Nonsolorosa maggio 2011

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COPIA OMAGGIO Mensile di attualità, politica, cultura, gossip, spettacolo e sport

PERCHÉ RIDERE

È UNA COSA

MANGOSI

a NONSOLOROSA

Referendum,

La musica, la famiglia, i suoi gatti Ivana Spagna si racconta

istruzioni per l’uso

ROBERTO

Anno II- N. 14 MAGGIO 2011- Mensile - Registrazione tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita

SERIA




ommario

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Editoriale

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COPIA OMAGGIO Mensile di attualità, politica, cultura, gossip, spettacolo e sport

PERCHÉ RIDERE

È UNA COSA

MANGOSI

ROBERTO

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a NONSOLOROSA

Ivana Spagna: La musica, la famiglia, i suoi gatti

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Referendum,

La musica, la famiglia, i suoi gatti

istruzioni per l’uso

Anno II- N. 14 MAGGIO 2011- Mensile - Registrazione tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita

SERIA

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ATTUALITÀ

SPETTACOLO, GOSSIP e NEWS

Ivana Spagna si racconta

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Il mondo affascinato dal royal wedding Le 5 W Gli accessori dell’estate 2011

Affitti, si cambia musica L’Ipssar di Velletri intitolato a Ugo Tognazzi Una Banca regionale, questo è il nostro obiettivo

CULTURA 16 Perchè ridere è una cosa seria 25 DONNE SULLE BARRICATE RUBRICHE

NONSOLOROSAFLASH EVENTI

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POLITICA

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Medicina naturale “...E tu che fibra hai?”

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Verso una guerra totale?

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“L’angolo del cinema”

Referendum, istruzioni per l’uso

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È nato il registro delle opposizioni

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In memoria di Mina

Impresa e società “La società semplice: il contratto di società ed i rapporti tra i soci” Architettiamoci “La tua casa...quanto consuma?”

olofon Editore:

Blink di Ottavia Lavino

Direttore Responsabile: Ottavia Lavino

Progetto grafico e impaginazione: Margherita Manarin

Stampa:

Numero 14- anno 2011 Maggio 2011 Registrazione tribunale di Velletri 2/ 2010 del 22.01.2010

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GraficaDuemila Via Delle Valli, snc 04011, Aprilia (LT)

Distribuzione gratuita Hanno collaborato: Servizi Enrica Gasbarri Francesca Di Belardino

Ottavia Lavino Paolo Maola Rita Elle Sara Gemma

Rubriche

Alessandra Grecco Augusto Mollo Carlo Carones Claudia Manzato Redazione NONSOLOROSA: Vicolo Bellonzi 3 00049 Velletri (Rm) Tel. 06.961.55.428 redazione@nonsolorosa.it

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantise la restituzione dei materiali giunti in redazione. É vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.

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Ottavia Lavino redazione@nonsolorosa.it

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Sabato 1 maggio, in piazza San Pietro, si è svolta la cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II

Più di ogni altro ha incarnato Cristo

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“Se sbaglio mi corrigerete…”. Iniziò così nel 1978, nel modo più spontaneo possibile, con una richiesta d’aiuto linguistico ai fedeli, il suo pontificato. Giovanni Paolo II, primo Papa non italiano dopo 455 anni, ha lasciato un segno indelebile nella storia del cristianesimo, e nel mondo in generale, per il suo pensiero, le sue parole, le sue opere. Il suo pontificato è stato uno dei più lunghi e significativi della storia della Chiesa. Con il suo ingresso in un tempio ebraico è riuscito a dare un segnale di pace mandando in frantumi secoli di incomprensione e di odio, proseguendo in questo modo il percorso già intrapreso da Giovanni XXIII, il quale, nel 1959, aveva fatto fermare il corteo pontificio sul Lungotevere per benedire gli ebrei che uscivano dalla Sinagoga. Inizia così, da quel momento, il cammino verso la riconciliazione tra il mondo cristiano e quello ebraico. La lotta al nazismo prima, ed al comunismo in seguito, ha contraddistinto gli anni del suo sacerdozio in Polonia, fino a tutti gli anni cinquanta e sessanta. Per proseguire poi, da Papa, un’azione diplomatica contro ogni sorta di oppressione politica, tanto da essere considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale (già controllati dall’ex Unione Sovietica). Non è un caso se tra la fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta tutti i regimi comunisti dell’ Europa dell’Est (da Varsavia a Praga, da Berlino a Mosca) crolleranno.

“Non abbiate paura predicava…aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli di cultura, di civiltà, di sviluppo…Cristo sa cosa è dentro l’uomo” Ma ebbe parole dure anche contro il capitalismo sfrenato e il consumismo, considerati lesivi della dignità dell’uomo, fonte d’ingiustizia sociale e di sperequazione tra i popoli. Si oppose all’aborto e all’eutanasia, confermando l’approccio conservatore della Chiesa riguardo la sessualità, il celibato e il sacerdozio femminile. Attore, commediografo e poeta in gioventù, Karol Wojtyla non è stato solo un grande uomo di fede, ma anche un uomo di vasta cultura e fine intelligenza, qualità tutte tese a favorire il dialogo tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell’ecumenismo, punto fermo del suo papato. La sua missione ecclesiale è stata condotta interpretando l’antico detto evangelico di andare incontro alle genti. Ha viaggiato infatti tantissimo.

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Continua a pagina 9


L Ivana Spagna si racconta a NONSOLOROSA

La musica, la famiglia, i suoi gatti

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Io vivo in Italia, mi piace cantare in italiano e adoro il pubblico italiano, anche se è molto esigente. Non posso negare però, di avere un debole per l’America, per la sua musica e per il suo pubblico.

Nel 1994 per la prima volta ha cantato in italiano: si trattava della colonna sonora del cartone Disney “Il re Leone”. Che sensazione ha provato? “Quasi una confessione” di Ivana Spagna Curato da Maurizio Scandurra

Casa editrice Azzurra Music

È stata un’emozione grandissima. Sentire la mia voce abbinata ad un cartoons di una bellezza incredibile mi ha emozionato tanto che ho pianto.

Nel corso della sua carriera ha sperimentato look diversi: questi cambiamenti rispecchiavano anche i cambiamenti interiori? Sicuramente si. Mi è sempre piaciuto, cambiare e sperimentare look diversi. Quando una volta mi camuffavo, divertendomi da impazzire, probabilmente cercavo di nascondere la mia timidezza.

È da poco uscito il suo libro “Quasi una confessione”, in cui parla della sua vita, della sua famiglia e dei suoi momenti bui. Come è nata questa biografia?

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Lunghi capelli biondi, inconfondibili occhi celesti ed un look molto sobrio. E’ così che oggi si presenta al suo pubblico la cantante Ivana Spagna. Sono lontani i tempi di “Easy lady” quando con il suo look un po’ pank infiammava i palcoscenici di mezzo mondo. La sua anima dance non si è certo placata con gli anni, ma le esperienze della vita le hanno permesso di crescere e di maturare. Tanto da arrivare a scrivere una biografia “Quasi una confessione”, uscita nelle librerie l’8 marzo di quest’anno. Come ci ha raccontato la stessa cantante “non è stato facile scrivere questo libro perché ho dovuto aprire porte che credevo definitivamente chiuse”. Un libro importante dove racconta della sua infanzia, della sua famiglia, del suo amore per la musica e del sogno americano. Ne esce l’immagine di una donna forte, che anche nei momenti più bui della sua vita è riuscita sempre a rialzarsi grazie al grande amore che ha per la vita.

Ha iniziato a cantare sin da piccolissima: che cos’è per lei la musica? È la mia vita.

I suoi maggiori successi sono in lingua inglese: come mai questa scelta? È stata una scelta naturale. Prima di iniziare a fare dischi per dodici anni ho cantato nelle discoteche con un gruppo sconosciuto. Cantavamo solo musica inglese e musica dance per far ballare la gente. Per questo è stato più naturale cantare in inglese che in italiano.

Lei ha avuto la possibilità di vivere e lavorare in America. Tra il pubblico americano e quello italiano quale preferisce?

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Il libro l’ho scritto per ringraziare i miei genitori per tutto quello che hanno fatto per me e mio fratello. Noi eravamo una famiglia che non arrivava alla fine del mese, economicamente parlando, per cui i sacrifici sono stati tanti. Mentre scrivevo mi accorgevo che se volevo scrivere una biografia dovevo essere sincera ed affrontare dei temi che non mi piacevano tanto, perché erano dei fallimenti o dei grandi errori. Per questo per molto tempo ho accantonato il libro. L’anno scorso ho deciso di scriverlo ed ho affrontato anche il tema del premeditato suicidio. Ho deciso di parlare di questo delicato momento della mia vita con la speranza che possa essere di aiuto a chi si trova ad attraversare momenti bui come quelli che ho passato io.

Per Ivana, quindi, che cos’è la famiglia? È la cosa che conta di più in assoluto. La bella storia d’amore tra mio padre e mia madre, che si sono voluti bene fino alla fine, mi ha penalizzata nel crearmi un nucleo familiare. Non ho mai avuto una relazione bella come quella tra i miei genitori e quindi non ho neanche mai pensato di avere dei figli. Per me una storia d’amore deve essere bella sin dall’inizio; non avendo avuto nessuna storia così non ho neanche mai pensato di avere dei figli. Così ora la mia famiglia è composta da quattro gatti, che considero i miei bambini, anche se sono un po’ pelosi!

Quali sono i suoi progetti futuri? A maggio, dopo la promozione del libro inizierà la tournè musicale. Tra ottobre e novembre, invece, uscirà un nuovo album tutto in inglese.

Sara Gemma VIZIO Se trovo dei gatti randagi li porto a casa

VIRTÚ L’amore per gli animali

DESIDERIO Creare ricovero per animali abbandonati, curarli e trovar loro una famiglia.


Nel terzo anniversario della scomparsa della nostra MINA vogliamo qui ricordarla a quanti l’hanno conosciuta e, anche solo un poco, amata

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IN MEMORIA

Mia madre giunse a Velletri passando per la spettacolare Via dei Laghi, tra i rami che arrampicavano il cielo nei boschi di castagni, sui versanti scoscesi dei colli che circondano i Castelli. Strada facendo s’innamorò di cime e valli, dei verdi chiari e scuri, di pezzetti d’azzurro intermittenti tra il fitto delle foglie, che per l’emozione le tolsero il respiro, mentre guidava la sua Mini celeste metallizzata di seconda mano. Era giugno del 1981 quando con occhi pieni di luce e grazia da madonna in carne e ossa visibile a chi aveva candida vista, mise piede nella “città delle vigne”. Così definì lei Velletri quando la conobbe. Ci venne, forse spinta dal destino, quel lontano giorno che sapeva di rose, per un appuntamento di lavoro. Poi però la scelse per sempre, per viverci, per amore. Portava sulle spalle una valigia mezza sfondata ch’era un macigno, ma aveva muscoli e volontà d’acciaio. E un cuore forte e grande quanto una casa fuori misura, un pezzo unico, di gran valore. Lì dentro c’era posto anche per quelli che non ne avrebbero meritato un angolino. Era terra generosa e fertile, mia madre. Teneva insieme gemme e pietre. D’inverno per lei le nuvole erano rosa. Eppure, la fatica di vivere la sapeva come il rosario, ma non era solo un fatto di memoria. Del lato tagliente delle cose aveva impresso a fuoco nelle vene forma e morso. Ma alla sera, pur quand’era sfinita, aveva da piantare ancora un fiore, da lucidare un sasso, da limare uno spigolo di ferro. Da cercare a colpi di dolore una parola piena, quella mancante che non trovava mai, nel labirinto fragile dell’esistenza. Ora le sue braccia rafforzano le mie. Lo slancio del suo volo raddoppiava e raddoppia ancora il mio, ma nel fiato triste dei ricordi sono sola e mi perdo. Ciao amore, ali di farfalla che reggevano il peso della vita. Sbriciolate nell’ultimo insostenibile duello. Una preghiera è stato l’ultimo tuo canto sotto le lame d’argento della luna. Rita Elle


Segue da pagina 5 Nel giugno del 2003, festeggiando il centesimo viaggio in Croazia, nel corso di un’udienza spiegò il motivo di questa vocazione:

“Fin dal giorno dell’elezione a Vescovo di Roma, il 16 ottobre 1978, è risuonato nel mio intimo con particolare intensità il comando di Gesù: andate in tutto il mondo e predicate ilVangelo ad ogni creatura. Mi sono sentito in dovere di imitare l’apostolo Pietro che andava a far visita a tutti”. Il “Papa dei popoli”, così come è stato chiamato, era poco incline al protocollo, lasciandosi fotografare in momenti di relax, mentre sciava o nuotava nella piscina di Castel Gandolfo. È stato un riferimento straordinario, quasi rivoluzionario, per tutti quei giovani che avevano il bisogno di ritrovare il senso dell’amore cristiano attraverso un esempio eccellente. Un rapporto privilegiato, quello con i giovani, che ha raggiunto il suo culmine con l’istituzione della “Giornata mondiale della Gioventù”. Un incontro con cadenza biennale tra il Papa e la gioventù cattolica di tutto il mondo, svoltasi in varie parti del mondo: da Manila con 4 milioni di persone ribattezzata la “Messa più grande del mondo”, alla laicissima Parigi nel 2000 che accolse più di un milione di giovanissimi, a Roma nel 2000 con due milioni di giovani e infine a Toronto nel 2002 nell’ultima Giornata Mondiale della Gioventù, quando Papa Wojtyla disse idealmente addio ai suoi ragazzi.

“Abbiamo bisogno della gioia di vivere che hanno i giovani: in essa si riflette qualcosa della gioia originaria che Dio ebbe creando l’uomo” scrisse il Papa nel suo libro del 1994 “Varcare la soglia della speranza”. “A me piace incontrare i giovani, non so perché ma mi piace; i giovani mi ringiovaniscono” confessò a Catania nel 1994.

“Si deve puntare sui giovani. Lo penso sempre. A loro appartiene il Terzo Millennio. E il nostro compito è di prepararli a questa prospettiva”, disse ai parroci romani nel 1995. Anche per le donne Papa Wojtyla dimostrò grande rispetto, attenzione e sensibilità. Nel 1995 scrisse a tutte le donne del mondo una lettera bellissima con la quale le ringraziava per ciò che rappresentano nella vita dell’umanità.: “Grazie a te, donna, per il fatto stesso che

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sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità

tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Nella stessa Lettera condanna chi vuole distruggere questa dignità: “È ora di condannare

con vigore, dando vita ad appropriati strumenti legislativi di difesa, le forme di violenza sessuale che non di rado hanno per oggetto le donne. In nome del rispetto della persona non possiamo altresì non denunciare la diffusa cultura edonistica e mercantile che promuove il sistematico sfruttamento della sessualità, inducendo anche ragazze in giovanissima età a cadere nei circuiti della corruzione e a prestarsi alla mercificazione del loro corpo”. Giovanni Paolo II non solo ha insegnato con le parole il rispetto della dignità della donna, denunciando l’abuso e la mercificazione del corpo femminile, ma ha anche favorito occasioni di incontro con le vittime di tale sfruttamento. È considerato uno degli uomini più nobili d’animo del ventesimo secolo. L’immagine, la voce, il pensiero, le parole del grande Papa polacco sono tuttora fortemente impresse nel cuore di ognuno di noi. La sua grande umanità, unitamente all’amore per Gesù Cristo visibile in ogni suo gesto, sorriso e parola, rimarranno nella storia. Un esempio che ha segnato per sempre la vita di milioni di persone. Nessuno di noi, laici e cattolici, potrà mai dimenticarlo. La dedizione al suo Dio ha alimentato la fede cattolica nel mondo, come è stato ampiamente testimoniato in occasione della sua beatificazione. E già si mormora che presto sarà proclamato Santo.

Ottavia Lavino


Verso una guerra totale? Tutti guardano al mondo Arabo

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Il 2 maggio l’America ha festeggiato la sua rivincita su Al Qaeda. Il 2 maggio l’America ha festeggiato la morte di Osama Bin Laden, l’uomo che ordinò gli attentati alle torri gemelle l’11 settembre 2001. Dopo quasi dieci anni gli USA hanno finalmente consumato la loro vendetta. “Bin Laden è morto, è un giorno migliore”, ha così annunciato al mondo intero il presidente Barak Obama. Il numero 1 di Al Qaeda è morto in una sontuosa residenza pakistana, nella quale si nascondeva con due mogli e sette figli, per mano dei Navy Sales, un corpo speciale dell’esercito americano. Finalmente il nemico numero uno dell’occidente è stato sconfitto, ma non possiamo pensare che con lui sia stato sconfitto il terrorismo islamico. Il nord africa e l’intero mondo arabo sono in piena crisi esistenziale. Se parte del mondo arabo piange la scomparsa di Bin Laden, ritenuto quasi un eroe, sono in molti (Libia, Egitto, Siria) a guardare alla sua morte come ad un momento di liberazione. L’occidente, tanto odiato quanto temuto, ha mostrato alle popolazioni del nord africa, imprigionate in logiche religiose e tribali, che si può vivere senza essere sottomessi. Il popolo nordafricano ha iniziato a prendere coscienza della propria esistenza gridando basta ad ogni tipo di regime, rivendicando il diritto di decidere sulle sorti dei loro paesi. Se qualche leader politico ha capito che era meglio fare un passo indietro ed ascoltare le richieste della propria gente, altri non lo hanno fatto e continuano ad alimentare una inutile quanto sanguinaria guerra fratricida. È il caso del leader libico Gheddafi, l’uomo che sta perdendo la sua famiglia in questi scontri ( dai quali, per altro, esce sempre miracolosamente illeso), ma che continua imperterrito ad armare il suo esercito. Secondo il Colonnello è l’occidente che ha insinuato strane idee nella mente dei libici che sono così insorti. Un occidente scomodo perché più evoluto culturalmente, ma di cui non si può fare a meno perché principale cliente dei paesi africani. Gli interessi economici sono il vero ed unico motivo di questa scandalosa situazione politica internazionale. Quella della guerra religiosa è solo una “bella facciata” che serve a celare il marciume che sta alla base degli accordi economici

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che muovono il mondo intero. Nei giorni scorsi anche un altro paese del nord africa ha subito un grave attentato: il Marocco. Ad essere colpito è stato il Caffè Argan di Marrachech, meta turistica. Ancora incerte le cause di questo terribile gesto, si pensa comunque ad una matrice islamica. Ancora una volta una frangia estremista dell’islam ha causato la morte di numerose persone. La morte di Bin Laden non pone affatto fine ad un’epoca di guerra ma è soltanto la punta di un iceberg in un oceano di ghiaccio.

Sara Gemma


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Medicina Naturale

Dotta.ssa Claudia Manzato clamanzato@alice.it

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...E tu che fibra hai?

Arriva la bella stagione, e riposti nell’armadio gli indumenti più pesanti, con piacere indossiamo capi più leggeri, più colorati. Allora può capitare che, per alcuni, nasca l’esigenza di combattere quei chili “messi su” durante la stagione invernale. Oltre a seguire un regime dietetico appropriato ed aumentare il dispendio energetico con un’ adeguata attività fisica, possiamo ricorrere all’aiuto di diversi prodotti naturali. Le fibre, ad esempio già contenute in frutta, verdura e cereali possono essere ulteriormente incrementate assumendo, ad esempio, integratori a base di glucomannano. Si tratta di un polisaccaride ad alto peso molecolare, indigeribile estratto dal tubero di Amorphophallus Konjac considerato uno dei più efficaci prodotti per favorire il dimagrimento. Questa fibra ha infatti la capacità di attirare molta acqua, aumentando fino a 60-100 volte il proprio volume, dando origine ad unasoffice massa gelatinosa. Tale caratteristica conferisce al glucomannano un duplice effetto. Da un lato attenua il senso di fame e dall’altro riduce l’assorbimento di grassi e zuccheri che vengono intrappolati dalla massa soffice e vischiosa che si forma al livello intestinale.

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Gli integratori di glucomannano si presentano solitamente sotto forma di capsule o compresse a base di estratto secco e vanno assunti una mezz’ora circa prima dei pasti principali con abbondante acqua. Un’altro importante “intrappolagrassi” è sicuramente il nopal una varietà di cactus molto diffuso in Messico. Viene utilizzata la pianta intera , ricca fonte di fibre insolubili, pectina e mucillagini. In seguito all’assunzione si ha un effetto di pienezza, sazietà e una sensibile dimunuzione di zuccheri nel sangue il che rende il nopal adatto all’assunzione anche nei pazienti diabetici che necessitano oltre che di perdere peso, anche di abbassare i livelli glicemici. Inoltre la fibra insolubile, specialmente le mucillagini e la pectina permettono di controllare il tasso di colesterolo, con ulteriore riduzione dei trigliceridi. Presenta inoltre propietà antiossidanti legate alla presenza di quercetina. Infine, l’integrazione con le fibre permette di contrastare la stitichezza che spesso si instaura quando si segue un regime dietetico controllato: ricordate però di assumere in contemporanea ad esse abbondante acqua altrimenti il problema, anziché risolversi, potrebbe acuirsi. Alla prossima!



L’angolo del Cinema

HABEMUS PAPAM Regia: Nanni Moretti. Cast: Nanni Moretti, Michel Piccoli, Margherita Buy, Jerzy Stuhr. Paese: Italia, 2011. Genere: Commedia, Drammatico.

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“Habemus Papam”. Questo l’ironico titolo scelto da Moretti per la brillante commedia dai risvolti drammatici di cui è regista, attore e sceneggiatore; questa la frase che il mondo attende con gioia, quella pronunciata a inizio film dinanzi alla folla trepidante che gremisce Piazza San Pietro, subito dopo l’elezione del nuovo Pontefice. Tuttavia, poco dopo, il Cardinale Melville(Piccoli), ovvero il papa eletto, ha un attacco di panico prima del discorso decisivo davanti ai fedeli, rifiutandosi di mostrarsi alla folla in attesa. Per curare la sua depressione viene chiamato il Professor Brezzi (Moretti), uno psicanalista di successo. Il regista s’interroga con abilità e delicatezza sui dubbi e le angosce di un uomo afflitto da una crisi esistenziale, dando vita ad un film intelligente, riflessivo, divertente seppur estremamente malinconico. Il dubbio del Papa non è di carattere spirituale, poichè la sua fede è ben salda. In realtà, per una carenza di autostima e per la sua grande umiltà, egli teme di non essere all’altezza del compito che Dio gli ha assegnato, non ritrovando in sé

quelle qualità che tutti si aspettano che abbia. Osando, Moretti arriva in profondità, penetrando quella coltre fredda e indecifrabile che sembra separare il Vaticano dal resto del mondo: il regista rivela non solo l’umanità e le ingenuità dei Cardinali ma, in particolare, le debolezze del protagonista, un Papa che, ci ricorda, è un uomo che soffre e vacilla come tutti. Lo spettatore-testimone assiste impotente al conflitto interiore di un Papa-vittima condividendo la sua angoscia, provando compassione per quel “vecchietto” dagli occhi limpidi e dal viso buono che ama così disperatamente il teatro e la vita. Evidente il riferimento a Papa Wojtyla.

C’È CHI DICE NO Regia: Giambattista Avellino.

Cast:

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Luca Argentero, Paola Cortellesi, Paolo Ruffini, Myriam Catania.

Paese: Italia 2011.

Genere: Commedia.

Tre ex compagni di scuola accomunati dalle stesse delusioni lavorative si rincontrano ad una cena di classe in cui, discorrendo dei loro insuccessi, decidono di lottare contro il loro peggiore incubo: i raccomandati. Forse un’eccessiva dose di leggerezza caratterizza questa commedia modesta, ma dal significato profondo. Il cinema italiano affonda il dito nella piaga, abbracciando il tema dolente del precariato. E’ tempo di dire basta ai “figli di..”, a coloro che

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offuscano il futuro di ragazzi brillanti tristemente ed ingiustamente privati della possibilità di far carriera. Una Nazione in cui vige il clientelismo e dove sempre più spesso la meritocrazia è un’utopia, non può che essere un Paese-killer che uccide i sogni dei giovani.

Alessandra Grecco


Imprese e Società

Avv. Augusto Mollo redazione@nonsolorosa.it

La società semplice: il contratto di società ed i rapporti tra i soci

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Come accennato nel numero precedente, individuata l’attività (commerciale / non commerciale) da esercitare, occorre scegliere il modello applicabile alla costituenda società, valutando, tra l’altro, il rischio d’impresa, la composizione e gli equilibri interni della compagine sociale, la struttura imprenditoriale da sviluppare, oltre a taluni aspetti fiscali e previdenziali (questi ultimi illustrati nella rivista di febbraio). Nell’ambito delle società di persone, la società semplice, per espressa previsione di legge, si configura anche come il modello normativo di riferimento per le restanti società di persone: società in nome collettivo e società in accomandita semplice. Per la società in nome collettivo, infatti, l’art.2293 c.c. prevede che, qualora le relative disposizioni nulla stabiliscano in merito, si applichino le norme relative alla società semplice. Analoga disposizione è contenuta nell’art.2315 c.c. per la società in accomandita semplice, stante il rinvio ivi operato alla disciplina della società in nome collettivo (artt.2291-2312 c.c.) qualora applicabile, nonché, di riflesso, a quella della società semplice come previsto dal suesposto art.2293 c.c.. Tanto premesso, quanto alla società semplice, a parte il divieto per la stessa di svolgere attività commerciale, per la relativa costituzione, il legislatore non prevede particolari requisiti di forma del contratto di società, salvo quelli richiesti dalla natura dei beni conferiti.In tale seconda ipotesi, infatti, ai sensi dell’art.1350, n.9, c.c., qualora un socio intenda conferire il godimento di un bene immobile o di altri diritti reali immobiliari per un tempo eccedente i nove anni oppure a tempo indeterminato, il contratto di società dovrà essere redatto, a pena di nullità, per atto pubblico o per scrittura privata autenticata. Nulla esclude che il contenuto originario del contratto di società possa essere successivamente modificato. In tal caso, vige il principio generale che tali eventuali modifiche potranno essere effettuate previa decisione unanime di tutti i soci, salvo che sia stato diversamente previsto. Maggiormente articolata è la disciplina dei rapporti tra i soci, nonché quella dei rapporti con i terzi. Nell’ambito dei rapporti tra i soci (artt.2253-2265 c.c.), il legislatore detta disposizioni specifiche in relazione alle seguenti fattispecie:

• conferimenti; • amministrazione; • controllo e partecipazione dei soci agli utili e alle perdite. I conferimenti sono i contributi dei soci alla formazione del patrimonio della società. Ai sensi dell’art.2253 c.c., ciascun socio è obbligato ad eseguire i conferimenti secondo quanto previsto nel contratto sociale; qualora il contratto nulla preveda in merito, si presume che i soci debbano conferire, in parti uguali tra loro, quanto è necessario per il conseguimento dell’oggetto sociale. Quanto all’oggetto del conferimento, nel tentativo di scongiurare i rischi di conferimenti fittizi o comunque di dubbia esecuzione, gli artt.2254 e ss. c.c. stabiliscono che, qualora venga conferita la proprietà di beni, la garanzia dovuta dal socio ed il passaggio dei rischi (dal socio alla società) sono regolati dalle norme sulla vendita. Se vengono conferite cose in godimento, il rispettivo rischio resta a carico dello stesso socio che le ha conferite, mentre per la garanzia riguardante il godimento del bene si applicano le norme sulla locazione. L’art.2255 c.c., infine, disciplina l’ipotesi in cui un socio conferisca un proprio credito (vantato verso un terzo); in tal caso, il socio che esegue tale conferimento risponderà verso la società dell’eventuale insolvenza del proprio debitore ceduto ai sensi dell’art.1267 c.c. (cioè nei limiti del valore attribuito al proprio conferimento nel contratto di società, oltre a dover corrispondere gli interessi, rimborsare le spese sostenute dalla società per la cessione e per escutere il debitore ceduto, nonché risarcire alla stessa gli eventuali danni subiti). Nei successivi articoli, pertanto, proseguirà l’approfondimento, sempre nell’ambito dei rapporti tra i soci, delle restanti norme riguardanti l’amministrazione della società semplice, nonché il controllo e la partecipazione dei soci agli utili ed alle perdite.

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Il vignettista Roberto Mangosi:

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Perché ridere è

La satira è prima di tutto un modo di vivere, di vedere le cose. Parola del vignettista Roberto Mangosi, uno dei grandi della satira italiana. Comincia a disegnare ad appena tre anni per non smettere più, nutrendo la propria espressività e limandone lo stile. A soli sei anni vinceva il suo primo premio di disegno ad un concorso RAI prima di iniziare, a diciannove anni, la sua attività di vignettista satirico. Roberto si dipana tra il suo lavoro in banca, che lo impegna di giorno, e la famiglia, dedicando poi al disegno e alla creazione delle sue singolari vignette ogni momento libero. Disegna soltanto su carta il satirico veliterno, usando il computer unicamente per eventuali lievi ritocchi e per trasmettere le vignette tramite e-mail. “La vignetta disegnata a mano trasmette qualcosa che il computer non può fare e la gente se ne accorge”, ci spiega. Collaboratore di Linus, Playboy, il Male, la Settimana Enigmistica, Domenica Quiz, il Giornale d’Italia, ma anche autore televisivo, papà delle irresistibili cartoline virtuali di ohmygodness.com ed inventore del “Crazy Kamasutra”. Roberto Mangosi nel corso della sua carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti a carattere nazionale. È inoltre il vignettista fornitore del servizio di messaggeria telefonica MMS “Sorrisi” ed I-Mode di WIND, oltre che di Vodafone, TIM e diversi gestori esteri. Le sue tavole sono custodite nei principali musei di umorismo internazionale e sottolineano tratti di vita quotidiana. Ultimamente ha inaugurato il suo ultimo lavoro: “150 ma non li di…MOSTRA!”. “Il 150° ve lo racconto io!”: così Roberto Mangosi ha dato il via alla sua miniconferenza umoristica, quando davanti ad un folto e divertito pubblico ha iniziato a illustrare una singolare quanto divertente storia dell’Unità d’Italia attraverso una serie di disegni dal vivo. Conosciamolo meglio!

Come nasce una vignetta di Roberto Mangosi? I miei soggetti provengono in parte dagli spunti offerti dalla vita quotidiana, dalle notizie di cronaca, e per il resto dalla pura fantasia. Quelle destinate a giornali o riviste nascono invece già con una linea predefinita. Traduco in immagine tutto quello che mi diverte durante il giorno, cercando di trasmettere il mio divertimento agli altri.

Come nasce l’idea di raccontare la storia d’Italia attraverso le vignette? Quest’anno festeggiamo il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e mi piaceva l’idea di omaggiare il mio Paese. Il 150° è poi un buon soggetto che offre diversi appigli alla fantasia.

Il tuo lavoro primario, a differenza del disegno che non lo è, è molto razionale. Come coniughi questi due diversi aspetti? Proprio perché sono due cose opposte legano bene. Due lavori razionali non sarei riuscito a praticarli! Il fatto di avere a che fare tutto il giorno con numeri e cose schematiche non molto creative e stimolanti, mi da per contrapposizione la possibilità di sfogarmi attraverso il disegno, bilanciando così la noia del mio lavoro in banca.

La tua satira quale obiettivo si pone? Oggi in Italia c’è ancora spazio per la satira vera e questa, riesce a colpire “i potenti”? Oggi più che mai la satira vive un momento molto vivace e produttivo, proprio perché la situazione politica è abbastanza complessa. Viviamo

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uno dei grandi della satira italiana

una cosa seria in un momento in cui si cerca di soffocare le idee e la gente reagisce a questa chiusura con la satira. Il mio obiettivo è quello di mettere in piazza i difetti e le brutture della società, per migliorare il mondo in cui viviamo. La satira fatta bene è assolutamente in grado di colpire i potenti, altrimenti non si spiegherebbe tanto accanimento proprio contro di essa. Si cerca ad esempio di limitare alcuni interventi su internet e di offuscare video che potrebbero dare fastidio.

Nel tuo blog personale (enteroclisma.blogspot.com) dici che ridere è una cosa seria… Sì, ridere e fare satira è una cosa seria. La risata viene vista come una cosa leggera e per questo ritenuta una cosa futile, però in effetti non è così. Saper far ridere è molto difficile, bisogna conoscere i meccanismi che stimolano la risata.

Perché molti dei tuoi soggetti ritraggono figure ecclesiastiche? Io sono un ateo, un anticlericale, per cui è chiaro che non condivido tanti aspetti della vita ecclesiastica. Tocco questo argomento principalmente per fatti d’attualità. Nonostante sia per la libertà di pensiero e religione, quando quest’ultima si scontra con interessi economici e sociali rilevanti, questo non mi sta bene.

Nelle tue vignette il più bersagliato è senz’altro Berlusconi. Come nasce la sua caricatura? Diciamo che Berlusconi di per sé è già una caricatura! È il personaggio politico che offre più spunti in assoluto a noi satirici, sia per i suoi tratti somatici che per le sue “imprese” diciamo stravaganti. Sono ormai oltre 16 anni che lui è al potere e così anno dopo anno la sua caricatura si è evoluta, così come il mio modo di disegnarlo si è perfezionato.

Quali progetti per il futuro? Ne ho sempre tanti, forse troppi! Sicuramente un’evoluzione della mia pittura!

Enrica Gasbarri

VIZIO Stare spesso in solitudine con la mia arte

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VIRTÚ Saper trasmettere allegria attraverso le vignette

DESIDERIO Riuscire a trasformare un po’ la società con la mia satira


Affitti, si ca

Ecco tutte le novità

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I pro e i contro del nuovo regime

Dal 7 aprile 2011 è in vigore un nuovo sistema di tassazione dei canoni di locazione: la cedolare secca, conosciuta anche come “fissa”. Questo nuovo sistema permette ai padroni di casa di svincolare la tassazione dai propri redditi e pagare un’aliquota fissa, e agli inquilini regala la sicurezza di non vedersi aumentare l’affitto nel corso nel contratto, neanche per l’adeguamento del codice Istat. Una nuova norma che accontenta tutti? Vediamola nel dettaglio.

10 cose da sapere sulla cedolare secca: La novità della cedolare La novità principale comportata dalla cedolare secca è che ai redditi provenienti dall’affitto delle case non viene applicata la stessa aliquota Irpef degli altri redditi del contribuente, ma un’aliquota fissa: il 21% per i contratti a canone libero e il 19% per i contratti a canone concordato.

Sarà l’unica tassa La cedolare secca sostituisce tutte le altre tasse: l’Irpef, le addizionali regionali e comunali dell’Irpef, l’imposta di registro e l’imposta di bollo. Il padrone di casa che sceglie la cedolare deve tenere a mente che non potrà applicare gli adeguamenti annuali dell’Istat.

A chi conviene la cedolare secca? Col vecchio sistema, i canoni di affitto si sommavano agli altri redditi, e perciò erano soggetti alla progressione delle imposte: più il contribuente guadagnava maggiore era l’aliquota che gli veniva applicata. Dunque dal reddito da locazione si doveva detrarre l’aliquota massima per quella persona, che poteva arrivare anche al 43 per cento (per i redditi sopra i 75 mila euro). La cedolare secca, dunque, conviene soprattutto ai redditi più elevati, dai 30mila euro in su: più si guadagna, più il nuovo sistema consente di risparmiare rispetto al precedente.

A chi non conviene scegliere la cedolare? Per chi ha un reddito inferiore ai 28mila euro annui (circa), la cedolare secca non comporta particolari vantaggi. Non conviene neanche a chi affitta una casa a canone concordato. Per effettuare un conteggio certo sull’effettiva convenienza della nuova tassazione, occorre rivolgersi a un commercialista che possa valutare la singola situazione: le cifre che vi forniamo restano approssimative.

Le tempistiche La nuova rivoluzione immobiliare è un primo effetto del federalismo fiscale ed è ufficialmente partita dal 7 aprile 2011: per la registrazione dei nuovi contratti c’è tempo fino al 6 giugno 2011, mentre per adeguare i contratti già

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esistenti occorre segnalare la cosa all’inquilino tramite raccomandata.

Come si fa a registrare un contratto di affitto usufruendo della cedolare secca? Nell’ottica della massima semplificazione è possibile sbrigare online, e da soli almeno nei casi più semplici, l’intera pratica: per farlo


mbia musica della “cedolare secca”

(non obbligatorio) di tassazione

indicare l’opzione nella prossima dichiarazione dei redditi in scadenza a giugno, e avvisare il proprio inquilino con una raccomandata

La cedolare secca... non è per sempre! L’opzione per accedere alla cedolare fissa è facoltativa e volontaria. Una volta effettuata l’opzione per il nuovo tipo di imposta, la tassazione si applicherà per tutta la durata del contratto e non va più confermata. C’è anche la possibilità di tornare indietro qualora ci si rendesse conto che la vecchia tassazione conveniva più della nuova: la decisione infatti si può revocare entro il termine del versamento annuale della vecchia imposta, ovvero 30 giorni dalla data di stipula. Se non si desidera cambiare metodo di tassazione, basta non fare semplicemente niente.

Il Sunia non è d’accordo Non tutti sono d’accordo sulla reale utilità delle cedolare secca: c’è chi la ritiene una norma salva-ricchi, e in effetti chi ha la massima convenienza nell’adottare la nuova tassazione sono i ceti medio-alti. L’aspetto più grave, secondo il segretario nazionale del Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) Aldo Rossi, è che la cedolare secca “ammazza il concordato applicato nelle aree ad alta tensione abitativa, dove vivono famiglie con redditi medio bassi. Nel testo approvato dal Consiglio dei ministri è saltata proprio la parte che istituiva un fondo di 400 milioni a sostegno degli inquilini, e la possibilità per loro di portare in detrazione il canone d’affitto”

Pro e contro per gli inquilini Per gli inquilini le notizie non sono tutte buone: è vero che chi ha un contratto in corso non corre il rischio di vederselo aumentato, ma per chi cerca casa in affitto dopo l’entrata in vigore della norma c’è il rischio di imbattersi in prezzi più alti. Se infatti il padrone di casa non ha più un vantaggio fiscale nel calmierare i prezzi si sentirà autorizzato ad aumentare il canone richiesto, considerando che pagherà sempre la stessa cifra grazie alla cedolare secca.

Sanzioni per gli irregolari

occorre scaricare un semplice software di ultima generazione, chiamato SIRIA e disponibile sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Il software è già operativo all’indirizzo www. agenziaentrate.gov.it e sul web girano già molti tutor per guidare gli utenti nel primo utilizzo. Per i proprietari di casa che hanno già un contratto in corso con un inquilino, per aderire al nuovo regime di tassazione basterà

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Se siete degli irregolari, e dunque non avete registrato il contratto di locazione, vi conviene farlo entro il 6 giugno 2011: le sanzioni diventano salatissime con la nuova norma, aumenteranno del 100% in caso di omessa dichiarazione e fino al 400% della maggiore imposta dovuta in caso di redditi dichiarati in misura inferiore. Lo schema di decreto legislativo prevede anche l’adeguamento automatico del contratto, che si presumerà iniziato alla data dell’accertamento con la durata normale di quattro anni, automaticamente rinnovati di altri quattro alla prima scadenza. Il canone sarà pari a tre volte la rendita con adeguamento annuo all’indice Istat ridotto al 75%.

Francesca Di Belardino


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Referendum, is

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Ma la situazione politica è in continua evoluzione

Il referendum abrogativo previsto per il 12 e il 13 giugno del 2011 ha cambiato rapidamente volto: nell’arco di pochi giorni i quesiti da 4 si sono trasformati in 3 (il Governo ha deciso lo stop al nucleare facendo così decadere il quesito proposto ad hoc dall’Italia dei Valori) e potrebbero ridursi ulteriormente con successive deliberazioni da parte del Governo volte a “bloccare” la questione dell’acqua pubblica. Ricordiamo che nella formulazione originale del referendum erano stati previsti 4 quesiti, i quali proponevano all’elettore alcune leggi (o parte di esse) da abrogare, dunque da cancellare. Questo è infatti il senso del referendum abrogativo: votare Si per dire No alla legge messa in discussione. Perché il referendum sia valido, c’è bisogno del raggiungimento del QUORUM, cioè del voto valido del 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Se questa soglia non si raggiunge, il referendum non avrà effetto e le leggi continueranno il loro iter previsto. In questi giorni il dibattito politico è particolarmente bollente su questo tema: il partito dell’Italia dei Valori, promotore del referendum di giugno, accusa il Governo di voler eliminare i quesiti più sentiti dalla popolazione (come quello sul nucleare) in modo da disincentivare il voto. Allo stato attuale, restano intatti i tre quesiti su acqua pubblica e legittimo impedimento. Ve li elenchiamo velocemente, cercando di analizzare nel dettaglio ogni quesito e capire il valore del nostro voto e i suoi effetti.

Legittimo impedimento, l’ultima chiamata

Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale.

“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”

Viene chiesto agli elettori se accordare ai Ministri e al Premier la possibilità di evitare di comparire nelle udienze penali a loro carico se sopraggiungono impegni di carattere istituzionale. Chiaramente, questo è il quesito più “politico”, perchè riguarda da vicino anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha all’attivo attualmente diversi processi.

Come si vota?

Se si desidera abrogare i commi della legge 51 del 2000, e quindi impedire al Premier e ai Ministri di giustificare con impegni istituzionali la loro assenza in aula, bisogna votare SI. Se invece si vuole conservare la legge così com’è, occorre votare NO.

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Acqua: gestione Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (abrogazione) “Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”. Al centro del dibattito c’è la gestione dell’acqua: deve essere pubblica, privata o mista? Da tempo la gestione del servizio idrico non è più esclusiva degli enti pubblici: in molte città il controllo rimane pubblico ma la gestione è già affidata a privati. Qual’è la differenza? Il privato lavora in base a principi come quello della concorrenza e della logica del profitto, l’ente pubblico dovrebbe in teoria guardare solo all’interesse della cittadinanza. Fino ad oggi la scelta è spettata agli stessi enti locali, che potevano decidere se mantenere pubblica la gestione dell’acqua o demandarla ad un ente privato sotto controllo pubblico. Con il referendum ci viene chiesto se vogliamo abrogare la legge (art.23 bis) che consegna nei fatti l’affare acqua in mano ai privati.

Come si vota?

Nucleare, il quesito fantasma Il quesito “scomparso” chiedeva ai cittadini, in modo complesso e articolato, se desideravano o meno che l’Italia si avvalesse della produzione di energia nucleare, con la riapertura delle centrali atomiche. Il Governo ha effettuato, nelle ultime settimane di aprile, una decisa marcia indietro sul piano sullo sfruttamento del nucleare che faceva parte del programma elettorale fin dall’inizio della Legislatura: il Senato ha approvato l’emendamento che di fatto blocca la costruzione delle centrali ( si legge nell’emendamento: “Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico


giugno 2011

truzioni per l’uso e potrebbe modificare le sorti della consultazione

pubblica o privata? Se si desidera lasciare in vigore l’articolo 23-bis, promuovendo la privatizzazione dei servizi idrici, bisognerà votare NO. Se invece si desidera eliminarlo, bisognerà votare SÌ.

Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito (Abrogazione parziale di norma)

“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”? Qui il nocciolo della questione riguarda la tariffa del servizio, dunque la bolletta dell’acqua. Il comma 1 dell’articolo 154 stabilisce che la tariffa deve essere determinata tenendo conto di vari aspetti, tra cui la qualità dell’acqua, il servizio fornito, i costi di realizzazione e di gestione delle strutture e l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito. Con il termine “adeguata remunerazione del capitale investito” si intende la necessità di un guadagno per chi ha investito del capitale nel servizio. Se il gestore è pubblico, farà in modo che le tariffe siano sostenibili rispetto agli investimenti effettuati. Se invece il gestore è privato, cercherà il suo margine di guadagno. I promotori del referendum vogliono chiedono che le logiche del profitto escano dalla gestione di un bene essenziale come l’acqua.

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Il voto al referendum: un diritto che diventa obbligo e dovere

Dal 1995 nessun referendum abrogativo ha raggiunto il QUORUM: un segnale inquietante per la democrazia, della quale i referendum sono uno strumento importante e vincolante. Una parte della responsabilità del fallimento dei referendum, oltre che nello scarso senso civico dei cittadini, va rintracciato anche nella classe politica: anche quest’anno, come sempre, non è stato accorpato il referendum alle elezioni amministrative

Come si vota?

Se si valuta positivamente l’adesione della gestione dell’acqua a logiche di mercato e si vuole dunque lasciare intatto il comma 1 dell’art.154, si deve votare NO. Se invece si desidera abrogare il comma per rendere più difficoltoso l’ingresso di logiche di mercato nella gestione dell’acqua, si deve votare SI.

in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”). Ma attenzione, non si tratta di un’abrogazione della legge, che era l’obiettivo che il referendum si proponeva: per adesso, il Governo “congela” la questione nucleare in attesa di tempi migliori. Questa decisione è figlia dell’angoscia nazionale per le tragiche vicende di Fukushima (questo stesso copione già accadde nel 1987, quando poco dopo l’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl si fermò per via referendaria ogni produzione di nucleare in Italia), o dei sondaggi di opinione che danno il 75% della popolazione italiana pronta a votare SI?

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che si tengono in molte città. Anche quest’anno i quesiti referendari sono lunghi e complicati, incomprensibili per una larga fascia della popolazione, suscettibili di manipolazioni e interpretazioni falsate dalla politica; e nonostante manchi circa un mese alla consultazione ancora non sono stati mandati in onda spot elettorali che spieghino alla popolazione come si vota. Nonostante questo, è particolarmente importante che quest’anno gli italiani facciano di necessità virtù, informandosi, creandosi una propria opinione e recandosi a votare il 12 e il 13 giugno: si parla infatti di temi importanti che riguarderanno non solo noi, ma anche i nostri figli e la loro futura qualità della vita. Di questi tempi le piazze, le aule dei Tribunali, addirittura i luoghi teatri di macabri delitti, si riempiono facilmente di persone: è doveroso riempire, per una volta, i seggi elettorali.

Francesca Di Belardino


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“Nella mia casa di Velletri c’è un grande frigo di legno che è la mia cappella di famiglia. Spesso me ne sto raccolto lì in meditazione in cerca di qualche buona ispirazione per il pranzo. Io la cucina ce l’ho nel sangue, ho il vizio del fornello, sono malato di spaghettite! L’attore? A volte mi sembra di farlo per hobby, mangiare no, io mangio per vivere!”: basterebbero queste semplici parole per scoprire l’altra faccia del grande Ugo Tognazzi, forse sconosciuta a molti, quella dell’appassionato di cucina e dello chef impeccabile. Proprio per questo con un’elegante cerimonia a regola d’arte è stato deciso di intitolare a lui l’IPSSAR (Istituto Alberghiero) di Velletri, alla presenza del figlio Gianmarco Tognazzi, del dirigente scolastico Adele Bianco, l’assessore alla pubblica istruzione di Velletri Alessandra Modio, il Vescovo Mons. Vincenzo Apicella, il caro amico e ristoratore Benito Morelli e l’associazione Lions. Una targa articolata in quattro vignette evidenzia proprio la passione per la cucina di Tognazzi, ritratto in veste da chef, ed Il Direttore di NONSOLOROSA Ottavia Lavino il suo rapporto per Velletri, raffigurata a fianco. A fare gli onori e Gianmarco Tognazzi di casa il dirigente scolastico Adele Bianco: “abbiamo scelto di intitolare il nostro istituto a Ugo Tognazzi sia perché è stato cittadino di Velletri sia perché amava la cucina con una passione viscerale”-ha spiegato la preside. Ospite d’onore il figlio Gianmarco, il quale ha rammentato come il padre amava essere riconosciuto più come cuoco Il cuoco-attore “veliterno” e chef che come attore. che ha saputo fondere Attraverso la lettura di al- la cultura con la cucina cuni brani tratti dai cinque libri di cucina scritti da Ugo, Gianmarco si è commosso nel ricordo del padre rivelando la maniacalità con cui cucinava il grande Ugo, le specialità gastronomiche “che eravamo piacevolmente costretti ad assaggiare” e tutte le follie che testimoniano la sua passione, come il desiderio di avere un orto tutto suo “perché lui teneva a cucinare ciò che produceva”. Nel suo intervento il Vescovo Mons.Vincenzo Apicella ha evidenziato come dalla lettura che Gianmarco ha fatto di alcuni passi si comprenda come sia ridicola la constatazione secondo la quale con la cultura non si mangia: “intanto la cultura dà da mangiare e poi mangiare è una cultura. Tognazzi ha saputo fondere cucina e cultura”. Il miglior amico di Ugo Tognazzi, il ristoratore Benito Morelli, ha voluto donare anche lui testimonianze e ricordi legati all’indimenticato attore cremonese che a Velletri ha trascorso i migliori anni della sua vita di attore e di gastronomo, raccontando come sia stata la passione per la cucina a far nascere la loro decennale e fraterna amicizia. “A fine serata Ugo e Benito pensavano già ai piatti da preparare per il giorno dopo; erano capaci di discutere a tavola delle ore a parlare dell’arte del soffritto”-rammenta Gianmarco. In uno dei cinque libri di cucina, “Afrodite”, Ugo dedicava così all’amico Benito la sua opera: “A Benito, qualche ricetta per tirare su i suoi clienti più mosci!”, mentre un’altra recita “A Benito, vero angelo custode dei miei peccati gastronomici”.

L’IPSSAR di Velletri intitolato a

Ugo Tognazzi

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Enrica Gasbarri

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Margaret Fuller

Parte seconda: un’americana a Roma nei giorni della Repubblica. Amore, coraggio e altruismo. Un tragico finale.

Abbiamo lasciato Margaret in viaggio da Parigi verso Roma, straordinaria generosità; ed annota: “… oggi per la prima dove giunge durante la settimana santa del 1847. Invia al suo volta ho visto quel che soffrono gli uomini feriti. La notte giornale americano articoli pieni di entusiasmo: è affascinata del trenta aprile l’ho passata in ospedale e ho visto la terridalla “città eterna” ma cerca anche di entrare subito in contatbile agonia di chi moriva o di chi doveva essere amputato: to con il contesto politico, alla ricerca di quei fermenti che gli ho provato le sofferenze mentali e la mancanza dei cari lonsono stati annunciati da Mazzini. E’ durante una visita a San tani, dato che molti di questi erano Lombardi, venuti dai Pietro che incontra Giovanni Angelo dei marchesi Ossoli, di campi di Novara per combattere con maggior fortuna.” dieci anni più giovane di lei, che ora ne ha quasi 37, e ferPresto il destino della Repubblica è segnato: sono i giorni vente mazziniano. Nasce così una sincera relazione di affetdella sconfitta dolorosa ma inevitabile. Margaret e Giovanni ti e comunanza politica. Riprende a viaggiare nel nord Italia lasciano Roma e raggiungono Rieti dove trovano, nuovo e, tornata a Roma, scopre di essere incinta. Un matrimonio dolore, il loro Angelino gravemente debilitato e in pericolo con Giovanni Angelo, che è il padre del nascituro, è praticadi vita: la “fidata” balia, non avendo più ricevuto i suoi commente impossibile nell’ambiente romano: decide di allontapensi a causa del blocco francese che aveva lungamente isonarsi dalla città e di andare a vivere prima a L’Aquila e poi a lato Roma, aveva praticamente smesso di nutrirlo! Dopo Rieti. Ciò le rende però difficilissimo, addirittura impossibile, più di un mese di amorevoli e intense cure il bimbo è fuori continuare a spedire articoli al Tribune e dunque la sua sipericolo e il piccolo nucleo familiare, temendo ritorsioni da tuazione economica già precaria si parte del governo Pontificio reaggrava ulteriormente. A Rieti, il 5 staurato, può finalmente allonsettembre del 1848, nasce Angelo tanarsi ulteriormente da Roma Eugenio Filippo Ossoli. Intanto, e raggiungere Firenze. Margaret in tutta Europa è esplosa la rivolè riuscita intanto a far passare il ta ed anche a Roma si preparano suo progetto di raggiungere gli le fervide e gloriose giornate delStati Uniti. Desidera ormai un la Repubblica. Margaret non può poco di quiete ma la situazione restare lontana da quei fermenti e politica non consente ancora da quegli entusiasmi. Affida il picun imbarco per l’America. Nel colo Angelino ad una balia ritenulungo soggiorno fiorentino, che ta fidatissima e torna a Roma dove trascorre senza gravi problemi, riprende subito le sue corrisponla Fuller lavora freneticamente denze giornalistiche e condivide alla stesura di un saggio sulcon il compagno l’euforia di quei la “Storia della Rivoluzione giorni. Non manca però di fare la Italiana” ed anche al riordispola con Rieti per rivedere il suo no dei suoi appunti sui giorni piccolo. Poi a Roma la situazione della sua personale avventuRitratto di Margaret Fuller, incisione. precipita: i francesi sono intenziora romana. Finalmente, il 17 nati a reprimere la rivoluzione e maggio 1850, i tre trovano un assediano la città tentando a più riprese un attacco decisivo. passaggio sull’Elizabet, un vascello mercantile che trasporta Giovanni combatte sulle mura vaticane. Margaret si mette a seta e marmo e diretto a New York. Con loro c’è una bamdisposizione di Cristina Trivulzio, coordinatrice dei soccorsi binaia, una tale Celeste Paolini. Purtroppo, il caso vuole ai feriti, e viene incaricata della direzione di un’ambulanza che durante la navigazione il comandante muoia di vaiolo prima presso l’ospedale Fatebenefratelli, poi presso il palazzo e il comando del vascello viene assunto da un giovane uffidel Quirinale. Sono tempi quelli in cui non esisteva ancora la ciale inesperto. In piena notte, già in vista del porto di New Croce Rossa, la medicina praticamente non conosceva ancoYork, la Elizabeth, a causa di un forte vento s’incaglia e cora la sepsi e l’anestesiologia e, soprattutto durante le guerre, mincia ad affondare. Quasi tutti i membri dell’equipaggio le operazioni erano praticate in luoghi non idonei e con struriescono a salvarsi ma i gorghi del naufragio inghiottono per menti rudimentali, ad opera di medici improvvisati se non sempre Margaret, Giovanni Ossoli, il piccolo Angelino e la addirittura da barbieri e i feriti assistiti non da infermieri ma Paolini. E i fogli manoscritti che raccontavano una meravida facchini e commilitoni. Margaret vive tutto l’orrore e l’angliosa avventura. goscia di quella realtà, prodigandosi con coraggio unico e una Paolo Maola

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William & Kate, ecco a voi il matrimonio del secolo

Il mondo affascinato dal royal wedding La vecchia favola di Cenerentola non perde mai il suo fascino: la ragazza “qualunque” che, grazie alle sue doti di bontà e bellezza, viene scelta dal bel principe e diventa ricchissima e celebre è un clichè antico ma che funziona sempre. Lo abbiamo visto riprodotto in tutto il suo splendore nell’evento del secolo, il Royal Wedding fra il Principe

William, primogenito dell’adorata Diana e del meno adorato Carlo, e la “commoner” Kate Middleton. Ci discostiamo un po’ dalla fiaba spiegando che Kate forse non avrà sangue blu nelle vene ma è tutto meno che una Cenerentola: la sua è una famiglia borghese e ricchissima, dedita alla scalata sociale ormai da secoli e che ha investito nelle due belle figlie femmine un vero patrimonio perchè potessero entrare a far parte della buona società inglese. Riuscendoci, decisamente!

L’abito Un segreto così ben mantenuto non si vedeva dai tempi d’oro della CIA: fino al fatidico 29 aprile non si è saputo assolutamente nulla dell’abito che Kate Middleton avrebbe indossato nel giorno del matrimonio. L’attesa è stata ben ripagata: la Middleton è apparsa infatti bellissima in una creazione di Sarah Burton per Alexander McQueen con maniche lunghe in pizzo e un corpetto color avorio, con una gonna sembrava a fiore, con archi gazar in satin bianco e pieghe. Kate indossava un velo di 2,7 metri, misura relativamente breve per gli standard reali, ricamato a fiori leggeri, che le copriva anche il viso. Il velo era tenuto sulla sommità del capo da un diadema Cartier prestato dalla Regina Elisabetta II. Vestito molto bello che a colpo d’occhio ha ricordato a tutti quello indossato da un’altra principessa borghese, la splendida Grace Kelly. E a proposito di pesanti eredità, Kate ha già battuto la tanto decantata eleganza della scomparsa suocera Diana: a detta di tutti gli osservatori del Royal Wedding, il suo abito da sposa era molto più elegante di quello indossato da Lady D.

Il bacio Il mondo si è intenerito per il bacetto a stampo che la nuova coppia reale si è scambiata affacciandosi dai balconi di Buckingam Palace. William Windsor, che è ancora un bel ragazzo nonostante la pelata incipiente e una fastidiosa somiglianza tardiva con il padre Carlo, sembrava uno scolaretto scoperto a baciare la compagna di banco: questa simpatia naturale che la coppia, giovane, bella e innamorata, attira, è un vero toccasana per il prestigio e le quotazioni della casa reale inglese, massacrata nei decenni precedenti da scandali e divorzi. Anche l’odiata Camilla Parker Bowles, che pure è sempre elegante e discreta, è stata vista in un’altra luce dai futuri sudditi di suo marito Carlo, che rischia di arrivare al trono ormai alle soglie della terza età.

Il fattore P Sistemata (e bene) una figlia, gli ambiziosi Middleton hanno un’altra freccia al loro arco: la bella Philippa, per tutti Pippa, sorella minore e molto avvenente di Kate, che si è fatta notare dal mondo intero mentre reggeva con grazia il corto strascico della sorella. C’è già chi dice che tra il principino Harry, secondogenito Windsor, e la bella Pippa ci sia del tenero: non sarebbe male far restare tutto in famiglia!

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Due milioni di telespettatori e migliaia di inglesi in festa nelle strade, polemiche a non finire sulla lista degli invitati (perchè Mr.Bean, l’attore Rowan Atkinson, è stato invitato e l’ex premier Tony Blair no? E soprattutto, che razza di cappello indossava Victoria Beckam?) e una festa post cerimonia che si è protratta fino all’alba: il Royal Wedding è stato l’evento dell’anno e ha battuto in glamour e sfarzo i matrimoni reali degli ultimi secoli. Ci auguriamo che Kate abbia una vita matrimoniale splendida come il suo sorriso nella cattedrale di Westminister. E poi, cos’altro aggiungere? God save the queen!

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Architettiamoci

Arc. Carlo Carones car.arch@libero.it

La tua casa… quanto “consuma”?

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Dal punto di vista del fabbisogno termico le nostre abitazioni possono definirsi come “elementi passivi” in quanto sono soggette quasi esclusivamente a fattori di perdite di calore attraverso i vari strati (intonaco, pareti di mattoni od altro, isolanti, ecc.) che compongono la struttura dell’involucro edilizio. Nel calcolo di queste dispersioni termiche dobbiamo tener conto anche di tutti i contributi di energia fornita all’edificio attraverso gli apporti solari, gli apporti interni “gratuiti” quali quelli della cucina, degli elettrodomestici, degli apparecchi illuminanti, del calore proveniente dalla presenza delle persone, ed altri.

SCAMBI TERMICI (dispersioni)

di energia sia per il riscaldamento che per il condizionamento degli edifici e quindi di conseguenza anche di emissioni di gas inquinanti La Certificazione energetica, secondo la normativa vigente, è obbligatoria in caso di nuove costruzioni, di compravendita o di locazione immobiliare, ha una durata temporale di 10 anni fintanto non vengano modificate le prestazioni energetiche dell’unità immobiliare (sostituzione caldaia, infissi, ecc.). Il Certificatore Energetico è un tecnico abilitato (architetto, ingegnere ecc.) che abbia frequentato uno specifico corso presso l’organismo di competenza con il superamento del relativo esame di abilitazione, il quale, attraverso una procedura di calcolo, classifica gli edifici in classi di rendimento energetico (come per gli elettrodomestici, i condizionatori, ecc.) che vanno dalla classe A+ (edificio ad alto contenimento dei consumi e basso impatto ambientale) alla classe G (edificio ad alto consumo energetico, ciò riguarda la maggior parte degli edifici esistenti).

SCAMBI TERMICI (apporti)

La risultante di tutto ciò stabilisce il “fabbisogno di energia primaria“ richiesta dal sistema e quindi “l’indice di prestazione energetica (Epi) che esprime la quantità annua di energia effettivamente consumata (kWh/mq anno o in kWh/mc anno) o si prevede essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio. A tal proposito il legislatore, recependo la direttiva della Comunità Europea (2002/91/CE), ha introdotto il documento della Certificazione Energetica ( Attestato di Certificazione Energetica-ACE e Attestato di Qualificazione Energetica degli edifici-AQE) e la figura del Certificatore Energetico. La Certificazione Energetica degli edifici indica sostanzialmente il rendimento energetico di un edificio per quanto attiene al consumo di energia necessaria a realizzare e mantenere nell’edificio le stesse condizioni di confort ambientale standard ed ottimale (20°con Umidità Relativa del 50% per la climatizzazione invernale e 26°con Umidità Relativa del 50% per la climatizzazione estiva). Tale certificato (ACE o AQE) ha inoltre il fine rendere edotti e consapevoli gli utenti dei valori di consumo del proprio immobile, così da sensibilizzare gli stessi ad un minor consumo

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Il tecnico, nella diagnosi energetica, individuerà sia le criticità e le inefficienze dell’involucro edilizio e sia quali potrebbero essere gli interventi da effettuare sull’immobile tali da mantenere o migliorare la classe energetica, permettendo così una riduzione dei consumi di energia. Tutto ciò dovrebbe, secondo il mio parere, far parte di un più ampio progetto atto a salvaguardare il più possibile il territorio dal pesante impatto ambientale che producono le politiche energetiche convenzionali, a favore, quando ciò sia possibile, dell’utilizzo sempre maggiore di fonti alternative di energia e di materiali ecocompatibili, argomento che potrebbe essere trattato nei prossimi numeri.



W

LE5 N

WHEN

Nel settembre 2009 l’attrice Isabella Orsini ha sposato in Belgio il principe Edouard Lamoral de Ligne de La Trémoïlle indossando un abito praticamente identico a quello portato da Kate Middleton. Come si vede dalla foto i due abiti si differenziano soltanto nella fantasia del pizzo e nella profondità della scollatura: che l’abito di Sarah Burton per Alexander McQueen scelto dalla Middleton sia stato copiato?

WHERE

I

In Germania una quindicenne tedesca, Regina Mayer, sogna di avere un cavallo tutto suo. Fin qui nulla di strano. La cosa incredibile è che questa giovanissima, non potendosi permettere l’acquisto di un cavallo vero, ha allevato una mucca proprio come se fosse un puledro da competizione. Con pazienza e testardaggine la piccola fantina è stata capace di trasformare la sua mucca in un cavallo: Luna, questo il nome dell’insolito animale, riesce persino a saltare gli ostacoli e a rispondere ai comandi!

I

WHAT

S

Se da piccole amavate i mattoncini Lego e adesso, da grandi, non potete separarvi dalle scarpe col tacco, dall’Inghilterra arriva una nuova invenzione adatta a voi: le scarpe fatte con i Lego!

K

Kaspar Capparoni è il vincitore della 7° edizione di Ballando con le Stelle. L’attore italiano del Commissario Rex, supportato dalla sua maestra Yulia Musikhina, ha superato di un soffio in finale la giovane coppia formata da Sara Santostasi e Umberto Gaudino. A sorpresa sul podio a pari merito sono salite le due coppie formate da Vittoria Belvedere e Stefano Di Filippo e quella di Bruno Cabrerizo e Ola Karieva.

WHO

WHY

Imparerete a gestire le tensioni del corpo riuscendo a rilassare e scaricare tutto lo stress accumulato durante la giornata, migliorerete l’equilibrio, la flessibilità e la mobilità: ecco perché seguire un corso di antigravity yoga. Si pratica appesi per aria a testa in giù su un’amaca: da lì si assumono le diverse posizioni yoga. La mente, dopo il completo rilassamento del corpo, diventa leggera e dà la sensazione di volare, sfidando la forza di gravità. Alla fine della lezione c’è una sorta di fase di atterraggio, in cui alcuni esercizi di rilassamento aiuteranno a riportarvi alla realtà.

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Di cuoio, morbide o rigide, plus o mini size: quest’estate siamo molto libere nella scelta della borse, con un solo MUST: il colore! Perfettamente in linea con le tendenze della stagione è Furla, che ci propone un divertente bauletto trasparente, in PVC, declinato nei colori più vivaci ed accesi, proprio come l’incarto di una caramella: la linea si chiama non a caso “Candy bag”. Colorata e leggera anche la proposta di Louis Vuitton: la nuova collezione Ailleurs è composta da grandi borse comode, che ricordano i modelli da spiaggia, arricchite di stampe a tema: i Caraibi, la Costa Azzurra, i Tropici. Più ironico Moschino: lo stilista italiano ci propone la “Peace Bag”, borsa con stampa in stile Hermes ma con un grande simbolo della pace che campeggia sul davanti. Give peace a chance, come diceva qualcuno!

FURLA-CANDY

ZEPPE D&G

MOSCHINO PEACE BAG

BH SHOES CORAL

“Ma quali mazzi di fiori, le donne se potessero scegliere vorrebbero in regalo mazzi di scarpe!” così Luciana Littizzetto svela una delle più conosciute fissazioni femminili: le scarpe. Quest’estate i maggiori stilisti italiani sono stati clementi con le fashionvictim: sulle passerelle si sono viste molte zeppe, magiche scarpe alte ma comode, adatte in tutti i contesti e molto versatili. E se D&G ci stupisce con le sue zeppe color ciliegia, il marchio italiano B&H Shoes propone invece il classico sandalo con tacco altissimo. Ma se anche Jimmy Choo, il guru in fatto di scarpe in tutto il mondo, ci suggerisce la zeppa animalier, allora ci sentiamo autorizzate ad indossare queste scarpe in qualunque occasione: un solo suggerimento, occhio alle storte!

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JIMMI CHOO

Scarpe, borse e unghie: le

Gli dell’estate


Rosa, celeste, blu, fucsia: dopo i toni bon ton dell’inverno anche Chanel si scrolla di dosso il grigiore autunnale e propone una palette di colori per le unghie che spaziano dai colori fluo a quelli primari. Per chi ama la nail art e le ricostruzioni artistiche, via libera ai soggetti primaverili in toni pastello. Se invece volete regalarvi mani strepitose per una sera speciale, CND ha pensato di illuminare unghie scurissime, quasi nere, con esplosioni di colore che assomigliano a fuochi d’artificio. Difficile passare inosservate!

CND

CHANEL

proposte per la stagione estiva

accessori 2011

Anche il beauty case dell’estate 2011 è destinato ad accendersi di colori fluo. Ginvechy ha creato una collezione ad hoc dal nome evocativo: “Acid Collection”, che spazia dai gialli ai blu ai verdi fluo da applicare come ombretti, per occhi importanti che catalizzano l’attenzione. Lancome è più tenue nelle sue scelte e consiglia i toni del viola e del rosa nella sua “Ultra Lavande Collection” per l’estate 2011, mentre Estee Lauder chiama la sua collezione estiva “Wild Violet” ma poi propone gloss color arancio shock, in linea con il must della stagione che pretende accostamenti azzardati e colori pulsanti.

GLOSS ESTEE LAUDER

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NONSOLOROSA FLASH Nozze reali

Venerdì 29 aprile circa due milioni di persone hanno assistito alle nozze del principe William del Galles e di Kate Elisabeth Middleton. Il matrimonio del secolo, come è stato definito da molti, che ha fatto sognare migliaia di ragazze. Una cerimonia molto importante per la monarchia inglese che dopo anni di caos sembra sancire finalmente la ritrovata pace.

La misteriosa morte di una giovane mamma

Lo scorso 20 aprile, nella pineta di Rive di Civitella è stato rinvenuto il corpo di una giovane donna: Carmela Melania Rea. Scomparsa mentre era in gita con il marito e la figlia di diciotto mesi due giorni prima, Melania è stata ritrovata grazie a una telefonata anonima. Sulla morte della ragazza, uccisa a coltellate, stanno ora indagando i carabinieri di Ascoli Piceno e Ris di Roma.

Arrestato Ciancimino

È stato arrestato a Bologna per calunnia Massimo Ciancimino, figlio di don Vito, sindaco palermitano colluso con la mafia. Per mesi Ciancimino ha rilasciato interviste sulla presunta trattativa tra Stato e mafia e sui presunti rapporti tra Berlusconi, Dell’Utri e suo padre. I poliziotti parmensi lo hanno arrestato sull’autostrada mentre partiva per le vacanze pasquali. L’accusa è quella di aver calunniato l’ex capo della polizia De Gennaro.

Immigrazione

Mentre continuano gli sbarchi di migranti sulle coste siciliane la Corte di Giustizia dell’ Unione Europea ha dichiarato che l’Italia non può punire con il carcere gli immigrati irregolari che non rispettino l’ordine di abbandonare il Paese. Secondo la sentenza della Corte Ue, la detenzione rischia di compromettere la politica di allontanamento e di rimpatrio dei cittadini irregolari nel rispetto dei loro diritti fondamentali.

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Beatificato Giovanni Paolo II

Milioni di pellegrini hanno raggiunto Roma nell’ultima settimana di aprile per assistere alla beatificazione di Papa Giovanni Paolo II avvenuta


NONSOLOROSA FLASH Lola Ponce a Velletri

La cantante argentina, protagonista del musical “Notre Dame de Paris”, Lola Ponce, ha trascorso una settimana a Velletri nel convento delle suore missionarie di Santa Paola. L’artista insieme alle consacrate laiche ha organizzato un concerto, tenutosi nella Basilica dei S.S. Apostoli a Roma, che è stato trasmesso su Rai il 25 aprile.

Incidente Karim

Lo scorso 9 aprile l’ex tronista, Karim Capuano, è rimasto coinvolto in un grave incidente sulla via Appia. A bordo della sua Smart Karim viaggiava insieme ad un amico in direzione Cisterna di Latina quando si è improvvisamente trovato di fronte un autobus. Per evitare il pullman si è scontrato contro un albero. Immediatamente trasportato al San Camillo di Roma versa ancora in gravi condizioni.

L’Unione Europea apre un inchiesta sull’acqua all’arsenico

Il presidente della Commissione delle Petizioni del Parlamento Europeo ha ritenuto ammissibile la proposta dei Comitati Acqua Pubblica di Velletri e Aprilia di verifica del comportamento della autorità italiane Ministero dell’Ambiente e Regione Lazio - dopo il diniego della richiesta di deroga per l’arsenico (richiesta presentata dal governo italiano nel febbraio 2010 a 50 microgrammi/ litro). Il Parlamento Europeo ha poi comunicato ufficialmente di aver chiesto alla Commissione di avviare una “inchiesta preliminare” sui vari aspetti del problema.

domenica primo maggio. Alla presenza di molti capi di Stato Benedetto XVI ha proclamato Beato il suo predecessore tra le grida dei fedeli che chiedevano “Santo subito”.

Salviamo il Monte Artemisio

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A seguito delle presunte apparizioni della Vergine Maria in località Acqua Donzella, sul Monte Artemisio, che hanno richiamato molti fedeli, è nato il comitato “Artemisio Libero” che si sta impegnando per far rispettare una legge del 1955 che vieta alle auto di transitare in questa area. Il comitato ha raccolto già 1373 firme.


Eventi

Caravaggio, La bottega del genio

Palazzo Venezia, Roma

28 aprile 25 settembre

29 aprile 22 maggio

Musei Capitolini.

Museo di Roma in Trastevere

All’altare di Dio, Roma,

World Press Photo 11. Fotografia e giornalismo

16 maggio

18 giugno

Gran Teatro, Roma

Atlantico Live, Roma

Ippodromo delle Capannelle

2 luglio

2 luglio

8-17 luglio

Ricky Martin,

Auditorium, Roma

Flashdance il musical

Teatro Olimpico

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Vasco Rossi

Stadio Olimpico, Roma

Rock in Roma

Umbria Jazz 2011

27 giugno

29-30 giugno

Arena di Verona

Stadio San Siro, Milano

La Divina Commedia,

TEATRO

Fino al 22 maggio

Gotan Project,

CONCERTI

14-15 maggio Il mondo di Patty, Antonella in concerto,

MOSTRE

Fino al 29 maggio

Notre Dame de Paris,



Intervista al Presidente della Banca

Una Banca regionale, Presidente, in tutto il mondo le banche hanno attraversato un periodo di grandi fusioni e incorporazioni. In Italia sono nati colossi in cui sono confluite quelle che erano già le più grandi banche del Paese. In questo contesto non le sembra che una piccola banca sia un vaso di cristallo tra pesanti casseforti d’acciaio? Che senso ha l’esistenza di una banca a dimensione locale ora che le grandi banche internazionali sono presenti in ogni piccolo paesino e come può un risparmiatore non sentirsi meno sicuro affidandole i suoi risparmi? La sua è una domanda complessa, ma in verità ha delle risposte semplici, che evidenziano la stessa ragione d’essere della Banca Popolare del Lazio, che ha una lunga storia e, le assicuro, un durevole futuro. Per prima cosa però, mi lasci affrontare separatamente i diversi aspetti che lei ha toccato, distinguendo tra dimensione, affidabilità e localismo. Indipendentemente dalla sua grandezza, la BPLazio svolge le normali attività bancarie con la disponibilità di tutti i servizi destinati alla famiglia, ai professionisti, ai lavoratori autonomi e alle imprese e offre ai suoi clienti tutti i prodotti finanziari, anche i più avanzati. Insomma fornisce servizi a 360 gradi, né più né meno delle grandi banche, rispetto alle quali presenta però alcuni valori aggiunti: la flessibilità che può avere solo un piccolo istituto, la brevità della catena decisionale e, in special modo, il rapporto particolare con il cliente, che da noi è una persona familiare. Riguardo all’affidabilità, questa è garantita dalla Banca d’Italia, che fissa dei parametri per tutti gli istituti di credito. Oltre alla correttezza aziendale, la garanzia per i risparmiatori è data dal patrimonio, in particolare il patrimonio di Vigilanza della nostra banca è di 248,284 milioni di euro, molto al di sopra dei minimi indicati dalla banca centrale. C’è un indice che misura il rapporto tra il patrimonio di base della banca e le sue attività ponderate in base al rischio: si chiama Tier 1; ebbene questo indice per la BPLazio risulta del 16,72%, mentre un altro indice importante, il Total Capital Ratio, si presenta pari al 18,01%, tenendo conto che il limite è stabilito all’8%. Scendendo più nel dettaglio, solo quest’anno, su 10 milioni di euro di utile uno è stato destinato a riserva legale, un altro a riserva statutaria e altri due milioni a ulteriore riserva statutaria per un totale di circa 4 milioni di euro.

Veniamo allora alla collocazione geografica. Non è penalizzante avere un orizzonte ristretto al solo Lazio? Noi siamo legati al territorio, nel senso più positivo del termine. La Banca raccoglie risorse dalle famiglie nei territori in cui opera e le reinveste negli stessi a sostegno delle attività economiche ivi radicate. Ancora più emblematica è la valutazione dell’aspetto occupazionale: centinaia di giovani residenti nei territori presidiati dalla Banca hanno trovato un’occupazione stabile e garantita dalla solidità della Azienda. Tale occupazione, a sua volta, ha ricadute positive sull’economia dei territori serviti, in particolare negli insediamenti ove essa è nata e in quelli ove si è sviluppata. Inoltre, non possiamo sottovalutare il forte impegno della Banca in favore della Collettività, attraverso la partecipazione alle numerose iniziative di

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Il Presidente della Banca Popolare del Lazio, prof. Renato Mastrostefano

carattere sociale, culturale e sportivo che nascono nel territorio. La Banca destina statutariamente una quota degli utili annuali da destinare a specifiche iniziative di assistenza, beneficenza e di pubblico interesse. In sintesi, la Banca Popolare del Lazio opera a vantaggio del territorio, vive insieme ai cittadini nel contesto sociale, a cui guarda con estremo interesse. Il localismo da fattore dimensionale e operativo assume una valenza proattiva a svolgere attività economiche e sociali in favore dell’imprenditoria e della Comunità locale del territorio in cui essa opera. In poche parole la Banca fa crescere l’economia locale e cresce insieme ad essa. Come è evidenziato nella ragione sociale, BPLazio nasce per essere la banca di riferimento nella regione e il rapporto economico


Popolare del Lazio, Prof. Renato Mastrostefano

"questo il nostro obiettivo" E che cosa trova il risparmiatore o l’investitore che entra in una vostra agenzia? Quali prodotti potrebbe consigliare ai potenziali clienti? La banca si è evoluta. Oggi non si viene in agenzia solo per depositare i risparmi o scontare dei crediti. E la Banca Popolare del Lazio è al passo con i tempi. Continua a svolgere l’attività bancaria tradizionale con l’offerta di tutti i servizi destinati alle famiglie e alle imprese e, allo stesso tempo, ha realizzato una serie di iniziative che la pongono all’avanguardia nel sistema e capace di concorrere con pari strumenti nel sempre più competitivo settore dell’intermediazione finanziaria. La strategia di offerta multiprodotto le consente di competere anche con importanti realtà con efficienza e flessibilità. Dedichiamo una specifica attenzione per il mercato retail, ma allo stesso tempo non trascuriamo i clienti con esigenze particolari o più raffinate. Per loro abbiamo creato il Personal Financial Division – Private Banking – un servizio di gestione finanziaria personalizzato, realizzato per soddisfare i bisogni dei nostri clienti più esigenti, offrendo con continuità le migliori soluzioni finanziarie, assicurative e previdenziali; un percorso riservato, garanzia di assoluta sicurezza, discrezione, stabilità e affidabilità.

E per i più giovani?

e sociale con il territorio resta uno dei punti qualificanti della sua attività. La capillare diffusione nel territorio dimostra l’impegno nel sostenere l’economia regionale, consentendo anche ai piccoli operatori di usufruire dei prodotti più innovativi che le strutture pongono loro a disposizione per avere sostegno nelle loro attività.

Insomma ancora una volta ‘piccolo è bello’, come venti anni fa? No, non c’è bisogno di andare contro corrente. Però è anche vero che senza la presenza in Italia delle banche locali a fianco delle grandi, le conseguenze della attuale crisi finanziaria sarebbero state senz’altro più severe per un numero rilevante di famiglie e di piccole e medie imprese.

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Per i ragazzi da 18 a 27 anni abbiamo creato il Conto Compilation, che offre vantaggi quali un canone fisso di tenuta conto, gratuità delle operazioni e concessione senza costi della Carta Contante. Molto adatte alle necessità dei giovani sono inoltre le carte prepagate che offrono flessibilità, tranquillità di disporre di contante senza eccessive responsabilità e sicurezza negli acquisti on line. Infine per chi preferisce interagire con il computer è disponibile BPLazio web il servizio di banca virtuale, grazie al quale è possibile effettuare operazioni sul proprio conto corrente ed operare in borsa in qualsiasi momento e ovunque.

Quali sono le prospettive più immediate della Banca? Mi auguro, e questo sarà il mio impegno, che la nostra Banca continui a crescere in termini di dimensioni, attività finanziarie e solidità patrimoniale. Per quanto riguarda le dimensioni, il nostro obiettivo, nel medio termine, è di completare, per linee interne, almeno la dimensione regionale. Alla fine del 2010 la Banca ha portato la sua presenza in una nuova provincia del Lazio: Viterbo. Ora siamo operativi nelle province di Roma, Latina, Frosinone e Viterbo con 52 agenzie. Nel frattempo, per quest’anno abbiamo già programmato di aprire una seconda filiale nel viterbese, a Civita Castellana, una nel tiburtino, a Villanova di Guidonia, e la dodicesima a Roma, in zona Eur. Con queste ultime aperture gli sportelli operativi nella regione saliranno a 55, quota che consoliderà la Banca Popolare del Lazio come la popolare più grande della regione.

Ottavia Lavino



Stop alle telefonate commerciali selvagge

È nato il registro delle opposizioni

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Un servizio che permetterà agli utenti telefonici di impedire le telefonate di telemarketing e di ricerche di mercato

I 5 modi per iscriversi al Registro delle Opposizioni

1) Compilare il modulo elettronico sul sito internet www.registrodelleopposizioni.it; 2) Chiamare il numero gratuito 800.265.265; 3) Inviare la richiesta di adesione tramite raccomandata all’indirizzo “GESTORE DEL REGISTRO PUBBLICO DELLE OPPOSIZIONI – ABBONATI”, UFFICIO ROMA NOMENTANO CASELLA POSTALE 7211-00162 ROMA RM; 4) Inviare un fax al numero 06/ 54224822; 5) Inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica abbonati.rpo@fub.it.

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Siete stanchi di ricevere mille telefonate al giorno dal vostro operatore telefonico che vi propone le più svariate offerte commerciali? Non ne potete più delle telefonate in cui vi propongono di comprare mobili, acqua, olio, vino, aspirapolveri e quant’altro? Siete esasperati dai molteplici sondaggi telefonici che vi tengono incollati alla cornetta per diversi minuti senza neanche capire cosa vi stanno chiedendo? Dal primo febbraio 2011 c’è un efficace (ma poco pubblicizzato) modo per porre fine a queste “torture” giornaliere: è il Registro Pubblico delle Opposizioni. Si tratta di un nuovo servizio istituito tramite il DPR 178/2010, gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Comunicazioni e dalla Fondazione Ugo Bordoni, che permetterà ai cittadini, il cui numero è presente negli elenchi telefonici pubblici, di non ricevere più telefonate per scopi commerciali o per ricerche di mercato. Uno strumento, questo, che è stato concepito con una doppia finalità: tutelare i cittadini e rendere più competitivo e trasparente il mercato tra gli operatori del marketing telefonico. Accedere al Registro delle Opposizioni è molto semplice. Ogni abbonato può accedere al servizio attraverso cinque modalità: modulo elettronico sul sito web, posta elettronica, telefonata, lettera raccomandata e fax. Nel caso in cui anche dopo la registrazione a tale registro si dovessero ricevere telefonate indesiderate si potranno denunciare gli operatori e i gestori del call center incriminato che verranno multati per violazione della privacy. Se il servizio ha degli indubbi vantaggi ha anche degli svantaggi. Il Registro, infatti, prevede il silenzio- assenso. Tutti coloro che non si iscriveranno, (che saranno molti vista la scarsa pubblicità fatta al servizio), saranno contattabili senza limiti. Se dunque non volete essere disturbati da telefonate indesiderate iscrivetevi al Registro delle Opposizioni. Per maggiori informazioni potete consultare il sito internet www.registrodelleopposizioni.it.

Sara Gemma


Mensile di attualità, politica, cultura, gossip, spettacolo e sport

I nostri punti di distribuzione VELLETRI

Caffetteria Leda, c.so della Repubblica 11 Bar Jolly, Corso V. Emanuele, 78/80 Bar presso Clinica Madonna delle Grazie, Bar Caffetteria Ginnetti, Piazza Cairoli 33 Bibenda Cafè, Via Appia Sud, 28 Km 42,900 Snack Bar Zi Checco, Via Lata, 22/24 Bar Alterego Viale Salvo D’Acquisto, 10/a Torrefazione Caffè VIDILI C.so Della Repubblica 252 Bar Cairoli (Cafarotti) Piazza Cairoli, 7 Il Gabbiano Bar-Spaghetteria, P.za XX settembre,12 El Barrio Cafè, C.so della Repubblica, 249 Caffetteria Mastrostefano Sandro, Via dei Volsci,35 Caffetteria La dolce vita, Corso della Repubblica, 167 Vini e Caffè, Via Guido Nati, 39 GOLD CAFÈ, Via Lata 269 TANI CAFFÈ, Via Delle Mura, 3 BUFFETT STAZIONE, stazione F.S. Caffè del Bargello, viale Oberdan GREEN BAR, Via Del Comune, 72 Comune di Velletri, Piazza C.O. Augusto, 1 Clinica Madonna delle Grazie,V.le Salvo D’Acquisto, 67 Cinema Augustus, Via Filippo Turati Libreria Mondadori, Via Pia, 9 Carrefour Market, Via Lata, 169 Carrefour Market, Via Appia, km 43 Carrefour Market, Via Appia, km 40,400 Carrefour Market, Via Ariana, Valmontone Carrefour Market, Via Valmontone, Artena COOP, Via S. Giovanni Vecchio 1 Banca Popolare del Lazio, Via M. delle Fosse Ardeatine, 9 Banca Popolare di Aprilia, Viale Oberdan, 33 Dani Dibi Center, Via Ragazzi del’99, 6 Ok Acconciature, Largo Mario Ciancia, 3 Istituto di bellezza Tropical Center, via XXIV maggio 6 Beauty Center Graziano, Via Colombo Romani Enzo Felici Hair Mode, C.so della repubblica 123 Sabrina, Via Luigi Novelli,18 Federica Fashion Dream, Via Lata, 37 Modacapelli Via Menotti Garibaldi Body 2000, Piazza XX settembre, 10 Nicol, Viale G. Oberdan Nicol, Corso della Repubblica 3 Store, Via Lata 27 Farmacia Romani, Piazza Cairoli, 2 Studio medico 3R, Piazza Cairoli, 30 Studio medico Minerva, Piazza Metabo, 8 MEDICARS, Centro Medico Polispecialistico, P.zza Garibaldi, 9 Edicola Barletta, Piazza Cairoli Edicola Manciocchi, Via Cir. Di Ponente Edicola Gatta, Via Lando Conti Edicola Riccardo Trenta C.so Della Repubblica,202 Edicola Carini, Piazza Cairoli Edicola Stazione F.S. ACI via Delle Mura, 5

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