COPI
OMAGGA IO
Anno II- N. 22- Gennaio 2012- Mensile - Registrazione tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita
Mensile di attualità, politica, cultura, gossip, spettacolo e sport
IN FUMO I SOGNI DI MIGLIAIA DI PERSONE UNA SPOSA ROMANTICA QUELLA DEL
2012
L’eterna eterna canoa di Josefa Idem, ladonnadei record
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Per informazioni: 06 96155428 - 349 7402001
NONSOLOROSA
ommario
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CULTURA
Editoriale
SPETTACOLO, GOSSIP e NEWS
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Gossip
POLITICA
Una sposa romantica quella del 2012
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La manovra che ci salverà dalla crisi
Eventi
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Stiamo traghettando la città fuori dal dissesto
I COLORI DELLA CRONACA
RUBRICHE
ATTUALITÀ
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In fumo i sogni di migliaia di persone 2011: Un anno che ha cambiato il mondo Fermiamo la Gerit
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Medicina naturale “Ansia? “Rimedia” con i fiori...”
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Architettiamoci “Pochi interventi per un living più vivibile”
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Cinema “Al cinema con NONOSOLOROSA”
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Viaggi “Luoghi sacri tra foreste e fiumi”
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L’arte enogastronomica “CAVIALE il cibo più caro del mondo”
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I grandi dello sport “Valentino Mazzola,un eroe dal destino tragico”
SPORT COPIA
OMAGGIO
Anno II- N. 22- Gennaio 2012- Mensile - Registrazione tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita
Mensile di attualità, politica, cultura, gossip, spettacolo e sport
IN FUMO I SOGNI DI MIGLIAIA DI PERSONE UNA SPOSA ROMANTICA QUELLA DEL
2012
L’eterna eterna canoa di Josefa Idem, ladonna dei record
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L’eterna canoa di Josefa Idem, la donna dei record
C
Il Caleidoscopio Rosa
olofon Editore:
Blink di Ottavia Lavino
Direttore Responsabile: Ottavia Lavino
NONSOLOROSA
Numero 22- anno 2012 Gennaio Registrazione tribunale di Velletri 2/ 2010 del 22.01.2010
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Progetto grafico e impaginazione: Margherita Manarin
Stampa:
GraficaDuemila Via Delle Valli, snc 04011, Aprilia (LT)
Distribuzione gratuita Hanno collaborato: Servizi Enrica Gasbarri Francesca Di Belardino
Sara Gemma Paolo Maola
Rubriche
Carlo Carones Claudia Manzato Daniele Ciani Marco Rossetti Redazione NONSOLOROSA: Vicolo Bellonzi, 30 00049 Velletri (Rm) Tel. 06.961.55.428 redazione@nonsolorosa.it
Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantise la restituzione dei materiali giunti in redazione. É vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.
NONSOLOROSA
ditoriale
Ottavia Lavino, direttore di NONSOLOROSA redazione@nonsolorosa.it
Care amiche e cari amici, Buon 2012! E’ iniziato un nuovo anno ed è tempo di bilanci, ma soprattutto di aspettative. E’ vero, il 2012 è un anno bisestile, in pìù c’è la profezia dei Maya che non ci fa essere tanto sereni. E poi la crisi, mercati ballerini, spread in rialzo, tasse, pensioni, rischio recessione, articolo 18. Viene da dire: come si fa a iniziare così? Per quanto mi riguarda, voglio essere ottimista. Solitamente all’inizio del nuovo anno sono sempre carica d’energia e d’entusiasmo. Cerco di lasciarmi alle spalle le cose che non voglio più e nello stesso tempo programmo la strategia da mettere in campo per raggiungere gli obiettivi prefissati in ambito professionale ma anche nella mia vita privata. Farò lo stesso anche quest’anno, con la speranza di non perdere l’entusiasmo già nel mese di ferbbraio. Questo l’elenco dei mie buoni propositi per il nuovo anno: dedicare più tempo alla famiglia e a me stessa frenare la mia impulsività pensare prima di parlare sorridere almeno sette giorni alla settimana provare a sopportare anche chi è insopportabile affrontare con maggior lucidità e coraggio le mie paure dubitare meno di me stessa leggere di più dedicare più tempo alla mie passioni cercare di seguire nel mio piccolo uno stile di vita “green”, riducendo al minimo sprechi e consumi, dando valore al riuso, al riciclo e alle buone pratiche quotidiane continuare a lavorare insieme alla mia redazione per un NONSOLOROSA sempre più ricco di contenuti e accattivante graficamente e perché no: arrivare a stampare 10.000 copie mensili! (di questi tempi è un proposito davvero molto ambizioso!) E voi cari amici? Avete già messo in pratica i vostri buoni propositi per iniziare alla grande? Quali sono i vostri “desideri” per l’anno nuovo? Generare e condividere i buoni propositi aiuta a fissarli e rafforzarli. Quindi noi di NONSOLOROSA ci impegniamo a pubblicare nel prossimo numero di febbraio gli auguri e i desideri più interessanti che ci invierete. Scriveteci a redazione@nonsolorosa.it Intanto l’augurio che faccio a tutti voi è che il 2012 sia un anno migliore di come ce lo dipingono, che l’occupazione torni a crescere e che salute e amore non manchi a nessuno. Grazie di cuore per l’affetto e la stima che ci dimostrate.
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NONSOLOROSA
Quarantasette anni e 8 olimpiadi, la Idem ora punta a Londra con un solo obiettivo: vincere ancora
L’eterna canoa di Josefa Idem, la donna dei record Nessuna donna al mondo è come lei. Cinque titoli mondiali, medaglia d’oro a Sidney nel 2000, argento ad Atene quattro anni dopo, poi di nuovo a Pechino nel 2008. Con le sue, le nostre, 35 medaglie, tra olimpiadi, mondiali, europei, nel K1 (il kayak individuale), da 20 anni continua a gareggiare. Non si sazia, non si ferma, la sua carriera e i suoi successi sono al limite dell’incredibile. E adesso ha centrato il record assoluto: dopo due Giochi olimpici con l’allora Germania Ovest e cinque con l’Italia, Josefa Idem disputerà a Londra 2012 la sua ottava olimpiade, a 47 anni, entrando nella storia dello sport. Straordinaria, intramontabile, inimitabile: gli aggettivi sembrano non bastare per descrivere un’atleta senza tempo che ha vinto e stravinto come lei e che nelle acque ungheresi di Szeged ha compiuto l’ennesimo capolavoro. La canoista tedesca, con un cuore tutto italiano da oltre vent’anni, è un concentrato di tenacia, determinazione, rigore, puntigliosità. Molta umiltà, ma anche tanta ambizione. Tra un successo e l’altro “Sefi”, così la chiamano tutti, ha trovato anche il tempo di cambiare nazionalità (nel 1990 ha sposato il suo allenatore Guglielmo Guerrini, acquisendo la cittadinanza italiana), scrivere un’autobiografia e di farsi eleggere assessore allo sport nel comune di Ravenna, ma soprattutto è diventata madre per ben due volte: nel 1995 è nato Janek, mentre nel 2003 è arrivato il piccolo Jonas. A 47 anni Josefa ha ancora la forza e l’entusiasmo di una ragazzina e si appresta, dunque, a vivere l’ennesima avventura a cinque cerchi. Pronta a vincere un’altra volta.
Los Angeles 1984 (dove hai conquistato il tuo primo successo) - Londra 2012: sono passati quasi trent’anni. Com’è cambiato il suo sport in questo lungo lasso di tempo? Si è trasformato! Materiali diversi, ambiente completamente mutato, molta più concorrenza e più nazioni. Ho iniziato in un periodo in cui il mio non poteva che essere uno sport dilettantistico, tant’è che chi prendeva dei soldi veniva escluso dalle olimpiadi. Oggi invece noi siamo professionisti, siamo supportati, abbiamo sponsor e svolgiamo questo sport come una vera professione, un lavoro. Si sono trasformati anche i materiali e le pagaie: i nuovi materiali come il carbonio hanno rivoluzionato le tipologie di barca che abbiamo a
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disposizione ma la scienza deve ancora entrare nel canottaggio e credo ci siano margini di miglioramento. È cambiato infine tutto ciò che ruota attorno alle gare: il business, l’alimentazione, la fisioterapia, gli allenamenti. Alle olimpiadi di Londra troverai atlete giovanissime, alcune delle quali sono figlie di tue ex rivali. Vuoi battere anche le loro nipotine?! Quale obiettivo ti sei prefissata? Certo che le voglio battere, come ho già fatto in passato! Dico sempre che “uno è ciò che pensa”: dunque penso in grande! La condizione fisica c’è e come sempre in queste importanti competizioni noi atleti tiriamo fuori una motivazione particolare. A Londra non vado in vacanza, vado per vincere.
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scrittrice, assessore… Dimentichiamo qualcosa? No no, basta così! Penso che uno dei segreti della mia longevità è proprio quello di aver fatto tantissime cose. Non si può pensare soltanto alla prestazione, al risultato. Come nasce la passione per la canoa e come vive una campionessa olimpica? Direi che è stata la canoa a scegliere me, non il contrario. La mia passione per la canoa è nata casualmente da bambina nella città in cui vivevo: nella scuola di mia sorella promuovevano la canoa e c’era un bel gruppo della mia età. All’inizio non andavo troppo bene, cadevo sempre e praticamente andavo lì soprattutto per stare con i miei coetanei. Una campionessa olimpica vive come tutte le altre persone…si sta bene! Si dice che dietro a un grande uomo ci sia una grande donna. Nel tuo caso è l’opposto? Cosa significa avere un marito-allenatore (Guglielmo Guerrini)? Significa che ci portiamo anche a casa il lavoro, tuttavia abbiamo imparato a viverlo nella maniera giusta. È un grandissimo vantaggio perché condividiamo la stessa passione e la stessa professione, ci muoviamo insieme, soffriamo e festeggiamo insieme. Spesso si pensa che il talento e la classe siano sufficienti per compiere grandi imprese, ma un atleta, da solo, non arriva da nessuna parte. Guglielmo sa come farmi arrivare in grande condizione agli appuntamenti importanti. Come cambierà la sua vita dopo Londra 2012? Smetterò sicuramente anche se per ora preferisco non pensarci. Forse inizierò a pensare alla mia vita al di là dello sport ma sicuramente non starò ferma. Abbiamo talmente tanti progetti avviati da realizzare! VIZIO Mi piace stare a tavola con un bel bicchiere di vino
VIRTU La sincerità
DESIDERIO Che i miei figli diventino i campioni della loro vita
Enrica Gasbarri
Se è difficile vincere quando si pratica sport ad alti livelli, lo è ancora di più confermarsi. Con otto olimpiadi alle spalle è diventata l’unica donna al mondo a tagliare un simile traguardo. Si è resa conto di quel che ha fatto? Non subito, anche perché c’erano tante ragazze che andavano veloci, ma io volevo dire la mia. Adesso che ho realizzato sono felicissima ma già preoccupata per questa ottava olimpiade, perché vado per vincere. Ho la consapevolezza di far parte della storia dello sport olimpico, questo mi darà una grande carica. Pluricampionessa olimpica e mondiale, mamma di due bambini, ex poliziotta, testimonial pubblicitaria e non solo,
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Care lettrici e cari lettori, molto probabilmente dal prossimo settembre molte delle riviste a cui siete affezionati, tanti dei giornali che amate leggere settimanalmente o quotidianamente insieme a web Tv e a giornali telematici, potrebbero sparire. Come mai, vi chiederete! La risposta è molto semplice: è tutto merito della manovra Monti. Grazie alla liberalizzazione delle professioni prevista dal decreto salva Italia, infatti, dal 13 agosto 2012 scomparirà l’albo dei giornalisti pubblicisti. Il comma 5 dell’art 3 dl 138/2011 prevede che l’accesso a tutte le professioni intellettuali sia vincolato al superamento dell’esame di Stato previsto dalla Costituzione. Chi alla data del 13 agosto non avrà superato l’esame, e non sarà quindi diventato giornalista professionista, sarà di fatto cancellato dall’ordine. La sostanziale differenza tra un pubblicista ed un professionista sta nel fatto che quest’ultimo, dopo un tirocinio di 18 mesi presso una testata in cui lavorino giornalisti professionisti, ed attestato di avere percepito regolare stipendio ( pari a circa 1600 € al mese), può affrontare l’esame di Stato. Ma come mai tra i tecnocrati del nostro governo nessuno si è chiesto perchè 80 mila persone non abbiano mai pensato di fare il tirocinio ed affrontare poi l’esame di Stato per diventare professionisti? Possibile che non ci sia proprio arrivato nessuno? La risposta è molto semplice: non ci sono, ad oggi, testate ed editori disposti ad assumere giornalisti! Gli 80 mila pubblicisti italiani, o almeno parte di essi, a differenza dei colleghi di più elevato grado, sono quelli che, laureati, con master alle spalle, hanno fatto mille sacrifici per riuscire ad ottenere l’agognato tesserino ed ogni giorno, per pochi euro, si fanno in quattro affinchè i giornali per cui scrivono escano sempre con notizie nuove, interessanti, accattivanti, soprattutto di sostanza! Non ci sono differenze tra pubblicisti e professionisti quando è ora di pagare l’iscrizione annuale (uguale per tutti, quasi come la legge). La grande differenza è che se sei un professionista sei qualcuno, altrimenti sei semplicemente una persona da sfruttare. La notizia della scomparsa dell’elenco dei pubblicisti è passata pressochè inosservata ai non addetti ai lavori. Certo la grande stampa nazionale aveva pochi interessi nel far trapelare la notizia dato che può fregiarsi di avere fior fiori di giornalisti tra le proprie fila. Quello che però ha dimenticato di dire è che con la scomparsa dell’elenco dei pubblicisti dall’ordine dei giornalisti scomparirà anche la capillarità dell’informazione. Sono i media locali, infatti, quelli che vivono
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In fumo i sogni Dal 13 agosto 80 mila giornalisti rimarrannoo r o v a l a z n e s
grazie al lavoro dei pubblicisti, lavoro che arricchisce e rende più appetibili i servizi che poi ogni giorno vediamo in telegiornali e articoli di testate nazionali. 80 mila persone dal 13 agosto non avranno più un lavoro, e se continueranno a farlo, dovranno guardarsi bene dallo scrivere meno di dieci articoli l’anno altrimenti saranno passibili di denuncia. Se fossimo ad Aprile potremmo pensare che si tratti di uno scherzo ed invece no, è tutto vero. Tra i motivi che hanno spinto Monti e i suoi professori a prendere tale decisione, oltre al dover mettersi in pari con l’Europa nel campo delle professioni, c’è “la volontà di riqualificare la categoria che”- come ha specificato Antonella Cardone, Consigliere dell’Ordine Nazionaleè composta da 110 mila persone in tutta Italia di cui appena 50 mila versano i contributi all’Inpgi”. Quello di riqualificare il mestiere del giornalista è sicuramente un nobile scopo dato che ci sono pubblicisti che non sono neanche in grado di formulare un pensiero di senso compiuto. Ipocrita è invece dire di volere tutelare, con questa azione governativa, tutte quelle persone che di giornalismo vivono ma che professionisti non sono e non hanno regolari contratti. E’ ipocrita perché in piena crisi economica,
Con il decreto salva Italia il Governo Monti sancisce la fine dell’elenco dei pubblicisti
di migliaia di
persone
con i finanziamenti alla stampa che sono stati tagliati (decideranno i tecnici del Governo quali saranno gli unici giornali meritevoli di sovvenzioni), non sarà certo la legge sulla liberalizzazione delle professioni a far muovere a compassione gli editori che elargiranno contratti regolari ai propri collaboratori. Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, soltanto dopo che su internet si era scatenata una bufera ha finalmente preso una posizione. “L’Odg non verrà sciolto, ma potranno farne parte solo quanti hanno superato l’esame di Stato, cioè i professionisti- ha spiegato Iacopino- I pubblicisti non saranno cancellati, ma non sarà possibile iscrivere nuovi pubblicisti, neanche quanti hanno già concluso o stanno per concludere il percorso, previsto dalla legge vigente, di due anni di collaborazione continuativa
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e retribuita per chiedere l’iscrizione all’apposito elenco. Sia chiaro, non so come finirà. So che non accetterò la mortificazione di questa professione con la penalizzazione dei colleghi pubblicisti. ”. Di certo le parole del presidente Iacopino non sono servite a rasserenare gli animi di quanti rischiano di perdere il lavoro e di vedere sfumare i loro sogni. L’unica cosa che si è capita bene di questo decreto sulla liberalizzazione delle professioni è che non è molto diverso dalla Legge Bavaglio prevista dal governo Berlusconi. Il mondo dell’informazione sta diventando sempre più scomodo per i governanti di ogni ordine e grado. Meglio arginarla concentrandola nelle mani di pochi che possono essere più facilmente controllati e “istruiti”.Arrivati a questo punto mi chiedo: non è meglio cancellare direttamente l’ordine?
Sara Gemma
La
che ci
dalla il lavoro, con il muro conimportante all’ordine del giorno è le principali sigle sindacali, tro muro fra il ministro Fornero e imetro sull’articolo 18, che non disposte a cedere di un mill ti ingiustificati. E il 2012 si è tutela i lavoratori dai licenziamen to di vista dell’occupazioaperto nel peggiore dei modi dal pun ccupati fra i 15 e i 24 anni ne: i dati parlano del 26,5% di diso ne città del Mezzogiorno, in Italia, con punte del 39% in alcu al 2010 (che possiamo moun incremento dello 0,7% rispetto dal default. e intorno alle 159.000 unità). ale, ha subìto nel tempo netizzar Nat di a prim o erno non ha fatto che poc ta vara , ovra La man La manovra economica del gov più ento om l’arg ale attu stato aggiustamenti e modifiche: allo
ia italiana è ormai un proLa difficile situazione dell’econom , di tutte le classi e i ceti blema che attanaglia tutti i cittadini ili ad un incubo per il sim sociali: gli ultimi mesi sono stati un governo e varare una nostro paese, che ha visto cadere talia” ma anche “lacriva-I “sal manovra economica battezzata r Mario Monti, alla guida di me e sangue” dallo stesso premie fretta per salvare l’Italia un governo tecnico messo su in tutta
Immobili oltre confine colpiti come seconde case Arriva la tassa sui capitali e sugli immobili detenuti dagli italiani all’estero. Sarà pari al 7,6 per mille, esattamente la stessa aliquota che sarà imposta con l’Imu sulle seconde case su tutto il territorio nazionale. L’imposta è dovuta proporzionalmente sia alla quota di possesso che ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso. Ma non è tutto: il governo ha anche proceduto a tassare la ricchezza finanziaria posseduta all’estero: dal 2011-2012 è infatti istituita un’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero. Sarà dell’1 per mille annuo già nel 2012, e salirà all’1,5 per mille a decorrere dal 2013.
Tassa sul lusso Il prelievo a partire dal primo gennaio 2012 colpirà le auto di grossa cilindrata immatricolate nei tre anni precedenti. Su ogni chilowatt di potenza superiore ai 185 kw scatterà un’addizionale di 20 euro. Quanto alle imbarcazioni, dal primo maggio del prossimo anno, quelle da diporto dovranno versare la tassa di stazionamento. Tutte le barche straniere o italiane che stazionino in porti marittimi nazionali sono soggette al pagamento della tassa: 5 euro al giorno per gli scafi da 10 a 12 metri; 8 euro per le imbarcazioni da di porto di lunghezza da 12,01 a 14 metri; 10 euro per le imbarcazioni da diporto di lunghezza da 14 a 17 metri; 30 euro per imbarcazioni da diporto di lunghezza da 17,01 a 24 metri; 90 euro per le navi da diporto di lunghezza da 24,01 metri a 34 metri e via discorrendo. Per le barche messe in rimessaggio “a secco” la tassa è ridotta del 50% e non si applica a navi e imbarcazioni di proprietà o in uso allo Stato. La novità è la tassa sugli aeromobili privati. Per i velivoli fino a mille chilogrammi il costo è di 1,5 euro al Kg di peso al decollo e sale a 2,45 euro fino a 2mila kg, a 4,25 fino 4mila kg, a 5,75 euro fino a 6mila kg, a 6,65 euro fino a 8mila kg, 7,10
LE NOVITÁ DELLA MANOVRA
ica Della manovra econom e dei suoi principali punti ne abbiamo parlato schematicamente nello scorso numero di NONSOLOROSA. mo In questo, approfondia Accisa sulla benzina Dal primo gennaio 2012, aumenteranalcuni temi che hanno no nuovamente le accise sui carburanti, giunte al sesto rincaro negli ultimi dofatto particolarmente dici mesi. discutere l’opinione L’imposta di fabbricazione sui carburanti passerà per la benzina da 622 a pubblica. 704,2 millesimi per litro, mentre per il gasolio si alzerà dagli attuali 481,1 millesimi a 593,2 millesimi per litro. Per i gas di petrolio liquefatti usati come per carburanti il prelievo sarà di 267,77 millesimi, mentre per i gas usati per autotrazione l’accisa è di 0,00331 euro per metro cubo.
manovra
salverà
crisi
o nel paese, che si è infatti aumentare il clima di pessimism ale che a Capodanno: epconcesso ben pochi lussi sia a Nat tta fiscale lo avvertiremo a pure l’effetto più pesante della stre potrà dire come saranno partire da questo gennaio 2012. Chi tempo, dopo aver aumenle feste del prossimo anno? Nel frat tagliare le spese, promuovetato le tasse, il governo lavora per cia nei mercati europei: con re la crescita e riconquistare la fidu to che lo spread continua a risultati non ottimali, dal momen o così paura. sfiorare quelle vette dei 500 che fann
euro fino a 10mila kg. Oltre i 10mila Kg si paga 7,55 euro. Gli elicotteri pagheranno il doppio a parità di peso degli aerei. La tassa su alianti, moto alianti, autogiri e aerostati è di 450 euro.
Norme anti evasione Sale a mille euro la soglia oltre la quale non si può pagare in contanti e oltre il quale si è sottoposti a tracciabilità. Le amministrazioni pubbliche sono costrette a pagare pensioni e stipendi, se gli importi superano i 500 euro, utilizzando solo denaro virtuale. Per chi percepisce una pensione minima e sociale, è previsto l’apertura di conti correnti senza imposte di bollo e costi generali. Qualsiasi spesa superiore ai mille euro, quindi, dovrà essere sostenuta con bonifici, assegni o carte di credito e di debito. È previsto un regime che premia i contribuenti che accettano di inviare telematicamente al fisco i corrispettivi, le fatture emesse o ricevute e le risultanze di operazioni non soggette a fattura e che accettano di non fare movimentazioni in contanti superiori a mille euro. In cambio, l’amministrazione assicura assistenza negli adempimenti e velocizzazione dei rimborsi o compensazioni di crediti Iva.
Aumento dell’Irpef L’addizionale regionale Irpef (imposta sulle persone fisiche che si versa direttamente con la busta paga) sale dall’attuale 0,9% all’1,23%, un aumento che dovrebbe andare a coprire le spese sanitarie. L’addizionale regionale è composta da una quota fissa di base disposta su base nazionale (0,9%), oggetto dell’aumento, e da una quota disposta dalle singole Regioni fino ad un massimo dello 0,5% che poteva portare finora l’aliquota complessiva all’1,4%, aumentata all’1,7%, se la Regione presenta un disavanzo di gestione del servizio sanitario (come il Lazio).
LE TENAGLIE DELLA CRISI STRINGONO L’ITALIA IN UNA MORSA Crisi, default, recessione economica: siamo ormai abituati a sentire queste parole quotidianamente e a vivere in una costante cappa di preoccupazione. Ma come sta agendo questa crisi, effettivamente, sulla nostra quotidianità? Certamente le famiglie, spaventate dagli aumenti previsti per il 2012, stanno stringendo la cinghia cercando di mettere da parte più soldi possibili per pagare le tasse. Di conseguenza, l’economia non gira: i negozi sono stati semivuoti fino al momento dei saldi e l’unico settore a salvarsi dalla crisi, almeno fino al Natale, è stato quello alimentare. Di contro, ci sono ancora italiani che partono per le vacanze e affollano i ristoranti: quella parte di paese che, per ottimismo o per sicurezza motivata, non teme di essere schiacciata dalla tenaglia della crisi e dai giri di vite del governo Monti. Ma l’altra faccia della crisi italiana ha una connotazione tragica: a cavallo fra il 2011 e il 2012 le cronache italiane sono state scosse dalla notizia di 3 suicidi in 3 giorni, tutti collegati alle difficoltà economiche. Roberto Manganaro, 47 anni, catanese, si è tolto la vita il 31 dicembre: schiacciato dal peso della necessità di licenziare i dipendenti della sua azienda, una rivendita di motociclette, quei dipendenti che per lui erano come una famiglia. Dopo essere ricorso al part-time sapeva di dover procedere ai tagli del personale, e questa consapevolezza lo aveva portato a sviluppare una forte depressione, che gli ha dato il coraggio per compiere il gesto estremo. Poche ore prima, a Bari, quello stesso coraggio lo aveva trovato un anziano, le cui generalità sono rimaste riservate in segno di rispetto: di lui si sa soltanto che si è ucciso buttandosi dal palazzo in cui viveva, perchè l’Inps gli aveva inviato una lettera nella quale gli chiedeva il rimborso di 5mila euro, che gli erano stati accreditati in eccedenza durante gli anni per un errore tecnico. L’anziano, che viveva con una pensione di 700 euro, temendo di perdere anche la casa in cui viveva, ha perso la testa e ha deciso di farla finita. Una storia agghiacciante come quella dell’ingegnere bolognese di 46 anni, Francesco Fabbri, comproprietario di un’azienda edile, che è stato trovato semicarbonizzato nel suo ufficio. I Carabinieri sono quasi certi che si sia trattato di suicidio: l’incendio si è sviluppato prima dentro l’ufficio e poi è divampato fuori. Inoltre, Fabbri era sceso al bar a fianco per chiedere un accendino, lui che non fumava. E la grave situazione economica della sua azienda era una preoccupazione che lo attanagliava costantemente. La crisi economica è anche questo: ricorda in tutto e per tutto il crollo della borsa di Wall Street, nel 1929, quando negli Stati Uniti si registrò un picco di suicidi fra coloro che avevano perso tutto. La storia è ciclica e ci ricorda che dietro ai numeri, agli spread e ai pareggi di bilancio ci sono persone, che sul loro lavoro hanno investito il futuro e quello dei loro figli. Ci ricorda che per uccidere un uomo a volte basta privarlo della sua dignità. Francesca Di Belardino
NONSOLOROSA
Medicina Naturale
Dotta.ssa Claudia Manzato clamanzato@alice.it
Ansia? “Rimedia” con i fiori... Benvenuto 2012! Appena nato il nuovo anno ci auguriamo, che come un bambino, possa “crescere” nel migliore dei modi e portarci tante belle novità, ma soprattutto serenità e pace. Certo la situazione per il nostro Paese (ma anche altrove) non è tra le più rosee, specialmente se trattiamo di economia, occupazione, scuola, sanità...e quindi sempre più difficile ed incerto il futuro per le famiglie italiane, per non parlare poi del governo Monti... che ci chiede ulteriori sacrifici. Quante incertezze! Che ansia tremenda! Ce la faremo!!? L’ansia (ed è di questo che vorrei parlare) sentimento sgradevole e penoso può colpire ognuno di noi, in qualsiasi momento della vita e altro non è che un richiamo per la nostra attenzione, una sorta di campanello d’allarme che ci mette sul “ chi va là ” nelle situazioni di pericolo. Spesso il disagio psicologico può essere così forte e persistente da sfociare in veri e propi attacchi di panico caratterizzati da senso di soffocamento, palpitazioni, vomito, diarrea, sensazione di svenimento.. Fermo restando che se gli episodi si ripetono è bene rivolgersi al medico, non dimentichiamo che possiamo affidarci alle cure “dolci” avendo a nostra disposizione un bouquet veramente speciale, quello dei fiori di Bach al quale possiamo attingere per aiutare a ritrovare la calma e la serenità. La floriterapia rappresenta, infatti , un grande aiuto per contrastare l’ansia: essa interviene sugli stati d’animo che possono favorire la nascita e lo sviluppo della stessa.. Il fiore Rock Rose (Eliantemo) ad esempio, è il rimedio principe contro gli attacchi di panico che possono bloccare in una sorta di disorientamento in cui non si vedono vie di uscita…L’assunzione di poche gocce ci aiuta a ritrovare la tranquillità perduta.
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Star of Bethlehem ( Stella di Betlemme) fiore detto “consolatore dell’anima” indicato se si è subìto uno shock fisico o spirituale e ancora non è stato superato. Cherry plum (Visciola) indicato per chi ha difficoltà a rilassarsi e a lasciarsi andare, per chi ha timore di perdere l’autocontrollo. Questi tre fiori, tra l’altro, insieme ad altri due fiori, Impatiens e Clematis, costituiscono una miscela conosciuta come “Rescue remedy” unico preparato esistente in combinazione e anche il più famoso concentrato di fiori di Bach. Si tratta di un rimedio di pronto soccorso,una sorta di “ paracadute”, da somministrare , ad esempio, se ci troviamo in un posto affollato ed il cuore inizia a battere all’improvviso in maniera accelerata oppure se ci troviamo in aereo e l’ansia ci pervade. La posologia standard è di quattro gocce quattro volte al giorno aumentando la frequenza di somministrazione se necessario. Anche l’omeopatia corre in nostro aiuto e l’ansia può essere arginata in base ai sintomi fisici e psichici con diversi rimedi. Ad esempio, Ignatia amara, indicata per l’ansia associata ad insonnia e a depressione causate da eventi traumatici affettivi quali lutti, separazioni. Se a colpirci è invece un’ansia d’anticipazione, episodica, come quella di un blocco alla vigilia di un evento importante quale un esame o affrontare una platea, allora Gelsemium fa al caso nostro.E ancora Argentum nitricum che presenta sintomi fisici simili a Gelsemium ( tremori, diarrea emotiva) ma che a differenza di questo, viene preso da un’agitazione e frettolosità profonda. Tutti i rimedi vanno somministrati ad alte diluizioni (15- 30CH) 3-4 granuli più volte volte al giorno. Buon Anno!!!!
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Stiamo traghettando la cittĂ fuori dal14 dissesto Il primo cittadino di Velletri, Fausto Servadio, parla del lavoro della sua amministrazione e delle speranze per il nuovo anno
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Sindaco Servadio, l’anno appena trascorso è stato molto impegnativo per quanto riguarda la vita amministrativa della città. Cosa ci dice al riguardo? Il 2011 è stato l’anno di tutte quelle attività amministrative e programmatiche che erano state avviate sin dal 2009 e che hanno iniziato ad essere visibili per la cittadinanza. Azioni volte tutte a ridurre i costi superflui e a cercare di far rientrare quei soldi che venivano sperperati non si sa bene dove. Il 2010 è stato il primo anno dell’attività amministrativa post dissesto e sono molto soddisfatto, perché siamo riusciti a chiudere il bilancio con un avanzo di amministrazione di circa 900 mila euro. Il 2011 ha proseguito sulla stessa strada: siamo sempre stati attenti ad utilizzare i soldi presenti nelle nostre casse come buoni padri di famiglia, cercando di spendere e di utilizzare solo quanto era necessario. Questo ci
la Volsca e la Velletri Servizi. Riuscire a risanare queste due aziende, strutturate sulla base di aziende pubbliche che finora erano state mal gestite, mi ha dato grande soddisfazione. Da quanto sembra è molto contento dei risultati raggiunti Devo dire che quello appena trascorso è stato un anno molto soddisfacente per quanto riguarda la mia attività amministrativa, ma è anche stato un anno di programmazione e di investimenti. Nei mesi scorsi abbiamo potuto vedere solo una piccola parte di quello che finora abbiamo fatto, ma i frutti evidenti si vedranno dal 2012. Sarà un anno molto importante ed io pubblicherò sul notiziario comunale gli obiettivi che darò ai dirigenti,in modo che tutti i cittadini possano avere la possibilità di capire cosa è previsto sulla base della programmazione per il nuovo anno. Lei ha appena citato il notiziario comunale: questo giornalino è stato molto criticato da una parte di stampa. Perché secondo lei? Il notiziario è stato criticato non solo dalla stampa ma anche da una parte di cittadini. Sono convinto che la stampa faccia bene ad essere presente, vigile e critica sulla vita della città, ma questo nell’ottica di un contributo costruttivo e non per creare sfiducia o falsa informazioni all’utenza, perché non giova a nessuno. Non giova né a chi diffonde queste informazioni, che rischia di perdere credibilità, né a chi le riceve. In un un momento come questo in cui vi è molta sfiducia nei confronti della politica non credo convenga a nessuno gettare benzina sul fuoco. Oggi la Nazione, il Paese e l’intera comunità internazionale vivono un momento particolare e c’è bisogno che tutti mettano da parte le questioni politiche di parte impegnandosi a ricostruire questo Paese che purtroppo è stato portato sull’orlo del fallimento per responsabilità che non sto qui a dire ma che certamente sono trasversali. La guerra non si fa mai da soli c’è sempre una compartecipazione di responsabilità. Nel mio piccolo io mi sto impegnando per far rinascere dal dissesto Velletri. La controparte, invece, continua a fare solo propaganda con false informazioni cercando di non far emergere quello che l’amministrazione sta facendo. Basti pensare che qualcuno ha fatto un esposto alla Prefettura chiedendo di intervenire perché il Sindaco non dovrebbe e non potrebbe replicare in sede di consiglio comunale dopo aver dato lettura delle delibere. Noi purtroppo siamo bloccati in questa situazione ed il tempo che potremmo dedicare alla città dobbiamo passarlo a discutere di questioni di poca rilevanza. A tal proposito sto andando a fondo sulla questione dei consigli straordinari, che vengono convocati sin dal mio insediamento con argomenti alle volte dimenticati. L’ordine del giorno del prossimo consiglio, naturalmente straordinario, riguarda la richiesta di evitare il cambio di destinazione d’uso della clinica San Raffaele. Un consiglio che non era affatto necessario perché proprio in questi giorni stiamo procedendo con la ricognizione degli edifici cittadini e per alcune strutture, come appunto la clinica di via dei Laghi, la modifica della destinazione d’uso è già stata vietata.
l primo e n , a f i n n a Due ROSA, O L O S O N O numero di N rvistato il abbiamo inteelletri, Fausto sindaco di V, appena Servadio che aveva raccontato insediato, ci a trovato la città. di come avevnza di due anni, Oggi, a dista ciato con lui un abbiamo trac uo operato, in bilancio del s puntando special modo u quello che è l’attenzione s e su quali sono le stato il 2011 er il nuovo anno aspettative p ha dato la possibilità di chiudere in positivo anche il bilancio 2011, così come dovrebbe fare ogni azienda pubblica o privata che sia. Dunque, come lei stesso ha spiegato, molti sono stati i sacrifici fatti dalla sua amministrazione. In concreto quali sono state le azioni più importanti che avete fatto? La prima cosa che voglio dire è che nonostante abbiamo proceduto con un ridimensionamento del personale dipendente del Comune ( ci sono ad oggi 50 unità in meno) gli uffici funzionano egregiamente, grazie anche all’impegno degli stessi lavoratori. Con fatica, ma con grande soddisfazione, siamo riusciti a rimettere in piedi le società partecipate del Comune, quali
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Qual è il suo augurio per il 2012? Io spero vivamente che il clima di ostilità che vige nei confronti dell’amministrazione e del suo operato cessi, anche se non credo che questo accadrà. Il mio sogno è comunque quello di riuscire a trasformare questo Comune dissestato in un comune attivo. Per realizzarlo ci stiamo impegnando moltissimo. Nel 2013 si terranno le elezioni comunali. Pensa di ricandidarsi? E’ prematuro parlare ora delle prossime elezioni, credo sia meglio concentrare la nostra attenzione su quelle che sono le problematiche della città. Nel 2013 chiunque si candiderà lo dovrà fare con serenità, consapevole di avere di fronte dei cittadini pensanti che hanno visto quanto è stato fatto negli anni e che sapranno intelligentemente scegliere i propri rappresentanti.
Sara Gemma
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Arch. Carlo Carones car.arch@libero.it
Pochi interventi per un living più vivibile Pochi interventi per un living più vivibile In questo numero rispondo ad una nostra lettrice, che chiede un suggerimento per la ridistribuzione della zona living del suo appartamento.
“Salve Architetto, ho acquistato un appartamento appena ristrutturato, ma la zona giorno non mi soddisfa completamente; gli ambienti sono vivibili ma mi sembrano mal distribuiti. Potrebbe darmi una sua impressione e se fosse possibile qualche consiglio su come eventualmente sfruttare al meglio gli spazi senza dover fare troppi lavori. Le invio a tal proposito la piantina che riguarda solo la zona giorno. Grazie. Antonella” Innanzitutto tutto bisogna tener presente che la zona giorno è il fulcro dell’abitazione e necessita di una giusta attenzione, analizzando la piantina che mi ha inviato, ho potuto notare che la distribuzione funzionale della zona living è di quelle di tipo convenzionale. La peculiarità di queste tipologie presenta ambienti con destinazione d’uso distinte e separate, e ciò fa si che difficilmente si riescano a sfruttare gli spazi in maniera totale. L’ipotesi che Le suggerisco sarebbe quella di eliminare la parete che divide la cucina dal pranzo soggiorno, creando un arco che lascerebbe comunque un’apparente divisione tra le due zone, pur mantenendo la continuità degli spazi. La soluzione per la cucina che riterrei di proporLe è ad isola a ferro di cavallo con il piano snack più alto rispetto al bancone (90/92 cm da terra), pensato come proseguimento del bancone stesso sul quale poter fare colazione, ma anche consumare pranzi e cene interpretando in maniera smart gli spazi cucina living. Questa concezione
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della cucina non esclude comunque l’utilizzo della zona pranzo.
Inoltre separerei, a questo punto, definitivamente i due habitat (zona pranzo e zona relax) a mezzo di una parete attrezzata in cartongesso ed una porta vetrata. Con questa soluzione si può mantenere comunque un continuum tra le due parti, sia attraverso la porta vetrata che attraverso vani aperti e chiusi nella parete attrezzata, che modulino luce e spazio. Un ultimo suggerimento riguarda i colori che andrà ad usare nei nuovi ambienti così da renderli tra loro omogenei funzionalmente ma nel contempo distaccarli cromaticamente. Nella cucina utilizzerei lo stesso colore rispetto alla zona pranzo ma con una diversa tonalità, ed userei l’arco per lo stacco del colore. Mentre nel salone evidenzierei con un colore soltanto la parete su cui andrà la televisione, e lo stesso lo riproporrei nelle nicchie della parete in cartongesso. Con queste piccole modifiche e qualche elemento di arredo si potrà sfruttare al meglio la zona living così da tornare fulcro dell’abitazione. Si tenga comunque presente che tutto ciò comporterebbe degli interventi sul pavimento esistente della cucina, modificando in parte anche alcuni impianti. In questi casi la supervisione di un professionista Le assicura una buona riuscita dell’intervento.
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Arc. Carlo Carones car.arch@libero.it
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Gossip
L’angolo del Cinema
Al cinema
con
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titolo per e h lc a u q e c is r e g ROSA vi sug mmedie, gialli e film O L O S N O N , to Come di consue cinema: potete sce gliere fra co aio. La nostra è una al br le vostre serate aldare le fredde giornate di feb oria per i film più c em romantici per ris che tenta di fungere da prom ano. li e, piccola selezion sempre un occhio al cinema ita 12, ricordiamoci di e 0 attesi e mantien ionare il me glio de gli Oscar 2 lese! z ia In attesa di sele ation del nostro Emanuele Cr in tifare per la nom Uomini che odiano le donne
di David Fincher. Con: Rooney Mara, Daniel Craig, Stellan Skarsgård Adattamento cinematografico americano per il primo capitolo della trilogia di romanzi scritta da Stieg Larsson e conosciuta come “Millenium”. Protagonisti del film il biondo James Bond, Daniel Craig, e Rooney Mara, vista in “The social network” ed autrice di una sconvolgente mutazione fisica per calarsi nel ruolo di Lisbeth Salander. Al cinema dal 3 febbraio Irrinunciabile per chi ama i gialli ad alta tensione.
Pazze di me
di Fausto Brizzi. Con: Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Filippo Timi Una commedia italiana, per la prima volta in 3D, nata per ridere sul sesso e prendere un po’ in giro i luoghi comuni del nostro Bel Paese. Il film di Fausto Brizzi (“Notte prima degli esami”, “Ex”) parte da una tipica famiglia italiana e sviscera vizietti, manie e pudori legati al sesso: le risate sono assicurate con l’inedita coppia Fabio De Luigi e Claudia Gerini. Al cinema dal 10 febbraio Assicura una serata allegra e senza pensieri
War horse Posti in piedi in Paradiso di Carlo Verdone. Con:Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti Le difficoltà economiche costringono tre uomini divorziati a vivere insieme: Verdone è un discografico che ha conosciuto tempi migliori, Favino un critico musicale fallito e Giallini un gigolò. Le spassose situazioni create dalla forzate condivisione di un appartamento fanno anche riflettere, en passant, sul dramma dei padri separati. Al cinema dal 24 febbraio Promette di far sorridere, ma piacerà anche a chi apprezza il cinema più profondo
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di Steven Spielberg. Con: Jeremy Irvine, Peter Mullan, Emily Watson Il ritorno al cinema del maestro Steven Spielberg, dopo i fasti di “Avatar”, è segnato da un film in costume, intenso e commovente: basato sul romanzo omonimo di Michael Morpurgo, racconta la storia del giovane Albert, un ragazzino che parte per le trincee della seconda guerra mondiale per tentare di ricongiungersi con il suo cavallo, Joey, che è stato venduto alla cavalleria francese. Al cinema dal 17 febbraio Per i romantici, quelli che non si vergognano di asciugare una lacrimuccia al cinema
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Gossip
Iniziamo da una star di casa nostra, Elisabetta Canalis: dopo la separazione da George Clooney Eli ha deciso di restare negli Stati Uniti, in cerca di occasioni lavorative. Diciamo che dopo la pessima performance a ‘Dancing with the stars’, l’equivalente del nostro ‘Ballando con le stelle’, la Canalis è un’altra illustre disoccupata italiana. Non mancano però le occasioni per parlare della sua vita pivata: tramite Twitter, ormai diventato il social network delle star, ha confuso le idee a tutti sulla sua storia d’amore con l’attore Mechad Brooks, ex modello di Calvin Klein. Stanno insieme, si sono lasciati, era tutta una bufala: queste per adesso sono le ipotesi più accreditate. Nonostante tutti i suoi sforzi, l’attenzione sulla vita sentimentale della Canalis è in deciso calo.
Sembravano innamoratissimi, eppure si sono lasciati: Katy Perry, la reginetta del pop, e Russell Brand, l’attore comico britannico, hanno messo la parola “fine” sul loro matrimonio dopo solo 14 mesi. Lui parla di differenze inconciliabili, lei si è rinchiusa nel silenzio e sta trascorrendo una vacanza alle Barbados con l’amica Rihanna. Scommettiamo che Katy non resterà single tanto a lungo?
rmai a o o n o am te s Le fes se e il panor conclu sip del gos zionale a intern conciato ostri sembra o male...i n nno davver VIP non ha il o amici più di tant sentito clima io, anzi ne per z natali approfittato hanno dere storie ni. conclu e e matrimo a di r d’amo er la smani a p Forse in settiman e andar da single? bianca
Divorzi e separazioni per il Natale dei Vip Si è guadagnato una reputazione da dio del sesso grazie ad una leggenda metropolitana: parliamo di Sting, che per tutti è ormai l’uomo del sesso tantrico, in grado di fare l’amore con la propria donna per ore ed ore. A smentire una volta per tutte questa voce è l’ex moglie del cantante, Trudi Styler. Trudi spiega che la diceria è nata da una chiacchierata con Bob Geldof, che prendeva in giro Sting per la sua abitudine di fare yoga. Da lì è nato il mito di Sting e delle maratone sessuali: mito che la Styler infrange con un “Magari...”
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E se anche una coppia inossidabile come quella fra Johnny Depp e Vanessa Paradise sembra vacillare per la dedizione di lui all’alcool, non ci resta che chiudere questa panoramica di separazioni con una bella notizia: a fine gennaio Ricky Martin coronerà il suo sogno d’amore sposando il compagno Carlos Gonzalez a New York. Un brutto colpo per tutte quelle donne a cui il bacino di Ricky, negli anni ‘90, aveva fatto girare la testa: ma visto che l’amore trionfa sempre, Ricky e Carlos si meritano tutti i nostri auguri!
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I libri di storia ricorderanno il 2011 come un anno ricco di eventi per la storia del mondo. La crisi economico-politica che è dilagata sull’intero pianeta, le rivolte del nord Africa che hanno portato alla caduta di grandi dittatori, la cattura e la relativa uccisione di uno dei più grandi terroristi del mondo, Osama Bin Laden, il terremoto in Giappone che ha messo in ginocchio un’intera nazione, sono solo alcuni dei fatti che hanno caratterizzato i 12 mesi appena trascorsi. Vicende queste che, al pari di una guerra mondiale, hanno portato ad un cambiamento sostanziale nell’assetto geo-politico della terra. La crisi economica che ha investito le potenze considerate più forti, a partire dagli Stati Uniti per arrivare all’intera Europa, ha scosso la coscienza della classe media che ha detto basta ad un sistema monetario in cui solo una manciata di ricchi riescono a far lievitare i propri portafogli. Sono così nati movimenti di protesta da New York a Roma, da Tokio a Madrid, da Mosca a Gerusalemme. Mentre i cittadini protestavano, le grandi (loro amano definirsi tali) potenze dell’Europa quali Germania e Francia, ridisegnavano il destino politico ed economico del nostro Paese e della Grecia convinte che sarebbe bastato un cambio al vertice dei governi per far rientrare l’emergenza finanziaria. Sono così stati consigliati dei governi tecnici,molto vicini alla Banca Centrale Europea, che fin’ora, però non hanno fatto altro che appesantire una situazione già di per se grave. Nel frattempo anche il resto d’Europa ha cominciato ad annaspare, comprese le due grandi potenze Francia e Germania, e qualcuno prova ad azzardare ad un fallimento dell’Euro. La Cina, nel frattempo, è riuscita ad attestarsi al secondo posto tra le potenze mondiali. La sua veloce risalita verso l’olimpo economico è stata una vera sorpresa per tutti, sia per quei paesi che la guardavano di sottocchio, sa per i cugini nipponici che si sono visti letteralmente scippare la medaglia d’argento alle olimpiadi delle potenze economiche. Mentre i Paesi occidentali, in primis il Vecchio Continente, facevano i conti con spread, bund e btp, dall’altra parte del mediterraneo iniziava la “primavera araba”. Il nord Africa ed il Medio Oriente negli ultimi 365 giorni sono stati caratterizzati da proteste e scontri contro decenni di dittature. Le rivolte più rilevanti sono sicuramente state quella tunisina, quella egiziana e quella libica che hanno portato alla caduta
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2011: Un anno che ha cambiato il mondo
dei relativi dittatori Zine El-Abidine Ben Ali (il 14 gennaio), Hosni Mubarak (l’11 febbraio) e Muammar Gheddafi che, dopo una lunga fuga da Tripoli a Sirte, è stato catturato e ucciso dai ribelli (il 20 ottobre). La corruzione, l’assenza di libertà individuali, la violazione dei diritti umani e le condizioni di vita molto dure, che in alcuni casi hanno sfiorato la povertà estrema, sono le maggiori cause che hanno portato le popolazioni ad insorgere contro i loro leader nella speranza di conquistare la tanto agognata libertà democratica. A spalleggiare le rivolte sono state le grandi potenze occidentali che, spinte da motivi prettamente economici, hanno caldeggiato le proteste fornendo anche armi ai rivoluzionari. Per la prima volta nella storia internet e i social network hanno lavorato, al pari delle moschee, come i veri motori delle rivolte. E’ certo, però, che prima che la democrazia entri a far parte della vita di questi popoli molto lavoro dovrà essere fatto ancora. Lo spettro della guerra civile rimarrà sempre dietro l’angolo finchè non si troveranno delle valide alternative agli ex governi. Oltre Oceano, mentre gli States si preparano alle nuove elezioni presidenziali e sono impegnati a ritirare le truppe dall’Iraq, Obama deve fare i conti con l’Iran. Lo spettro di armi nucleari ha inasprito molto i rapporti tra i due Paesi, tanto che l’Iran ha minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz ( tra Iran, Emirati Arabi e Oman) se il Paese venisse colpito da ulteriori sanzioni contro le esportazioni petroliere, come minacciano Stati Uniti e Paesi dell’Unione europea se Teheran non dovesse rinunciare al suo programma nucleare.
Sara Gemma
IL Times ha definito “il manifestante” il personaggio dell’anno
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STORIE DI DONNE
Alfonsina Strada La regina della pedivella Il caleidoscopio è uno strumento che permette di comporre in modo piuttosto semplice, addirittura artigianale, immagini che talvolta diventano bellissime. Quello nostro è “rosa” perché i piccoli grani che ne compongono il semplice meccanismo interno, e che combinandosi fra loro casualmente creano l’immagine, sono donne. Donne tanto diverse fra loro, destini diversi, spesso figure ingrigite dal tempo, che però ritrovano sempre un loro colore dominante nello strumento. E la prima figura che sta per formarsi, non è un caso, è quella di Alfonsina Morini Strada, ciclista. All’inizio è in bianco e nero perché è nata nel 1891 ma la ragazza è talmente volitiva e testarda che nel turbinare del nostro caleidoscopio comincia da subito a diventare “a colori”: e quello dominante, appunto, è il rosa. Terza di nove figli, nasce a Riolo di Castelfranco Emilia da una famiglia molto povera. A 10 anni sale su una vecchia bicicletta per grandi e, praticamente, non scende mai più dalle “due ruote”. Scorrazza per vie di campagna e di paese, sempre più veloce, sfidando chiunque, tra gli sghignazzi ed i pettegolezzi della gente. Così, un giorno imbocca la via Emilia, direzione Torino, dove le donne in bicicletta non sono più uno scandalo: va a sfidare la Carignano che è la più forte delle cicliste. E vince. E’ dunque la “migliore ciclista italiana”. Non ha altre avversarie all’altezza della situazione e allora si mette a gareggiare con gli uomini. In una gara, a Supinigi, è l’unica donna contro cinquanta e arriva settima. Nel 1911 stabilisce il record mondiale di velocità femminile: oltre 27 chilometri in un’ora, che però non è ancora omologato. E continua così. Nel 1915 sposa Luigi Strada, ciclista dilettante che al massimo parteciperà al “Lombardia” del ‘22 e ’23. Nel 1917, per rialzare il morale degli italiani dopo Caporetto, si corre straordinariamente il Giro di Lombardia: tra i partecipanti nientemeno che Girardengo, Belloni e Pellissier: Alfonsina, unica donna, arriva ultima ma felice. Mira più in alto. Si iscrive al Giro d’Italia del 1924! Mette in crisi regolamenti e giudici ma alla fine la spunta: è, prima e unica donna della storia, al via della “corsa rosa”! In sella alla bici che era stata il più gradito regalo di nozze, percorre le vie polverose d’Italia tra fiori, bande musicali e striscioni di saluto e incoraggiamento. Accumula ritardi enormi, come del resto la maggior parte dei suoi colleghi, ma alla fine, dopo bronchiti, cadute, crisi (i calvari di sempre dei ciclisti!), dopo 3.618 km percorsi in sole 12 tappe, la nostra è a Milano fra applausi e festeggiamenti. Nel 1925 si iscrive di nuovo al Giro ma questa volta la partecipazione è negata. Intanto la fama si è diffusa in mezza Europa e Alfonsina corre dappertutto: Francia, Spagna, Russia … ma sempre più spesso sotto il tendone di un circo. Nel 1938, a 46 anni, a Parigi stabilisce il primato femminile in 12 ore. Rimasta vedova, dopo la guerra sposa un ex ciclista ed apre un negozio di biciclette a Milano. Ogni tanto qualche giornalista si ricorda di lei e va ad intervistarla: e lei dice che la sua carriera non è ancora finita. Infatti, a 65 anni suonati, nel 1956 vince la sua ultima corsa in una competizione riservata a veterani in un circuito a Nova Milanese. E intanto segue le corse di bici in moto: una favolosa Guzzi. Continua a scorrazzare su due ruote potentemente motorizzate: Milano, Brianza, Varesotto… ed è, appunto di ritorno dalle +Tre valli varesine, una delle ultime classiche di stagione, quando la moto comincia a fare le bizze. Una volta a casa, Alfonsina fa da meccanico e ogni tanto spinge sulla pesante messa in moto a pedale. E’ così che muore il 13 settembre del 1959. Paolo Maola
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Viaggi
Marco Rossetti marco.rossetti@viaggiofflimits.it
Una carovana si ferma e un’altra riparte. Ci sono persone che si potranno incontrare ancora, altre che non si rivedranno mai più. Persone che passano senza che nessuno se ne accorga, persone che si incrociano appena. Man mano che li saluti, hai la sensazione di diventare più libero, più puro e con un pò di fulgore negli occhi… …Abbiamo fatto viaggiare migliaia di persone in oltre due decenni: isole incontaminate, oceani, deserti, foreste, borghi, villaggi, città. Genti ed etnie lontane, diverse nel colore e nei costumi, nei riti quotidiani e nel modo di vivere. Abbiamo fatto di tutto per rendere i viaggi dei nostri clienti/amici incomparabili ed inconfondibili. Alcune volte non ci siamo riusciti ma l’impegno è sempre stato lo stesso. Oggi è arrivato il tempo di cambiare, di pensare oltre…il viaggio continua comunque e sempre… Off Limits
Luoghi sacri tra foreste e fiumi “Quando arrivarono gli spagnoli, loro avevano la Bibbia e noi le terre. Dopo un po’ noi avevamo la Bibbia e loro le terre”. Così pensa l’indio che vive la calata degli spagnoli. Se, oltre agli oggetti trasportabili sui galeoni, i conquistadores avessero potuto razziare pure le poderose pietre che materializzano il sacro e l’arte maya e azteca, noi non avremmo l’imbarazzo di dover selezionare i luoghi da visitare tra i tantissimi esistenti. Ma ci siamo ulteriormente complicati un compito già difficile cercando anche modalità di viaggio non consuete. Nasce così una proposta originale tra foreste alture e fiumi che incontra una storia fatta d’archeologia e folclore fuori degli itinerari usuali. Impreziosiamo tutto includendo 10 siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO (tutti quelli esistenti in Guatemala, poi Copàn e i più significativi del Messico). Bus privato, barche e un solo volo interno permettono più autonomia e contatto con persone e luoghi altrimenti non visitabili in Guatemala (Quiriguà, Parco del Rio Dulce, Livingston), Messico (Yaxchilàn), e Honduras (Copàn). Servizi e hotel sono di alta qualità, clima gradevole, ritmi non stressanti per attraversare luoghi noti ma pure pochissimo frequentati. 7 giorni in Guatemala e 6 in Messico, 1
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nell’interessantissima Copàn. Specificità del viaggio: Quiriguà, con steli Maya alte più di 10 metri. Copàn in Honduras, per importanza storica paragonata a Tikal, che conserva forse il più bel manufatto maya delle Americhe. Livingston, vi si può andare solo in barca navigando nella Baia di Amatique, caratterizzata da un ambiente caraibico con neri guatemaltechi che parlano il “garifuna”. Rio Dulce, riserva naturale tra fiume giungla e paludi che percorriamo in barca. Yaxchilàn (“Gioia Perduta nella Foresta”), vi giungiamo in barca sull’Usumacinta, in un’ansa del fiume tra le foreste. Pernottamento nel Parco Archeologico di Chichèn Itzà. Andiamo via terra a Tikal attraverso la mitica pista, ormai asfaltata, che taglia la foresta del Petèn. Due notti nel Parco Archeologico di Tikal per recarsi dove è impossibile se non si pernotta nel sito, e avere il privilegio della particolare atmosfera del primo mattino e tardo pomeriggio quando vanno via i turisti che non vi risiedono. E, all’alba, dopo essersi svegliati al suono “dell’uccello sega”, attendere su una piramide che il sole sconfigga la “nieblita” che nasconde i templi tra gli alberi. Crediamo siano questi alcuni aspetti che rendono il viaggio effettivamente un po’ diverso da altri, impenetrabile e misterioso, antico come il tempo e giovane come la primavera.
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La sposa del 2012 predilige il ritorno al romanticisimo esibendo abiti da favola per sentirsi davvero unica, con veli e dettagli ricercati. Gonne lunghe e vaporose a nuvola, dai particolari esclusivi, vengono impreziosite da corpetti stringati swaroski, scoperti sulle spalle, per far brillare la sposa e renderla splendente e meravigliosa. Dal corpino scende sulla gonna questo filo brillante che caratterizza il dettaglio degli abiti da sposa della prossima stagione. Il bianco seta è il protagonista assoluto, il velo lungo, un must immancabile per vere principesse.
Roselline e boccioli che fioriscono su corpetti, gonne vaporose o come spalline per busti fioriti. È questa una delle nuove tendenze in voga, presente soprattutto nella collezione firmata Aimèe Montenapoleone. Rose, rami e petali a rilievo impreziosiscono l’abito tagliato su modelli sofisticati. Vediamo come una spallina a cascata di fiori viene ripresa sulla schiena, oppure come in un corpino delicato in pizzo e gonna vaporosa le rose servono da fermaglio per raccogliere questa nuvola di taffetà, con il tema floreale che viene richiamato anche nell’acconciatura. Decisamente romantica la collezione Elie by Elie Saab 2012, che propone abiti dai tessuti pregiati e sontuosi, dalle linee classiche ed essenziali per un effetto di sublime eleganza e raffinata delicatezza. Organza, tulle e taffetà di seta si mescolano e sono impreziositi da pizzi ricamati. Il punto vita è elegantemente valorizzato da cinture e fiocchi.
È lo stile sirena, femminile per eccellenza, quello che ha maggiormente calcato le passerelle che presentavano le prossime tendenze e che sarà il grande protagonista della moda sposa 2012, spesso abbinato ad uno scollo a cuore. Corpino e fianchi avvitati, linea serrata fino a sopra il ginocchio e poi apertura a corolla in tante varianti quanto la fantasia degli ideatori della moda al servizio della sposa possono immaginare: ogni casa di moda ha presentato diversi modelli a sirena.
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Classico sì, ma con un tocco di colore per chi non ama un look assolutamente total white. E così l’intramontabile abito bianco si arricchisce di colore nei dettagli colorati: blu, viola e nero sono i più gettonati. Una fascia legata in vita, il bordo della gonna o elementi decorativi sul bustino di altro colore conferiscono un tocco assolutamente personale e unico all’abito da sposa più classico incontrando i gusti delle spose giovani e delle più originali. Un universo di colori, dunque, per le spose del 2012. Senza rinunciare ad un look total red o total pink e a qualche piccola stampa floreale. Lo stile vintage con i suoi accessori d’altri tempi resta sulla cresta dell’onda, con vestiti dai tagli d’altri tempi che si abbinano a matrimoni in stile retrò.
Sì all’accessorio nel 2012: il velo contraddistingue le spose romantiche, mentre cinture e fiocchi, in linea con il colore dell’abito o in leggero contrasto, non possono proprio mancare, indispensabili per evidenziare la silhouette della sposa. Per le più giovani e sbarazzine, ideali gli abiti corti.
Agli antipodi dei modelli presentati sopra, troviamo la collezione di abiti da sposa firmata Le Spose di Giò, nome di riferimento dello stile minimal chic per la sposa che fa della semplicità il suo punto forte. Uno stile essenziale si approprierà anche degli abiti da sposa corti, adatti alle più giovani.
Tra le nuove tendenze fiori, swaroski e tocco di colore, padroneggia lo stile sirena.
Una Sposa romantica quella del 2012
rsonale! e p o t s u g o u s l iginale 012? I r 2 o a , s e o g p a s t in la v à , r n e istingu iddlelto Cosa contradd eramente ispirata a Kate M senterà la sposa del b i re Romantica e li bianco o colorata: così si p er femminili: sensualissim ip in o stravagante, Tutte dovranno però essere nospalla (Alvina Valenta) . o prossimo anno ine (Valentino, Penhalta), m o sirena, grande li ll abiti senza spa on mancano, insieme al tag più spiritose, invece, n e scolli a cuore tutte le sue sfumature. Per le i corti dallo stile minimal. it protagonista in osti gli anni ’50, con degli ab p vengono ripro
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ontinua il viaggio di NONSOLOROSA tra i prodotti enogastronomici del nostro bel Paese. Questo mese abbiamo deciso di parlarvi di un alimento prezioso per la nostra alimentazione. Si tratta del miele. Conosciuto sin dal VI secolo avanti Cristo e considerato per secoli “il cibo degli dei”, questo nettare divino racchiude in se molte proprietà da quelle antibiotiche a quelle cicatrizzanti, da quelle dissetanti a quelle regolatrici, da quelle estetiche a quelle afrodisiache. Il grande Virgilio lo definisce “ il dono celeste della rugiada”. Studi scientifici hanno portato a scoprire che gli apicoltori, essendo esposti alla puntura delle api, sono meno soggetti a reumatismi e problemi cardiocircolatori. Il suo colore prettamente ambrato, con sfumature che vanno dal dorato al rossiccio, e il suo profumo intenso che racchiude in se gli odori della natura, appagano i sensi ed anche il corpo. dar vita a questo pregiato alimento sono dei piccoli ma operosi insetti: le api. E’ solo grazie a loro se ogni giorno il miele può trovare un posto d’onore sulle nostre tavole. Utilizzato principalmente come dolcificante, questo nettare è un buon accompagnamento per formaggi ed uno speciale ingrediente per i dolci.
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“Scelto per te” dal Gruppo Deserti
Il nettare degli Dei alla portata di tutti A Velletri è l’Apicoltura Salustri ad occuparsi della produzione di miele. Nata nel 1978 dalla passione di Donato Salustri, da circa 20 anni questa azienda, a conduzione familiare, produce miele nel territorio dei Castelli Romani. Come ci ha spiegato William, erede di Donato, la loro è un apicoltura semistanziale. Gli alveari dell’azienda sono infatti collocati in diverse zone del territorio, lontani da fonti di inquinamento, prive di insediamenti industriali e di coltivazioni intensive. Sono circa 300 gli alveari in produzione dislocati tra le pendici del Monte Artemisio, la campagna veliterna e la pianura Pontina. Diversi sono i tipi di miele che vengono prodotti da ogni alveare: dal miele di castagno a quello di acacia, dal millefiori all’eucaliptos. Il miele di castagno è il re delle tavole veliterne. Da un gusto amarognolo e dal colore rossastro, come i terreni vulcanici del nostro territorio, è il miele con il quale sono cresciuti i nostri nonni, visto che i castagneti erano la monoflora più importante nel nostro territorio. razie alla collaborazione con il Gruppo Deserti, che ha inserito il miele tra i prodotti a marchio “Scelto per te”, l’Apicoltura Salustri ha la possibilità di avvicinarsi al consumatore in maniera diretta. Tra le iniziative messe in campo dalle due aziende per pubblicizzare il prodotto c’è “la casetta del miele”. Espositori a forma di arnia sono stati collocati all’interno dei supermercati ed i clienti hanno la possibilità di assaggiare e di scegliere il miele che preferiscono. Un’iniziativa questa che ha permesso all’apicoltura Salustri di farsi conoscere, e al Gruppo Deserti, ancora una volta, ha dato la possibilità di coccolare i suoi clienti.
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Tiziano Zarra, responsabile commerciale del Gruppo Deserti e William Salustri, titolare dell’azienda Salustri.
Gossip
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L’arte Enogastronomica
Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it
Caviale Il cibo più caro del mondo Già al tempo della Roma Imperiale il caviale, uova di storione salate e preparate con procedure particolari, era apprezzato al punto tale che un nobile di nome Calvisius creò nel territorio bresciano, ricco di acque sorgive purissime, un allevamento di storioni per poter soddisfare la continua richiesta di questo prodotto. Oggi a Calvisano esiste una moderna Azienda ittica che effettua l’allevamento dello Storione Bianco a ciclo completo garantendo un prodotto, anche se da allevamento, di grande qualità che ottiene consensi ed apprezzamenti a livello mondiale (www.calvisius.it). Ma il top della qualità è comunque dato dal prodotto derivato da tre specie di storione selvaggio: Beluga, il più grande, può arrivare a 8 m di lunghezza e 10 quintali di peso. Le sue uova sono grani grossi fino a 3 mm di diametro, molto fragili e si schiacciano facilmente; è il più caro. Osciétre, ha grani medi e fine nel gusto. Sevruga, ha grani più piccoli ma sempre di altissima piacevolezza. Inoltre anche il metodo di conservazione influisce sulla qualità: Malossol (poco salato) è il sistema di salatura leggera che produce il caviale più pregiato, si conserva poco ed è necessario mantenerlo a temperature intorno ai 3° Pastorizzazione è il sistema che conserva per 2 anni circa ma è meno pregiato. Pressatura e forte salatura delle uova più piccole e rotte, è il sistema che fornisce un prodotto dal gusto molto forte e viene consumato prevalentemente in russia. Come si serve il Caviale?
COMPRO ORO di Christian Brusselles
RIPARAZIONI INCASTONATURA P.le Monsignor Centra, 17 00049 Velletri (Rm) Tel. 06/96152043 Cell. 377/2313557 compro.oro1973@libero.it www.comprorovelletri.it
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Intanto facciamoci spedire dalla Azienda Ittica lombarda una scatolina fresca da 30 gr., e ,con una spesa di 50 euro circa, potremo soddisfare la voglia servendolo in una romantica cena a due. I russi, i più grandi produttori e consumatori, sono formali: il caviale non sopporta che l’argento. Va servito quindi in una ciotola d’argento riempita di ghiaccio, al cui centro metterete la scatolina che sarà aperta all’ultimo momento, il cucchiaio dovrà essere di porcellana o di osso perchè non rompe le uova che sono molto delicate. I veri amatori lo prendono con i Blinis alla panna acida, piccole crepes fatte con 2/5 di farina di frumento, 3/5 di farina di grano saraceno, cipolla, bianco di uova sode e panna acida ma, se non li avete va bene anche un triangolino di pane tostato velato di burro. Si dice che il caviale si accompagna con la Vodka ma, nelle ricche famiglie russe si considera questa usanza buona per il popolino. Sulle loro tavole si beve Champagne, Jerez o Malaga . Effettivamente il migliore abbinamento è proprio con una vodka ghiacciata non aromatizzata ma, se si inizia il pasto con con un super alcolico non si sa dove si va a finire, quindi per quella cenetta romantica è meglio lo Champagne. Per concludere il solito avviso ai consumatori: quei piccoli grani neri o rossi che troviamo contenuti in vasetti rotondi e trasparenti nei supermercati o a guarnizione di tartine per coktail e aperitivi sono uova di lompo o di salmone più o meno colorate. Non è Caviale!
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CONCERTI
Architettiamoci Eventi
Elio e le storie tese 27-28 gennaio Auditorium Conciliazione Roma Gavin Degraw 19 febbraio Orion Roma
TEATRO
Noel Gallagher 13 febbraio Atlantico Live Roma Caparezza 16 marzo Teatro Tendastrisce Roma
Kasabian 24 febbraio Atlantico Roma
Rinaldo in campo Fino al 22 gennaio Teatro Sistina Roma Cirque Du Soleil 15-18 marzo Palalottomatica Enrico Brignano 26-29-30-31 marzo Palalottomatica A qualcuno piace carta dal 6 al 18 marzo Teatro Parioli
Azerbaigian - La Terra di Fuochi sulla Via della Seta 13 Febbraio - 4 Marzo 2012 Museo della Civiltà Romana, Roma
MOSTRE
Jovanotti Arc. Carlo Carones 28 febbraio car.arch@libero.it Palalottomatica Roma
(Un)Forbidden City: la post-rivoluzione della nuova arte cinese 25 Gennaio - 4 Marzo 2012 Macro Roma Il Suono della Luce. L’ombra tra l’idea e la realtà, tra l’emozione e il gesto 25 Gennaio - 4 Marzo 2012 MACRO Testaccio Roma
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Polvere alla polvere Dal 21 febbraio al 4 marzo Teatro Eliseo C’era una volta… nu jeans e una maglietta Fino al 12 febbraio Teatro Ambra Jovinelli
Alessandro Haber in concerto Fino al 28 gennaio Teatro Ambra Jovinelli Mamma mia! Teatro Brancaccio Roma
Stefano Accorsi in Orlando Furioso (ballata in ariostesche rime per un cavalier narrante) Fino al 26 gennaio Teatro Ambra Jovinelli
Ópla e il libro d’artista Fino al 11 Marzo 2012 Casina di Raffaello Roma L’ultima carovana 14 Febbraio - 11 Marzo 2012 Mercati di Traiano Roma Evgen Bavcar. Il buio è uno spazio Fino al 25 Marzo 2012 Museo di Roma in Trastevere, Roma Lux in arcana Fino al 9 Settembre 2012 Musei Capitolini Roma
Agostino De Romanis Il pensiero dipinto 8 febbraio 2012 Camera dei deputati Roma
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Il Presidente della Confesercenti Mauro Leoni
Si arriva al pignoramento degli immobili o al blocco delle auto per soli 700
“Fermiamo
I recenti fatti di cronaca che hanno visto diversi attentati alle sedi di Equitalia hanno sottolineato come l’esasperazione degli italiani sia ormai alle stelle. La crisi economica ci ha messi in ginocchio tutti, senza distinzione di ceto e classe sociale. Certo, però, che a rimetterci maggiormente, come sempre sono le persone normali, la gente comune. Quella gente che ormai fa fatica ad arrivare alla metà del mese con lo stipendio e che, in molti casi, non riesce neanche a fare la spesa. Il lavoro non c’è, molte aziende chiudono e gli stipendi non sono adeguati al costo della vita. A questa infelice e tragica situazione in molti casi si aggiunge anche la mannaia di Equitalia, società per azioni a totale capitale pubblico (51% in mano all’Agenzia delle Entrate e 49% all’Inps) incaricata dell’attività di riscossione
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nazionale dei tributi e dei contributi. “Il suo fine- come si legge sul sito online- è quello di contribuire a realizzare una maggiore equità fiscale, dando impulso all’efficacia delle riscossioni attraverso la riduzione dei costi a carico dello Stato e la semplificazione del rapporto con il contribuenti. Ogni euro recuperato è una risorsa ulteriore che mettiamo a disposizione della collettività, per migliorare la vita di tutti noi e per aiutare il nostro Paese ad essere più equo e più giusto”. Uno scopo veramente nobile se solo venisse applicato così come è stato scritto. Già perché in quanto a semplificazione del rapporto con i contribuenti non si può certo dire che Equitalia ne sia un portabandiera. Basti pensare che sono migliaia i casi di persone che si sono viste recapitare multe, con annessa mora, dopo anni che erano state emesse. All’oscuro di tutto, quindi, queste persone
si sono viste improvvisamente sequestrati i propri mezzi, pignorate le case e recapitate sanzioni salatissime di punto in bianco. Multe non pagate a causa della mancanza di liquidità che si sono praticamente triplicate a causa degli interessi. Sembrerebbe quasi la trama di una commedia americana dove alla fine tutto si risolve per il meglio, ma purtroppo non è affatto così. La cosa peggiore è che nella maggior parte dei casi la situazione peggiora soltanto. Proprio dell’esasperazione e dello sdegno degli italiani abbiamo voluto parlare con Mauro Leoni, presidente della Confesercenti di Velletri. Con lui abbiamo fatto un quadro della situazione cercando di capire quali potrebbero essere le eventuali soluzioni affinché Equitalia non diventi una scure per i contribuenti.
Perdurare con tali regole significa rischiare di produrre in questo momento una vera e propria macelleria sociale.
Presidente Leoni, negli ultimi mesi diversi attentati sono stati perpetrati ai danni delle sedi di Equitalia. Cosa pensa al riguardo? La prima cosa da dire è che noi di Confesercenti condanniamo gli atti di violenza e gli attentati contro le istituzioni ma siamo anche consapevoli che in questo momento nel nostro Paese esiste un problema serio. Un problema che è stato affrontato da grandi testate giornalistiche e che crediamo sia
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euro, il Presidente della Confesercenti Mauro Leoni lancia un grido d’allarme
mo la Gerit” necessario venga affrontato anche dallo Stato. E’ sicuramente necessario che i tributi vengano riscossi ma si deve fare in modo che le riscossioni non gettino nella disperazione i cittadini.
A suo parere come si è arrivati a questo punto? Uno dei grandi nemici dei contribuenti è sicuramente stata la mancanza di trasparenza del sistema che ha trasformato il fisco in un mostro. Un mostro che ha messo in crisi anche chi le tasse le ha sempre volute pagare. Purtroppo siamo arrivati ad un punto che evasore è diventato anche colui non si è visto recapitare una multa e, di conseguenza il suo debito si è praticamente triplicato. Con Equitalia lo Stato pensava che avrebbe recuperato tutti quei soldi che nel corso degli anni le banche non erano riuscite a reperire. La realtà è stata ed è però ben diversa dalla speranza. Moltissimi sono i casi in cui le notifiche delle tasse non sono mai arrivate o sono arrivate in ritardo. Altrettanti i casi in cui le tasse si riferiscono ad evasioni inesistenti. A tutto ciò si aggiunge il fatto che, su ogni imposta non pagata, alla sanzione annua del 30%, si aggiunge il 6% di mora, 8% se il pagamento avviene dopo i 60 giorni dalla notifica, più l’aggio di Equitalia che si aggira intorno al 6% ma che arriva sempre al 9% perché le notifiche avvengono sistematicamente dopo 60 giorni. Si arriva così ad avere, ogni anno, una maggiorazione del 45% sulle imposte. Tutto questo non è certo stato d’aiuto alla Stato nella riscossione dei tributi ed ha tagliato le gambe alla gente comune che non avendo possibilità di saldare i propri debiti si ritrova con case e aziende pignorate e con macchine sequestrate.
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Cosa si potrebbe fare secondo lei affinché le cose cambino? Io non sono né uno statista, né un economista né tantomeno
un uomo di governo quindi non posso dire cosa lo Stato dovrebbe fare per risolvere questa situazione. Di certo posso dire che in un periodo nero per l’economia italiana è indispensabile per l’amministrazione riuscire a recuperare credito ma bisogna porre un occhio di riguardo nei confronti dei contribuenti. Chi ha responsabilità di governo non può sottrarsi, in momenti così particolari, dall’individuare soluzioni che tengano conto delle reali esigenze dei cittadini contribuenti. La pur buona volontà a rateizzare i crediti, secondo alcuni, potrebbe non essere sufficiente! Siamo convinti che debbano essere individuate delle fasce d’intervento temporali. La volontà al rientro del dovuto non può diventare un’azione repressiva. Questo è ciò che accade in Equitalia, così come all’Agenzia delle Entrate, e che vede l’annullamento del piano di rateizzazione al primo mancato pagamento di una rata. Equitalia prevede la rateizzazione del debito, con un massimo di 72 rate: per andare incontro alle esigenze dei cittadini si potrebbe magari pensare di allungare la rateizzazione dandogli così un po’ di respiro. A tutto svantaggio dei contribuenti vi è poi il fatto che se si salta una rata scatta in automatico il pignoramento dei beni. Forse un po’ di flessibilità da parte della società sarebbe utile e necessario passo in favore dei piccoli evasori. Il problema dell’evasione nel nostro Paese c’è e non si può nascondere. Noi di Confesercenti, però, siamo convinti che chi di dovere, debba prendere dei provvedimenti affinchè la riscossione dei tributi non diventi una mannaia per i cittadini. Sara Gemma
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I Grandi Dello Sport A volte le coincidenze sono così perfette e così feroci da farci chiedere se sono veramente coincidenze: sembrano piuttosto elementi di un puzzle che si incastrano al posto giusto e in momenti diversi, tanto da disegnare una ineluttabilità del destino che travalica ogni nostro sforzo. La storia che vi vogliamo raccontare questo mese inizia nel 1919 a Cassano d’Adda, al confine fra le provincie di Milano e Bergamo: è là che il 26 gennaio viene alla luce Valentino Mazzola, primo di quattro fratelli. L’infanzia di Valentino non è rosea: la famiglia è molto povera, il papà è un manovale che morirà prematuramente, lasciando sola la moglie con quattro piccole bocche da sfamare. Anche Valentino, all’età di 10 anni, è costretto a lasciare la quinta elementare per andare a lavorare. Proprio a quell’età, 10 anni, iniziano ad incastrarsi i pezzi di un puzzle che sembra glorioso: Valentino, cuore intrepido, si getta nelle acque dell’Adda per salvare un amichetto, Andrea Bonomi, appena 6 anni. Quel Bonomi, salvato da una morte sicura per annegamento, sarebbe diventato capitano e colonna del Milan.
Era destinato, fra le altre cose, a vivere ben due guerre mondiali nella sua pur così breve vita: nel 1939, anno in cui scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, passò al Venezia ed insieme ai lagunari vinse la Coppa Italia ed aiutò la squadra a posizionarsi terza in classifica alla fine del campionato. Ma il grande salto, per Mazzola, era dietro l’angolo: nel 1942 venne acquistato dal Torino, una squadra destinata a diventare grande. Così grande che verrà per sempre ricordata con questo appellativo, diventato vero e proprio patronimico: il Grande Torino. Con la maglia granata Mazzola vincerà da capitano cinque scudetti (1943 e poi dal 1946 al 1949) disputando in totale 232 partite e segnando 109 reti (29 nella stagione 1946-1947 con cui si laureò capocannoniere della Serie A). Mazzola farà in tempo a vestire anche la maglia della Nazionale: il CT Vittorio Pozzo lo fece esordire nel 1942, contro la Croazia, mentre il primo gol sarebbe arrivato il 19 aprile dello stesso anno, quando gli azzurri travolsero la Spagna per 4-0. Mazzola avrebbe vestito la maglia della Nazionale per 12 volte, segnando 4 gol: all’epoca la squadra azzurra era composta per i 9/11 da giocatori del
Valentino Mazzola con il figlio
Il Grande Torino
Mazzola sposerà una compaesana di Cassano D’Adda, dalla quale avrà due figli: Ferruccio e Alessandro, destinato a diventare a sua volta una leggenda del calcio italiano. Nel 1946 il matrimonio finisce e Valentino ottiene la custodia di Sandro: sarà proprio crescendo con il padre che il piccolo si innamorerà del calcio e capirà di avere in sé un grande talento, trasmesso inesorabilmente dai geni. Valentino Mazzola esordì nel mondo del calcio a 14 anni, nel Gruppo Sportivo Carlo Tresoldi di Cassano d’Adda.
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Vale un e dal d
grande Toro. Valentino Mazzola è stato il primo calciatore totale, nella storia del calcio. Nel corso dei 90 minuti il suo movimento continuo lo portava a ricoprire contemporaneamente i ruoli di libero, regista e attaccante. A lui si sono ispirati, per confessione degli stessi protagonisti e dei tecnici delle società dove militavano, “mostri sacri” quali Alfredo Di Stefano, Boby Charlton e Johan Crujff. L’Italia in cui Mazzola divenne un mito era un paese provato dalla guerra e dal ventennio fascista, che tentava di ricostruire
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le sue sorti dalle macerie, vere e proprie, lasciate dagli anni alla sua destra, se la vide invece sbucare davanti all’improvpiù difficili: un paese sì povero, quell’Italia, ma anche affamaviso (velocità 180 km/h, visibilità 40 metri) e non ebbe il to di rivincita e di vittoria, in cerca di grandi eroi da celebrare tempo per fare nulla: non si ravvisano infatti, dalla disposiin nome di un nuovo inizio. E lo sport, come spesso accade, si zione dei rottami, tentativi di riattaccata o virata. prestò perfettamente a questa esigenza: fabbricando L’unica parte del velivolo rimasta parzialmente miti, ragazzi semplici venuti dal intatta è l’impennaggio. niente, in grado con le loro gesta L’Italia intera, e non soltanto i tifosi del mese OSA vi di rendere di nuovo orgoglioso Questo Torino, restarono scioccati per l’immane traLOR grande un intero paese. Così è andata per NONSO il campionato era ancora in corso ma a ’altr o le gesta gedia: Mazzola, per il grande Toro che racconta un le squadre dell’Inter e del Milan -a nome di p a: do itri, v i t r o p lui rappresentava, e per altri grantutte le altre squadre di serie A- chiesero als a stori ile Tiberio M cui di sportivi dell’epoca, come Fausto la Federcalcio di assegnare lo scudetto ai a g del pu ne sfortunato l Coppi e Gino Bartali. granata. Per i restanti quattro incontri, la pio ata t s è a La bella favola di Mazzola e del cam t società torinese dovette comunque giocai v ibile e da una Torino è destinata ad infrangersi incred re, schierando la squadra delle riserve che h a anc resentiamo contro quella maledetta collina di celebrat vinse tutte le partite. Contro il Torino-B, p i, vi ista gli avversari mandarono n o g a Superga, il 4 maggio del 1949. Una fiction Ra t anch’essi in o r ande p . r g o r tragedia aerea che cancellò la squadra t campo le riserve. l a un t italianiono Mazzola, L’ultima terribile coincidenza, che fa r di calcio italiana più forte di tutti i tempi o p s o l l e d Valent er sempre rabbrividire anche chi non crede a nese le vite di 31 persone, a m a i h c op fra calciatori, giornali- Si sun colossale lancio di dadi del destino, ricordatn à una r r i e d v o e sti ed accompagnatori. a è quella che riguarda il comandante t i l Cap a, il Torino, Anche nell’ultimo episo- come i tragico e sfortunato volo Lisbonar quad e vittorie da del dio della sua vita, le coin- grande s Torino. Si chiamava Meroni, ed è u alle s ibile. cidenze nefaste sgomitano strappata perito anche lui nel disastro aereo: infless o n i t nel destino di Mazzola: Meroni come quella grande ala des e d un era stato proprio lui ad orstra che avrebbe infiammato di nuovo i tifosi ganizzare quella trasferta del Toro negli anni ‘60. Quel Meroni si chiamava Luigi, per giocare un’amichevole contro il Benfica, e sarebbe andato incontro ad una fine altrettanto tragica. per celebrare l’addio al calcio del Capitano A soli 24 anni, infatti, venne investito da un’automobile in Josè Ferreira. Morirono nel terribile incidenCorso Re Umberto, morendo sul colpo. Ad investirlo, un te anche tre dei migliori giornalisti sportivi giovane 19enne di nome Attilio Romero: sarà giudicato initaliani dell’epoca: Renato Tosatti (Gazzetta nocente dalla Polizia, a cui si consegnò spontaneamente del Popolo, padre di Giorgio Tosatti), Renato qualche ora dopo l’incidente. Diventerà, nel 2000, presiCasalbore (fondatore di Tuttosport) e Luigi dente del Torino Calcio: l’esperienza terminerà nel 2005 Cavallero (La Stampa). con il fallimento della squadra. Erede di Valentino, il figlio Sandro: campione europeo nel 1968 e vice-campione mondiale nel 1970 con la Nazionale italiana, vinse con l’Inter quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, laureandosi anche capocannoniere nel 1956 segnando 116 gol. Sembra scontato dire che buon sangue non mente: a noi piace pensare che il destino, nella persona di un La dinamica dell’incidente aereo non è mai stata chiarita fino Mangiafuoco a volte clemente a volte crudele, abbia deciso in fondo: a quanto sembra il pilota decise di cambiare rotta di far godere il figlio di tutto quello che il padre, strappato a causa delle avverse condizioni meteorologiche: si ipotizza alla vita troppo presto, non ha fatto in tempo ad assaporare. che sia stato il forte vento al traverso sinistro a deviare la rotta dell’aereo, un trimotore FIAT G.212, contro la collina di Superga. Il pilota, che credeva di avere la collina di Superga Francesca Di Belardino
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Carriera in crisi per Chelsea
Il suo debutto come reporter sulla NBC in dicembre è stato un vero flop, per questo il network non ha ancora deciso se rinnovarle il contratto. Stiamo parlando di Chelsea Clinton che con il suo primo servizio su una donna nera che vive in Arkansas non è riuscita a bucare lo schermo. C’è da chiedersi: riuscirà la figlia dell’ex presidente degli Stati Uniti a trovare un nuovo lavoro?
Scandalo all’Eliseo
Sembrerebbe che la premier dame francese, Carla Bruni, sia immischiata in uno scandalo sulla sparizione di fondi destinati alla ricerca contro l’AIDS. Soldi questi che sarebbero stati dirottati verso la fondazione Bruni- Sarkozy contro l’analfabetismo, grazie all’aiuto del Dott. Michel Kazatchkine, direttore esecutivo della fondazione.
I COLORI DEL Il 7 dicembre, dopo 16 anni di latitanza, è stato arrestato, nel cuore di Caserta, Michele Zagaria, il capo dei capi dei Casalesi. La polizia lo ha trovato in un bunker sotterraneo in un fondo agricolo di Casapesenna. Francesco Azzarà, volontario di Emerency, è stato liberato il 16 dicembre dopo 4 mesi dal sequestro in Darrefour.
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Dopo ben 10 mesi di prigionia è stato liberato l’equipaggio del Savina Caylyn, petroliera sequestrata dai pirati somali. A bordo vi erano anche 5 italiani che finalmente hanno potuto fare ritorno a casa.
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Forse trovato il corpo di Straccia
Muore il dittatore Kim Jong-il
Il 17 dicembre è venuto a mancare Kim Jong-li, dittatore coreano che ha governato per 17 anni, a causa di un attacco di cuore. Centinaia le persone che, in strada, in preda alle lacrime, hanno salutato il caro leader. A prendere il suo posto al governo sarà il figlio Kim Jongh-un, definito “il grande successore”.
Era il 14 dicembre quando da Pescara scomparve un ragazzo di 24 anni, originario della provincia di Fermo, Roberto Scaccia. Studente di linguistica all’università di Pescara, Roberto stava facendo jogging sul lungomare l’ultima volta che è stato visto. Il 7 gennaio a Bari la Capitaneria di porto e i vigili del fuoco hanno recuperato un corpo in mare. Dagli abiti che indossava al momento del ritrovamento si presume si tratti proprio del 24enne scomparso a Pescara. Spetterà all’autopsia stabilire l’identità dell’uomo (il volto è stato infatti sfigurato dalla lunga permanenza in mare) e le cause del decesso.
LLA CRONACA Dietro l’omicidio forse un regolamento di conti Erika De Nardo, condannata a dieci anni per l’omicidio della madre e del fratellino nel 2001, ha scontato la sua pena. Dopo aver lasciato la comunità Exodus è tornata nella casa paterna dove riprenderà una vita normale.
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Mercoledì 4 gennaio Roma è stata scossa da un terribile duplice omicidio. Un commerciante cinese Zhou Zeng, 31 anni, e sua figlia Joy, di soli 9 mesi, sono stati brutalmente assassinati a colpi d pistola sotto casa. Ferita ma non grave Lyan, moglie di Zhou. Inizialmente si pensava ad una rapina, dato che la famiglia cinese stava facendo ritorno a casa dopo aver chiuso il bar di loro proprietà La testimonianza di Lyan non lasciava alcun dubbio: due ragazzi romani, a bordo di uno scooter, l’avrebbero prima minacciata con un coltello strappandogli la borsa. Alla reazione di Zhou i due uomini avrebbero fatto fuoco. Un finale tragico per una magra rapina. I soldi, infatti, erano stati trovati nella giacca dell’imprenditore cinese. Il ritrovamento dello scooter con il quale è stato compiuto l’agguato e soprattutto della borsa di Lyan con dentro 16 mila euro cambiano però il corso delle indagini. Gli inquirenti continuano le indagini battendo anche la pista dei possibili killer stranieri. Che si sia trattato di un regolamento di conti?
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I NOSTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE
VELLETRI Benito al Bosco Via Morice, 96 Casale della Regina Via Vecchia Napoli, 9 Caffetteria Leda, c.so della Repubblica 11 Bar Jolly, Corso V. Emanuele, 78/80 Bar presso Clinica Madonna delle Grazie, Bar Caffetteria Ginnetti, Piazza Cairoli 33 Bibenda Cafè, Via Appia Sud, 28 Km 42,900 Snack Bar Zi Checco, Via Lata, 22/24 Bar Alterego Viale Salvo D’Acquisto, 10/a Torrefazione Caffè VIDILI C.so Della Repubblica 252 Bar Cairoli (Cafarotti) Piazza Cairoli, 7 Il Gabbiano Bar-Spaghetteria, P.za XX settembre,12 El Barrio Cafè, C.so della Repubblica, 249 Caffetteria Mastrostefano Sandro, Via dei Volsci,35 Caffetteria La dolce vita, Corso della Repubblica, 167 Vini e Caffè, Via Guido Nati, 39 GOLD CAFÈ, Via Lata 269 TANI CAFFÈ, Via Delle Mura, 3 BUFFETT STAZIONE, stazione F.S. Caffè del Bargello, viale Oberdan GREEN BAR, Via Del Comune, 72 Circolo Colle Degli Dei via Colle Carcagno 31/20 Comune di Velletri, Piazza C.O. Augusto, 1 Tribunale, Piazza Giovanni Falcone Clinica Madonna delle Grazie,V.le Salvo D’Acquisto, 67 Cinema Augustus, Via Filippo Turati Libreria Mondadori, Via Pia, 9 Libreria La Scolastica Corso della Repubblica, 177 Carrefour Market, Via Lata, 169 Carrefour Market, Via Appia, km 43 Carrefour Market, Via Appia, km 40,400 Carrefour Market, Via Ariana, Valmontone Carrefour Market, Via Valmontone, Artena COOP, Via S. Giovanni Vecchio 1 Banca Popolare del Lazio, Via M. delle Fosse Ardeatine, 9 Banca Popolare di Aprilia, Viale Oberdan, 33 Dani Dibi Center, Via Ragazzi del’99, 6 Ok Acconciature, Largo Mario Ciancia, 3 Istituto di bellezza Tropical Center, via XXIV maggio 6 Beauty Center Graziano, Via Colombo Romani Enzo Felici Hair Mode, C.so della repubblica 123 Sabrina, Via Luigi Novelli,18 Federica Fashion Dream, Via Lata, 37 Modacapelli Via Menotti Garibaldi Parrucchieri Tres Chic, Via delle Mura 10 Body 2000, Piazza XX settembre, 10 Nicol, Viale G. Oberdan Nicol, Corso della Repubblica 3 Store, Via Lata 27 Farmacia Romani, Piazza Cairoli, 2 Studio dentistico Esposito Via Cavalieri di Vittorio Veneto, 19 Studio medico 3R, Piazza Cairoli, 30 Studio medico Minerva, Piazza Metabo, 8 MEDICARS, Centro Medico Polispecialistico, P.zza Garibaldi, 9 Edicola Barletta, Piazza Cairoli Edicola Manciocchi, Via Cir. Di Ponente Edicola Gatta, Via Lando Conti Edicola Carini, Piazza Cairoli Edicola Stazione F.S. ACI via Delle Mura, 5 Museo civico di Paleontologia e Preistoria dei Colli Albani NUOVO via Goffredo Mameli 4-6 LARIANO Banca Popolare del Lazio, Via Napoli 6 Comune di Lariano Piazza Santa Eurosia MILLENIUM, Via delle Cerreta, Lariano Io e le donne, Via Sausset les Pins, 41 GENZANO
Caffetteria del Centro, Piazza IV novembre Bar La dolce Vita, Piazza T. Frasconi, 19 Royal Cafè, Via Italo Belardi, 38 Gran Caffè Nazionale, Piazza T. Frasconi, 1 BAR MATCH, Via Lenin, 56/58 Comune di Genzano, Via Italo Belardi, 1 COOP, Via Emilia Romagna, 102 Carrefour Market, Via O. Ferrazza, 11 Carrefour Market, Via Giorgio Amendola 2/4 Dr Fabio Del Pidio V. E. Imbastari, 18 Edicola Mar.ca distribuzione, Piazza Cina Expert, Via Nenni, 1 Palestra Matrix, Via del Lavoro 3Store, Via Garibaldi, 8 Capellimania, Via XXV aprile, 33 Farmacia Dr Carafa Emidio, via I. Belardi, 1 Pharmamedical, Via Saragat, 1 ECOMED 2000 Poliambulatorio Specialistico, Via Roma, 14 LANUVIO Bar Centrale, Piazza C. Fontana, 17 Bar Menelik, Piazza C. Fontana, 9 Parrucchiere Stefania, Via Gramsci, 153 Comune di Lanuvio, Via Roma, 20 NEMI Bar dei Pini, Piazza Roma, 3 Comune di Nemi, Piazza del Municipio, 9 Incantesimo del Lago, C. V. Emanuele, 24 Bar Locanda Specchio di Diana, Corso Vittorio Emanuele ALBANO Comune di Albano Piazza Della Costituente 1 Cafè e dintorni Via Della Rotonda, 6 Bar Fortini C.so Matteotti, 16 Caffetteria C.so Matteotti, 206 Caffè Carones, Piazza Mazzini, 1 Gran Caffè Renzelli, Via Nettunense, 49/53 ARICCIA Appia Carni 2002 S.r.l. Via Appia Antica, 50 Bar Centrale Piazza di Corte Comune di Ariccia, P.zza S. Nicola snc GROTTAFERRATA Associazione Viva & Musica, Piazzo di Poggio Tulliano, 23 Comune di Grottaferrata P.za Eugenio Conti, 1 Carrefour Market Via Vittorio Veneto, 2 Bar Pasticceria Alice Corso del Popolo, 11 Bivio in piazza Via Domenichino, 11 Parrucchiere EMILIO SILVAGNI, Via Renato Castellani, 22 (sopra la GS) Barbara Laudadio Parrucchiera Corso del Popolo, 18 FRASCATI Comune di Frascati P.za G. Marconi 3 Banca Popolare del Lazio Via Guglielmo Marconi, 16 Libreria Mondadori Piazza del Gesù, 18 Gran Cafè Roma Piazza Roma, 3-4-5 Gelateria Bar Belvedere Piazza Roma, 1 Bar dei Glicini Piazza Roma, 18 Bar Torlonia Piazza G. Marconi, 15 Bar degli Specchi Via Cesare Battisti, 3 Bar Eden Cafè Via Cesare Battisti, 22 Gelateria Tris Piazza San Pietro, 4 3Store, Via Bezzecca,12 Centro diagnostico Ajani, via Ajani 32 Grand Hotel Villa Tuscolana, via Del Tuscolo, Km 1,500 CISTERNA DI LATINA Studio medico Cianciosi, P.zza Amedeo di Savoia 8 Carrefour Market, Via Appia Nuova, Cisterna di Latina