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SPETTACOLO, MODA E CINEMA
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Le “Mitipretese”, compagnia teatrale tutta al femminile, in scena all’Artemisio con lo spettacolo “Roma ore 11”
Finardi: Nuovo Umanesimo
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Contro l'evasione fiscale, con il contrasto di interessi lo scontrino conviene Alcune semplici regole per migliorare la qualità dei nostri scritti
POLITICA
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Il vademecum per evitare sbagli sotto l'albero
Medicina Naturale: Amici per la pelle Il Caleidoscopio Rosa: Irena Sendler: Nome di battaglia Jolanta
Tutto sul Natale: 6 regole per un Natale senza stress E tu di che Natale sei?
“Conciati per le feste: 4 outfit pensati appositamente per rendere glamour le vacanze natalizie
DDL diffamazione, la norma salva direttori che non piace a nessuno
L’arte enogastronomica: Pesce fresco, obbligatorio per le feste Natalizie
Per riformare la sanità occorre un esame di coscienza collettivo
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L'Arte e i suoi infiniti mondi segreti: Non solo tango Lavori in corso: Un occhio al mondo del lavoro
Architettiamoci: Una forma di ripresa potrebbe cominciare dalle nostre case...Il nostro “New Deal
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Direttore Responsabile: Ottavia Lavino
NONSOLOROSA
Numero 32 - anno II Dicembre 2012 Registrazione tribunale di Velletri 2/ 2010 del 22.01.2010
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Progetto grafico e impaginazione: BLINK
Stampa:
Arti Grafiche Agostini Srl Via Decollatura, 64 00118, Morena (RM) Redazione NONSOLOROSA: Vicolo Bellonzi, 30 00049 Velletri (Rm) Tel. 06.961.55.428 redazione@nonsolorosa.it
Hanno collaborato: Servizi Francesca Di Belardino Luca Masi Maria Rita Cappucci Giordano Marinelli
Rubriche Barbara Gazzabin Carlo Carones Claudia Manzato Daniele Ciani Paolo Maola
Distribuzione gratuita
Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantise la restituzione dei materiali giunti in redazione. É vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.
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Le “Mitipretese”, compagnia teatrale tutta al femminile, in scena al teatro Artemisio Gian Maria Volonté con lo spettacolo “Roma ore 11”
Il nostro obiettivo: trovare un teatro che ci rappresenti di più anche come donne Attrici, produttrici, registe e sceneggiatrici, ma soprattutto donne! Una storia al femminile, per una compagnia teatrale composta solo da donne. Questo è “Roma ore 11”, lo spettacolo teatrale tratto dall’inchiesta di Elio Petri in merito ad un fatto di cronaca accaduto nel 1951. L’esigenza di trovare un impiego, spinge sessantasette giovani donne a rispondere ad un annuncio di lavoro sul “Messaggero”, recandosi in uno stabile di via Savoia 31 a Roma alle ore 11 per un colloquio come dattilografa. Sullo stesso quotidiano, quarantotto ore dopo, si raccontava la tragedia successa in via Savoia, dove quelle stesse donne sono rimaste ferite a causa del crollo della scala dello stabile. “Mentre cercavamo testi teatrali che parlassero di femminile in modo diverso, ci siamo imbattute, grazie alla signora Petri in “Roma ore 11”. Giunte al teatro Artemisio a Velletri per mettere in scena il loro successo, Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti e Mariàngeles Torres, raccontano sulle pagine di Nonsolorosa, la loro esperienza positiva, ma tutt’altro che facile, di attrici e produttrici, alle prese con un teatro maschilista e spesso avulso di opportunità per un femminile nuovo, non stereotipato nei classici ruoli di madre e moglie.
VIZIO: PETTIN VI RTÙ: TENA ARE LE BAMBOLE DESI DERIO: CIA CONTINUARE A LAVORARE
Cosa si prova a portare la vostra rappresentazione su un palcoscenico che riapre al pubblico dopo 25 anni? (M.Mandracchia) Sicuramente il fatto che sia un teatro legato a Gian Maria Volonté è molto importante perché questo spettacolo è tratto da un’inchiesta di Elio Petri che ha diretto in molti film Gian Maria Volonté, quindi c’è un legame forte tra questi due grandi personaggi . Il vostro è un progetto originale, coraggioso e tutto al femminile. Come è nato? (M. Torres) Io, Manuela e Sandra, frequentavamo lo stesso triennio in accademia, mentre con Alvia ci siamo incontrate lavorando nei teatri stabili. Ad un certo punto abbiamo sentito l’esigenza di trovare uno spazio
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per esprimere un nuovo modo di fare teatro, che ci rappresentasse di più. All’inizio è stato difficile perché in ogni copione che ci proponevano c’era un’immagine della donna ancora stereotipata. Poi abbiamo incontrato la signora Petri, allora agente di Manuela, che ci ha portato “Roma ore 11” un testo che in qualche modo ci ha subito colpito. All’inizio abbiamo cercato anche un regista, ma poi lavorando ci siamo talmente appassionate che abbiamo deciso di occuparci noi di tutto. Nel 2008 avete ricevuto il premio Olimpico come miglior spettacolo
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innovativo. Cos’altro vi aspettate da questo progetto? (S. Toffolati) Lo spettacolo ha avuto un grandissimo successo. Dal debutto nel 2006 al festival di Ascanio Celestini, abbiamo fatto più di 200 repliche. Questo spettacolo ci da sempre grandi soddisfazioni, perché è semplice ma molto riuscito. Proprio per questo ci aspettavamo che questo eco di Roma ore 11 ci aiutasse a proseguire questo lavoro, invece siamo ancora in difficoltà. A questo proposito un commento sul teatro italiano. Sta tornando funzionare? (A. Reale) Ci sono ancora logiche molto vecchie e ancora molto maschilismo. I soldi si gestiscono in modo non limpido, adesso che sono meno, la situazione è ancora peggio. Per quanto ci riguarda possiamo ritenerci fortunate perché molti teatri hanno creduto in noi come l’Eliseo. La svolta sarebbe avere una produzione, questo ci consentirebbe di tornare a fare il nostro lavoro principale: le attrici. Tra donne spesso nasce competitività. Come avete gestito questa collaborazione tutta al femminile? (M. Mandracchia) In questi anni di lavoro insieme sono nati tre bambini. Siamo diventate una famiglia. Competitività tra noi non c’è mai stata. In questo spettacolo spesso non ti ricordi da chi partono le idee, le cose che fanno le altre sono talmente frutto anche del tuo lavoro, che la scena appartiene a tutte e quattro.(A. Reale) E poi Basta pensare che solo le donne sono competitive, vorrei vedere quattro uomini insieme cosa combinano! Queste donne pur nella tragedia esprimono tanta ironia. Quanto la vostra femminilità vi ha aiutato ad entrare nella parte? (A. Reale) Sicuramente tutte e quattro abbiamo letto il testo in modo autoironico. Quest’inchiesta è anche un po’ un racconto che va al di là del fatto tragico in se. Petri ha uno sguardo molto ironico e anche molto vicino alle persone che intervista. (M. Mandracchia). Noi non interpretiamo un personaggio in particolare, ma entriamo ed usciamo da tanti
E INSIEME
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diversi personaggi: siamo il Petri che racconta, ma anche tutte le persone che intervista. Un’attrice a cui vi ispirate? (Alvia Reale) Credo che Mariangela Melato sia una delle attrici che amiamo incondizionatamente e a cui ci rivolgiamo come esempio. Tra l’altro è una nostra grande sostenitrice. I vostri progetti futuri? (A. Reale) (M. Mandracchia) Dopo “Roma ore 11” abbiamo fatto insieme un altro spettacolo “Festa di famiglia” scritto da Camilleri e tratto da un testo di Pirandello. Al momento i progetti sono come attrici singolarmente. Sono due anni che stiamo facendo ricerche su altri progetti che sono naufragati spesso per questioni economiche. Certe volte ci diciamo che dovremmo essere più leggere, spesso siamo state troppo esigenti rispetto alle tante proposte che ci hanno fatto. Maria Rita Cappucci
NONSOLOROSA
Medicina Naturale
L'anno vecchio sta per lasciarci e di lui resteranno segni indelebili di ricordi, fatti, situazioni ( mi auguro tutti in positivo)...e tra questi, ahimè, anche qualche ruga in più! E' certo che la popolazione mondiale sta invecchiando ed il fenomeno è destinato ad assumere proporzioni sempre maggiori con oltre due miliardi di ultrasessantenni nel 2050. Ecco allora che prevenzione è la parola d'ordine. Da diversi anni la ricerca scientifica è impegnata nell'identificare le principali cause responsabili dell'invecchiamento cutaneo allo scopo di trovare nuove strade per rallentarne gli effetti e di migliorare l'aspetto della pelle. Sicuramente i “radicali liberi” ( molecole instabili capaci di danneggiare le cellule) non sono gli unici responsabili, come creduto sinora. Un ruolo-chiave verrebbe messo in correlazione con il processo di micro-infiammazione rivelatosi ben più decisivo di quanto si potesse pensare: anche questo fenomeno è colpevole della precoce degenerazione cutanea. La micro-infiammazione è causata dall'accumulo di stress, da uno stile di vita eccessivamente sedentario, dall'inquinamento atmosferico e da un'alimentazione squilibrata oltre che da mancanza di sonno. Tutto ciò innesca un processo infiammatorio che danneggia i costituenti cellulari con conseguente danno tissutale: il risultato macroscopico è la comparsa di rughe. L'esperidina, è, tra le molecole anti-age, quella che negli ultimi anni sta interessando di più la ricerca scientifica grazie
alle sue potenti proprietà biologiche. Si tratta di un flavonoide, che è presente nei frutti delle Dott.ssa Claudia Manzato piante appartenenti al genere ciclamanzato@alice.it trus con particolare concentrazione nella buccia e nella membrana. I flavonoidi detti anche bioflavonoidi, come l'esperidina, sono pigmenti vegetali che, notoriamente vengono impiegati nel contrastare le patologie legate alla “cattiva” circolazione quali fragilità capillare, varici ed emorroidi. Oltre a tali proprietà, l'esperidina fungerebbe da potente antinfiammatorio e antiossidante determinando, tra l'altro, un sensibile incremento della sintesi di collagene ed acido jaluronico, costituenti naturali della pelle, con dimostrato aumento dello spessore della stessa. Migliora inoltre la luminosità, aumenta il turnover cellulare, le macchie cutanee si riducono sensibilmente. Ottimal'associazione con altri due antiossidanti quali la vitamina C ed il Selenio, oligoelemento, quest'ultimo, che entra nella composizione dell'enzima glutatione perossidasi, il quale protegge le cellule dagli stress ossidativi e contribuisce a mantenere l'integrità delle membrane cellulari. Importante, e non trascurabile, il consiglio di associare, da oggi, ad una buona crema anti-età anche un nutraceutico, cioè un prodotto naturale (quali appunto l'esperidina), dalle proprietà curative e preventive per l'invecchiamento cutaneo: i risultati saranno migliori grazie all'azione sinergica tra trattamento topico e sistemico. L'assunzione è per via orale e per risultati visibili va protratta per almeno tre mesi... Quindi è proprio il caso di dire “Anno vecchio addio, benvenuta pelle nuova!”
Amici per la pelle
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Nuovo Umanesimo Si apre a suon di applausi il sipario del Teatro Artemisio Gian Maria Volontè di Velletri per Eugenio Finardi. Un interprete di grande importanza della musica Italiana, Finardi ha debuttato nel comune Veliterno il 30 Novembre, con l’esperienza che ormai si porta alle spalle e con un nuovo titolo per il suo tour: Nuovo Umanesimo. Accompagnato da giovani musicisti, continuerà a promuovere nei teatri un messaggio comune: più Uomo meno profitto. Eugenio Finardi, cantautore Italo-Americano, fin da bambino ha mostrato una tendenza artistico - musicale, pubblicando, all’età di soli 9 anni, un album per i più piccoli dal titolo “Palloncino rosso Fuoco”. Ormai catturato dalla sinfonia delle note, l’artista intraprese la strada del rock negli anni settanta,
ancor prima di scoprire l’inglese nel ritmo musicale. Spinto da una voglia di mettersi in gioco, decide di passare all'italiano, con testi impegnati ed ideologici, pubblicando il suo primo album nel 1975: si intitola "Non gettate alcun oggetto
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dai finestrini", e contiene anche una cover rock della canzone folk "Saluteremo il signor padrone". L’album successivo arriva l’anno dopo, con il titolo sugo e con due delle sue canzoni più famose: La radio e musica ribelle; a seguire ,Diesel nel’77, uno dei suoi migliori, Blitz nel’78, contenente Extraterrestre e Cuba, e così via, fino a giungere al 62° festival di Sanremo dove si esibisce con la canzone “E tu lo chiami Dio” ,arrivando al 10° posto tra i finalisti. Insomma, un grande talento che, negli anni, si è affermato come pietra miliare nella musica italiana, tracciando dietro se, grandi solchi di verità e speranza. Credendo in questi principi, Finardi, continua quest’opera anche tra le pagine di NonSoloRosa. “Nuovo Umanesimo”, titolo della canzone che darà il nome al tour nei teatri; in questo pezzo parla della spiritualità come bisogno fondamentale dell’uomo, cosa l’ha spinto a trattare un argomento così delicato? Stiamo vivendo una crisi non solo economica, ma anche temporale, un furto di un futuro, un tradimento dei sogni di un’ intera generazione, che ha combattuto per costruire una realtà che adesso gli viene strappata da sotto piedi come un tappeto. In realtà la grande menzogna è che ci dicono che deve essere cosi e non è vero; è un modo di ragionare globale che privilegia chi è già privilegiato e deruba chi è già povero. Sta tornando la schiavitù, sia a livello pratico che a livello mentale. L’uomo ha bisogno più di se stesso. Gianni Morandi, al festival di Sanremo 2012, la presentò di-
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cendo: “ il suo Rock d’autore è da sempre protagonista della musica italiana, ed è ancora un ribelle”. Su quale sfondo si sente ancora protagonista nella musica Italiana, quale vessillo alza ancora alto in cielo? Il vessillo della giustizia,dei diritti dei più deboli ( dei disabili), è una battaglia concreta e non teorica, la lotta per i diritti che quotidianamente vengono erosi e messi in dubbio. Morandi mi ha definito un ribelle ed ha ragione, l’indignazione è uno dei sentimenti che mi hanno sostenuto in questi anni. C’è chi vive di speranza, di illusioni, di scommesse, io vivo di Indignazione, vedo cose che non mi piacciono e cerco di raddrizzarle o per lo meno di segnalarle. Come si è trovato di fronte ad una collaborazione con i giovani e come si è raffrontato con le difficoltà se le ha incontrate? Io ho sempre cercato dei talenti giovani, ho la fortuna di saper dirigere i musicisti. Il chitarrista, per esempio, che voi avete visto questa sera essere cosi in controllo, quando è venuto all’audizione era potenzialmente cosi, avevo visto che poteva suonare in questo modo, ma ancora non suonava cosi. Questo è un mio talento, che mi ha permesso, nel corso degli anni, di trovare musicisti giovani,sconosciuti, che non costavano tanto,che erano ancora plasmabili e, soprattutto, musicisti che non avevano ancora trovato la consapevolezza di essere tali; un regista un direttore ha la capacità di vedere la bellezza dove ancora chi la possiede non ne è consapevole. Nel 1989, ha pubblicato l’album dal titolo “il vento di Elora”, nel quale parla di similitudini tra la vita reale e quella dei cartoni animati: domanda Flash, quale secondo lei è la migliore tra queste due? Esiste una migliore? I cartoni animati sono solo una satira di quello che siamo, in realtà uno si rende conto che, i Simpson per esempio, sono la “situation comedy” più realistica che c’è in televisione, che fa vedere un mondo, spesso ,meglio di tante altre. Anche in Italia, la satira in generale, uno come Altan capace con una frase di fotografare un intero momento storico. Concludiamo ora l’intervista con quella che ormai è diventata la domanda finale di non solo rosa, ovvero un vizio una virtù ed un desiderio
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VIZIO: PIGRIZIA VIRTU’: GENEROSITÀ DESIDERIO: LA TRANQUILLITÀ Insomma Quarant’anni di questa vita, sono abbastanza duri con i vari spostamenti giornalieri; l’idea di una casettina in campagna, la classica casettina in Canadà non è più così triste come si diceva da ragazzi. Avere voglia di un bel caminetto, un giardino. Personalmente vi devo dire che mi piacerebbe anche il Lazio, soprattutto l’alto Lazio vicino alla Toscana all’Umbria che sarebbe anche più comodo a livello comunicativo per il lavoro. Li rivivrebbe questi suoi anni di esperienza nei tour e nelle esibizione se fosse possibile tornare indietro? SI, sempre meglio che lavorare. “Si, sempre meglio che lavorare.” Chiude così, Eugenio Finardi, l’intervista, lasciando intendere ai lettori, che, laddove passione e azioni combaciano, nemmeno con la maiuscola ci si sente doverosi di far capo alla parola Lavoro. Nuovo Umanesimo, un’auspichevole prospettiva. Giordano Marinelli
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Il vademecum per evitare sbagli sotto l'albero
5 regolette (semi serie) per un Natale senza intoppi! Che delizioso caos e che fantastica confusione pervadono le nostre case nei giorni immediatamente precedenti al Natale! C'è chi aspetta una truppa di parenti, chi deve preparare la cena per tutti e chi organizzare la serata a un gruppo di bambini in attesa di Babbo Natale. Ma c'è anche chi, semplicemente, sente la pressione psicologica di una cena in famiglia e vorrebbe essere in qualunque altro posto al mondo. E' comprensibile dunque che, assediati dallo stress, si dimentichi qualcosa di importante o si compia qualche errore imperdonabile. Per questo noi di NONSOLOROSA abbiamo creato per voi un piccolo vademecum semiserio con il quale affrontare "corazzati" le vacanze di Natale.
Le 5 cose da non fare a Natale La corsa al regalo dell'ultimo minuto Lo dite tutti gli anni, ma poi vi trovate sempre nella stessa situazione: il pomeriggio del 24, disperati, a contendervi con altri ritardatari l'ultimo regalino del centro commerciale. Quest'anno fate che il buon proposito diventi realtà: ogni pomeriggio di shopping, dall'inizio di dicembre in poi, imponetevi di comprare una cosa per voi ed una per un parente o un amico. Scommettiamo che arriverete al 23 dicembre con la lista dei regali tutta "spuntata"? Occhio al riciclo Lungi da noi farvi la predica sui regali riciclati: in questi tempi di crisi ci sembra addirittura una buona pratica da consigliare. Ma se riciclo è bello, è anche pericoloso: da un anno all'altro si rischia di dimenticare le corrette associazioni. E ritrovarsi a portare alla zia spumante e torrone che lei stessa ci aveva regalato lo scorso anno. Per concludere, riciclo si, ma solo per chi ha memoria di ferro.
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In cucina non lasciate i dolci per ultimi Un consiglio che arriva dritto dagli esperti di cucina: se siete voi ad incaricarvi della cena/pranzo di Natale, non sottovalutate la preparazione dei dolci. Non solo richiedono più tempo e pazienza del resto delle portate, ma quasi sempre devono "riposare" prima di essere serviti in tavola. Pacchi diversi per evitare figuracce Altro piccolo consiglio dettato dal buon senso: sappiamo che avete comperato rotoli di carta regalo e nastri in serie, ma per la vostra sanità mentale vi consigliamo di differenziare i pacchetti con qualche dettaglio inconfondibile. Se avete seguito il nostro primo consiglio, e avete comprato regali fin dall'inizio del mese, rischiate di arrivare alla sera del 24 con una tale confusione in testa da porgere alla nonna il regalo per la fidanzata. E noi non vogliamo che questo accada, vero? Basta con i Babbi Natale appesi ai balconi! Quando erano una novità, avevano la loro attrattiva: ma oggi, dopo anni di finta meraviglia dei bambini di fronte ai Babbi Natale in plastica appesi alle loro sbilenche scalette fuori dai balconi, vi chiediamo di smetterla. Non sono più simpatici, non sono più glamour, sono solo pietosi. Che ne dite delle tradizionali lucine che scorrono? Francesca Di Belardino
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Uno speciale interamente dedicato alle feste per non farsi trovare impreparati Il natale si fa ecosostenibile Quest’anno gli addobbi natalizi seguono essenzialmente due tendenze: tradizionale ed ecosostenibile. I colori moda su cui puntare saranno essenzialmente due: il bianco ed il rosso. Ma le new entry sono senza dubbio il legno, la paglia e il cartone, cioè qualsiasi materiale riciclato da utilizzare per realizzare splendidi addobbi natalizi ecosostenibili. Saranno invece aut addobbi e decorazioni realizzate con tonalità di colore che si avvicini al blu, viola e rosa. Anche nelle case ultramoderne si vedrà esclusivamente un albero di tipo tradizionale, se pur stilizzato, volto all’ecosostenibilità, e tendenzialmente bianco, rosso, oro o in legno. Sarà uno dei materiali più utilizzati, il protagonista indiscusso di questo Natale, e saprà conferire quel tocco di calore alla casa, utilizzato nelle sue naturali sfaccettature (oppure dipinto).E per la gioia dei bambini l’albero di questo Natale può essere arricchito di biscotti allo zenzero, cioccolatini, realizzati a casa con l’aiuto della propria mamma.
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Il natale 2012 e il boom dei regali on line Le festività sono alle porte e nonostante il clima di totale incertezza dovuto alla crisi, sono diversi milioni gli italiani che non rinunceranno ad acquistare regali
affidandosi anche al Web. A questo proposito ecco per voi cinque siti ricchi di idee originali per comprare i regali da mettere sotto l’albero. Siete dei patiti di gadget andate su www.dmail.it nella sezione dedicata al Natale c’è di tutto: dalle classiche decorazioni, ai giocattoli, dagli oggetti più tecnologici a quelli per la casa. Volete un regalo unico che sorprenda chiunque, il sito adatto per voi in questo caso è www.spreadshirt.it dove potrete personalizzare con scritte, frasi e foto, qualsiasi capo d’abbigliamento come magliette, felpe, ma anche borse e porta cellulari. Per i patiti di tecnologia l’ideale è www.eplaza.it; eureka kids è il regno dei bambini. Per gli appassionati della lettura il sito perfetto è www.inmodnadori.it dove sbizzarrirsi con libri, ebook, e -reader ma anche musica, cinema box vacanze e video giochi.
A base di pesce o vegetariano, ecco il menù delle FESTE Come ogni anno, all’arrivo delle feste di Natale giunge puntale, il panico per il menù da preparare nei giorni di festa. Tra viglia, Natale e primo dell’anno, le case si trasformano in un via vai di gente e di cibo e spesso e volentieri ci si affida sempre ai soliti menù tradizionali con il timore di azzardare. Per non sbagliare vi proponiamo due menù per la vigilia di Natale, uno tradizionale a base di pesce e l’altro vegetariano, per trascorrere le feste all’insegna del mangiare sano.
Menù di pezzscee
Antipasto di co o Spuma di tonn viale ca Tagliatelle al mari e ru Tagliatelle cala Trota al tartufo esce Girandola di p te Crema di caro
n Menù vegetaleria
Insalata di cipol e allo Fusilli alla salvia te la Frittate arroto rdur Macedonia di ve aci Insalata di spin
ughetta
no
oro
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TUTTO SUL NATALE 6 regole per un Natale senza stress 1. Scrivi una lista: Il Festeggiare il Natale in modo memorabile modo migliore di vinon deve rubarti tutte le energie, e nemvere il Natale e le feste meno dilapidare il tuo conto in banca! senza stress è creare Risparmia tempo, soldi ed energie mentre una lista ben precisa, e organizzi un Natale coi fiocchi, con questi seguirla in tutto e per piccoli segreti per le tue feste. tutto, ma cambiandola un po' ed aggiornandola così come cambiano le cose durante la gestione delle feste. 2. Fai scorta: Non rimanere mai senza cose da sgranocchiare! Riempi la dispensa con una buona selezione di biscottini e stuzzichini. 3. Non farti spaventare dal costo esorbitante di un pranzo di Natale. Puoi sempre creare la tua tradizione di Natale e fare un brunch! Servi uova strapazzate e diversi condimenti come prosciutto, funghi, pomodori secchi, erbette, formaggio. Salumi, una fonduta di formaggio e altre leccornie che non costano come un intero pranzo di Natale. 4. Se pensi di avere troppi amici e parenti che verranno a Natale tutti insieme, organizza una "Open House" all'americana e fai sapere a tutti i tuoi invitati che la tua casa sarà "aperta" da una certa ora della mattina ad una certa ora della sera. I tuoi ospiti apprezzeranno la flessibilità che darà loro modo di fare visita a più persone lo stesso giorno, e tu riuscirai a gestire meglio gli invitati quando arrivano. 5. Tieni sempre qualche regalino extra in un cassetto, così non sarai mai colta di sorpresa quando un amico, si presenta a farti gli auguri in modo del tutto inaspettato. 6. Compra carta da regalo in un unico colore e così i tuoi pacchetti risalteranno tra quelli portati dagli altri e i tuoi regali avranno un loro "stile". Opta per una carta opaca con fiocchi e nastri lucidi, daranno un tocco davvero raffinato ai tuoi pacchetti.
Decora la tua tavola all’insegna della tradizione ma con un pizzico di fantasia
Rosso, bianco, stelle alberelli e tante decorazioni calde e colorate, ecco alcuni consigli per ricreare nelle nostre case la calda atmosfera natalizia, dalla la cucina, al soggiorno, alla sala da pranzo e addirittura per le camere da letto. Un'apoteosi fantastica di candido bianco, raffinato argento e tradizionale rosso. Cominciamo dalle decorazioni strettamente natalizie: alberelli, candele e decorazioni di ogni foggia tra stelle, slitte, cuori, palline decorate, ghirlande, pacchetti. Se nel nostro appartamento abbiamo un camino possiamo sbizzarrirci e dare spazio a candelabri, lanterne e candele rigorosamente rosse e profumate. Che dire poi degli accessori per decorare la tavola natalizia? Stelle di Natale e millerighe bianco-rossi su tovaglie e runner, per la tavola bicchieri, tazze e ciotole portano i motivi millerighe o puntini rossi. I piatti invece sono perlopiù decorati in bianco e grigio. Ma non è finita qui, anche le vostre pietanze potranno avere il sapore del natale Per cucinare ci sono stampi da forno decorati con stelle di Natale, stampi per biscotti a forma di renne, fiocchi di neve, slitte e pupazzi. Avete tutti gli strumenti per sbizzarrirvi! La parola d’ordine è fantasia. Maria Rita Cappucci
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E tu di che Natale sei?
Ti piace il Natale esotico o quello glamour? Basta avere la valigia pronta e un po' di fantasia! Stanchi dei soliti Natali in famiglia, con la tombola, il caminetto acceso e quell'insostenibile momento di "abbiocco" post-prandiale? Allora munitevi di coraggio, valigia leggera e tredicesima e seguite i nostri consigli per vivere un Natale decisamente fuori dall'ordinario... Come saprete, leggenda vuole che Babbo Natale abiti in Lapponia, in un laboratorio di giocattoli immenso sperduto fra i boschi dove per tutto l'anno confeziona i doni per i bambini del mondo. Se avete qualche bambino dell'età giusta, o se magari i primi a credere ancora a Babbo Natale siete voi, questa è una mèta da sogno per le vostre vacanze invernali: guide specializzate vi condurranno attraverso il Circolo Polare Artico, vi faranno guidare una slitta trainata da renne e poi da cani, vi presenteranno Babbo Natale nel suo chalet e poi vi offriranno la cena in un ristorante interamente di ghiaccio.
Non ci credete? Consultate un'agenzia del viaggio specializzata in mete nordiche e chiedete di Rovaniemi, il villaggio di Babbo Natale! La tentazione del sole e del caldo si fa sentire, soprattutto quando anche nella nostra temperata Italia le temperature scendono sotto lo zero: cosa c'è di meglio allora
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che concedersi un bel Natale alle Maldive? La temperatura non scende mai al di sotto dei 25 gradi: in questo caso i consigli sono pochi e basilari. Mettete in valigia solo costumi e ovviamente una fotocamera, tanto per attiraravi un po' di sana invidia quando posterete su Facebook le vostre foto tra le palme. Per i più glamour, la meta natalizia per eccellenza è invece New York: cosa c'è di più magico dell'atmosfera natalizia della Grande Mela? L'occasione di passeggiare lungo la Fifth Avenue addobbata a festa, di incontrare il Babbo Natale dei grandi magazzini Macy's e di pattinare sul ghiaccio al Rockfeller Center capita probabilmente una sola volta nella vita. Che ne dite di fare in modo che la vostra sia proprio quest'anno? Infine, a chi vuole risparmiare un po' e tornare a casa in tempo per Capodanno, ricordiamo che abbiamo la fortuna di abitare in uno dei paesi più belli del mondo: Venezia è una delle città più romantiche e gettonate per il 25 dicembre, e non dimentichiamo che ad ammirare la nostra Roma addobbata a festa vengono turisti dall'altro capo del mondo. Speriamo di avervi chiarito un po' le idee e di avervi regalato qualche spunto per un viaggio memorabile: ci accontentiamo anche di avervi fatto volare con la fantasia mentre vi apprestate a passare il solito, vecchio, caro Natale tra le mura domestiche... Francesca Di Belardino
N O N S O LO R O S A
“Conciati per le feste”
4 outfit pensati appositamente per rendere glamour le vacanze natalizie
Le feste sono in arrivo e con loro tante occasioni per mostrare a parenti e amici il nostro lato più legante e glamour. In esclusiva, solo per le lettrici di Nonsolorosa, quattro Outfit, due per i giorni di Natale e due per l’Ultimo dell’anno, per essere sempre al top in un periodo dove la magia e l’eleganza sono d’obbligo.
Pizzo che passione Ecco il primo outfit per le feste, ispirati dalle vetrine romane dove il pizzo spadroneggia in tutti gli abbinamenti possibili e a portata di tutte le tasche, dalle grandi firme Gucci, Prada a quelle più chip (Zara, Oviesse). Ecco il risultato. Abito di pizzo panna con blazer ed accessori rossi. Perché il Natale non è Natale senza un tocco di rosso ed il pizzo, che rievoca il colore della neve, non può davvero mancare in un outfit che vuole essere assolutamente glamour. Per scegliere un makeup d’effetto per completare in maniera adeguata il tuo look: occhi color argento, ma senza glitter, e labbra rosse con un tocco di gloss per renderle ancora più protagoniste.
L’eleganza del “total black” anche a Natale Per il secondo outfit vi proponiamo un look total black, formato da un semplice pantalone e una camicia con un colletto a fiocco, che da un tocco di stile. Ma il pezzo forte è senza dubbio il gilet in pelliccia, ovviamente ecologica, che promette di mantenerci al caldo anche in queste fredde serate. Per gli accessori, un paio di stivaletti neri e una pochette color cuoio facilmente reperibile anche per le spese low cost come tutti gli altri capi del resto. Per arricchire lo stile sobrio dell’outfit, puntare su un makeup d’effetto: occhi color oro e labbra rosse, tanto mascara e una linea di eyeliner.
Un Capodanno all’insegna del Barocco Per chi adora lo stile barocco vi suggeriamo un nuovo look all'insegna dell'eleganza e della raffinatezza. Abito in cotone con decorazioni d’oro e nero; Borsa nera ; Collana con pendente a croce scarpe decolleté beige.
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Capodanno scintillante Vuoi brillare per tutta la sera di Capodanno? Non ti resta che ispirarti a questo look rosa e volteggiare con stile sulla pista da ballo! Abito in viscosa rosa ricoperto di paillettes tono su tono; Clutch nera a forma di cuore; Samlto Chanel; Decolletté con tacco in Plexiglass.
Maria Rita Cappucci
AFFRETtATI. IL NATALE DA centomiglia NON HA MAI PORTATO COSĂŒ TANTE SORPRESE.
PREZZO
MODELLO
COLORE
CONTENUTI
listino
500 1.2 lounge 69cv
grigio scuro
clima /7 airbag /cerchi lega/radio mp3 bluetooth/usb/tetto/panoramico fisso/ruotino di scorta/v.m predisp. tom tom
e 14.375
e 11.150
Nuova Panda Twinair 900 turbo 85cv
rosso gioioso
clima/cerchi lega/radio cd mp3 4 airbag/fendinebbia fasce paracolpi/barre portapacchi
e 14.700
e 12.200*
Panda classic Gpl
nero grigio scuro
clima/fendinebbia/fasce paracolpi 2 airbag/barre porta pacchi predisp. autoradio
e 12.350
e 10.400
Nuova Panda 1.2 easy 69cv
bianco
clima/radio mp3/4 airbag/abs barre portapacchi vetri elettrici/chiusure centralizzate
e 11.900
e 9.600
Punto 1.4 sport 135cv 3p
ROSSO
clima autom./cerchi da 17/tetto apr. esp/6 airbag/abs/assetto sportivo minigonne/spoiler/bluetooth radio mp3/bracciolo/vernice met.
e 20.470
e 15.000*
Punto twinair turbo 85cv
rosso
clima/tetto apribile/cerchi lega radio mp3/esp/abs/6 airbag/v.m.
e 17.030
e 11.800*
Bravo 1.6 mjt dynamic
nero
clima/cerchi lega/6 airbag/esp/abs radio mp3/bluetooth/usb/v.m .
e 23.2900
e 15.900*
Bravo 1.4 gpl 90cv dynamic
bianco
clima/cerchi lega/6 airbag/esp/abs radio mp3/bluetooth
e 20.580
e 13.700*
clima/cerchi lega/6 airbag/abs/vetri el. chisure centralizzate vernice metallizata
e 24.525
e 18.350*
clima trizona/cerchi lega da 19 radio mp3/bluetooth/esp/6 airbag abs/cruis control/7 posti barre portapacchi/vernice met.
e 29.415
e 23.450*
Sedici 4x4 2. mjt 135cv emotion grigio scuro
Freemont 2.0 140cv urban
grigio
CENTOMIGLIA
I prezzi si intendono IPT esclusa. Gamma Fiat: Consumi ciclo combinato da 3,6 a 9,1 (l/100km). Emissioni di CO2 da 92 a 216 (g/km). *Prezzo con finanziamento SAVA.
Centomiglia
Vendita
Assistenza Ricambi
VELLETRI - Via Fontana della Rosa, 229 - TEL. 06.96.31.287 MARINO - Via dei Laghi, km 5,800 - TEL. 06.93.67.060 gruppocresci.it
Centomiglia
Vendita Assistenza Ricambi
VELLETRI - Via Fontana della Rosa, 229 - TEL. 06.96.31.287
N O N S O LO R O S A
Irena Sendler
Nome di battaglia Jolanta In un grigio e freddo mattino dell’inverno del 1942, un furgoncino della manutenzione delle condutture idrauliche e delle fognature di Varsavia, superando con un lasciapassare i rigidissimi controlli delle SS che strangolano il Ghetto, entra nell’inferno. Alla guida c’è Irena Krzyzanowska, coniugata Sendler, membro della Resistenza polacca, questa volta con la tuta grigia dei tecnici comunali. Nel Ghetto Irena c’è entrata tante altre volte, rischiando ogni volta la vita: in estate, ad esempio, come dipendente dei servizi sociali della municipalità, aveva in tasca un lasciapassare per verificare eventuali casi di tifo (i tedeschi temevano che una eventuale epidemia potesse diffondersi nell’intera Varsavia). A Jolanta la Resistenza ha affidato il compito di salvare quanti più bambini possibile. Così anche questa volta, tornando indietro, la donna porterà con se alcuni bambini ebrei, alcuni dei quali neonati: nel furgone ci sono cassette per gli attrezzi quasi vuote e numerosi sacchi di juta. Ed a bordo c’è anche un simpatico cane che quando i soldati nazisti si avvicinano abbaia come un forsennato coprendo così eventuali pianti e vagiti. Missione compiuta: altri innocenti sono stati sottratti alla follia omicida. Verranno loro forniti falsi documenti e affidati a famiglie cristiane o a conventi cattolici. Pochi mesi dopo nel Ghetto di Varsavia non c’è più nessun ebreo; dopo la rivolta sono stati deportati tutti verso Treblinka o in altri campi di sterminio. Nell’ottobre del’43, Irena Sendler viene arrestata dalla Gestapo, sottoposta a indicibili torture e condannata a
morte. La Resistenza riesce a sottrarla all’esecuzione corrompendo i soldati tedeschi. Ridotta comunque inferma a vita dalle pesanti percosse ricevute, vive i mesi di guerra rimanenti nell’anonimato continuando però a organizzare salvataggi ed a interessarsi delle sorte dei salvati. Alla fine della guerra Irena dissotterrerà dal suo giardino gli elenchi di più di duemila piccoli e li consegnerà al Comitato Ebraico: sono ormai quasi tutti orfani. Poi, negli anni successivi, visto il suo disaccordo con il Governo comunista, verrà progressivamente emarginata e dimenticata. Nel 1965, grazie alle numerosissime testimonianze dei sopravvissuti, viene riconosciuta dal Yad Vashem di Gerusalemme come una dei Giusti tra le nazioni. Il Governo polacco gli consente di recarsi in Israele per ricevere il riconoscimento. Nel 1999, un gruppo di studenti di un college del Kansas lancia un progetto per far conoscere al mondo la sua vita e il suo operato. Comincia a ricevere altissime riconoscenze, non solo nella nuova Polonia. Nel 2003 Giovanni Paolo II le invia una lettera personale e nel 2007 il Presidente della Repubblica polacca la nomina, con voto all’unanimità del Senato, “eroe nazionale” e la invita ad una cerimonia solenne. Irena, ha ormai 97 anni e non può lasciare la casa di riposo in cui risiede ormai da tempo: affiderà una sua dichiarazione a Elzbieta Ficowska, che aveva salvata da bambina. In quella lettera al Parlamento polacca si legge, tra l’altro: “Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria”. Morirà l’anno seguente. Paolo Maola
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L’Arte e i suoi infiniti mondi segreti
Barbara Gazzabin bgazzabin@tiscali.it
Non solo tango La recente personale, nella Sala Paolini Angelucci del Museo Diocesano di Velletri, dal titolo “ Non solo Tango “, è solo l'ennesimo ritorno sulla scena di Massimo Pennacchini, il pittore del tango e non solo. Un artista di carattere che ama dipingere preziose tele nell'aura scintillante di un'estasi visiva, accesa da bagliori improvvisi e pause liriche, che danno enfasi al ritmo e calamitano l'attenzione. Frammenti di infinito che diventano eteree concretezze come tessere di un mosaico dalle forme plastiche, palpitanti. Sia che dipinga “ Interni Urbani “ di metropoli senz'anima, dove la gente s'incontra nel rumore assordante di passi frettolosi, sia che dipinga “Nature Morte “ che profumano di zagara e salsedine, come le sue conchiglie che parlano di mondi sommersi, sia che catturi in foto finish le figure di un ritmo senza tempo come il “Tango”, Massimo Pennacchini usa la valenza simbolica dell'immagine pittorica come icona di un vissuto umano reso nella sua assoluta immediatezza, dove la raffigurazione si carica di tensione espressiva ed ogni racconto è stigmatizzato in una sorta di acmè espressivo. Un accorato intento didascalico nel mostrare come ogni tema da lui trattato possa considerarsi il paradigma della condizione umana, anche se è proprio nel Tango che trova la sua maggiore significazione. Il Tango infatti per l'Artista è la metafora della vita, per esorcizzare il dolore, la nostalgia, l'abbandono in cui << le lacrime si fanno occhi / i rimpianti si fanno memoria / le speranze pian piano svani-
scono / e ciò che resta sono solo specchi infranti >>. Un elegante ossimoro per riportare alla memoria storie di vita vissuta a denti stretti, marcate da ineffabile malinconia. Un'emozione dirompente come il magico incontro con il Tango segna l'Arte del Nostro di incanto, purezza e malia fuse in un senso panico della vita, dell'amore, della morte. Il racconto è lì nei suoi quadri. Immagini a tema come tableaux vivants di un percorso esplorativo fatto di suggestioni ed emozioni. Un viaggio in fieri inseguendo la bellezza ammantata di leggenda che irrompe nel teatro della vita esplodendo in mille frammenti racchiusi nel cofanetto di una preziosa cornice cromatica e luministica, dove la musica e la danza accompagnano la pittura con fondali di una sceneggiatura tout court. Colori che volano sulle note, suoni che accompagnano i gesti in work in progress con la delicatezza e l'elasticità di mille foglie appena smosse dal fluire dell'onda in cuori intrisi d'amore tra terra e cielo. Tanto più lenti e sinuosi sono i passi di danza, tanto più è profondo il pathos che esplode come linfa vitale per vedere finalmente la luce e toccare il cielo inseguendo destini improbabili. Le figure, i volti, le movenze, tutto il suo discorso pittorico è all'insegna dell'intreccio narrativo, fatto di sospensione luminosa e metamorfosi vitale. Irresistibili invenzioni figurative in acrobazie prospettiche con effetti speciali in un rapido sguardo a tutto tondo cavalcando l'onda di una dialogo ininterrotto sulla spirale della vita con tutta la forza e la dolcezza dell'amore.
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Un occhio al mondo del lavoro NONSOLOROSA vi segnala qualche opportunità lavorativa: tentar non nuoce, soprattutto in questi momenti di crisi!
Lavorare nella moda con Zalando.it
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Un 2013 nell'Esercito
13 alla carriera militare, il 20 Per chi si sente tagliato to lica bb pu atti inf to ono: è sta potrebbe essere l'anno bu ma fer in i tar on vol di 6.300 il bando di reclutamento 1) nell'Esercito italiano. La FP (V o ann prefissata di un i fino ai 25 anni anche in selezione è rivolta a giovan media e le domande do possesso della sola licenza o online sul portale del Mi vranno essere inoltrate sol sito ggiori informazioni sul nistero della Difesa. Ma si. www.difesa.it, area concor
Macchinisti esperti per NTV
non di Luca di Montezemolo La compagnia ferroviaria Le e. nal rso ti per la ricerca di pe ha ancora chiuso i batten iti uis req i e inisti esperti sono 23 posizioni aperte per macch diil ni, an presa fra i 30 e i 55 principali sono l'età com ntifico possibilmente tecnico-scie ploma di scuola superiore sito sul e di tipo 'F'. Candidatur e possesso della patente www.ntvspa.it
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NONSOLOROSA declina ogni responsabilità per l'eventuale cambiamento di date o regolamenti inerenti i concorsi pubblici, nonché ogni contatto con le aziende che offrono lavoro. Questa rubrica è da intendersi puramente al servizio del lettore, che dovrà incaricarsi delle necessarie verifiche sulle aziende offerenti.
Musicisti e cantanti per l'Arena di Verona Soprani, mezzosoprani, contralti, tenori, baritoni e bassi: fate parte di una di quest e categorie? L'Arena di Verona sta cercando proprio voi ed avete tempo fino al 14 gennaio per partecipare all'audiz ion e. Spazio anche ai professor i d'orchestra e ai ballerini di fila solisti. Se siete musicisti e artisti, questa è la vostra gra nde occasione. Tutte le inform azioni sul sito www.arena.it /itIT/offerte-lavoro.html
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Analisi «partigiana» della situazione politica
Voltare pagina e indirizzare il Paese verso il futuro Dialogo tra due cittadini americani. Primo personaggio: «Ciao, ti ricordi quando ci saranno le prossime elezioni presidenziali?». Secondo Personaggio: «Certo, il 1 novembre 2016!». Stesso dialogo in Italia, passiamo direttamente alla risposta: «Boh, forse il 17 e 18 febbraio 2012 per quelle regionali sempreché il Tar non accolga ancora qualche ricorso, poi ci sono le politiche nello stesso fine settimana o forse la settimana successiva. Le comunali? Chi può dirlo, forse a marzo o aprile o maggio...». Un indicatore per evidenziare che non siamo un paese normale, fatto di regole certe e chiare e le turbolenze che viviamo in questi giorni lo stanno a testimoniare. Nel tempo in cui viene redatto l’articolo (le cose cambiano di ora in ora) non ci sono punti fermi, pensiamo a un cittadino elettore che abita a Velletri o a Roma o in un altro paese del Lazio. Una regione senza governo da diversi mesi che continua a fare e disfare la cosa pubblica senza alcun pudore. Una provincia che è stata cancellata da una legge che non sappiamo se sarà confermata da un Parlamento in dismissione. Una Città metropolitana che sta per nascere senza la testa (intesa come organo di governo) e senza il suo organismo principale (inteso come statuto che regola la vita dei cittadini). E questo per guardare solo l’ambito locale, se poi ci affacciamo a quello superiore allora la situazione è ancora più complessa. Si andrà al voto senza una nuova legge elettorale, nonostante le promesse, i parlamentari verranno “nominati”, esattamente come successo già due volte. Tutti hanno gridato allo scandalo ma nulla di fatto, il povero Napolitano chiuderà il suo brillante mandato con una gastrite cronica. A nulla sono valsi i suoi appelli, viene in mente la metafora usata dagli evangelisti per descrivere San Giovanni Battista: vox clamantis in deserto (voce di colui che grida nel deserto). Ma tant’è e si andrà a votare con una lista chiusa che premierà i primi della classe scelti con metodi poco democratici. Qualcuno sta correndo ai ripari come il Partito democratico che ha annunciato le primarie per selezionare i candidati ma i tempi sembrano così stretti che questa strada verrà certamente abbandonata. Altri usano strumenti poco trasparenti come nel
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caso del Movimento a 5 stelle che ha selezionato i suoi candidati con una votazione sul web denominata “Parlamentarie” che non ha soddisfatto molto gli stessi militanti che contestano il metodo e il numero dei partecipanti. Altri ancora non dicono nulla e dunque nomineranno cognati, nipoti, segretarie e belle ragazze che assumono anche il piglio di essere poi politiche navigate. La storia... pardon, la cronaca rosa, è piena di questi esempi. Mi ritorna in mente un passo di un canzone di Roberto Vecchioni che diceva: «faremmo volentieri a meno anche di quelle che con il solo pensiero di far vedere il culo lo si possa definire un lavoro»... figuriamoci a rappresentare il popolo in Parlamento! Forse sono solo supposizioni e quello che abbiamo vissuto in questi ultimi anni resterà solo un brutto ricordo e l’Italia di domani sarà nettamente meglio rappresentata. Una lunga premessa che potrebbe essere un buon viatico per un discorso tutto improntato sull’antipolitica e invece è il contrario perché sostengo che dalla crisi generale se ne esce solo con la buona politica fatta di contatto e dialogo con i cittadini e pronta a mettersi in discussione mediante l’ascolto, unica via maestra verso un futuro migliore. Ascoltare anche quando è difficile, anche quando è scontata la critica, chi si mette al servizio del cittadini deve mettere in conto che può essere messo in discussione, non deve fuggire e nemmeno alterare la realtà con azioni intrise di populismo com’è stato fino a oggi. Senza veli, l’accusa principale è rivolta a quanti hanno nascosto la realtà e condotto i sistemi al collasso, a Velletri (città dalla quale scrivo), per esempio, si cono casi a tutti i livelli: il dissesto del comune determinato dalla gestione allegra di una classe dirigente che ha guardato al proprio orto e trascurato la cosa pubblica. Alla regione con gli scandali che hanno messo a nudo un sistema di corruzione da far impallidire, milioni di euro per frivolezze e migliaia di dipendenti a casa, ospedali chiusi, aziende in crisi. Il terzo livello è quello nazionale, solo un esempio, l’Imu, una tassa fastidiosa ma necessaria che solo l’illusoria politica del centro destra aveva derubricato per qualche consenso in più. Di fronte a questo come si reagisce? Con l’impegno e la determinazione a dimostrare che la politica è una bella cosa e che non può essere praticata con leggerezza. Dice un mio amico che la politica non può essere un hobby, se la si vuole fare deve essere il primo impegno dopo il lavoro e la famiglia. Una sintesi è un auspicio, per uscire dalla crisi proviamo a interpretare la politica com’è nella sua indole: ovvero un servizio! Quello che è accaduto in questi anni lasciamolo interpretare ai sociologi e gli storici, noi preoccupiamoci di voltare pagina! Luca Masi
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Aggiornamenti sul caso Sallusti
DDL diffamazione, la norma salva direttori che non piace a nessuno Il caso Sallusti, il giornalista direttore di 'Libero' e de 'Il Giornale' che rischia 14 mesi di carcere perchè un articolo apparso sul giornale da lui diretto venne considerato diffamatorio, fa ancora discutere politica e opinione pubblica. Il problema è che, fra una discussione e l'altra, non si riesce a trovare una soluzione che possa mettere tutti d'accordo e garantire all'Italia una norma che tuteli i cittadini da un lato e i professionisti dell'informazione dall'altro. L'ultimo atto di questa vicenda si è consumato in senato con un voto segreto all'articolo 1 del DDL diffamazione. La norma, approvata con 122 si, 111 no e 6 astenuti, prevede che per lo stesso reato di diffamazione, il giornalista autore dell'articolo incriminato, possa essere condannato fino a un anno di carcere, mentre il direttore e il vicedirettore della testata dove compare il pezzo sono tenuti al pagamento di una multa che puo' arrivare fino a 50mila euro. La discussione prosegue fra lo scontento della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana) che definisce il nuovo emendamento un ''mostro giuridico che non risolve alcun problema di interesse pubblico" e le contrapposizioni politiche, che vedono il PD fortemente contrario alla norma "salva direttori" e il PDL più possibilista (spinto anche dalla Lega, chiaramente a favore). Il caso Sallusti ha comunque creato un precedente impor-
tante: per tutti i giornalisti che si vedranno comminare il carcere per reato di diffamazione, dovrà esistere la possibilità di scontare la pena agli arresti domiciliari come è stato concesso a Sallusti. Lo dice il PM di Milano Edmondo Bruni Liberati, che si è occupato in prima battuta della vicenda Sallusti. Ovviamente, con alcuni distinguo: l'imputato dovrà aver ottenuto una pena inferiore a 18 mesi di carcere, non deve sussistere pericolosità sociale e va indicato un domicilio idoneo dove passare i mesi di detenzione. Sallusti ha poi deciso di complicare ancora di più la sua situazione "evadendo" dagli arresti domiciliari con un gesto dimostrativo. Ma questa è un'altra storia. Francesca Di Belardino
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La Polverini è stata la goccia che ha colmato la misura
Per riformare la sanità occorre un esame di coscienza collettivo
Oltre alla politica, anche i sindacati hanno gravi responsabilità La sanità del Lazio soffre più che in altre regioni e paga un prezzo altissimo delle gestioni sciagurate di questi anni. Il goffo tentativo della Polverini con i decreti 80 e 90 (riorganizzazione e razionalizzazione del sistema sanitario) è fallito. Ospedali chiusi, reparti dimezzati e debito aumentato; una sintesi impietosa che dimostra tutta l’incapacità di una classe dirigente che non è stata capace di ascoltare il territorio. L’imminente chiusura di tutti i presidi del San Raffaele, amplifica quanto già accaduto nei mesi scorsi con la dismissione della clinica di Velletri. Dipendenti stremati da uno stillicidio che li vede costretti a piatire lo stipendio ogni mese, turni impossibili e la cronica incertezza sul futuro. Si aggiungano gli sciacalli che danno i numeri sugli esuberi, un giorno sono 1000, il giorno successivo aumentano; comportamenti sciagurati che mettono in crisi lavoratori, famiglie e pazienti. Il 31 dicembre scadranno migliaia di contratti di personale precario e, fino a ora, non si hanno notizie sul loro rinnovo. Ciò determinerà la chiusura a catena di reparti e la riduzione di servizi essenziali che governano il funzionamento degli ospedali (informatico, tecnico, finanziario). Un deficit da capogiro che non sarà possibile risanare senza una vera cura da cavallo, il primo passo è stato fatto con la nomina a commissario straordinario di Enrico Bondi (quello della Parmalat e della “spending review”) che dovrà indicare la strada verso un risanamento che adesso pare impossibile. Purtroppo questa decisione arriva dopo gli anni in cui il ruolo di commissario è stato abusato da chi non ha saputo cogliere lo spirito del mandato ricevuto dal governo e ha agito solo sulla base di valutazioni superficiali. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, una riforma fatta senza un confronto con il territorio e l’utilizzo di metriche differenti, in funzione delle amicizie politiche, sono state il cocktail fatale per la sanità laziale. Anni e anni di sfruttamento da parte di tutti i portatori d’interesse; hanno responsabilità, oltre alla
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politica, anche i sindacati “tolleranti” nelle riorganizzazioni funzionali a qualche loro rappresentante e dirigente locale. Spesso hanno chiuso un occhio (anche due) quando venivano creati dei reparti fittizi solo per garantire qualche indennità al medico di questa o quella sigla sindacale; eccessiva superficialità nell’avallare abusi che hanno spostato professionalità dalle corsie agli uffici. Solo per citare alcuni casi in cui ci si sarebbe dovuto aspettare dal sindacato un comportamento più coerente. Il primo vero esercizio da fare, per risolvere il problema della sanità, è un bell’esame di coscienza collettivo e mettere in discussione anche qualche “diritto acquisito”. Una situazione così drammatica non può certo soffermarsi sul valore del buono pasto piuttosto che sulla turnazione di qualche reparto. Gli ospedali stanno chiudendo, migliaia di infermieri e medici sono senza lavoro a fronte di esigenze sempre crescenti della popolazione. Mettere da parte qualche diritto e non guardare più solo alla propria esigenza non farebbe gridare nessuno allo scandalo. Scelte importanti che vanno fatte nell’interesse di tutti, questo sarà il compito della nuova dirigenza regionale che tra qualche settimana andremo a eleggere. Speriamo che non inizi col piede sbagliato e avvii un processo partecipato con i territori. Anche scelte dolorose possono essere condivise se hanno una prospettiva. Fino a ora di prospettiva non se n’è vista molta, lo sanno bene coloro i quali stazionano per 20 ore davanti a uno dei pronto soccorso degli ospedali dei Castelli... quando va bene! «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo», lo dice l’articolo 32 della Costituzione italiana che è alla base del nostro sistema sanitario nazionale che è, nonostante tutto, ancora uno dei migliori al mondo, ma se continuiamo così, resterà solo un nobile principio vuoto di contenuti. Luca Masi
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CONCERTI CLAUDIO BAGLIONI dal 26 dicembre al 3 gennaio Auditorium Parco della Musica ROMA ANTONELLO VENDITTI 9-16 gennaio Auditorium Parco della Musica ROMA MEG 30 gennaio Auditorium Parco della Musica ROMA
DAVID GUETTA 2 febbraio Palazzo dei Congressi ROMA ARISA 7 febbraio Auditorium Parco della Musica ROMA NEGRITA 21 febbraio Auditorium Parco della Musica ROMA
MOSTRE
CANOVA. IL SEGNO DELLA GLORIA. DISEGNI, DIPINTI E SCULTURE dal 5 dicembre Palazzo Braschi ROMA VERMEER. IL SECOLO D’ORO DELL’ARTE OLANDESE fino al 20 gennaio Scuderie del Quirinale ROMA
CARACALLA PARADISO CONTEMPORANEO fino al 6 gennaio Terme di Caracalla ROMA MILLE E UNA CENERENTOLA fino al 31 gennaio Biblioteca Nazionale ROMA GUTTUSO. 1912-2012 fino al 3 febbraio Museo del Vittoriano ROMA
TEATRO FESTIVAL DEI CASTELLI ROMANI 14 e 15 dicembre Teatro Artemisio VELLETRI GENE GNOCCHI 21 dicembre Teatro Artemisio VELLETRI EVA CONTRO EVA fino al 23 dicembre
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TEATRO MANZONI ENRICO BRIGNANO fino al 31 dicembre Gran Teatro ROMA ARRIVEDERCI ROMA CON MATILDE BRANDI, ALVARO VITALI, MICHELE CARFORA fino al 4 marzo TEATRO SALONE MARGHERITA
FRATTO X CON E DI ANTONIO REZZA E FLAVIA MASTRELLA fino al 6 gennaio TEATRO VASCELLO
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Contro l'evasione fiscale
Con il contrasto di interessi lo scontrino conviene
Nel provvedimento anche un articolo sulle cartelle pazze Negli ultimi 10 anni abbiamo senz'altro imparato il significato del termine "conflitto di interessi": in genere, non indica niente di buono per gli amministratori pubblici. Ora però è il momento di fare conoscenza con una nuova parola, simile nel suono ma radicalmente diversa nel significato: "contrasto di interessi". Di cosa si tratta? E' uno strumento per combattere l'evasione fiscale e va finalmente a favore degli italiani onesti. Prevede infatti la possibilità di scaricare sulla dichiarazione dei redditi gli scontrini fiscali, incentivando così i cittadini a richiederli ai commercianti. Il disegno di legge dovrebbe essere approvato entro Natale e prevede, oltre allo scarico degli scontrini, anche l'annullamento automatico di quelle "cartelle pazze", bollette e affini, che sono state la disperazione di tanti italiani nei mesi scorsi. Anche quando ci si trova di fronte ad un errore evidente, infatti, capita di rimanere incastrati nelle spire della burocrazia. Questo articolo prevede invece che, a fronte del ricorso del cittadino debitore, l'ente creditore ha 22o giorni
di tempo per rispondere. Scaduto questo termine, la cartella va considerata nulla e non va quindi pagata. Ovviamente, lo Stato ha mantenuto alcune forme di tutela: vi saranno sanzioni salate, per tutti quei contribuenti che presenteranno richieste di annullamento non vere, basate cioè su"documenti non rispondenti al vero o falsi". In questo caso, la multa sarà aumentata dal cento al duecento per cento dell'ammontare della somma richiesta inizialmente. Questi nuovi provvedimenti del governo sono tesi a scoraggiare l'evasione fiscale rendendo più semplice il pagamento delle cartelle e più conveniente richiedere lo scontrino: pensate che in Cina, per invogliare i cittadini, lo scontrino è stato addirittura trasformato in un gratta e vinci. Considerando il volume di affari del gioco d'azzardo in Italia (legale e non), non sarebbe una brutta idea da copiare. Francesca Di Belardino
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Un questione di accenti, apostrofi e maiuscole
Alcune semplici regole per migliorare la qualità dei nostri scritti
Si scrive Volonté e non Volontè, a dirmelo è stata Giovanna, figlia del celebre attore quando ho scambiato con lei una corrispondenza legata al Teatro Artemisio. Accento acuto anziché grave. L’attenzione agli accenti viene spesso trascurata, non di rado si trova scritto perchè (accento grave anziché acuto) e l’errata abitudine aumenta nelle comunicazioni veloci come gli sms e i social network; non si presta attenzione. L’errore si commette meno quando si usano i programmi di scrittura come Pages o Word che eseguono una correzione automatica e paradossalmente inducono a non pensare e dunque a trascinarsi l’errore. Lo stesso effetto dei navigatori che alla lunga ci stanno facendo perdere quelle abilità di orientamento e di conoscenza geografica che faticosamente aveva acquisito la nostra specie. Eppure la regola è semplice, nella lingua italiana si usa, principalmente, l’accento acuto sulle parole tronche che terminano in “e”: perché, affinché, sé, né. In (quasi) tutti gli altri casi si usa l’accento grave. Ricordiamoci che l’accento deve essere usato anche nelle lettere maiuscole; non è raro trovare in principio di frase «E’» anziché «È». Più in generale si usa l’apostrofo al posto dell’accento, abitudine mutuata dalle vecchie macchine da scrivere dove si faceva prima ad accentare utilizzando il simbolo dell’apostrofo sulle parole tronche. Quante volte è capitato di vedere scritto «attivita’», «citta’» e così via. Si tratta di errori gravi anche se non compromettono la comprensione e il significato della parola. Per contro si vede spesso «un pò» anziché «un po’», in questo caso l’apostrofo va bene! Quando proprio non si deve usare è in «qual è», si tratta di un’apocope vocalica e non di elisione. Errore frequentissimo anche in comunicazioni formali e professionali. E visto che si siamo avventurati in questo semplice esercizio di grafìa e sintassi vediamo di sciogliere qualche altro arcano, in particolare sull’uso delle maiuscole o delle minuscole. Vi è mai capitato di avere un dubbio? Provo a rammentarne qualcuno: si scrive «Presidente della Repubblica» o «presidente della Repubblica»? «Sindaco» o «sindaco»? «Profes-
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sor» o «professor»? Scommetto che si propende per il maiuscolo e invece è la risposta sbagliata poiché la carica o qualifica si scrive sempre in minuscolo anche quando di parla del papa o di un re. Stesso discorso per le istituzioni, è corretto scrivere «presidenza del Consiglio dei ministri» così com’è corretto scrivere «il ministero della Pubblica istruzione». La regola è che le istituzioni di scrivono usando la maiuscola solo nella prima parola del nome proprio. Altro dubbio, si scrive «Carabinieri» o «carabinieri», in questo caso (e in tutti quelli simili) si usa la minuscola per dire che «i carabinieri di Velletri sono intervenuti per sedare una rissa» mentre si usa la maiuscola per dire che «gli italiano amano i Carabinieri» poiché fa riferimento all’intera Arma dei Carabinieri. In generale è sempre buona norma usare poco le maiuscole proprio perché hanno una loro specifica funzione nel testo. Una parola interamente scritta in maiuscolo in un testo è come un colpo allo stomaco, non di dovrebbe mai usare anche se si tratta di un’abitudine molto utilizzata sulla rete internet dove la notazione maiuscola viene interpretata come segno di importanza, quasi come una parola urlata. Luca Masi
N O N S O LO R O S A
L’arte Enogastronomica
Da un articolo del nostro compianto amico scrittore e poeta di indubbia fama Renzo Nanni Se la freschezza è un requisito importante per tutti gli alimenti che si usano in cucina, per il pesce, al pari delle uova, è requisito essenziale. Intanto non è detto che il più pregiato e il più caro di prezzo siano i più consigliabili. Un modo che continua ad essere valido è quello di … guardare
Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it
troppo diffuso, che è quello di conservare l'aspetto della freschezza spruzzando sul pesce dell'acqua con disciolto un po' di bisolfito, proprio lo stesso che usiamo per proteggere il vino da una rapida ossidazione. Questo trucco si scopre facilmente, perchè il bisolfito rende secca e un po' ruvida la
Pesce fresco
Obbligatorio per le feste Natalizie
il pesce negli occhi: l'occhio deve essere limpido, brillante, da sembrare vivo, e soprattutto deve essere convesso, bombato, cioè non piatto e tale deve rimanere per 24-48 ore, dopo di che diventerà acquoso e concavo. Inoltre le squame debbono essere lucenti, specie sul dorso, ma attenti che può essere mantenuto brillante anche bagnandolo spesso con acqua di mare, ma tuttalpiù per un paio di giorni. Va bene badare al colorito delle branchie, ma attenzione che il colore può variare dal rosso vivido anche al nocciola e al mattone per certe qualità di pesce. Se poi l'occhio dà sul bianco significa che è stato a lungo con ghiaccio compresso sopra. Più vale accertare la consistenza della carne, saggiare, sporcandosi le dita, la maggiore o minore elasticità. Dopo premuta, la carne non deve lasciare “fossette”, ma tornare tesa e turgida com'era. E qui la cosa più sorprendente: l'odore, strano a dirsi, non deve essere di pesce, perchè il pesce da poco pescato ha solo un lieve gradevole sentore di mare. Attenti dunque a che non sappia, avvicinandolo al naso, fortemente di pesce, per non dire d'ammoniaca. C'è poi un trucco, ma per la verità non
pelle del pesce. Per le alicette è poi facile guardare sotto la pancia e vedere se, schiacciando un poco, esce qualcosa di troppo molliccio dallo sfintere. Ma il pesce fresco, mi chiederete a questo punto, va consumato in giornata oppure lo si può conservare anche a casa? Intanto, se lo volete tenere allo scoperto per qualche ora, abbiate l'accortezza di non lasciarlo in un piatto, ma in un recipiente bucherellato coperto di scaglie di ghiaccio, in modo tale da lasciare scorrere l'acqua che deriva dalla fusione del ghiaccio stesso. Meglio metterlo nel frigo, mentre è sconsigliabile il frizer dove, comunque, va riposto ben pulito senza le interiora e per non più di una ventina di giorni. Se però si tratta di quel pesce chiamato “mollame” ( calamari,seppie, polipi) è bene congelarlo nel frizer per poco tempo, per rompere le fibre e intenerirlo prima di cuocerlo. Non mi resta che augurarvi di mettervi a tavola, magari con moderazione, ma con prodotti genuini e di buona qualità e farvi TANTI AUGURI di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
NONSOLOROSA
Architettiamoci
Arch. Carlo Carones Tra il 1933 ed il 1937 il presidente car.arch@libero.it territorio comunale. americano Franklin Delano Roosevelt si Un esempio specifico di piano attrovò di fronte ad una grave crisi economica tuativo che potrebbe interessare i nostri (Big Crash) dovuta ad una sovrapproduzione che centri storici è il Piano di Recupero. Il Piano di recuaveva causato negli anni venti fallimenti a catena di banche pero, disciplina e conforma gli interventi pubblici e privati da e fabbriche e il crollo in Borsa del 1929. Di questa crisi ne risentirono tutti i settori economici, por- effettuare in porzioni di territorio edificato che versano in tando un alto tasso di disoccupazione. Da li il termine New condizioni di decadimento fisico e funzionale. I piani attuaDeal (Nuovo Corso), nel quale Roosevelt emanò un piano tivi, come ad esempio il piano di recupero, possono essere di riforme economiche e sociali allo scopo di risollevare il di iniziativa sia pubblica che privata. Paese. Quello che stiamo vivendo è un momento particolar- Tale riqualificazione dell’immagine della città potrebbe avmente delicato, dove la paura e la insoddisfazione collettiva venire anche attraverso la redazione di uno specifico Piano del Colore che regola il corretto svolgimento delle operapotrebbero condizionare eventuali forme di ripresa. Nel mio settore, quello dell'architettura, è evidente questa zioni di coloritura, pulitura e restauro delle facciate, o di parti forma di rallentamento economico. Mi chiedo allora come di esse, e di manufatti di arredo urbano nel territorio comusi potrebbero investire le nostre conoscenze ed i nostri capi- nale. Come ho già trattato in un precedente articolo, oggi è tali? Riprendendo anche il pensiero di molti economisti, il sempre più diffusa “la biologia del costruire”, cercando di nostro “New Deal”, inteso come forma di ripresa econo- garantire, quindi, ambienti sani ed un corretto impiego di mica, potrebbe consistere in una rivalutazione del patrimo- materiali e delle risorse energetiche. Una filosofia che si sta’ diffondendo negli ultimi anni è quella nio edilizio esistente. Negli ultimi trent'anni in Italia è stato cementificato molto che si basa sui principi della Bioarchitettura, utilizzando, quindi, materiali derivanti dal recupero ed il riciclo di minedel territorio disponibile, e da varie ricerche è scarali naturali, cercando di ridurre emisturito che molti edifici sono rimasti absioni CO2 in atmosfera, bandonati ed invenduti. Gran eliminando sia uso di soparte del patrimonio edilistanze tossiche o inzio risale al boom econoquinanti per mico degli anni l’ambiente, sia solSessanta-Settanta, ed è venti a favore delstato costruito con criteri l’acqua da naturali atti ormai superati, sarebbe a questo scopo quali: quindi necessario adeguarlo Questi materiali sono del dal punto di vista delle emissioni, tipo: premiscelati composti da pura della salubrità degli ambienti e del risparcalce, pozzolana naturale e miscele di inerti mimio energetico. Si dovrebbe avviare un programma di manunerali (malte da intonacatura, finitura e per sistemi isolanti, tenzione periodica sia degli edifici o delle facciate e sia per il ecc.), prodotti in pasta a base di grassello di calce naturale e contenimento dei consumi attraverso degli investimenti a cainerti minerali (finiture traspiranti, ecc.), prodotti fluidi a base rico del privato. Così facendo, anche attraverso delle forme di incentivazione, il privato valorizzerebbe il proprio patri- inorganica all’acqua (primer e finiture), premiscelati compomonio e contestualmente potrebbe essere un volano di svi- sti da leganti idraulici e miscele di inerti minerali (autolivelluppo incrementando quindi occupazione, investimenti lanti, adesivi, rasanti ecc.) o prodotti fluidi a base organica tecnologici, innovazione e maggiore competitività delle nostre (impermeabilizzanti, pitture, stucchi, ecc.). Sta nella sensibiimprese. Nel caso specifico della manutenzione delle fac- lità e nella professionalità di noi tecnici trovare sempre delle ciate, le nostre città ma soprattutto i nostri centri storici, po- soluzioni idonee e corrette, scontrandoci però con una “realtà trebbero riacquistare quell’immagine caratterizzata dalla sociale”, forse, ancora non particolarmente predisposta. Ma tipologia edilizia, da un riferimento storico o da una tecnica l’importante è iniziare, e come “ricorda” un mio illustrissimo costruttiva. Tutto ciò, dal punto di vista urbanistico, potrebbe collega quale Renzo Piano:”...sono molte le cose da fare, ma l'errore è pensare solo a grandi opere, utili magari alla politica avvenire attraverso la redazione di “Piani Attuativi”. ed allo spettacolo, ma non alla vita di tutti i giorni. BisogneNella materia dell’urbanistica e dell’edilizia i cosiddetti Piani Attuativi o “strumenti d’attuazione” si riferiscono al Piano rebbe invece cominciare dal piccolo, dai mille interventi per Urbanistico Generale, che rappresenta lo strumento princi- ricucire il tessuto urbano a partire dalle periferie e fino al cuore della città”. Nel salutarvi dandvi appuntamento alla prossima pale di pianificazione del territorio dei Comuni. L’approvazione dei Piani Urbanistici Attuativi definiscono le rubrica, auguro ai lettori ed alle lettrici di NONSOLOROSA finalità esecutive, servono cioè a specificare le previsioni del un sereno Natale ed un 2013 con un “New Deal” in “ripresa” 2013 per tutti. Piano, il cui scopo è quello di dare un assetto generale al
Una forma di ripresa potrebbe cominciare dalle nostre case...Il nostro “New Deal”
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L’ angolo del Cinema e dei Libri
Una “famiglia perfetta” di attori per una singolare commedia natalizia Quale momento migliore delle feste natalizie per riunire tutta la famiglia davanti ad una bella tavola imbandita? Ma cosa accadrebbe se la famiglia in questione fosse in realtà una compagnia di attori professionisti? Questa la storia, originale, drammatica e allo stesso tempo ironica, raccontata dal regista Paolo Genovese nel suo nuovo film “Una famiglia perfetta”. Reduce dal successo di “Immaturi”, il regista ha chiamato a raccolta un cast ancora più ricco per una commedia natalizia inusuale, ispirata ad un film spagnolo “Familia”. Il Natale è alla porte ma per il ricco Leone (Sergio Castelitto) la felicità non è che un illusione; l’uomo è così solo da ingaggiare una compagnia di attori per interpretare la sua famiglia il giorno di Natale. Riuscirà lo spirito delle feste ad avere la meglio sulla realtà?
Un tuffo nella tradizione per grandi e piccini con “Le 5 leggende” I personaggi più amati dai bimbi si riuniscono in una super-squadra per salvare il mondo. La Drem Works presenta il suo nuovo film d’animazione “Le 5 leggende”. In uscita nelle sale per le feste di Natale, il film è una stupenda avventura con cinque protagonisti d’eccezione, personaggi leggendari conosciuti in parte in Italia (Babbo Natale e la Fatina dei denti) e altri più noti in America (Jack Frost, un ragazzino che crea la neve, il Coniglio di Pasqua e Sandman, l’omino di sabbia che ispira i bei sogni). I cinque lotteranno contro il più cattivo dei cattivi, L’Uomo Nero, che ha deciso di avvolgere i bambini in un mondo fatto solo di incubi. Sulla scia del “Mago di Oz” e “La storia infinita”, anche in questo film il mondo verrà salvato dalla fantasia. Classica storia che ripropone la lotta tra bene e male, “Le 5 leggende” stupisce e incanta per un lavoro incredibile di gag, scenografie e comicità moltiplicata in 3d, un modo favoloso per trascorrere le feste con tutta la famiglia.
Dal giornalismo alla letteratura, Daria Bignardi è di nuovo in libreria con “L’acustica perfetta” Cosa succede se a fuggire è la mamma? Questa la storia di Arno e Sara, marito e moglie con tre figli; lei una madre premurosa e amorevole, poi un giorno, quando il Natale si avvicina, se ne va lasciando solo un biglietto. Succede tutto subito fin dalle prime pagine dell’“Acustica perfetta”, il nuovo romanzo di Daria Bignardi. La storia è scritta dal punto di vista maschile è Arno, marito ferito e abbandonato, che racconta la fuga della sua donna, che da profondo sconvolgimento, si trasforma in ricerca di se stessi.
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Il 2012 si conclude con la lieta notizia direttamente da Londra
In arrivo il Royal baby. O sono due? Cicogna in arrivo per gli sposini reali William e Kate: ad un anno e mezzo dal matrimonio più glamour del secolo, ecco arrivare una gravidanza che, c'è da scommetterci, non sarà da meno. La povera Kate inizia male i suoi 9 mesi in compagnia del royal baby: è finita infatti in ospedale per le nausee acute che l'hanno colta dopo 8 settimane di gravidanza. A questo punto Buckingam Palace non ha potuto più smentire la notizia: William e Kate aspettano un bambino. O forse due? Il gossip più succulento di queste prime settimane di gravidanza è proprio questo: si dice, si mormora, si sussurra, che la principessa borghese Kate Middleton aspetti due gemelli. Da dove nasce
rona Carlo, poi il loro paparino William e poi, forse, uno di loro. O una. Chi ci dice infatti che l'erede al trono non sia una bambina? Se leggere di questi due fantomatici gemelli vi ha già stancato, coraggio: sappiate che un'artista di nome Joe Mullins li ha già fotografati. Bruno Vespa ha infatti mostrato, nel corso di un "Porta a Porta" tutto sulla gravidanza reale, l'elaborazione grafica di due bambini, ottenuti mixando le facce dei genitori. I piccoli virtuali sono deliziosi, ma l'idea è da brivido. I collezionisti invece sono già in fila a Napoli, quartiere San Gregorio Armeno: è lì infatti che gli artigiani hanno già realizzato la statuina di Kate Middleton incinta. Se invece amate il merchandising colorato, fate un salto a Londra per Capodanno e tornerete con le valige piene di tazze e piatti di
ceramica che inneggiano al royal baby. Tanti auguri a William e Kate, e coraggio: 9 mesi di gossip sono ancora lunghissimi da passare...! questa voce? Nausee così acute sarebbero tipiche di gravidanze gemellari. E in effetti, che una donna incinta finisca all'ospedale per le nausee, anche se si tratta di una principessa, non si era mai sentito. Ovviamente che i figli di William e Kate siano due gemelli è solo una voce, anche alquanto fantasiosa: ma è bastata per scatenare una sequela di ipotesi sulla contesa successione al trono. Sapevate che il gemello primogenito è quello che nasce per secondo? Si, perchè in genere è stato concepito prima. Quindi per una questione di minuti un gemellino potrebbe "fregare" il trono all'altro. Anche se su questo benedetto trono dovrà prima sedersi il nonno, l'eterno erede alla co-
I NOSTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE VELLETRI
Benito al Bosco Via Morice, 96 Casale della Regina Via Vecchia Napoli, 9 Caffetteria Leda, c.so della Repubblica 11 Bar Jolly, Corso V. Emanuele, 78/80 Bar presso Clinica Madonna delle Grazie, Bar Caffetteria Ginnetti, Piazza Cairoli 33 Bibenda Cafè, Via Appia Sud, 28 Km 42,900 Snack Bar Zi Checco, Via Lata, 22/24 Bar Alterego Viale Salvo D’Acquisto, 10/a Torrefazione Caffè VIDILI C.so Della Repubblica 252 Bar Cairoli (Cafarotti) Piazza Cairoli, 7 Il Gabbiano Bar-Spaghetteria, P.za XX settembre,12 El Barrio Cafè, C.so della Repubblica, 249 Caffetteria Mastrostefano Sandro, Via dei Volsci,35 Caffetteria La dolce vita, Corso della Repubblica, 167 Vini e Caffè, Via Guido Nati, 39 GOLD CAFÈ, Via Lata 269 TANI CAFFÈ, Via Delle Mura, 3 BUFFETT STAZIONE, stazione F.S. Caffè del Bargello, viale Oberdan GREEN BAR, Via Del Comune, 72 Circolo Colle Degli Dei via Colle Carcagno 31/20 Comune di Velletri, Piazza C.O. Augusto, 1 Tribunale, Piazza Giovanni Falcone Clinica Madonna delle Grazie,V.le Salvo D’Acquisto, 67 Cinema Augustus, Via Filippo Turati Libreria Candido, Via Zauli Sajani, 14/16 Libreria Mondadori, Via Pia, 9 Carrefour Market, Via Lata, 169 Carrefour Market, Via Appia, km 43 Carrefour Market, Via Appia, km 40,400 Carrefour Market, Via Ariana, Valmontone Carrefour Market, Via Valmontone, Artena CONAD, Via Delle Mura Nuovo CONAD, Via Fontana della Rosa COOP, Via S. Giovanni Vecchio 1 Banca Popolare del Lazio, Via M. delle Fosse Ardeatine, 9 Banca Popolare di Aprilia, Viale Oberdan, 33 Dani Dibi Center, Via Ragazzi del’99, 6 Ok Acconciature, Largo Mario Ciancia, 3 Istituto di bellezza Tropical Center, via XXIV maggio 6 Beauty Center Graziano, Via Colombo Romani Enzo Felici Hair Mode, C.so della repubblica 123 Sabrina, Via Luigi Novelli,18 Federica Fashion Dream, Via Lata, 37 Modacapelli Via Menotti Garibaldi Parrucchieri Tres Chic, Via delle Mura 10 Body 2000, Piazza XX settembre, 10 Nicol, Viale G. Oberdan Nicol, Corso della Repubblica 3 Store, Via Lata 27 Farmacia Romani, Piazza Cairoli, 2 Farmacia Oberdan, Viale Salvo D’Acquisto, 16 Farmacia Artemisia, Via Lata, 251 Nuovo Studio medico 3R, Piazza Cairoli, 30 Studio medico Minerva, Piazza Metabo, 8 SAPA DENTAL, Studio Medico, V.le R. Margherita, 7 Nuovo MEDICARS, Centro Medico Polispecialistico, P.zza Garibaldi, 9 Edicola Barletta, Piazza Cairoli Edicola Manciocchi, Via Cir. Di Ponente Edicola Gatta, Via Lando Conti Edicola Carini, Piazza Cairoli Edicola Stazione F.S. ACI via Delle Mura, 5 PIT (Punto Informazioni Turistiche), Piazza garibaldi Nuovo
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