Luglio 2014

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COPIA OMAGGIO

Mensile di attualità, pol

Anno IV - N. 51 - Luglio 2014 - Mensile - Registrazione Tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita

itica, cultura, gossip,

spettacolo e sport

Intervista a

Mirco Petrilli “Sono lo stesso di cinque mesi fa”

Moda

Costumi e accessori: i must dell’estate 2014 Divorzio breve, via libera della Camera. Il ddl è passato al vaglio del Senato

Trionfa Velletri ai Mondiali dell’ecosostenibilità

Sono Lupin...

Adottami!

Puglia: i “Caraibi” sotto casa



SOMMARIO

foto di Emanuela Sambucci

Editoriale

13 Saldi estivi: al via dal 5 luglio, ecco il calendario città per città

TERRITORIO VELLETRI 18 Trionfa Velletri ai Mondiali dell’ecosostenibilità

VIAGGI 6

Puglia: i “Caraibi” sotto casa

EVENTI E SPETTACOLO 4

Mirco Petrilli ai microfoni di Rdvs: “Sono lo stesso di cinque mesi fa”

19 Speciale gossip estate 2014

RUBRICHE 10 Enogastronomia La cucina delle Repubbliche Marinare. Venezia 14 Vengo via con te Adotta un cane 16 L’Arte e i suoi infiniti mondi segreti Le Vetrate policrome della Cattedrale di San Clemente Vincenzo Sciamè. Quando l’Arte si fa sinfonia

11 Speciale Bellezza Estate 2014

20 Novecento d’Amore Richard Burton e Elizabeth Taylor: una love story colossale e tormentata come un film!

12 Costumi e accessori: i must dell’estate 2014

22 FaceAbook Francesco Piccolo

23 Eventi, concerti, teatro

MODA

Numero 51 - anno IV - Luglio 2014 Registrazione tribunale di Velletri 2/2010 del 22.01.2010

Redazione NONSOLOROSA Vicolo Bellonzi, 30 00049 Velletri - RM - Tel. 06.961.55.428 redazione@nonsolorosa.it

Editore Blink di Ottavia Lavino

Hanno collaborato:

Direttore Responsabile Ottavia Lavino Progetto grafico e impaginazione BLINK Stampa Eurografsud Via delle Grotte, 11 00040 Ariccia Roma - Tel. 069344741

Vi aspetto!

Il Direttore

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15 Divorzio breve, via libera della Camera. Il ddl è passato al vaglio del Senato

Cari amiche e amici, ho deciso di dedicare la copertina di luglio ad uno dei tanti cani rinchiusi nel canile di Velletri. Anche se il Canile comunale è un fiore all’occhiello del nostro territorio, per un cane, essere rinchiuso in un box è sicuramente una situazione di estremo stress. Quindi ho deciso di dare il mio contributo al fine di favorire la loro adozione. Vi saluto quindi nella speranza che gli ospiti del canile possano diminuire e non aumentare in seguito agli abbandoni estivi e spero di incontrarvi numerosi a “VENGO VIA CONTE” , manifestazione organizzata per promuovere il canile comunale di Velletri e favorire l’adozione dei suoi piccoli ospiti.

edizio

Servizi Maria Rita Cappucci Silvia Bottacchiari Rubriche Barbara Gazzabin Daniele Ciani Gabriele Santoni Maria Rita Cappucci

Distribuzione gratuita

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico e da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita.In questo caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. E vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.

etri Città di Vell Tutela alla Assessorato li Animali deg dei Diritti

Veliterna Associazione Cane Tutela del etri unale di Vell Canile Com

di Velletri Comunale

Sab

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Velletri: città cardio protetta

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Vincenzo Sciamé nel ricordo di Giulio Montagna

ERNA 2014

ATTUALITÀ

Il Direttore Ottavia Lavino redazione@nonsolorosa.it

ESTATE VELIT

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Per info: eventi.it info@velletri 02001 349 74 – 8 69 19 81 Tel. 335 06 96155428

o via con te

Veng ale sione speci è un’occa mpresi, ti, cani co e solo perchè tut tirsi anch sen no ti ssa nis po go he ora prota ata per qualc ta dedic di una fes lo ofi cin chi è a loro e a nel cuore!

dalle ore

17,00

VELLEuTnRaleI

Parco Com etti” “Villa Ginn


La “Mirco-mania” continua, imperterrita, e i suoi fans impazziscono. Dopo più di un mese da quel 26 Maggio, che lo ha visto vincitore davanti a migliaia di telespettatori, il ragazzo “acqua e sapone” di Lariano è ancora uno di noi e lo dimostra giorno dopo giorno rendendosi sempre disponibile, scattando centinaia di foto insieme ai suoi ammiratori e firmando montagne di autografi. Per lui tanti giovani e meno giovani sono accorsi presso la sede di Radio Rdvs di Velletri lo scorso 7 Luglio per strappargli un bacio, un abbraccio o semplicemente per complimentarsi con lui. L’evento organizzato dall’emittente locale è stato un successo: Mirco Petrilli è arrivato in mezzo alla folla quasi come una star, con il suo manager ma anche con suo papà Silvio, a riprova del fatto che, nonostante l’immediato successo, ha mantenuto i legami familiari ben saldi e l’umiltà di sempre. Ride, scherza con tutti ed è anche un po’ imbarazzato ad indossare le cuffie e a parlare al microfono il dandy-contadino di Lariano. Con lui in studio la speaker di Rdvs Fabiola Sambucci e lo storico conduttore radiofonico di Lariano Fabio D’Abruzzo che hanno reso l’atmosfera allegra e rilassata, ripercorrendo il percorso del vincitore del GF dall’ingresso nella casa e raccontando qualche aneddoto di quando era poco più che un bambino. Fabio D’Abruzzo, suo compaesano, lo conosceva infatti già prima della sua notorietà e lo ricorda sempre così, sincero e spontaneo, attaccato ai valori e “senza scheletri nell’armadio”, come ha tenuto a precisare. E’ stato al gioco e ha risposto spontaneamente a tutte le domande dei due speaker Mirco, ribadendo che per lui, a parte la grande soddisfazione e il fatto che tutti lo fermino per salutarlo, non è cambiato niente. “Sono lo stesso di cinque mesi fa” ha dichiarato e immaginiamo che i presenti e gli ascoltatori se ne siano resi conto a pieno. Dopo la diretta noi di Nonsolorosa siamo riusciti a fargli qualche veloce domanda. Vi proponiamo di seguito l’intervista in esclusiva.

Fin da subito sei stato amato dal pubblico e dai tuoi compagni di viaggio. Immaginavi di poter vincere? Sì, diciamo che ci ho creduto fin da subito perché pensavo di avere le qualità per farcela. Vincere il Grande Fratello era un sogno e sinceramente la speranza in me era forte, specialmente nel momento in cui mi hanno scelto tra migliaia di iscritti alle selezioni e ho varcato la famosa porta rossa.

Mirco Petrilli eS dopo l’interv ilvia Bottacchiari ista

Mirco Petrilli ai microfoni di Rdvs: “Sono lo stesso di cinque mesi fa” Vivere lontano dalla tua città, dai tuoi affetti e dalla natura a cui sei tanto legato è stata una dura prova. Potresti mai pensare di spostarti definitivamente e vivere lontano da Lariano? Bhè, non saprei, non sono mai stato lontano da Lariano in questi ventotto anni. Per poter dare un giudizio dovrei vivere per un periodo abbastanza lungo fuori dalla mia città perché così, su due piedi, non saprei sinceramente cosa aspettarmi. I tre mesi trascorsi nella casa del Grande Fratello sono stati lunghi ma dentro di me avevo la sicurezza che sarei tornato a casa da lì a poco tempo. Certamente sarebbe difficile perché amo troppo la mia terra e i miei affetti. Sono nato a cresciuto là e non la cambierei con nessun altro posto. Moltissimi giovani e giovanissimi ti hanno seguito e sostenuto durante il tuo percorso e per loro sei diventato un esempio. Cosa ti senti di consigliare loro per il futuro? Non solo i giovani mi hanno apprezzato, anche i meno giovani e gli anziani e di questo sono davvero fiero. Spero di essere stato, per certi versi, un modello soprattutto per i ragazzi. In questo periodo i lavori manuali e agricoli sono “passati di

moda”, se così vogliamo dire e se sono riuscito a trasmettere un po’ di amore per la terra e per la natura ne sono davvero contento. La semplicità e l’umiltà sono dei grandi valori che tu hai dimostrato di avere e portare avanti. Pensi che potrebbero essere un ostacolo per il successo? No, assolutamente, anzi, sono una marcia in più! Come ho detto prima io sono rimasto sempre lo stesso e spero di continuare a portare avanti i miei valori anche in ambienti a me estranei. Silvia Bottacchiari

L’arrivo in Radio

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Velletri: città cardio protetta Giorgio Greci

La Lista Laboratorio Idee Velletri (LIVE) nella figura della mia persona esprime soddisfazione per il recente corso BLS-D che si è concluso Mercoledi 25-06-14 con la consegna dei 5 DAE acquistati dal Comune di Velletri e la consegna degli attestati di partecipazione come da progetto da me ideato e portato all’attenzione dell’amministrazione lo scorso anno. Più precisamente ci tengo a ringraziare il Sindaco Fausto Servadio e l’assessore Dott.ssa Marilena Ciarcia e tutto il suo staff che hanno permesso con una spesa di 10.000 euro la realizzazione del primo corso BLSD e la dotazione di ben 5 DAE (defibrillatori semiautomatici dotati in numero di 3 ai vigili urbani ,uno al Palabandinelli ed uno alla Polisportiva), insieme alla formazione di 50 persone tra vigili urbani e addetti comunali ad impianti sportivi: questo è il primo corso che fa da start al progetto “Salute e Vita Velletri città cardioprotetta” da me proposto sin dall’inizio della mia Consiliatura. La Lista Laboratorio Idee Velletri che rappresento in collaborazione con Fratelli d’Italia e FI sta portando avanti un progetto serio ed innovativo per la città di Velletri. L’incidenza della morte improvvisa cardiaca è 1 su 1000, circa quasi duecento morti ogni giorno,una ogni 8 minuti,molte vite giovani ,alcune potenzialmente evitabili. Circa 60000 decessi annui in Italia. La sopravvivenza è bassissima meno del 2%.Tale tasso aumenta notevolmente con un soccorso precoce. E’ stato dimostrato che per poter soccorrere in tempo utile le vittime di un arresto cardiaco si è rivelato efficace l’inizio delle manovre di BLS (manovre di rianimazione cardiopolmonare) e soprattutto la disponibilità su territorio di DAE ( defibrillatori semiautomatici) che possono essere attivati ed utilizzati da chi si trova in prossimità dell’evento ed è soprattutto addestrato all’utilizzo. In Italia manca questo concetto basilare che ognuno

di noi può essere una potenziale vittima ma altresi un valido soccorritore. Un’ azione di sensibilizzazione può pertanto permettere sia a livello personale che collettivo di aumentare il numero di persone che si rivolgono al 118 in maniera adeguata e tempestiva. Salute e Vita-Velletri città cardioprotetta è il primo di una serie di progetti dedicati alla prevenzione cardio-vascolare ,alla promozione del concetto di Salute e soprattutto alla educazione alla emergenza, con lo scopo di formare i cittadini alla corretta esecuzione del protocollo BLS-D e di promuovere la dotazione di DAE all’interno della città di Velletri. Progetto pilota è quello della città di Piacenza con il progetto Vita e di altre realtà cittadine in cui sono stati efficacemente creati programmi ad hoc x la diffusione del problema e l’addestramento necessario all’esecuzione di un corretto BLS-D. E’ intento quindi promuovere questo progetto, un intervento diretto e concreto su territorio (scuole comprese) in cui ci sia la volontà di attuare sia una educazione alla salute,basato sull’esercizio fisico e la promozione di un corretto stile di vita,sia una indagine conoscitiva ed una stratificazione del rischio cardiovascolare ed una corretta informazione sulle manovre BLS-D e successiva dotazione di DAE, cercando di creare cosi nel tempo un SISTEMA SOCIALE E CIVICO DI EDUCAZIONE CONTINUA ALLA SALUTE. ‘’VELLETRI CARDIO PROTETTA’’ OSSIA UNA CITTA’ DOTATA NEL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI DAE in cui ogni cittadino sia in grado di fare da tramite con i soccorsi specializzati. Non serve un supereroe per attuare questo ma una persona addestrata a gestire correttamente secondo linee guida l’emergenza sanitaria e riuscire con efficacia ad assicurare un pronto intervento. Nella catena della sopravvivenza si passa dal

primo anello basilare che è la persona che più precocemente avvia i soccorsi e sarà lui stesso ad essere x primo promotore del successo dell’intervento se capace ad attuare quelle manovre rianimatorie che sono semplici ma efficaci Se pensiamo che ogni minuto diminuisce del 10% la probabilità che dopo un arresto cardiaco ci sia probabilità di sopravvivenza;appare chiaro che il fattore tempo e la prontezza dei soccorsi rivestano un ruolo di fondamentale importanza. Difficilmente quindi si riesce ad intervenire cosi precocemente: la chiamata al 118 è spesso ritardata in quanto il cittadino che si imbatte in una emergenza spesso è disorientato ,spaventato,a tutto questo magari si aggiunge il traffico locale, i mezzi della emergenza (attualmente carenti su territorio) magari impegnati in altri interventi. Un grazie a tutti i consiglieri che mi hanno supportato sin dall’inizio ( FDI-AN e FI). Un grazie al Comandante dei Vigili Urbani M. Santarcangelo molto disponibile con me nella realizzazione di tale iniziativa ,che ha coordinato il lavoro ed organizzato egregiamente questi corsi insieme a Gianluca Di Lorenzo responsabile del corso di formazione . Un’azione di sensibilizzazione può permettere sia a livello personale che collettivo di aumentare il numero di persone che si rivolgono al 118 in maniera adeguata e tempestiva. Nessuna strumentalizzazione politica per questo importante risultato e grazie all’attuazione ne beneficerà l’intera collettività . Grazie quindi all’amministrazione per questo corso effettuato e all’acquisto dei DAE; grazie all’avvio di questo progetto getteremo insieme le basi per la promozione del concetto di Salute e soprattutto alla educazione alla emergenza, con lo scopo di formare ad una corretta esecuzione del protocollo BLS-D e di continuare a promuovere la dotazione di DAE all’interno della città di Velletri. Giorgio Greci


Puglia: i “Caraibi” sotto casa In questo numero proseguiamo la nostra rassegna dei luoghi più belli d’Italia da visitare durante l’Estate 2014. Questa volta parliamo della regione più a est della nostra penisola: la Puglia. Con il suo mare azzurro, le spiagge lunghissime e bianche e i borghi antichi si è meritata un posto di grande rilievo nella nostra classifica. Noi di Nonsolorosa dedichiamo alla regione dei trulli, della pizzica e della buona cucina uno speciale ricco di curiosità e immagini mozzafiato. Chissà che non vi venga voglia di partire subito!

Per le famiglie, per gli amanti della cultura o per i giovani in cerca di svago è il posto ideale. Le località Lido Conchiglie, Baia Verde, Punta Pizzo e Rivabella si tingono di colori estivi sia di giorno, con le loro bellezze naturali, sia di sera, con le luci dei locali in riva al mare. Da non perdere una visita all’affascinante Castello Aragonese e alla Basilica di Sant’Agata, luoghi magici e resi scintillanti dal caldo sole del sud.

Ostuni Costa Adriatica: Ostuni, la città bianca

Gallipoli Salento: Gallipoli e la Costa Ionica

Il Salento è uno dei posti più famosi d’Italia per le bellezze che offre. L’atmosfera qui è sempre suggestiva: il mar Ionio, profondo e blu, attira ogni anno migliaia di visitatori e le belle città sulla costa offrono soggiorni indimenticabili, all’insegna del relax e del divertimento. Una tra queste è Gallipoli, in provincia di Lecce, una meta irrinunciabile per chi sceglie di far tappa in Puglia. Adatta a tutti, ad ogni età e ad ogni tipo di vacanza, da quella più scatenata a quella più rilassante. 6

Sulla parte nord-orientale della regione le bellezze non sono da meno. Ostuni, la città bianca, ne è l’esempio. I suoi famosi muri bianchi intonacati a calce le hanno regalato l’appellativo di “città-presepe” e oggi la rendono una perla rara che si affaccia sull’Adriatico. Il centro storico quasi “disomogeneo” e le case affastellate una accanto all’altra danno l’impressione di camminare in un labirinto in cui perdersi non è mai stato così piacevole.

Piatti tipici pugliesi I Turcinieddhri salentini

Conosciuti anche come “Mboti” o “Gnommarieddhri”, i Turcinieddhri sono degli involtini di interiora di agnello tagliati a pezzettini molto piccoli e conditi con varie spezie

(prezzemolo, pepe…). Vengono poi arrotolati con budello (sempre di agnello) e cotti alla brace o al forno a legna. E’ uno dei piatti tipici per eccellenza della cucina regionale pugliese tanto da meritare un posto nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali. Una curiosità: il famoso gruppo musicale Sud Sound System ha denominato una propria canzone proprio Turcinieddhri, in onore alla celebre pietanza.

Ciciri e tria

Questo è un piatto che viene da molto lontano. Si attesta presumibilmente già dal periodo della Roma classica poiché lo stesso Orazio ce ne parla in uno dei suoi scritti. Ciciri e tria (ossia ceci e tria) è una pasta e ceci classica, resa particolare dal tipo di pasta utilizzata. La tria è infatti una pasta acqua e


Alberobello

farina tirata a mano di forma allungata (il nome viene dall’arabo che significa appunto pasta fresca o pasta fritta) che ogni buona massaia salentina era in grado di preparare in casa. Circa un terzo della pasta viene fritto nell’olio bollente mentre la restante parte viene bollita in acqua come consuetudine. Il risultato è un mix di morbidezza e croccantezza che rende il piatto davvero unico.

Calendario eventi

I Taralli pugliesi

Perfetti come “spezzafame” o come spuntino per gli ospiti, i taralli sono una specialità tipicamente pugliese ma vengono preparati, con varianti spesso molto diverse fra loro, un po’ in tutte le regioni del sud Italia. Noi vi proponiamo la ricetta originale, facile ma di grande effetto! Ingredienti per 100 Taralli circa: - 500 g di farina 00 - 125 g di olio extravergine di oliva - 200 ml di vino bianco secco - 10 gr di sale - Pepe q.b. Procedimento: Versate in una ciotola la farina, l’olio, il sale, il pepe e per ultimo il vino; iniziate ad impastare fino a che gli ingredienti non siano ben amalgamati. Trasferite poi il composto su di un piano da lavoro e impastate ancora per almeno un quarto d’ora. Lasciate riposare il panetto ottenuto almeno per mezz’ora in un luogo fresco. Trascorsa mezz’ora ricavate dei piccoli pezzetti dall’impasto e, stendendoli, otterrete dei bastoncini di circa 1 cm di diametro e lunghi 7-8 cm. Chiudete ogni bastoncino a formare un cerchio e buttate tutti i cerchi ottenuti in acqua bollente. Quando i taralli ottenuti verranno a galla, scolateli e poneteli su di un panno ad asciugare. Trasferiteli quindi in forno a 200°C circa per mezz’ora fino a che non siano ben dorati. Buon appetito!

Curiosità: La Taranta

La Taranta (o tarantismo/tarantolismo) è un’antica credenza secondo la quale un individuo, se punto da una specie particolare di ragno, manifestava comportamenti epilettici o isterici e cadeva in una sorta di trans paranormale. Per scacciare “il male” da esso si praticava un esorcismo popolare, accompagnato dalla musica della pizzica, una danza ritmata prodotta da vari strumenti quali il violino o il tamburello. L’etimologia della parola “taranta” è certamente legata alla regione Puglia: sembra infatti che derivi da “Tarentum”, l’odierna Taranto. Oggi, per celebrare quest’usanza pugliese e in particolare salentina, si organizzano feste e danze folkloriche o rappresentazioni verosimili che ripropongono la pratica della taranta come si svolgeva un tempo.

Marangiane in festa dal 29 luglio 2014 al 01 agosto 2014 a Castri di Lecce (LE) MediterrArte: pennellate di terre, figure ed atmosfere mediterranee dal 21 al 28 luglio 2014 a Bisceglie (BA) Calici di stelle 10 Agosto Copertino (LE) Campionati Mondiali di Attività Subaquee www.baricongressi.it dal 28 luglio 2014 al 05 agosto 2014 a Bari (BA) Commedia teatrale “Amu pirdutu Filippu cu tuttu lu panaru” il 31 luglio 2014 a Mesagne (BR) Marangiane in festa o Sagra della melanzana dal 27 al 30 luglio 2014 a Castri di Lecce (LE) Sagra della Bruschetta nel mese di luglio 2014 a Bitonto (BA) Meraviglioso Modugno 6 Agosto Polignano a Mare (BA) Manu Chao (unica data sud Italia) 5 Agosto Parco Gondar Gallipoli (LE) Festival Cinema e Letteratura 15 Giugno-23 Agosto Mola Di Bari (BA) La pizzica a Castellaneta 7-9 Agosto Castellaneta (TA) Pagine di cucina - Calici di Salento fino al 30 Settembre San Cesareo di Lecce (LE) A confronto con l’antico - Carlo Guarienti. Pittura e scultura 1990-2014 fino al 28 Settembre Bari (BA) Festa di San Rocco Monteleone di Puglia 16 Agosto (FG)

Silvia Bottacchiari

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Una nuova sfida

Un nuovo Carrefour Market del Gruppo Deserti alle porte di Roma: innovazione e tradizione per sfidare il futuro

Il Gruppo Deserti e Carrefour hanno deciso di guardare in faccia la crisi, accollandosi il rischio di lanciare l’ennesima sfida commerciale con l’apertura di un nuovo punto vendita a Roma, in via Anagnina, certi del successo dell’iniziativa. Perché tanta sicurezza? Perché il nuovo punto vendita è già un successo se si pensa alla scelta dei tempi, dei luoghi e del format commerciale: realizzare un punto vendita che unisca tradizione e spinta innovativa significa aver già vinto una sfida importante, quella di conservare il meglio e l’autentico sapendolo esaltare in chiave moderna. L’innovazione è il risultato della sintesi di due punti chiave: il nuovo concept Carrefour che si focalizza nel progetto MAS e la grande esperienza del Gruppo Deserti, acquisita nel corso di decenni nel settore della Grande Distribuzione Organizzata. Tutti i reparti sono stati pensati partendo dal cliente, tutti i collaboratori sono stati scelti e formati uno a uno secondo criteri innovativi di recruiting e management. L’accoglienza e l’attenzione al cliente sono pensate per differenziare questo punto vendita dagli altri sul territorio e lo stesso dicasi per la qualità dei prodotti scelti, anche questi, uno a uno per unire idealmente la provincia alla Capitale con un ponte di qualità e freschezza. Abbiamo posto qualche domanda a Marco Tora, capo reparto gastronomia. Ecco cosa ci ha risposto.

se essere un’occasione unica per incrementare la mia esperienza. Come ha vissuto la realizzazione di questo nuovo punto vendita? Non è la prima apertura a cui partecipo ma questa è stata caratterizzata dal forte coinvolgimento che i colleghi di Carrefour hanno messo in atto nell’allestimento del mercato con le nuove logiche. Tutto è stato condiviso e questo ci permetterà di mantenere nel tempo gli standard espositivi richiesti. Quali sono gli aspetti della cultura enogastronomica dei Castelli Romani che crede di poter veicolare con la sua attività nel nuovo punto vendita di Roma Anagnina? Credo che la nostra esperienza, soprattutto nella gastronomia, ci permetta di offrire una serie di servizi, come il taglio del prosciutto crudo al coltello e le degustazioni settimanali di prodotti tipici, come ad esempio la porchetta di Ariccia, che oggi sono difficili da trovare nella Grande Distribuzione. Il nostro intento è di riavvicinare il cliente ai prodotti tradizionali e soprattutto di fargli ritrovare il rapporto di fiducia che lega il cliente al proprio “pizzicarolo”. Infine, se fosse un cliente del Carrefour Market di Roma Anagnina, perché continuerebbe a sceglierlo per la sua spesa? Per la grande professionalità e cortesia di tutto il personale.

Paolo Deserti e Giovanni Deserti accolgono i clienti il giorno dell’apertura

Come si sente a essere stato scelto per far parte di questa nuova avventura? Premetto che collaboro con il Gruppo Deserti da molti anni e quando mi è stata data la possibilità di intraprendere questa nuova avventura, su una piazza nuova come quella romana, ho subito colto l’opportunità credendo potes8 Esterno Anagnina



Arte Enogastronomica

Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it

Per secoli al centro di commerci internazionali, a Venezia sono giunti merci ed alimenti preziosi che l’hanno fatta divenire il porto del lusso europeo(da Venezia partivano tutte le merci orientali destinate ai vari potenti d’europa). La cucina veneziana è stata ovviamente influenzata da alimenti e spezie di paesi lontani che si sono fusi magistralmente nella gastronomia locale originando pietanze dagli inconfondibili sapori. Uno degli alimenti orientali che più la caratterizza è il riso che da prodotto costosissimo venduto all’inizio come medicinale,nel corso del 1500 diventa alimento fondamentale della dieta dei veneziani. In questo secolo il governo decide di incentivare la produzione nei territori dell’entroterra padovano, liberalizzandolo da ogni dazio o gabella, diventando, unito ai piselli( risi e bisi), il piatto più importante della festa di San Marco. Come anche il marzapane che dicono essere stato qui inventato per adoperare quella grande quantità di mandorle che veniva dal sud. Il nome dovrebbe derivare da

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La cucina delle Repubbliche Marinare Venezia

“Marci pane” ovvero il pane di San Marco e la testimonianza che sia nato proprio a Venezia stà nel fatto che ci sia una calle chiamata de la mandola, e le calli di Venezia sono tutte chiamate con nomi relativi alla storia della città. I fagioli sono stati portati dall’attuale Messico sempre nel 1500 e sembra che furono proprio i Veneziani nella zona di Lamon nel bellunese a fare le prime esperienze di coltivazione e di abbondante guadagno. Lo zucchero, invece, fu portato a Venezia dalla Siria durante le Crociate intorno all’anno 1000 e dopo un periodo di uso come medicinale energetico anche questo alimento divenne di largo consumo come dolcificante al posto del miele grazie alla costruzione di ben 2 stabilimenti di raffinazione. Salse ,salette, intingoli vari con spezie zucchero ed altre cose nobilitanti il piatto, furono aggiunte ai piatti tradizionali spesso poveri. La laguna offriva molluschi di ogni genere, cozze, cape sante, ostriche, anguille e pesci facili da catturare come sarde, muggini da cui trarre la bottarga, cacciagione e orti per le verdure, e le spezie o le prelibatezze

che venivano dal sud migliorarono decisamente il sapore di questi cibi che, al contrario di oggi, non venivano considerati di qualità. A proposito di ostriche sono stati sicuramente i primi a farne un commercio redditizio, perchè le esportavano in tutte le città europee, senza bisogno di frigo, chiuse in botti piene d’acqua di mare in modo tale che arrivassero vive a destinazione. I Veneziani furono i primi grandi fruitori delle osterie proprio come ristorante, a differenza dei genovesi che le usavano come fast food. Seduti comodamente a tavola, consumavano menù sfiziosi a base di paste fatte con le più disparate ed esotiche farine e secondi piatti tutti addolciti , insaporiti dalle costose spezie, in abbinamento a vini prelibati del bacino del mediterraneo.


Speciale Bellezza Estate 2014 Pronta per l’estate? Alcuni consigli per preparare il corpo a godersi a pieno senza rischi la bella stagione L’estate è ormai alle porte, le temperature sempre più roventi, il sole, la brezza marina, le giornate trascorse all’aria aperta sono un vero e proprio tocca sana per la salute del nostro corpo ma soprattutto per l’umore, rinnovato e spensierato dopo un anno di lavoro. Ma il sole estivo che ci avvolge nel suo caldo abbraccio, mette anche a dura prova la nostra pelle; per questo il nostro corpo va costantemente curato e salvaguardato, per risultare veramente sano, bello e al massimo del suo potenziale. Partiamo quindi dalla cura del corpo e in particolare dalla tintarella, croce e delizia della bella stagione. Ami la pelle ambrata e baciata dai raggi del sole o preferisci il candore lunare anche in spiaggia? Si può essere seducenti in entrambi i modi, basta preparare, levigare e fortificare la cute con le novità “skincare” più adatte al tuo modo di vivere l’estate. Ricordatevi che una pelle è bella, a prescindere dal colore, quando è uniforme, radiosa e compatta e per questo sono necessarie cure costanti, prodotti ad hoc e alcune accortezze anche alimentari per ottenere risultati ancora più soddisfacenti e immediati. Pulire, idratare e tonificare sono le quattro azioni fondamentali per una pelle a prova di estate!

Detergi la pelle con delicatezza

Per detergerti evita di usare saponi chimici che alterano il PH cutaneo, scegli le consistenze oleose che lavano via lo sporco e la salsedine in modo delicato.

Idratala ancora di più che in inverno

Idrate il viso e il corpo il più possibile. Una pelle idratata oltre a risultare più bella e sana è maggiormente ricettiva alle protezioni solari. L’idratazione si riceve anche mangiando tanta frutta e verdura e bevendo molta acqua. Un litro d’acqua al giorno, cinque dosi di frutta e verdura valgono quanto un doposole.

Rigenera le cellule con il trattamento più adatto a te

Rigenerare la pelle con gli esfolianti per incentivare il turn over delle cellule, ovvero la loro continua rigenerazione. Questo trattamento si effettua attraverso varie formula, ognuna adatta alle diverse esigenze e tipi di pelle: si può optare per uno Scrub, una formula che esfolia in maniera meccanica grazie all’aggiunta di sali marini, e altre sostanze granulose. Lo Scrub,

massaggiato sul viso e sul corpo, permette la desquamazione delle cellule e la loro eliminazione. Efficace è anche il Gommage che agisce come lo Scrubs ma in modo più delicato, adatto quindi alle pelli più sensibili.

Usa gli integratori per combattere eritemi e scottature

Non esistono solo i solari per mantenere la pelle al sicuro dai raggi Uva, anche gli integratori alimentari sono una vera e propria arma per combattere gli eritemi e le scottature. Una dieta ricca di vitamine, sali minerali e acqua è essenziale per facilitare l’assorbimento del betacarotene che aiuta la pelle a diventare più nera. La protezione solare è la barriera fisica che ripara la cute dai raggi solari, mentre l’integratore ne è il completamento interno, un mix di sostanze che rafforzano l’organismo per difendersi dai raggi solari.

Stimola la melanina con i “pre-tan”

I cosiddetti preparatori di abbronzatura o “pretan” oltre a proteggere e migliorare la qualità cutanea, stimolano la sintesi della melanina e la sua distribuzione omogenea. Comincia a metterteli su viso e corpo un paio di settimane prima di partire al posto della crema idratante. Solitamente contengono betacarotene che accelera e sublima l’abbronzatura. Puoi continuare ad usarli anche in vacanza per prevenire la formazione di rughe e macchie solari. Maria Rita Cappucci


Costumi e accessori: i must dell’estate 2014 L’estate è arrivata tutta in un colpo e ci ha sorpreso in pieno, con il cambio di stagione per molti ancora in fase di completamento. Tirate fuori dunque gli scatoloni dello scorso anno, costumi, parei e borse di paglia perché le vacanze sono più vicine di quanto pensate. E se proprio siete stanche del vecchio bikini indossato ormai per diverse stagioni di fila, non disperate, Nonsolorosa ha riservato uno speciale sulle ultime tendenze 2014 direttamente dalle passerelle moda. E scoprirete che molti capi sono tornati prepotentemente alla ribalta. Chissà che nel vostro armadio, in qualche angolo dimenticato, non ci sia un pezzo vintage da reinterpretare in chiave moderna.

La fascia

La vediamo già da qualche estate sulle spiagge di tutt’Italia e non solo ma anche quest’anno la farà da padrona e sarà un vero must da tenere nel cassetto dei costumi. La fascia, la parte superiore del bikini “tutta d’un pezzo”, è adatta per una tintarella impeccabile e quest’estate si arricchisce ancora di più: con frange per chi ha poco seno o con uno spacco centrale netto e rigido per un sexy effetto push up. 12

Il caftano

Non chiamatelo solo “accessorio”. Il caftano è il “salvavita” per eccellenza durante la bella stagione. In spiaggia, di sera per l’aperitivo o per una festa mondana, ci fa sentire subito in ordine se siamo al mare e, con le sue trasparenze, regala ad ogni donna un tocco di eleganza in più. Optate per modelli animalier o impreziositi da pietre colorate. Con un sandalo ultraflat in riviera e con una cintura gioiello in disco. E’ il vero passepartout dell’estate 2014.


Anni ‘50

Per chi ha forme sensuali e “curvy” tornano i costumi a vita alta, coprenti fino all’ombelico, perfetti per nascondere qualche “maniglia dell’amore” di troppo ma estremamente sexy. Di gran moda negli anni ’50 quando il bikini fu sdoganato e le donne avevano forme decisamente più generose. Se non volete passare inosservate sulla spiaggia fa proprio al caso vostro. E se optate per modelli a pois il look retrò è perfetto.

Sandali metal

Che sia oro, argento o rame non importa, il metal sta spopolando ormai da qualche tempo e non accenna a tramontare. Dalle collane alle cinture, dai bracciali al makeup, l’importante è che ci sia un tocco scintillante in ogni donna. Noi di Nonsolorosa vi proponiamo il metal sui piedi. Scegliete modelli effetto nudo e flat per il giorno e optate per le pietre e il tacco 12 per la sera. Di gran tendenza il color bronzo, da abbinare ad una clutch in tinta e al colore ambrato della vostra pelle abbronzata.

Saldi estivi: al via dal 5 luglio, ecco il calendario città per città Partono gli sconti nelle città italiane. Ma sui saldi incombe ancora la crisi. L’allarme del Codacons: la spesa crollerà di 1,8 miliardi.

Da pochi giorni sono iniziatii saldi estivi 2014, ufficialmente al via il 5 luglio. L’unica città ad anticipare l’ondata estiva degli sconti è stata Napoli che ha fissato il 2 luglio come data per dare inizio alla grande corsa all’affare. Ecco il calendario delle città e la durata delle promozioni: a Milano, Bologna, Firenze, Perugia, Cagliari e Napoli dureranno un massimo di 60 giorni, a Torino terminano dopo 8 settimane e a Roma dopo 6. Genova riduce la durata a 45 giorni, a Venezia, Ancona e Reggio Calabria finiscono il 31 agosto. Bari e Palermo invece fissano lo stop al 15 settembre. Ma è già da giorni, in qualche caso da settimane, che sono cominciati a piovere i richiami alle promozioni in anticipo. Via web per le catene e i grandi marchi, con telefonata, sms o cartoncino d’invito dal singolo negozio. Un gesto di attenzione apprezzato dalle clienti più fedeli, stigmatizzato invece da alcune associazioni di categoria che accusano i ‘saldi striscianti’ di “drogare

il mercato”. I saldi 2014 saranno in tutti i casi un banco di prova importante per i consumi, un test per i saldi per la prima volta sotto il segno del bonus da 80 euro messo in busta paga dal governo. Contingenza che carica di aspettative i commercianti, dopo anni di crollo della spesa delle famiglie. Dal 2008 ad oggi i consumi alla voce saldi sono calati di 2,2 miliardi di euro, secondo i calcoli del Codacons che prevede acquisti in flessione (-8%) anche quest’anno anche se l’effetto-bonus frenerà la discesa, dice l’associazione dei consumatori. Con uno scontrino medio che non supererà i 65 euro. Le cifre snocciolate da Federmoda Italia parlando di segno meno (-2%) anche nei primi 5 mesi del 2014, “che si aggiunge a un 2013 caratterizzato da un calo di circa 10 punti. Se analizziamo la situazione nel dettaglio si evidenzia un calo nell’abbigliamento del 4% nei primi mesi dell’anno, lo stesso per gli articoli sportivi, crollo del 10% per la pelletteria. L’unica voce positiva

sono gli accessori che segnano un aumento del 4%: una cravatta, un foulard, una sciarpa bastano insomma a darsi un look nuovo, senza prosciugare il portafogli. Il calo delle vendite rispetto ai precedenti saldi del 2013 si attesterà attorno al -8%, con una spesa procapiteche non supererà quota 65 euro, questa è la previsione del Codacons, che come consuetudine ha diffuso alcuni consigli utili per fare acquistiin scurezza proprio nel periodo degli sconti: conservare sempre lo scontrino, perché i capi in svendita si possono cambiare, se presentano un difetto; la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino; diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi; non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato.

Maria Rita Cappucci e Silvia Bottacchiari

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CANILE COMUNALE DI VELLETRI Via di Carano

Vengo via con te

Orari apertura al pubblico: Lunedì, Mercoledì, Giovedì, e Venerdì 9,30 - 13,30 Martedì 12,00 - 16,00 Domenica 8,30 - 12,30 Chiuso Sabato e Festivi

Adotta un cane

Recapiti telefonici: Ufficio diritti animali 06.96158492 Canile Comunale 06.96453459 - 338.7034771

Canile Comunale di Velletri ass.veliterna.tutela.del.cane@gmail.com

MAMMA SARA E I SUOI CUCCIOLI

abbandonati in mezzo alla campagna cercano casa!

Champagne

Lei poverina era molto denutrita quando è stata trovata, ora si sta rimettendo in sesto ma allattare 5 cuccioli non è cosa da poco! Sicuramente non aveva il cibo sempre a disposizione ed era costretta ad arrangiarsi...

Talisa

I figlioletti sono 2 femminucce e 3 maschietti:

Abana, Big, Champagne, Pongo e Talisa

Abana

Hanno quasi 2 mesi e stanno finendo di prendere il latte della mamma. Sono dolcissimi e giocherelloni, futura taglia media circa 15 kg! La mamma, dolcissima anche lei, ha circa 3 anni, è una taglia media e pesa 16 kg anche se è sottopeso. Sono tutti chippati e a breve verranno vaccinati.

SHILA

Pongo

Big

Lei è la meravigliosa, adorabile Shila.

Un anno fa è stata abbandonata in aperta campagna, denutrita, displasica, non sterilizzata, con tumori alle mammelle, una dermatite da pulci che le aveva fatto cadere tutto il pelo, piena di zecche. E’ stata ripulita dai parassiti e sterilizzata ma non è stato allora possibile eseguire altri interventi perchè troppo debilitata. Le è stata diagnosticata una sindrome da malassorbimento, e ci sono voluti mesi per ristabilizzarla. Di recente, però, è stata operata e le sono stati asportati con successo i tumori ed una ciste sull’occhio. Shila è un pastore tedesco di taglia media, ha 9 anni, qualche dente in meno, e una lieve displasia delle anche, ma è bellissima e possiede un animo gentile. Estremamente bisognosa di attenzioni, Shila è un vero cane da compagnia: necessita del contatto fisico e visivo, adora gli umani, è buonissima con cani maschi e femmine, è molto esuberante per la sua età.

Sono Shila, gno di affetto... biso ho il tuo! E’ chippata, vaccinata, sterilizzata e negativa alla leishmania. Sa andare al guinzaglio con la pettorina, è obbediente, risponde al suo nome.


Divorzio breve, via libera della Camera. Il ddl è passato al vaglio del Senato Con le nuove normative si riducono i tempi dello scioglimento del matrimonio a dodici mesi in caso di contenzioso e a sei in caso di separazione consensuale Il divorzio breve si avvicina. A quarant’anni dal referendum sulla legge Fortuna-Baslini, il Parlamento si accinge a ridurre i tempi necessari per lo scioglimento del matrimonio a 12 mesi in caso di contenzioso e a 6 mesi per le separazioni consensuali. Al primo sì, quello della Camera, sulla proposta di legge si è arrivati con una maggioranza schiacciante (381 voti a favore, 30 contrari, 14 astenuti) che ora lascia sperare in un iter celere anche a Palazzo Madama. Il ddl è arrivato al Senato il 25 giugno ed è attualmente ancora sotto esame della commissione competente. Nell’attesa che diventi legge a tutti gli effetti, vediamo nel dettaglio quali sono le novità contenute nel testo, e quali conseguenze porterà al livello sociale e piscologico l’abbreviazione dei tempi della separazione legale.

Scioglimento delle nozze dopo un anno

Il disegno di legge che disciplina la nuova tempistica consente a marito e moglie di lasciarsi definitivamente dopo sei mesi di separazione (se è consensuale) o dopo un anno (se è giudiziale), a prescindere dalla presenza di figli. Con un’attesa, in ogni caso, di molto inferiore ai 36 mesi imposti finora dalla legge sullo scioglimento del matrimonio del 1970 (la 898). Il testo approvato dalla Camera dispone che la comunione dei beni della coppia si sciolga quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale. Il disegno di legge sul divorzio breve mira a ridurre i

tempi, oltre che abbattendo il periodo di riflessione oggi chiesto ai coniugi, anche con alcuni interventi sulla procedura. Le nuove norme, infatti, in primo luogo anticipano il momento da cui calcolare il decorso del periodo di separazione: oggi si considera la comparizione di marito e moglie di fronte al presidente del tribunale, mentre con il divorzio breve i termini inizieranno a scorrere dalla notifica della domanda di separazione o dal deposito del ricorso, se è presentato insieme dai due coniugi. Inoltre, mentre attualmente occorre sempre attendere, prima di presentare la domanda di divorzio, che la separazione giudiziale sia pronunciata con sentenza passata in giudicato, il ddl sul divorzio breve permetterà di chiedere lo scioglimento del matrimonio anche se il giudizio di separazione è in corso e sono ancora pendenti le domande accessorie.

Applicazione immediata

I tempi brevi – in base al testo attuale del ddl che però potrebbe essere ancora modificato – si applicheranno anche a tutte le coppie che hanno già chiesto la separazione da almeno sei mesi (se si sono lasciate consensualmente) o da un anno (se sono in conflitto).Oltre 200mila coppie potranno chiedere subito lo scioglimento del matrimonio. È questo il primo impatto del divorzio breve sui coniugi che oggi sono già separati, ma non hanno ancora maturato il periodo minimo di tre anni attualmente richiesto. Ed è questa norma transitoria quella che con ogni probabilità farà impenna-

re le domande di divorzio subito dopo il debutto delle nuove disposizioni. In tutto il 2012 le separazioni sono state circa 96mila, di cui 64mila congiunte e 32mila giudiziali. Ipotizzando anche le istanze presentate nel 2013 e nella prima parte di quest’anno, si può stimare che le coppie potenzialmente in lista d’attesa per il divorzio breve siano più di 200mila in tutta Italia. Detto diversamente, all’entrata in vigore delle nuove norme, le istanze potrebbero quadruplicare il dato di circa 55mila divorzi all’anno registrato nel 2012.

Un passo vero l’Europa

Oggi in Europa ad avere un divorzio lungo siamo rimasti soltanto noi, insieme a Polonia, Malta e Irlanda. E dire che era il 1970 quando l’Italia fece uno scatto in avanti sugli altri paesi approvando una legge sul divorzio all’epoca all’avanguardia. Ci ricordiamo tutti il referendum che cercò di far abolire questa legge: era il 12 maggio 1972. L’abolizione della legge non passò, anche perché furono in tanti pure fra i cattolici che nel segreto dell’urna misero una croce per mantenere questa. All’epoca ci volevano cinque anni di attesa dalla separazione per poter ottenere il divorzio. E bisogna aspettare il 1987 perché questo periodo di tempo scenda a tre anni. Adesso siamo ad un passo: da tre anni a sei mesi-un anno. Non è la prima volta che il Parlamento ci prova ad approvare il divorzio breve. Sono già diversi anni che si tenta di modificare una legge che, però, fino ad ora non ha mai passato la soglia delle commissioni. Maria Rita Cappucci

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L’Arte e i suoi infiniti mondi segreti

Barbara Gazzabin bgazzabin@tiscali.it

Qualcuno, dall’alto delle sue competenze, aveva proposto di toglierle; qualcun altro non sapeva neppure il valore dell’artista; tanti pensano che siano una stonatura troppo moderna per un sito così antico. Pochi ne avevano capito l’enorme importanza, tanto che sino ad ora le vetrate erano rimaste tra i tesori meno studiati della nostra Basilica. E’ solo grazie alla minuziosa opera di ricercazione condotta dalla Dott. ssa Claudia Zaccagnini noto storico e critico dell’arte, annoverata a buon diritto tra i personaggi di spicco delle eccellenze veliterne, che le vetrate della Cattedrale di San Clemente hanno avuto il loro giusto riconoscimento. Mai sino ad ora era stato condotto uno studio così accurato e magistralmente illustrato nel Volume “Giovanni Hajnal, vetratista nella Cattedrale di Velletri” da Claudia Zaccagnini per l’Editore Pacini, presentato il 17 dicembre 2013 nella Sala Paolini Angelucci del Museo Diocesano di Velletri in occasione dell’ “Anno della Cultura Ungherese in Italia”. Una monografia di grande pregio, con una mole di documenti inediti 16 impressionante, che ripercor-

Le Vetrate policrome della Cattedrale di San Clemente re sia la cronistoria del Maestro di fama internazionale Giovanni Hajnal, recentemente scomparso (2010) sin dalla sua formazione artistica presso l’ Accademia di Belle arti di Budapest al seguito dei più famosi Maestri del tempo Vilmos Aba-Novàk e Istvàn Zonyl e tutti gli anni a seguire, dal 1948 in poi, quando, in fuga dalla patria, venne in Italia per rimanervi per sempre, diventando così uno degli Artisti di punta del Vaticano, sia la genesi delle vetrate veliterne da lui composte in un arco cronologico durato circa dieci anni (dal 1956 al 66). Inoltre arricchisce il Volume una precipua trattazione delle scelte iconografiche e simboliche effettuate dal Maestro, che testimoniano la sua geniale creatività nel coniugare una profonda sensibilità umana a cromie luministiche

di grande effetto ieratico. La sacralità delle varie composizioni sono un dettato della spiritualità che nasce da una rivisitazione delle passioni umane interpretate alla luce del divino con un linguaggio altamente evocativo e simbolico, frutto della fusione tra una profonda cultura classica e la modernità del suo tempo, passando dall’arte gotica agli stilemi novecenteschi, con una interpretazione tutta personale. Dalla Sala Nervi in Vaticano, al Duomo di Milano, alla Chiesa della Cittadella di Assisi, alla Cattedrale di Palma de Majorca, infinite sono le mirabili testimonianze dell’arte di Giovanni Hajnal per cui a buon diritto viene considerato il Magister vetrarum dell’Arte Contemporanea.

Biografia

d’arte. Claudia Zaccagnini è storico e critico di e Arti e il Mobile Antico del Tribunale Bell le E’ consulente tecnico d’ufficio per diffu a dell upa e Dedalus - Onlus che si occ Velletri. E’ presidente dell’Associazion di ni itoli all’attività scientifica dei Musei Cap sione delle Arti Visive. Ha collaborato i, per la quale ha curato il volume Il fasc Roma, dell’Accademia Etrusca di Cortona del e La Collezione di Cortona e la diffusion no dell’Egitto nell’Italia dell’Ottocento. abile ons resp e com etri, Diocesano di Vell gusto egittizzante (2005), e del Museo me volu del tore cura a tre, per il quale è stat delle relazioni esterne e del settore mos ta San di e inal card pubblico e privato di un Bartolomeo Pacca (1756-1844) Ruolo ntifi scie tà come membro attivo all’attivi Romana Chiesa (2001). Ha partecipato a, Sien di Studi sull’Antichità dell’Università ca del Centro Interdipartimentale di ’Arte ità di docenza. I suoi studi spaziano dall sede di Arezzo, svolgendo anche attiv Ha nto romano all’Arte Contemporanea. Medioevale alla Museologia, dall’Ottoce enRec ari. iplin disc iti loghi in questi amb curato numerosi convegni, mostre e cata o la pittura contemporanea dell’Est euvers lti rivo temente i suoi interessi si sono ci se. Ha pubblicato alcuni articoli scientifi ropeo, in particolare romena ed unghere di sta Rivi a eologia e Storia dell’Arte, sull sulla Rivista dell’Istituto Nazionale di Arch orecentemente i lavori: Gregorio XVI prom Studi Ungheresi, su L’Albatros e più 76 Placido Scandurra Opera prima 1968-19 tore delle Arti e della Cultura (2008), pittrice tra Romania e Italia (2012). (2010), Nina Batalli (1913-1993) Una e Urbis et Artis. Collabora con l’International Magazin


“Sul limitare dei cieli deflagra / la remota potenza dell’oltre / e irrompe nel divenire / l’oscuro vento.... da “Poliverso” di Franco Campeggiani. Mai parole così presaghe di quel che il destino aveva in riserbo! Calde lacrime e un ultimo sorriso di consolazione, come inno alla vita che continua malgrado tutto e all’amore che vince anche sull’angoscia più cupa, uniti nel comune dolore per la perdita di un amico e un grande pittore Vincenzo Sciamè, letteralmente circondato anche nel suo ultimo viaggio da nuovi e vecchi amici, quelli che hanno condiviso con lui gli anni della formazione artistica senza perdersi mai di vista siglando un’amicizia per la vita, i suoi tanti alunni, gli appassionati d’arte e gli stimatori. Ma non era certamente difficile provare stima e simpatia per una “bella persona” come Vincenzo Sciamè, messaggero di valori profondi e testimone severo delle ingiustizie umane, ma al contempo foriero di uno “ spazio altro”, un infinito metafisico, un limbo siderale dove tutto è fermo, senza tempo e dove una conchiglia può mostrare l’eternità della vita, o un cappello sta a testimoniare la dignità e la discrezione di tanta umanità senza volto in una varietà infinita di linguaggi artistici che hanno il “ Rosso “ come comune denominatore, simbolo delle viscere della terra, grembo materno da cui nasce la vita, o del fuoco che distrugge e rigenera, o della passione che muove il mondo in un intreccio narrativo e una potenza espressiva che genera empatia. Sciamè uomo e pit-

tore ha fatto dell’arte la sua missione per comunicare ed insegnare l’amore per l’estetica, affinché la cultura non resti confinata nelle teche dei Musei o peggio che venga maldestramente sostituita dai vari sottoprodotti della globalizzazione. Il suo pennello sembra danzare sulla tela in una magica sinfonia di fughe prospettiche e staticità dei simboli, metafora di una realtà rivisitata intimamente ed espressa nei contenuti più svariati della sua inesauribile ricchezza tematica. I valori dello spazio, la consistenza degli impianti, la sottigliezza della stesura pittorica, l’acceso cromatismo, la vena coloristica, rendono tutta la sua geniale professionalità nel disvelarsi di una miriade di sensazioni e sentimenti racchiusi nei labirinti della memoria, brevi lampi di luce, attimi di nitore, visioni nette, pioggia di lapilli a lungo costretti nel ventre del vulcano, finalmente liberi di giocare, di rincorrersi, di amarsi, di compenetrarsi fino alla creazione delle magiche dimensioni di tutto un mondo interiore che si fa Arte. La pittura come teatro dell’anima in Vincenzo Sciamè è stata il diario di una vita, l’alfabeto dei sentimenti esaltati dal Rosso nella sua totalità. Rosso è il fuoco, la vita, la passione, l’amore, la sua terra. Rossa è la Sicilia con tutto il calore e l’ardore di un vulcano che non vuole e non può spegnersi perché è l’infinito perpetuarsi della vita in una visione di eterno ritorno. Storie antiche tradotte in immagini iconografiche, dove la realtà appare secondo le pulsioni dell’essere in una dissolvente metamorfosi. In un fragile equilibrio tra irreale e reale ecco che il segno diventa icona, trasfigurazione, simbolo in un caleidoscopio di colori smaglianti e primordiali. Un’autentica epifania come inno alla vita, alla speranza, all’amore. Un caldo abbraccio nella certezza di cieli azzurri e placidi mari. Barbara Gazzabin

Biografia

Vincenzo Sciamè. Quando l’Arte si fa sinfonia Sambuca di Sicilia era la sua terra natia e Velletri la sua residenza elettiva. Non a caso un vulcano le univa. La sua produzione artistica è stata vastissima, con esperienze internazionali che lo hanno visto protagonista nelle più importanti gallerie, consacrandolo artista mitteleuropeo in un crescendo di consensi di critica e di pubblico. Le sue opere sono esposte in collezioni private e pubbliche in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Russia, Stati Uniti, Canada e Argentina in un susseguirsi di produzioni pittoriche in rapida successione: “Il pittore e le modelle”, “ Bradisismi”, “Finzioni di rossi silenzi”, “Le ore dei desideri”, “ Nelle stanze della memoria”. “ Dialoghi di amorosi sensi”, “I fiori del lago”,”Il gattopardo”, “i giorni dell’amore”, “La luna nel caos”. Di imponente dimensione artistica sono anche i Murales eseguiti ad Ustica, nell’abside della Chiesa di San Francesco a Cisterna di Latina, a Diamante e a Castellana Sicula.

Da “I fiori dell’amore”, olio su tela 17


Territorio Velletri

Trionfa Velletri ai Mondiali dell’ecosostenibilità La casa

L’Italia è campione del Mondo, non di calcio, dove la delusione è ancora tanta, ma in un settore decisamente più innovativo. L’Italia è campione del Mondo sull’illuminotecnica sostenibile. Si è svolta infatti a Parigi la grande manifestazione internazionale “Solar Decathlon” che vedeva oltre 30 Paesi sfidarsi nella progettazione di una “casa del futuro”, ovvero una casa ecosostenibile, a basso impatto ambientale, riciclabile, che genera energia da se stessa e che rispetta l’ambiente circostante. Solar Decathlon, il contest promosso dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, è la più importante competizione internazionale di case innovative, che si svolge ogni due anni in una nazione diversa. Si tratta di una sfida tra le più importanti Università del mondo e una grande vetrina internazionale per l’edilizia più innovativa, con l’obiettivo di promuovere l’adozione e l’utilizzo di tecnologie solari e soluzioni architettoniche e costruttive a impatto zero tra i futuri architetti e ingegneri, così come tra i cittadini consumatori e le imprese del settore. Per l’Italia la squadra è stata “capitanata” da Chiara Tonelli. dell’Università di Roma Tre, con il progetto RhOME for Dencity. Tra le varie prove che vanno sostenute per l’assegnazione del premio finale, la parte più interessante è stata decisamente quella legata alla prova di illuminotecnica , e qui entra in campo Velletri. Infatti l’azienda Veliterna ILM di Federico Ognibene, è stata la protagonista della manifestazione, vincendo il primo premio assoluto sulla progettazione della qualità dell’illuminazione della “casa del futuro”, Da anni Federico Ognibene è uno dei più esperti del settore dell’illuminotecnica, con interventi nella Chiesa di San Francesco ad Assisi o in moltissime sedi Rai, solo per citarne alcuni. Ha creato, in occasione di questa importante manifestazione, tutti gli apparecchi di illuminazione della casa, interna ed esterna, partendo da idee comuni con i vari membri del team di progettazione, tra cui Marco Frascarolo, progettista delle luci della Cappella Sistina. 18

Per l’illuminazione esterna è stata realizzata la nuova versione( già presentata nello stesso contest di due anni fa) del Green Sunflower (una lampada a Led da esterno a forma di girasole, che funziona a energia solare), adesso con una forma più stilizzata e con due diverse tonalità di colore differenti. Per l’illuminazione interna sono state utilizzate tre tipologie di lampade, con l’applicazione all’interno di Led ad altissima efficienza (tanta luce, poco consumo), il tutto derivato da un altro brevetto di Federico Ognibene, il sistema “COLLEGO”, che è un sistema modulare di interconnessione tra più circuiti in maniera semplice e rapida. Una soddisfazione enorme per tutta l’Italia che dimostra come in termini di innovazione e di ecosostenibilità non sia seconda a nessun Paese del Mondo, ma soprattutto un grande orgoglio per la Città di Velletri, che con Federico Ognibene ha portato in alto il nome della sua Città di nascita e dove ha iniziato gli studi. Infatti, è proprio grazie all’esperienza fatta all’ITIS Vallauri che Federico ha mosso i primi passi in un settore che oggi lo vede come uno dei tecnici più autorevoli a livello internazionale. In questi anni ha fatto parte di giurie di premi prestigiosi, ha collaborato con varie università Italiane e con i migliori progettisti di illuminotecnica italiani e proprio pochi giorni fa ha terminato i lavori alla Chiesa di Santa Caterina in Lucca, uno dei cento luoghi del cuore secondo il Fondo Ambiente Italiano. Una bella storia di successo, quella dell’azienda ILM di Federico Ognibene, che coltivando la propria passione, investendo nelle proprie idee, sta riuscendo ad affermarsi in maniera eclatante. La storia di Federico rappresenta un bellissimo esempio per tanti giovani che stanno iniziando un percorso di crescita professionale, a dimostrazione che il Paese può finalmente uscire da questa lunghissima crisi investendo in idee forti, innovative e attuabili. Solo con tenacia, impegno, professionalità e creatività si possono raggiungere risultati importanti. Giulia Ciafrei

Federico Ognibene

Vincenzo Sciamé, un artista, una persona Non molti giorni fa nella nostra Cattedrale, tanti velletrani attoniti e silenziosi hanno reso l’estremo saluti ad un Artista che ha dedicato parte della sua vita alla pittura. E lo ha fatto con quell’impulso ispiratore volta a volta delicato, gentile, energico, estroverso al punto che ogni tratto del suo pennello descrive sulla tela una recondita poesia; lasciando in chi guarda le sue opere l’indicibile emozione, il tenace coinvolgimento che piega l’anima e in quell’anima s’abbandona. Nei suoi molti dipinti ogni pennellata sulla tela è figlia di un momento di verità in cui Vincenzo antepone all’effetto visivo, le magiche evanescenze dell’amore, della sofferenza gentile e a tratti ardente più che una carezza appassionata; come un magnifico paesaggio. Qualcuno ha scritto che la pittura, come la poesia, sono le sole due cose al mondo che quando colpiscono non fanno male; sarà per questo motivo che le tele di Vincenzo - dai colori vivi (come il suo famoso “rosso Sciamé”) - non smette mai di contemplarle. Non è arduo pensare che dentro l’Artista c’era l’uomo: colto, garbato, discreto, infinitamente buono; scambiare delle opinioni con lui era un viaggio unico e irripetibile. La sua discrezione nel chiedere era disarmante; una volta, seduti al bar del Bargello, si fece coraggio, lui così schivo nel chiedere, e mi domandò se avevo una piantina di quercia da invasare nel suo balcone; quando gliela portai, mi guardò profondamente, e con voce solenne mi disse: “Questa nobile pianta, certo, mi sopravviverà”. Perchè ora che non ci sei più io mi sento più povero? Quello che più importa, però, è che la sua persona insieme alla sua arte siano apprezzate e ricordate. Il moralista francese Janne de La Bruyère soleva dire “Nessuno muore veramente finchè il suo ricordo vive nel cuore di un altro”. E Vincenzo vivrà nella mente e nel cuore, non di uno, ma di molti! Giulio Montagna


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14 0 2 te ta s e ip s s o g le ia c e Sp >>>>> Balotelli e Fanny, Boateng e Melissa Satta: relax post mondiale. Coccole e baci in mare per dimenticare le delusioni brasiliane

Tra fiori d’arancio, g ravidanze inaspettate , nuove cop pie sulla cresta dell’onda e vacanze da l sapore mo ndiale, anche l’esta te 2014 rega la tanto gossip per tutti i gusti e le e rilassarsi s otto l’ombre tà, per llone e prendere la vita con leg g erezza, come solo la bella stagione ci permette di fare.

Coccole, baci, tenerezze e tanto amore. Kevin Prince Boateng e la sua Melissa Satta si lasciano il Mondiale dei veleni alle spalle in ammollo nel mare della Sardegna. Mentre Mario Balotelli e Fanny Neguesha cercano Dopo il dramma dell’aborto e il viagdi dimenticare le delusioni brasiliagio benefico in Libano, Elisabetta ne nell’Oceano di Miami Beach. in Canalis prova a ripartire dalla comune le due coppie, pizSardegna e dagli affetti più zicate durante le loro cari. «La mia isola, il mio vacanze post Brasile, mondo, la mia casa, la hanno parecchie mia felicità», ha scritcose. Ambedue ad Boateng e to lei stessa sui soesempio sono in Melissa Satta cial, ad annunciare odor di nozze. il ritorno nella sua Per i “Satteng” terra. Per una vac’è chi aveva percanza che rigenera. sino indicato una A farle compagnia data, il 19 luglio, il chirurgo ortopedianche se il gossip co Brian Perri, suo fiè stato smentito da danzato ormai da diversi fonti vicine alla copmesi. E l’inseparabile cagnopia e mai conferlino Piero. A loro, Elisabetta, ha mato dai diretti regalato una dedica, via sointeressati. cial. «Vi amo», ha cinguettato Mario Balola showgirl. E non è la prima telli ha invevolta. Anche nei giorni più ce suggellato brutti, quelli della tragica il suo amore interruzione di gravidanza, per la bella l’ex velina aveva affidato ai Fanny poco Balotelli e Fanny social le sue parole d’amore per prima dell’iniBrian. «Grazie per proteggermi zio dei Mondiali, sempre amore mio», aveva scritto, regalandole un anel«e per essere al mio fi anco ogni molo e una promessa di matrimonio. mento». Il loro, infatt i, sembra essere Meno gioioso è per le due coppie il un amore destinato a durare. ricordo comune dei Mondiali anco-

Elisabetta Canalis riparte dalla Sardegna

foto web

Laura Chiatti neo sposa annuncia: “sono incinta”

Dopo l’anticipazione dall’Instagram di Verissimo, “Laura Chiatti, secondo fonti vicinissime alla coppia, aspetta un figlio da Marco Bocci” è “Chi” a dare la conferma. La coppia aspetta davvero un bambino. A dirlo la futura mamma durante il ricevimento che a gran voce ha urlato: “Sono incinta”. Per la gioia di tutti i presenti. Laura bellissima e felice nel suo abito bianco lungo fino ai piedi e il velo in testa mostra un accenno di pancino negli scatti in cui è ripresa di profilo. Tanto basta per dare una sorta di conferma alle voci che da tempo annunciano la cicogna per l’attrice. E poi appena usciti dall’abbazia benedettina di San Pietro nel Borgo Bello di Perugia, Marco le ha posato dolcemente la mano sulla pancia. Un gesto affettuoso e romantico che ha fatto pensare subito a una dolce attesa. Un matrimonio blindato e semplice quello tra Laura e Marco. Alla presenza di numerosi ospiti famosi, tra i quali Carlo Verdone, Riccardo Scamarcio, Luca Argentero, Giulia Michelini, la coppia ha pronunciato il sì e poi via per un party all’aperto nelle campagne umbre.

ra in corso. Ormai però il capitolo è chiuso ed è tempo di lasciarsi delusioni e polemiche alle spalle. Tuffandosi in mare. “SuperMario” sembra essersi del tutto ripreso e con la sua sexy Fanny gioca e si diverte nelle acque di Miami Beach. Il Boa, dal canto suo si consola tra le braccia della sua meravigliosa compagna, presto moglie e madre del suo piccolo Maddox. Cosa può chiedere di più?

Maria Rita Capppucci

Elisabetta Canalis 19


Novecento

d’Amore a cura di Maria Rita Cappucci

Richard Burton e Elizabeth Taylor: una love story colossale e tormentata come un film!

E Pensare che Richard la approcciò così: “Sei troppo grassa, ma te l’hanno mai detto che sei bellissima?”. Poi la ribattezzò affettuosamente “miss tette”. Ma lei non si offese In questi anni poco romantici, con uomini impauriti e tirchi anche dal punto di vista sentimentale, gli amori kolossal vengono guardati con rimpianto e un po’ d’invidia. Anche le storie più distruttive, come quelle tra Liz Taylor e Richard Burton, travolti da un’insolita passione a Cinecittà sul set di Cleopatra. Si conoscevano già, ma è tra i gessi e le cartapeste degli artigiani della Hollywood sul Tevere che la diva con gli occhi viola capisce di aver trovato nell’attore gallese con la faccia da gattone, l’uomo della sua vita. “Richard mi si avvicinò e mi sussurrò: Sei troppo grassa, ma te l’hanno mai detto che sei una bellissima ragazza?”, una di quelle frasi che mettono subito di buonumore una donna. Liz ha trent’anni ma è già al quarto marito, gli uomini li conosce. Forse ha voglia di dargli un cazzotto. “Pensai”, confidò a un’amica, “ecco il solito attore intellettuale che prova a incantarmi. Ma poi vidi che le sue mani tremavano, mi fece tenerezza. Era umano”. 20

Niente colpo di fulmine al primo incontro, galeotto fu il set di “Cleopatra”

Una ragazza in costume da bagno sta leggendo seduta su una sedia a sdraio. A un certo punto alza gli occhi e lancia uno sguardo da sopra gli occhiali da sole. No, non è la famosa inquadratura di “Lolita”, il film del 1962 di Stanley Kubrick dal romanzo di Vladimir Nabokov. È come Richard Burton ricordava il suo primo incontro con Elizabeth Taylor. Due matrimoni, due divorzi, tredici anni di passione vissuta tra yacht e hotel di lusso, in compagnia di regnanti, ricconi e dittatori. Un storia di passione ed eccessi che ha riempito i giornali e rotocalchi di tutto il mondo. Quel giorno del

1953, nella villa di Stewart Granger a Bel Air, Liz non era una Lolita dodicenne: a 21 anni aveva alle spalle 11 anni di carriera e due dei suoi otto leggendari matrimoni. In ogni caso quel giorno tra Richard ed Elizabeth non scoppiò l’amore. Lui la notò, ovviamente. Lei fece talmente poco caso all’incontro da negare che fosse mai avvenuto. L’avvio del “furious love” era rimandato al 1962. Quando si incontrarono di nuovo, era scritto che si dovessero innamorare: era scritto sul copione. Elizabeth era di nuovo in costume: lei era Cleopatra, lui Marco Antonio, e il luogo era Roma, sul set del tormentato, costosissimo film di Joseph Mankievicz. Dovevano recitare la parte di due amanti, e lo diventarono davvero. Nella carrie-


Cleopatra

1963 - Film diretto dal regista J. L. Mankiewicz

ra di Liz non era la prima volta che vita e film si intrecciavano. Anche per Burton avere una storia con la sua partner del film non era una novità: Era un hobby risaputo, e Liz era prevenuta: «Non volevo essere una nuova tacca sul suo cinturone», raccontò in seguito. Quello che cominciò su quel set faraonico fu un rapporto che non solo travolse due matrimoni, ma sconvolse la morale di un intero pianeta.

Passione, fiumi d’alcol e gioielli, così è cresciuta la storia più tormentata del cinema americano

Liz lo ha ripetuto in ogni occasione. “Richard è stato il più grande amore della mia vita. Ho sempre pensato che ci saremmo sposati per la terza e ultima volta. Ci siamo amati disperatamente”. Si sposarono la prima volta nel 1964, il matrimonio naufragò nel 1974. Si ripromisero amore eterno un anno dopo: l’unione sarebbe destinata a durare solo pochi mesi. I fuochi d’artificio non finirono con il matrimonio, anzi. Intanto perché il rapporto era burrascoso come pochi, e i due adoravano litigare in pubblico. Le riappacificazioni erano altrettanto spettacolari, costellate di

gioielli sempre più costosi e pacchiani. Tutto ciò naturalmente nasceva da un ingrediente fondamentale di questa love story: i soldi. Liz e Richard negli anni d’oro del loro amore erano due tra gli attori più pagati di Hollywood. Erano anche bravissimi, ma di due bravure diverse. Liz era un’attrice “naturale”, arrivata sul set a dieci anni e cresciuta nel cinema. Richard invece si era fatto le ossa come attore shakespeariano. Lei era di una bellezza impressionante, che resisteva a ogni stravizio, risplendeva nei film e abbagliava chiunque la vedesse fuori dal set. Lui aveva occhi bellissimi, una voce dal fascino leggendario e una memoria che solo negli ultimi anni iniziò a vacillare sotto il peso dell’alcol. E questo era l’altro elemento che li univa. Era iniziata con “allegria”, già ai tempi di “Cleopatra”: lei che nascondeva il brandy nelle bottiglie di Coca e si intenerisce per la prima volta quando lui si presenta sul set con i postumi di una sbronza. Finì con lei ricoverata a disintossicarsi alla clinica Betty Ford, e lui ucciso a 58 anni da un’emorragia cerebrale provocata forse da una rissa tra ubriachi.

Le lettere più romantiche tra Liz e Richard, un amore che non trovò mai la parola fine

Burton in vent’anni ha scritto alla donna che ha segnato la sua vita (“Liz è la mia perenne notte in piedi”) lettere appassionate, raccolte nel libro “Furious love: Elizabeth Taylor, Richard Burton la storia d’amore del secolo”. Nel romanzo, scritto da Sam Kashner e Nancy Schoenberger viene ricostruita completamente questa storia romantica messa in scena sul palco di un mondo glamour e sexy dove non mancano alcolismo, epici litigi e disintossicazioni. “Certamente sai quanto ti amo, certamente sai quanto male ti faccio. Ma il fatto fondamentale, più cattivo, ingiusto, criminoso e innegabile, è che noi non ci comprendiamo mai... viaggiamo su diverse lunghezze d’onda. Ma una cosa è innegabile. Ti amo e ti amerò per sempre”. Mai lontani, né troppo vicini. Difficile trovare la giusta distanza per un amore così. Una conversazione quella tra Liz e Richard che non si mai interrotta del tutto, nemmeno dopo la morte di lui a cui Liz in un certo modo ha risposto nel suo testamento, chiarendo la sua volontà di riposare proprio là, accanto al “suo” Richard: il grande, vero amore della sua vita.

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Richieste di amicizia Paolo DI PAOLO

Gabriele Santoni info@blinkpubblicita.com

Antonio SCURATI

Francesco Piccolo Nato a: Caserta nel 1964 - Vive a Roma Studi: Laurea in Lettere con una tesi su “Le teorie comiche nel teatro del Settecen-to”.Lavoro: scrittore e sceneggiatore Eventi: Vincitore del Premio Strega 2014 Precedenti esperienze lavorative come scrittore Pensiero inverso : racconti, Salerno-Roma, Ripostes, 1990 Scrivere è un tic : i segreti degli scrittori, Roma, Minimum fax, 1994, Storie di primogeniti e figli unici, Torino, Einaudi, 1996, E se c’ero, dormivo, Milano, Feltrinelli, 1998, Il tempo imperfetto, Milano, Feltrinelli, 2000, Allegro occidentale, Milano, Feltrinelli, 2003, L’Italia spensierata, Roma, Laterza, 2007, La separazione del maschio, Torino, Einaudi, 2008, Momenti di trascurabile felicità, Torino, Einaudi, 2010, Il desiderio di essere come tutti, Torino, Einaudi, 2013, Precedenti esperienze lavorative come sceneggiatore: Il caimano, regia di Nanni Moretti (2006) Caos calmo, regia di Antonello Grimaldi (2008) La prima cosa bella, regia di Paolo Virzì (2010) Habemus Papam, regia di Nanni Moretti (2011) Il capitale umano, regia di Paolo Virzì (2014)

Panorama Nella weberiana sfida fra etica dei principi ed etica della responsabilità, lunga come la storia della convivenza civile, per sentirsi libero lo scrittore ha scelto di uscire dall’isolamento del Giusto e piegarsi alla fragile correità con gli errori di chi si è preso la responsabilità attiva. Ammettendo, come Kundera, di avere dentro di sé sia la tesi che 22 2 l’antitesi. Scrivendo questo libro.

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Francesco Piccolo ha condiviso lo stato di Gabriele Santoni In un’epoca segnata dal disincanto e dalla rabbiosa indignazione popolare verso la politica, questo libro arriva come una sassata nel vetro capace di fare ancor più male, perché in grado di portare alla nostra attenzione errori di valutazione che ci appartengono. Errori di un passato frettolosamente rimosso e lasciato alle nostre spalle senza provare alcun rimorso.

Vanity Fair È un libro che parla di un uomo ma anche dell’Italia degli ultimi cinquant’anni e quindi anche, inevitabilmente, di noi e di quello che abbiamo passato. E poi è un libro scritto dando tutto. Quindi si sente tutto.

Citazioni preferite “Rivalutare Togliatti”


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