COPIA OMAGGIO
Mensile di attualità, pol
Anno IV - N. 46 - Febbraio 2014 - Mensile - Registrazione Tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita
itica, cultura, gossip,
spettacolo e sport
MODA Primavera-Estate 2014 Le novità da sfoggiare nei prossimi mesi
Viaggi 6 Mete imperdibili per il 2014
Speciale festa della donna Storia, origini e curiosità sulla giornata dedicata alle donne
Le discese ardite e le risalite del “Pirata” Pantani
Lorena Bianchetti Le Olimpiadi dei diritti
e la sua “nuova” avventura al timone del programma A sua immagine
SOMMARIO SOMMARIO 24 24 EDITORIALE EDITORIALE 5 5 Non Solo Fiori... “Lott o”o” Marzo Non Solo Fiori... “Lott Marzo
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ATTUALITÀ ATTUALITÀ 2020 Speciale festa della donna Speciale festa della donna Storia, origini e curiosità sulla giornata Storia, origini e curiosità sulla giornata dedicata alle donne dedicata alle donne
1919 Genzano Genzano 2222 Ariccia Ariccia 2323 Albano Albano
2121 LeLe discese ardite e le risalite discese ardite e le risalite del “Pirata” Pantani del “Pirata” Pantani
RUBRICHE RUBRICHE
2727 LeLe Olimpiadi dei diritt i i Olimpiadi dei diritt 2929 6 Mete imperdibili per il 2014 6 Mete imperdibili per il 2014
1616 Arte enogastronomica Arte enogastronomica Il Il Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano
MODA MODA
2424 Novecento d’Amore Novecento d’Amore Nilde Iott i ei Palmiro Togliatt i i Nilde Iott e Palmiro Togliatt
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Moda Primavera-Estate 2014 Moda Primavera-Estate 2014 LeLe novità dada sfoggiare neinei prossimi mesi novità sfoggiare prossimi mesi
EVENTI EVENTIE ESPETTACOLO SPETTACOLO 6 6 Lorena Bianchett i ei la sua “nuova” avventura Lorena Bianchett e la sua “nuova” avventura al al timone del programma “A“A sua immagine” timone del programma sua immagine” 3030 Cinema, Mostre, Eventi, Teatro e Concerti Cinema, Mostre, Eventi, Teatro e Concerti
2626 Aspett ando Brasile 2014 Aspett ando Brasile 2014 LeLe pipe fumanti e la mano didi Dio pipe fumanti e la mano Dio 2828 FaceAbook FaceAbook Michele Serra Michele Serra
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TERRITORIO TERRITORIO 1010 Velletri Velletri 1515 Lariano Lariano 1818 Lanuvio Lanuvio
Numero 46 46 - anno IVIV Numero - anno Febbraio 2014 Febbraio 2014 Registrazione tribunale Registrazione tribunale di di Velletri 2/2010 Velletri 2/2010 deldel 22.01.2010 22.01.2010
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foto di Anna Zandanel foto di Anna Zandanel
Editoriale Editoriale
NNonSolo onSoloF Fiori... iori... “Lotto” “Lotto” marzo marzo
Il Direttore Ottavia Lavino Il Direttore Ottavia Lavino redazione@nonsolorosa.it redazione@nonsolorosa.it
M Mar aria iaRRititaa
Care amiche, Care amiche, quest’anno, per l’8 marzo, voglio anche le mimose! quest’anno, l’8 marzo, voglio anche leerlo mimose! Anche se mi per vergogno un po’ ad ammett e mi Anche se mi vergogno un po’ ad ammett erlo mi sento pure un po’ sciocca a sperare che qualcuno eme pure un po’alsciocca sperare me lesento regali. Sciocca puntoadi fare fiche ntaqualcuno di trovarle le regali. Sciocca al punto di fare fi nta di trovarle orrende e anche offensive. Per ricordare ai signori orrendeche e anche ensive. Per sericordare ai signori uomini siamo off donne, anche a volte siamo couomini che siamo donne, anchefemminilità. se a volte siamo strett e a rinunciare alla nostra Che coci strettse e aunrinunciare alla nostra piace uomo ci versa l’acquafemminilità. nel bicchiereChe e cici piace un uomo versa l’acqua nel bicchiere e ci apre la se portiera dellaci macchina. apre la per portiera della macchina. Questo rispondere a coloro che dicono: “Avete Questo per rispondere a coloro voluto la parità e pretendete pureche chedicono: l’uomo “Avete faccia voluto la parità e pretendete pure che l’uomo faccia Architettiamoci il cavaliere”. Certamente, pari opportunità e mimoArchitettiamoci il cavaliere”. Certamente, pari opportunità e mimose per tutte! Questo è il mio desiderio per l’8 marzo. tutte!care Questo è il mio desiderio per l’8 marzo. Eseilper vostro, amiche, qual è? Scrivetecelo su E il vostro, care amiche, qual è? Scrivetecelo Facebook. Intanto ho girato la domanda alle donnesu Facebook. Intanto ho girato la domanda alle donne della redazione. della redazione. Leggete cosa hanno risposto. Leggete cosa hanno risposto. Buona festa della donna a tutte! Buona festa della donna a tutte!
“Amate in modo incondizionato, “Amate in modo incondizionato, non tollerate nessun tipo di non tollerate nessun tipo di violenza, sentitevi sempre all’altezza violenza, sentitevi sempre all’altezza di chiunque vi stia intorno, ma di chiunque vi stia intorno, ma soprattutto non abbiate mai timore o non abbiate mai potrete timore disopratt essereutt voi stesse, solo così di essere voilastesse, solo così potrete raggiungere vera felicità. Auguri raggiungere la vera felicità. Auguri a tutte le donne”. a tutte le donne”.
Il Direttore Il Direttore
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“La naturalezza, a volte, è naturalezza, a volte, è più“La affascinante di qualsiasi piùartifi affascinante di qualsiasi cio. Donne, abbiate artificio. restando Donne, abbiate personalità nella personalità restando nella normalità. Questo è il vero normalità. Questo è il vero anticonformismo”. anticonformismo”.
LLaauurraa “Care donne, vi auguro di
“Care donne, auguro credere semprevinei vostri di credere nei vostri sogni e disempre inseguirli… sognise e di inseguirli… anche a volte le giornate anche se a volte le giornate sono piene di problemi, sono piene di problemi, perché senza sogni e perché senza sogni e speranze, la vita diventa speranze, la vita diventa piatta e grigia”. piatta e grigia”.
BBar arba bara ra “Volere è potere” e io “ volli, io “ volli, fortissimamente“Volere volli ” èe potere” lo voglioe ancora “ fortissimamente volli ” einloun’epoca voglio ancora Essere Donna”. Sono nata in cui“ Essere Donna”. nata in un’epoca in cui la donna poteva Sono dire soltanto “sì padrone”, la donna poteva dire soltanto “sì padrone”, ma sono nata per mia fortuna anche sotto ma ciminiera sono nataeper miauna fortuna anche sott una sopra polveriera. Ciòo una ciminiera e sopra una polveriera. mi ha permesso di scalare tutte le vetteCiò e ha permesso di diffi scalare e le vette e di mi affrontare le tante coltàtutt cavalcando di affrontare le tante difficoltà cavalcando sempre l’onda “senza paura”. sempre l’onda “senza paura”.
Lorena Bianchetti
e la sua “nuova” avventura al timone del programma “A sua immagine”
“
È stato un regalo inaspettato che ho accettato con grande gioia! È tornata, dopo nove anni, alla conduzione del programma che l’ha portata al successo. Giornalista, conduttrice e inviata internazionale, Lorena Bianchetti è una professionista affermata, piena di progetti futuri e forte delle sue esperienze professionali e personali passate. Soddisfatta della sua carriera, la conduttrice, che non si sottrae mai ai suoi impegni, ci ha rivelato che, ciò che più le preme, è essere vicina alle persone e magari innamorarsi dell’uomo giusto per convogliare a giuste nozze, solo dopo un lungo fidanzamento. Antica o fuori moda? Noi preferiamo definirla saggia e sicura delle sue potenzialità! Come ti senti, dopo quasi 10 anni, a ricondurre “A sua immagine” il programma che ti ha portata al successo? È stato veramente un regalo inaspettato che ho accettato con grande gioia perché, nonostante siano passati diversi anni, sono rimasta sempre in contatto con la redazione e soprattutto ho continuato ad occuparmi di molti eventi per la stessa produzione. Senza dubbio questa conduzione mi ha costretta a rivedere tutto il mio calendario di eventi in giro per l’Italia, ma l’ho fatto veramente con grande piacere. Condurre “A sua immagine” per cinque anni è stata un’esperienza importante sia dal punto di vista professionale che umano, perché in quegli anni abbiamo fatto una serie di inchieste su temi importanti, come la schiavitù della prostituzione, la pedofilia, le varie tossicodipendenze, tutte realtà che fino a quel momento non avevo avuto modo di conoscere da vicino ma solo attraverso la televisione. In quegli anni ho avuto modo 6
di seguire diverse Giornate Internazionali della Gioventù fino all’ultima, quella di Rio de Janeiro. Tutto questo mi ha arricchito umanamente e professionalmente. Nella tua esperienza di conduttrice e giornalista hai incontrato tante persone famose, c’è un personaggio che ti piacerebbe intervistare? Devo dire che ho amato tutte le persone che ho incontrato partendo da Gianni Maritati il giornalista del Tg1 che ho intervistato sabato scorso. Da questo punto di vista mi sento molto fortunata perché ho intervistato personaggi di svariata natura, classe sociale e spessore. Dal Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, fino all’operaio della fabbrica, ognuno mi ha dato tanto in termini professionali ma soprattutto umani. Perciò non c’è un personaggio che più di altri ritengo sia importante intervistare e credo che ogni persona abbia un suo valore speciale che ognuno di noi dovrebbe conoscere per dargli la giusta importanza. Cosa pensi di Papa Francesco e del suo carisma fuori dagli schemi? È un Papa straordinario, che con il suo modo di essere così dolce e coinvolgente, ha portato una primavera importante non solo nella Chiesa ma in tutta la società civile. I valori del Vangelo sono riproposti da lui in modo talmente universale che non possono non essere condivisi solo da persone credenti ma da tutti gli uomini di buona volontà. È un Papa che parla direttamente al cuore della gente, che ci ricorda dell’importanza della tenerezza e lo fa in una società dove il maledetto e lo spregiudicato sono all’ordine del giorno. La gente è sempre più sola e infelice ed è per questo che bisogna puntare sulla solidarietà e mettere al
centro la persona. Soprattutto grazie al suo modo di comunicare così diretto, riesce a parlare e ad arrivare proprio al cuore della gente. Ho già avuto la fortuna di incontrarlo in varie occasioni, l’ultima è stata a Rio de Janeiro durante la Giornata Mondiale della Gioventù. Sei una donna affermata, c’è qualcosa che vorresti ma che ancora non hai? Mi ritengo una donna molto fortunata perché ho realizzato tutti i miei sogni professionali. Perciò la mia aspirazione più importante è quella di continuare a fare il mio lavoro con lo stesso entusiasmo e senso di responsabilità che metto sempre in tutte le cose che faccio. Non ho scelto questo lavoro per firmare autografi, cosa che senza dubbio fa sempre piacere, bensì per contribuire alla costruzione del bene comune, per cercare di fare un servizio rivolto solo ed esclusivamente alla gente, quindi per il momento, mi posso ritenere più che soddisfatta. Da cosa capisci che è amore con la “A” maiuscola? Quando la persona riesce ad amarti nella tua interezza, tenendo conto non solo delle cose belle ma anche e soprattutto delle fragilità. Sfortunatamente viviamo in una società dove anche nei rapporti personali si cerca sempre un tornaconto. Questo ci porta ad essere sempre più soli e a stringere rapporti privi di senso autentico, legami effimeri che non ci lasciano niente, solo un grande vuoto interiore. Riguardo a me, non amo molto parlare della mia vita privata. Mi piace parlare dei progetti del mio lavoro, non voglio apparire sui giornali solo per apparire, cerco di esserci nel momento in cui ho qualcosa da raccontare. Riguardo all’amore deve essere un
Soddisfatta della sua carriera, la conduttrice ci ha rivelato che, ciò che più le preme, è essere vicina alle persone e rsi magari innamora o dell’uomo giust
sentimento a tutto tondo; amare significa condividere un progetto, ma, per capire se ciò può concretizzarsi veramente, bisogna investire molto sul fidanzamento, che, contrariamente a quello che molti pensano, è un tempo di opportunità per valutare bene che tipo di persona si ha acconto. È utile anche per arrivare pienamente consapevoli al matrimonio che ritengo sia un momento sacro a cui bisogna giungere solo se veramente coscienti della propria unione. Nella coppia, caratteri simili o opposti? Questo dipende molto dalla situazione, non è una questione di gusti, il problema sono i valori: se le persone hanno valori umani completamente diversi, allora in quel caso diventa veramente difficile! Non si può realizzare un progetto con qualcuno che nel cuore non porta le tue stesse cose. Ma, per capire questo, devi conoscere e avere accanto questa persona tutti i giorni. Per me è ancora più difficile perché facendo questo lavoro ci vuole più tempo per capire se la persona che ti sta accanto tiene veramente a te oppure è solo ammaliata dalle luci dei riflettori. Tra meno di un mese è la festa delle donna, qual è il significato che dai a questa ricorrenza? Penso che questa società sta finalmente parlando di più delle donne e soprattutto sta affrontando molto da vicino il problema della violenza che molte donne subiscono. Questo è un fatto sicuramente positivo, ma questo non basta. Il salto di qualità vero deve partire dalle donne stesse. C’è ancora tanto da fare. Io credo fortemente nella complementarietà dei due sessi, tuttavia, il requisito essenziale a mio avviso, resta la garanzia di pari dignità tra uomini e donne. Se pensiamo alle cariche istituzionali, ai palazzi del potere, le donne non hanno ancora ruoli di spicco. Nel momento in cui ci sarà un parità di numero tra uomini e donne nei luoghi che contano, allora veramente ci sarà piena uguaglianza nei diritti e soprattutto nelle opportunità. Maria Rita Cappucci
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Moda Primavera-Estate 2014 Le novità da sfoggiare nei prossimi mesi Stanche del freddo pazzo di Febbraio, che ci costringe a maglioni e cappotti nonostante sogniamo già il mare e le vacanze estive? Niente paura, Nonsolorosa vi porterà direttamente, almeno con la fantasia, verso piacevoli temperature primaverili, mostrandovi le ultime tendenze moda per la prossima stagione. Abbiamo scelto per voi, giocando con le lettere dell’alfabeto, 5 look da abbinare alle 5 vocali della lingua italiana: un modo, questo, per avere sempre in mente come essere glamour e per iniziare a pensare agli outfit e agli abbinamenti da creare non appena il caldo arrivi alle porte.
A
Silvia Bottacchiari
A come Afro
Materiali etnici e stampe tribali: lo stile afro è sempre un evergreen durante la bella stagione. Dai sandali con zeppa in sughero o cuoio ai caftani dai colori caldi che ricordano il deserto, questa primavera/ estate optate per degli accessori “selvaggi”. Mixati con jeans o basic t-shirt, vi daranno un tocco davvero originale.
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E come Esotico
Le stampe a tema floreale ritornano prepotentemente alla ribalta ogni anno durante la primavera e le ritroviamo su maglie e pantaloni ma anche su clutch, sandali e costumi da bagno. Il consiglio che vi diamo è quello di optare per dei colori accesi, dall’arancio al verde mela (non necessariamente fluo) che ricordino fiori e frutta tropicale e le spiagge esotiche. Sarete alla moda ma aggiungerete un pizzico di freschezza al vostro look.
I come Illuminare
Non è una novità: con l’arrivo del sole ritorna necessariamente la voglia di risplendere indossando capi che ricordano la luce della bella stagione. Attenzione tuttavia a non esagerare! No al total look, scegliete un solo capo dalle tonalità dorate o dal finish metal per catturare l’attenzione. Dai sandali gioiello alle pailettes su abiti e camicie, senza dimenticare i giusti accessori che impreziosiscono la silhouette. E se proprio non volete osare con glitter e lustrini, concentrate la vostra attenzione sul makeup: un tocco di oro, bronzo o rame sugli occhi vi renderà immediatamente scintillanti.
i
Ou O come Occhiali
Non c’è niente da fare, gli occhiali da sole sono il pezzo forte delle stagioni in cui il solleone la fa da padrone. Come ogni anno tornano alla ribalta con design sempre più grafici e d’effetto. Forme stravaganti regalano grinta anche ai look più semplici, cosicché quello che prima era un semplice accessorio di protezione, ora si trasforma in un must have che incornicia il volto. Da prediligere i cat-eye che rendono sexy lo sguardo e i modelli con montature colorate che vi accompagneranno per tutta l’estate.
U come Unisex
Intramontabile, torna anche quest’ anno lo stile al maschile. Dalle scarpe stringate ai trench dai colori neutri, senza dimenticare quelle camicie classiche che i nostri uomini portano sotto le giacche. Perfetto per l’ufficio ma anche per le passeggiate in centro, sobrio, comodo ma estremamente chic. Da aggiungere, per essere davvero glam, l’orologio dal cinturino in metallo. 9
Territorio Velletri
Valter Bagaglini e Carlo Quaglia sono
Valorizzazione d idee diverse per un o
Agricoltura, sviluppo e progetti futuri: così i consiglieri Valter Bagaglini, Partito Democratico, e Carlo Quaglia, Fratelli d’Italia, si sono espressi su tematiche care alla città di Velletri a poco più di sei mesi dall’inizio del loro
Valter BAGAGLINI
Quale può essere, a suo parere, il progetto da portare nec es In realtà il sogno da realizzare durante questo mandato non è solo uno perché il mio lavoro si svolge su diversi campi. Sicuramente la scuola è uno dei settori che mi sta più a cuore, avendo un figlio di 10 anni ed essendo presidente dell’Istituto Comprensivo Velletri sud ovest. Mi piacerebbe sviluppare ed ampliare le strutture scolastiche, in particolare quelle primarie presenti nelle campagne, per decentrare l’affluenza dei ragazzi dal centro città alle zone periferiche, viste le numerosissime richieste degli ultimi anni. Penso, ad esempio, alle scuole di Via Sole Luna e Mercatora, le quali avrebbero bisogno di parcheggi e ampliamenti di vario genere.
Velletri ha una forte vocazione agricola ma, nonostante gli sforzi, non è anco ra Quali sono gli interventi che d Fino a un decennio fa la produzione vitivinicola era alla base dell’economia di Velletri ed è a malincuore che penso al dissesto economico della Co.Pro.Vi., decaduta a causa di una cattiva amministrazione. La mia speranza è che presto possa essere messa in piedi una nuova cooperativa, gestita da enti locali, dunque non estranei alle problematiche della città. Oggi le uve veliterne vengono lavorate da cantine di Gaeta, Cori e Cisterna, mancando una cantina centrale appartenente alla città. Bisognerebbe riunire le forze come avveniva anni fa e riprendere in mano i nostri prodotti, valorizzandoli, curando l’esportazione e concentrandoci su ciò che di più bello abbiamo nel nostro territorio: l’agricoltura.
Altro punto di forza del nostro territorio è il Parco Regionale de No, assolutamente! Non è stato valorizzato perché forse il progetto è partito male dall’inizio. Il problema principale della cattiva valorizzazione del Parco è la gestione: questa dovrebbe essere affidata ai comuni e non amministrata a livello regionale. Periodicamente vengono nominati commissari straordinari esterni con pieni poteri decisionali, che spesso non hanno neppure idea di dove sia ubicato il Parco stesso. Bisognerebbe invertire la rotta per permettere alle amministrazioni comunali una più facile e ragionata gestione. Solo in questo modo si potrebbero scegliere soluzioni valide per incentivare il turismo in questa zona.
Sono passati poco più di sei mesi dall’inizio dell’incarico di co
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L’intensa attività amministrativa e gestionale svolta in questi primi mesi, nonostante sembri non avere riscontro nell’immediato, porterà a brevissimo i frutti di questo lavoro: parlo in particolare del settore urbanistico e della viabilità. Sicuramente l’obiettivo più grande raggiunto nel primo periodo del mandato riguarda la sanità. Grazie all’intuizione del sindaco Fausto Servadio è stato fatto ricorso al Capo dello Stato in merito alla chiusura del San Raffaele e al ridimensionamento dei posti letto dell’Ospedale Colombo. Aspettiamo una risposta dalla Regione che, tuttavia, non si è ancora espressa sulla questione.
Intervista doppia
ono i protagonisti dell’intervista di questo mese
e del territorio: n obiettivo comune
incarico. Nonsolorosa li ha intervistati per conoscere due punti di vista certamente diversi, ma proiettati vero un solo ed unico obiettivo: il bene della città.
Ciò che più mi sta a cuore riguarda i problemi che i commercianti di Velletri affrontano in un momento di grande difficoltà come questo. Molti paesi, limitrofi al nostro, hanno delle realtà commerciali ben fortificate, mentre, da questo punto di vista, Velletri resta un fanalino di coda. Abbiamo quindi tentato di avanzare in consiglio comunale alcune proposte per incoraggiare gli acquisti: la realizzazione di una “shopping card” ricca di sconti e agevolazioni per i clienti delle attività commerciali e il progetto di una scala mobile, alternativa a quella già in corso d’opera, a doppio binario e adiacente all’ospedale Colombo, che agevolerebbe l’ingresso dei cittadini in centro. Da rivedere, inoltre, il regolamento che ruota intorno alle attività dei mercatini dell’antiquariato: sarebbe opportuno collocarli nel centro città e, conseguentemente, dare la possibilità ai commercianti di restare aperti nei giorni festivi.
o ra divenuta il punto di forza dello sviluppo turistico ed economico della città. e dovrebbero essere apportati? A mio parere Velletri dovrebbe svolgere un’attività di “Internazionalizzazione” per promuovere e far conoscere i propri prodotti in tutto il mondo. Purtroppo tutti sappiamo che la Co.Pro. Vi, cooperativa di punta della nostra città e pezzo di storia della coltura vitivinicola veliterna, è andata incontro a fallimento. Ora i soci della cooperativa ormai in liquidazione stanno tentando di ricostituire un consorzio e ricreare un progetto per incentivare l’acquisto non solo del vino ma anche dell’olio di Velletri. Un obiettivo sicuramente raggiunto riguarda la centralina del mercato ortofrutticolo di Via Rioli: un progetto che viene da lontano, essendo nato nel periodo dell’amministrazione Cesaroni e portato avanti durante l’amministrazione Servadio. Gestito ora direttamente dal consorzio di soci produttori e commercianti, rappresenta un’importante opportunità di vendita di prodotti agricoli provenienti dal territorio. L’area dovrà in ogni caso essere ampliata e sarà necessario un piano di sviluppo alternativo per l’altro grande mercato ortofrutticolo di Velletri, cioè quello di Piazza Metabo.
le dei Castelli Romani. Credi sia stato valorizzato sufficientemente? Il Parco dei Castelli Romani va rivisto completamente. Dalla sua nascita, avvenuta per volontà popolare negli anni ‘83/’84, si è sempre pensato di ampliare la sua estensione. In realtà questa non è la direzione da seguire per sviluppare il territorio. E ‘importante invece promuovere attività e attrazioni all’interno delle aree protette, creando dei percorsi turistici appositi con residence, bungalow e affitto biciclette, per dare la possibilità di conoscere le bellezze nostrane, quali i Colli del Tuscolo, il Maschio D’Ariano e le valli dei Pratoni del Vivaro.
Carlo QUAGLIA
ec essariamente avanti per Velletri durante questo mandato?
di consigliere: ci può fare un bilancio di questo primo periodo? Sicuramente è difficile fare un bilancio dell’amministrazione a soli sette mesi dall’inizio del mandato. Posso semplicemente dire che il sindaco dovrebbe avere maggiore apertura e dialogo con i consiglieri comunali per trovare un punto d’incontro preventivo ed evitare discussioni successive. Sono contento tuttavia che il sindaco stesso e gli assessori abbiano recepito positivamente la richiesta, portata avanti da Fratelli d’Italia, lista L.I.V.E. e condivisa con Forza Italia, di una vigilanza ambientale e di guardie zoofile: un servizio, questo, per promuovere l’educazione al rispetto dell’ambiente all’interno della città. Silvia Bottacchiari
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Territorio Velletri
Un’atmosfera che tocca il cuore quella creata dalle foto di Matteo Bastianelli. Immagini reali, quotidiane, pezzi di vita immortalati a descrivere una nazione sofferente ma pronta a rialzarsi. La Bosnia di Matteo è quella degli ultimi anni, quando ormai la guerra è finita ma restano le ferite. Il suo lavoro, “The Bosnian Identity”, racconta, tramite scatti fotografici e un film documentario, la gente di Sarajevo, soprattutto i più giovani che al momento degli scontri erano poco più che bambini. Il lavoro, in collaborazione con il caporedattore steri del settimanale L’Espresso Luigi Riva, ha visto confrontarsi due modi di descrivere la realtà, l’uno di giovane foto reporter, l’altro di esperto giornalista, che tuttavia hanno camminato su binari paralleli, mostrandoci lo scorrere della vita in una nazione smembrata e pian piano ricomposta nelle sue molteplici sfaccettature. Vincitore del premio “Vittorio de Seta” per il miglior documentario all’ultimo BIF&ST- Bari International Film Festival 2013, “The Bosnian Identity” ha già fatto il giro d’Italia, approdando in Europa e volando oltreoceano con la pubblicazione dell’articolo “The scars of war in Bosnia” sul New York Times. La mostra fotografica è stata inaugurata anche a Velletri presso Porta Napoletana il 16 Gennaio scorso ed è culminata con la proiezione dell’omonimo film documentario il 24 Gennaio, presso il Teatro Artemisio Gian Maria Volonté. Un progetto davvero degno di lode, che ci rende orgogliosi della sensibilità e bravura di un ragazzo veliterno così speciale. Complimenti! Silvia Bottacchiari 12
Daniele Ognibene, Presidente del Consiglio Comunale e Alessia Acchioni, Presidente dell’Ass. “Porte Aperte” premiano Matteo Bastianelli
Matteo Bastianelli
“The Bosnian Identity”: la Bosnia vista con gli occhi di un foto-reporter veliterno
Matteo Bastianelli nasce a Velletri il 27 Gennaio 1985. Si diploma al Liceo scientifico “A. Landi” nella sua città natale, nel 2009 si diploma presso la Scuola Romana di Fotografia e dal 2007 è impegnato nella realizzazione di documentari a lungo termine sulle condizioni sociali e le conseguenze del dopoguerra nei Balcani. Le sue fotografie sono state pubblicate su alcuni dei maggiori quotidiani e riviste nazionali e internazionali come L’Espresso, Messaggero e National Geographic Italia.
Durante l’inaugurazione della mostra fotografica ha parlato della particolare attenzione che ha avuto durante il reportage sui ragazzi bosniaci di oggi, ossia sui bambini di ieri, nel periodo della guerra. Quali sono state le sue impressioni personali su questa generazione, che è la stessa a cui lei appartiene? Ho tentato di indagare su quali siano le possibilità per i ragazzi dopo un conflitto così terribile e quanto il passato possa influire sulla loro quotidianità. Per questo motivo alle storie si alterna un filo conduttore, incentrato sulla ricerca delle persone scomparse nel genocidio operato dall’esercito serbo-bosniaco nei confronti dei bosniaci dell’enclave musulmana di Srebrenica. Le cicatrici del passato sono invisibili dall’esterno, ma restano dentro. E dopo la fine della guerra è iniziata una commedia tragicomica con gli accordi di Dayton che hanno posto fine al conflitto: un modo per assicurare l’ingovernabilità e la divisione, con un serbo, un croato e un musulmano che a turno, ogni otto mesi, si alternano alla carica di presidente. Qualcosa di incredibile e fantasioso che ha lasciato il paese bloccato. Con delle politiche fram-
mentarie e divise, le privatizzazioni selvagge e la disoccupazione che supera la soglia del 45%, motivo per cui in questi giorni assistiamo all’esplosione del malcontento, con le proteste nelle principali città della Bosnia. I giovani non ne possono più e tentano di far valere le proprie ragioni, anche se a volte nel modo sbagliato, con atti di violenza. Per quanto riguarda i protagonisti del mio lavoro “The Bosnian Identity”, alla base di tutto c’è un rapporto umano, fatto di amicizia ed empatia, ed è questa la cosa più importante per me. In ogni mio progetto scelgo e mi lascio scegliere dalle persone, con fiducia reciproca. Per me si è trasparenti nel raccontare delle storie, nel momento in cui non si viene più percepiti come “corpi estranei”, ma, si diventa invece, parte integrante della quotidianità delle persone, ed in questo senso, il mio essere trasparente rivela intrinsecamente anche la mia presenza. Le motivazioni che spingono i foto reporter a immortalare determinate scene sono molteplici. Qual è stata la spinta determinante che l’ha portata a scegliere proprio la Bosnia come protagonista del suo lavoro?
Luigi Riva Da sinistra: Anna Zandanel, Ottavia Lavino e Luigi Riva
La Bosnia è un luogo geograficamente vicinissimo a noi, siamo divisi solo dall’Adriatico. Il Secolo breve, il ‘900, si è aperto e si è chiuso a Sarajevo, dall’attentato di Gavrilo Princip che ha innescato l’inizio della Prima Guerra Mondiale, alle guerre balcaniche che dopo la Seconda Guerra Mondiale hanno visto le più gravi violazioni dei diritti umani nel cuore dell’Europa. Partendo dal presupposto che l’uomo sembra non imparare nulla dalla storia, sto cercando di approfondire attraverso la fotografia e il cinema documentario il passato e il presente di questa nazione alla quale sono molto legato. E in generale sono particolarmente interessato a tutta l’ex Jugoslavia, che aveva già anticipato quell’idea fatta propria in seguito dall’Europa: l’unione di più stati all’interno di una federazione. Se il fallimento e la disgregazione del blocco jugoslavo è avvenuto attraverso guerre fratricide, malgrado il 40% dei matrimoni fossero misti e le persone parlassero la stessa lingua, è interessante capire a cosa va incontro l’Europa, che sembra avere così poco in comune tra gli stati membri, divisi tra spinte europeiste e euroscetticismo.
Matteo Bastianelli tra gli Amm. comunali e l’Ass. “Porte Aperte”
Hai detto di aver scelto, nel periodo in cui era inviato in Bosnia, di fotografare momenti di vita quotidiana piuttosto che scene di guerra. Puoi raccontarci in quali tra gli episodi da te osservati emerge prepotentemente quella “Bosnian Identity”, scelta, tra l’altro, come titolo del lavoro? Premesso che non sono un fotografo di professione, mi sembrava più importante, durante l’assedio, riprendere la vita e non la morte. Le scene di guerra, fatti salvi i dettagli, sono simili in tutte le aree del mondo. È la vita che procede in modo invece originale e diverso. Sarajevo ha un “genius loci” una specificità che la rende unica. E questo è evidente da come i sarajevesi hanno reagito all’assedio. Hanno voluto simulare una vita normale come forma di resistenza all’aggressione. Era come volessero dire: ci potete uccidere ma non ci potete cambiare. La loro era l’urbanità che si contrappone alla barbarie (è interessante notare come la parola urbanità coincida in quasi tutte le lingue del mondo con la parola civiltà: si dice modi civili o urbani). Gli altri facevano l’urbicidio e loro reagivano “urbanamente”. La signora che guarda il mio obiettivo in cagnesco ha addosso il cappotto bello dei tempi di pace. La signora che va alla matinée a teatro si è evidentemente truccata. Così come la soprano che canta per i bambini. Ecco questa è Sarajevo e la sua identità è storicamente plurale, cosmopolita aperta. Non so cosa abbia inteso Matteo Bastianelli perché “bosnian identity” è il titolo del suo lavoro. Il mio è “Sarajevo mon amour”. Significa, per estensione del concetto: siamo tutti sarajevesi. Dal tuo punto di vista, come credi sia cambiata la Bosnia oggi, a fronte dall’esperienza della guerra di venti anni fa? Mi sorprende sempre, e avrei dovuto
Luigi Riva (detto Gigi) nasce a Nembro, il 21 Giugno del 1959. Ha lavorato presso testate quali Il Giornale di Bergamo, Il Gazzettino, Il Giorno e “D-La Repubblica”. Diventa direttore del Giornale di Vicenza nel 2001 e attualmente è caporedattore esteri del settimanale “L’Espresso”. Ha scritto i libri “Jugoslavia il nuovo Medioevo” (Mursia 1992, con Marco Ventura); “L’Onu è morta a Sarajevo” (Il Saggiatore 1995, con Zlatko Dizdarevic) e “I muri del pianto” (UTET-De Agostini, 2006). Ha scritto anche soggetto e sceneggiatura dei film “Il Carniere (Clemi 1997) , “Nema problema” (2004), “Il sorriso del capo” (2011).
farci l’abitudine, quando gli amici di Sarajevo mi dicono che stavano meglio durante l’assedio. Naturalmente non può essere così: durante l’assedio si moriva. Ma intendono che in quell’occasione estrema la città ha espresso il meglio di sé. C’era una solidarietà e una condivisione di destino davvero toccanti. Dopo, nulla è più stato lo stesso. Nel dopoguerra si sono sentiti soli, abbandonati a un sistema liberista a cui non erano abituati. Finito quel “socialismo comunitario” da evento eccezionale c’è la realtà di un’economia feroce, accompagnata da corruzione, ruberie della classe dirigente eccetera. Non si sono saputi adattare e, quelli che c’erano allora, si sono ripiegati nel passato. Mentre vedo dalle notizie di questi giorni che i giovani finalmente si ribellano. Loro sono il futuro di quello spirito di Sarajevo che, ne sono certo, risorgerà.
Territorio Velletri
Music for life: la musica per la vita Un evento di musica, solidarietà e informazione medico-scientifica
Il gruppo dei “Tremendicanti”
Una serata all’insegna della beneficienza quella del 19 Gennaio scorso. Presso il Teatro Artemisio Gian Maria Volonté si è tenuto l’evento “Music for life”, ricco di partecipazioni artistiche e di momenti culturali per riflettere insieme sull’importanza della ricerca per la lotta contro il cancro. L’idea di Diana Vasconi, ha riscontrato grande interesse ed è stata portata avanti grazie alla collaborazione dell’associazione Lions Club Velletri Terra dei Volsci e dei consiglieri comunali Andrea D’Agapiti e Antonietta Dal Borgo, con il patrocinio del Comune di Velletri. La serata, presentata da Marco Profeta e Marco Petrella, si è aperta con l’esibizione del gruppo “Tremendicanti” (Graziano Cedroni, Lorenzo Cedroni e Cristina Picca), ed è proseguita con un momento musicale tra il blues e il jazz, diretto dal maestro Alberto Scaglione con la splendida voce di Diana Vasconi. Il pubblico, numerosissimo, ha potuto poi ascoltare le parole di medici ed esperti che hanno dato il loro contributo tecnico-specialistico alla serata, quali il dott. Giorgio Greci, il prof. Giulio Tarro, primario del Presidio Ospedaliero D. Cotugno di Napoli e il dott. Pierluigi Panfili dell’ospedale San Camillo di Roma. A seguire i ringraziamenti da 14
parte delle autorità e, in chiusura, l’esibizione del Voice Academy Gospel Choir di Latina, diretto da Giovanni Silvia. L’incasso della serata, di 4.250 euro (come tiene a precisare l’organizzatrice), è stato interamente devoluto in beneficienza all’AIRC, Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Un gesto nobile, frutto di un grande impegno e della straordinaria capacità di aver coniugato il piacere di un evento musicale alla riflessione su un tema importante come quello della ricerca. Silvia Bottacchiari
Diana Vasconi
Marco Profeta e Diana Vasconi Andrea D’Agapiti e Federica Aratari
Territorio Velletri Comunicato stampa
Campagna di microchippatura gratuita dei cani Il canile comunale di Velletri, nel pieno della sua attività in favore della prevenzione del randagismo e a supporto dei cittadini che si prendono cura degli animali, organizza per la prima volta nel Comune di Velletri, in collaborazione con il Servizio Veterinario Asl e con il supporto della Regione Lazio, una campagna di microchippatura gratuita dei cani di proprietà per la registrazione degli animali in anagrafe canina. L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini residenti nel territorio della Roma H e si svolgerà presso il canile comunale, via di Carano snc, Lazzaria, nelle giornata:
4 FEBBRAIO 4 MARZO 1 APRILE 6 MAGGIO
Territorio Lariano
Si invita tutta la cittadinanza a collaborare utilizzando il servizio di microchippatura per diffondere ed incrementare la pratica dell’iscrizione all’anagrafe canina quale strumento di prevenzione contro il randagismo e per la tutela degli animali stessi. Per info e prenotazioni contattare dalle ore 9,00 alle ore 13,00 i numeri telefonici 06.96158492 - 338.7034771 oppure carol.bonomo@comune.velletri.rm.it
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Arte Enogastronomica
Il Parmigiano Reggiano
Come si fa, si sceglie e si conserva
Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it
igiano ggiano
si sceglie Da secoli è il Re dei i conserva formaggi ed è l’ambasciatore
dell’arte casearia italiana, imitato malamente in tutto il mondo. E’ l’alta qualità del latte e le semplici ma precise tecniche di trasformazione, o’ pastosa ed è in percui ogni minimo dettaglio vola anche assume grattugiare. Ma un’ importanza fondamentale, che fanno hio che prevede oltre i 3laanni, grandezza di questo ormaggio uno formaggio.
ore. Visto che granza sono il La prima fase della i questo “Re”, lavorazione consiste o non consernel versare il latigorifero, che è te munto la sera in co degli aromi speciali larghe vagi, ma compesche, profonde solo antità in modo qualche centimetro, retta. Se si dodove resterà tutta la orta, allora si notte in modo che la avvolgendolo parte grassa, la panna, a trasparente o affiori naturalmente. La matndolo nella partina dopo il latte viene scremato l frigo, avendo e unito a quello munto il mattino rirlo ogni due formando una miscela di 12 quinrlo “respirare”. tali (il necessario per produrre 2 ervare per 2 o 3 forme) che viene scaldata a 33° in per la surgelauna caldaia di rame aggiungendo n metodo poco i fermenti lattici ottenuti dal siero una volta scondella lavorazione precedente. A onsistenza pur questo punto si aggiunge il caglio erta fragranza, di vitello e dopo 15 minuti inizia utto per ripieni la coagulazione che terminerà amente da gratquando il casaro spegnerà il fuoco e frantumerà la massa coagulata con un apposito bastone a lamelle d’acciaio fino a farla diventare granulosa . Cotta di nuovo fino a 54°, la 16 massa viene estratta dalla
caldaia con 2 teli di juta, viene sistemata in stampi di legno per un giorno, poi di ferro per altri 2/3 per farla asciugare bene. Si passa poi alla salatura , tramite immersione in una salamoia satura, ed infine alla maturazione in speciali ambienti, che va dai 12 ai 36 mesi . Per essere sicuri di acquistare veramente il prodotto derivato dalla lavorazione descritta, si deve controllare: 1) che sulla crosta ci sia impresso a fuoco la caratteristica losanga e la scritta puntiforme del consorzio di tutela; 2) il colore deve essere paglierino dorato ma tendente al chiaro e non biancastro o giallo brillante; 3) la rottura deve avvenire a scaglie con granulosità uniforme; 4) la crosta deve essere liscia e luminosa come “un’abbronzatura con qualche arrossamento”; 5) non ci devono essere macchie verdastre o scure sintomo di cattiva conservazione. Un buon Parmigiano Reggiano all’olfatto e al sapore deve essere armonico ed equilibrato tra fragranza e delicatezza, saporito ma non piccante, amaro o salato. Da tenere presente che quello adatto sia da tavola che da grattugia deve avere una stagionatura che va da 1 a 2 anni e mezzo, quello più fresco, che è il più usato e anche meno costoso; si riconosce dal colore molto più chiaro e dal-
la consistenza un po’ pastosa ed è considerato da tavola anche perchè è difficile da grattugiare. Ma il top è lo stravecchio che prevede una stagionatura oltre i 3 anni, che conferisce al formaggio uno straordinario sapore. Visto che il profumo e la fragranza sono il maggior pregio di questo “Re”, sarebbe opportuno non conservarlo a lungo in frigorifero, che è il più grande nemico degli aromi e di tutti i formaggi, ma comperarne in piccole quantità in modo da consumarlo in fretta. Se si dovesse fare una scorta, allora si dovrebbe sigillare avvolgendolo in fogli di pellicola trasparente o alluminio sistemandolo nella parte meno fredda del frigo, avendo l’accortezza di aprirlo ogni due o tre giorni per farlo “respirare”. Se si dovesse conservare per 2 o 3 mesi, si può optare per la surgelazione, anche se è un metodo poco ortodosso, perchè, una volta scongelato, perde la consistenza pur conservando una certa fragranza, ed è adatto soprattutto per ripieni o sformati non certamente da grattugiare sulla pasta.
Territorio Lanuvio
Settantesimo anniversario della Battaglia di Campoleone (1944-2014) I comuni di Lanuvio e Aprilia insieme per ricordare e ricostruire una storia che ci tocca da vicino
Il 70° anniversario dallo sbarco di Anzio ricorrente quest’anno, ha colpito proprio tutti. Tante le attività organizzate nel territorio che hanno permesso di conoscere più da vicino un evento così importante. Il Comune di Lanuvio, in collaborazione con il Comune di Aprilia e l’Associazione culturale “The Factory 1944”, ha voluto ricordare in particolare la
“Battaglia di Campoleone” e dare rilievo ai luoghi in cui effettivamente gli episodi bellici hanno avuto luogo nel percorso degli Americani da Anzio a Roma. Le autorità hanno quindi portato avanti un progetto di intensa divulgazione e grande interesse per la microstoria, coinvolgendo le scuole, gli appassionati e tutti i cittadini dei paesi limitrofi. L’inaugurazione della manifestazione ha avuto luogo venerdì 18 14 Febbraio presso la scuola
“Galieti” di Campoleone di Lanuvio, con l’allestimento di una “mostra della memoria”, aperta a tutti fino al 18 Febbraio. Dopo il classico “taglio del nastro”, la benedizione del parroco del paese e il saluto del sindaco di Lanuvio Luigi Galieti e dell’assessore alla cultura di Aprilia, Francesca Barbaliscia, ci si è potuti immergere in un’atmosfera
davvero surreale. Sulle pareti foto d’epoca di posti lacerati dalle ferite della guerra, gli stessi su cui oggi camminiamo, lavoriamo, viviamo. Tanti oggetti, armi, munizioni, strumenti bellici, ma anche libretti, occhiali, vecchi tubetti di schiuma da barba, a mostrare la vita di quegli anni, gli uomini dietro i soldati. I membri dell’associazione “The Factory 1944” hanno indossato i panni di ufficiali americani e, con armature e divise d’epoca, hanno illustrato
ai ragazzi i percorsi militari, suscitando, anche nei più piccoli, grande interesse. Emozionante lo sguardo degli abitanti del posto, soprattutto dei più anziani, che hanno ricordi vividi di quei momenti: orgogliosi dell’ iniziativa e della loro storia, dai loro occhi trapelava soddisfazione e attaccamento alla propria terra e alle proprie radici. Una passione, la loro, da prendere come esempio e che, grazie a momenti come questo, può essere trasmessa ai più giovani per avvicinarli a ciò che eravamo. Silvia Bottacchiari
Territorio Genzano Comunicato stampa
Dichiarato decaduto l’affidamento ad Assoservizi e nulli tutti gli avvisi emessi
Con Delibera di Giunta comunale n. 30 del 30 gennaio il concessionario è stato diffidato dal continuare la gestione del servizio in nome e per conto del Comune A circa un mese dall’arrivo dei primi avvisi di accertamento Tarsu, relativi agli anni 2008-2012, il Comune di Genzano di Roma ha dichiarato decaduta dall’atto di affidamento la concessionaria Assoservizi e nulli, e privi di qualsiasi effetto, gli avvisi di accertamento emessi e spediti dalla società. Inoltre, con Deliberazione di Giunta comunale n. 30 del 30 gennaio, la società è stata di invitata ad informare senza indugio, con lettera da spedire a sue spese o con altri mezzi di pubblicità, i soggetti destinatari degli avvisi comunicando che si tratta di avvisi privi di qualsiasi effetto, con riserva del Comune di analoga comunicazione, sempre a spese della società, ove l’Assoservizi tardasse o fosse perplessa nel riconoscimento di quanto accaduto. “Dopo aver messo insieme tutta la documentazione e consultato degli esperti che chiarissero tutte le nostre perplessità sulla gestione del servizio di accertamento – ha dichiarato il Sindaco Flavio Gabbarini – possiamo ora dire che la società non ha osservato gli obblighi previsti dall’atto di affidamento. Agendo in totale autonomia – ha proseguito il primo cittadino – ha predisposto e spedito ben 2972 avvisi, al di fuori e contro le prerogative di competenza esclusiva dell’Ufficio tributi del Comune.
Già dall’8 gennaio con una nota avevo personalmente contestato all’Assoservizi questo modus procedendi totalmente arbitrario e illecito, rilevando molti errori di accertamento e contestando che non si era avuta nessuna considerazione dell’impatto sui cittadini, che non erano state affatto valutate la posizione soggettiva e la buona fede dei contribuenti, in dispregio degli obblighi prescritti nel disciplinare allegato al contratto che dedica, invece, ampio spazio alla riduzione dell’impatto sulla cittadinanza e limitazione del fenomeno del contenzioso. La ditta però ha sempre minimizzato. Abbiamo inviato altre note tendenti ad una composizione bonaria della vicenda ma senza alcun riscontro ed è per questo, quindi, che una volta riconosciute le inosservanze degli obblighi scanditi nell’atto di affidamento (causa di decadenza automatica della concessione) abbiamo provveduto a deliberare in Giunta comunale il decadimento del contratto. Ciò non toglie – ha chiarito il Sindaco Gabbarini – che l’attività di accertamento tributario sia un obbligo di legge e quindi un atto dovuto dall’Amministrazione comunale al fine di garantire che tutti i cittadini contribuiscano in maniera equa e giusta alle spese pubbliche”.
PROGRAMMA CARNEVALE GENZANESE DOMENICA 23/02/2014
ore 15,00 – 19,00 -Sfilata carri allegorici - Esibizione del complesso bandistico “Cavalier Mario Mecheri” - Città di Genzano e sfilata Majorettes Compatrum - Spettacoli di animazione a cura di “Maratonda” - Sfilata “Storici sbandieratori delle Contrade di Cori” - Defilé della scuola di danza “Divertissement” di Alessandra Nasoni - Landi in maschera
GIOVEDÌ 27/02/2014
ore 11,00 - 13,00 - “Le Scuole al Carnevale” - Sfilata carri allegorici - Spettacoli di animazione a cura di “Maratonda” - “Carnevale…ogni rifiuto vale” a cura dell’Associazione Arianna Onlus…sfilata molto particolare con costumi e accessori interamente costruiti con plastica e materiali da riciclo ore 15,30 - 19,00 - Sfilata carri allegorici - Landi in maschera
SABATO 01/03/2014
Frazione Landi ore 16,00 - 19,00 - Festa di Carnevale Landi, con giochi di animazione, baby dance e spettacolo di micromagie a cura di “Maratonda”
DOMENICA 02/03/2014
ore 11,00 – 13,00 - Sfilata carri allegorici - Spettacoli di animazione a cura di “Maratonda” - Landi in maschera ore 15,00 – 19,00 - Sfilata carri allegorici - “Carnevale in danza” a cura della scuola di danza “Divertissement” di Alessandra Nasoni (p.zza T. Frasconi) - Spettacoli di animazione a cura di “Maratonda” - Marcia di percussionisti la “Tribù delle scimmie” degli Akuna Matata - Landi in maschera
MARTEDÌ 04/03/2014
ore 15,30 – 19,00 - Sfilata carri allegorici - Spettacoli di animazione a cura di “Maratonda” - Esibizione del complesso bandistico “Cavalier Mario Mecheri” Città di Genzano ore 19,00 - Corteo funebre di Re Carnevale (vie del centro storico) in collaborazione c il “Comitato civico centro storico” - Rogo del Re Carnevale (p.zza IV Novembre) - Landi in maschera
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Speciale festa della donna
Storia, origini e curiosità sulla giornata dedicata alle donne La Giornata Internazionale della Donna, comunemente definita festa della donna, ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche per denunciare le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono, purtroppo, ancora oggi, vittime in molte parti del mondo. Con gli anni si è perso l’autentico valore sociale e civile di questa data, riducendo questa giornata ad un’occasioneper regalare fiori e cioccolatini o per organizzare cene, feste e notti folli. Ma, l’otto marzo, ha un altro significato, immensamente più profondo, che noi di Nonsolorosa vogliamo ricordare attraverso questo breve excursus storico alla ricerca delle origini di questa festa. Un momento per riflettere sui passi già compiuti, ma soprattutto su quelli ancora da compiere. La Giornata Internazionale della Donna è tutto questo e anche di più. È un modo per ricordarsi da dove veniamo e dove stiamo andando. Le origini della ricorrenza: Il « Woman’sDay » negli Stati Uniti La Giornata Internazionale della Donna è nata ufficialmente negli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909. A istituirla fu il Partito Socialista americano, che, in quella data, organizzò una grande manifestazione in favore del diritto delle donne al voto. Per giungere a questo importante evento bisogna fare un passo indietro di due anni, al 1907, quando, durante il VII Congresso della II Internazionale Socialista, tenutosi a Stoccarda dal 18 al 24 agosto di quell’anno, vennero discusse diverse questioni, tra cui quella femminile, in particolare sulla rivendicazione del voto alle donne. Su quest’ultimo 20 argomento il Congresso votò
una risoluzione nella quale i partiti socialisti si impegnavano a «lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne», senza però «allearsi con le femministe borghesi che reclamavano il diritto di suffragio, ma con i partiti socialisti che lottano per il suffragio delle donne». Tuttavia, non tutti condivisero la decisione di escludere ogni alleanza con le «femministe borghesi»: negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown scrisse che il Congresso non avrebbe avuto « alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione». Fu la stessa Corinne Brown a presiedere, il 3 maggio 1908, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater: quella conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata «Woman’sDay», “il giorno della donna”. Quell’iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell’anno, il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali « di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile ». Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909. Verso la fine dell’anno, il 22 novembre a New York iniziò un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910. Dagli Stati Uniti all’Europa: le manifestazioni delle donne si moltiplicarono Il Woman’s Day tenuto a New York il successivo 28 febbraio, venne impostato come manifestazione che unisse le rivendicazioni sindacali a quelle politiche relative al
riconoscimento del diritto di voto femminile. Le delegate socialiste americane proposero alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi a Copenaghen nell’agosto 1910 - due giorni prima dell’apertura dell’VIII Congresso dell’Internazionale socialista - di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.Mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l’ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei (Germania, Austria, Svizzera e Danimarca) la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911 su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste. In Francia la manifestazione si tenne il 18 marzo 1911, data in cui cadeva il quarantennale della Comune di Parigi, così come a Vienna, dove alcune manifestanti portarono con sé delle bandiere rosse (simbolo della Comune) per commemorare i caduti di quell’insurrezione. Il 25 marzo del 1911 fu anche l’anno del tragico incendio nella fabbrica tessile di New York dove ben 146 lavoratori, per lo più donne, persero la vita. L’incendio di New York è uno degli eventi commemorati dalla Giornata Internazionale della Donna ma non è da questo, come erroneamente riportato da alcune fonti, che trae origine la Giornata della donna. Ad ogni modo questa fu letteralmente la goccia che fece traboccare il vaso. Da quel momento in avanti, le manifestazioni delle donne si moltiplicarono. Perché proprio l’otto marzo La data dell’8 marzo entrò per la prima volta nella storia della Festa della Donna nel 1917, quando, in quel giorno, le donne di San Pietroburgo scesero in piazza per
chiedere la fine della guerra, dando così vita alla “rivoluzione russa di febbraio”. Fu questo evento a cui si ispirarono le delegate della Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste a Mosca quando scelsero l’8 marzo come data in cui istituire la Giornata Internazionale dell’Operaia. In Italia la Festa della Donna iniziò a essere celebrata nel 1922 con la stessa connotazione politica e di rivendicazione sociale. L’iniziativa prese forza nel 1945, quando l’Unione Donne in Italia, formata da donne del Pci, Psi, Partito d’Azione, Sinistra Cristiana e Democrazia del Lavoro,celebrò la Giornata della Donna nelle zone dell’Italia già liberate dal fascismo. La mimosa L’8 marzo del 1946, per la prima volta, tutta l’Italia ha ricordato la Festa della Donna ed è stata scelta la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, come simbolo della ricorrenza. Negli anni successivi la Giornata è diventata occasione e momento simbolico di rivendicazione dei diritti femminili (dal divorzio alla contraccezione fino alla legalizzazione dell’aborto) e di difesa delle conquiste delle donne. Festa della donna e beneficenza: tornano nelle piazze italiane le gardenie dell’AISM La Festa della Donna può diventare una buona occasione per dare una mano concreta alla lotta contro la sclerosi multipla. L’8 e il 9 marzo prossimi, infatti, proprio come ogni anno dal 2005 a oggi, troveremo nelle principali piazze italiane le bellissime gardenie dell’AISM(Associazione italiana Sclerosi Multipla) che potremo regalare a noi stesse o alle donne che amiamo, con una donazione simbolica di appena 13 euro. L’iniziativa fa parte delle tante da tempo messe in piedi dall’AISM per recuperare fondi da destinare alla Ricerca scientifica contro questa malattia invalidante, cronica e progressiva che purtroppo affligge circa 68mila persone in Italia, in prevalenza donne giovani. Maria Rita Cappucci
Le discese ardite e le risalite del “Pirata” Pantani “… è il momento decisivo. Pantani scatta, Tonkov è seduto. L’ennesimo scatto è stato decisivo ed erano anni che non assistevamo a uno spettacolo entusiasmante come questo…Marco Pantani vince, trionfa, alza le mani al cielo…” Gli scatti di Pantani e la voce di Adriano De Zan, era il giro del 1998, l’anno dell’accoppiata Giro/Tour, delle folle sulle strade e milioni davanti alla televisione, delle salite aggredite con le mani basse sul manubrio, della bandana tolta prima di attaccare, di Cesenatico tutta Rosa e poi tutta Gialla, dei duelli con Tonkov e Ullrich, dello sportivo che faceva sussultare l’intera nazione. Dopo Madonna di Campiglio, il 5 giugno del 1999, l’Italia si divise in due, come spesso accade, tra innocentisti e colpevolisti, tra chi voleva la radiazione e chi parlava di complotto, tra chi non poteva dimenticare e chi dimenticava troppo in fretta. A 10 anni dalla morte, in quel triste 14 febbraio del 2004, in quel San Valentino che ci separò dallo sportivo più amato degli ultimi 20 anni, l’assenza di Pantani sembra ancora incolmabile. Il ciclismo non ha ancora ritrovato la cedibilità che tutti gli appassionati chiedono a gran voce, ma a tutti mancano quelle emozioni indimenticabili, quel voler condividere la fatica di quelle salite, ci mancano le parole di De Zan mentre Pantani vince sull’Alpe d’Huez
o tenta l’assalto al Mortirolo. Avremmo voluto un Pantani commentatore sportivo, oppure commissario tecnico della nazionale, avremmo voluto non parlare del mito Pantani ma dell’uomo da incontrare alla piadineria sul lungomare di Cesenatico. La tappa di Montecampione resterà per sempre nel nostro cuore, la speranza di un trionfo materializzatasi all’improvviso dopo l’ennesimo scatto in faccia a Pavel Tonkov. Le salite le ha affrontate tutte a viso aperto tranne l’ultima, difficile, insuperabile, quella degli amici sbagliati, di quelli scomparsi quando ce n’era bisogno, quelli che ti esaltavano solo se c’era da guadagnarci. Privato dell’amore più grande, il ciclismo, decise di lasciarci proprio nel giorno di San Valentino. Ma a noi piace pensarlo ancora in sella, ancora con le mani basse sul manubrio come i velocisti o come Charly Gaul, scalatore come lui. A noi piace pensarlo vincente, veloce in salita “per abbreviare l’agonia”, a noi piace pensarlo tra i tifosi che mostrano striscioni del tipo: “ Pantani: 70 chilogrammi di cuore” o ancora “fenomeno come Ronaldo”, a noi piace pensarlo in allenamento sul Monte Fumaiolo, nelle belle montagne Romagnole, a noi piace pensarlo “lanciato non solo verso la vittoria di tappa ma verso la vittoria finale”. Daniele Ognibene
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Novecento
d’Amore a cura di Silvia Bottacchiari
Palmiro Togliatti e Nilde Iotti: un amore travolgente tra segreti e militanza politica Finalmente è lei la prima. Finalmente c’è solo lei. Troppo tardi. Il posto in prima fila dietro il feretro del “migliore”, non le restituirà quegli anni trascorsi a nascondersi tra avversioni e paure, ma le regalerà il primato per l’eternità. Sfila davanti a più di mezzo milione di persone per accompagnare quell’uomo tanto amato dal suo popolo e da lei, più di chiunque altro. Le lettere, venute alla luce postume da uno scrigno, come a celare un magico segreto, ci svelano la loro storia nella dolcezza più intima. Lui, Togliatti, il capo, l’uomo freddo e deciso, e lei, Nilde, una ragazza d’altri tempi, che diventerà una delle donne più amate della storia della Repubblica. 24
“Galeotta” fu una carezza tra i capelli Aveva solo ventisei anni ma era già una piccola grande donna, Nilde Iotti (all’anagrafe Leonilde Jotti), quando, sulle scale di Montecitorio, in quel 1946 così cruciale per la storia italiana, Togliatti le accarezzò i capelli e fu subito amore. Nonostante la grande differenza di età (lei era più giovane di ventisette anni), avevano condiviso, già prima di incontrarsi, gli ideali comunisti e partigiani: lui militante, guida del partito dopo Gramsci, dirigente dell’Internazionale e impegnato tra Italia e Urss; lei professoressa di Lettere, staffetta in bicicletta per la Resistenza e volta a sostenere costantemente i diritti delle donne. Un amore, il loro, alla soglia dell’impossibile per quell’epoca e per quell’Italia in cui il concubinato era ancora un reato e dove le avversioni ad una passione così particolare venivano tanto dalla cattolicissima
Democrazia Cristiana, quanto dalla parte più a sinistra del Parlamento, il Pci.
“… come una striscia di sole in una stanza buia” Nilde aveva le idee chiare, fin da subito. Aveva scorto sotto le vesti del capo “tutto d’un pezzo”, la dolcezza di un uomo semplice, come la sua famiglia d’origine, come quel padre che aveva perso troppo presto. Togliatti, invece, fu colto di sorpresa da un sentimento del tutto nuovo, sconosciuto. Già sposato con Rita Montagnana, anche lei donna politica, aveva avuto apparentemente tutto dalla vita, ma quella giovane ragazza lo colpì improvvisamente, “come una striscia di sole in una stanza buia”. In quell’anno del destino, il ’46, in cui l’Italia cambiava volto e le donne avevano acquisito finalmente un ruolo nella società, i due si rincorsero col corpo e con la mente, distanti l’uno dall’altra per via dei soliti impegni politici: Togliatti era a Parigi, la Iotti a Reggio Emilia e mentre insieme, seppur divisi, contribuivano a costruire una nuova nazione, lo scambio epistolare tra loro era senza sosta, inesorabile e andava avanti come un fiume in piena.”Mi pare che possiamo e dobbiamo solo andare avanti, come in certi passi
Nilde Iotti con Togliatti fuori da Montecitorio nel 1963 Nilde Iotti con Palmiro Togliatti e la loro figlia adottiva nel 1956 in Val d’Aosta
difficili di montagna” le diceva lui. “Oggi mi sento di lottare con le unghie e con i denti per difendere un sentimento che è mio e solo mio”, le parole di lei.
La vita tra passione e politica Nel frattempo la Iotti prese parte alla Commissione dei 75 per l’Assemblea Costituente e, combattiva più che mai, portò avanti l’istanza della parità dei sessi, concentrandosi sul tema della famiglia. Il veterano Togliatti era ovviamente presente anche in quell’occasione, benché dovesse na-
scondere i propri sentimenti quando era in pubblico. Solo strette di mano tra loro. Sorrisi. E nonostante la discrezione manifestata da un amore che avrebbe voluto mostrarsi in tutta la sua purezza, le critiche forti arrivarono presto. Il “capo” fu accusato dai suoi di essere condizionato da quella ragazza. Lei fu messa in cattiva luce con il Cremlino a causa
degli studi giovanili all’Università Cattolica. Ma nulla valse a separarli. Vissero segretamente la loro passione all’ultimo piano del palazzo sede del Pci, in via delle Botteghe Oscure a Roma e, successivamente, in una villa a Montesacro. No, il divorzio non esisteva ancora. Vani i tentativi da parte di Togliatti di ricorrere alla “Sacra Rota Comunista” o di risiedere almeno per un anno a San Marino, dove il divorzio era già possibile. La storia tra i due andò avanti ugualmente e fu spezzata solo dalla morte del “migliore” nel 1964. Ai funerali, Nilde, con la dignità che aveva sempre sognato, seguì le spoglie del suo uomo accanto alla figlia che insieme a lui aveva adottato, Marisa Malagoli, una bambina orfana a cui era stato dato quel cognome così importante: “Togliatti”. La Iotti, come volle il destino, proseguì la sua vita politica senza quell’uomo a fianco, ma portò avanti le sue idee con l’ardore di una giovinetta e riuscì a ricoprire alte cariche dello Stato, riscattando la condizione di “donna” che fino a qualche anno prima era in secondo piano. Morì nel 1999. 25
Aspettando Brasile 2014
Daniele Ognibene e Alessandro Lombardo redazione@nonsolorosa.it
Le pipe fumanti e la mano di Dio
Spagna 1982 Le morti di mafia si susseguono a ripetizione, viene assassinato prima il segretario del partito comunista siciliano Pio La Torre e successivamente Carlo Alberto Dalla Chiesa, mentre più intricata sembra la morte del “banchiere di Dio” Roberto Calvi. L’arresto di Licio Gelli fa comprendere a tutti gli Italiani di vivere in un paese in cui i misteri restano tali e le certezze sono il calcio e le ferie d’agosto. Le reti televisive private prendono piede prepotentemente e cominciano i primi concorsi a premi, “Il pranzo è servito” con Corrado fa spopolare Canale 5. I giovani cominciano a conoscere l’uso del computer, più precisamente la generazione degli anni ’80 aspetterà ore per vedere “caricata” la cassetta nel lentissimo “commodore 64”, antesignano delle moderne consolle. La storia d’amore tra Ranieri di Monaco e Grace Kelly finisce in tragedia ma è nulla rispetto al massacro israeliano di Sabra e Shatila. Il cuore degli Italiani piange la morte di un figlio adottivo, Gilles Villenueve, che al gran premio del Belgio perde la vita a causa di un incidente terrificante. Il pensiero degli Italiani però è rivolto altrove, verso la calda Spagna di Juan Carlos I e del Partito Socialista che proprio in quell’anno arriva al potere.
Zoff, Bearzot, Pertini e Causio giocano a Scopone scientifico in aereo in ritorno dalla Spagna
Philip K. Dick in Blade Runner diceva“…ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”, come Paolo Rossi fare tre gol al Brasile e Gentile strappare la maglia a Maradona pochi mesi dopo l’invasione dell’Argentina nelle Falkland, o meglio dire nella Malvinas. Gli Abba non canteranno più “ mamma mia” ma l’espressione sarà largamente diffusa dopo la spettacolare semifinale tra Germania e Francia, che i tedeschi vinceranno ai rigori dopo un pirotecnico 3 a 3. La solitudine del fuoriclasse Antognoni sembra quella descritta da Venditti in “dimmelo tu cos’è”, mentre Bruno Conti vola sulla fascia, Giuni Russo ci ricorda di passare “un’estate al mare”. La “domenica bestiale” di Concato è quella sofferente di Falcao e Rumenigge piegati dalla ferocia di Collovati e zio Bergomi, marcatori implacabili. Harrison Ford guida “i predatori dell’arca perduta” con molta meno classe di Gaetano Scirea che, silenziosamente, tenta l’assalto alla coppa perduta 44 anni prima. Non bastano i tiri “telefonati” per far soccombere il Dino nazionale, anche se dall’altra parte della cornetta c’è l’E.T. di Steven Spielberg. Gli intellettuali esultano per il nobel a Gabriel Garcia Marquez, facendo finta di non conoscere “‘Nu jeans e ‘na maglietta”
Messico 1986 Gli amanti del cinema d’autore non avranno tempo di alzarsi dalle poltrone: “ Platoon” di Oliver Stone riporta il mondo intero indieMaradona, la mano di Dio tro di oltre un decennio, denunciando le barb a r i e della guerra in Vietnam; un grande De Niro, con al suo fianco Jerimy Irons, con la colonna sonora di Morricone, faranno vivere un intenso dramma con “Mission” di Roland Joffé. Dal Canada arriva la perla di Deys Arcand “il declino dell’impero americano”, Sidney Pollack vince l’Oscar con “la mia Africa” e dall’Italia Gian Maria Volonté interpreta Aldo Moro, nel film di Giuseppe Ferrara. Mentre Berlusconi acquista 26 il Milan per farlo diventare grande in
poco tempo, in Italia viene istituita la Cassa del Mezzogiorno, strumento di sprechi e sperperi piuttosto che di sviluppo. Il caffè di Michele Sindona non è certo quello bevuto dai napoletani il lunedì mattina dopo le prodezze di Maradona, carico di cianuro non gli lascerà scampo. L’Europa intera vive mesi di infernale paura dopo lo scoppio della centrale nucleare di Cernobyl, per mesi cambieranno le abitudini alimentari delle persone, ma non quelle calcistiche. I mondiali in Messico iniziano con qualche timore dopo i 10000 morti per i terremoti dell’anno precedente. Ma di terremoto se ne vedrà uno solo, quello dopo il gol di Maradona all’Inghilterra, che ancora oggi fa sussultare ogni appassionato. La mano di Dio, i gol di Lineker (capocannoniere del mondiale), la sorpresa Belgio con la classe di Scifo, la conferma tedesca del vecchio Rumenigge e del giovane Voller, l’Italia di Altobelli, la Francia di Platini, il Brasile di Socrates,
di Nino D’angelo. Il “Rambo” di Stallone potrebbe essere anche l’infaticabile Lele Oriali e il terzo “Rocky” della serie l’indomito Ciccio gol Graziani. “La storia di tutti i giorni” di Riccardo Fogli non sembra affatto quella di Spillo Altobelli o del bel Antonio Cabrini, protagonisti assoluti dei mondiali. L’urlo di Tardelli, il “non ci prendono più” di Pertini e l’espressione dolce e affettuosa del “vecio” Bearzot sono i “momenti di gloria” (oscar come miglior film) dell’Italia mundial.
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CURIOSITÀ:
Se Dino Zoff, con i suoi 40 anni, è stato il giocatore più anziano a vincere la Coppa del Mondo, l’inglese Bryan Robsons sarà l’autore del gol più veloce della storia dei mondiali, andando a segno dopo solo 27 secondi contro la Francia. Ma l’immagine più eclatante sarà la discesa in campo dello sceicco del Kuwait Fahad Al-Ahmed Al-Jaber Al-Sabah durante la partita con la Francia. Dopo la rete dei transalpini, lo sceicco scese in campo minacciando il ritiro della squadra se non fosse stata annullata la rete. L’arbitro si piegò a questa protesta e annullò la rete francese. Il risultato fu comunque favorevole alla Francia che vinse 4 a 1. Dopo la partita l’arbitro Miroslav Stupar venne squalificato per tale decisone.
l’allenatore Bilardo, la fine del ciclo Bearzot, i calci di rigore dei quarti di finale, sono solo alcune delle pagine più belle di Messico ’86. Se Kempes è stato l’eroe della finale del 1978, Maradona fu l’eroe della Nazione, che “ruba al ladrone per avere 100 anni di perdono”.
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CURIOSITÀ:
Il Messico è la prima Nazione a ospitare per due edizioni la coppa del mondo di calcio. L’edizione di quell’anno era stata inizialmente assegnata alla Colombia, ma le profonde crisi politiche fecero optare il governo Colombiano per la rinuncia. Decisamente particolare fu l’eliminazione del Brasile, che in tutta l’edizione del mondiale subì un solo gol. I quarti di finale contro la Francia finirono ai calci di rigore dopo l’uno a uno dei tempi regolamentari con i gol di Careca e Platinì. Fatali furono gli errori dagli undici metri di Socrates e Julio Cesar per l’eliminazione Verdeoro.
Le Olimpiadi dei diritti La scelta di Obama di far rappresentare gli Stati Uniti alle Olimpiadi invernali di Sochi, dalla ex tennista Billie Jean King, lesbica dichiarata e simbolo della lotta alle discriminazioni, il coming out del calciatore tedesco Thomas Hitzlsperger, ex calciatore di Stoccarda, Lazio e Aston Villa, hanno messo al centro del dibattito temi attualissimi come l’omossualità nel mondo dello sport e la lotta a ogni forma di discriminazione. Certamente gli sforzi di Obama nella direzione della lotta contro le discriminazioni sta portando notevoli risultati. Solo nell’ultimo anno sono stati tantissimi gli sportivi americani a scegliere la via del coming out e lo hanno fatto, in particolare, per alimentare una battaglia sui diritti che non può essere messa in secondo piano. Scegliere la campionessa Billie Jean King, come rappresentate Statunitense alle Olimpiadi, è una forte denuncia contro le discriminazioni che in Russia sono ancora fortemente perpetrate dal governo e dal leader Putin, culminate, durante la manifestazione, con l’arresto di Wladimir Luxuria, “colpevole” di
aver esposto una bandiera con la scritta “Gay è ok”. In Italia sembra ancora un tema tabù, sono pochissimi gli atleti dichiaratamente omosessuali, tutto ciò mette in risalto ancora una volta l’arretratezza culturale del nostro paese ma soprattutto gli scarsi sforzi della politica, il machismo nello sport e alcune dichiarazioni omofobe fatta da sportivi di grande successo non aiutano affatto il processo di normalizzazione del nostro Paese in tema di lotta alle discriminazioni. Non è un caso infatti che in paesi in cui la politica mette al centro la lotta alle discriminazioni i casi di coming out aumentano, ma sarebbe altrettanto importante che sportivi che godono di un’enorme visibilità facessero proprie queste battaglie, invece capita più frequentemente di ascoltare parole come: “non ho mai avuto compagni di squadra omossessuali”, oppure “ sarebbe un problema se qualcuno si dichiarasse in maniera esplicita”. Le scelte di Martina Navratilova, Greg Louganis, Amelie Mouresmo, del rugbista Gareth Thomas o del puglile Orlando Cruz sono la dimostrazione che lo sport deve far
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Obama e Billie Jean King
proprie queste rivendicazioni e che la visibilità di cui godono deve essere incanalata anche nella direzione di battaglie che vanno oltre il campo di gioco. Tommie Smith, che sul podio delle olimpiadi di Città del Messico nel 1968, chinò la testa e alzò il pugno avvolto nel guanto nero in difesa dei diritti degli afroamericani e che gli costò l’emarginazione nel mondo dello sport, ricorda a tutti gli sportivi che dal “podio può cominciare una lotta per i diritti”, perché in fondo lo sport è un veicolo di emozioni e di valori e soprattutto di libertà. Daniele Ognibene
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Libri
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face book
Richieste di amicizia Ezio MAURO
Gabriele Santoni info@blinkpubblicita.com
Andrea Vitali Nato a: Roma il 10 Luglio 1954 Studi: Maturità Classica presso il Liceo Manzoni di Milano Lavoro: Giornalista ed editorialista per Repubblica, scrittore, autore televisivo e umorista. Precedenti esperienze lavorative: Giorgio Gaber. La canzone a teatro, Milano, Il Saggiatore, 1982. Tutti al mare, Milano, Milano Libri, 1986; Milano, Feltrinelli, 1990 Visti da lontano, Milano, Arnoldo Mondadori, 1987. Ridateci la Potemkin, Milano, Arnoldo Mondadori, 1988. Il nuovo che avanza, Milano, Feltrinelli, 1989. 44 falsi, Milano, Feltrinelli, 1991. Poetastro. Poesie per incartare l’insalata, Milano, Feltrinelli, 1993. Il ragazzo mucca, Milano, Feltrinelli, 1997, ristampato in edizione economica nel 2013 Maledetti giornalisti, con Goffredo Fofi e Gad Lerner, Roma, Edizioni e/o, 1997. Giù al Nord, con Antonio Albanese ed Enzo Santin, Torino, Einaudi, 1998. Che tempo fa, Milano Feltrinelli, 1999. Canzoni politiche, Milano, Feltrinelli, 2000. Pinocchio Novecento. 25 tavole a colori commentate da Michele Serra, testo di Carlo Collodi e disegni di Sergio Staino, Milano, Feltrinelli, 2001. Cerimonie, Milano, Feltrinelli, 2002. De André il corsaro, con Fernanda Pivano e Cesare G. Romana, Novara, Interlinea, 2002. I bambini sono di sinistra, con Claudio Bisio, Giorgio Terruzzi, Giorgio Gallione e Gigio Alberti, Torino, Einaudi, 2005. Tutti i santi giorni, Milano, Feltrinelli, 2006. Psicoparty, con Antonio Albanese, con DVD, Milano, BUR, 2007. Breviario comico. A perpetua memoria, Milano, Feltrinelli, 2008. L’assassino, Milano, Feltrinelli, 2013. Gli sdraiati, Milano, Feltrinelli, 2013.
Andrea Vitali ha condiviso lo stato di Gabriele Santoni L’ironia di Michele Serra non lo abbandona mai; chi è abituato a leggere la sua Amaca su Repubblica, sa cosa voglio dire. E questo libro sembra uno dei suoi pezzi autorali: divertente, fa riflettere, e ti fa dire “sì, sì... è esattamente così.
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Citazioni preferite Il 28 luglio 2000 chiude l’Unità e Serra reagisce infuriato dalle colonne de la Repubblica, scrivendo: “la morte dell’Unità rischierebbe di passare agli archivi come il classico delitto perfetto. Non fosse che un assassino c’è, ed è la sinistra nel suo complesso, dal primo dirigente all’ultimo elettore, che ha progressivamente rinunciato, negli anni, a credere in un giornale che fu intensamente suo. E ha smesso di comprarlo”.
Eventi Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante, 2002 Premio Gradara Ludens, 2002
La Repubblica Gli Sdraiati è un libro tenerissimo dove la consueta ironia e la forza satirica che tutti amiamo in Michele Serra si alterna a momenti struggenti, ad una nostalgia lirica di rara intensità e alla bellezza pura della scrittura.
Panorama
Europa La penna di Michele Serra è brillante, come d’abitudine, l’intelligenza dei pensieri chirurgica.
Con la serietà leggera che caratterizza la sua scrittura, Serra analizza la distanza che lo separa da suo figlio. Vorrebbe condividere con lui le emozioni che fanno parte della vita degli uomini, di cui si sente un “impacciato testimone”: la forma e l’ordine di un paesaggio, i colori e gli odori della campagna all’alba; la vendemmia del Nebbiolo, una camminata in montagna. Ma ogni tentativo è destinato a cadere nel vuoto.
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LE DONNE IERI E OGGI. STORIA ED EREDITÀ DELLA RESISTENZA fino al 9 Marzo Museo Civico Albano Laziale OTIUM VS NEGOTIUM: PIACERE VS DOVERE Il 10 febbraio Hollywood 22 Febbraio ore 17.00 Museo Civico Archeologico ha dato l’ultimo saluto alla “O. Nardini” - Velletri sua celebre “riccioli d’oro” Cinema Enogastronomia - Incontro culturale l’attrice Shirley Temple, SERATA A SORPRESA Lorem ipsum dolor sit amet, conlaborum. Lorem ipsum dolor sit Lorem ipsum dolor sit amet, conche si è spenta all’età di 85 28 Febbraio ore 18.30 Palazzina Vespignani Albano Laziale sectetur adipisici elit, sed eiusmod amet, consectetur adipisici elit, sed sectetur adipisici elit, sed eiusmod anni nella sua abitazione a Seminario Woodside, in California, tempor incidunt ut labore et dolore eiusmod tempor incidunt ut labore temporFEMMINILITÀ incidunt ut labore et dolore STREGHE: LA PAURA DELLA circondata dai familiari. 8 Marzo ore 18.00 Associazione Punto A Capo - Marino magna aliqua. Ut enim ad minim et dolore magna aliqua. Ut enim magna aliqua. UtOnlus enim ad minim “La salutiamo”, si legge L’ASCESA DELLA GENS OCTAVIA: veniam, quis nostrud exercitation ad minim veniam, quis nostrud veniam, quis nostrud exercitation in un comunicato della BANCHIERI A IMPERATORI ullamco laboris nisi ut aliquid ex ullamcoDA laboris nisi ut ullamco laboris nisi ut aliquid ex Shirley Temple famiglia,exercitation “per una vita Attività gratuite e visite guidate nei weekend ea commodi consequat. Quis aute aliquid ex ea commodi consequat. ea commodi di straordinari successi fino al 2 Marzo. Museo civico archeologicoconsequat. “O. Nardini” -Quis Velletriaute iure reprehenderit in voluptate veaute diploiure reprehenderit in voiure reprehenderit in voluptate CARNEVALE VELITERNO come attQuis rice, come dal 16 Febbraio (Programma a lato) dolore eu fugiat e comedolore la nostra amata mamma, e bisnonna”. litmatica esse cillum eu fugiat nulla nonna luptate velit esse cillum dolore eu velitlocandina esse cillum LA RAI RACCONTA L’ITALIA Enfant prodige del cinema, era la “riccioli d’oro” simpatica e acupariatur. Excepteur sint obcaecat fugiat nulla pariatur.1924-2014. Excepteur sint nulla pariatur. Excepteur sint obfino al 30 Marzo Vittoriano - Roma ta di tanti film anni Trenta, da “La piccola principessa” (1939) a cupiditat non proident, sunt in culobcaecat cupiditat FOTOGRAFIE non proident, 1950-2010caecat cupiditat non proident, sunt “Rivelazione” (1934), da “Il piccolo colonnello” (1935) a “Riccioli pa qui offi cia deserunt mollit anim sunt in culpa qui offi cia deserunt culpa qui officia deserunt mollit fi no al 20 Aprile Museo ininTrastevere - Roma d’oro” (1935), pellicola che le mise addosso il grazioso nomignoMostra id est laborum. mollit anim anim id est ipisici elit, sed eiusmod lo. La Temple, si era ritirata dalle scene a soli ventun’anni maidinest laborum. PRINCIPE E LA SUAtempor OMBRAincidunt ut labore et dolore Lorem ipsum dolor sit amet, ipsum dolorILsit amet, conetà adulta si era fatt a ammirare per conun’intensaLorem attività diplomafino al 5 Marzo Museo Nazionale d’Arte Orientale tica come adipisici ambasciatrice all’Onu, in Ghana e nell’allora sectetur elit,degli sedUsa eiusmod sectetur adipisici elit, sed eiusmod “Giuseppe Tucci” - Romamagna aliqua. Ut enim ad minim
Daniele Ognibene, assessore a Velletri e celebra il grande Charlotte, due personaggi che hanno fatto la storia!
Cecoslovacchia. Nata Santa Monica, Los Angeles, la suaincidunt carriera ut labore et dolore tempor incidunt uta labore et dolore tempor veniam, quis nostrud exercitation di fronte alla telecamera iniziò all’età di soli cinque anni quanmagna aliqua. Ut enim ad minim magna aliqua. Ut enim ad minim ullamco laboris nisi ut aliquid ex do Charles Lamont, direttore della Educational Pictures, la scelse veniam,una quis nostrud exercitation ea commodi consequat. Quis aute durante visita nella suaexercitation scuola. Il suo visoveniam, d’angelo equis il suonostrud SIMONE PRESCIUTTI “CANZONI SPARSE” ullamco laboris nisi presto ut aliquid ullamco laboris aliquid ex ea iure reprehenderit in voluptate vesorriso le spalancarono le porteexdel grande cinema. Nel nisi ut 23 Febbraio Teatro comunale “G. L. Bernini” - Ariccia ea commodi consequat. Quis inventato aute commodi consequat. Quis aute iure lit esse cillum dolore eu fugiat nulla 1934 vinse l’Oscar giovanile (titolo appositamente per ANTONELLO VENDITTI lei) “La mascotte dell’aeroporto”. In quel decennio divenne 8-9 Marzo Palalott - Roma iurecon reprehenderit in voluptate vereprehenderit in voluptate velit esseomaticapariatur. Excepteur sint obcaecat una stella della 20th Century Fox, impersonando con straordinaGIOVANNI ALLEVI cupiditat non proident, sunt in cullit esse cillum dolore eu fugiat nulla cillum dolore eu fugiat nulla paria13 Marzo Auditorim della conciliazione - Roma ria efficacia personaggi di bambine dolci e leziose e però dotate pariatur. Excepteur sint obcaecat tur. Excepteur sint obcaecat cupidipa qui officia deserunt mollit anim ELISA anche di una sensibilità e di una saggezza davvero impressionancupiditat tat non proident, sunt in culpa quiomaticaid est laborum. 15 Marzo Palalott - Roma ti per la loronon età. proident, sunt in cul-
Concerti
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pa qui officia deserunt mollit anim officia deserunt mollit anim idBERTÈ est Lorem ipsum dolor sit amet, conLOREDANA 18 Marzo Auditorium id est laborum. laborum. Lorem ipsum dolor sit - Roma sectetur adipisici elit, sed eiusmod SKUNK ANANSIE TOUR ACUSTICO Lorem ipsum dolorEra sitil amet, con- nasceva amet, consectetur adipisici elit, sed tempor incidunt ut labore et dolore 1914 quando il personaggio 19 Marzo Atlantico Live - Roma consegnato alla storia del incidunt sectetur adipisici elit, che sedavrebbe eiusmod eiusmod tempor ut labore magna aliqua. Ut enim ad minim NEFFA cinema Sir Charles et Spencer Chaplin, tempor incidunt ut labore et dolore dolore magna aliqua. Ut enim quis nostrud exercitation 28 Marzo Atlantico Live -veniam, Roma Charliead Chaplin. Si tratBRANDUARDI magna aliqua. Ut enimnoto ad come minim minim veniam,ANGELO quis nostrud ullamco laboris nisi ut aliquid ex ta del tenerissimo personaggio di Marzo Auditorium Roma veniam, quis nostrud exercitation exercitation ullamco29laboris nisi ut della ea conciliazione commodi -consequat. Quis aute Charlot, il vagabondo con bombetta CRISTIANO DE ANDRE’ ullamco laboris nisi ut ealiquid ex a e l’immancabile aliquid ex eaba-commodi consequat. iure reprehenderit in voluptate vegiacca strett 28 Marzo Auditorium della conciliazione - Roma ea commodi consequat.stone Quische aute iure reprehenderit in volit esse cillum dolore eu fugiat nulla celebra ilQuis mitoaute americano della frontiera perfettovelit equiliiure reprehenderit in voluptate ve- in un luptate esse cillum dolore eu pariatur. Excepteur sint obcaecat tra comicità diCharlot lit esse cillum dolore eubrio fugiat nulla e tragedia. fugiat Charlot nulla pariatur. Excepteur sint cupiditat non proident, sunt in cul“BARBERIA -BARBA CAPIDDI E MANDULINU” presto il personaggio più famoso pariatur. Excepteur venne sint obcaecat obcaecat cupiditat 28 non proident, pa qui officia deserunt mollit anim febbraio 2014 - ore 20.45 Auditorium Marie Paule Starquit (ex Jadi Chaplin, dai modi gentili nonostante la cupiditat non proident, sunt in culsunt in culpa qui offi cia deserunt id est laborum. mes Joyce) Ariccia modesta condizione sociale e che, con la sua inMAX GIUSTI pa qui offi cia deserunt mollit anim mollitpiù anim id est laborum. Lorem Lorem ipsum dolor sit amet, contelligenza, riesce sempre a districarsi dalle situazioni difficili. 1 Marzo Teatro di Latina sectetur adipisici elit. id est laborum. dolor si sit amet, consectetur La prima apparizione fu appunto nel 1914 con ipsum il film “Charlot “GRISÙ, GIUSEPPE E MARIA” distingue”, per poi esseresit il protagonista indimenticaLorem ipsum dolor amet, con-di pellicole adipisici elit, sed eiusmod tempor Quis aute iure reprehenderit in vo1 Marzo Teatro Alba Radians Albano Laziale bili come per esempio “La febbre dell’oro”, che la cineteca di Bosectetur adipisici elit, sed eiusmod incidunt ut labore et“DONNE dolore magna luptate esse cillum dolore eu E MAFIA” di Simonettavelit De Nichilo logna ha restaurato che l’Association gli haUt affienim dato ad minim veniam, tempor incidunt dopo ut labore et dolore Chaplin aliqua. nulla pariatur.Ariccia Excepteur sint 2 Marzo ore 18:00 Teatro fugiat comunale “G.L.Bernini” il lavoro, conclusosi nel 2013 e durato 15 anni, di digitalizzazione CHRISTIAN DE SICA IN “CINECITTÀ” magna aliqua. Ut enim ad minim quis nostrud exercitation ullamco obcaecat cupiditat non proident, e catalogazione dell’intero archivio Chaplin e che ora continuedal 11 Marzo Teatro Brancaccio Roma veniam, quis nostrud laboris nisi utdi aliquid ex ea comsunt in culpa qui officia deserunt rà con il restauro dell’interaexercitation filmografia. L’ultima apparizione MAX TORTORA ullamcofulaboris nisi ut aliquid ea consequat. aute iure reCharlot nel capolavoro satirico diexChaplin “modi il grande dittato- Quis 8 Marzo Teatro di Latina mollit anim id est laborum. re”, film in cui Charlot, ilQuis barbiere ebreo, finalmenteinla voluptate commodi consequat. aute iure “prende” prehenderit velit esse Lorem ipsum dolor sit Müller amet, con“QUARTETT/ LE RELAZIONI PERICOLOSE” di Heiner parola per rompere il filo rosso,velit anzi,esse bianco e nero, chedolore lo legava con Laura Malosti fiadipisici no al 2 Marzo reprehenderit in voluptate cillum eu fugiat nullaMarinoni paria- e Valter sectetur elit.Teatro Eliseo Roma al vecchio personaggio natonulla 26 anni prima. L’appuntamento, persint obcaecat “IL MAGO DEI FIORI” cillum dolore eu fugiat pariatur. Excepteur cupidiTeatro per ragazzi da un’idea di Pietro Cherici gli appassionati di cinema, è quindi nelle 70 sale italiane, dove tur. Excepteur sint obcaecat cupiditat non proident, sunt in culpa quiTeatro comunale “G.L.Bernini” Ariccia 9 Marzo ore 16:30 è proiettato il capolavoro di Charlie Chaplin, che permetterà di tat non proident, sunt in culpa qui offi cia deserunt mollit anim id est “LA FAMIGLIA” rivivere le avventure del vagabondo più famoso e poetico 9 Marzo ore 18:00 Teatro comunale Genzano di Roma offi laborum. deldeserunt mondo. mollit anim id est 30 cia 2
Teatro
I NOSTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE VELLETRI Benito al Bosco, via Morice, 96 Casale della Regina, via Vecchia Napoli, 9 Caffetteria Leda, c.so della Repubblica 11 Bar Jolly, c.so V. Emanuele, 78/80 Bar presso Clinica Madonna delle Grazie, v.le Salvo D’Acquisto, 67 Bar Caffetteria Ginnetti, piazza Cairoli, 33 Bar Anno Zero, piazza Cairoli 56 (ex bar Cantrale) Bibenda Cafè, via Appia Sud, 28 Km 42,900 Snack Bar Zi Checco, via Lata, 22/24 Bar Alterego, viale Salvo D’Acquisto, 10/a Torrefazione Caffè Vidili, c.so della Repubblica, 252 Caffè Leoni, c.so della Repubblica, 113 Bar Cairoli (Cafarotti), piazza Cairoli, 7 Il Caffettaio Matto, c.so della Repubblica, 101 Biblioteca Comunale, via del Comune, 34 Bar Filippi, via Camillo Meda, 2 Museo Civico, via G. Mameli, 4-6 (dietro al Comune) Il Gabbiano Bar-Spaghetteria, piazza XX Settembre,12 El Barrio Cafè, c.so della Repubblica, 249 Caffetteria Mastrostefano Sandro, Via dei Volsci, 35 Caffetteria La Dolce Vita, c.so della Repubblica, 167 Vini e Caffè, via Guido Nati, 39 Coffee Break, via Lata, 269 Tani Caffè, via Delle Mura, 3 Buffet Stazione, stazione F.S. Caffè del Bargello, viale Oberdan, 10 Green Bar, via Del Comune, 72 Circolo Colle degli Dei, via Colle Calcagno, 31/20 Comune di Velletri, piazza C.O. Augusto, 1 Tribunale, piazza Giovanni Falcone Clinica Madonna delle Grazie, v.le Salvo D’Acquisto, 67 Cinema Augustus, via Filippo Turati Libreria Candido, via Zauli Sajani, 14/16 Libreria Mondadori, via Pia, 9 Carrefour Market, via Lata, 169 Carrefour Market, via Appia, km 43 Carrefour Market, via Appia, km 40,400 CONAD, via delle Mura CONAD, via Fontana della Rosa COOP, via S. Giovanni Vecchio, 1 Banca Popolare del Lazio, via M. delle Fosse Ardeatine, 9 Banca Popolare di Aprilia, viale Oberdan, 33 Ok Acconciature, largo Mario Ciancia, 3 Istituto di bellezza Tropical Center, via XXIV maggio, 6 Beauty Center Graziano, via Colombo Romani Enzo Felici Hair Mode, c.so della repubblica, 123 Sabrina, via Luigi Novelli, 18 Federica Fashion Dream, via Lata, 37 Modacapelli, via Menotti Garibaldi, 94 Parrucchieri Tres Chic, via delle Mura, 10 Body 2000, piazza XX settembre, 10 Nicol, viale G. Oberdan Marita, c.so della Repubblica 3 Store, via Lata, 27 Farmacia Romani, piazza Cairoli, 2 Farmacia Oberdan, viale Salvo D’Acquisto, 16 Farmacia Artemisia, via Lata, 251 Studio medico 3R, piazza Cairoli, 30 Studio medico Minerva, piazza Metabo, 8 Sapa Dental, Studio Medico, v.le R. Margherita, 7 Medicars, Centro Medico Polispecialistico, p.zza Garibaldi, 9
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