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SETTEMBRE | 2013

SANITÀ PUBBLICA CAMPAGNA 833 RIPRENDIAMOCI LA RIFORMA

CLASSI DIRIGENTI

LAVORO COOPERATIVO ITACA: ECONOMIA SOSTENIBILE

prezzo sostenitore 3,00 euro Anno 68 - n.09 ISSN 0029-0920


La casa editrice Vittoria Maselli Editore, per ogni copia venduta, lascia 2 € al giornale Noi Donne. Per richiedere il libro inviare richiesta indicando il recapito all’indirizzo mail: giulianalusuardi@fastwebnet.it Il libro sarà inviato previo bonifico bancario

C/C cod. IBAN: IT02P0103066320000000184406 costo copia 13,00 euro

Il volume racchiude diversi contributi tesi a individuare nuovi strumenti di analisi e di contrasto di un fenomeno così drammaticamente complesso


Settembre 2013

DELFINA di Cristina Gentile

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www.noidonne.org

SOMMARIO

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SETTEMBRE 2013 RUBRICHE

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09 Il ďŹ lo verde di Barbara Bruni 10 Salute BeneComune di Michele Grandolfo 19 Le idee di Catia Iori

01 / DELFINA di Cristina Gentile

11 MARTA CAVALLI/MISSIONI UMANITARIE di Cristina Melchiorri

03 / EDITORIALE di Tiziana Bartolini

12/18 FOCUS/ CLASSI DIRIGENTI

4/7 ATTUALITĂ€

12 MASCHILI, OTTUSE E FUORI TEMPO INTERVISTA A NADIA URBINATI di Tiziana Bartolini

04 TUTTE LE VARIETÀ DEL BURQA di Giancarla Codrignani 05 LAURA PRATI, IL FEMMINICIDIO DI UNA SINDACA / UDILab Monteverde di Elisabetta Brizzi 06 L’USO OFFENSIVO DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA di Stefania Friggeri 07 CAMPANIA/L. 194: OMISSIONI E OSTACOLI DENUNCIATO IL PRESIDENTE CALDORO UDI NAPOLI E ALTRE

14 FUORI LA (CATTIVA) POLITICA DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE INTERVISTA A DANIELA CARLĂ€ di Tiziana Bartolini 16 VALORI, VISIONI E COMPETENZE PER PROGETTARE CULTURA di Marina CalefďŹ 18 UNA MODERNA CULTURA DEL LAVORO di Marina CalefďŹ

8/9 BIOETICA AMBIENTE. L’IMPRONTA CHE LASCIAMO di Maria Antonietta La Torre

10/11 INTRECCI 10 SNOQ SANITĂ€/CAMPAGNA 833 RIPRENDIAMOCI LA RIFORMA SANITARIA

19/25 JOB&JOB 19 CON AGO E FILO LA FONDAZIONE CERRATELLI 20 WELL_B_LAB*/CONTRO LA CRISI POLITICHE DI GENERE E INNOVATIVE di Giovanna Badalassi

Mensile di politica, cultura e attualitĂ fondato nel 1944

DIRETTORA Tiziana Bartolini

Anno 68 - numero 09 Settembre 2013

EDITORE Cooperativa Libera Stampa a.r.l. Via della Lungara, 19 - 00165 Roma

Autorizzazione Tribunale di Roma n°360 del Registro della Stampa 18/03/1949 Poste Italiane S.p.A. Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. In L.27/02/2004 n°46) art.1 comma 1 DCB Roma prezzo sostenitore 3.00 euro Filiale di Roma

PRESIDENTE Isa Ferraguti

La testata fruisce dei contributi di cui alla legge n.250 del 7/8/90

STAMPA S.UP.E.MA. srl Via Trapani, 2 - 00041 Pavona (Roma) tel. 06.9314578 fax 06.9315044 SUPERVISIONE Elisa Serra - terragaia.elisa@gmail.com ABBONAMENTI Rinaldo - mob. 338 9452935 redazione@noidonne.org

22 DONNE IN CAMPO/CIA TERAMO: SOVRANITĂ€ ALIMENTARE E DIFESA DEL TERRITORIO

35 CUBA. CASA DUPONT/GLADYS COLLAZO di Elisabetta Colla

23 IL CUORE DELLA RONDINELLA

36/47 APPRODI

24 PERCORSI COOPERATIVI ITACA, DOVE L’ECONOMIA Ăˆ SOSTENIBILE INTERVISTA A ORIETTA ANTONINI di Maria Fabbricatore

36 LIBRI TRE DONNE, UNA SFIDA/MARISA PAOLUCCI di Patrizia Minella

26/27 EMILIA ROMAGNA

36 I RICORDI NON SI LAVANO/AURORA FROLA di Luca Benassi

28 /35 MONDI

37 NARNI/ALCHIMIE E LINGUAGGI DI DONNE VI FESTIVAL DELLA LETTERATURA AL FEMMINILE

28 SLOVACCHIA/L’OSCURANTISMO SI FA LARGO IN EUROPA di Cristina Carpinelli

38 NILDE IOTTI. UNA STORIA POLITICA AL FEMMINILE / LUISA LAMA di Livia Turco

30 BOLIVIA. LA SFIDE INCROCIATE DELLE CHOLITAS di Maria Elisa Di Pietro

39 DONNE IN MUSICA/QUOTE ROSA NEI CDA di Maria Fabbricatore

33 CUBA. AVANTI TUTTA, INCONTRO AL FUTURO L. LABAĂ‘INO PALMEIRO E B. PAMPĂŒN BALADO di Tiziana Bartolini 34 CUBA. DAYLENE RODRĂ?GUEZ MORENO E LA GALERIA ESPACIO 34 di Elisabetta Colla

AMICHE E AMICI DEL PROGETTO NOIDONNE Laura Balbo Luisella Battaglia Francesca Brezzi Rita Capponi Giancarla Codrignani Maria Rosa Cutrufelli Giuliana Dal Pozzo Anna Finocchiaro Carlo Flamigni Umberto Galimberti Lilli Gruber Ela Mascia Elena Marinucci Luisa Morgantini Elena Paciotti Marina Piazza Margherita Hack

Marisa Rodano Gianna Schelotto Clara Sereni Michele Serra Nicola Tranfaglia Ringraziamo chi ha giĂ aderito al nuovo progetto, continuiamo ad accogliere adesioni e lavoriamo per delineare una sua piĂš formale deďŹ nizione L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilitĂ di richiederne gratuitamente la rettiďŹ ca o cancellazione contattando la redazione di noidonne (redazione@noidonne.org). Le informazioni custodite nell’archivio non saranno nĂŠ comunicate nĂŠ diffuse e verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati il giornale ed eventuali vantaggiose proposte commerciali correlate. (L.196/03)

21 Strategie private di Cristina Melchiorri 44 Leggere l’albero di Bruna Baldassarre 45 Spigolando di Paola Ortensi 46 Donne&Consumi di Viola Conti 46 Famiglia, sentiamo l’avvocata di Simona Napolitani 47 L’OROSCOPO DI ZOE 48 POESIA Isabella Tomassi Parole necessarie di Luca Benassi

40 LA DIGNITĂ€ PERDUTA DEL E NEL LAVORO CONVERSAZIONE CON GIULIANA VALENTE di Guendalina Di Sabatino 42 TRA CINQUE MINUTI IN SCENA INTERVISTA A LAURA CHIOSSONE di Elisabetta Colla 44 MIEI CARI FIGLI, VI SCRIVO/LILIA BICEC di Patrizia Minella RINGRAZIAMO LE AMICHE E GLI AMICI CHE GENEROSAMENTE QUESTO MESE HANNO COLLABORATO

Daniela Angelucci Giovanna Badalassi Bruna Baldassarre Tiziana Bartolini Luca Benassi Elisabetta Brizzi Barbara Bruni Marina CalefďŹ Cristina Carpinelli Giancarla Codrignani Elisabetta Colla

Viola Conti Maria Elisa Di Pietro Guendalina Di Sabatino Maria Fabbricatore Stefania Friggeri Cristina Gentile Michele Grandolfo Catia Iori Maria Antonietta La Torre Cristina Melchiorri Patrizia Minella Roberta Mori Simona Napolitani Paola Ortensi Luciana Serri Livia Turco

‘noidonne’ è disponibile nelle librerie Feltrinelli !.#/.! #ORSO 'ARIBALDI s "!2) 6IA -ELO DA "ARI s "/,/'.! 0IAZZA 'ALVANI H s "/,/'.! 6IA $EI -ILLE A B C s "/,/'.! 0IAZZA 0ORTA 2AVEGNANA &)2%.:% 6IA DEI #ERRETANI R s -),!./ 6IA -ANZONI s -),!./ #ORSO "UENOS !IRES s -),!./ 6IA 5GO &OSCOLO s .!0/,) 6IA 3ANTA #ATERINA A #HIAIA 0!2-! 6IA DELLA 2EPUBBLICA s 0%25')! #ORSO 6ANNUCCI s 2/-! #ENTRO #OM LE 'ALLERIA #OLONNA s 2/-! 6IA 6ITTORIO % /RLANDO s 4/2)./ 0IAZZA #ASTELLO


Settembre 2013

IL PRIMO PASSO PER UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE lites capaci di visioni avanzate e in grado di comporre sintesi alte o aristocrazie asserragliate nelle stanze che custodiscono vetuste certezze. I pareri autorevoli e consapevoli di donne ai vertici - del lavoro, della Pubblica Amministrazione, della cultura e della politica - che abbiamo raccolto in questo numero non lasciamo margini al dubbio: la nostra classe dirigente appartiene alla seconda categoria. Le valutazioni sono nette e i giudizi, talvolta, impietosi: chi avrebbe l’onere, il dovere, il gusto di dirigere non ne ha (piĂš) la capacitĂ . Infatti il nostro è un Paese ormai gravemente arretrato e non attrezzato ad accogliere, anzi a comprendere, la realtĂ e le dinamiche in BUUP /PO TB GBSTFOF QBSUFDJQF MF SJmVUB P MF OFHB /PO SJVsciamo a stare al passo perchĂŠ non comprendiamo bene e mOP JO GPOEP RVFTUP OPTUSP UFNQP F OPO TJBNP PSHBOJ[[BUJ QFS EFDPEJmDBSF MF NBQQF QFS MFHHFSF MF DPPSEJOBUF QFS individuare la rotta da prendere. CosĂŹ la locomotiva continua una folle corsa fuori controllo, priva di un macchinista e di una meta. Nulla a che vedere, naturalmente, con le tante ma singole eccellenze grazie alle quali procediamo, seppur a tentoni, nella selva della modernitĂ . Il problema è il sistema-paese, cioè l’incapacitĂ di passare dall’intuizione brillante all’organizzazione su scala territoriale o strutturale della complessitĂ . Il problema, quindi, è l’incapacitĂ dei gruppi dirigenti di fare il loro lavoro: dirigere processi, speSJNFOUBSF TUSBUJmDBSF FTQFSJFO[F PSHBOJ[[BSF BSUJDPMB[JPOJ Dalla denuncia alla soluzione, il passo non è breve nĂŠ automatico, anche perchĂŠ lo stallo dura da troppo tempo se consideriamo che siamo al sesto anno di recessione e che gli aspetti produttivi ed economici, gravissimi, sono forse NFOP QSFPDDVQBOUJ EFMMF EJGmDPMUĂ‹ DPNQMFTTJWF DIF WJWF MB nostra comunitĂ nazionale e il suo composito insieme. Il segno meno del Pil è solo una piccola spia di un gigantesco malessere prima di tutto umano, sociale e psicologico. Senza sogni e senza progetti si muore anche se si ha la pancia

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QJFOB Âľ VSHFOUF SJQSFOEFSF JM mMP TNFUUFSF EJ SJODPSSFSF TMPgan, darsi obiettivi concreti a partire dalla delimitazione del problema: l’inadeguatezza della nostra classe dirigente nel pubblico come nel privato, nella politica come nell’educazione. La questione, sia chiaro, non nasce con la crisi ma viene da lontano; e giĂ capire questo sarebbe un notevole passo avanti. Secondo i dati Eurostat (indagine EUSILC / European Statistics on Income and Living Condition) la media quantitativa della nostra classe dirigente è allineata a RVFMMB EFHMJ BMUSJ 1BFTJ FVSPQFJ -F EJGGFSFO[F TJHOJmDBUJWF MF troviamo invece nell’etĂ : la nostra è mediamente piĂš anziana rispetto all’etĂ media del resto della popolazione, mentre negli altri Paesi è, al contrario, piĂš giovane di almeno tre anni. Molto spesso il suo livello di istruzione è piĂš basso. Altro nodo decisivo è il genere: in Italia solo il 24% di donne è nelle classi dirigenti contro il 33% in Francia e il 36% in Gran Bretagna. La miscela prodotta dall’anzianitĂ come titolo preferenziale e dalla formazione e dal genere come disvalori ci inonda di fumi velenosi. E infatti stiamo morendo, stiamo togliendo aria ai progetti e vigore alle potenzialitĂ . Le donne e i giovani continuano ad essere i grandi assenti da una scena che, al contrario, dovrebbe vederli assoluti protagonisti se non altro per cambiare voci, ruoli e parti in DPNNFEJB 4FO[B DPOUBSF MF NPEJmDIF DIF JM TPMP DBNCJBSF punto di osservazione comporterebbe. Facile sentenziare, QJĂĄ EJGmDPMUPTP DBQJSF EB EPWF QBSUJSF .B QFS GBWPSF OPO apriamo altri Tavoli nĂŠ invochiamo Cabine di Regia, non inventiamo nuovi Think Tank OPO BGmEJBNPDJ BMM FOOFTJNB Fondazione. In questo Paese abbiamo troppo di tutto, la ridondanza inconcludente è la nostra specialitĂ . E se per una volta, in silenzio, qualcuno cominciasse a fare un passo indietro. Oppure, e andrebbe bene ugualmente, se facesse il primo passo. Chissà ‌ Tiziana Bartolini

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TUTTE LE VARIETÀ DEL BURQA di Giancarla Codrignani

Ma l’immaginario maschile è davvero “naturalmente” talebano? L’estate è incominciata con una dichiarazione di Giulia Bongiorno al Corriere della Sera: “ci vuole l’ergastolo!”. Quand’anche... a Teramo uno strangolatore della convivente che l’aveva anche tagliata in cinque pezzi ebbe l’ergastolo: ai primi di luglio gli è stato revocato. Colpisce la ferocia tranquilla con cui gli “assassini per

amore” cercano di nascondere il “corpo” del reato: un imEBO[BUJOPw EJ $SPUPOF NBTTBDSB MB RVJOEJDFOOF F MF dà fuoco mentre è ancora viva, a Bologna uno mette il cadavere in freezer, sostituisce il materasso insanguina-

to e se ne è va al suo paese. Davvero la realtà supera le memorie dolorose delle “ferite a morte” di Serena Dandini. Si farà una Commissione bicamerale per monitorare la situazione e provvedere per incidere sul costume che tende a perpetuare l’istinto proprietario del neanderthal. Ma bisogna anche scavare negli immaginari simbolici. In piazza Tahrir le egiziane - non dimentichiamo che l’UFE, l’Unione Femminista (uso il termine perché tale era il loro programma) egiziana è nata nel 1923 e che dal 1956 le donne hanno il diritto di voto - hanno subito decine di stupri nelle manifestazioni: isolate, circondate, palpeggiate e violate in mezzo alla gente! Non ci sono solo gli uomini che amano male e uccidono le “loro” donne. Qui è il maschio che, anche laico e democratico, resta talebano verso le donne che pensano; e vanno in piazza a fare politica, mentre debbono stare casa, dedi-


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LAURA PRATI, IL FEMMINICIDIO DI UNA SINDACA osa accade quando una donna impegnata nella societĂ civile, dedita con passione a ristabilire la legalitĂ nelle istituzioni, promotrice di un nuovo modo di partecipazione alla politica, sostenitrice della lotta per i diritti della donna, incrocia sul suo cammino un uomo che utilizza la divisa per colmare il vuoto di una personalitĂ senza spessore culturale, morale, civico e che ha un culto delle armi pari alla rabbia con cui le utilizza? La risposta è sotto gli occhi di tutti. La morte della Sindaca di Cardano al Campo, Laura Prati, credo debba essere letta in questa chiave. Nei giorni successivi al decesso, avvenuto il 23 luglio 2013, tutti i quotidiani italiani portavano alla luce particolari precisi sulle dinamiche che hanno travolto la vita, non solo della prima cittadina ma di tutte le persone oneste che avevano trovato in lei un riferimento. E man mano si andava costruendo uno scenario da femminicidio. Gli elementi per affermare questo sono i soliti e riconoscibili: un uomo che non accetta di sottomettersi al potere decisionale di una donna, con tutti i corollari connessi. L’ex Comandante dei Vigili Urbani ha accettato dai giudici la condanna per truffa e concussione ma non poteva proprio digerire che una donna gli togliesse la divisa. L’azione della Sindaca è stata una inevitabile ricaduta del primo evento e, soprattutto, dettata dal rigore morale che ci si aspetta in tali circostanze. Quindi se l’assassino, nella sua logica, riteneva di essere stato ingiustamente condannato perchĂŠ non ha colpito i giudici? Giuseppe Pegoraro viene descritto come un “Rambo per il numero e la tipologia di armi rinvenute nella sua abitazione‌â€?. A dispetto di quelle foto che lo ritraggono come un inoffensivo e attempato uomo con i baffetti. In realtĂ noi sappiamo, per cronaca quotidiana, quanta violenza possa nascondersi dietro la rassicurante immagine di un padre di famiglia. Quando ha varcato le porte del municipio di Cardano, quel 2 luglio, aveva con sĂŠ due fucili, due pistole,

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UF BM NBSJUP F BJ mHMJ F VTDJSF WFMBUF 4PQSBUUVUUP OPO TJ sognino di studiare, di diventare “come un uomoâ€?, di essere libere. Una donna libera è sempre una puttana. Da noi il pizzicotto sul sedere o il palpeggiamento o l’insulto sessista sul web corrispondono alla stessa logica. A conferma, il 7 luglio si leggeva l’attacco “politicoâ€? sulla prima pagina di Libero: “il PD vieta la gnoccaâ€?.... A Gaza è entrata in vigore una legge che obbliga le scuole, anche quelle private e cattoliche, ad avere classi separate per generi, a partire dai nove anni, e vieta agli insegnanti di fare lezioni a scolari dell’altro sesso. Se non ci saranno aule disponibili, per le ragazze non ci sarĂ posto. Hamas obbliga anche a non usciSF TPMF QFSmOP MF OPTUSF TVPSF DIF TPOP HJĂ‹ WFMBUF debbono chiedere all’autista di accompagnarle.

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due pugnali e 800 proiettili. Avrebbe potuto fare una strage ma a lui interessava “regolare i conti‌â€? con una sola persona. Morta lei, ha dichiarato dopo la cattura, si sarebbe probabilmente suicidato. Sembra ripercorrere la tragica sequenza di atti che ogni giorno, ormai, raccontano la violenza maschile sulle donne. Questo femminicidio rientra a pieno titolo nella lista che si va compilando nel tentativo di dare una collocazione precisa a crimini altrimenti considerati: delitti d’onore, d’amore non DPSSJTQPTUP EB SBQUVT PNJDJEB FUD -B mMJHSBOB DIF JO DPOUSPMVDF VOJTDF tante storie è la medesima: riportare la donna al suo stato di soggezione perenne. Anche in modo estremo, appunto. Occorre sottolineare, inoltre, che la percezione dell’accaduto è stata deviata dalla carica istituzionale ricoperta da Laura Prati. Molte delle cose che sono state dette e scritte parlano di “un Sindaco caduto per motivi di servizioâ€?, di “un primo cittadino portato immediatamente in ospedale per le gravi ferite riportate‌â€?. Si è voluto porre l’accento su ciò che la vittima faceva e non sul suo essere donna nel farlo. Tanti discorsi dove la beffa del destino si unisce al danno: Laura Prati era riuscita, all’interno della sua comunitĂ , a trasmettere la giusta consapevolezza del valore delle parole. Lei era “la Sindacaâ€? in quanto donna. E tutti le si rivolgevano in tal modo. Un cambiamento in apparenza piccolo ma con una valenza straordinaria in termini di relazione tra le persone. Leggendo i quotidiani di martedĂŹ 23 luglio che davano la triste notizia del decesso si poteva notare una certa ricorrenza nell’impaginazione di varie testate: la morte della Sindaca accanto alla notizia di un cantante indagato per le violenze fatte alla compagna e nello stesso GPHMJP MB OPUJ[JB SBDDBQSJDDJBOUF EJ VO mHMJP DIF EPQP BWFS TNFNCSBUP JM corpo della madre, ne cucinava sulla griglia dei pezzi. Ăˆ come se si fosse avvertito un fatto prima di averlo compreso. Nessuno parlava di femminicidio per la Prati ma se ne associava il destino con fatti dove ciò era conclamato o con atti violenti contro una donna in quanto tale. Elisabetta Brizzi, UDILab Monteverde (Roma)

D’altra parte in Afganistan non si era fatta la guerra anche - ricordate?- per ridare libertĂ alle donne? che oggi girano ancora con il burqa, al massimo colorato.... SarĂ che conosco troppo bene la sofferenza delle femministe arabe e islamiche, ma mi ha fatto un pesTJNP FGGFUUP MB TmMBUB FTUJWB EFM TBSUP .BSUJO .BSHJFMB modelle vestite con il corpo non necessariamente coperto, ma con ampi soggoli ed elmi totali che ingabbiano totalmente il capo e il volto. In strass swarowski, in pietre colorate o pizzo. Il sarto spiega che le “maschereâ€? intendono valorizzare l’abito, non la modella. Ma quale abito se consiste tutto nella “mascheraâ€?? un burqa da occidentali corrotti e blasfemi? Scusate, ma l’immaginario maschile è davvero “naturalmenteâ€? talebano? E


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L’USO OFFENSIVO

DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA di Stefania Friggeri

Possono obiettare le persone, non gli Ospedali. Perché non può essere leso il diritto delle donne all’aborto volontario… “Antigone è un’incarnazione esemplare dell’obiezione di coscienza”. Così Stefano Rodotà, che argomenta: a Tebe, dopo la guerra fra Eteocle e Polinice, Creonte, preso il potere, vieta di dare sepoltura a Polinice. La pena per chi disobbedisce è la morte. Ma Antigone cosparge di cenere il corpo del fratello e gli tributa onori funebri. La fanciulla non solo confessa ma rivendica la nobiltà del suo gesto, anche se contrario alle leggi dello Stato, e accetta di pagarne le conseguenze. A parere di Rodotà, dunque, gli obiettori odierni (ginecologi, farmacisti ecc.) “hanno addomesticato” l’obiezione di coscienza “facendo(ne) un uso offensivo”: perché sia Antigone, nella tragedia di Sofocle, sia gli obiettori di coscienza alla leva militare prima del 2005, hanno disobbedito ad una legge dello Stato che non prevedeva “la libertà di” ma imponeva obblighi a tutti i cittadini; e pertanto chi disobbediva veniva punito perché reo di attentare all’esistenza stessa dello Stato, che si fonda sull’obbedienza alle leggi. Oggi invece il ginecologo obiettore viene autorizzato all’obiezione proprio dalla legge 194, che gli permette di esercitare una libertà di scelta (praticare o no l’aborto), ovvero: se sceglie di obiettare, si avvale del diritto di “sottrarsi in via eccezionale” ad una norma di legge; e questo senza pagare alcun prezzo, come Antigone o gli obiettori alla leva obbligatoria, anzi guadagnando spesso in termini di DBSSJFSB F EJ HSBUJmDB[JPOF QFSTPOBMF TVM MBvoro. Conclude Rodotà: “l’obiezione dovremmo chiamarla in modo diverso quando la legge la permette: libertà, opzione, facoltà”. Inoltre questa libertà di sottrarsi ad una

norma prevista dalla legge non solo non minaccia la solidità dello Stato ma l’obiettore, esercitando il diritto di scelta, lede il diritto delle donne che chiedono l’IVG (interruzione volontaria della gravidanza). Diritto che infatti la legge prevede venga tutelato (può obiettare l’individuo non l’ospedale) attraverso un’adeguata organizzazione del sevizio: mobilità del personale (e invece oggi accade che siano le donne a muoversi da un ospedale all’altro, da una città o da una regione all’altra, o addirittura migrando all’estero), proporzione equilibrata fra il numero di obiettori e non obiettori (e non le chiamate “a gettone” o altre trovate). Tenendo presente inoltre che “L’obiezione del libero professionista è cosa diversa da quella di chi sceglie di operare come dipendente in un ente pubblico, che ha come NJTTJPOF TQFDJmDB RVFMMB EJ GPSOJSF BM QVCCMJDP VO TFSWJ[JP JM DVJ DPOUFOVUP Ò EFmOJUP EBMMB MFHHFy6O CBOEP EJ DPODPSTP JO VO ospedale pubblico che descrive le mansioni che il vincitore sarà chiamato a svolgere implica evidentemente da parte del concorrente l’accettazione del relativo dovere e l’esclusione di obiezioni. L’obiezione di coscienza che taluno avanzi nei confronti di questa o quella TQFDJmDB BUUJWJUË EPWSFCCF QPSUBSMP B OPO partecipare al concorso e a orientarsi professionalmente altrove” (Gustavo Zagrebelsky). E invece la regressione culturale che investe il paese si esprime nell’elevato numero di obiettori e nel riemergere dell’aborto clandestino; nella visione della donna come contenitore sul cui corpo il legislatore può legiferare senza tenere conto della sua WPMPOUË OFMM JEFB DIF imO EBM NPNFOUP EFM


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DPODFQJNFOUPw TJB JO WJUB VOB iQFSTPOBw DIF FOUSB JO DPOnJUUP con la madre facendone un’ assassina. E non va dimenticato che l’attuale dibattito sull’obiezione di coscienza si accompagna al depotenziamento della sanitĂ pubblica con l’obiettivo di privatizzare ulteriormente il campo sanitario, occasione di promUUJ F CVTJOFTT & VO DBTP DIF BMMB EJNJOV[JPOF EFJ DPOTVMUPSJ QVCCMJDJ DVJ TJ OFHB JM OFDFTTBSJP mOBO[JBNFOUP DPSSJTQPOEB il moltiplicarsi dei consultori privati dove, essendo la contraccezione un peccato, la politica di prevenzione dell’aborto si fa attraverso la dissuasione? . Questa concezione schizofrenica, contraria contemporaneamente ai contraccettivi e all’aborto, verrĂ corretta da papa Francesco?o la chiesa di Roma, come il mondo politico italiano, per realizzare un vero cambiamento ha bisogno di donne e di giovani?Ăˆcerto, infatti, che la 194 è una legge inaccettabile per i cattolici integralisti poichĂŠ si basa su due principi indigeribili: l’autodeterminazione della donna e la valorizzazione della sanitĂ pubblica. Di fronte al torpore mo-

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rale della classe dirigente ancora una volta dobbiamo mobiliUBSDJ DIJBNBOEP BM OPTUSP mBODP HMJ VPNJOJ DIF IBOOP B DVPSF i diritti e la salute delle donne. In Toscana infatti è giĂ sorto un comitato, ed altri dovranno sorgere per chiedere: il rispetto della 194 che riconosce alle donne la sovranitĂ sul loro corpo; il mOBO[JBNFOUP EFJ DPOTVMUPSJ JTUJUVJUJ QFS EJGFOEFSF MB TBMVUF QTJDPmTJDB EFMMB EPOOB MB QSFTFO[B JO UVUUJ HMJ PTQFEBMJ F OFJ DFOtri accreditati di un numero di medici pari almeno al 50% ; l’adozione in regime di dayhospital dell’aborto farmacologico 36 EB QSFTFOUBSF BMMF EPOOF DPNF PQ[JPOF SJTQFUUP B quello chirurgico; la promozione dell’educazione sessuale attraverso la scuola, i consultori, i siti in rete (es. delle pari opportunitĂ ); l’allontanamento dalle strutture in cui si autorizza o si pratica l’IV G della presenza molesta del volontariato cattolico; l’abbandono del lassismo con cui si permette ai farmacisti, DPMQFWPMJ EJ iJOUFSSV[JPOF EJ QVCCMJDP VGmDJPw EJ OFHBSF MB QJMMPla del giorno dopo o altro contraccettivo. E

OMISSIONI E OSTACOLI NELL’APPLICAZIONE DELLA LEGGE 194. Denunciato Stefano Caldoro Presidente della Regione Campania o scorso 24 luglio è stata depositata presso la Procura della Repubblica di Napoli l’esposto-denuncia per le gravissime responsabilitĂ dell’O n. Stefano Caldoro, Presidente della Regione Campania, circa omissioni ed ostacoli nell’applicazione EFMMB MFHHF TV NBOEBUP EFMM 6%* EJ /Bpoli, del Comitato legge 194, della rete campana delle donne di SEL, dell’Associazione della Casa delle donne di Napoli. Il Presidente della Regione Campania è Commissario straordinario per la SanitĂ in Campania ed è titolare delle competenze di cui si lamenta il mancato esercizio, per cui l’esposto di cui si pubblicano le parti salienti quali:

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di gravidanza entro la 12esima settimana F QFSmOP BMMF QB[JFOUJ TPUUPQPTUF BE BCPSto terapeutico t *M WFSJmDBSTJ GSFRVFOUF EJ EJOJFHIJ BMMF QBzienti anche per la somministrazione e la prescrizione della cosĂŹ detta “pillola del giorno dopoâ€?

t - PNJTTJPOF EFMM JOWJP BM 1BSMBNFOUP F BM governo del rapporto annuale sulla 194 in Campania

t -B NBODBO[B EJ JOUFSWFOUJ WPMUJ B GBWPSJSF l’applicazione della legge ha nel tempo prodotto un regime di non governo e di arbitrio da parte dei singoli operatori e delle direzioni sanitarie che con vari pretesti e pretese “razionalizzazioniâ€? hanno DBODFMMBUP JOUFSJ SFQBSUJ NPSUJmDBOEP MF utenti e disinformandole tanto da indurle al ricorso all’aborto clandestino, chiara ed evidente violazione del diritto alla salute nonchĂŠ dell’articolo 19 della suddetta legHF

t * DPOUJOVJ FE JNQVOJUJ DPNQPSUBNFOUJ omissivi che avvengono all’interno degli sOpedali pubblici allorquando addirittura semplici dipendenti, quali portantini, infermieri ed in genere personale paramedico, sollevano obiezione di coscienza nel prestare assistenza dovuta alle pazienti che si sottopongono ad interruzione volontaria

t * DPNQPSUBNFOUJ PNJTTJWJ EFMMF TUSVUUVSF ospedaliere e delle ASL, di diretta competenza del Presidente, determinano un peSFOOF TUBUP EJ FNFSHFO[B F mCSJMMB[JPOF del servizio di IV G, favorendo la crescita di pratiche abortive illegali soprattutto tra le cittadine migranti che risultano essere le principali vittime di queste disfunzioni

t -B NBODBUB BUUJWB[JPOF EJ VOB MJOFB EJ prenotazioni, a causa della presunta impossibilitĂ di impiegare personale interno, che all’occorrenza solleva troppo spesso comunque obiezione, ed a causa della mancata attivazione delle necessarie linee informatiche ai consultori (sistematicamente depotenziati e mortimDBUJ QSPEVDF M FTJUP EJ DPTUSJOHFSF MF utenti a vagare di struttura in struttura, col rischio dello scadere dei tempi necessari per sottoporsi all’intervento. (La legge su questo punto è chiara e prescrive che le prenotazioni tengano conto del numero di settimane di gravidanza per stabilire le prioritĂ di intervento).

Udi di Napoli, Il comitato per la 194, La rete Campana delle donne di SEL, La Casa delle donne di Napoli


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Maria Antonietta La Torre Istituto Italiano di Bioetica www.istitutobioetica.org

AMBIENTE: L’IMPRONTA CHE LASCIAMO

lla preoccupazione per il consumo di risorse ambientali elaborando sistemi di misurazione che possano proporre un’idea chiara ai singoli cittadini del loro effettivo uso di risorse ed energia e, di conseguenza, del loro impatto sul pianeta. Questa strategia appare utile a rendere meno astratta la questione ecologica, a fornire a ciascuno un’immagine reale del proprio livello di consumo e, elemento particolarmente importante, a consentire di porre a confronto i consumi dei paesi sviluppati con quelli meno sviluppati. Nel 1996 il volume di Wackemagel e Rees, Our Ecological Footprint: reducing Human Impact on the Earth,

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cietĂ sostenibili, costruendo anche introdusse il concetto di “impronta DJUUĂ‹ F FEJm DJ DIF TJBOP DPNNJTVSBUJ ecologicaâ€? ad indicare la misurazioalle risorse che il pianeta può offrine dell’area necessaria a sostenere J DPOTVNJ F TNBMUJSF J SJm VUJ QSPEPUUJ re, attualmente calcola la biocapacitĂ di 200 nazioni per mostrare la da una popolazione, una cittĂ , un compatibilitĂ delle loro scelte con individuo; essa “misura quanta suQFSm DJF JO UFSNJOJ EJ UFSSB F BDRVB la tutela del patrimonio naturale e sollecita le amministrazioni a tener la popolazione umana necessita conto di questi dati, a raccoglierli, per produrre, con la tecnologia dia contribuire a misurare l’impronta sponibile, le risorse che consuma F QFS BTTPSCJSF J SJm VUJ QSPEPUUJw Âľ ecologica. VO NPEP FGm DBDF DIF DPOTFOUF Tuttavia l’impronta ecologica appare ormai un indicatore di “visualizzareâ€? quanto generico, che riunisce “pesaâ€? sul pianeta il noL’IMPRONTA in un unico modello stro stile di vita. In parECOLOGICA SERVE A territori con diverse ticolare, poi, l’urban MISURARE I CONSUMI E A caratteristiche e poecological footprint COMPRENDERE CHE STIAMO tenzialitĂ , e non propone una rapVIVENDO AL DI SOPRA DELLE fa differenza, ad presentazione POSSIBILITĂ€ CHE LA TERRA esempio, tra condel carico ecoloFORNISCE, CHE STIAMO sumo di risorse ringico degli aggloINTACCANDO IL CAPITALE novabili e non rinnomerati urbani, i quali NATURALE vabili. Perciò si studia sono sostanzialmente DPNF BGm OBSF F DPOTF parassitari nei riguardi guire una maggior precidell’ambiente, in quanto TJPOF FE FGm DBDJB OFMMF NJTVSB[JPOJ attingono risorse e “in cambioâ€? proEVDPOP SJm VUJ QFS MP QJĂĄ YFOPCJPUJDJ F TJ Ă’ QBTTBUJ B QSPQPSSF BMUSJ F QJĂĄ precisi e peculiari indicatori e stane come tali non riciclabili in natura. Il dard da condividere. Ad esempio si WWF ha ripreso questo modello ed propone ora il calcolo dell’impronelabora periodicamente proprio sulta di carbonio, o carbon footprint, la base di esso un Rapporto sullo cioè “la quantitĂ totale di gas serra stato del pianeta. Il Global Footprint prodotta durante le attivitĂ umaneâ€?, Network, un’associazione sorta nel che è uno degli elementi che com2003 con l’obiettivo di promuovere pongono l’impronta ecologica. La l’adozione di questo indicatore per carbon footprint di un individuo è la la realizzazione di economie e so-


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Il ďŹ lo verde somma di tutte le emissioni equivasere in debito col capitale naturale lenti o traducibili in anidride carboa propria disposizione e dunque nica riconducibili alle sue attivitĂ in fa comprendere a tutti con piena un certo periodo di tempo, espressa evidenza che per mantenere certi in “tonnellate equivalenti di anidride livelli di consumo si utilizzano risorcarbonicaâ€?. Ad esempio l’uso di un se che non sono di diritto a propria litro di benzina equivale all’emissiodisposizione, ma che spetterebbene di 2,4 kg di Co2, cosĂŹ è possibile ro ad altre popolazioni. Se possiacalcolare approssimativamente la mo mantenere un certo standard carbon footprint personadi benessere è solo perle e rendersi conto della chĂŠ molti altri non hanpropria incidenza sulla AVERE no questa opportunitĂ ; salute del pianeta. UN’IMPRONTA pertanto, se tutti aspiIl WWF, particolarECOLOGICA ELEVATA rassero agli stessi mente interessato SIGNIFICA CHE PER consumi, le risorse alle emissioni e MANTENERE CERTI LIVELLI planetarie non alla questione DI CONSUMO SI UTILIZZANO TBSFCCFSP TVGm climatica ad esse RISORSE CHE NON SONO cienti: ci vorrebbe connessa, mette a DI DIRITTO A PROPRIA un altro pianeta a disposizione un calDISPOSIZIONE cui attingere risorse! colatore dell’impronta Questo calcolo serve a di carbonio (http://www. comprendere che stiamo improntawwf.it/), attravervivendo al di sopra delle TP JM RVBMF DJBTDVOP QVĂ› WFSJm DBSF possibilitĂ che la terra fornisce, che (disponendo dei propri dati di constiamo cioè intaccando il capitale sumo di gas metano, combustibili, naturale e non limitandoci a utilizzaenergia) quanto è grande l’impronta re “gli interessiâ€?: il contrario, insomlasciata. ma, della gestione del “buon padre L’impronta ecologica globale del di famigliaâ€?. Il nostro futuro dipende continente africano, secondo gli dalla nostra capacitĂ di invertire ultimi dati sistematici disponibili questa tendenza. D (2008), è di 1,4 (dato che risulta da un calcolo SE POSSIAMO complessivo, ma dieMANTENERE UN CERTO tro il quale vi sono lo STANDARD DI BENESSERE 0,5 del Malawi, lo Ăˆ SOLO PERCHÉ MOLTI ALTRI 0,8 del Rwanda e NON HANNO QUESTA OPPORTUNITĂ€. il 4,3 della Libia), SE TUTTI ASPIRASSERO AGLI mentre l’impronta STESSI CONSUMI LE RISORSE del Nord America è PLANETARIE NON SAREBBERO di 9,2 e quella dell’USUFFICIENTI: CI VORREBBE nione Europea di 4,7 UN ALTRO PIANETA! (dal 2,7 della Bulgaria all’ 8,0 della Danimarca). - *UBMJB Ă’ BM DJĂ› TJHOJm DB DIF consuma una porzione di risorse sul pianeta di gran lunga maggiore di quella dei paesi africani o asiatici (l’Asia si attesta tra l’1,6 e il 2,3 di media per area). Avere un’impronUB FDPMPHJDB FMFWBUB TJHOJm DB FT

di Barbara Bruni

ETNA, PATRIMONIO DELL’UNESCO Nel corso della sessione annuale a Phnom Penh (Cambogia), l’Unesco ha inserito l’Etna nel “patrimonio mondialeâ€?, deďŹ nendolo come “uno dei vulcani piĂš emblematici e attivi del mondoâ€?. L’Etna, infatti, presenta una delle storie maggiormente documentate di vulcanismo, si parla di 2.700 anni. Fino ad oggi, i siti iscritti nel Patrimonio sono 962, sparsi in 157 paesi.

VIA IL “BOLLINO BLUâ€? DALLA FRUTTA L’Europa si allinea agli USA e cambia il modo di marchiare la frutta: il vecchio “bollino bluâ€? sarĂ sostituito da un ‘’tatuaggio laserâ€?. Con questo sistema si ridurrĂ l’impiego delle sostanze chimiche di carta, inchiostro e colla applicate direttamente sui prodotti alimentari. L’uso di un codice a barre consentirĂ , inoltre, di avere maggiori informazioni sull’origine del prodotto e scoraggerĂ la contraffazione e falsiďŹ cazione dei dati. Gli enti di ricerca cui si è afďŹ data la Commissione hanno accertato che le etichette-laser non abbasseranno gli standard qualitativi degli alimenti.

IL PICCIONE CHE SORVOLA L’OCEANO Un piccione giapponese ha sorvolato l’oceano PaciďŹ co per circa 8.000 km. Il volatile, di proprietĂ di un giapponese, è stato ritrovato in Canada e portato in un centro per la cura degli animali. I ricercatori canadesi studieranno il piccione per capire come sia riuscito a percorrere una distanza cosĂŹ vasta, dal momento che quella tipologia di uccello riesce a volare per non piĂš di 650 km.

IL BRACCIALETTO ANTISMOG Nasce un nuovo tipo di “gioiello greenâ€?. Si tratta di un braccialetto antismog dotato di un ďŹ ltro in carbonio in grado di puriďŹ care l’aria. Messo a punto Electrolux Design Lab, il braccialetto è dotato di un display che consente di monitorare il livello di inquinamento esterno. Il principio applicato per depurare l’aria è simile a quello che effettua una pianta che assorbe CO2 e rilascia ossigeno. Secondo i ricercatori, se una collettivitĂ anche piccola indossasse i braccialetti si otterrebbero ricadute ambientali analoghe a quelle di un bosco. Maggiori info su: http://electroluxdesignlab.com/en/ submission/hand-tree/


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“833, IL NUMERO DEI DIRITTI E DELLE LIBERTĂ€â€?. RIPRENDIAMOCI QUELLA RIFORMA! A 35 anni di distanza dalla legge 833, “Se non ora quando? SanitĂ â€? lancia un appello per riprenderci la riforma della SanitĂ repariamo una grande manifestazione per il 3 2dicembre QSPTTJNP QSPNVPWFOEP mO EB PHHJ UBOUF JOJ[JBUJWF QJDDPMF grandi, non importa, ma tante, tantissime, nei luoghi piĂš diversi. Donne e uomini insieme, ognuno con le proprie storie, ognuno con J QSPQSJ MJOHVBHHJ /PO iB mBODPw P iJO OPNFw EJ RVBMDVOP NB iJOTJFNFw VOJUJ BM EJ MĂ‹ EFMMF TJHMF F EFMMF BQQBSUFOFO[F EJ PHOVOP TVQFSBOEP BVUPSFGFSFO[JBMJUĂ‹ QBS[JBMJUĂ‹ EJGmEFO[F QSPNVPWFOEP la piĂš ampia partecipazione e un lavoro vero di rete, tra pari. 3JQSFOEJBNPDJ RVFMMB SJGPSNB QFSDIĂ? JM EJSJUUP BMMB TBMVUF Ă’ JM iEJSJUUP GPSUFw DIF SJDPOPTDF F QSPNVPWF UVUUJ HMJ BMUSJ EJSJUUJ FDPOPNJDJ TPciali, civili, che parla dei nostri corpi, delle nostre vite, delle nostre differenze, del modo di vivere e di pensare EJ DJBTDVOP EJ OPJ EFM MBWPSP DIF D Ă’ F DIF OPO D Ă’ dell’ambiente in cui viviamo e lavoriamo, delle relazioni VNBOF USB MF QFSTPOF F OFMMB DPNVOJUĂ‹ EFMMB SFMB[JPOF tra le donne egli uomini. 3JQSFOEJBNPDJ RVFMMB SJGPSNB QFSDIĂ? NBESF EJ UVUUF MF CBUUBHMJF EFNPDSBUJDIF OPO RVFMMF EJ VOB EFNPDSB[JB TPMUBOUP iEFDJEFOUFw NB EJ VOB EFNPDSB[JB iTPTUBO[JBMFw iFNBODJQBOUFw iOPO FTDMVEFOUFw DIF QSPNVPve la rimozione delle cause delle disuguaglianze, che TB OPNJOBSF M VHVBHMJBO[F EFJ SJTVMUBUJ F OPO TPMP RVFMMB EFMMF PQQPSUVOJUĂ‹ DIF EFDMJOB J EJSJUUJ JO NPEP QMVSBMF DIF TB SJDPOPTDFSF le differenze per non trasformarle in disuguaglianze, che accoglie MB MBJDJUĂ‹ DPNF TVP WBMPSF GPOEBOUF “833, IL NUMERO DEI DIRITTI E DELLE LIBERTĂ€â€?. Ci piaceSFCCF DIF SJQFUFTTJNP UVUUJ RVFTUP OVNFSP DPNF VO NBOUSB PWVORVF OFJ MVPHIJ EJ MBWPSP F OFJ RVBSUJFSJ OFHMJ PTQFEBMJ F OFJ UFBUSJ OFMMF VOJWFSTJUĂ‹ F OFJ HJPSOBMJ 6O OVNFSP QFS SJDPSEBSF VOB TUPSJB VO QFOTJFSP QFS EJGFOEFSF WBMPSJ F QSJODJQJ QFS EJGFOEFSF RVFMMB DIF Ă’ TUBUB F DPOUJOVB B FTTFSF VOB HSBOEF TQFSBO[B EJ DBNCJBmento! SE NON ORA, QUANDO?

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Appello, testo completo: http://www.noidonne.org/blog. php?ID=04579 Videointervista a Maura Cossutta: http://www.streamago.tv/ general/24619/maura-cossutta-snoqsanita.html Altri articoli: http://www.noidonne.org/articolo.php?ID=04477

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IL NUMERO DELLA DEMOCRAZIA

BVSB $PTTVUUB QPSUBWPDF EJ 4/02 4BOJUĂ‹ MBODJB M JOJ[JBtiva di una manifestazione per il 3 2dicembre, e 5 3simo anniversario della riforma sanitaria varata con la legge 38il 3 2dicembre del .8 7 9 1La manifestazione deve essere la conclusione di una miriade di iniziative da organizzare da subito JO PHOJ EPWF DPJOWPMHFOEP UVUUF MF QFSTPOF BM EJ MĂ‹ EFMMF BQQBSUFOFO[F -P TMPHBO QSPQPTUP Ă’ “833, IL NUMERO DEI DIRITTI E DELLE LIBERTĂ€â€? 3JQSFOEJBNPDJ RVFMMB SJGPSNBĂž Credo che la proposta debba essere raccolta e spero che trovi TPTUFHOP EB QBSUF EJ UVUUF F EJ UVUUJ PHOJ QFSTPOB TJ GBDDJB QBSUF EJSJHFOUF OFM QSPNVPWFSF RVBOUF QJĂĄ FTQFSJFO[F EJ SJnFTTJPOF e di maturazione di consapevolezza che il diritto alla salute, assieme al diritto all’istruzione, sono indicativi del livello di ciWJMUĂ‹ F TPTUFOHP EJ EFNPDSB[JB EFMMF DPNVOJUĂ‹ VNBOF /PO Ă’ VO DBTP DIF J RVBUUSP QSJODJQBMJ JOEJDBUPSJ VUJMJ[[BUJ EBMM 0SHBOJ[[B[JPOF .POEJBMF EFMMB 4BOJUĂ‹ QFS DBSBUUFSJ[[BSF MP TUBUP EJ VO 1BFTF TJBOP JM SBQQPSUP EJ NPSUBMJUĂ‹ NBUFSOB JM MJWFMMP EJ JTUSV[JPOF NBUFSOB JM UBTTP EJ NPSUBMJUĂ‹ JOGBOUJMF F MB QFSDFOUVBMF EJ copertura vaccinale nei primi due anni di vita. *M MFHBNF USB JTUSV[JPOF F TBMVUF Ă’ FWJEFOUF TF TJ BTTVNF MB EFmOJ[JPOF B NJP QBSFSF QJĂĄ BEFHVBUB EJ TBMVUF DPNF DBQBDJUĂ‹ EJ DPOUSPMMP BVUPOPNP EB QBSUF EFMMF QFSTPOF F EFMMF DPNVOJUĂ‹ TVM proprio stato, che deriva dalla Carta di Ottaw a, del ,6 8 9 1sulMB QSPNP[JPOF EFMMB TBMVUF %FmOJ[JPOF NPMUP QJĂĄ BEFHVBUB EJ RVFMMB TUPSJDB EFM DIF JOEJDB MB TBMVUF OPO TPMP BTTFO[B EJ NBMBUUJB NB TUBUP EJ DPNQMFUP CFOFTTFSF QTJDPmTJDP Âľ JOOFHBCJMF DIF M BDRVJTJ[JPOF EJ NBHHJPSF DPNQFUFO[B Ă’ GBWPSJUB EBMM JTUSV[JPOF JOGBUUJ UVUUJ HMJ JOEJDBUPSJ EJ TBMVUF JO PHOJ QBSUF EFM NPOEP TPOP NJHMJPSJ TF M JTUSV[JPOF Ă’ TUBUB HBSBOUJUB * RVBUUSP indicatori citati mettono bene in evidenza il ruolo delle donne OFM QSPNVPWFSF MB TBMVUF F RVJOEJ RVBOUP MB TBMVUF EFMMF EPOOF TJB DBSUJOB EJ UPSOBTPMF EFMMB RVBMJUĂ‹ EFJ TJTUFNJ TBOJUBSJ EFJ 1BFTJ F EFM MPSP MJWFMMP EJ DJWJMUĂ‹ $PNF TQVOUJ EJ SJnFTTJPOF WPSSFJ SJDPSEBSF DIF MB MFHHF mOBMNFOUF SFTF BUUVBMF M "SUJDPMP EFMMB $PTUJUV[JPOF DIF WB difesa con le unghie e con i denti), venne a conclusione di una serie di atti legislativi, nei luminosi anni settanta, dal 0 7 9 1con lo Statuto dei lavoratori, il 1 7 9con la sentenza della Corte Costituzionale sui metodi per la procreazione responsabile, il 5 7 9 1 con il nuovo Diritto di famiglia e l’istituzione dei Consultori faNJMJBSJ F mOBMNFOUF JM DPO MB MFHHF i#BTBHMJBw DIF NFUUF mOF BM TJTUFNB DPODFOUSB[JPOBSJP EFJ NBOJDPNJ F RVJOEJ DPO MB GPOEBNFOUBMF MFHHF DIF JTUJUVJTDF JM 4FSWJ[JP 4Bnitario Nazionale. *O BMUSF OPUF EJ RVFTUB SVCSJDB i4BMVUF CFOF DPNVOFw IP QSPposto analisi sull’importanza strategica dei consultori familiari e sui meccanismi che hanno sistematicamente boicottato l’applicazione della legge ,3 8ben rappresentati dalla oscena medicalizzazione della nascita. Qui voglio ricordare che la leHJTMB[JPOF EJ RVFM EFDFOOJP GV VOB DPORVJTUB F OPO VOB FMBSHJ[JPOF EFJ DPOnJUUJ TPDJBMJ EJ DVJ JM NPWJNFOUP EFMMF EPOOF GV JM QJĂĄ SBEJDBMF *M MVPHP DPNVOF EJ RVFM EFDFOOJP DPNF BOOJ EJ QJPNCP WVPMF GBS EJNFOUJDBSF RVBOUP TJB GPOEBNFOUBMF MB SJWFOdicazione dei diritti, non solo dichiarati ma resi esigibili. Quindi SJBQQSPQSJBNPDJ EFMMB DBQBDJUĂ‹ EJ MPUUB


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MISSIONI UMANITARIE: QUANDO SI FA LA DIFFERENZA di Cristina Melchiorri

Marta Cavalli IB USFOUB BOOJ FE Ă’ TQFDJBMJ[[BOEB JO DIJSVSHJB HFOFSBMF i)P TDFMUP EJ GBSF JM NFEJDP QFSDIĂ? NJ Ă’ QBSTP VO MBWPSP OFM RVBMF QPUFWP FTQSJNFSNJ BM NFHMJP )P TFNQSF BNBto le scienze e le persone. Per me essere medico ha sempre TJHOJmDBUP GBSF JM DIJSVSHP DJPĂ’ VTBSF MF NJF NBOJ QFS SJTPMWFSF VO QSPCMFNB EJ TBMVUFw " QBSUJSF EB RVFTUB QSFNFTTB MF BCCJBmo rivolto altre domande.

di sette anni che non camminava per un’ernia inguinale, DIF EPQP M JOUFSWFOUP TJ Ò BM[BUB FE Ò DPSTB EBHMJ BNJDJ

Come è nato il tuo interesse per le missioni umanitarie? In ospedale c’erano medici che ogni anno partivano e torOBWBOP FOUVTJBTUJ )P WPMVUP QSPWBSF -B NJB QSJNB WPMUB Ă’ TUBUB OFMMB 3FQVCCMJDB %PNFOJDBOB BM DPOmOF DPO )BJUJ nel 0 .2Non ero ancora laureata e ho voluto mettere alla 5 prova me stessa e la mia vocazione. Siamo arrivati, con altri medici americani, in un compound organizzato da un prete. C’era una chiesa, un dormitorio, un refettorio e due piccole sale operatorie. I medici del posto avevano raccolto una lista d’attesa di pazienti. Pensa che fra le prime cause di morte ci sono ernie e patologie dell’apparato addominale. Ci alzavamo alle sei. Colazione, Messa e poi si iniziaWB BE PQFSBSF mOP BM DBMBS EFM TPMF 3JDPSEP VOB CBNCJOB

Sei stata anche in Africa? SĂŹ, in Ghana. LĂŹ la struttura era ancora piĂš rudimentale, con QSPCMFNJ EJ PSHBOJ[[B[JPOF F EJ TUFSJMJUĂ‹ EFHMJ TUSVNFOUJ F EFJ locali. Spesso i bisturi non tagliano. Noi portiamo farmaci, reti QFS FSOJF HBS[F *M QFSTPOBMF MPDBMF Ă’ TDBSTP M BOFTUFTJTUB OPO FTJTUF Ă’ MB MFWBUSJDF DIF GB TFEB[JPOJ NB DFSUP OPO BOFTUFTJF generali. Interveniamo su ernie, traumi da incidenti stradali. 6OB WPMUB VO QB[JFOUF TJ Ă’ TWFHMJBUP EVSBOUF VO JOUFSWFOUP Qual è il rapporto con i medici locali? Non siamo lĂŹ solo per operare. Cerchiamo di trasmettere tecniDIF F LOPX IPX EJ MBTDJBSF RVBMDPTB EJ VUJMF QFS DIJ SFTUB E tu cosa ti sei portata a casa da queste esperienze? Il senso profondo di fare il medico. In Italia ti scontri ogni giorno DPO MB CVSPDSB[JB DPO JM WJODPMP EFJ DPTUJ " WPMUF DPO HMJ TUFTTJ QB[JFOUJ DPO RVFMMJ DIF DPOTJEFSBOP M JOUFSWFOUP TFDPOEBSJP SJspetto al loro contesto sociale e lavorativo. Nelle missioni intervieni anche su 0 5 1pazienti in 5giorni lavorativi. Sei stanca ma hai fatto la differenza. E

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MASCHILI, OTTUSE E FUORI TEMPO LA DEMOCRAZIA Ăˆ PIĂ™ FUNZIONALE AL GOVERNO DI UN MONDO COMPLESSO E IL SISTEMA DEVE ESSERE ELASTICO E UMILE. MISSIONE IMPOSSIBILE SENZA LE DONNE. INTERVISTA A NADIA URBINATI di Tiziana Bartolini referisco parlare di gruppi dirigenti, piuttosto che di classi dirigenti, che in una democrazia moEFSOB IBOOP TQFDJmDIF SFTQPOTBbilitĂ in relazione alle diverse funzioni svolte nella societĂ â€?. Nadia Urbinati, politologa e Docente di Scienze Politiche alla Columbia University, esprime il punto di vista di chi osserva la realtĂ da una prospettiva socio-politica. “Le competenze dei gruppi dirigenti in una democrazia non generano poteri JOTJOEBDBCJMJ P JNNPEJmDBCJMJ DPNQSFOEFSF MF NVUB[JPOJ P BGmdarsi alla logica dell’alternanza a seguito di processi selettivi sono alcuni dei caratteri peculiari della democrazia. Nessuna funzione di potere è inamovibiMF PHOJ GVO[JPOF Ă’ DPOUSPMMBUB NPOJUPSBUB F HJVEJDBUB 4PTUBO[JBMNFOUF WJ Ă’ VOB QFSNBOFOUF EJGmEFO[B WFSTP JM QPUFSF perchĂŠ vi è una permanente attenzione ad impedire derive aristocratiche e oligarchiche. In questa cornice penso che sarebbe interessante inserire il discorso femminile, cioè valutare il contributo delle donne a questa organizzazione della politica e della societĂ â€?.

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Le donne italiane hanno raggiunto livelli di preparazione piĂš che adeguati a ricoprire ruoli in cui si compiono scelte di indirizzo. Ma alle aumentate presenze femminili nei luoghi decisionali non corrispondono, necessariamente, strategie diverse da quelle degli uomini. Concorda? Si tratta di un tema spinoso ed interessante. Ăˆ ormai un dato di fatto che le donne hanno grande visibilitĂ sociale e

ricoprono ruoli di responsabilitĂ nelle professioni e nel lavoro anche se in Italia - e non solo in Italia - si deve ricorrere a sistemi di quote per affermare il riconoscimento e le loro competenze nelle funzioni dirigenziali. Molti uomini ritengoOP DIF RVFTUB HSBUJmDB[JPOF TPDJBMF TJB TVGmDJFOUF QFS MF donne le quali, dicono, non sono in fondo interessate piĂš di tanto alla politica. Questo può indurre qualcuno a pensare che nella divisione del lavoro gli uomini fanno la politica e le donne fanno le altre cose. Ăˆ questo un discorso pericolosissimo, che viola il principio dell’apertura delle competenze al concorso di tutti. Altro discorso, poi, riguarda il tempo necessario alle donne per acquisire con il potere politico una dimestichezza tale da poterlo anche usare in una maniera diversa dagli uomini, a paritĂ di ruolo. Ma secondo lei esiste un modo diverso di gestire il potere tra un uomo e una donna? Per me l’importante è che ci sia l’opportunitĂ aperta, poi discutiamo delle forme. Personalmente non ritengo che necessariamente avere una donna al potere corrisponda alla creazione di politiche piĂš vicine alle donne. Questo perchĂŠ le donne, come gli uomini, hanno idee diverse tra loro. 2VJOEJ WPUBSF VOB EPOOB OPO TJHOJmDB WPUBSF QFS RVBMDPTB DIF Ă’ TQFDJmDP OFJ DPOUFOVUJ P OFMMB RVBMJUĂ‹ Âľ WFSP DIF DJ sono temi gravi o particolari, quali la violenza o le discriminazioni, che sono universali e in cui tutte le donne si ritrovano anche se in modo diverso, ma non possiamo stabilire un’equazione rigida tra le donne e un certo sentire o determinate opinioni. Quello che è importante, a mio parere, è che, quale che sia la posizione che le donne hanno dal punto di vista ideologico, devono avere le stesse opportunitĂ che hanno gli uomini di poterle esprimere e rappresentare nelle assemblee elettive. Poi possiamo discutere sulle ideologie, ma teniamo conto che le politiche sono legate


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ad un ordine sociale, di mercato e capitalistico. Un ordine che non consente molti spazi per cammini diversi. O si esce dal sistema e si cambia l’ordine del pensiero, oppure dobbiamo essere consapevoli che all’interno di questo sistema ci possono essere differenze di dosaggi, possono essere modulate diversamente le attenzioni alla giustizia sociale, si possono scegliere le priorità. Insomma lei pensa che le rivendicazioni in relazione alla differenza di genere siano imprescindibili dalla struttura della società, che detta le regole di riferimento… Per me l’ideologia di classe è determinante - lo scontro tra oligarchia e democrazia ne è il segno. E le donne devono tenerne conto. C’è da chiedersi se vale la pena fare tanta fatica, come movimenti femminili, per aumentare la presenza delle donne nei luoghi dei poteri… Ritengo sia pericoloso legare la presenza delle donne ad un contenuto o ad un obiettivo, perché se quel certo obiettivo OPO TJ SBHHJVOHF P OPO Ò FGmDBDF DPNF QSFDPOJ[[BUP Ò MP stesso ingresso delle donne in politica a perdere di valore. Il principio sarebbe condizionato alla conseguenza. Invece è fondamentale che le donne ci siano a dispetto degli scopi o del loro raggiungimento. Non possiamo legare al risultato ottenuto un valore fondamentale come l’inclusione o l’uguaglianza politica o l’opportunità di partecipare alle decisioni. Va considerato che la rappresentanza è un istituto molto simbolico e molto forte: si deve poter vedere da fuori…. Per cui non avere donne in Parlamento, o averne poche salta, all’occhio come segno di una debolezza di legittimità del Parlamento democratico. L’eguaglianza di opportunità di partecipazione (anche nelle liste) è un fatto importante in sé. Non le sembra che viviamo una situazione in cui i gruppi dirigenti sembrano incapaci di individuare risposte adeguate alle problematiche del presente, o di indicare possibili strade da percorrere? Il problema è serissimo. Il pregiudizio maschile è sempre presente ed è evidente il permanere di una resistenza a considerare la donna come una cittadina e pertanto pienamente e potenzialmente capace di governare processi e situazioni. Questo è il segno di un gruppo dirigente ottuso, che si mostra aperto solo perché burocraticamente glielo impone magari il partito di riferimento. Si tratta di un fenomeno generale e non legato ad un gruppo politico, che cresce soprattutto nei momenti di crisi come questo, quando le risorse si fanno scarse e sembra che i ranghi debbano essere serrati e tutto debba essere dettato dalla logica della necessità per andare dritto all’esito. Ne è esempio classico il dirigismo dei governi cosid-

detti tecnici, che guardano alla rappresentanza femminile come ad una questione secondaria, e così facendo sbagliano. Lei conosce il mondo anglosassone, vede differenza nella loro classe dirigente rispetto alla nostra? La realtà anglosassone non è unica, ci sono molte differenze tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna e va anche detto che in generale non c’è una situazione armonica. Comunque sia non si può generalizzare. Proporrei di situare le differenza tra il nostro e quel mondo nella sensibilità politica, sensibilità di cui difettano i nostri politici (come si vede anche dall’uso incredibilmente facile di espressioni razziste). Anche i più giovani non si muovono in modo tanto diverso rispetto ai più adulti e non mostrano particolare sensibilità su questi temi. Con tutta questa attenzione ai giovani in politica passa in secondo piano il fatto che le donne continuano a fare la questua. Per loro c’è sempre solo l’elemosina - nonostante le generazioni cambino. Non si comprende che si tiene in congelamento un enorme potenziale creativo e di ricchezza per il Paese. O le nostre società sono talmente ricche da potersi permettere di vivere senza il contributo delle donne, oppure chi le governa è veramente improvvido, quando non stupido. Di fatto mette a repentaglio la possibilità di una società con più opportunità per tutti e tutte. Quindi gruppi dirigenti maschili e chiusi, impermeabili e miopi. Un bel quadro… e intanto la locomotiva è fuori controllo e il macchinista non sa che fare per riprendere il comando. Che ne dice? Appunto perché nessuno ha idee chiare su come dare un corso comprensibile a questo andare, siccome non c’è un radar che indichi la via, o la via più sicura, è necessario che uomini e donne, insieme, mettano in campo tutte le conoscenze e le ricette. C’è bisogno di mettere in campo UVUUF MF EJWFSTJUË QFSDIÏ OFJ NPOEJ DPNQMFTTJ TPOP QJá FGmcaci i contributi delle diversità rispetto alle visioni dogmatiche: molti occhi vedono meglio che pochi. Ecco perché i liberisti sono ciechi, perché hanno una unica visione e non sono disposti a vedere e considerare altro, non ritengono di dover apprendere o considerare possibili cambiamenti di stili di vita. È necessario, al contrario, un sistema elastico abbastanza e umile abbastanza da prendere le conoscenze dove queste sono. Ed è questo che le donne in politica riescono a mostrare, perché la loro diversità è, da sola, una testimonianza del fatto che il diverso è la sorgente di esperienze più funzionali alla comprensione dei processi complessi. Indipendentemente da quello che le donne vogliono, già solo la ricchezza che esse rappresentano è utile. Y

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FUORI LA (CATTIVA) POLITICA DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE di Tiziana Bartolini

PER FARE LE RIFORME VERE E PER AIUTARE IL MERCATO OCCORRE PIĂ™ STATO, PIĂ™ COMPETENZE E PIĂ™ ETICA NELL’APPARATO PUBBLICO. INTERVISTA A DANIELA CARLĂ€ el nostro paese c’è un problema che riguarda complessivamente la classe dirigente. Ăˆ semplice e rassicurante pensare che siamo solo di fronte a una crisi della politica. La crisi, invece, riguarda tutti i meccanismi di selezione dei gruppi dirigenti e la Pubblica Amministrazione è l’anello che consente alla classe dirigente, nel suo complesso, di essere credibile, di guidare le trasformazioni, di poter realizzare le riforme. Siamo di fronte a un avvitamento della societĂ su sĂŠ stessaâ€?. Il linguaggio degli alti funzionari dello Stato solitamente è misurato, attento a caMJCSBSF FTQSFTTJPOJ F DPODFUUJ -F SJnFTTJPOJ DIF DJ BGmEB Daniela CarlĂ , al contrario, sono nette e a tratti impietose. Sono la summa di un lungo percorso di dirigenza ai vertici di un Ministero nevralgico come quello del Lavoro e che oggi la vede Presidente del Collegio dei Sindaci dell’INPS. â€œĂˆ indispensabile per i funzionari pubblici recuperare credibilitĂ , sento il bisogno di una cerimonia con un valore simbolico in cui si torni a giurare sulla Costituzione come segno di orientamento valoriale della propria attivitĂ , che risponde alle leggi fondamentali, ai valori del Paeseâ€?. Non a caso Daniela Carlà è tra i fondatori dell’Associazione Etica PA* e della rivista on line “Nuova Etica Pubblicaâ€? i"WWFSUP MB EJGmDPMUĂ‹ EJ BTTVNFSF MB RVFTUJPOF EFM HFOFSF OFMMB TVB QPSUBUB OB[JPOBMF una classe dirigente attrezzata non può piĂš essere parziale e riguardare metĂ della popolazione, con eccezioni, deroghe e cooptazioni che sono persino peggiori delle vecchie discriminazioni: sono i tentativi del vecchio di assimilare il nuovo senza innovarsi veramente. L’immigrazione è l’altra questione nazionale in cui registriamo incapacitĂ di governo del feOPNFOP F EJGmDPMUĂ‹ B DPHMJFSOF MB QPSUBUB OPO TJ SJFTDF BE uscire da una discussione che prima era ideologica, poi è diventata vecchia e ora annoia. Le continue offese, gravissime, alla Ministra per l’Integrazione CĂŠcile Kyenge se sono prova concretaâ€?. Concordiamo: una Pubblica Amministrazione arretrata e, oltretutto, poco stimata e non solo per i continui episodi di corruzione. C’è un troppo di leggi inapplicate, un

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eccesso di incomprensibile burocrazia, un continuo evocare riforme che non arrivano mai‌ “Ci può essere il paradosso di cambiamenti senza riforme e di leggi di riforma che non provocano cambiamenti. Le ravvicinate riforme nella P.A. rischiano davvero di non generare cambiamento e innovazione. Il cambiamento deve essere interiorizzato, intenzionale. Occorre individuare gli agenti del cambiamento, radicarlo, intridere le cose di cambiamento, monitorare e valutare i processi. Il cambiamento ha anche bisogno di tempi, e questo non c’entra nulla con i ritardi o con la burocrazia inutile. Parlo dei tempi necessari per fare le cose utili. Il problema non è nell’avere poche o troppe leggi, ma nel cambiarle continuamente e nel farle susseguire velocemente, nel non avere il


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[JPOF i/FMMB 1 " Ă’ QJĂĄ EJGmDJMF EJSF EFJ AOP DIF EFJ ATĂ– F QVĂ› farlo piĂš facilmente un funzionario di carriera rispetto a chi è a UFSNJOF nFTTJCJMF F DPO NBHHJPSJ JODFSUF[[F *OPMUSF JM MJNJUF non è solo quello della legittimitĂ : devo fare bene il funzionario non solo per evitare di incorrere nel reato, ma devo usare le SJTPSTF CFOF F DPO FGmDJFO[B &DDP GPSTF RVFM AOP OPO MP EJSĂ‹ mai la persona che è stata scelta temporaneamente da un ministro. Penso che i dirigenti pubblici debbano essere, forse, di meno, ma selezionati sulla base di una carriera. Invece, oggi, è la politica che tende alla sua inamovibilitĂ . n Ua politica fatta di parzialitĂ , non piĂš di partiti ma di persone, tende inevitabilmente ad appoggiarsi a funzionari contigui e cosĂŹ il sistema si autoalimenta peggiorando se stesso. Invece quello nelMB 1 " Ă’ JM MBWPSP QJĂĄ CFMMP DIF DJ TJB F JM QJĂĄ EJGmDJMF 6O MBWPSP che non si improvvisa, che richiede studio e attitudine. Va ripensata e rilanciata la funzione del dirigente pubblico, che non è solo esperto in questa o quella materia, condizione pure importante, ma persona capace di governare la complessitĂ , di connettere i livelli di governo, di assumere le competenze, EJ NFEJBSMF EJ DPNQPSSF HMJ JOUFSFTTJ EJ JEFOUJmDBSF J CJTPHOJ F di progettare un sistema che consenta, sul terreno concreto BNNJOJTUSBUJWP EJ JEFOUJmDBSF HMJ JOUFSFTTJ JO HJPDP F QSPTQFUtare soluzioni. Non si tratta, sia chiaro, di proporre una nuova gergalitĂ che genera timore e rispetto apparente, ma di seleUVUUP TPNNBUP QPDP FGmDJFOUF i*M QVOUP Ă’ DIF D Ă’ USPQQB CVSP- zionare persone in grado di parlare chiaro perchĂŠ consapecrazia legata alla politica, quindi il problema non è l’assenza voli di ciò che va fattoâ€?. Le sue tesi sembrano un po’ in controdella politica ma, al contrario, l’eccesso di politica che ha pro- tendenza rispetto al dibattito in atto e che sollecita meno Stato dotto funzionari servili e non sempre capaci, spesso non di e meno vincoli. “Sono convinta che senza un’amministrazione carriera ma a termine, scelti perchĂŠ rispondono a qualcuno. pubblica che funzioni non ne usciamo. Il problema non si mi%PNBOEJBNPDJ QFSDIĂ? EJGmDJMNFOUF J EJSJHFOUJ QVCCMJDJ EJWFO- sura a chili: invece di un chilo di burocrazia ne lascio tre etti. Il tano Capo di Gabinetto, eppure la legge lo consente e non si punto vero è che la burocrazia deve essere di una qualitĂ dipuò certo sostenere che non ci siano in giro competenze ade- WFSTB NFUUFOEP mOF BM DJSDVJUP QFSWFSTP EFMMB DBUUJWB QPMJUJDB guateâ€?. Come mettere lo Stato in sintonia con i bisogni dei che genera cattiva burocrazia. La qualitĂ richiede piĂš profescittadini e ridare vigore ad un progetto organico è questione sionalitĂ e non meno, piĂš capacitĂ giuridica e non meno, piĂš aperta e non sembrano esserci soluzioni a portata di mano. competenze tecniche e non meno, piĂš capacitĂ di dirigere e “L’unica via concreta è partire dalla P. A. e dal suo ruolo, dalle di mettere insieme le cose. Non vedo altra strada: il nodo è la competenze, dalla chiarezza sulle cose da fare e dalla capa- qualitĂ delle regole e della loro attivazione. Abbiamo bisogno citĂ di farle con i relativi meccanismi di valutazione. Questo è di un meccanismo di selezione che premi le persone capaci prioritario anche rispetto alla discussione sui sistemi elettorali, di impegno, tenacia, dedizione e competenza: il “talentoâ€? non che pure reputo urgente. Non vi è sistema elettorale che ten- CBTUBw .B JO *UBMJB BMMB mOF UVUUP TJ BHHJVTUByi%PCCJBNP HB TFO[B VOB 1 " JO HSBEP EJ SFBMJ[[BSF MF TDFMUF - FGmDJFO[B comprendere che la risposta non è l’intuizione, non è il conidella P.A. è importante anche per attivare meccanismi di mer- glio che esce dal cappello, ma la capacitĂ di costruire solucato, perchĂŠ l’economia ha bisogno di un’amministrazione zioni non individuali e neppure improvvisate in un sistema orche la sappia ‘accompagnare’. La presunta enfasi sul merca- ganizzato. Sono convinta che ci dobbiamo credereâ€?. ä to da parte di chi ogni giorno attacca il sistema pubblico la considero la spia di un atteggiamento di chi in realtĂ vuole oligopoli o monopoli, sottraendo segmenti al mercato. Il vero *OGPSNB[JPOJ XXX FUJDBQB JUø mercato, invece, necessita di una P.A. informata e che infor- http://www.eticapa.it/eticapa/wp-content/uploads/2013/06/Rivista-NUOVAma, rivolta a tutti, che incrementa le opportunitĂ di accedere ETICA-PUBBLICA-giugno-2013.pdf BM NFSDBUP NFEFTJNPw 1FSĂ› VOB NBHHJPSF nFTTJCJMJUĂ‹ OFM TJ- Per leggere “Nuova Etica Pubblicaâ€? su www.noidonne.org: stema pubblico potrebbe essere d’aiuto a sbloccare la situa- XXX OPJEPOOF PSH mMFT BMMFHBUJ /607"@&5*$"@16##-*$"@HJVHOP@ QEG tempo di lasciarle sedimentare e valutarne gli effetti. E attenzione: dietro l’ansia di continuo cambiamento ci sono spesso i soliti interessi che si mobilitano per non rimettere in moto risorse e per non distoglierle dal vecchio utilizzo. Decretare i limiti e l’inadeguatezza del nuovo appena emerge è, apparentemente, una operazione presentata come rivoluzionaria, in realtà è il vecchio che sopravvive e che resiste a una differente allocazione delle risorse e dell’attribuzione del potereâ€?. Resta il fatto che siamo appesantiti da un apparato costoso e

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VALORI, VISIONI E COMPETENZE PER PROGETTARE CULTURA di Marina CalefďŹ

UNA CLASSE DIRIGENTE PUBBLICA INCAPACE DI MISURARSI CON UN MONDO APERTO E IN UN MOMENTO DI MASSIMA ACCELERAZIONE DELL’INNOVAZIONE E DEL CAMBIAMENTO. LA RIVOLUZIONE NECESSARIA SECONDO FEDERICA OLIVARES ruppi dirigenti e classi dirigenti in una democrazia NPEFSOB IBOOP TQFDJmDIF SFTQPOTBCJMJUË /F QBSMJBmo con Federica Olivares - editrice, docente universitaria, manager di progettazione di eventi culturali - donna che ha potuto esprimere le sue competenze anche come Consigliere di Amministrazione RAI fra il 6 9 1e il ,8 9 1nel primo governo dell’U livo, quando il mandato fu davvero di SJMBODJBSF MF DPNQFUFO[F EFMM B[JFOEB JO *UBMJB F OFM NPOEP PiÚ che un CdA, un vero e proprio matriarcato, perchÊ su DJORVF DPOTJHMJFSJ CFO USF FSBOP EPOOF DPTB NBJ QJå BDDBduta!E che donne!n Ua regista come Liliana Cavani, un editore come Fiorenza Mursia e un altro editore come la nostra JOUFSMPDVUSJDF 5SF DBSBUUFSJ NB TPQSBUUVUUP USF GPSUJ DPNQFUFOze che diedero alla RAI molti progetti innovativi come la creB[JPOF EJ 3"* 'JDUJPO F EJ 3"* 5FDIF PMUSF BMMB QPTTJCJMJUË EJ TWJMVQQP EJ DBOBMJ UFNBUJDJ TBUFMMJUBSJ DPO 3"* 4BU

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Le competenze dei gruppi dirigenti non generano poteri LQVLQGDFDELOL R LPPRGLĂ€FDELOL TXLQGL H OH DOWHUQDQ]H GRvrebbero caratterizzare la democrazia. Quale il test di reDOWj GL FKL FRPH /HL JXDUGD LO 3DHVH LQ XQD SURVSHWWLYD socio culturale di ampio respiro? Cominciamo proprio parlando di competenza, perchĂŠ come UFOHP BE JOTFHOBSF BJ NJFJ TUVEFOUJ JO 6OJWFSTJUĂ‹ Ă’ QSPQSJP MB DPNQFUFO[B DIF SFOEF MJCFSJ JO VOB TPDJFUĂ‹ F JO VO FDPOPNJB

DPOUFNQPSBOFB B DPOEJ[JPOF DIF TJ WJWB JO VOB TPDJFUĂ‹ DIF BCCJB USB J QSPQSJ GPOEBNFOUJ JM NFSJUPĂž .B JM QSPCMFNB Ă’ QSPQSJP RVJ DIF WJWJBNP JO VO 1BFTF DIF IB fatto dell’appartenenza (politica, partitica, ideologica, di clan e EJ DBTUF CVSPDSBUJDIF JM DJDMP WJ[JPTP EFMMB QSPQSJB NBODBO[B di crescita e allora la competenza può diventare anche la “valigiaâ€? con cui trasferire il proprio progetto professionale e di vita all’estero, in Paesi dove il ciclo virtuoso della competenza perNFUUB EJ DSFTDFSF F GBS DSFTDFSF MF QSPQSJF JEFF 0HHJ WFEP scarsissima competenza nei gruppi dirigenti italiani, perchĂŠ non hanno saputo confrontarsi con il resto del mondo e si sono USJODFSBUJ JO VO BOTB EFM mVNF EFMMB TUPSJB DPTUSJOHFOEP JM OPTUSP 1BFTF B TFHOBSF JM QBTTP SJTQFUUP BMMB WFMPDJUĂ‹ EJ USBTGPSNB[JPOF DIF IB JOWFTUJUP BMUSJ 1BFTJ F BMUSJ $POUJOFOUJ Le donne hanno sempre piĂš visibilitĂ e ricoprono ruoli di UHVSRQVDELOLWj QHOOD VIHUD VRFLDOH GHO ODYRUR H GHOOH SURIHVVLRQL DQFKH VH LQ ,WDOLD PD QRQ VROR VL GHYH ULFRUUHUH D VLVWHPL GL TXRWH SHU DIIHUPDUH LO ORUR ULFRQRVFLPHQWR nei luoghi dirigenziali‌ A proposito di sistemi di quote, in un assetto veramente di 1BSJ 0QQPSUVOJUĂ‹ MF RVPUF IBOOP TFOTP TF TPOP EJ BDDFTTP Viceversa le quote nei CdA si rivelano essere un’altra modaMJUĂ‹ QFS DSFBSF VOB DBTUB EJ iNBOEBSJOFw QSJWJMFHJ SJTFSWBUJ B EPOOF DIF DPNVORVF IBOOP HJĂ‹ SBHHJVOUP QPTJ[JPOJ EJ WFSUJDF -F RVPUF SJQFUP IBOOP TFOTP TPMP TF UFNQPSBOFF F EJ BDDFTTP OPO EJ BSSJWPĂž y

/D VXD HVSHULHQ]D GHFLVDPHQWH DUWLFRODWD /H KD FRQVHQWLWR GL DYHUH FRQWH]]D GHOOŇ‹LQGXVWULD FXOWXUDOH GHO 3DHVH LQ anni e Governi diversi e del contesto europeo. Cosa è cambiato? .PMUP Ă’ DBNCJBUP OFMMB QPMJUJDB F OFMMB TPDJFUĂ‹ JUBMJBOB JO 3BJ TPOP NPMUJQMJDBUJ J $POTJHMJFSJ EJ "NNJOJTUSB[JPOF NB Ă’ EJNJOVJUB MB MPSP QSPGFTTJPOBMJUĂ‹ VOJDB WFSB CBSSJFSB DPOUSP JM EJMBHBSF EFMMF SJDIJFTUF QPMJUJDIF * SJTVMUBUJ TJ WFEPOPĂž Complessivamente le idee piĂš innovative nel settore di “pro-


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dotti culturali� nel nostro Paese sono nate e stanno nascendo EBMM JOOPWB[JPOF UFDOPMPHJDB F EB VOB DBQBDJUË EJ QFOTBSF B prodotti che declinino insieme nuove forme di fruizione culturaMF F OVPWF UFDOPMPHJF BCJMJUBOUJ TPQSBUUVUUP TVJ EJWFSTJ TDIFSNJ DIF PSNBJ BGGPMMBOP MB OPTUSB WJUB .PMUJ HJPWBOJ GSB RVFTUJ NPMUF donne, stanno creando nuove imprese immediatamente conOFTTF DPO QBSUOFSTIJQ FVSPQFF F JOUFSOB[JPOBMJ 1VSUSPQQP FTJste nel nostro Paese ancora una scarsa propensione all’auto JNQSFOEJUPSJBMJUË F MB DVMUVSB Ò BODPSB WJTUB TPMP DPNF TQFTB QVCCMJDB F OPO DPNF QPTTJCJMJUË EJ DSFB[JPOF EJ OVPWJ QSPHFUUJ JO HSBEP EJ BUUSBSSF BODIF JOWFTUJNFOUJ FTUFSJ $J TPOP QFSÛ BMDVOJ TQMFOEJEJ JTPMBUJ FTFNQJ EJ $JUUË F UFSSJUPSJ JUBMJBOJ DIF IBOOP saputo fare della cultura una leva di crescita e innovazione a QBSUJSF EB 5PSJOP mOP B VOB 3FHJPOF DPNF JM 5SFOUJOP DIF IB WJsto in questi giorni, fra l’altro, l’inaugurazione di un Museo della 4DJFO[B DPTÖ DPOUFNQPSBOFP DPNF JM .64& EJ 3FO[P 1JBOP

&RPH VL IDQQR VFHOWH GL TXDOLWj HIĂ€FDFL HG HIĂ€FLHQWL QHL PRPHQWL GL FULVL TXDQGR VHPEUD FKH L UDQJKL GHEEDQR essere serrati e tutto debba essere dettato dalla logica della necessita per andare dritto all’esito? Quanto pesa la “regina pecuniaâ€?? (VBSEJ EPCCJBNP SFOEFSDJ DPOUP DIF EPCCJBNP SFDVQFSBSF RVBSBOU BOOJ BQQVOUP EJ CMPDDP EFM DJDMP WJSUVPTP EFMMB DPNQFUFO[B F EFMMB QSPGFTTJPOBMJUĂ‹ OFM OPTUSP 1BFTF 0HHJ BCCJBNP VOB DMBTTF EJSJHFOUF QVCCMJDB JOBEFHVBUB F JODBQBDF EJ misurarsi con un mondo aperto e tutto ciò avviene in uno dei Secondo Lei esiste un modo diverso di gestire il potere momenti di massima accelerazione dell’innovazione e del FXOWXUDOH IDUH VWUDWHJLH DYHUH YLVLRQL LQ WDO VHQVR WUD XQ DBNCJBNFOUP EFM NPOEP 0DDPSSF VOB WFSB SJWPMV[JPOF EFJ uomo e una donna? WBMPSJ TV DVJ JM OPTUSP 1BFTF WVPMF EFDJEFSF EJ GPOEBSTJ y

%JTUJOHVJBNP GSB HFTUJPOF EJ QPUFSF DVMUVSBMF F DBQBDJUË EJ DSFB[JPOF EJ JNQSFTF OFM TFUUPSF DVMUVSBMF $PNF DBQJSË RVJ MB WFSB EJGGFSFO[B Ò GSB JOUFSFTTF QFS JM QPUFSF VOB OPUUF JO DVJ UVUUF MF (GLWRUH &RQVXOHQWH GL SURJHWWD]LRQH FXOWXUDOH GD RWWR anni Docente alla Cattolica di Milano‌ Un percorso di efvacche sono grigie - come diceva e Hgel, quindi con poche distinzioni di sesso, oppure interesse a risultati economici e sociali ÀFDFLD HG HIÀFLHQ]D FKH DFFRJOLH VHPSUH QXRYH VÀGH DPODSFUJ DIF JNQMJDBOP JOWFDF WJTJPOF DBQBDJUË EJ HFTUJPOF 3URJHWWDUH FXOWXUD q XQ DWWR SROLWLFR" PSJFOUBNFOUP BM SBHHJVOHJNFOUP EJ PCJFUUJWJ DPODSFUJ *O RVFTUP *OTFHOBSF Ò POPSF F EPWFSF BM UFNQP TUFTTP QFS iSFTUJUVJSFw NPMsecondo caso molta letteratura accademica internazionale parla UF EFMMF PQQPSUVOJUË DIF MB WJUB NJ IB PGGFSUP F TPQSBUUVUUP QFS GBSF di differenze soprattutto fra un management relazionale ed emo- JM MBWPSP QPMJUJDBNFOUF QJå CFMMP DIF TJ QPTTB JNNBHJOBSF PTTJB tivo rispetto ad uno stile di management piÚ direttivo e razionale, DPOUSJCVJSF B DPTUSVJSF VOB HFOFSB[JPOF DPO WBMPSJ WJTJPOJ F DPNQJVUUPTUP DIF EJ EJGGFSFO[B GSB JM NBTDIJMF F JM GFNNJOJMF 5VUUBWJB petenze che permettano loro di stare nel mondo con la forza comunque la si pensi, rimane vero che le donne (parlo di un in- della loro competenza e l’energia che proviene da una generosiEJWJEVP JO QBDF DPO TF TUFTTP F DPO JM NPOEP UFOEPOP BE FTTF- UË VNBOB EJ GPOEP -B QSPHFUUB[JPOF DVMUVSBMF NJ QFSNFUUF EJ SF QJå BUUFOUF BHMJ JNQBUUJ TPDJBMJ EFM QSPQSJP BHJSF TJB OFMM BNCJUP proiettare il mio Paese a livello internazionale e a fare per esso RVFM DIF OPO QPUSFJ GBSF B MJWFMMP QPMJUJDP $PTÖ Ò TUBUP QFS JM NJP EFMM B[JFOEB DIF EJ RVFMMP EFMMB TPDJFUË y

DPOUSJCVUP BMM JEFB[JPOF EFMM "OOP EFMMB $VMUVSB JUBMJBOB OFHMJ 4UBUJ n Uiti 0 23 1 del Ministero degli Affari Esteri, che ha voluto proietta9DOH OD SHQD IDUH WDQWD IDWLFD FRPH PRYLPHQWL IHPPLQLOL re negli S UA l’immagine e la reputazione di un Paese fondata per aumentare la presenza delle donne nei luoghi dei vari OPO TPMP TVM TVP QBTTBUP NB BODIF TVMMB DSFEJCJMJUĂ‹ EJ RVFMMB SRWHUL FXOWXUDOH SROLWLFR HFRQRPLFR GHOOD Ă€QDQ]D R q IDWLparte di ricerca e innovazione che esso sa esprimere e che può ca di Sisifo? BUUSBSSF JNQPSUBOUJ JOWFTUJNFOUJ FTUFSJ $PTĂ– Ă’ PHHJ QFS JM MBWPSP DIF 7BMF MB QFOB GBSF UVUUB MB GBUJDB QPTTJCJMF BGmODIĂ? MF EPOOF NB sto conducendo con un team internazionale e un team locale per anche gli uomini del nostro Paese, raggiungano una profesla Candidatura a Capitale della Cultura Europea 0 29 1di BergaTJPOBMJUĂ‹ DPOGSPOUBCJMF DPO RVFMMB EFHMJ BMUSJ 1BFTJ FVSPQFJ F NP VOB EFMMF OPTUSF DJUUĂ‹ QJĂĄ CFMMF F JOOPWBUJWF HMPCBMJ BMUSJNFOUJ OPO DF MB GBSFNP DPNF 1BFTF B DPNQFUFSF 6OB WFSB iFDPOPNJB EFMMB DVMUVSBw Ă’ VOB EFMMF JNQPSUBOUJ TmEF e a dare lavoro ai nostri ragazzi! DIF JM OPTUSP 1BFTF EPWSĂ‹ SJVTDJSF B WJODFSF F QFS WJODFSF DJ vuole una classe mista, di uomini e donne che sappiano rifon$YHUH GRQQH LQ 3DUODPHQWR R QRQ DYHUQH ID OD GLIIH- dare con passione e competenza questo nostro, nonostante renza anche per ciò che attiene le strategie legate alla UVUUP BNBUP 1BFTF ä Cultura? 4V RVFTUP UFNB QSFGFSJSFJ TUFOEFSF VO QJFUPTP WFMPy y

La versione integrale dell’intervista è su: http://www.noidonne.org/articolo. php?ID=04498ä

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UNA MODERNA CULTURA DEL LAVORO di Marina CalefďŹ

MERITO, PROFESSIONALITĂ€ E RESPONSABILITĂ€ SOCIALE, PER UNA CRESCITA INCLUSIVA E SOSTENIBILE

ggi il problema non sembra piÚ tanto quello di aiutare le donne, attraverso iniziative ad hoc, ad accedere alle stesse opportunità che hanno gli uomini in azienda, quanto quello di facilitare l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata per gli uomini e le donne. Come? Attraverso, per esempio, una nuova cultura del tempo, che aiuti a nVJEJmDBSF JM UFNQP EJ MBWPSP PMUSF DIF PSHBOJ[[BSF J TFSWJ[J EJ sostegno necessari�. CosÏ Marcella Mallen, Presidente di Manageritalia Roma, in avvio dell’incontro di NOIDONNE con il mondo dell’impresa per questo Focus sulle Classi Dirigenti.

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Quali caratteristiche dovrĂ avere la classe dirigente incaricata di guadarci fuori dall’impasse attuale? Come si crea e valorizza capitale umano in regime di grande mobilitĂ ? Siamo ancora vivendo nel pieno di una crisi che ha contribuito a formare una societĂ in cui le disuguaglianze tra etĂ , generi e territori sono aumentate, la ricchezza e la povertĂ sono cresciute assieme, cosĂŹ come la protezione e l’insicurezza. Sono convinta che per far ripartire i motori dell’economia e della societĂ servano quegli investimenti “intangibiliâ€?, che mirano ad aumentare la qualitĂ nelle reti di relazioni con l’esterno delle aziende e puntano in particolar modo sulle conoscenze e le abilitĂ delle

persone. Insomma, non si potrĂ recuperare competitivitĂ senza DVMUVSB NBOBHFSJBMF F E JNQSFTB QSPDFTTJ HFTUJPOBMJ FGmDBDJ modelli sociali e organizzativi innovativi, sistemi e tecnologie dell’informazione, strategie e modelli di leadership. Uomini e donne hanno il diritto/dovere di poter conciliare carriera e famiglia. Anche da qui passa la nuova classe dirigente? La conciliazione deve poter essere effettivamente declinata sia al maschile sia al femminile, non piĂš soltanto nei documenUJ VGmDJBMJ NB TPQSBUUVUUP OFJ DPNQPSUBNFOUJ RVPUJEJBOJ OFMMF pratiche aziendali, negli atteggiamenti culturali. In Italia sono in molti, purtroppo, a pensare ancora che i compiti di cura - dei mHMJ F EFHMJ BO[JBOJ SJHVBSEJOP QSFWBMFOUFNFOUF MF EPOOF TFOza rendersi conto che la competitivitĂ del sistema produttivo passa necessariamente attraverso la condivisione delle responsabilitĂ domestiche e famigliari. L’ascesa delle donne alle posizioni di vertice potrĂ in questo senso promuovere un penTJFSP EJWFSTP GBWPSFOEP M JOUSPEV[JPOF EJ VOB nFTTJCJMJUĂ‹ iJOUFMMJgenteâ€? nel mondo del lavoro. Le donne sono poco ascoltate quando si tratta di prendere GHFLVLRQL FKH LQĂ XLVFDQR VXOOD YLWD GHOOD FROOHWWLYLWj Ă‹ TXHsto uno dei bugs della nostra classe dirigente anche nel comparto economico? Ăˆ ormai evidente che le donne, con preparazione e competenza, sono portatrici di innovazioni, approcci e sensibilitĂ che aumentano non solo le conoscenze ma anche il livello di democrazia e di sviluppo di un Paese. Oltre a far bene ai bilanci delle societĂ , come dimostrano i dati di aziende con donne ai vertici. Nonostante ciò, il monopolio maschile è duro a morire, FE Ă’ JNQPSUBOUF DPNQJFSF TJHOJmDBUJWJ QBTTJ BWBOUJ QFS DFSDBSF di romperlo. La crisi disegna una societĂ ad un giro di boa. Per oltrepassarla e navigare in mare aperto c’è bisogno di vincere tutti i pregiudizi e di superare le barriere sociali e culturali ancora residuali, partendo dai vertici del sistema. Fare sperimentalismo, innovare, e al tempo stesso lavorare lentamente sulla pagina‌ In quest’ottica come si pone Manageritalia? La fase di transizione, o meglio di trasformazione, che stiamo vivendo richiede da parte dei decisori uno slancio nuovo, una visione e una prospettiva del mondo capace di innovare i modelli di gestione e di sviluppo delle imprese. Manageritalia vuole impegnarsi e dare il proprio contributo di idee e di azione per generare, insieme agli altri attori del territorio, una moderna cultura del lavoro, che dia la giusta centralitĂ al merito e alla professionalitĂ e sia in grado di diffondere i concetti di solidarietĂ e responsabilitĂ sociale, per riprendere la strada di una crescita inclusiva, e sostenibile, in grado di valorizzare le eccellenze sul territorio.


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UN PATRIMONIO DI SAPERI, DA TUTELARE CON AGO E FILO bocca aperta, sbalorditi e senza m BUP OFMM BNNJSBSF J GBSTFUUJ EJ Otello, le livree di Traviata i sontuosi costumi di Don Carlo generati da PSF EJ TBQJFOUF MBWPSP BSUJHJBOP m SNBUP dalle sartorie italiane ineguagliabili per taglio e qualità. Sono creazioni di perfezione assoluta fatta di sfumature e piccoli dettagli capaci di fare la differenza. Tutto il mondo ammira le nostre abilità di eccellenza ma noi spesso non ci crediamo. Non sentiamo gli applausi interminabili che acclamano la nostra impareggiabile bravura e competenza, siamo sordi ai riconoscimenti e ai premi dati al saper fare. Ma adesso tutto questo patrimonio di TBQFSJ DIF m OF GBSË È il momento di progetti concreti, in fretta, senza perdere tempo indirizzati a salvare e incentivare il saper fare. È la nostra unica risorsa che nessuno ci può sottrarre e che ci rende vincenti. Ma non dobbiamo disperare ci sono tante realtà che operano per formare giovani ai mestieri artigiani, perché si è capito che il vero tesoro, la nostra ri-

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sorsa sta nell’eccellenza generata dalle mani sapienti e operose. Ecco che devono nascere scuole dove si imparano i mestieri d’arte, corsi pratici e non teorici dove si possa apprendere dai pochi maestri rimasti i segreti di mestieri vincenti nel futuro. La Fondazione Cerratelli con il suo interminabile patrimonio di oltre 30mila costumi di scena si impegna da anni per formare nuove maestranze con corsi pratici di alta formazione per sarti di scena. Questo nostro primo incontro inaugura un rapporto con ‘NOIDONNE’ e vuole condurvi in un viaggio immaginario attraverso la moda e il costume, costellato di curiosità e rarità. Intanto una notizia: la mostra ‘Le donne di Verdi, costumi delle eroine verdiane’ (inaugurazione 7 settembre 2013, DSHUWD À QR DO IHEEUDLR tutti i pomeriggi - escluso il lunedì - e al mattino per gruppi e scolaresche). Sono esposti costumi celebri che hanno segnato la storia del teatro lirico mondiale, si evidenzieranno nel percorso le caratteristiche psicologiche delle eroine che Verdi ci presenta nelle sue opere, sottolineando così i riferimenti e le caratteristiche del personaggio nel costume di scena. Madrina dell’inaugurazione la celebre cantante lirica Dimitra Theodossiou, la più eclettica interprete delle donne verdiane. Per le sue interpretazioni ha ricevuto il primo Premio Oscar della Lirica come migliore Soprano. A cura della Fondazione Cerratelli www.fondazionecerratelli.it Video in noidonnetv: http://www.streamago.tv/mytv/mychannels/

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IDEE di Catia Iori

PRENDIMI E PORTAMI VIA uò darsi che la devastante crisi in atto ne sia un pretesto. E tuttavia ci si accorge che si è dato poco spazio alla propria vita, qualunque essa sia. Il problema non è M BUBWJDB NBODBO[B EJ m EVDJB JO TF TUFTTF P MB famigerata barriera invisibile della discriminazione sessista: il punto è che si ha voglia di silenzio e di fare i conti con se stesse. Di diventare ciò che si è, a dispetto dei condizionamenti sociali, delle paure comuni, dei giudizi altri. Quando si è sensibili e intelligenti, al di là dei risultati, si soffre per gli ambienti da frequentare e gli incontri obbligati da subire. Esiste un punto in cui vorresti vivere di ciò che ti BOJNB TVM TFSJP F OPO EJ VOB DPMMBOB JOm OJUB EJ rapporti utili o banali. Beninteso, si diventa più esigenti. I tempi stringono e ci si accorge che ogni relazione vera e importante è un serio investimento sul futuro che reclama tempo ed energia. Da sottrarre a tutto il resto, convenevoli inclusi. Guardare all’essenziale trasforma in esseri pensanti e attenti, avidi di senso e poco propensi ai riti formali. Per la prima volta dai rampanti anni Ottanta l’equilibrio è diventato il super valore. Quello che ti permette di vivere la tua vita e non quella imposta dagli stereotipi correnti. Per la prima volta ci si sveglia nel cuore della notte e si realizza che non si vivrà in eterno e che non si potrà fare tutto ciò che scintilla sotto il sole. E che la felicità o tutto ciò che vi assomiglia deve, per potersi esprimere, separare ciò che si fa da ciò che si è. Ci si arriva in genere a quaranta anni suonati, quando dopo tanto impegno e duro lavoro si comincia a pensare che è pura illusione credere che si possa ottenere tutto. Non puoi avere un lavoro di soddisfazione, due fantastici bambini e una famiglia equilibrata. Il mondo di traguardi e di stimoli intellettuali e al contempo del calore e degli agi di una casa, non si realizzano contemporaneamente. Al contrario ci si ritrova inseguite, perennemente in debito con se stesse o con chi ci è vicino, intente a giocare un’amara forma di poker che ci costringe a barattare un pezzo di vita per ottenerne un altro. Prima o poi arriva il momento della verità, del conto con se stesse: a quel punto la resa di fronte al tempo biologico e DSPOPMPHJDP SJEFm OJTDF MF UVF WFSF QSJPSJUË QFS farti rinascere più limitata forse, ma davvero tanto, tanto più concreta e sul pezzo. Fidatevi.

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POLITICHE DI GENERE E INNOVATIVE PER SUPERARE LA CRISI Turismo, cultura, green job, ICT valgono per l’occupazione quanto l’edilizia. I dati confermano

Se cerchiamo di valutare la situazione politica attuale superando l’urgenza quotidiana del confronto pubblico, ci rendiamo conto che abbiamo il Parlamento con piÚ donne e giovani nella storia d’Italia, eppure questo dato epocale non ha ancora prodotto il cambio di prospettiva atteso. Anche se al momento si ha la sensazione di un’occasione persa, occorre essere consapevoli che le donne e i giovani dovranno essere i protagonisti dell’agenda politica nei prossimi anni. L’Italia ha infatti bisogno di un rinnovamento profondo per fare un salto nella modernità , e solo nuovi attori, che sappiano apportare nuove idee e punti di vista, possono produrre questa svolta. In questo senso, le politiche di genere rappresentano un fattore di sviluppo e di crescita decisivo, a patto che sappiano effettivamente produrre un punto di vista capace di allargare la capacità di analisi e di proposta a tutte le politiche. Occorre promuovere nuove proposte collettive che si afmBODIJOP B RVFMMF HJË PUUJNF DIF BM NPNFOUP TJ DPOcentrano soprattutto sui temi storici delle donne: la parità , la conciliazione, la violenza, il lavoro, il sociale. Si rende ora necessario che le donne elaborino le proprie idee in tema di sviluppo economico, di politica indu-

TUSJBMF BNCJFOUBMF EJ QPMJUJDB FDPOPNJDB F mOBO[JBSJB Che affrontino insomma collettivamente quelle politiche che ancora oggi sono dominio prevalente degli uomini, e che vedono al momento il contributo femminile solo da parte di poche individualitĂ isolate. Pensiamo ad esempio alle politiche di sviluppo economico. Ăˆ oramai quasi tradizione che per sostenere l’economia vengano adottate agevolazioni nel campo dell’edilizia, piuttosto che dell’ICT o della Green Economy. Certamente sono iniziative che funzionano, poichĂŠ favoriscono effettivamente la crescita. Si tratta però di iniziative giĂ ampiamente sfruttate e che non bastano, poichĂŠ offrono possibilitĂ occupazionali prevalentemente a settori ad elevata occupazione maschile. Il lavoro delle donne rimaOF QSBUJDBNFOUF UBHMJBUP GVPSJ EB RVFTUJ CFOFmDJ F OPO può esprimere le proprie potenzialitĂ di reddito, di consumo e di contribuzione. Interi settori economici dalle potenzialitĂ occupazionali consistenti, quali ad esempio il turismo, la cultura, la moda e l’alimentare rimangono di fatto marginali rispetto a queste scelte di politica economica, quando invece sono gli unici che rappresentano delle leve di competitivitĂ per l’Italia di livello mondiale. Per non parlare dei servizi alla persona, per i quali si attende un vero boom nei prossimi anni EPWVUP BMMB OPTUSB JOBSSFTUBCJMF DSJTJ EFNPHSBmDB %JFtro questa mancanza di attenzione non vi è solo il peso di lobby di settore certamente molto potenti ed organizzate, ma anche l’atavica sottovalutazione pubblica dell’importanza economica di settori che riguardano quelle attivitĂ umane dove le donne sono protagoniste. $OFXQL GDWL RFFXSD]LRQDOL FL IDQQR ULĂ HWWHUH VX TXH-


STRATEGIE

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PRIVATE di Cristina Melchiorri

P.A. MENO BASTONE E PIĂ™ CAROTA Sono Susanna, mi sono laureata in Psicologia sociale l’anno scorso e il mio sogno è mettere la laurea al servizio del mio Comune, perchĂŠ penso sia il modo migliore per “fare politicaâ€? in senso civico ed utile a tutti. Ma non so quale settore, al di lĂ dell’assistenza ai bambini e agli anziani, possa trovare interessante la mia specializzazione. Susanna Sirti, Napoli

Cara Susanna, sono molte le cittĂ del mondo che stanno utilizzando la psicologia sociale per educare in modo soft i cittadini a comportamenti corretti o virtuosi, senza colpirli con divieti e sanzioni. Ăˆ quello che è stato deďŹ nito nudge, una gomitata amichevole, quella che ti darebbe un amico per farti notare qualcosa.. Qualche esempio? Copenaghen ha disegnato sulle strade impronte verdi che conducono ai bidoni della spazzatura e i riďŹ uti gettati a terra sono diminuiti. A Stoccolma, invece, per favorire l’uso del metrò le scale di accesso emettono una nota musicale ad ogni gradino. Mentre a Singapore puntano ad incentivare l’uso delle scale segnando su ogni gradino quante calorie si consumano. Il Comune di Londra aveva impostato negli anni scorsi una politica di risarcimento parziale dei costi di isolamento termico delle sofďŹ tte. Ma l’operazione non decollava. Allora la Nudge Unit ha indagato sulle ragioni psicologiche delle resistenze che le famiglie inglesi opponevano a un intervento economicamente favorevole. E ha scoperto che il vero problema era che le persone non avevano voglia di vuotare la sofďŹ tta dalle cianfrusaglie. Capito il vincolo, le imprese che offrivano il servizio di isolamento cominciarono a fornire anche il servizio di riordino delle sofďŹ tte. E il piano decollò. In Italia il Sindaco di Napoli De Magistris pare abbia mostrato interesse al metodo. Sarebbe bello che anche da noi la Pubblica Amministrazione usasse con i cittadini meno bastone e piĂš carota. Forse con esiti migliori.

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:HOOB%B/DE ,O YDORUH GHO EHQ HVVHUH 6RF &RRS q XQR VSLQ RII GHOOŇ‹8QLYHUVLWj GHJOL 6WXGL GL 0RGHQD H 5HJJLR (PLOLD Ă‹ XQ ODERUDWRULR FKH SURPXRYH OŇ‹LQQRYD]LRQH VRFLDOH JXDUGDQGR DO PRGHOOR H DOOH WHRULH HFRQRPLFKH GHO 1REHO $PDUW\D 6HQ H WUDVIRUPDQGR L ULVXOWDWL GHOOD ULFHUFD DFFDGHPLFD LQ SURGRWWL H VHUYL]L SHU LO PHUFDWR /Ň‹RELHWWLYR q FRQVHJXLUH PDJJLRUL OLYHOOL GL EHQHVVHUH GHOOD SHUVRQD GRQQH H XRPLQL QHJOL HQWL SXEEOLFL H QHOOH D]LHQGH SULYDWH DWWUDYHUVR OŇ‹DQDOLVL OD ULFHUFD OR VYLOXSSR GL VWUXPHQWL WHFQLFDPHQWH DYDQ]DWL H OD FRVWUX]LRQH GL VWUDWHJLH ,O WHDP q FRPSRVWR GD VRFL GRQQH WUD GRFHQWL ULFHUFDWRUL H SURIHVVLRQLVWL SURYHQLHQWL GDOOŇ‹8QLYHUVLWj GL 0RGHQD H 5HJJLR (PLOLD FKH SDUWHFLSD LQ TXDOLWj GL VRFLR VRYYHQWRUH KWWS ZZZ ZHOOEODE LW

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SOVRANITÀ ALIMENTARE E DIFESA DEL TERRITORIO Le priorità di Donne in Campo a Teramo il 13 Settembre per l’Assemblea nazionale nell’ambito della Festa dell’Agricoltura Cia Identità, territorio, coltura e cultura. Quattro parole chiave per un obiettivo concreto: far riscoprire il territorio e il mondo agricolo attraverso la bellezza del paesaggio che fonde natura e cultura e descrive con le sue forme il rapporto inimitabile che ogni comunità ha saputo stabilire con il proprio ambiente naturale. Questo è il messaggio che le imprenditrici agricole di Donne in Campo, la parte femminile della Cia, lanciano il 13 settembre a Teramo nell’ambito della settima Festa dell’Agricoltura organizzata dalla Confederazione. I prodotti agricoli sono creazioni ‘culturali’ e l’Italia ha una delle più progredite conoscenze agroalimentari del mondo. Donne JO $BNQP WVPMF PGGSJSF VOB SJnFTTJPOF TVMMB OPTUSB BHSJDPMUVSB da un’ottica più vasta: oltre a produrre alimenti di eccellenza, ha saputo costruire nel tempo bellissimi e inimitabili paesaggi rurali e progredite identità locali. Dopo il saluto del presidente della Cia Abruzzo, Domenico Falcone, della presidente di Donne in Campo Mara Longhin l’onere di un’ampia ricognizione dello stato dell’agricoltura ’rosa’ e della funzione aggregante dell’associazione, “contenitore di bisogni, visioni, futuro e percorso dei nostri gruppi locali. Uno sguardo femminile sul settore che oggi vuole considerare non solo il lato economico del nostro settore primario ma soprattutto quello culturale”. Alla prof.ssa Maria Gemma Grillotti di Giacomo il compito di operare una sintesi originale dell’agricoltura dagli inizi storici mOP BJ OPTUSJ HJPSOJ EFTDSJWFOEP MF RVBUUSP ASJWPMV[JPOJ BHSJDPMF come gli step attraverso cui si arriva all’attuale ‘ripensamento globale’ della pratica e della funzione dell’attività primaria e dei modelli alimentari. Il modello di sviluppo territoriale integrato, che è quello verso cui ci si orienta con crescente convinzione, tende infatti a valorizzare, insieme alle produzioni tipiche di

qualità, anche l’originalità dei paesaggi rurali che le caratterizzano, cosicché si può affermare che l’ultima rivoluzione agricola consiste nella riscoperta di quel GENIUS LOCI che ha saputo modellare ogni spazio coltivato con formule uniche e straordinarie. Per Donne in Campo, infatti, oggi è tempo di ripristinare un sano equilibrio con l’ambiente, di tutelare la sua ricchissima biodiversità, di riscoprire tecniche colturali tradizionali, valorizzare i suoi paesaggi rurali storici, il rapporto tra etica ed estetica, la qualità e la multifunzionalità. Alla base c’è, appunto, il ripensamento a livello globale - sia da parte degli organismi internazionali che della Pac - della pratica e del ruolo dell’attività agricola e dei modelli alimentari, teso ad armonizzare la produzione alla riproduzione delle risorse, a riequilibrare il sistema produttivo con quello commerciale salvaguardando i sistemi e le culture locali, la tutela della salute e la bellezza dei paesaggi rurali. “Le donne sono messaggere da sempre di questa concezio-


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ne, in quanto portatrici dei valori della diversitĂ - afferma la vicepresidente di Donne in Campo Maria Annunziata Bizzarri -. Sono convinte del valore e della ricchezza della pluralitĂ e vogliono farsi custodi e protagoniste di questo cammino che porta a una nuova valorizzazione del nostro sistema agricolo-alimentareâ€?. Annunziata racconta la sua esperienza in Toscana, a Casoli, un piccolo paese medievale che conta oggi 35 anime, situato nel comune termale di Bagni di Lucca, nell’omonima Provincia. “Dalla cittĂ di Livorno mi sono trasferita nel 1997 iniziando questa splendida avventura con l’avvio di un’attivitĂ agricola prima, agrituristica poi e di agricoltura sociale in questi ultimi anniâ€?. L’azienda è biologica, multifunzionale, attenta al territorio, alla biodiversitĂ , convinta che l’innovazione passi anche dal recupero delle tradizioni. Produce ortaggi, olio extravergine d’oliva, farina di castagne, confetture con frutti dimenticati (corniolo, sambuco, gelso bianco, mela casciana). “Nel 1998 ho avviato un progetto con le donne anziane del paese per il recupero della memoria, le ho intervistate perchĂŠ non andasse persa la memoria storica e tutto il loro vissuto, e poi ho raccolto le loro testimonianze in piccole pubblicazioni. Avevamo un appuntamento settimanale iniziato prima con una donna, la piĂš anziana, e poi si sono aggregate altre donne del paese, tutte sopra gli 80 anni. Questo appuntamento era diventato un’occasione per uscire di casa, passare il tempo in compagnia, cucinare qualcosa insieme per poi mangiarlo, ridere, scherzare, stare bene. Il medico del paese mi chiedeva cosa avessi fatto loro, avevano sempre meno bisogno di medicine e certi BDDJBDDIJ P NBMFTTFSJ OPO NFHMJP EFmOJUJ FSBOP EJNJOVJUJ JO alcuni casi spariti. Io rispondevo semplicemente che stavamo bene insieme e ci divertivamo. Forse avevano semplicemente ritrovato un motivo per vivereâ€?. Importante anche la storia di un’altra Donna in Campo, Marta Zampieri, presidente della Cia di Belluno, che alleva capre da cashmere nelle montagne del bellunese con cui crea manufatti di grande pregio, e che ha raccontato il fondamentale lavoro di presidio e manutenzione che gli agricoltori di montagna svolgono a tutela del territorio e di come le donne per secoli abbiano tramandato le culture popolari, narrando la sera davanti al camino le storie antiche. â€œĂˆ il mMĂ› che era un narrare le cose e insegnare ai giovani, a sera tardi, attorno al focolare, mentre la zuppa bolliva, da parte delle mamme, delle nonne che raccontavano e tramandavano cultura popolare. Tramandavano come alzarsi presto la mattina e gestire il tempo perchĂŠ l’uomo era sempre fuori, la donna era dentro la casa, dentro la famiglia e doveva tenere vivo tutto. Quindi, se la montagna è viva, secondo il mio punto di vista, è anche grazie a questa tenacia femminileâ€?. “Con questo incontro - secondo Giuseppe Politi, Presidente della Cia nazionale - Donne in Campo ribadisce la funzione indispensabile degli agricoltori e delle agricoltrici italiane che,

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nei secoli, non solo hanno generato un agroalimentare di eccellenza, ma paesaggi rurali guardati con crescente interesse dalla comunitĂ internazionaleâ€?. Dai suggestivi pascoli della Murgia materana al tappeto multicolore della piana di CastelMVDDJP EJ /PSDJB EBMMF EJTUFTF JOmOJUF EJ VMJWJ TFDPMBSJ OFM 4BMFOto alla viticoltura eroica arroccata sui terrazzamenti della costa ligure “il paesaggio agricolo italiano è un patrimonio di ricchezza e di varietĂ , di storia e di tradizioni ma soprattutto è una risorsa economica regolarmente trascurata e sotto il costante BUUBDDP EJ DFNFOUJmDB[JPOF TFMWBHHJB F EJTTFTUP JESPHFPMPHJco. Eppure, tra il turismo rurale e l’indotto legato all’enogastronomia tipica, le campagne del Belpaese ‘valgono’ piĂš di 10 NJMJBSEJ EJ FVSP M BOOPw 1FS RVFTUP PHHJ iQJBOJmDBSF MB TBMWBguardia del paesaggio è un imperativo. Questo è un messaggio che noi abbiamo molto chiaro. E in questo senso la nuova Pac è un’occasione da non sprecare e deve rappresentare un momento di rilancio dell’agroalimentare ‘made in Italy’ per la crescita del Paese ma anche dei nostri territoriâ€?. E

UN VIAGGIO ATTRAVERSO I SAPERI ANTICHI DEL MONDO RURALE Il cibo è tradizione e cultura, ma anche rituale e magia. Ce lo insegnano le Donne in campo di Chieti, autrici insieme all’antropologo Francesco Stoppa di “Il cuore della rondinellaâ€?, un libro che racconta e tramanda il mondo rurale di una volta attraverso 130 ricette tipiche della provincia di Chieti. %BJ GFHBUJOJ DPM NPTUP DPUUP BM CSPEP EJ HBMMJOB DPM DBSEPOF mOP BMMF chiocciole ripiene di sugo: tutti piatti che ci restituiscono la sapienza culinaria di un tempo, fatta di cibi genuini e di stagione. Ma non si parla solo della quotidianitĂ . Tra le pagine di questo testo sono racchiuse le credenze, le feste e i riti propiziatori di un passato che dava al cibo un grande valore simbolico e in cui la tavola scandiva il ciclo delle stagioni e le tappe fondamentali dell’esistenza. Basta pensare al pranzo del “consoloâ€?, come veniva chiamato il pasto che per almeno tre giorni il parentado portava alla famiglia del defunto dopo la sua morte. Oppure all’usanza di dare ai bambini appena capaci di masticare tre cuoricini di rondine crudi con limone e zucchero: un cibo magico che doveva farli crescere forti, intelligenti e rispettosi. Ancora: la pupa a sette gambe e sette lingue, una bambola di pane o biscotto tipica della Quaresima, che rappresentava la vecchia mMBUSJDF EFMMB OPTUSB FTJTUFO[B i4JBNP QBStite dalla voglia di recuperare i segreti e le consuetudini della cucina delle nostre nonne - ha detto Teresa Chinni, presidente delle Donne in Campo di Chieti -. E l’abbiamo fatto andando casa per casa a intervistare le anziane agricoltrici. Alcune di loro sono addirittura centenarie e si sono dimostrate disponibili ed entusiaste nel contribuire alla conservazione di un patrimonio non solo gastronomico, ma anche culturaleâ€?. PerchĂŠ “i prodotti alimentari sono creazioni culturaliâ€?, come le Donne in Campo amano sottolineare, e le migliori custodi del valore identitario e sociale del cibo sono proprio le donne, visto che le tradizioni rurali nascono e vengono conservate attorno al focolare, nella sfera familiare, dove la donna ha sempre ricoperto un ruolo centrale.


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PERCORSI COOPERATIVI

ITACA, DOVE L’ECONOMIA Ăˆ SOSTENIBILE di Maria Fabbricatore

Il modello economico della cooperazione è vincente. Sono le donne, con le loro competenze e sensibilitĂ a fare la differenza. Intervista a Orietta Antonini L’importanza dei valori della cooperazione e JM DPOUSJCVUP TQFDJmDP EFMMF EPOOF DPOPTDFSF QFS DBQJSF *O UFNQP EJ DSJTJ QSPGPOEF F EJ TJTUFNB DJ TPOP FTQFSJFO[F TJHOJmDBUJWF DIF QPTTPOP FTTFSF QSFTJ DPNF FTFNQJ $F OF QBSMB Orietta Antonini FMFUUB Presidente della cooperativa sociale Itaca OFM NBHHJP TDPSTP Lei è stata appena eletta presidente di Itaca, un incarico impegnativo. Come sta vivendo questi primi mesi? Âľ VO JODBSJDP JNQFHOBUJWP NB TJ EFWF QFOTBSF BMMB SBQQSFTFOUBO[B OFMMB DPPQFSBUJWB DPNF VO QFSJPEP DJSDPTDSJUUP QSP UFNQPSF BQQVOUP -B OPTUSB Ă’ VOB DPPQFSBUJWB EJ MBWPSBUSJDJ F EJ MBWPSBUPSJ DIF EĂ‹ BM DPODFUUP EJ SBQQSFTFOUBO[B M JNQSPOUB DIF NFSJUB RVFMMP EJ VO JODBSJDP DIF OPO EFWF EJWFOUBSF VO NFTUJFSF QFSDIĂ? QPJ EJWFOUB GBUJDPTP MBTDJBSMP /PO DBEJBNP OFMMB USBQQPMB EFMMF JTUJUV[JPOJ TPQSBUUVUUP EJ RVFMMF QPMJUJDIF 1FS NF RVFTUP Ă’ VO JODBSJDP DIF TJ BHHJVOHF BHMJ JNQFHOJ EB MBWPSBUSJDF DIF IP JO RVFTUB DPPQFSBUJWB Appena eletta ha dichiarato: “Vogliamo fare la nostra SDUWH DIĂ€QFKp LO ZHOIDUH QRQ GLYHQWL HVFOXVLYR SHU FKL se lo può permettere, vogliamo comunicare che una certa idea di economia sostenibile noi ce l’abbiamo giĂ â€?. In che cosa vi differenziate dagli altri? 2VFTUB Ă’ VOB DPPQFSBUJWB DIF TJ PDDVQB EJ XFMGBSF EB BOOJ -B DPPQFSB[JPOF IB HJĂ‹ EJNPTUSBUP SJTQFUUP BMMB DSJTJ F BMMB TPDJFUĂ‹ BUUVBMF EJ FTTFSF iMB GPSNBw EJ FDPOPNJB TPTUFOJCJMF WJTUP DIF Ă’ M VOJDB P DPNVORVF

GSB MF QPDIF DIF IB BVNFOUBUP M PDDVQB[JPOF OFHMJ VMUJNJ EJFDJ BOOJ F DIF SFHHF QJĂĄ EFHMJ BMUSJ M JNQBUUP EFMMB DSJTJ -B NJTTJPOF QSJODJQBMF EFMMB DPPQFSB[JPOF Ă’ RVFMMB EJ SBHHJVOHFSF MB DSFTDJUB TFO[B FTTFSF MFHBUJ BM QSPmUUP DIF Ă’ TPMP VO NF[[P BUUSBWFSTP JM RVBMF SBHHJVOHFSF HMJ PCJFUUJWJ QSPQSJ EJ PHOJ TJOHPMB DPPQFSBUJWB Come mai questa “formaâ€? regge rispetto alla crisi? Per la sua struttura, per l’impegno, per il coinvolgiPHQWR SHUFKp VL GLVFXWH sempre di piĂš di usare la “forma cooperativaâ€? da spalmare anche in altre strutture lavorative? 1FSDIĂ? MB TPDJFUĂ‹ Ă’ DBNCJBUB -B TPTUFOJCJMJUĂ‹ M BUUFO[JPOF BMM BNCJFOUF BMMF QFSTPOF BMMB TPDJBMJUĂ‹ BMMB TPMJEBSJFUĂ‹ OPO TPOP TJUVB[JPOJ EJ DPOUPSOP P DFSUJmDB[JPOJ NB TPOP DPOOBUVSBUJ BE FTTB 2VFTUJ WBMPSJ QFS VOB DPPQFSBUJWB TPOP GPOEBNFOUBMJ 6OB DPPQFSBUJWB OPO TJ QPUSFCCF DIJBNBSF UBMF TF OPO IB B DVPSF BODIF MP TWJMVQQP EFM CFOFTTFSF DPNQMFTTJWP EFMMB DPNVOJUĂ‹ DIF TJB SJGFSJUB BMM BNCJFOUF DIF TJB SJGFSJUP BMMF QFSTPOF BMMB GPSNB-


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[JPOF EFM QFSTPOBMF P BMMB TPMJEBSJFUË 2VBOEP QBSMP EJ XFMGBSF FTDMVTJWP QBSMP EFM MBWPSP DIF GBDDJBNP OPJ DJ PDDVQJBNP EJ TFSWJ[J EJ BTTJTUFO[B BMM FEVDB[JPOF F PHHJ JM UFNB GPOEBNFOUBMF Ò RVFMMP EFJ EJSJUUJ MB DPPQFSB[JPOF TPDJBMF OBTDF OFHMJ BOOJ JOTJFNF BMMF QSJNF DSJTJ EFMMP TUBUP & EPWF D Ò VOB DSJTJ EJ RVFTUP UJQP MB DPPQFSBUJWB FOUSB OFM UFTTVUP DPOOFUUJWP EFMMB TPDJFUË Parliamo di servizi, ne offrite tanti: ai giovani, agli anziani, alle scuole, con il doposcuola, servizi per la salute mentale. Ce ne può parlare? * UBOUJ TFSWJ[J TPOP EPWVUJ BODIF BMMB DPOUFTUVBMJUË UFSSJUPSJBMF *M 'SJVMJ 7FOF[JB (JVMJB Ò VO UFSSJUPSJP EJ DPOmOF F JM NPEP DPO DVJ DJ TJBNP TWJMVQQBUJ OPO Ò DBTVBMF "CCJBNP WPMVUP BCCSBDDJBSF UVUUJ J TFSWJ[J EJ SJGFSJNFOUP OFM OPTUSP UFSSJUPSJP QFSDIÏ OPO QPUFWBNP GBSOF B NFOP OPO WJWJBNP JO VO UFSSJUPSJP VSCBOJ[[BUP 1FS OPJ VOP EFHMJ FMFNFOUJ EJ GPS[B F EJ DPNQFUJUJWJUË Ò TUBUP QSPQSJP RVFMMP EJ OPO FTDMVEFSF OFTTVOB BSFB EFM EJTBHJP RVFTUB Ò MB SBHJPOF QFS DVJ MF OPTUSF BUUJWJUË BCCSBDDJBOP UBOUJ TFSWJ[J QFSDIÏ Ò DPOOBUVSBUP BMMB OPTUSB JEFB EJ GBSF TFSWJ[JP Che tipo di rapporto vivete nel territorio, che è molto ampio, rispetto ai servizi che offrite? /PJ DJ TJBNP TWJMVQQBUJ B QBSUJSF EB 1PSEFOPOF B NBDDIJB E PMJP QFSDIÏ BCCJBNP VO NPEP EJ MBWPSBSF DPO MF JTUJUV[JPOJ QVCCMJDIF F BODIF DPO RVFMMF QSJWBUF DIF Ò NPMUP JOUFOTP 2VBOEP PQFSJBNP JO VO UFSSJUPSJP DFSDIJBNP EJ DPOTPMJEBSF VOB OPTUSB PQFSBUJWJUË F EJ DPOTPMJEBSF VO EJBMPHP DPO MF BTTPDJB[JPOJ F DPO MF JTUJUV[JPOJ EJ RVFM UFSSJUPSJP %JBMPHBOEP DPO JM TFSWJ[JP QVCCMJDP BCCJBNP SBQQPSUJ BODIF DPO MB QPMJUJDB DIF JO RVFTUJ BOOJ Ò TUBUB VO QP QJá GSBHJMF EBUF MF UBOUF DBNQBHOF FMFUUPSBMJ QFS MF FMF[JPOJ BNNJOJTUSBUJWF P QPMJUJDIF 2VFTUP TJHOJmDB DIF JM EJBMPHP DPO MF JTUJUV[JPOJ QVCCMJDIF Ò MVOHP QFSDIÏ HMJ JOUFSMPDVUPSJ QPTTPOP DBNCJBSF F TQFTTP DBNCJBOP DPOUJOVBNFOUF RVJOEJ Ò VO MBWPSP DFSUPTJOP F EJ HSBOEF QB[JFO[B Le donne nelle cooperative hanno una presenza molto forte, come mai questo trend? Qual è il loro impegno? - BDDFTTP EFMMF EPOOF OFM NPOEP EFM MBWPSP Ò DPNQMJDBUP 1FOTJBNP BM NPOEP EFMMF JNQSFTF OPO GBDDJP GBUJDB B EJSF DIF IB EFMMF CBSSJFSF E JOHSFTTP QFS MF EPOOF F JO QBSUJDPMBSF QFS RVFMMF JO FUË GFSUJMF QFS FTFNQJP *M NPOEP DPPQFSBUJWP JOWFDF QSPQSJP QFS J WBMPSJ EJ DVJ QBSMBWBNP OPO IB RVFTUF CBSSJFSF E JOHSFTTP DPTB DIF MF GBWPSJTDF 1FS RVBOUP SJHVBSEB MB QPTTJCJMJUË EJ GBSF DBSSJFSB OFMMB DPPQFSB[JPOF DPNQMFTTJWBNFOUF TJ GB VO QP

GBUJDB NB NFOP SJTQFUUP BMM JNQSFTB - BMUP OVNFSP EJ EPOOF Ò EPWVUP BMMB UJQPMPHJB EFM MBWPSP /PJ PGGSJBNP TFSWJ[J EJ UJQP TPDJP BTTJTUFO[JBMF MFHBUP BE VO MBWPSP QSFUUBNFOUF GFNNJOJMF B WPMUF BODIF DPSSFMBUP B VO UJQP EJ TBMBSJP CBTTP F MF EPOOF MP EJDP B NBMJODVPSF TJ BDDPOUFOUBOP VO QP EJ QJá 1FS J TFSWJ[J TPDJP BTTJTUFO[JBMJ F QFS MF mHVSF EJ FEVDBUPSJ OFMMF TDVPMF QSFWBMHPOP TPQSBUUVUUP MF EPOOF µ EJGmDJMF USPWBSF VPNJOJ OFJ TFSWJ[J JOGFSNJFSJTUJDJ RVJOEJ D Ò USB M BMUSP VO QSPCMFNB DVMUVSBMF EJ CBTF La vostra è una delle cooperative che funziona e che negli anni si è affermata. Quali sono le caratteristiche che vi hanno permesso di raggiungere questi risultati? /FM DPOUFTUP UFSSJUPSJBMF DJ TJBNP JOTFSJUJ DPO VOB NPEBMJUË OPO FTDMVEFOEP OFTTVOB SJTQPTUB BM CJTPHOP "ODIF RVBOEP OFHMJ BOOJ FSBOP TFSWJ[J EFmDJUBSJ OPJ OPO BCCJBNP FTDMVTP OJFOUF NB BCCJBNP EBUP SJTQPTUF BMMF TPMMFDJUB[JPOJ DIF WFOJWBOP EBMMB TPDJFUË F RVFTUP DJ IB SJQBHBUP 6O BMUSB OPTUSB QFDVMJBSJUË Ò M PSHBOJ[[B[JPOF JOUFSOB /PJ BCCJBNP VO PSHBOJHSBNNB NPMUP QJBUUP DIF DPOTFOUF B UBOUF QFSTPOF EJ QBSUFDJQBSF *P USPWP TDPSSFUUP DIF VOB DPPQFSBUJWB BCCJB VO PSHBOJHSBNNB NPMUP WFSUJDBMF QFSDIÏ VOB DPPQFSBUJWB EFWF GVO[JPOBSF BM EJ MË EFMMF QFSTPOF (VBEBHOJBNP NFOP NB HVBEBHOJBNP UVUUJ DSJUFSJP DIF WBMF BODIF QFS JM QFSTPOBMF DPO BMUF DPNQFUFOUF P MBVSFBUP Che tipo di utenti avete e come sono cambiate le esigenze nel corso del tempo? /PJ BCCJBNP VO JOUFSMPDV[JPOF QSFWBMFOUF DPO MF JTUJUV[JPOJ QVCCMJDIF F EB QBSUF EJ RVFTUF MB SJDIJFTUB FTBTQFSBOUF Ò MB nFTTJCJMJUË 2VBOEP TJBNP QBSUJUJ MB SJDIJFTUB EFMM BNNJOJTUSB[JPOF QVCCMJDB FSB M FTUFSOBMJ[[B[JPOF EJ TFSWJ[J QPJ TJBNP QBTTBUJ B VOB GPSNB EJ QSPHFUUB[JPOF BDDBOUP BMM BNNJOJTUSB[JPOF 0HHJ TUJBNP UPSOBOEP VO QP JOEJFUSP 2VFMMP DIF DJ DIJFEPOP Ò NPMUB JOOPWB[JPOF QSPDFEVSBMF TVMM FSPHB[JPOF EJ TFSWJ[J F TVMM JOUFHSB[JPOF USB TFSWJ[J EJWFSTJ -B TDPNNFTTB EFM GVUVSP TBSË RVFMMB EJ GBS EJBMPHBSF MF JTUJUV[JPOJ F MF DPNVOJUË DJWJMJ F OPJ TUJBNP JO NF[[P F DJ GBSFNP DBSJDP EJ RVFTUP EJBMPHP 1FS RVBOUJ SJHVBSEB J QSJWBUJ RVFMMJ DIF TJ SJWPMHPOP B OPJ IBOOP CJTPHOP EJ HSBOEJ QSPGFTTJPOBMJUË - BTTJTUFO[B EPNJDJMJBSF QFS J EJTBCJMJ F OPO TPMP TPOP HBSBOUJUJ EBMMF CBEBOUJ 2VBOEP TJ SJWPMHPOP B OPJ Ò QFSDIÏ DPO MF CBEBOUJ OPO USPWBOP MB QSPGFTTJPOBMJUË BEFHVBUB 6OB CBEBOUF DPTUB BM NFTF VO OPTUSP PQFSBUPSF FVSP M PSB WB EB TÏ DIF RVFTUP FMFNFOUP EJ NBHHJPSF DPNQFUFO[F F DPTUP TJ EFWF USBEVSSF JO VOB QSPGFTTJPOBMJUË FMFWBUB E

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GLI IMPEGNI DEI PRESIDENTI COSTI ED ERRANI

PER LE POLITICHE DI GENERE di Roberta Mori, coordinatrice degli organismi di pari opportunità regionali

REDAZIONALE

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olte colleghe presidenti della Conferenza degli organismi di pari opportunità regionali hanno partecipato all’incontro bolognese che ho convocato a luglio nella sede assembleare dell’Emilia-Romagna. Erano infatti rappresentate Calabria, Piemonte, Marche, Umbria, Vene-

M

Consigli italiani, utile a uniformare – e rendere più incisive – le politiche regionali per il riequilibrio di genere. Per questo abbiamo voluto incontrare il presidente coordinatore delle Regioni Vasco Errani e la presidente dell’Assemblea Legislativa Palma Costi. Obiettivo raggiunto! Entrambi

to, Basilicata, Friuli, Sicilia, Lazio e Toscana. Il nostro obiettivo era stabilire una relazione diretta e costante con la Conferenza delle Regioni e con la Conferenza delle Assemblee e dei

hanno assunto in modo formale l’impegno di portare nelle sedi delle rispettive Conferenze nazionali un documento di indirizzo che recepisce l’obiettivo dell’uguaglianza sostanziale e della

lotta contro ogni discriminazione, legato in modo particolare ad una prevenzione concreta della violenza contro le donne, come sancito dalla Convenzione di Istanbul che il Parlamento ha ratificato. Altri punti importanti di merito su cui impegnare le Regioni sono: la doppia preferenza di genere nelle normative elettorali regionali, l’attuazione della legge per la composizione dei CdA, il sostegno alle progettualità ispirate al mainstreaming, la medicina di genere, l’incentivazione all’occupazione femminile e alla conciliazione, la corretta rappresentazione delle donne nella comunicazione pubblica. Non ultimo, il rafforzamento in tutte le Regioni degli organismi di pari opportunità, che devono essere stabili e integrati nelle istituzioni di riferimento. La Commissione per la Parità della nostra Assemblea Legislativa è infatti ancora un unicum in Italia, nelle altre istituzioni le commissioni o consulte preposte ai diritti delle donne non detengono, ad esempio, alcun potere normativo. Ecco perché la nostra Conferenza ha posto anche l’efficacia di questi organismi tra le proposte alle Regioni italiane.


FIRME IN REGIONE PER RAFFORZARE IL NO ALLA VIOLENZA (Bologna, 19 luglio 2013) Sono quasi 12.000 – oltre il doppio di quelle richieste – le firme consegnate alla presidente dell’Assemblea legislativa regionale dalle Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna, guidate dalla coordinatrice Lucia Bongarzone. Con questo atto, la proposta di legge di iniziativa popolare “per la creazione della rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell’inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne” viene di fatto assunta dall’Assemblea per l’esame e la discussione. La consegna è stata preceduta da un flashmob di danza, nel piazzale della Regione, per dire “Basta alla violenza e ai femminicidi”. Le consigliere e consiglieri PD Anna Pariani, Luciana Serri, Thomas Casadei, Luciano Vecchi, la presidente della Commissione Parità Roberta Mori, il capogruppo Marco Monari e il segretario regionale Stefano Bonaccini, non hanno voluto mancare ad un appuntamento dal forte valore politico e simbolico in quanto “responsabilizza l’istituzione - come ha sottolineato la presidente Palma Costi - “in una grande battaglia di progresso, tanto più importante perché giunge come sollecitazione dai territori”. L’iniziativa popolare delle Donne Democratiche si aggiunge ora al contributo delle associazioni e centri femminili, degli Enti locali e delle categorie ascoltati nelle audizioni svolte tra maggio e giugno 2013 dalla Commissione regionale, a stimolare ulteriormente e arricchire di contenuti la proposta di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere che arriverà in Aula in autunno.

IL RUOLO DELLA POLITICA NELL’ESPERIENZA DI UN’AMMINISTRATRICE LOCALE di Luciana Serri, consigliera regionale PD

È un percorso lungo ma allo stesso tempo affascinante quello che mi ha portato, dallo scorso marzo, a far parte dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna. Un percorso che si è sviluppato nel corso degli anni e mi ha fatto crescere, passo dopo passo, come amministratrice e come persona. Ritengo che proprio le esperienze fatte nel passato siano oggi un elemento importante per consentirmi di affrontare il nuovo compito al quale sono chiamata, fra l’altro in un momento molto difficile. Uno dei periodi più complessi della storia recente del nostro Paese, in cui la politica e le istituzioni si trovano al centro di tante polemiche e contestazioni, anche legittime, ma che non devono farci dimenticare quello che è il ruolo insostituibile della politica: tenere al centro delle

proprie strategie l’interesse collettivo e la tutela delle fasce più deboli per costruire comunità coese, capaci di sviluppare un’economia sostenibile e offrire opportunità e servizi adeguati ai nostri cittadini. La mia storia parte dal sindacato, la Cgil, dove per molti anni mi sono confrontata con le esigenze di tante persone, quelle che sono lontane dai riflettori e dalla cronaca ma che sono il perno della nostra società. Questa è stata la palestra dove mi sono allenata ad ascoltare, a farmi carico dei problemi e ad impegnarmi affinché quei problemi trovassero

le migliori soluzioni possibili. Poi l’esperienza, per 9 anni, di Sindaco di un piccolo paese dell’Appennino Modenese, Lama Mocogno, a cui si è aggiunto il ruolo di Presidente della

Comunità Montana, ha ulteriormente rafforzato le mie convinzioni ed allargato i miei orizzonti. Chiamata a farmi carico dell’interesse complessivo di una comunità, ho affrontato tante problematiche e ricercato soluzioni per una crescita armoniosa e sostenibile. Il dialogo, l’ascolto, la condivisione delle strategie sono state elemento centrale della mia azione amministrativa. Ho conosciuto un mondo fatto di semplici cittadini che avevano a cuore il bene comune e che, sia come singoli o organizzati in associazioni di vario genere, hanno contribuito con le loro preziose conoscenze ed esperienze, e partecipato con l’Amministrazione Comunale alla realizzazione di progetti di sviluppo del benessere e della sicurezza della nostra comunità. Questo mondo, il volontariato, è un elemento preziosissimo di cui le nostre comunità sono ricche. Queste relazioni resteranno per me significative anche sul piano personale. Ho lavorato con convinzione alla definizione di politiche condivise di territorio che debbono guardare oltre il confine istituzionale dei Comuni, perché questa è la strada e la nuova sfida per dare opportunità e risposte di qualità ai nostri cittadini. Ora, in Assemblea Legislativa, cercherò di rappresentare al meglio le debolezze e i problemi dei territori del nostro Appennino ma anche le straordinarie opportunità che la montagna può offrire, cercando di individuare le soluzioni migliori affinché questa parte fondamentale del territorio possa continuare a progredire in modo dignitoso e sostenibile per l’ambiente. Auspico di poter contribuire alla realizzazione di questi importanti obiettivi, cosi come mi gratifica l’opportunità di partecipare alla costruzione di politiche di genere nell’ambito della Commissione per la parità. Da sottolineare il grande risultato ottenuto con la presentazione di quasi 12.000 firme a sostegno di una legge regionale di iniziativa popolare contro la violenza di genere; una piaga gravissima della quale, purtroppo, solo i casi più eclatanti vengono alla luce, che va combattuta con tutte le forze. Questo è stato un segnale importante e concreto dell’impegno delle donne, che non mancheremo di raccogliere.

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L’OSCURANTISMO SI FA LARGO IN EUROPA SLOVACCHIA

di Cristina Carpinelli

La battaglia per la moneta da 2 euro con le immagini sacre, vinta dalla Slovacchia. Un arretramento per la laicitĂ dell’UE La Conferenza episcopale della Slovacchia ha organizzato in aprile, a Bratislava, un incontro internazionale sull’atteggiamento della Chiesa cattolica verso l’ideologia di genere, dal titolo “Comprensione della dignitĂ umanaâ€?. Erano presenti alla Conferenza alcuni rappresentanti della 4BOUB 4FEF *M QSFTJEFOUF EFMMB 1POUJm DJB "DDBEFNJB QFS MB 7JUB monsignor Ignacio Carrasco de Paula, che ha affrontato il tema della paritĂ di genere e delle sue conseguenze, Monsignor mentazione giuridica in materia di questioni culturali ed eticheâ€?. +FBO -BGm UUF TFHSFUBSJP EFM 1POUJm DJP $POTJHMJP QFS MB GBNJHMJB Dunque, il processo di secolarizzazione e l’ingresso della il cui intervento si è incentrato su matrimonio e famiglia nella Slovacchia nell’Ue sarebbero, per mons. ZvolenskĂ˝, le concultura del relativismo. cause di un’ideologia della paritĂ che si starebbe annidando I partecipanti sono stati accolti dal nunzio apostolico in Slonel paese, con ricadute negative sulla societĂ , la quale, appunvacchia, monsignor Mario Giordana, e dal presidente della to, “tende a credere solo nella libertĂ piuttosto che nella possiConferenza episcopale slovacca (KBS), monsignor Stanislav CJMJUĂ‹ EJ DPOPTDFSF MB WFSJUĂ‹w 3JBGm PSB JM WFDDIJP TQBVSBDDIJP EJ ZvolenskĂ˝. Quest’ultimo, dopo aver espresso la sua preoccuun Occidente malato di relativismo e nichilismo, alla cui base pazione per la crescita del numero di persone che “non credopersiste l’idea che la sua malattia mortale sia no nella possibilitĂ di conoscere la veritĂ , e la modernitĂ , la secolarizzazione, cioè la rivocredono soltanto nella libertĂ â€?, ha sostenuto luzione illuministica e umanistica, che ha proDIF EVF GBUUPSJ JOn VFO[BOP JO QBSUJDPMBSF MB vocato la divisione tra politica e religione e tra LA COMMISSIONE diffusione dell’ideologia della paritĂ di genere scienza e fede. La struttura istituzionale EUROPEA AVEVA in Slovacchia: La secolarizzazione, â€œâ€Ś.che dell’Ue, con i suoi principi di laicitĂ , di lotta CHIESTO ALLA nella sua forma radicale cerca di spingere la contro qualsiasi forma di discriminazione (tra SLOVACCHIA DI religione ai margini della societĂ . Questo procui anche quella religiosa e di genere) incarRIMUOVERE LE DFTTP IB GBUUP TĂ– DIF EJGm DJMNFOUF QPTTJBNP nerebbe, sempre per l’arcivescovo metropoliAUREOLE DAI CAPI trovare qualsiasi grande valore che non venga ta di Bratislava, Stanislav ZvolenskĂ˝, il mostro DEI MONACI E LE messo in discussioneâ€?, e l’adesione della Sloetico e culturale da combattere. CROCI DAI LORO vacchia all’Ue: “Da un lato apprezziamo il pro- FVSPEFQVUBUB TMPWBDDB "OOB ;ĂˆCPSTLĂˆ PARAMENTI IN cesso d’integrazione europea. Ci rendiamo ha centrato il suo intervento sulla normativa conto che la Slovacchia può svolgere un ruolo europea per quanto riguarda i diritti e l’etica BASE AL PRINCIPIO TJHOJm DBUJWP OFMMF SFMB[JPOJ DPO J 1BFTJ EFMM &V della persona: “Non esistono diritti delle donne DEL RISPETTO ropa centrale e orientale, soprattutto in questi nĂŠ degli uomini, nĂŠ diritti speciali delle persoDELLA DIVERSITĂ€ UFNQJ EJ DSJTJ m OBO[JBSJB NB MB OPTUSB BEFTJPOF OF DPO VO EJWFSTP PSJFOUBNFOUP TFTTVBMF &TJ RELIGIOSA presenta anche alcuni svantaggiâ€?. Questi stono soltanto diritti naturali di ogni essere PRESCRITTO svantaggi sono rappresentati, per il presidente umano. (‌) La Slovacchia non ha alcun obbliDAL TRATTATO della Conferenza episcopale, “dalla pressione go legale nei confronti dell’Unione europea in SUI DIRITTI esercitata dalle strutture europee sulla regolamateria di accettazione dell’ideologia di gene-

FONDAMENTALI DELL’UE


DA TEMPO L’EURODEPUTATA ZĂ BORSKĂ LANCIA PROCLAMI DA BRUXELLES, AFFINCHÉ I CRISTIANI REAGISCANO IN DIFESA DELLA VITA E DELLA FAMIGLIA CRISTIANA CHE NON Ăˆ UN MODELLO SUPERATO MA TRAMPOLINO PER LA RINASCITA DELL’EUROPA

SF "CCJBNP MB QPTTJCJMJUĂ‹ E JOnVFOGrecia, che considera i monaci di origine greca Cirillo e Metozare direttamente e cambiare il volto dio come parte del proprio patrimonio spirituale e non accetta della futura legislazione europea, il che la Slovacchia se ne appropri) che equivale a una nostra responsaper rispettare il principio del rispetCJMJUĂ‹ TQFDJmDBw. Parlando del proto della diversitĂ religiosa prescritprio lavoro in seno al Parlamento to dall’art. 22 del Trattato sui diritti europeo, l’eurodeputata, del Grupfondamentali dell’Ue. po del Partito popolare europeo La Conferenza Episcopale Slo(Democratico Cristiano), ha rimarcavacca ha subito preso posizione to alcuni punti rilevanti, tra cui: 1) la contro la “neutralitĂ religiosaâ€? imnatura del matrimonio tra uomo e posta da Bruxelles, affermando donna oggi è minacciata dalle istituche “la rinuncia ai simboli essenziali delle immagini dei santi zioni europee. Queste tentano di riCostantino-Cirillo e Metodio sulle monete commemorative è EFmOJSF JM DPODFUUP EJ NBUSJNPOJP DPM una svolta culturale e una mancanza di rispetto per la propria pretesto della non-discriminazione storiaâ€?. Dura la presa di posizione dell’arcivescovo di Bratislabasata sull’orientamento sessuale e va, ZvolenskĂ˝: “C’è un movimento in seno all’Unione europea sulla Carta dei diritti fondamentali; 2) che vuole la totale neutralitĂ religiosa e non può accettare le la promozione della regolazione delnostre tradizioni cristianeâ€?. Lo stesso arcivescovo si è lamentale nascite, un punto cruciale trattato to di come stia crescendo in Europa il secolarismo militante, nella Humane Vitae, attraversa un momento critico per via della che cancella l’unico elemento comune tra i 28 Paesi dell’Ue QPMJUJDB TBOJUBSJB SFMBUJWB BMMB SJQSPEV[JPOF mOBO[JBUB EBMM 6OJPdiversi tra loro per cultura, lingua ed economia: la cristianizzaOF FVSPQFB %B UFNQP MB ;ĂˆCPSTLĂˆ MBODJB QSPzione. La vicepresidente del parlamento di Bratislava, Erika DMBNJ EB #SVYFMMFT BGmODIĂ? J DSJTUJBOJ SFBHJTDB+VSJOPWB IB EFmOJUP “assurdoâ€? il diktat di Bruxelles, mentre per no in difesa della vita e della famiglia, e contro M FVSPQBSMBNFOUBSF "OOB ;ĂˆCPSTLĂˆ UPHMJFSF MF BVSFPMF EBMM FVSP quei “signoriâ€? che la vogliono distruggere: “la è “come togliere la croce alla cattedrale di San Martino a Bratifamiglia cristiana non è un modello superato, slavaâ€?. Sempre piĂš incalzante è la retorica identitaria volta a riNB Ă’ JM USBNQPMJOP QFS MB SJOBTDJUB EFMM &VSPQBw. affermare le “radici cristianeâ€? (o “giudaico-cristianeâ€?, come Bisogna dire che in Slovacchia, come in tutconcessione agli ebrei) d’Europa. ti i paesi dell’ex blocco socialista, la chiesa, a L’Unione europea è stata accusata di essere in mano alle partire dal 1989, ha riconquistato un forte ruolo forze del demonio: “Ho bisogno di esprimere un sospetto grave di depositaria della coscienza culturale e nazioe inquietante: che l’Ue sia sotto il controllo di Satana o del Sanale. Quanto le radici slavo-cristiane siano rietanismoâ€?. " QSPOVODJBSF RVFTUF QBSPMF Ă’ TUBUP 3BGBFM 3BGBK EFM merse come collante di un rinnovato spirito conPartito Nazionale Slovacco di estrema destra. Crescono nei servatore e nazionalista nel Paese, lo testimonia Paesi dell’Est europeo i fondamentalisti cristiani che considerauna recentissima disputa tra la Commissione europea e la Slono l’Ue come un agente di Satana e al centro di un complotto in vacchia: la moneta di 2 euro che questo Paese chiave apocalittica. Katharina von Schnurbein, era pronto a coniare nel giugno 2013 è stata responsabile Ue per il dialogo tra gruppi laici e CPDDJBUB EB #SVYFMMFT QPJDIĂ? QSFWFEFWB M FGmreligiosi ha smentito che da parte della buroge dei monaci Cirillo e Metodio, simbolo LA CONFERENZA crazia di Bruxelles ci sia un’agenda anti-cristiadell’Europa slava cristiana, con le aureole e l’aEPISCOPALE na: i1PTTP BTTJDVSBSWJ DIF MB $PNNJTTJPOF OPO bito talare ricoperto da grandi croci. La moneta è l’Anticristo. (‌) La Ue è spesso vista come se SLOVACCA Ăˆ avrebbe dovuto celebrare il 1150° anniversario cercasse di cancellare ogni fede, ma non è PREOCCUPATA dell’arrivo della cristianitĂ nella Grande MoracosĂŹ. Trattiamo con gente che crede e con genDALL’IDEOLOGIA via. La Commissione europea ha però chiesto te che non credeâ€? - ha detto al New York Times. DI GENERE alla Slovacchia “di rimuovere i simboli religiosiâ€? "MMB mOF IBOOP WJOUP HMJ TMPWBDDIJ -B [FDCHE TENDE A dalle monete, piĂš precisamente “le aureole dai ca di Kremnica ha coniato la moneta con la preCREDERE SOLO capi dei monaci e le croci dai loro paramentiâ€?. senza dei simboli religiosi. La moneta ha visto NELLA LIBERTĂ€ Un cambiamento considerato necessario per MB MVDF JM MVHMJP /FMM FGmHF TPOP SBGmHVSBPIUTTOSTO Bruxelles e per qualche Stato membro (la “laiti i due santi con l’aureola e le croci sugli abiti. CHE NELLA caâ€? Francia, che attribuisce massima importanCompare, inoltre, la doppia croce del bastone POSSIBILITĂ€ DI za alla netta separazione tra Chiesa e Stato e la pastorale, simbolo nazionale della Slovacchia.E

CONOSCERE LA VERITĂ€

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LE SFIDE INCROCIATE DELLE CHOLITAS

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SALUTE, ABORTO, CONTRACCEZIONE, VIOLENZA SESSISTA: LE BOLIVIANE LOTTANO UNITE PER I LORO DIRITTI. INSIEME AL PRESIDENTE EVO MORALES Testo e Foto di Maria Elisa Di Pietro In Bolivia dicono che poco è peggio di essere donna, indigena e povera. Casimira Rodríguez Romero era tutte e tre insieme.

oggi indicano uno status ambito, sinonimo di donna intraprendente dalle solide radici native, CON IL orgogliosa di esibire abiti e pettinatura un PRESIDENTE tempo imposti dai conquistadores. EVO MORALES Ăˆ IN Il suo ingresso nell’arena politica fu A La Paz il concorso di Miss Cholita, CORSO UNA RIVOLUZIONE sbaloriditivo: divenne Ministao di Giustiantagonista di Miss Bolivia, premia l’esteDEMOCRATICA, CHE zia e Diritti Umani nel 2006, a 46 anni, la tica ma onora anche la cultura d’origine, PROCEDE INSIEME ALLA prima quechua ad una cosĂŹ alta carica. richiede la conoscenza della lingua nativa VALORIZZAZIONE Un giornalista insolente le chiese cosa poe l’uso abituale del costume tipico: bombin DI ORIGINI tesse sapere di giustizia. Lei rispose:“Non originale Borsalino, lunga manta sfrangiata E TRADIZIONI so niente di giustizia, ma tutto d’ingiustiziaâ€?. e pollera, la gonna con sottogonne a balze arNe aveva vissuta ogni forma: discriminazione, dicobaleno multistrato. C’è anche il titolo speciale seguaglianza, esclusione. A 13 anni fu rapita da un vilMiss de Ăąeque DIF OFM HFSHP DPNVOF RVBMJmDB MB GPS[B laggio andino e portata in cittĂ come cameriera per un e il coraggio delle aymarĂĄ -F SBHB[[F SJTQBSNJBOP mOP tavolo e un letto. Rivendicò la paga, ma fu gettata in straall’osso per la farfalla da appuntare alla bombetta come da. La rabbia alimentò il riscatto: da serva a cofondatrice distintivo: può costare 400 dollari, cifra proibitiva per un del sindacato di lavoratori domestici, a 41 anni era segrereddito pro capite medio di 970 l’anno. Ăˆ un simbolo di taria generale della confederazione sudamericana e cafemminilitĂ , ma anche di libertĂ , realizzazione, metamorforaibica per rappresentarne 11 milioni. si e rinascita conquistate con provate capacitĂ . Il termine chola e il diminutivo cholita, coniati per stigCarmen Rosa ce l’ha e la sfoggia col cinturone d’oro matizzare donne nate dall’unione tra coloni e indigene, che l’ha resa un’icona col motto “Eleganza e distinzioneâ€?.


svincolate da etnia, ceto e religione di appartenenza anPioniera e campionessa mondiale di lotta libera, solo mache su temi delicati e controversi (salute, diritti sessuali, TDIJMF mOP BM TGPHHJB BCJUJ USBEJ[JPOBMJ BODIF EVSBOUF aborto, contraccezione). Eclatante il risultato elettorale del i match. Mentre sfarfalla sulla piattaforma da una corda QBSMBNFOUBSJ FMFUUF EJ TFHHJ DPOUSP MB all’altra, fa ruotare la gonna e acceca l’avversario, NFEJB NPOEJBMF EJ Impresa impossibile lo frusta con le trecce e lo calcia con le scarpe. senza Evo Morales, primo presidente nativo Ha vinto il round piĂš importante quando il maEBM F MB Coordinatora della Mujer, orrito le ha posto l’aut aut famiglia/lavoro, è LA BOLIVIA ganismo-lobby che riunisce le associaziovicepresidente di un partito e si candiderĂ Ăˆ IL PAESE ni e i movimenti femminili esercitando BMMF FMF[JPOJ OFM Mamachas del LATINOAMERICANO COL PIĂ™ ALTO TASSO pressione sulle istituzioni. La maggioranRing - epiteto popolare delle lottatrici - è DI VIOLENZA [B EFMMB QPQPMB[JPOF PMUSF OBUJWJ IB BODIF VO mMN DIF SBDDPOUB MF TmEF JODSPFISICA CONTRO avviato una rivoluzione democratica, che ciate e su piĂš fronti che affrontano dal LE DONNE procede parimenti alla valorizzazione di ori EB RVBOEP TJ CBUUPOP BODIF DPOUSP HJOJ F USBEJ[JPOJ %BM MB OVPWB $PTUJUV[JPgli uomini. La lotta è il loro modo di vivere, in ne riconosce 36 etnie, i diritti dei nativi e delle reazione al machismo e al patriarcato che le donne, compresi proprietĂ , quote rosa e principio soffoca. Rinnegano le decisioni familiari che le reledell’alternanza di genere nelle cariche. gano a casa, s’inventano un mestiere e rivendicano la parI risultati sono tangibili: la Bolivia è il paese latinoametecipazione all’economia e alla politica. A La Paz la vita è ricano che ha registrato maggiori progressi, perciò EJGmDJMF EJ HJPSOP NBESJ NPHMJ DBTBMJOHIF JOOPDVF F CPquest’anno è entrato tra i paesi a medio sviluppo umano. narie venditrici ambulanti o cuoche; di notte e nel weekend /FMMB DMBTTJmDB HFOFSBMF DPOEJWJEF DPO MB .POHPMJB JM ÂĄ lottatrici agguerrite, impegnate in allenamenti e incontri. QPTUP TV QFS BWFS QVOUBUP TV EPOOF TBMVUF JTUSV[JPOF La capitale piĂš alta del mondo (3650 m s.l.m.) dispenEl DĂ­a de la Madre NBHHJP OPO Ă’ VOB TFNQMJDF sa denaro e calore in misura inversamente proporzionale ricorrenza in onore delle madri, ma per legge è festa naall’altitudine, con variazioni di 7-10°C tra El Alto, cittĂ zionale. Celebra le eroine di Chochabamba che si armaroquartiere di baracche e fango sull’altipiano, e la lussuosa no contro l’esercito spagnolo in l’assenza degli uomini, zona residenziale piĂš in basso. morti o lontani, arruolati nelle forze indipendentiste. Le co*O QPMJUJDB MF EPOOF SJTDVPUPOP mEVDJB F EJBMPHBOP

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alle donne in politica, dopo 13mila denunce chabambine di oggi non sono da meno: orgaformali di casi analoghi e un iter decennale al nizzate in gruppi autogestiti rivendicano strutLE quale la leader stessa aveva partecipato. ture sanitarie, fognature, acqua potabile, COCHABAMBINE DI OGGI RIVENDICANO L’urgenza di stanziare i fondi per attuare le promuovono istruzione e formazione, corsi STRUTTURE SANITARIE, norme è riemersa quest’anno a giugno, di empowerment e leadership. La madre FOGNATURE, ACQUA QFS M FOOFTJNP FQJTPEJP +FOOZ 'FSOĂˆOĂ’ VOB mHVSB DFOUSBMF Ă’ EJGGVTB MB GBNJHMJB POTABILE, PROMUOVONO dez, sindaco a La Guardia, presso Santa matrilocale e monoparentale di una donISTRUZIONE Cruz, è stata aggredita brutalmente al setOB TPMB DPO VOP P QJĂĄ mHMJ WFEPWB P TFO[B E FORMAZIONE timo mese di gravidanza per costringerla compagno. Priva di reddito o con entrate alle dimissioni. La cadenza dei delitti contro le TVGmDJFOUJ BM NJOJNP WJUBMF TF OPO IB QBSFOUJ EPOOF EFM Ă’ PHOJ HJPSOJ QFSDJĂ› BMMB maschi vive di elemosina e sussidi. Per comNPSUF EJ )BOBMĂ– )VBZDIP )BOOPWFS HJPSOBMJTUB UFMFpletare il programma di sostegno a maternitĂ e infanzia il governo ha istituito un bonus da erogare in 33 mesi WJTJWB BDDPMUFMMBUB EBM NBSJUP EBWBOUJ BM mHMJPMFUUP OFM GFC EBMMB HFTUB[JPOF BJ BOOJ EFM CBNCJOP B DIJ Ă’ QSJWP EJ braio scorso, in 6 giorni è stata approvata d’urgenza la assistenza e assicurazione, per favorire controlli e assi- legge che punisce il femminicidio con 30 anni di reclusiostenza sanitaria pre e postnatale. In 5 anni l’incentivo ha DPOUSJCVJUP B SJEVSSF J UBTTJ EJ NBMOVUSJ[JPOF DSPOJDB EBMM BM F NPSUBMJUĂ‹ JOGBOUJMF EBM BM EJ OBUJ WJWJ BE aumentare l’assistenza a gravidanza e parto in ospedali e DFOUSJ EJ TBOJUĂ‹ QVCCMJDB EBM BM Restano dati USBHJDJ DIF JNQPOHPOP JNQFHOP F TmEF %BM MB #PMJWJB Ă’ JM QBFTF MBUJOPBNFSJDBOP DPM QJĂĄ BMUP UBTTP EJ WJPMFO[B mTJca contro le donne, secondo per violenza sessuale dopo Haiti. Ogni conquista legale in materia ha una vittima. Nel M BTTBTTJOJP EJ +VBOB 2VJTQF "QB[B EB BOOJ CFSTBglio di minacce e ostruzionismo come consigliera comunale di Ancoraimes (100 km. da La Paz), ha convinto ad approvare in un mese la legge contro le molestie e la violenza

OF DPO EJWJFUP EJ BNOJTUJB P JOEVMUP mOPSB MB QFOB QJĂĄ HSBve del codice penale boliviano. In molte zone dell’America Latina i ragazzi risultano svantaggiati nelle scuole secondarie e all’universitĂ . Anche le boliviane stanno invertendo gli indicatori di genere: lavorano, si pagano gli studi, diventano attiviste, insegnanti, giornaliste, leader politiche. Il futuro del paese è in mano a queste giovani determinate, mFSF EJ EJDIJBSBSTJ cholitas femministe e adottare l’uniforme tradizionale a casa come in pubblico, per la strada, in televisione, al parlamento e persino sul ring. E


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AVANTI TUTTA CUBA

INCONTRO AL FUTURO UNA CONVERSAZIONE CON LAURA LABAĂ‘INO PALMEIRO E BLANCA ROSA PAMPĂŒN BALADO SU ECONOMIA E DIRITTI UMANI di Tiziana Bartolini

“Il 66% della forza lavoro tecnica e professionistica è femminile. E le donne sono la maggioranza nel campo dell’educazione, della sanitĂ , nell’economia e nelle iscrizioni all’UniversitĂ ; in Parlamento le donne sono il 49% e nel Governo un terzo sono ministreâ€?. Ecco la carta di identitĂ di genere che Blanca Rosa PampĂŹn Balado tratteggia di Cuba, snocciolando poi dati sull’economia dell’isola, materia che conosce bene lavorando attualmente alla ConsultorĂŹa Econòmica CANEC dopo un percorso professionale che l’ha portata dalla docenza universitaSJB m OP BMMB WJDF QSFTJEFO[B JOUFSOB[JPOBMF EFM #BODP /B[JPOB le di Cuba. “Tra i fattori esterni che colpiscono la nostra econoNJB DSJTJ m OBO[JBSJB JOUFSOB[JPOBMF F QSPCMFNJ DMJNBUJDJ DIF hanno prodotto cicloni e siccitĂ - l’embargo ha portato danni enormi in questi 51 anni e inutilmente l’ONU ne ha votato l’eliminazione per 21 volte. Ăˆ una restrizione che colpisce tutti i settori dell’economia: dal commercio estero agli investimenti stranieri e ai rapporti bancari e monetari perchĂŠ non possiamo utilizzare il dollaro, dalla mancanza di farmaci alle attrezzature varie. La nostra economia è in crescita, con il Pil al 3,1 nel 2012 e la previsione del 3,7 per il 2013, e abbiamo avviato l’aggiornamento del nostro modello economico allo scopo di raggiungere un socialismo piĂš prospero e sostenibile. I cambiamenti

normativi in atto intendono sostenere tre forme di proprietĂ : quella statale per controllare le principali attivitĂ dell’economia, lo sviluppo delle cooperative anche nel settore agricolo in cui avevamo giĂ esperienza, il lavoro in proprio con l’obiettivo di raggiungere il 35% di forza lavoro nel settore privato. Tra le scelte strategiche c’è la sovranitĂ alimentare, lo sviluppo del turismo, l’estrazione di nichel e petrolio e la produzione di alcuni prodotti farmaceutici e della biotecnologiaâ€?. Blanca Rosa PampĂŹn Balado è altrettanto puntuale nella descrizione di altri aspetti che queste scelte prevedono.“Preserveremo le nostre conquiste sociali perchĂŠ intendiamo mantenere l’attuale 51° posto nell’indice di sviluppo sociale a livello mondiale con l’istruzione gratuita e il 100% di scolarizzazione. La nostra media del livello di studio è la maturitĂ , e piĂš di un milione di laureandi è la cifra raggiunta negli ultimi anni. La sanitĂ continuerĂ ad essere gratuita e coperta al 100%, con la speranza di vita di 79 anni per gli uomini e di 80 anni per le donneâ€?. All’orgoglio per questi traguardi di civiltĂ che il governo intende confermare si BGm BODB MB QSFPDDVQB[JPOF QFS BMDVOF RVFTUJPOJ DIF JM GVUVSP apre. “Abbiamo un basso indice di riproduzione, realtĂ che determina l’invecchiamento della popolazione. Però rispettiamo le scelte delle donne e delle famiglie e offriamo loro il massimo della sicurezza alla maternitĂ oppure all’interruzione delle


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gravidanzeâ€?. Forse a non incoSBHHJBSF MF EPOOF B GBSF mHMJ Ă’ JM perdurare di un certo machismo e la poca collaborazione nel lavoro di cura... “Abbiamo fatto studi sul lavoro domestico e sulla violenza di genere. Tutti i latini, compresi i cubani, sono machisti e va anche detto che alle donne cubane piacciono gli uomini cosĂŹ. Cerchiamo di contrastare un’educazione discriminatoria mO EBMM BTJMP OJEP EPWF GBDDJBNP GBSF MF TUFTTF DPTF BJ CBNCJOJ e alle bambine, ma poi a casa non c’è analoga attenzione. Comunque a Cuba non c’è violenza di genere, possono esserci casi isolati, ma non nelle proporzioni di altri paesi. Dalle informazioni che ho sembra che la violenza di genere sia superiore nei paesi sviluppati, dove c’è tanta competitivitĂ tra uomini e donneâ€?. Ma qualcosa sta cambiando anche nelle relazioni private tra le giovani generazioni e ce ne offre testimonianza la ventenne Laura LabaĂąino Palmeiro, studentessa universitaria in Relazioni Internazionali. “Nella mia classe su 31 studenti 19 sono donne: era una facoltĂ e una carriera prevalentemente maschile, ma non sarĂ cosĂŹ in futuroâ€?. Cogliamo l’occasione per chiedere a Laura un commento sulla sua idea dei diritti umani.

ARTE

i4POP mHMJB EJ 3BNĂ›O -BCBĂ—JOP 4BMB[BS JNQSJHJPOBUP JOHJVTUBNFOUF OFHMJ 4UBUJ 6OJUJ OFM EBMM '#* QFSDIĂ? BDDVTBUP DPO altri quattro di spionaggio, accusa mai dimostrata. Sono tante MF EPOOF DIF MPUUBOP QFS MB MJCFSUĂ‹ TJBNP EPOOF mHMJF NPHMJ NBESJ 5SB MF WJPMB[JPOJ EFJ EJSJUUJ VNBOJ OFM DBTP TQFDJmDP TFgnalo quella di proibire la visita della madre di Antonio Guerrero una signora di 81, e in questi lunghi anni è deceduta la madre EJ (FSBSEP )FSOĂ‹OEF[ TFO[B QPUFS SJWFEFSF JM mHMJP $J TPOP QPJ questioni molto delicate: quegli uomini non hanno potuto avere mHMJ DPO MF MPSP TQPTF DIF IBOOP TVQFSBUP M FUĂ‹ GFSUJMF FE Ă’ VO diritto, quello alla maternitĂ , che è loro negato per sempre. AbCJBNP GBUUP DBNQBHOF JOUFSOB[JPOBMJ BGmODIĂ? HMJ 4UBUJ 6OJUJ DPOTFOUJTTFSP MPSP EJ BWFSF mHMJ NB JOVUJMNFOUFw *M TFUUFNCSF “saranno trascorsi 15 anni dall’ingiusta condanna negli Stati Uniti ai cinque cubani: Gerardo HernĂĄndez Nordelo, RamĂłn -BCBĂ—JOP 4BMB[BS "OUPOJP (VFSSFSP 3PESĂ“HVF[ 'FSOBOEP GonzĂĄlez Llort e RenĂŠ GonzĂĄlez Sehwerert, che avevano come loro unica missione in quel paese di monitorare gruppi ed organizzazioni responsabili di azioni terroristiche contro Cubaâ€?, si MFHHF OFM DPNVOJDBUP VGmDJBMF DIF JMMVTUSB MB TJUVB[JPOF TPMMFDJUBOEP JM 1SFTJEFOUF #BSBDL 0CBNB BE VUJMJ[[BSF MB $PTUJUV[JPOF degli Stati Uniti, che “gli da la prerogativa di liberarli immediataNFOUF F QPSSF mOF B UBMF TPQSVTPw E 1

FEMMINILE PLURALE di Elisabetta Colla

Tante le donne nel mondo dell’arte contemporanea, artiste, curatrici, funzionarie. Intervista a Daylene RodrĂ­guez Moreno, nella sua Galeria Espacio 34 e Cuba si rinnova, lo fa anche la sua arte, ed il gusto del contemporaneo si sposa con le tradizioni e gli echi del passato, indigeno e rivoluzionario, isolana e latinoamericano, come nella Mostra ‘Miradas’ (Sguardi), allestita a Varadero, nella regione di Matanzas, presso la Galeria de Arte ‘Espacio 34’, uno splendido e moderno spazio espositivo. La Mostra è una sintesi delle voci diverse che arricchiscono il patrimonio culturale di Cuba, dove DPOnVJTDPOP BVUSJDJ BVUPSJ EJ WBSJF HFOFSB[JPOJ F EPWF DPNF BGGFSma MarĂ­a MiliĂĄn EJSFUUPSB EFMøA$FOUSP /BDJPOBM EF "SUFT 1MĂˆTUJDBT

S

EFM 'POEP $VCBOP EFJ #FOJ $VMUVSBMJ TJ GPOEPOP AEJWFSTF HFOFSBzioni, stili, tendenze ed usi della tecnica, a comporre un quadro dall’effervescente potere immaginativo’. La Galeria Espacio 34 è gestita da Daylene RodrĂ­guez Moreno, una giovane cubana che TJ EFmOJTDF iBSUJTUB F GPUPHSBGB BVUPEJEBUUBw (www. daylenerodriguez.cult.cu, daylenefoto@gmail.com). Parlaci di te e della Galleria d’Arte e delle donne artiste‌ Il Progetto della Galeria Espacio 34 è nato intorno a ‘Miradas’, Mostra in cui volevamo concentrare e riunire tutti gli artisti cubani (in particolare di arti plastiche), con differenti poetiche e strumenti, ma con un denominatore comune ‘el buen arte y el buen hacer’. Presto la Galleria avrĂ un sito web ed un indirizzo di posta elettronica per promuovere gli artisti che ci hanno accompagnato, insieme alle


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loro opere, nella costruzione di questo spazio. Le donne in catalogo sono artiste molto serie che hanno avuto importanti riconoscimenti, sia a Cuba sia all’estero. Fra le piĂš importanti donne creatrici ricordiamo Zaida del Rio (Las Villas), che ha realizzato oltre 35 ‘personali’ in tutto il mondo e vinto importanti premi, Lesbia Vent Dumois (Cienfuegos), pittrice, scultrice, curatrice della Collezione di ‘Arte de Nuestra AmĂŠrica’ della ‘Casa de Las AmĂŠricas’, Alicia Leal Velos 4BODUJ 4QĂ“SJUVT MF DVJ PQFSF TJ USPWBOP OFMMF DPMMF[JPOJ permanenti di Paesi di tutto il mondo, membro della Commissione per la ‘Imagen Internacional de la Cultura’ del Ministero della Cultura cubano. Fra gli artisti maschi, tutti molto noti, vorrei nominare: Rafael Zarza, Juan Moreira, Gilberto FrĂłmeta, Ernesto GarcĂ­a PeĂąa, David VelĂĄzquez. La Galleria è un’istituzione del Paese che BQQBSUJFOF BM 'POEP $VCBOP EFJ #FOJ $VMUVSBMJ BMM JOBVHVSB[JPOF JOGBUUJ TPOP TUBUJ QSFTFOUJ JM 7JDF .JOJTUSP EFMMB $VMUVSB +VMJP #BMMFTUFS FE JM %JSFUUPSF /B[JPOBMF EFM 'POEP $VCBOP EFJ #FOJ $VMUVSBMJ "MGPOTP (BSDĂ“B PMUSF BE BMUSJ EFMFHBUJ F GVO[JPOBSJ EFM (PWFSOP Qual è il ruolo delle donne nella Cuba odierna? Devo dire che a differenza che nel resto del mondo, la donna a Cuba ha un ruolo molto importante, da protagonista, e la sua creTDJUB OPO BWWJFOF TPMP B MJWFMMP VNBOP F GBNJMJBSF DPNF mHMJF

madri o sorelle - ma, ad un livello piĂš generale, si vuole sempre dare il proprio apporto alla vita, e cosa c’è di meglio dell’arte per questo? Perciò ammiro tutte le donne creatrici, che pur avendo tanti impegni nella vita trovano ‘un momento’ per fare arte; penso inoltre che, come donne, abbiamo una sensibilitĂ molto elevata rispetto agli uomini (senza nulla togliere loro). La donna deve riconoscere il compito titanico che l’aspetta quando sa di voler fare questo tipo di lavoro (nel campo dell’arte). Ci sono lotte che le donne devono ancora portare avanti, secondo lei? Credo che noi donne dobbiamo sempre lottare per i nostri diritti, perchĂŠ siano rispettati da tutti, per far vedere al mondo cosa signimDB AVOB EPOOB *M NBDIJTNP JOGBUUJ Ă’ VO EJTDPSTP DIF DPJOWPMHF tutti, non solo l’America Latina, in qualsiasi luogo si trovano uomini ANBDIJTUJ MB MPUUB Ă’ DPTUBOUF F OPO QPTTJBNP FTTFSF nFTTJCJMJ JO questo senso, dobbiamo stare sulle difensive senza perdere quella sensibilitĂ che ci caratterizza come donne. E Foto 1: 6OJEPT QPS TJFNQSF %F MB TFSJF /FHSP Z CMBODP 'PUPHSBmB EJHJUBM Foto 2: Igualdad, 2012. De la serie Negro y blanco / FotografĂ­a digital Foto 3: Gusto, 2011. De la serie MĂĄs allĂĄ de los Foto 4: Tacto, 2011. De la serie MĂĄs allĂĄ de los

CASA DUPONT-MANSIĂ“N XANADĂš

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ra le molte belle dimore cubane dei primi del Novecento, gode di una splendida, altera posizione, tra mare trasparente e verdissimi giardini, la Casa Dupont - MansiĂłn XanadĂş, situata lungo la strada Las Americas, sulla statale per Varadero. La Casa, costruita nel 1927 quando la zona ospitava povere case in legno e barche tirate in secco (varadas) e trasformata oggi in un hotel di lusso del gruppo alberghiero Gran Caribe (con annessi campi da golf per competizioni internazionali), è stata dichiarata di recente Monumento Nazionale della Repubblica di Cuba, nel corso della Fiera Internazionale del Turismo (FITCuba 2013), tenutasi a Varadero. La struttura, restaurata con cura, mantiene intatto il suo fascino, legato in parte alla sua storia: sembra infatti che, desiderando un Palazzo come quello del Kublai Khan, il milionario nordamericano IrenĂŠĂŠ Du Pont, andando in pensione, si fece costruire questa residenza (costata 1 milione e 300mila dollari) e la chiamò XanadĂş, nome della residenza estiva dell’antico impero mongolo. Fondamentale nella stesura della Dichiarazione, Gladys Collazo, Presidenta del Consiglio Nazionale del Patrimonio Culturale e della Commissione

Nazionale dei Monumenti, incontrata da Noidonne in occasione dell’evento, ha dato lettura della Risoluzione davanti al Ministro del Turismo di Cuba, Manuel Marrero Cruz. “La Casa Dupont è un luogo molto importante per noi e ritengo che sia davvero opportuna la Risoluzione che ha approvato la ‘Declaratoria di Monumento Nacional’ per questo luogo, per questa casa, famosa in tutta Cuba. Varadero e Matanzas hanno molti beni legati al patrimonio culturale, sia mobili che immobili e questa Casa è un luogo speciale per la storia e per l’architettura dell’isola, che sono state molto importanti dopo la Rivoluzioneâ€?. Sono molte le donne che lavorano nel turismo.. “SĂŹ, sono molte le donne che lavorano per il patrimonio e per il turismo. In particolare nell’ambito del patrimonio, il settore di mia competenza speciďŹ ca, è fortemente favorita la partecipazione delle donne a vari livelli professionali, anche elevati. Nonostante ci sia qualche difďŹ coltĂ , come credo in qualsiasi posto, per le donne ad essere contemporaneamente dirigenti, professioniste, donne di casa e madri, tutto si può coniugare e tutto si può realizzare. Nel mondo ci sono molte situazioni in cui le donne devono trovare il posto che spetta loro nella societĂ , ma qui a Cuba non è cosĂŹ: possiamo contare su molte donne dirigenti di primo livello. Se c’è una cosa che per noi oggi, nella societĂ cubana, non rappresenta davvero un problema è il ruolo della donnaâ€?. Elisabetta Colla

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LIBRI a cura di Tiziana Bartolini

UN FILO CHE UNISCE MONDI E CULTURE Le interviste che Marisa Paolucci ha cucito insieme in ‘Tre EPOOF VOB TmEB DJ QFSNFUUPOP EJ DPOPTDFSF EBM EJ EFOUSP DPO MF TPGGFSFO[F F EBM DVPSF EFJ MPSP QPQPMJ USF QFSTPOF TUSBPSEJOBSJF 'BUJNB OBUB OFM Ò TUBUB QSJNB EPOOB FMFUUB JO VO QBSMBNFOUP BGSJDBOP JO 4VEBO .BMBMBJ DIF IB USFOUBUSÏ BOOJ PHHJ JO "GHIBOJTUBO TB RVBOUP Ò PSSJCJMF MB HVFSSB EJ PDDVQB[JPOF F QFS RVFTUP DJ DIJFEF EJ BOEBSDFOF F 4ISJO &CBEJ BWWPDBUB JSBOJBOB /PCFM QFS MB QBDF EJGFOEF J EJSJUUJ VNBOJ B PHOJ DPTUP con gli strumenti che trova nella legge islamica. -B HSBOEF JTUSV[JPOF NFTTB BM TFSWJ[JP EFHMJ PQQSFTTJ Ò MB MPSP QSJNB DJGSB TPOP EPOOF EJTBSNBUF F DPOWJODFOUJ DPOmEBOP JO VO DSFEP VNBOP F SFMJHJPTP JOTJFNF OFMM *TMBN DPNF una religione che garantisca i diritti di uomini e EPOOF -F MPSP WJUF J MPSP SBDDPOUJ BTTPNJHMJBOP NPMUP B RVFMMJ EFMMF OPTUSF WFDDIJF QBSUJHJBOF sono la testimonianza di nuove resistenze. È M *TMBN DIF UBOUF JNNJHSBUF WPSSFCCFSP QPUFS WJWFSF DIF OPO PCCMJHIJ J MPSP mHMJ B GBUJDPTJTTJNF MF[JPOJ EJ BSBCP TPMP DPSBOJDP NB QFSNFUUB JM HJPDP F M JODPOUSP DIF MF MBTDJ MJCFSF EJ DFSDBSF F USPWBSF JM MBWPSP DIF J NBSJUJ PSNBJ GBOOP GBUJDB B NBOUFOFSF 1FSDIÏ iJ UFNQJ DBNCJBOP BODIF QFS OPJw DPNF EJTTF VO HJPWBOF FHJ[JBOP BMMB TDVPMB di italiano. Quanto alle somiglianze con la situazione nel OPTUSP QBFTF DFSUP Ò TDPNPEP SJDPOPTDFSF DIF MB WJPMFO[B TVMMF EPOOF B QBSUJSF EBM GFNNJOJDJEJP OPO Ò QSFSPHBUJWB EFJ QBFTJ JTMBNJDJ NB QVSUSPQQP PHOJ HJPSOP Ò EJNPTUSBUP EBMMB DSPOBDB JUBMJBOB QFS RVFTUP M BVUSJDF IB EFEJDBUP J QSPWFOUJ EFM MJCSP BM i5FMFGPOP 3PTBw 4POP FTFNQJ EJ DVJ TFOUJBNP JM CJTPHOP RVJ JO *UBMJB F EJ DVJ SJOHSB[JBNP .BSJTB 1BPMVDDJ QFS BWFSDFOF WPMVUP NPTUSBSF MB QPUFO[JBMJUË F M FGmDBDJB Patrizia Minella Marisa Paolucci Tre Donne, una Sfida Ed Emi, pagg 142, euro 11,00

DISCESA NEL DOLORE, RITORNO ALLA VITA µ VO MJCSP EVSP B USBUUJ GFSPDF JM SPNBO[P E FTPSEJP i* SJDPSEJ OPO TJ MBWBOPw EJ "VSPSB 'SPMB 1JFNPOUFTF OBUB OFM EB TFNQSF MB QBTTJPOF QFS MB TDSJUUVSB M BVUSJDF SBDDPOUB EJ DPNF J USBVNJ EFMM JOGBO[JB QPTTBOP HFOFSBSF NPTUSJ PDDVMUJ DIF TFHOBOP MB WJUB F BCJUBOP MB NFOUF F JM DVPSF EFMM FTTFSF VNBOP QFS HIFSNJSMP OFJ NPNFOUJ EJ EFCPMF[[B F USBTDJOBSMP OFMM BCJTTP µ RVFTUB MB TUPSJB EFMMB WFOUJDJORVFOOF "OHFMJDB WJUUJNB EFMMB WJPMFO[B F EFMM BCVTP JO VOB GBNJHMJB EJTFSUBUB EBMM BNPSF DPO VOB NBESF PTUJMF FE FTUSBOFB DIF mOJTDF OFM WPSUJDF EFMMB ESPHB F EFMMB QSPTUJUV[JPOF *ODBQBDF EJ BNBSF F EJ BNBSTJ "OHFMJDB TDFOEF OFMM BCJTTP EFMMF EJQFOEFO[F mOP BMM BVUPEJTUSV[JPOF F BMM JOUFSOBNFOUP JO VOB DMJOJDB QTJDIJBUSJDB EPQP VO UFOUBUJWP EJ TVJDJEJP *O RVFTUP JOGFSOP GBUUP EJ GPMMJB BJ DPOmOJ EFMMB TPQSBWWJWFO[B MB QSPUBHPOJTUB SJUSPWB TF TUFTTB SJTBMF MB DIJOB WFSTP MB MVDF EFMMB TQFSBO[B SJUSPWB TPQSBUUVUUP MB DBQBDJUË EJ JODPOUSBSTJ FE BNBSF MF DPNQBHOF di sventura alla ricerca di una QPTTJCJMF OPSNBMJUË *O VOB TDSJUUVSB BWWJODFOUF DIF USBTDJOB JM MFUUPSF QBHJOB EPQP QBHJOB 'SPMB JOEBHB J NPTUSJ JORVJFUJ DIF TJ DFMBOP EJFUSP WJUF TFHOBUF EB BCVTJ F JOGBO[JF OFHBUF OFMMB RVBMJ MF GFSJUF JOWJTJCJMJ EFMM BOJNB TPOP DBQBDJ JO PHOJ NPNFOUP EJ SJBQSJSTJ F NPTUSBSF J SJDPSEJ DIF OPO TJ QPTTPOP MBWBSF F OBTDPOEFSF $PO MB UFOTJPOF EJ VO UISJMMFS RVFTUP MJCSP DJ SBDDPOUB EJ VO WJBHHJP EFOUSP MB NFOUF EJ "OHFMJDB BUUSBWFSTP M BMUFSOBO[B EFJ QJBOJ OBSSBUJWJ F EFJ nBTICBDL QFSDPSSFOEP RVFM DSJOBMF QFSJDPMPTP GSB MB WPHMJB EJ WJWFSF F JM QSFDJQJ[JP EFMM BHPOJB F EFMMB GPMMJB µ RVFTUP VO SPNBO[P GBUUP EJ FNP[JPOJ EJ QBSPMF DPNF QVHOJ OFMMP TUPNBDP VO SPNBO[P WFSP BNBSP F TDPOWPMHFOUF QSPQSJP DPNF MB WJUB Luca Benassi Aurora Frola I ricordi non si lavano Edizioni della sera, pagg 204, euro 14,00


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L’UGUAGLIANZA È IL NUOVO UMANESIMO

ALLA SCOPERTA DI UNA ROMA DELLE DONNE

i- VHVBHMJBO[B USB J TFTTJ Ò MB QBSUJUB EFM OVPWP VNBOFTJNP OPO Ò JM QSJODJQJP E VOB HVFSSB USB VPNJOJ F EPOOF NB JM TFNF EJ VO OVPWP F QJá TPMJEP DPOUBUUP TPDJBMF JO VO NPOEP QJá WJWJCJMFw /FMM BWWJBSTJ BMMF DPODMVTJPOJ EFM TP JOUFSFTTBOUF F VUJMF A$ Ò EJGGFSFO[B (SB[JFMMB 1SJVMMB FTQSJNF JO TJOUFTJ NJSBCJMF JM TVP MBWPSP NB BODPS QJá TQJFHB JM TFOTP EJ UBOUF CBUUBHMJF JODPOUSJ DPOWFHOJ EFOVODF EFMMF EPOOF $PNF VOB TPSUB EJ NBOVBMF TVMM FEVDB[JPOF EJ HFOFSF JM MJCSP WVPMF DPOUSJCVJSF BE BSSJDDIJSF JM EJCBUUJUP F MB SJnFTTJPOF TVHMJ TUFSFPUJQJ OFMM JOTFHOBNFOUP F EFMM FEVDB[JPOF OFMMB MJOHVB OFJ NFEJB DIF BODPSB PHHJ QFSNBOHPOP FE JOnVJTDPOP OFM QFSDPSTP EJ DSFTDJUB EFMMF QFSTPOF VPNJOJ F EPOOF &E Ò QSPQSJP B UVUUF F EVF J HFOFSJ DIF M BVUSJDF TJ SJWPMHF QFSDIÏ iJM QBUSJBSDBUP OPO Ò VO QSPCMFNB TPMP QFS MF EPOOFw NB BO[J SJHVBSEB JO QSJNP MVPHP HMJ VPNJOJ iTFNQSF NFOP QSJHJPOJFSJ EFMM JNNBHJOF EJ GPS[B F BVUPSJUË B PHOJ DPTUP JO DVJ FSBOP stati ingessati dalla retorica ottocentesca e dai UPUBMJUBSJTNJ EFM /PWFDFOUPw 6PNJOJ AOVPWJ F EPOOF AOVPWF JOTJFNF QFSDIÏ MF EJGGFSFO[F DJ TPOP NB EBWWFSP DPNQPOHPOP NPOEJ NFSBWJHMJPTJ 6O MJCSP QFS JOTFHOBOUJ F TUVEFOUJ EFMMF TDVPMF NFEJF TVQFSJPSJ DIF iWPHMJPOP UFOFS DPOUP EFMMB EJNFOTJPOF EJ HFOFSF OFMMB QSPHSBNNB[JPOF TDPMBTUJDBw

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Graziella Priulla C’è differenza Identità di genere e linguaggi: storie, corpi, immagini e parole Ed FrancoAngeli, pagg 238, euro 30,00

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Maria Pia Ercolini Roma. Percorsi di genere femminile (Volume 2) Ed Iacobelli, pagg 248, euro 20,00

NARNI e SANGEMINI VI FESTIVAL DELLA LETTERATURA AL FEMMINILE iunge alla sesta edizione il Festival della letteratura al femminile ‘Alchimie e LinHVBHHJ EJ EPOOF * 4BQFSJ GSB 5FPSJB F /BSSB[JPOF DPO .FEBHMJF EFM 1SFTJEFOUF (JPSHJP /BQPMJUBOP *M SJDDP QSPHSBNNB USB /BSOJ F 4BOHFNJOJ TJ TWPMHF EBM BM TFUUFNCSF - FWFOUP JEFBUP EBMMB mMPTPGB &TUIFS #BTJMF 1SFTJEFOUF EFMM "TTPDJB[JPOF DVMUVSBMF &MFPOPSB 1JNFOUFM -PQF[ EF -FPO EJ /BQPMJ F %FMFHBUB EFMM *TUJUVUP *UBMJBOP QFS HMJ 4UVEJ 'JMPTPmDJ EJ /BQPMJ Ò SFBMJ[[BUP JO DPMMBCPSB[JPOF DPO JM $PNVOF EJ /BSOJ FE JMø$PNVOF EJ 4BOHFNJOJ *M QSPHFUUP WFEF JO SFUF MB #JCMJPUFDB /B[JPOBMF EJ /BQPMJ DPO JM TVP %JSFUUPSF .BVSP (JBODBTQSP F M "SDIJWJP EJ 4UBUP EJ /BQPMJ

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DPO MB TVB %JSFUUSJDF *NNB "TDJPOF MB 4PQSJOUFOEFO[B "SDIJWJTUJDB QFS MB $BNQBOJB F *M 5FBUSP 4BO $BSMP 5SB J UBOUJ OPNJ JMMVTUSJ F MF QSFTFO[F EJ MJWFMMP EB /BQPMJ Ò QSFWJTUP M JOUFSWFOUP EJ (FSBSEP .BSPUUB 1SFTJEFOUF EFMM *TUJUVUP 'JMPTPmDP DPOPTDJVUP B MJWFMMP JOUFSOB[JPOBMF QFS MB TVB QSPEV[JPOF DVMUVSBMF F QPJ UBOUF TDSJUUSJDJ TUVEJPTF F TBHHJTUF 5VUUP TJ JODFOUSB TV VOB 3FUF EJ %POne che costituiscono le fondamenta EJ VO QSPHFUUP QJá WBTUP i-B 5FMB EFM .FEJUFSSBOFPw VOB SFUF DIF TJ DPODFOUSB TVJ EJSJUUJ F MF DVMUVSF EFMMF EPOOF OFMM "SFB EFM .FEJUFSSBOFP UFOFOEP TFNQSF QSFTFOUF MB QMVSBMJUË EFMMF WPDJ µ QPTTJCJMF MFHHFSF RVFTUP QSPDFTTP EJ PSEJOF HFOFSBMF EB BOHPMBUVSF TQFDJmDIF JOEJWJEVBOEPOF QVOUJ EJ DPOUBUUP DPODSFUJ TVJ RVBMJ DPTUSVJSF MFHBNJ EVSBUVSJ USB MF EVF SJWF EFM .FEJUFSSBOFP 2VFTU BOOP BMM JOUFSOP del Festival un Tavolo Politico Cultura e Diritti a

TJHOJmDBSF TFNQSF MB TDFMUB di una diffusione della coOPTDFO[B EJ BMUSJ 1BFTJ 4J Ò TDFMUP QFS JM 'FTUJWBM i"MDIJNJF F -JOHVBHHJ EJ EPOOFw JM TPUUPUJUPMP A* TBQFSJ GSB UFPSJB F OBSSB[JPOF WPMFOEP TJHOJmDBSF MB QPTTJCJMJUË EJ EJBMPHP JOUFSDVMUVSBMF EJ conoscenza storica delle differenze e di linguaggi di EPOOF VOJWFSTBMJ * DPSQJ F J TBQFSJ EFMMF EPOOF TPOP VO UVUU VOP SJTQPOEPOP B RVFMMB DPODSFUB B[JPOF DIF DBSBUUFSJ[[B M VOJWFSTP GFNNJOJMF JNQFHOBOEPMP BM TVQFSBNFOUP EFJ DPOmOJ NB QPJ MF TUPSJF F MF SJCFMMJPOJ GFNNJOJMJ EJWFOUBOP NBUFSJB EJ DPOTPMJEBNFOUP QFS JM NPWJNFOUP EFMMF EPOOF F di affermazione di diritti in Tunisia come in MaSPDDP DPNF JO *UBMJB *M NPWJNFOUP EJ QFOTJFSP DIF TJ DSFB EË GPS[B BMMF EPOOF DIF IBOOP VOB MVOHB TUPSJB BMMF TQBMMF


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QUANTA ENERGIA MI TRASMETTEVA LO SGUARDO DI NILDE‌ di Livia Turco el corso dei 14 anni che ci separano dalla morte di Nilde Iotti sono stati scritti libri e svolti conveHOJ EJ BQQSPGPOEJNFOUP TVMMB TVB m HVSB - PQFSB piĂš rilevante è la raccolta dei suoi discorsi parlamentari curata dalla Biblioteca della Camera dei Deputati, pubblicata nel 2003 con la prefazione di Giorgio Napolitano che, in modo nitido e profondo, delinea il pensiero e le battaglie riformatrici di Nilde Iotti attraverso il vaHMJP EFM TVP MVOHP QFSDPSTP MFHJTMBUJWP 2VFMMP DIF DJ PGGSF Luisa Lama, “Nilde Iotti una storia politica femminileâ€? (ed Donzelli), costituisce a mio avviso, la prima vera bioJUDĂ€ D GL 1LOGH ,RWWL innanzitutto per la ricerca accurata, per il vaglio rigoroso ed approfondito delle fonti e perchĂŠ affronta gli anni cruciali della sua vita, della formazione e EFMMB iQSPHSFTTJPOFw QPMJUJDB EBM BM $IF TPOP anche quelli meno conosciuti e su cui si è costruita una BOFEEPUJDB DIF PTDJMMB DPOm OBOEP MB m HVSB EJ /JMEF *PUUJ o nello schema della vittima o in quello della privilegiata EBMMB TVB SFMB[JPOF DPO 5PHMJBUUJ (MJ BOOJ EBM BM abbracciano gli eventi fondamentali della storia politica, sociale e culturale del nostro Paese: la lotta antifascista, la nascita della Repubblica, il protagonismo delle donne, MB NPEFSOJ[[B[JPOF EFMM *UBMJB MB (VFSSB 'SFEEB M BWWJP EJ VO OVPWP DPSTP SJGPSNJTUB -VJTB -BNB DJ PGGSF VO SBDDPOUP EFMMB EPOOB /JMEF *PUUJ GVPSJ EB PHOJ BHJPHSBm B DPO M JOUFO to di scandagliare in profonditĂ la sua vicenda umana, coHMJFOEP JM OFTTP USB FTQFSJFO[B VNBOB F TDFMUF QPMJUJDIF *M m MP DPOEVUUPSF EFMMB OBSSB[JPOF CBTBUP TV VOB SJHPSPTB documentazione dei fatti, spiazza il lettore e soprattutto la lettrice, perchĂŠ ci dice che in Nilde Iotti privato e politico TPOP TFNQSF TUBUJ JOEJTTPMVCJMNFOUF DPOOFTTJ *M QSJWBUP Ă’ QPMJUJDP OPO Ă’ TUBUB VO JOWFO[JPOF EFM GFNNJOJTNP -FH gendo la storia di Nilde Iotti proprio in quegli anni 1945 EPCCJBNP SJDSFEFSDJ - FTQFSJFO[B QFSTPOBMF EJ /JM de Iotti che contò moltissimo nella sua formazione, nel suo

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QSPm MP QPMJUJDP F TPQSBUUVUUP OFMM FTFSDJ[JP EFMMB GVO[JPOF JTUJUV[JPOBMF MP MFHHJBNP m O EBMMF QSJNF QBHJOF EFM MJCSP JM iWJBHHJPw RVBOEP /JMEF *PUUJ EJTDVUF MB TVB UFTJ EJ -BVSFB BMM 6OJWFSTJUĂ‹ $BUUPMJDB EJ 1BESF (FNFMMJ B .JMBOP JM PU UPCSF TV i- BUUVB[JPOF EFMMB SJGPSNB JO 3FHHJP &NJMJB OFMMB TFDPOEB NFUĂ‹ EFM TFDPMP 97***w y -B QSPGFTTP ressa Nilde Iotti è una donna di 23 anni che vede attorno a sĂŠ la devastazione del fascismo ed ascolta le tante e diverse voci che si levano per condannarlo e si organizzano QFS DPNCBUUFSMP "ODIF RVJ DPOUB JM TVP iQSJWBUPw MB TVB GPSNB[JPOF B 3FHHJP &NJMJB MF EJWFSTF WPDJ EFM TVP SJGPS NJTNP RVFMMP TPDJBMJTUB QSBNQPMJOBOP F RVFMMP DBUUPMJDP /JMEF *PUUJ OPO TJ CVUUB TVCJUP OFMMB QPMJUJDB i&TJUBw BTDPM UB SJn FUUF QBSUFDJQB JO NPEP EJTDSFUP y %FOUSP RVFTUF pluralitĂ di voci due sono quelle decisive: le donne ed il discorso di Togliatti a Salerno che preannuncia la nascita EFM i1BSUJUP /VPWPw -F EPOOF TPOP TUBUF JM MFHBNF VNBOP e politico di tutta la vita cui lei ha fatto riferimento nelle fasi cruciali della sua carriera politica, come dirigente politiDP F DPNF 1SFTJEFOUF EFMMB $BNFSB 1FS RVFTUP EFm OJSF quella di Nilde Iotti una “storia politica femminileâ€? non è un diminutivo rispetto alla sua autorevolezza di dirigente politico e di donna delle istituzioni ma una peculiaritĂ che SJWFOEJDBWB F DIF M IB SFTB TQFDJBMF OFM QBOPSBNB EFMMF BVUPSFWPMJ NBESJ EFMMB OPTUSB 3FQVCCMJDB $PMQJTDF JM DBQJ UPMP i"NPSF F MFUUFSFw 4J USBUUB EJ RVBSBOUB MFUUFSF E BNP SF m OP BE PSB JOFEJUF DIF /JMEF *PUUJ F 1BMNJSP 5PHMJBUUJ TJ


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FSBOP TDBNCJBUJ OFM DPSTP EJ VO BOOP y /FM FSBOP â€?concubiniâ€? e quella convivenza costituiva un reato peOBMF $JĂ› DIF QJĂĄ DPMQJTDF Ă’ MB MJCFSUĂ‹ DPO DVJ TDFMTFSP EJ WJWFSF JM MPSP BNPSF 1FSDIĂ? USPQQP QSPGPOEP F WJUBMF QFS FOUSBNCJ y -B TUPSJB EJ /JMEF *PUUJ TJ JOUSFDDJB DPO RVFMMB DPMMFUUJWB EFM NPWJNFOUP EJ FNBODJQB[JPOF GFNNJOJMF /FM SJQFSDPSSFSMB -VJTB -BNB PGGSF VOB DIJBWF JOUFSQSFUBUJWB EJ RVFMMB TUPSJB DIF OF TPMMFDJUB VOB MFUUVSB QJĂĄ BQQSPGPOEJUB $J GB WFEFSF JO m MJHSBOB DIF MB TUPSJB EFMM FNBODJQB[JPOF non fu solo la battaglia per i diritti nel lavoro, per la tutela della maternitĂ e per i servizi sociali ma pose essa stessa la questione del rapporto con gli uomini, del camCJBNFOUP EFM DPTUVNF EFMMB MJCFSUĂ‹ TFTTVBMF y 4POP TUBUB M VMUJNB SFTQPOTBCJMF GFNNJOJMF OB[JPOBMF EFM 1$* F con la Carta delle donne ed il suo “dalle donne la forza EFMMF EPOOFw M BQFSUVSB BM GFNNJOJTNP EFMMB EJGGFSFO[B sessuale, la politica dei tempi di vita, la battaglia per il riequilibrio della rappresentanza che portò in Parlamento il trenta percento di elette nelle liste del PCI, vivemmo una TUBHJPOF EJ HSBOEF QBTTJPOF QPMJUJDB &SBWBNP HJPWBOJ FE irruenti con la pretesa di innovare ma amavamo moltissiNP MF OPTUSF NBESJ /JMEF (JHMJB .BSJTB F QSJNB "ESJBOB & MPSP FSBOP TFNQSF DPO OPJ BODIF RVBOEP OPO FSBOP E BDDPSEP DPO MF OPTUSF JEFF &SBOP DBQBDJ EJ HSBOEJ HF OFSPTJUĂ‹ $PNF RVBOEP /JMEF 1SFTJEFOUF EFMMB $BNFSB SPNQFOEP JM QSPUPDPMMP WPMMF FTTFSF MB QSJNB m SNBUBSJB EFMMB OPTUSB QSPQPTUB EJ MFHHF EJ JOJ[JBUJWB QPQPMBSF i-F donne cambiano i tempiâ€? per dimostrare che lei sapeva bene quanto quel tema fosse cruciale per le donne e voleWB DPOEJWJEFSMP JO QSJNB QFSTPOB /FM DPSTP EFHMJ BOOJ IP portato nel mio cuore come un dono prezioso lo sguardo materno e complice che Nilde Iotti mi ha trasmesso duSBOUF QBTTBHHJ QPMJUJDJ DSVDJBMJ EBOEPNJ GPS[B F DPSBHHJP 2VBOEP FSP .JOJTUSP EFMMB 4PMJEBSJFUĂ‹ 4PDJBMF EFJ (PWFSOJ EFMM 6MJWP BQQFOB FOUSBWP OFMM "VMB EJ .POUFDJUPSJP BWFWP bisogno di incontrare quello sguardo e lo trovavo ancora piĂš intenso e luminoso degli anni precedenti, perchĂŠ nei TVPJ PDDIJ CSJMMBWB MB MVDF EFMM PSHPHMJP EFMMB QSJNB WPMUB EFMMB TVB TJOJTUSB BM HPWFSOP EFM QBFTF 2VBOUB FOFSHJB NJ USBTNFUUFWB MP THVBSEP EJ /JMEFy 1FS RVFTUP DSFEP che anche oggi nella politica debba esserci un legame USB MF NBESJ F MF m HMJF -F NBESJ EFWPOP TBQFSF RVBOEP Ă’ JM NPNFOUP EJ MBTDJBSF TQB[JP BMMF m HMJF FE BWFSF MB HF nerositĂ di trasmettere ciò che hanno imparato anche QFSDIĂ? Ă’ DPTUBUP NPMUB GBUJDB -F m HMJF EFWPOP EFDJEFSF se riconoscere le madri, se lasciar scattare dentro di sĂŠ MB DVSJPTJUĂ‹ EJ JNQBSBSF EB MPSP RVBMDPTB 4DSJWFSF RVFTUB genealogia femminile nella scena pubblica è fondamenUBMF QFS FTTFSF EPOOF MJCFSF FE BVUPSFWPMJ E Versione integrale su http://www.noidonne.org/blog.php?ID=04598

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ISTITUZIONI MUSICALI: QUOTE ROSA NEI CDA Le proposte della Fondazione Donne in Musica in un Convegno Internazionale a Fiuggi VPUF SPTB OFJ $POTJHMJ EJ "NNJOJTUSB[JPOF EFMMF JTUJUV[JPOJ NV TJDBMJ Âľ M BQQFMMP MBODJBUP EB 'JVHHJ OFM MVHMJP TDPSTP EVSBO UF JM DPOWFHOP BOOVBMF EFM OFUXPSL 8PNFO JO .VTJD 6OJUJOH 4USBUFHJFT GPS 5BMFOU 8JNVTU VO QSPHFUUP B DVJ BEFSJTDPOP PS ganizzazioni in 31 Paesi, promosso da Patricia Adkins Chiti, Presidente della Fondazione Donne in Musica. i%PQP JM AHSJNBMEFMMP EFMMB MFHHF (PMGP .PTDB DIF IB QFSNFTTP BMMF EPOOF EJ BDDFEFSF BJ 4BODUB TBODUPSVN EFJ $POTJHMJ EJ "NNJOJTUSB[JPOF EFMMF TPDJFUĂ‹ RVPUBUF JO #PSTB F EFMMF "[JFOEF QBSUFDJQBUF Ă’ OFDFTTBSJP TUVEJBSF VO BOBMPHP NFDDBOJTNP EJ ARVPUF SPTB QFS DPOTFOUJSF VOB WBMPSJ[ zazione del loro talento di compositrici e specialiste quali compoOFOUJ EFJ $E" EFMMF JTUJUV[JPOJ NVTJDBMJw $PO JM TPTUFHOP EFMM FVSPEF QVUBUB 4JMWJB $PTUB 1% M BQQFMMP WFSSĂ‹ SJMBODJBUP JM TFUUFNCSF B -POESB BMM &VSP pe House insieme alla collega .BSZ )POFZCBMM della Commissione per i diritti delle donne e M VHVBHMJBO[B EJ genere, proprio tenendo conto che le discriminazioni di genere colpiscono il mondo della musica a livello interna[JPOBMF -B 'POEB[JPOF %POOF JO .VTJDB DPO J TVPJ BOOJ EJ BUUJWJ UĂ‹ SBQQSFTFOUB MB QJĂĄ HSBOEF F MPOHFWB SFUF NVTJDBMF JO &VSPQB F GPSTF OFM NPOEP *M TVP PCJFUUJWP HSB[JF BMM JNQFHOP F BMMB UFOBDJB EJ 1BUSJDJB "ELJOT $IJUJ Ă’ quello di valorizzare la musica al femminiMF DIF TJ TDPOUSB DPO VO BNCJFOUF DVMUVSBMF GFSPDFNFOUF NBTDIJMF Nel campo musicale, infatti le donne sono piĂš del 50% ma i ruoli di ADPNBOEP OFMM EFJ DBTJ TPOP SJDPQFSUJ EB VPNJOJ 6OB QFUJ[JP OF MBODJBUB EBMMB 'POEB[JPOF OFM JOWJUB M &VSPQB BE JOUSPEVSSF al piĂš presto nelle legislazioni nazionali le disposizioni previste dalla Risoluzione del 2009 approvata dal Parlamento europeo per gaSBOUJSF VO FGGFUUJWB QBSJUĂ‹ EJ HFOFSF OFM DBNQP EFMMB DVMUVSB EFMMB NVTJDB F EFMM BSUF " TPTUFOFSF RVFTUP QFSDPSTP BODIF MB 3FHJPOF -B[JP DPO MB DPOTJHMJFSB 4JMWBOB %FOJDPMĂ› . 4 QFSDPSTP EFm OJUP BODIF TVM QJBOP PQFSBUJWP *M QSPTTJNP OPWFNCSF JOGBUUJ øMB 'PO dazione presenterĂ a Bruxelles un documento sulle ‘cattive pratiDIF DIF DBSBUUFSJ[[BOP JM NPOEP EFMM JOEVTUSJB NVTJDBMF JO &VSPQB -F DPNQPTJUSJDJ JODPOUSBOP OVNFSPTJ PTUBDPMJ F EJTDSJNJOB[JPOJ %B gli abusi sessuali alla mancanza di fondi, come evidenziato dalle FTQFSJFO[F OBSSBUF EB BMDVOF QBSUFDJQBOUJ BM DPOWFHOP "MFYBOESB /JMTTPO 4WF[JB +PBOOB #SV[EPXJD[ 'SBODJB (VESVO .FUUJOH (FSNBOJB "OOF .BSJF 7BOH %BOJNBSDB 4FMFOø(Ă MĂ O 5VSDIJB +PBO $BSUXSJHIU 6TB "MPOB &QTUFJO *TSBFMF %Fm OB ;FRJSJ ,PTP WP -FOLB ,JMJD 3FQVCCMJDB $FDB .BSHBSFU -VDZ 8JMLJOT 3FHOP 6OJUP &MJTBCFUUB $BQVSTP *UBMJB F NPMUF BMUSF /FM EPDVNFOUP JO particolare, gli Stati membri sono invitati a cancellare le discrimiOB[JPOJ EJ HFOFSF JO PHOJ EFDMJOB[JPOF EFMMB DVMUVSB TPUUP JM QSPm MP della produzione culturale o della gestione di istituzioni, accademie ed universitĂ , ad attuare una reale paritĂ di trattamento economico USB VPNJOJ F EPOOF .BSJB 'BCCSJDBUPSF

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LA DIGNITÀ PERDUTA DEL E NEL LAVORO di Guendalina Di Sabatino

UNA VITA CON LE LOTTE DELLE LAVORATRICI DELLE CAMPAGNE E DELLE FABBRICHE D’ABRUZZO. CONVERSAZIONE CON GIULIANA VALENTE ignora riservata, quasi schiva. o Dnna dal vissuto politico è un pezzo di storia del o Nvecento d’Abruzzo, della città e della provincia di Teramo. Capogruppo del Pci nel Consiglio comunale di Teramo dal ’6 5 al ’70e dall’8 5 al ’90 . Consigliera regionale in Abruzzo dal ’75 all’8 5, responsabile del settore sanità. iVce-presidente del Consiglio regionale, attività istituzionali nel Paese e all’estero, i rapporti con la Presidenza della Camera. Componente del Comitato Centrale e della Commissione Centrale di Controllo. e Nl JM 1SFTJEFOUF EFMMB 3FQVCCMJDB MF DPOGFSJTDF M POPSJmcenza di Cavaliere dell’ “Ordine al Merito della e Rpubblica Italiana”. iG uliana aVlente, famiglia antifascista, padre e fratello partigiani, a undici anni è nella e Rsistenza come “postina” dei gappisti teramani. Più in là, dopo l’esperienza di responsabile del Movimento studenti per la pace, dopo la maturità classica, entra nel Partito Comunista Italiano. Scelta di vita. Scelta di classe. Ancora oggi il rapporto con le lavoratrici delle campagne e delle fabbriche. Primi anni Cinquanta. Entra nel comitato federale della federazione di Teramo. La giovane dirigente dialoga con il Segretario arrivato dalle Marche del quale mi racconta il rigore e l’ autorevolezza, la cultura e l’attenzione verso il genere femminile: le donne comuniste in Europa, la loro elaborazione, e la condizione delle donne in provincia di Teramo, mezzadre e coltivatrici dirette. “Con l’UDI avevamo iniziato un dibattito in Abruzzo su questo tema. Volevamo capire se le donne che avevano partecipato alle lotte del Fucino e del Vomano esprimevano la loro solidarietà al lavoro degli uomini, o se queste vicende non contenessero già i segni della

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donna in lotta per la propria emancipazione. Fu un diCBUUJUP EJGmDJMF QFSDIÏ M JOJ[JBUJWB QPMJUJDB EFM QBSUJUP FSB soprattutto sulle questioni economiche e sociali, che in quel momento erano drammatiche.” In Italia l’industrializzazione del o Nrd-Ovest annunciava il boom economico, ma l’Abruzzo e la provincia di Teramo vivevano la povertà e l’emigrazione di una terra prevalentemente contadina, come il resto del Mezzogiorno. La fabbrica rappresentava l’affrancamento dalla miseria. “Negli anni Sessanta era la speranza. Nel Meridione le donne lavoravano nei campi e in casa per i produttori di abbigliamento e di scarpe. Orari estenuanti, assenza di contratti. Lavoravano in nero, senza diritti, per un reddito aggiuntivo che consentiva di muovere i propri passi verso l’autonomia economica. In quel periodo ero impegnata in Abruzzo ad organizzare la lotta delle lavoranti a domicilio e delle raccoglitrici d’uva, vessate da un caporalato maschile crudele; mentre nel Mezzogiorno organizzavamo le donne che lottavano per l’acqua, per il lavoro, per la terra. Sviluppo, lavoro e diritti erano la centralità del movimento operaio.” Tra gli anni ‘6 0e ‘70la regione vive una notevole indu-


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strializzazione. Le donne escono dal ruolo domestico esclusivo. “Le grandi fabbriche come la Monti, la IAC, la Sit Siemens, l’ACE, occupavano migliaia di donne che incontravo anche nei borghi di provenienza per discutere delle loro condizioni di vita dentro e fuori la fabbrica. Il pubblico impiego iniziava la sua femminilizzazione.â€? Una conquista sociale senza precedenti. i.B BODIF MB EJGmDPMUĂ‹ EFM EPQQJP MBWPSP EPNFTUJDP ed extradomestico, quindi le grandi battaglie nazionali per i servizi sociali.â€? e Nl decennio’75-‘8 5 sei sui banchi del Consiglio regionale d’Abruzzo. “Anni importanti, di grande partecipazione democratica, la Regione fu una palestra di democrazia aperta al contributo di tutti, indimenticabili gli incontri capillari con le donne nei quartieri, nei borghi, per la stesura delle leggi sui nidi e sui consultori che volevamo rispondessero alle loro reali esigenze. Le due leggi furono un grande risultato unitario delle donne di tutte le forze politiche.â€? e Ngli anni Ottanta l’Abruzzo è una delle regioni piĂš industrializzate del Meridione d’Italia. Cerniera o Nrd-Sud grazie al fenomeno della diffusione straordinaria delle piccole aziende contoterziste dell’abbigliamento, la aVl iVbrata, area pilota, è al centro della stampa internazionale come aVlle del nuovo miracolo economico. “Tantissimo lavoro in quella ‘Valle dell’Eden’ ma anche nella realtĂ del Chietino. Uno sviluppo non guidato, sottosalario e lavoro a domicilio. Ma c’erano la creativitĂ , la speranza, il futuro.â€? Infatti in aVl iVbrata si affermavano le aziende con mar chio proprio che esportavano e rispettavano i contratti di lavoro. “Nella contraddizione di uno sviluppo economico distorto, l’industrializzazione aveva dato risposte alle nuove generazioni femminili.â€? e Ngli anni o Nvanta, con la delocalizzazione, inizia la parabola discendente, le imprese per sostenere la concorrenza nazionale ed internazionale decentrano fasi produttive soprattutto verso i paesi dell’est per abbattere al massimo i costi di produzione. “E arriviamo alla crisi attuale e alle nuove contraddizioni EFMM FDPOPNJB HMPCBMF EB VOB QBSUF M JOEVTUSJB BCSV[zese perde migliaia di posti di lavoro, sia nella fascia costiera sia nelle zone interne, dall’altra proliferano le

GBCCSJDIFUUF DJOFTJ BMUBNFOUF DPNQFUJUJWF CBTTP DPTUP della manodopera, orari impossibili, lavoro sommerso.â€? E nel resto d’ Italia cosa succede?Chi paga il prezzo piĂš alto della crisi? “Vi sono indubbiamente oasi con imprenditori illuminati che intervengono nel privato delle famiglie operaie DPO M BJVUP BJ mHMJ J UFTUJ TDPMBTUJDJ MF DVSF NFEJDIF .B la crisi è forte ed è di tutti, la donna lavoratrice la vive piĂš a fondo. I cortei sono pieni di donne nelle manifestazioni contro la chiusura delle fabbriche, combatUPOP QFSDIĂ? TBOOP DIF MB DBTTB JOUFHSB[JPOF OPO Ă’ il futuro. Purtroppo la televisione passa i servizi solo per alcuni istanti, e scarsa è l’attenzione di quotidiani e riviste, poi silenzio assordante sulla loro vita come se fossero esseri invisibili. Le riviste femminili, la solidarietĂ delle istituzioni, dei sindacati, dei partiti, le relazioni umane non risolvono ma aiutano a creare prospettiva.â€? Come cambia l’esistenza sociale delle donne? “In Abruzzo dove c’è stata una grande espansione del lavoro femminile, le donne licenziate diventano badanti, stiratrici, baby sitter, ma anche questo lavoro comincia B EJWFOUBSF EJGmDJMF F BMMPSB J NJMMF NFTUJFSJ TFO[B QSPfessionalitĂ . Ieri erano protagoniste della vita produttiva, oggi le donne sono precarie e sole. Siano esse giovani o ultracinquantenni. La combattività è diventata solitudine, perdita della dignitĂ e della speranza. La tristezza di non QPUFS GBSF VOB GBNJHMJB P JM GVUVSP JODFSUP EFJ mHMJ TPOP problemi che si perdono in quelli piĂš generali, ma che non vengono affrontati dal punto di vista delle donne.â€? Che fare? “Se diciamo che le donne sono una risorsa dobbiamo avere politiche e impegno nei loro confronti. Intanto presterei piĂš attenzione alla nuova imprenditorialitĂ femminile dell’ agricoltura e del piccolo artigianato.â€? E

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A TUTTO SCHERMO

GENERAZIONI DI DONNE NEL TEATRO DELLA VITA di Elisabetta Colla

COMMUOVE E DIVERTE TRA CINQUE MINUTI IN SCENA, L’OPERA PRIMA DI LAURA CHIOSSONE PRODOTTA DA ROSSO FILM

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a una regista intelligente e piena di carattere come Laura Chiossone - incidentalmente anche giovane e bella, perchĂŠ non dirlo?- ci TJ BTQFUUBWB VO m MN EBMMP sguardo originale, che affrontasse un tema attuale e scabroso (come la vecchiaia e la malattia) con umanitĂ e poesia: cosĂŹ è nato Tra cinque minuti in scena, una tenera storia di dipendenza tra una donna iG anna Coletti - attrice di teatro - e la madre novantatreenne Anna, non piĂš autonoma, che intreccia m DUJPO e vita reaMF SBDDPOUBOEP VO EJGm DJMF QBTTBHHJP generazionale al femminile. iG anna, MB m HMJB BUUSJDF IB VOB NBESF BO[JB na e molto ingombrante di cui prendersi cura e lo fa alternando sorriso e sconforto, mentre lavora in uno spettacolo teatrale tra NJMMF EJGm DPMUĂ‹ MF WJDFOEF QSJWBUF F RVFMMF QVCCMJDIF TJ rincorrono nella pellicola, mix ando i linguaggi del docuNFOUBSJP EFM UFBUSP F EFMMB m DUJPO i)P TUVEJBUP m MPTPm B suonato in una pop band, fatto teatro, scritto pagine su pagine di romanzi mancati - racconta Laura Chiassone NB TPMP RVBOEP TPOP TUBUB TVM TFU EJ VO m MN IP DBQJUP DIF UVUUF RVFTUF QBSUJ TFQBSBUF QPUFWBOP FTTFSF VOJUF JO VO JEFB JO VOB WJTJPOF 'BSF VO m MN Ă’ JM TPHOP EJ VOB WJUB FE VOB SFTQPOTBCJMJUĂ‹ SBDDPOUBSF RVBMDPTB EJ JNQPS tante, non solo per il pubblico che lo vedrĂ , ma anche per se stessi. Tra cinque minuti in scena è il mio primo

m MN F TPOP PSHPHMJPTB EFMMF FNP[JPOJ DIF MBTDJB EFMMB gioia e del dolore del vivere che traspare nella relazione cosĂŹ forte tra iG anna e sua madre. *M m MN OBTDF HSB[JF B MPSP BMMB MPSP JSP nia sarcastica che ride in faccia anche all’angoscia dell’accompagnamento BMMB m OF EFMMB WJUB )P JNQBSBUP NPMUP da loro.â€?D alla gavetta di produzione, ad aiuto regia, ai primi cortometraggi (R outine, La Piattaforma, il o Dlore degli altri, Broadcast), che hanno ricevuto riconoscimenti e premi in festival di tutto il mondo, ai videoclip musicali, alla pubblicitĂ . Laura, con pochi soldi ed una macchina fotoHSBm DB JOJ[JB B HJSBSF EPDVNFOUBSJ RVBTJ QJDDPMJ m MN QFSDIĂ? DJĂ› DIF QJĂĄ MF JOUFSFTTB Ă’ iSBDDPOUBSF VOB TUPSJB MF QFSTPOF MF relazioni, farsi domande sul mondo circostante e riuscire ad emozionareâ€?. Com’è nato in lei il desiderio di fare la regista e qual è la sua formazione? %B SBHB[[B DFSDBWP JM MJOHVBHHJP DPM RVBMF SBDDPOUBSF BM NFHMJP EFMMF TUPSJF )P TDSJUUP TVPOBUP SFDJUBUP m O chĂŠ un giorno sono capitata sul set di un regista al suo QSJNJTTJNP m MN -VDB -VDJOJ DIF SJDPSEFSFUF QFS Oggi 4QPTJ "NPSF CVHJF F DBMDFUUP F UBOUJ BMUSJ m MN 0TTFS vandolo ho capito il lavoro del regista: avere una visione F NPEVMBSF EJWFSTJ MJOHVBHHJ MB GPUPHSBm B JM TVPOP MB SF


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citazione, la scrittura) per raccontare una storia, supporUBUJ EB VO MBWPSP DPMMFUUJWP QFS DVJ MB TRVBESB MB USPVQF dĂ corpo e spinta alle tue idee. a D li ho cominciato la gavetta: assistente di produzione, assistente alla regia, QSPEVDFS .J TPOPøQSPEPUUB EB TPMB J QSJNJ DPSUPNFUSBHHJ aiutata dalle persone che mano a mano conoscevo sui set, il lavoro mi ha formato, le esperienze sul campo, i videoclip, la pubblicitĂ (ho avuto la fortuna di fare sempre pubblicitĂ interessanti dove il prodotto era meno presente rispetto alla parte narrativa) ed i documentari. Quando ha incontrato Gianna Coletti e la madre Anna, protagoniste del ďŹ lm ‘Tra cinque minuti in scena’, il suo primo ďŹ lm, come è stato lavorare con loro? iG anna è un’attrice professionista, la mamma non ha mai recitato eppure ha un talento naturale, un senso del comico e del melodrammatico al tempo stesso che UJ TQJB[[BOP F RVFTUP OFMMB WJUB EJ UVUUJ J HJPSOJ OPO OFcessariamente davanti alla macchina da presa, anche perchĂŠ ogni volta che andavo a trovarle per girare una QJDDPMBøTDFOB BQQFOB BSSJWBWP TJ EJNFOUJDBWB EJ RVFMlo che stavamo facendo, cosĂŹ come della mia presen[B "OOB Ă’ DJFDB FSB RVJOEJ UPUBMNFOUF TQPOUBOFB OFM TVP DPNQPSUBNFOUP DPO MB mHMJB FE JOTJFNF SJQFUFWBOP semplicemente gesti e dinamiche di un meccanismo RVPUJEJBOP Crede che oggi le donne siano quelle piĂš coinvolte nella cura degli anziani familiari ed abbiano un maggior carico di fatica e responsabilitĂ rispetto agli uomini? SĂŹ, la cura in generale è ancora a ÂŤl femminileÂť , esistono eccezioni ma generalmente sono le donne che si fanno DBSJDP EFMMB SFTQPOTBCJMJUĂ‹ EFMMB DVSB Âľ VOP EJ RVFHMJ aspetti di cui nessuno parla ma che magicamente ricaEPOP TPMP P RVBTJ TVM HFOFSF GFNNJOJMF -B TPDJFUĂ‹ JO HFOFSBMF NB JO QBSUJDPMBSF RVFMMB JUBMJBOB DSFEP BCCJB un grande debito nei confronti delle donne che contribuiscono al mantenimento di un certo e wlfare sociale. ø Come ha scelto le altre attrici (le colleghe di Gianna che lavorano nello spettacolo teatrale) e come ha lavorato con loro nella fase preparatoria? 4POP UVUUF BUUSJDJ F BUUPSJ DIF WFOHPOP EBM UFBUSP /FM mMN (JBOOB WJFOF DIJBNBUB BE JOUFSQSFUBSF JM SVPMP EJ VOB mglia con un’ingombrante madre a carico (esattamente come nella sua vita vera) in una commedia teatrale, era RVJOEJ EJ VO HSVQQP EJ MBWPSP BCJUVBUP BM QBMDPTDFOJDP DIF BWFWBNP CJTPHOP (JBOGFMJDF *NQBSBUP ø&MFOB 3VTso Arman, Anna Canzi, Ursk a Bradask a j si sono divertiti ad interpretare un doppio ruolo da un lato lavorando sulMB QBSUF UFBUSBMF DPO EFJ DMJDIĂ? TFNQMJDJ FE FGmDBDJ EB

commedia e dall’altro cercando invece un realismo creEJCJMF F EFMJDBUP OFMMB QBSUF EJFUSP MF RVJOUF NFOUSF -VDB di Prospero giocava nel ruolo del mio alter ego: il regista alle prese con una produzione indipendente! Nel suo ďŹ lm ci sono donne di tutte le generazioni ed anche una donna straniera... è importante per lei questo aspetto di interscambio di tempo e di spazio? Crede nell’idea di sorellanza e di famiglia allargata? La femminilitĂ con tutta la sua forza e onestĂ mi ha sempre interessato, e le etĂ della donna segnano attraverso il mutamento del corpo lo scorrere del tempo che è chiaramente uno dei temi EFM mMN FTTFOEP JM TVP DVPSF MB TUPSJB EJ DVSB FE BDDPNQBHOBNFOUP WFSTP MB mOF EFMMB WJUB EJ VOB EPOOB BO[JBOJTTJNB ø-F famiglie allargate esistono, sono giĂ una realtĂ . Alcune sociologicamente piĂš rileWBOUJ NBESF BO[JBOB mHMJB P caregiver badante) altre si formano per determinati periodi della nostra vita (il gruppo teatrale o la crew DJOFNBUPHSBmDB ø ø Le ha mai creato problemi l›essere donna nel suo lavoro e sul set? o N assolutamente no, ho un mio stile credo appunto un po’ femminile nel lavoro: ascolto molto, cerco di coinvolHFSF JM QJĂĄ QPTTJCJMF MF QFSTPOF BM UFNQP TUFTTP RVBOEP si arriva al punto di una decisione me ne faccio pienamente carico. Quali crede siano le lotte che le donne devono ancora affrontare oggi e vede solidarietĂ e coinvolgimento da parte degli uomini in queste lotte? Ăˆancora tutto da fare. o Fndamentalmente cݏ un problema culturale, un problema di visione, di sguardo sulle donne, continuiamo a rimanere innanzitutto corpi, e solo dopo delle persone. PiĂš che lotte singole è una SJWPMV[JPOF DVMUVSBMF RVFMMB DIF DJ WPSSFCCF *OJ[JBOEP dai contenuti, dalle immagini, dalle parole. o Nn voglio solidarietĂ dagli uomini, perchĂŠ non li vivo come una fazione nemica, il problema culturale riguarda uomini e donne tutti, e da entrambe le parti chi ha un minimo di coscienza dovrebbe, nel suo fare e pensare, il possibile F MlJNQPTTJCJMF 4J USBUUB EJ VOB RVFTUJPOF DIF BQQBSUJFOF B UVUUJ VOB RVFTUJPOF DVMUVSBMF 1SFOEFUF NF F JM QSPEVUUPSF .BSDP .BMm $IJOEFNJ BVUPSF USB M BMUSP EF *M DPSQP EFMMF EPOOF) non ci siamo mai posti sul lavoro il problema di come gestire il potere a partire dal nostro genere, ma come gestire le responsabilitĂ in base alle nostre competenze e ai nostri ruoli professionali. E

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LEGGERE L’ALBERO DI BRUNA BALDASSARRE

AFFETTIVITÀ E AUTOCONTROLLO Cara Bruna, sono una studentessa universitasono una mamma di 47 anni. Ho vari problemi con il mio secondogenito. Sono preoccupata per il suo futuro, in quanto il periodo che stiamo attraversando non promette niente di buono. L’ansia mi attanaglia solo interiorNFOUF $PTB WFEJ EBM NJP BMCFSP Carla

Cara Carla, il tuo albero è ben centrato, anche se tende lievemente verso la zona di sinistra, zona del passato. I rami sono come elementi decorativi che si muovono con armonia col ritmo del vento. La tua lotta all’autocontrollo è rappresentata dai rami che UFOEPOP B JODSPDJBSTJ F B nVUUVBre. Una lotta prevalentemente tra affettivitĂ e autocontrollo, come descrivi bene quando affermi che ‘L’ansia mi attanaglia solo interiormente’ ChissĂ a quale prezzo! I rami sono come grandi foglie allungate e nonostante tu sia un tipo ‘essenziale’, hai bisogno di VTDJSF EBMM JOnFTTJCJMJUĂ‹ EFMM BQQBrato difensivo, un’organizzazione che inizia a pesare Sei certamente una persona schietta, sincera, che bada all’essenziale, senza perdere il senso della bella forma. Le tue esperienze maggiormente trauma-

tiche risalgono ai 3 anni e mezzo, 29, dove avviene una specie di ‘passaggio obbligato’ che restringe e costringe la tua libertĂ . Poi c’è la tappa dei 45, vissuta come una vera rottura. Il futuro: quale mamma italiana non si preoccuperebbe per suo mHMJP 7JWJBNP VOB SFBMUĂ‹ QPMJUJDB e sociale che somiglia a uno stato di soglia, di passaggio, tra la vita e la morte. Ognuno di noi, credo, BCCJB JM EJGmDJMF DPNQJUP EJ MPUUBSF con dignitĂ e molta idealitĂ . La speranza non si deve mai perdere. La tua fase di vita è di liberazione e realizzazione profonda del sĂŠ: è la fase della nuova creativitĂ , cioè il momento della vita in cui ascoltare le nuove forze che provengono dall’interioritĂ . Quindi: fuori tutto, anche l’ansia, optando per una sua profonda metamorfosi‌

SENZA PADRONI E RICCHE DI LIBERTĂ€

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lle prime pagine lette subito il pensiero è volato a Katia, la giovane donna moldava che aiutava mia madre nelle pulizie, cosĂŹ gentile e allegra che poi lei era contenta l’aiutasse anche nella doccia e in altre piccole cose intime. Katia capace di intimitĂ , di quel “dorâ€? che è desiderio e nostalgia dell’affetto primigenio. Amore che dĂ senza pretendere altro se non affetto. L’amore che si dĂ non è facile nĂŠ scontato. Le ho detto del libro, ma mi ha risposto che per ora non ha tempo di leggere, chissĂ domani... Tante sono nel nostro paese queste donne che dalla vita non hanno avuto (sembra) nulla, ma l’hanno affrontata con il sorriso, con l’ audacia insolente di chi è disposto a tutto purchĂŠ qualcosa cambi. Il libro di Lilia Bicec ‘Miei FDUL Ă€JOL YL VFULYRŇ‹ (Einaudi) parla di donne senza padroni, ricche di dignitĂ , anche se molti le hanno trattate come schiave, nel chiuso delle case, se hanno cercato di violentarle con la promessa di un permesso di soggiorno, oppure se qualche anziano le assume ma pretende che dormano nel suo letto, se qualche donna italiana dĂ loro come cibo pane e acqua, come racconta Lilia. Loro possono stare anche senza cibo, per un po’, r-esistere per esistere, per mandare a casa soldi BJ mHMJ DPO J QBDDIJ EFJ WJWFSJ 4BOOP SJDPNJODJBSF da capo. Le sentiamo vere come noi non siamo piĂš se non nella sete di scalata sociale e di potere. La verità è una conquista, non si regala la veritĂ . La loro si è costruita in un viaggio alla balia di tutti, in una bellezza che si spegne nel lavoro duro, in incontri con vigliacchi e con generosi. In rapporti umani o da umanizzare con noi italiani. Allora scrivere, per Lilia Bicec, nasce come rimedio al vivere sole, senza amore. Una bella consapevolezza di sĂŠ emerge dal testo, maturando nell’azione generosa DIF BE PHOJ QBTTP SJEĂ‹ EJHOJUĂ‹ mODIĂ? TJ SFBMJ[[B JM sogno tanto atteso di un ricongiungimento con chi QFS MFJ Ă’ iQJĂĄ DBSP F QSF[JPTPw J mHMJ 1FS -JMJB Ă’ QSFsto l’ora dell’ultimo dolore, della perdita piĂš grande, QFSDIĂ? OPO TFNQSF MF GBWPMF TPOP B MJFUP mOF &QQVre ancora agisce, disposta a tutto purchĂŠ qualcosa cambi: Lilia ha un tesoro nel cuore e la sua scrittura ce lo passa intatto, arricchendoci. Patrizia Minella


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SPIGOLANDO tra terra, tavola e tradizioni DI PAOLA ORTENSI

DALL’AMATRICIANA AI GABRIELLINI, VIAGGIO ALLA RADICE DEL GUSTO Il terroir è quel quid di terra, clima, luce che può dare, anzi che da, a un vino la sua unica originale storia e da qui i nomi di vini che si identificano con paesi e terre di fama. Ma per traslato il terroir di certo esiste anche per cibi e ricette che legano in qualche sostantivo (ma in aggettivi soprattutto) le proprie origini e le proprie componenti di terra, storia, cultura e tanto d’altro. Sono passati diversi anni da quando un’imprenditrice agricola piemontese, Gabriella, mi offrì i biscotti fatti da lei con la farina macinata dal suo grano e la marmellata della sua frutta. A quei biscotti aveva voluto dare il nome parafrasando il suo, per valorizzare quel mix di prodotti e di fantasia che li aveva creati. Ma se i “Gabriellini” sono un mio personale ricordo, di certo la pasta all’amatriciana pasta è ricetta nota anche al di là dei confini dell’Italia. C’è da augurarsi che chi la cucina con amorosa attenzione lo sappia e comunque noi lo ricordiamo: quella ricetta prende il nome da Amatrice, un bel comune della provincia di Rieti nel Lazio. Se in verità non sono moltissimi i cibi che integralmente hanno ricalcato il nome di una località, tanti sono quelli crudi o cotti -che attraverso un aggettivo rivendicano la loro biodiversità territoriale o comunque il luogo, la storia e la cultura da cui il loro sapore trae le radici. Parecchi

sono i menù che potremmo consigliare capaci di farci girare a tavola l’Italia da Nord a Sud, magari con qualche puntatina in Europa, se il contorno scelto saranno i cavolini di Bruxelles o l’insalata russa e se il dolce sarà una buona zuppa inglese o una bavarese o un morbido pan di spagna, magari a fianco di una pastiera napoletana. Se l’amatriciana non è il primo piatto che ci aggrada si potrebbe consigliare una gricia, sua parente in bianco, o una buona zuppa pavese e poi magari del prosciutto San Daniele con un buon radicchio trevigiano condito con capperi di Pantelleria o una luganega con dei pomodori pachino o delle zucchine romanesche. In primavera inoltrata arrivano i romaneschi, ovvero carciofi cimaroli, e magari un assaggio di gorgonzola o di ricotta romana, ovviamente a fianco di parmigiano o grana padano o pecorino sardo. Ma se non saranno questi i gusti graditi potremmo suggerire una fiorentina, una cotoletta alla milanese o un fritto alla piemontese ornati e aromatizzati con limoni di Sorrento, ma potremmo anche pensare ad un fegato alla veneziana, cotto con cipolle di Tropea e affiancato da un tot

di olive ascolane. Ma se per caso sarà una sera in cui si preferisce una pizza, allora quella napoletana gira gira è la prima scelta ma senza sottovalutare la tiella di Gaeta. Per chi ama i primi piatti, però, un buon pesto alla genovese o un ragù, le tagliatelle o le lasagne alla bolognese o ancora un risotto alla milanese può essere la scelta giusta, completando il pasto con un po’ di melanzane alla siciliana o alla parmigiana o, a scelta, lenticchie di Ventotene o di Castelluccia.

RICETTE

AMATRICIANA O MATRICIANA Condimento per spaghetti, bucatini, rigatoni. Ingredienti base: pomodoro, guanciale, pecorino. Esistono varianti con cipolla, aglio, olio d’oliva. ZUPPA PAVESE Ingredienti: 8 uova, brodo di carne, parmigiano grattugiato, fette pane raffermo, burro e sale. Prendete le fette di pane raffermo e friggetele in abbondante burro (2 /3 a persona ); mettetele sul fondo di ogni scodella, cospargete con abbondante parmigiano e poi sopra due uova. Aggiungete un pizzico di sale e poi il brodo bollente. Coprite ogni piatto in attesa (qualche minuto) che il brodo cuocia le uova e poi servite.


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FAMIGLIA

Sentiamo lโ Avvocata

LA CONVENZIONE DI ISTANBUL di Simona Napolitani mail: simonanapolitani@libero.it el mese di maggio 2013, lโ Italia ha raUJm DBUP MB $POWFO[JPOF EJ *TUBOCVM ยต JNQPSUBOUF SJQFSDPSSFSF JOTJFNF J QBT TBHHJ F J QSJODJQJ QJรก TJHOJm DBUJWJ (MJ PCJFUUJWJ QSJODJQBMJ TPOP QSPUFHHFSF MF EPOOF DPOUSP MB WJPMFO[B F QSFWFOJSF QFSTFHVJSF FE FMJNJOBSF PHOJ GPSNB EJ EJTDSJNJOB[JPOF DPOUSP MF EPOOF F QSPNVPWFSF MB DPODSFUB QBSJUร USB J TFTTJ SBGGPS[BOEP M BVUPOPNJB F M BVUPEFUFSNJOB[JPOF EFMMF EPOOF QSFEJTQPS SF QPMJUJDIF F NJTVSF EJ QSPUF[JPOF F EJ BTTJ TUFO[B B GBWPSF EJ UVUUF MF WJUUJNF EJ WJPMFO[B DPOUSP MF EPOOF F EJ WJPMFO[B EPNFTUJDB QSPNVPWFSF MB DPPQFSB[JPOF JOUFSOB[JPOBMF QFS JM DPOUSBTUP BMMB WJPMFO[B 7JFOF QPJ DIJB SJUB M FTQSFTTJPOF iWJPMFO[B EPNFTUJDBw DIF JOEJDB UVUUJ iHMJ BUUJ EJ WJPMFO[B m TJDB TFTTVBMF QTJDPMPHJDB FE FDPOPNJDB DIF TJ WFSJm DBOP BMM JOUFSOP EFMMB GBNJHMJB P EFM OVDMFP GBNJMJBSF P USB BUUVBMJ P QSFDFEFOUJ DPOJVHJ P QBSUOFS JOEJQFOEFOUFNFOUF EBM GBUUP DIF BVUPSF EJ UBMJ BUUJ DPOEJWJEB P BCCJB DPOEJWJTP MB TUFT TB SFTJEFO[B DPO MB WJUUJNBw -B $POWFO[JPOF JOWJUB QPJ HMJ 4UBUJ BEFSFOUJ B JOTFSJSF OFM MPSP PSEJOBNFOUP JM QSJODJQJP EFMMB QBSJUร EFJ TFT TJ F HBSBOUJSF M BQQMJDB[JPOF EJ UBMF QSJODJQJP WJFUBOEP EJTDSJNJOB[JPOJ OFJ DPOGSPOUJ EFMMF EPOOF F QSPDFEFOEP TF EFM DBTP BMM BQQMJ DB[JPOF EJ TBO[JPOJ 4JDVSBNFOUF VO QSPm MP JNQPSUBOUF ร RVFMMP DIF SJHVBSEB MB OFDFTTJUร EJ DBNQBHOF EJ TFOTJCJMJ[[B[JPOF GPOEBNFOUBMJ QFS QSPNVP WFSF DBNCJBNFOUJ EFJ DPNQPSUBNFOUJ TPDJP DVMUVSBMJ EFMMF EPOOF F EFHMJ VPNJOJ BM m OF EJ FMJNJOBSF QSFHJVEJ[J DPTUVNJ USBEJ[JPOJ F RVBMTJBTJ BMUSB QSBUJDB CBTBUB TVMM JEFB EFMM JO GFSJPSJUร EFMMB EPOOB P TV NPEFMMJ TUFSFPUJQBUJ EFJ SVPMJ EFMMF EPOOF F EFHMJ VPNJOJ 4J TQPOTPSJ[[BOP MF DBTF SJGVHJP JTUJUV[JPOF GPOEBNFOUBMF QFS JM TPTUFHOP BMMF EPOOF F BJ NJOPSJ WJUUJNF EJ WJPMFO[B /PO TJ QVร UBDFSF JM DBQJUPMP EFEJDBUP BM 3JTBSDJNFOUP EFJ EBOOJ DIF QVร FTTFSF SJDIJFTUP EBMMF WJUUJNF BHMJ BV UPSJ EJ RVBMTJBTJ SFBUP QSFWJTUP EBMMB $POWFO [JPOF TUFTTB *Om OF EJ HSBO QSFHJP JM SJGFSJNFOUP BMMB i7JP MFO[B QTJDPMPHJDBw QVSUSPQQP DPTร EJGm DJMF EB EFm OJSF F EB QSPWBSF 4VM QVOUP MB $PO WFO[JPOF QSFWFEF DIF TJ EFCCB QFOBMJ[[B SF VO DPNQPSUBNFOUP JOUFO[JPOBMF NJSBOUF B DPNQSPNFUUFSF M JOUFHSJUร QTJDPMPHJDB EJ VOB QFSTPOB DPO MB DPFSDJ[JPOF P MF NJOBD DF 4QFSJBNP JO VO FGm DBDF BQQMJDB[JPOF EJ RVFTUJ QSJODJQJ m OF EJ BJVUBSF SFBMNFOUF UBOUF EPOOF F CBNCJOJ

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DONNE E CONSUMI di Viola Conti

REGOLAMENTAZIONE DEL GIOCO Dโ AZZARDO โ Mettiamoci in giocoโ รจ la Campagna nazionale DPOUSP J SJTDIJ EFM HJPDP E B[[BSEP DIF DIJFEF EJ SFHPMBNFOUBSF MB EJGGVTJPOF EFM HJP DP E B[[BSEP 1SPNPTTB EB "$-* "%64#&' "-&" "/$* "/5&"4 "3$* "64&3 "WWJTP 1VCCMJDP $(*- $*4- $/$" $0/"((" 'FEFSDPOTVNBUPSJ 'F%FS4FS% '*$5 '*5&- 'POEB[JPOF 1*.& (SVQQP "CFMF *OUFS$FBS -JCFSB 4IBLFS QFOTJFSJ TFO[B EJNPSB 6*41 MB $BNQBHOB VO EPDVNFOUP JOUJUPMBUP i6O MJNJUF BMM B[[BSEPw DIJFEF EJ iEBSF BJ TJOEBDJ VO SFBMF QPUFSF EJ DPOUSPMMP TVM GFOPNFOP OFM MPSP UFSSJUPSJP SJEVSSF M BMUB WBSJBCJMJUร BUUVBMF OFMMB UBTTB[JPOF TVJ EJWFSTJ HJPDIJ JODSFNFOUBOEP MF FOUSBUF QFS MP TUBUP SJNBTUF TUBCJMJ QVS JO QSF

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L’OROSCOPO DI

ZOE Settembre

PREDIZIONI SEMI-SERIE E PRONOSTICI POSSIBILI

passato incombente. Ma non per questo mese, no: Giove e Marte ti rendono attiva, avida di tutti i piaceri, rivolta al futuro.

CARA ARIETE, lo scultore australiano Ron Mueck, nei suoi lavori più riusciti, crea delle copie perfette di scene di vita quotidiana – una coppia che passeggia, due anziani sotto l’ombrellone – in tutto e per tutto identiche agli originali, fin nei minimi dettagli, se non per le proporzioni, che sono più piccole, o più grandi di quelle naturali, a volte anche di poco. Basta questo cambiamento per evidenziare tutta l’inquietudine della scena, la sua tristezza, o la sua violenza. In settembre, grazie ad Urano, pianeta delle trasformazioni, potrà capitarti di vedere le cose, le stesse di sempre, diversamente dal solito, più grandi o più piccole, poco importa. CARA TORO, durante una conferenza, ho sentito il matematico Paolo Zellini proporre questa bella definizione della matematica: semplicemente, uno spreco di intelligenza. Ma questo non vale forse per tutte le cose belle della vita? E la filosofia, allora? E l’arte? Ti invito a sprecare, a dilapidare la tua intelligenza e i tuoi talenti, nel corso del prossimo mese, proprio perché grazie a Mercurio sarai piena di energie intellettuali. Se non vorrai nulla in cambio, otterrai probabilmente molto di più. CARA GEMELLI, poiché nel corso del prossimo mese avrai Mercurio in una posizione favorevole per gli affari, l’economia, eccetera, eccetera, probabilmente gli astrologi seri ti consiglieranno di darti da fare: fare programmi, non disperdere energie, ipotizzare investimenti. Ebbene, io ti propongo invece una ‘strategia alternativa’, e ti dedico dunque questa battuta del Lorenzaccio di Carmelo Bene: “Sputare nei pozzi per fare dei cerchi è la mia più grande felicità; poi bere e dormire, non conosco altra attività”. Evviva! CARA CANCRO, “Gatsby credeva nella luce verde, nel futuro orgasmico che anno dopo anno si ritrae davanti a noi. In quel momento ci è sfuggito, ma che importa – domani correremo più veloci... E così continuiamo a remare, risospinti senza tregua nel passato”. È il finale, bellissimo e tragico, del Grande Gatsby di Fitzgerald: guardiamo avanti, ma, insomma, andiamo indietro. Se sei una tipica rappresentante del tuo segno, anche tu avrai spesso questo senso del

CARA LEONE, il romanzo di Musil L’uomo senza qualità tratta in realtà, così ho sentito dire da un critico letterario, di un uomo come insieme di qualità ma senza un centro. Cioè, in fondo, di un mondo di qualità senza uomini. Nel mese di settembre il tuo Io, sempre così presente a se stesso, ti spingerà con il favore di Marte all’affermazione e al successo. Il mio consiglio non è certo quello di rinunciarci, ma, semplicemente, quello di non focalizzarti unicamente su te stessa e sulla tua soggettività, provando a dare spazio a sensazioni ed esperienze più fluide e dinamiche. CARA VERGINE, dice di sé il protagonista del bellissimo libro di Teju Cole Città aperta (che per lui non è Roma, ma New York): “avevo conservato gelosamente una visione quasi ingenua di come la psichiatria avrebbe dovuto essere: sperimentale, esitante, e il più gentile possibile”. Mi piace proprio. E, dato che tu sai come essere gentile, ti propongo di esserlo il più possibile nel corso del prossimo mese, quello del tuo compleanno, accarezzata dalla luce della Luna nuova del 5 settembre. CARA BILANCIA, tra le opere di Giuseppe Penone esposte a Versailles per la mostra inaugurata nel maggio di quest’anno, c’è un grande albero spaccato a metà da un fulmine e rivestito all’interno, nel punto in cui è stato colpito, di una patina d’oro. A un’intervistatrice che gli ha chiesto se l’oro è una cura per la ferita che all’albero è stata inflitta, l’artista ha risposto che no, l’oro serve, al contrario, per sottolineare la potenza della natura. Gli ultimi mesi con Giove favorevole potrebbero averti resa persino troppo sicura di te: questo autunno è il momento di ricordare che esistono forze più grandi di noi. CARA SCORPIONE, nel romanzo di Richard Ford Canada un padre mostra al figlio, che sta per partire per lungo tempo, un trucco che ha già fatto mille volte con lui: mangia un pezzo del puzzle che stanno facendo insieme. Al termine della serata il ragazzino chiede dov’è la tessera mancante del puzzle, e il padre risponde, indicandosi la pancia: “Qui dentro”, “non è mica sempre un trucco. Ecco il segreto del mago”. Perché questa storia mi fa pensare a te? Perché ti vedo così: una maga piena di intuito, i cui trucchi non sono mai inganni.

CARA SAGITTARIO, dopo alcuni mesi di passività e obnubilamento, Marte ti darà moltissima energia. Se mi leggi, sai che di solito invito all’ozio, ma questa volta ti consiglio di approfittarne. Ti propongo come modello la mia amica Monica, la cui energia non si può descrivere con aggettivi, ma va esemplificata: in tre giorni a Parigi è riuscita a vedere tre mostre, quattro musei, uno spettacolo, un concerto, senza trascurare cene, amici e shopping (e sono certa che manca qualcosa!). Mi rendo conto che Monica è inarrivabile (e comunque è dell’Ariete), ma ricorda che solo un decimo di questa vitalità potrebbe già procurarti un mare di divertimento! CARA CAPRICORNO, per questo mese voglio dedicarti i brevi e semplici versi del grande poeta coreano Ko Un, tratti dalla sua poesia intitolata La stella polare: “Se scomparissi tu/il nord svanirebbe/il sud svanirebbe/est e ovest svanirebbero./No”. Lo faccio per celebrare la tua concretezza, i tuoi talenti pratici, la tua capacità di rimanere salda alla terra, da cui potrai trarre grandi benefici se, nel corso del mese, ti capiterà di sentirti un po’ inquieta e insoddisfatta. CARA ACQUARIO, “Shakespeare aveva una sorella... ma non cercatela nella biografia del poeta... Morì giovane; ahimè non scrisse mai una parola... Ora io credo che questa poetessa... vive ancora. Vive in voi e in me, e in molte donne che non sono qui perché stanno lavando i piatti e mettendo a letto i bambini”. Se sei una lettrice di ND, forse ricordi queste parole: il finale di Una stanza tutta per sé della grande Virginia Woolf. Ora, lasciamo da parte i piatti da lavare, di cui (forse) ci siamo liberate, e concentriamoci sulla creatività, sulla capacità di essere libera e poetica, che questo mese Mercurio ti donerà a piene mani... CARA PESCI, il regista messicano Carlos Reygadas, nel commentare il suo secondo film Battle in heaven (2005), ha affermato: “Sfortunatamente, la narrativa è ancora parte del cinema, e io non so come aggirare questa difficoltà”. In effetti, i suoi personaggi sembrano muoversi e agire senza alcun motivo né alcun obiettivo, un po’ come te, svagata e disturbata dai pianeti, per lo meno nella prima metà del mese. Che dire? Prova a goderti un po’ questa inconcludenza, che Reygadas cerca disperatamente di riprodurre con risultati nemmeno lontanamente vicini ai tuoi!

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Settembre 2013

ISABELLA TOMASSI PAROLE NECESSARIE In questi versi domina il cuore della poetessa, un anelito di desiderio che va oltre la poesia stessa di Luca Benassi

uesta rubrica ha piĂš volte recensito libri di esordio di giovani poetesse, leggendo e presentando i testi con lo stupore e l’attenzione di chi va cercando primizie e boccioli freschi, e con quell’indulgenza che volentieri si concede alla novitĂ che annuncia promettenti sviluppi. La poesia di Isabella Tomassi, che esordisce nel 2013 con “Atlante di atti minimiâ€?, dal quale sono tratti i testi qui pubblicati, non chiede una simile attitudine di lettura, imponendosi invece con una scrittura carica di energia, elettrizzante, che richiama l’attenzione sulla necessitĂ ineludibile della scrittura. Isabella sembra scrivere per un dovere, concentrata sull’urgenza della poesia, sul ruolo del poeta, capace di smascherare menzogne, di affrontare la tragedia della contemporaneitĂ nominandola, battendosi in un continuo corpo a corpo con la parola, l’emozione, il pensiero. Si legge, in questi versi, VOB UFOTJPOF mTJDB MFHBUB BM TFOTP F alla sensualitĂ ), alla bellezza, all’eros,

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alla sinestesia delle percezioni, che TJ JODPOUSB F TJ TDPOUSB DPO MB SJnFTTJPOF BMUB mMPTPmDB JOOFSWBUB EJ VOB tensione etica che guida il pensiero come i gesti. La stessa poesia, che si spande sulla pagina occupandone gli spazi, in versi lunghi che sperimentano e rompono la sintassi, giocano con le maiuscole, i silenzi, con a capo ricchi di assonanze, anafore, rime, questa poesia è interpretata come azione, come voce, suono, lettura, canto. Insomma, si tratta di una poesia piĂš da ascoltare che da MFHHFSF DIF TFNCSB USBDDJBSF mO EBM UJUPMP VOB HFPHSBmB TPNNBSJB EFMMP spirito, che parte dal sĂŠ e dal proprio corpo, arriva in Oriente, al buddismo e all’induismo, per tornare all’Abruzzo e all’Aquila, martoriata e ferita dal terremoto, ma giĂ orientata alla ricostruzione e al futuro. Su tutto domina il cuore della poetessa, un anelito di desiderio, lo spirito di Isabella Tomassi che va oltre la parola stessa, oltre l’idea, nel suo essere donna di GSPOUF BMMB QPUFO[B JOmOJUB EJTUSVUUSJDF e creatrice a un tempo, della natura: “soffoco delle parole che/ non sono piĂš pronte/ a descrivere le/ idee ma cantano/ la meravigliosa/ paura/ delle montagne/ e altipiani.â€? Isabella Tomassi è nata a L’Aquila. Si è MBVSFBUB JO 'JMPTPmB presso L’Orientale di Napoli. Ha pubblicato in diverse antologie nazionali, fra le quali “La parola che ricostruiTDF QPFUJ JUBMJBOJ QFS - "RVJMBw &EJzioni Tracce 2009). Organizza eventi poetici e si occupa di temi ambientali e politici come attivista, ricevendo per questo il Premio donne pace e ambiente Wangari Matai prima edizione il 6 marzo 2012 istituito dall’associazione ASUD di Roma. Nel 2013 ha pubblicato la sua prima raccolta “AtMBOUF EJ BUUJ NJOJNJw &EJ[JPOJ 5SBDDF Pescara. "UUVBMNFOUF WJWF OFMM FDPWJMMBHHJP & W B di Pescomaggiore nei pressi dell’Aquila www.pescomaggiore.org.

Sono ďŹ glia dei primi umori caldi dell’estate, ďŹ glia di corpi giovani e svegli di voglie questo proďŹ lo greco è lĂŹ nell’assurdo impatto genitale di grida morsi e risatine, lo scioglimento della neve ha dispiegato le forze di mia madre, la sorda pioggia calmante, e di mio padre, il crespo vento parlante tengo al mio silenzio perchĂŠ non ho segreti, non sono furba, piuttosto mi dilato nello spazio dell’amore ---------Di paglia, stupida Puntellata di marmo, sapida Al tatto e alla vista Scriccettante Quando, mentre, sempre, dopo, poi sono andati Via fuggiti dal loro abuso, e perďŹ no gli elettroni diventano positivi e ti portano indietro, nella profezia della parola imposta al sole si narra della sconďŹ tta, è tutto ciò che si manifesta? credo che l’unico strumento vero sia la mia cassa toracica dentro la quale vibrano delle corde ed emetto dei suoni, perlopiĂš sgradevoli; del tutto privi di senso per sĂŠ.


*O WFOEJUB OFMMF NJHMJPSJ MJCSFSJF OFJ NJHMJPSJ TUPSF POMJOF TVM TJUP EFMMB DBTB FEJUSJDF OFJ GPSNBUJ DBSUBDFP FQVC F NPCJ ,JOEMF TUPSF

XXX JOmOJUPFEJ[JPOJ JU JOGP!JOmOJUPFEJ[JPOJ JU GBDFCPPL JOmOJUP FEJ[JPOJ



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