Aprile 2013

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COPIA OMAGGIO

Franco Di Mare ha presentato a Velletri il suo nuovo romanzo “Il paradiso dei diavoli”

Intervista a Gabriele Santoni

Mensile di attualità, pol

Anno III - N. 36 - Aprile 2013 - Mensile - Registrazione Tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita

itica, cultura, gossip,

spettacolo e sport

“Nonni vigili” e “parcheggi rosa”, per un’amministrazione al servizio dei cittadini Moda e città d’arte, per un’estate all’insegna dello stile

L’Italia ancora al voto, stavolta toccherà ai comuni I tanti volti del bullismo Enrico il giovane e Giorgio il vecchio

Franco Nero

torna sulla copertina di Nonsolorosa per festeggiare i tre anni della rivista



Elezioni AMMINISTRATIVE 26 E 27 MAGGIO 2013 Codice di autoregolamentazione “Blink di Ottavia Lavino” nella sua qualità di proprietario ed editore della testata giornalistica “NONSOLOROSA” nell’ambito della propria autonomia ed in esecuzione delle leggi vigenti e degli emananti regolamenti di attuazione, per la raccolta di propaganda elettorale per le elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013 e per eventuali tornate di ballottaggio, porta a conoscenza degli utenti il seguente Codice di Autoregolamentazione: 1–Nei trenta giorni consentiti dalla legge 10/12/1993 n. 515, l’Editore raccoglierà inserzioni elettorali da pubblicare sulla rivista “NONSOLOROSA” secondo le regole sotto-indicate. 2- Le inserzioni di propaganda elettorale dovranno essere relative a: a) annunci di dibattiti, tavole rotonde, conferenze e discorsi, b) pubblicazioni destinate alla presentazione dei programmi, delle liste, dei gruppi di candidati e dei candidati; c) pubblicazioni di confronto tra i candidati. Tutte le inserzioni dovranno recare la seguente dicitura: “Propaganda elettorale”. Non saranno accettate inserzioni pubblicitarie elettorali pure e semplici e cioè le pubblicazioni esclusivamente di slogan positivi o negativi, di foto o disegni, di inviti al voto non accompagnati da adeguata, anche se succinta, presentazione politica dei candidati e/o di programmi e/o di linee, ovvero non accompagnati da una critica motivata nei confronti dei competitori. Per tali inserzioni vi è un espresso divieto legislativo. (art.2 legge 515/93). 3- La richiesta di inserzione elettorale dovrà essere rivolta direttamente alla testata, contattando via e-mail all’indirizzo redazione@nonsolorosa.it o al numero telefonico 06/96155428. 4- Le richieste di inserzioni elettorali, con gli specifici dettagli relativi alla data di pubblicazione e le eventuali posizioni di rigore, etc., dovranno pervenire (anche in formato elettronico e via e-mail) di norma quattro giorni prima della data richiesta per la pubblicazione. 5- Le tariffe secondo quanto disposto dall’art.3 del Regolamento del Garante, saranno le seguenti:

Seconda di Copertina

700,00

Terza di copertina

700,00

Quarta di copertina

700,00

Quinta di copertina

700,00

Pagina intera interna

550,00

Il materiale dovrà essere inviato già pronto per la pubblicazione in formato JPG, GIF, PNG, SWF. Non si praticano sconti quantità, né altri sconti. Non saranno riconosciute in alcun modo le commissioni d’agenzia. Il pagamento dovrà essere effettuato contestualmente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. Il mancato adempimento comporterà automaticamente la mancata accettazione di pubblicazione. 6- In osservanza delle regole di cui alla legge 10/12/93 n. 515 e degli emendamenti regolamenti in attuazione, al fine di GARANTIRE LA POSSIBILITÀ DI ACCESSO IN CONDIZIONI DI PARITA’ e l’equa distribuzione degli spazi tra tutti i soggetti interessati che ne abbiano esigenze informative o precedente carico pubblicitario di altra natura, spazio sufficiente all’esaurimento delle inserzioni regolarmente pagate, verrà attuata la seguente procedura: a) l’Editore comunicherà ai richiedenti l’eventuale mancanza di disponibilità alla pubblicazione per la data o le date indicate. L’Editore concorderà con l’inserzionista i tempi e gli spazi, se diversi da quelli richiesti, per la pubblicazione in altra data; se ciò non fosse possibile l’Editore procederà ad una riduzione proporzionale degli spazi richiesti onde garantire l’accesso a tutte la categorie interessate. b) Analogamente, qualora dovessero verificarsi fenomeni di accaparramento di spazi, l’Editore si riserva, per garantire concretamente la possibilità dell’accesso in condizioni di parità nonché l’equa distribuzione degli spazi tra tutti i soggetti che ne abbiano fatta richiesta, di ristabilire una pari condizione per i richiedenti, procedendo nel modo indicato nel precedente punto a). 7- La vendita sarà effettuata presso l’Editore. Nei testi degli avvisi pubblicitari dovrà apparire il “COMMITTENTE RESPONSABILE SIG. (persona fisica)…”(come da art.3, 2° comma, legge 10/12/93 n. 515). Gli ordini, come da art.3 legge 10/12/93 n.515, dovranno essere effettuati (e quindi firmati ) da: a) i segretari amministrativi o delegati responsabili della propaganda, previa la loro identificazione ed attestazione della qualifica; b) i candidati o loro mandatari. Qualora il committente della propaganda elettorale a favore di uno o più candidati sia un gruppo, un’organizzazione, un’associazione di categoria, un movimento, un partito, etc., occorre la preventiva autorizzazione (scritta ) del candidato o del suo mandatario. La fattura andrà emessa a: segretari amministrativi o delegati responsabili della propaganda; candidati o loro mandatari; organizzazione/associazione di categoria, etc., previa autorizzazione, come sopra indicato. 8- L’Editore dovrà rifiutare richieste di propaganda elettorale da parte di Enti della Pubblica Amministrazione (come da art. 5 legge 10/12/93 n. 515). Per tutto quanto non meglio specificato si farà riferimento alla normativa vigente. Ottavia Lavino


SOMMARIO

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86 ATTUALITÀ

MODA

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Franco Nero torna sulla copertina di Nonsolorosa per festeggiare i tre anni della rivista

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I tanti volti del bullismo

RUBRICHE

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Intervista a Gabriele Santoni: “Parlerò solo dei libri che mi piacciono, non sono un critico, leggo per passione!”

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Nuova guida al Sistema Museale Urbano

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La necessità aguzza l’ingegno

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Franco Di Mare ha presentato a Velletri il suo nuovo romanzo “Il paradiso dei diavoli”

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“Nonni vigili” e “parcheggi rosa”, per un’amministrazione al servizio dei cittadini

POLITICA 12

Fausto Servadio «Sindaco per Velletri», il sindaco si propone per i prossimi cinque anni

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Enrico il giovane e Giorgio il vecchio

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L’Italia ancora al voto, stavolta toccherà ai comuni

Moda e città d’arte, per un’estate all’insegna dello stile

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FaceAbook: Paolo Cognetti

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Architettiamoci: Come rendere più “verdi” le nostre città

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Appuntamento con il ginecologo: Endometriosi: una malattia sociale

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L’Arte e i suoi infiniti mondi segreti: La magia degli incontri di Giuseppe De Rossi

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Arte enogastronomica: Ananas, anànas o ananasso

10 Editore Blink di Ottavia Lavino Direttore Responsabile Ottavia Lavino

Numero 36 - anno III Aprile 2013 Registrazione tribunale di Velletri 2/2010 del 22.01.2010

Progetto grafico e impaginazione BLINK Stampa Eurografsud Via delle Grotte, 11 00040 Ariccia Roma - Tel. 069344741 Redazione NONSOLOROSA Vicolo Bellonzi, 30 00049 Velletri - RM - Tel. 06.961.55.428 redazione@nonsolorosa.it

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Hanno collaborato: Servizi Barbara Gazzabin Luca Masi Ottavia Lavino Maria Rita Cappucci Rubriche Barbara Gazzabin Carlo Carones Daniele Ciani Gabriele Santoni Pietro Saccucci

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico e da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita.In questo caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. E vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.


foto di Emanuela Sambucci

Editoriale

Il Direttore Ottavia Lavino redazione@nonsolorosa.it

Nonsolorosa compie tre anni Cari lettori, Architettiamoci in questo numero di aprile 2013, ho il piacere di condividere con tutti voi i festeggiamenti per il terzo anno di vita di Nonsolorosa. Ricordo ancora l’emozione che mi tolse il fiato il momento che ebbi tra le mani il primo numero. E sono già passati 3 anni. Quest’avventura editoriale, come mi piace chiamarla, mi ha molto arricchita dal punto di vista umano e professionale. Ho conosciuto molte persone, intervistato molti personaggi del mondo dello spettacolo e con alcuni è nata anche una bella amicizia. Le difficoltà non sono certo mancate, e tuttora non mancano. Ma si va avanti. Disillusi quanto basta. Mentre la politica annaspa. Tornando a noi. La mia prima intervista l’ho fatta a Franco Nero. Ero emozionatissima. E visto che mi ha portato fortuna, per festeggiare al meglio il terzo compleanno di Nonsolorosa, ho voluto in copertina ancora lui. Quando l’ho chiamato per proporgli un’intervista non si è fatto pregare. Molti altri sì. Anche meno famosi. Grazie Franco. La classe non è acqua. Bravo, gentile e bello da morire ancora oggi. Il tempo per te non passa. Cari lettori, come avrete notato, dall’inizio del 2013 Nonsolorosa si è rifatta il look. Abbiamo difatti eseguito un restyling della testata, apportando dei cambiamenti anche nel modo di impaginare gli articoli. Inoltre, molti degli argomenti trattati riguardano il territorio, in un’ottica di conoscenza delle singole realtà dei Castelli Romani. Dallo scorso numero di marzo, abbiamo poi inserito una nuova rubrica “L’angolo del ginecologo”, curata dal Prof. Pietro Saccucci, Primario della divisione di ginecologia e ostetricia dell’ospedale San Filippo Neri di Roma, al quale potrete fare delle domande. Da questo numero, invece, presentiamo una rubrica tutta dedicata ai libri, curata dal nostro scrittore veliterno Gabriele Santoni, che abbiamo avuto anche il piacere di intervistare. Mi raccomando, scriveteci e fateci sapere cosa ne pensate. Affettuosamente Il direttore


Franco Nero torna sulla copertina di Nonsolorosa per festeggiare i tre anni della rivista Scende dalla macchina con la sua eleganza classica e un pò bohémien, tipica solo dei grandi artisti che, nonostante la grande umiltà, non possono fare a meno di nascondere il carisma che li contraddistingue. Questo è Franco Nero, uno degli attori più stimati in Italia e all’estero, protagonista di grandi pellicole dirette da registi del calibro di Corbucci, Damiani, Tarantino, Marco Bellocchio e tanti altri. Un’intervista informale, davanti ad un buon caffè, a parlare di cinema, teatro, progetti futuri e della sua amata Velletri, città che lo ha sempre accolto a braccia aperte, a partire dal primo cittadino Servadio. Proprio il suo legame con Velletri l’ha spinto tre anni fa, in occasione della Festa delle Camelie, ad accettare un’intervista per il primo numero di Nonsolorosa, che proprio questo mese compie tre anni. Dagli aneddoti che lo hanno portato a conoscere e a diventare quasi un idolo del regista italo-americano Quentin Tarantino, fino al cinema italiano, che Franco critica senza mezzi termini, cosa che, dall’alto della sua esperienza può permettersi di fare. Insomma, un vero divo hollywoodiano, anche se lui nega e resta con i piedi per terra. 6

L’attore dal fascino misterioso e accattivante, racconta la sua ultima esperienza al cinema con Tarantino Una delle sue ultime esperienze cinematografiche è stata la partecipazione al film “Django Unchained”, come è stato lavorare con un maestro come Quentin Tarantino? Mi sono molto divertito con Tarantino, la nostra amicizia è nata da un’insieme di occasioni in cui lui mi ha letteralmente rincorso. La prima volta che Tarantino mi ha voluto conoscere risale a circa una ventina di anni fa, mentre giravo un film in Spagna, con Pénelope Cruz. Allora Tarantino era agli esordi e voleva conoscermi a tutti i costi. Mi nominava sempre nelle sue interviste, dicendo che ero il suo idolo. Ci siamo incontrati finalmente quando è venuto a Roma a presentare “Bastardi senza gloria”. Poi un giorno mi chiama e mi dice: “Sai ho deciso di rifare “Django”, è un omaggio al tuo film, mi devi fare

questo cameo”. Ci siamo incontrati al Beverly Hills Hotel e mi ha convinto. Mi sono molto divertito, ho girato nove minuti di film anche se nel film ce ne sono solo tre. Tarantino è geniale, ha lo spirito del fanciullino, e deve assolutamente mantenerlo. Nel 1966 aveva già recitato in “Django” di Sergio Corbucci, come è cambiato e soprattutto esiste ancora, il genere “spaghetti western”, di cui lei è stato un grande protagonista? Purtroppo questo genere è praticamente finito anche se Tarantino con “Django” ha tentato di farlo rinascere, ma è stato un episodio isolato. Cosa pensa del cinema italiano oggi? Qual è un regista e un attore che guarda con piacere? A mio avviso il cinema italiano oggi non esiste più. Noi avevamo un’ industria cinematografica negli anni ’70 che ha sfornato grandi capolavori e lasciava spazio a tutti i generi. Ora si fanno tanti film, ma il novanta per cento sono film comici, da non confondere con la commedia all’italiana, quella la faceva Mario Monicelli, Dino Risi, insomma registi di questo livello. Il cinema italiano attualmente è come una persona con


Franco Nero insieme a Quentin Tarantino e Jamie Foxx alla presentazione di “Django”

Franco Nero e Jamie Foxx in una scena del film “Django”

la febbre, è molto malato. Oggi giorno si fanno tutte queste telenovele camuffate da film. Proprio per questo sto lavorando molto all’estero. Fino al 1980 avevamo tredici mila sale, poi con l’avvento della televisione il cinema italiano è morto. Riguardo ai grandi attori, un attore a mio avviso deve farti sognare e adesso non esiste neanche un’interprete degno di questo arduo compito. La rivedremo presto sul grande schermo oppure a teatro? Adesso ho finito un film in Portogallo diretto dall’attrice francese Fanny Ardant, ultimamente ho avuto anche un’altra offerta a Los Angeles per un film su Rodolfo Valentino. Insomma preferisco lavorare all’estero che in Italia. In Italia ho rifiutato diversi lavori televisivi, anche di Pupi Avati che è un grande regista. Per il teatro faccio degli eventi, prendo dei testi, e faccio la voce recitante. Molti attori anche hollywoodiani, basti pensare al suo grande amico Clint Eastwood, hanno deciso di scendere in politica. Ci ha mai pensato? Mi hanno proposto anni fa di fare il sindaco e ho rifiutato, penso che chi fa politica è un po’ malato. Per conto mio

i politici sono la rovina di una nazione, meno ce ne sono e meglio si sta. Ultimamente Velletri è stata spesso scelta dal mondo del cinema e tv come location, ha mai pensato di girare o interpretare un film in questa che è anche un po’ la sua città? Un tempo avevo questa intenzione, ma non è stata realizzabile a causa di alcuni problemi burocratici della precedente amministrazione. Purtroppo sto molto poco in Italia, a Velletri vengo d’estate a salutare degli amici e passare il tempo con i mie figli.

VIZIO: fumare e dormire con le calze. VIRTÙ: umiltà, perché penso che alla fine vinca sempre. DESIDERIO: più giustizia in Italia e niente più armi nel mondo.

A intervista conclusa Franco Nero mi ha pregata di porgere i suoi più cari saluti al nostro sindaco Fausto Servadio, al quale è legato da anni da profonda amicizia. Al nostro primo cittadino Franco Nero augura con tutto il cuore di essere riconfermato alla guida della città. Maria Rita Cappucci Ottavia Lavino

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Il bullismo, un fenomeno da conoscere per capire che dietro tanta aggressività si cela altrettanta debolezza

Dal cyber bullismo, a quello verbale e fisico: ecco i tanti volti del bullismo e qualche soluzione per combatterlo Vittime di bullismo da giovani, soggetti ad ansia, depressione e tendenze suicide da adulti

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Le conseguenze del bullismo non si registrano solo nell’immediato, provocando una condizione di malessere nella vittima che lo spinge, spesso e volentieri, a non volere andare a scuola e a chiudersi in se stesso senza esternare il suo disagio, ma anche a lun-

BULLISMO, o mobbing in età evolutiva è il termine di nuova generazione per indicare atti di violenza a scuola, generalmente nel periodo adolescenziale e pre - adolescenziale. Si presenta come un comportamento aggressivo con caratteristiche distintive quali l’intenzionalità, la sistematicità e l’asimmetria tra i ruoli. Il bullismo può assumere svariate forme: alcune più evidenti ed esplicite, come quello fisico e verbale, altre latenti e sfuggenti al riconoscimento da parte del mondo adulto, come il bullismo indiretto che, ancora più dannoso, va a colpire, silenziosamente, come un tarlo la psicologia della vittima, segandola nel profondo. Tale fenomeno, coinvolge una quota significativa della popolazione studentesca, con differenze tra le diverse regioni, e riguarda sia i maschi che le femmine. Esso decresce con il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria, ma è presente ancora dopo i 14 anni.

go termine. Secondo uno studio compiuto della Duke University a Durham (Carolina del Nord), i giovani vittime del bullismo, vivono un trauma che non se ne va via crescendo, ma che li avvia a un futuro di adulti ansiosi, con disturbi depressivi, attacchi di panico e, in alcuni casi limite, possibili intenzioni suicide. È il risultato di uno studio svolto su 1.420 giovanissimi dai 9 ai 13 anni, e pubblicato sulla

rivista JAMA Psychiatry. Per restare invece alla realtà del nostro Paese, si può citare una recente indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, secondo cui quasi la metà dei ragazzini (45,5%) ha assistito ad episodi di bullismo, oltre uno su tre (34,2%) li ha subiti personalmente o ha un amico che ne è stato vittima attraverso internet e soprattutto i social network.


Nuove frontiere di violenza tra i giovani: il cyberbullismo Mentre il bullismo nella sua forma classica spaventa meno, cresce in modo preoccupante il cyberbullismo, ovvero persecuzioni, offese e molestie perpetrate in Rete, soprattutto attraverso i social network. Il cyberbullismo può avere ripercussioni negative sulla vittima anche peggiori rispetto al bullismo tradizionale, perché la persecuzione mediatica non è circoscritta a un singolo ambiente, ma può diffondersi in modo incontrollato coinvolgendo una piazza ampia e sconfinata. La modalità d’attacco preferita dai giovani cyberbulli è la persecuzione della vittima attraverso il suo profilo su un social network.

Il Rotary Club di Velletri insieme ai giovani contro il bullismo, per promuovere la cultura della “non violenza”

Il bullismo si può combattere, e la soluzione parte proprio dal dialogo con i giovani. Questo in sostanza il punto centrale messo in luce dal progetto dal titolo “Il bullismo la forza della non violenza”, organizzato dal Rotary Club di Velletri e destinato agli studenti delle scuole medie degli Istituti Comprensivi di Velletri e Lariano. Nell’ambito dell’iniziativa, è stato anche promosso un concorso proprio sul tema del bullismo il quale propone agli studenti, la produzione e di un manifesto originale, incentrato proprio sul tema del bullismo e della non violenza. La premiazione di questi splendidi lavori, insieme agli interventi di relatori qualificati in materia, si è svolta all’interno di un forum, organizzato dallo stesso Rotary, tenutosi martedì 26 marzo nella sala Tersicore. A moderare gli interventi, il presidente del Rotary Club Velletri Bruno Mammucari, che ha dato spazio a vari esperti in materia di bullismo: ben due psicologi, la dottoressa Silvia Moroni e il dottor Adriano Purgato, la professoressa Anna Maria Di Lorenzo e il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Velletri Marco Piras, hanno spiegato e indagato i fattori principali di questo annoso tema, ognuno dal suo

Il presidente del Rotary Club Velletri Bruno Mammucari La professoressa Anna Maria Di Lorenzo

punto di vista, coinvolgendo i giovani presenti con dibattiti, esempi pratici, storie realmente accadute ed esperienze personali. A portare i saluti del sindaco e dell’amministrazione comunale, il vicesindaco Marcello Pontecorvi, che ha ringraziato il Rotary Club per queste iniziative molto utili dal punto di vista educativo e civile. A spiegare il lato psicologico del bullismo, prima la dottoressa Silvia Moroni, psicologa dell’età evolutiva che, ha affrontato il tema del bullismo sia dal punto di vista degli educatori, cioè degli adulti, che dei diretti protagonisti, i giovani e giovanissimi. Partita dal concetto di aggressività, che nel bullo è intenzionale e prolungata nel tempo, ha esplorato i vari tipi di bullismo da quello verbale, a quello fisico, fino al bullismo psicologico. Evidenziando come il bullismo sia un fenomeno di gruppo, la dottoressa ha poi fatto degli esempi concreti, spingendo i ragazzi a pensarsi non solo come vittime, ma anche come potenziali bulli nei confronti dei propri amici o compagni. Ancora di natura piscologico-comportamentale, l’intervento del dottor Adriano Purgato, che ha coinvolto i ragazzi con la lettura ad alta voce di brani dedicati al fenomeno del bullismo. Ma i prepotenti sono sempre tali, e le vittime restano sempre vittime? Invitando i ragazzi a riflettere sui ruoli spesso confusi e scambiabili di vittima e bullo, il dottor Purgato ha

Il vicesindaco Marcello Pontecorvi

L’intervento di uno studente

lasciato la parola alla professoressa Annamaria di Lorenzo che ha mostrato ai ragazzi un filmato sul bullismo, un cortometraggio realizzato da alcuni giovani. A chiudere il forum, l’intervento del comandante dei carabinieri di Velletri Marco Piras che ha affrontato il problema del bullismo dal punto di vista della giurisprudenza. Il comandante ha ribadito l’importanza di educare i ragazzi ad una cultura della legalità, responsabilizzandoli fin da piccoli, sulle conseguenze spesso gravi delle loro azioni. Atteggiamenti da bulli in età scolastica, possono essere l’anticamera per un comportamento criminoso e violento ancora più grave in età adulta. Al termine degli interventi i ringraziamenti e le premiazioni dei cinque migliori elaborati di tutti gli Istituti Comprensivi che hanno partecipato all’iniziativa (scuola media Achille Campanile di Lariano, e le scuole medie degli istituti comprensivi di Velletri De rossi, Aurelio Marini, Andrea Velletrano, Clemente Cardinali). Maria Rita Cappucci 9


Venezia romantica

Rosa antico e pizzi per uno stile da lady romantica

Palermo neo coloniale

Panama

Per affrontare la giungla metropolitana

Lo stile jungle fatto di kaftani, miniabiti, shorts, nei colori della terra, è perfetto per la città. Comodo, pratico e anche elegante, il neo coloniale che ruba tutte le sfumature della sabbia del Sahara, è informale, sofisticato, semplice ma urbano e regala un soffio di esotismo alla nuova eleganza tutta giocata sulle combinazioni e varianti del beige, del sabbia, del panna e del kaki. È uno stile pensato per una donna metropolitana, chic, romantica che ama vestirsi con mise pratiche, fresche e femminili, dalle forme calibrate, morbide. Il raso, il cotone e il lino sono i tessuti che meglio interpretano questa tendenza. Gli accessori color dell’oro, poi, donano luce e sono in perfetta sintonia con il trend Sahara. Un safari tutto all’italiana, quello della donna che sfida le alte temperature di Palermo, culla di una civiltà multiculturale dove le bellezze nostrane si incrociano con il centro della cultura mediterranea.

Max Mara

Scarpa Cristian Dior Marc Jacobs stampa pitone

Furla bag cachemire coffe Gioielli etnici collana Pakistan avorio

La donna ritrova il suo aspetto più romantico e fiabesco, grazie al ritorno del pizzo e del rosa antico. Se andate Brunette cool faschion pazze per fiori, fiocchi, camice velate, colletti decorati questa tendenza è quella che fa per voi e vi trasformerà in una vera principessa. Gonne al ginocchio, bluse morbide, accessori raffinati, sono i punti cardine per una nuova eleganza e sensualità pacata, dai toni simili a quelli di un make up confetto rosa, nude o cipria. A tutto questo si aggiungono i colletti in stile collegiale, da portare come accessorio e addirittura gioiello, il più fashion e richiesto dell’ultima stagione. Decorato con le perle, in pizzo, o anche total white, perfetto per lo stile brava ragazza, il colletto è un accessorio che Vestito rosa antico Valentino non può mancare nell’armadio di una vera fashion Vitim. Per questo abbiamo scelto Venezia, la città romantica per eccellenza, per un giro in laguna 10 tra pizzi e ricami d’un tempo.

Gilet Agnona, pantaloni Haute, blusa con pizzo Carla Ferroni

Giacca sahariana Diana Gallesi, sciarpa Rosamunda, camicia di Sangallo

Max Mara


Moda e città d’arte, per un’estate all’insegna dello stile di Maria Rita Cappucci

Burberry prorsum trench fucsia e blu

L’eleganza passa dalle tinte forti

Sanremo oasi del colore

Ecco alcune proposte imperdibili per questa primavera-estate 2013

Capi e accessori dal taglio decisamente classico reinterpretati con tinte molto accese. Tra i colori moda spuntano: il verde smeraldo, l’african violet, per chi ama le tonalità del rosa, il poppy red, il rosso dei papaveri, per mettere in risalto la tintarella, lemon zest, indossarlo sarà come sorseggiare una limonata sulla spiaggia, il dusk blu, un azzurro pastello con una marcia in più, senza dimenticare il fucsia, ideale non solo per abiti e gonne, ma anche per trench e soprabiti. Insomma colori pieni e brillanti, per dire addio alla timidezza e al pallidume invernale. Questa tendenza non può che sposarsi alla perfezione con la città di Sanremo e i suoi fiori variopinti, per un’estate tutta all’insegna delle tinte forti.

Moschino tinte forti

Borse Furla

Moschino tinte forti

Milano in bianco e nero

Abito smanicato Costume National

Tailleur Alexander

Moschino abito corto

La moda cambia di stagione in stagione, ma alcuni tessuti e soprattutto colori sono intramontabili. Questo è il caso del bianco e nero, un ever green che anche in questa stagione, si riconferma come un duo molto efficace. I due non colori per eccellenza, si alternano in tanti mix sofisticati e di grande impatto. Tante le versioni del black and white che vi faranno impazzire: dallo stile anni ’60, con abiti sbarazzini dalle linnee definite e accessori vintage, all’eleganza minimal, con temi geometrici che conferiscono all’abito un minimalismo ricercato, dallo stile unisex, con smoking e giacche maschili, pantaloni super slim e tacchi da capogiro fino agli accessori, scarpe e borse, che si adeguano perfettamente agli stili. Questo stile minimal ma estremamente elegante, ricorda l’atmosfera frenetica e glamour di Milano, con la sua eleganza innata e senza sfumature.

Borsa Venus Ballerine Hogan Scarpe decollete con cinturino a T

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foto web

Essenziale ma elegante


Giorgio Zaccagnini, segretario dei Giovani democratici, e il sindaco Fausto Servadio

Il sindaco Fausto Servadio durante il suo appassionato e coinvolgente intervento alla presentazione della campagna elettorale

Fausto Servadio «Sindaco per Velletri», il sindaco si propone per i prossimi cinque anni

Classe 1950, imprenditore di successo e nonno di cinque adorati nipotini. Fausto Servadio oggi non ha bisogno di aggiungere altro alla sua presentazione, è sindaco da cinque anni con successo, ha raddrizzato una città che era allo sbando, ha rimesso a posto i conti e ha quasi eliminato l’enorme fardello di debiti che aveva ereditato dal centro destra. Un’evoluzione che si è capita bene sabato scorso quando è salito sul palco e con voce ferma e lessico chiaro si è presentato ai cittadini per chiedere il secondo mandato. Forte sostenitore del lavoro di squadra, Servadio ha saputo districare una situazione amministrativa molto complessa mettendo ordine a molti settori. Arriva alla scadenza naturale del mandato forte della sua determinazione e anche della convinzione che il lavoro da svolgere è ancora molto e che sarà nella stessa direzione, dunque in continuità con i cinque anni appena trascorsi. Punto fermo è il rispetto dei conti pubblici che sarà mantenuto per confermare quella affidabilità che Velletri ha riconquistato pro12 prio con Servadio come atte-

stano i lusinghieri risultati del bilancio. Sono nel 2012 si registra un avanzo di amministrazione di 4 milioni di euro. Nel 2008 la situazione era diametralmente opposta: il conto della tesoreria comunale era in rosso per oltre 11 milioni di euro e si pagavano interessi passivi per circa 1 milione di euro ogni anno. Oggi la stessa cassa ha una dotazione di 13 milioni di euro. Lo stesso Servadio ha commentato questi numeri con il rammarico di non poter spendere i soldi disponibili come sarebbe opportuno ma che s’impegnerà a farlo non appena il governo autorizzerà i comuni a spendere i fondi in cassa per dare nuova vitalità all’economia. Il successo di Servadio tuttavia non va ricercato solo nella sua competenza e nel suo impegno bensì nell’amore che ha manifestato di avere per la sua città che ha difeso in ogni consesso anche andando contro le logiche politiche del suo stesso partito, come nel caso della Città Metropolitana quando ha dimostrato di avere quel coraggio che a tanti suoi concittadini era mancato. E come non ricordare le sue battaglie per la sanità, è stato schedato

dalla Digos durante una manifestazione davanti alla Giunta regionale e anche quando ha abbandonato la riunione in aperto contrasto con il capo di gabinetto della Polverini che con arroganza aveva derubricato i problemi di Velletri ai tempi della chiusura del San Raffaele. Gesti che fanno di Fausto Servadio il “Sindaco per Velletri” come recita lo slogan scelto dalla campagna di comunicazione. Tocca agli sfidanti dimostrare di essere capaci di contrastare una forte personalità come quella di Servadio e di argomentare un programma in grado di dare dignità a Velletri. Il sindaco uscente non deve fare alcuno sforzo, per lui parlano i fatti, semmai dovrà concentrare le sue energie per far capire che il cammino verso il futuro di Velletri è irreversibile e che l’unica strada possibile è quella intrapresa. I veliterni sapranno ben scegliere a chi affidare ancora una volta il timone della città, consapevoli che la tempesta della crisi è ancora in atto e che per avere certezze c’è bisogno di competenza, impego e quella passione per Velletri che Servadio ha già dimostrato di avere.

spazio elettorale a pagamento

Competenza, impegno ma… soprattutto amore per la sua Città



L’autore di “Aut Aut” Gabriele Santoni, si racconta sulle pagine di Nonsolorosa, dove curerà una rubrica dedicata ai libri.

“Parlerò solo dei libri che mi piacciono, non sono un critico, leggo per passione!”

Un giovane trentenne appena laureato che, dopo qualche piccola esperienza di precariato, trova un lavoro fisso, seppur poco gratificante, che gli permette di mantenersi. La sua vita potrebbe navigare in acque tranquille, ma il ragazzo è un inguaribile sognatore, e non ce la fa a tarparsi le ali per non farsi sfuggire il tanto agognato posto fisso. Questo è Matteo, il protagonista di “Aut Aut”, ma forse è anche lo stesso autore, Gabriele Santoni, giovane trentenne nato e cresciuto a Velletri, ma trapiantato a Varese per fare lo Stuart. Anche Gabriele è un sognatore e oltre alla sua professione, che a differenza del suo protagonista non gli sta per niente stretta, ha da sempre il pallino della scrittura, passione che ha coltivato fin da ragazzo. Ma come tutti sanno, le cose più belle nascono per caso, e inaspettatamente cambiano il corso della nostra vita. Così Gabriele ha preso il volo nel mondo della scrittura, con il suo primo romanzo “Aut Aut”, un successo di pubblico e critica. Tra programmi radiofonici, concorsi letterari e nuovi progetti, Gabriele, sempre attaccato alla sua città natale, ha deciso di curare sulla nostra rivista, con la sua grande esperienza di scrittore e instancabile lettore, una rubrica dedicata ai libri, proponendo 14

autori emergenti come lui, destinati a diventare grandi promesse nel mondo della narrativa nazionale. “Aut Aut” è stato un grande successo editoriale? Te l’aspettavi? “Aut Aut” è andato senza dubbio, meglio di quanto mi aspettassi, non solo dal punto di vista delle vendite, che non sempre sono sintomo di qualità. È andato bene soprattutto dal punto di vista della stampa e delle recensioni: ne hanno parlato giornali importanti, come “Il Corriere delle sera”, “Panorama”, “Repubblica” e il “Venerdì”. Non mi aspettavo tutto questa considerazione provenendo soprattutto da una piccola casa editrice, per cui già da tempo avevo pubblicato racconti brevi e con cui avevo partecipato a qualche concorso letterario. È stata proprio questa casa editrice a propormi di scrivere questo romanzo. La soddisfazione più importante che ho ricevuto da questo libro è accaduta a novembre quando la scuola di scrittura di Baricco ha selezionato il mio romanzo tra i dieci migliori romanzi d’esordio. A questi dieci autori hanno poi chiesto di scrivere un altro racconto breve. Alla fine mi sono sfidato con questi autori ho vinto. Il tuo primo libro è la storia di una scelta. Cosa ti ha spinto un giorno a scegliere di diventare uno scrittore?

Gabriele Santoni

Io ho sempre scribacchiato, è stata una cosa che mi ha dato sempre soddisfazione e divertito fin dai tempi della scuola. Ho lavorato in tanti giornali soprattutto locali, sono stato tra i fondatori del “Cittadino”, insieme a Guido Di Vito, a cui ho dedicato anche il romanzo. Prima di lavorare nei giornali, nel mio piccolo, ho sempre scritto di narrativa, racconti e poesie, partecipando anche a dei concorsi per alcune riviste letterarie. Poi occupandomi di politica mi sono trovato a leggere il libro di Antonio Pennacchi “Il fascio comunista”, e volevo ad ogni costo invitare l’autore alla festa di partito a Velletri. Mi sono dato da fare per contattarlo, e mi sono iscritto ad un sito letterario. Pennacchi non mi ha mai risposto, ma questa associazione


mio avviso, l’autore più importan“L’Anonima Scrittori” continuava te, da prendere come punto di ria mandarmi e-mail su concorsi letferimento narrativo senza dubbio terari, così ho deciso di partecipare alcuno è Philip Roth. Anche in Itaad uno di questi. Inaspettatamenlia ci sono autori molto bravi; ed è te mi sono ritrovato tra i vincitori uno di queste giovani promesse il ed il mio racconto è stato inserito primo autore di cui parlerò nella all’interno di un’antologia insieme mia nuova rubrica di libri. Mi rifea quello di Pennacchi. Questo è starisco a Paolo Cognetti, scrittore mito il mio vero e proprio esordio. Come riesci a conciliare lanese esordiente che pubblica con con il tuo lavoro itinerante, il tempo per scrivere? Per “Aut Aut” la casa editrice mi aveva dato un anno di tempo. Nel frattempo, prima di iniziare, avevo concluso un’altra cosa a cui mi dedicavo da un anno. Nonostante questo i mie editori hanno preferito concentrarsi su quelle 15 pagine di “Aut Aut”. In poche parole “Aut Aut” è nato da un mese di ferie, in cui mi sono buttato a capofitto a scrivere. Il mio lavoro è molto faticoso al livello fisico. È pur vero che la mia scrittura è molto istintuale e simile al parlato. Questo stile mi semplifica e accorcia i tempi di scrittura, permettendomi di scrivere anche nei ritagli di tempo che ho dal mio lavoro. Di solito Io scrivo quando torno da lavoro, la sera, la notte, quando c’è silenzio assoluto. Sono molto veloce nello scrivere, e inizio solo quando le Santoni e Antonio Pennacchi, premio Strega 2010 cose sono pronte in mente. Quali sono gli autori italiani Minimum Fax. Per e stranieri che preferisci? me Pennacchi in Italia rimane il nuQuando sei dalla parte dell’autore mero uno in assoluto. Adoro anche ti rendi conto di quanto sia imporAurelio Picca. tante la lettura, lettura e scrittura Il protagonista del tuo primo rovanno assolutamente di pari passo. manzo è un grande appassionato E quando leggi assiduamente devi di politica, secondo te ha senso ancapire e renderti conto della moda cora essere un militante? del momento. In questo periodo La militanza come l’ha intendevo io sono fondamentali gli autori nordnon ha più senso di esistere. Adesso americani; a questo proposito, a c’è un tipo diverso di militanza più

vuota, frivola, meno vera perché meno a stretto contatto con la gente. È pur vero che forse questo tipo di politica si merita questa militanza. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Stai scrivendo un nuovo libro? Al momento non ho contatti e contratti con nessuno. Continuo certamente a scrivere, e da qualche tempo sto conducendo un nuovo programma a Radio Deejay dove recensisco un libro. Nel nuovo libro che ho in cantiere, parlerò di cose totalmente diverse dal primo. Non voglio più soffermarmi sul precariato, sul lavoro, temi troppo snobbati di cui si parla continuamente. Anche se “Aut Aut” in realtà è uno storia d’amore nei confronti di se stessi, degli ideali e dei sogni che uno ha. Se potessi scegliere di vivere di scrittura lo farei molto volentieri, ma in Italia questa cosa non è possibile. Finora, quello che ho fatto alla radio, e quello che farò anche nella rivista, è parlare dei libri che mi sono piaciuti, non credo di avere gli strumenti per fare il critico. Sono una persona curiosa, leggo per passione, per piacere e se un libro mi lascia qualcosa mi piace parlarne. Io voglio rimanere nell’ambito della scrittura, anche perché ho disperatamente bisogno di un editor che mi corregga. Ogni autore deve avere qualcuno che lo controlli, che rilegga il contenuto del suo scritto, perché quando racconti una storia sei talmente coinvolto che hai bisogno di occhi esterni per renderti conto se il tutto funzioni veramente. Maria Rita Cappucci

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Nuova guida al Sistema Museale Urbano Presentata presso la sala conferenze dei Musei Civici la Nuova Guida

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Grandi sinergie, obiettivi comuni e larghe intese hanno prodotto in questi ultimi anni già un lavoro eccellente e la messa in opera, a 5 anni dalla convenzione con la Diocesi, del Sistema Museale Urbano, prezioso ed unico nel Lazio, ne costituisce il degno coronamento. Ma le attività e le iniziative non accennano a diminuire, anzi le proposte e i progetti si susseguono a ritmo incalzante. L’ultima della serie in ordine di tempo è la formulazione e la stampa della Nuova Guida al Sistema Museale Urbano, presentata ufficialmente giovedì 18 Aprile nella Sala Conferenze dei Musei Civici, alla presenza del Sindaco Fausto Servadio, dell’Assessore Daniele Ognibene, di Don Marco Nemesi direttore del Diocesano e della dott. ssa Sara Bruno Conservatore dello stesso, partner del progetto di cui si fa portavoce la padrona di casa nonché protagonista in primis, la direttrice dott.ssa Anna Germano. La peculiarità del Sistema Museo Urbano , riferisce la dott.ssa, sta, tra le altre cose, nella completezza dell’escursus storico prodotto che

va dai primordi alla protostoria illustrati nel museo geopaleontologico, dalla protostoria al medio Evo nel museo civico e dal Medio Evo ai giorni nostri nel diocesano. Ospite d’onore e curatrice del volume la dott.ssa Elena Calandra, Soprintendente dei beni archeologici del Lazio, che si dice felicemente sorpresa dell’eccellente stato dei nostri Musei per conduzione, organizzazione ed esposizione accurata e puntuale e aggiunge che per la stesura della nuova giuda è prevalso l’intendimento di renderla più “snella” e facilmente fruibile ad un largo pubblico per incoraggiare i visitatori e favorirne la commercializzazione. Tra le altre cose, originale e di impatto immediato è il nuovo Logo formato da una Emme maiuscola in tre colori ad indicare con il giallo ocra i musei civici, con il verde i musei diocesani e con il rosso la Città di Velletri. Un materiale ampio e di grande interesse che si potrà visitare con un biglietto unico o utilizzando una card e le tante offerte promozionali. Barbara Gazzabin


Marco Rossetti e Francesco Rondoni di nuovo insieme, pronti a portarCI in giro per il mondo

Con il motto “ci risiamo” presentano la nuova agenzia di viaggi Game & Job a Velletri

“Ci risiamo”! Questo il motto di Marco Rossetti e Francesco Rondoni, due professionisti nel settore turistico, tornati insieme per mettere a servizio della città, la loro esperienza e professionalità nell’organizzazione dei viaggi. Reduci da

trent’anni di lavoro fianco a fianco, Marco e Francesco hanno riunito le forze e soprattutto la loro passione, in una nuovo progetto: l’agenzia di viaggi “Game & Job”, che ha aperto i battenti sabato 23 marzo a Velletri in via Pia 22. L’agenzia è una delle sedi centrali della società G&j Service, realtà che opera nel settore turistico su tutto il territorio nazionale e si occupa di vari servizi: tour operetor, consulenza e progettazione di soggiorni convenzionati per minori e anziani e organizzazione e gestione dei servizi di animazione hotel, Villaggi, Centri Tecnico-Sportivi e Centri Studio-Sport e Vacanza per bambini e ragazzi e adulti. Particolarità della Game&Job è occuparsi non solo di fornire villaggi vacan-

ze e strutture apposite, ma anche di formare personale addetto ai servizi turistici e alla gestione degli stessi. Nata circa trent’anni fa come agenzia specializzata nell’organizzazione dei soggiorni per minori, la Game & Job si è poi evoluta, con la realizzazione e lo sviluppo di tanti altri servizi. “La nostra avventura nella Game & job raccontano - Marco e Francesco - si propone un obiettivo principale: costruire itinerari che permettano di accostare realtà e culture insolite, non per forza lontane, adeguando ogni viaggio alle esigenze e alle richieste dei viaggiatori ma sempre suggeriti dalla curiosità e dalla voglia di andare”. Così Marco e Francesco descrivono il loro nuovo progetto, vantandosi senza dubbio, di conoscere il mondo, ma soprattutto di amarlo in ogni sua sfaccettatura. Specializzata nel tour operator e nell’organizzazione di viaggi, la Game & Job si occupa di svariati servizi, in particolar modo tour nelle città d’arte, soggiorni in centri benessere e terme, vacanze junior, viaggi di nozze, viaggi in giro per il mondo e soggiorni estivi. La Game & Job non vende viaggi, ma li costruisce, mettendosi dalla parte del cliente per consigliarlo e guidarlo in avventure straordinarie. Gli stessi consulenti della G&J organizzano viaggi di ogni tipo dove accompagnano e guidano i clienti per tutto il corso del soggiorno, proprio come un viaggio tra

amici. Per questo Marco, Francesco e i loro collaboratori, non saranno mai in grado di proporre un viaggio che non li appassioni. “Fuori dalla nostra porta non troverete mai svendite e offerte. Chi si rivolge a noi lo fa perché vuole veramente intraprendere un’esperienza di vita unica a contatto con il mondo per conoscerlo e rispettarlo”. Un’altra particolarità della Game & Job è garantire il proprio personale qualificato nei villaggi e nelle strutture consigliate. Maria Rita Cappucci

Per avere ulteriori informazioni sui servizi proposti dalla Game & Job, Marco, Francesco e tutti gli altri collaboratori sono a disposizione tutti i giorni, tramite telefono al numero 069635689, fax. 0699366493, Cell. 3939081606, o tramite mail agli indirizzi info@gejservice.it e gamejobservice@gmail.com., oppure consultando il sito internet www.gejservice.it

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La necessità aguzza l’ingegno swap party

Badanti di condominio

La necessità aguzza l’ingegno e in tempo di crisi ogni espediente è ben accetto. Ne sanno qualcosa i napoletani che dell’arte dell’arrangiarsi ne hanno fatto uno stile di vita. Non per niente siamo un popolo di navigatori e soprattutto di inventori, mettendo a segno colpi su colpi sempre più fantasiosi. Ecco dunque affacciarsi all’orizzonte nuove forme di welfar o di micro-welfar. Eravamo partiti con gli outlet e le vendite scontate di griff datate che si sono rivelate un autentico business, ma non bastava: si è passati al lancio revival del vintage, apprezzando la moda anni ‘60 senza scandalizzarsi troppo se il capo è usato, l’importante è che sia bello e a buon prezzo. Oggi prevale l’economia di scambio: niente più carte di credito né moneta contante, anche perchè non ce n’è. D’altronde il baratto è stato la colonna portante dell’economia feudale e ancora oggi è fondamentale nelle società contadine con quel “do ut des” che sostiene la crescita a costo zero. Sul web o nei mercatini ci si scambia di tutto: vestiti, utensili, elettrodomestici, mobilia e quant’altro. Si chiama swapping, tanto per dargli un nome esotico, ma non è nient’altro che baratto da parte di scambisti che hanno voglia di fare shopping e rinnovare il guardaroba senza spendere un euro. Come? Con tradizionali swap party in cui ognuno può portare abiti e accessori 18 dimenticati nel fondo del pro-

prio armadio, taglie sbagliate, acquisti frettolosi, regali poco graditi. Tutto fa risorsa: dunque se in tempi difficili si vuol cambiare look, mettendo da parte i sensi di colpa per le spese pazze, basta partecipare o collegarsi via web (swapstore.it, oppure swapclub.it). Le iniziative comunque si susseguono a ritmo frenetico: dagli ipermercati, ai discount, ai mercati del contadino a km. zero, alla formazione di gruppi di acquisto per la spesa collettiva nei centri agroalimentari per grossi quantitativi di frutta e verdura con un risparmio fino al 50% molto gradito a pensionati, malati, invalidi o solo troppo occupati per pensare alla spesa. Non mancano i nonni in affitto, i fratelli maggiori, i portieri sociali, e neppure le mamme di giorno (Tagensmutter) per l’educazione e l’intrattenimento dei bambini. E’ senz’altro la risposta all’esigenza di una gestione sostenibile che migliora il servizio e l’efficienza con una ricaduta positiva sul senso civico della collettività. Ma la bomba della super-invenzione è la spesa condominiale per badanti di condominio, destinata agli anziani (in crescita esponenziale ma sempre più soli) per poche ore al giorno, ma solo in caso di auto sufficienza, assegnate a persone di fiducia all’interno del palazzo. Contro la crisi l’imperativo è “solidarietà e condivisione”. Ce lo hanno insegnato i car-sharing, il bike-sharing e i gas ( gruppi soli-

foto web

Tagensmutter

Mercato del contadino a km zero

dali d’acquisto). Ora l’Associazione Confabitare si è fatta promotrice di una nuova impresa volta a dividere le incombenze economiche con un risparmio impensabile (si parla di una spesa mensile intorno ai 2 o 300 euro contro i 1200) che, visto il successo, si sta espandendo rapidamente. La badante viene assunta “Pro-quota” cioè per le ore concordate ed essendo presente nel condominio è sempre reperibile, anche in caso di qualche urgenza. Moldave e ucraine vanno per la maggiore, ma ora tra le newentry ci sono anche molte italiane, attratte dal non essere più costrette ad andare da una parte all’altra della città per lavorare e da uno stipendio confortevole. Per tutta la parte burocratica: assunzioni, pagamenti TFR, buste paga ecc. l’Associazione dei proprietari immobiliari Confabitare garantisce assistenza. I lati positivi sono senza dubbio molti anche se l’aneddotica sulle liti condominiali è tale da far pensare, soprattutto considerando che le esigenze si concentrano tutte nelle stesse fasce orarie e la badante non può certo spaccarsi in quattro. Ma volere è potere e l’unione fa la forza specie dinanzi a un buon servizio a costo notevolmente ridotto, considerando che davanti a possibili incomprensioni possono nascere anche grandi amicizie con auto-aiuto e scambio di sinergie. Barbara Gazzabin


Enrico il giovane e Giorgio il vecchio

Il futuro dell’Italia dipende da un patto generazionale prima che politico

Enrico Letta, presidente del Consiglio Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica

Quando il presidente della Repubblica, appena rieletto, ha affidato l’incarico per formare il governo a Enrico Letta, 47 anni ha affermato: “Un giovane, anzi per gli standard italiani, molto giovane” ha usato quello humor inglese garbato che non tutti hanno raccolto. Può essere racchiusa in questa battuta di Napolitano la storia delle ultime settimane che sarà interpretata sui libri di storia in modo che ancora è prematuro immaginare. Una politica auto referente ha determinato un collasso istituzionale che solo il vecchio Presidente ha potuto dirimere nell’unico modo possibile: mettendosi in gioco in prima persona. Decisione non scontata come può sembrare, Napolitano aveva chiesto di trovare una soluzione ma sterili e pasticciati tentativi lo hanno impedito e alla fine lui era l’unico a poter succedere a se stesso, nonostante l’età e lo sforzo che gli è stato chiesto nei sette anni appena trascorsi. Lo spettacolo non è stato tuttavia edificante, il Pd è imploso per cause che ancora non sono evidenti, oltre a quelle che appaiono, e che vedono come unico capro espiatorio Pier Luigi Bersani. Anche in questo caso la storia dirà, per adesso, da persona per bene qual è, Bersani si è fatto indietro e di certo ha agito sempre in buona fede, anche se ha commesso molti errori. La stagione che si apre per il Pd è comunque una delle più interessanti poiché sono venuti al pettine i nodi di una con-

vivenza forzata determinata dalla fusione a freddo che sta all’origine del Pd stesso. Adesso è necessario capire se l’appartenenza al Pd, per taluni, è solo una circostanza dettata dalla contingenza del potere o se è, invece, una partecipazione convinta e ispirata da valori più edificanti. Lo scopriremo nelle prossime settimane quando il governo Letta inizierà a muovere i primi passi, capiremo chi sarà capace di vedere oltre l’orizzonte del proprio mandato e chi sarà avviluppato intorno all’ultima scialuppa, rimasta in mare della vecchia politica. Intanto Giorgio Napolitano ha dettato le sue condizioni, lo ha fatto con voce ferma e con parole forti, lo ha fatto nel luogo più alto della democrazia e lo ha fatto parlando direttamente ai cittadini. Seppure stridente, l’applauso dei parlamentari, che lo acclamavano proprio mentre lui li redarguiva, è l’icona della classe politica che è toccata in sorte all’Italia in questo secondo decennio del terzo millennio. Poteva andare meglio, certamente! E se Sparta (Pd) piange, Atene non ride, in casa Pdl tutti si fanno scudo e si coprono dietro l’innegabile leadership di Berlusconi che, rinfrancato dai risultati elettorali, sta cercando di far dimenticare agli italiani i suoi scandali e la scarsità della classe politica del Pdl. Per alcuni versi si può ben dire che Pd e Pdl sono reciproci, l’uno (Pd) ha una classe dirigente capace, come lo attestano le vittorie (ultima la Serracchiani in

Friuli) degli amministratori locali e una scarsa leadership; esattamente l’opposto dell’altro (Pdl) che oltre Berlusconi non riesce ad andare. E poi ci sono i grillini che hanno capito bene il loro destino, segnato sin dalla nascita del movimento, ovvero la sua disgregazione. Qualunque teoria sociologica, descrive bene la parabola di un movimento di protesta una volta raggiunto l’apice: o il movimento diventa sistema, e dunque perde la sua vocazione originaria e muore; o il movimento implode perché perdono di significato le ragioni che lo hanno motivato nella fase ascendente. Basta questa semplificazione per comprendere il perché della loro resistenza a dare un contributo costruttivo in questa delicata fase del Paese. Grillo lo sa bene e per questo alza sempre i toni per tenere viva la fiamma della protesta e continuerà a farlo poiché non ha alcuna alternativa. In questo scenario, il “giovane” Enrico Letta dovrà trovare il bandolo di una matassa confusa e fragile con l’unica certezza che a coprirgli le spalle c’è il vecchio Giorgio al quale il paese deve gratitudine. Ascolto talune sterili polemiche che mi capita di sentire proprio da chi dovrebbe avere un riguardo particolare, vista la storia personale di Napolitano e la sua appartenenza politica… ma si sa che la riconoscenza non è di questo mondo, soprattutto de si milita nel Partito democratico! Luca Masi

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Face book

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Richieste di amicizia Raymond CARVER

Gabriele Santoni info@blinkpubblicita.com

Jennifer EGAN

Nicola LAGIOIA

Paolo Cognetti Data di nascita 27 gennaio 1978 Documentarista presso Cameracar Datore di lavoro Minimum Fax 2004 “Manuale per ragazze di successo” 2007 “Una cosa piccola che sta per esplodere” 2012 “Sofia si veste sempre di nero” Contatti paolocognetti.blogspot.it

Paolo Cognetti ha condiviso lo stato di Gabriele Santoni Ho pensato di parlare di libri freschi di stampa e di farlo attraverso l’approfindimento dell’autore. Di una cosa sono convinto: quando si conoscono le vite, anche superficialmente, degli scrittori, si leggono i loro libri sotto una luce diversa. E questo non vale solo per la letteratura, ma per l’arte in genere. Immaginiamo Van Gogh. Quanta luce sprigionano i suoi campi di grano, i girasoli, le case e le chiese molli, fluttuanti e pastose. A tratti paiono espressione di un bambino alle prese col pennello e con colori poco diluiti. Ma basta conoscere alcuni particolari della vita del pittore, la solitudine nella quale ha prodotti quei dipinti, la follia che gli morsicava i pensieri, le amicizie che lo hanno influenzato per vedere i suoi dipinti trasformarsi in scene drammatiche, gli uccelli diventare presagio di morte, i colori finestre gialle nelle quali tuffarsi per sfuggire dagli assilli della vita. E questa è la realtà, non quella che avevamo immaginato precedentemente, quando eravamo all’oscuro di tutto. Da qui l’idea di FACE A BOOK, AFFRONTA UN LIBRO. Lo so, fa il verso al social network, infatti l’intenzione è proprio quella. Lo scopo della rubrica non è svelare intrecci o raccontare i personaggi, ma solo quella di far venire l’acquolina in bocca a chi legge, stuzzicarne la curiosità. E lo farò prendendo in prestito gli schemi che, grazie a Facebook, conosciamo tutti. Nei messaggi, ad esempio, troverete ciò che l’autore ha voluto affrontare con il suo romanzo, il “messaggio” che ha voluto lanciare. Tra le richieste di amicizia potreste trovare altri scrittori ai quali si è dichiaratamente ispirato o che, per formazione, lo hanno influenzato. Tra le informazione personali ci saranno i datori di lavoro, quindi le case editrici. L’immagine di copertina sarà (guarda un po!) la copertina del libro in vendita e accanto l’immagine del profilo. Sarà semplice, vedrete. Veloce, intuitivo e, spero, divertente. 20

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Eventi giugno 2013 67° Premio Strega

Citazioni preferite “La nascita? Una nave che parte per la guerra”

Paolo Cognetti

Attraverso la storia di Sofia voglio raccontare il quanrantennio che ci siamo lasciati alle spalle. Attraverso le varie fasi della vita dalle quali, in silenzio e con estrema facilità, Sofia si discatta, sparisce. Per poi ricomparire sotto una forma nuova, dagli indecifrabili stati d’animo.


L’agenzia Allianz RAS di Velletri cerca collaboratori. Entra nel team! Sei giovane, dinamico, determinato e orientato a svolgere una professione autonoma? Mandaci il tuo curriculum, avrai la possibilità di emergere professionalmente in un ambiente di lavoro sereno e stimolante. L’annuncio è rivolto a persone di ambo i sessi. Gli interessati sono invitati a proporre la propria candidatura, Xdc Vjidg^ooVo^dcZ heZX^ÑXV Va igViiVbZcid YZ^ YVi^ V^ hZch^ del d.lgs. 196/03, tramite fax al numero 06 9628371, email: velletri@allianzras.it o presentandosi in agenzia. AGENZIA DI VELLETRI di Fernando Cancellieri & C. S.r.l. Via Martiri delle Fosse Ardeatine, 3 - 00049 Velletri (RM) Tel. 06 9610171 - Fax 06 9628371 - email: velletri@allianzras.it


Architettiamoci

Come rendere più “verdi” le nostre città

Arch. Carlo Carones car.arch@libero.it

Città giardino

Orti urbani

Tetti giardino

Muri verdi o giardini verticali 22

Il verde urbano è un elemento dell’ambiente costruito in fondamentale relazione con il paesaggio. Ormai il concetto dell’Architettura verde intesa contro il degrado delle nostre città è sempre più diffuso anche nel nostro paese. L’Architettura del verde è una tendenza che non si rivolge solo all’arredamento dell’edilizia privata e residenziale di nuova generazione, ma anche per riqualificare aree degradate delle periferie con delle soluzioni innovative sia dal punto di visto tecnologico sia di impatto ambientale. Già nel XIX secolo erano sorte le prime città cosiddette “Citta Giardino”, cioè nuclei abitativi formati da residenze unifamiliari, attorniate dal verde, collegate tra loro, con servizi, negozi, teatro, chiesa, zone produttive e zone amministrative, in modo tale da rendere questi centri completamente autosufficienti Lo scopo era raggiungere contemporaneamente due vantaggi: gli agi e le comodità della vita urbana e gli aspetti sani e genuini della vita di campagna. Un altro fenomeno che sta sempre più prendendo piede è quello degli “Orti Urbani”. Con questo filosofia alcune Amministrazioni Comunali mettono a disposizione dei cittadini, in modo gratuito, aree dedicate per la coltivazione. Spesso queste iniziative hanno una valenza sociale, dando ai suoi fruitori un beneficio oltre che salutare sia dal punto nutrizionale sia fisico. Se dove abitiamo non abbiamo un giardino allora le terrazze, così come i balconi o i tetti, da qui il nome di “Tetti Giardino” o giardini pensili, in genere sono spazi che non offrono grandi possibilità creative e sceniche. In realtà, se progettati con senso dei volumi e dell’armonia, selezionando piante ed essenze il cui sviluppo nel tempo non alteri le linee del progetto, facendo un uso sapiente di tecniche e materiali speciali, ogni piccolo o grande spazio può essere trasformato in un vero e proprio giardino sospeso nel cielo. I giardini pensili offrono molti vantaggi sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale, economico e quindi del risparmio energetico. Non per ultimi abbiamo i “Muri Verdi”, chiamati anche Living Wall, consistono in paratie autoportanti o rivestimenti di murature già esistenti, che consentono di creare veri e propri “Giardini verticali”. Questi sistemi generano effetti di compensazione, mitigazione e miglioramento dell’edificio stesso e nel contesto ambientale circostante.


Speciale elezioni comunali 26-27 maggio 2013

L’Italia ancora al voto, stavolta toccherà ai comuni Quando, come si vota e quali sono i candidati a sindaco per la città di Velletri

Le Elezioni Amministrative del 2013 si terranno il 26 e 27 maggio nei comuni con scadenza naturale del mandato degli organi eletti nel 2008, ed in quelli alle elezioni anticipate, perché commissariati o per motivi diversi. I ballottaggi sono fissati per il 9 e 10 giugno. Andranno alle urne 723 comuni, di cui 532 appartenenti a regioni ordinarie e 191 a regioni a statuto speciale. Si voterà in 21 comuni capoluogo di provincia, fra cui soltanto Roma capoluogo di regione. Nella regione Lazio sono ben 42 i comuni chiamati alle urne per rieleggere sindaco e consiglio comunale: oltre a Roma e Viterbo i comuni di Anzio, Aprilia Ferentino, Fiumicino, Formia, Nettuno, Pomezia, Sabaudia, Santa Marinella e Velletri. Le votazioni si svolgeranno nei giorni di domenica e lunedì seguendo il solito orario: domenica 26 maggio i cittadini potranno recarsi alle urne dalle 8 alle 22 e lunedì 27 dalle 7 alle 15.

Sindaci e consiglieri: ecco i nomi che si contenderanno la guida della giunta veliterna

Fermo restando che riguardo alla pubblicazione delle liste ufficiali, bisognerà attendere le ore 8 di venerdì 26 aprile, nel frattempo, nel comune di Velletri è scattato già il toto nomi. Per il Pd, si riconferma la candidatura del sindaco uscente Fausto Servadio. A sostenerne l’elezione, oltre al Partito Democratico anche Sel, Socialisti e tre liste civiche. Oltre al candidato sindaco, il Partito Democratico ha ufficializzato la palma dei 24 candidati consiglieri, dove, tra tante conferme, quasi tutti gli assessori e consiglieri comunali uscenti, spiccano le adesioni di Augusto Di Lazzaro e di Luigi Crocetta. Tra le new en-

try Anna Morsa, Sabina Ponzo, Marcella Ferrante, Giorgio Fiocco, Sara Solinas, Maria Paola De Marchis; non fanno ‘rumore’ le assenze di Fabio Taddei e Vincenzo Bagaglini, che con Franco De Santis, già da tempo sono fuoriusciti dal partito. Dalla schiera opposta, ovvero il Pdl, appare sempre più scontata la candidatura a sindaco di Salvatore Ladaga, forte dell’appoggio di gran parte del Popolo della Libertà e di due liste civiche una della quale avrà il nome “Noi per Velletri”. Per quanto riguarda altre candidature, confermata nel corso di questa settimana la discesa in campo di Fabio Pontecorvi, alla testa di una lista civica dal nome “Cuore nuovo per Velletri”, la candidatura di Paolo Trenta per il Movimento Cinque Stelle, quella di Fabio Taddei a sostegno della lista “Velletri Libera” e di Paolo Felci, con “Casapound”. Al di là della tensione, nonché della confusione, presente ancora in molte coalizioni, ogni partito dovrà necessariamente sottostare al clima di spending review che ha ridotto il numero di consigliere e di assessori da eleggere; anche per questa ragione, la partita si fa ancora più difficile e i contendenti ancora più agguerriti.

Come si vota nei Comuni superiori ai 15.000 abitanti

Nei Comuni con più di 15.000 abitanti, come nel caso di Velletri, si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di Sindaco e, a fianco di ciascuno, i simboli delle liste che lo appoggiano. Riguardo all’esito delle votazioni, viene eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato alla lista più votata (maggiore

cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età. Al secondo turno viene eletto Sindaco, il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Il cittadino può esprimere il proprio voto in tre modi diversi: tracciando un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato Sindaco da quest’ultima appoggiato; mettendo un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto “voto disgiunto” e per ultimo, il cittadino può tracciare un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate.

La novità di queste amministrative: la doppia preferenza

Per le elezioni amministrative del 26-27 maggio, elettrici ed elettori avranno per la prima volta, la facoltà di esprimere la doppia preferenza di genere, cioè apporre non uno, ma due cognomi di candidati della stessa lista, di un uomo e di una donna. Si tratta di una conquista della legge 215/2012, la normativa volta appunto a riequilibrare la rappresentanza di genere nei Consigli Comunali e regionali, approvata in modo bipartisan dallo scorso Parlamento. Questa legge introduce anche altre novità relative alla par condicio nelle trasmissioni elettorali e alla composizione di genere delle liste, con la previsione della ricusazione della lista che non rispetti i coefficienti di genere. Maria Rita Cappucci 23


Appuntamento con il ginecologo

Prof. Pietro Saccucci Primario Divisione di Ginecologia ed Ostetricia Ospedale San Filippo Neri di Roma

L’endometriosi è una malattia cronica a carattere progressivo caratterizzata dalla presenza di focolai di endometrio, il tessuto che riveste la cavità uterina e che subisce le modifiche del ciclo mestruale, al di fuori della sede naturale. E’ una patologia di grande interesse in campo ginecologico per la sua diffusione in aumento negli ultimi anni. Si manifesta con dolori nell’area pelvica inizialmente nel corso dei flussi mestruali o persistenti, dolori ai rapporti sessuali, ed è una delle principali cause di infertilità femminile. Il frequente riscontro nelle giovani donne, l’impatto che ha sulla qualità di vita di una donna, le ripercussioni sulla sfera riproduttiva, la configurano in un quadro di malattia sociale alla stregua di alcune malattie neoplastiche e cardiovascolare. Rappresenta una delle principali cause di infertilità generalmente nelle donne sopra i 30 anni. I focolai di endometrio migrano nella cavità addominale presumibilmente attraverso le tube per impiantarsi sulle ovaie, sulle salpingi, sul peritoneo e, anche se raramente, sull’intestino, nello spazio tra retto e vagina. Le localizzazioni sulle ovaie possono dar luogo alla formazioni di cisti che contengono sangue simil mestruale. Le localizzazioni tra retto e vagina formano dei noduli fibrosi assai dolorosi nei rapporti sessuali ed a volte anche nell’evacuazione. Le localizzazioni intestinali possono provocare, in casi estremi, fenomeni di occlusione intestinale. Praticamente il dolore addomino-pelvico progressivo è il sintomo che condiziona la vita 24 di quelle donne che ne sono

Endometriosi: una malattia sociale sfortunatamente affette, influendo sull’attività lavorativa, nei rapporti familiari, nei rapporti con il partner. Per la diagnosi spesso è sufficiente una corretta indagine anamnestica incentrata in particolare sul dolore, l’epoca di insorgenza, l’entità, la sua localizzazione. Mediante l’ecografia possono essere rilevate le caratteristiche cisti ovariche endometriosiche da sole o associate a processi aderenziali, a noduli retto-vaginali ed anche alle localizzazione nel contesto dell’utero definite adenomiosi. La diagnosi di certezza si ha soltanto attraverso la laparoscopia. Questa procedura chirurgica miniinvasiva permette contemporaneamente di porre diagnosi attraverso la visualizzazione diretta degli impianti, e di attuare, laddove sia possibile, la rimozione delle cisti ovariche, dei noduli peritoneali, delle aderenze, al fine di ripristinare l’anatomia originaria per ridurre, o meglio eliminare, la sintomatologia dolorosa. Come detto inizialmente, l’endometriosi rappresenta una delle principali cause di infertilità conseguente all’occlusione tubarica che ne può derivare sia per fenomeni infiammatori che per processi aderenziali. L’intervento chirurgico effettuato per via laparoscopica permette il ripristino della fertilità nel 30% dei casi. Purtroppo l’endometriosi, anche se adeguatamente trattata chirurgicamente, può recidivare con la formazione nuovamente di cisti ovariche, di processi aderenziali, ripresentando la sinto-

matologia dolorosa originaria. Una vera e propria terapia medica mirata a tutt’oggi purtroppo non esiste. L’obbiettivo è comunque il controllo dei sintomi, in particolare del dolore pelvico. Oltre agli analgesici, la pillola tradizionale, ovvero il trattamento estro-progestinico, può ridurre la sintomatologia dolorosa ed eventualmente rallentare l’insorgenza di un’eventuale ripresa della malattia dopo intervento chirurgico. Un ottimo controllo del dolore conseguente alle localizzazioni retto-vaginali o quelle endouterine si raggiungere con l’introduzione di un particolare IUD (spirale) medicato al progesterone. Naturalmente queste terapie non sono utilizzabili qualora si ricerchi la gravidanza. La gravidanza inoltre, anche se non può essere considerata una terapia, potrebbe giocare un ruolo protettivo nei confronti dell’insorgenza della malattia, anche dalla semplice osservazione della rarità dell’endometriosi nelle donne che hanno avuto più gravidanze. Recentemente è stato individuato un progestinico che studi clinici estesi ad un vasto campione di donne affette da endometriosi, oltre a ridurre la sintomatologia dolorosa, limita la progressione della malattia. In conclusione occorre precisare che nella decisione terapeutica vanno presi in considerazione vari fattori quali, l’età della donna, il desiderio di gravidanza, l’entità dei sintomi, la localizzazione della malattia, l’aver avuto già delle gravidanze.

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p.saccucci@sanfilipponeri.roma.it



L’Arte e i suoi infiniti mondi segreti

Barbara Gazzabin bgazzabin@tiscali.it

Incisore e orafo oltre che pittore Giuseppe De Rossi interpreta, secondo le proprie identità, volumetrie e architetture in un procedere creativo essenziale, secondo inedite traiettorie dell’equilibrio con un codice espressivo personalissimo fatto di rarefazione tesa a raggiungere il massimo di densità e concentrazione di significati. Intensamente evocative la opere di De Rossi raccontano verità brucianti e al contempo liete come fossero l’incarnarsi di una profonda meditazione. Dipingere diventa così il modo per decifrare i segni sconosciuti del suo “ Libro interiore” con un ritorno improvviso di esperienze passate che costituiscono l’idea-forza destinata a sorreggere tutto il suo impianto. Squarci di vita vissuta a riaffacciarsi sul filo di una memoria affatto programmata, data da fatti casuali che rievocano sensazioni racchiuse, affidate a persone, incontri, oggetti, paesaggi, momenti che imprigionano sentimenti ritrovati in tutta la loro bellezza con messaggi criptati da ascoltare in silenzio per poter raccogliere il deposito prezioso che essi restituiscono. Un’antologia di ricordi, un racconto scritto in filigrana in cui la rievocazione assume i connotati di un tempo mai perduto, di un tempo ritrovato perché vissuto nell’intima segretezza di uno spaccato senza tempo. Uno scrigno di sentimenti in cui alberga quell’amore che consente di vedere il cuore anche negli altri, leggendo oltre le righe, a conferma che a possedere un cuore non siamo soli. Percorsi inesauribili che prendono forza come per conquistare spessori di profondità assoluta in giochi di transiti imprevedibili inseguendo tutti i punti 26 cardinali fino all’orizzonte verso

La magia degli incontri di Giuseppe De Rossi l’onda verde della sublimazione, scivolando verso l’alto, staccando i piedi da terra verso l’ottava sfera con un sovraccarico di energia che sprigiona la scintilla e libera all’improvviso torrenziali evoluzioni viste con gli occhi incantati e sognatori di chi insegue la bellezza incastonando gemme preziose nella cornice del ricordo. Le opere di Giuseppe De Rossi non sono mai frammentate e concluse in se stesse, bensì compongono un unicum che da un capo all’altro ne costituiscono il completamento organico aprendo la chiave che spalanca le porte del suo universo. La realtà rivive e si anima nelle forme che assume nel correlato figurale che sposta l’attenzione dal fatto in sé e per sé alla sua significazione nel firmamento artistico in cui gli astri si muovono in uno spazio pluridimensionale. E’ l’intensità di una luce particolare che li distingue perché è la resa cromatica di un sentimento, è l’amore, è il senso di gratitudine verso i luoghi dell’anima, è la poesia delle cose, è l’attimo fuggente che esalta i particolari nella veduta d’insieme. Se partire è un po’ morire per l’emigrante con la valigia di cartone, per Giuseppe De Rossi partire è stato al contrario una scelta di vita, la voglia di voltare pagina inseguendo il mito del “Buon selvaggio” di Roussoviana memoria, per guardare da vicino le stelle e immergersi nella natura più autentica. Un bisogno panico di sentirsi dentro qualcosa che si identifica con lui. Dire che ami la natura è dire poco; il suo è un intimo vigoroso

inalare di molecole di terra appena bagnata dalla frescura della pioggia che porta profumi di essenze che placano l’inquietitudine, liberando pensieri lentissimi, armoniosi, fatti di gesti morbidi a scandire il ritmo di una danza dal valore creativo e fecondo di una vita finalmente autentica. Attimi di silenzio che gli permettono di guardare fino in fondo con dolcezza e di commuoversi dinanzi alla ragione superiore del loro fascino, potendo così carpire e riprodurre sulla tela la realtà nella sua essenza più riposta così come i sensi l’hanno percepita e al contempo riportando alla luce quell’opera d’arte che già preesisteva in lui come somma di istanti privilegiati nei quali la realtà gli si è rivelata nel suo significato più profondo. Uno schema di onde continue creato dagli avvolgimenti che non hanno inizio né fine scorrendo veloci con la morbidezza del velluto a comporre illuminanti angolazioni nell’intersecarsi di cerchi, curve e diagonali dalle forme ambigue e apparentemente indistinte che convivono in un piacevole intrecciarsi di armonici bassorilievi. Alla ricerca dell’arca perduta Giuseppe de Rossi ha finalmente conquistato una visione meno affannata del reale e può sedersi tranquillo sulle onde del mare osservando senza pensieri la luce all’orizzonte, lasciandosi dondolare dolcemente mentre intorno spuntano le stelle e “Quando l’ultima stella si spegne nel cielo/ l’uomo adagio prepara la pipa e l’accende” (C.Pavese).


Dopo “Casimiro Roléx” il giornalista, volto di Uno Mattina, torna dal suo pubblico veliterno per parlare della sua nuova avventura letteraria, omaggio ai tanti volti di Napoli

Franco Di Mare ha presentato a Velletri il suo nuovo romanzo “Il paradiso dei diavoli”

Una sala Tersicore gremita e la presentazione d’eccezione degli amici che lo sostengono e lo seguono in tutte le sue grandi avventure letterarie. Così la città di Velletri ha accolto un suo graditissimo ospite, il giornalista televisivo, nonché scrittore, Franco Di Mare, che ha scelto la cittadina veliterna per parlare del suo nuovo romanzo “Il paradiso dei diavoli”. A presentare l’evento, svoltosi martedì 16 aprile alle 17.30, Ottavia Lavino, organizzatrice e promotrice dell’iniziativa, presentato dalle parole di elogio del suo fan numero uno, Luca Masi. Facendo riferimento ad alcuni passi del libro dove i protagonisti, Carmine e Nicola, rivelano nella loro stessa vita di tutti i giorni, la doppia anima di Napoli, Luca Masi, attento osservatore dei fenomeni sociali descritti da Franco Di Mare nei suoi romanzi, ha ringraziato l’autore per avergli dato modo di conoscere prima Sarajevo e poi Napoli, due città madri e matrigne, dalle grandi contraddizioni e dal fascino irresistibile. Altro grande estimatore di Franco Di Mare e soprattutto della città e dell’arte partenopea, l’avvocato Renato Mammucari che, citando Benedetto Croce e Chateau Brian, ha ringraziato Franco perché “Leggere il suo libro è come entrare in un labi-

rinto di un giardino all’italiana”. Per mostrare la sua gratitudine, il dottor Mammucari, ha donato a Franco Di Mare una stampa di Napoli. Ancora parole di apprezzamento dall’assessore alla cultura Daniele Ognibene, che ha azzardato un paragone tra la Napoli del “Paradiso dei diavoli” e la Sicilia di Andrea Tidona, altro grande personaggio ospite della cittadina veliterna, chiedendo a Di Mare, proprio come aveva fatto con Tidona, se queste due grandi anime del sud hanno ancora una speranza di redenzione. Giunto il suo momento, l’autore Franco Di Mare ha ringraziato tutti i suoi amici che lo hanno presentato con grande passione ribadendo che chi scrive libri non ha sempre la fortuna di essere accolto in questo modo. “Napoli non ha una periferia, la periferia è nel cuore del centro storico, tutto quello che nelle grandi città la periferia porta fuori, la miseria i problemi, Napoli ce l’ha dentro”. Con queste parole Franco Di Mare ha presentato la sua Napoli, una

città dove i vicoli stretti dei quartieri immersi nel centro storico, sintetizzano le grandi contraddizioni di una città che vede miseria e nobiltà camminare sulla stessa strada. Ricordando il mito della fondazione della città, nata per opera dalle sirene, simbolo da sempre di bellezza e minaccia, l’autore con l’ausilio di un filmato molto suggestivo dedicato al suo romanzo, ha lasciato la parola prima a due sociologi Luigi Caramiello e Domenico De Masi, poi al giornalista Marco DeMarco direttore del “Corriere del mezzogiorno”, e infine agli attori di “Un posto al sole”, che hanno dato voce e volto ai protagonisti del libro: Carmine Cacciaputoi, Nicola Camel, il giornalista Marco di Matteo, una sorta di alter ego dell’autore. La presentazione si è conclusa con l’autore che ha firmato decine di copie e salutato il suo pubblico con un aperitivo a buffet, offerto dall’azienda agricola “Le Rose” e dal supermercato “ Coop” di Velletri, sostenitori di questo evento insieme alla Banca di Credito Cooperativo di Roma.

Via del Comune, 31 - 00049 Velletri (Roma) Negozio: 06.963.29.59 - Tel./Fax 06.963.86.83 Cell. 360.730661


Arte Enogastronomica

Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it

È una pianta originaria dell’America del Sud che si è diffusa, dopo la scoperta dell’America, nelle aree tropicali africane, asiatiche e oceaniche. La forma del frutto è più o meno cilindrico, simile ad una pigna sormontata da un ciuffo di foglie e il peso della maggior parte degli esemplari in commercio, si aggira intorno ad 1 / 1,5 Kg con punte sino a 4 kg ed in alcuni casi, soprattutto nelle piantagioni africane, ve lo assicuro per esperienza personale, a 9 Kg. La scorza esterna, formata da placchette che sono singoli frutti incastrati tra di loro, passa dal colore verde, man mano che il frutto matura, al giallo , all’arancio e al marrone, progressivamente dal basso verso l’alto. All’ananas servono 18 mesi per maturare, mentre a tutti gli altri frutti ne bastano 4. La polpa interna ha il colore del

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ananàs o ananasso

sole dei tropici e una dolcezza unica, ineguagliabile per il suo sapore e la potente carica vitaminica ,56 milligrammi di vitamina C ogni 100 g ,che è oltre la metà della dose giornaliera raccomandata. Ricco di zuccheri e sali minerali, contiene, inoltre, una sostanza, la bromelina, che favorisce la digestione delle proteine. Gli ananas si trovano in tutti i mercati del mondo, in tutte le stagioni, perchè il processo di maturazione può essere controllato in campo con sostanze chimiche. Però per poter essere commercializzato fresco, viene raccolto anticipatamente, quindi se si vuole consumare un ananas ben maturo e profumato, bisogna evitare di acquistare quelli che hanno, tra le placchette esterne, la buccia verde o grigiastra perchè sono acerbi e quelli che hanno la buccia marrone perchè sono stramaturi. Bisogna acquistare quelli che oltre ad avere un bel colore con varie sfumature di arancione, quelli che, avvicinando il naso alla superficie del frutto, emanano delicatamente, il caratteristico profumo. L’ananas fresco va conservato ad una temperatura superiore a 8°

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ANANAS

quindi non in frigorifero, ma va servito fresco ,magari su di un letto di ghiaccio, a fette longitudinali dato che la dolcezza della parte inferiore è superiore a quella della cima. La maggior parte della produzione è destinata alla preparazione di succhi, confetture , sciroppi ed è il frutto in scatola più consumato in Europa. Attualmente è molto diffuso l’abbinamento dell’ananas con preparazioni salate perchè questo frutto ha una tale quantità di aromi che si sposa bene con le carni, particolarmenti grasse, conferendo loro una maggiore delicatezza. Una volta era considerato un frutto esotico di lusso ma oggi è diventato molto comune e per tale ragione, viene utilizzato frequentemente in pasticceria e gelateria sia fresco che sciroppato o glassato per la preparazione di biscotti, torte, torte gelate, semifreddi, sorbetti e nella classica macedonia. Ma ATTENZIONE! Spesso l’aroma di ananas in pasticceria e in profumeria deriva dall’olio essenziale che non viene prodotto naturalmente ma bensì chimicamente producendo una soluzione alcolica di butirrato di etile.



Aumentare e migliorare i servizi soprattutto per chi ne ha più bisogno

“Nonni vigili” e “parcheggi rosa”, per un’amministrazione al servizio dei cittadini

Più attenzione a garantire e tutelare i servizi, mantenendo sempre un occhio di riguardo soprattutto nei confronti di donne, bambini e anziani. Questo l’obiettivo fondamentale di alcuni provvedimenti che l’attuale amministrazione veliterna ha conseguito, su consiglio di due importanti realtà amministrative e sociali, la Commissione Pari Opportunità e l’Assessorato al Bene Comune; due progetti dal valore sociale importante che donano a Velletri un aspetto senza dubbio migliore dal punto di vista dello stato sociale.

Velletri si tinge di rosa con i parcheggi riservati alle neo mamme Presidente della commissione Pari Opportunità da circa un anno, Romina Trenta ha parlato con grande soddisfazione ed entusiasmo del progetto “parcheggi rosa”, approvato in consiglio e già messo in atto nella città di Velletri. Nati e concepiti come gesto di cortesia verso le donne in dolce attesa e le mamme con bambini di età non superiore ad un anno, “I posti rosa - come spiega Romina Trenta - non sono regolati dal codice delle strada, ma sta al senso civico dei cittadini usarli come si deve, senza alterare la tutela e la garanzia del servizio che forniscono”. Al momento i posti rosa sono cinque e dislocati nei punti nevralgici della città (due in

piazza Cairoli, due in piazza Donatori Del Sangue e uno nei pressi dell’ospedale Colombo), vicini ad uffici, studi medici, negozi, farmacie, proprio per rendere più agevole lo svolgimento delle azioni quotidiane. Secondo la normativa approvata in giunta comunale, in materia di riordino degli stalli, i parcheggi rosa non escludono dal pagamento delle sosta che è già è prevista. La loro comparsa già da un mese, è stata apprezzata dai cittadini; contrassegnati da un cartello con una cicogna e le strisce rosa, questi posto auto speciali, ha detto Romina trenta “sono un segno tangibile di collaborazione delle Istituzioni verso il ruolo impegnativo di ogni madre”. Nelle intenzioni della Commissione Pari Opportunità, c’è l’obiettivo di aumentare il numero dei posti con la cicogna, così come è previsto nella delibera di riordino dei parcheggi, da istallare in altrettanti punti nevralgici della città. Tra i prossimi obiettivi della Commissione, trasportare negli uffici pubblici la cultura della precedenza per le donne in gravidanza e portatori di handicap, riservando, se necessario, uno sportello appositamente per queste figure.

All’uscita delle scuole, scendono in campo i “nonni vigile” Nel 2045 gli ultrasessantacinquenni italiani saranno il 30%della popo-

lazione e gli ultraottantenni il 12%: lo dice un’indagine del Ministero Del Lavoro. Per questo, si sostiene, ormai da tempo, l’idea che sia utile coinvolgere le persone entrate nella terza età in attività socialmente utili: dalla vigilanza sulla sicurezza dei bambini di fronte agli ingressi delle scuole, a quella nelle biblioteche e nei musei, nonché al controllo sul deturpamento urbano. Per garantire un servizio di sicurezza fuori dalle scuole, la polizia locale di Velletri ha arruolato i “nonni vigile” che come angeli custodi fanno da body guard agli studenti all’ingresso e all’uscita delle elementari e medie. Per ogni giornata di effettiva presenza, ad ogni “nonno vigile” sarà corrisposto un buono lavoro di 10 euro al giorno. Questo progetto ha trovato finalmente la sua attualizzazione dal 3 aprile per la gioia dei tanti veliterni che hanno già accolto favorevolmente questo nuovo ‘soggetto’. Per il momento presteranno servizio un paio di mesi presso le scuole Marcelli, Velletrano, Maestre Pie e a alla scuola Aurelio Mariani in Via Paolina, con l’obiettivo di ripresentarsi anche all’avvio del nuovo anno scolastico. I requisiti del “nonno vigile”, sono innanzitutto un’ età compresa tra i 51 e 75 e altri parametri quali l’”onorabilità”, richiesta per l’accesso al pubblico impiego, l’idoneità psicofisica a svolgere il servizio di vigilanza, con regolare certificazione rilasciata dalla Asl e la residenza a Velletri. Maria Rita Cappucci

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