utilizzo nelle aziende, e in particolare delle problematiche, delle soluzioni e dei benefici delle soluzioni PDM/PLM.

Quali sono le caratteristiche peculiari che definiscono il posizionamento della vostra offerta nel mercato delle soluzioni rivolte al ciclo sviluppo prodotto? Una soluzione PLM efficace implica una gestione digitale dell’intero ciclo di vita di un prodotto, dall’ideazione all’obsole-

28

scenza. L’obiettivo è di generare valore, sia all’interno dell’azienda, sia verso il mercato. È questo ciò che si prefigge il nostro portafoglio di soluzioni. L’attuale strategia di Siemens PLM Software prevede, in considerazione dell’odierna situazione di mercato e dei segnali rispetto a possibili evoluzioni di espandere significativamente la propria presenza nel segmento delle PMI e di mantenere, nel


Siemens industry Software partnership lungo la catena del valore, realizzando quindi un sistema che esprima un valore maggiore della somma delle sue parti. Quali sono gli sviluppi e/o le innovazioni che ci dobbiamo aspettare nel vostro portafoglio di offerta? Il nostro ‘mantra’ è chiaro e semplice: non permettiamo che un cliente manchi i propri obiettivi, poiché ci sentiamo responsabili del suo successo e facciamo in modo che questo nasca a qualsiasi livello dell’azienda. L’obiettivo condiviso da tutti è, infatti, il successo del cliente. Ogni partnership è stata costruita con pazienza e attenzione e si fonda su rapporti solidi e duraturi . Credo che questa sia un’ importante garanzia, non solo per noi, ma anche per chi si rivolge alla nostra azienda. Su questa solida base, che da sempre rappresenta le fondamenta del nostro successo, stiamo implementando, ormai da tempo, una strategia che prevede due fronti paralleli: lo sviluppo di soluzioni per nuove discipline emergenti come la meccatronica e i nuovi sistemi di progettazione, e soluzioni applicative verticali che mettono a disposizione dei nostri clienti le best practice e i processi tipici di ciascun settore industriale.

contempo, la posizione di leadership presso le grandi aziende. Per raggiungere questo traguardo, Siemens ha sviluppato un portafoglio di soluzioni PLM che, per le caratteristiche di estrema flessibilità, scalabilità e apertura, è ideale per le esigenze delle imprese di tutte le dimensioni. In quali mercati e per quali problematiche vengono principalmente utilizzate le vostre soluzioni? Per sopravvivere in condizioni di mercato stagnanti come quelle attuali, è necessario continuare a innovare il prodotto. E’ fondamentale avere la capacità di gestire sempre meglio le risorse, i processi in tutte le fasi: sviluppo, produzione e manutenzione dei prodotti. In Italia, molte aziende hanno messo in atto una strategia più mirata alla sopravvivenza che all’innovazione sistematica e questo, unito alla stagnazione dei consumi e degli investimenti e allo scarso impegno nella ricerca e sviluppo, ha portato a un sistema industriale che, salvo alcuni casi, soffre della concorrenza internazionale e comincia a vedere nella globalizzazione un pericolo piuttosto che una risorsa. Nelle difficili condizioni attuali di mercato, la chiave del successo risiede nel saper consolidare, guidare e sincronizzare team e relazioni di

29


INTERVISTE Di Valerio Alessandroni

HMS INDUSTRIAL NETWORKS: RACCOLTA DATI E GESTIONE SITI DA REMOTO CON NETBITER Le soluzioni wireless proposte da HMS Industrial Networks derivano dall’acquisizione nel Gruppo della società Intellicom, dal 1997 specializzata nella fornitura di soluzioni per la raccolta dati e la gestione di dispositivi remoti attraverso gateway e connessioni basate su modem e reti GSM/GPRS.

L

a famiglia di prodotti Netbiter Intellicom è stata definitivamente inglobata nel catalogo HMS Industrial Networks alla fine dello scorso anno, affiancandosi alla famiglia Anybus, che identifica invece prodotti destinati alla connessione fieldbus o Ethernet industriale cablata con protocolli di comunicazione standard. “Oggi siamo l’unica società al mondo che unisce entrambe queste competenze e che è quindi in grado di anticipare i tempi di qualsiasi ipotetico concorrente o soluzione sul mercato”, affer-

ma Paolo Sartori, Direttore della filiale italiana di HMS Industrial Networks, nonché Direttore Commerciale & Marketing. “Abbiamo infatti tutte le potenzialità per produrre sistemi che uniscono in maniera ibrida le tecnologie dei due mondi: con la tecnologia Anybus possiamo interfacciare qualsiasi rete industriale standard, mentre con la tecnologia Netbiter possiamo abbinare un modulo di accesso remoto. Ciò permetterà, ad esempio, di connettersi da remoto al proprio impianto e accedere alla rete o al fieldbus interno all’impianto stesso”.

Il server centrale Netbiter Argos è un centro dati online specifico per raccogliere e registrare i dati dei dispositivi provenienti dai gateway di comunicazione Netbiter, nel quale è concentrata la gestione di tutti i dispositivi remoti installati presso gli impianti dei clienti. Esso permette di gestire in maniera fluida tutti i siti remoti, permettendo loro di trasferire i propri dati all’utente che sta navigando su un dispositivo in quella particolare postazione. “Il portale online centralizzato Netbiter Argos, gestito dalla nostra consociata Intellicom, si fa carico di gestire tutti gli accessi utente e di reindirizzare le richieste fra i dispositivi dislocati in campo e le pagine grafiche a video di interazione con i dispositivi stessi”, spiega Sartori. “In questo modo, è possibile eseguire un browsing dei dispositivi remoti utilizzando qualsiasi postazione PC dotata di connessione Internet”. Il server centrale garantisce il massimo livello di sicurezza. A ciò si aggiungono algoritmi di criptazione, messi in campo da HMS e Intellicom, che garantiscono la sicurezza del traffico dati. “Abbiamo volutamente evitato di utilizzare delle VPN per facilitare la connessione ai dispositivi e la raccolta

30


HMS dati da remotoâ€?, egli prosegue. “In sostanza, non è l’utente che si connette a un certo dispositivo, ma è il dispositivo che comunica i suoi parametri per essere contattato al server centrale Netbiter Argos. Quest’ultimo, riconosciuto il dispositivo e la modalitĂ con la quale lo può contattare, mette a disposizione dell’utente, connesso al server centrale in modalitĂ protetta, la possibilitĂ di navigare e raccogliere i dati dal dispositivoâ€?. Il server Netbiter Argos gestisce quindi le pagine graďŹ che, i parametri da leggere o scrivere, i log, i trend di andamento delle variabili, ecc.

,O FRQWUROOR UHPRWR VDUj DQFRUD SL VHPSOLFH EÄžĆ?Ć?ƾŜÄ‚ Ä?ŽŜŽĆ?Ä?ÄžĹśÇŒÄ‚ /d

EÄžĆ?Ć?ƾŜ Ć‰ĆŒĹ˝Ä?ůĞžĂ ÄšĹ? ÄŽĆŒÄžÇ Ä‚ĹŻĹŻ EÄžĆ?Ć?ƾŜÄ‚ sWE ŜĞÄ?ÄžĆ?Ć?Ä‚ĆŒĹ?Ä‚ EÄžĆ?Ć?ƾŜ /W Ć?ƚĂĆ&#x;Ä?Ĺ˝ ĆŒĹ?Ä?ĹšĹ?ÄžĆ?ƚŽ EÄžĆ?Ć?ƾŜÄ‚ Ć‰ĆŒĹ˝Ĺ?ĆŒÄ‚žžÄ‚ÇŒĹ?ŽŜÄž EÄžĆ?Ć?ƾŜÄ‚ Ä?ĆŒĹ?Ć&#x;Ä?Ĺ?ĆšÄƒ

COLLEGAMENTO AL CAMPO Accanto al server, i gateway Netbiter EasyConnect si occupano del collegamento ďŹ sico al campo. “Il modulo EasyConnect permette di stabilire una facile connessione con il server centraleâ€?, riferisce Sartori. “La connessione fra il gateway e i dispositivi di campo avviene tramite protocollo Modbus RTU: qualsiasi dispositivo o strumentazione da campo che abbia il supporto alla comunicazione seriale RS232/485 con protocollo Modbus RTU può essere interrogato o gestito dal modulo EasyConnectâ€?. Esso raccoglie i dati dai dispositivi e trasmette al server centrale online i parametri dei registri Modbus letti o scritti, che li organizza quindi in sinottici su pagine graďŹ che, resi accessibili agli utenti dotati di apposita password, con diversi livelli di autorizzazione. Il Netbiter EasyConnect può integrare una porta Ethernet, oppure un modulo GSM/GPRS con SIM standard abilitata al trafďŹ co dati. Non sono richiesti nĂŠ un indirizzo IP pubblico, nĂŠ APN dedicati. Quando si connette alla rete, la SIM ottiene un IP dinamico dal gestore di rete. Nel sito remoto, dove viene effettuata la raccolta dati dai dispositivi Modbus, è quindi sufďŹ ciente installare il modulo EasyConnect e inserire la SIM. Nel sito centrale è invece sufďŹ ciente connettersi al server centrale Netbiter Argos, creare un account utente seguendo semplici procedure e inserire il codice di attivazione assegnato al modulo Netbiter e il numero di telefono assegnato alla SIM. A questo punto, il modulo remoto può essere attivato dal server con un semplice SMS. Il modulo remoto si preoccupa quindi di ricollegarsi e inviare i propri dati di conďŹ gurazione al server. “Una volta stabilita questa connessione, in qualsiasi momento, il modulo può collegarsi al server centrale Netbiter Argosâ€?, conclude Sartori. “Il modulo remoto EasyConnect diventa quindi un trasportatore di dati, tramite il quale il server Netbiter Argos può accedere ai dispositivi sul campoâ€?.

5LVSDUPLDWH WHPSR HQHUJLH H ULVRUVH 6HPSOL¿FDWH L YRVWUL LQWHUYHQWL FRQ 1HWELWHUŠ OD VROX]LRQH FKLDYL LQ PDQR SHU OD JHVWLRQH GD UHPRWR /D SLDWWDIRUPD 1HWELWHU IRUQLVFH XQD VROX]LRQH PRGXODUH H ÀHVVLELOH FKH LQFOXGH Ś 6HOH]LRQH GL 6HOH]LRQH GL PRGXOL JDWHZD\ FDEODWL R ZLUHOHVV Ś &HQWUR GDWL RQOLQH SHU OD UDFFROWD H UHJLVWUD]LRQH GDWL Ś 6FKHGD 6,0 FRPH RSWLRQDO Ś *60 *356 R (WKHUQHW Ś &HUWL¿FD]LRQL LQGXVWULDOL

31

ZZZ QHWELWHU FRP


iNterViste Di Valerio Alessandroni

NatioNal iNstrumeNts amplia la piattaforma Ni Wireless seNsor NetWork Con il nuovo gateway e nodo di misura WSN si estendono le funzioni di misura e comunicazione e si rafforza il concetto di integrazione con tutti gli altri strumenti delle piattaforme NI

N

ational Instruments ha annunciato due nuovi prodotti che estendono le funzioni di comunicazione e misura della piattaforma NI Wireless Sensor Network (WSN). In particolare, NI 9792 è un gateway WSN programmabile che permette la comunicazione con i dispositivi NI WSN e altri hardware tramite numerosi standard di comunicazione aperti. Esso combina un controller NI LabVIEW Real-Time e una radio WSN integrata. Ciò permette di eseguire in locale sul gateway le applicazioni LabVIEW Real-Time per integrare i dati provenienti dai nodi NI WSN, rendendo NI 9792 ideale per applicazioni di data-logging embedded e wireless. Inoltre, il nuovo nodo funziona come rilevatore di tensione/temperatura a resistenza (RTD) ed estende le capacità di misura della piattaforma NI WSN includendo il supporto per le misure basate su resistenza come RTD e potenziometri e fornendo la possibilità di combinare misure di tensione e di temperatura in un singolo sistema NI WSN. Il gateway NI 9792, programmabile con il modulo LabVIEW RealTime per operazioni stand-alone, presenta un processore 533 MHz a elevate prestazioni e 2 GB di memoria per applicazioni di datalogging embedded. Il nuovo gateway include inoltre server web (Http) e file (FTP) che permettono l’accesso da remoto ai dati di misura da sistemi thin client come smartphone e computer mobili. La piattaforma Wireless Sensor Network (WSN) di National Instruments.

32

NI 9792 è dotato di porta seriale RS232 e di due porte Ethernet per maggiori opzioni di connettività verso altri dispositivi, come reti aziendali o sistemi di I/O cablati. Grazie a questa flessibilità è possibile sviluppare una soluzione di misura completa, cablata e senza fili, a seconda delle esigenze. Il nuovo nodo di misura WSN-3226 integra invece la piattaforma NI WSN con misure basate sulla resistenza ed è costituito da quattro canali analogici di ingresso, configurabili singolarmente, per misure di tensione nel range ±10 V o per misure resistive. Il nuovo nodo di misura offre la possibilità di scegliere tra le modalità di input analogico ad alta velocità o ad alta risoluzione, ottenendo l’ideale compromesso tra potenza consumata e performance per le proprie applicazioni. Il nodo WSN-3226 ha inoltre due canali digitali bidirezionali che possono essere configurati singolarmente come input o come output di tipo sinking o sourcing. Esso è alimentato da quattro batterie stilo di tipo AA, con una durata operativa superiore ai tre anni, oppure attraverso un’alimentazione esterna da 5 a 30 V. Usando il modulo LabVIEW WSN Module Pioneer è possibile personalizzare il comportamento del WSN-3226, aggiungendo intelligenza a bordo che permette di estendere la durata della batteria; esso migliora le prestazioni di lettura analogico e digitale, consente di eseguire un controllo locale, analisi sui dati e riduzione degli stessi e permette di interfacciare sensori custom. Inoltre, l’ultima versione del software NI WSN, NI WSN 1.2 fornisce supporto per NI WSN-3226, insieme ad altre caratteristiche come l’aggiornamento del firmware più veloce, timestamping di dati più accurato e riproduzione delle variabili di I/O automatico. Il software permette di configurare dal Web il gateway NI 9792, eliminando l’esigenza di utilizzare un applicativo software per configurare e mettere in piedi un WSN.


National instruments Wireless: alternativa e integrazione “Per noi il wireless è un’alternativa e un’integrazione dell’offerta esistente nel settore dell’acquisizione dati e dell’I/O distribuito”, afferma Matteo Bambini, Marketing Manager NI Italy & Spain. “Dove l’applicazione richieda di raggiungere punti non facilmente raggiungibili con un cablaggio tradizionale, o dove per fattori economici non risulti conveniente, la nostra soluzione wireless permette di continuare a utilizzare il software di progettazione grafica NI LabVIEW con nuove soluzioni hardware senza fili. Da questo punto di vista offriamo un’integrazione unica nel settore, permettendo di costruire sistemi ibridi cablati/senza fili senza soluzione di continuità”. L’offerta spazia da soluzioni che richiedono alimentazione (di rete o a batteria) basate su Wi-Fi, tipo acquisizione dati (DAQ) Wi-Fi, con trasferimento di dati a banda più elevata, a soluzioni WSN invece a basso consumo energetico, alimentabili anche solo con batterie tipo stilo, basate su tecnologia ZigBee, per distanze elevate e maggiore affidabilità di connessione. La soluzione WSN ha poi una caratteristica unica nel settore, che offre all’utente la possibilità di rendere ‘intelligente’ il nodo di misura wireless scaricando a bordo del software dedicato per gestione dei dati a livello locale (ad esempio, calcoli o operazioni di media sui valori misurati e comunicazione del valore solo a fronte di una variazione percentuale significativa, ecc.). “Ancora una volta, l’unicità della nostra soluzione è che il software per lo sviluppo del codice embedded è sempre LabVIEW, sia per programmare il nodo, che per la gestione delle misure, che per l’eventuale interfaccia uomo-macchina disponibile a livello di sistema di supervisione di questa rete di monitoraggio distribuita”, aggiunge Bambini. Il punto di forza della flessibilità, unito alla modularità e all’accuratezza delle misure, rende le reti di sensori wireless (WSN) di National Instruments ideali per le applicazioni di monitoraggio industriale, in particolare connesse, ad esempio, a monitoraggio condizioni macchina e macchinari per diagnostica preventiva/ predittiva, monitoraggio embedded a livello civile (ponti, strutture, edifici di pregio artistico, ecc.) e monitoraggio ambientale (parametri lento variabili per inquinamento, studi ecologici e similari). “In queste applicazioni sono spesso richieste accuratezza, ripetibilità e affidabilità delle misure, oltre che, in molti casi, la calibrazione dei dispositivi di misura per garantirne la veridicità nel tempo. Ancora una volta, l’integrazione con tutte le altre funzionalità disponibili negli strumenti NI rimane il punto di forza della piattaforma”, conclude Bambini.

Un esempio concreto Un esempio delle potenzialità offerte dal sistema WSN di National Instruments è dato dal monitoraggio wireless strutturale a lettura remota del Duomo di L’Aquila. Edificato nel ‘200, il Duomo di L’Aquila ha subito nei secoli numerosi cedimenti, seguiti da interventi di restauro. L’interno è composto da una sola navata la cui parte terminale, in corrispondenza della cupola dell’altare maggiore, è quasi completamente crollata dopo il sisma del 2009. A seguito del disastroso evento sono rimasti in piedi monconi dei pilastri di scarico della cupola, porzioni di maschi murari perimetrali e parte dell’abside. Nonostante siano stati attuati interventi per la messa in sicurezza

Particolare del sistema di monitoraggio implementato da Essebi nel Duomo di L’Aquila con tecnologia WSN e software LabVIEW National Instruments.

a carattere provvisorio, la loro intrinseca labilità ha reso necessaria l’implementazione di un monitoraggio statico strutturale, per valutare le variazioni delle grandezze fisiche più significative fino al totale rifacimento delle parti crollate, al restauro delle porzioni rimaste e alla completa fruibilità del monumento. Considerando di dover intervenire su porzioni ben definite, spesso a cielo aperto, e strutturalmente isolate le une dalle altre a causa dei crolli, si è deciso di adottare una soluzione modulare, con gruppi di sensori dedicati alla misura delle grandezze fisiche d’interesse, collegati a moduli di acquisizione locali facenti capo a un sistema di raccolta centralizzato. Mentre i singoli trasduttori sono collegati via cavo ai rispettivi moduli, il collegamento di questi al sistema centralizzato è a radiofrequenza. E’ stata quindi implementata una rete WSN costituita da moduli locali, con convertitore A/D a 16 bit ciascuno a 4 canali, dislocati nelle zone con maggiori dissesti e collegati, con protocollo standard WiFi ZigBee IEEE 802.15.4, a un gateway. Quest’ultimo è, a sua volta, collegato con cavo Ethernet ad un PC industriale, al quale è possibile accedere con connessione remota tramite modem GSM. Nel PC risiede il software di gestione sviluppato in ambiente LabVIEW. Esso consente l’impostazione dei parametri e della cadenza di acquisizione, la lettura ed elaborazione dei dati grezzi, la visualizzazione degli andamenti temporali in diverse modalità grafiche, la memorizzazione locale dei file generati, la comunicazione (con opportune logiche di autenticazione) e lo scarico periodico dei dati su altro PC remoto. Attualmente è previsto il collegamento punto-punto, con chiamata telefonica GSM ogni volta si desideri effettuare la connessione. Prossimamente sarà aggiunta una connessione Internet veloce al sistema per permetterne la gestione a distanza in continuo, con accesso alla pagina web dedicata e con la possibilità di avere soglie d’allarme attivabili su eventi a trigger. L’applicazione descritta è stata realizzata da Essebi.

33


interviste Di Massimo Fucci

Cloud, Green & lean, tris d’assi per vinCere la sfida della Competizione

U

no dei prerequisiti per un’efficace messa a regime di una soluzione PDM è, senza dubbio, una buona struttura di riferimento in grado di recepire le esigenze dell’azienda e di implementarle secondo logiche progettuali orientate sia alle architetture, sia alle risorse umane presenti in azienda. Un obbiettivo raggiungibile solo se il fornitore ha in squadra buone risorse tecniche applicativo - sistemistiche, con sufficiente esperienza. Una barriera di ingresso che spesso ha rappresentato un ostacolo per i ‘rivenditori di applicazioni CAD’ che intendevano operare, con successo, anche in area PDM. Nel territorio italiano una delle strutture di riferimento rimane Prisma TECH, una società emiliana con sedi operative a Bologna, Padova e Milano che, con una quarantina di addetti, può essere annoverata, a buon diritto, nella breve lista dei maggiori system integrator nel mercato PLM in Italia. Quando si dice Prisma TECH, non si può fare a meno di associare il nome di Giuseppe Donanzan, co-fondatore e presidente della società. Una risorsa dai trascorsi specifici e radicati all’interno del mercato delle applicazioni rivolte al ciclo di sviluppo prodotto, nel quale ha inanellato una serie di successi, ottenuti

operando con marchi differenti, grazie alla capacità di sviluppare relazioni durature basate sulla qualità del servizio. Quali sono le caratteristiche peculiari che definiscono il posizionamento della vostra offerta nel mercato delle soluzioni rivolte al ciclo sviluppo prodotto? La nostra competenza come system integrator in ambito PDM e la continua evoluzione della suite di prodotti Autodesk per il Digital Prototyping e’ stata un binomio vincente. La suite di prodotti Autodesk che noi proponiamo si sposa perfettamente con le esigenze dei nostri Clienti che riusciamo a seguire dall’idea, con strumenti di ‘concept’ come Autodesk Sketchbook Designer, allo studio e visualizzazione della forma, con i prodotti Autodesk Alias e Autodesk Showcase all’ Engineering con Autodesk Inventor, Autocad Mechanical e alle soluzioni per la simulazione quali Autodesk Moldflow che permette di simulare lo stampaggio di materie plastiche e Autodesk Factory Design Suite che consente lo studio del layout della linea di produzione, aiutando il cliente a trovare la massima efficienza al minor costo con un occhio ai consumi energetici. Tutto questo processo avviene nella massima velocità ed efficienza operativa, grazie alla presenza di un’unica interfaccia, un unico modello matematico e un unico sistema PDM per la gestione dei dati tecnici: Autodesk Vault Professional. Le nostre competenze poi ci permettono di poter integrare le diverse applicazioni con le soluzioni IT aziendali, garantendo un passaggio dei dati in modo automatico e veloce. In quali mercati e per quali problematiche vengono principalmente utilizzate le vostre soluzioni? Inizialmente il nostro mercato principale era rappresentato da

34


prisma tech Aziende nel settore meccanico (Machinery) ed impiantistico, dove oggi contiamo circa 500 Clienti con oltre 10.000 licenze di software CAD e PDM. Nel 2007, grazie all’acquisizione di Alias da parte di Autodesk, abbiamo iniziato a lavorare nel mondo dell’Industrial Design, in particolare nel mercato automotive e nei settori legati al mondo degli elettrodomestici e dei prodotti di consumo. Nel 2009 abbiamo completato la nostra offerta con delle soluzioni software innovative per la ‘simulazione’ nella produzione grazie alla tecnologia Autodesk Moldflow. Oggi, in un contesto di continuo cambiamento del mercato, i nostri Clienti ci chiedono risposte molto veloci alle loro esigenze, il che implica la capacità di fornire una soluzione completa e fortemente personalizzata per le caratteristiche di flessibilità del mercato italiano e delle singole aziende. Faccio qualche esempio: fino a 5 anni fa, un nostro cliente medio con un ufficio tecnico di 20 persone che voleva fare un investimento in ambito PDM, avrebbe dovuto spendere circa 70-80 giornate per le personalizzazioni, l’avviamento e l’integrazione delle applicazioni CAD-PDM con il sistema ERP. Oggi grazie alla nostra Suite Genius PLM, nata dall’esperienza di oltre 100 progetti PDM, riusciamo a fornire degli applicativi che rendono operativo in sole 15 giornate (un abbattimento del 70%) un sistema PDM molto efficiente ed integrato con tutti gli altri processi aziendali.

ne del prodotto e, non ultimo, un’architettura software aperta che consenta un rapido interfacciamento verso le applicazioni office, i sistemi ERP e le altre applicazioni già in essere. Un altro punto importante e’ sicuramente il ‘popolamento’ della base dati PDM in fase di start-up, una condicio sine qua non per un rapido avviamento della soluzione in termini operativi e, non ultimo, per fornire un rapido ritorno degli investimenti.

Quali sono, secondo la vostra esperienza, gli elementi essenziali che un potenziale cliente di soluzioni PDM, deve prendere in considerazione affinché si indirizzi verso una scelta efficace? La gestione dei dati tecnici e l’efficienza nel processo di sviluppo prodotto sono fattori di fondamentale importanza, a prescindere dai sistemi di progettazione che l’utente ha già adottato. Nella realtà molte Aziende italiane hanno preferito passare da un modello di progettazione 2D a uno 3D, a scapito dell’investimento sul sistema PDM. Questo ha comportato sicuramente un aumento della qualità del progetto e della ‘tavola’ di disegno per la produzione, ma ha fortemente penalizzato la capacità reattiva dell’azienda stessa nel progettare nuovi prodotti nei tempi richiesti dal mercato. Secondo la nostra esperienza, quando un Azienda affronta un progetto PDM, deve tenere in considerazioni alcuni fattori importantissimi, quali per esempio: la forte integrazione con i sistemi CAD e CAE per permettere ai progettisti la massima efficienza, la possibilità di implementare workflow per garantire l’efficienza nei processi, o la possibilità di implementare un sistema di normalizzazione e di standardizzazione (dei prodotti e dei processi), la possibilità di poter applicare un configuratore software che permetta una veloce personalizzazio-

Noi ci stiamo preparando a questa rivoluzione. Abbiamo formato i nostri tecnici a sviluppare degli applicativi utilizzando i nuovi linguaggi e ci siamo adeguati alle nuove piattaforme tecnologiche che ci permetteranno già da subito di estendere le potenzialità del PDM al PLM, rendendo disponibili applicativi per il supporto delle vendite dei processi produttivi anche delocalizzati, e per il supporto tecnico in tutto il ciclo di vita del prodotto.

Quali sono gli sviluppi e/o le innovazioni che ci dobbiamo aspettare nel vostro portafoglio di offerta? L’evoluzione dal PDM al PLM con la diffusione del Cloud Computing sarà – a nostro avviso - una vera e propria ‘rivoluzione’ di questo mercato. E chi non sarà pronto con i propri dati organizzati perderà dei vantaggi competitivi enormi. Ricordo sempre la frase che un Cliente una volta mi disse: “un’ azienda prima di sviluppare un sito internet, dovrebbe avere una buona organizzazione. Altrimenti il rischio e’ quello di mettere in vetrina tutta la propria disorganizzazione”. Se finora i sistemi PLM sono stati a supporto della progettazione (PDM) e di pochi altri reparti aziendali, con lo sviluppo dei sistemi basati su Cloud Computing avranno una rapida diffusione, perché in grado di supportare tutti i processi e i dipartimenti aziendali, sia all’interno, sia all’esterno dell’azienda.

35


INteRVISte Di Massimo Fucci

IL PLM (e non solo) aL teMPo deL CLoud Nell’ambito delle aziende che hanno tracciato un percorso nel mercato del PDM, RuleDesigner (www.ruledesigner.com) rappresenta sicuramente una pietra miliare, un prodotto nato in Italia ‘lontano dai luoghi ove si pensa debbano provenire i PLM’, reso forte dalla solidità della visione e dal pragmatismo della funzione. Abbiamo incontrato l’ing. Gianfranco Biguzzi, un imprenditore che da perfetto antesignano ha compreso l’importanza della gestione ‘iperparametrica’ dei dati di prodotto e, soprattutto, la loro propagazione nell’ambito dei processi aziendali, e ci siamo fatti spiegare posizionamento e strategie dell’azienda.

Q

uali sono le caratteristiche peculiari che definiscono il posizionamento della vostra offerta nel mercato delle soluzioni rivolte al ciclo sviluppo prodotto? Partiamo dalla considerazione che negli ultimi anni le aziende, a complemento dei sistemi ERP o Legacy, hanno dovuto adottare molteplici soluzioni verticali per colmarne i limiti quali: CRM, SCM, Project management, Portali aziendali, B2B etc. Sulla base di questa consapevolezza è nata e si è evoluta la suite RuleDesigner, un ampio ventaglio di soluzioni modulari, che uniscono il mondo PLM, alla configurazione di prodotti e permette di integrare i diversi dipartimenti aziendali e i partner attraverso strumenti collaborativi. Per far sì che le aziende potessero adottare e mantenere in modo semplice un ambiente integrato e distribuito, la nostra soluzione si è sviluppata su di una moderna architettura orientata ai servizi (SOA) in cui opportuni Web-services, permettono di realizzare le integrazioni con altre applicazioni indipendentemente dal fatto che risiedano all’interno o all’esterno dell’azienda. Come risultato di tutto ciò la tecnologia RuleDesigner è già oggi fruibile anche in modalità Cloud e utilizzabile non solo da PC ma anche da dispositivi mobili quali Iphone, Ipad, Smartphone, Android.

36

Quali sono, secondo la vostra esperienza, gli elementi essenziali che un potenziale cliente di soluzioni PDM deve prendere in considerazione? Sarebbe riduttivo pensare in termini di lista delle funzionalità indispensabili che devono essere considerate come prioritarie in una scelta oculata di prodotto, dalla trasversalità di integrazione verso i principali CAD presenti sul mercato, e i principali database, gli ERP e i CRM, oltre ad una buona dote di funzionalità che devono essere disponibili sia a livello interattivo sia a livello di azioni massive. Proprio qualche giorno fa, commentando una simile domanda apparsa su un blog, scrivevo: “Sto rispondendo dal mio iPad, comodamente seduto, in attesa di partire”. Se posso concedermi il lusso di dialogare con voi, in queste condizioni, è perché ormai la rivoluzione portata avanti dai social network e dai sistemi web2.0 ha già radicalmente cambiato il mondo e il modo di vedere le applicazioni ‘collaborative’. Se fino a 2 o 3 anni fa la scelta per un sistema PLM o PDM si basava spesso sul ‘brand’ del fornitore e talvolta sulle funzionalità e le referenze del prodotto, oggi, ho avuto modo di riscontrare direttamente che nella scelta di un sistema PDM o PLM gli utilizzatori considerano sempre più fondamentali aspetti quali il supporto alla collaborazione, l’integrazione con i sistemi aziendali, i tempi di installazione e la semplicità d’uso. D’altronde oggi chi adotterebbe un PDM o PLM, se non offrisse la possibilità di interagire (senza rappezzi o sovrapprezzi) in tempo reale, anche in condizioni di movimento che li porti a relazionarsi attraverso strumenti tipo Ipad o Android, Tablet o Smartphone? Chi adotterebbe un PDM o PLM, se non fosse già integrato con il CRM, il Portale postvendita, i Processi aziendali e Strumenti di


Ruledesigner

configurazione di prodotto? Chi adotterebbe un PDM o PLM, se la messa in opera richiedesse migliaia di ore uomo? E infine, chi accetterebbe di adottare un PDM o PLM se per utilizzarlo fosse necessario lo studio di complessi manuali utente? In conclusione, mi siano consentite alcune riflessioni. Vero è che PDM e PLM non sono la medesima cosa, sebbene produttori di sistemi PDM derivati dal mondo CAD lo abbiano adombrato per lungo tempo; vero è che il mercato, ad oggi, fa spesso registrare l’installazione di ‘banali’ vault, troppo spesso contrabbandati, per applicazioni PDM e PLM; bisogna infine ricordare che, ormai, i social network come Facebook, Linkedin e altri hanno fatto scuola, modificando il paradigma di interazione e mostrando come sia possibile un’ intensa e articolata collaborazione anche senza dovere sottostare ad addestramento intensivo. Quali sono gli sviluppi e/o le innovazioni che ci dobbiamo aspettare nel vostro portafoglio di offerta? Negli ultimi anni abbiamo già adottato una strategia di forte rinnovamento infrastrutturale di RuleDesigner. Siamo giunti al rilascio della release ‘Fusion’ che già dal nome fa emergere la cultura di integrazione tra le diverse discipline che la caratterizzano. È una tecnologia federativa multipiattaforma (di cui è possibile fruire anche in modalità cloud) che può essere utilizzata con qualsiasi browser da PC e da qualsiasi device mobile. Proprio per tutto ciò RuleDesigner fornisce già oggi quello che gli strumenti PDM/PLM daranno (forse) in futuro.

Da un punto di vista infrastrutturale sicuramente in futuro ci sarà un’evoluzione per soddisfare le esigenze delle specifiche industry che nel caso di RuleDesigner, si tradurrà in una sempre più ampia libreria di processi pre-configurati, raggruppati per segmenti di industry. In quali situazioni ha riscontrato (e perché) un buon grado di soddisfazione da parte dei clienti che hanno adottato la vostra soluzione PDM? Parlando di customer satisfaction la palette di motivazioni è assai variegata in funzione del ruolo aziendale ricoperto dalle diverse persone. Piace agli utenti perché funzionalmente mappa molto bene le funzioni aziendali che quotidianamente sono chiamati a svolgere, piace al management perché permette di impostare corretti flussi di lavoro ed avere sempre il polso sullo stato di avanzamento delle attività senza introdurre rigidità nella struttura organizzativa; piace ai sistemi informativi perché, grazie alla tecnologia con cui è stato realizzato, riescono ad ottenere le cose molto velocemente, senza dover scrivere o far scrivere software di personalizzazione ma solo configurando parametri o processi. RuleDesigner piace infine ai titolari o al top management perché supporta l’organizzazione e il controllo delle attività aziendali in modo esteso e in tempo reale e offre loro la sicurezza di avere adottato una tecnologia che per potenza, innovazione, estetica e completezza rappresenta il top di gamma, ma con costi estremamente ridotti (una volta uno di loro mi ha detto di avere la sensazione di disporre di una Ferrari, che però ha i costi esercizio da auto elettrica!).

37


interViste Di Valerio Alessandroni

Le comunicazioni wireLess neLL’industria secondo schneider eLectric L’offerta Schneider Electric associa il protocollo Ethernet al supporto wireless, una risposta alla richiesta di integrazione delle informazioni con networking nuovi o preesistenti

L

’infrastruttura di comunicazione Ethernet con tecnologia Wireless ha oggi, in termini di applicazioni industriali, ampi margini di crescita e spesso viene scelta perché risponde a necessità specifiche tra le quali la disponibilità di connessione di dispositivi e/o operatori in movimento, la connettività avanzata per il controllo di processo, la connettività con dispositivi installati a lunga distanza, e non ultimo contribuisce ad una sensibile riduzione dei costi di installazione laddove l’utilizzo del rame o della fibra ottica risulta di difficile installazione o troppo costoso. “La nostra offerta WiFi è una tra le più vaste e complete sul mercato, questo per garantire una soluzione finita e funzionale alle necessità del cliente che ha, come unica interfaccia di responsabilità e centro di competenza, la nostra azienda”, afferma Giancarlo Carlucci, Product Manager End User Solution di Schneider Electric. Egli spiega che è questo il caso ad esempio, di alcune applicazioni nel mercato delle infrastrutture (gallerie) e delle energie rinnovabili (parchi fotovoltaici), in cui il wireless è stato la chiave per rispondere alle necessità tecniche di disponibilità e affidabilità dell’intera infrastruttura di rete. ”L’offerta Schneider Electric associa il protocollo Ethernet al

38

supporto wireless rispondente agli standard WiFi IEEE802.11 a/b/g/n”, sottolinea Carlucci. “Questo binomio risponde alla richiesta di integrazione delle informazioni veicolate via wireless con networks nuove o esistenti, supportando quindi l’eventuale scalabilità informativa con gli altri livelli aziendali. Infatti, non necessitando di hardware dedicato, il protocollo standard Ethernet, permette la trasparenza dei dati dal campo ai sistemi informativi aziendali preesistenti. Gli standard WiFi 802.11 in più, apportano un’efficacia installativa che aumenta il ventaglio di soluzioni architetturali a cui spesso sono associabili minori costi di connessione”. Schneider è presente in molti settori (industriale, residenziale, dell’energia, delle utility, ecc.). A quali di essi, in particolare, è maggiormente rivolta l’offerta di tecnologie/prodotti wireless? “Sfruttando l’offerta WiFi siamo in grado di coprire le esigenze di tutti i settori nei quali normalmente prestiamo le nostre soluzioni e competenze”, afferma Carlucci. “Sicuramente, essendo prodotti con peculiarità industriali, questa offerta si presta maggiormente a soluzioni di comunicazione che integrino processi produttivi costituiti da singole macchine o automazioni distribuite a distanza, ma possono essere anche punto di contatto tra unità produttive con mestieri differenti al fine di creare un’unica infrastruttura trasparente ed accessibile in tutti i suoi punti”. In particolare, ConneXium è una gamma di prodotti Schneider Electric pronti all’impiego per la realizzazione di reti Ethernet in grado di offrire soluzioni integrate che permettano di raggruppare tutti i componenti dell’installazione, dalle apparecchiature fino alla rete d’impresa. La gamma di switch Connexium è completa sia per soluzioni economiche che per le necessità più complesse grazie all’offerta di versioni Managed e dei nuovi Access e Client Wi-Fi che permettono il cablaggio di soluzioni wireless per l’industria; grazie a strumenti innovativi quali il software di diagnostica Ethernet ConneXview, ConneXium permette di sfruttare in ambito industriale tutti i vantaggi di una rete Ethernet affidabile e aperta. Gli Switch e gli Access Point ConneXium permettono di aumentare le prestazioni generali della rete, rendendo Ethernet una rete adatta per le applicazioni industriali. La capacità multidiffusione IP di ConneXium supporta la funzione Publish/Subscri-


schneider electric

ve (pub/sub) e i protocolli di diffusione multimediali delle reti industriali moderne. Con il software di diagnostica Ethernet ConneXview, è possibile far funzionare la rete in modo ottimale perché il software, potente e facile da utilizzare, rileva e mappa automaticamente le reti e le periferiche, fornendo quindi tutti gli strumenti necessari ad un facile controllo e ad una facile correzione delle operazioni di rete. Gli switch ConneXium utilizzano il protocollo Snmp per facilitare il controllo della rete e la diagnostica dei problemi, gli Access

Point ed i Client Wi-Fi ConneXium utilizzano lo standard 802.11g, ad oggi il più diffuso ed affidabile per le applicazioni mondo Industria e tutti i prodotti Connexium integrano un server Web che fornisce servizi di gestione complementari accessibili attraverso qualsiasi browser web. Funzioni ridondanti ed evolutive, con struttura ad anello, semplice o doppia, permettono di costruire in modo molto semplice una rete totalmente rispondente a tutte le esigenze specifiche. La famiglia ConneXium è costruita secondo tutti gli standard industriali, per garantire un’elevata resilienza ed adattarsi a condizioni ambientali più difficili.

39


inTeRViSTe Di Valerio Alessandroni

Da SiemenS la gamma Scalance W Negli impianti di automazione industriale che prevedono l’impiego di macchine mobili, l’uso della tecnologia Industrial Wlan basata sullo standard Ieee 802.11 rappresenta la soluzione ideale per realizzare un’infrastruttura di rete senza fili, adatta alle specifiche esigenze applicative

P

articolarmente adatta per applicazioni industriali, la gamma di prodotti Scalance W, offerta dalla Divisione Industry Automation di Siemens, è costituita da access point, moduli client, antenne e accessori, tutti conformi agli standard Ieee 802.11b/g, a/h. Tutti gli Scalance W hanno un’alimentazione ridondata (eventualmente anche con Power-OverEthernet). Gli access point sono disponibili in tre famiglie di pro-

40

dotto. In particolare, gli Scalance W788 con grado di protezione IP65 sono pensati per applicazioni indoor. Gli Scalance W786 IP65, insensibili ai raggi UV e agli spruzzi d’acqua salata, sono particolarmente adatti alle applicazioni outdoor (aree pubbliche, porti, sistemi di logistica). Infine, gli Scalance W784 IP30, dal design compatto, consentono l’utilizzo all’interno del quadro elettrico o direttamente a bordo macchina. Gli access point sono disponibili con 1, 2 o 3 interfacce Wi-Fi integrate, in versione standard o con funzionalità Roaming Rapi-


Siemens

do, per la trasmissione deterministica dei dati in applicazioni con bus di campo real time. I moduli client sono fruibili in due famiglie di prodotto: per applicazioni indoor, o per l’utilizzo all’interno del quadro elettrico. I moduli client sono ideali per connettere qualunque dispositivo mobile dotato di singola porta Ethernet, o, con un numero massimo di 8 nodi Ethernet, a una Wlan industriale. Un altro aspetto importante è quello legato alla sicurezza dei dati: tutti i prodotti della famiglia Scalance W supportano infatti gli standard più recenti, quali WEP, WPA con AES e Tkip, EAP-TLS e filtraggio MAC. Abbiamo chiesto all’ingegner Angelo Candian, Industrial Communication Product Manager presso Siemens S.p.A., quali siano le caratteristiche peculiari/differenzianti dei prodotti wireless Siemens e quali siano le strategie e gli sviluppi previsti dall’azienda. “I nostri prodotti di punta per il wireless in ambito industriale sono i dispositivi Scalance W per l’utilizzo della tecnologia Wi-Fi

(802.11a/b/g/h); il modem MD720 e i router MD741, Scalance M873 per GSM/Gprs, Edge e Umts”, ha risposto l’ingegnere. “Questi prodotti forniscono funzioni standard e add-on per rispondere alle esigenze industriali, ad esempio Rapid Roaming e Wireless con Ridondanza”. “Per applicazioni con dispositivi mobili, l’uso di cavi speciali o contatti striscianti implica costi di manutenzione inevitabili e costanti nel tempo”, ha proseguito l’ing. Candian. “La nostra produzione è specificamente pensata per realizzare sistemi di automazione deterministici senza fili, oltre a consentire connessioni remote all’impianto per teleassistenza e telecontrollo. La nostra strategia è quella di poter offrire il migliore supporto nella fase di progettazione della rete wireless, per offrire la giusta soluzione impiantistica in termini economici, di affidabilità e sicurezza”. Un’altra domanda, a conclusione dell’intervista: “In quali settori vengono maggiormente utilizzati i prodotti descritti? Perché e con quali benefici?” “Negli impianti di automazione industriale che prevedono l’impiego di macchine mobili (veicoli a rotaia, carri ponte, AGV, ecc.), l’uso della tecnologia Industrial Wlan, basata sullo standard Ieee 802.11, rappresenta la soluzione ideale per realizzare un’infrastruttura di rete senza fili adatta alle specifiche esigenze applicative”, ha risposto l’ing. Candian. “Utilizzando antenne omnidirezionali, direzionali o cavi a guida d’onda, infatti, è possibile progettare un sistema wireless affidabile e idoneo alle dimensioni degli impianti in ambiente industriale, per soddisfare le necessarie esigenze di determinismo del sistema di comunicazione nel controllo della produzione, eliminando definitivamente i costi di manutenzione e i problemi di affidabilità di soluzioni a contatti striscianti o con catene portacavi”. “L’utilizzo di moduli per il collegamento remoto agli impianti con GSM/Gprs, Edge e Umts, può essere invece applicato in tutti quei settori in cui sia importante effettuare la teleassistenza o il telecontrollo di un impianto/processo produttivo distribuito geograficamente sul territorio. Alcuni tipici settori applicativi riguardano sistemi di trattamento e distribuzione Acque, oltre ad impianti Oil and Gas”, ha concluso l’ing. Candian.

41


inteRViSte Di Valerio Alessandroni

Rockwell AutomAtion e lA piAttAfoRmA integRAted ARchitectuRe L’Integrated Architecture di Rockwell Automation aiuta a migliorare la produttività e a ridurre i costi di esercizio grazie ad una funzionalità, una flessibilità e una modularità senza confronti

G

razie all’impiego di sofisticate tecnologie di controllo, connettività, visualizzazione e gestione delle informazioni, l’Architettura Integrata risponde a un gamma completa di esigenze per il controllo discreto, il controllo assi, il controllo batch e di processo, il controllo degli aziona-

menti e la sicurezza. I vantaggi sono numerosi, come quelli di un’unica infrastruttura coordinata per tutto l’impianto per le varie discipline di controllo e produzione; di uno scambio di informazioni in tempo reale in tutta l’impresa per prendere decisioni sempre precise ed informate e dell’integrazione rapida, facile e a costi ridotti di una singola macchina o di un sistema completo. A ciò si aggiungono flessibilità e agilità produttiva; rispetto dei requisiti di qualità in ogni fase del processo; aumento della quantità di prodotto ottenuto dai macchinari esistenti; diminuzione dei costi fissi e variabili di produzione; implementazione di sistemi e procedure per rispondere ai requisiti di conformità; integrazione dei dati provenienti da più macchine di vari OEM.

42

Un elemento di differenziazione “Rockwell Automation propone la piattaforma Integrated Architecture come elemento di differenziazione rispetto ad altri fornitori presenti sul mercato”, afferma Marco Rizzi, Solution Architect IA - Controllers, Safety & Automation Software Italian Region presso Rockwell Automation. “L’Integrated Architecture si basa sull’integrazione totale tra le varie componenti. Integrazione che parte dagli elementi di campo quali trasmettirori e/o sensori, oltre a soft starters e drive, utilizzando bus di campo intelligenti quali Hart, Fieldbus Foundation, DeviceNet ed altri per poi passare ai controllori della famiglia ControlLogix ed espandersi verso l’alto con interfacce operatore FTView Me relativa a pannelli operatore installati in impianto, vicino alle macchine, o a FTView SE per sistemi di supervisione più complessi, distribuiti ed ovviamente ridondanti ove necessario”. Ma Integrated Architecture non si ferma qui. “Se la totale integrazione di tutte le parti di controllo e di supervisione non fosse sufficiente, se creare un tag nel controllore ad averlo immediatamente disponibile in tutta la piattaforma ancora non soddisfacesse completamente le esigenze dell’applicazione, allora ci


Rockwell Automation

tUtti i settori prodUttivi

spingiamo anche nella totale integrazione dei pacchetti software a livello di MES”, prosegue Rizzi. “I tag creati sono anche immediatamente disponibili, ad esempio, ai pacchetti Historian, che siano essi basati su computer esterni o che sia la versione installata su scheda a bordo del singolo PLC. Arrivando poi al MES vero e proprio l’integrazione si completa con i pacchetti destinati alla gestione, tracciabilità e schedulazione della produzione. Stiamo quindi parlando di una soluzione estremamente integrata e di semplice utilizzo mirata a consentire all’utilizzatore di concentrarsi sui propri obbiettivi di business e non su come far funzionare il sistema di controllo e gestione”.

I prodotti Rockwell Automation sono utilizzati in tutti i settori produttivi. “Sembra una frase fatta ed in fondo quello che ci si aspetta da un fornitore di tecnologia, ma nei fatti è proprio così”, sottolinea Rizzi. La piattaforma Integrated Architecture trova applicazione in tutti i settori, dal farmaceutico al navale, dall’alimentare all’imballaggio, dal petrolchimico al minerario ed all’automotive. “Se devo essere sincero il problema sarebbe identificare un settore industriale che non ci utilizzi”, egli aggiunge. “Perché tanto successo in tutti i settori? Settori così disparati ed eterogenei hanno necessità diverse e richiedono soluzioni specifiche ma, in realtà, se analizziamo le necessità tecniche ci rendiamo conto che Integrated Architecture è in grado di farvi fronte senza patemi tecnici e/o tecnologici. Se poi ci spingiamo oltre quelli che sono i problemi tecnici scopriamo che, essendo Integrated Architecture tecnicamente all’avanguardia, l’attenzione degli utilizzatori si sposta sui vantaggi che fornisce”. Tali vantaggi, spiega Rizzi, si basano sulla totale integrazione delle varie componenti e sulla semplicità di uso e di interazione degli stessi. Quindi, ancora un volta, la chiave vincente di Integrated Architecture si chiama integrazione. “Il principale beneficio che ne ricavano gli utilizzatori è la possibilità di porre l’attenzione e gli sforzi per migliorare la produzione sul processo produttivo invece che sulla gestione del sistema di controllo, sia esso dedicato ad una singola macchina o un grosso sito produttivo”, conclude Rizzi.

43


Storie di SucceSSo Di Massimo Fucci

3d e PdM, la dolce Vita Il mercato richiede molta attenzione, le esigenze mutano e la concorrenza non sta certamente alla finestra. Sono necessarie Vision e continuità degli investimenti in innovazione; ne è ben consapevole Comas, società italiana che, grazie all’intelligenza dei suoi vertici, non solo è riuscita a raggiungere una posizione di rilievo nel mercato in cui opera, ma continua la sua crescita. Un’azienda leader nel settore delle macchine per la produzione dolciaria (ma non solo) che ha posto innovazione ed efficacia del ciclo sviluppo prodotto alla base della propria capacità di competere.

C

hissà quante volte facendo colazione o un piccolo break ci è capitato di gustare uno splendido e invitante dolcetto; difficilmente tuttavia, in momenti del genere, pensiamo a quanta tecnologia, quanto lavoro e quanto ingegno sta dietro a ciò che stiamo degustando e forse è meglio così! Una delle realtà che rendono possibili le piacevoli pause cui abbiamo accennato è, nella talentuosa Italia, la vicentina Comas (www. comas-spa.com), azienda che si è particolarmente distinta nel mercato delle macchine per la produzione di prodotti dolciari da forno; basti dire che, quanto pensato e realizzato da Comas (macchine o, meglio ancora, linee di produzione), è stato installato in ogni continente. “Un’esperienza imprenditoriale che nasce nel 1972 - afferma con orgoglio Stefano Visonà, Presidente e chairman della società- anno in cui l’azienda inizia la sua attività dedicandosi alla progettazione e alla produzione di macchine dosatrici pensate per rispondere alle esigenze delle aziende italiane operanti nel settore dolciario. Negli anni Ottanta, a seguito di una mutazione strategica sviluppatasi presso i nostri clienti, ci siamo trovati a dover rispondere a nuove esigenze per la realizzazione di nuovi prodotti pensati dai nostri clienti per il mercato dei consumatori. Infatti, proprio in quegli anni, le principali case dolciarie decidono di proporre prodotti da forno farciti (panettone, pandoro, colombe e così via) in concomitanza con le principali ricorrenze/festività. In questo contesto abbiamo dovuto investire per sviluppare sia in nuove tecnologie per il dosaggio delle creme per farcitura, sia per la messa in opera di quanto necessario per l’ottenimento di un’elevata qualità nella realizzazione delle singole macchine e degli impianti o linee complete di grandi e medie dimensioni”. Dal punto di vista del prodotto si sono rivelate molto importanti le esperienze maturate da Comas nella collaborazione con i principali leader del settore dolciario. Tali esperienze hanno consentito

44

ai diversi team di lavoro aziendali di analizzare una vasta casistica di applicazioni che hanno aumentato in maniera esponenziale le potenzialità di analisi delle diverse problematiche legate ai differenti cicli di produzione e, quindi, delle relative scelte tecniche da porre in atto per compiere nel modo più efficace ed efficiente possibile la lavorazione del prodotto rivolto al consumatore. “Un percorso di mercato che non sarebbe stato possibile senza un continuo investimento rivolto a dare efficacia ed efficienza al ciclo di sviluppo prodotto- afferma Sergio Santacatterina, Direttore ufficio tecnico per la progettazione meccanica- in quest’ottica l’azienda fin dal 1988 introduce il CAD 2D per lo sviluppo dei suoi prodotti. Un’ esperienza positiva che favorisce nel prosieguo il passaggio al 3D e, ancora più importante, all’introduzione e messa a regime di un’ infrastruttura PDM, che per noi rappresenta una sorta di elemento pivot, non solo per l’ufficio tecnico ma per tutta l’azienda”. L’azienda, pioniera nell’ adozione di una innovativa soluzione CAD, seguendo la teoria delle tre ESSE, ha dovuto affrontare, per continuare a rimanere competitiva, un inevitabile cambiamento della tecnologia software prescelta. “Ad un certo punto ci siamo resi conto - continua Santacatterina- che per rispondere in tempo reale alle (continue) nuove esigenze dei nostri clienti era necessario operare direttamente su di un modello digitale 3D che fosse una rappresentazione fedele del prodotto reale; in questo campo la tecnologia in uso mostrava dei limiti ed abbiamo quindi iniziato ad analizzare proposte alternative.” Grazie alla notevole esperienza maturata in ufficio tecnico le idee erano sufficientemente chiare e riconosciute, la nuova tecnologia software doveva rispondere a precise esigenze: soluzione unica in grado di gestire altrettanto bene sia quanto già prodotto in 2D sia lo sviluppo, a partire da un modello 3D, di intere famiglie di prodotto caratterizzate da personalizzazioni custom, per singolo cliente; la possibilità di gestire un ambiente multilingue; l’integrazione tra applicazione CAD 3D e soluzione PDM e, non ultimo, una rilevante diffusione internazionale, una certa solidità della casa madre accompagnata dalla presenza di una


Prisma tech

struttura in grado di fornire sviluppo e assistenza qualificata con continuità e con tempi compatibili con lo sviluppo delle attività del committente. “Dopo un periodo durato nove mesi, in cui si sono attuati test e verifiche su tre potenziali fornitori - ci spiega Santacatterina abbiamo scelto la piattaforma integrata CAD-PDM di Autodesk, poiché non solo rispondeva appieno ai prerequisiti richiesti, ma anche perché i nostri progettisti si sono da subito trovati a proprio agio sia nell’interoperare con il parco disegni 2D del nostro installato (circa 250.000) grazie ad AutoCAD Mechanical, sia nello sviluppare con Autodesk Inventor modelli digitali 3D parametrici e variazionali per la realizzazione delle nuove linee di impianti. Come Fornitore, la nostra preferenza si è indirizzata verso la società Prisma Tech alla quale è stata riconosciuta sia un’adeguata esperienza tecnica, sia una buona capacità di sviluppo progettuale. Due ingredienti da noi ritenuti fondamentali per rendere efficace ed efficiente il nuovo sistema tecnico-informatico, così da garantire un miglioramento della progettazione e una maggior integrazione dell’ufficio tecnico con gli altri dipartimenti aziendali”. I prodotti progettati e realizzati da Comas sono costituiti da un insieme di componenti che varia da 100 a 20.000; ovviamente, nella stima, sono compresi sia le singole macchine e sia gli impianti di linee complete. “Con queste premesse – sottolinea Santacatterina - la gestione delle parti e soprattutto il loro riuso riveste per noi un’ importanza fondamentale. Il tema è stato affrontato con Prisma Tech che ha pensato ad una soluzione basata sulla ricerca morfologica integrata con la soluzione PDM. In base a quest’ultima viene utilizzata una classificazione traguardata poi da tabelle di standardizzazione che ci consentono un riutilizzo efficace anche di componenti Custom (collettori e tramogge), oltre che di interi gruppi funzionali”. La gestione dello storico 2D è stata affrontata e risolta con l’adozione di un modulo della suite Genius PLM, sviluppata

direttamente da Prisma Tech e perfettamente integrata con gli applicativi CAD/PDM Autodesk. In particolare il modulo Smart Blocks consente il mantenimento dei disegni del parco storico che conta circa 4000 macchine/ impianti. Smart Blocks non è l’unico modulo della suite Genius adottato, tra tutti merita una menzione particolare Project che consente di acquisire e fornire al sistema di contabilità tutti i costi già imputati per commesse e sotto commesse in maniera tale da ottenere uno stretto controllo dei costi. “In definitiva – conclude Santacatterina - siamo riusciti a efficientare l’intero ciclo di sviluppo dei prodotti, sviluppando, nel contempo, un ambiente fortemente collaborativo, caratterizzato a monte da un’ integrazione con il processo di vendita al quale riusciamo a fornire un modello digitale, con tanto di specifiche e relative immagini realistiche da utilizzare nella fase di marketing e soprattutto in trattativa; e, a valle, dall’integrazione con la produzione. Un processo di integrazione i cui benefici sono più che evidenti e riguardano la congruità e la disponibilità in tempo reale dei dati e, quindi, delle informazioni, anche se, dalla mia posizione, non sono in grado di quantificare. Posso altresì affermare con sicurezza che grazie a quanto realizzato siamo riusciti a risparmiare ben l’80% nel tempo di progettazione 3D di gruppi di impianto con un accuratezza molto vicina al 100%. Abbiamo utilizzato la tecnica dei master, una serie di template completi e testati, da cui il progettista parte operando modifiche e riparametrizzazioni. Ulteriori benefici tangili e quantificabili dovrebbero scaturire dall’utilizzo di due nuove tecnologie che stiamo valutando, Autodesk Factory Design per l’elaborazione dei layout 3D e Autodesk Inventor Publisher per la produzione di documentazione di prodotto e la relativa distribuzione attraverso i dispositivi mobili di ultima generazione”. Ancora una volta la ricetta per mantenere elevato il proprio grado di competitività è dettata dalla Vision di chi occupa posizioni apicali, dai continui investimenti in innovazione, dal contributo fattivo del management e delle maestranze.

45


Storie di SucceSSo

MaMMut SportS Group aG Mette Sotto controllo l’abbiGliaMento

“Courtesy of Mammut Sports Group”

Il gruppo svizzero Mammut Sports AG ha scelto la soluzione ENOVIA V6 di Dassault Systèmes su piattaforma Microsoft SQL Server 2008 per gestire i processi di sviluppo, dalla progettazione iniziale del prodotto fino agli acquisti, alla produzione e alle vendite.

M

ammut Sports Group AG, un’azienda che progetta attrezzature e accessori di alta qualità per la montagna e il trekking (abbigliamento, calzature,attrezzature per alpinismo ecc…), cercava una soluzione per raggruppare le informazioni di tutti i prodotti in un unico database, sostituendo così le procedure manuali e lente di ricerca e consolidamento dei dati che causavano errori di comunicazione sia internamente all’azienda sia con i fornitori esterni. “Prima le informazioni sui prodotti erano disperse in tutta l’azienda - afferma Josef Lingg, Chief Supply Chain Officer, Mammut Sports Group AG spesso serviva molto tempo per rintracciare i dati più recenti e aggiornati, necessari per trattare con i fornitori, creare la documentazione tecnica e di marketing o definire le specifiche di prodotto per l’avvio della produzione. A volte questa situazione generava errori costosi e rifacimenti di prodotti che non erano conformi all’intento progettuale effettivo. Lavorando con ENOVIA V6 abbiamo la possibilità di ridurre i tempi del ciclo di sviluppo grazie al fatto che i progettisti possono accedere facilmente ai dati dei prodotti esistenti e riutilizzarli per nuovi progetti. Inoltre, ENOVIA migliora la collaborazione perché tutti i dati si trovano nello stesso luogo e sono facilmente accessibili a tutti coloro che partecipano al processo di definizione di un prodotto”. Mammut ha scelto ENOVIA V6 Apparel Accelerators for Design & Development and for Sourcing & Production per gestire

46


“Courtesy of Mammut Sports Group”

“Courtesy of Mammut Sports Group”

dassault Systèmes

l’intero ciclo di sviluppo e fabbricazione dei propri prodotti. Costruito sulle best practice del settore dell’abbigliamento, ENOVIA Apparel Accelerators fornisce processi di lavorazione predefiniti, modelli di dati e funzionalità di gestione della documentazione che consentono di ridurre i tempi e i costi dello sviluppo. Inoltre, grazie all’integrazione di Adobe Illustrator in ENOVIA V6, i designer possono creare e accedere ai dati di ENOVIA direttamente dall’interfaccia di Adobe. “ENOVIA V6 mette a disposizione una piattaforma unica per la gestione della proprietà intellettuale che favorisce l’attività di innovazione collaborativa - sottolinea Monica Menghini, VP, Consumer Goods, Consumer Packaged and Retail Industry, Dassault Systèmes - l’adozione di un approccio alla gestione del ciclo di vita dei prodotti che snellisca e unifichi i processi operativi dell’intero ‘ecosistema’ di un’azienda è fondamentale per affrontare le sfide che attendono le aziende di abbigliamento e i loro fornitori sparsi in tutto il mondo. “Davanti a sfide come la rapida evoluzione dei gusti e delle preferenze dei consumatori e la necessità di essere sempre all’avanguardia delle ultimissime tendenze tecnologiche nell’abbigliamento outdoor, i tempi di reazione devono essere rapidi se si vogliono acquisire quote di mercato. Le aziende che scelgono di adottare una piattaforma unica per la gestione dei dati e processi PLM predefiniti per settori industriali specifici conseguiranno un incremento della produttività e un’accelerazione del time-tomarket, assicurandosi i benefici necessari per restare un passo avanti alla concorrenza.’

47


news daLLe aziende RegoLatoRe in deRivazione RegoLabiLe LineaR Linear Technology annuncia una nuova versione altamente affidabile (grado MP) dell’LT1431, un regolatore in derivazione regolabile a tre terminali che supporta temperature operative di giunzione comprese tra -55°C e 150°C. Il dispositivo può assorbire 100mA, ha una precisione della tensione di riferimento iniziale dello 0,4% e di deriva della tensione massima rispetto alla temperatura di ±1,4%. Le resistenze con partitore su chip consentono di configurare l’LT1431 come regolatore in derivazione da 5V. Aggiungendo due resistenze esterne, la tensione di uscita può essere impostata su qualsiasi valore compreso tra 2,5V e 36V. È possibile ridurre il limite di corrente interno nominale di 100mA aggiungendo una resistenza esterna. Il circuito di uscita attivo fornisce una caratteristica di accensione molto efficace, rendendo questo dispositivo una valida alternativa ai diodi Zener in molte applicazioni, come ad esempio la regolazione onboard, gli alimentatori regolabili e gli alimentatori di commutazione isolati. L’LT1431 di grado MP è disponibile in un package di plastica SO-8.

Le nuove MCu FLash eMbedded a 8 bit di Fujitsu Fujitsu Semiconductor Europe ha annunciato la disponibilità di una nuova serie della famiglia F2MC8FX di microcontroller a 8 bit ad elevate prestazioni, dotati di memoria flash embedded. La nuova serie MB95F430 a 32 pin comprende diversi prodotti con quattro canali di comparatori di tensione analogici integrati e un amplificatore operazionale. Questa serie è stata creata per soddisfare la crescente domanda di microcontroller a 8 bit per il controllo di sistema di piccoli elettrodomestici, sistemi di illuminazione e apparecchiature industriali, tra cui ballast per LED, riscaldamento a induzione, convertitori DC-DC, macchine utensili e caricabatterie. Oltre a poter essere usati come microcontroller principale, i dispositivi della nuova serie MB95F430 sono adatti come controller secondario grazie alle potenti periferiche, tra cui vari timer a 8 e 16 bit, 17 canali di ADC a 10 bit, PWM, moduli di comunicazione seriale I2C e USART, ecc. L’oscillatore RC ad alta precisione interno e un circuito di rilevamento bassa tensione contribuiscono a ridurre i costi di sistema complessivi, mentre la memoria flash dual-operation garantisce fino a 100.000 cicli di cancellazione ed è in grado di conservare i dati per 20 anni, rendendo superflua una E2PROM esterna. Il modulo di debug on-chip con interfaccia a 1 filo accelera il lavoro di sviluppo software grazie a Softune, l’ambiente di sviluppo di Fujitsu per le MCU della serie F2MC-8FX. La nuova serie comprende sei dispositivi che sono già prodotti in serie. I dispositivi sono alloggiati in package LQFP a 32 pin e sono dotati di memorie flash da 8KB / RAM da 240B e flash da 20KB / RAM da 496B.

eaton CoMpLeta L’integRazione di MoeLLeR Con iL bRanding dei pRodotti Eaton ha completato l’integrazione del Gruppo Moeller acquisito nel 2008 con cambiamenti ai suoi prodotti e agli imballi: dal 1° Luglio, Eaton ha iniziato a sostituire il logo Moeller con il logo Eaton su tutti i prodotti e gli imballi. Questi cambiamenti nella gamma di prodotti saranno portati a termine nel corso del 2011, entro la data di completamento programmata del 1° Gennaio 2012. Tutti i prodotti avranno forma, formato e funzione comuni e riporteranno gli stessi codici d’ordine. Numeri articolo e designazioni dei prodotti rimarranno gli stessi. In questo modo, Eaton offrirà ai suoi clienti la rassicurazione di continuità di fornitura e qualità di costruzione. Anche la certificazione e la documentazione di test dei prodotti manterranno la loro validità. Il nome Moeller continuerà ad esistere come designazione di serie di prodotti. Il precedente nome aziendale verrà indicato come ‘Moeller Series’ in riconoscimento del valore di prodotto che ha passato ad Eaton. Tutti i precedenti prodotti Moeller diventeranno prodotti Eaton e in futuro porteranno il nome Moeller Series inscritto sul prodotto, sull’etichetta di imballaggio, sui cataloghi e sul materiale di vendita. Entro il 1° Gennaio 2012 al massimo, tutti i prodotti e gli imballaggi porteranno solo il logo Eaton.

ContRadata pResenta un ModuLo CoM expRess basato su inteL CoRe i7 . Contradata, specializzata nel settore dei PC industriali e delle soluzioni embedded, ha arricchito la sua offerta di soluzioni COM Express con il nuovo modulo ad alte prestazioni congaBM57 della casa tedesca congatec. La scheda è dotata del nuovo processore Intel Core i7-620M a 2,66 GHz, con 4 MByte di memoria cache L2 e fino a 8 GByte di memoria DDR3 dual channel ad alta velocità (1066 MT/s). congaBM57 è una soluzione a doppio chip che utilizza il potente chipset Mobile Intel QM57 Express. Il controller grafico integrato supporta Intel Flexible Display Interface (FDI) per consentire la gestione di 48 due canali video indipendenti su interfacce VGA, Lvds, Hdmi, DisplayPort e Sdvo. L’aspetto più significativo della scheda COM

Express Basic (95x125mm), con pinout del connettore di tipo 2, è rappresentato dalle elevate prestazioni grafiche. La visualizzazione in 3D è notevolmente migliorata rispetto alla generazione precedente di grafica integrata Intel. Se si aggiungono le prestazioni di calcolo del processore Intel Core i7, la scheda conga-BM57 si propone come soluzione ideale per applicazioni con grafica pesante, tipiche dei videogame e del settore medicale. La tecnologia Intel Turbo Boost fornisce inoltre potenza aggiuntiva su richiesta, aumentando la velocità di clock di un core del processore quando l’altro è sottoutilizzato. Questa nuova funzionalità migliora le prestazioni di calcolo fino al 25% secondo i test effettuati da congatec.


Sc

New. Nano. Intel Atom. PC embedded industriali e compatti in formato nano SIMATIC PC-based Automation

Estremamente compatti e con prestazioni ottimizzate con processore Intel Atom di ultima generazione: i nuovi PC industriali Embedded sono estremamente flessibili, innovativi e completamente esenti da manutenzione oltre che disponibili a lungo termine. Si adattano perfettamente a compiti di comando, visualizzazione e comunicazione e possono essere utilizzati come supporto per archiviazione dati. Questi dispositivi sono i Nanobox PC SIMATIC IPC227D e Nanopanel PC SIMATIC HMI IPC277D con display da 7”, 9” e 12”.

Per una rapida messa in servizio, i Nano IPC possono anche essere ordinati in Bundle, cioè con software di controllo e/o supervisione già preinstallati, in modo da essere già da subito pronti per l’uso. Il design compatto del Nanobox PC che ha un volume di un litro è così curato nei particolari, da essere stato premiato con l’iF product design award del 2011.

www.siemens.it/automazione

1

e 1:

agin

mm ala i


Misure esatte per qualsiasi applicazione NI 9401

NI 9234

NI 9516

NI 9472

DIO 5 V TTL High Speed

AI ±5 V IEPE

Servo Interface Dual Encoder

DO 24 V Source

Con l’aumento della complessità dei sistemi industriali è fondamentale ottimizzare il proprio sistema tramite misure e controlli avanzati. L’ambiente di sviluppo grafico aperto NI LabVIEW e l’hardware PAC di controllo embedded NI CompactRIO consentono di ridurre i costi per applicazioni di visione industriale, di misure di precisione, di controllo assi e facilitano la connessione a sistemi di automazione esistenti attraverso comunicazioni industriali.

>>

Metti il turbo alle tue applicazioni di misura, vai su ni.com/precision/i

©2011 National Instruments. All rights reserved. CompactRIO, LabVIEW, National Instruments, NI, and ni.com are trademarks of National Instruments. Other product and company names listed are trademarks or trade names of their respective companies. 2971

PIATTAFORMA DI PRODOTTI

NI LabVIEW NI CompactRIO Visione Artificiale Controllo Assi Reti di Sensori Wireless

02 41 309 1


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.