Febbraio 2016

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COPIA OMAGGIO

Mensile di attualità, poli

Moda Primavera/Estate 2016

tica, cultura, gossip, spe

ttacolo e sport

Francamente La nuova rubrica di Franco Di Mare Mensile di attualità, politic a,

Anno VI - N. 70 - Febbraio 2016 - Mensile - Registrazione Tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita

VELLETRI

cultura, gossip, spetta colo e

sport

L’Assessore Ciarcia ritorna sul comodato d’uso gratuito

LARIANO

Congresso dei Giovani Democratici di Lariano: riconfermato segretario Leonardo Caliciotti

Ariccia

L’assessore Profico: Ariccia con la tariffa puntuale è al 70% di differenziato e ha ridotto del 10% la produzione totale di rifiuti

Unioni civili

Continua la battaglia di Palazzo Madama

albano

Proseguono gli incontri all’interno del progetto ”Albano Insieme”

Il lavoro agile o Smart-Working flessibilità, produttività e mediazione

La scrittrice Dacia Maraini Ci ha raccontato del suo nuovo romanzo “La bambina e il sognatore” che presenterà a Velletri



SOMMARIO

in copertina

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Attualita’ 13 18 35

In arrivo nuove restrizioni contro le sigarette Unioni civili: continua la battaglia di Palazzo Madama Il lavoro agile o Smart-Working: flessibilità, produttività e mediazione

La scrittrice Dacia Maraini

MODA 20

Moda primavera/estate 2016

eventi & spettacolo 6 30

La scrittrice Dacia Maraini ci ha raccontato del suo nuovo romanzo “La bambina e il sognatore” che presenterà a Velletri Ismaele La Vardera

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Prossimamente in libreria

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Presentato presso la libreria Mondadori a Velletri “Donna Rachele mia nonna“ Prossimamente al cinema Teatro, eventi e mostre

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Il lavoro agile o Smart-Working

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RUBRICHE 8

Francamente

“Black From Italy” il nuovo disco dei the Rivati

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Arte Enogastronomica

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Alimentazione e nutrizione

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Vengo via con te

Unioni civili

Sebben che siamo donne 12 Nonsolotecnologia Girovagando per la rete, internet e social Le grandi donne d’Italia 22 Oriana Fallaci 24 L’Arte e i suoi infiniti mondi segreti Monet, Gauguin, Fattori, Mirò Salute e benessere 25 26 In tutti i sensi, come la musica

L’arte dell’impiattamento Malattia da reflusso gastroesofageo Adotta un cane

TERRITORIO

20

8

MODA primavera/estate 2016

Sebben che siamo donne

VELLETRI 14

L’Assessore Ciarcia, di concerto col direttore dell’Ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate di Velletri, ritorna sul comodato d’uso gratuito

LARIANO 16

Congresso dei Giovani Democratici di Lariano: riconfermato segretario Leonardo Caliciotti

Ariccia 16

L’assessore Profico: Ariccia con la tariffa puntuale è al 70% di differenziato e ha ridotto del 10% la produzione totale di rifiuti

albano

17 Proseguono gli incontri all’interno del progetto ”Albano Insieme” • Albano Jazz Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico e da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In questo caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. E vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.

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Oriana Fallaci

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www.nonsolorosa.com è tutto nuovo

ora la nostra rivista è sfogliabile anche online Da questo numero una nuova rubrica curata dallo scrittore e giornalista

Franco di Mare

Per informazioni e approfondimenti sugli argomenti trattati nelle nostre rubriche, scriveteci sul nostro blog:

www.nonsolorosa.com/blog Numero 70 - anno VI Febbraio 2016 Registrazione tribunale di Velletri 2/2010 del 22.01.2010

Distribuzione gratuita Editore: Blink di Ottavia Lavino Direttore Responsabile: Ottavia Lavino Progetto grafico e impaginazione: BLINK Stampa: Eurografsud via delle Grotte, 11 - 00049 Ariccia (RM) - 06 9344741 Redazione NONSOLOROSA Via Guido Nati, 27- 00049 Velletri (RM) Tel. 06 96155428 - redazione@nonsolorosa.it Hanno collaborato: Servizi: Giulia Lenci, Maria Rita Cappucci, Massimo Tosti Rubriche: Antonio Di Trento, Barbara Gazzabin, Claudia Cirulli, Daniele Ciani, Giulia Gambassi, Giulia Lenci.

Ottavia Lavino Direttore Cari lettori, poiché tra qualche giorno ricorre la Festa della donna, Nonsolorosa vuole ricordare le origini di questa festa. La Giornata Internazionale della Donna nasce ufficialmente negli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909. A istituirla fu il Partito Socialista americano che per quell’occasione organizzò una grande manifestazione in favore del diritto delle donne al voto. Ma, l’origine della festa risale al 1908 quando un gruppo di operaie dell’industria tessile Cotton di New York scioperarono per protestare contro le dure condizioni di lavoro. Il conflitto si acuì. Per ritorsione il proprietario bloccò le vie di uscita dello stabilimento. Lo stesso giorno scoppiò un incendio che uccise 129 di loro. Successivamente questa data fu proposta da Rosa Luxemburg come giornata di lotta internazionale a favore delle donne. Ma, questa versione, è contestata da molti, poichè si farebbe in realtà confusione con un’altra tragedia accaduta il 25 marzo del 1911, quando nella fabbrica Triangle di New York, a causa di un incendio, persero la vita 146 lavoratori, per lo più donne immigrate. Da quel momento in poi, le manifestazioni in favore dei diritti delle donne si sono moltiplicarono. La data dell’8 marzo entrò per la prima volta nella storia della Festa della Donna nel 1917, quando le donne di San Pietroburgo scesero in piazza per chiedere la fine della guerra, dando così vita alla «rivoluzione russa di febbraio». Fu questo l’evento a cui si ispirarono le delegate della Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste a Mosca scegliendo l’8 marzo come data per la Giornata Internazionale dell’Operaia. In Italia la Festa inizia ad essere celebrata nel 1922 con la stessa connotazione politica e di rivendicazione sociale, diventando realtà nel 1945, quando l’Unione Donne in Italia, formata da donne del Pci, Psi, Partito d’Azione, Sinistra Cristiana e Democrazia del Lavoro, si riunirono nelle zone dell’Italia già liberate dal fascismo. L’8 marzo del 1946, per la prima volta, l’Italia unita ricorda la Festa della Donna scegliendo come simbolo la mimosa, il fiore che sboccia proprio nei primi giorni di marzo. L’8 marzo è divenuta così nel tempo una data storica, una data per non dimenticare, simbolo dei maltrattamenti subiti dalle donne da sempre, e allo stesso tempo delle lotte per affrancarsi da ogni condizione di disagio e di subalternità. Che poi l’8 marzo sia divenuta una festa mondana all’insegna del consumismo più sfrenato, condivisibile o meno, ma così è, questa è tutta un’altra storia. L’importante che sia soprattutto l’occasione per riflettere e per difendere le nostre conquiste sociali e culturali, contro una mentalità maschiocentrica che ancora persiste, e contro tutti quegli oscurantismi pseudoreligiosi che vorrebbero portarci indietro nel più tetro Medio Evo. E proprio parlando di oscurantismo religioso e culturale, il mio pensiero non può non andare alle ragazze di Boko Haram, alle ragazze di Colonia, a quelle reclutate dall’Isis come spose di terroristi, a tutte quelle umiliate, sfregiate, mutilate, rapite. Ma anche a quelle comunemente sottomesse a livello psicologico, che non hanno la forza di dire ‘basta’ e di denunciare un compagno violento, a tutte quelle che ovunque, ancora oggi, pagano con la propria vita il diritto sacrosanto di esistere come persone. L’augurio che faccio a tutte le donne è quello di conquistare lo spazio che meritano, senza più discriminazioni di sorta.


La scrittrice Dacia Maraini ci ha raccontato del suo nuovo romanzo La bambina e il sognatore che presenterà a Velletri Calarmi nei panni di un personaggio maschile all’inizio mi agitava, ma poi ho pensato: un uomo visto dall’interno, non è prima di tutto un essere umano? Da lì ho cominciato ed è stato bellissimo

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La lettura è spesso un’opportunità per fare lunghi viaggi verso realtà sconosciute, dove il nostro essere si perde per poi ritrovarsi, magari cambiato, ma senza dubbio arricchito nello spirito e nell’intelletto. Sfortunatamente non tutte le storie hanno questo effetto su chi le legge, ma ciò dipende molto dal narratore, che deve essere tanto abile nel tessere accuratamente le fila del proprio racconto, così da condurre il lettore attraverso la propria storia, fino all’ultima riga. In questo, il nostro personaggio è un vero maestro. Come tutti i grandi narratori, Dacia Maraini ama accompagnare il lettore, passo dopo passo, nel suo universo narrativo, in quel microcosmo di personaggi, sentimenti, luoghi e avventure semplici ma al contempo straordinarie, soprattutto mai scontate. Per questo la scrittrice toscana nella sua lunga carriera, ha sempre cercato di cambiare il punto di osservazione del suo mondo narrativo e stavolta, nel suo ultimo romanzo

“La bambina e il sognatore” l’ha fatto in modo più evidente, calandosi nei panni di un uomo. Il protagonista della storia è Nani Sapienza, un maestro elementare dalla profonda umanità, provato pesantemente dalla vita eppure sorretto da un grande amore verso i suoi alunni e dalla sua straordinaria capacità di conquistare il loro interesse attraverso la forza evocativa delle storie. Del suo libro e dei molti ed attualissimi temi che contiene, abbiamo parlato con Dacia Maraini, rimanendo colpite dalla cortesia e disponibilità nel raccontarci anche un po’ di se, del suo modo di vedere la vita, la libertà e la scrittura, che lei stessa definisce una “terapia” un modo per conoscersi da vicino, per scavarsi dentro, perché cercare se stessi è senza dubbio un procedimento molto duro, ma necessario per trovare le vera essenza della felicità. Partiamo dal suo ultimo romanzo “La bambina e il sognatore”, lei ha dichiarato: “Per la prima volta ho preso come protagonista di un mio romanzo una figura maschile e questa novità mi mette un poco di agitazione”. Per quale motivo? Perché ero abituata a identificarmi con un personaggio femminile. Non avevo mai affrontato una prima persona maschile. E avevo un poco di timore. Ma un uomo visto dall’interno, non è prima di tutto un essere umano? Da lì ho cominciato e mi sono trovata benissimo. Elemento centrale per delineare il personaggio di Nani è anche il suo mestiere di maestro. Il suo metodo

didattico si fonda sulla narrazione, sull’universo delle storie. Quanto è importante secondo lei la dimensione del racconto per la crescita dei ragazzi? Sono vari i maestri che ho incontrato nelle mie visite alle scuole che mi hanno detto quanto i bambini si appassionano alle storie. Io stessa apprendo molto più dai racconti e dalle fiabe che dai saggi. Ascoltare una narrazione mette in moto i sensi oltre che le capacità intellettuali. Nei sui romanzi ha raccontato sempre storie di grandi donne, ricordiamo tra le ultime quella di Santa Chiara d’Assisi che lei stessa definisce “un’antesignana nella difesa dei diritti delle donne perché conciliava un’adesione formale alle regole misogine con una prassi di libertà”. A tal proposito mi viene da chiederle, per lei oggi cos’è la libertà? La libertà è un divenire. Non si è mai veramente liberi, ma si può tendere verso la libertà, anzi direi che una persona orgogliosa vive sempre progettando strategie di libertà, anche se è possibile che non raggiunga mai quella a cui aspira. Ci sono sempre troppi condizionamenti e troppe concessioni da fare. Ma è importante non desistere mai dalla tensione verso la libertà . Un po’ come la felicità, che è sempre presente nelle nostre aspirazioni, anche se non la raggiungiamo quasi mai del tutto. A volte ci accorgiamo che siamo stati felici, ma solo quando non ne eravamo pienamente consapevoli. Nel suo libro “Amata scrittura”, si legge: “Scrivere è come andare in analisi”. Quanto per lei la scrittura è stata terapeutica?


Biografia Sono fermamente convinta che la scrittura sia terapeutica. Per questo incoraggio sempre, anche chi non ha voglia di intraprendere la professione, di segnare su un quaderno le sue idee, i suoi sentimenti, ciò che vive, vede e sperimenta durante la giornata. È un ottimo esercizio per stare meglio e capire qualcosa di noi stessi. L’opinione pubblica torna a dividersi per la questione delle unioni civili. Insieme ad altri scrittori e registi ha firmato una petizione a favore che il disegno di legge non venga modificato. Pensa che il governo farà un passo indietro? Ho firmato quella petizione un poco riottosa, ma per fiducia nell’associazione “SE NON ORA QUANDO” che stimo e di cui mi considero amica. Poi ho scoperto che anche loro erano divise all’interno. Infatti le cose sono complicate. Ho molte perplessità sull’uso eccessivo e cinico della tecnologia quando si parla del corpo umano, ma rifletto che le questioni biologiche non sono mai definitive. La biologia è dentro la storia, ciò che costituisce la sua forza ma anche la sua debolezza. L’importante nella cura dei figli non è il sesso del genitore, ma l’amore, le cure, l’affettività, la buona educazione che un bambino riceve dall’adulto. Maria Rita Cappucci Amiamo concludere le nostre interviste con un vizio, una virtù e un desiderio. Vizio: lavorare troppo. Dovrei imparare a staccare, e invece sono sempre lì al tavolino, fino a tardi la sera. Virtù: potrebbe essere il rovescio del vizio. Sono appassionata al mio lavoro e non lo lascio mai, sono scrupolosa e perfezionista. Desiderio: vorrei stare bene ed essere autonoma, non dipendere dagli altri.

Dacia Maraini nasce a Fiesole (Firenze). La madre Topazia appartiene ad un’antica famiglia siciliana, gli Alliata di Salaparuta. Il padre, Fosco Maraini, per metà inglese e per metà fiorentino, è un grande etnologo ed è autore di numerosi libri sul Tibet e sull’Estremo Oriente. La famiglia Maraini si trasferisce in Giappone nel ‘38 per seguire il padre in un suo studio sugli Hainu, una popolazione in via di estinzione stanziata nell’Hokkaido.Nel ‘43 il governo giapponese, in base al patto d’alleanza cha ha stipulato con Italia e Germania, chiede ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò. Dato il loro rifiuto vengono internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo, dove patiscono due anni di estrema fame e vengono liberati soltanto a guerra finita dagli americani. Nella sua collezione di poesie “Mangiami pure” del 1978, la scrittrice racconterà delle atroci privazioni e sofferenze di quegli anni. Rientrati in Italia, i Maraini si trasferiscono in Sicilia, presso i nonni materni, nella villa di Bagheria. Qualche anno dopo la famiglia si divide: il padre va ad abitare a Roma, lasciando a Palermo sua moglie e le tre figlie che frequentano le scuole in città. Per Dacia sono gli anni della prima formazione letteraria, ma soprattutto del sogno di una fuga che però arriva soltanto al compimento del diciottesimo compleanno, con la decisione di andare a vivere a Roma con il padre. Qui prosegue il liceo e per guadagnare si arrangia facendo l’archivista, la segretaria, la giornalista di fortuna. A ventuno anni fonda, assieme con altri giovani, la rivista letteraria «Tempo di letteratura», e comincia a collaborare con dei racconti a riviste quali «Paragone», «Nuovi Argomenti», «Il Mondo». Nel 1962 pubblica il suo primo romanzo, “La vacanza”, cui seguono “L’età del malessere” e “A memoria” (1967). Intanto si sposa con Lucio Pozzi, pittore milanese da cui si divide dopo quattro anni di vita comune e un figlio perso poco prima di nascere. In questi anni Dacia Maraini comincia a occuparsi anche di teatro. Fonda, assieme ad altri scrittori, il Teatro del Porcospino, in cui si rappresentano solo novità italiane, da Gadda a Parise, da Siciliano a Tornabuoni. Proprio in questo periodo incontra Alberto Moravia, che nel 1962 lascia per lei la moglie e scrittrice Elsa Morante: i due vivranno insieme a lungo, fino ai primi anni Ottanta. Nel ‘73 fonda assieme ad altre autrici, il Teatro della Maddalena, gestito e diretto da donne. Lei stessa scrive molti testi teatrali, tra i quali “Maria Stuarda”, “Dialogo di una prostituta con un suo cliente”, “Stravaganza” e altri. Nel ‘90 esce “Lunga vita di Marianna Ucrìa”, che vince il Campiello e altri prestigiosi premi, e ottiene un enorme successo di critica e pubblico. I grandi temi sociali, la vita delle donne, i problemi dell’infanzia sono sempre al centro delle sue opere: pensiamo al saggio sulla modernità e sull’aborto “Un clandestino a bordo (1996), al libro intervista “E tu chi eri?” (1998) e alla raccolta di racconti sulla violenza sull’infanzia “Buio” (1999). Tra il 2000 e il 2001 vengono pubblicati: “Amata scrittura”, “Fare teatro 1966-2000” e “La nave per Kobe”. La letteratura, la famiglia e il mistero del corpo sono i temi principali di “Colomba” (2004). A novembre 2015 è uscito il suo ultimo romanzo “La bambina e il sognatore” edito da Rizzoli. Ancora estremamente prolifica, Dacia Maraini viaggia attraverso il mondo partecipando a conferenze e prime dei suoi spettacoli. Attualmente risiede a Roma.


Francamente Franco Di Mare redazione@nonsolorosa.it

Da RAI 1 con “saro’ franco” a nonsolorosa con la rubrica “francamente”

Elizabeth Helen Blackburn

Sebben che siamo donne

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Una volta un professore chiese a una sua allieva come mai una ragazza carina come lei studiasse materie scientifiche. Era una domanda veramente stupida, e la studentessa non ebbe la prontezza né il coraggio di dare al suo professore una risposta adeguata a tale livello di ignoranza. E così rispose solo con un sorriso. Quella studentessa si chiamava Elisabeth Blackburn e nel 2009 si sarebbe tolta la soddisfazione di fare a pezzi quella battuta sciocca vincendo il nobel per la medicina per aver scoperto il meccanismo di protezione molecolare dei cromosomi. “Sono passati cinquant’anni da quando il professore fece quel commento sessista – ha ricordato la scienziata in un convegno di qualche mese fa – ma i pregiudizi sono ancora molti”. Una recente indagine condotta da Opinion Way, un istituto di ricerca francese, in cinque paesi europei dimostra che nel nostro continente soltanto il 10% degli intervistati pensa che le donne siano vocate per la scienza. Il 67% è convinto che le donne non abbiano la capacità necessaria per arrivare a una carriera scientifica di alto profilo. In Italia questa percentuale sale al 70% degli intervistati. Eppure dei sei premi nobel italiani per la medicina uno porta il nome di Rita Levi Montalcini. Ma neppure questo basta a superare gli stereotipi. Per la stragrande maggioranza degli intervistati le donne sono più portate per le scienze sociali, la comunicazione, le lingue, l’arte. Le scienze, il management, la politica, vengono solo

alla fine. Eppure le donne che assumono ruoli di comando sono mediamente più capaci, affidabili e sicure degli uomini. Lo sostiene, dati alla mano, uno studio compiuto dal Person Institute for International Economics di Washington per conto del Financial Times. La ricerca è costata anni di lavoro ed è stata condotta in 91 paesi, analizzando i dati di quasi ventiduemila aziende. Ebbene, le imprese che registrano una forte presenza femminile nel gruppo dirigente, hanno un utile netto superiore del 6% rispetto a quelle aziende dove la presenza maschile è più forte. Ma come mai le donne al vertice migliorano le perfomance delle aziende? “Facile da spiegare – ha detto l’economista Daniela Del Boca a Rita Querzé del Corriere della Sera – le manager sono consapevoli di essere guardate a vista e quindi danno sempre il massimo, lavorano di più. Mediamente sono molto preparate perché devono dimostrare di meritare un posto che è stato assegnato loro grazie alla legge sulle quote rosa”. La legge delle quote rosa che impone alle aziende di assegnare ruoli di responsabilità anche alle donne è del 2012. Ma anche dove le quote rosa non esistono, i numeri confermano che le donne dimostrano una marcia

Rita Levi Montalcini

Maria Gabriella Luccioli


in più in termini di impegno, affidabilità, capacità di concentrazione. Un recente rapporto del Ministero della Pubblica Istruzione ha accertato che le studentesse delle scuole medie superiori sono più brillanti dei ragazzi, sono poche quelle che stentano a rasentare la sufficienza, solo il 16% contro il 35 degli studenti di sesso maschile. E i dati universitari confermano questa tendenza: il 59% dei laureati è donna. Il sorpasso delle laureate sui laureati è ormai un dato di fatto in tutta Europa. La media è del 9% in più, mentre in Italia la media sale di un punto. A questo va aggiunto il fatto che le lauree migliori, quelle con il punteggio più alto, sono lauree al femminile. Eppure, ciononostante, il pregiudizio di genere è ancora duro a morire. Maria Gabriella Luccioli fu una delle otto donne che indossarono per prime la toga nel lontano 1965, quando il parlamento approvò finalmente la legge che stabiliva la parità dei sessi nelle professioni e negli uffici pubblici. È la prima presidente di una sezione della corte di Cassazione, il massimo organo giudicante della magistratura. Oggi il numero delle donne magistrato ha superato quello

degli uomini, eppure sono sempre gli uomini a tenere saldamente in mano i vertici della magistratura. C’è ancora molta strada da fare, ha ricordato qualche giorno fa il Ministro della Giustizia in una sua lettera alla Stampa di Torino. E Maria Gabriella Luccioli è d’accordo, come ha spiegato a Maria Corbi della Stampa. Dei 26 componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, escludendo il Presidente della Repubblica, soltanto tre sono donne. “Una sproporzione assoluta che rende difficile portare avanti una politica delle pari opportunità. Occorre riequilibrare la situazione cambiando le regole”, ha detto Maria Gabriella Luccioli. Come darle torto? Del resto i dati lo dicono in modo chiaro. Non c’è campo in cui le donne non dimostrino mediamente maggiore attenzione e capacità degli uomini. La medicina e la ricerca scientifica nel nostro Paese sono ormai al femminile. Dovunque lavorino, le donne si impegnano di più e meglio degli uomini, sono più duttili, più capaci, più pronte al cambiamento. Eppure, anche quando riescono a rompere il cosiddetto tetto di cristallo, quello che impedisce loro di salire

in alto, a parità di mansioni le donne vengono pagate meno dei loro colleghi maschi. Per guadagnare quanto un uomo pari grado, una donna dovrebbe lavorare un mese in più all’anno. Parliamo di novemila euro di meno ogni anno per le donne manager, tremila euro meno per le impiegate, quasi duemila per le operaie. I motivi che spiegano questo divario sono molti. Ma quello più frequente e inconfessato è quasi una forma di coercizione, una specie di forca caudina che certe aziende esercitano nei confronti delle donne da assumere in un Paese come il nostro in cui l’occupazione femminile è tra le più basse d’Europa. Una spiegazione che non giustifica la disparità di trattamento, ma che viene accettata con fatalistica rassegnazione. Un’ingiustizia sulla quale è intervenuto, con la sua ormai proverbiale franchezza, anche Papa Francesco. La disparità di trattamento fra uomini e donne è un puro scandalo, ha detto il Papa. E se a notarlo è il primo pastore di anime della chiesa cattolica, vuol dire che lo scandalo non è solo economico e sociale, ma riguarda l’etica e i valori su cui si fonda una comunità.


La Banca Popolare del Lazio si racconta

Duccio Macale Responsabile Risk Management Dal settore commerciale al Risk Management, da Francesca Mastrostefano a Duccio Macale. L’intervista del mese è stata una vera impresa! Ci siamo addentrate, uscendone senza dubbio arricchite, in un settore molto complesso, quello del Risk Management, ovvero l’insieme di attività, metodologie e risorse coordinate per valutare i rischi nei quali incorre la banca nello svolgimento della sua impresa. Una funzione delicata, che il responsabile Duccio Macale svolge insieme al suo team con grande professionalità, precisione e soprattutto con estrema riservatezza.

Come è iniziata la tua esperienza professionale in questo settore?

Da questo punto di vista posso ritenermi una persona fortunata perché volevo fare questo lavoro fin dai tempi dell’università. All’epoca, quando mio padre mi chiese a quale facoltà volessi iscrivermi, (lui mi voleva avvocato), io sapevo già di voler lavorare in banca, perciò scelsi la facoltà di Economia e Commercio a Roma, e dopo la laurea decisi di specializzarmi con un master proprio in Risk Management a Milano. L’unica mia scelta forse un pò bizzarra fu decidere di tornare a casa dopo il Master per ragioni di cuore. Non mi pento di questo, tuttavia bisogna ammettere che Milano è una città molto stimolante al punto di vista professionale. Nel 1999 fui assunto in Banca Popolare del Lazio, lavorando per un anno in filiale, e nel 2000 fui chiamato dalla Direzione per strutturare proprio l’ufficio di Risk Management.

Di cosa ti occupi attualmente? 10

Il settore di cui mi occupo come ho già detto, si chiama appunto Risk Management,

che letteralmente significa “Gestione del Rischio”. In concreto, una volta che viene ideato e realizzato un piano di sviluppo commerciale, la mia funzione e quella del mio team, è ipotizzare eventuali scenari di rischio in cui la banca potrebbe incorrere, nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Consiglio di Amministrazione. Il nostro compito è quello di controllare se un’operazione, per esempio di concessione di credito, abbia tutte le carte in regola, per non esporre l’azienda ad eventuali rischi. Per quanto riguarda la nostra funzione, uno dei nostri compiti è redigere un documento tecnico, il cosiddetto Raf (Risk Appetite Framework), in cui si analizza la propensione di rischio per la banca e sottoporlo all’approvazione del Consiglio di Amministrazione, per poi realizzare un processo di escalation, ovvero stabilire dei limiti entro i quali il rischio si deve muovere.

Con chi si relaziona il tuo ufficio?

Il mio ufficio si relaziona soprattutto con le altre due funzioni di controllo: l’Internal Auditing e il Compliance (funzione di conformità), ma il nostro lavoro è strettamente legato a supportare le decisioni aziendali, affinchè gli organi esecutivi possano avere maggior sicurezza nell’attuazione delle strategie delineate. Questa nostra attività è definita di “staff”, in quanto finalizzata a coadiuvare le delibere del Consiglio di Amministrazione e le attività del Direttore Generale. All’interno di queste attività, sono collocate tre funzioni di controllo: Risk Management, di cui sono responsabile, Internal Auditing e la Compliance. Queste tre attività, secondo le direttive di Banca d’Italia, devono rispondere direttamente all’organo amministrativo; pertanto il loro compito è quello di garantire che le attività dell’e-

secutivo possano essere svolte secondo le direttive stabilite. Per esempio, se si decide di voler concedere mutui prima casa solo a privati e non alle imprese, la funzione del Risk Management è quella di verificare che questo “dictat” venga rispettato e messo in atto dagli organi esecutivi.

Una caratteristica fondamentale del tuo lavoro? Senza dubbio la riservatezza. Una funzione di controllo diviene efficace quando i presidi creati risultano garanti nel prevenire/gestire i rischi cui la banca è esposta; paradossalmente, il Risk Management dovrebbe interagire il meno possibile con gli organi esecutivi, certificando che l’operatività della struttura sia sempre svolta nell’ambito dei profili di rischio definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Una giornata tipo del tuo team?

Nel mio ufficio siamo in tre, tutti uomini. La nostra giornata “tipo” può definirsi tale solo per le prime due o tre ore, quando svolgiamo una serie di monitoraggi gestionali. Questa è la routine, ma la seconda parte, quella più interessante, è quando si entra nel vivo del nostro lavoro che è in continuo sviluppo e cambiamento. La giornata può diventare stressante quando un rischio viene superato e quindi bisogna gestirlo. Il nostro ufficio svolge una funzione di controllo, ragion per cui è indispensabile che non resti mai scoperto. Ufficio stampa Blink



Nonsolotecnologia Viaggi Giulia Lenci lencigiulia@gmail.com

e t e r a l r e p o Girovagand et e social intern

La nuova sveglia “infernale” by Microsoft

La Microsoft ha sviluppato una nuova sveglia digitale decisamente fuori dal comune. Mimicker Alarm, app per smartphone, sfrutta una particolare tecnica per spingere anche i più dormiglioni ad alzarsi dal letto. In che modo? Dopo l’allarme sonoro, bisogna risolvere uno dei tre giochi messi a disposizione dalla sveglia: Express Yourself, Color Capture e Tongue Twister. Con il primo si chiede all’utente di scattare un “selfie” mimando l’emozione scelta dall’app; con il secondo di scattare una foto ad un oggetto di un determinato colore. Infine Tongue Twister chiede di leggere la frase mostrata sullo schermo. Lo smartphone concede 30 secondi di tempo per risolvere il gioco, terminati i quali l’allarme riprenderà inesorabilmente a suonare!!

I SENSORI DELLA SALUTE I laboratori delle Università di Stanford e Berkeley hanno realizzato e testato nuovissimi sensori in grado di analizzare il sudore espulso dal corpo durante l’attività fisica. Essi inviano i dati ottenuti direttamente allo smartphone che non sarà quindi solo in grado di “misurare” lo sforzo fisico fatto, ma di dare informazioni al possessore sullo stato di salute. I sensori, di ridottissime dimensioni, sono in grado di “leggere” le molecole contenute nel sudore come sodio, potassio o glucosio, e possono essere collegati in una fascia o in un bracciale. Nel futuro potrebbero apportare un valido contributo al controllo clinico di soggetti con particolari problemi di salute.

Il futuro dei robot Dal 28 marzo al 3 aprile il colosso della tlc Softbank lascerà gestire, in maniera quasi del tutto autonoma, un negozio di telefonia a Tokio, da 5 o 6 robot Pepper che saranno lo staff del negozio, supportati da 1 solo commesso in carne ed ossa come controllore. Essi daranno il benvenuto ai clienti, mostreranno loro gli smartphone e li guideranno all’acquisto. L’umanoide Pepper, lanciato lo scorso Giugno, è già in uso in circa 500 compagnie Giapponesi con varie mansioni. Esso, sfruttando sensori ed applicazioni ad hoc, è in grado di stare alla reception di un hotel e di intrattenere i bimbi con canti e/o giochi educativi. E’ in grado di capire le emozioni umane mediante l’analisi dei gesti e del tono di voce. Nonostante sia per il momento disponibile solo in Giappone, molto probabilmente in un futuro non troppo lontano, Pepper potrà sostituire non solo i commessi dei negozi ma anche le casalinghe per i lavori domestici. 12

Giulia Lenci


In arrivo nuove restrizioni contro le sigarette Maggiore tutela per i minori e le donne in gravidanza. Sui pacchetti immagini shock e anche un numero verde per dire NO alle “bionde” Chi si accende una sigaretta in un’auto dove viaggiano donne incinte oppure bambini, da febbraio rischia una multa da 500 euro. E il tabaccaio che vende pacchetti ai minorenni può subire la revoca della licenza. Martedì 2 febbraio sono entrate in vigore le nuove norme previste dal decreto legislativo tabacchi che recepisce la direttiva 2014/40/UE del Parlamento europeo e introduce norme più severe per i fumatori di sigarette. Tra le misure varate con l’obiettivo di determinare una stretta sul fumo e, soprattutto, di dissuadere i giovani da questa abitudine a rischio, vi è quella che prevede di applicare sul 65% della superficie dei pacchetti immagini molto forti - di persone incoscienti al pronto soccorso, di parti del corpo aggredite dalla malattia, di morti nella bara - e da frasi che illustrano senza giri di parole i rischi legati al fumo: “provoca l’ictus”, “aumenta

il rischio di cecità”, “può uccidere il bimbo nel grembo materno”. Su ogni confezione sarà anche inserito il numero verde antifumo dell’Istituto superiore di sanità (800.554.088). Inoltre, sulle confezioni, sono vietati tutti gli elementi promozionali, ed è ‘’vietata la pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina trasmessa all’interno di programmi rivolti ai minori e nei quindici minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi in televisione nella fascia oraria dalle 16,00 alle 19,00’’. Tra gli altri divieti introdotti ma non previsti dalla direttiva, quello di vendita ai minori di sigarette elettroniche con presenza di nicotina e il divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali, oltre all’inasprimento delle sanzioni per la vendita ai minori fino alla revoca della licenza. Le disposizioni sul divieto di fumo davanti a scuole

ed ospedali e quella sul divieto di fumo in auto in presenza di minori e donne in gravidanza sono subito operative, le altre entrano in vigore il 20 maggio. Inoltre, il disegno di legge sulla cosiddetta “green economy” approvato lo scorso dicembre, ha introdotto multe fino a 300 euro per chi getta a terra i mozziconi delle sigarette. Ricordiamo che attualmente nel nostro Paese ci sono poco più di 10 milioni di fumatori, il 60% dei quali sono uomini. Chi cerca di smettere, nell’80% dei casi fallisce. Secondo il ministero alla Sanità il fumo provoca tra i 70 e gli 83mila morti all’anno, un quarto dei quali riguarda persone tra i 35 e i 65 anni. Maria Rita Cappucci


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Velletri

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L’Assessore Ciarcia, di concerto col direttore dell’Ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate di Velletri, ritorna sul comodato d’uso gratuito Dopo vari incontri chiarificatori avuti con il Direttore dell’Ufficio Territoriale dell’Agenzia delle Entrate di Velletri, Dott. Crescenzo Bovenzi, che si ringrazia per la sempre fattiva collaborazione e per la squisita disponibilità, si è concordato un vademecum ed un fac-simile per la redazione del contratto di comodato d’uso gratuito (ex verbale) da registrare entro il 1 marzo 2016.

Il modello si può scaricare dal sito del Comune di Velletri. Come già più volte ricordato l’art. 1, comma 10, lett. b), della Legge di Stabilità 2016, contiene alcune modifiche sulla disciplina dell’IMU per l’abitazione concessa in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado. In particolare, viene introdotta a decorrere dall’anno 2016 la riduzione del 50% della base impo-

nibile IMU per le unità immobiliari - fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 - concesse in comodato dal contribuente ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori/figli) che le utilizzino come propria abitazione di residenza, sulla base del possesso di specifici requisiti.

COSA VERIFICARE PRIMA DI SOTTOSCRIVERE E REGISTRARE IL CONTRATTO Prima di procedere con la sottoscrizione e registrazione del contratto di comodato è necessario ACCERTARSI DI RISPETTARE TUTTE LE SEGUENTI CONDIZIONI DI LEGGE per poter usufruire delle agevolazioni IMU: - il comodato deve essere tra parenti in linea retta entro il primo grado (genitori-figli); - l’immobile oggetto di comodato non deve essere un’abitazione di lusso, ossia non deve appartenere ad una delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9; - il comodante deve risiedere anagraficamente nonché dimorare abitualmente nello stesso Comune del comodatario, per cui genitori e figli devono risiedere nello stesso Comune; - il comodante non deve possedere altri immobili (“ad uso abitativo”, come specificato dal MEF durante Telefisco del 28/01/2016) in Italia, ad eccezione di un altro immobile adibito a propria abitazione principale non di lusso (escluse quindi A/1, A/8 e A/9) nello stesso Comune

in cui è situato l’immobile concesso in comodato; - in presenza di un contratto di comodato verbale già in essere al 1/01/2016 lo stesso deve essere registrato (al fine di usufruire dell’agevolazione Imu a decorrere dal mese di gennaio 2016) entro il 1° marzo 2016, come indicato dal MEF con la nota prot. n. 2472 del 29/01//2016; - il possesso dei suddetti requisiti per la riduzione della base imponibile dovrà essere attestato mediante la presentazione del modello di dichiarazione IMU entro il 30 giugno 2017 (non sono più valide le precedenti certificazioni presentate in funzione delle disposizioni regolamentari del Comune, in quanto la norma dispone espressamente l’attestazione nel modello dichiarazione Imu). Al fine di poter usufruire dell’agevolazione IMU anche sulle eventuali pertinenze (C/2-C/6-C/7) dell’abitazione concessa in comodato si invita a verificare i successivi chiarimenti da parte del MEF.

COME SI REGISTRA IL CONTRATTO DI COMODATO

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La registrazione di un contratto di comodato d’uso gratuito di un immobile può essere effettuata presso qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate. Al momento della presentazione della richiesta di registrazione dell’atto da parte del contribuente, l’ufficio restituisce timbrata copia dell’atto registrato. Per procedere alla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate sono previsti i seguenti passaggi: 1. Produrre almeno 2 (due) copie, con firma in originale, dell’atto da registrare. 2. Compilare il Modello 69, relativo alla richiesta di registrazione. Tale modello è scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate ed è disponibile presso qualsiasi ufficio territoriale.

3. Procurarsi due marche da bollo, ciascuna da € 16,00 da applicare sulle copie degli atti da registrare. 4. Effettuare il versamento, tramite modello F23, dell’imposta di registro pari ad € 200,00. Il codice tributo da indicare è 109T. 5. Portare in Agenzia delle Entrate le due copie degli atti da registrare, le fotocopie delle carte d’identità del comodante e del comodatario, le due marche da bollo, il Modello 69 compilato e la copia del modello F23 attestante il versamento dell’imposta di registro. L’Assessore alle Finanze Dott.ssa Marilena Ciarcia



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Lariano

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Congresso dei Giovani Democratici di Lariano

riconfermato segretario Leonardo Caliciotti Domenica 14 febbraio, si è svolto all’interno del Circolo del Partito Democratico di Lariano il congresso dei Giovani Democratici, chiamati in quest’ultimo mese a rinnovare i vertici territoriali e nazionali. Un momento di confronto e condivisione dell’attività politica che i Giovani Democratici hanno svolto sia a supporto del Partito locale che nei diversi livelli sovracomunali dell’organizzazione giovanile, con particolare partecipazione alle attività della struttura provinciale. Oltre alla presenza di giovani larianesi, non hanno fatto mancare di portare il loro saluto anche le organizzazioni giovanili dei paesi limitrofi. A dare il via al congresso è stato il segretario uscente dei Gd di Lariano, Leonardo Caliciotti, che durante la sua relazione ha dapprima ripercorso le tappe che lo hanno visto alla guida dell’organizzazione locale in questi ultimi anni, ricordato le numerose iniziative messe in atto. Ha poi continuato facendo una disamina della situazione politica e organizzativa della Giovanile nel suo complesso, ribadendo che “oggi viene richiesta un’offerta politica al passo con i tempi, che è fondamentale per rilanciare il ruolo della giovanile all’interno del partito, mantenendo la propria autonomia. Così come ad essere importante è

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Ariccia

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il rapporto costante con l’amministrazione comunale, affinché i giovani di oggi siano pronti e competenti per poter diventare gli amministratori di domani. Lariano, come la federazione provinciale, dovrà confrontarsi e raggiungere una sintesi, tale, da portare un’offerta politica, non solo sul proprio territorio, ma nei sopralivelli Regionali e Nazionali. Dobbiamo guardare avanti – ribadisce il segretario dei Gd - cercando di cambiare la realtà nella quale viviamo, provando con ogni singola energia e mettendoci quella passione che serve a rendere tutti partecipi dei nostri sogni. I lavori congressuali si sono svolti regolarmente, e al termine è stato riconfermato all’unanimità dagli iscritti il segretario uscente dei Gd di Lariano: Leonardo Caliciotti. Subito dopo la proclamazione, ci ha tenuto a portare il suo saluto il segretario del Pd di Lariano Santino Calderone, che ha voluto ringraziare i Gd dell’eccellente lavoro svolto fin d’ora, e della collaborazione che danno alla vita politica locale. I lavori congressuali si sono conclusi con il saluto del Sindaco Maurizio Caliciotti, che ha rinnovato gli auguri al segretario dei giovani e al nuovo drettivo, ed ha ribadito l’importanza dei Gd, individuando la giovanile come fucina della nuova classe politica ed amministrativa.

L’assessore Profico

Ariccia con la Tariffa Puntuale è al 70% di differenziato e ha ridotto del 10% la produzione totale di rifiuti Una giornata dedicata all’ambiente, alla corretta gestione delle politiche dei rifiuti, al riciclo al riuso e all’eco-design. Questo è stato il filo conduttore che ha guidato gli eventi che si sono susseguiti nella mattina di sabato 13 febbraio. Mattina aperta con l’inaugurazione del primo “Giardino dell’Eco” presso i giardini pubblici Menotti-Garibaldi con arredi urbani realizzati in eco-design, inteso ad Ariccia come bene comune e orientato alla promozione e creazione di una cultura del recupero. Un progetto permanente con uno spazio dedicato all’ecosostenibilità con laboratori didattici per bambini ed adulti nonché ulteriori arredi urbani. A Palazzo Chigi poi il convegno nel quale il Sindaco Emilio Cianfanelli ha consegnato la delibera di adesione della Città di Ariccia alla strategia “Rifiuti Zero” e, aprendo i lavori, ha ribadito la necessita di una nuova architettura istituzionale che parta dall’Unione dei Comuni per poter gestire in modo snello ed efficiente le politiche sui rifiuti e più in generale tutti i servizi creando così economie di scala che facciano anche diminuire i costi per la collettività. Enzo Favoino, fondatore dell’ECN (European Compost Network) interviene impostando il ragionamento sull’economia circolare che ha come cardine il concetto 16 fondamentale del rifiuto come risorsa

economica da riutilizzare. Massimizzare l’utilizzo di rifiuti, è stato calcolato, valga per l’Europa la cifra esorbitante di 1,8 trilioni di euro e ben 600mila posti di lavoro tra raccolta differenziata, compostaggio e un indotto industriale legato alla differenziata. Sottolineando anche come una gestione dei rifiuti efficiente permetta un notevole risparmio per le Amministrazioni pubbliche (Ariccia in questi anni non ha visto alcun aumento della bolletta per le famiglie e si sta apprestando a ridurla per i virtuosi) da poter investire in altri servizi pubblici. Ha poi preso la parola Attilio Tornavacca, direttore di Esper società che sta guidato Ariccia nella definizione tecnica della Tariffa Puntuale che punta a rendere economicamente vantaggiosa per il cittadino la raccolta differenziata. L’Assessore all’Ambiente di Ariccia Fabrizio Profico ha poi portato l’esperienza di Ariccia evidenziando come con la sola fase di sperimentazione della Tariffa Puntuale (partita ad ottobre 2015) la città abbia fatto un doppio balzo in avanti raggiungendo nell’ultimo trimestre del 2015 il 70% di differenziata e, altro grande risultato in ottica “Rifiuti Zero”, una riduzione totale della produzione del rifiuto pari al 10%. Ha poi tracciato gli obiettivi per Ariccia 2020: raccolta differenziata almeno all’80% e riduzione del 20% del rifiuto totale pro

capite. Obiettivi ambiziosi ma alla portata di una cittadinanza che si sta mostrando sempre più attenta e convinta che questa sia la strada giusta da percorrere. Successivamente spazio all’intervento dell’eco-designer Diego Marinelli che, insieme a Paolo Carlucci, è colui che ha progettato e realizzato gli arredi del “Giardino dell’Eco” con il sostegno della Colle Pardo Onlus. Chiusura dei lavori affidata al fondatore di Zero Waste Italy & Europe, Rossano Ercolini, che da anni si batte per diffondere il progetto di arrivare ad una società che non produca più rifiuti non riciclabili. Ariccia è il 219° comune italiano ad aderire a questa strategia e ha già messo in campo varie misure della strategia Rifiuti Zero. Tale strategia è un nuovo percorso democratico che coinvolge i cittadini e rende inutile l’incenerimento. Incenerire i rifiuti significa bruciare risorse e “ingessare” il sistema di gestione del rifiuto che al contrario deve essere dinamico e flessibile. Si sta aprendo una nuova strada dove ecologia ed economia possono coniugarsi, attraverso la raccolta differenziata e su questa strada l’Italia è leader mondiale. Rifiuti Zero nasce in Italia e si sta estendendo al livello europeo e mondiale. Ariccia da oggi è membro di questo network, di questa visione del futuro.


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Albano

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Proseguono gli incontri all’interno del progetto Albano InSieme Proseguono gli incontri all’interno della manifestazione “Albano InSieme”. Il progetto, ideato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, è rivolto ad attori sociali ed istituzioni scolastiche con l’obiettivo di far comprendere agli studenti il valore dell’ “essere comunità”, della condivisione e della conoscenza del territorio. “Albano InSieme” culminerà con la giornata finale, il 22 maggio 2016, rivolta a tutta la cittadinanza, denominata “Albano InSieme in festa!”. Venerdì 5 febbraio, presso l’Istituto Comprensivo Albano – Scuola Media Statale “Roberto Pezzi”, la sezione A.R.I. – Associazione Radioamatori Italiani – “Colli Albani” con sede a Cecchina, l’Associazione “Cecchina Multimediale” e il Gruppo Volontario di Protezione Civile della Città di Albano Laziale hanno organizzato un appuntamento formativo sulla Radio e sul suo inventore Guglielmo Marconi per comprendere l’impiego di questo rivoluzionario mezzo di comunicazione in situazioni di emergenza. Con il supporto di alcuni radioamatori sono state installate

le antenne nell’atrio della scuola e le apparecchiature radio nell’aula appositamente designata. In seguito è stato proiettato un filmato inerente l’argomento. Per concludere alcuni alunni e alunne hanno provato a trasmettere e ricevere a corto raggio con gli apparati radio istituzionali di dotazione del Gruppo di Protezione Civile simulando un rapporto di situazione. L’Assessore alla Pubblica Istruzione, Alessandra Zeppieri, ha commentato: «Ringrazio l’Associazione “Cecchina Multimediale”, la sezione “A.R.I. – Associazione Radioamatori Italiani – Colli Albani” con sede a Cecchina e il Gruppo di Volontariato Protezione Civile della no-

stra Città per l’importante contributo dato al progetto “Albano InSieme”. Quella del 5 febbraio è stata una bellissima ed interessante mattinata che ha arricchito i ragazzi di conoscenza e aneddoti. Siamo ormai giunti alla quarta edizione del progetto e cresce sempre di più l’entusiasmo da parte degli attori sociali che aderiscono al progetto e che entra a scuola per formare i nostri studenti». Alessandra Zeppieri ha infine concluso: «Sono più che soddisfatta di come stanno procedendo gli incontri formativi e colgo l’occasione per ringraziare tutte le associazioni, più di quaranta in tutto, e le Forze dell’Ordine per il lavoro che stanno svolgendo».

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ALBANO JAZZ Sabato 20 febbraio alle ore 21 presso il Teatro “Alba Radians” inizierà la settima edizione di “Albano Jazz”. Anche quest’anno avremo quattro sabati all’insegna della buona musica con grandi ospiti. La direzione artistica è come sempre affidata a Roberto D’Andrea. E’ possibile fare richiesta di accredito stampa, che sarà accordato limitatamente alla disponibilità della serata. Pertanto si prega di comunicare l’eventuale presenza in tempo utile.

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Unioni civili continua la battaglia di Palazzo Madama Il Pd si divide, il Movimento Cinque Stelle si smarca sul “super canguro”, l’opinione pubblica si infiamma. Il voto slitta. Il disegno di legge sulle unioni civili sta vivendo in questi giorni momenti molto concitati. La strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa. Tra consultazioni, strategie politiche, emendamenti canguro, ripensamenti dell’ultimo minuto, Palazzo Madama è ancora teatro di una discussione che sembra non trovare una conclusione. Intano, dopo le manifestazioni di piazza, l’opinione pubblica continua a scontrarsi sui nodi più delicati del ddl. Ripercorriamo fino ad oggi i momenti salienti di queste ultime consultazioni sul ddl Cirinnà.

Dietrofront dei Cinque Stelle sul “supercanguro”. Voto rimandato di una settimana

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Partiamo dal colpo di scena di martedì 16 febbraio, giorno di votazioni in Senato. Mentre la discussione sul ddl Cirinnà era nel suo momento culminante, (il voto sul cosiddetto super canguro, il maxi-emendamento proposto da un esponente renziano del Pd, che di fatto eliminerebbe quasi tutte le centinaia di proposte di modifica), nonostante l’ala cattolica del Pd insisteva sulla votazione unica, a sorpresa

i Cinque Stelle, dopo ore di incertezza, hanno respinto la richiesta, aprendo di fatto la strada al voto sulla legge, emendamento per emendamento. A quel punto lo scrutinio sul “supercanguro” è stato rinviato al giorno successivo. Duro il Pd sul cambio di rotta dei grillini. Per il capogruppo dem, Luigi Zanda, “il voltafaccia del M5s mette a rischio il ddl”. Il vicesegretario del partito, Debora Serracchiani, ha incalzato: “Il M5S tradisce il suo popolo e tutta l’Italia solo per il miserabile calcolo di fare lo sgambetto al Pd”. Una volta bocciato l’emendamento canguro, si è aperta la strada all’esame degli emendamenti. Ce ne sono 580 solo della Lega (100 dei quali ‘canguro’), più altri 200 in Aula. Con la dichiarata e dimostrata volontà ostruzionistica dell’area cattolica, delle minoranze e del Ncd, l’iter per l’approvazione del ddl Cirinnà inizia a prospettarsi sempre di più in salita. Dopo l’ultimo tentativo di mediazione andato a vuoto, al Senato la discussione ruota attorno al ‘canguro’ del senatore Pd Andrea Marcucci, ossia l’emendamento che cancella quasi tutte le modifiche avanzate dalle opposizioni e “salva” l’ar-

ticolo 5 sulla “stepchild adoption”. Il primo voto dell’aula dunque stabilirà se “spacchettare” o meno il canguro, ossia votarlo in parti separate. Le consultazioni riprenderanno mercoledì 24 febbraio. La richiesta è stata presentata dal presidente dei senatori dem Luigi Zanda: un gruppo che sembrava favorevole a un iter del provvedimento ci ha ripensato. Quindi serve un lavoro di riflessione per riannodare dei fili politici” e, ha insistito, per “fare una buona legge”. Il presidente del Senato Pietro Grasso, che ha accolto la richiesta del Pd e la Conferenza dei capigruppo, si esprimerà sulle ‘regole’ in base alle quali saranno valutati gli emendamenti e i voti segreti mercoledì 24 febbraio , quando l’Aula tornerà ad occuparsi del ddl Cirinnà.

Il Pd: “è necessaria una riflessione di qualche giorno, ma nessuno stralcio sulle adozioni” Intanto il Pd, dopo aver ottenuto il rinvio del voto, punta ancora a portare avanti in Aula il ddl Cirinnà così com’è, e per farlo assumerà una serie di iniziative e avrà dei contatti con gli altri gruppi al fine di rendere pratica-


bile tale obiettivo. È questo che emerge all’ufficio di presidenza del gruppo dem a Palazzo Madama riunito dal presidente Luigi Zanda, nel quale sono emerse alcune ipotesi da percorrere. L’obiettivo è far votare il provvedimento articolo per articolo, dopo di che, se quello con la “stepchild adoption” verrà cassato o modificato con emendamenti, sarà stata l’Aula a farlo e non avverrà per iniziativa preventiva del gruppo.

tamente. Eliminati gli emendamenti inammissibili, gli estranei per materia e gli accorpabili, ne resterebbero da votare circa 500. “Un numero che rientra nella normale dialettica parlamentare – spiegano a Palazzo Madama –. Quattro sedute, cinque al massimo se ci fosse un po’ di ostruzionismo, bastano per esaurire le votazioni”. Riguardo al dietrofront dei Grillini la senatrice del Pd, Monica Cirinnà ha dichiarato amareggiata: “Mi sono fidata del Movimento 5 Stelle e ne pagherò l’errore”.

I funzionari del senato smentiscono la Cirinnà: sul disegno di legge Bergoglio sulle unioni civili: “il Papa è per tutti e non si immischia si può chiudere in tre giorni Per portare a casa il ddl sulle unioni nella politica italiana” civili ci vorrebbero “circa 166 giornate lavorative di 8 ore ciascuna”. Parola di Monica Cirinnà, la senatrice del Pd che ha dato il nome all’omonimo disegno di legge. Peccato però che a smentirla siano addirittura i funzionari del Senato. Che, spiegano come la partita sul provvedimento si potrebbe chiudere, in realtà, in 4 o 5 sedute. L’equivalente di 3 giorni di lavoro. Dopo che la Lega Nord ha ritirato il grosso dei suoi 5.000 emendamenti, sostengono, ne sono sopravvissuti 1.200, calcolando nel totale quelli presentati da tutti i gruppi parlamentari. Il fascicolo è arrivato sulla scrivania del presidente del Senato, Pietro Grasso, che l’ha studiato atten-

Papa Francesco è rientrato a Roma dal viaggio pastorale in Messico. Durante il volo ha dialogato con i giornalisti che hanno chiesto al Pontefice la sua posizione rispetto al ddl sulle unioni civili. “Io non so come stanno le cose nel Parlamento italiano. Il Papa non si immischia nella politica italiana”, ha risposto e ha ricordato che “nella prima riunione che io ho avuto con i vescovi nel maggio del 2013, una delle cose che ho detto: col governo arrangiatevi voi. Perché il Papa è per tutti e non può mettersi in politica. Questo non è il ruolo del Papa. E quello che penso io è quello che pensa la Chiesa e han detto in tanti perché questo non è il primo Pa-

ese che fa questa esperienza, ce ne sono tanti”. Rispondendo poi a una seconda domanda sullo stesso tema, Francesco ha detto di non ricordare bene il documento vaticano del 2003 in cui si dice tra l’altro che i parlamentari cattolici non devono votare questo tipo di leggi. “Ma il parlamentare cattolico - ha sottolineato - deve votare secondo la sua coscienza ben formata, questo direi soltanto. Credo che sia sufficiente, dico ben formata”.

Cos’è il “canguro” parlamentare Il cosiddetto “canguro”, definizione puramente lessicale inesistente nella normativa, è una prassi parlamentare antiostruzionismo, già usata in passato, che consente di votare gli emendamenti accorpando quelli in tutto simili e quelli di contenuto analogo. Una volta approvato o bocciato il primo emendamento, risultano decaduti tutti gli altri. Il “canguro” non è nuovo alle Aule parlamentari italiane, ma è al centro della scena in Senato da quando ha fatto decadere ben 1400 emendamenti alla riforma costituzionale. Il meccanismo non è mai stato previsto dal regolamento del Senato: la giunta per il regolamento di Palazzo Madama lo prese in prestito nel 1996 dal regolamento della Camera. Maria Rita Cappucci


Moda primavera/estate 2016 Stampe e fantasie colorate e floreali Le stampe colorate sono decisamente uno dei must-have, insieme a ruches e drappeggi. Dai colori decisi come il turchese e il rosso corallo, le righe verticali, orizzontali e oblique domineranno le collezioni primavera/estate. Ritroveremo le fantasie floreali, micro e macro proposte in vari colori. I colori moda dei mesi piÚ caldi? Il rosa quarzo e l’azzurro chiaro!

Gli Accessori Uno dei trend della moda primavera/estate saranno le catene che impreziosiranno gioielli, abiti e accessori, sia nella versione oro sia in quella argento. I gioielli non dovranno passare inosservati. Che siano di forme geometriche, dai colori accesi, l’importante è che siano maxi, XXL! Della stessa grandezza saranno le borse dei vari modelli: a mano, a tracolla o a secchiello. A creare un gioco di colori e forme, saranno le cinture: fondamentali per segnare il punto vita e sottolineare le curve.

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Direttamente dalle passerelle dell’alta moda le tendenze della prossima stagione

Le gonne pastello e i pantaloni culotte Le gonne che andranno per la maggiore saranno quelli dai toni pastello come il rosa, azzurro, verde prato, giallo chiaro e violetto leggero. Per quanto riguarda i pantaloni, due sono i modelli protagonisti delle passerelle: i culotte a gamba larga, vita alta e accorciati a metà gamba, e gli slim, non aderenti ma dritti.

Il ritorno del classico girocollo Il Make-up

Ritroveremo in primavera il classico ed eterno maglione girocollo realizzato con tessuti leggeri e pregiati, da indossare facilmente e ideale per ritrovare lo stile pulito e sobrio di sempre.

I rossetti saranno obbligatoriamente matt con sfumature per lo più naturali e, se scure, spente. A dare profondità e definizione allo sguardo saranno il mascara e l’eyeliner. L’effetto naturale vi farà dimenticare gli ombretti colorati e luccicanti. Giulia Lenci 21


Le grandi donne d’Italia

Oriana Fallaci Un anno all’insegna delle figure femminili che hanno segnato la storia d’Italia. Dalla politica, alla cultura, dal mondo delle spettacolo alla carta stampata, dalla scienza all’insegnamento. A partire dal mese di febbraio, Nonsolorosa vi guiderà in un’affascinante viaggio alla scoperta di donne più o meno conosciute, che direttamente ed indirettamente hanno influito sull’evoluzione culturale, sociale, economica e politica del nostro Paese. Oriana Fallaci: “Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, al quale non ci si può sottrarre.”

Può essere considerata senza ombra di dubbio una delle giornaliste italiane più conosciute e apprezzate al mondo. Una donna autoritaria più con se stessa che con gli altri, dal temperamento forte, sostenitrice delle sue idee, seppur estreme e talvolta scomode. Fino all’ultimo alito di vita, si è battuta per il diritto di cronaca, per dire ‘no’ alla guerra e ad ogni tipo di fondamentalismo. Per lei tacere era fuori discussione. Alla parola, soprattutto a quella scritta, ha dedicato tutta se stessa. Le sue dichiarazioni sono tutt’ora attuali e ricche di spunti di riflessione. Nel suo libro “Oriana Fallaci intervista a sé stessa. L’apocalisse” si scaglia senza mezzi termini contro l’opportunità per le coppie omosessuali di adottare bambini. “La verità è che le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura. Non possono falsare con l’ambiguità delle parole «genitori» e «coniugi» le Leggi della Vita. Lo Stato non può consegnare un bambino, cioè una creatura indifesa e ignara, a genitori coi quali egli vivrà credendo che si nasce da due babbi o due mamme non da un babbo e una mamma. Un bambino è un essere umano, un cittadino, con diritti inalienabili. E il primo di questi è sapere come funziona la Vita nella nostra specie”. Un’opinione questa che avrebbe generato senza dubbio forti dissapori, perché Oriana era fatta così, amava creare scompiglio. Grandi occhiali neri, caschetto liscio e la sigaretta accesa: è così che la ricordiamo, come colei che ha sfidato i limiti del suo stesso genere per affermare la sua opinione, ed è questo che l’ha resa ai nostri occhi e a quelli del mondo, una grande donna.

L’infanzia: la famiglia e la sua passione per i libri e la scrittura

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“Sono nata a Firenze il 29/6/1929 da genitori fiorentini. Fiorentino parlo, fiorentino penso, fiorentino sento”. Così Oriana Fallaci racconta le sue origini ne “La vita di Oriana” narrata da Oriana stessa per i lettori dell’ “Europeo”. I genitori hanno un ruolo fondamentale nella for-

mazione del suo carattere e nella sua crescita intellettuale. Le poche risorse economiche a loro disposizione sono investite soprattutto per acquistare libri, ed è proprio la loro cospicua presenza nelle mura domestiche che spinge Oriana, fin da bambina, ad approcciarsi, prima alla


lettura e poi di conseguenza alla scrittura. “Quando avevo cinque - sei anni non concepivo nemmeno un mestiere che non fosse il mestiere di scrittore”. Oltre alla lettura, sarà la politica il suo grande amore. A soli 14 anni Oriana si trova già in prima linea nella Resistenza partigiana. Con un anno di anticipo si presenta all’esame di maturità; alla prova scritta di italiano consegna un tema fortemente polemico, “Il concetto di patria dalla Polis greca a oggi”. I professori si dividono, ma tra i conservatori che optano per l’insufficienza e i più illuminati che scorgono del genio in quello scritto, sono i secondi a spuntarla. Da quel momento la scrittura diventa la sua vita.

I primi passi verso il giornalismo

Seguendo le orme dello zio Bruno che dopo aver scritto per la “Nazione” e il “Corriere” dirige “Epoca”, Oriana si affaccia molto presto al mondo della carta stampata con “Il Mattino dell’Italia Centrale”, il quotidiano fiorentino che nel 1946 pubblica il suo primo articolo. Ha soltanto diciassette anni, e grazie a quella collaborazione e ai primi soldi guadagnati, può iscriversi alla facoltà di Medicina. Scrive principalmente articoli di cronaca nera, e questo la porta di giorno a girare in bicicletta tra commissariati e ospedali di Firenze, la sera, a vagabondare per la provincia alla ricerca di notizie ‘fresche’. Un lavoro del genere, le rende sempre più difficile frequentare i corsi universitari. Giunta ad un bivio, Oriana abbandona l’università: la decisione le costa non poco, ma la predisposizione naturale che sente verso la scrittura cancella ogni suo dubbio. Dopo la cronaca nera inizia ad occuparsi di casi giudiziari e di argomenti di costume. Nel 1951 un suo articolo viene pubblicato sul settimanale L’Europeo, uno dei più prestigiosi del tempo. Negli anni cinquanta lavora per “Epoca” e scrive per “L’Europeo” altri articoli trasferendosi a Roma, dove ha modo di incontrare ed intervistare i grandi nomi del cinema italiano. Dopo l’esperienza nella capitale, arriva il trasferimento a New York, nel 1963. È proprio da quel momento che nasce il suo grande attaccamento per gli Stati Uniti che lei ha sempre ammesso.

L’incontro con la guerra

Il 1967 e il 1968 sono gli anni più importanti per la carriera di Oriana Fallaci. Chiede e ottiene di essere inviata in Vietnam dove sarà l’unica giornalista italiana presente al fronte. Torna più volte fino alla fine del conflitto, nel 1975, raccontando la vita quotidiana a Saigon, i bombardamenti, gli interrogatori dei prigionieri, le rappresaglie e realizzando molte interviste esclusive e reportage comprati e tradotti da importanti giornali internazionali. Dalla guerra in Vietnam nasce il libro “Niente e così sia” (1969). Il successo del romanzo è clamoroso. Con questo libro la Fallaci, ha creato un nuovo modo di fare informa-

zione: arricchendo la pura cronaca con le rivelazioni e gli stati d’animo di chi quella guerra la fa e la subisce.

Le interviste inarrivabili: l’incontro di Oriana con i grandi leader della terra

Tra gli anni sessanta e settanta Oriana Fallaci si afferma come grande giornalista politica realizzando molte interviste a personaggi che nessuno era mai riuscito ad avvicinare. La tecnica delle sue interviste riesce a incunearsi sempre più a fondo nei meccanismi dei giochi di potere. Quel potere che tanto affascina Oriana, e che tanto la ripugna. Capirne le trame più segrete è la sua più grande ambizione. Negli anni settanta Oriana pubblica altri due libri: “Lettera a un bambino mai nato” (1975), proprio mentre in Italia si discute di legge sull’aborto, e “Un uomo” (1979). Entrambi parlano di lei, dei suoi due aborti spontanei e del suo rapporto con Alexandros Panagulis, conosciuto come Alekos, uno dei leader della Resistenza greca che è stato per tre anni il suo compagno.

Gli ultimi anni, la malattia e l’11 settembre

Nel 1992 Oriana Fallaci scopre di avere il cancro e ne parla in un’intervista alla RAI: “Io non capisco questo pudore, questa avversione per la parola cancro. Bisogna dirla questa parola”. Il suo rapporto con la malattia è stato comunque piuttosto complicato soprattutto perché temeva le avrebbe impedito di finire il suo ultimo progetto editoriale: un grande romanzo storico che raccontasse la storia della sua famiglia dal settecento al novecento. La Fallaci ci lavora per più di quindici anni. Sfortunatamente non lo finisce e viene pubblicato postumo con il titolo “Un cappello pieno di ciliege” (2008). Il lavoro di scrittura del romanzo familiare viene interrotto nel 2001 in concomitanza con l’attentato alle Torri Gemelle di New York. Oriana Fallaci, profondamente scossa da questo avvenimento, scrive un lungo articolo pubblicato dal “Corriere della Sera” il 29 settembre, intitolato “La rabbia e l’orgoglio“, con cui accusa l’Occidente e l’Europa di non avere avuto abbastanza coraggio nei confronti dell’Islam. Conclusa questa fase, riprende la scrittura del romanzo familiare: ma solo per un anno. Nell’estate del 2006, gravemente malata, vuole tornare a Firenze dove muore il 15 settembre. Oriana Fallaci è sepolta nel cimitero degli Allori accanto ai suoi genitori; sulla sua lapide c’è scritto, per sua volontà: “Oriana Fallaci – Scrittore”. L’ultima intervista viene pubblicata sul New Yorker il 30 maggio del 2006 in un lungo articolo intitolato “The Agitator”: parla della sua vita, attacca di nuovo l’Islam, critica sia Berlusconi che Prodi e conclude con una conferma alla sua lunga carriera: “Apro la mia boccaccia. E dico quello che mi pare”. Maria Rita Cappucci


L’Arte e i suoi infiniti mondi segreti Barbara Gazzabin

Monet, Gauguin, Fattori, Mirò Scrivetemi sul blog www.nonsolorosa.com/blog

Un tour de force per Mostre ed Eventi

Se potessi seguire la mia natura, volerei alla Royal Accademy di Londra per vedere una mostra di pittura che ha come tema i “Fiori”, la mia passione. E non solo la mia. Per Claude Monet erano una vera e propria meravigliosa ossessione, tanto da convincerlo a dire: «E’ forse a causa dei fiori che sono diventato un pittore». Le sue “Ninfee” sono una ieratica immersione nella spiritualità della Natura e delle sue mille possibili trasformazioni da cogliere dipingendo dal vero, en plein air per catturare ogni sensazione coloristica, ogni emozione, ogni atmosfera, come piaceva agli Impressionisti. Un afflato esistenziale di rara bellezza e di profonda armonia. Ma forse è meglio rimanere con i piedi per terra e tornare al nostro ‘Bel Paese‘ che, mai come in questo periodo, trasuda cultura. Da nord a sud è tutto un fiorire di Mostre. A cominciare dal Mudec di Milano con la Mostra “Gauguin, racconti dal Paradiso” con 700 opere per la maggior parte provenienti da Copenhagen. La Natura trionfa ancora, ma non più nella sua eterea evanescenza, come in Monet, bensì “incastonata in varie campiture di colore puro”. Il blu intenso accanto ai rossi e ai viola per creare figure apparentemente immobili nella loro solennità, quasi divinazioni esotiche in sospensione meditativa. Tra i suoi capolavori la bellissima “Ragazza con fiore” del 1891, dipinta a Tahiti, che nella sua magica modernità di intensa suggestione, ricorda le Madonne di Raffaello, le stampe giapponesi e i pittori Fiamminghi. Proseguendo nel nostro excursus, in una difficile gincana con esclusioni dolorose ma necessarie per esiguità di spazio editoriale, ci fermiamo a Padova dove a Palazzo Zabarella si celebra l’Artista più amato tra i pittori italiani dell’800: Giovanni Fattori, il Maestro, caposcuola dei Macchiaioli, che immortala le battaglie del Risorgimento in modo che trapeli l’eroico furore patriottico di un ideale che non può morire, ma soprattutto l’assurdità della guerra e di tanta sofferenza. Lacrime di sangue che sgorgano dal suo cuore per quel “patire assieme” in un infinito amore per “gli infelici, i bambini, i poveri, gli animali”. Un verismo verghiano ammantato di malinconica rassegnazione sprofondato nello spazio sconfinato di una natura sempre più misteriosa. Dulcis in fundo, tanto per chiudere in bellezza, non possiamo non passare da Udine dove, a Villa Manin di Passariano fino al 3 aprile, 250 dipinti rievocano l’avventura creativa di Joan Mirò, il pittore catalano che meglio di chiunque altro ha saputo sconfiggere e superare gli incubi della guerra e della grande depressione con humour, e candore disarmante. Rinchiuso nella sua “prigione dorata” a Palma de Maiorca, Mirò si lascia alle spalle gli orrori del conflitto mondiale e si immerge in un oceano fatato, un cosmo immaginifico dove tessere le sue mille “costellazioni oniriche”. 24

Claude Monet. Ninfee rosa, 1898

Paul Gauguin. Due donne tahitiane, 1891

Giovanni Fattori. Garibaldi a Palermo, 1861

Joan Mirò. Donna con la bionda ascella si pettina alla luce delle stelle, 1959


Salute e benessere

Il caffè fa davvero male al cuore? Uno studio, pubblicato sul Journal of American Heart Association, sfata il mito dei cattivi effetti della caffeina sul cuore. Secondo lo studio dell’Università della California il consumo quotidiano di caffè non altera il ritmo del cuore né può scatenare patologie cardiovascolari. Hanno partecipato allo studio 1400 persone divise in due gruppi: il primo era costituito da persone che consumavano quotidianamente caffè, tè o cioccolato e l’altro da persone che non ne consumavano affatto. Non è stata riscontrata alcuna differenza nella frequenza di problemi legati al ritmo cardiaco. Secondo gli studiosi sarebbe quindi possibile anche per persone affette da problemi cardiaci consumare caffè, senza più dover ricorrere a surrogati che, spesso, non gli somigliano nemmeno.

La memoria messa K.O. dallo zucchero Quanti di noi associano il consumo di dolci e caramelle alla sola forma fisica? In realtà lo zucchero, oltre a farci mettere su qualche chilo, ha effetti negativi sul cervello. Lo studio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, pubblicato su “Cell Reports”, dimostra infatti che il consumo eccessivo di zucchero manda in “tilt” il cervello. Esso addirittura mina la memoria del soggetto bloccando la riproduzione delle cellule staminali dell’ippocampo, il centro nervoso dei ricordi. Anzi, i ricercatori hanno anche dimostrato che una dieta a basso apporto calorico aumenta il numero delle cellule staminali del cervello che coadiuvano alla formazione dei ricordi e dell’apprendimento. Tali cellule sono fondamentali per il mantenimento nel tempo delle funzioni cerebrali: se sono poche o funzionano male, contribuiscono al declino cognitivo in età avanzata. Da oggi quindi si ha uno stimolo in più per evitare cibo spazzatura e seguire una dieta equilibrata.

Il mal di schiena giovanile Il mal di schiena colpisce sempre più gli adolescenti. Colpa solo degli zaini pesanti di scuola? No, un contributo determinante deriva anche dalla tecnologia. Oggi almeno 1 adolescente su 3 soffre di mal di schiena, spesso dovuto al sovraccarico. Zainetti pesanti, posture scorrette mentre si guarda la tv, si chatta o si gioca al tablet, influiscono negativamente sulla salute del bambino. E’ quello che emerge da una ricerca pubblicata sul numero di gennaio del Journal of American Academy of Orthopedic Surgeons. Il dato più sconcertante è forse che i due terzi di questi adolescenti si rivolgono a medici specializzati e vengono sottoposti a diagnosi spesso costose senza capire quale sia la causa del problema. Gli specialisti consigliano quindi di non eccedere nello sport, prediligendo quello aerobico, di mantenere una postura corretta in qualsiasi attività e di distribuire correttamente il peso dello zaino su entrambe le spalle. E’ bene inoltre sottolineare che se proprio non si può fare a meno degli zaini-macigni, si può sempre ricorrere agli zainetti su rotelle simili ai trolley.

Miele: benefici e vantaggi Il miele è forse l’alimento più noto per le sue proprietà benefiche per il corpo e per la mente. Fin dall’antichità viene utilizzato per curare molte malattie come un vero e proprio farmaco. • Sedativo per la tosse: l’Università di Tel Aviv ha dimostrato che il miele può essere considerato a tutti gli effetti un sostituto dei comuni sciroppi per la tosse, assumendone un cucchiaino alla sera prima di coricarsi. • Valido antibiotico: è scientificamente dimostrato che è ottimo per curare piccole ustioni e abrasioni della pelle senza ricorrere a farmaci specifici. • Mantiene giovane il corpo: il miele, con il suo alto contenuto di antiossidanti, mantiene in salute il cuore ed aiuta a combattere l’azione dei radicali liberi, aiutando a contrastare gli effetti di malattie e dell’invecchiamento. • Aiuta contro le afte: il miele, grazie alla sua viscosità e alla sua azione antibiotica, può essere usato anche per lenire il dolore causato dalle afte: basta asciugare la zona lesionata e coprirla con qualche goccia di miele. Esso produrrà sulla lesione una patina simile a quella dei farmaci specifici che permette di lenire il dolore. Inoltre, bevuto al mattino in acqua calda con qualche goccia di limone aiuta a prevenire disturbi dell’ apparato digerente e respiratorio. Giulia Lenci 25


In tutti i sensi, come la musica Antonio Di Trento

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Black from Italy IL NUOVO DISCO DEI THE RIVATI Copertina disco “the Rivati”

Giocano con le parole questi giovani musicisti napoletani. Il nome del gruppo ne è un oggettivo esempio. La derivazione di cosa? Del Soul, del Blues e di tutta la musica nera che gli suona intorno. E poi la tradizione, quella dei vicoli che loro, veraci – veraci, conoscono bene. La band nasce nel 2008 da un’idea di Paolo Maccaro, cantante, cresciuto a contatto con le velleità artistiche della famiglia (suo fratello è il noto rapper Clementino) e Marco Cassese, chitarrista e musicista eclettico. Come tutti, agli inizi, girano e rigirano tra festival, trasmissioni radiofoniche locali e tanta gavetta da palco. Nel 2011 decidono di raccogliere le numerose esperienze e realizzano il primo “mini album” dal titolo: “Chiù Black Rà Midnight” . Le Il gruppo “the Rivati” canzoni che lo compongono sono un’insieme di brillanti intuizioni compositive ed espressive. Seguono diverse altre pubblicazioni, caratterizzate dalla cifra stilistica assolutamente originale e dalla promozione mediatica coltivata attraverso video e immagini che interagiscono con i contenuti dei testi mixandosi con esemplare verve. Tutto questo viene sintetizzato dai nostri nella perfetta denominazione di Neapolitan Power 2.0. Quest’anno, per l’etichetta discografica ‘Jesce Sole’, danno alle stampe l’album “Black From Italy”, che contiene nove brani che rispecchiano ed enfatizzano ancora di più il loro evocativo sound. Oltre ai 2 fondatori, attualmente il gruppo è formato da: Stefano Conigliaro alla batteria, Antonio Di Costanzo al basso e Saverio Giugliano al sax tenore. Sul sito www.therivati.it e sui social di riferimento, si trovano tutte le info e le date dei loro concerti. Provare per credere!


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Daniele Ciani

Composizione del cibo nel piatto L’arte dell’impiattamento

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Mangiare non è solo nutrirsi mettendo in bocca un cibo ma è anche un bellissimo momento per dare sfogo e soddisfazione ai nostri sensi. Guardare, annusare, toccare, assaggiare, ci serve per capire, apprezzare e godersi la pietanza che ci è stata servita. E allora è proprio dal primo impatto con il piatto, dalla vista, che avremo le prime impressioni. Come in tutte le forme d’arte, siamo stati noi Italiani a far vedere “il bello” nella presentazione di un piatto già preparato. Infatti, servire al commensale un cibo nel piatto già preparato, si chiama “servizio all’italiana”, mentre, se il commensale si deve servire da solo o se il cibo è prelevato dal cameriere, da un vassoio di servizio, si chiama “servizio alla francese o all’inglese”. L’impiattamento come lo intendiamo ora, è un concetto abbastanza recente perchè sino alla fine dell’800 si dava spazio soprattutto alla grande presentazione scenografica con le preparazioni composte sempre in modo verticale in modo da ostentare la grandezza e la facoltosità dell’ospite. Oggi, grazie appunto al servizio all’italiana, che è quello più usato in tutto il mondo, si tende a dare al piatto la sembianza di un quadro in orizzontale. Ed è qui che viene il bello! Ci sono cuochi che creano dei veri capolavori del pennello ma non danno importanza agli ingredienti della ricetta. Guardare un piatto ci deve far dire “come è buono!”, non solo ”come è bello!”. Con la vista ci devono far capire, pressappoco, come sarà quel piatto, i sapori, le consistenze, gli ingredienti e farci venire voglia di mangiarlo. Se ho scelto il pollo con i peperoni, il pezzo di pollo , coscia o petto che sia, si deve vedere, sembrare consistente

e non coperto dai colorati peperoni che devono fare da contorno abbellente, invitante, con colori vivi non avvizziti e possibilmente da sembrare croccanti, non ammosciati. Il colore quando è vivo, dà sensazioni di freschezza e piacevolezza. Per cui, per fare un ottimo impiattamento, non è sufficiente disegnare dei ghirigori colorati tutt’intorno, ma mantenere i colori degli ingredienti con apposite tecniche di cottura, sapendo scegliere e preparare le materie prime adatte per poi disporle nel piatto con equilibrio. La famosa “tagliata”, che impera nei menù di moltissimi ristoranti, deve essere fatta con il “martello della testa del filetto” (la parte finale più larga del filetto) e cotta ad una precisa temperatura, velocemente e solo cosi si mostrerà brillante, croccantina con un bel colore testa di moro all’esterno, sfumando verso il rosa vivido, morbidosa all’interno. Quindi componendola tagliata sul piatto, avrà bisogno solo di una piccola guarnizione per apparire elegante ed invitante. Non parliamo poi di quelle porcellane che ultimamente vanno di moda con grandissimi bordi ed una piccola parte concava al centro dove anche il più prezioso cibo, limitato in quantità e affastellato, mi fa venire in mente la scatoletta di carne per cani e gatti. A proposito, voglio riportare una dichiarazione del regista Pupi Avati, con il quale sono pienamente d’accordo: ”Quando mi portano in certi ristoranti soffro: un enorme piatto con una minuscola portata dove uno dovrebbe scoprire i 30 ingredienti che la compongono. Ci vorrei fare un film dell’orrore.”

Ho sentito parlare di servizio alla Russa. Esiste? E, se si, come viene fatto? Si esiste. I camerieri portano il vassoio con il cibo preparato in bella vista, in modo scenografico, che poi sporzionano su un apposito gueridon, vicino ai commensali. è la classica presentazione, in certi banchetti, del maialino arrosto intero, con mela in bocca, che viene fatto girare per tutta la sala.

Come si fa a mantenere il colore brillante alle verdure cotte?

Basta ricordarsi di due semplici accorgimenti: cuocere in acqua bollente salata fino a che non sono al dente, ancora croccanti e scolarle in acqua e ghiaccio. Una volta fredde scolarle di nuovo, asciugarle e condire a piacimento. Gli spinaci non vanno bolliti ma cotti in padella, con un po di burro, per non più di 30 secondi Per le verdure rosse basta aggiungere un cucchiaino di aceto bianco all’acqua di cottura.

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ISMAELE LA VARDERA Un incontro all’insegna della riflessione quello tenutosi lo scorso 16 Gennaio presso la libreria Mondadori di Velletri. I giovani della Parrocchia di San Giovanni Battista hanno invitato a presentare il suo libro “Le piccole cose fanno la differenza. Il silenzio è dolo”, il giornalista e scrittore Ismaele La Vardera. Siciliano, nato a Villabate, Ismaele a 22 anni ha avuto il coraggio di denunciare e condannare l’illegalità del suo paese, che fa parlare di sé, ancora una volta, per la mafia. Protagonista del suo libro non è un eroe, non è un giornalista che denuncia e racconta fatti illeciti avvenuti in Sicilia, ma un ragazzo che crede nella legge, nella legalità, nella giustizia e nell’onestà. Ismaele è un ragazzo che non ha voluto piegarsi di fronte al gioco politico, che ha avuto il coraggio di parlare, di scrivere, di non restare in silenzio, perché come spiega nel suo libro: “il silenzio è dolo”. Il silenzio distrugge la dignità, annienta il vivere sociale e provoca dolore. “Le piccole cose fanno la differenza” è un messaggio carico di speranza, di coraggio, lo stesso che ha avuto Ismaele nel denunciare pubblicamente un broglio politico avvenuto durante le selezione degli scrutinatori in occasione delle elezioni europee del Maggio del 2014 a Villabate. Nonostante le difficoltà, la diffidenza dei suoi stessi compaesani, Ismaele ha avuto il coraggio di ribellarsi contro l’omertà politica, di gridare contro il silenzio facile del potere sporco. Il primo libro di Ismaele La Vardera contiene la prefazione di Lario Abate, giornalista dell’Espresso

e La Repubblica” e la postfazione di Lucio Luca, vice caporedattore Esteri de La Repubblica. Attualmente Ismaele collabora col programma televisivo “Le Iene”, che hanno dedicato al giornalista il servizio “Un ventenne contro l’omertà politica”. l libro racconta la sua esperienza, fatta non di atti eroici, ma di piccole cose; la legalità, ci insegna Ismaele, non è nient’altro che normalità, è una piccola cosa, ma così bella e importante da riuscire a cambiare la vita. Ismaele da tempo collabora con Pino Maniaci per Telejato, raccontando la terra della Sicilia: difficile, mafiosa ma con una gran voglia di gridare al cambiamento, iniziando proprio dalle piccole cose. E noi, quali piccole cose facciamo per il nostro paese, per far sì che l’onestà e la legalità vincano su tutto? Proprio questo Ismaele La Vardera vuole trasmettere col suo libro: le piccole cose siamo noi, “Le piccole cose fanno la differenza”. Giulia Lenci

Nato a Villabate nel 1993 Pubblicazioni: “Le piccole cose fanno la differenza”, Dicembre 2014. Collaborazioni e attività: Telejato, Le Iene, Presiede l’Associazione Nazionale per le verità scomode. Impegnato nel diffondere la sua testimonianza in tutte le scuole che lo ospitano Riconoscimenti: Nel 2012 Gianfranco Fini gli conferisce un attestato di riconoscimento per il suo impegno sociale Nel 2014 ottiene la Menzione speciale al premio giornalistico Giuseppe Fava, categoria giovani. Riceve l’Oscar della Legalità consegnatogli dal vicepresidente della Commisswwione Antimafia all’Ars

prossimamente

In Libreria

Labirinto d’ossa di James Rollins - Nord, dal 25 Febbraio

Quando un archeologo s’inoltra in un complesso di grotte e caverne appena rinvenuto in un’impervia zona della Croazia, si trova di fronte a una scoperta eccezionale: alcune elaboratissime pitture rupestri, tracciate con il sangue, che rappresentano una violenta battaglia in cui gruppi alleati di Neanderthal e di Homo Sapiens combattono contro delle sagome inquietanti. Chi – o cosa – sono quelle figure? E perché quella testimonianza preistorica sembra in qualche modo collegata alla morte in circostanze misteriose di tre astronauti? Per trovare delle risposte, Gray Pierce dovrà affrontare un’avventura che lo porterà sulle tracce di un enigma di 50.000 anni fa, agli albori dell’umanità, ma questa volta l’avversario potrebbe essere troppo pericoloso anche per la Sigma Force, che come mai prima d’ora rischia di essere annientata da un nemico oltre le sue possibilità. E se nemmeno la squadra di Gray Pierce riuscirà a fermare quella forza distruttrice, la vita sulla Terra potrebbe cambiare per sempre, o finire nel silenzio…

La meraviglia degli anni imperfetti di Clara Sànchez - Garzanti, dal 25 Febbraio

Nei sobborghi residenziali di Madrid in cui è cresciuto, Fran passa le giornate con l’amico Eduardo e sua sorella Tania, di cui è perdutamente innamorato. I due ragazzi non potrebbero essere più diversi da lui. Figli di una famiglia benestante, frequentano scuole private e hanno persino il cane che lui ha sempre desiderato. Eppure Fran sente che dietro quell’apparenza dorata si nasconde qualcosa. E quando Tania a diciott’anni sposa all’improvviso un uomo dal passato oscuro, i dubbi si trasformano in certezze. Eduardo comincia a lavorare per il cognato. Da quel momento non è più lo stesso, e quando sparisce nel nulla, Fran ha bisogno di sapere come stanno veramente le cose. Segue l’unico indizio che Eduardo gli ha lasciato. Anche lui imbocca la strada della vita adulta, ma trovare le tracce dell’amico perduto è sempre più difficile...

Passeggeri notturni di Gianrico Carofiglio - Einaudi, dal 15 Marzo

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Trentatré racconti, tre pagine ciascuno. Trentatré storie che si conficcano nel bersaglio, una dopo l’altra, precise come frecce. Una strabiliante rassegna di personaggi che, in poche righe, emergono di volta in volta buffi, drammatici, inquietanti, eroici, e sempre veri. Personaggi cui affezionarsi, personaggi da detestare, personaggi in cui scorgere, a tratti, la propria immagine riflessa. Gianrico Carofiglio racconta i dettagli a margine, gli impercettibili scostamenti dai percorsi tracciati, un mondo sempre in bilico fra comicità e inquietudine, fra oscurità e improvvisi, emozionanti squarci di luce.


Edda Negri Mussolini e la scrittrice Emma Moriconi

Guido Ciarla

Presentato presso la libreria Mondadori a Velletri “Donna rachele mia nonna”

la moglie di benito mussolini Il libro presentato venerdì scorso alla Libreria Mondadori “Donna Rachele mia nonna, la moglie di Benito Mussolini” non vuole essere, contrariamente a quanto si poteva pensare, una rievocazione storica di un drammatico periodo e, soprattutto, non intende rappresentare il tentativo di rivendicare una qualsivoglia forma di giustizia: l’opera narra semplicemente gli anni vissuti da Edda Negri Mussolini con la sua amata nonna Rachele. E proprio sulla figura di questa straordinaria donna che la nipote Edda, figlia di Anna Maria (ultimogenita di Rachele Guidi e Benito Mussolini) e la scrittrice Emma Moriconi, hanno inteso ricostruire, attraverso racconti e testimonianze, la storia di una famiglia. La memoria di Edda si sarebbe potuta arrestare davanti allo scempio, ma nonna Rachele non la educò al culto dell’odio. E perciò trova il modo di rivelare dove i Mussolini hanno trovato la forza per continuare, nella famiglia naturalmente. Una famiglia molto particolare nella quale, diversamente da quanto si potrebbe essere indotti a credere, il fulcro non era Benito, ma

Rachele. Lei c’era sempre, nel bene e nel male, nei giorni radiosi ed in quelli del sangue che si mescolava con la polvere. Gli occhi di Edda frugano ancora in quelli di sua nonna e cercano in essi il dolore che si placò il 30 ottobre 1979 quando Rachele Guidi Mussolini tornò ad essere la romagnola stregata da quel “matto” del figlio del fabbro finalmente raggiunto nella cripta del cimitero di Predappio dove venne inumato soltanto nel 1957, ben dodici anni dopo il suo assassinio. Edda Negri Mussolini ci spiega il motivo per cui questo libro è stato scritto: “Quelli che avete fra le mani sono i ricordi di una bambina che solo crescendo ha capito di far parte di una famiglia che ha inciso in modo indelebile su di un’importante parte di storia italiana, ma che all’inizio chiedeva alla nonna i racconti di famiglia come normalmente fanno tutti i bambini, così, per semplice curiosità: chi era il nonno, dove si erano conosciuti, quali erano le loro aspirazioni. O che voleva conoscere qualcosa in più sulla propria mamma e sugli zii. Oggi ho ancora negli occhi quel-

La copertina del libro

lo sguardo immenso di nonna Rachele che mi guardava con infinita dolcezza, ma a volte con quel velo di profonda tristezza che ti stringeva il cuore. E guardandomi mi raccontava quelle storie che, forse, perfino lei avrebbe desiderato fossero frutto di pura invenzione, e che purtroppo erano invece vere, tragicamente vere. Per tutto questo ho deciso finalmente, con Emma, di scrivere questo libro. Per rendere omaggio a mia madre Anna Maria, che troppo presto ci ha lasciato. Per ricordare con grande affetto la zia Edda, della quale porto il nome, gli zii Vittorio, Bruno e Romano e tutta la famiglia Mussolini e una vita vissuta Da Dentro. Ma soprattutto questo libro oggi esiste per onorare quella che per me è stata una donna straordinaria che porterò nel mio cuore per tutta la vita, Mia nonna Rachele Guidi Mussolini, la vera e unica DONNA E MOGLIE del nonno Benito, che per gli italiani è stato e ancora resta, il DUCE. Massimo Tosti 31


Alimentazione e Nutrizione Giulia Gambassi

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Malattia da reflusso gastroesofageo

QUANDO LO STOMACO E’ IN FIAMME…

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Si sa che la digestione è un processo essenziale per la vita degli individui, perché è attraverso di essa che il cibo ingerito viene trasformato e ridotto in sostanze più semplici e quindi più facilmente assorbibili e assimilabili, diventando così energia necessaria per il nostro organismo. I principali attori di questa funzione sono i succhi gastrici, la cui caratteristica principale è l’elevata acidità. In condizioni normali il contenuto acido dello stomaco rimane confinato in quest’organo, le cui pareti sono adeguatamente protette, e svolge la sua funzione digestiva in maniera discreta ed efficiente. A volte però, un regime alimentare squilibrato, l’utilizzo di farmaci (es. antinfiammatori), una vita troppo frenetica, l’assunzione di alcool o l’infezione da Helicobacter pylori, possono provocare quella fastidiosa e dolorosa sensazione di bruciore soprattutto dopo i pasti. Il bruciore di stomaco è l’espressione con cui la maggior parte delle persone indica il sintomo più tipico del reflusso gastro-esofageo, una condizione clinica dovuta al reflusso di contenuto gastrico acido nell’esofago. Ma si può manifestare anche con rigurgiti acidi che portano bruciore in gola e dolore al livello toracico (non di rado molto simile al dolore di origine cardiaca). Questa eccessiva acidità, può essere avvertita al livello della bocca dello stomaco, con sensazioni di bruciore, crampi, gonfiore, nausea e pesantezza. Il reflusso gastro-esofageo rappresenta nella generalità dei casi il fenomeno fisiologico che si verifica in molti soggetti normali, soprattutto in particolari occasioni, ad esempio dopo aver mangiato alcuni tipi di cibo, o dopo un pasto abbondante o quando ci si sdraia subito dopo aver mangiato. Molto

spesso il reflusso è di modesta entità, asintomatico e non ha alcuna rilevanza dal punto di vista clinico. Quando gli episodi diventano frequenti e diventano sintomatici si parla di malattia da reflusso gastro-esofageo (anche nota come MRGE). Negli ultimi decenni, il numero di persone colpite da questo disturbo è aumentato, soprattutto perché è cambiato il modo di mangiare e di vivere. Il reflusso colpisce circa una persona su tre, al punto da essere definita da alcuni “la malattia del terzo millennio”. Ci sono persone che ne soffrono ogni tanto e persone che ne soffrono quasi tutti i giorni. La maggior parte delle persone ne soffre senza saperlo o pensa di soffrire di un altro disturbo. Lo si può gestire con semplici regole che possono essere di grande utilità nella gestione quotidiana del reflusso gastro-esofageo: tenere sotto controllo lo stress e il nervosismo; fare pasti frequenti e meno abbondanti stando attenti a masticare lentamente e cercando di avere orari regolari; evitare gli alimenti grassi e speziati, le bevande gasate, le conserve e gli insaccati, la caffeina, la menta, l’alcool e il fumo; usare tecniche di cottura leggera come il forno, la griglia o il vapore; non allontanarsi troppo dal peso forma e fare esercizio fisico regolare (non subito dopo i pasti); evitare indumenti troppo stretti in vita e limitare le attività dove sei costretto a piegarti subito dopo aver mangiato; evitare di andare a dormire subito dopo il pasto e tenere la testiera del letto più rialzata di 10-15 cm durante il sonno. Infine, se il problema dovesse persistere, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia.

risponde la nutrizionista Salve dott.ssa volevo sapere se esistono dei “sintomi atipici” di Malattia da Reflusso gastro-esofageo. Grazie, Anna Grazie a te Anna, ve ne sono numerosi e possono riguardare l’apparato respiratorio (tosse cronica, asma, raucedine, laringite cronica), i denti (perdita dello smalto) l’orecchio (otalgia), l’apparato circolatorio (aritmie cardiache), la bocca (cattivo sapore, alito pesante).

Ciao Giulia, sono Stefano e ho l’abitudine di mangiare molto di fretta. E’ vero che questo può aumentare il rischio di reflusso gastro-esofageo? Salve Stefano, secondo una teoria, mangiando in fretta, la quantità di cibo nell’esofago aumenta in modo repentino, facendo pressione sulla base dell’esofago. Questo provoca un rilassamento più frequente dello sfintere (valvola) fra l’esofago e lo stomaco, che aumenta la quantità di reflusso gastroesofageo.


prossimamente

Tiramisù

Al Cinema

Regia di Fabio De Luigi Con Fabio De Luigi, Angelo Duro, Vittoria Puccini. Genere: Commedia, Italia, 2016. Dal 25 febbraio 2016 al cinema Al suo esordio alla regia, Fabio De Luigi dirige se stesso in una divertente commedia degli equivoci. Tutto ha inizio quando il dolce preparatogli dalla moglie, permette al personaggio di De Luigi - un informatore farmaceutico - di trovare la ricetta per avviare una sorprendente carriera professionale. Tuttavia, dopo una serie di rocambolesche avventure, il professionista capirà che la sua scoperta non era foriera di soli benefici. Nel cast, insieme a De Luigi, vi sono anche Angelo Duro e Vittoria Puccini.

Astrosamantha La donna dei record nello spazio

Regia di Gianluca Cerasola Con Giancarlo Giannini, Samantha Cristoforetti. Genere: Documentario, Italia. Dal 1 marzo 2016 al cinema. Samantha Cristoforetti è la prima astronauta donna italiana. Il documentario racconta tre anni della sua vita attraverso tre continenti, dall’addestramento al rientro dallo spazio. La preparazione, gli amici, la missione, ma soprattutto la vita, lo spazio e i record della protagonista. Una storia unica, una storia di eccellenza, la storia vera del coronamento di un sogno, raccontata dalla voce narrante di Giancarlo Giannini.

Suffragette

Regia di Sarah Gavron Con Helena Bonham Carter, Carey Mulligan, Meryl Streep, Brendan Gleeson, Ben Whishaw. Genere: Drammatico, USA. Dal 3 marzo 2016 al cinema Londra, 1912. Maud Watts è una giovane donna occupata nella lavanderia industriale di Mr. Taylor, un uomo senza scrupoli che abusa quotidianamente delle sue operaie. Alcune di loro combattono da anni a fianco di Emmeline Pankhurst, fondatrice carismatica e ricercata della Women’s Social and Political Union. Solidali e militanti, le suffragette combattono per i loro diritti e per il loro diritto al voto. Ignorate dai giornali, che temono gli strali della censura governativa, e dai politici, che le ritengono instabili e inette fuori dai confini concessi, decidono unite di passare alle maniere forti. Pietre contro le vetrine, boicottaggio delle linee telegrafiche, bombe in edifici rappresentativi, scioperi della fame, tutto è lecito per avanzare la causa. Mite e appartata, Maud diventa presto una militante appassionata e decisa a vendicare le violenze in fabbrica e a riscattare una vita che la costringe alle dipendenze degli uomini.

PERFETTI SCONOSCIUTI

Regia di Paolo Genovese. Con Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea. Genere: Commedia, Italia, 2016. Dall’11 febbraio al cinema Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio nella nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Nel corso di una cena, che riunisce un gruppo di amici, la padrona di casa Eva, ad un certo punto, si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo partner controllasse il contenuto del cellulare dell’altro. Parte così una sorta di gioco per cui tutti dovranno mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. Quello che all’inizio sembra un passatempo innocente diventerà man mano un gioco al massacro e si scoprirà che non sempre conosciamo le persone così bene come pensiamo.

onda su onda

Regia di Rocco Papaleo Con Alessandro Gassmann, Rocco Papaleo, Luz Cipriota, Massimiliano Gallo, Calogero Accardo. Genere Commedia, Italia, 2016. Dalhttp://www.mymovies.it/film/uscita/febbraio/2016/ 18 Febbraio al cinema. Ruggero è un cuoco solitario e Gegè un esuberante cantante che deve raggiungere Montevideo per un concerto, occasione imperdibile per il suo rilancio. All’inizio tra i due non corre buon sangue, ma un evento inaspettato li costringerà ad un’amicizia forzata. Nella capitale uruguagia li accoglierà una donna, Gilda Mandarino, organizzatrice dell’evento. Ma non tutto andrà come previsto. A Montevideo si intrecceranno i destini e le vite di due uomini diversi ma accomunati dallo stesso desiderio di rinascita.

Truth Il prezzo della verità

Regia di James Vanderbilt Con John Benjamin Hickey, Cate Blanchett, Robert Redford, Dennis Quaid, Topher Grace. Genere Biografico, USA. Dal 17 marzo 2016 al cinema. Nel 2005 Dan Rather, anchorman del network televisivo americano CBS, rassegnò le sue dimissioni in seguito alla controversia esplosa dopo la messa in onda di un servizio che metteva in discussione l’appartenenza dell’allora presidente George W. Bush alla Guardia Nazionale Aerea durante la guerra nel Vietnam. Responsabile di quel servizio era Mary Mapes, una produttrice televisiva che, per il programma giornalistico 60 Minutes, aveva realizzato molti storici scoop con grande intuito giornalistico. Maples ha poi raccontato la storia di quella controversia in un memoriale che è la base su cui James Vandrebilt ha strutturato il copione di Truth, solido e coinvolgente dramma nella tradizione americana del cinema hollywoodiano che esplora i rapporti tra politica e giornalismo.

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Vengo via con te Canile Comunale di Velletri adozionicanilevelletri@gmail.com

canile comunale di

velletri Via di Carano

Orari di apertura: Lunedì, Giovedì, Vene rdì e Sabato: 09:00 13:00 Martedì: 11:00 - 15:00 CHIUSO MERCOLEDI’, DOMENICA E FESTIV I Info: Associazione Ve literna Tutela del Cane 338.7034771-339.22 08552-333.9726087-0 6.96453459 Ufficio Diritti Animali: 06.96158492

Adotta un cane CALZETTA, Taglia MEDIA, 2 ANNI CIRCA, APPENA ENTRATA IN CANILE... E SE TROVASSE SUBITO CASA? Chiamata così per via delle zampette bianche! Simil lupetta, due anni circa, taglia media. Calzetta vagava per strada “zigzagando” tra le macchine, con il rischio di farsi ammazzare... Non sappiamo se si sia smarrita o l’abbiano abbandonata, sappiamo solo che ha il pancino un po’ incavato, forse ha mangiato poco negli ultimi giorni... Dolcissima di carattere, gli operatori dicono che non salta nemmeno addosso! Ha un “sorriso” bellissimo e fa una tenerezza quando si aggrappa alle sbarre della porta con le zampe... ci proviamo a trovarle subito casa?! Chippata, nei prossimi giorni verrà effettuato il test leishmania e il primo vaccino, terminata la profilassi vaccinale verrà sterilizzata.

a

Calzett

MEG E LIZ,cucciolotte simil pastore del caucaso, due sagome...!!!

Meg Liz

Meg e Liz, 4 mesi, simil pastore del caucaso, futura taglia grande sui 30-40 kg (ordinate la cuccia grande mi raccomando!). Un’altra cucciolata di cani neri condannati alla prigione per stupidi pregiudizi sul colore del loro pelo, perche’ non piacciono, non catturano e mentre per i cuccioli di colore chiaro fanno la fila, quelli neri marciscono in una gabbia. Chippati, vaccinati, sterilizzati, leishmania negativi, compatibili con maschi e femmine. Dopo 17 mesi di galera il nostro sogno più grande è quello di non fargli passare neanche un altro giorno in box. Aiutateci a far sì che questo sogno si avveri.

Perla e Noce, cucciole appena abbandonate in cerca di casa

Circa 3 mesi, futura taglia media, simil segugette. Perla e Noce, dolcissime, abbandonate in mezzo alla campagna, erano tutte bagnate per via della pioggia... Come si vede dalle foto sono buonissime e molto educate, stanno ferme immobili dentro alla cesta sul tavolo, senza tentare minimamente la fuga... Sono appena entrate in canile e a breve verranno chippate, sverminate e vaccinate. Le affidiamo previa firma del modulo per la sterilizzazione obbligatoria.

contatti

Adottabili solo al centro -nord Italia previa visita di preaffido e firma del modulo per la sterilizzazione obbligator ia.

Perla

Noce

Non ci contattate su Facebook ma ai seguenti numeri di telefono dal lunedì al venerdì ore 9.00-15.00 oppure ai seguenti indirizzi mail orario no stop: Claudia: 338.7034771 adozionicanilevelletri@gmail.com; Silvia: 339.2208552 canile.velletri.silvia@gmail.com Caterina: 333.9726087; Georgia: canile.velletri.georgia@gmail.com Ufficio Adozioni: 06.96453459 Ufficio Diritti Animali Comune di Velletri: 06.96158492


Il lavoro agile o smart-working Flessibilità, produttività e mediazione Approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 Gennaio, il DdL sul “lavoro agile” Lavoro agile o “smart working” La relazione introduttiva al disegno di legge sulle nuove misure per il lavoro autonomo definisce il lavoro agile una «modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro». Il lavoro agile può essere svolto in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, seguendo però gli orari previsti dal contratto di riferimento .

Obiettivi Gli obiettivi principali alla base di questo nuovo approccio all’organizzazione del lavoro sono la valorizzazione della flessibilità e dell’autonomia dei lavoratori dipendenti. Allo stesso modo, il Governo ha ribadito la parificazione tra i lavoratori che prestano la proprio attività lavorativa in modalità tradizionale rispetto a chi la svolge in modo agile. Si dovrà pertanto applicare lo stesso trattamento in materia economica, fiscale e di sicurezza tra i lavoratori tradizionali, rispetto a quelli “agili”. Inoltre, gli incentivi di carattere fiscale e contributivo riconosciuti in caso di incremento di produttività ed efficienza del lavoro, saranno applicabili anche ai lavoratori “agili”.

Le regole e l’accordo Il testo del decreto stabilisce che l’accordo debba essere stipulato per iscritto e disciplina le modalità di esecuzione della prestazione svolta all’esterno dei locali aziendali. Prevede inoltre che vengano individuati i tempi di riposo del lavoratore. Il contratto potrà essere a termine (massimo due anni) o a tempo determinato e in questo ultimo caso il recesso può avvenire con un preavviso non inferiore ai 30 giorni. E solo in presenza di un giustificato

motivo ciascuno dei contraenti può recedere prima della scadenza del termine. Per la protezione dei dati e la riservatezza il testo specifica che il datore di lavoro deve adottare «misure atte a garantire la protezione dei dati utilizzati ed elaborati dal lavoratore che svolge la prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile.

Sicurezza e infortuni Il datore deve garantire salute e sicurezza a chi svolge questo tipo di prestazione. A tal fine è previsto l’obbligo di consegnare al lavoratore un’informativa scritta con cadenza annuale nella quale vengono individuati i rischi generali connessi al tipo di lavoro. Infine il lavoratore ha diritto alla tutela non solo contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali ma anche contro gli infortuni che possono avvenire durante il percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello scelto per lo svolgimento della prestazione lavorativa al di fuori dei locali aziendali.

Lavoratori no-stop Attenzione! I più diffidenti temono il rischio che il decreto possa incentivare la creazione di una nuova generazione di lavoratori sempre connessi, reperibili in ogni luogo e momento. Insomma dei veri e propri lavoratori letteralmente “full-time”. Giulia Lenci

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teatro eventi e mostre TEATRO roma Teatro Golden Dal 23 FEBBRAIO AL 20 MARZO

“La Bella è la Bestia” di Massimo di Natale

Il 29 febbraio e 28 marzo

“Brava, suoni come un uomo”, con Cristina Polegri

DAL 22 MARZO

“… e la musica mi gira intorno”, di Maurizio Casagrande

Dal 16 al 21 Febbraio

“Ho adottato mio fratello” di Mirko Cannella

Teatro Brancaccio dal 23 febbraio

Lillo & Greg in “Marchette in trincea-work in regress”

IL 22 E IL 23 MARZO

“Radio & Juliet” dei Radiohead

Teatro Quirino Dal 23 Febbraio al 6 marzo “I duellanti”, di Alessio Boni

Teatro Eliseo Dal 16 FEBBRAIO AL 6 MARZO

“Il grande dittatore”, di Charlie Chaplin

Dall’8 al 20 marzo

“La dodicesima notte”, di William Shakespeare

Teatro Piccolo Eliseo Dal 24 febbraio al 6 marzo

“Madame Bovary”, di Gustave Flaubert

DAL 9 AL 20 MARZO

“Edipus”, di Giovanni Testori

Teatro Ambra Jovinelli Dal 18 al 28 febbraio

Virginia Raffaele in “Performance”

teatro olimpico DAL 23 Febbraio

Lillo & Greg “Marchette in trincea-work in regress”

TEATRO VITTORIA FINO AL 28 FEBBRAIO “Riondino accompagna Vergassola ad incontrare Flaubert”, di Riondino e Vergassola

DAL 29 FEBBRAIO AL 2 MARZO

“Il sogno di un’Italia”, di Scansi e Casale

DAL 3 AL 13 MARZO

“Tutto Shakespeare in 90 minuti”, di Adam Long

IL 14 MARZO

“Come stanno le cose”, di Piergiorgio Odifreddi

DAL 15 AL 24 MARZO

“Il registro dei peccati”, di Moni Avadia

TEATRO VASCELLO FINO AL 28 FEBBRAIO

“Porcile”, di Pier Paolo Pasolini

DAL 2 AL 13 MARZO

“Dionysus-il dio nato due volte”, di Daniele Salvo

DAL 15 AL 26 MARZO

“Le mille e una notte”, di Maria Grazia Cipriani

TEATRO MANZONI DAL 23 FEBBRAIO AL 20 MARZO “Lady Killers”, con Elena Cotta

DAL 22 MARZO

“Doppia coppia”, con Max Tortora

TEATRO SALA UMBERTO DAL 23 FEBBRAIO

“Una famiglia quasi perfetta”, di Carlo Buccirosso

DAL 15 MARZO “That’s life”, di Riccardo Rossi

DalL’1 AL 3 MARZO

TEATRO AMBRA ALLA GARBATELLA DALL’1 AL 6 MARZO

TEATRO DELLA COMETA FINO AL 28 FEBBRAIO

ALBANO

“Servo per due, one man two guvnors” con Pierfrancesco Favino “Cosi è (se vi pare)”, di Luigi Pirandello

Alessia Navarro in “Frida Kahlo-il ritratto di una donna”

Dal 3 AL 20 MARZO

“Il peccato erotico”, di Gennaro Cannavacciuolo

Teatro Sistina Dal 2 MARZO

“Il principe abusivo”, con Alessandro Siani e Christian De Sica

Teatro tirso de molina Fino al 28 Febbraio

“Alti e Bassi”, di Paola Tiziana Cruciani.

DAL 2 AL 20 MARZO

“Per un pugno di sgay”, di Pier Francesco Pingitore

Teatro roma FINO AL 28 FEBBRAIO

“Tutto per Lola”, di Roberta Skerl

DALL’1 AL 20 MARZO

“Allegro Allegro” di Antonello Costa 36

teatro comunale alba radians IL 28 FEBBRAIO “Il bugiardo”, di Carlo Goldoni

VELLETRI tEATRO TOGNAZZI 28 FEBBRAIO

“Don Peppe Diana”, di Giuseppe Capolongo

6 MARZO

“Xanax”, di Angelo Longoni

8 MARZO

“Principesse e sfumature”, di Chiara Becchimanzi

Il 20 MARZO

“La casa di Bernarda Alba”, di Federico Garcia Lorca


MOSTRE

Auditorium Parco della Musica Il 27 Febbraio

ROMA

Il 28 Febbraio

Palazzo della civiltà italiana Fino al 7 Marzo “Una nuova Roma”

Museo Nazionale di Palazzo Venezia Fino al 28 Febbraio “Tesori della Cina Imperiale”

Museo d’arte contemporanea Fino al 30 Marzo mostra di Gillo Dorfles

Galleria Nazionale d’arte moderna Fino al 3 Aprile La contropittura di Pablo Echaurren

Museo Nazionale delle arti e tradizioni popolari Fino al 27 Marzo

Ornella Vanoni “Free Soul”

Brian May e Kerry Ellis in concerto

Il 4 Marzo

Iskra Menarini

Il 13 e 14 Aprile

Gianna Nannini Hitstory Tour

Palalottomatica Il 3 e 4 Marzo

Eros Ramazzotti “World Tour”

Il 7 Marzo

Gianni Morandi e Claudio Baglioni “Capitani Coraggiosi”

Teatro Brancaccio Il 7 Marzo

Joe Jackson “FAST FORWARD TOUR”

Atlantico Live Il 26 Febbraio

Marracash “Vendetta tour”

“AZ-Arturo Zavattini fotografo”

Il 27 Febbraio

Palazzo della civiltà italiana Fino al 7

Il 5 Marzo

Marzo “Una nuova Roma”

Museo Civico di Zoologia Fino al 28 Febbraio

“The BEST(iarum)-piccolo manuale di zoologia fantastica”

Fino al 13

Luca Carboni “Pop-up” Francesco De Gregori “Amore e furto tour”

CIAMPINO Orion

11 Marzo I Negrita “Club Tour”

Marzo Animali Selvaggi visti da Schili

MACRO Future Fino al 3 Aprile

Renzo Arbore in mostra

Museo del Corso Fino al 3 Aprile

“CoBrA: in mostra la grande avanguardia europea” Louis Vuitton I costumi del grande cinema in mostra a Roma

MAXXI- Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo Fino al 15 Marzo Juliana Laffitte e Manuel Mendanha in mostra

Fino al 24 Aprile

Jimmie Durham: sound and Silliness

CONCERTI ROMA

Auditorium della Conciliazione Il 6 Marzo I Nomadi in tour

Dal 16 al 20 Marzo Franco Battiato e Alice

Il 12 Aprile

Gli Stadio in tour

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VELLETRI

LARIANO

Palma Caffè, c.so della Repubblica, 230 Banca Popolare del Lazio, via Napoli, 6 Il Gabbiano Bar-Spaghetteria, piazza XX Settembre,12 Millennium, via delle Cerreta, Lariano Caffè Art, c.so della Repubblica 11 Io e le donne, via Sausset les Pins, 41 Vino e Caffè, via Guido Nati, 39 Comune di Lariano, piazza Santa Eurosia Snack Bar Zi Checco, via Lata Visual Express, via Napoli, 142/A Bar La Piazzetta, piazza Trento e Trieste (angolo Via Paolina) Farmacia S. Eurosia, via Napoli, 19 Caffetteria Mastrostefano Sandro, Via dei Volsci, 35 GENZANO El Barrio Cafè, c.so della Repubblica, 249 Royal Cafè, via Italo Belardi, 38 Caffè del Bargello, viale Oberdan, 10 Bar La Dolce Vita, piazza T. Frasconi, 19 Bar Caffetteria Ginnetti, piazza Cairoli, 33 Gran Caffè Nazionale, piazza T. Frasconi, 1 Bar Alterego, viale Salvo D’Acquisto, 10/a SISTERS BAR, piazza Lotte Contadine, 10 (Landi) NUOVO Torrefazione Caffè Vidili, c.so della Repubblica, 252 Comune di Genzano, via Italo Belardi, 1 Bar Cairoli (Cafarotti), piazza Cairoli, 7 U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico), via Italo Belardi, 81 Bar Filippi, via Camillo Meda, 2 COOP, via Emilia Romagna, 102 Coffee Break, via Lata, 269 Carrefour Market, via Giorgio Amendola, 2/4 Tani Caffè, via Delle Mura, 3 Expert, via Nenni, 1 Buffet Stazione, stazione F.S. CONAD, via Appia Vecchia, 2 Caffè Leoni, c.so della Repubblica, 113 Palestra Matrix, Via del Lavoro Caffè del Corso, c.so della Repubblica 78/80n Farmacia Dr Carafa Emidio, via Italo Belardi, 1 Il Caffettaio Matto, c.so della Repubblica, 101 Pharmamedical, via Saragat, 1 Bar Colle Ottone, via Colle Ottone, 1 Ecomed 2000 Poliambulatorio Specialistico, via Roma, 14 Gran Caffè, piazza Cairoli 56 (ex bar Cantrale) Dr Fabio Del Pidio, via E. Imbastari, 18 Giochi e Caffè, via Orti Ginnetti, 1/3 NUOVO Edicola Mar.ca distribuzione, piazza Cina Comune di Velletri, piazza C.O. Augusto, 1 LANUVIO Biblioteca Comunale, piazza Cairoli Bar Centrale, piazza C. Fontana, 17 Museo Civico, via G. Mameli, 4-6 (dietro al Comune) Bar Menelik, piazza C. Fontana, 9 Tribunale, piazza Giovanni Falcone Comune di Lanuvio, via Roma, 20 Cinema Augustus, via Filippo Turati Banca Popolare del Lazio, via A. Gramsci, 2 Teatro Tognazzi, via Filippo Turati NUOVO Studio medico Minerva, piazza Metabo, 8 ALBANO Medicars, Centro Medico Polispecialistico, piazza Garibaldi, 9 Comune di Albano, piazza della Costituente, 1 Centro Odontoiatrico Italia, Studio Medico, via A. Mammucari, 32 U.R.P (Ufficio Relazioni con il Pubblico), c.so G.Matteotti, 117 Clinica Madonna delle Grazie, viale S. D’Acquisto, 16 Cafè e dintorni, via Della Rotonda, 6 Libreria Mondadori, via Pia, 9 Pasticceria al Duomo, via A. De Gasperi, 7 Carrefour Market, via Lata, 169 Bar Fortini, c.so Matteotti, 16 Carrefour Market, via Appia, km 43 Caffetteria, c.so Matteotti, 106 Carrefour Market, via Appia, km 40,400 Caffè Carones, piazza Mazzini, 1 COOP, via S. Giovanni Vecchio, 1 Banca Popolare del Lazio, via G. Farina, 7 CONAD, via delle Mura ARICCIA CONAD, via Fontana della Rosa Bar Centrale, piazza di Corte Banca Popolare del Lazio, via M. delle Fosse Ardeatine, 9 Comune di Ariccia, piazza S. Nicola, snc Banca Popolare di Aprilia, viale Oberdan, 33 CONAD, via Crocefisso (angolo via Rufelli) zona Comaschi Ok Acconciature, largo Mario Ciancia, 3 P.I.T. (Punto Informazioni Turistiche), via Appia Nuova Dibi Center, via Ragazzi del’99, 6 Beauty Center Graziano, via Colombo Romani nemi Federica Fashion Dream, via Lata, 37 Comune di Nemi, piazza del Municipio, 9 Sabrina, via Luigi Novelli, 18 U.R.P (Ufficio Relazioni con il Pubblico) Istituto di bellezza Tropical Center, via XXIV maggio, 6 Bar dei Pini, via V. Emanuele Parrucchieri Tres Chic, via delle Mura, 10 Incantesimo del Lago, c.so Vittorio Emanuele, 24 PIT (Punto Informazioni Turistiche), piazza Garibaldi Locanda Specchio di Diana, c.so Vittorio Emanuel 3 Store, via Lata, 27 Body 2000, piazza XX settembre, 10 Elià, via di Cori, 12 A/F Jump, via di Ponente, 189 Nicol, viale G. Oberdan Marita, c.so della Repubblica Keira, c.so della Repubblica 125 Farmacia Romani, piazza Cairoli, 2 Provincia di Roma Giulianello, Priverno, San Felice Farmacia Oberdan, viale Salvo D’Acquisto, 16 Velletri n° 3 Agenzie, Albano Laziale, Circeo, Sezze Scalo, Terracina n° 2 Farmacia Artemisia, via Lata, 251 Anzio, Artena, Carchitti, Cecchina, Agenzie Farmacia Comunale 1, corso della Repubblica 1 Ciampino, Colleferro, Fiano Romano, Farmacia Comunale 2, via Filippo Turati Latina Farmacia Comunale 3, via della Caranella 81 Fiumicino, Frascati, Grottaferrata, N° 4 Agenzie Farmacia Comunale 4, contrada Colle Caldara, 17 Guidonia Montecelio, Lanuvio, Edicola Manciocchi, via Cir. di Ponente Provincia di Frosinone Lariano, Monterotondo, Pavona, Edicola Gatta, via Lando Conti Anagni, Cassino, Sora Pomezia, S. Cesareo, S. Maria delle Edicola Stazione F.S. Frosinone Mole, S. Palomba, Tivoli, Valmontone, Edicola Rosati Franco, piazza Mazzini, 30 N° 1 Agenzia Villanova di Guidonia Circolo Colle degli Dei, via Colle Calcagno, 31/20 Il Biglietto, via Eduardo De Filippo, 99 Provincia di Viterbo Roma ACI, via delle Mura, 5 Civita Castellana N° 14 Agenzie Benito al Bosco, via Morice, 96 Viterbo Provincia di Latina Casale della Regina, via Vecchia Napoli, 9 N° 1 Agenzia Aprilia, Cisterna di Latina , Fondi, Pizzeria Imperio, via Lata, 125 38

Da gennaio anche in tutte le filiali della Banca Popolare del Lazio




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