NewSImpresa Magazine - Ottobre 2014

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Anno 4 - Ottobre 2014 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita

S mpresa magazine

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Compie 20 anni

Marco Diani, Mile na Longoni e Paolo Longoni

• La Meccatronica va in BI-MU

• Industry 4.0, ICT e Automazione

• SportelloImpresa NSI International I


16 - ottobre - 2014 - Politecnico di Milano

Industry

Big Bang:

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Continuity, Disruption

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Iscrizione Online:

Data e luogo:

Contatti:

www.eventimpresa.it

16 ottobre 2014 - ore 9.00 Politecnico di Milano Via La Masa, 1/Milano

Segreteria Organizzativa: Arianna Bertotto 02/95958990


SOMMARIO

Anno 4 - Ottobre 2014 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita

EDITORE Pentaconsulting Srl Piazza Caiazzo, 2 20124 Milano Tel. 02 92958990 - fax 02 700595960

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EdiTToriale

REDAZIONE Direttore Responsabile Massimo Fucci massimo.fucci@pentaconsulting.it

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SPECIALE EVENTI Industry Big Bang: lʼoportunità di esserci

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COVER STORY Image-S, pionieri della visione artificiale applicata

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Il mondo delle telecamere industriali

Direttore Tecnico Valerio Alessandroni valerio@alessandroni.net Segreteria di redazione Arianna Bertotto arianna.bertotto@pentaconsulting.it Art Director e Grafica Ivan Roman ivanroman@ivanroman.it Stampa C&M print s.a.s. Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009

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SPECIALE BI-MU BI-MU: la vetrina per lʼintero settore dellʼindustria manifatturiera

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BI-MU: Miumi punta tutto sul Web Ordering System

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FOCUS MECCATRONICA Mecha-tronika: il focus “intelligente”

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Lʼimportanza di “guardare” al futuro

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K.L.A.IN.robotics approda sullʼisola della meccatronica

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Advanced Technologies volge lo sguardo al mondo della meccanica

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FOCUS SPS SPS IPC Drivers Italia 2015: batti cinque!

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COMPANY TO WATCH Vision: we are whatʼs next

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SMC: soluzioni competitive nel rispetto dellʼecososteninilità

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AUTOMAZIONE Industry 4.0, ICT e automazione sempre più vicini

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EcoStruxure, la piattaforma portante per la fabbrica integrata

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Anybus X-Gateway connette reti industriali diverse

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Industry 4.0 Beckhoff pronta per la Smart Factory

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ICT: PLM, CAD E CAE STORIE DI SUCCESSO PLM: architettura e strategia dal beneficio tangibile e riconosciuto

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Campagnolo, lʼinnovazione con il cambio automatico

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Solid Edge ST7: la progettazione di prodotto è sempre più veloce

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Comac e Eplan: una partnership di successo

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SPORTELLOIMPRESA SportelloImpresa: perchè fare impresa nel mercato delle Repubbliche Baltiche e in Russia

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Showroom Italian Technology and products al Mektory di Tallinn - Estonia

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FOCUS H2O Bologna apre i cancelli ad Accadueo

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Endress+Hauser: ottimizzazione a 360 gradi, rispettando lʼambiente

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LʼINTERVISTA Una task force di 300 guru in capo elettronico

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NON INTEGRA ZION

A 360º, UNA BARRIER A PER LA COM PETIZ Edi

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ncora una volta il tema cruciale per le aziende manifatturiere sembra essere la capacità di generare e mantenere l’integrazione a tutto tondo in merito a processi, tecnologie, subfornitura, servizi e cultura aziendale. Una strada che va indicata, perseguita e sostenuta dal management e va fatta propria dalle maestranze. Un obiettivo che DEVE essere di TUTTA l’azienda. Purtroppo non si tratta solo di efficacia, efficienza e gestione del know how aziendale (ognuno dei quali già sarebbe motivo sufficiente per perseguire l’integrazione a 360°) ma meramente di far quadrare i conti, al fine di mantenere la massima probabilità (in periodi di crisi dobbiamo accontentarci della probabilità) di generare le risorse sufficienti al mantenimento dei margini necessari a supportare gli investimenti, per continuare ad innovare ed efficientare. L’integrazione a 360°, ad oggi, risulta il miglior antidoto per affrontare (eliminare) lo spinoso problema dei costi nascosti. Siccome così nascosti non sono, sarebbe meglio definirli come non rilevati (ben pensanti) oppure che non si vogliono rilevare (pigri/paurosi del cambiamento). Forse anche perché chi ha la ‘massima responsabilità’, è maggiormente impegnato su altri fronti e non ha ancora compreso l’importanza dell’argomento. Oppure – peggio – lo ha capito, ma, visto che trattasi di argomento spinoso che tocca un po’ (molto) tutto e tutti, preferisce adottare la classica tecnica dello struzzo. Per concludere ed aiutare ad agire, un dato su tutti …. I costi non rilevati possono incidere sul 15-25 % dei costi totali (N.B. calcolato più volte a tavolino con diverse figure aziendali in merito ad errori, rifacimenti, informazioni errate o non congrue). Dal danno sono esclusi quelli derivanti da decisioni errate. Massimo Fucci

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Speciale Eventi Di Elisa Maranzana

Industry BIG BANG: 16 ottobre 2014, politecnico di Milano

Continuity or Disruption

New market, New solution, Experience L’evento dedicato a metodologie, processi, soluzioni applicative a supporto del ciclo di sviluppo prodotto si prospetta interessante. Da un lato l’evoluzione tecnologica ed i trend che ci vedranno protagonisti o sconfitti, dall’altro le soluzioni tangibili, presenti, che danno risultati oggi. Due mondi che non si parlano? No, ci aiutano le teorie dell’evoluzione e comunque vi è un periodo (sempre più breve) di passaggio dal vecchio al nuovo. Ma attenzione, non sempre il passaggio è incrementale, a volte è ‘disruptive’ poiché cambiano le regole ed il modo di fare le cose. Importante è comprendere in anticipo e improntare una strategia per continuare a competere con successo…. Questo è il core dell’Industry BIG BANG.

Per iscrizioni: www.eventimpresa.it 3


Speciale Eventi U. Cugini, POLITECNICO DI MILANO Focus: l’Industry BIG BANG è dietro l’angolo Il mondo della meccanica sta attraversando un periodo di particolare e strategica importanza: tutto l’impianto di metodi e strumenti per la progettazione in atto da tempo sta diventando obsoleto o quantomeno ampiamente inadatto. La disponibilità, nel mondo della produzione, dopo una lunga incubazione e sviluppo nei laboratori di ricerca, della cosiddetta AD (Additive Manufacturing), del rapido diffondersi di strutture e servizi di virtualizzazione nel Cloud e dell’integrazione di processi ed applicazioni, sta stravolgendo il mercato mondiale. Tre i punti su cui focalizzare l’analisi: • In che modo l’Additive Manufacturing stravolge dalle fondamenta non solo il processo di produzione nei suoi limiti e nei suoi costi, ma cambia totalmente le possibilità ed i modi di concepire e progettare componenti meccanici? • Come le nuove architetture ICT (HW e SW), atte a supportare il processo di sviluppo, rendono possibile disgiungere le necessità puntuali da quello che economicamente ci possiamo permettere sul medio e/o lungo periodo? • Come l’integrazione a 360° sta eliminando i cosiddetti costi nascosti? I cambiamenti in atto costituiscono un’eccezionale opportunità per chi sappia cogliere la sfida dei nuovi metodi e strumenti per progettare. Per questa ragione mi sembra più che opportuno nella finestra temporale che si è aperta riflettere insieme sulla portata dell’impatto di questi cambiamenti in atto e sulle opportunità che si aprono. Parliamone all’Industry BIG BANG.

Gian Luca Sacco, Marketing Director Siemens Industry Software Focus: esperienze a supporto della soluzione di oggi per domani “Esiste sicuramente più di un motivo per partecipare all’Industry BIG BANG. La possibilità di entrare in contatto con realtà che hanno già affrontato e risolto problematiche attualmente al centro dell’attenzione nella propria azienda, scambiando con loro esperienze e soluzioni, è un aspetto di sicuro interesse per molti. Altrettanto importante è comprendere quali soluzioni in ambito ‘processo sviluppo prodotto’ sono disponibili oggi sul mercato e quali

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saranno i trend futuri, per poter intraprendere la strada giusta che consenta di affrontare con successo le sfide del mercato di oggi, implementando nel contempo soluzioni ‘a prova di domani’. Un consesso, insomma, dove le aziende manifatturiere, di qualsiasi dimensione, potranno ricevere le informazioni necessarie per prendere le decisioni migliori, con un piede nel presente e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”.

Stefano Casazza, Country Manager Eplan Software & Service srl Focus: IT in fabbrica a tutti i livelli “Personalmente lo ritengo un momento formativo. Tutto ruota attorno al ciclo di sviluppo prodotto. Siamo alle porte della quarta rivoluzione industriale. L’Information Technology sta entrando nella fabbrica e sta cambiando il modo di ‘costruire le cose’. Partecipare a questo incontro significa fare un viaggio nel prossimo futuro, per vedere da una parte cosa stanno facendo le aziende leader nel loro settore, dall’altra conoscere cosa la tecnologia può offrire affinché si possano affrontare le nuove sfide che il mercato ci impone”.

Dante Cislaghi, General Manager Softech italia Focus: Margini e Reddittività delle commesse Il mercato in cui si opera oggi è estremamente competitivo. La personalizzazione del proprio prodotto è oramai un elemento fondamentale per competere e questo implica un’efficace gestione delle commesse per garantire la corretta redditività. Il focus – in molti settori – è rivolto ai costi di gestione delle parti e al loro impatto nella catena del valore e dei processi. Come mantenere i margini, cercando di riutilizzare quanto più possibile di quanto già progettato e prodotto in azienda, è una sfida continua. Questa strategia consente di avvalersi delle economie di scala, frutto della razionalizzazione dell’uso di quanto disponibile, ottimizzando gli acquisti ed evitando il proliferare di codici nuovi e dei relativi costi ad essi associati. Come tenere informati i diversi responsabili coinvolti nelle varie attività aziendali, seguendo processi ben delineati nei quali l’organizzazione si deve poter riferire per capire in qualsiasi momento “dove ci si trova on budget e on time”. Dinamicamente, senza dover rallentare il lavoro in continue riunioni e limitandole


così allo stretto necessario; poter seguire, anticipare, prevedere i vari passi aziendali per la realizzazione della commessa fino all’installazione e al collaudo. Come governare i vari processi di modifica, che inevitabilmente si presenteranno, fino a poter utilizzare chiaramente i dati raccolti sulle varie configurazioni di prodotto per poi poter provvedere in maniera opportuna all’assistenza, ed anche alla gestione dei retrofit, tracciando costantemente la storia dei propri prodotti e mantenendo allineata la relativa documentazione. Come essere realmente conformi agli standard richiesti, per penetrare mercati altrimenti inaccessibili, attraverso la normale attività lavorativa e l’uso quotidiano di strumenti quali il PLM che, se utilizzati, conducono al conseguimento dei risultati desiderati attraverso il raggiungimento degli obiettivi e a vincere le sfide sopra citate. A quest’evento si parlerà anche di tutto questo e ci si confronterà su come affrontare e gestire il cambiamento imposto dal Big-Bang economico che stiamo vivendo.

Davide Piccardi Principal Sales Consultant Oracle Focus: Normative, Packaging, Labelling Negli ultimi anni l’industria farmaceutica e quella dei dispositivi medicali hanno vissuto un aumento della complessità nello sviluppo di nuovi prodotti e della concorrenza sui mercati, che hanno portato a una diminuzione della crescita e dei margini. Un approccio strategico, per affrontare questa sfida, è quello di focalizzarsi sulla gestione centralizzata e completa delle informazioni di prodotto, utilizzando una soluzione di Product Lifecycle Management, con l’obiettivo di incrementare i ricavi e di ridurre i costi di sviluppo dei prodotti, nel rispetto degli elevati standard qualitativi e delle normative caratteristiche di questo settore. L’evento intende dare una risposta ai quesiti: Come Ridurre il gap informativo tra la R&S e il Marketing, migliorando la collaborazione? Come Ridurre i tempi di lancio dei nuovi prodotti e conseguentemente anticiparne i ricavi? Come Gestire la complessità del packaging e del labelling, dovuta alla distribuzione in paesi diversi? Come Far fronte alle normative in ambito farmaceutico e medicale per l’identificazione univoca dei prodotti (eDDR, UDI)? Come Gestire la complessità logistica della fase di clinical trial? Come Tenere sotto controllo la qualità dei prodotti e i rischi clinici ad essi correlati?

Marco Maiocchi, professore ordinario di Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano Focus: Caos, Progettazione e Design Viviamo un periodo storico caratterizzato da quello che chiamiamo una lunga e profonda crisi economica, o meglio, un drastico mutamento del contesto legato alla globalizzazione dei mercati e alla diffusione delle tecnologie di telecomunicazioni, che ha reso il pianeta economico un organismo che segue le leggi dei sistemi caotici, ingovernabili. L’innovazione tecnologica e l’innovazione di processo possono tentare di risolvere il problema, anche se tali elementi, irrinunciabili, sono solo due delle componenti che contribuiscono alla faticosa rincorsa delle imprese, ma si muovono nella logica e al servizio dell’autopoietico organismo caos. La speranza è quella di riuscire a sostituire la logica del profitto con la passione del progetto. Sostituire il valore del guadagno con quello della responsabilità. Sostituire l’educazione al saper produrre con quella della cultura e della comprensione. Il patrimonio d’identità del Design Italiano rappresenta una grande opportunità, come pratica postindustriale e postcapitalista, il modello da seguire però, sarà Adriano Olivetti e non Steve Jobs o Donald Trump.

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Cover Story a cura della Redazione

Image S, pionieri della visione artificiale applicata Nel settore della visione industriale, Image S non si propone solo come fornitore di soluzioni per Image Processing, ma anche come partner qualificato per offrire al cliente un supporto a 360°. L’azienda punta su qualità e sviluppo del proprio portafoglio clienti, oltre all’esplorazione di nuovi mercati.

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ondata nel 1994, Image S (www.imagessrl.com) festeggia quest’anno il suo ventennale. L’azienda si propone sul mercato italiano come principale distributore di prodotti per Image Processing, selezionati per risolvere problematiche di visione nei vari mercati. “Inizialmente la nostra attività era focalizzata sui sistemi di visione per il mercato medicale – racconta Marco Diani, Presidente di Image S – con il passare degli anni abbiamo trovato interessante operare anche in altri settori, come l’automotive, il packaging, il farmaceutico, la difesa; laddove la nostra capacità propositiva in termini di soluzioni avrebbe potuto potenzialmente generare benefici per l’utente”. Anche il portafoglio di prodotti, che ad oggi conta

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oltre 20.000 articoli, si è progressivamente ampliato. Image S si occupa di ogni aspetto della soluzione machine vision. “Il valore aggiunto che cerchiamo di offrire ai nostri clienti consiste nella capacità di proporci non come un semplice fornitore, ma come un partner in grado di fornire un supporto qualificato a 360° – spiega Diani – il servizio che forniamo include corsi di formazione, giornate di approfondimento sulle ultime novità e tendenze della visione industriale e studi di fattibilità realizzati insieme al cliente”. La medesima attenzione che Image S ha posto, e pone, nella ricerca di prodotti sempre più performanti e flessibili da essere impiegati in diverse soluzioni applicative, è stata dedicata anche alla selezione dei collaboratori. Il risultato ottenuto è decisamente interessante, poiché ha portato alla creazione di un


Image S

Marco Diani

team di persone esperto in grado di affrontare, comprendere e risolvere ogni tema sia di natura tecnica, sia commerciale. La squadra vincente è oggi composta da 20 persone: sette specialisti, sei funzionari commerciali, un tecnico di prodotto, un responsabile marketing e comunicazione e cinque addetti all’amministrazione e alla logistica. La vicinanza di Images S ai propri clienti è la leva strategica dell’azienda per continuare a competere. Questa attitudine aziendale porta con sé il grande vantaggio costituito da un orientamento naturale verso la ricerca della soluzione migliore, facilitando la realizzazione di soluzioni sempre più flessibili e personalizzate. Ragion per cui, l’aria che si respira è permeata dalla curiosità nei confronti dei nuovi sviluppi tecnologici nel settore della visione industriale. “Questo ci porta ad investire molte risorse nell’attività di Ricerca e Sviluppo – continua Diani – e a lavorare in stretta collaborazione con Università e Centri di ricerca, nella convinzione che lo scambio continuo fra impresa e mondo accademico sia fondamentale per l’evoluzione del settore, oltre a cercare in giro per il mondo le ultime soluzioni che si rendono disponibili”. L’obiettivo di Image S per il futuro è di continuare a spingersi alla ricerca di nuove tecnologie da proporre sul mercato italiano, per consentire alle aziende di migliorare la propria competitività. “In questo senso – spiega Diani – possiamo definirci come dei ‘pionieri della visione’: ad esempio, siamo stati i primi in Italia a proporre le soluzioni di visione 3D e a credere in una loro rapida affermazione sul mercato”. Soluzioni come il software HALCON di MVTec Software che, grazie alla gamma completa di strumenti di visione 3D, può essere utilizzato per la realizzazione di qualsiasi applicazione di misura tridimensionale, o come i sensori intelligenti 3D all-inone Gocator, o come la telecamera 3D basata su tecniche di stereovisione Ensenso di IDS Imaging, hanno aperto nuove prospettive nel campo della visione industriale. Le soluzioni di visione sono in grado di migliorare la precisione e l’efficienza dei processi in tutti i settori industriali, ecco perché ci sono ancora grandi potenzialità di crescita in questo campo. La visione strategica di Image S per il futuro è, quindi, anche quella di ampliare il proprio business esplorando nuovi mercati nei quali la visione non è ancora presente.

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Cover Story a cura della Redazione

Il mondo delle tele GO-5000M-PMCL e GO-5000C-PMCL Si tratta dei primi modelli della nuova serie GO, sviluppata da JAI, di telecamere industriali compatte, veloci e versatili. Le nuove telecamere utilizzano tutte lo stesso CMOS global shutter da 5 megapixel già presente nelle telecamere ad alte prestazioni Spark SP-5000, inserito però in una custodia più piccola (29x29x41,5 mm, escluso l’attacco per l’ottica) con soli 46 grammi di peso: una delle telecamere più leggere attualmente in commercio con questa risoluzione. Entro ottobre saranno disponibili anche i modelli con uscita GE e, successivamente, USB3. Nonostante le dimensioni, le telecamere GO 5000 producono immagini a 5 megapixel (2560 x 2048 pixel) con velocità fino a 107 fotogrammi al secondo attraverso un’interfaccia Power-over-Mini-Camera-Link a due canali. Grazie alla combinazione fra pixel da cinque micron quadrati e funzionalità ROI (Region-Of-Interest) versatili, le telecamere possono essere configurate per rispondere a un’ampia gamma di requisiti in termini di risoluzione, velocità e formati ottici. Grazie alla loro versatilità, abbinata al prezzo di listino molto contenuto (a partire da 800 Euro), queste telecamere si prestano a un’ampia gamma di applicazioni di visione industriale. Le dimensioni compatte e la leggerezza sono ideali per applicazioni con movimenti continui della telecamera, sistemi robotizzati, veicoli autoguidati o installazioni in spazi stretti.

USB 3 uEye LE La prima telecamera industriale USB 3.0 single-board che può essere facilmente integrata grazie alle sue dimensioni minuscole. Il dispositivo offre un’eccezionale connettività grazie al connettore a 8 pin con alimentazione a 5V, trigger, flash, 2 GPIO e bus I2C per l’attivazione di dispositivi esterni. Un ulteriore vantaggio è la possibilità di utilizzare ottiche a basso costo grazie alla versione su scheda con attacco S. USB 3 uEye LE di IDS (Imaging Development System) è ideale per sistemi embedded, apparecchiature medicali e strumentazione.

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Image S

camere industriali USB 3 uEye ML Leggera e robusta, con un peso di soli 41 g e dimensioni di 47x46x28 mm, offre tutti i vantaggi che ci si aspetta da una telecamera industriale, risultando idonea ad un’ampia gamma di applicazioni grazie alla presenza di due GPIO, trigger opto-disaccoppiato e comando illuminatore. L’attacco C/CS offre la possibilità di scegliere ottiche standard e quadrangolari. L’integrazione della telecamera è particolarmente agevole grazie al Plug&Play e all’unico cavo USB per alimentazione e dati. La telecamera USB uEye ML è perfetta per tutte le applicazioni in spazi ridotti.

UI-5360CP e UI-5270CP Le due telecamere industriali fanno parte della famiglia GigE uEye CP con interfaccia GigE e funzionalità di alimentazione via rete (Power-over-Ethernet) di IDS. Entrambe sono provviste della nuova Revisione 3 dei sensori CMOS CMV2000 e CMV4000 di CMOSIS, uniscono un’eccezionale risoluzione fino a 2048x2048 pixel, un’eccellente sensibilità luminosa e velocità elevata. La versione da 2,2 MP è in grado di acquisire fino a 36 fotogrammi al secondo, mentre la versione da 4,2 MP arriva a ben 19 fps. La memoria disponibile è di 60 MB per la memorizzazione temporanea delle immagini. Oltre all’innovativa architettura dei pixel, che riduce notevolmente il rumore, i sensori di Revisione 3 offrono un’ampia gamma di vantaggi. Fra questi la funzione multi-AOI che consente di analizzare fino a 8 aree di interesse simultaneamente. La modalità di scansione raggiunge una velocità di 8000 fps. Un ulteriore vantaggio delle telecamere Gigabit Ethernet è la loro compattezza: 29x29x41 mm.

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Speciale BIMU a cura della Redazione

BI-MU: la vetrina

per l’intero settore dell’industria manifatturiera

Dal 30 settembre al 4 ottobre 2014 nel quartiere espositivo di fieramilano si tiene BI-MU, una delle più qualificate e storiche manifestazioni internazionali dedicate all’industria delle macchine utensili, dei sistemi di produzione, dei robot e di tutte le tecnologie annesse. In occasione della ventinovesima edizione della manifestazione, abbiamo intervistato Alfredo Mariotti, direttore di UCIMU, l’associazione dei costruttori italiani specializzati nel settore.

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ome si preannuncia l’edizione 29 di BI-MU?

La ventinovesima edizione della biennale italiana della macchina utensile - in scena dal 30 settembre al 4 ottobre 2014 - riporta a fieramilano il meglio della produzione internazionale di macchine utensile a asportazione e deformazione, robot, sistemi di automazione e tecnologie ausiliarie. BI-MU è una mostra che non ha certo bisogno di presentazioni: da circa sessant’anni è il palcoscenico privilegiato per comprendere verso quali orizzonti si muove il settore e ad ogni edizione si rinnova, presentando una rassegna sempre al passo coi tempi, delineata indagando i nuovi comparti dell’industria italiana di settore e i relativi campi di applicazione, con l’intento di interpretare le esigenze e le opportunità connesse alle ultime innovazioni industriali. Così, anche quest’anno, la mostra - fedele alla sua natura di anticipatrice e rilevatrice di nuove tendenze - oltre alle imprese costruttrici di macchine utensili e ai produttori di subfornitura tecnica e servizi per l’industria, che si ritroveranno nel tradizionale salone SFORTEC, apre a Start-up e Fab-Lab, moderne realtà produttive che realizzano stampanti 3D, taglierini laser, scanner tridimensionali. Vere palestre per progettisti e inventori che lavorano con le nuove tecnologie applicabili all’industria; queste realtà, che saranno ospitate nell’area rapid prototyping & 3d realizzata in collaborazione con CIS, sono laboratori di creatività, piccole evolute “botteghe” dove giovani ingegneri e moderni artigiani digitali trovano il loro centro di aggregazione, confronto e sperimentazione, luoghi in cui prendono vita innovativi progetti, realizzati con strumenti “open source” spesso anche condivisi in rete. Come organizzatori della mostra e rappresentanti di uno dei settori tecnologicamente più innovativi, siamo consapevoli che ci troviamo all’inizio di una “nuova rivoluzione industriale” che potrebbe avere ricadute anche sui nostri comparti, magari aprendo nuovi segmenti ad affiancare i tradizionali makers.

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Intervista Quali i temi caldi che verranno affrontati?

service. Oltre a questo percorso pratico e formativo gli studenti potranno provare l’esperienza tecno-sensoriale offerta dalla Come da tradizione, clou dell’evento sarà la rassegna delle più stanza di simulazione 3D, che mostrerà le evolute tecniche di evolute tecnologie di produzione; come è stato nel 2012, quanrealtà virtuale, e quella visivo-didattica offerta dalla mostra “Tra do la mostra ha accolto più di 3.000 macchine per un valore realtà e fumetto”, organizzata da UCIMU con la collaborazione complessivo di 466 milioni di euro e quasi 59.000 visite. Alla modi SIRI e del museo WOW-Spazio fumetto. stra di macchine utensili, come detto si somma l’appuntamento L’area PIANETA GIOVANI, ospiterà inoltre la prima edizione con SFORTEC, specifico salone che offre un’ampia panoramica del Campionato del tornitore e la cerimonia di consegna dei di subfornitura tecnica, saldatura, robotica, trattamento e finituPREMI UCIMU. Banditi da oltre trentasette anni con l’obiettivo ra superfici, utensileria, componenti e accessori. di promuovere la competitività dell’industria italiana derivante L’evento del prossimo ottobre sarà ricco di proposte interesdall’evoluzione di prodotti, tecnologie di lavorazione e fattori santi: oltre all’area rapid prototyping & 3d, gli operatori potranabilitanti, collegati al settore della macchina utensile, i no visitare IL MONDO DELLA FINITURA DELLE SUPERFICI, premi sono destinati agli studenti che hanno realizzato esposizione della più qualificata offerta dei costruttori un elaborato di laurea in attinenza con il settore di impianti di finitura e FOCUS MECHA-TRONIKA della macchina utensile. (organizzata in collaborazione con AidAM e SIRI), Ma le novità non finiscono qui: l’edizione 29 di area che nasce come “spin-off espositivo” della BI-MU ospita una speciale mostra nel segno omonima manifestazione in scena a Milano nel dell’eccellenza del manifatturiero made in Italy, 2013, per ospitare le “soluzioni intelligenti” capaci con alcuni gioielli di tecnologia della celebre di ottimizzare la gestione di macchine e processi casa automobilistica Ferrari a guadagnare un ruolo industriali. A queste iniziative si aggiungono quelle primario nel contesto espositivo. I visitatori di BI-MU organizzate per valorizzare la presenza dei visitatori in Alfredo Mariotti potranno ammirare diverse “opere” Ferrari: dalle favolomostra, come il classico appuntamento con la rassegna se vetture anni ’70, come la splendida Dino 246 Gran Turismo, convegnistica di QUALITY BRIDGE e PIANETA GIOVANI, spazio ai modelli di successo degli anni ’80, rappresentati dalla 328 dedicato agli studenti interessati a comprendere contenuti e Gran Turismo Spider e dalla celebre Testarossa, per arrivare alle caratteristiche del settore dei sistemi di produzione. supercar degli anni 2000, come l’avanguardistica 550 MaranelPIANETA GIOVANI, area allestita all’interno di ogni edizione di lo, considerata tutt’oggi uno dei modelli più belli e evoluti mai BI-MU che, dal 1995 ad oggi ha offerto a migliaia di giovani prodotto dalla casa del Cavallino rampante, auto che segnò il l’opportunità di verificare direttamente l’altissimo contenuto ritorno della Ferrari nel segmento delle berlinette sportive a moprofessionale del lavoro svolto dagli addetti alla produzione tore anteriore. di macchine utensili, quest’anno presenta i reali contorni del Un’occasione imperdibile per riscoprire il genio creativo e il sasettore attraverso “un’isola” progettata per offrire un ideale voir-faire produttivo che da sempre contraddistinguono il made percorso interattivo agli studenti in visita. Grazie alle attrezzature in Italy nel mondo; Ferrari del resto è un’icona del Belpaese. installate, i ragazzi potranno simulare tutte le fasi di realizzazioLa tradizione e il prestigio del marchio risplendono in tutto il monne di un prodotto, dalla progettazione CAM e CAD e quella di do, con la luce di una storia unica e irripetibile, fatta di trionfi e simulazione a controllo numerico, a quella di verifica e controllo modelli divenuti icona. Lo spazio mira a raccontare il costante progresso tecnologico del marchio del cavallino, a testimonianza della capacità creativa e produttiva degli italiani, vero cuore pulsante della manifestazione.

Quali le aspettative in merito al mercato di riferimento? Il 2014 sarà l’anno della ripresa per le industrie costruttrici di macchine utensili, robot e automazione; la produzione crescerà del 4,6%, arrivando a sfiorare i 5 miliardi di euro. Bene faranno anche le esportazioni, che risultano in crescita del 4,6% e registreranno un nuovo record attestandosi a 3,78 miliardi di euro, mentre resterà stabile il rapporto export/produzione che si confermerà pari a 75,6%. Dopo tre anni di calo, le consegne dei costruttori torneranno di segno positivo in virtù di un incremento del 4,7% e si attesteranno a 1,2 miliardi di euro, trainate dalla ripresa del consumo domestico che raggiungerà i 2,1 miliardi di euro, il 4,4% in più rispetto al 2013. Anche l’import beneficerà, seppur in misura minore, della ripresa della domanda espressa dagli utilizzatori italiani, salendo a quota 925 milioni di euro, in crescita del 3,9% rispetto al 2013.

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Speciale BI-MU a cura della Redazione

BI-MU:

MISUMI punta tutto sul Web Ordering System L’azienda giapponese MISUMI presenta in BI-MU il WOS, un sistema di shop online che permetterà alle aziende clienti, o potenziali tali, di cercare la soluzione adatta alle proprie esigenze in un’offerta variegata e ben strutturata. Fra i vantaggi: velocità, tempi e modi di consegna personalizzati.

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a ventinovesima edizione di BI-MU rappresenta una vetrina importante per le aziende operanti nei mercati di macchine utensili, robot ed Automazione. MISUMI (www.misumi-europe.com), fornitore a livello mondiale di più di 9 milioni di possibili combinazioni di componenti meccanici per la realizzazione di macchine per l’automazione industriale, ne è consapevole. L’azienda giapponese, che ha investito moltissimo nel sistema di Quotazione e Ordine online (WOS), con una rivisitazione delle potenzialità che lo hanno reso più semplice, rapido e intuitivo, ha voluto lasciare la sua impronta anche nello stile dello stand, padiglione 11 stand F52, rendendolo essenziale. “MISUMI – afferma Stefano Casazza, Direttore della filiale italiana di MISUMI – attraverso la presenza in BI-MU, intende potenziare oltre al suo brand, anche la riconoscibilità e la visibilità del suo sistema di shop online Web Ordering System, ora più che mai

unico al mondo nel settore. L’innovativo sistema permette di effettuare quotazioni e ordini, offrendo una panoramica veloce su prezzi, disponibilità e tempi di consegna, grazie ad un’interfaccia semplificata. Sono anche possibili personalizzazione della data di spedizione e mantenimento di uno storico di quotazioni e ordini. A corredo del servizio la presenza di un supporto in tempo reale, sia telefonico che online”. Il sistema WOS è quindi l’elemento strategico di MISUMI. L’azienda lo presenterà con l’ausilio di un videowall, sul quale sarà possibile vedere direttamente quanto sia facile e potente l’interazione con un portafoglio d’offerta che, ad oggi, supera i 9 milioni di prodotti disponibili. Per consentire una più diretta focalizzazione, in BI-MU verranno presentate solo una minima parte di alcune famiglie di prodotti MISUMI. “Per il mercato di riferimento di BI-MU – ci spiega Casazza – abbiamo selezionato solo alcuni attuatori, alcuni alberi e boccole, qualche ingranaggio particolare e alcuni perni di posi-

Attuatore serie LX

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Misumi

Boccole senza olio con flangia D.I.E7 In lega di rame

Stefano Casazza

zionamento, un nastro trasportatore ed un esempio applicativo (calibro di posizionamento)”. La strategia di marketing adottata mira a diffondere alle aziende di settore il concetto di Total Cost Saving, che significa risparmio di tempo e denaro per dare ai clienti vantaggi in termini di competitività. “Risparmiare tempo equivale a risparmiare denaro – continua Casazza – perciò, quando forniamo un servizio, come il download di disegni, le consegne veloci, affidabili e senza un quantitativo minimo d’ordine, quando forniamo un supporto al cliente in tempo reale e tanto altro, siamo certi di lavorare in funzione delle richieste dei nostri clienti e su questo concetto dobbiamo puntare presentandoci a BI-MU”. Una delle caratteristiche più apprezzate dai clienti di MISUMI, in merito al sistema WOS, è quella di permettere il download gratuito di modelli CAD in file 2D - 3D in diversi formati nativi (NdR – sono disponibili i formati dei sistemi CAD più diffusi). Questa possibilità risulta essere molto utile ai progettisti, poiché fa risparmiare tempo in fase di progettazione. “Il fatto di trovarsi un componente meccanico già disegnato nel formato che ti serve – afferma Casazza – lascia maggior tempo da dedicare

allo sviluppo di concetti e di idee e comunque facilita molto il lavoro di progettazione”. Il progettista è concentrato sulle attività a valore aggiunto (pensare, ipotizzare, simulare) e poco su quelle di routine (disegno). Se pensiamo al processo di progettazione di macchine speciali, sappiamo quanta fatica costi seguire la qualità di un pezzo costruito “SU MISURA” seguendo tutta la filiera di approvvigionamento del pezzo, in termini di tempi, di movimentazione se non anche di costi e qualità. MISUMI non solo garantisce altissima qualità insieme alla garanzia di tolleranze dimensionali nel tempo, ma consegna prodotti direttamente dove il cliente li desidera, permettendo così di scegliere tra le varie opzioni di spedizione, di tempi di consegna e quant’altro. “I tempi di consegna sono davvero veloci – conclude Casazza – se si ordina un articolo fra i 23.000 a stock a magazzino, la spedizione avviene il giorno stesso dell’ordine e più di 100.000 prodotti configurabili sono pronti per la consegna in soli 4 giorni”. Da segnalare che MISUMI non applica alcun sovrapprezzo per piccoli acquisti, e le consegne possono avvenire anche per un solo articolo.

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Venite a visitarci alla 29^ BIMU, dal 30 settembre al 4 Ottobre 2014 presso fieramilano. Ci troverete al Pad. 11, Stand F52. Vi aspettiamo!

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Focus Meccatronica

La Meccatronica va in BIMU

a cura della Redazione

MECHA-TRONIKA:

il focus “intelligente” Visti i buoni risultati dell’edizione 2013 di MECHA-TRONIKA e la decisione di ripetere la manifestazione anche nel 2015, all’interno di 29.BI-MU è stato allestito il Focus MECHA-TRONIKA (Padiglione 11), una vetrina che ospita una serie di “soluzioni intelligenti” capaci di ottimizzare la gestione di macchine e processi industriali.

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e tecnologie di automazione industriale su produttori di linee complete di assemblaggio dal rappresentano oggi uno dei maggiori micro al macro oggetto, robot industriali, compofattori propulsivi per ciò che riguarda nenti per l’automazione industriale e sistemi di l’innovazione dei processi produttivi visione artificiale, per essere in grado di soddisfae rappresentano una componente re tutte le esigenze di innovazione del comparto strategica importantissima dalla meccanico”. quale può dipendere la competitività di un intero In BI-MU c’è una presenza completa sotto sistema. l’aspetto della rappresentanza Associativa: 11 “Bisogna tenere viva l’attenzione su queste tecnopartecipazioni dirette e 5 indirette su una superficie logie innovative che possono, e stanno, aiutando il complessiva di circa 200 mq. Massimo Vacchini nostro paese a competere - sottolinea Massimo Vacchi“Le aspettative sono alte - conclude Vacchini - dovuni, direttore di AIdAM Associazione Italiana di Automazione te principalmente al periodo che non permette errori e che Meccatronica (http://www.aidam.it) - è necessario puntare ha bisogno di risultati concreti. Ci auguriamo un buon afflusso

linea robotizzata montaggio, collaudo e taratura rubinetti gas per cucine

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Focus Meccatronica

linea robotizzata produzione particolari per motori diesel

e speriamo in contatti interessanti per chi ha partecipato tunità che non avevano più sul mercato interno. Questa scelta all’esposizione”. ha comportato la necessità di aprirsi ad un sistema concorrenAll’interno dell’area sono rappresentati diversi comparti della ziale di tipo mondiale, un sistema che richiede un approccio meccatronica: tecnica di montaggio ed assemblaggio, robot non solo di prodotto ma anche di tipo culturale. “Le macchine industriali, visione artificiale, automazione industriale computer e gli impianti - continua Torsoli - si sono evoluti in sistemi come periferiche, prototipazione rapida. Lo spazio propone una plessi nei quali la sensorizzazione non è più semplicemente rassegna di soluzioni applicabili alla totalità dei settori industriali: digitale (0-1) ma è diventata complessa, rilevando in maniera dall’automotive a quello produttore di macchine e impianti per analogica, quindi continua, le caratteristiche di montaggio dei la lavorazione dei metalli, dall’elettrotecnica-elettronica componenti. L’intelligenza dei dispositivi, la capacità di alla farmaceutica, dalla cosmetica al medicale, comunicare il loro stato, la possibilità di archiviare e dall’alimentare a quello per il confezionamento, tracciare questi dati, uniti alla necessità di prodalla chimica a quello delle materie plastiche, durre lotti molto piccoli, ha portato allo sviluppo dall’ottica a quello produttore di componenti di soluzioni meccaniche flessibili, in grado di per arredamento, dal trasporto alle telecomuadattarsi alle richieste velocemente, integrando nicazioni, alla sensoristica. “Crediamo sia giusto nelle linee robot e sistemi di visione. Anche come essere presenti in Bi-Mu - esordisce Alessandro AIdAM attraverso l’iscrizione al cluster Fabbrica Torsoli, presidente di AIdAM, nonché AmministraIntelligente nazionale, cerchiamo di spingere i notore Delegato di ABL Automazione stri associati sulla strada della evoluzione continua (www.ablautomazione.com) - per rimarcare l’impor, e soprattutto a mantenere contati costanti con il Alessandro Torsoli tanza delle fiere come possibilità di contatto diretto con i mondo della ricerca”. potenziali clienti. In questa fase di mercato è importante essere presenti e portare E’ vero che oggi tutta la comunicazione passa per via digitale a conoscenza dei potenziali clienti quanto si è realizzato, increma, soprattutto quando si parla di impianti speciali, il contatto mentando il livello di affidabilità e flessibilità degli impianti. personale rimane indispensabile per stabilire quel rapporto di “Come azienda abbiamo maturato esperienze significative nei fiducia necessario per portare avanti progetti, a volte molto comparti più concorrenziali a livello globale, quali la compocomplessi, che prevedono anche rapporti di collaborazione in nentistica automotive di primo mercato e nel settore distribuzioco-engineering, spesso con vincoli di riservatezza sui prodotti ne del gas – conclude Torsoli - fornendo soluzioni tecnologicada gestire”. In questi ultimi anni, molte aziende si sono pesantemente evolute, flessibili ed affidabili. La fiera è il luogo giusto per mente ristrutturate cercando sui mercati internazionali le opporincontrarsi e iniziare a risolvere i problemi”.

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La Meccatronica va in BIMU / Image S a cura della Redazione

L’importanza di “guardare” al futuro All’interno dell’area FOCUS MECHA-TRONIKA di 29.BI-MU, nello stand dell’associazione AIdAM - Associazione Italiana di Automazione Meccatronica, c’è anche Image S (Pad. 11 Stand F29A), azienda specializzata nel mercato della visione artificiale e punto di riferimento per chi sviluppa sistemi di visione.

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’area FOCUS MECHA-TRONIKA ospita un vasto numero di soluzioni in grado di ottimizzare la gestione di macchine e processi, conferire elevate prestazioni dinamiche e flessibilità operativa agli impianti e rendere più sicuro ed efficace l’investimento in innovazione della produzione. “Crediamo molto nell’importanza di questo tipo di collaborazioni tra le aziende – sostiene Marco Diani, presidente e co-fondatore di Image S (www.imagessrl.com) - lo scambio di conoscenze e il confronto con le altre società italiane del nostro settore rappresenta un’importante occasione di arricchimento e condivisione reciproci. Inoltre, partecipando con una collettiva di aziende, riusciamo a fornire al pubblico un’offerta completa di tutti i comparti della meccatronica: dalle tecniche di montaggio ed assemblaggio ai robot industriali, dalla visione artificiale all’automazione industriale. Noi di Image S siamo da sempre convinti che sia fondamentale coltivare la cultura della visione e dell’associazionismo per fare sistema”. Image S, in qualità di fornitore di componenti per Image Processing, propone le proprie telecamere ad alta velocità e ad alta risoluzione per controlli dimensionali e superficiali, insieme alle soluzioni per applicazioni di misura tridimensionale. Soluzioni che trovano applicazione nei settori più disparati: dall’alimentare al farmaceutico dal packaging all’automotive. “Tra i prodotti proposti – continua Diani – c’è il sistema di visione all-in-one BOA200 di Teledyne Dalsa, una delle prime telecamere intelligenti in grado di integrare diversi motori di elaborazione delle immagini consentendo di ottimizzare gli algoritmi tramite un DSP dedicato, gestire gli applicativi tramite CPU autonoma e gestire l’interfaccia con l’esterno tramite FPGA (Field Programmable Gate Array)”. L’ultima versione ha

una velocità quadrupla rispetto al BOA Standard e garantisce all’utilizzatore la massima flessibilità, grazie alla custodia robusta e facile da montare, ai dispositivi integrati per lo scambio dei dati con gli altri componenti della linea di produzione e ai costi di implementazione ridotti. BOA è anche la prima telecamera intelligente con software che può essere configurato attraverso un normale browser: nessun software da installare e nessun problema di gestione delle versioni. “Presentiamo anche Gocator 3300 di LMI Technologies – prosegue Diani - la prima famiglia di sensori 3D intelligenti che unisce acquisizione di nuvole di punti 3D e strumenti di misura in un unico sistema per impieghi industriali”. La serie Gocator 3300 garantisce velocità e precisione, fornendo misure tridimensionali senza contatto ad alta risoluzione con velocità fino a 5Hz. È ideale per misurare le dimensioni di diversi elementi e caratteristiche, quali fori, asole, perni, distanze e allineamenti. Il server web integrato consente una configurazione semplice e intuitiva tramite browser. Gocator non richiede l’installazione di alcun software e funziona con qualsiasi computer e sistema operativo. La tecnologia di scansione stereoscopica a luce blu strutturata aumenta il livello di immunità alla luce ambiente, generando dati affidabili anche in condizioni di luminosità avverse. La custodia IP67, grazie alla forma compatta e al peso inferiore a 1,5 kg è ideale per l’installazione in spazi ristretti e il montaggio su robot. “Infine – conclude Diani - presentiamo il software Halcon di MVTec Software, di cui a breve sarà disponibile la nuova release Halcon 12. Grazie alla gamma completa di strumenti di visione 3D, Halcon può essere utilizzato per la realizzazione di qualsiasi applicazione di misura tridimensionale”. Si tratta di soluzioni applicabili ad una vastissima gamma di settori industriali i cui operatori da sempre sono assidui visitatori in BIMU.

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Focus Meccatronica a cura della Redazione

K.L.A.IN.robotics approda sull’isola della meccatronica K.L.A.IN.robotics intende cercare nuovi mercati possibili in cui fare Automazione. L’area FOCUS MECHATRONIKA presente in BI-MU sembra essere il punto di partenza giusto per approcciare il settore della meccanica, ascoltando le esigenze applicative delle aziende e offrendo una panoramica degli strumenti utili alla totalità del processo produttivo. L’azienda è presente al padiglione 11, stand 23.

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ata dall’idea di espositori che, come K.L.A.IN.robotics (www.klainrobotics.com), sono costantemente motivati dalla voglia di essere un punto di riferimento per i propri clienti e per il mercato globale, FOCUS MECHA-TRONIKA è una vera e propria “isola Elena Sascia della meccatronica”, nel mezzo dell’oceano BI-MU. Attraverso lo spazio espositivo dedicato, e la varietà delle aziende coinvolte in FOCUS MECHA-TRONIKA, i clienti hanno l’opportunità di ideare e, perché no, di toccare con mano, soluzioni versatili per l’intero panorama industriale. K.L.A.IN. promuove, entusiasta, la sua presenza all’interno di questa isola. Forte delle competenze di fornitori altamente qualificati e della costante attività di cooperazione promossa dall’AIdAM, FOCUS MECHA-TRONIKA non solo offre una panoramica generale degli strumenti a disposizione dell’utilizzatore, nella totalità del processo produttivo, ma un vero e proprio “abito su misura”, da cucire secondo le esigenze applicative del caso. Consulenza, dimostrazioni e professionalità fanno di quest’isola il porto sicuro dove attraccare, anche per i clienti che hanno approcciato da poco il mondo dell’Automazione industriale e della meccatronica e che, in occasione di quest’affermata manifestazione, vogliono saperne di più. Oltre alla ben nota attività di distributore italiano di robot industriali, K.L.A.IN.robotics guarda al mercato con attenzione. “In qualità di azienda associata all’ AIdAM (NdR. l’Ing. Fabio Greco, titolare, ne è Vice Presidente) – spiega Elena Sciascia, K.L.A.IN.robotics – K.L.A.IN. punta a cercare nuovi mercati possibili, laddove c’è sì l’opportunità di fare automazione, ma mancano l’esperienza e la competenza dei costruttori e degli integratori italiani”.

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In paesi come Serbia, Tunisia, Marocco e altri stati del Maghreb, c’è molto da fare, tutto da fare. Molti imprenditori italiani sono, sempre più spesso, demoralizzati alla sola idea di partire a caccia di nuovi business oltre confine, senza un preciso iter da seguire, senza punti di riferimento


La Meccatronica va in BIMU / K.L.A.IN.robotics

e con tutte le eventuali difficoltà politiche, culturali e comunidell’offerta per isole robotizzate, integrate con robot DENSO, dal cative del caso. Il credo dell’AIdAM, pienamente condiviso da 2013 si è aggiunta la distribuzione dell’Eyefeeder, un sistema di K.L.A.IN., consiste nell’idea che l’approccio a questi asservimento flessibile, sviluppato appositamente per “nuovi mercati” sia facilitato da interventi mirati e i Robot Denso e dotato di un Sistema di Visione azioni sinergiche, date dalla collaborazione e guida robot. dalla piena coesione delle aziende associate. Questa è la nuova sfida che K.L.A.IN. ha Gli ultimi arrivati in casa K.L.A.IN. sono deciso di accettare e, senza nascondere Dongbu e VELTRU robots. Dongbu, brand una certa soddisfazione, si cominciano già coreano del gruppo Dasarobot, propone a vedere i primi frutti dei progetti seminati. robot SCARA da 250mm a 1000mm di “A partire dal 2014 – continua Sciascia – sbraccio, con payload fino a 20kg; VELK.L.A.IN.robotics ha ulteriormente impleTRU, di origine svizzera, è un marchio spementato la gamma dei robot a disposizione cializzato in robot a cinematica parallela, dei clienti, arrivando a trattare tutte le tipolonoti come “robot delta”, particolarmente gie di cinematica”. indicati per applicazioni di Pick-and-Place Il primo brand, distribuito dal 1999, è DENSO: con tempi ciclo ridottissimi e impiegati prevadi costruzione giapponese e leader nel mercato lentemente nel campo della cosmesi, del food e Fabio Greco della robotica di piccolo taglio, propone robot Scara ed del farmaceutico. Alla distribuzione di robot industriali Antropomorfi. Per operazioni di saldatura, asservimento, e per e componenti di meccatronica, ovviamente, si affianca un’attutte le applicazioni di taglio “pesante”, K.L.A.IN. ha inserito nella tività di Service a 360°: training formativi, assistenza tecnica, sua offerta i robot antropomorfi Hyundai, coreani dall’animo supporto, e uno staff di collaboratori dinamici e motivati, sono forte e robusto, con payload fino a 500 kg. A completamento sempre al servizio dei clienti.

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Focus Meccatronica La Meccatronica va in BIMU / Advanced Technologies a cura della Redazione

Advanced Technologies volge lo sguardo al mondo della meccanica Advanced Technologies partecipa alla ventinovesima edizione di BI-MU nell’area FOCUS MECHA-TRONIKA (Pad. 11, Stand F27), insieme all’associazione di categoria (AIdAM) con l’obiettivo di far conoscere meglio le potenzialità del proprio portfolio di offerta a settori strettamente meccanici, in cui la visione artificiale non viene ancora utilizzata in maniera così diffusa come le potenzialità della tecnologia consentirebbero. Soluzioni applicative legate al mondo della visione trovano un valido terreno di sviluppo nella realizzazione di macchine ad alta produttività e con la possibilità di qualità garantita del prodotto finale.

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dvanced Technologies (www.adv-tech.it) rature elevate anche fino a 70°; telecamere industriali di casa opera da 15 anni nell’ambito tecnicoBasler quali le Ace, note per l’ottimo rapporto qualità/prezzo; industriale, offrendo componenti infine il toolkit per l’imaging Matrox Design Assistant 4.0, e servizi per la realizzazione che permette di realizzare applicazioni di visione in di sistemi di controllo e maniera facile e veloce, costruendo flowchart in automazione basati sulla base alle proprie esigenze, senza la necessità di tecnologia della Visione conoscere e scrivere codici basati su linguaggi Artificiale. Le implemendi programmazione tradizionali. tazioni dell’azienda spaziano orizzontalmente “L’offerta di Advanced Technologies è rivolta attraverso diversi settori merceologici: robotica in a tecnici specializzati nella misura meccanica ambito automotive, medicale, Food&Beverage, senza contatto – conclude Nardelli – ma, grazie packaging, macchine utensili, macchine ATE (Autoa toolkit di ultima generazione, come Design mated Test Equipment). Assistant di Matrox, anche all’utente finale che può Davide Nardelli L’azienda ritiene, oggi più che mai, che investire in Ricercosì, senza particolari competenze informatiche, apca e Sviluppo sia un elemento imprescindibile per continuare a procciare e finalizzare la messa a punto di sistemi di controllo sviluppare un portafoglio di prodotti competitivi sul mercato. Le non complessi, basati sulla cattura e l’analisi dell’immagine”. soluzioni presentate durante l’evento fieristico nell’area FOCUS La tecnologia di Advanced Technologies offre alla meccanica MECHA-TRONIKA – sono all’avanguardia dal punto di vista la possibilità di sviluppare e utilizzare sistemi di controllo in grado tecnologico, offrendo comunque un corretto compromesso tra di rilevare imperfezioni di forma, difetti di superficie, presenzaqualità e costi. “Riteniamo che un settore meccanico ed una assenza di oggetti e/o particolari meccanici, Pick&Place per platea meccanica come quella presente alla fiera BI-MU – spieguida robot, così come controllo difettosità a fine linea. ga Davide Nardelli, Managing Director di Advanced Technologies – possano essere fortemente interessati ad esempio alle nostre soluzioni 3D per la misura senza contatto, soluzioni basate su triangolazione laser con telecamere”. Advanced Technologies si contraddistingue per le proprie competenze intrinseche, frutto di esperienza pluriennale in molteplici ambiti. “Il nostro apparato interno di Ricerca e Sviluppo – continua Nardelli – in questi 15 anni si è trovato a risolvere una varietà di casi applicativi tali da essere oggi in grado di poter affrontare qualsiasi studio di fattibilità con metodo e precisione, potendo così fornire al cliente risposte certe e in tempi brevi”. Visitando lo stand si potranno vedere in funzione alcuni tra i prodotti di punta del portafoglio di Advanced Technologies, fra cui: pc industriali Advantech e Neousys studiati per il mondo della visione artificiale, fanless e capaci di supportare tempe-

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Focus SPS a cura della Redazione

SPS IPC Drives Italia 2015:

batti cinque!

Il 12-14 maggio 2015 Parma ospita la quinta edizione di SPS IPC Drives Italia. L’evento fieristico rappresenta un luogo di incontro e di confronto per le aziende operanti nel settore dell’Automazione industriale. Per la quinta edizione dell’evento fieristico, Messe Frankfurt, volge l’attenzione al settore Automotive, caratterizzato da tecnologie avanzate in cui l’Automazione ricopre un ruolo primario.

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l prossimo 12-14 maggio 2015 si svolgerà la quinta edizione di SPS IPC Drives Italia (www.spsitalia.it) nella consueta cornice di Fiere di Parma. Anche per l’edizione 2015 sono in cantiere numerose novità per rendere l’evento sempre più interessante e unico nel panorama italiano. L’obiettivo primario dell’evento fieristico è quello di favorire e facilitare l’incontro fra domanda e offerta. Per tale motivo è importante cogliere gli umori e le esigenze che il mercato esprime e cercare di offrire delle proposte coerenti.

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“Partendo dal presupposto che una fiera è prima di tutto un luogo di confronto – spiega Francesca Selva, Vice President Marketing & Events di Messe Frankfurt Italia (www.messefrankfurt.it) – il nostro compito primario è di favorire e facilitare l’incontro fra domanda e offerta”. Fondamentali sono fruibilità e facilità di visita dei due Padiglioni, per questo è stato realizzato un percorso esterno che convergerà nella Piazza dell’Automazione, da cui sarà possibile accedere alle aree espositive. L’area esterna di SPS sarà resa viva e vivace da postazioni espo-


Messe/Frankfurt sitive mobili e da gazebi dedicati al ristoro. “Ogni anno cerchiamo di offrire a Visitatori e Espositori – continua Selva – qualche elemento di novità che caratterizzi la nuova edizione, traendo spunto dai suggerimenti che ci pervengono dalle aziende dell’Advisory Panel, dai membri del Comitato Scientifico e dai questionari tramite i quali tutti sono invitati a dare il proprio contributo”. Oltre alla conferma dei progetti speciali: ‘Lezioni in Francesca Selva Fiera’, ‘System Integrator on demand’, ‘Industrial Software’, sarà presente una nuova area denominata ‘Know How 4.0’ che permetterà ai visitatori di ottenere preziose informazioni sui Centri di Ricerca, Enti di certificazione, Laboratori di misura, Università, Spin-off, Start-up, ecc. Chiaramente “la parte del leone” sarà rappresentata dagli espositori che sono nuovamente previsti in crescita visti i primi riscontri che mostrano già un’adesione massiccia: oltre 200 aziende hanno già aderito e numerose sono le iscrizioni di new entry. Il nuovo fil rouge per la prossima edizione è l’Automotive, scelto in quanto settore tecnologicamente avanzato e dove l’automazione ha un ruolo primario. Il settore verrà aggiunto a Food&Beverage e Pharma&Beauty, confermati dopo il notevole successo che hanno riscosso le Tavole Rotonde dello scorso anno. Non mancheranno le tavole rotonde dedicate alla Tecnologia, tanto gradite dai progettisti e dai direttori di produzione, e ”INDUSTRY 4.0”, già iniziato ad analizzare nell’edizione 2014, che verrà ulteriormente approfondito. “Tutto questo è possibile anche grazie al supporto e alla proficua collaborazione con un Comitato Scientifico sempre più prestigioso – sottolinea Selva – dal quale abbiamo raccolto la volontà di proseguire nel corso dell’anno con approfondimenti tecnologici sui temi dei nostri fil rouge, creando delle vere e proprie tappe verso l’appuntamento di maggio”. Sviluppando quest’idea, Messe Frankfurt ha pensato ad una tavola rotonda “Industry 4.0” ed a una legata al fil rouge Pharma, che si svolgeranno rispettivamente a gennaio e febbraio. Nonostante un mercato generale non sfavillante, il settore dell’Automazione industriale è sempre stato in crescita in questi anni e anche il 2014 si chiuderà con un segno positivo, a dimostrazione del fatto che dove ci sono innovazione ed investimenti i risultati non possono mancare. “L’Automazione è alla base di qualsiasi evoluzione e rivoluzione industriale – conclude Selva – per cui possiamo attenderci nuove opportunità e sviluppi per questo settore al quale ci siamo sempre più affezionati e che riesce ad entusiasmarci ed affascinarci grazie a nuove soluzioni e nuovi prodotti”.

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COMPANY TO WATCH a cura della Redazione

VISION:

we are what’s next Non è una tautologia, ma la linea guida in cui è nata e si è sviluppata Vision, una delle aziende leader di mercato nei sistemi e soluzioni di visione intelligente. Una realtà italiana che ha mostrato come si opera per competere con successo in mercati high tech, in cui sono importanti sia i prodotti, sia i servizi, ma soprattutto la Vision anticipatrice, in grado di fornire l’elemento differenziante che poi si trasforma in fattore chiave per il successo.

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ncora una volta (e meno male) possiamo segnalare una realtà italiana che ha vinto la sua sfida sul mercato italiano ed estero, puntando sull’innovazione e sulla qualità del servizio: VISION (www.visionsys.it), società che opera da circa 30 anni nel mercato della visione artificiale applicata ai

processi industriali. VISION può vantare un invidiabile primato: è stata la prima società italiana ad aver progettato e sviluppato un proprio sistema di visione in ambito industriale. “Siamo nati nel 1986 – racconta l’Ingegner Nicola Lo Russo, Proprietario e Managing Director di Vision – e, sin da subito, abbiamo introdotto sul mercato strumenti software e hardware proprietari per l’elaborazione delle immagini, caratterizzati da funzionalità uniche. È proprio sulla base di competenze tecnologiche esclusive e dell’elevata specializzazione nella visione artificiale, che VISION realizza le sue prime schede a microprocessori in formato AT, la IMG512 e la IPA512, per un processing veloce e parallelo all’acquisizione delle immagini”. Una sorta di era pionieristica in cui Vision sviluppa prodotti importanti per il mercato e per la propria crescita, come, ad esempio, il sistema multi-scheda con interfacce video intercambiabili, VS-DIP, le schede di interfaccia VS85 e VS58 e le macchine per la misura ottica a campione. “Nel tempo – continua Lo Russo – VISION è passata dallo sviluppo di sistemi di visione 2D a quelli 3D e ha arricchito la propria offerta, introducendo, oltre ai prodotti hardware e software, anche servizi a valore aggiunto come lo sviluppo di software custom e la programmazione del PLC in uso”. L’introduzione di servizi a valore aggiunto è stata una mossa vincente che ha consentito ai clienti dell’azienda di avere un unico interlocutore a cui far riferimento durante lo sviluppo e la messa in opera della loro soluzione specifica. In questo modo, si sono ridotti drasticamente i tempi di realizzazione, anche grazie

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allo sviluppo continuo di algoritmi software dedicati su richiesta. VISION opera in un mercato ampio costituito da aziende di diversa natura e dimensione. In particolare sono state realizzate esperienze di successo nei settori: meccanico (utensileria, strumenti di misurazione PRESET); automotive (controlli in linea su raccordi per impianti frenanti); stampa (allineamento registri, controlli serigrafici); farmaceutico (contenuto fiale); cosmetica (isola di carico con robot per asservimento linea – assemblaggio particolari mascara); alimentare (isola di carico con robot per controllo pre-confezionamento); lavorazione del vetro (web inspection per controlli difetti in linea); tessile (guida laser per verifica e taglio etichette); militare (controllo integrità parti piriche); produzione cisterne (controllo integrità della totalità delle superfici interne). “In realtà – sottolinea Lo Russo – Vision, forte del proprio bagaglio tecnologico e del naturale orientamento al servizio, ha avuto modo di maturare notevoli esperienze applicative, risolvendo problematiche relative al controllo dell’assemblaggio di pezzi sulla linea di produzione; al rilevamento di difettosità; alla verifica dimensionale 2D/3D; alle guida laser e per Robot; alla lettura ottica di caratteri e simboli. Il tutto distribuito su oltre 4000 installazioni in giro per il mondo”. Da quasi 30 anni, VISION risponde ogni giorno in maniera concreta ed efficiente alle esigenze di una produzione sempre più veloce e “a zero difetti”, grazie a soluzioni di visione orientate ad ottenere un controllo qualità costante ed esteso a tutta la linea di produzione. Obiettivo principale è quello di mantenere nel tempo sempre alto il valore innovativo dei sistemi di visione dedicati all’industria, ottimizzando i processi produttivi e, nel contempo, migliorando la percentuale di riconoscimento automatico degli scarti al fine di garantire una qualità eccellente alla produzione. Un risultato ottenuto anche grazie a progetti pilota sviluppati in partnership con alcune università italiane e alla stretta collaborazione di un paio di aziende meccatroniche. “È nostra abitudine – conclude Lo Russo – sia stabilire relazioni


Vision solide e di lungo periodo con chi sceglie VISION come il proprio partner di visione. Una strategia, nata dal nostro DNA, e su questo piano continueremo a muoverci; sia investire nell’innovazione. Un investimento, non solo economico, ma anche in termini di energia; un’innovazione sostenibile e responsabile con l’obiettivo di essere indentificati nel mercato della visione artificiale per l’industria come i we are what’s next”.

Nicola Lo Russo

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Automazione Di Valerio Alessandroni

Industry 4.0, ICT e automazione sempre più vicini

Le mutazioni che le tecnologie ICT hanno apportato nei paradigmi produttivi sono di un livello tale da far ritenere imminente l’avvento di un nuovo sistema, a cui organizzazioni economiche, industriali e politiche si stanno già da ora preparando: Industry 4.0 (o ‘Quarta Rivoluzione Industriale’).

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l panorama industriale globale muta a una velocità sempre maggiore e le tecnologie ICT sono sempre più pervasive nei processi produttivi. Presupposto è la cosiddetta ‘Internet of Things’ - IoT, concetto con cui si definisce l’estensione di Internet al mondo dei singoli oggetti. Quindi, nella fabbrica intelligente del futuro le macchine parlano fra loro, i sistemi di movimentazione “pensano” e “decidono” le migliori strategie per lo spostamento di materie prime, assiemi lavorati e prodotti finiti. È un ambizioso punto d’arrivo, che necessita una progettazione dell’intero sistema secondo criteri di integrazione. Industry 4.0 indica proprio la completa inversione della logica di produzione finora esistente: le macchine si collegano fra loro senza più ricorrere a un sistema di controllo centrale, ma possono farlo in

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modo autonomo. Nei reparti di produzione, si è passati dalla conduzione manuale del processo a controlli automatici sempre più perfezionati. Le problematiche caratteristiche della realizzazione di un ambiente di produzione automatizzato oramai consistono non tanto nella risoluzione del singolo processo (automazione ‘per isole’), quanto nella definizione e predisposizione di una completa integrazione delle diverse strutture di automazione e della loro capacità di comunicare efficacemente. La comunicazione è pertanto il presupposto indispensabile per lo sviluppo della fabbrica automatica e deve coinvolgere tutte le strutture intelligenti presenti, caratterizzate da una grande varietà tipologica e funzionale: dai sensori a bordo macchina, fino ai sistemi informativi preposti all’elaborazione dei budget e ai sistemi di organizzazione com-


Industry 4.0, ICT e automazione, due mondi sempre più vicini

EcoStruxure, la piattaforma

portante per la fabbrica integrata Il concetto di ‘fabbrica integrata’ oggi acquisisce sempre maggiore importanza all’interno del processo produttivo aziendale, in virtù della necessità di comunicare dati utili fra le diverse parti operative dell’impianto di produzione. Un posto di rilievo nell’integrazione fra ICT ed automazione è occupato da Schneider Electric, azienda volta a raggiungere livelli sempre più elevati di complementarietà nella gestione dei processi aziendali, attraverso quella che viene definita l’architettura EcoStruxure.

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n un ambiente molto competitivo, la riduzione dei costi, la governance totale delle attività e la capacità di rispondere in tempi brevi alle mutate esigenze di mercato, impone l’integrazione fra Daniele Massimo ICT e Automazione. Schneider Electric (www.schneider-electric.it), leader nel settore della componentistica e delle soluzioni per l’automazione industriale, è consapevole di questa necessità e individua, al suo interno, nel ‘processo’ il primo step da cui iniziare ad attuare tale integrazione. “Riconosciamo la crescente importanza dell’integrazione all’interno di una rete industriale di ogni elemento dell’automazione – afferma Massimo Daniele, Marketing Manager Plant Solutions di Schneider Electric – ogni parte della produzione deve comunicare in modo integrato con gli altri processi industriali.” Due le colonne portanti dell’offerta Schneider: MachineStruxure, piattaforma per l’automazione di macchina, dove ogni prodotto è integrato nell’architettura della macchina attraverso fieldbus o LAN Ethernet per raggiungere le massime performance delle macchine, e PlantStruxure che, oltre a consentire di gestire in modo onnicomprensivo le esigenze produttive del processo e di gestione dell’energia, dà la possibilità di connettere le informazioni provenienti dall’impianto di produzione ad altri sistemi di fabbrica attraverso MES integrati fino agli ERP. Una gestione realmente integrata, non solo rivolta ai sistemi di tipo tecnologico, ma anche con gli obiettivi e i KPI definiti a monte, nel processo di business. Ad esempio, il modulo PlantStruxure PES (Process Expert System), consente il controllo e l’integrazione dei processi, unendo le caratteristiche del mondo PLC/SCADA (flessibilità, apertura, facilità d’uso) con l’integrazione di un database unificato che si avvale della potenza degli strumenti di diagnostica tipici del mondo DCS. Schneider Electric intende raggiungere un elevato stan-

dard di integrazione fra ICT e Automazione, partendo dai protocolli di comunicazione. L’obiettivo è quello incrementare l’offerta di prodotti orientati ai servizi e ‘ethernet inside’, anche all’interno dell’automazione di processo. Le funzionalità integrate, collegate ai sistemi tramite rete LAN Ethernet, rendono efficace e sicuro l’accesso ai dati utili, sia dall’impianto, sia dal PC di asset management che da remoto. Un web server integrato consente di visualizzare dashboard di monitoraggio, stati di funzionamento dell’inverter e del processo. È possibile inoltre personalizzare le informazioni da visualizzare e archiviare, oltre a monitorare KPI e allarmi. La tecnologia ‘ethernet inside’ è presente in ePAC Modicon M580 e nell’innovativa gamma di inverter Altivar Process, il cui valore risiede nella capacità di realizzare fisicamente l’integrazione fra ICT ed automazione, attraverso Web server integrato, SW di diagnosticaEnergy e Asset Management, uniti a report ed informazioni accessibili via portale Web e Cybersecurity, integrata per essere in modo nativo IOT. La gamma Altivar Process, dedicata alle applicazioni di processo da 0,75 kW a 1,5 MW, risponde a nuove esigenze di mercato e vede l’integrazione, oltre che delle tradizionali funzioni di controllo del motore e dell’applicazione, anche dei servizi rivolti all’ottimizzazione dei processi e del business, migliorando la gestione del ciclo di vita degli asset e la gestione dei consumi energetici. Schneider Electric dispone di una completezza e di una ‘potenza di integrazione’ col mondo ICT particolarmente rilevante, grazie alla volontà di lavorare in modo sempre più integrato con le diverse unità di business. Le due architetture aziendali, PlantStruxure e MachineStruxure, si inquadrano in una visione onnicomprensiva definita come EcoStruxure. Questa è orientata alla gestione di tutti gli asset, non solo quelli provenienti dall’impianto di produzione, ma anche data center, processi, controllo e sicurezza. L’obiettivo di questa soluzione volta all’integrazione è quello di ottenere massime performance ed efficienza a livello produttivo.

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puterizzata (Computer Integrated Organization). In questo processo di controllo e di comando della produzione, le decisioni iniziali (il progetto) devono dettagliarsi e specificarsi per giungere sulla singola macchina e al singolo operatore con la completa definizione di tutti gli aspetti di automazione e lavorazione. Di conseguenza, l’intero sistema produttivo diventerà più snello e troveranno sempre maggior spazio logiche ‘smart’ di produzione distribuita in rete. Logiche che, nel caso di Rittal, si esprimono nella piattaforma di integrazione ‘Next level for Industry’, parte di una catena a valore aggiunto che consente di gestire i processi di sviluppo degli armadi elettrici in modo altamente efficiente, sia in termini economici che di tempo, dalla modellazione tramite software di progettazione in 3D alla configurazione completa, compresa l’eventuale customizzazione. Ma ‘Next level for Industry’ è solo un esempio di come Rittal sia pronta ad affrontare questo cambiamento tecnologico. Disponibilità di dati digitali per tutti i prodotti, ampio utilizzo dei sistemi RFID, attenzione al tema dell’efficienza nell’impiego di energie e materie prime, strumenti di progettazione avanzati, tracciabilità dei prodotti, attenzione alla security e agli strumenti di monitoraggio sono le caratteristiche principali che rendono la proposta Rittal idonea a trovare spazio nella Industry 4.0. Anche Weidmüller sta progettando componenti e impianti produttivi completi per la fabbrica del futuro, con la collaborazione di partner del settore industriale e della ricerca. Come iniziativa ‘Internet delle cose’, Weidmüller, insieme ai suoi partner di ricerca, le università di Paderborn e Bielefeld, e l’Istituto Fraunhofer per le Tecnologie produttive, ha sviluppato una soluzione per l’auto-ottimizzazione delle macchine di stampaggio-piegatrici, grazie alla quale vengono corrette automaticamente le irrego-

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larità di produzione. Inoltre, in collaborazione con l’Istituto per la Tecnologia dell’Informazione Industriale (IniT), Weidmüller sta sviluppando un modello basato su metodo di progettazione per i componenti di automazione decentralizzati, con lo scopo di rendere i processi produttivi più flessibili ed efficienti. Il processo evolutivo in atto porterà quindi a una catena produttiva completamente automatizzata. In questa direzione Pepperl+Fuchs ha compiuto un passo in avanti concreto con SmartBridge, un adattatore che si colloca come ponte tra sensori e tablet. Il dispositivo può essere integrato direttamente nel sensore, consente la connessione a uno smartphone o tablet, senza interferire con la comunicazione o addirittura senza scollegare il sensore dal lato comando. E’ possibile accedere online alle specifiche e alle schede tecniche e utilizzarle per calibrare il sensore, oltre a scambiare informazioni circa la messa in servizio, i dati di diagnosi o il rilevamento di guasti. La connessione fissa da punto a punto previene i problemi di sicurezza; ad esempio, un tablet infetto da virus non provoca danni, in quanto il trasferimento tra il sensore e la centralina non è possibile. La Integrated Industry sarà caratterizzata della reciproca connessione in rete dei componenti di un sistema di produzione, dallo scambio permanente di informazioni, dalle valutazioni combinate di diversi sensori e dall’identificazione di eventi complessi e condizioni critiche, fino alla fase della decisione e del controllo autonomo e locale. Già oggi, il sistema della Integrated Automation derivata dalla piattaforma di automazione Festo fornisce spunti interessanti per raggiungere questi obiettivi. Infatti, il terminale elettrico per unità di valvole offre molto più che un semplice mezzo di collegamento tra il livello di campo e quello di comando. E’ in grado di svolgere funzioni diagnostiche e di Condition-Monitoring e, con i suoi singoli moduli, di integrare


Industry 4.0, ICT e automazione, due mondi sempre più vicini

Anybus X-gateway

connette reti industriali diverse Anybus X-gateway è il dispositivo di HMS Industrial Networks che permette, alle aziende operanti nel settore dell’automazione, di connettere fra loro diverse reti industriali.

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ggi, gli impianti industriali presentano una criticità comune: la presenza di più di un sistema di controllo che deve comunicare con la rete industriale; inoltre, l’evolversi degli stessi prevede l’integrazione di fieldbus di campo con Reti Ethernet industriali. Ragion per cui, l’interconnettività delle reti industriali, per le aziende che operano nel settore dell’automazione, sta diventando un elemento imprescindibile. Prova ne sia il numero sempre maggiore di dispositivi che viene collegato alla rete per la condivisione delle informazioni. HMS Industrial Networks (www.anybus.it) è fornitore leader di tecnologia di connettività di rete, realizzando soluzioni che permettono di far fronte alla crescente necessità che le aziende hanno di collegare sistemi e dispositivi di automazione con le principali reti di controllo. La proposta di HMS a queste esigenze è Anybus X-gateway, dispositivo che permette ai system integrator di collegare facilmente due reti, assicurando un flusso di dati costante, lungo l’intero impianto produttivo. Il modulo Anybus X-gateway, che mette a disposizione più di duecento versioni Master/Slave e Slave/Slave, è uno strumento particolarmente indicato per aziende che operano nel settore dell’automazione. Infatti, integrando un prodotto Anybus nell’impianto produttivo, i dispositivi di automazione si possono collegare a tutte le principali reti presenti sul mercato. La modalità di integrazione è semplice, basta predisporre l’interfaccia hardware e software del dispositivo ed inserire il modulo Anybus corrispondente alla rete scelta. Una volta implementato il concetto di Anybus, è subito possibile connettersi ad altre reti semplicemente sostituendo i moduli. La nuova versione del gateway di rete (N.B. compatibile con quelle precedenti) presenta notevoli miglioramenti e permette di eseguire facilmente l’aggiornamento delle versioni precedenti. X-gateway è dotato di interfaccia USB, che consente agli utenti di collegarlo agevolmente al PC e di configurare la connettività di rete tramite il tool Anybus

Configuration Manager, basato su Windows. Il processo è reso più semplice dal fatto che non è necessaria alcuna programmazione. Inoltre l’involucro dal design slanciato occupa meno spazio e consente un’installazione più semplice all’interno del quadro elettrico. Fra le nuove funzionalità previste: connettività a CC-Link IE Field, basso consumo energetico e switch Ethernet a due porte per diverse versioni Ethernet industriali. La famiglia di moduli X-gateway rappresenta una soluzione testata e collaudata, già usata in migliaia di impianti di automazione industriale. Con l’ultimo Anybus X-gateway, HMS garantisce alle aziende la compatibilità con gli impianti esistenti, mantenendo alte prestazioni e affidabilità.

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Automazione l’azionamento di cilindri pneumatici mediante le unità di valvole modulari MPA e VTSA con i controllori per attuatori elettrici. A ciò si aggiungono le funzioni di sicurezza integrate. Questo permette l’accesso alle informazioni diagnostiche, la rapida localizzazione dei guasti e la sostituzione dei moduli. Con la famiglia di prodotti Sinumerik, Siemens offre una gamma di controlli per diverse applicazioni: dalle macchine utensili semplici, standardizzate, alle soluzioni modulari intelligenti per la lavorazione economica di pezzi dedicati ai settori high-end. Da anni, in questo particolare comparto, l’azienda è impegnata a realizzare sistemi integrati con le tecnologie IT, un processo necessario per assicurare che il settore delle macchine utensili sia pronto per affrontare la nuova era di Industry 4.0. Funzionale all’idea di Industry 4.0 è anche il framework Integrated Drive Systems che, attraverso un’integrazione coerente e un’ottimizzazione lungo l’intera catena di processo, permette di integrare tutti i componenti della linea all’interno di un ambiente di processo produttivo completo. Lo stesso concetto si applica anche alle soluzioni con controlli Sinumerik abbinati ai drive Sinamics e ai motori Simotics. Accanto a questa integrazione orizzontale si realizza inoltre, con Sinumerik Integrate for Production, un’integrazione verticale all’interno dell’architettura di controllo dell’automazione della produzione industriale. Comunicazione totale e intelligenza sono le direzioni verso cui andrà l’automazione anche secondo Beckhoff. Per Beckhoff, il PC-based control rimane la base della smart factory, l’architettura attraverso cui i mondi dell’IT e dell’automazione convergono per rendere la fabbrica del futuro sempre più flessibile e intelligente. Numerose le novità presentate recentemente da Beckhoff all’insegna del concetto di smart factory. Un posto di rilievo è occupato dai Panel PC CP32xx, concepiti per utilizzi in applicazioni gravose, quindi dotati di caratteristiche di robustezza ed elevata protezione, ma nello stesso tempo sempre più performanti come capacità di calcolo, grafica e comunicazione, grazie soprattutto all’utilizzo delle nuove CPU multi-core di ultima generazione Intel Core i3, i5 e i7. Novità importanti riguardano anche la piattaforma software TwinCAT3, l’ambiente di sviluppo che si propone come soluzione universale per lo sviluppo di sistemi di controllo PC-based, ora ampliato con nuovi moduli e funzionalità che consentono di

svolgere attività di ingegneria e sviluppare applicazioni in modo ancora più efficace e smart. Anche la parte azionamenti vede l’introduzione di alcune novità, come ad esempio i nuovi servomotori AM811x e AM801x. Con le sue architetture di automazione PlantStruxure e MachineStruxure, Schneider Electric ha consolidato il già completo portafoglio di prodotti per l’automazione industriale in un’unica soluzione perfettamente integrata. Provenendo da una singola fonte, tutti gli elementi interagiscono tra loro senza problemi: la tecnologia di controllo scalabile rappresenta la base per l’automazione flessibile sia delle singole macchine che dei sistemi di produzione. Questa soluzione è supportata da una vasta gamma di apparecchiature elettriche in grado di migliorare le singole soluzioni a vari livelli, che si tratti di un’intera fabbrica, di una linea di produzione o di una singola macchina. Schneider Electric dispone anche di soluzioni per l’integrazione verticale dei processi di produzione: gli SCADA e MES di Schneider Electric, per esempio, creano un collegamento diretto tra gli impianti di processo, produzione ed imballaggio e il livello dirigenziale dell’azienda. Il software SCADA scalabile Vijeo Citect è indicato per un’ampia serie di esigenze, dall’azienda di piccole dimensioni fino a quella di grandi dimensioni con processi caratterizzati da complessità e specifiche elevate. La piattaforma Industry 4.0 consentirà di unificare le informazioni per tutti i partecipanti alla catena di valore, dall’ideazione del prodotto fino a progettazione, produzione, servizi e anche ristrutturazione. Il risultato finale sarà un sistema in cui tutti i processi sono completamente integrati e si scambiano informazioni in tempo reale. Secondo un rapporto di Frost & Sullivan le aziende che non riusciranno a prepararsi per questa trasformazione resteranno indietro; i loro prodotti o soluzioni potrebbero diventare obsoleti, fino a scomparire. I fornitori dovranno reinventare le proprie operazioni di processo e altre funzionalità per poter mantenere la propria posizione nel mercato in rapida evoluzione. Ci saranno aziende nuove e non convenzionali, con modelli di business radicalmente nuovi, che entreranno in questo settore. I confini tradizionali tra settori sono sempre più sfocati, a causa della natura delle applicazioni che potrebbero germogliare nel corso di Industry 4.0.

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Speciale SPS

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Industry 4.0, ICT e automazione, due mondi sempre più vicini

Industry 4.0: BECKHOFF pronta per la Smart Factory

Il presupposto fondamentale per giungere alla realizzazione della vera fabbrica intelligente è la perfetta integrazione sia orizzontale sia verticale, ovvero tra i vari dispositivi installati in campo e lo stesso campo con le infrastrutture IT di livello superiore. Ebbene, la ricerca e sviluppo di Beckhoff si sta muovendo proprio in questa direzione e tutti i nuovi prodotti lo dimostrano. Confermando l’anima innovatrice dell’azienda.

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’automazione può essere definita una tecnologia crossfunzionale, ovvero dotata di caratteristiche che le consentono di essere applicata pressoché in tutte le aree. “Beckhoff (www.beckhoff.it) – afferma Paolo Costi, Sales Team Manager – intende dimostrare come tutte le tecnologie di base, le funzioni e i servizi per l’Industry 4.0 siano già oggi realtà, ponendo l’accento

Paolo Costi

su come i confini tra i livelli di campo e quelli gestionali, tra l’automazione di fabbrica e le infrastrutture IT si stiano facendo sempre più sfumati in un unicum senza soluzione di continuità, mediante l’utilizzo sempre più integrato di hardware e protocolli di comunicazione standard”. La filosofia dell’azienda è quella di abbracciare, partendo dall’architettura PC based, tutte le risorse e i servizi che oggi il mondo IT offre: database di ultima generazione (Big Data), così come server e infrastrutture di comunicazione che rendano pienamente

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Industry 4.0, ICT e automazione, due mondi sempre più vicini

disponibili tutte le opportunità che Internet può oggi offrire, ad esempio in ambito di servizi web-based (come quelli forniti via cloud) oppure secondo la logica di IoT (Internet of Things), il cui concetto presuppone che, sulla base di un approccio object oriented, tutti i sistemi, sottosistemi, moduli o prodotti che siano, comunichino in maniera trasparente l’uno con l’altro. Beckhoff è dunque in grado di integrarsi non solo orizzontalmente con gli altri sistemi di controllo in campo (anche già esistenti), ma anche verticalmente verso i livelli superiori di pianificazione e controllo della produzione (MES, ERP, architetture distribuite ecc.). Il PC-based sembra infatti essere la tecnologia attorno alla quale è possibile implementare la fabbrica intelligente. “Grazie alla nostra offerta basata su piattaforma PC standard – continua Costi – l’utilizzo di protocolli di comunicazione come ADS (Automation Device Specification) ed EtherCAT, e i servizi offerti dalle specifiche OPC UA (OPC Unified Architecture), Beckhoff è in grado di offrire tutto quanto serve per implementare soluzioni di controllo capaci di rispondere operativamente non solo alle specifiche esigenze dei vari settori applicativi, ma anche di integrarsi in maniera totale nell’architettura di fabbrica”. Intelligenza di processo significa innanzitutto affidabilità di comunicazione, dal sensore alle architetture cloud, così come la possibilità di interfacciare gli impianti con moduli m2m capaci di sfruttare al meglio la tecnologia IoT, Internet of Things. In un simile scenario, le varie componenti di un

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processo, ad esempio un sistema pick-and-place basato su tecnologia Beckhoff XTS (eXtended Transport System), ma anche gli stessi sistemi di controllo, divengono utenti internet e comunicano tra loro in maniera aperta – ma sicura – utilizzando servizi cloud via Internet. Nell’architettura di sistema della fabbrica intelligente la “nuvola”, dunque, è laddove si trovano le informazioni sullo stato del processo, i consumi energetici o, come precedentemente accennato, lo stato di una stazione pick-and-place XTS; insomma, è il luogo dove tutti questi dati vengono immagazzinati, analizzati e poi resi disponibili all’operatore attraverso strumenti di interfacciamento uomo macchina sempre più evoluti. Le soluzioni flessibili e modulari costruite a base Beckhoff sono caratterizzate da: un controllo PC based (software TwinCAT e PC Industriale), una comunicazione efficiente, ultraveloce e standard (EtherCAT) e soprattutto la completa apertura verso i vari livelli di fabbrica anche attraverso il mondo web (comunicazione e servizi). “Con Industry 4.0 – conclude Costi – la libertà e l’intelligenza di configurazione dei sistemi Beckhoff diventa ora ancora più efficiente, veloce, flessibile e sostenibile. Il PC based control porta alla luce i concetti tipici dell’Industry 4.0 e trova la sua ideale collocazione quale sistema capace di rispondere pienamente, e soprattutto intelligentemente, agli obiettivi di efficienza, flessibilità e sostenibilità”.


ICT: PLM, CAD e CAE storie di successo

IL PUNTO

Di Massimo Fucci

PLM: architettura e strategia dal beneficio tangibile e riconosciuto

Il tema dei benefici associati all’adozione del PLM è ancora caldo. Molti i dubbi (latenti) rimasti, nonostante gli innumerevoli esempi forniti da aziende che hanno ottenuto buoni risultati. Il dato di fatto: strutturazione ed organizzazione dei dati, dei processi e della conoscenza, generano tutta una serie di benefici che si riverberano in tutta l’azienda.

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ICT: PLM, CAD e CAE storie di successo

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a oltre vent’anni si parla di ciò che oggi si identifica con l’acronimo PLM (Product Lifecycle Management), ovvero, letteralmente, la gestione dell’intero ciclo di vita dei prodotti. Un’area applicativa, ora variegata e complessa (ci si mette di tutto a scapito della chiarezza), che trae le sue origini dalla progettazione assistita da calcolatore (CAD - CAE) e dalla necessità conseguente di ben gestire i cosiddetti dati di prodotto e di processo. Quest’ultimo, un altro universo che spazia dai materiali alle prove di simulazione, alle specifiche di realizzazione, montaggio, manutenzione, alle configurazioni di prodotto, alle distinte materiali etc. etc. Un mare magnum da mantenere congruo, allineato ed accessibile in sicurezza. Uno dei temi che ha caratterizzato il PLM è la continua (a volte controproducente) ricerca dei benefici associati. Una necessità non eludibile sia in fase di adozione, sia in quella di sviluppo dell’implementazione. Inizialmente ci si è focalizzati su quali fossero i benefici per l’ufficio tecnico, dimenticandosi che un

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tale ambiente applicativo trova una sua ‘naturale’ collocazione solo se integrato con tutti gli altri processi aziendali. Questo posizionamento rappresenta sia il punto di forza, sia, nello stesso tempo, anche il punto di debolezza del PLM. Infatti, richiede una volontà aziendale che va al di là del middle-management (NdA, non se ne abbiano a male i responsabili degli uffici tecnici: per la mia esperienza di 25 anni nel settore, è così) non solo, deve vedere sia il coinvolgimento degli altri responsabili di dipartimento sia, soprattutto, la ferrea volontà delle posizioni apicali di azienda che debbono trattare l’introduzione, l’implementazione ed il mantenimento del PLM come un fatto strategico, la cui realizzazione va assegnata come obiettivo specifico ai diversi dipartimenti. Proprio sui benefici non per l’ufficio tecnico – per questo dipartimento si sono già scritti interi trattati – vale la pena di focalizzare l’attenzione per due validissime ragioni: la prima è che spesso non sono esplorati dal management, che deve prendere le decisioni per l’adozione, la seconda, perché potrebbero rappresentare le motivazioni che travalicano la base del calcolo del ritorno dell’investimento.


IL PUNTO

Benefici per il processo di marketing Processo e non dipartimento, perché nelle nostre aziende PMI le funzioni di marketing spesso sono distribuite nell’azienda tra apice, ufficio tecnico, rete di vendita e assistenza. I benefici si trovano a monte ed a valle del ciclo di vita dei prodotti. Infatti, una buona soluzione PLM è in grado di comportarsi da hub delle informazioni necessarie per la definizione delle specifiche dei nuovi prodotti o delle migliorie da applicare ai prodotti in essere. Le fonti, se si intende avere una solida base decisionale, sono molteplici: i clienti, l’assistenza, le vendite e la concorrenza. Il PLM funge da contenitore strutturato. Al marketing definire una corretta strategia di acquisizione e rating dei dati per fornire il corretto input alla progettazione.

Benefici per la struttura delle vendite Un altro processo importante è quello delle vendite. Riuscire a mostrare una soluzione prima di realizzarla fisicamente è certamente importante, poterla cambiare interattivamente, insieme al potenziale cliente, è a volte decisivo per l’ottenimento di un ordine. Tutto ciò oramai si realizza con un opportuno sistema CAD/CAE. Riuscire a verificare (in tempo reale) se tale configurazione è realizzabile e, soprattutto, quanto può essere un suo costo di massima è fondamentale perché il business possa essere concluso con il corretto margine. Questo è compito del PLM.

Benefici per gli uffici acquisti Comprare quello che in genere si definisce commerciale non è cosa complicata per un ufficio acquisti. Riuscire ad applicare economie di scala, grazie alla collaborazione con l’ufficio tecnico, è decisamente più complesso se non si hanno a disposizione le funzionalità del PLM. Uno strumento indispensabile nel caso della gestione di subfornitori, di componenti o di completi sottosistemi. Specifiche, norme, materiali, quantità e test di validazione, documentazione a corredo, richiedono oramai l’utilizzo di un’architettura software organizzata secondo strutture dati predefinite e congrue alle singole necessità aziendali; quindi dell’implementazione del PLM aziendale.

Benefici per l’assistenza ed il customer care Costruire il set dei manuali d’uso (montaggio, manutenzione, etc.) è un’operazione che, molte volte, viene fatta a posteriori (dopo che il prodotto è stato realizzato) e spesso solo grazie ad un rapporto diretto (epistolare-vocale) con le risorse che hanno realizzato lo specifico progetto. Errori, omissioni ed inesattezze, in questo modo sono evidentemente molto probabili, con il risultato di ingenerare problemi all’assistenza ed al cliente. Ma non solo, la mancata consegna di manuali spesso è causa di penali. Un costo che si riverbera direttamente sui margini di commessa. Una buona soluzione PLM consente una tracciabilità unica di tutte le fasi di realizzazione di un prodotto. In questo caso il set dei manuali – definito il format a monte – è costruibile passopasso durante la fase di progettazione. Infatti, le omissioni (a modello definito) non sono possibili – un buon sistema PLM non valida l’attività – così come gli errori e le inesattezze. Inoltre, in

caso di problematiche ricorrenti su componenti o sottosistemi, una volta definito il rimedio, sono possibili le politiche di richiamo che, pur essendo onerose per le aziende ed un po’ fastidiose per gli utenti, generano comunque risultati positivi. L’azienda fornitrice consolida la propria immagine di entità seria con particolare attenzione al cliente anche dopo la vendita (customer retention). L’utente, che si vede risolto a monte un potenziale problema, conferma sia la propria fiducia nel fornitore, sia la bontà della propria scelta.

Benefici per l’intera azienda In questi ultimi anni si è assistito alla sublimazione di molti prodotti in servizi, o meglio ad una diversa componente di marginalità legata ai prodotti ed ai servizi, con passaggio inequivocabile di valori significativi dei primi verso i secondi. Avere chiaro chi, quanti sono e dove sono, cosa utilizzano, cosa vorrebbero utilizzare ed a che costi, non solo rimangono i fondamentali del marketing (del business), ma anche un’opportunità facilitata dall’adozione di una corretta soluzione PLM. Processi, regole e dati strutturati concorrono a definire la corretta base decisionale in termini sia operativi, sia strategici. Le regole contribuiscono a definire, catturare e memorizzare la conoscenza aziendale in merito a diversi processi (come evidenziato non solo quello di progettazione). Un asset aziendale che sempre più si rivela essere il fattore critico di successo su cui fare leva per migliorare la capacità di competere dell’intera azienda. Una solida base informativa sincrona con l’organizzazione, i prodotti e la catena del valore, può essere utilizzata anche a supporto delle fasi di cambiamento del modello di business. A valle di questa carrellata dedicata ai benefici per i diversi dipartimenti aziendali, forse è naturale una riflessione: l’adozione (N.B. ribadisco non l’acquisto) del PLM ha una valenza strategica che travalica il puro e mero calcolo del ROI per la sua messa in opera. Certo, per alcune attività è dimostrabile il vantaggio economico: riduzione time to market, ottimizzazione acquisti e scorte materiali, eliminazione degli errori dal progetto e dai documenti associati etc. Ma quanto vale una buona decisione? Quanto il rispetto dei termini di consegna? Quanto l’indice di customer satisfaction? Quanto evitare le penali? Ad ogni lettore la sua risposta!

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ICT: PLM, CAD e CAE storie di successo a cura della Redazione

Campagnolo, l’innovazione con il cambio automatico Lo storico marchio di articoli sportivi ha interamente digitalizzato il ciclo di sviluppo di gruppi e ruote per biciclette utilizzando le soluzioni NX e Teamcenter di Siemens PLM Software.

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ampagnolo (www.campagnolo.com) è un marchio italiano riconosciuto in tutto il mondo per prodotti innovativi e caratterizzati da un elevato standard qualitativo. L’azienda, tra le varie innovazioni, ha lanciato sul mercato un vero e proprio cambio elettronico. Un dispositivo ingegnoso che solleva il ciclista da ogni onere di regolazione fine della cambiata. Invece di agire su sistemi a cavo tramite leve meccaniche, il ciclista aziona pulsanti che inviano le informazioni a un’intelligenza centrale, che impartisce il comando di cambiata e riceve un feedback dai deragliatori, autoregolandosi in qualsiasi situazione. Un’idea geniale che ha avuto un ottimo successo, anche grazie all’intero processo di progettazione e produzione messo in atto in azienda. Il ciclo di sviluppo di un prodotto completo richiede normalmente quasi tre anni, ma un mercato molto competitivo e in continua evoluzione impone di completare tutto il lavoro anche in due anni, a partire dalla stesura delle specifiche di proget-

to. Infatti, come racconta Stefano Garbin, responsabile per la gestione dei sistemi CAD/CAE/PLM e per metodi e tecnologie di calcolo di Campagnolo, lo sviluppo si articola in diverse fasi, dal concetto alla preserie tecnica, fino alla preserie industriale per il lancio della produzione. “Con tempi molto stretti – spiega Garbin – abbiamo la necessità di strumenti flessibili e che ci consentano di visualizzare sempre ciascuna parte all’interno dell’assieme complessivo. Anche perchè, avendo una percentuale elevata di riutilizzo dei componenti, quando decidiamo di modificare un componente esistente, dobbiamo valutare le conseguenze a livello di prestazioni sull’intera gamma. Una semplice molla, ad esempio, può essere presente nel 70% dei gruppi presenti e passati.” La percentuale di nuovi componenti in un gruppo di più recente generazione può arrivare al 50%, mentre in caso di restyling scende al 10-15%. L’azienda deve comunque assicurare la piena tracciabilità e conservare tutta la documentazione del ciclo di sviluppo, in caso di contestazioni o problematiche di natura legale che possono insorgere quando si vendono prodotti destinati al grande pubblico.

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Siemens PLM software / Campagnolo

BENEFICI • Riduzione del 70% degli errori di progetto. • Riduzione del 70% delle modifiche in corso d’opera. • Gestione efficace dell’intera gamma di tutte le famiglie di prodotti. • Riduzione del 30% del time to market.

Dal 2000, l’ambiente operativo dell’ufficio tecnico, si basa sulla piattaforma software NX di Siemens PLM Software (www.plm.automation.siemens.com) per la progettazione di gruppi, ruote e componentistica. Con uno strumento ad elevata produttività come NX, l’azienda si è ritrovata ben presto a dover gestire un volume considerevole di progetti con le relative modifiche e varianti. “In passato ogni progettista salvava i progetti sul proprio PC – ricorda Garbin – era sufficiente modificare una molla di un gruppo o un raggio di una ruota e dimenticarsi di aggiornare uno o due assiemi, su un totale di trenta, per creare problemi e livelli di confusione insostenibili, con il rischio di perdere tempo e soldi per errori banali.” Per garantire la congruità dei progetti, i responsabili dell’azienda si sono messi, quindi, alla ricerca di una piattaforma PLM. Dopo aver esaminato le varie soluzioni, hanno individuato, infine, in Teamcenter di Siemens PLM Software la soluzione più idonea alle proprie esigenze. Oggi, in Campagnolo sono attive 18 utenze NX e 25 postazioni Teamcenter, che si sono evolute dal CAD vaulting alla gestione di semplici workflow operativi nell’area tecnica. I vecchi processi cartacei sono stati dapprima replicati in forma elettronica, per essere poi progressivamente modificati, migliorati e ottimizzati. “Abbiamo eliminato completamente la carta, con un risparmio annuale di diverse migliaia di Euro – evidenzia Garbin – oggi tutti i dati vengono gestiti elettronicamente in Teamcenter, con workflow approvativi nelle aree di sviluppo dei gruppi, dell’elet-

tronica e delle ruote. Alla fine del workflow vengono generati automaticamente file PDF dei prodotti approvati e testati, che vanno in produzione. Il workflow di Teamcenter prosegue verso il software gestionale, attraverso interfacce di comunicazione monodirezionale che abbiamo sviluppato internamente, grazie alla facilità di personalizzazione di Teamcenter.” Diversi i vantaggi concreti e misurabili dovuti all’adozione di Teamcenter: velocità ed efficacia nella creazione di nuovi prodotti e soprattutto nell’aggiornamento di quelli esistenti. Grazie al controllo più rigoroso, gli errori a livello di ufficio tecnico sono stati ridotti del 50% circa. “Con una gamma e una complessità sempre maggiori, non era più pensabile gestire manualmente tutte le informazioni – commenta Garbin – ora possiamo gestire meglio la complessità del nostro portafoglio, tenere sotto controllo un volume di dati enorme e, conseguentemente, abbiamo dimezzato il lavoro improduttivo per correzioni a posteriori.”

CAMPAGNOLO è un marchio storico, conosciuto non solo da chi ama la bicicletta. Fondata a Vicenza nel 1933 dal Commendatore Tullio Campagnolo, la società è cresciuta negli anni puntando su tre concetti fondamentali: prestazioni, innovazione e qualità del prodotto e del servizio. Oggi, è presente in oltre 30 Paesi con cinque filiali e nove agenzie. I prodotti Campagnolo sono un riferimento sia per la tecnologia (con l’utilizzo dei migliori materiali di applicazione aerospaziale come fibra di carbonio, titanio e leghe d’alluminio), sia per il design, con riconoscimenti prestigiosi come il Compasso d’Oro, assegnato dall’Associazione Design Italiano per il gruppo Veloce, i comandi integrati Ergopower e le ruote ad alto profilo Shamal.

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ICT: PLM, CAD e CAE storie di successo

Solid Edge ST7: la progettazione

di prodotto è sempre più veloce

Produttività quintuplicata nelle attività di modellazione 3D, gestione della progettazione e interfaccia utente migliorate, ampliamento dell’offerta di app

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olid Edge ST7 esalta l’esperienza dell’utente con nuove migliorie che contribuiscono ad accelerare e semplificare la fase di apprendimento per i nuovi utenti e aumentare l’efficienza dei più esperti. In questo modo, l’esclusiva tecnologia sincrona di Siemens PLM Software (www.plm.automation.siemens.com) è ancora più accessibile a tutti. Unitamente all’ampliamento dell’ecosistema di app sviluppate da partner, l’approccio dell’azienda consente agli utenti di reinventare la realtà. Le nuove funzionalità di rendering avanzato, in Solid Edge ST7, basate sulla tecnologia KeyShot di Luxion, generano immagini e animazioni fotorealistiche in modo semplice e rapido, direttamente dall’ambiente di modellazione. Durante le riunioni con i clienti, le aziende potranno rispondere alle richieste di personalizzazione raccogliendo immediatamente le loro indicazioni, modificando facilmente il modello grazie alla tecnologia sincrona e generando immagini realistiche per una revisione immediata. La nuova funzionalità 3D Sketch di Solid Edge ST7 aumenta l’efficienza in diversi scenari di modellazione, consentendo ai progettisti di completare i processi di progettazione fino a due volte più velocemente e con maggiore flessibilità. La gestione della progettazione, basata sul software Microsoft SharePoint, consolida l’approccio visuale alla gestione

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della progettazione mediante la “portalizzazione” dei flussi di lavoro. Un ambiente operativo dell’utente in un unico punto. Cresce la famiglia di app avanzate. Le nuove app per Solid Edge offrono funzionalità più estese per la progettazione, la produzione e la collaborazione, velocizzando l’intero processo di sviluppo dei prodotti. Attualmente sono disponibili oltre 500 app di Solid Edge che generano valore aggiunto per la clientela.


Comac e Eplan

Comac e Eplan:

una partnership di successo La progettazione integrata degli impianti automatici di imbottigliamento necessita di software veloci e senza errori. Su queste premesse è iniziata la collaborazione tra Comac, azienda leader mondiale nel settore degli impianti di imbottigliamento e di infustamento, ed Eplan, specializzata in soluzioni per la progettazione.

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omac (www.comacitalia.it), azienda bergamasca che dal 1990 si dedica al riempimento di bottiglie e fusti di liquidi alimentari, ha deciso di affidare la progettazione dei circuiti della macchina ai due software Eplan Electric P8 e Eplan Fluid. Il reparto R&S di Comac sviluppa continuamente novità che stimolano la crescita dell’azienda: nuove

valvole di riempimento per lattine e bottiglie in PET, nuove testate di lavaggio e riempimento per fusti fino ai primi impianti di infustamento ad alta velocità, con capacità fino a 1000 fusti/ora. Oggi l’azienda ha due unità produttive, è fornitore dei più grandi gruppi produttori di bevande, siano acqua, birra, succhi di frutta, vino, sciroppi o liquori, ha circa 100 dipendenti e un fatturato di circa 17 milioni di euro, realizzato per oltre il 90% all’estero. La produzione soddisfa ogni esigenza delle industrie di imbottigliamento di liquidi alimentari, dai manipolatori e alle stazioni

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ICT: PLM, CAD e CAE storie di successo

accessorie a monte e a valle della macchina di riempimento: alimentazione dei fusti, convogliatori, impilatori, pallettizzatori e packaging. Comac ha scelto le soluzioni Eplan (www.eplan.it) per i benefici offerti dai due software integrati, che dialogano tra di loro e comprendono un ricco database di componenti. Il vantaggio di questi sistemi è che permettono di integrare nel software medesimo informazioni aggiuntive sul componente; una volta memorizzati i dati di quel codice articolo, come fossero una macro, sono facilmente richiamabili per ogni nuovo progetto, con tutte

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Comac e Eplan

le loro caratteristiche già stabilite. Quando si progetta, non si porta nello schema il solo simbolo grafico, ma tutte le informazioni del componente, il quale non è considerato dal software un mero simbolo grafico, ma un oggetto a tutti gli effetti, con tutte le sue informazioni e caratteristiche meccaniche, geometriche e funzionali (siano elettriche o pneumatiche). I vantaggi sono evidenti: un’unica documentazione per il montaggio, invece di due (fluidico ed elettrico). Semplificazioni per gli acquisti: si eliminano errori di trascrizioni o battitura e l’ordine di un dato componente risulta immediatamente nel sistema ed è visibile integralmente a tutti i progettisti. Benefici anche per i softwaristi PLC, che hanno da subito le informazioni degli schemi elettrici e pneumatici. Al montaggio si riducono i tempi di realizzazione e si abbattono gli errori grazie ad un unico documento completo di tutte le informazioni; infatti, se chi inizia la progettazione – ad esempio del circuito pneumatico – commette un errore, chi va a completare il progetto con il circuito elettrico riscontra inevitabilmente l’incongruenza che viene sanata sul CAD prima di arrivare in officina. In passato poteva accadere che un errore venisse riscontrato solo in fase di montaggio, quando l’addetto aveva in mano tutte le informazioni provenienti dal CAD elettrico e dal CAD pneumatico. Anche gli addetti alla produzione dei manuali tecnici possono riscontrare aspetti positivi: Eplan genera in automatico l’esportazione della documentazione tecnica. Così facendo si evita la duplicazione di documenti e gli scambi di informazioni non automatizzate, con tutti i problemi connessi di imprecisioni e/o errori di trascrizione. Inoltre, Comac è riuscita ad automatizzare l’integrazione del sistema col PLC: tutto ciò che riguarda gli ingressi e uscite e relative descrizioni viene passato automaticamente dal sistema all’ufficio software, con tutte le informazioni necessarie per gestire il componente, senza inserimenti manuali.


NSI International

SportelloImpresa

di Massimo Fucci

SportelloImpresa:

perché fare impresa nel mercato delle Repubbliche Baltiche e in Russia SportelloImpresa, nell’ambito della propria missione a supporto delle Aziende Italiane, ha individuato una serie di mercati ad alto potenziale, nei quali è possibile diversificare una quota del business. In particolare, la prima area individuata è quella costituita dalle Repubbliche Baltiche che, oltre a rappresentare un bacino di per sé interessante, costituiscono una porta di ingresso “facilitante” al grande mercato russo.

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ell’attuale contesto economico-politico, le Repubbliche Baltiche possono rappresentare un mercato di sbocco sia locale, sia il canale giusto per consentire quell’effetto tunnelling che consente di arrivare comunque al mercato russo. SportelloImpresa, per Favorire la proposizione di tecnologie e prodotti italiani verso i mercati delle Repubbliche Baltiche e Russe, ha pianificato una serie di iniziative. La prima è l’allestimento di uno showro-

om al Mektory di Tallinn (Centro di eccellenza della meccatronica) riservato alle aziende italiane. Le modalità di adesione si trovano su www.sportelloimpresa.info. Estonia, Lettonia e Lituania: tre realtà completamente distinte, nonostante le piccole dimensioni e la vicinanza, ma altrettanto interessanti per le imprese italiane che intendono inserirsi in nuovi mercati locali, ma non solo. Un territorio facilitato dalla partecipazione all’Unione Europea. Le tre repubbliche, benché cugine, sono caratterizzate da lingue, storie e tessuti economici e sociali molto diversi. Vedia-

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NSI International

mo, in breve, quali sono le caratteristiche più importanti per un’azienda italiana che desideri investire in quest’area.

Estonia: la Repubblica Baltica più ‘occidentale’ L’Estonia è una ‘e-country’ tecnologicamente molto sviluppata, con un clima commerciale favorevole a nuovi investimenti e concreti vantaggi economici e fiscali per le imprese. Molte aziende europee che operano in Russia o in Scandinavia hanno i loro uffici a Tallinn, città che offre infrastrutture di standard elevato. È inoltre da sottolineare che il costo della vita in Estonia è pari al 70% di quello medio europeo, mentre il regime fiscale è estremamente semplice e conveniente: la tassazione del 20% riguarda solo i dividenti eventualmente distribuiti, sono totalmente assenti le tasse sulle proprietà immobiliari. Altissimo è il livello di ‘internettizzazione’ del Paese: l’Estonia, Paese dove è stato inventato Skype, è famosa al mondo per il suo ‘e-government’. Si vota per le politiche e si pagano le imposte online. Internet è molto diffuso nel sistema economico e bancario. Come riconoscimento di tale realtà, Tallinn è stata scelta dall’Unione Europea quale sede dell’Agenzia UE per l’Information Technology. Il settore dei macchinari e delle attrezzature ha conosciuto in Estonia uno sviluppo positivo negli ultimi anni. Le aziende attive nel settore dei macchinari sono circa 130: esse sono tutte di dimensioni medio-piccole ed impiegano un totale di circa 3 mila addetti. Dopo l’indipendenza del 1990, il settore delle costruzioni ha conosciuto un grande sviluppo, solo parzialmente rallentato dalla crisi finanziaria del 2008. Di tale sviluppo hanno beneficiato

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anche investitori italiani, soprattutto nella costruzione di alberghi e centri commerciali. Agli investitori stranieri è garantito il rimpatrio senza vincoli degli utili e dei capitali e il diritto di acquistare terreno. I parchi industriali e le zone franche del Porto di Muuga e di Sillamäe hanno ulteriormente aumentato l’interesse degli investitori stranieri. Una menzione particolare merita il Mektory, il centro di innovazione e business del Politecnico di Tallinn. Fortemente orientato all’automazione, alla meccatronica e alle relative applicazioni, il Mektory è stato creato con gli obiettivi di generare nuove idee e sviluppare prodotti concreti, incoraggiando la nascita di start-up. Gli imprenditori stranieri hanno la possibilità di presentare le loro tecnologie e i loro prodotti a un’audience scientifica e imprenditoriale che dall’Estonia si estende ai Paesi confinanti (Russia compresa) e non solo. Il Mektory è strettamente collegato all’Incubatore Tecnologico di Tallinn e a Enterprise Estonia (EAS), Ente che offre numerose possibilità di supporto e soluzioni diverse per gli imprenditori che desiderano avviare un’attività in Estonia, compresa la ricerca di investitori pubblici e privati. Situato in una posizione strategica, baricentrica fra la Scandinavia, l’Europa centrale e la Russia, Il Mektory accoglie ogni anno decine di migliaia di visitatori specializzati, alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche e di idee e partner per i loro mercati.

Lettonia: alta tecnologia Secondo la statistica redatta dalla Banca Mondiale, la Lettonia è al sesto posto in Europa per facilità di fare impresa e al primo posto tra i paesi dell’Europa dell’Est. Punti di forza sono innanzitutto il basso costo della manodopera specializzata, abbinato


SportelloImpresa

ad un elevato livello qualitativo della formazione sia scolastica che universitaria. Negli ultimi anni il governo della Lettonia ha attuato importanti investimenti nel campo dell’alta tecnologia, trasformando la Lettonia nel paese dell’Est Europa tecnologicamente più avanzato, riducendo drasticamente tutti quegli ostacoli burocratici e snellendo i tempi della giustizia al fine di attirare investimenti esteri. L’Italia è per la Lettonia soprattutto un Paese fornitore di macchinari e altri beni di investimento. I prodotti della meccanica e le attrezzature, l’abbigliamento e le calzature, oltre ai prodotti alimentari, sono i settori nei quali la penetrazione commerciale italiana si è fin qui meglio affermata. Prima di aprire un’attività è utile ricordare alcuni fattori che influenzeranno il business: la lontananza geografica del mercato lettone, le sue ridotte dimensioni, sia in termini di popolazione (poco meno di 2,3 milioni di abitanti), che di potere d’acquisto (lo stipendio medio lordo mensile si attesta intorno ai 670 Euro) e il reddito pro-capite (pari circa al al 50% della media dei Paesi UE). Un’analisi attenta evidenzia che in realtà commerciare in Lettonia ha anche dei vantaggi non indifferenti dati dall’appartenenza del Paese all’Unione Europea e dalla posizione geografica che fa della Lettonia un centro logistico naturale di un vasto mercato, costituito dalle altre Repubbliche Baltiche e dalle regioni nord-occidentali della Russia. Secondo l’ICE (Istituto del Commercio Estero) di Riga, l’imprenditoria locale lettone risponderà alla crisi intensificando lo sforzo di ammodernamento sia dei prodotti che degli impianti. In questo

senso, il comparto più promettente per l’export italiano dovrebbe rimanere quello dei beni di investimento, come macchine lavorazione metalli, macchine lavorazione legno, macchine per imballaggio, macchine per industrie alimentari, macchine e apparecchi elettrici, ecc. e dei beni di investimento, come gli impianti di co-generazione di energia. Per rendere ancor più competitivo il suo sistema industriale nell’UE e nell’economia internazionale, la Lettonia ha bisogno di continuare ad ammodernare i suoi macchinari ed equipaggiamenti. Finora, a trasformare questo bisogno in opportunità per il Sistema Italia sono stati soprattutto gli operatori lettoni che hanno comprato ‘italiano’.

Lituania: biotecnologie e tecnologia laser La Repubblica di Lituania riconosce i principi generali della libertà d’investimento e sancisce uguale trattamento e protezione sia per investitori lituani, sia per gli stranieri. Non vi sono limitazioni per l’esportazione di capitali all’estero derivanti da investimenti in territorio lituano e vi è completa libertà di accesso a tutti i settori dell’economia, con l’unica limitazione, riguardante campi chiave per la sicurezza e la difesa, per l’acquisizione della proprietà di terreni agricoli. La Lituania è inoltre membro della World Trade Organization (WTO) e ha sottoscritto più di 30 trattati internazionali bilaterali per la mutua protezione e promozione degli investimenti, nonché per evitare la doppia tassazione. Tra questi Paesi vi è l’Italia. Un vantaggio concesso a chi investe in Lituania deriva dalla presenza delle cosiddette Zone Economiche Libere, aree produttive speciali in cui l’investitore straniero è praticamente esen-

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NSI International te da tasse. In Lituania vi sono due zone, la prima a Klaipeda e l’altra a Kaunas. La Lituania importa dall’Italia soprattutto macchinari, autoveicoli e prodotti di carta e cartone; esporta, in particolare, prodotti caseari, chimici e mobili. Settori in cui il mercato lituano fa registrare elementi di interesse (anche per aziende medio piccole) sono quelli della meccanica, dell’elettronica, dell’imballaggio e delle attrezzature medicali. Tuttavia, la vera punta di diamante è quella delle biotecnologie, con un giro d’affari di oltre 50 milioni di euro. Vera eccellenza è l’Istituto di Biotecnologia di Vilnius ma, in genere, l’offerta formativa in questo campo è fatta da cinque ottime università e altri istituti di ricerca. Sempre a Vilnius c’è un importante polo tecnologico per la ricerca medica e farmacologica. Un altro settore economico importante è quello ITC. Ben 13 delle 20 maggiori imprese del settore delle Repubbliche Baltiche si trovano in Lituania e questo ambito produttivo dà lavoro a quasi 40000 persone. Altro fiore all’occhiello dell’industria lituana è il settore delle tecnologie laser, di cui le aziende del Paese detengono il 50% del mercato globale.

Russia: un mercato enorme aperto alle imprese italiane L’Italia si rapporta oggi con la Federazione Russa non più soltanto come un acquirente di prodotti energetici, ma come uno tra i primi esportatori di prodotti alimentari, dell’industria meccanica, di abbigliamento, arredamento. Secondo i dati Eurostat rielaborati dall’Ambasciata d’Italia a Mosca, l’export italiano verso la Russia ha superato già nel 2012 quello verso gli altri Paesi Brics. Oggi, la Russia rappresenta il 3,7% dell’export italiano. Sono molte le nostre imprese che hanno già saputo sfruttare la richiesta di prodotti ‘made in Italy’ del mercato russo, portando il nostro Paese a una presenza commerciale seconda soltanto alla Germania. Le prospettive restano positive anche per il futuro: la Russia continuerà a essere uno dei mercati più interessanti per le nostre esportazioni, grazie a una domanda sostenuta soprattutto dai prodotti di alta qualità. Il clima favorevole al business in Russia è dovuto alla carenza di un’offerta interna adeguata e al processo in corso di riconversione dell’industria pesante verso produzioni civili, con una rinascita dell’industria manifatturiera. A ciò si aggiungono la crescente esigenza di prodotti legati all’elevato tasso di crescita del Paese e la nascita di nuovi complessi residenziali, centri commerciali e di svago, uffici, moderne infrastrutture in tutte le grandi città della Federazione Russa, che hanno portato a una forte crescita del settore immobiliare e del suo indotto. Vi è poi da aggiungere che il sostegno alle start-up è una parte integrante della politica del governo russo, finalizzata ad agevolare lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Infatti, nonostante la riduzione delle spese di bilancio prevista per il 2014, lo Stato ha assegnato quest’anno 70 miliardi di rubli a uno speciale Fondo federale che fornisce garanzie sull’accesso ai crediti ai rappresentanti delle piccole e medie imprese. In Russia sono numerosi i progetti infrastrutturali a sostegno delle start-up: vengono costituiti nuovi fondi di venture capital

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e le amministrazioni regionali emanano leggi per concedere agevolazioni fiscali agli investitori. Secondo i dati forniti dall’Associazione russa per gli investimenti di venture capital, il ritmo degli investimenti nei progetti di venture capital ad alto rischio è in crescita. Dalle stime relative all’intero 2012 in questo segmento sarebbero stati effettuati più di 130 investimenti per l’ammontare complessivo di circa 400 miliardi di dollari. La Russia è inoltre l’ottavo mercato di vendita al dettaglio al mondo. Essa rappresenta quindi un ottimo terreno in cui operare, sia perché il mercato non è ancora saturo, sia perché dominano le importazioni, che rappresentano l’80/95% del mercato totale. Mosca e S. Pietroburgo rappresentano poco meno del 20% della popolazione russa, ma costituiscono un mercato a sé


SportelloImpreSa

stante, con livelli di reddito e modelli di consumo sostanzialmente più alti rispetto al resto del Paese. Le barriere all’accesso qui sono più alte, a causa sia di una maggiore saturazione del mercato, sia della presenza di un sistema consolidato di fornitori specializzati, in grado di gestire l’accesso di pressoché tutti i tipi di prodotto, dai beni di consumo a quelli industriali. Nelle aree periferiche della Federazione vi sono invece maggiori opportunità, soprattutto laddove sono concentrate le risorse naturali e/o vi sono amministrazioni locali più attive e collaborative. Il settore ‘oil and gas’ è ancora quello prioritario dell’economia russa. La Federazione possiede infatti le maggiori riserve mondiali di gas, di cui è il primo esportatore. La Russia è inoltre l’ottavo possessore al mondo di riserve petrolifere, primo esportatore mondiale di petrolio e primo/secondo produttore: nel 2013 si è

continuata a registrare una produzione record – oltre la soglia dei 10 milioni di barili al giorno – e si è confermata nel contempo l’importanza dell’esplorazione e del potenziale sfruttamento delle risorse artiche e dell’attrazione di investimenti e tecnologia straniera per il futuro dell’industria estrattiva russa. Le entrate ‘oil and gas’ rappresentano circa il 40% del bilancio pubblico e il 68% delle esportazioni. La cooperazione italo-russa nel campo dell’energia risale alla fine degli anni ’50 e si è evoluta, nell’ultimo periodo, da consolidati rapporti commerciali a un partenariato industriale fondato su una più stretta interdipendenza. Tra i settori industriali che mostrano la crescita più forte in Russia vi è quello automotive, sia per la produzione nazionale di autoveicoli con marchio nazionale o estero, sia per quanto concerne la componentistica auto. Nel 2013 il livello di produzione di veicoli nella Federazione è superato i 2 milioni di unità assemblate. Secondo le proiezioni, l’output sarebbe destinato a crescere in misura ancora maggiore nei prossimi anni, fino a raggiungere i 3 milioni di unità nel 2017. Quasi il 70% delle auto prodotte nella Federazione nel 2013 ha marchio straniero. La densità di auto in rapporto alla popolazione è ancora bassa (poco meno di 300 veicoli ogni 1000 abitanti); inoltre, l’età media dei veicoli in circolazione è elevata (14,8 anni per le auto russe e 11,8 anni nel complesso). Le proiezioni elaborate dall’Associazione del Business Europeo rimangono dunque positive per gli anni a venire (+3,5% su base annua). Nel complesso, con circa 40 milioni di veicoli leggeri circolanti, il mercato russo ha quasi raggiunto nel 2013 le dimensioni di quello tedesco, attualmente il più grande d’Europa (circa 43 milioni di veicoli). Le importazioni rimangono sostanzialmente stabili (attorno al 35% del mercato): la riduzione dei dazi all’importazione successiva all’ingresso della Federazione nel WTO, destinati a calare dal 25 al 15% entro il 2019, non pare a oggi avere influito in modo significativo sul settore. Lo scorso anno, l’Italia e la Russia hanno raggiunto un accordo sul progetto di “Corridoio Verde Doganale”. Il Protocollo permetterà un più rapido ed efficace scambio di dati tra l’Agenzia delle Dogane italiana e il servizio Doganale federale russo. Grazie a ciò, si registrerà un netto miglioramento delle procedure e una conseguente riduzione dei tempi e dei costi di sdoganamento. Il prezzo finale del prodotto diminuirà, con prevedibile aumento della domanda e, di conseguenza, del volume delle nostre esportazioni. L’Italia è il primo Paese dell’Unione europea a ottenere un simile risultato. La ‘Meccanica’ si conferma il settore di punta delle esportazioni italiane secondo gli ultimi dati Istat. Infatti, le esportazioni di meccanica verso la Russia si sono chiuse nel 2013 con un +30% rispetto all’anno precedente sfiorando i 4,2 miliardi di euro. La bassa concorrenza e gli stimoli per un’ulteriore espansione rendono la Russia un mercato di riferimento ideale per le aziende italiane con una visione globale. Dagli ultimi dati pubblicati dall’Ufficio studi Anima, la Russia risulta il quarto paese ‘assetato’ di meccanica italiana, superato solo da Germania, Francia e USA: dal 2012 al 2013 è stato registrato un enorme incremento delle esportazioni (+22%) verso la Russia. Nella tabella, alcuni dei settori rappresentati da Anima che maggiormente esportano in Russia e che hanno registrato, per la maggior parte, un incremento significativo delle esportazioni verso la Russia nel 2013 rispetto all’anno precedente.

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NSI International di Massimo Fucci

SHOWROOM Italian technology and products al MEKTORY DI TALLINN – ESTONIA Un PROGETTO SportelloImpresa Il Mektory di Tallin rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane interessate ai mercati del Nord Europa e Russo. SportelloImpresa presenta, presso il centro di innovazione e business del Politecnico di Tallinn, uno showroom dedicato alle aziende italiane che desiderano esplorare questi mercati, alla ricerca di nuovi partner e di opportunità commerciali.

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SportelloImpresa

aziende private: • La possibilità di presentare le loro tecnologie e i loro prodotti a un’audience imprenditoriale che dall’Estonia si estende ai Paesi confinanti (Russia compresa) e oltre; • La possibilità di avviare e gestire progetti di ricerca congiunti e basati su esigenze concrete del mercato; • L’ingresso nelle reti R&D internazionali di cui l’università fa parte.

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’Estonia, Paese dove è nato Skype e che è ora centro di cyber-sicurezza NATO, è una ‘e-country’ tecnologicamente molto sviluppata, con un clima commerciale favorevole a nuovi investimenti e concreti vantaggi economici e fiscali per le imprese straniere. L’economia aperta, i servizi eccellenti e la sua posizione centrale rendono l’Estonia una base ideale per la produzione e/o la distribuzione in un enorme bacino geografico. L’Estonia risulta essere una porta d’ingresso ideale per i mercati del Nord Europa in generale e della Russia in particolare. Tallinn e San Pietroburgo, distanti circa 300 km, sono unite da una nuova autostrada, oltre che da collegamenti navali e aerei. Fra Tallinn, la Finlandia e la Svezia operano numerosi traghetti, che permettono di raggiungere Helsinki in 2 ore e Stoccolma in una notte. Gli altri Paesi Baltici si raggiungono in poche ore di auto. Molte imprese europee che operano in Russia o in Scandinavia hanno i loro uffici a Tallinn, città che offre infrastrutture di standard elevato (come la totale copertura Wi-Fi o il nuovo aeroporto a 5 km dal centro). Il regime fiscale è semplice e conveniente: la tassazione del 20% riguarda solo i dividenti eventualmente distribuiti, sono totalmente assenti le tasse sulle proprietà immobiliari e così via. SportelloImpresa è presente in Estonia da oltre 3 anni, mediante un agente locale che ha generato un rapporto diretto con il Politecnico di Tallinn e sviluppato un know-how approfondito di consulenza e supporto alle imprese italiane che desiderano espandersi nel Nord Europa. Baricentro dell’iniziativa è il Mektory (Modern Estonian Knowledge Transfer Organisation for You) ovvero il centro di innovazione e business del Politecnico di Tallinn. Secondo la classifica di QS World University Rankings, il Politecnico di Tallinn si colloca fra le prime 500 Università del mondo (raggiungendo, in alcune categorie, la 158° posizione) ed è l’ateneo più importante dei Paesi Baltici. Ogni anno, il Mektory accoglie decine di migliaia di visitatori specializzati alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche e di idee e partner per il loro business. Fortemente orientato all’automazione, alla meccatronica e alle relative applicazioni (dalla logistica, alla robotica, al Motion Control, alla sensoristica intelligente, alla ‘mobile automation’ e così via), il Mektory offre alle

Oggi, SportelloImpresa offre un supporto tecnico-commerciale alle imprese italiane che desiderano esplorare questi mercati alla ricerca di nuovi partner e di opportunità commerciali. SportelloImpresa ha infatti ottenuto uno spazio all’interno del Mektory, dove è stato allestito uno showroom dedicato alle imprese italiane. Ogni azienda che aderisce al progetto ha l’opportunità di presentare in un’area dedicata dello showroom i suoi prodotti o servizi a visitatori qualificati, di raccogliere contatti utili ai suoi futuri sviluppi commerciali e di instaurare rapporti con partner locali. L’area dedicata dello showroom è a disposizione dell’azienda per 3 mesi, un arco temporale ideale per relazionarsi con il mercato. In tale area è possibile esporre prodotti, distribuire documentazione, allestire demo interattive, organizzare presentazioni multimediali e così via. Personale selezionato garantisce la prima accoglienza ai visitatori, la fornitura di informazioni generali sui prodotti e/o servizi presentati e la raccolta dei nominativi. Inoltre è possibile organizzare conferenze stampa, seminari o meeting per illustrare in modo più approfondito le caratteristiche delle tecnologie e dei prodotti presentati. L’ufficio estone e l’ampio database di SportelloImpresa permettono di rispondere a ogni esigenza volta alla creazione del business; è inoltre presente uno sportello supporto in lingua Italiana, Inglese, Estone, Russa e Finlandese.

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Focus H2o Di Elisa Maranzana

BOLOGNA APRE I CANCELLI AD ACCADUEO Per la dodicesima volta in vent’anni la manifestazione internazionale dedicata alle tecnologie per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile e il trattamento delle acque reflue lavora per confermarsi nuovamente il luogo d’incontro d’eccellenza per tutto il settore idrico del nostro Paese. Con un’ampia offerta merceologica e un dibattito che affronterà tutti gli aspetti legati al ciclo dell’acqua, Accadueo si sposta nel quartiere fieristico di Bologna e si prepara ad accogliere migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo.

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l settore dell’acqua è estremamente importante sia per tutto ciò che concerne l’ambito industriale, sia per la rilevanza ambientale che ricopre. Si tratta però di un comparto tutt’alto che semplice, la cui complessità è dovuta, com’è facile immaginare, in gran parte alle difficoltà degli ultimi anni. Il settore oggi sta attirando un interesse generale crescente e i nuovi investimenti destinati all’ammodernamento di tutto il sistema idrico del nostro Paese sembrano dimostrarlo. Questi sono solo alcuni dei temi che verranno trattati nel corso dell’edizione numero dodici di Accadueo (www.accadueo.com), la mostra internazionale a cadenza biennale dedicata alle tecnologie per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile e il trattamento delle acque reflue, in programma dal 22 al 24 ottobre a Bologna. Una manifestazione, questa, che da oltre vent’anni rappresenta il luogo di incontro Luigi Bernardelli per eccellenza degli operatori del settore dei servizi idrici e che,

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solo nel 2012, aveva chiamato a raccolta oltre 6700 visitatori giunti da ogni parte del mondo per scoprire e conoscere le novità dei 270 espositori in rappresentanza di oltre 350 marchi. “I risultati del 2012, che almeno sul fronte espositivo possiamo dire già ampiamente confermati anche per l’edizione 2014 – ci ha spiegato Marino Capelli, exhibition coordinator della manifestazione – sono legati da un lato alla ricca offerta convegnistica di Accadueo in grado di attrarre tutti gli opinion leader di settore e, dall’altro, al contributo e alla collaborazione che ci offrono i nostri patrocinatori e in particolare Federutility (www.federutility.it), la federazione italiana che riunisce le aziende di servizi pubblici locali dei settori idrico ed energetico. Il fatto che il numero degli espositori sia rimasto invariato rispetto alla passata edizione della manifestazione è per noi molto importante. Soprattutto se si pensa al momento economico che in generale non è brillante e che, per quanto riguarda in particolare il mondo degli acquedotti, ha vissuto le conseguenze


Intervista del rallentamento nei finanziamenti alle nuove opere legato agli esiti del referendum e al correlato metodo tariffario solo recentemente approvato dal Governo”. Accadueo è un evento dal forte respiro internazionale e gran parte del merito va attribuito agli organizzatori che, anche quest’anno, hanno portato avanti un importante programma promozionale volto a favorire la visita di missioni commerciali provenienti da Paesi dell’est europeo. Le delegazioni, che durante i tre giorni di fiera incontreranno le aziende espositrici, saranno composte da imprese di costruzione, imprese di progettazione, distributori di materiali per la costruzione di impianti, imprese di trattamento e distribuzione acqua, responsabili di enti governativi e responsabili di municipalità locali nel settore della gestione dei servizi idrici: tutti interessati ad allacciare e sviluppare rapporti commerciali con il mondo produttivo italiano. Oltre all’ottenimento del patrocinio di Expo 2015 (www.expo2015.org), l’edizione del 2014 di Accadueo è caratterizzata anche e soprattutto dal cambio di location. Dallo storico quartiere fieristico di Ferrara, infatti, la manifestazione si sposterà a Bologna e si svolgerà in concomitanza con Smart City Exhibition, fiera dedicata alla città, e Saie, evento legato invece al mondo delle costruzioni. “L’obiettivo – ha continuato Capelli – è proprio quello di creare attorno ad Accadueo un contesto più ricco e completo di eventi concomitanti e correlabili per tematiche al mondo della costruzione di acquedotti e fognature e di impianti di distribuzione di gas naturale. Nuove tecnologie e prodotti innovativi saranno due dei temi portanti dell’edizione numero dodici di Accadueo. Principali protagoniste della manifestazione saranno infatti le novità realizzate e presentate dalle aziende che operano nel settore idrico e che anche quest’anno toccheranno tutti gli ambiti più importanti. Tornerà quindi la ormai tradizionale Guida alle Novità, alla quale si affiancherà anche quest’anno la mostra Vetrina dell’Innovazione dedicata a una selezione delle novità presentate dalle aziende produttrici di componenti e apparecchiature effettuata da una commissione tecnico-scientifica di esperti delle aziende di gestione dei servizi idrici. Sarà però la rassegna di convegni e seminari il cuore nevralgico della manifestazione che abbraccerà tutti i segmenti di

attualità tecnico-scientifica del settore e che potrà contare sulla presenza e partecipazione attiva delle maggiori associazioni di categoria e dei più importanti centri studi e universitari, oltre che naturalmente delle aziende protagoniste della fiera. “Saranno dodici le sale riservate ai seminari che, nei tre giorni di manifestazione, ospiteranno circa ottocento relatori provenienti da tutto il mondo – ha spiegato Andrea Cirelli, coordinatore scientifico convegni di Accadueo – Oltre ai temi classici di interesse generale sulla regolazione, sulle innovazioni tecnologiche e sugli aspetti economici finanziari oltreché gestionali, cercheremo di approfondire alcune tematiche attuali tra cui attuazione della direttiva quadro sulle acque (decisioni UE), risparmio della risorsa e beni comuni, analisi delle acque e qualità, dinamica degli investimenti e dei finanziamenti, regolazione tariffaria e analisi ricorsi, e così via. Poi, come sempre, saranno previsti dei focus specifici su protezione sistemi idrici, telecontrollo e automazione, misuratori di portata, analisi reti fognarie, gestione sistemi informativi”. Sul significativo contributo che una manifestazione come Accadueo offre a tutto il settore idrico del nostro Paese sembrano essere davvero tutti d’accordo. “Non va solo considerata l’ampia offerta merceologica di cui le aziende saranno protagoniste – ci conferma infatti Capelli – ma il contributo più grande al settore sarà costituito dal grande dibattito che affronterà tutti gli aspetti legati al ciclo dell’acqua. I convegni che si terranno durante Accadueo, infatti, analizzeranno e faranno il punto della situazione in un unico momento su tutti gli aspetti del mondo del settore idrico, mettendo in risalto i diversi punti di vista e le opinioni di tutte le organizzazioni, associazioni, enti di ricerca e di cultura impegnati significativamente in questo comparto”. Si conferma infine anche per l’edizione 2014 della manifestazione l’abbinamento e la concomitanza da un lato con CiAccaQuattro, il Salone del trasporto e della distribuzione del Gas, nell’ambito del quale il CIG (Comitato Italiano Gas) organizzerà in tutte e tre le giornate un ciclo di seminari con l’obiettivo di offrire agli operatori l’opportunità di allargare il proprio orizzonte all’intero panorama delle reti per il trasporto e la distribuzione del gas, e dall’altro, con H2O INDUSTRY, che sarà invece focalizzata sulle tecnologie, sistemi di trattamento, apparecchiature e servizi dedicati alla gestione delle acque (di approvvigionamento, di processo, reflue) in ambito industriale.

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Focus H2o a cura della Redazione

Endress+Hauser:

ottimizzazione a 360 gradi, rispettando l’ambiente Per presentare soluzioni innovative alle tematiche sempre più diffuse all’interno delle aziende del ciclo idrico integrato delle acque, Endress+Hauser sceglie l’AccadueO di Bologna, mostra delle tecnologie per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile e il trattamento delle acque reflue.

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n un mondo globalizzato e competitivo, ottimizzare i processi rispettando l’efficienza economica, la sicurezza e la protezione ambientale, oltre che a garantire lo sviluppo delle aziende, consente il rispetto delle condizioni ambientali. In queste aree opera Endress+Hauser (www.it.endress.com), come fornitore di riferimento di strumentazione di misura, servizi e soluzioni per l’ingegneria dei processi industriali. “Sarebbe riduttivo citare semplicemente le tecnologie di misura che oggi Endress+Hauser mette a disposizione dei propri clienti operanti nel ciclo integrato delle acque – esordisce Roberto Gusulfino, Marketing Manager di Endress+Hauser Italia – la rinnovata ottimizzazione dei processi, il miglioramento del monitoraggio e controllo, la riduzione dei costi operativi, la gestione pianificata degli asset aziendali, sono i temi sui quali stanno puntando le aziende del settore idrico”. Grazie ai continui investimenti per il miglioramento del proprio portafoglio prodotti e attraverso l’impiego di tecnologia

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digitale di comunicazione basata su bus di campo standard, Endress+Hauser è in grado di gestire le informazioni di processo, la configurazione e la diagnostica remota della strumentazione, rendendo più facili e veloci le operazioni di commissioning, startup e gestione degli impianti nel tempo. “I vantaggi per gli utenti sono molteplici – ci spiega Gusulfino – ad esempio, grazie alle soluzioni per il campionamento delle acque reflue Liquistation CSF48 fisso e Liquiport 2010 CSP44 portatile con sensori, oltre alla garanzia di conformità agli standard e alle normative mondiali sul campionamento idrico, si offre una flessibilità idonea a qualsiasi tipo di applicazione”. Queste soluzioni si basano sulla nuova piattaforma LiquilineMemosens e vantano la stessa semplicità di utilizzo e manutenzione di tutti i dispositivi Liquiline. Inoltre, sono gli unici campionatori facilmente trasformabili in una stazione di misura completa per sei parametri differenti. “Per il mondo delle acque – aggiunge Gusulfino – esiste un catalogo di servizi di manutenzione scalabili e personaliz-


Endress + Hauser zabili a seconda delle specifiche esigenze degli impianti, con l’approccio che tende alla minimizzazione dei costi di manutenzione non necessari”. Un’altra delle novità presentate da Endress+Hauser a Bologna è Liquicontrol NDP, soluzioni di automazione per i processi Nitro/Denitro e rimozione dei Fosfati per depuratori civili ed industriali, che utilizza architetture di controllo basate su hardware standard di mercato e permette di ottimizzare il controllo di processo, in particolare l’ossidazione biologica e la rimozione dei fosfati, riducendo i consumi energetici e il consumo di prodotti chimici. “Per quanto riguarda i misuratori di portata elettromagnetici dedicati al settore delle acque – conclude Gusulfino – puntiamo sulla famiglia Promag 400 che comprende sensori sommergibili (IP68) e interrabili”. Promag 800 è la versione autoalimentata tramite batteria con vettori di comunicazione GSM/GPRS, ha una custodia in policarbonato particolarmente adatta agli ambienti aggressivi (ad esempio l’atmosfera marina) e risponde alle normative metrologiche (MID MI-001, OIML R49). Notevoli le caratteristiche tecniche della gamma Promag: diametri da DN 25 a DN 2400 con i sensori tipo D o L o W, scartamento sensori secondo standard internazionali (ISO, DVGW), trattamento superficiale, opzionale, certificato contro la corrosione, versione interrabile opzionale. C’è poi HistoROM per un completo salvataggio dati (sensore, trasmettitore, totalizzatore), un webserver incorporato per una gestione veloce del punto di misura (messa in servizio, manutenzione, data management), ed è stato creato un nuovo concetto di “Verifica in campo” grazie alla ‘Heartbeat technology’. Promag 400 è integrabile con protocollo EtherNet/IP, mentre Promag 800 utilizza la comunicazione GSM /GPRS”. Ad AccadueO, Endress+Hauser avrà l’opportunità di presentare non solo una vasta gamma di prodotti innovativi, ma anche di testimoniare la continua evoluzione di un modello operativo vincente che permette al Gruppo di essere in continua crescita.

Roberto Gusulfino

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COMPANY TO WATCH L’INTERVISTA a cura della Redazione

Una task force di 300 guru in campo elettronico Capacità di innovare e fornire valore aggiunto fanno parte da sempre del DNA di Linear Technology. Due plus che non possono prescindere dalle competenze degli oltre trecento tecnici di altissimo livello che costituiscono l’area R&D dell’azienda. “Cosa ti piacerebbe avere che oggi non esiste?” è la domanda che regolarmente gli esperti delle 4 business unit americane di Linear pongono ai propri clienti in giro per il mondo.

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el 2012 la casa editrice giapponese Nimodello di business di Linear Technology Corporation kkei ha pubblicato un volume intitolato (www.linear.com), hanno deciso di farne un libro che avrebbe ‘The Company That No One Leaves’ potuto non solo interessare, ma addirittura ispirare la loro nazio(L’azienda che nessuno lascia), scritto ne. Un caso abbastanza anomalo, ma sicuramente indicativo da Hiroki Yomogita e Kyotko Katase ed della forza e dell’impatto che può avere una realtà come interamente dedicato a Linear Linear Technology, che è presente nei mercati di tutto il Sergio Franti Technology. Un’operazione mondo da oltre trent’anni progettando, producendo di marketing in occasione e commercializzando un’ampia gamma di circuiti dei trent’anni della multinazionale americana? integrati analogici ad alte prestazioni. Assolutamente no. Una scelta spontanea degli “Capacità di innovare e fornire valore aggiunto autori che, rimasti positivamente colpiti dal fanno parte da sempre del DNA di Linear Tech-

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Linear SMC plici tecnici, i nostri sono guru”. Un’affermazione che descrive l’alto livello di preparazione tecnico di questa realtà che quotidianamente offre ai propri clienti anche un supporto post vendita, garantito dalle competenze del tecnico locale che lavora alla soluzione di ogni problema che si presenta ed è in costante collaborazione non solo con l’ufficio tecnico del cliente, ma anche con gli application manager della casa madre di Linear. Parlare di Linear Technology non significa solo discutere di qualità, ottenibile anche grazie a un processo di produzione molto affinato e controllato, ma anche di non obsolescenza delle soluzioni offerte e di garanzia a vita dei prodotti, rispondendone direttamente in caso di malfunzionamenti o guasti. La vera forza di Linear Technology sta però nei tempi di consegna, molto più rapidi di quelli che generalmente il mercato è in grado di garantire. Gli iter medi di produzione dei semiconduttori, infatti, generalmente si attestano tra le 12 e le 16 settimane dal momento dell’ordine. Questi processi si suddividono, a loro volta, nella fase di sviluppo dei wafer di silicio (che richiede 10/12 settimane) e nella fase di assemblaggio (4 settimane).

nology” ha spiegato a NewSimpresa Sergio Franti, da sei anni Country Sales Manager Italy/Greece/Turkey di Linear. Tecnica e innovazione: due elementi distintivi che si concretizzano in applicazioni impiegabili in svariati settori – come industriale, automotive e delle comunicazioni – e che coprono diversi ambiti – dispositivi di rete, computer, strumentazione medicale, prodotti di largo consumo e sistemi militari e aerospaziali – facendo da ‘ponte’ tra il mondo analogico e l’elettronica digitale. Tecnica e innovazione, però, vanno di pari passo e non possono prescindere dalle competenze dei tecnici che costituiscono l’area R&D di Linear. Trecento progettisti di altissimo livello che ogni giorno, grazie ai continui input che arrivano dal mercato, progettano e realizzano prodotti ad alto valore aggiunto e in grado di consentire ai clienti di differenziarsi dalla concorrenza. “Cosa ti piacerebbe avere che oggi non esiste?” è la domanda che regolarmente gli esperti delle 4 business unit americane di Linear pongono ai propri clienti in giro per il mondo. “A questo proposito – sottolinea Franti – trovo particolarmente significativa un’affermazione di Bob Swanson, uno dei fondatori di Linear nonché CEO dell’azienda, che una volta trovandosi a dover giustificare il numero limitato di tecnici progettisti (300) rispetto ai 2/3mila che arrivano a impiegare alcuni competitor ha detto: ‘La differenza sta nel fatto che, mentre gli altri sono sem-

Linear è in grado di ridurre drasticamente l’intero iter grazie a quello che viene chiamato ‘die bank’, una sorta di stoccaggio di die (piastrine di silicio sulle quali verrà realizzato il circuito elettronico o il circuito integrato) che l’azienda è in grado di produrre in anticipo grazie alla sua conoscenza del mercato e delle esigenze reali in fatto di prodotti. “In questo modo – sottolinea Franti – quando ci arriva la reale richiesta dal cliente, dobbiamo solo effettuare le fasi di assemblaggio e test che richiedono 4 settimane. Questa strategia produttiva ovviamente ha un costo, ma è un investimento di cui l’azienda ha deciso di farsi carico per garantire al cliente la certezza di fornitura”. Linear Technology, inoltre, assicura lo stesso approccio anche nei periodi più critici del mercato. “Nei momenti, ad esempio, in cui le consegne medie si attestano sulle le 20/25 settimane – conferma Franti – noi riusciamo a garantire la consegna in massimo 8”. La congiuntura economica di questi ultimi anni, in parte per fortuna e in parte per merito, ha colpito in maniera limitata Linear Technology. “Quando è esplosa, la crisi mondiale – spiega infatti Franti – ci ha coinvolti, ma siamo riusciti a risollevarci abbastanza in fretta. Un motivo è da ricercarsi nel fatto che, rivolgendoci a un mercato di fascia medio-alta, per natura siamo meno soggetti a intense oscillazioni con forti picchi sia positivi che negativi. L’altra ragione risiede, invece, nella nostra capacità di essere stati in grado di reagire velocemente alla crisi, non rallentando la produzione come invece si sono trovati costretti a fare molte aziende in questi ultimi anni”. In controtendenza con buona parte del mercato, Linear ha continuato a investire in ricerca e sviluppo anche nei momenti di crisi. “I componenti che ci troviamo a realizzare oggi – conclude Franti – stanno diventando sempre più complessi. Una volta il ciclo di sviluppo era di un anno/un anno e mezzo (dall’idea all’uscita in produzione), oggi invece si parla di due anni e mezzo/tre. Questo ci porta inevitabilmente a fare scelte sempre più oculate in merito al tipo di componente da andare a sviluppare, scelte che scaturiscono da una forte attenzione alle esigenze del mercato”.

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COMPANY TO WATCH a cura della Redazione

SMC: SOLUZIONI

COMPETITIVE NEL RISPETTO DELL’ECOSOSTENIBILITÀ Innovazione e qualità dei prodotti sono da anni i punti di forza di SMC Italia. Un risultato ottenuto mediante l’operato del dipartimento di Ricerca&Sviluppo. Un’azione continua che genera tecnologia intelligente, in grado di rispondere in modo competitivo alle esigenze del mercato e nel rispetto dell’ambiente.

O

pneumatici per l’automazione industriale, propone un portfolio d’offerta in cui vi è un ampio range di prodotti: valvole, cilindri, raccordi e tubi, trattamento aria e componenti per il vuoto, valvole e dispositivi per il controllo dei fluidi, attuatori elettrici, posizionatori E/P, essiccatori, termo controllori e filtrazione industriale. “Siamo più che mai consapevoli che oggi – afferma Walter Severgnini, Business Development Manager SMC Italia – qualità, innovazione e un servizio di alto livello, sono le caratteristiche fondamentali che ogni azienda deve avere per essere vincente sul mercato”.

www.smcitalia.it

ggi i componenti pneumatici si trovano virtualmente in tutti i settori industriali e la richiesta di soluzioni automatizzate è in crescita. Una risposta efficace alle esigenze dei vari settori di mercato è fornita da SMC Italia (www.smcitalia.it), consociata della multinazionale giapponese SMC Corporation. L’azienda, specializzata nella produzione di componenti

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SMC Corporation è una multinazionale giapponese leader mondiale nella produz


SMC SMC investe ogni anno in Ricerca e Sviluppo. Grazie ad una squadra di più di 1.400 ingegneri in tutto il mondo, consente una leadership tecnologica di rilievo e offre una disponibilità di 11.000 prodotti base, 620.000 varianti e circa 50 nuovi prodotti l’anno. “Ogni giorno – continua Severgnini – lavoriamo per garantire un reale vantaggio competitivo alle aziende che scelgono di rivolgersi a noi, offrendo prodotti leggeri, funzionali, miniaturizzati, a basso consumo energetico e realizzati senza elementi inquinanti”. Anche il fattore ‘sostenibilità’ gioca un ruolo importante nella produzione SMC. Per questo motivo l’azienda ha messo in atto il programma Energy Saving, finalizzato alla realizzazione di prodotti con marchio Green e quindi costruiti senza l’utilizzo di elementi inquinanti quali cadmio, piombo e mercurio. “Siamo consci del fatto – spiega Severgnini – che una corretta gestione delle energie riduce sprechi e offre una diminuzione dell’utilizzo di aria compressa fino al 50%”. SMC è consapevole che una corretta scelta e selezione dei componenti consente una riduzione degli sprechi e una razionalizzazione delle energie impiegate nei processi produttivi.

Walter Severgnini

Essere vincenti nel settore dell’automazione industriale deve vedere le aziende esprimere valore riconosciuto sia nella tecnologia e qualità dei prodotti, sia nel valore aggiunto delle persone e quindi nella qualità percepita del servizio. In questa ottica, la rete vendita diretta e indiretta, distribuita sul

zione di componenti pneumatici per

territorio nazionale, è una risorsa molto importante per l’azienda in termini di expertise e know-how, in grado di garantire una copertura e un’assistenza capillare. La rete vendita diretta è integrata dal network dei Distributori SMC presenti sul territorio nazionale. La rete commerciale è già in grado di fornire un supporto tecnico di primo livello nelle fasi di pre e post vendita. “Una rete commerciale preparata – sottolinea Severgnini – è un asset fondamentale per continuare ad essere Interlocutori, con la I maiuscola, dei clienti”. A tutto ciò si aggiunge un servizio di supporto tecnico pre e post vendita, erogato da specialisti che hanno toccato con mano le tematiche da affrontare ed hanno già risolto numerosi casi applicativi con soddisfazione da parte dell’utente.

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FASE 1

PARTNERSÌ VERIF

ICA AC C PROTO ETTAZIONE COLLO

RICHIESTA AZIENDE UTENTI MODULO

RICHIESTA

SPORTELLOIMPRESA:

FASE 5 RATIN

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FEEDBACK RATING

PARTNERSÌ

AZIENDE UTENTI

CHIUSURA LAVORI

o sviluppo delle aziende non solo richiede una serie di competenze in continua evoluzione ma anche la loro integrazione in tempo reale. Per trovare una risposta ai temi quotidiani e di prospettiva (in merito alle aree di competenza) è possibile fare leva sull’iniziativa SportelloImpresa. Uno sportello aperto 24 ore al giorno 7 giorni su 7, al quale si accede via internet

FASE 4 PRATI

CA F

AZIENDE UTENTI SVILUPPO 56


FASE 2

PARTNERSÌ VERIF

ICA VA LID

AZION

E

RISPOSTA / PROPOSTA

AZIENDE UTENTI VALIDAZIONE VERIFICA

MAIL / CALL A DOMANDA...

RISPONDE

digitando: www.SportelloImpresa.info L’interazione è semplice, basta compilare uno specifico modulo di richiesta. SportelloImpresa provvederà in tempi certi a fornire una risposta. Per la richiesta e la risposta non è previsto alcun onere economico. SportelloImpresa a valle della risposta provvederà, se gradito, a creare un contatto diretto con il potenziale PartnerSì di riferimento specifico alla richiesta effettuata.

FINAN

FASE 3 PRIMA VERIF IC FINAN ZIABIL A ITÀ

VERIFICA FONDI

PARTNERSÌ

AZIENDE UTENTI

CONTATTO DIRETTO

ZIABIL

ITÀ

PARTNERSÌ COMMESSA

III www.sportelloimpresa.info


IV


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