Il controllo statistico di processo: le carte di controllo
1. Introduzione Come tutti i fenomeni in natura, anche la produzione industriale è soggetta alla variabilità. Così come non esistono due individui perfettamente identici, non è possibile produrre due pezzi assolutamente identici. Esistono, però, due differenti tipi di variabilità: Variabilità comune, o casuale, o controllata: è attribuibile a cause “casuali” o “comuni”, e generata dalla interazione tra i diversi fattori che costituiscono il processo produttivo: i materiali, i macchinari, la forza lavoro… questo genere di variabilità è sempre presente, ma in maniera stabile e costante nel tempo. Variabilità speciale, o incontrollata: è attribuibile a cause “non casuali” o “non comuni”, come un macchinario non efficiente, differenze tra gli operatori, un materiale non idoneo… Questo genere di variabilità produce alterazioni instabili nel tempo ed imprevedibili. Il controllo statistico di processo fonda i suoi principi su questa affermazione: le ragioni che causano una variabilità speciale possono essere scoperte, e corrette. Lo strumento noto come “carta di controllo” fu introdotto negli anni ’20 ad opera di un ingegnere americano, Walther Shewhart. Tale strumento consente appunto, partendo da una rappresentazione temporale del processo produttivo, la rilevazione di variabilità incontrollate, onde permetterne l’eliminazione, individuando e rimovendo le cause. Per comprendere pienamente le basi teoriche di questa tecnica, è necessario introdurre alcune definizioni matematiche.
2. Definizioni 2.1 Popolazione E’ un insieme molto grande di dati, avente la stessa origine.
2.2 Campione E’ un limitato numero di dati prelevati da una popolazione.
2.3 Media E’ la somma dei valori di tutti i casi osservati, diviso il numero totale dei casi: n
Xi X1 X2 ......Xn 1 X n n I simboli utilizzati sono: come media di una popolazione, e x come media di un campione (stima). NOTA: le lettere greche si riferiscono sempre alla popolazione.
Nicola Focci
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