Agricoltura Veneta n.3 2014

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AGRICOLTURA VENETA

Numero Tre | Dicembre 2014

SPECIALE PSR

PROGRAMMA PROGRAMMA SVILUPPO SVILUPPO RURALE RURALE 2014-2020 2014-2020 Innovazione

Competitività

CONOSCENZA E CAPITALE UMANO

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Ecosistemi e risorse

IMPRESE, GIOVANI E FILIERE

SOSTENIBILITÀ, VALORIZZAZIONE E INTERVENTI FORESTALI

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Governance SVILUPPO LOCALE PARTECIPATIVO

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“Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013. Organismo responsabile dell'attuazione: Veneto Agricoltura. Autorità di gestione: Regione del Veneto Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale"

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GIPA/NE/0014/2012


agricoltura veneta

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Numero 3 - Dicembre 2014

Nuovo

IL CONTRIBUTO DELLO SVILUPPO RURALE ALLA STRATEGIA EUROPA 2020 La crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dei territori, dei sistemi e delle popolazioni dell’Unione europea rappresenta la priorità generale della strategia “Europa 2020”, da perseguire attraverso l’insieme delle politiche e delle risorse programmate per i prossimi anni. Diversi fondi strutturali e di investimento europei, denominati “Fondi SIE”, concorrono alla realizzazione di tale obiettivo, sulla base delle risorse finanziarie rese disponibili dal bilancio dell’UE. Le priorità di investimento di ciascun fondo derivano dal Quadro strategico comune che individua le linee guida cui deve ispirarsi sia la programmazione nazionale, attraverso un Accordo di Partenariato stipulato tra lo Stato e la Commissione europea, che la programmazione regionale, attraverso i propri programmi operativi, per ottenere il massimo impatto dagli interventi. Per il settore agricolo e rurale interviene il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), con il regolamento (UE) n. 1305/2013, che prevede che il sostegno del FEASR alla strategia “Europa 2020” sia assicurato attraverso le seguenti sei priorità dello sviluppo rurale:

1) Promuovere il trasferimento di conoscenze e di innovazione 2) Potenziare la redditività e la competitività dell’agricoltura 3) Promuovere l’organizzazione della filiera alimentare 4) Preservare e valorizzare gli ecosistemi 5) Incentivare l’uso efficiente delle risorse naturali 6) Adoperarsi per l’inclusione sociale e lo sviluppo economico delle zone rurali Queste priorità si articolano in 18 “aspetti di interesse” (focus area) che rappresentano, nella pratica, gli obiettivi del Programma di sviluppo rurale, insieme ai 3 obiettivi trasversali di “Europa 2020” (innovazione, ambiente e mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi). Sulla base di questo quadro di riferimento e di queste priorità, la Regione ha valutato e definito i fabbisogni di sviluppo delle aree rurali, per individuare poi le conseguenti possibili soluzioni e prospettive di miglioramento, che hanno permesso di disegnare la strategia da attivare attraverso le risorse del PSR 2014-2020 e le misure d’intervento della nuova programmazione regionale, con il costante contributo degli operatori e degli imprenditori del sistema e delle relative rappresentanze riunite nell’ambito del Tavolo di partenariato.

IL NUOVO LOGO DEL PSR VENETO Una mano si prende cura della terra e dei suoi frutti: è l’immagine al centro del nuovo logo del Psr Veneto 2014-2020, che vuole sintetizzare l’idea del sostegno al mondo agricolo e all’ambiente rurale della nostra regione. Sta accompagnando le iniziative 2014-2020, per contribuire a rendere riconoscibile e immediata la comunicazione del nuovo Psr. Un logo dagli elementi semplici e lineari. Le stesse caratteristiche che hanno ispirato l’elaborazione del nuovo Programma di sviluppo rurale.

LA STRUTTURA DEL PSR VENETO Sostegno alla redditività delle aziende, ma anche maggiore attenzione per l’ambiente e le risorse naturali; un approccio più integrato nel raggiungimento degli obiettivi e un percorso più partecipato insieme ai soggetti che concorrono allo sviluppo rurale della regione. Sono molte le novità contenute nella proposta di Programma di sviluppo rurale 2014-2020 elaborata dalla Regione del Veneto. Ecco le principali caratteristiche del testo su cui la Commissione europea ha elaborato le proprie osservazioni, a cui la Regione sta dando risposta nelle prossime settimane.

redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme. Sarà promossa l’introduzione di tecnologie innovative per le aziende e la gestione sostenibile delle foreste. Per questo scopi, che costituiscono la “Priorità2” della politica europea di sviluppo rurale, saranno destinati 461 milioni di euro, pari al 38,9% delle risorse del programma.

Sostenibilità Il nuovo Psr non mancherà di perseguire prioritari obiettivi di sostenibilità ambientale. Non Competitività meno del 30% delle risorse sarà destinato a prioSarà innanzitutto un Psr più orientato a soste- rità di carattere agro-climatico-ambientali. Per nere la competitività del sistema agricolo e preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosiagroalimentare. Verrà potenziato il sostegno alla stemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura, NOTA BENE Tutte le informazioni riportate negli articoli di questo numero speciale di “Agricoltura Veneta” si riferiscono ai contenuti della proposta di Programma di Sviluppo Rurale adottata dalla Giunta e dal Consiglio Regionale e sottoposta il 22 luglio 2014 alla Commissione europea. Il negoziato con la Commissione è tutt’ora in corso. Pertanto specifici aspetti del futuro Psr e la stessa ripartizione delle risorse, potranno subire delle modifiche proprio a seguito del negoziato. Questa pubblicazione ha principalmente uno scopo divulgativo e mira a far conoscere l’impianto generale del futuro programma la cui versione definitiva verrà approvata nel 2015.

sono stati previsti 296,5 milioni di euro. Per incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio, sono stati invece riservati 64,7 milioni di euro. Semplificazione Le novità del nuovo programma non si limitano solo ai suoi obiettivi e ai suoi contenuti. La struttura stessa del Psr Veneto sarà molto diversa rispetto alla precedente. È stato drasticamente ridotto il numero di misure, passate da 37 a 13 e quello degli interventi, da 102 a 45. La strategia del Psr Veneto 2014-2020 mira a perseguire pochi ma importanti obiettivi, concentrando le risorse per massimizzarne l’efficacia.


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Flessibilità La nuova programmazione si basa su un approccio più flessibile e integrato. Le misure non sono più “chiuse” in assi, con un obbligo di una spesa minima per ciascuno di essi. È stata data facoltà agli Stati membri e alle Regioni decidere quali misure impiegare (e come) per raggiungere gli obiettivi fissati in base alle sei priorità “europee” e ogni Psr deve contenere almeno quattro di queste sei priorità.

Priorità europee e risorse Psr Veneto 2014-2020 (proposta di riparto) P1 - Trasferimento delle conoscenze

P3 - Organizzazione delle filiere

Gestione del rischio (1 miliardo 640 milioni)

Biodiversità animale (200 milioni)

12,6%

P6 - Sviluppo aree rurali

Psr Veneto 2014-2020 il cofinanziamento

Vincoli finanziari programmazione 2014-2020

17%

30%

Quota minima ambiente* Quota minima Leader*

Unione Europea

Quota non vincolata

Stato Italiano Regione Veneto

65%

5%

40% * Le quote dovranno tenere conto anche del contributo al Programma nazionale

Piano irriguo (300 milioni)

Risorse La dotazione complessiva del programma per il periodo 2014-2020 ammonterà in totale a 1 miliardo e 184 milioni di euro, ovvero 142 milioni in più della precedente programmazione. L’am-

importi in euro

38,9%

25,0%

P5 - Uso efficiente risorse

43%

Le misure del Programma nazionale di sviluppo rurale 2014-2020

montare complessivo sarà finanziato per il 43% dall’Unione Europea attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), per il 40% dallo Stato italiano e per il 17% dalla Regione del Veneto.

In corso il negoziato sul Psr tra Regione e Commissione Ue

DALLE OSSERVAZIONI ALL’APPROVAZIONE: LA FASE DEL CONFRONTO Per il futuro Programma di Sviluppo Rurale del Veneto è il momento del confronto. Si sta svolgendo proprio in queste settimane il negoziato tra la Commissione europea e la Regione del Veneto in vista dell’approvazione definitiva del Psr 2014-2020. La base di partenza è il testo della proposta di programma inviata dal Veneto il 22 luglio scorso, alla quale si è aggiunta la versione definitiva dell’Accordo di partenariato Ue-Italia approvato il 29 ottobre, ovvero la cornice programmatoria nazionale di tutti i fondi strutturali e d’investimento di origine europea, compreso quello per lo sviluppo rurale. L’iter negoziale prevede un primo periodo (durato più di 4 mesi) a disposizione della Commissione per analizzare e valutare la proposta di programma. Al termine di questa fase la Commissione elabora le proprie osservazioni e le invia all’Autorità di gestione, in questo caso il Dipartimento Agricoltura e Sviluppo rurale. Inizia da qui la seconda

6,6%

5,4%

P2 - Redditività aziende agricole

P4 - Ecosistemi Partecipazione Altra novità del nuovo Psr è l’alto grado di partecipazione da parte dei soggetti dei principali ambiti interessati allo sviluppo rurale regionale. Per la prima volta è stata attivata una modalità di consultazione diretta del Partenariato regionale interamente online attraverso una piattaforma dedicata. Sono state ricevute e analizzate 728 osservazioni e proposte, 49 documenti, da parte di 59 diversi soggetti del Partenariato regionale. Tutti contributi che hanno concorso alla definizione del Psr.

9,9%

fase del negoziato, durante la quale la Regione del Veneto dovrà far proprie le osservazioni della Commissione modificando eventualmente il testo del programma. Solo al termine del negoziato arriverà la definitiva approvazione da parte delle autorità europee, alla quale potrà fare seguito anche l’approvazione definitiva del Psr a livello regionale. Dai primi contatti informali con la Commissione, i principali argomenti in discussione riguardano il recepimento di elementi obbligatori inseriti nella versione finale dell'accordo di partenariato Italia, le risorse da destinare allo sviluppo delle aree rurali e in particolare agli interventi sulle infrastrutture per diffondere la banda larga, nonché le dotazioni finanziarie minime che i regolamenti prevedono per gli interventi agro-climatico-ambientali. Il confronto è incentrato anche sul ritorno della cooperazione nel quadro dell’approccio Leader e sulla revisione complessiva del piano finanziario.


PRIORITÀ STRATEGICA REGIONALE

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INNOVAZIONE, FILIERA DELLA CONOSCENZA E CAPITALE UMANO

Domande e Risposte Perché il trasferimento delle conoscenze e l’innovazione mi dovrebbero interessare? Gli imprenditori come te sono i veri protagonisti degli interventi che mirano all’aumento delle competenze e delle conoscenze per migliorare la competitività della tua azienda, la gestione efficiente delle risorse, la performance ambientale delle filiere e dei sistemi economici rurali, puntando a incrementare le tue conoscenze e a valorizzare le tue idee. Sebbene i beneficiari di alcune delle misure comprese nella Priorità 1 siano gli enti di formazione, di informazione e di consulenza, i reali destinatari di tutte le misure di questa priorità sono gli imprenditori agricoli e forestali. Come faccio ad innovare la mia attività? Le misure della “Priorità 1”, ed in particolare la Misura 16, consentono di dare un risvolto operativo all’innovazione, partendo prioritariamente dalle idee degli imprenditori e stimolando le innovazioni in grado di produrre cambiamenti economici, sociali, organizzativi. Per innovare bisogna mettersi in gioco. Sapere che in questo processo non sei da solo, ma accompagnato dall’Amministrazione regionale attraverso il Programma di sviluppo rurale rappresenta solo un elemento complementare all’aspetto più importante: la tua volontà e voglia di realizzare un cambiamento nella tua impresa. Come posso incrementare il capitale delle mie conoscenze? Non vi è macchinario e attrezzatura che può sostituire le tue conoscenze e la tua capacità di affrontare i problemi e le sfide che il confronto con il mercato quotidianamente ti pongono. Grazie alla Misura 1 e alla Misura 2, è possibile accedere a servizi di formazione, di assistenza tecnica e di consulenza e rimanere aggiornati non solo sugli aspetti tecnici specifici del tuo ambito di attività, ma anche sugli aspetti organizzativi e gestionali, oltre a quelli legati alla sostenibilità ambientale della tua impresa. Sento parlare di cooperazione: di cosa si tratta? Per superare svantaggi economici, ambientali e di altro genere, l’unica via d’uscita può essere collaborare con altre aziende e anche con altri soggetti. La Misura 16 ha proprio l’obiettivo di sostenere iniziative volte ad aggregare e organizzare i vari soggetti sul territorio e realizzare in modo coordinato un progetto comune. Diverse sono le forme di cooperazione che possono trovare finanziamento: cooperazione per la creazione di filiere corte, anche grazie ad attività promozionali; azioni congiunte e progetti comuni per sostenere le priorità ambientali; cooperazione di filiera per l’approvvigionamento di biomasse per la produzione alimentare ed energetica; il sostegno alla diversificazione verso attività extra-agricole quali l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’educazione alimentare ed ambientale. A queste si aggiunge il sostegno per forme di cooperazione con risvolti innovativi, i cosiddetti Gruppi Operativi.

P.E.I. I GRUPPI OPERATIVI E IL PARTENARIATO EUROPEO PER L’INNOVAZIONE I Gruppi Operativi sono la sede in cui diversi attori, siano essi agricoltori, ricercatori, consulenti, imprese, associazioni ambientaliste e dei consumatori, gruppi di interesse e organizzazioni non governative (Ong), sono chiamati a collaborare al fine dell’avanzamento dell’innovazione nel settore agricolo e forestale. A loro spetta anche il compito di condividere i risultati e le esperienze a livello comunitario mediante la rete del P artenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura (Pei-Agri). La funzione del Pei è favorire la connessione tra ricerca e pratica agricola, informando la comunità scientifica sul fabbisogno di ricerca del settore agricolo e incoraggiando la messa in pratica, su larga scala e in tempi più brevi, delle innovazioni già realizzate nelle aziende. In definitiva la missione del Pei è promuovere un settore agricolo e forestale europeo competitivo e sostenibile, in grado di “ottenere di più con meno” e in armonia con l’ambiente.


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PRIORITÀ STRATEGICA REGIONALE

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COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE, DELLE FILIERE E DEL SISTEMA Domande e Risposte Sono previsti incentivi per i giovani che vogliono fare l’agricoltore? Se hai un’età compresa tra i 18 e i 40 anni, non hai mai condotto un’azienda agricola come capo azienda e intendi impegnarti professionalmente in agricoltura, puoi accedere alla misura 6.1 per l’insediamento di giovani agricoltori. La Regione per incentivare l’avvio di una nuova impresa intende concedere un premio fino a 50 mila euro. Per accedere agli aiuti il giovane deve presentare un Piano per lo sviluppo aziendale, attraverso il quale definisce e descrive gli obiettivi del suo progetto e indica le misure che intende attivare per la sua realizzazione.

RITORNA IL PACCHETTO GIOVANI Per assicurare al giovane neoinsediato una prospettiva di sviluppo e reddito per la sua impresa. Sulla scia delle positive esperienze condotte in questi ultimi anni, il Psr ripropone il progetto integrato aziendale più noto come Pacchetto Giovani. Questo strumento consente di finanziare, oltre al premio per l’insediamento, anche l’attivazione di altre misure e interventi relativi a: - ammodernamento fabbricati, macchine e attrezzature (intervento 4.1.1) - investimenti a finalità ambientale (sottomisura 4.4 per il sostegno per investimenti non produttivi) - nuove iniziative connesse con l’attività agricola (intervento 6.4.1 per investimenti volti alla diversificazione delle attività delle imprese agricole).

In che modo posso sviluppare e migliorare la mia azienda? L’intervento 4.1.1 “Investimenti per migliorare le prestazioni e la sostenibilità globali dell’azienda” rappresenta lo strumento appropriato per favorire l’ammodernamento aziendale. Sono previsti contributi per tutta una serie di investimenti che permettono di aumentare il reddito e la competitività dell’azienda, favorendo l’innovazione, la differenziazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, mediante, ad esempio, la costruzione o la ristrutturazione di fabbricati, l’acquisto di nuove macchine e attrezzature, l’introduzione nuove tecnologie che assicurino la tutela dell’ambiente. Il contributo può essere erogato in conto capitale (40% della spesa, che arriva fino al 60% se sei un giovane agricoltore che vive in montagna), sotto forma di interessi agevolati o garanzie sui mutui che l’azienda intende attivare.

Come posso valorizzare i prodotti della mia azienda? Gli agricoltori veneti hanno un’ampia possibilità di scelta per valorizzare i loro prodotti, di fronte all’apertura dei mercati e alla concorrenza mondiale, che spingono i consumatori a cercare maggiori garanzie sulla provenienza e qualità dei prodotti. In Veneto ci sono 52 denominazioni Dop e Igp per i vini, 36 per ortaggi, frutta, riso, olio, formaggi, prodotti animali e l’indicazione “prodotto di montagna”. L’agricoltura biologica è in costante crescita per export, filiere corte, vendita diretta, in molte catene distributive, nei trasformati e nella ristorazione collettiva. Il marchio regionale “Qualità Verificata”, infine, permette ai produttori di qualificare i propri prodotti e indicare la regione d’origine con 62 disciplinari per ortofrutta, cereali, piante a produzione integrata e 4 per carne e latte di alta qualità.

E se voglio innovare la filiera produttiva? Con l’intervento 4.2.1 “Investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli” si possono sostenere i progetti di ammodernamento delle strutture, delle attrezzature e degli impianti delle imprese agroindustriali volti all’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli. Il contributo, pari al 30%, (40% per le microimprese in zona montana), può essere erogato in conto capitale, sotto forma di interessi agevolati o garanzie sui mutui che l’azienda intende attivare.

Sono previsti contributi per sostenere la qualità? Gli agricoltori che inizieranno a valorizzare i propri prodotti potranno usufruire del supporto della Misura 3 “Adesione ai regimi di qualità”, che rimborsa i costi della certificazione e finanzia le attività di promozione. La novità del nuovo Psr è l’accesso alla misura attraverso le forme associative di produttori, con forte riduzione degli adempimenti per l’agricoltore e maggiore integrazione nelle filiere.

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P.I.F. STRUMENTO PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO Lo sviluppo dei territori e dell’occupazione aumenta attraverso il consolidamento dei rapporti e delle relazioni all’interno della filiera produttiva, tra le imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione, ma anche tra Enti e istituzioni locali. A questo scopo saranno attivati ancora i “P Progetti integrati di filiera”, che hanno lo scopo di incrementare il valore aggiunto e favorire la gestione di una adeguata massa critica di prodotto in tutte le fasi della filiera produttiva. Lo strumento prevede l’attivazione integrata di diverse misure del Psr finalizzate a raggiungere obiettivi specifici e settoriali, che prevedono il sostegno di investimenti aziendali, agroindustriali e di qualificazione delle produzioni.


PRIORITÀ STRATEGICA REGIONALE

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SOSTENIBILITÀ DELLA GESTIONE E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE IL GREENING E IL PSR

agroambientali che verranno assunti dai beneficiari dei diversi interventi saranno adeguatamente compensati dai pagamenti, teQuali sono le principali novità per gli in- nendo conto sia dei maggiori costi sostenuti terventi agroambientali? che dei minori redditi derivanti dall’adeSono previste diverse novità, tra cui la con- sione agli impegni. servazione delle praterie seminaturali ricche di specie, che riguarda tutto il territorio ve- Perché converrà sempre di più puntare sulneto. Inoltre saranno sostenuti interventi spe- l’agricoltura biologica? cifici per le superfici di pianura come: la ri- Intraprendere o mantenere l’agricoltura bioqualificazione e il mantenimento della rete logica rappresenta una scelta decisiva, sia idraulica minore; l’introduzione e la conser- per i vantaggi ambientali, sia per i possibili vazione di fasce inerbite e i canali erbosi (os- sbocchi produttivi e di diversificazione per la sia bande vegetali lineari che si configurano propria azienda. Per questo motivo la “Micome vie d’acqua superficiali temporanee); sura 11” intende sostenere l’adesione a tale il mantenimento delle tecniche di agricol- metodo sull’intera superficie aziendale. E’ tura conservativa e l’introduzione della mi- inoltre possibile completare l’adesione al nima lavorazione (tra le tecniche agronomi- PSR attraverso impegni a superficie mirati, che a ridotto impatto ambientale); gli ad esempio, al mantenimento di elementi impegni con specifiche finalità paesaggisti- naturalistici e del paesaggio, come le siepi, i che previsti dall’intervento 10.1.2 “Ottimiz- biotopi e le aree umide. zazione ambientale delle tecniche agronomiche ed irrigue”. Quali vantaggi ho aderendo ai pagamenti agro-climatico-ambientali? Come cambieranno i pagamenti agroam- L’adesione alle misure agro-climaticobientali rispetto alla passata programma- ambientali consente un miglioramento delzione? l’assetto gestionale della propria azienda Il PSR ripropone tutte le principali azioni e agricola. L’agricoltore è spesso impegnato ad tematiche agroambientali previste dal pre- ottimizzare l’utilizzo di fertilizzanti e fitocedente Programma, nonostante la modi- farmaci, a sostenere l’adozione di tecniche di fica dell’impianto complessivo della PAC, gestione innovative o non convenzionali e ad che prevede una serie di nuovi adempimenti incrementare la biodiversità faunistica e flocompresi nel greening, per le aziende con su- ristica. Il pagamento ad ettaro, che si riceve perficie superiore ai 10 ettari. Gli impegni per l’adesione agli impegni agroambientali,

Domande e Risposte

Dal 2015 gli agricoltori che percepiscono il pagamento di base avranno diritto al pagamento greening che costituisce una delle cinque componenti del nuovo sostegno dei pagamenti diretti della Politica agricola comune. Per accedervi, gli agricoltori devono rispettare congiuntamente, sulla superficie aziendale ammissibile, tre pratiche agricole benefiche per il clima e l'ambiente: la diversificazione delle colture (sopra i 10 ettari), il mantenimento dei prati permanenti e la presenza di aree di interesse ecologico – EFA (sopra i 15 ettari). Il greening riguarda le superfici seminative e i prati. In molti ambiti gli impegni richiesti sono già applicati dagli agricoltori o possono essere applicati con alcuni adattamenti. Il valore del pagamento del greening è calcolato su base individuale e costituisce circa il 50% del valore del pagamento di base. I pagamenti nell'ambito del Programma di sviluppo rurale devono tener conto delle pratiche previste dal greening; in altre parole, il Psr non potrà remunerare gli impegni del greening già compensati dal relativo pagamento, per evitare un possibile “doppio finanziamento”, ovvero che lo stesso impegno sia pagato sia dal greening che dal Psr. Le aziende che rientrano nel “Regime per i piccoli agricoltori”, sono esentate dal rispetto dei vincoli imposti dal greening.

permette all’azienda di dare continuità a queste tecniche gestionali, senza compromettere la propria redditività. Allevo razze autoctone o locali: è previsto un sostegno per questa attività? L’intervento 10.1.7 – “Biodiversità, allevatori e coltivatori custodi” è indirizzato a tutti coloro che allevano in purezza specie bovine, ovine, equine, iscritte a libri genealogici e agli avicoli iscritti ai registri. Molte di queste specie in via di estinzione,


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INTERVENTI FORESTALI da rispettare? E’ importante chiarire che gli obblighi sono Domande e Risposte

come ad esempio le razze bovine Rendena, Grigio alpina, Burlina o le razze ovine Alpagota, Brogna, Lamon, e Foza, rappresentano un patrimonio della zootecnia veneta di montagna. Questo intervento consente di compensare lo sforzo e l’impegno, anche economico, di allevare soggetti adatti alle specifiche condizioni ambientali, anche se non particolarmente produttivi.

LA CONDIZIONALITA’ NEL 2015 La condizionalità, anche per il 2015, costituirà precondizione sia per percepire gli aiuti diretti della Pac (limitatamente allo svolgimento dell'attività agricola e zootecnica od alla superficie agricola dell'azienda), che per accedere alle misure di sviluppo rurale, per quanto riguarda alcune misure a superficie. Inoltre, per le misure di tipo agroambientale del Psr, sussisterà sempre l'obbligo aggiuntivo del rispetto dei “Requisiti minimi” relativi all'uso dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari. Gli obblighi di condizionalità continueranno ad essere applicati anche agli agricoltori che percepiscono aiuti nell'ambito dei programmi di sostegno per la ristrutturazione dei vigneti, l'estirpazione dei vigneti o la vendemmia verde (OCM Vino). Dal 2015 le regole di condizionalità verranno leggermente modificate per adeguarsi al nuovo quadro della programmazione europea. Gli agricoltori, pertanto, per evitare riduzioni o esclusioni dei pagamenti dovute a non conformità riscontrate nell'ambito della condizionalità, devono rispettare gli impegni così come individuati nella normativa comunitaria, nazionale e regionale di riferimento. Le aziende che rientrano nel “Regime per i piccoli agricoltori”, non saranno oggetto dei controlli previsti dalla condizionalità.

Chi può beneficiare dei contributi per gli interventi forestali ? Soggetti pubblici o privati, anche in forma associata, proprietari o gestori di foreste (es. Comuni, Comunità Montane, Regole, Consorzi, Privati singoli o associati.) e in certi casi anche le piccole e medie imprese forestali come le ditte boschive anche contoterziste o le segherie. Di quali interventi posso usufruire? Sono previsti finanziamenti a sostegno dei principali investimenti forestali come la costruzione o manutenzione delle strade silvopastorali, i miglioramenti boschivi ed il recupero di foreste danneggiate da vento, neve o da dissesti idrogeologici anche con interventi di difesa idrogeologica. Inoltre è possibile, anche per le piccole e medie imprese, ottenere aiuti per acquistare macchinari forestali per il lavoro in bosco o per l’impiego in azienda o in segheria, oltre che per realizzare piazzali di deposito o strutture per il ricovero di legname e macchinari. Per i proprietari boschivi interessati, infine, è previsto il finanziamento per la predisposizione del piano di assestamento forestale. E’ possibile anche realizzare imboschimenti di terreni agricoli e non agricoli non in zona montana o creare sistemi agroforestali in cui si associa la coltivazione agraria a quella forestale e viceversa. Ho degli obblighi particolari o degli impegni

delle condizioni da soddisfare per poter essere ammessi a contributo e possono riguardare il beneficiario, che ad esempio deve avere la disponibilità del terreno per un certo numero di anni, o l’intervento stesso che non deve essere ripetuto sullo stesso sito a distanza di poco tempo. Gli impegni, invece, sono condizioni che devono essere soddisfatte durante e dopo l’esecuzione dell’intervento e possono riguardare, ad esempio, l’obbligo di mantenere per un certo numero di anni la medesima destinazione d’uso dell’intervento. La mia azienda è in zona montana o all’interno della Rete Natura 2000: più vantaggi o svantaggi ? Alcuni interventi forestali possono essere finanziati solo in zona montana (ad esempio le strade silvopastorali), mentre chi rientra nella Rete Natura 2000 o in altre aree con svantaggi orografici o strutturali ha la precedenza nella assegnazione dei contributi. Non ci sono svantaggi particolari per chi opera nella Rete Natura 2000; chi deve fare interventi selvicolturali (es. miglioramenti boschivi) non ha l’obbligo della Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) ma solo di rispettare le buone pratiche selvicolturali, come cercare di evitare di eseguire gli interventi in prossimità dei siti di nidificazione o cova nel periodo primaverile, rilasciare una certa aliquota di legno morto in loco o evitare di tagliare piante con nidi abitati.

AGRICOLTURA CONSERVATIVA E PRATICHE INNOVATIVE: IL PROGETTO HELPSOIL

L’iniziativa è indirizzata ad agricoltori che hanno introdotto o mantengono tecniche di agricoltura conservativa. Il progetto, finanziato attraverso il programma Life+ Politica e gestione ambientale, mira a divulgare i risultati sperimentali e le analisi tecnico-economiche sull’agricoltura con-

servativa abbinata a pratiche innovative di gestione dei terreni agricoli. Tali pratiche hanno l’obiettivo di contenere i costi aziendali e migliorare le funzioni ecologiche del suolo. L’iniziativa interessa in particolare agricoltori, agronomi, associazioni e aziende operanti nel settore agricolo, che hanno già aderito alla “Sottomisura 214/i - azione 1” del Psr 2007-2013, o aderiranno alla nuova azione volta al mantenimento e all’introduzione dell’agricoltura conservativa nell’ambito del Psr 20142020. Sito web: www.lifehelpsoil.eu


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LE MISURE E I BENEFICIARI DEL PSR 2014-2020

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2014-2020

IL NUOVO PSR PER LA MONTAGNA Cresce il sostegno del Programma di sviluppo rurale alla montagna e alla sua agricoltura. Per il periodo 20142020 la proposta di Psr Veneto adottata dalla Regione prevede un articolato approccio per supportare le attività agricole delle zone montane e allo stesso tempo aiutare lo sviluppo complessivo di queste aree.

Domande e Risposte Ci sono misure o interventi specifici per la montagna? Nel prossimo Psr è stata confermata l’attivazione della specifica misura “Indennità compensativa in zona montana” che prevede il pagamento di un contributo per l’agricoltore che svolge attività in montagna. Una novità è data invece all’intervento “Avviamento di microimprese agricole in zone rurali di montagna” che sostiene, mediante l’erogazione di un aiuto forfettario, il mantenimento dell’attività agricola svolta da piccole aziende con lo scopo di limitare i fenomeni di abbandono dei terreni e contribuire così alla tutela Molte delle misure del prossimo ambientale e paesaggistica del ter- Psr prevedono livelli di contributo ritorio. specifici e maggiorati per chi svolge la propria attività in aree E’ prevista un’assegnazione spe- montane. Ad esempio gli investicifica di fondi per la zona mon- menti produttivi nelle aziende tana? agricole, sono superiori del 10% Sì, ci saranno specifiche riserve di rispetto a quelli effettuati in altre fondi per coloro che conducono zone, mentre ai progetti realizzati aziende in zona montana per so- da giovani agricoltori viene assestenere le iniziative imprendito- gnato un contributo del 60%. riali di ammodernamento e Nel settore della trasformazione sviluppo delle aziende agricole e dei prodotti agricoli per le midelle microimprese agroalimen- croimprese (come i piccoli caseitari. fici) la percentuale di contributo è La Regione del Veneto ritiene del 40%, mentre in pianura è listrategico l’obiettivo della perma- mitata al 30% nenza in zona montana degli agri- Inoltre, per alcuni interventi, i coltori e, in particolare dei giovani bandi comprenderanno anche criimprenditori e per questo riser- teri di priorità specifici per quelle verà il 25% dei fondi stanziati aziende che operano in zone dinegli interventi 4.1.1 (Investi- sagiate per l’eccessiva altitudine e menti per migliorare le presta- pendenza dei terreni coltivati. zioni e la sostenibilità globali dell’azienda) e 6.1.1 (Insedia- Sono previsti interventi per lo mento di giovani agricoltori). sviluppo generale delle aree montane? Se svolgo la mia attività in mon- La strategia per lo sviluppo locale tagna potrò usufruire di contri- partecipativo, che troverà attuabuti maggiori? zione attraverso l’approccio Lea-

der e i Gruppi di azione locale, avrà come riferimento prioritario proprio la montagna nella scelta delle aree dove operare. Nell’ambito delle azioni che potranno essere attivate dai Gruppi di azione locale è previsto un intervento specifico. Consisterà nel sostegno delle microimprese agricole in zone rurali di montagna (6.3.1). Il finanziamento sarà subordinato alla presentazione di un piano aziendale e andrà a compensare spese per l’avviamento dell’attività e per gli investimenti collegati al piano aziendale.

Durante la programmazione 20072013 il Psr Veneto ha riservato una particolare attenzione per quanti operano in montagna in ambito agricolo. Oltre il 35% delle risorse sono state orientate proprio verso le aree montane. In termini di domande finanziate il 49% ha fatto riferimento a misure legate all’attività agricola in montagna e in termini di beneficiari il 29% dell’intero programma ha riguardato chi opera in zone montane.

Quale sostegno dà il Psr agli interventi che tutelano l’ambiente montano dal punto di vista agroambientale? Gli agricoltori che operano in montagna e in collina possono fruire di aiuti specifici per interventi come il recupero di prati e pascoli degradati. Questi interventi contribuiscono alla tutela del paesaggio e al recupero della biodiversità naturalistica di questi luoghi, oltre a prevenire il disse-

sto idrogeologico superficiale. Inoltre vengono promossi interventi di mantenimento delle superfici prative e pascolive, anche con riferimento a tipologie di prato e pascolo seminaturali ricchi di specie, ossia a formazioni erbacee che conservano molte specie floristiche spontanee e rare o che sono frequentate da specie animali di interesse conservazionistico legate tipicamente all’ambiente di prateria alpina.

“TERRE ALTE” IL PSR 2007-2013


PRIORITÀ STRATEGICA REGIONALE

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GOVERNANCE, GESTIONE E SVILUPPO DEI TERRITORI SUPPORTO ALLO SVILUPPO LOCALE: INTERVENTI E RISORSE

Inizia una nuova fase per la crescita delle zone rurali precedente periodo di programmazione sarà fondel Veneto. Strategie più mirate e azioni più concen- damentale migliorare la qualità della progettatrate, le priorità per il Leader 2014-2020. zione e l’efficacia delle strategie e delle relative performances. Far emergere le potenzialità delle aree rurali Questo modello persegue uno sviluppo locale incon problemi di sviluppo, favorendo una cre- tegrato su scala sub-regionale con il contributo scita equilibrata dei territori e delle sue colletti- di tutte le forze e componenti locali. Protagonività. A questo punta lo sviluppo locale parteci- sti di questo strumento sono quindi gli attori lopativo sostenuto dal Feasr (Fondo europeo cali associati in una partnership di natura mista agricolo per lo sviluppo rurale), attraverso il Psr (pubblico-privata), che svolge anche il conse2014-2020. guente ruolo operativo (Gruppo di azione loLa cornice di riferimento è il nuovo approccio cale-Gal). per lo “sviluppo locale partecipativo” (Clld, Alle spalle di ciascun gruppo di azione deve esCommunity local level development) messo in sere presente una precisa strategia di sviluppo, campo dall’Unione europea, con l’obiettivo di progettata con il contributo e la partecipazione contribuire a promuovere l’inclusione sociale, di tutte le parti interessate. Elementi e requisiti l’occupazione e lo sviluppo economico delle fondamentali sono la definizione del territorio e aree rurali. Anche sulla scorta dell’ esperienza della popolazione interessati, l’analisi delle esidell’Asse 4 Leader 2007-2013, la Regione in- genze e delle potenzialità di sviluppo, la definitende concentrare l’azione verso i territori mar- zione della strategia, dei suoi obiettivi su scala ginali che esprimono effettive esigenze e poten- locale e dei conseguenti interventi da attivare. zialità di sviluppo, puntando allo stesso tempo a L’azione di questi soggetti viene indirizzata razionalizzare la governance locale. Rispetto al verso una serie di “ambiti di interesse” specifici. Ambiti d’interesse 2014-2020 Gruppi di azione locale (GAL) 1

Diversificazione economica e sociale nelle aree rurali

2

Turismo sostenibile

3

Valorizzazione del patrimonio culturale e naturale delle aree rurali

4

Cura e tutela del paesaggio

5

Valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali

6

Sviluppo delle filiera dell’energia rinnovabile

7

Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali

7

Sono tre gli interventi previsti dalla “Misura 19” dedicata al supporto dello sviluppo locale di tipo partecipativo. Il primo riguarda il sostegno all’animazione dei territori e alla preparazione della strategia; il secondo comprende le azioni di sviluppo (misure) previste dalla strategia; il terzo, infine, la gestione e l’animazione territoriale dei gruppi di azione locale. Gli interventi si rivolgono al supporto della progettazione e gestione di strategie per lo sviluppo da parte di soggetti locali che si associano nella partnership che affiderà il ruolo operativo (gestionale e amministrativo) al Gal. Per quanto riguarda l’attuazione vera e propria della strategia, ciascun Gal dispone di un set di misure attivabili tra quelle previste dal Psr: trasferimento di conoscenze e azioni d’informazione (Misura1); regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari (Misura 3); investimenti in immobilizzazioni materiali (Misura 4); sviluppo delle aziende agricole e delle imprese (Misura 6); servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali (Misura 7); investimenti nello sviluppo delle aree forestali e miglioramento della redditività delle foreste (Misura 8); cooperazione (Misura 16). Un contributo specifico allo sviluppo locale deriva in particolare dalla Misura 7 - “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”. Due interventi infatti saranno attivati esclusivamente nell’ambito del Leader . Si tratta del sostegno alle infrastrutture e all’informazione per lo sviluppo del turismo sostenibile e al recupero e alla riqualificazione del patrimonio dei villaggi e del paesaggio rurale.


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Psr 2007-2013, Dati e Risultati

OLTRE 62MILA DOMANDE FINANZIATE Si avvia verso la conclusione il Psr 2007-2013 che ha sostenuto lo sviluppo rurale in Veneto negli ultimi sette anni. L’avanzamento finanziario raggiunto in questi mesi conferma l’efficace andamento della spesa di questa programmazione. Alla fine del mese di ottobre l’82,6% delle risorse programmate sono già state liquidate ai beneficiari. Si tratta della seconda miglior performance finanziaria tra le regioni italiane con oltre 500 milioni di euro di dotazione: il Veneto si colloca alle spalle della Lombardia (88,8%), davanti al Piemonte (77,6%) e sopra la media nazionale di spesa di quasi dieci punti percentuale. In termini assoluti il Programma di sviluppo rurale 2007-2013 ha finora finanziato 62.712 domande (al 17 novembre). Oltre la metà delle domande riguarda l’Asse 2 per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale (33.568), che comprende anche le numerose indennità compensative pluriennali per gli agricoltori delle zone montane. Le domande finanziate per la competitività del settore agricolo e forestale (Asse 1) sono state invece 26.748. Una valutazione a parte riguarda l’Asse 3 per la qualità della vita delle zone rurali e la diversificazione dell’economia. Alle 569 domande di questo asse vanno aggiunte quelle finanziate a sostegno dello sviluppo locale attraverso l’Asse 4 Leader, che a sua volta ha fatto registrare 1.827 domande finanziate. Per quanto riguarda le risorse liquidate (ovvero quelle effettivamente erogate ai beneficiari) il Psr Veneto ha raggiunto una quota complessiva di 860,8 milioni di euro. In questo caso sono le misure a sostegno della competitività a far registrare il maggior peso finanziario: per gli interventi dell’Asse 1 sono stati liquidati 470,7 milioni di euro. Per le misure agroambientali, invece, il sostegno ammonta finora a 309,9 milioni di euro. Giovani Una delle maggiori novità di questa programmazione è stata l’introduzione del Pacchetto giovani, l’insieme integrato di misure per favorire l’insediamento di nuovi agricoltori. In tutto le domande finanziate sono state 2.164 e le risorse già erogate sono state pari a 122 milioni di euro. L’approccio integrato di questa soluzione si è dimostrata efficace anche in termini di produttività. La variazione della produzione lorda vendibile da interventi di ammodernamento (Misura 121) ha fatto registrare un incremento del 36% nel caso dei “pacchetti giovani”, contro il 26% della normale attivazione singola della “121”. Filiere Ricadute efficaci sono state misurate anche per un'altra delle misure più innovative del programma. Le aziende che hanno aderito ai Progetti integrati di filiera (PIF) hanno fatto registrare una crescita del valore aggiunto lordo (VAL) del 23%, contro il 18% delle aziende singole beneficiarie del programma. I progetti per l’incremento del valore aggiunto lunga la filiera produttiva finanziati in Veneto sono stati in tutto 38 e hanno coinvolto 1.443 imprese agricole e 173 imprese di trasformazione e commercializzazione. Il sostegno economico è stato pari ad 81 milioni di euro di risorse liquidate. Il settore vitivinicolo è quello ad aver sfruttato maggiormente le opportunità di questa misura (29,9 milioni di risorse liquidate), davanti al lattiero-caseario (14,7) e all’ortofrutta (11,5).

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DATI LEADER 2007-2013 Finale di programmazione in crescita per l’Asse 4 Leader del Programma di sviluppo rurale, che nel 2014 ha fatto registrare una crescita consistente nell’avanzamento finanziario e nella sua più generale attuazione. Le risorse concesse, ovvero quelle per cui è stato approvato il finanziamento, hanno raggiunto quota 88,8 milioni di euro. Sul fronte delle risorse liquidate, invece, il

livello di effettiva erogazione si è attestato a 33 milioni di euro. La quota più consistente di risorse già liquidate spetta al momento agli interventi per lo sviluppo dell’ospitalità agrituristica (5,8 milioni). A 4,9 milioni si attestano invece gli interventi per il patrimonio storico-architettonico (Misura 323-2), mentre per l’ammodernamento delle aziende agricole (Misura 121) sono stati finora erogati 4,6 milioni.

Le domande finanziate, attraverso i bandi dei Gruppi di azione locale, sono state finora 1.589, a fronte di 2.310 presentate. Davanti a tutte le misure si attesta la “3232” (patrimonio storico-architettonico) con 360 domande. Seguono per numerosità la Misura 121 per l’ammodernamento della aziende agricole (167) e la Misura 312-1 per la creazione e lo sviluppo di micro-imprese (152).


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EUROPA 2020 La programmazione 2014-2020 sui binari della Strategia “Europa 2020” Europa 2020 è la Strategia decennale per la crescita e l'occupazione varata dall'Unione Europea nel 2010 che mira a superare la crisi economica in atto, colmare le lacune del modello europeo di sviluppo e creare le condizioni per una crescita più intelligente, sostenibile e solidale. Sui binari tracciati dalla Strategia “Europa 2020” si innesta la programmazione UE 2014-2020, che da qui al 2020 potrà contare

su una dotazione finanziaria pari a 960 miliardi di euro da destinare alle cinque rubriche che formano il bilancio pluriennale europeo dei sette anni: “Crescita intelligente e inclusiva” (circa 451 miliardi, dei quali 351 alla Politica di Coesione e la parte restante alla Ricerca); “Crescita sostenibile e Risorse naturali” (oltre 373 miliardi, dei quali circa 278 al 1° pilastro della Politica Agricola Comune, ovvero i pagamenti diretti agli agricol-

tori, e 95 al 2° pilastro della PAC, vale a dire la Politica di Sviluppo rurale, che a livello locale si traduce nei Programmi di Sviluppo Rurale regionali); “Sicurezza e cittadinanza” (quasi 16 miliardi di euro per la sicurezza interna, la giustizia, la difesa e le migrazioni); “Europa globale” (quasi 59 miliardi euro per i Paesi in pre-adesione, il partenariato e gli aiuti umanitari); “Amministrazione dell’UE” (quasi 62 miliardi di euro).

AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE ANCORA TRA GLI OBIETTIVI PRIORITARI DELL’UE Per la prima volta nella storia dell’UE, con la programmazione 2014-2020 la rubrica “agricola” (comprendente anche il Programma per l’ambiente “LIFE” e la Politica della Pesca) è stata superata per quantità di risorse disponibili dalla ru-

brica che punta alla “crescita” degli Stati Membri. Nonostante il sorpasso, la politica agricola europea da poco riformata potrà contare comunque su sostanziose risorse: si tratta di 373 miliardi di euro, 41,5 dei

Quadro Finanziario Pluriennale UE Differenze tra i periodi di programmazione 2007-2013 e 2014-2020

2007-2013 Altro 13%

2014-2020

Competitività 9%

PAC 42% I Pilastro 32% II Pilastro 10%

Altro 15%

Coesione 36%

quali a disposizione dell’Italia (27 miliardi da destinare ai pagamenti diretti agli agricoltori, 4 miliardi alle OCM Vino e Ortofrutta e 10,5 allo Sviluppo rurale). Per quanto riguarda il Veneto, fino al 2020 la nostra Regione potrà contare, relativamente alla seconda rubrica del bilancio UE (Crescita sostenibile e Risorse naturali), su circa 3,5 miliardi di euro (2,3 da destinare ai pagamenti diretti e circa 1,2 allo Sviluppo rurale).

Competitività 13%

PAC 38% I Pilastro 29% II Pilastro 9%

Coesione 34%

BREVI 868 MILIONI DI EURO AGLI AGRICOLTORI EUROPEI La Commissione ha adottato un regolamento che ripristina i fondi ridotti nel corso del 2014 dalla disponibilità dei pagamenti diretti. La cifra è considerevole e ora tornerà a disposizione degli agricoltori europei. Si ricorda che il capitolo “Aiuti diretti” era stato ridotto nel corso dell’esercizio finanziario 2014 di ben 868 milioni di euro al fine di applicare il meccanismo di disciplina finanziaria concordato nell’ambito della riforma della PAC del 2013.

UN FORUM PER DISCUTERE L'ATTUAZIONE DEI PSR 2014-2020 La Commissione europea ha creato una nuova struttura per rafforzare il dialogo sui Programmi di Sviluppo Rurale delle Regioni europee. Gli attori della Rete europea per lo Sviluppo rurale e della Rete di Partenariato europeo per l'Innovazione, comprendente oltre 200 membri in rappresentanza delle Autorità di Gestione, degli Organismi Pagatori, ecc. costituiranno il nuovo network europeo che dovrà consigliare l’Esecutivo su come mettere meglio in pratica i PSR 2014-2020.

NUOVI PRODOTTI ALIMENTARI IN DISCUSSIONE A BRUXELLES Un progetto di legge volto a incoraggiare l'innovazione alimentare attraverso una procedura di autorizzazione semplificata per i nuovi prodotti è stato approvato dalla commissione ambiente del Parlamento europeo. Gli eurodeputati hanno approvato il progetto comprendente una moratoria sull'uso dei nanomateriali negli alimenti, sulla base del principio di precauzione, e alcune disposizioni per l'etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari clonati.

AVIARIA, RITORNA LO SPAURACCHIO Una nuova forma di influenza aviaria rilevata in Europa, simile alle forme che sono state riportate in Asia nei mesi scorsi, costituisce una minaccia per il settore avicolo, specialmente nei paesi poveri di risorse situati lungo le rotte migratorie degli uccelli selvatici sul Mar Nero e l'Atlantico Orientale.


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“TIRATERA”, IN TV LO SVILUPPO RURALE “Tiratera”, in onda sulle emittenti del territorio veneto, mostra al pubblico i risultati e le opportunità offerte dal Programma di Sviluppo Rurale attraverso le

esperienze degli imprenditori agricoli. Il format abbina il tema dello sviluppo rurale alla conoscenza dei parchi e delle aree protette regionali e alla tutela del consumatore. Una finestra viene riservata in ogni puntata alle novità del Psr Veneto,

dall’uscita di nuovi bandi alle principali scadenze per beneficiari e potenziali beneficiari del programma. Un viaggio in tutte le province venete, dalla montagna alla pianura, passando per i progetti finanziati dai diversi “Assi” del pro-

gramma di Sviluppo Rurale: dall’agroambiente, al forestale, alla competitività e all’ammodernamento fino al programma di sviluppo locale di tipo partecipativo nell’ambito dell’Asse 4 “Leader”. Le puntate sono trasmesse due volte a settimana, più numerose repliche, in diverse televisioni e sono visibili anche online sul canale YouTube di Veneto Agricoltura e sul portale regionale dedicato all’agricoltura veneta piave.veneto.it.

PREMIO UE COMUNICAZIONE PAC 2014 REGIONE VENETO FINALISTA Il percorso realizzato dalla Regione del Veneto, per la definizione partecipata e condivisa del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, è tra i progetti finalisti del Premio Comunicazione Pac 2014 promosso dalla Commissione europea. Il progetto presentato nella sezione dedicata alle azioni verso i “portatori d’interesse” ha superato la prima fase di selezione e concorrerà ai premi che sa-

ranno assegnati in occasione dell’evento finale che si terrà a Bruxelles il 29 gennaio 2015. L’innovativo progetto di “e-democracy” per l’elaborazione condivisa e trasparente del nuovo Psr Veneto ha raccolto 728 contributi e 49 documenti di supporto inviati da 59 diversi soggetti appartenenti al Tavolo Regionale di Partenariato per lo sviluppo rurale. Principale strumento di partecipazione è stata

la piattaforma di consultazione online www.psrveneto2020.it Il progetto, realizzato con il supporto operativo di Veneto Agricoltura, ha compreso un ciclo di undici incontri che hanno fatto registrare la presenza di 1.079 partecipanti e 1.298 utenti che hanno potuto seguire i lavori anche in diretta streaming sul portale regionale dell’agricoltura www.piave.veneto.it

FESTIVAL DELLE DOP, LE ECCELLENZE VENETE IN PIAZZA A CASTELFRANCO V. L’agroalimentare italiano e veneto in particolare si confermano un settore di alta qualità. L’Italia è il primo Paese per numero di riconoscimenti DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicaz. Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita) conferiti dall'Unione Europea. Oltre 260 prodotti agroalimentari italiani sono infatti riconosciuti dai mar1

chi di qualità dell’UE. A fare man bassa sono gli ortofrutticoli e i cereali (101 prodotti), i formaggi (47), gli oli extravergine di oliva (43) e i preparati di carni (37). Le regioni con il maggior numero di Dop e Igp sono Emilia-Romagna e Veneto, rispettivamente con 40 e 36 prodotti riconosciuti. Di fronte a tanta qualità, non poteva mancare un Festival ad hoc. Ci hanno pensato Veneto AgricolturaEurope Direct Veneto e Regione Veneto che nello scorso mese di ottobre hanno organizzato a Castelfranco Veneto (TV) la 2^ edizione del Festival delle DOP venete (foto 2). Una due giorni, cui ha partecipato anche l’alberghiero “Maffioli” di Castelfranco V. (vedi foto 1), durante la quale i

2

Consorzi di Tutela veneti hanno messo in mostra (con assaggi e vendita) i loro prodotti: dai vini agli olii, dai radicchi ai formaggi, dai marroni agli insaccati, ecc. Per gli oltre 6.000 visitatori della domenica 12, dedicata alla mostra, è stata l’occasione per conoscere da vicino le eccellenze della nostra agricoltura.


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Prodotti fitosanitari, distribuzione

OBBLIGO DI CONTROLLO DELLE ATTREZZATURE Una novità importante per tutto il settore agricolo, che interessa anche le misure agroambientali del prossimo Programma di sviluppo rurale. Si tratta dell’introduzione dell’obbligo del controllo funzionale per le attrezzature utilizzate per la distribuzione dei prodotti fitosanitari, da effettuare entro il 26 novembre 2016.

La Regione ha provveduto a potenziare e riorganizzare il servizio a partire dal 2011. Ad oggi sono stati autorizzati o riconosciuti ad effettuare i controlli trentuno Centri Prova, che dispongono di personale abilitato e idonee attrezzature. I Centri Prova sono distribuiti su tutto il territorio regionale ed operano nel rispetto delle procedure e degli

standard definiti a livello comunitario e nazionale. Per maggiori informazioni sulle disposizioni normative, sui Centri Prova e sulle procedure approvate dalla Regione, è possibile consultare il portale regionale www.regione.veneto.it (Agricoltura e foreste – Controllo funzionale e regolazione delle irroratrici).

Centri di prova autorizzati (lista aggiornata al 6 novembre 2014) Agristop Moschin Consorzio agrario Possamai Progetto natura Tormena Tractorservice Agricoltori Cosva Impresa verde Maiscoltori polesani Vignoli Birolo Pavan Casa del trattore Agridinamica Fiorentin Peroni Ricosma Agrinordest Agrisamar Caffini Claut Cssa Genesini Mantovani (Florida) Rossetti Turrini Luciano

PD PD TV TV TV TV TV RO RO RO RO RO VE VE VE VI VI VI VI VR VR VR VR VR VR VR VR VR

Spray Precision Beta Bulzoni

PN FE FE

via Antoniana, 41 5011 Campodarsego (PD) via Roma, 374 35030 Montemerlo di C.S.C. (PD) via Feltrina, 56 31038 Castagnole di Paese (TV) via M.A. Govone, 11/21 31020 Vidor (TV) via Dante, 8 – 31025 S. Lucia di Piave (TV) via Casale Moncader 2-a 31050 Combai di Miane (TV) via S. Giuseppe, 52 – 31015 Conegliano (TV) Piazza Duomo, 2 – 45100 Rovigo (RO) via Pradon, 46 45018 Porto Tolle (RO) via Alberto Mario, 19 – 45100 Rovigo (RO) via XXV Aprile, 4 45010 Villadose (RO) via Cavo Bantivoglio 5389 45030 S.Pietro Polesine (RO) Via S. Gaetano, 6 30014 Cavarzere (VE) via Baggiolina, 23A 30014 Cavarzere (VE) via Triestina, 88 30026 Lison di Portogruaro (VE) via XXV Aprile, 13 – 36055 NOVE (VI) via della Meccanica, 68 36042 Breganze (VI) via Borgolecco, 49 36053 Gambellara (VI) via L. B. Powell, 3 36045 Lonigo (VI) via Francia, 2 37135 VERONA via del Lavoro, 9 37020 Marano di Valpolicella (VR) G. Marconi, 2 – 37050 Palù (VR) via Prati Guori, 37 30026 Portogruaro (VE) viale del Lavoro, 52 – 37135 Verona (VR) viale del Lavoro, 10 – 37050 Belfiore (VR) viale del Lavoro, 14 37050 Belfiore (VR) via Don Nicola Mazza, 7 37030 Mezzane di Sotto (VR) via Trento, 34 37026 Pescantina (VR) Centri Prova di altre regioni (riconosciuti) viale Rimembranze, 85 33082 Azzano Decimo (PN) via Conca, 75 44123 Malborghetto di Boara (FE) via Fornatosa, 1/A 44015 Portoverrara (FE)

AVEPA NELLE SCUOLE, si ritorna sui banchi!

Investire nella formazione dei giovani è il modo migliore

per impostare un futuro solido per il comparto dell’agricoltura. I giovani, prossimi agricoltori/imprenditori, con il loro entusiasmo e la voglia di portare avanti le tradizioni con idee innovative, hanno un ruolo fondamentale. Proprio per questo AVEPA ha voluto entrare negli istituti agrari. Informare i giovani poi, darà loro modo di cogliere, sfruttare ed affrontare al meglio le opportunità che il mondo del lavoro, nel settore primario, offre.

Dopo il successo della passata edizione, anche per l’anno scolastico 2014/2015, AVEPA propone agli istituti che rientrano nella rete delle scuole agrarie e forestali del Veneto, un percorso formativo che ha come filo conduttore l'articolazione delle politiche comunitarie e regionali riguardanti l'agricoltura. Tra le 12 tematiche proposte agli istituti, relazionate dai professionisti dell’Agenzia, spiccano la Politica agricola comunitaria (PAC 20142020) e il nuovo Programma

di sviluppo rurale 2014-2020. Al momento le scuole che hanno aderito al progetto sono l’istituto tecnico agrario A. Trentin di Lonigo, l’Istituto Professionale Giuseppe Medici di Legnago, l’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente Domenico Sartor di Castelfranco, l’Istituto Statale Alberto Parolini di Bassano, Istituto Tecnico e professionale di Stato per l’Agricoltura Giovanni Battista Cerletti di Conegliano, l’Istituto Tecnico Agrario Duca degli Abruzzi di Padova

e l’Istituto Tecnico E. de Nicola di Piove di Sacco, l’Istituto agrario Antonio Della Lucia di Feltre, l’Istituto L. Da Vinci di Portogruaro. Ulteriori informazioni sul progetto sono disponibili nel sito web dell’AVEPA (www.avepa.it/scuole).


agricoltura veneta Pagina a cura dei Gruppi di azione locale del Veneto

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GAL: i risultati della programmazione 2007-2013

NELLE TERRE DEI GAL Molte e diversificate sono state le attività intraprese dai GAL nell’ambito del P.S.R. 2007-2013. Fra queste un ruolo importante è stato svolto dai progetti di cooperazione, dove per la prima volta si è verificata

una stretta collaborazione tra le strutture venete. In questa circostanza non è possibile descriverli tutti e diciotto, ci limiteremo a dire che i temi principali hanno riguardato la valorizzazione dei prodotti locali e

la promozione del turismo rurale. Tra queste diverse iniziative un focus particolare merita la Borsa del Turismo Rurale del Veneto.

LA BORSA DEL TURISMO RURALE DEL VENETO Il turismo rurale negli ultimi anni, in controtendenza rispetto ad altre tematiche, è un settore in forte espansione. Per questo motivo i GAL partner del progetto di cooperazione transnazionale Rural Emotion, nell’ambito delle iniziative del progetto, hanno coordinato e sostenuto la Borsa del Turismo Rurale attraverso il coinvolgimento dei rispettivi Consorzi di Promozione Turistica e la collaborazione delle Associazioni Agrituristiche Venete, che hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa proposto dai GAL. Il programma prevedeva l’ospitalità di quaranta

buyer, provenienti da tutta Europa, che per due giorni sono stati accompagnati a visitare e “degustare” le eccellenze locali. Il terzo giorno si è svolta la vera e propria Borsa del Turismo a Monselice nella splendida cornice del Castello di Lispida dove si è creato momento di confronto e commercializzazione tra i tour operator e gli oltre cento operatori del turismo rurale veneto iscritti alla borsa. Unanimi sono stati gli apprezzamenti dell’iniziativa, che sicuramente verrà riproposta anche nei prossimi anni.

PSR 2014-2020 : IL RUOLO DEL LEADER NELLE STRATEGIE DI SVILUPPO LOCALE Con l’approvazione da parte della Commissione Europea dell’Accordo di Partenariato proposto dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica sono ufficiali le coordinate principali delle strategie territoriali della programmazione 2014-2020 relative allo sviluppo locale integrato. L’Accordo, in sin-

tesi, rafforza il ruolo del Leader e quindi dei GAL nei territori rurali perché, attraverso i propri strumenti di tipo partecipativo, li ritiene deputati a: • Migliorare il disegno e l’implementazione delle politiche a favore di specifiche aree • Promuovere una maggiore qualità della progettazione locale • Coordinare le politiche e divulgare le procedure per accedere ai finanziamenti comunitari.

IL CONTRIBUTO DEI GAL AL RAGGIUNGIMENTO DEI RISULTATI NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 : FOCUS AREA 6 B Il compito dei GAL nella prossima programmazione è quello di adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico delle zone rurali (FOCUS AREA 6b). Questo obiettivo si può raggiungere attraverso strategie locali volte a: - Favorire la diversificazione dell’economia e del sociale nelle aree rurali - Supportare il turismo sostenibile - Patrocinare la cura e la tutela del paesaggio e delle risorse ambientali - Potenziare le filiere sia dell’energia rinnovabile, sia dei sistemi produttivi locali (agroalimentari, artigianali e manifatturieri)

www.piave.veneto.it


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BREVI

CONTATTI Il 16 gennaio le prime valutazioni

23 gennaio a Lonigo (Vi)

AGROALIMENTARE VENETO 2014, COM’È ANDATA?

IL CONSUNTIVO DELLA VENDEMMIA 2014

Come tradizione Veneto Agricoltura presenterà il prossimo 16 gennaio in Corte Benedettina a Legnaro (PD) le “Prime Valutazioni 2014 sull’andamento del settore agroalimentare veneto”. Nell’occasione verranno illustrati i primi risultati dell’andamento dell’annata agraria delle coltivazioni e dell’allevamento, e dei vari settori produttivi del primario regionale, assieme a tutti i dati sull’andamento delle imprese, l’occupazione e il commercio con l’estero, presenti i vertici regionali e dell’Azienda.

Si terrà il 23 gennaio (ore 9.30), presso la Cantina dei Colli Berici-Gruppo Collis a Lonigo (VI), il terzo appuntamento del Trittico Vitivinicolo 2014, promosso da Veneto AgricolturaEurope Direct Veneto, Regione e Avepa. Saranno presentati i dati consuntivi della vendemmia 2014 e nell’occasione si parlerà di export di vino veneto attraverso la presentazione di uno studio di Veneto Agricoltura. Per maggiori informazioni: europedirect@venetoagricoltura.org tel.: 049 8293716.

Assessorato Reg.le Agricoltura 041.2793334 www.regione.veneto.it Dipartimento Agricoltura Regione Veneto 041.2795452 www.piave.veneto.it AVEPA 049.7708711

RIFORMA DI VENETO AGRICOLTURA, RISPARMIO E INVESTIMENTO La legge di riforma di Veneto Agricoltura, deliberata dal Consiglio Regionale lo scorso 19 novembre, ha approvato in via definitiva dei cambiamenti che coinvolgeranno l’ente nei 180 giorni successivi alla nomina del commissario liquidatore da parte della Giunta regionale. Si tratta del periodo accordato dal Consiglio per procedere alla definizione delle modalità e delle direttive per il conferimento di attività e rami d’azienda ad enti, fondazioni o istituti contraddistinti da analoghe finalità istituzionali. Alla scadenza dei 6 mesi nascerà l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, che andrà a sostituire l’Azienda Veneto Agricoltura. Il risultato principale immediatamente ottenibile è quello del risparmio, grazie a tre azioni strategiche: l’attribuzione di minori competenze al nuovo ente; l’applicazione dei contratti pubblici d’impiego; l’alienazione del patrimonio e delle società partecipate da Veneto Agricoltura. Difatti, i contributi versati dalla Regione

all’ente verranno ridotti da subito, a partire dal 2015, di 2 milioni di euro, garantendo una quota di 11 milioni di euro annui, ritenuti adeguati allo svolgimento delle funzioni affidate. Principalmente l’agenzia dovrà svolgere attività di supporto alla Giunta regionale, oltre a dedicarsi ad alcune funzioni specifiche quali: innovazione e trasferimento innovazioni, sperimentazione e ricerca applicata, sostenibilità ambientale, salvaguardia e tutela della biodiversità, gestione del demanio forestale regionale, raccordo tra strutture di ricerca ed attività didattiche e sperimentali degli istituti agrari. L’azione e le risorse pubbliche che verranno recuperate mediante risparmi e alienazioni, saranno funzionali al consolidamento e alla crescita delle aziende agricole. Motivo per cui le minori spese verranno interamente indirizzate ai capitoli del bilancio regionale “Interventi infrastrutturali a favore delle imprese e della collettività rurale”, dedicati allo

sviluppo del settore primario e alle sue attività agricole. Numerose ipotesi sono state formulate sul riutilizzo dei fondi ricavati da questa massiccia operazione, quali ad esempio la creazione di un fondo di garanzia per gli agricoltori che hanno bisogno di rivolgersi alle banche per il credito o altre azioni capaci di agevolare la crescita e la competitività delle aziende. Sul fronte del personale interno è stata confermato ognuno dei circa 170 posti di lavoro, tra contratti forestali, agrari e dirigenziali. Dopo la riforma delle strutture regionali con la chiusura dei vecchi Ispettorati e l’istituzione dello sportello unico agricolo, dopo l’accordo con la Cassa Depositi e Prestiti e quelli sulla ristrutturazione del debito, sui prestiti di conduzione e sul fondo di garanzia di Veneto Sviluppo, con la riforma di Veneto Agricoltura, si compie un altro passo decisivo per il completo riassetto strutturale di questo importantissimo settore in Veneto.

PSR alle peculiarità del proprio territorio. Quasi un'attività sartoriale. Lo Sviluppo Rurale è uno, ma i territori sono diversi, come diversa è la tradizione, e lo sono le colture e le culture. Poi tutto questo caleidoscopio di originalità e interessi dev'essere armonizzato a livello centrale, cioè da Bruxelles. Alla fine vengono licenziati i vari PSR che con le dotazioni finanziarie di cui possono godere, per il Veneto un miliardo e 184 milioni di euro, valorizzeranno la propria ruralità ed il proprio settore primario per i prossimi sei anni. Sono cifre importanti, meritano di essere gestite bene ma anche ben utilizzate dai beneficiari. Non lasciamoci sfuggire que-

sta grande occasione. Il giornale cerca di offrire da questo punto di vista un percorso per rimanere agganciati alle informazioni di base, indispensabili per comprendere ed accedere al nuovo PSR. E' l'augurio per il 2015 che la Redazione di Agricolura Veneta invia a tutti voi ed alle vostre famiglie, assieme a quelli per un Santo Natale di Pace. Tradizionalmente quello del presepe, oltre ai forti caratteri religiosi, propone l'immagine di una ruralità che, ancorché idilliaca, rimane significativa perché anche densa di contenuti etici. Che non devono essere perduti. Buon Natale e Sereno 2015.

SOTTOLINEATO di Mimmo Vita Questo numero di Agricoltura Veneta è quasi completamente dedicato al nuovo Programma di Sviluppo Rurale 20142020. Abbiamo descritto ampiamente negli articoli lo stato dell'arte del complesso ed importante provvedimento; gli uffici del Dipartimento Agricoltura della Regione Veneto stanno alacremente lavorando in questi giorni per rispondere alle osservazioni che la Commissione Europea ha sollevato in merito alla proposta veneta di PSR. Una dialettica consolidata tra centro e periferia, che va vista con interesse. Date le indicazioni di base da parte della UE, ogni Paese e Regione "adatta" il suo

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“AGRICOLTURA VENETA” Anno XV n. 3 Direttore: Giuseppe Nezzo Direttore Responsabile: Mimmo Vita rivista@venetoagricoltura.org Comitato di Redazione: Edda Battistella Ilenia Cescon Andrea Comacchio Franco Contarin Renzo Michieletto Claudia Rizzi Alessandro Tomasutti Direzione, Redazione e Amministrazione: v.le dell’Università n. 14, 35020 Legnaro (PD) Aut. Tribunale di Padova n. 1641 del 26.03.1999 Tel. 049.8283753 Fax. 049.8293754 rivista@venetoagricoltura.org Grafica e stampa: Centro Servizi Editoriali 30173 Mestre (Ve) Tel. 041.2517410 Chiuso in tipografia il 10.12.2014

FOTO A Pag. 2: Patrizia Cibien (Premio Diari della Terra) A Pag. 4: Stefano Maruzzo (Premio Diari della Terra) A Pag. 7: Tiziana Dall’Acqua (Premio Diari della Terra)


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