Mirabilis n°4 Nivi Group - Italian version

Page 1

Nยบ 04 MARZO 2017

privacy due diligence

la quarta rivoluzione digitale cybersecurity infografica


Nยบ 04 MARZO 2017

Mirabilis 2017 Marzo_ 2


Leonardo Tirabassi Direttore Mirabilis Cari amici, credo che sia arrivato il momento di presentarsi. Sono Leonardo Tirabassi, il direttore di Mirabilis. Quando il presidente di Nivi Group Luigi Nicosia mi disse che voleva pubblicare un giornale aziendale e che voleva che lo dirigessi, ho avuto uno smarrimento. Certo, da una parte c’era la soddisfazione per un incarico di responsabilità giornalistica, a sfavore però l’incertezza nell’aprire una nuova strada assolutamente inesplorata. Per farla breve, come fornire un’informazione che fosse al tempo fedele, identitaria e innovativa della Nivi? Come riuscire a tenere assieme l’informazione verso l’esterno, i nostri clienti e amici, insomma Mirabilis nella funzione di biglietto da visita, e offrire allo stesso tempo un momento di riflessione per il nostro gruppo? Non sono molte le aziende delle nostre dimensioni che si permettono un organo di stampa. La Nivi certo non ha, per citare esempi di gruppi con celebri notiziari, i numeri della grande distribuzione alimentare, né la varietà di prodotti, né decine di sedi con migliaia di dipendenti. Arrivati a questo quarto numero, mi sento di dire che siamo sulla buona strada e che Luigi Nicosia ha avuto ragione. Mirabilis si presenta, anche grazie ad una bella e nitida veste grafica dovuta a Karolina Sadowka, con una chiara idea di cosa possa essere un giornale aziendale con interessi variegati che spaziano dal settore storico del recupero crediti a progetti e servizi per la smart city, e in generale nel campo dell’Information Technology. Il giornale contiene tre sezioni distinte ma interconnesse. Una prima parte dedicata ad argomenti che illustrano l’attività della Nivi. Questo numero, per esempio, si apre con un articolo che illustra il lavoro di un reparto vitale come Nalpi che si occupa della normalizzazione di dati relativi alla targhe, e con delle schede sull’importanza e attualità di due nuovi prodotti e servizi, Cyber ASC per la protezione informatica e Privacy Due Diligence per la tutela della privacy. Una seconda sezione è dedicata a temi di approfondimento, di cultura in generale, e di informazione: cosa sono e come funzionano i Big Data, Industria 4.0, Smart City, la realtà virtuale, l’interfaccia utente e così via. Infine, una terza più leggera composta di rubriche di varia umanità, dalla musica a segnalazioni librarie, all’arte. Un’ultima nota prima di chiudere. Senza la collaborazione dei colleghi che a vario titolo intervengono nella redazione con articoli, consigli e suggerimenti, Mirabilis non sarebbe nemmeno pensabile. A loro un sincero grazie.

Mirabilis 2017 Marzo_ 3


CYBERSECURITY

6 7

Privacy

8 9

NALPI NORMALIZATION OF ADDRESSES AND LICENSE PLATES IDENTIFICATION Il reparto normalizzazione della Nivi

10 11

INDUSTRIA 4.0 La quarta rivoluzione digitale è iniziata. All’Italia la creatività e la flessibilità non mancano, ma deve correre

12 15

RAPPRESENTARE L’INFORMAZIONE La grafica dalle pareti di pietra ai monitor

16 19

EVENTI

20 21

NELLE MARCHE SOMMERSE DI NEVE, UNA LEZIONE DI VITA L’esperienza del nostro collega durante i terremoti di quest’anno

22 23

QUASI GOL Calcio ed eventi sportivi per le aziende

24 25

SOCIAL DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!

26

LIBRI! LIBRI! LIBRI!

27

PLAY ME A SONG...

28

START UP - STRAT APP

29

Index


Mirabilis 2017 Marzo_ 5


Cybersecurity Se non abbiamo nessuna idea del pericolo arrecato dai pirati informatici, si rifletta per un attimo su questo dato.

Ogni giorno, più di un milione di hacker, agenti esterni non autorizzati e spie provano a violare le reti ed i computer di uno dei centri sicuramente meglio protetti del mondo, quello del governo degli Stati Uniti. Un milione! E ogni tanto, come dimostra il caso WikyLeaks o di quanto successo durante le elezioni presidenziali americane, qualcuno ci riesce con conseguenze di una gravità assoluta. Anche i mega colossi multinazionali non stanno meglio, significativo il caso Yahoo con 500 milioni di account violati solo nel 2016 (Corriere comunicazioni, 6 febbraio 2017).“ In base alle ultime stime prodotte da Cybersecurity Ventures e The Herjavec Group, i danni causati da crimini informatici potrebbero arrivare a toccare i 6 mila miliardi di dollari all’anno nel 2021, esattamente il doppio rispetto ai 3 mila miliardi di oggi. Anche l’Italia non sembra sottrarsi a questo pericolo. Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, il numero di crimini informatici registrati ha fatto segnare un incremento del 9% rispetto al secondo semestre del 2015”. Ad aumentare sono stati soprattutto gli attacchi realizzati con “tecniche banali come i malware comuni (cresciuti di oltre il 100%) oltre al phishing e social engineering che hanno registrato un balzo in avanti di oltre il 1.500%” (Notiziario finanziario, 25 dicembre 2016). E il 2017 non si presenta meglio come dimostra l’attacco ai computer del nostro Ministero degli Esteri. Ora se è possibile scardinare le sicurezze di questi mega colossi, figuriamoci cosa può accadere ai pc e alle reti di una normale azienda. Sistemi di controllo industriale, comunicazione tra macchine, data base, cluod, app, social network eccetera sono tutti campi di gioco per i moderni rapinatori. Il fatto è che mentre il numero degli utilizzatori dell’informatica cresceva a ritmi vertiginosi e si moltiplicava anche quello dei devices, a questa velocità di diffusione della tecnologia non corrispondeva una crescita parallela dei sistemi di sicurezza. Per Andrea Zapparoli Manzoni, membro dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica con delega al cybercrime, “nessuno di questi prodotti è stato progettato pensando alla security”. E in questo varco si sono buttati ricattatori, ladri, furfanti di ogni tipo. Sul mercato nero, un malware che ruba le credenziali bancarie può costare 500 euro; se inviato tramite mail ad 1 milione di spam che infettano l’1%, il gioco è fatto. Con un bottino di 100 euro a violazione, si ottengono senza fatica ben 1 milione di euro mentre difficilissimo risulta risalire alle origini del furto. Oltre alle vere e proprie truffe, c’ è il campo, per non dire la prateria, della cattura di informazioni, di data base, di segreti aziendali, di mailing list. Il perimetro dell’area di azione è rappresentato dal quadrilatero formato dal numero di strumenti IT utilizzati, dalla loro soglia di sicurezza intrinseca, dall’importanza delle informazioni contenute e dalla formazione o sprovvedutezza degli utenti. Un semplice e banale esempio, che può però causare danni irreparabili, è rappresentato dall’attribuzione ingenua di credibilità alle informazioni Mirabilis 2017 Marzo_ 6

circolanti sui social, credulità che alcune volte può trasformarsi in campagne denigratorie che arrivano perfino alla diffamazione o in fornitura spontanea di informazioni e dati. Frode informatica, falso in documenti informatici, danneggiamento di dati e programmi, sabotaggio, accessi abusivi, intercettazioni, spionaggio, alterazione o utilizzo di sw protetto, sono alcuni delle azioni delittuose possibili tramite warm, virus, spam, malware ed altre diavolerie in una gara infinita tra legge e banditi nel moderno far west nel web. Da questi esempi, non stupisce che i governi di tutto il mondo stiano correndo ai ripari, ma in questa guerra contro i fantasmi, il potere della deterrenza è limitato e quello che conta è la prevenzione a 360 gradi. Dopo il danno infatti, la così detta sicurezza reattiva ha scarsa utilità. Danni materiali e danni alla reputazione stanno davanti a tutti a testimoniare lo scorno subito. Pubbliche amministrazioni, reti di servizi, aziende, finanza devono ogni giorno lottare contro fantasmi per proteggere la propria organizzazione, clienti ed utenti. L’unica nota positiva, per così dire, è rappresentata dal mercato del lavoro. Si calcola che la nuova guerra tra il bene ed il male farà arrivare la domanda mondiale di esperti di cyber security a sei milioni di nuovi posti di lavoro. La soluzione sta nel non considerare lo spazio cibernetico come un’entità particolare e divisa dove ogni attore gioca da solo la sua partita nella guerra per la sicurezza.

Il cyberspace è infatti uno spazio condiviso dove pubblico e privato, cittadini e agenzie governative, forze di sicurezza, grandi aziende e professionisti sono inseriti allo stesso modo; il cyber spazio è un unico ambiente, un ecosistema condiviso da tutti, dove un hacker può colpire indifferentemente. Per parafrasare un celebre detto sulla guerra, troppo importante per essere combattuta dai generali, così la sicurezza informatica è qualcosa di troppo importante per essere delegata ai tecnici. Secondo le rilevazioni in Italia, le nostre aziende sono impreparate perfino a definire le strategie minime di contrasto e secondo il Garante per la privacy Antonello Soro: «risulta davvero inspiegabile la refrattarietà di molte imprese a proteggere il loro patrimonio informativo, ad assumere la protezione dei dati quale nuovo fattore di vantaggio competitivo» (Notiziario finanziario, 25 dicembre 2016). Anche se le cifre relative al 2016 sugli investimenti in cybersecurity stanno confermando questo aumento di consapevolezza - il mercato è aumentato del 5% rispetto all’anno precedente - solo il 39% delle grandi imprese ha un piano di investimento di lungo periodo e solo il 46% ha un responsabile della sicurezza formalizzato, nel 12% tale piano è presente ma non formalizzato e nel 9% è prevista l’introduzione della figura nei prossimi mesi (Corriere comunicazione, idem). La scommessa nel panorama italiano è rappresentata quindi dal riuscire a convincere la miriade di piccole imprese, che compongono il tessuto produttivo, delle possibilità di attrezzarsi per combattere questa nuova sfida; aziende troppo spesso convinte invece di non avere patrimonio informativo da proteggere, altre volte non al corrente degli innumerevoli mezzi che il moderno cyber corsaro è in grado di mettere in atto, altre ancora ignare delle soluzioni da adottare.


Cyber ASC La Protezione più Efficace dai Rischi Informatici • Tutela dei Partner e dei Clienti • Maggiore Affidabilità • Salvaguardia del Vostro Patrimonio Aziendale

www.nivigroup.com www.assipbroker.com


Privacy Due Diligence La Soluzione più Efficace per Verificare la Corretta Applicazione della Normativa Privacy • Maggiore Affidabilità • Tutela dalle Sanzioni • Assistenza nelle Procedure di Adeguamento alla Nuova Normativa

www.nivigroup.com www.consulentelegaleinformatico.it


educativa con comprensione del problema. Ma non era una normativa immune dai difetti, era una norma che aveva fondamenta su uno stadio sperimentale. Successivamente nel 2008 ci fu il passaggio a plasmare la norma, cosa che poi ha portato a questo regolamento europeo, ma ancora aveva qualche difetto come lo scarso approccio al ramo tecnologico e l’incapacità di essere applicata in modo ragionevole alle tecnologie. Con il regolamento Ue, si inizia a parlare in chiave di logica sistemica e capacità di dimostrare le scelte. Con la nuova normativa resta simile il trattamento del dato personale come principio di base su correttezza, utilità, finalità originariamente dichiarati: si pensi solo ai Big Data e alla valenza che ne potrebbero avere”. A differenza della Direttiva/95/46/CE,

il Regolamento avrà immediata attuazione, perché esecutivo in quanto tale in tutti gli stati dell’Unione senza bisogno di nessun intervento legislativo nazionale.

Privacy Il 25 maggio 2018 entrerà in vigore il nuovo Regolamento europeo sulla protezione e la libera circolazione dei dati personali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE il 4 maggio 2016. Tutto questo tempo è necessario stante la situazione delle aziende; ad oggi, solo il 9% delle stesse ha già strutturato un percorso e solo il 46% ha in corso un’analisi dei requisiti richiesti. Dati allarmanti come risulta dalla ricerca presentata dall’ Osservatorio Security & Privacy del Politecnico di Milano riguardo l’applicazione del General Data Protection Regulation (GDPR) durante il convegno “Il Nuovo Regolamento Europeo in materia di trattamento dati personali: gli elementi di maggiore rilevanza”. Gabriele Faggioli, Responsabile scientifico dell’Osservatorio, ha spiegato il percorso che ha portato il legislatore europeo al Regolamento. Nel “1996 si introdusse il concetto di tutela dei dati personali e si iniziò a sottolinearne una certa valenza

Nel caso invece della Direttiva 95/46/ CE era stato necessario che ogni stato recepisse e facesse propria la normativa e, infatti, in Italia fu attuata prima con la legge 675/96 e successivamente con il Codice Privacy del 2003. Il ricorso al varo di un nuova legge e allo strumento del “regolamento” si è reso necessario per due esigenze: assicurare una maggiore armonizzazione legislativa tra i vari stati e una maggiore difesa e tutela dei cittadini. Più di dieci anni fa, i social, l’Internet of Things, le app erano ancora poco diffusi nel Vecchio Continente, dall’altra la natura della “direttiva” faceva sì che ogni stato applicasse in modo difforme e non armonioso la normativa in materia di protezione dei dati personali, minacciando così l’efficacia della stessa, nata proprio per affrontare un fenomeno internazionale come il web, con tutto quello che vi ruota intorno. Come hanno mostrato recenti e dolorosi fatti di cronaca, i temi della privacy, del diritto alla tutela della riservatezza e del diritto all’oblio sono diventati argomenti nel comune dibattito. Entriamo nel merito del Regolamento. Innanzitutto, vi è da sottolineare che

il Regolamento si applica agli operatori, alle imprese ed agli enti pubblici che agiscono in Europa anche se

non hanno qui la sede legale. Per quanto riguarda le tutele, vi è la novità dell’introduzione del diritto dell’interessato alla “portabilità del dato”, ad esempio, da un social all’altro e del diritto all’oblio che permette ad ogni individuo di richiedere ad un sito o ad un social la cancellazione dei propri dati. Un ruolo centrale lo svolge l’obbligo di comunicazione delle violazioni dei dati personali (previsto nella precedente direttiva 95/46/CE solo per alcuni soggetti) subite dalle pubbliche amministrazioni e dalle imprese. Tale adempimento comporterà inevitabilmente un carico di responsabilità e di oneri ulteriore per i titolari delle aziende e degli enti, i quali avranno l’obbligo di dimostrare l’adozione effettiva di tutte le misure privacy prese nel rispetto del Regolamento Europeo (cosiddetto principio di accountability). In alcuni casi, tali soggetti saranno tenuti anche ad effettuare una valutazione dell’impatto dei trattamenti effettuati sulla protezione dei dati personali.

Il Regolamento prevede anche l’introduzione della figura del Data Protection Officer, ruolo già presente in alcune legislazioni europee, cioè di un professionista, non importa se dipendente aziendale, con competenze giuridiche, informatiche, di risk management e di analisi dei processi per controllare che tutte le procedure per il trattamento dati personali a tutela della privacy siano rispettate. In caso di mancata osservazione delle norme, per le infrazioni giudicate dal legislatore più gravi - come le violazioni in materia di principi base del trattamento, condizioni per il consenso, diritti degli interessati, trasferimento di dati personali all’estero, mancata ottemperanza a un ordine o a una limitazione temporanea o definitiva del trattamento disposti dall'autorità di vigilanza - sono previste sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro o, in caso di un'impresa, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente. Mirabilis 2017 Marzo_ 9


Una decisone quadro del Consiglio dell'UE, la 2005/214/GAI, rende possibile tra le nazioni comunitarie il reciproco riconoscimento delle sanzioni pecuniarie, comprese quelle relative a infrazioni al codice della strada. Secondo l’UE, lo stato dove è stata commessa l’infrazione può richiedere direttamente, senza ulteriori formalità, il recupero della sanzione al cittadino straniero residente all’estero.

NALPI Normalization of Addresses and License Plates Identification Il reparto normalizzazione della Nivi ovvero l’enigmistica applicata A partire da questa normativa, la Nivi Credit ha sviluppato il reparto European Municipality Outsourcing-EMO che si occupa proprio della gestione e della notifica internazionale delle sanzioni amministrative emesse dalle polizie municipali a cittadini stranieri. Dietro ogni risultato visibile, vi è un lavoro necessario e nascosto ai profani. Dietro all’attività del call center, del settore acquisizione clienti, vi è l’attività di un intero gruppo, nato nel 2004, dedicato ad una mansione delicata, perché dal suo buon funzionamento dipende la riuscita di tutto il processo.

L’ufficio normalizzazione -NALPI- si occupa di due processi distinti: a. leggere o identificare la nazionalità delle targhe estere riprese con foto o verificare i dati relativi alle stesse riportati nei verbali d’infrazione stilati dagli agenti; b. nel caso di infrazioni commesse da auto di proprietà di Società di autonoleggio, e affidate a clienti, si tratta di verificare, correggere e normalizzare, secondo il format postale del paese di appartenenza, i dati anagrafici del conducente, a loro volta forniti dalle Società di autonoleggio che altrimenti risulterebbero responsabili dell’infrazione e quindi obbligate a pagare la sanzione relativa. Il materiale pertinente le targhe e gli indirizzi può arrivare in vari modi, in forma cartacea oppure sotto forma di documento passato a scanner ed in questi casi l’inserimento nel gestionale avviene manualmente in azienda, ma può essere anche importato da un file informatico i cui dati, verificati al momento dell’acquisizione, risultano già preinseriti.

Reparto NALPI (Foto: Giulia Pianigiani) Mirabilis 2017 Marzo_ 10


Le due attività sono assolutamente necessarie perché permettono l’identificazione univoca del proprietario dell’auto rendendo possibile l’invio della contestazione e quindi esigibile la sanzione. Quando la polizia municipale o l’ente, come nel caso delle società autostradali, dispongono della contestazione dell’infrazione, della foto della targa oppure dei dati relativi del proprietario, possono decidere se procedere in modo autonomo o affidare ad aziende esterne, nel nostro caso alla Nivi, il compito della riscossione, ma queste si devono sobbarcare l’onere della verifica. Le difficoltà non sono poche. Prendiamo ad esempio il caso della contestazione di infrazione mediante fotografia della targa. Ogni giorno telepass, telecamere poste ai varchi delle ZTL, autovelox fotografano migliaia di auto che sforano i previsti limiti di velocità, passano con il rosso o entrano in zone a circolazione limitata, insomma tutte violazioni del codice della strada. All’automobilista, ricevere la conseguente multa risulta un atto automatico, e spiacevole. In fondo, sembra che la tecnica abbia fornito all’andamento della legge un corso ineluttabile. “Sembra” appunto, ma non è così. Leggere una targa da una foto non è cosa semplice né sempre facile, perché fattori atmosferici quali pioggia, nebbia, scarsità di luce, effetto abbagliamento, la scarsa pulizia della targa, la stessa velocità riducono in modo notevole la visibilità e perciò la risoluzione dell’immagine. E qui inizia il lavoro “investigativo” della Nivi che per prima cosa deve attribuire ad una nazione la targa. Con grande gioia dei collezionisti, i formati ed i caratteri delle stesse non solo variano da paese a paese, ma anche all’interno di una nazione le targhe sono diversissime per tipologia di veicolo, per anno di immatricolazione, per attività ecc. Per far fronte a queste variabili, il reparto nel corso del tempo si è fatto un’esperienza notevole e si è dotato di software specifici, sviluppati dagli informatici della Nivi, e di un data-base di targhe internazionali veramente notevole, strumenti che permettono l’identificazione di quasi la totalità dei casi, anche quelli più ambigui. Quando si tratta invece delle comunicazioni dei dati anagrafici da parte delle Società di autonoleggio, la complessità del lavoro può derivare dalla non chiarezza degli stessi dati. Difficoltà dovuta a sua volta a molteplici fattori quali tipologie di format postali anche molto diversi da quello italiano, errori iniziali di trascrizione o causati da molteplici passaggi informatici. Gli indirizzi stranieri forniti dalle società di autonoleggio sono nel 60% dei casi errati e/o incompleti e non sono trascritti nel rispetto dei format postali dei diversi paesi. Se questi indirizzi non venissero corretti e/o completati, il 30% delle comunicazioni non arriverebbero a destinazione. Anche questa volta, per ottenere dati anagrafici certi, è necessario un lavoro certosino, molto vicino all’enigmistica. Alla fine del processo, Nivi è in grado di procedere con l’invio della notifica al proprietario che può avvenire solo se si rispettano alcune precise norme stabilite dalla legge. La lettera di informazione, infatti, per risultare valida deve essere nella lingua del documento di immatricolazione, contenere l'indicazione della natura dell'infrazione, il luogo, la data e l'ora della stessa, la normativa nazionale violata, i dati riguardanti il dispositivo usato per rilevare l'infrazione, nonché la sanzione applicata. Nonostante queste difficoltà, il

settore normalizzazione, nel 2016, ha operato una verifica precisa e puntuale di ben 1 milione e 600 mila targhe e di quasi 300 mila indirizzi. Veramente un bel successo.

Mirabilis 2017 Marzo_ 11


industria 4.0 La quarta rivoluzione digitale è iniziata

All’Italia la creatività e la flessibilità non mancano, ma deve correre.

Tanto è il tempo da recuperare. Basta guardare i dati del “Digital economy and society index”, l'Indice della Commissione Europea che classifica i paesi secondo cinque variabili: connettività, competenze digitali, propensione all’uso dei servizi digitali, integrazione delle tecnologie digitali e digitalizzazione dei servizi pubblici. Totalizziamo 0,404 punti a fronte di una media europea di 0,52. L’Italia è solo al 25esimo posto su 28 Paesi dell’Unione europea per digitalizzazione dell’economia e della società. In vetta: Danimarca 0,685, Olanda 0,673, Svezia 0,672, Finlandia 0,671.

Italia quart’ultima prima di Grecia, Bulgaria e Romania. La struttura del sistema produttivo estremamente frastagliata e di piccole dimensioni non aiuta certo a compiere grandi balzi in avanti nel settore degli investimenti in ricerca e sviluppo. Francesco Sacco economista alla Bocconi ha realizzato uno studio, presentato nel corso dell'evento Industry 4.0 tenuto a Roma il 25 gennaio, che misura con una certa precisione gli effetti dell'occasione mancata. Dall'avvento di Internet nel 1995 ad oggi, l'export del mondo (depurato di variabili come inflazione, tassi di cambio, e via dicendo) è cresciuto di tre volte (+200%). Gli Stati Uniti, tradizionalmente un grande esportatore, si sono avvicinati a questo livello, ma hanno comunque fatto un po' meno della media del mondo. La Germania ha fatto invece più della media del mondo, risultando il vero vincitore della partita di Internet. La Cina, è crescita 14 volte in più rispetto alla media internazionale. L'Italia invece: «negli anni 70 e fino alla fine degli anni 80 era il quarto esportatore del mondo. Oggi è il decimo. Sempre un grande esportatore», ma abbiamo perso parecchie posizioni. Dal '95, l'export è cresciuto di una volta e mezzo (il 50%). Quindi, «abbiamo perso

terreno nell'epoca di Internet. Nel mondo delle esportazioni tradizionali, eravamo molto più bravi. Il mondo della digitalizzazione ci ha invece fatto perdere terreno… La nostra imprenditoria, in uno scenario che ha molte più opportunità che nel passato, ha giocato una partita perdente. Non ha sfruttato la digitalizzaizone».

Ma il quadro non è così nero. A riprova della forza del made in Italy, vi è la resistenza dimostrata all’invasione asiatica. Forza dell’export dimostrata anche dall’attivo della bilancia commerciale di 2,5 per cento del PIL, certo lontano dal record del 9 della Germania, ma pur sempre seconda performance europea e tra le prime del mondo (dati Istat novembre 2016).

Per non perdere il treno della quarta rivoluzione digitale, il governo italiano ha lanciato il piano “Industria.4.0”. Presentato la prima volta a Milano da Matteo Renzi e Carlo Calenda al Museo della Scienza il 21 settembre 2016, e adesso inserito nella legge finanziaria, il Piano mette il nostro paese in testa alla classifica europea pur arrivando dopo quelli di altre grandi economie mondiali, ma con una dotazione più ricca. Roma destinerà all’industria 4.0 più risorse del mezzo miliardo di dollari stanziato da Washington, più dei 10 miliardi di euro del piano “Industrie du futur” di Parigi e del miliardo in approvazione a Berlino. Impegno ribadito con forza il 18 gennaio nel Summit italo-tedesco dal Presidente del Consiglio Gentiloni alla Cancelliera Angela Merkel, incontro dedicato proprio al rilancio industriale. Il fatto è che industria 4.0, come tutte le ondate di cambiamenti economici epocali, comporta stravolgimenti in ogni aspetto economico e sociale. Questa quarta rivoluzione industriale è però diversa da quelle che l’hanno preceduta. Le nuove tecnologie si caratterizzano per una peculiarità destinata a mutare radicalmente il nostro ecosistema complessivo perché fondono assieme i mondi fisici, digitali e biologici, ed incidono sulla società nel suo complesso, sull’ economie e le industrie, producendo (continua a pg. 14)


Rivoluzione Industriale

Industriale 4° Rivoluzione Industriale 3° Rivoluzione Industriale 2° Rivoluzione Industriale 1° Rivoluzione

Utilizzo di macchine azionate da energia meccanica. Introduzione di potenza vapore per il funzionamento degli stabilimenti produttivi

1784

Produzione di massa e catena di montaggio Introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e delpetrolio

1870

Robot industriali e computer Utilizzo dell'elettronica e dell'IT per automatizzare ulteriormente la produzione

1969

Connessione tra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso Big Data e adattamenti real - time Utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate ad internet

OGGI

L’espressione Industria 4.0 è stata usata per la prima volta alla Fiera di Hannover nel 2011 in Germania. Nell'ottobre 2012 un gruppo di lavoro dedicato all'Industria 4.0, presieduto da Siegfried Dais della multinazionale di ingegneria ed elettronica Robert Bosch GmbH e da Henning Kagermann della Acatech (Accademia tedesca delle Scienze e dell' Ingegneria), presentò al governo federale tedesco una serie di raccomandazioni. L'8 aprile 2013, all'annuale Fiera di Hannover, fu diffuso il report finale del gruppo di lavoro. Mirabilis 2017 Marzo_ 13


qualcosa che non si era mai visto perchè destinato ad incidere sulla stessa natura dell’uomo in modo imprevedibile. Trasformazioni spesso positive, si veda la creazione di 2 nuovi milioni di posti di lavoro, ma che allo stesso tempo sanciranno la fine di altri 7, con un saldo negativo di oltre 5 milioni di posti di lavoro (ma i dati sul futuro sono incerti, vanno e vengono. Bill Gates prevede per gli USA la fine di 8 milioni e per la Gran Bretagna di ben 15 milioni). E allora bisogna agire e presto.

Secondo un’analisi della McKinsey, le nuove tecnologie digitali si applicheranno lungo quattro direttrici di sviluppo. 1. La prima riguarda l’utilizzo dei dati come strumento per creare valore, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machineto-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. 2. La seconda è quella degli analytics. Ovvero, una volta raccolti i dati, sul modo in cui si possano effettivamente far fruttare. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese che invece potrebbero ottenere vantaggi enormi dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati raccolti e analizzati. 3. Il terzo aspetto riguarda l’interazione tra uomomacchina, cioè la modalità di come comunichiamo con le macchine, aspetto che coinvolge le interfacce “touch”, la realtà aumentata e i linguaggi coinvolti. 4. Infine c’è il settore che colma il fossato e permette il passaggio dal digitale al reale. Una volta ottenuti i dati, analizzati, processati e resi strumento per “istruire” le macchine, l’ultimo passaggio è costituito dai modi, gli strumenti necessari per produrre i beni. Questo settore comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-tomachine, le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni. Elio Catania, presidente di Confindustria digitale, commentando il “piano Calenda”, in occasione del convegno Industry 4.0, ha dichiarato che tale misura “non sarà perfetta ma dimostra un'ambizione politica sul fronte hi-tech mai vista finora”. L’industria 4.0, secondo Catania, “ha bisogno di leadership politica e imprenditoriale e ora dobbiamo scaricare a terra energia e fare arrivare skill alle migliaia di Pmi che animano l’impresa italiana”. Si deve partire da un “approccio positivo alla tecnologia, che porta con sé rischi e cambiamenti ma allo stesso tempo è una miniera di opportunità: con il piano Calenda si è scommesso su un mix micidiale, composto da incentivi, investimenti e risparmio. Adesso bisogna solo decidere se scommettere sull'innovazione tecnologica e il tempo sarà cruciale”. Mirabilis 2017 Marzo_ 14

Stampante 3D durante il lavoro in un laboratorio scolastico.


Il “Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020” prevede misure in base a 4 direttrici strategiche (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/) • Investimenti innovativi: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione. • Infrastrutture: assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati, collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali. • Competenze e Ricerca: creare competenze e stimolare la ricerca mediante percorsi formativi ad hoc. • Awareness e Governance: diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie Industria 4.0, e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Nel solo 2017 il governo intende mobilitare investimenti privati per 10 miliardi di euro in più (passando da 80 a 90 miliardi), con un incremento di 11,3 miliardi di spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione, e 2,6 miliardi di risorse per progetti early stage nel periodo 2017-2020 (Corriere Comunicazione). Tutte le norme annunciate sono confluite nella Legge di Stabilità, e nella maggioranza dei casi sono già operative. Ecco una panoramica. • Super e iper ammortamento: prorogato per tutto il 2017 il super ammortamento al 140% sull'acquisto di macchinari da parte delle imprese e un iper ammortamento per gli investimenti in digitalizzazione, incentivati al 250%. • Credito d'imposta ricerca e sviluppo: raddoppia al 50% il credito d'imposta per gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo fino al 2020 (prima, il termine era il 2019). • Nuova Sabatini (commi 52 e seguenti della manovra): proroga al 31 dicembre 2018 per i finanziamenti agevolati alle PMI che acquistano nuovi macchinari aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie, compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. Si tratta di un finanziamento agevolato da 20mila e 2 milioni di euro. • Perdite Startup: è una misura di finanza per l'innovazione che prevede che le startup possano cedere le perdite a una società che abbia una partecipazione pari almeno al 20% e sia quotata in un mercato regolamentato. • Equity crowdfunding: la possibilità di raccogliere capitali di rischio attraverso portali online è estesa alle PMI innovative. • Investimenti in startup: detrazione fiscale al 30% fino a 1 milione di euro. Grazie a queste misure, il governo stima di spingere gli investimenti dello 0,9% annuo tra il 2017 e il 2019. Mirabilis 2017 Marzo_ 15


Rappresentare l’informazione. La grafica dalle pareti di pietra ai monitor Big data, milioni di dati eterogenei disponibili immediatamente in tutte le lingue e formati, più o meno organizzati. Viviamo immersi in flussi di byte provenienti da tutto il mondo nell’ Internet of Things (Internet delle cose, IOT), e la difficoltà del reperimento ormai è solo un ricordo lontano. Adesso avviene l’esatto contrario, il rapporto tra uomo e IT ruota sul fatto che i dati sono troppi e riuscire a rappresentarli è determinante. Senza una elaborazione e una visualizzazione adeguate, una grande massa di entità è destinata a non diventare informazione, finendo invece ad aumentare il rumore di fondo. Quando siamo davanti a Google Maps o ad una scena di un videogioco, non ci scomponiamo più, non ci fa nessun effetto, anzi crediamo che questo modo di raffigurare la realtà sia ovvio, naturale. Non pensiamo che il modo di rappresentare le cose non è affatto naturale, ma che “assi cartesiani” e “prospettiva” sono opera dell’uomo, percorso iniziato migliaia di anni fa, cha ha avuto un’accelerazione notevole a partire dall’Umanesimo, dal Rinascimento e poi dalla Rivoluzione Industriale per esplodere con le possibilità offerte dall'informatica. Tanto più destano stupore e ammirazione i disegni primitivi dove cogliamo lo sforzo di riprodurre lo spazio, come ad esempio nella Mappa detta della Val Camonica. Mirabilis 2017 Marzo_ 16

“In Boeing, i manager che seguono il programma Osprey devono migliorare l’efficienza dei decolli e degli atterraggi del veivolo. Ogni volta, però, che l’apparecchio lascia o tocca il suolo i suoi sensori generano un terabyte di dati. Dieci decolli e atterraggi producono tanti dati quanti ne contiene la Biblioteca del Congresso (americano, ndr.). Senza alcuna forma di visualizzazione, individuare le inefficienze nascoste fra gli schemi e le anomalie di questi dati sarebbe un lavoraccio."


Carte figurative des pertes successives en hommes de l'Armée Française dans la campagne de Russie 1812-1813 Minard riuscì a rappresentare in una stessa tavola le seguenti informazioni: • La distanza e la direzione dell’esercito francese. • Le date delle battaglie • Le quote d'altitudine della marcia. • Le variazioni di consistenza dell’armata e il numero di soldati morti di fame e per le ferite. • Le temperature incontrate durante la marcia in relazione a luogo e tempo.

Prima di procedere, un osservazione. A partire da 200 mila anni fa, l’organizzazione della società umana comparsa in tribù di cacciatori raccoglitori riuniti in piccole villaggi - si è complicata in modo incredibile. Il punto di partenza è rappresentato dal fatto che l’uomo non dispone di automatismi comportamentali, di istinti che regolano le sue azioni e reazioni nell’ambiente. O meglio, l’unico movimento istintuale, gli etologi lo individuano nel movimento delle labbra del neonato nell’allattamento.

A differenza degli altri animali, ogni azione dell’uomo per essere ripetuta deve essere pensata e organizzata. È a partire da questo limite, da questa vera e propria mancanza biologica, che è iniziata la lunga strada. Un ruolo fondamentale nell’evoluzione è rappresentato dal linguaggio, prima forma strutturata intersoggettiva a permettere lo scambio di informazioni necessario per affrontare le minacce e cogliere appieno

le possibilità del mondo. La società ed i suoi sottosistemi, dalla cultura, alla scienza, alle aziende, con le loro istituzioni, con i meccanismi propri, svolgono la duplice funzione di aumentare la complessità ma allo stesso tempo forniscono anche gli strumenti per semplificare la realtà. Ridurre e semplificare il mondo, senza azzerare le possibilità di apprendere le novità utili, è stata, ed è, da sempre la fatica infinita del genere umano. E subito l’uomo colse la qualità e possibilità contenuta nelle immagini come appunto dimostra la mappa della Val Camonica. La realtà semplificata, organizzata e raffigurata attraverso disegni e simboli fornisce all’uomo una capacità ulteriore per muoversi nell’ambiente, cioè produce informazioni supplementari, perché l’intelligenza funziona e si organizza medianti sistemi simbolici verbali e forniti di immagini. La capacità del nostro cervello di codificare dati, concetti, connessioni e posizioni geografiche è impressionante. Capire il funzionamento degli 85 miliardi di neuroni che formano il cervello però non è semplice: il nesso occhio-percezionecervello-memoria-elaborazione immagine non è certo.

Quello che è sicuro è che non possiamo separare la funzione del capire dal vedere. Capiamo perché vediamo. Riusciamo a muoverci nel mondo perché vediamo attraverso simboli verbali e grafici. Agiamo perchè siamo capaci di rappresentarci la realtà attraverso parole ed immagini. Se i fatti fisici sono fatti semiotici, esiste una vera e propria sintassi visiva; per dirla con Riccardo Falcinelli, uno dei maggiori esperti di visual design,

i dati sono “forme di pensiero incastonate dentro il nostro sguardo”. Ed è stato così fin da sempre e da subito, ma attenzione! Il modo di simbolizzare la

realtà varia tra le diverse culture; i sistemi organizzati di riproduzione di immagini della realtà che sembrano naturali, sono invece “scoperte” culturali di alcune civiltà. Assi cartesiani, prospettiva, raffigurazioni statistiche si collocano in momenti precisi della storia. Facciamo un esperimento e torniamo all’esempio iniziale. Proviamo a pensare che cosa sarebbe un’interfaccia grafica di Google Maps senza prospettiva e assi cartesiani. Ci riusciamo? Anche i modi di riprodurre i dati quindi non sono ovvi. Quando apriamo in power point la funzione “grafico”, possiamo scegliere senza fatica tra vari modalità di raffigurazione: grafico a linea, a torta, a dispersione, a barra, a superfice, e così via, sono lì come sistema scontato di riprodurre i dati della realtà. A noi rimane solo il compito di scegliere tra modi di illustrazione che ci sembrano ovvi, ma è il foglio Excel ad offrirci questa possibilità. La storia della rappresentazione è lunga. E’ stato però nell’ Ottocento che la necessità di reperire dati e informazioni e, quindi di riprodurli in forma grafica, ha fatto un salto di qualità enorme. Nel secolo delle macchine, dell’industria e della guerra di massa, la statistica diventa una scienza fondamentale. Da qui nasce l’esigenza di offrire una visualizzazione delle informazioni in cui prevale l'aspetto grafico e visivo su quello testuale, ed ecco l’infografica.

Nel 1861, Charles Joseph Minard, geniale ingegnere civile francese, rappresenta in modo magistrale la disastrosa campagna di Russia (1810) di Napoleone. D’un colpo, in una singola immagine bidimensionale, riesce a presentare le variabili che portarono al fallimento della marcia. Lavoro ad un tempo complesso ed elegante perché ha la capacità di “dire molto con poco, di organizzare il pensiero in maniera tanto più accurata quanto decifrabile con facilità” (Falcinelli), perché, come amava ripetere Minard, “un buon disegno vale più di mille discorsi” Mirabilis 2017 Marzo_ 17


Diagramma (1858) delle cause di mortalità negli ospedali militari inglesi durante la guerra di Crimea (1853-1856)

Un’altra storica e celebre infografica è quella elaborata dalla fondatrice della Croce Rossa Florence Nightingale che nel 1857 rappresentò in un grafico“ a cresta di gallo”, conosciuto come “diagramma della rosa”, le condizioni degli ospedali militari, illustrazione che fu mostrata alla Regina Vittoria per convincerla della necessità di migliorare le condizioni igieniche dell'assistenza. L’infografica fu ottenuta suddividendo una superficie circolare in 12 sezioni uguali, ognuna corrispondente ad un mese dell’anno, sulla quale fu possibile visualizzare distintamente l’evoluzione nel tempo delle diverse cause di mortalità dei soldati, metodo che dimostrò come la maggior parte delle perdite durante la Guerra di Crimea non fossero dovute a ferite di guerra, ma a una cattiva assistenza sanitaria sul campo. E così che l'immediatezza dei dati visivi, la loro correlazione e confronto ci fanno scoprire anche informazioni che non Mirabilis 2017 Marzo_ 18

avevamo considerato. Edward R. Tufte, il teorizzatore della rappresentazione grafica, nel 1983 ha riassunto in poche semplici parole il ruolo della grafica.

“Il compito del designer consiste nel fornire accesso visivo al sottile e al difficile, egli svela il complesso e lo rende semplice”. La grafica insomma svela la realtà. L’avvento dell’IT non ha fatto altro che aumentare in modo più che esponenziale la quantità di dati, ha insomma ingigandito il problema della complessità della realtà fornendo allo stesso tempo gli strumenti per governarla. “La tecnologia crea il problema della complessità ma allo stesso tempo offre nuovi materiali e nuovi metodi per modellare le nostre relazioni a riguardo”. La relazione uomomacchina diventa così la nuova frontiera di confronto del rapporto complessitàriduzione. Lo sviluppo dell’interfaccia utente ha aggiunto una dimensione ulteriore al visual disegn nato dall’incrocio tra statistica e arte pittorica, facendone esplodere le possibilità, basti pensare alla realtà virtuale. Così anche il design dei comandi (design clickable, buttons e tabs, draggable sliders, e spinnable controls) deve rispondere ai criteri di razionalità, logicità e intuitività.

Adesso gli strumenti grafici messi a disposizione dall’IT hanno sempre lo stesso fine che avevano le prime infografiche. E la norma da applicare, per ottenere un buon risultato, è sempre la stessa. “Riduci quello che puoi e nascondi tutto il resto” (Johm Maeda, Le leggi della semplicità). Rappresentare la realtà, ridurne la complessità ma adesso operando su un numero incredibile di dati, grandezze impossibili addirittura da pensare, per decidere il più velocemente possibile.

“Il computer crea solo l’illusione di semplicità perché ha una capacità infinita di nascondere”. UNA BUONA RAPPRESENTAZIONE • CHIARIFICA, INDICIZZA, ORGANIZZA LA REALTÀ COMPLESSA • SVELA RELAZIONI NASCOSTE E FORNISCE PIÙ INFORMAZIONI • FACILITA LA COMPRENSIONE E LA MEMORIZZAZIONE • COLPISCE L’ATTTENZIONE • ACCELLERA LA DECISIONE


Nella foto (Giulia Pianigiani), l'interfaccia della T&C Solution - Nivi Group

Mirabilis 2017 Marzo_ 19


Nivi Credit ha stretto una nuova collaborazione con Colin & Partners Srl, società di consulenza qualificata nel settore del diritto inerente le nuove tecnologie. Il diritto collegato all’IT, infatti, è in continua trasformazione e solo in parte è definito da atti formali del legislatore. Messo costantemente a confronto con la velocità crescente dell’evoluzione tecnologica, ha il compito di tutelare imprese, enti e professionisti che operano nella società dell’informazione. Nivi a sua volta è una società da sempre impegnata nel settore del credito e nell’offerta di servizi agli enti ed alle aziende. Da questa sinergia è nata l’idea di creare due nuovi prodotti altamente innovativi e completi nel capo della Cybersecurity e della tutela della privacy.

Eventi

Il Salone Internazionale della Logistica Integrata e dei Trasporti si è svolto a Verona dal 22 al 25 febbraio. Ospite del partner Clever City, Nivi ha mostrato il progetto Teseo, la soluzioni dedicata allo smart parking che unisce le tecnologie delle due società. T&C Solution mette infatti a disposizione un sistema di acquisizione, elaborazione e rappresentazione dati unico che sviluppa le possibilità dell’Internet of Things permettendo di connettere, e contestualizzare, oggetti, macchine, sensori di ogni genere. Il partner Clever City dispone di prodotti di nuova generazione, altamente innovativi come le telecamere per gestire gli stalli dei parcheggi al posto dei sensori a terra. Ogni telecamera è capace di monitorare più di cento posti auto, è dotata di tecnologia plug-and-play, può misurare la posizione GPS e la dimensione degli spazi. Tutti i devices sono inseribili in ogni contesto urbano, dai pali per la luce, ai semafori, alle facciate degli edifici.

Il 9 febbraio a Lazise, Nivi Green ha partecipato al Corso di aggiornamento organizzato dal Comando di Polizia Locale sulla mobilità dei cittadini stranieri. In questa occasione Roberto Tummolo, direttore vendite sistemi e Smart City di Nivi Green - società del gruppo che commercializza le nuove tecnologie -, è intervenuto sui nuovi strumenti in tema di mobilità sostenibile e controllo del territorio. Le telecamere di lettura targhe e i sistemi di gestione intelligente delle aree di sosta a pagamento attraverso i sensori ottici Cleverciti system, rappresentati in Italia da Nivi Green, offrono un’ idea altamente innovativa di gestione della sicurezza. Il connubio di queste strumentazioni consente alla pubblica amministrazione di analizzare il traffico stradale, razionalizzandone i tempi ed il carico; l’ottimizzazione dei flussi di traffico e della gestione della sosta vanno a beneficio di tutta la comunità perchè portano ad una riduzione notevole dell’emissioni di sostanze nocive nell'aria.

Mirabilis 2017 Marzo_ 20


Il 27 e 28 febbraio al Palacongressi di Firenze si è svolto l’appuntamento Ricerca e Innovazione, Toscana Tech dedicato ai protagonisti dell'innovazione e della tecnologia in Toscana. Una breve scorsa ai temi trattati ci porta al cuore dell’IT, Industria 4.0, Fabbrica intelligente e creativa, Smart Specialisation Strategy, Smart cities e Smart Communities, e formazione strategica. Da anni la Regione Toscana investe in ricerca, competitività, aumento delle competenze, crescita professionale e aziendale, per sostenere e stimolare le imprese e i professionisti toscani. Da queste premesse nasce il brand Toscana Technologica. Codemotion (Roma, 22-25 marzo) è una delle più grandi conferenze in Italia e una delle più importanti in Europa dedicata al mondo High Tech che si terrà presso l’Università degli studi di Roma, all’interno del dipartimento di Ingegneria. Quest’anno terrà appuntamenti anche a Tel Aviv, Amsterdam e Berlino. Codemotion offre quattro giorni di eventi e due di work shop, momenti di confronto tra operatori sulle nuove soluzioni e spazi espositivi per le aziende. I temi trattati comprenderanno AI/Machine Learning, Microservices, Reactive Programming, Containers, VR, Design/Frontend e tanto altro. Firenze diventerà dal 3-7 aprile la capitale delle tecnologie open source. Diventerà infatti, con il DjangoCon Europe, punto di incontro per la community tecnologica internazionale. La nona edizione dell’incontro si terrà nelle sale dello storico cinema Odeon. La Django Software Foundation è una organizzazione indipendente senza scopo di lucro che è nata per supportare web framework open source per lo sviluppo di applicazioni web, pensata all’inizio inizio per gestire diversi siti di notizie.

Nivi Green è uno degli sponsor dell’hackathon promosso il 7 e 8 aprile dalla Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze per arrivare allo sviluppo di applicazioni concrete sia web che mobili sulla base delle Smart City API, che si basano sul modello Km4City. L’evento è organizzato all’interno del progetto strategico Smart City nazionale Sii-Mobility (http://www.sii-mobility.org) in ambito mobilità e trasporti terrestri che vede la partecipazione di numerosi partner industriali e coinvolge svariati laboratori dell’Università degli Studi di Firenze.

A Firenze si terrà anche Pycon Italia dal 6 al 9 aprile, conferenza nazionale dedicata a chiunque si occupi del linguaggio di programmazione PyCon. Presso il Grand Hotel Mediterraneo, si terranno incontri con al centro questo linguaggio di programmazione in un weekend intenso di apprendimento, networking, approfondimento ma soprattutto di socialità! Nivi Credit parteciperà al congresso annuale dei soci TCM Group - Total Credit Management Group International - che si terrà a Varsavia dal 15 al 18 maggio 2017. TCM Group riunisce agenzie di recupero credito di più di 140 paesi in un’alleanza globale. Il network internazionale è ormai diventato una necessità vitale perché essere esperti nel proprio paese non è più sufficiente in un mondo dove i soldi, e quindi i crediti, non rispettano certo le frontiere nazionali.

Mirabilis 2017 Marzo_ 21


"Nelle Marche sommerse di neve, una lezione di vita" L’esperienza del nostro collega durante i terremoti di quest’anno Il mio gruppo di Protezione Civile della Racchetta di San Casciano, aggregato alla Colonna mobile della Toscana, era partito alle 5.30 di giovedì 19 gennaio, diretto verso Muccia in provincia di Macerata distrutta dai terremoti e sepolto dalla neve. L'equipaggio sancascianese, che portava con sé un mezzo carico con fresa spazzaneve e pale, era composto da quattro volontari Alessio, Marco, Catia ed il sottoscritto. Alle 14, dopo quindi più di otto ore e passando per Bologna, siamo arrivati a destinazione. Qui le squadre stavano operando anche nei comuni limitrofi con un raggio di circa 15 km.

C’erano molti paesi semi isolati, con un altezza del manto nevoso da mezzo metro fino a quasi due metri ed il nostro compito era proprio quello di liberare le strade. Henk Driessen

Abbiamo svolto le operazioni con la fresa e le pale per tracciare sentieri che portassero alle frazioni non evacuate e alle poche abitazioni ancora abitate. Nelle giornate di 19, 20 e 21 gennaio abbiamo sempre operato per liberare gli accessi nella frazione di Nemi, nel comune di Fiordimonte, ed a Pievebovigliana. Abbiamo aiutato una signora disperata che non riusciva a riaprire il suo piccolo negozio, un signore invalido che da giorni viveva chiuso in una specie di caverna piena di fumo perché l’unico sistema per riscaldarsi era stato quello di accendere il fuoco in un angolo; abbiamo aiutato alcuni allevatori a dare da mangiare agli animali. A volte è capitato anche di saltare il pranzo, tante erano le emergenze da risolvere, ma eravamo ricompensati da un sorriso, una stretta di mano da chi aiutavamo. Infatti gli abitanti hanno accolto con piacere il nostro prezioso intervento che ha consentito di aprire un varco alle abitazioni letteralmente sommerse da cumoli di neve. Sono delle popolazioni stupende, e nonostante il loro grande disagio, ci hanno accolto con gioia e disponibilità.

Quando siamo tornati a casa, ci hanno chiesto che cosa portavamo con noi. Ho risposto che "bisogna imparare ad apprezzare le cose semplici, quanto sia importante premere un interruttore e avere la luce, dormire in una stanza calda, aprire il rubinetto dell’acqua per lavarsi la faccia. Cose che sembrano scontate, a cui non diamo peso. Rimane comunque una lezione di vita, un’esperienza che porterò per sempre dentro di me". Henk Driessen

Mirabilis 2017 Marzo_ 22


Il gruppo della Racchetta di San Casciano sulle zone del terremoto.

Il volontariato: dagli “angeli del fango” alla Protezione civile. Nel 1966 erano gli “angeli del fango”. Migliaia di persone che si mobilitarono spontaneamente per aiutare Firenze, colpita da una drammatica alluvione. Oggi sono migliaia di organizzazioni. Ciascuna con la propria identità e le proprie specializzazioni, in grado di attivarsi in tempi brevissimi in caso di bisogno. Adesso il volontariato di protezione civile è diventato una realtà consolidata, specchio di tutte le professioni e i sapori della società. Gli angeli del fango poterono contare solo sulla propria volontà e la propria forza. I volontari di protezione civile possono fare affidamento anche su un bagaglio solido di conoscenze ed esperienze, perché a differenza di un tempo, sono volontari organizzati, formati e preparati che fanno parte di associazioni riconosciute legalmente ed iscritte in un apposito registro. Il Dipartimento della Protezione Civile e le Regioni promuovono esercitazioni periodiche per migliorare la capacità di collaborazione tra il volontariato e le altre strutture operative del sistema. In Italia la protezione civile è una funzione attribuita a un sistema complesso, il “Servizio Nazionale”, che opera nel rispetto del principio di sussidiarietà. Questo sistema è coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile, dalle Regioni e dagli Enti locali. Al volontariato la legge attribuisce il ruolo di “struttura operativa”, insieme ai Vigili del Fuoco, le Forze Armate e di Polizia, il Corpo Forestale dello Stato, la comunità scientifica, la Croce Rossa Italiana, il Servizio Sanitario Nazionale e il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico. Il Dipartimento della Protezione Civile è una struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri istituita nel 1982. Il Dipartimento indirizza, promuove e coordina, operando con le Regioni e le Province Autonome, le attività del Servizio Nazionale della Protezione Civile. H.D.

Luqa, Malta Settembre 23, 2005: Bombardier CL-415 della Protezione Civile (CL-215-6B11) in azione. Foto: InsectWorld Mirabilis 2017 Marzo_ 23


Quasi Gol Calcio ed eventi sportivi per le aziende Sarà capitato anche ai più giovani di sentire la voce indimenticabile di Niccolò Carosio, l’uomo che ha inventato la radiocronaca sportiva in Italia, quando i calciatori giocavano con i calzettoni arrotolati. Il suo saluto: «Amici italiani in ascolto qui è Niccolò Carosio che vi parla e vi saluta...» e i suoi commenti sono frasi rimaste nella storia del calcio come appunto il celebre “quasi goal”.

1. Premiazione ArtSwiss Viaggi 2015

2. Longoni premia Seedorf 2015

Parte da questo spirito e da quella nostalgia, l’idea dell’ attuale Quasi Gol, iniziativa nata a Milano nel 2000 dalla passione e dall'esperienza manageriale di Aldo Longoni, dirigente farmaceutico per oltre 30 anni, e calciatore amatoriale che ha riunito intorno a sé un gruppo di amici con la sua passione. Lo scopo iniziale era quello di continuare a giocare, a dispetto dell’età che avanza inesorabile. Con il tempo e il passaparola, i numeri sono aumentati ed è stato necessario adeguarsi alle aspettative del pubblico, dandosi una vera e propria struttura organizzativa. Nel 2009 l’associazione si è trasformata in SrL. Nei primi anni di attività, Quasi Gol si è rivolta soprattutto ai privati, proponendo tornei di calcio a 7: il “Campionato del Sabato”, il “Provincia di Milano” e l’”Over 40 Fiera”. Successivamente sono partite le prime iniziative rivolte al mondo aziendale, con il campionato degli studi legali “La Legge nel Pallone”, e il torneo “Real Estate”, rivolto alle società immobiliari di Milano e Roma. Dal 2009 l’azienda ha lanciato il progetto “Calcio Milano” e diversificato la sua offerta con le olimpiadi aziendali di Pricewaterhouse Coopers e altri eventi aziendali, come il recente “Mondiale Pernod Ricard” (2016). Da sempre impegnata nel sociale, Quasi Gol ha collaborato con Unicef, Operation Smile e altre Onlus, organizzando “Campioni a Milano”, un torneo amatoriale riservato a squadre aziendali e impreziosito dalla partecipazione di alcuni calciatori ex professionisti. Quasi Gol è presente anche a livello internazionale e collabora con RC Sport, la società spagnola che organizza il campionato europeo di calcio a 7.

3. Una partita di calcio

Quasi Gol srl Via Maestri Campionesi 17 - 20135 MILANO www.quasigol.it - www.calciomilano.it info@quasigol.it - info@calciomilano.it Tel. 347 2727947 – 335 8074412 4. Premi Campioni 2015 Mirabilis 2017 Marzo_ 24


Mirabilis 2017 Marzo_ 25


Social di tutto il mondo unitevi! La speranza che i Social media possano diventare gli incubatori di una nuova società, virtuale e reale, che torni a vedere la globalizzazione, l'inclusione, come strumenti e valori per il progresso del genere umano, ha senso ?

E cosa può significare se un individuo, che ha il controllo di un’azienda che spia le vite dei suoi utenti e che conserva il big data della nostre esistenza, si investe del ruolo di nuovo Capitan America? Ce lo chiediamo perché il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ha scritto un lungo "manifesto" con cui delinea le sfide attuali, la sua visione del mondo e le misure a cui Facebook può contribuire per "unire l'umanità". Perplessità nascono dalla domanda con la quale si apre la sua lettera:

«Stiamo costruendo il mondo che tutti noi vogliamo?» Ma scusi signor Zuckerberg: Quale mondo? E, soprattutto; noi chi??

La comunità di Facebook, alla quale sembrerebbe indirizzata la sua lettera, o i nuovi cittadini del suo Stato senza confini - «una comunità globale», come l'ha chiamata ripetutamente?? Nel giro di dieci giorni Facebook ha annunciato prima un meccanismo societario che mantiene il controllo del suo proprietario anche nel caso questo “dovesse prestare servizio governativo”; poi che Zuckerberg ha improvvisamente ritrovato la fede - in una nazione che non tollera presidenti atei - e che visiterà 30 Stati americani, 20 li ha già visitati in passato, per capire gli umori del paese. A dicembre, poco dopo la vittoria, Trump ha invitato nella sua Tower i capi delle 13 aziende digitali più importanti d’America: Apple, Amazon, Google. Il grande assente era proprio Mark Zuckerberg, che ha mandato avanti il direttore operativo dell’azienda. La notte dopo le elezioni, il proprietario di Facebook aveva scritto: «Abbiamo tutti l’abilità di rendere il mondo un posto migliore e la responsabilità di farlo. Ora dovremo lavorare ancora più duramente». Ma mentre il cyberspazio di Facebook e i mercati finanziari non conoscono confini, aumenta, anche per effetto dei social network, la percezione della distanza da parte di chi si sente incerto, insicuro e in balia del vento della globalizzazione,

rispetto a chi invece sembra essere partecipe dei processi globali. L’obiettivo di Facebook, quello che vedono tutti quando si iscrivono per la prima volta al servizio, è di aiutare a “connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita”. Nella lettera, Zuckerberg ammette che questa “mission” ha lasciato diversi punti irrisolti, che ora devono essere affrontati considerate le dimensioni del social network, la comunità online più grande al mondo con oltre 1,8 miliardi di iscritti. Il nuovo intento di Mr Facebbok è di prendersi meglio cura di cosa avviene dopo che le persone sono state messe in contatto, sviluppando una “infrastruttura sociale” che dia a ognuno la possibilità di “contribuire a costruire una comunità globale che funzioni per tutti”. Zuckerberg riconosce che Facebook ha una responsabilità nel modo in cui le persone si informano e vengono informate e che il social network sta lavorando per creare filtri e nuovi algoritmi. Ma anche su questo punto sarebbe buon senso chiedersi se è plausibile la costruzione di una comunità in cui un algoritmo di proprietà privata decide cosa è lecito e cosa no, cosa è un’opinione e cosa una notizia. Ci sfugge ancora se Faceboook voglia bloccare le ‘bufale’ in rete o PIUTTOSTO... mettere nel retroscena quei fatti

Edoardo Tabasso, sociologo, autore di saggi tra cui "L'ossessione antisraleliana" e "Breve storia sociale della comunicazione" con Zeffiro Ciuffoletti Mirabilis 2017 Marzo_ 26

che la dittatura del politicamente coretto da qualche decennio nega.

Caro Mark, non siamo ancora entrati nella società della conoscenza. Siamo, invece, in una ambigua società dell’informazione nella quale le tecnologie informatiche hanno prolungato nel tempo e reso più pervasive le tecniche della parcellizzazione del lavoro, delle conoscenze e delle competenze. E se è del tutto vero che la globalizzazione ha consentito di liberare e mettere in moto energie come quelle dei cinesi e degli indiani, e di alcuni stati africani, è altrettanto vero che le accelerazioni incontrollate e incontrollabili attivate dalla globalizzazione hanno attivato proteste, suscitate dalle attese deluse, nel cuore stesso delle più moderne democrazie. Dinamiche che stanno fomentando la rinascita, sotto nuove forme, di tradizioni illiberali.


libri ! libri ! libri ! Il mondo è sempre più complesso Il mondo è sempre più complesso, per non dire caotico e facciamo fatica a interpretare fatti e notizie diversissime tra loro. Insomma tessere una qualsivoglia trama sembra un'impresa improba. Figuriamoci prevedere una qualche tendenza. Eccoci dunque alla ricerca di bussole. Una delle tante strade è cercare di capire come si forma il pensiero e la conoscenza degli appartenenti alla elité internazionale, persone che governano il mondo, e che dispongono di osservatori straordinari, negati a noi comuni mortali. Insomma, che cosa leggono, se leggono, i presidenti, i leader delle multinazionali che hanno bilanci grandi come stati e che sono presenti nei cinque continenti? Storia, fantascienza, nuove tecnologie, economia e geopolitica sono i temi che vanno per la maggiore, ma anche tanta letteratura. Dominic Barton, Global Managing Director della McKinsey, ha sul comodino un libro di storia dedicato al Rinascimento, “Il principe maledetto di Firenze. La spettacolare vita e l’infido mondo di Alessandro de’Medici”, edito anche in Italia. Con Teresa Clarke, la prima donna di colore come Managing Director della Goldman Sachs e adesso fondatrice di Africa.com, entriamo nel campo della tecnologia, “The Inevitable: Understanding the 12 Technological Forces that Will Shape Our Future” di Kevin Kelly, autore tradotto in italiano e ispiratore del film cult Matrix. Il cofondatore di Linkedin, Reid Hoffman, è concentrato su “The Inner Lives of Markets: How People Shape Them - And They Shape Us” di Ray Fisman e Tim Sullivan. Se spostiamo lo sguardo in Oriente, scopriamo che i manager cinesi sono attratti da letture umanistiche: Winston Ma, Managing Director, China Investment Corporation, è concentrato su un classico della critica letteraria, “Shakespeare. L’invenzione dell’uomo” del grande Harold Bloom. In ultimo, un libro di speranza, “Quando il respiro si fa aria”, di Paul Kalanithi, in testa alle classifiche USA da più settimane, autobiografia sulla malattia e la morte di un neurochirurgo di origine indiana; scelta condivisa da Carlo Messina, CEO di Intesa San Paolo. Fonte http://www.mckinsey.com/global-themes/leadership/what-ceos-are-reading Mirabilis 2017 Marzo_ 27


Play me a song ... Cloud Nothings - Life Without Sound Quarto album della ex one-man band di Cleveland, “Life Without Sound” esce il 27 Gennaio e segna il ritorno di Dylan Baldi e compagni con una gradita quanto inaspettata svolta solare ed energica. Una effervescenza compositiva ereditata probabilmente dalla collaborazione con i Wavves (altra ex one man band di Nathan Williams) che ha di fatto registrato un brusco stop alla deriva malinconica nonché una virata verso lidi più punk/pop. Riff rapidi, melodici e perfettamente fusi con la voce di Baldi che di tanto in tanto inframezza le battute inserendosi con improvvisi slanci di rabbia. Energia e adrenalina quindi, ma non solo. In questo fortunato aggiornamento di un college-rock anni 90 ormai remoto, troviamo una maturità stilistica che non era presente nella monotonia delle analoghe band di un ventennio fa, e qui ognuno deduca quel che vuole. Rebus sic stantibus, l’album non può non funzionare: apre subito con due pezzi particolarmente armonici che arrivano dritti all’orecchio (specialmente “Things Are Right With You”) e mettono in chiaro la falsariga che proseguirà per il resto della tracklist. Unico fil rouge con il passato è il brano conclusivo “Realize My Fate”, indubbiamente il più oscuro e teso dell’album, una sonorità rabbiosa in apertura che arriva gradualmente alla disperazione sonica con l’ aiuto dei lamenti di un Baldi mai così dilaniante e ossessivo. Un’importante indicazione di crescita da parte della band di Cleveland, col raggiungimento di un punto di equilibrio mai banale tra la fedeltà di ciò che erano e la proiezione di ciò che saranno. Il presente, in compenso, è una nitida certezza fatta di idee chiare e ben strutturate.

Human Performance - Parquet Courts Una delle novità più interessanti dell’ultimo anno arriva dagli Stati Uniti, ed in particolare dai Parquet Courts, band newyorkese formatasi nel 2010 che si sta affermando nel panorama indie rock americano. Andrew Savage e compagni pubblicano il loro quinto album Human Performance l’8 aprile, dopo l’esperimento quasi interamente strumentale dell’EP “Monastic Living” (sperimentazione noise per il sottoscritto al limite dell’ inascoltabile) e mostrano subito di voler veicolare un messaggio indie rock impregnato di una maggiore facilità d’ascolto rispetto alla raccolta precedente, con formati melodici più diretti e orecchiabili nonostante la presenza della dissonanza che caratterizza il loro stile compositivo. Tra i maggiori meriti di questi ragazzi newyorkesi, c’è sicuramente la capacità, oltre che di saltare di palo in frasca, di trovare nuovi sbocchi nella fusione stilistica di epoche diverse: sprazzi fugaci di psichedelia alla Velvet Underground, contaminazioni post hardcore e perfino college rock in questi 14 pezzi freschi ed efficaci, che scorrono facilmente senza grossi intoppi. Per quanto riguarda i testi, Andrew Savage ha deciso di mettere da parte le sue liriche filosofiche ed esistenzialiste, prendendo le distanze dai lavori precedenti e preferendo scavare invece nel se stesso più cupo e riflessivo, in chiara antitesi con la parte strumentale dell’album. Un taglio introspettivo per una personalità, quella di Savage, che cerca risposte e si interroga su concetti quali la solitudine e l’autocritica, poco indagati come universali e più come esperienze della sua sfera personale. Alla domanda di fondo che sembra porsi continuamente all’interno di “Human Performance” - “Sono una brava persona o sto fregando tutti compreso me stesso?” - non so rispondere e forse nemmeno lui. Ma in fin dei conti, anche se ci stesse fregando non sarebbe poi così male, perché lo farebbe con uno stile impeccabile, servendosi di un crossover che sa guardare al passato in maniera piacevole ed originale, senza voler strafare né inventare a tutti i costi oggetti musicalmente misteriosi come troppo spesso accade nelle avanguardie o sedicenti tali. Magari ci fregassero tutti così!

Francesco Fusco Mirabilis 2017 Marzo_ 28


Start up

Start app

http://www.athonet.com/athonet/ Start up italiana, vicentina, ha già da alcuni anni accumulato successi nel campo delle soluzioni avanzate nella telefonia, non ultimo il riconoscimento di Best Solution for Growing Smaller or Indipendent Network al Mobile World Congress di Barcellona del 2016. In altre parole migliore soluzione per la crescita di reti piccole e indipendenti. Cosa fa Athonet? Nata per portare Internet e la banda larga low cost in zone rurali e paesi in via di sviluppo, il suo campo d’azione è lo sviluppo del prodotto Primo che consente di creare in meno di trenta minuti una rete cellulare autonoma, estensione di internet (tecnologia UMTS/HSPA e LTE). Primo permette la comunicazione audio video tra gli utenti ed è adatto ad essere utilizzata in zone di emergenza e aree disastrate e infatti ha già dimostrato la sua efficacia durante il terremoto del 2012 in Emilia Romagna quando si è interrotta la copertura della rete telefonica mobile.

http://www.neonode.com/ Ormai la modalità touch-screen è di uso comune; gli smart phone l’hanno resa alla portata di tutti, peccato però che un pc dotato di un interfaccia con i comandi a contatto ancora non sia proprio una spesa economica. A proporre una soluzione intelligente, ci ha pensato un’azienda svedese, Neonode, che ha lanciato sul mercato una striscia sottile da applicarsi sotto lo schermo che, collegata tramite USB al pc, emette un campo di luce invisibile sul monitor reso così sensibile allo sfioramento. Il marchingegno riesce a tradurre in comandi i leggeri tocchi ed è da poco disponibile sul mercato.

http://www.x-next.com/ L’Università Bocconi ha giudicato Xnext la miglior start up del 2016. Fondata tre anni fa, ha raggiunto anche un record di raccolta nel crowd-funding. L’idea imprenditoriale si basa su un sistema a raggi X più efficace dell’attuale e che permette di stabilire l’esatta composizione chimica di un oggetto «In particolare nella produzione di cibo e farmaci - spiega Bruno Garavelli, ingegnere nucleare, ceo e founder di Xnext insieme a Pietro Pozzi - siamo in grado di identificare con la massima precisione corpi estranei e contaminanti di dimensioni ridottissime». Il settore dei Controlli non Distruttivi (CND), segmento dove si colloca l’azienda, è d’altronde in forte crescita con un tasso dell’8% annuo, sviluppo dovuto anche all’aumento delle esigenze di sicurezza.

http://mymotiv.com/motiv-ring/ Nella primavera del 2017 sarà disponibile anche sul mercato europeo l’anello, nuovo gioiello tecnologico, che misura i nostri parametri vitali. Dimenticatevi le scomode fasce elastiche da indossare, adesso i dati relativi alle nostre attività fisiche, contapassi, distanza percorsa, cardio-frequenzimetro, sonno, calorie consumate saranno contenuto in un normale anello, impermeabile fino a 50m di profindità, e dotato di una batteria con un autonomia fino a cinque giorni nonostante le ridotte dimensioni, e che invia le informazioni tramite un’app al cellulare. Il costo? Circa 185 euro.

https://www.natufia.com/collections/natufia-60 Abitate in centro o in periferia di una città? Non avete l’orto? E magari volete mangiare tutti giorni verdura fresca da voi prodotta a km assolutamente zero? Arriva la soluzione con un forzato utilizzo di HT. Natufia Kitchen Garden propone un armadio casalingo dotato di illuminazione artificiale dove contenere ben 32 piccole aiole contenute in cassetti e disposte su ripiani, dove le piantine possono crescere. In uno spazio contenuto e senza terra, le vostre insalate cresceranno rigogliose nella serra casalinga. La novità assoluta dell’orto autarchico consiste nelle capsule che contengono i semi, come il caffè in Nespresso, e nei sensori che trasmettono grazie alla solita app i dati sulla crescita della lattuga al vostro smartphone! E il prezzo non scherza, quasi 13 mila dollari, come un vero orto!

http://www.gideon.ai/ Un gruppo di ragazzi italiani geniali ha risolto un problema non banale, creando l’app delle app, nel mondo dell’intelligenza artificiale applicata alla domotica creando un “Home Intelligence System”. I dispositivi su smart phone, le app, hanno facilitato molte attività, ma si sono moltiplicati all’inverosimile. Non si può avere infatti un’app per ogni cosa! Da qui la scommessa che ha portato questa giovane squadra a sviluppare un software che controlla tutti gli smart device di casa. Un sistema intelligente che apprende; una tecnologia e che mette in comunicazione tutti gli smart device di una smart home senza bisogno di un hub fisico, di un hardware, passando tutto tramite il cloud. E infatti ha trovato finanziamenti prima da John Lewis, il gigante del retail made in UK con 40,000 dipendenti, e poi da Microsoft Ventures, l’acceleratore di Microsoft, che ha donato 500.000 sterline in web service e sessioni di mentoring. In collaborazione con Mirko Mancini Mirabilis 2017 Marzo_ 29


Mirabilis by NiviGroup Periodico Trimestrale/anno 2/n°4/marzo 2017 Registrazione Tribunale di Firenze n. 6027 del 22 giugno 2016 Direttore Editoriale: Leonardo Tirabassi Comitato di Redazione: Luigi Nicosia, Leonardo Tirabassi, Edoardo Tabasso Grafica: Karolina Sadowska Hanno collaborato: Francesco Fusco, Mirko Mancini

Il marchio Nivi è presente da oltre 56 anni sul mercato italiano ed europeo. Nivi Group S.p.a. è la Holding del gruppo Nivi. Nivi Credit S.r.l., società nata nel 1960, si occupa a livello internazionale di recupero crediti e micro crediti pubblici e privati di origine bancaria e finanziaria. Nivi Green S.u.r.l. è la società del gruppo che si occupa di servizi e prodotti tecnologici nei settori della mobilità sostenibile e smart city. Quantic Research S.r.l., con sede a Roma, è attiva nel campo della ricerca e sviluppo tecnologico per la gestione e rappresentazione di Big Data. Nivi Gestiones Espana S.L., società leader in Spagna con sede a Madrid, opera nel settore della notifica all’estero delle sanzioni al codice della strada. Fanno parte del Gruppo Nivi anche Nivi Usa con sede a Chicago, Nivi UK Management con sede a Londra e Nivi City con sede a Lugano. Sede Nivi Group S.p.a. Via O. da Pordenone, 20 50127 Firenze, Italia tel. 055344031 Fax 0553440494 www.nivigroup.com mirabilis@nivi.it



Nยบ 04 MARZO 2017

www.nivigroup.com mirabilis@nivi.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.