AGRICOLTURA VENETA
Numero Uno | Gennaio 2014
NUOVA STRATEGIA AGRICOLA
S
Rese per ettaro Verso il nuovo PSR DALLA STRATEGIA ALLA PROPOSTA TECNICA
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intetizzando in cifre la nuova programmazione comunitaria, che andrà dal 2014 al 2020, il sistema veneto avrà a disposizione circa 4 miliardi di euro, che saranno dati agli agricoltori attraverso “pagamenti diretti” (premio PAC) e “contributi e sostegno al reddito”. La nostra priorità è quella di ottenere tutti i finanziamenti che ci spettano, senza penalizzazioni. Sulla disponibilità finanziaria effettiva era calata, soprattutto negli ultimi mesi, una minaccia di “sottrazioni” ahimè caldeggiata dall’ex Ministro delle Politiche agricole, che voleva accrescere i finanziamenti alle Regioni del sud a scapito del Veneto e delle altre Regioni del nord. I cambiamenti in vista sono numerosi. Innanzitutto vogliamo stimolare le aziende del settore primario a diventare maggiormente competitive ed innovative: aggregandosi per competere in termini di costi, di produttività e di offerta di prodotti nel mercato globale. Verranno inoltre rafforzati la conservazione dell’ambiente e il mantenimento del paesaggio. Vogliamo costruire solide fondamenta per un Veneto agricolo sostenibile, autosufficiente, competitivo, facendo crescere in noi la consapevolezza che trattare bene la terra significa farla durare più a lungo ed ottenerne frutti migliori. Abbracciamo pertanto queste linee guida, in un momento nel quale la ricerca forsennata del reddito e la foga di rispondere al mercato globale, fa scordare a volte di essere figli di questa terra, e non suoi padroni legittimati a sfruttarla senza preoccuparsi delle conseguenze.
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Congiuntura 2013
Franco Manzato Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto
Micotossine
L’AGRICOLTURA VENETA TIENE
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Partenariato
DA EMERGENZA A PROBLEMA STRUTTURALE
I GAL E LO SVILUPPO RURALE
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106 - 224 milioni di euro
94 - 201 milioni di euro
201 - 296 milioni di euro
71 - 130 milioni di euro
260 - 331 177 - 248
milioni di euro
milioni di euro
“Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013. Organismo responsabile dell'attuazione: Veneto Agricoltura. Autorità di gestione: Regione del Veneto Direzione Piani e Programmi Settore Primario"
GIPA/NE/0014/2012
agricoltura veneta
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Sviluppo Rurale 2014-2020
VERSO IL NUOVO PSR DEL VENETO DALLA STRATEGIA ALLA PROPOSTA TECNICA Le risorse del prossimo PSR dovranno essere orientate alla crescita complessiva del sistema, al trasferimento di innovazione e quindi di competitività del sistema, delle imprese e delle filiere produttive. Un successo il percorso “condiviso” con il Partenariato: oltre 1.700 partecipanti, tra presenze in sala e utenti delle dirette streaming. coli e dei boschi; attori e funzioni che risultano intrinsecamente connessi con la vivibilità e la vitalità anche economica delle aree rurali. Il riconoscimento alle imprese, attraverso il Psr e le relative linee di intervento, per questo ruolo attivo di produzione di “beni pubblici”, è quindi imprescindibile. Le risorse del programma dovranno agevolare l’ulteriore evoluzione complessiva dei sistemi rurali verso livelli elevati e consolidati di sostenibilità.
Confermare, aggiornare e rafforzare le priorità strategiche definite dall’Agenda della Conferenza regionale del 2011, contestualizzando quella visione ampiamente condivisa nel quadro piuttosto complesso degli obiettivi, della strumentazione e delle risorse previste per il nuovo Psr. È la risposta già emersa dall’analisi dei fabbisogni del sistema agricolo e rurale, quale premessa necessaria alla definizione del PSR 20142020, che si svilupperà all’interno ed in sintonia con la più ampia strategia europea per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. I presupposti strategici del nuovo Psr Veneto sono stati presentati in occasione dei quattro appuntamenti, organizzati tra novembre e dicembre presso la Corte Benedettina di Legnaro (PD) dalla Regione del Veneto, nell’ambito della seconda fase degli Incontri di Partenariato (vedi riquadro a fianco). Competitività e innovazione Tutti i lavori a supporto della
elaborazione del nuovo programma confermano che l’innovazione rappresenta una strada indispensabile e prioritaria, da percorrere e da perseguire a tutti i livelli. Secondo i regolamenti dell’UE è considerata, oltre che un obiettivo, una priorità del tutto trasversale e non solo in termini di tecnologia e know how. Le imprese agricole, agroalimentari e boschive del Veneto dovranno cercare, da una parte, di lavorare insieme, di aggregarsi per competere in termini di costi, di produttività e di offerta di prodotti e servizi nel mercato globale, con forti prospettive anche verso l’esportazione; dall’altra dovranno riuscire a valorizzare ed arricchire i prodotti con contenuti nuovi, diversi e graditi a chi li acquista. Le risorse del prossimo PSR dovranno essere orientate alla crescita complessiva del sistema, al trasferimento di innovazione e quindi di competitività del sistema, delle imprese e delle filiere produttive. Il tema della crescita dell’imprenditore e della rete di
supporto al sistema imprenditoriale sarà determinante, anche in funzione della sua costante rivitalizzazione attraverso l’immissione di imprenditori nuovi e giovani, con una buona formazione di base, che devono trovare forti elementi di attrazione nelle attività agricole, agroalimentari e boschive. Sostenibilità ambientale Una priorità fondamentale, ed altrettanto trasversale, che caratterizza Europa 2020 ed emerge chiaramente dal quadro delle proposte di intervento, riguarda la sostenibilità ambientale. Confermare e rafforzare la conservazione dell’ambiente e di tutte le sue principali risorse, il mantenimento del paesaggio, l’azione di contrasto e l’adattamento ai cambiamenti climatici, in montagna e nelle aree marginali in particolare, non possono prescindere dal coinvolgimento diretto e dalla valorizzazione “degli attori e delle funzioni” che assicurano la gestione quotidiana e permanente dei terreni agri-
Sistemi rurali e capacità di governo Un’altra delle sfide fondamentali dei prossimi anni sarà lo sviluppo ed il miglioramento delle capacità di governo dei territori e dei sistemi rurali. L’Unione europea punta molto sulla crescita inclusiva, mentre a livello nazionale viene proposta una specifica strategia per le aree interne. Per questo, ma anche per una chiara consapevolezza ormai maturata anche a livello regionale, il prossimo Psr chie-
derà ai territori rurali di dare prova di sapersi organizzare rispetto alle opportunità di sviluppo integrato e sostenibile, di creazione e rafforzamento dei servizi alle imprese e alla popolazione, della diversificazione economica. Gli orientamenti Le priorità così individuate saranno perseguite secondo un approccio strategico fortemente orientato ai risultati, che si baserà quindi su alcune formule indispensabili, quali la territorializzazione, ovvero la capacità di dimensionare e contestualizzare le politiche rispetto alle specifiche esigenze territoriali; la cooperazione e l’integrazione, intese come orientamenti che devono essere presenti a tutti i livelli, tra pubblico e privato, tra operatori agricoli e non, tra imprese agricole e agroindustriali; la concentrazione delle risorse e la selettività delle azioni e dei progetti, come condizioni che determinano l’efficacia degli interventi.
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I numeri del confronto Nel mese di gennaio anche la strategia e le linee d’intervento, così com’era già avvenuto per l’individuazione dei fabbisogni di sviluppo, sono state sottoposte alle osservazioni del Tavolo di Partenariato attraverso la Consultazione diretta online, accessibile dal portale dell’agricoltura veneta www.piave.veneto.it. La partecipazione dei rappresentanti del Tavolo di Partenariato alla definizione del nuovo Psr Veneto ha fatto registrare numeri di tutto riguardo. Tra prima fase (definizione dei fabbisogni) e seconda fase (strategia e interventi),
i partecipanti complessivi sono stati 1.752, di questi le presenze agli incontri sono state 715, mentre i visitatori unici delle dirette streaming dei lavori sono stati 1.037. Riscontri notevoli sono venuti anche dalla consultazione diretta online, che al termine della prima fase aveva raccolto 416 contributi, inviati da parte di 30 soggetti rappresentanti del Tavolo di Partenariato. Si avvicina nel frattempo la terza e conclusiva fase del percorso di confronto, che culminerà con la presentazione della proposta tecnica del nuovo Psr Veneto 2014-2020, prevista nelle prossime settimane.
Ripartizione risorse Psr Veneto 2014 – 2020 Priorità Sviluppo Rurale 2014-2020
106 - 224 milioni di euro
94 - 201 milioni di euro
1 - Trasferimento di conoscenze e innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali 2 - Competitività dell'agricoltura e redditività delle aziende agricole
201 - 296 milioni di euro
71 - 130 milioni di euro
3 - Organizzazione della filiera agroalimentare, gestione dei rischi nel settore agricolo 4 - Ecosistemi dipendenti dall'agricoltura e dalle foreste
260 - 331 177 - 248 milioni di euro
milioni di euro
5 - Uso efficiente delle risorse, economia a basse emissioni di carbonio 6 - Inclusione sociale, riduzione della povertà e sviluppo economico nelle zone rurali
Nota: dati in milioni di euro
Il grafico riporta le ripartizioni delle risorse a sostegno dello sviluppo rurale per il periodo 2014-2020. Per ogni priorità, è stato definito un intervallo tra “minimo” e “massimo”, all’interno del quale verrà stabilita la quota di risorse che verrà destinata agli obiettivi di ciascuna priorità. La ripartizione definitiva delle risorse tra le diverse priorità terrà conto degli esiti del confronto in corso tra la Regione e i rappresentanti del Tavolo Regionale di Partenariato per lo sviluppo rurale, facendo al contempo riferimento ai regolamenti europei sulla nuova Politica Agricola Comune e alle sinergie con gli altri fondi in base agli orientamenti della Politica Regionale Unitaria.
Sviluppo Rurale, 1.180 milioni SALVATI INVESTIMENTI MA… “Per lo sviluppo rurale abbiamo salvato l’investimento totale a disposizione degli agricoltori, che ammonterà a 1 miliardo e 180 milioni di euro nel periodo di programmazione comunitaria 2014 – 2020, ma peserà molto sul bilancio regionale”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, non nasconde il suo disappunto per “l’ennesima ingiustizia nei nostri confronti. Abbiamo dovuto subire una ripartizione iniqua delle risorse a livello nazionale. Di fatto, Regioni del sud che non hanno mai brillato per efficienza e limpidezza della spesa hanno ricevuto molto più del Veneto.” Sulla base delle modalità di riparto di fatto imposte dal Ministero “e ovviamente accettate dalle Regioni del Sud, il Veneto dovrà trovare nel suo bilancio 202 milioni di euro su 1,18 miliardi, mentre ad esempio, alla Puglia basteranno 194 milioni dalle proprie casse a fronte di un totale di 1,67 miliardi di finanziamento totale. Contesto radicalmente questa scelta! Il compendio finanziario del prossimo Programma di Sviluppo Rurale regionale, conclude l’assessore, punterà su competitività e giovani, che qui hanno dimostrato coraggio, inventiva imprenditoriale e volontà di portare lustro e reddito alla loro terra e all’intero Paese”.
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Start-up a primavera
PROGRAMMA ITALIA – CINA Il settore agroalimentare è uno dei punti di forza dell’economia veneta e rappresenta una parte significativa dell’export. L’evoluzione dell’economia a livello globale ha indotto gli operatori veneti alla ricerca di nuovi partner e nuovi mercati e in questo contesto il consumatore cinese rappresenta un fattore di notevole interesse. A tal fine, per supportare l’imprenditoria veneta a operare in maniera più adeguata in questi nuovi scenari, la Regione Veneto, con il supporto della Fondazione Italia-Cina e dell’Università Ca’ Foscari (Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea), ha intenzione di sviluppare un progetto strategico pluriannuale, di largo respiro, con lo scopo di promuovere conoscenze ed intensificare l’interscambio culturale ed economico tra l’Italia e la Cina. Tale progettualità prevede le seguenti aree di interesse:
1- Implementazione delle conoscenze e traineeship rivolto a imprese dimensioni medio-piccole (max 40 partecipanti per la formazione di cui 20 parteciperanno all’iniziativa di traineeship) Propedeutico al progetto di traineeship saranno sviluppate attività informative che consisteranno in un corso plurimodulare sul mercato cinese ed un workshop sul settore agroalimentare in Cina. Si sottolinea l’importanza di avvalersi non solo di informazioni e strumenti ad hoc sul mercato cinese, ma anche di affidarsi a soggetti intermedi che possano favorire ed accelerare rapporti di collaborazione proficua tra gli operatori dei due Paesi. A questo scopo il progetto ha come soggetto attuatore la Fondazione Italia Cina e vede coinvolti una serie di organi istituzionali italiani e cinesi.
2- Iniziative di incoming, educational e workshop e azioni preparatorie nei confronti del mercato cinese a. Collaborazione scientifica L’iniziativa ha lo scopo di prob. Formazione e risorse umane muovere le aziende venete nel merc. Area commerciale cato cinese per poter dare loro la d. Area promozione marketing del possibilità di ampliare i propri conterritorio. tatti commerciali con i buyer ed avviare nuovi canali di vendita Per l’anno 2014 la Giunta Regio- attraverso la promozione dell’ofnale ha stanziato risorse per atti- ferta enogastronomica del territovare due sottoprogetti: rio veneto.
Export Agroalimentare Veneto
La Cina è il quinto importatore nel 2012 (nel 2008 era 16esima), di vino
Il Veneto in Cina Distribuzione % per tipologia del vino esportato in Cina. Anno 2012
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Giovani, esperienze venete di successo LUCA, ALLEVAMENTO ED APPRENDIMENTO CONTINUO Una scelta di vita fatta con convinzione e forte volontà, “partendo quasi da zero”
Luca è un ragazzo di 31 anni che, come altri coetanei si è appassionato di agricoltura fin da piccolo. Ha studiato agraria e, terminati gli studi, ha iniziato a lavorare per l’Associazione Provinciale Allevatori di Venezia dedicandosi ai controlli nelle stalle. Allora non immaginava che di lì a sei anni avrebbe inaugurato una stalla tutta sua, diventando titolare di un’azienda agricola a Torre di Mosto, in provincia di Venezia, partendo da una ventina di capi ereditati dal nonno. Oggi è titolare di un allevamento da latte con 160 capi, circa la metà delle quali in lattazione. Il foraggio è quasi interamente autoprodotto.“In tutto coltiviamo 40 ettari per alimentare gli animali – racconta Luca – mentre vendiamo il latte ad una vicina latteria e i vitelli maschi ad altri allevamenti, come ristalli”. “Allevare bestiame è la mia passione, ma oltre al cuore è necessario un sistema che ci dia più competitività e consenta alle aziende lattiere di generare reddito e ottenere margini di guadagno meno aleatori. Stiamo centellinando ogni passaggio del sistema produttivo per ridurre i costi il più possibile, ma il vero problema è il prezzo del latte, fermo ai minimi storici”. Il tono polemico di Luca non nasconde però il suo forte impulso imprenditoriale, che gli ha permesso in questi anni di affrontare le difficoltà nelle quali versa il settore della zootecnia bovina. La sua è una storia simile a quella di molti altri giovani: una scelta di vita fatta con convinzione e forte volontà, “partendo quasi da zero” racconta sospirando, ripensando ad un percorso faticoso, lungo il quale ha visto crescere piano piano la sua azienda, frutto di cinque anni di sacrifici e impegno costante. In questo periodo ha visitato allevamenti stranieri, in Spagna, per osservarne ed apprenderne le tecniche di svezzamento delle manze e si è informato su tutte le potenzialità del comparto. “Spero soprattutto che la situazione nel “dopo quote latte” si sblocchi in positivo – afferma – così da consentire a coloro che amano questo mestiere di poter continuare a farlo in modo dignitoso”. Luca ha ottenuto un contributo regionale di 200.000 euro e ha beneficiato della misura 112 per il primo insediamento e della misura 121 per l’ammodernamento dell’azienda.
DAL LATTE AL FORMAGGIO. COSI’ SIMONE AFFRONTA IL MERCATO Ha 27 anni, e già da 3 si dedica alla sua azienda agricola, della quale è diventato titolare nel 2010. La produzione va dai formaggi freschi, agli stagionati.
“Fior di Capra” e “Morbidella” sono solo due dei cinque formaggi che produce Simone, giovanissimo allevatore di Verona. Ha scelto proprio la sua amata cittadina scaligera come base dove impiantare la nuova stalla e il caseificio affiancato, che inaugurerà “se tutto va bene” ad aprile. “Ho sempre avuto le idee chiare: volevo produrre formaggio. Per questo, non appena ho potuto ho frequentato un corso di specializzazione promosso dall’Unione Europea per diventare ‘tecnico della trasformazione lattiero-casearia”. Simone ha 27 anni, e già da 3 si dedica alla sua azienda agricola, della quale è diventato titolare nel 2010. Una volta che l’attività è slittata sotto la sua guida, ha optato per l’allevamento di capre e pecore. “Al momento contiamo su circa 170 capi – racconta – ma non appena sarà pronta la nuova stalla potremo ospitare oltre 300 capi. Stiamo lavorando notte e giorno per fare in fretta!”. La giornata lavorativa, come spesso succede a chi si dedica al lavoro agricolo, inizia presto la mattina. “intorno alle 6” ci spiega Simone, “e dura sino alle 8 di sera”. Questo “perché oltre al lavoro vero e proprio e alla produzione bisogna anche dedicarsi agli incartamenti burocratici, alle telefonate e alle mail per tenere i contatti con i canali di vendita”. Insomma, un’attività che impegna molto, ma che sicuramente sa dare grandi soddisfazioni ai giovani coraggiosi che, come Simone, intraprendono questo percorso. “Vendiamo le nostre piccole produzioni di formaggio ai supermercati e alle gastronomie della zona – specifica – create utilizzando sia latte di capra che latte di pecora”. La produzione è varia: dai formaggi freschi, a quelli stagionati e speziati come il “Canestrato” e il “Pepato”. Simone ha ricevuto in tre anni un finanziamento regionale di oltre 150.000 euro, beneficiando della misura 112 per il primo insediamento e successivamente della misura 121 per l’ammodernato dell'azienda.
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Vitivinicolo 1
RESE PER ETTARO LA REGIONE ATTENDE NOTIFICHE DAI CONSORZI BANDO PER IL CREDITO DI ESERCIZIO DELLE IMPRESE AGRICOLE
La Regione Veneto ha deliberato lo scorso luglio 2013 un provvedimento che stabilisce le rese massime per ettaro dei terreni coltivati a vigneto, per quanto concerne i primi 4 anni di vita della pianta. Questo significativo provvedimento è stato adottato in quanto i singoli disciplinari di produzione delle Denominazioni di Origine e delle indicazioni geografiche non contengono il massimale di produzione per ettaro dei primi anni di produzione della vite. I dirigenti regionali hanno pertanto incontrato a suo tempo i rappresentanti della
filiera, insieme alle associazioni di categoria, imbottigliatori e trasformatori per esporre gli elementi tecnici che hanno indotto l’Amministrazione regionale a presentare il provvedimento da concordare insieme agli attori del sistema. I range di produzione introdotti, riportati nel box qui a fianco, sono il risultato di approfonditi studi di settore commissionati dagli organi regionali, che tengono conto dei risultati produttivi medi di diversi vigneti ubicati in tutte le aree vitate venete. Il provvedimento prevede che qualora sussistano oggettivi e concla-
mati elementi, i parametri possono essere rettificati attraverso la procedura di modifica del pertinente disciplinare di produzione. I Consorzi di Tutela possono infatti proporre al Ministero, per il tramite della Regione, integrazioni e perfezionamenti del disciplinare di produzione della rispettiva denominazione, in considerazione della specificità ed interazione dello specifico vitigno con l’area di coltivazione, il tutto avvalorato da appositi studi dettagliati ed esaurienti predisposti da esperti del settore. Nota Bene: dall’entrata in vigore del provvedimento,
Aperti i termini del bando (DGR n. 2864 del 30 dicembre 2013) per l’accesso ai contributi in conto interessi sui prestiti di conduzione contratti dalle imprese agricole con il sistema bancario per la campagna agraria 2013-2014. La dotazione finanziaria del bando è pari a € 2,584 milioni. La pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto è avvenuta lo scorso 28 gennaio 2014. Le imprese agricole interessate, per i successivi 30 giorni, potranno presentare domanda allo Sportello territoche risale alla scorsa estate, non sono ancora pervenute riale competente delindicazioni da nessun Con- l’AVEPA. sorzio di tutela. RESE MEDIE PER ETTARO nel caso di impianto delle viti (a radice nuda o in vasetto) primo ciclo vegetativo 0 secondo ciclo vegetativo 30%* terzo ciclo vegetativo 70%* quarto ciclo vegetativo 100%* nel caso di sovrainnesto primo ciclo vegetativo secondo ciclo vegetativo terzo ciclo vegetativo
0 50%* 100%*
* % rispetto alla resa prevista dal disciplinare
Brevi Vitivinicolo INVESTIMENTI 1: 4,8 MILIONI PER TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE Arrivano oltre 4 milioni 858 mila euro per investimenti nel settore vitivinicolo del veneto. Lo ha deciso la Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore all’agricoltura Franco Manzato, che ha destinato la somma, derivante dalla pianificazione finanziaria relativa all’OCM Vino per l’annualità 2014, a sostegno di interventi effettuati da imprese piccole, medie e intermedie che operano nel settore
della produzione, affinamento o confezionamento di prodotti vitivinicoli. L’aliquota massima di sostegno, in conto capitale, è fissato al 40 per cento della spesa sostenuta per gli investimenti limitato al 20 per cento per le imprese intermedie. Sono ammissibili sia interventi strutturali che attrezzature per migliorare la competitività delle imprese del settore. Metà dello stanziamento,
pari quasi 2 milioni 430 mila euro, è destinato alle aziende agricole vitivinicole per interventi riguardanti acquisto di materiale hardware e software, botti in legno, attrezzature per laboratori di analisi, attrezzature e elementi di arredo per la realizzazione di punti vendita al dettaglio aziendali ed extra – aziendali, l’acquisto di attrezzature specialistiche per la trasformazione e commercia-
lizzazione dei prodotti vitivinicoli volti a migliorare il rendimento globale dell’impresa e la sua competitività. L’altra metà è indirizzato ad aziende di trasformazione e commercializzazione per investimenti in impianti di trattamento, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino diretti a migliorare il rendimento globale dell’impresa.
INVESTIMENTI 2: RISTRUTTURAZIONE, IN ARRIVO QUASI 5 MILIONI Nell’ambito del Programma nazionale di sostegno per il 2014, il 3 febbraio scorso sono state presentate le istanze sulla misura “Investimenti” che dispone di 4.964.980,00 di euro, metà riservati
alle aziende agricole e metà alle imprese di trasformazione e commercializzazione. Nelle prossime settimane verrà adottata dalla Giunta Regionale, la deliberazione
di apertura dei termini per la presentazione delle domande di contributo per la prima annualità del periodo di programmazione 2014-2020, per la misura “Riconversione e ristrutturazione dei
vigneti”. Le aziende viticole potranno presentare istanza presso lo Sportello Unico Agricolo (Avepa) per accedere ai 14.473.996,00 di euro assegnati dal MIpaaf al Veneto.
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Vitivinicolo 2
VENETO, VENDEMMIA 2013 IN NUMERI Il vigneto veneto si estende su circa 77.481 ettari, di cui 21.685 a varietà Glera, seguita da Garganega (9.836), Pinot Grigio (8.719), Merlot (7.004) e Corvina (6.506). Il numero di aziende che conducono una superficie vitata si attesta invece intorno alle 30.500 unità, con una media regionale di superficie pari a 2,54 ettari. Dalle dichiarazioni dei produttori, i cui termini UE per la presentazione sono scaduti lo scorso 15 gennaio, risulta che la vendemmia 2013 nel Veneto ha prodotto 11.780.836,2 quintali di uva (+8,29% rispetto al
2012), di cui circa il 55% rivendicata come uva a Denominazione di Origine, 34% come uva a Indicazione Geografica, 9% come vino generico e il restante come vino varietale. Tra le principali denominazioni rivendicate troviamo la DOC Prosecco (+14,43% rispetto al 2012), l’IGT Veneto (+9,06% rispetto al 2012, di cui il 27% è costituito da Veneto Pinot Grigio); in diminuzione invece l’IGT Marca Trevigiana (3,24%). Da segnalare anche l’IGT delle Venezie (+ 27,79% rispetto al 2012 e di cui il 59% è costituito da
Esportazioni di vino (miliardi di euro). Veneto – Anni 2004-III trimestre 2013
gestisce anche la rivendicazione delle produzioni di uva. I dati raccolti vengono utilizzati in particolare per studiare l’andamento del settore vitivinicolo veneto e definire le eventuali politiche di intervento oltre che ad essere trasmessi alle Strutture di Controllo e utilizzati per la certificazione delle produzioni DO/IG.
Pinot Grigio delle Venezie). In leggero aumento la DOC Valpolicella (con 842.278 q.li di uva rivendicata) e la DOCG Conegliano Valdobbiadene (con 841.278 q.li). Per quanto riguarda il prodotto vino, la produzione 2013 nel Veneto (al 30 novembre) si aggira sui 9.373.829,64 ettolitri (+ 9,61% rispetto al 2012). Si ricorda che dal 2010 AVEPA, oltre ai dati sulla produzione vitivinicola, Vendemmie 2010-2013 2010
2011
2012
2013
%
%
Totale vini DO
5.052
5.571
5.936
6.244
4,9%
11,6%
Totale vini IGT
4.667
4.195
4.190
4.385
4,5%
0,8%
Totale DO e IG
9.719
9.767
10.126
10.629
4,7%
7,1%
VINO
1.479
1.457
642
1.078
40,5%
-10,7%
VINO VARIETALE
97
35
36
74
51,2%
24,7%
Totale uva raccolta
11.294
11.259
10.804
11.781
8,3%
5,6%
I due macrosistemi vitivinicoli veneti 2012
%
2013
%
PROSECCO
2.264.957
38,15%
2.591.831
41,51%
CONEGLIANO VALDOBBIADENE
815.303
13,73%
841.278
13,47%
COLLI ASOLANI O ASOLO PROSECCO
22.900
0,39%
24.044
0,39%
Mondo prosecco
3.103.160
52,28%
3.457.155
55,37%
VALPOLICELLA
819.550
13,81%
842.196
13,49%
SOAVE
754.581
12,71%
737.227
11,81%
BARDOLINO
358.601
6,04%
305.053
4,89%
BIANCO DI CUSTOZA
164.564
2,77%
171.823
2,75%
Sistema Verona
2.097.298
35,33%
2.056.302
32,93%
Export Vino IL VALORE DEL VENETO SFIORA IL 32% DEL TOTALE NAZIONALE Cresce ancora il valore dell’export veneto di vino, che nei primi nove mesi dell’anno corrente è arrivato a un miliardo 146 milioni, pari ormai al 31,8 per cento del totale nazionale, con una ulteriore crescita dell’11,7 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2012, anno nel
quale il valore del vino che il Veneto ha venduto all’estero è stato di un miliardo 443,6 milioni di euro, pari al 30,7 per cento del totale italiano. Questo vale per quanto riguarda il rapporto prezzo/qualità dei nostri vini, il loro reale apprezzamento al consumo, la capacità
di innovazione e di qualità che il sistema produttivo ha “iniettato” nel comparto a tutti i livelli fino alla bottiglia che arriva in tavola Per inciso, tra i leader dell’export italiano di vino, in valore, si collocano i vini piemontesi (18,9 per cento del totale nazionale ei mesi da gen-
naio a settembre 2013); quelli toscani (15 per cento) e quelli del Trentino Alto Adige (9,6), mentre sono cresciute percentualmente più del veneto, rispetto allo scorso anno, Emilia Romagna (+16%), Abruzzo (+12%) e Campania (+12%).
VENETO AGGRESSIVO, + 30% IN 3 ANNI Nel 2014 la Regione avvierà una politica aggressiva che consenta al Veneto di aumentare del 30 per cento in 3 anni le esportazioni dei nostri vini, richiesti in grande quantità nei mercati internazionali, che ne apprezzano la qualità e l’eccellenza. La Regione desidera dare il proprio contributo ad un settore, il vitivinicolo, che è il fiore all’occhiello del Veneto, ed intende farlo con un programma mirato a valorizzare un settore che cresce in continuazione in termini di produzione ed esportazioni. Una parte della nuova programmazione agricola prevista per il 2014 include appunto una massiccia iniziativa di ‘Incoming’ che coinvolgerà il ‘sistema Veneto’ e non singole aziende. Su iniziativa dell’assessore all’agricoltura Franco Manzato saranno dunque ospitati in terra veneta un totale di 250/300 importatori e giornalisti stranieri specializzati nel settore vitivinicolo, provenienti da Russia, Giappone, Sud-est asiatico e Usa, che visiteranno la nostra regione in lungo e in largo, toccando anche i territori più remoti
dove stanno crescendo prodotti con grandi potenzialità. Il focus di questa azione coinvolgerà quindi molte varietà viticole, non solamente le punte di diamante quali il Prosecco e il Valpolicella. L’obiettivo è quello di puntare alla promozione delle nostre Denominazioni in alcune specifiche aree del mondo, ed il tutto avverrà in collaborazione con i Consorzi di tutela, che affiancheranno la Regione nell’individuazione delle aree maggiormente strategiche, al fine di raggiungere la massima valorizzazione del vino veneto, affiancandolo ad alcuni elementi imprescindibili: il paesaggio, la nostra cultura, l’agroalimentare e le diverse filiere produttive, che nella loro unione danno valore al sistema veneto. Il Veneto ha il maggiore patrimonio di produzioni agroalimentari a denominazione dell’Unione Europea, con 17 DOP e 18 IGP, cui si aggiungono 28 DOC di vini, 14 vini a DOCG e 10 IGT, espressione del primato produttivo
nell’enologia nazionale, che diventa anche primato nell’export, per un valore che nei primi 9 mesi del 2013 ha superato un miliardo 146 milioni, pari al 31,8 del totale nazionale.
Nella foto sopra il partecipato terzo incontro del Trittico Vitivinicolo di Regione e Veneto Agricoltura-Europe Direct Veneto, presso la cantina dei Colli Berici - Gruppo Collis, a Lonigo (Vicenza)
agricoltura veneta
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Congiuntura 2013
L’AGRICOLTURA VENETA TIENE Veneto Agricoltura a gennaio ha già presentato le prime valutazioni sui risultati della annata agraria appena conclusa. In base ai dati provvisori disponibili, sembra che il 2013 sia da considerarsi sostanzialmente positivo in termini di valore prodotto dall’agricoltura regionale. La produzione lorda è infatti aumentata complessivamente di circa il 3% rispetto al 2012, raggiungendo i 5,5 miliardi di euro, un risultato ottenuto grazie alla buona performance complessiva delle colture erbacee. In leggero arretramento invece le colture legnose, per le quali ha inciso negativamente soprattutto la flessione dei prezzi dei prodotti vitivinicoli, e la zootecnia, che è stata parzialmente penalizzata dai risultati insoddisfacenti della carne bovina. Variazioni percentuali del valore delle produzioni agricole Veneto 2013 su 2012 Produzione Lorda +2++4% Coltivazioni erbacee +13++15% Coltivazioni legnose -1+-3% Prodotti degli allevamenti 0+-2% Fonte: elaborazioni di Veneto Agricoltura su dati Istat
Ancora in significativo calo il numero di imprese agricole iscritte alle Camere di Commercio del Veneto, sceso a 68.250 unità, con una flessione del 6,3% nei primi nove mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012. Dopo il notevole aumento del numero degli occupati in agricoltura nel triennio 2010-2012, con un incremento medio annuo di circa il 10%, nei primi 9 mesi del 2013 si è registrato un calo degli occupati del 14,6% es-
sendo scesi a poco più di 67.000 unità. La bilancia commerciale dei prodotti agroalimentari ha segnato un contestuale aumento di importazioni (+7,2%) e di esportazioni (+7%), ma l’incremento più che proporzionale dell’import rispetto all’export ha determinato un aggravamento del deficit agroalimentare a 685 milioni di euro (+8,6%). L’eccessiva piovosità primaverile ha condizionato soprattutto la produzione dei cereali autunno-ver-
nini: frumento tenero -14% e frumento duro -39%, mentre la produzione dell’orzo è aumentata del 36%, ma solamente grazie al notevole aumento della superficie investita (+44%). In netto recupero rispetto al pessimo 2012 il mais, che si conferma prima coltura regionale con una superficie di 250.000 ettari (-8%) e una produzione salita a 2,2 milioni tonnellate (+48%). Per quanto riguarda le colture industriali si registra una no-
tevole ripresa della soia, che incrementa la superficie (+20%) ma soprattutto la produzione (+116%, record degli ultimi dieci anni). La piovosità primaverile ha invece creato difficoltà alle semine della barbabietola da zucchero, le cui superficie e produzione sono scese di circa il 27%. In aumento la produzione di tabacco (+19%), in diminuzione la colza (-27%) e più che raddoppiati gli ettari investiti a girasole (+128%).
LE BIZZARRIE DEL CLIMA Nel 2012 l’agricoltura veneta ha dovuto fare i conti con una delle estati più siccitose e calde degli ultimi 20 anni (seconda solo alla torrida estate del 2003), in cui dal 16 giugno al 26 agosto le temperature massime in pianura hanno quasi sempre superato i 30° e in pianura non si sono verificate precipitazioni per 50-60 giorni consecutivi. Ne ha risentito soprattutto la produzione di mais (-35%) e soia (-43%), ma anche le frutticole e la vite hanno prodotto meno del previsto. Il 2013 non è stato da meno in fatto di anomalie climatiche: da marzo a maggio si è registrata una piovosità di 565 mm contro una media 1994-2012 di 260 mm e temperature massime inferiori alla media di 3-4°C. Situazione che ha causato allagamenti e ristagni idrici, creando notevoli difficoltà all’ingresso dei mezzi meccanici in campo. Di conseguenza vi è stato un notevole difficoltà ad eseguire le normali operazioni colturali (in particolare la semina) e un ritardo nello sviluppo vegetativo delle colture, nonché un forte sviluppo delle più comuni malattie fungine. Fortunatamente, l’andamento climatico dei mesi successivi è stato complessivamente favorevole e ha consentito a diverse colture di recuperare su livelli produttivi prossimi o superiori alla norma.
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Anche le colture orticole sembrano avere risentito negativamente dell’andamento climatico anomalo, considerando i cali produttivi subìti da patate (-40%), radicchio (-8%), lattuga (-9%), aglio (-7%) e asparago (-25%), ma dal punto di vista commerciale la scarsità di prodotto ha generalmente sostenuto i prezzi. Tra le principali colture frutticole annata positiva per la produzione del melo (+40%), non altrettanto per pero (-19%), pesco (-8%) e kiwi (-9%), che tuttavia hanno ottenuto quotazioni superiori rispetto all’anno precedente. La vitivinicoltura veneta (vedi approfondimento a pagina 07) ha beneficiato di un periodo estivoautunnale tutto sommato favorevole, che ha
Biogas
VALORIZZAZIONE DEGLI SFALCI
GRASS
TO GREEN GAS La presentazione dei dati alla stampa lo scorso 15 gennaio
consentito di raddrizzare una situazione vegetativa e fitopatologica che in primavera si presentava assai preoccupante. Le produzioni di uva e vino aumentano rispetto alla scarsa vendemmia 2012, tornando su livelli di normalità ma deprimendo i listini delle uve, risultati mediamente in calo dell’11%. Risultati in chiaroscuro per la zootecnia, considerando che il prezzo del latte ha beneficiato di un incremento di circa il 5%, ma le quotazioni della carne bovina sono risultate complessivamente in calo. Sostanzialmente stabili sui mercati le carni suine e in incremento quelle avicole (+5%), che sfruttano l’effetto sostituzione sulle carni di pregio. La riduzione dei costi alimentari osservata nel secondo semestre del 2013 ha consentito agli allevamenti di recuperare parte del valore aggiunto. Ancora in calo la flotta peschereccia veneta (-2%) e i quantitativi prodotti nei primi 6 mesi del 2013 dalla pesca marittima (-6%), mentre il prezzo medio di vendita del pescato è salito di circa il 10%. Per ulteriori dati: www.venetoagricoltura.org/basic.php?ID=4872
L’IMPORTANZA DEI MERCATI INTERNAZIONALI L’agricoltura veneta sta diventando sempre più globalizzata. Lo si desume non solo dal peso crescente del commercio con l’estero (dal 2000 al 2013 le importazioni di prodotti agroalimentari sono aumentate del 22% e le esportazioni di ben il 76%), ma anche dall’importanza assunta dai mercati internazionali nel determinare il prezzo dei nostri prodotti. Un esempio su tutti, il frumento. Ebbene, l’eccessiva piovosità primaverile ha determinato una flessione significativa della produzione veneta e, per la nota legge della domanda e dell’offerta, ci si attendeva un aumento dei prezzi sui mercati locali. Così non è stato, perché le abbondanti produzioni di frumento realizzate nell’emisfero Nord e le ottimistiche previsioni di raccolta nell’emisfero Sud hanno depresso i listini sui mercati internazionali, influenzando anche i mercati locali. Risultato: alla Borsa merci di Padova il prezzo del nuovo raccolto di frumento tenero ha subìto un calo del 25%.
Il progetto “GR3” per la valorizzazione degli sfalci e degli scarti erbacei nelle filiere di produzione del biogas, entra nel vivo. Finanziato nell’ambito del programma Intelligent Energy – Europe, vede Veneto Agricoltura impegnata con altri 10 partner europei in uno sforzo volto a migliorare la sostenibilità ambientale ed economica dei digestori destinati alla produzione di biogas e biometano. Le attività di progetto hanno consentito di raccogliere i dati relativi al flusso di biomassa erbacea su scala comunale, offrendo un quadro aggiornato, e georeferenziato, delle disponibilità di erba da aree marginali e della localizzazione di tutti gli impianti per la produzione di
biogas presenti e operativi nella nostra regione. Contestualmente il progetto prevede, in questa prima fase, un approfondimento delle tematiche legislative, fondamentale nel nostro Paese per definire con certezza i percorsi possibili della biomassa, con la massima valorizzazione dei sottoprodotti erbacei delle attività agricole, e un corretto indirizzamento di filiera di quelle attualmente da considerarsi rifiuto, come l’erba raccolta lungo le autostrade o in aree urbane. Nel caso dell’erba raccolta a latere delle attività agricole, ivi inclusa quella derivante dalle manutenzioni di canali, tare aziendali, fasce inerbite lungo siepi, fossi e alberature, una volta debitamente condizionata, mediante tecniche diverse, questa potrebbe almeno parzialmente sostituire il mais nell’alimentazione degli impianti, contribuendo alla sostenibilità della filiera del biogas agricolo, mentre per le biomasse erbacee destinate ai grandi digestori di trattamento della Forsu, spesso raccolte da cooperative o imprese agricole e/o di servizi, si profila un doppio passaggio virtuoso, con una valorizzazione energetica seguita dalla usuale destinazione al compostaggio. Il progetto analizzerà ambedue i percorsi, studiando e proponendo soluzioni logistiche, tecnologie allo stato dell’arte, e possibili percorsi di governance tecnico economica. Info: Veneto Agricoltura, Settore Bioenergia e Cambiamento Climatico, www.grassgreenresource.eu/theproject
Mais
LA COPERTURA DEL FONDO MUTUALISTICO TUTELA IL REDDITO PIÙ DEL GEODISINFESTANTE (E FA BENE ALLA SALUTE E ALL’AMBIENTE!) Per l’annata in corso CONDIFESA Veneto in collaborazione con Veneto Agricoltura ha lanciato una forma assicurativa innovativa, basata su dati statistici trentennali e le sperimentazioni di campo nelle aziende pilota e dimostrative di Veneto Agricoltura, per coprire i rischi di danno alla coltura del mais (fare il mais senza i rischi delle incertezze climatiche e naturali in genere!). Questa copertura, nell’ambito dei fondi mutualistici, è utile a supportare l’applicazione della Difesa Integrata obbligatoria per tutte le colture in base alla direttiva 128/2009/CE e un esempio pilota a livello europeo per il sostegno alla reale applicazione della difesa nelle colture erbacee, molto meno diffusa rispetto alle colture arboree e viticole. In concreto, con importi apprezzabilmente inferiori a quelli dell’acquisto di un insetticida (che non verrebbe acquistato), ci sarà la copertura dei danni da insetti o altre avversità nelle prime fasi, con più benefici importanti: 1) maggiore sicurezza per l’agricoltore in quanto l’insetticida può, a seconda delle condizioni pedoclimatiche, non essere efficace nei limitati casi in cui è effettivamente necessaria la protezione, mentre il fondo mutualistico è a copertura in qualsiasi condizione su un più ampio spettro di agenti di danno, 2) si tutela la salute del coltivatore che non
sarà a contatto con fitofarmaci; 3) migliora il reddito netto dell’impresa agricola; 4) si riduce l’impatto ambientale per i minori residui rilasciati in terreni e acque. Info: • ricerca@venetoagricoltura.org • coditv@coditv.it
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Micotossine
DA EMERGENZA A PROBLEMA STRUTTURALE MICOTOSSINE
Colonie del genere Aspergillus e Penicillium
Veneto Agricoltura è impegnata sul fronte micotossine dal 2003, anno in cui è esploso il problema per l’inquinamento da aflatossine del mais, coltura economicamente importante per il Veneto. Le severe condizioni di siccità e le alte temperature hanno determinato un’emergenza aflatossine anche per il raccolto 2012, associata a un importante calo di produttività, e il 2013, ancora in fase di definizione, ha ricalcato il 2012. Il “Piano di monitoraggio per la ricerca delle micotossine " avviato a partire dal 2004 dalla Regione del Veneto e concluso nel 2011, affiancato da diverse sperimentazioni, ha consentito, in collaborazione con
altre unità operative, di costruire un data base relativo all’inquinamento da micotossine del mais e del frumento in relazione a area geografica e condizioni meteo, a fare il punto sulle strategie utili da mettere in opera relative ai sistemi agrotecnici per la prevenzione e il contenimento delle contaminazioni da micotossine, ai sistemi di trattamento e conservazione postraccolta e ai possibili usi alternativi degli scarti e delle partite non riducibili ai valori di legge. L’attenzione è stata posta inizialmente sulla contaminazione del mais da aflatossine, considerata un’emergenza, e da fumonisine, ritenuta una importante e costante
contaminazione in relazione all’ambiente climatico temperatocaldo che accompagna in genere la stagione vegetativa del mais nel Veneto. L’attività è stata rivolta poi anche al frumento e al monitoraggio dei tricoteceni (DON, T-2 e HT-2) la cui presenza è favorita dalle condizioni climatiche del Nord Italia. Nel 2013 in particolare c’è stato allarme per il DON e preoccupazione per T-2 e HT-2, ritenute molto tossiche e per le quali ci sono livelli massimi raccomandati (Raccomandazione 165/UE/2013 del 27 marzo 2013) e sono in fase di studio i limiti UE definitivi. Al 9° Forum Micotossine del 5-6
• Le micotossine sono circa 400 sostanze chimiche, tossiche per l’uomo e per gli animali , prodotte in natura da alcune specie di muffe che possono svilupparsi su alimenti, specialmente di origine vegetale, destinati all’alimentazione umana o animale e, in particolari condizioni, produrre micotossine. • Possono avere effetti cancerogeni, neurotossici, causare danni renali, epatici ecc.. • Sono molecole molto resistenti e persistenti dopo la morte della muffa stessa. • Rappresentano un problema a livello mondiale, aggravato dalla globalizzazione. Le muffe che, per diffusione e tossicità rivestono maggiore importanza come produttrici di micotossine nei cereali appartengono ai generi: Aspergillus, produttore di aflatossine; Penicillium, produttore di fumonisine, zearalenone, tricoteceni (DON, T2-HT2); Fusarium, produttore di ocratossina A
settembre 2013 a Bruxelles presso la Commissione contaminanti della Unione Europea sono stati portati, in collaborazione con il Gruppo di Lavoro MicotossineGLM, i risultati della ricerca sulla contaminazione da DON e T-2 e HT-2 in campioni di fumento tenero e duro dell’area nord-est della pianura padana. La concentrazione di DON è risultata molto correlata alle condizioni meteorologiche che hanno determinato nel frumento tenero una contaminazione oltre i limiti di legge nelle aree ad alta piovosità nella seconda decade di maggio. La presenza della tossine T-2 e HT-2 si è confermata contenuta. La problematica micotossine non è senz’altro esaurita anche in vista di alcune considerazioni: la contaminazione da aflatossine, a causa dei cambiamenti climatici, stà diventando un problema strutturale e coinvolgendo, come è emerso dal Forum 2013, tutto il sud-est Europa; proseguono le ricerche scientifiche sui rischi per la salute umana ed
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animale delle micotossine conosciute, di loro forme mascherate, e di quelle emergenti, e della interazione tra micotossine compresenti, con conseguenti aggiornamenti legislativi. L’attività per il prossimo futuro deve tenere conto: 1. della convenienza di un monitoraggio il più possibile tempestivo che coinvolga tutta la filiera cerealicola, attuato con metodi di riferimento multitossina o metodi di screening validati, con l’obiettivo di poter gestire eventuali criticità sia a breve ma anche a lungo termine; dal Forum 2013 è emersa la disponibilità della Commissione contaminanti della Unione Euro-
Mais contaminato da Aspergillus flavus
pea, sulla base di azioni coordinate degli stati membri, a valutare ad esempio l’impatto dei cambiamenti climatici, l’opportunità di differenziare i limiti delle materie prime in base alle specie animali a
cui sono destinate, la possibilità di prevedere deroghe temporanee. 2. Di azioni sperimentali volte a definire gli aspetti agronomici utili a contrastare le contaminazioni, definire modelli previsionali, vali-
dare metodi di screening veloci ed affidabili, valutare la contaminazione in sottoprodotti del mais quali trinciati, insilati, ecc. 3. Dell’importanza della diffusione dei risultati.
Riforma della PAC
Verso l’atto finale Ancora qualche divergenza tra Parlamento e Commissione europea sulla definizione degli Atti Delegati La Commissione europea è alle prese con la stesura degli Atti per chiudere il cerchio sulla nuova PAC 2014-2020. Le richieste avanzate dal Parlamento europeo sono state tenute in debita considerazione dall’Esecutivo, ma è ancora ampio il divario tra le due Istituzioni UE. Solo dopo aver risolto questi aspetti sarà possibile procedere alla stesura del testo finale che il Parlamento prevede sia pronto per l’inizio di marzo. Si ricorda, però, che é’ sufficiente il diniego da parte del Parlamento o del Consiglio UE per bloccarne l’entrata in vigore dell’intero pacchetto di riforma. Anche gli Stati Membri avanzano dubbi sulla PAC riformata. Alcuni di essi (Regno Unito, Francia, Danimarca, Spagna, Finlandia, Italia, Polonia e Repubblica Ceca) ritengono, ad esempio, che le sanzioni per il mancato rispetto delle norme relative al “Greening” non siano proporzionate e potrebbero dare luogo a notevoli riduzioni di aiuti in caso di infrazioni minori. Finlandia, Estonia e Lettonia considerano i pascoli e le foreste meritevoli di un coefficiente ecologico più
elevato. Irlanda, Francia, Belgio, Germania e Slovacchia sono convinte che il contenuto attuale delle disposizioni normative impediscano alle fattorie di essere gestite in forma di società nel caso in cui, ad esempio, un giovane agricoltore si associ con qualcuno più anziano.
Una pubblicazione di Europe Direct Veneto Europe Direct Veneto, sportello europeo di Veneto Agricoltura-Ufficio Stampa, ha pubblicato un Quaderno interamente dedicato alla riforma della PAC 2014-2020. La pubblicazione analizza la riforma in tutti i suoi aspetti proponendosi come pratico strumento informativo e allo stesso tempo didattico per agricoltori, addetti ai lavori, studenti, ecc. La pubblicazione può essere scaricata dal seguente indirizzo web: http://www.venetoagricoltura.org/basic.php?ID=4849; oppure la versione cartacea può essere richiesta gratuitamente a: europedirect@venetoagricoltura.org, indicando nell’oggetto “RICHIESTA QUADERNO 15 PAC” e fornendo l’indirizzo postale a cui spedirla.
Rinnovabili, gas terra, l’UE alza il tiro In tema di ambiente, clima ed energia l’Unione Europea si fa più ambiziosa, superando la vecchia formuletta del “20-20-20”. Una recente Comunicazione sul pacchetto normativo per il “Clima e l’energia” fissa nuovi obiettivi europei per approdare entro il 2030 ad un’economia competitiva ma sostenibile. Il pacchetto, presentato insieme ad una dettagliata analisi dei costi e dei prezzi dell’energia, sarà ora discusso dal Consiglio europeo nella sessione di primavera del 20 e 21 marzo.
In pratica, con questo documento la Commissione europea propone di fissare i cardini di una normativa che permetterà agli Stati Membri di sviluppare, in sinergia, delle nuove tecnologie al fine di svincolarsi dalla dipendenza dalle importazioni di energia, produrre energia ad un costo vantaggioso e accessibile, fornire nuove opportunità per la crescita e l’occupazione. Il nuovo quadro normativo si appoggerà su sei pilastri, corrispondenti agli obiettivi che l’Unione Europea intende rea-
lizzare nei prossimi anni: riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra del 40% rispetto al 1990; raggiungimento della quota del 27% di energie rinnovabili sul totale della produzione energetica a livello UE; un piano per il progresso nel campo dell’efficienza energetica; la riforma del sistema europeo ETS (Emissions Trading Scheme, sistema che risponde agli obblighi di riduzione delle emissioni); un nuovo sistema di governance a livello nazionale; infine, nuovi indicatori per approntare un sistema energetico competitivo e sicuro.
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Progetti UE
TEDxRoncade La biodiversità è il nuovo progresso
APP4INNO: IN RETE PER INNOVARE L’AGRICOLTURA Un aiuto concreto per sviluppare un’idea progettuale e portare innovazione nella propria impresa è ciò di cui stanno beneficiando alcune aziende venete grazie al progetto europeo APP4INNO http://www.app4inno.com finanziato con i fondi del Programma di Cooperazione Transnazionale Sud-Est Europa. Avviato il 1° ottobre 2012 il progetto istituisce un “sistema” a supporto delle piccole - medie imprese affinché possano accedere all’innovazione, al trasferimento tecnologico ed alla cooperazione, elementi oggi indispensabili per la competitività sui mercati internazionali. Sono 10 i Paesi europei coinvolti (Italia, Ungheria, Bulgaria, Grecia, Romania, Serbia, Albania, Croazia,
Ucraina e Moldavia) attraverso le attività svolte da 16 partner coordinati e supportati da Veneto Agricoltura, capofila di progetto. Uno dei risultati realizzati in questi ultimi mesi è la Piattaforma Transnazionale Permanente http://network.app4inno.eu che permette ai diversi attori del settore primario di farsi conoscere, di condividere esperienze, di partecipare a seminari interattivi via web e di accedere a documenti sul tema dell’innovazione. All’interno della piattaforma inoltre è possibile trovare le informazioni sulle aziende che hanno vinto il concorso di idee realizzato nei Paesi partner e finalizzato ad individuare le proposte progettuali più innovative che attra-
verso specifiche “azioni pilota” si stanno realizzando. I progetti selezionati da Veneto Agricoltura sono: Bio aperitif – produzione di una bevanda biologica frutto di una combinazione di purè di kiwi biologico (Kiwiny Smoothie) spumante da uve biologiche (Prosecco Perlage DOC); InterGreen Saonara – creazione di un portale web che metta in relazione gli operatori del settore vivaistico fra loro e con i mercati nazionali e internazionali; Dodich - sviluppo di un robot che faciliti una serie di azioni dai trattamenti antiparassitari, sfalcio d’erba, diserbo alla potatura del verde. Info: http://www.venetoagricoltura.org/subindex.php?IDSX=19
http://network.app4inno.eu ISCRIVITI GRATUITAMENTE ANCHE TU!!! POTRAI TROVARE UNA SERIE DI SERVIZI DEDICATI ALLE IMPRESE AGRICOLE. INFORMAZIONI, ESPERIENZE, CONTATTI…. MA NON SOLO… POSSIBILITÀ DI UNIRTI AD UNA COMUNITÀ PROFESSIONALE!!!!
Buone Pratiche
fuse” TED ha lanciato un programma, chiamato TEDx, di eventi locali, organizzati in modo indipendente, che si propongono di riunire persone per condividere una esperienza simile a quella che si vive con TED. Il nostro evento si chiama TEDxRoncade, dove x = evento TED organizzati in modo indipendente, presentazioni dal vivo e proiezioni di video tratti da TEDTalks sono combinati allo scopo di favorire relazioni e discussioni all’interno dei partecipanti. Dove: Auditorium Tenuta Cà Tron - Via Boschi, 14 Roncade (TV) Quando: 22 febbraio 2014 ore 10.30 - 18.00 Info: www.tedxroncade.com www.facebook.com/tedxroncade twitter @TEDxRoncade
Ortaggi e terreno
Diventa Guardiano dell’Ambiente!
“Diventa Guardiano dell’Ambiente!” è questo lo slogan promosso dal progetto GuardEn per incoraggiare le aziende agricole e i diversi attori della filiera agroalimentare dell’Europa sudorientale ad aderire volontariamente a buone pratiche utili alla salvaguardia e alla protezione di suolo e acqua. Nel corso dell’ultimo incontro tecnico di progetto, svoltosi a Tessalonica il 5 dicembre 2013 ed organizzato dalla American Farm School, Veneto Agricoltura con la collaborazione
TEDxRoncade vuole promuovere il dibattito sui temi della biodiversità, della complessità e delle forme con le quali ci raccontiamo il futuro, in un contesto che cambia tanto velocemente. Cos’è TED TED è una organizzazione no-profit che ha come obbiettivo quello di diffondere idee che hanno valore. . Iniziato come una conferenza di quattro giorni in California 26 anni fa, TED è cresciuta nella sua “mission” attraverso molteplici iniziative. Nella Conferenza annuale di TED i maggiori protagonisti del “pensare” e del “fare” sono invitati a presentare le loro idee in presentazioni di massimo 18 minuti. I loro interventi sono messi a disposizione, gratuitamente, sul sito www.ted.com. Cos’è TEDx Nello spirito di “idee che meritano di essere dif-
di ARPAV e Irecoop Veneto, ha proposto formule assicurative innovative per coprire i maggiori rischi che possono derivare all’azienda agricola dall’adozione volontaria di sistemi di gestione a basso impatto ambientale e di difesa integrata. Questo renderà più appetibile avvicinarsi allo standard “GuardEn” e consentirà alle aziende di raggrupparsi in cluster di aziende volontarie e di fare rete per la condivisione e il raggiungimento di obiettivi comuni.
Regione, un investimento rivoluzionario La Regione Veneto investe 1 milione e 300 mila euro per la qualità degli ortaggi e dell’ambiente dove sono coltivati. La delibera della Giunta, con la quale sono stati stanziati i fondi, è ritenuta un fatto “rivoluzionario” sul fronte della tutela dei prodotti e del territorio. Un provvedimento innovativo che, in una visione europea della questione, tiene conto del fondamentale binomio “prodotto – ambiente” per garantire, a tutela sia dei produttori che dei consumatori, l’identità dei prodotti, la sicurezza alimentare e consumi responsabili e consapevoli. E’ quanto ha bene messo evidenza l’assessore regionale Franco Manzato presentando la legge: “Il consumatore europeo oggi è sempre più attento ai diversi aspetti della qualità, non solo a quelli intrinseci del prodotto, ma anche e soprattutto ad altri che possono essere definiti “valori aggiunti culturali”, come la tipicità, la denominazione di origine e le ecolabel, ossia le garanzie che le tecniche utilizzate nella filiera produttiva siano a ridotto impatto ambientale”. Si fa riferimento specifico alla necessità di salvaguardare la biodiversità, “la cui perdita re-
sta una delle maggiori emergenze ambientali del nostro tempo”. Per la caratterizzazione qualitativa degli ambienti di coltivazione dei prodotti ortofrutticoli si indica, in particolare, la metodologia del protocollo “Biodiversity Friend”, “la prima, e fino oggi unica, certificazione che valuta la conservazione della biodiversità in agricoltura”, come si legge nella delibera della Giunta regionale del Veneto, presieduta da Luca Zaia. Il certificato di “Biodiversity Friend” è rilasciato dal CSQA di Thiene (VI) su standard della Wba “World biodiversity association”, un’associazione attiva a livello mondiale, che ha sede a Verona ed è presieduta da Gianfranco Caoduro. Per OPO Veneto, che sin dalla fondazione, condivide e sostiene l’impegno della Wba, è un passaggio molto importante a sostegno di un’orticoltura sana in un ambiente pulito, tutelato e attento alla biodiversità. “E’ segno di un’idea e di una concezione colturale, commenta Cesare Bellò, consigliere delegato di OPO Veneto, che sta maturando per prodotti di qualità riconosciuta e certificata che diano sicurezza e serenità ai consumatori”.
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Asse IV “Leader” PSR 2007-2013
I GAL E LO SVILUPPO RURALE I Gruppi d’Azione Locale (GAL) veneti sostengono la nascita di reti in grado di valorizzare l’offerta di un territorio integrandola e trasformandola in un “sistema formato da relazioni” tra diversi portatori di interesse collettivo presenti a livello locale (partenariati pubblico-privati). Con l’attuale programmazione, sono stati selezionati nel Veneto 14 GAL che nell’ambito dell’Asse IV Leader del PSR sono impegnati nella realizzazione di specifiche strategie di sviluppo del territorio. I Programmi di Sviluppo Locale (PSL) sono quindi articolati e mirati a sostenere le molteplici possibilità di sviluppo, connesse tanto ad una ricca presenza di servizi volti al miglioramento della qualità della vita dei residenti, quanto a un’offerta turistica integrata. Questo è il motivo per il quale i Programmi di Sviluppo Locale promuovono, oltre che interventi rivolti specificatamente agli imprenditori agricoli, anche interventi in grado di garantire uno sviluppo complessivo del territorio rurale secondo una visione integrata e multisettoriale. Di questo si occupano i GAL, ovvero di ottimizzare le iniziative Comunitarie e Regionali nei territori rurali anche attraverso un continuo e intenso lavoro di informazione e animazione nei confronti della popolazione. I PSL rappresentano quindi il contesto di riferimento entro cui prende forma la strategia di sviluppo locale, che deve essere coerente con le effettive necessità e fabbisogni rilevati a livello territoriale. Alla strategia corrispondono le conseguenti linee strategiche di intervento e le relative Misure e Azioni a cui ogni GAL ha destinato uno specifico importo sulla base del budget ad essi inizialmente riservato. Numerosi sono gli esempi concreti di iniziative finanziate attraverso l’Asse IV Leader del PSR 2007 – 2013 della Regione Veneto che hanno permesso di migliorare e diversificare l’economia rurale dell’area dove le strutture GAL operano. Nello scorso numero abbiamo illustrato interventi rivolti alla “Diversificazione in attività non agricole” (Misura 311 Azioni 1, 2 e 3), in questo si tratteranno i finanziamenti rivolti al “Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese” (Misura 312 Azioni 1 e 2) e all’“Incentivazione delle attività turistiche” (Misura 313). La Misura 312 ha permesso la creazione e lo sviluppo di piccole attività artigianali, diverse fra loro, con particolare attenzione a quelle che trattano prodotti di provenienza agricola e forestale o che offrono servizi legati all’agricoltura dal punto di vista ambientale, paesaggistico e culturale. Molti sono gli esempi di imprese finanziate: birrifici artigianali; falegnamerie; cantine; fabbri; bed and breakfast; ecc. A tutt’oggi sono state ammesse a finanziamento n. 158 domande con un impegno di contributo pubblico pari a circa 6,30 milioni di euro.
Tramite la Misura 313 è stato invece possibile attivare sia interventi strutturali che immateriali finalizzati a sostenere e incentivare le attività turistiche. Tramite le azioni 1 e 2 sono stati finanziati interventi che hanno permesso la riqualificazione di alcuni itinerari e la creazione di punti informativi, valorizzando il patrimonio enogastronomico, paesaggistico e culturale, di cui il territorio veneto è ricco.
Grazie ai finanziamenti del GAL Montagna Vicentina questo bed and breakfast di Asiago (VI) ha potuto rinnovare e modernizzare gli spazi riservati all’ospitalità, attraverso la realizzazione di tre camere, la sostituzione dei serramenti e l’installazione di un ascensore, migliorando di conseguenza la propria offerta.
Il GAL dell’Alta Marca Trevigiana, all’interno del Parco Archeologico didattico del Livelet di Revine Lago (TV), ha finanziato la realizzazione di un punto di accoglienza ed informazione per i turisti ed un angolo degustazione dedicato alle produzioni tipiche e a marchio, al fine di estendere ed arricchire l’offerta turistica dell’intera area.
Il Birrificio di Arsiè (BL), partecipando al bando della Misura 312/1 del GAL Prealpi Dolomiti, ha potuto acquistare una cella frigo e due serbatoi per la conservazione della birra, nonché dotarsi di arredi funzionali alla annessa sala degustazioni in cui è possibile consumare la birra di produzione propria.
Tramite le Azioni 3, 4 e 5 è stato possibile finanziare attività di informazione e promozione dei territori anche attraverso la partecipazione a fiere e la realizzazione di workshop, nonché la progettazione e la commercializzazione di specifici pacchetti turistici per i territori rurali del Veneto. In questo caso le domande finora finanziate sono 231, con un contributo pubblico concesso di 17,8 milioni di euro.
Focus Contributo concesso dai GAL in Veneto per l’attivazione delle principali misure per la qualità della vita e la diversificazione dell’economia rurale (Asse III PSR 2007 – 2013 della Regione Veneto).
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www.gal.veneto.it
Sito GAL Veneti Il Coordinamento dei GAL del Veneto è stato costituito con la volontà di riunire attorno ad un unico tavolo di confronto i 14 GAL del Veneto al fine di discutere, approfondire e trovare soluzione a problemi comuni a tutte le 14 aree Leader del Veneto, nonché per adottare strategie condivise di intervento per il raggiungimento di obiettivi prioritari per l’implementazione di politiche di sviluppo locale di tipo partecipativo in Veneto. Nel 2013 è stato creato il sito www.gal.veneto.it a cura del Coordinamento dei 14 GAL del Veneto. Il sito, che funge anche da rete intranet, si propone come “vetrina” dei GAL del Veneto, al fine di aumentare la visibilità e l’informazione relativamente al ruolo ed ai finanziamenti a sostegno
dello Sviluppo Rurale dei territori interessati dall’attività dei GAL. La realizzazione del sito è stata finanziata in quota da ciascun GAL con fondi FEASR del PSL (Asse IV LEADER del PSR 2007-2013 della Regione Veneto). Il sito è suddiviso in due aree. L’area pubblica è accessibile a tutti i visitatori interessati a ricevere maggiori informazioni sul mondo dei GAL e sulle attività svolte da questi in Veneto, al cui interno è inoltre consultabile, la mappa degli interventi finanziati dai GAL del Veneto nel corso dell'attuale Programmazione. L’area privata (appunto area intranet) è accessibile unicamente agli utenti registrati (i singoli GAL), e rappresenta lo strumento di comunicazione e interscambio on line fra le differenti realtà locali.
AVEPA cancella la burocrazia
VIA IL LIBRETTO UMA «Ho voluto applicare questo deciso cambio di rotta a partire dall’assegnazione del carburante agevolato per le lavorazioni agricole - afferma il Direttore di AVEPA Fabrizio Stella - in quanto si tratta di un settore di intervento che interessa numerose aziende, basti pensare che nel 2013 l’Agenzia ha gestito quasi 50.000 domande, a fronte delle quali sono stati assegnati poco meno di 3 milioni di ettolitri di carburanti. Dal 1° gennaio 2014, infatti, il vecchio libretto UMA cartaceo composto in media di 15/20 pagine è stato digitalizzato e la stampa per l’agricoltore consiste ora in un unico foglio di carta nel quale sono riportati i dati essenziali dell’impresa e il quantitativo di carburante assegnato». Tutte le altre informazioni aziendali (colture, allevamenti, macchine agricole, ecc.) sulle quali si basa il calcolo del quantitativo di carburante, che prima erano riportate nel “libretto” cartaceo, sono ora registrate in un applicativo informatico, nel quale i distributori autorizzati registrano, in tempo reale e senza bisogno di carte, timbri e firme, i prelievi effettuati dall’impresa agricola. I dati relativi ai prelievi e alle rimanenze di carburante sono quindi sempre aggiornati e consultabili da parte dell’impresa agricola, dei soggetti autorizzati alla presentazione delle domande (Centri di assistenza agricola e Sportelli unici agricoli AVEPA), dei distributori autorizzati e degli organi incaricati dei controlli. La gestione informatizzata del libretto UMA consente inoltre di evitare i frequenti errori che si riscontravano in passato (in particolare errate registrazioni e prelievi eccedenti rispetto alla quantità
assegnata) e che comportavano l’applicazione di sanzioni, di eliminare i costi derivanti dallo smarrimento del libretto (non serve più presentare una nuova domanda) e di ridurre il rischio di prelievi non autorizzati. In futuro, l’aggiornamento in tempo reale dei consumi di carburante permetterà anche all’Agenzia di valutare tempestivamente, sulla base di dati reali, la necessità di assegnazioni supplementari per interventi volti a fronteggiare eventi eccezionali, quali ad esempio l’irrigazione di soccorso nei periodi siccitosi. «Il vantaggio principale per le imprese agricole - continua il Direttore di AVEPA Fabrizio Stella - consiste nella riduzione degli adempimenti burocratici e, di conseguenza, nel recupero di produttività grazie al tempo che l’imprenditore può dedicare al lavoro in azienda anziché al disbrigo delle carte. Per questo stiamo già lavorando per completare la digitalizzazione del processo, in modo che entro i primi mesi dell’anno sia possibile presentare anche la domanda di assegnazione del carburante in modalità digitale». Non vanno infine dimenticati i vantaggi derivanti dal minor consumo di carta e di toner per stampanti che, oltre ad un sensibile risparmio economico, determinano significativi benefici in termini di sostenibilità ambientale e di riduzione dei consumi energetici, basti pensare che a partire da quest’anno, grazie alla sola digitalizzazione del libretto UMA, si avrà un minor consumo di carta pari a 1.750.000 fogli formato A4, equivalenti ad una superficie di circa 11 ettari, per produrre la quale sarebbero necessari 25 alberi di medie dimensioni.
Erogati 640 milioni
UN ANNO DI PAGAMENTI Nel 2013 l’AVEPA ha confermato e mantenuto gli elevati livelli di servizio già registrati nel recente passato - e riconosciuti anche a livello nazionale - erogando quasi 640 milioni di euro nei settori di intervento per i quali l’Agenzia è competente sulla base dei riconoscimenti ministeriali ad operare come organismo pagatore regionale. In particolare, nell’ambito del regime di pagamento unico (la PAC di una volta) sono stati erogati poco più 405 milioni di euro, mentre gli interventi finanziati attraverso il Programma di sviluppo rurale della Regione del Veneto hanno beneficiato di pagamenti per oltre 160 milioni di euro. Le aziende del settore vitivinicolo sono state destinatarie di fondi per un importo superiore ai 57 milioni di euro, una parte dei quali (13 milioni) sono stati ottenuti grazie alla rapidità dimostrata dall’Agenzia nell’attingere ai fondi non spesi dalle altre regioni italiane; in questo modo è stato possibile liquidare tutte le domande di ristrutturazione e riconversione dei vigneti, comprese quelle riguardanti le superfici
oltre i 3 ettari (nel 2012 la somma recuperata a beneficio delle aziende viticole venete con le stesse modalità era stata di 14 milioni di euro). Poco più di 13 milioni di euro, infine, sono stati erogati a favore di alcune Organizzazioni comuni di mercato (OCM) nei settori dell’ortofrutta, dell’apicoltura, dei prodotti lattiero-caseari e delle carni bovine. Tra le attività del 2013 va ricordato l’intervento a sostegno delle aziende agricole colpite dalla siccità nell’estate del 2012. Sulla base della stima dei danni effettuata da AVEPA, il Ministero delle politiche agricole ha concesso in via straordinaria l’attivazione dei benefici previsti dalle normativa nazionale sulle avversità atmosferiche. Nel mese di settembre 2013 la Regione del Veneto ha stanziato le risorse finanziarie necessarie. AVEPA ha potuto così concedere alle 5.000 aziende danneggiate che hanno fatto richiesta i prestiti quinquennali a tasso agevolato, per un importo complessivo del credito attivato pari a 108 milioni di euro.
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Progetto formativo di AVEPA istituti agrari e forestali
“IL CAMPO TIENE BANCO” Si chiama “Il Campo Tiene Banco” il progetto formativo che l’AVEPA, Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, inaugurato a Feltre, presso l’Istituto Professionale e tecnico di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “ Antonio Della Lucia. «Questa iniziativa – sottolinea Fabrizio Stella, direttore dell’Agenzia regionale – ha l’obiettivo di integrare le nozioni teoriche acquisite dai ragazzi sui banchi di scuola con la conoscenza degli strumenti tecnici e dei processi gestionali con i quali i ragazzi si confronteranno una volta entrati nel mondo del lavoro come
imprenditori o professionisti del settore. Attraverso questo progetto l’Agenzia intende offrire il proprio contributo concreto nel colmare il gap tra la scuola e il mondo del lavoro che spesso viene evidenziato e del quale soffre anche il sistema dell’istruzione tecnica e professionale». Il percorso formativo è proposto gratuitamente e si svolge in orario scolastico; dieci sono le tematiche tra cui le scuole possono scegliere: fascicolo aziendale, sistemi di rilevamento GPS del territorio, rispetto degli impegni che l’Europa pone a condizione per il pagamento dei con-
tributi (la cosiddetta ‘condizionalità’), pacchetto “giovani” contenuto nel Programma di sviluppo rurale del Veneto e approfondimenti di materie quali ortofrutta, vitivinicolo e azioni da compiere in caso di avversità. Per le lezioni, che come relatori hanno i funzionari dell’Agenzia, è stato predisposto apposito materiale didattico sulle normative e sugli strumenti tecnici gestionali della moderna agricoltura, anche con l’illustrazione di casi pratici. Vengono considerate le tipicità dei territori in cui si svolgono le lezioni e gli
BREVI 3,3 MILIONI PER DANNI ALLUVIONE OGNISSANTI E AVVERSITÀ 2010 – 2012 Pronti i soldi a parziale compensazione dei danni causati alle aziende agricole da eccezionali calamità atmosferiche nel periodo 2010 – 2012. La Giunta veneta ha infatti fissato le modalità di erogazione dei circa 3 milioni 366 mila euro a disposizione per queste finalità. Al trasferimento delle ri-
sorse finanziarie alle 177 aziende che hanno presentato regolare domanda di indennizzo provvederà Avepa. Questo intervento riguarda soprattutto i danni a strutture e scorte causati dalla tragica alluvione di Ognissanti del 2010, nel caso non fossero stati compensati tramite gli stan-
ziamenti a disposizione del Commissario straordinario per l’emergenza. Sulla base delle disponibilità finanziarie e dei dati istruttori segnalati da Avepa, il contributo a ristoro dei danni arriverà al 50 per cento dei costi effettivamente sostenuti per interventi di ripristino.
PRODOTTI VENETI A DENOMINAZIONE, VIGILANZA ANCHE ALL’ESTERO Pugno di ferro del Veneto per tutelare i propri prodotti a denominazione anche all’estero, sia nei Paesi comunitari che in quelli extra UE, contrastando le attività di produzione che non rispettano gli accordi
internazionali in materia. L’assessorato all’agricoltura ha impegnato per queste finalità mezzo milione di euro, assegnato all’U.VI.VE, l’Unione dei vini veneti a DOC. L’U.VI.VE opererà in rappresen-
tanza dei Consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari veneti, fermo restando che rimane in capo ai singoli Consorzi la competenza della tutela e protezione delle rispettive DOP e IGP.
PER UNA VITICOLTURA ANCHE NELLE AREE DIFFICILI La Regione Veneto punta ad una viticoltura maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale. Essa dovrà essere capace di valorizzare vocazionalità territoriali e varietà particolari in aree solitamente trascurate dal sistema enologico regionale che, per quantità, varietà, qualità, valore e vocazione all’ex-
port è il maggiore d’Italia, paese che è il primo produttore mondiale di vino. Il progetto, in collaborazione con Veneto Agricoltura, è finalizzato a valutare e valorizzare, dal punto di vista qualitativo, i prodotti ottenuti sia da materiale autoctono. Materiale sia proveniente dalle va-
rietà resistenti alle principali patologie in aree marginali quali quelle di bassa montagna e alta collina, orograficamente e climaticamente più difficili, ed in quelle litoranee. L’iniziativa è stata approvata dalla Giunta regionale, che per la qua realizzazione ha messo a disposizione 100 mila euro.
www.piave.veneto.it
studenti possono formulare domande dirette. Dopo Feltre, al momento, il progetto è stato avviato al Duca degli Abruzzi di Padova e all’Istituto tecnico Agrario Trentin di Lonigo.
ACCORDO BANCHE - AVEPA ANCHE NEL 2014 ANTICIPAZIONE PAC L’iniziativa Insieme per l’agricoltura, avviata nel 2012 e riproposta nel 2013, ha consentito all’AVEPA di immettere nel sistema economico regionale liquidità per oltre 27 milioni di euro in anticipo di alcuni mesi rispetto ai tempi di pagamento ordinari degli aiuti spettanti a centinaia di aziende agricole. Grazie ad un protocollo d’intesa siglato tra l’Agenzia e i principali istituti di credito presenti sul territorio regionale, le imprese titolari dei diritti all’aiuto previsti dal regime di pagamento unico (l’ex PAC) hanno infatti potuto beneficiare dell’anticipazione dei premi, riuscendo in tal modo a far fronte alle esigenze creditizie beneficiando di condizioni vantaggiose e predefinite. Nei prossimi mesi, attraverso i consueti canali di comunicazione (sito istituzionale www.avepa.it, social network, stampa locale) l’Agenzia divulgherà le informazioni necessarie per beneficiare dell’IPA 2014.
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BREVI MAFIA, CASA EX MANIERO AI GIOVANI IMPRENDITORI “La mafia in Veneto esiste, e fa affari. È presente nel mondo degli appalti, nel comparto artigianale ed industriale, perchè la ricchezza attira sempre le organizzazioni criminali. La dobbiamo sradicare”. L’assessore Franco Manzato (nella foto, a destra, nel momento della consegna del ricavato della partita della Nazionale Cantanti giocata lo scorso 8 settembre) ha concluso con queste dure parole la conferenza tenutasi a Campagna Lupia, in provincia di Venezia, durante la quale è stato consegnato un assegno di oltre 11 mila euro all’associazione Affari Puliti. L’importo verrà destinato al
completamento della riqualificazione della casa sequestrata a Campolongo Maggiore al leader della Mala del Brenta, Felice Maniero. L’edificio verrà adibito a spazio dedicato a giovani imprenditori che abbiano necessità di un luogo dove operare, mentre il parco, chiamato “il giardino della legalità”, sarà aperto al pubblico. Il ricavato è stato raccolto lo scorso 8 settembre in occasione della partita della Nazionale Cantanti, che ha visto indossare la casacca a personaggi come Marco Paoloni, Neri Marcorè, Enrico Ruggeri, Alessandro Casillo, scesi nel campo di Dolo (VE),
Assessorato Reg.le Agricoltura 041.2793334 www.regione.veneto.it Direzione Piani Programmi Settore Primario 041.2795452 www.piave.veneto.it per sostenere questa meritevole causa. Veneto Agricoltura si sta occupando dell’espianto alberature e siepi, rifacimento recinzioni e cancelli, semina prato, alberi,
impianto di illuminazione, la fornitura di panchine ed attrezzature realizzate con legno del Veneto, il tutto al fine di rendere il parco agibile e usufruibile dai cittadini.
“BOSTER NORD EST”, Pian Cansiglio (Bl-Tv) 6-8 giugno 2014 Il 2014 segna la nascita di BOSTER nord est, evento fieristico gemello di BOSTER, acronimo di Bosco e Territorio, la più importante manifestazione italiana dedicata al mondo forestale. BOSTER con la sua formula espositiva “tutta all’aperto”, inserisce nel reale contesto operativo macchine, attrezzature e servizi funzionali alle filiere bosco – legno: dall’approvvigionamento alla prima
lavorazione del legno a fini energetici o a fini strutturali, mettendo in evidenza i benefici della filiera corta ed il valore ambientale di questa risorsa. La fiera è rivolta all’utenza tecnica, professionale e hobbistica dei prodotti e servizi delle filiere del legno (legno – energia e legno – edilizia). BOSTER nord – est si candida a divenire presto l’appuntamento di riferimento per
quanti, nel nord est d’Italia e nelle regioni transfrontaliere vivono, lavorano e fruiscono delle risorse del bosco. BOSTER nord – est si terrà sulla Piana del Cansiglio, in provincia di Belluno, dal 6 all’8 giugno 2014. Partner organiz-
zativo della manifestazione è Veneto Agricoltura. Per informazioni: www.fieraboster.it Segreteria organizzativa: Paulownia Italia srl – Venezia Mestre – tel. 041 958672 – email eventi@paulownia.it
2014-2020 vanno “filtrate”. L’Assessore Manzato, a pag. 3, lamenta ingiustizie governative e discriminazione nel trattamento, a favore delle regioni del sud. Segnala però che la dotazione generale è soddisfacente, grazie all’ottimo lavoro fatto. Una alto e un basso fa… Non ci consola, ma di questi tempi… Nell’editoriale l’Assessore fa poi il punto delle novità sul piatto. A proposito di nuovo PSR, quasi in diretta, a pag. 2-3 troviamo l’aggiornamento su strategia e ripartizione delle risorse. In cima alla lista i giovani, di cui parliamo a pag. 5. L’export è in evidenza a pag.3-4, mentre di vitivini-
AVEPA 049.7708711 www.avepa.it Veneto Agricoltura 049.8293711 www.venetoagricoltura.org
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“AGRICOLTURA VENETA” Anno XV n. 1 Direttore: Giuseppe Nezzo Direttore Responsabile: Mimmo Vita rivista@venetoagricoltura.org
SOTTOLINEATO di Mimmo Vita Guardiamo al bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? E’ un atteggiamento mentale dirà qualcuno di voi. Vero, ma le notizie che riportiamo in questo nostro primo numero 2014 di “Agricoltura veneta” inducono ad una scelta. La più saggia è forse quella proposta dai primi dati sulla congiuntura agricola 2014, a pag. 8, diramati con tempestività da Veneto Agricoltura come ogni anno, che propendono verso colori tenui ma rilassanti, anche se nubi grigie sostano su zootecnia e alcune colture penalizzate dal disastroso meteo primaverile 2013. Ma anche le notizie sul prossimo PSR
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colo, che va bene, si legge a pag. 6 e seguenti. A proposito di grandi colture, le micotossine, legate al mais, sono una questione delicata. La affrontiamo con taglio scientifico a pag. 10. Come si muovono i GAL? Risposta a pag.13, mentre quella dopo ci dice che AVEPA sostituisce il libretto UMA grazie all’informatica. Salutiamo infine l’arrivo del Dr. Franco Contarin a capo della Direzione Piani Programmi del primario della Regione, e contemporaneamente il Dr. Pietro Cecchinato, che va a ricoprire un nuovo prestigioso incarico. Buon anno e buona lettura…
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