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SPETTACOLO, GOSSIP e NEWS
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POLITICA
L’attrice Maria Grazia Cucinotta si racconta alla nostra rivista
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Lanuvio passa di mano per la prima volta nella sua storia Buona la seconda per Caliciotti che diventa, naturalmente, il Sindaco di Lariano
I colori della cronaca Bellezza primavera - estate 2012
RUBRICHE
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Architettiamoci “Il Pavimento... Il biglietto da visita della nostra casa”
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I grandi dello Sport Leonard Bundu
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Medicina Naturale Benvenuto sole
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Paolo Maola “Il Caleidoscopio Rosa”
Eventi
ATTUALITÀ
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IMU: Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova Imposta Municipale Unica Renato Mastrostefano, Presidente della Banca Popolare del Lazio di Velletri parla a NonSoloRosa di crisi, banche e del futuro del Paese
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Risparmiare in tempo di crisi
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Race For The Cure 2012
C
L’arte enogastronomica
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Aceto balsmaico tradizionale
olofon Editore:
Blink di Ottavia Lavino
Direttore Responsabile: Ottavia Lavino
NONSOLOROSA
Numero 26 - anno II Maggio 2012 Registrazione tribunale di Velletri 2/ 2010 del 22.01.2010
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Progetto grafico e impaginazione: BLINK
Stampa:
Arti Grafiche Agostini Srl Via Decollatura, 64 00118, Morena (RM)
Distribuzione gratuita Hanno collaborato: Servizi Enrica Gasbarri Francesca Di Belardino
Luca Masi Sara Gemma
Rubriche
Carlo Carones Claudia Manzato Daniele Ciani Paolo Maola
Redazione NONSOLOROSA: Vicolo Bellonzi, 30 00049 Velletri (Rm) Tel. 06.961.55.428 redazione@nonsolorosa.it
Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantise la restituzione dei materiali giunti in redazione. É vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.
L’ANGOLO DELLA POESIA A mia Madre C’era il sole dicono quella mattina di maggio che in spalle ti portarono via Per noi pioveva Pioveva sul tuo giardino sulle foglie tese dell’arancio sul bianco spento delle camelie in boccio La pioggia martellava i petali delle tue rose bucava i nostri cuori Madre l’infinito s’è sciolto nel pianto muta è la sera finito il giorno il cielo chiaro delle tue pupille Torni sempre, madre tornano i meriggi le antiche fiabe le movenze tue braccia come ali avevi Torna la voce la carne rosea come di bambina l’azzurro perenne dello sguardo tuo i baci tuoi e l’ultimo, a fior di labbra, un bacio, l’ultimo,
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l’ultimo battito del cuore tuo nel silenzio di pietra Le mani in petto, fredda, immobile, bellissima, adagiata dentro un solco di dolore Tutto piange Dov’è più il bel tempo, madre? L’eco del canto tuo sulle pendici d’oro? E i germogli? E le promesse? Nevica nei nostri cuori nei nostri pensieri sui rami gonfi di gemme. Ma dov’è primavera? E più passan le ore più ci manchi E mentre impalpabile ci vegli (ora ombra della sera ora canto tra i rami sempreverdi alito odoroso di vento) la vita va e scava Addolcisce l’amaro il tuo ricordo unguento d’ambra sulle mie ferite Ti odo chiara nella lontananza, madre forma della mia solitudine Brilla nella notte il tuo sorriso E la tua mano ancora tesa vedo
Rita Elle
L’attrice Maria Grazia Cucinotta si racconta alla nostra rivista
La famiglia prima di tutto Ha esordito al cinema nel ruolo di Beatrice, la donna amata da Mario (Massimo Troisi), ne “Il Postino”, quasi per caso. Oggi, dopo diciotto anni, non solo continua a fare l’attrice ma è anche regista e produttrice. Stiamo parlando di Maria Grazia Cucinotta, una delle attrici più belle del cinema italiano. Dopo il successo del film di Trosi, Maria Grazia ha deciso di trasferirsi in America dove, oltre ad aver preso parte al film “James Bond- Agente 007: il mondo non basta” ha allargato i suoi orizzonti lavorativi. Bella, simpatica e intelligente la Cucinotta ha sfruttato la sua notorietà anche per promuovere importanti campagne sociali quali la Race for the cure, la maratona rosa contro il cancro al seno, l’ Associazione Onlus Alcli Giorgio e Silvia che sostiene la ricerca medico-scientifica delle leucemie infantili e delle malattie onco-ematologiche degli adulti, e l’ultima, in ordine di tempo, Dash idee per le mamme. Noi di NONSOLOROSA l’abbiamo incontrata per conoscerla meglio e per farci farci svelare qualche segreto. Modella, attrice, regista, produttrice: in quale di questi ruoli si rispecchia di più Maria Grazia Cucinotta? In Maria Grazia, poi tutto il resto è solo lavoro. Cerco di fare tutto e di farlo bene senza perdere mai di vista me stessa. Faccio l’attrice da vent’anni quindi è la cosa che mi riesce più familiare, poi tutto il resto è venuto dopo come crescita professionale. Il film che ha sancito il suo successo come attrice è stato “Il Postino” con Massimo Troisi. Cosa ricorda di quell’esperienza? E come è stato lavorare con Troisi? A quell’esperienza devo tutto quello che sono oggi anche perché senza quel film, forse, non avrei neanche fatto l’attrice. Io l’ho fatto grazie ad una mia amica
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ed è avvenuto tutto in modo anomalo. Col senno di poi posso dire che non è da tutti i giorni fare un film che dopo diciotto anni è ancora nel cuore di tutti. Lei ha avuto la fortuna di lavorare con registi e attori di fama internazionale, sia in Italia che in America. Qual è a suo parere la differenza tra il nostro cinema e quello americano? Bhè i soldi! In America il cinema è un businnes puro in cui si lavora per il pubblico e non per se stessi. Al contrario qui in Italia sono tutti degli autori fantastici però alla fine non accontentano lo standard del pubblico. Gli americani hanno dato vita ad un businnes con il quale hanno creato la più grande dittatura mediatica mondiale. Influenzano continuamente le nostre scelte e le nostre idee; hanno fatto si che noi pensassimo che loro siano i numero uno, che l’America sia il sogno proibito, che in America sia tutto possibile che gli americani siano degli eroi e che sappiano fare tutto. Questo lo hanno fatto attraverso il cinema e la televisione con i quali ci bombardano quotidianamente perché noi a casa vediamo solo telefilm americani, programmi americani che poi copiamo, al cinema andiamo a vedere film americani. Che cosa l’ha spinta ad intraprendere la carriera prima di produttrice e poi di regista? Il fatto di mettersi alla prova. Io ho avuto successo molto presto, a 24 anni ero già a Los Angeles con un film che aveva già cinque nomination oscar, quindi ho un po’ bruciato le tappe. E’ stata un’avventura che mi ha portato a crescere rapidamente ed avevo la voglia di mettermi alla prova, di crescere e di variare quello che è il lavoro dell’attore. Lei è una delle attrici italiane più belle. Che rapporto ha con il suo corpo e con la bellezza? Io non mi sono mai considerata la più bella assolutamente. Credo che la bellezza sia una cosa soggettiva, che viene da dentro anziché da fuori. Si riescono a conquistare le persone con il carisma e quella è una cosa che va al di la della bellezza, anche perché la bellezza prima o poi passa. Nella sua frenetica vita che posto ha la famiglia? Number one! Che mamma è Maria Grazia? Sicuramente diversa da mia madre. Lei non ha lavorato fuori casa, ha dedicato tutta la sua vita a noi figli, facendo un lavoro durissimo, senza che nessuno le abbia mai detto grazie e questo l’ha resa unica. Io, al contrario, sono una donna che lavora, cerco di emularla dal punto di vista dell’educazione di mia figlia e dell’amore. Io e mio marito amiamo nostra figlia alla follia e viviamo per lei. Penso che in una società in cui i sentimenti si siano
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un po’ persi l’amore sia la cosa più importante. Tra qualche settimana Roma ospiterà la “Race for the cure”, la maratona rosa contro il cancro al seno di cui lei è madrina. Cosa l’ha spinta ad impegnarsi in prima persona per questa nobile causa? Io ho avuto la fortuna di incontrare dodici anni fa Riccardo Masetti, oncologo e senologo del Gemelli, che ha portato la Race for the cure in Italia. Da lì è nata un’avventura bellissima. Trovarsi a poter fare qualcosa per donne che hanno una forza disumana, perché hanno vinto la malattia e stanno vincendo la malattia, è un’emo-
zione fortissima che ti da energia e ti fa capire come sia bello sapere che ci sia qualcuno che ti capisca e sul quale fare affidamento nei momenti di dolore. La Race for the Cure è un appuntamento importante soprattutto perché promuove la prevenzione attraverso la quale si può sconfiggere il cancro. Il fatto che il Dott. Masetti è una persona speciale che prende a cuore i suoi pazienti coccolandoli. Mentre per molti medici i malati diventano un businnes. Per lui invece sono vite da salvare. Quali sono i suoi prossimi impegni lavorativi? Sto partendo per la Cina per iniziare quella che sarà la prima coproduzione tra l’Italia e la Cina e speriamo che sia la prima di tante. Il mio desiderio nel cassetto è sempre stato quello di portare l’Italia fuori dall’Italia. Sara Gemma VIZIO: voglio fare sempre tutto VIRTU’: dovresti chiederlo agli altri, forse la testardaggine DESIDERIO: vedere mia figlia sempre felice
La nuova imposta IMU sostituisce, in buona parte, la vecchia ICI. Partiamo con la definizione: IMU sta per Imposta Municipale Unica, è stata introdotta dal Governo Monti in via sperimentale dal 2012 al 2014 e sarà effettiva dal 2015. L’IMU si applica su tutte le proprietà immobiliari, è prevista una tassazione separata per l’abitazione principale quella nella quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente. La cosiddetta prima casa. L’imposta è dovuta per anni solari, è possibile pagarla in una o due rate, entro il 16 giugno la prima rata (o rata unica), entro il 16 dicembre la seconda rata. Per la prima casa è prevista un’aliquota più bassa e ci sono delle detrazioni; per la seconda casa non ci sono detrazioni. Il versamento si effettua esclusivamente con il Modello F24. Le aliquote ordinarie sono: 4‰ per la prima casa e 7,6‰
IMU
per le altre proprietà. È possibile applicare una variazione (in più o in meno) che è rispettivamente del 2‰ per la prima casa e del 3‰ per la seconda casa. Alcune amministrazioni hanno già provveduto a definire le aliquote mentre altre ancora no, questo ha determinato un po’ di caos come riportato anche dalla stampa nazionale. Per la prima casa è possibile avere una detrazione che mediamente è di 200,00 euro con qualche eccezione, ad esempio il Comune di Velletri applica una detrazione fissa di 300,00 euro. Inoltre viene applicata un’ulteriore detrazione di 50,00 euro per ogni figlio a carico che non abbia computo i 26 anni. La somma totale della detrazione per i figli non può superare comunque i 400,00 euro. Luca Masi
Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova Imposta Municipale Unica
Abbiamo simulato il calcolo dell’imposta (basandoci sulle aliquote massime che sembrano essere la strada che stanno percorrendo quasi tutti i Comuni) che parte dalla rendita catastale rivalutata che deve essere moltiplicata per un coefficiente che è pari a 160 (nel calcolo della vecchia ICI era pari a 100), al valore ottenuto si applica l’aliquota dello 6‰ e si calcola così l’imposta lorda sulla quale vanno applicate le detrazioni. Nella tabella (rif tabella) simuliamo il calcolo dell’imposta per tre tipologie di rendite catastali e facciamo anche una comparazione con la vecchia ICI (base 2008 visto che da quella data l’imposta per la prima casa era stata abolita) per determinarne la differenza.
Per la seconda casa non ci sono detrazioni possibili e l’aliquota applicata è del 10,6‰. Simuliamo lo stesso esempio di cui sopra ipotizzando che l’abitazione sia una seconda casa. Anche in questo viene fatta la comparazione con l’ICI calcolata sull’aliquota del 2011.
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Renato Mastrostefano, Presidente della Banca Popolare del Lazio
“La BPL ha un occhio di rigu Dopo le manovre dei mesi scorsi, attuate per frenare il dilagante debito pubblico del Paese, la crisi continua a farsi sentire in maniera insistente. Più gli italiani stringono la cinghia e più arrivano aumenti e tasse a pesare sui conti delle famiglie, tante delle quali, ormai, non riescono più
Presidente della BPL Renato Mastrostefano
ad arrivare alla fine del mese. Non va certo meglio per gli imprenditori che si sono visti alzare muri enormi anche dalle banche tanto che negli ultimi mesi si sono registrati numerosi suicidi proprio a seguito dell’indebitamento delle proprie attività. Proprio mentre gli italiani sono alle prese con bilanci familiari sempre più instabili, ha fatto molto discutere la notizie che le banche europee, quindi
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anche italiane, abbiano ricevuto un lauto aiuto dalla BCE con un tasso di interesse pari all’1%. Un’inezia se si pensa ai tassi che le banche propongono nel nostro Paese. Del rapporto tra banche e cittadini e del futuro economico del nostro Paese, abbiamo voluto parlare con il Prof. Renato Mastrostefano, Presidente della Banca Popolare del Lazio di Velletri, che molto gentilmente ha risposto alle nostre domande. L’Italia sta affrontando un momento di forte crisi economica, quali pensa potranno essere gli sviluppi di questa situazione nell'immediato futuro? Il quadro economico congiunturale che sta attraversando il nostro Paese, in palese recessione ormai da un triennio, non mostra i segni confortanti di un mutamento. L’azione attuata dal recente Governo tecnico ha finora curato principalmente il contenimento del debito pubblico, imponendo prelievi d’imposte aggiuntive e ricercando ulteriori introiti nelle imposte evase dai cittadini, al fine di colmare le insufficienti entrate. Peraltro il Fiscal Compact voluto dall’Europa, che impone la riduzione del debito pubblico in rapporto al PIL – che sta raggiungendo quota 125% -, comporterà un taglio di 50 milioni ogni anno, producendo l’effetto di deprimere le possibilità di crescita. Attualmente, tuttavia, è in atto un diffuso impulso alla promozione della produzione attraverso il sostegno alle imprese e alla conseguente incentivazione all’occupazione, che si spera possa manifestarsi positivamente alla fine dell’anno in corso. Per quanto riguarda la realtà veliterna e del territorio quali sono le maggiori difficoltà che i vostri clienti hanno riscontrato sul piano economico? Il fenomeno recessivo sta interessando in particolare le realtà commerciali della città che hanno registrato notevoli cali di fatturato. Altro fattore che merita menzione è costituito dal forte rallentamento con cui gli Enti Pubblici e lo Stato assolvono agli impegni verso i loro creditori. Famiglie e giovani sono le principali vittime della crisi economica: quali misure sta adottando la Banca Popolare del Lazio per andare incontro alle esigenze di queste due categorie? La Banca Popolare del Lazio realizza una distribuzione degli impieghi fondamentalmente improntata al profilo retail con prevalenza dei privati, dei professionisti e delle piccole e medie imprese; essa si rivolge con vicinanza
di Velletri parla a NONSOLOROSA di crisi, banche e del futuro del Paese
uardo per famiglie e giovani” particolare alle famiglie per le loro esigenze quotidiane. Nel 2011 la Banca Popolare del Lazio ha erogato crediti della specie superando il 23% del totale. Per quanto riguarda l’occupazione giovanile, la Banca è una delle poche aziende che assumono con selezione aperta a tutti e a tempo indeterminato. La BCE ha concesso un prestito considerevole alle banche italiane, con un tasso bassissimo (1%), se si considerano i tassi che le banche chiedono ai privati cittadini, per cercare di dare una boccata d’aria al Paese. Perché, però, le banche hanno pensato di investire questi soldi in titoli di Stato piuttosto che dare liquidità a famiglie ed imprese? Per quanto riguarda la nostra Banca, i dati di bilancio parlano chiaro con un +7,50% di crediti erogati nell’anno 2011. E’ vero, la BCE ha erogato prestiti alle banche all’1%, ma ciò che non è stato chiaramente rimarcato dalla Stampa è che questo denaro è servito per rifinanziare gli Stati stessi: nel caso italiano, erano in scadenza tra marzo ed aprile 2012, ben 220 miliardi di titoli di stato che non sarebbero stati rinnovati con la sola liquidità esistente al momento nelle casse delle banche. Dopo il fallimento di Lehman Brothers, ed il successivo e consequenziale crollo economico mondiale, il settore bancario è divenuto il nemico pubblico numero uno. Crede che le persone torneranno ad avere la fiducia che avevano prima nelle banche? Le banche sono state le prime vittime delle società di revisione che solo pochi giorni prima avevano concesso un rating tripla A alla Lehman Brothers. La politica poi sta riversando le sue inefficienze sul sistema bancario italiano, colpevolizzandolo per far dimenticare i propri errori negli ultimi 50 anni. Noi riteniamo di si, anche perché apparteniamo ad una categoria di Banche che alimenta sempre con regolarità i rapporti con le persone; inoltre la fiducia non può venir meno per un’impropria diffamazione. La Banca d’Italia ritiene che entro la fine del 2012 ci sarà una ripresa dell’economia. Lei da banchiere e da privato cittadino, oggettivamente pensa che sarà così? Credo che la considerazione di Banca d’Italia sia intrisa di
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ottimismo, se non altro rispetto ai tempi, poiché alcuni accadimenti con i quali si dovrà provvedere al rientro del debito pubblico, così come l’efficacia con cui alcune iniziative potranno risultare utili e sufficienti a riprendere la crescita della produzione, con la conseguente ripresa della domanda interna, non garantiscono effetti a breve termine. Sara Gemma
NONSOLOROSA
Architettiamoci
Arch. Carlo Carones car.arch@libero.it
Tra gli elementi fondamentali che contraddistinguono le nostre case ci sono i pavimenti. L’importanza di una pavimentazione è data dal fatto che essa è la prima cosa che si vede entrando in una casa o in un ufficio, indicandoci, ad esempio, lo stile di un appartamento, o il gusto di chi l'ha arredato, acquistando, quindi, una valenza fondamentale sia dal punto di vista estetico che funzionale. Grazie alle infinite tipologie di pavimentazione oggi disponibili sul mercato la nostra creatività può spaziare tra piastrelle di ogni materiale e colore, dalla ceramica al cotto, dalle maioliche alle pietre, dai mosaici al parquet, fino ad arrivare ai pregiati marmi o alle moderne resine. Ci sono alcuni accorgimenti da tenere presente nella scelta di una pavimentazione dal punto di vista sia cromatico che dei materiali. I colori chiari ampliano visivamente lo spazio; il legno ci trasmette calore; il marmo e l’ardesia infondono fascino ed eleganza; il granito è caratteristico per la sua resistenza; la resina è adatta per ambienti moderni; il cotto dà un tocco rustico; la ceramica, che si divide a seconda del metodo di cottura (monocottura, bicottura o gres porcellanato), è estremamente dura e resistente all’abrasione, alle macchie ed a carichi elevati. Per quanto riguarda la produzione del Gres Porcellanato, le nuove tecnologie hanno portato alla realizzazione di lastre di spessore di 3 mm. con formati che arrivano a dimensioni fino a 100x300 cm. Questo tipo di Gres Porcellanato è prodotto attualmente da poche aziende tra le quali la Panariagroup (titolare del know-how); esso è particolarmente indicato in caso di ristrutturazioni, perché la sua versatilità ed il suo minimo spessore ci consente di posarlo sopra ai pavimenti esistenti senza doverli demolire. La scelta di una pavimentazione da un punto di vista estetico andrebbe fatta prima di ogni cosa in base all’impronta che si vuole dare alla casa o alla funzionalità degli ambienti, così da potersi adattare alle attività che in esso vi si svolgono. In questo articolo andremo ad analizzare quale potrebbe essere il giusto connubio tra la pavimentazione e gli ambienti più rappresentativi della nostra casa. Il soggiorno nella maggior parte dei casi è la stanza dove si ricevono gli ospiti e deve, quindi, essere l’ambiente più accogliente dell’intera abitazione.
Per tale motivo ci si può sbizzarrire nella scelta del pavimento, sia per quanto riguarda il materiale, sia per l’accostamento cromatico con l’arredamento e sia per quel che concerne i formati e le finiture superficiali. I materiali maggiormente utilizzati per i pavimenti dei nostri soggiorni sono il marmo, il granito, l’ardesia, il travertino, il gres, la ceramica ed il parquet. La cucina è la stanza che rappresenta il fulcro di ogni abitazione, e come tale è quella maggiormente vissuta e quindi più sottoposta ad abrasione da calpestio, da graffi provocati da oggetti caduti accidentalmente o dallo spostamento di sedie o tavoli, da macchie difficili come grasso ed olio. Quindi è consigliabile scegliere materiali longevi, duri, che non assorbono macchie e facilmente lavabili, come il marmo, il granito, l’ardesia o la ceramica. La camera da letto è una stanza adibita al relax sia per il riposo notturno sia per il riposo in altre ore della giornata. Proprio per questo motivo il pavimento della camera da letto dovrebbe donare calore alla stanza rendendola quanto più confortevole possibile. Per queste motivazioni la tipologia di pavimento preferita per le camere da letto è senza dubbio il parquet, che con la sua varietà di legni e finiture ha la caratteristica di adattarsi in modo perfetto a qualsiasi tipologia di arredamento. Per chi volesse invece scegliere la ceramica per la pavimentazione della camera da letto non c'è che l'imbarazzo della scelta con tutte le finiture possibili. Il bagno è una delle stanze maggiormente utilizzate e più curate. Il materiale maggiormente utilizzato è la ceramica nelle sue varie forme e dimensioni, pertanto si possono pavimentare bagni utilizzando il marmo, l’ardesia o il parquet. Per quanto riguarda i formati di “tendenza” degli ultimi anni particolare attenzione è rivolta verso l’utilizzo di quelli di grandi dimensioni (60x60-60x120 ecc.) adatti a dare maggiore profondità agli ambienti e diminuire le fughe nei pavimenti. Nella scelta dei materiali è sempre consigliata la consulenza di uno specialista nel settore che possa orientarvi verso quelli più idonei agli ambienti interessati, onde evitare di snaturare questi ultimi con pavimenti che non si addicono alla loro funzionalità.
“Il Pavimento... Il biglietto da visita della nostra casa”
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I Gruppi d'acquisto Solidali NON sono associazioni politiche né sindacali, ma gruppi informali di persone che si riuniscono per effettuare acquisti in gruppo e, se vogliono, si registrano presso una rete nazionale a fini statistici ed informativi. I GAS non sono neanche gruppi di risparmio, non nascono per dare una risposta diretta al problema del carovita. "Il prezzo è importante -si legge sul sito retegas.org- ma non vogliamo risparmiare sulla pelle di chi lavora o a danno dell’ambiente in cui viviamo noi e tutti quelli che producono". Invece i GAS si autodefiniscono con tre aggettivi: piccoli, locali e solidali. Piccoli per permettere un'organizzazione semplice e per favorire la relazione tra i soci, locali perché sono interes-
N TEMPO DI CRISI sati e responsabili del territorio che abitiamo e solidali tra i soci, con i produttori e con l'ambiente. Come si crea un GAS o come ci si inserisce in un gruppo già esistente? La cosa più semplice da fare è consultare il sito www.retegas.org e cercare il gruppo geograficamente più vicino: c'è proprio una sezione apposita sul sito. Ogni gruppo, tengono a sottolineare dalla rete GAS nazionale, è autonomo: ciò significa che non esistono regole, tesseramenti o moduli da compilare. Ci si mette in contatto e si collabora, recuperando uno spirito di condivisione che è alla base di una di-
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versa fruizione delle merci. La merce, infatti, termina di essere solo prodotto e diventa anche strumento di relazione tra soggetti che, oltre ai ruoli di produttori e consumatori, mettono in gioco i propri "volti" e le proprie storie. In un'era di consumismo sfrenato come la nostra, è questa la chiave per andare "contro corrente": e perchè no, anche per risparmiare qualcosa. Francesca Di Belardino
In tempi di crisi, le comunità si organizzano: non c'è collante più efficace della necessità per unire gruppi di persone che a malapena si conoscono. E' questa la filosofia dei GAS, Gruppi Acquisto Solidali. La loro azione è semplice e consiste nel riunirsi in gruppi per poi effettuare acquisti all'ingrosso di generi alimentari o di uso comune da ridistribuire, a prezzi ovviamente minori. I gruppi d'acquisto si dicono Solidali perchè le spese non si fanno ovunque, ma da produttori a km 0, da piccole fattorie biologiche che rispettano l'ambiente e da produttori che lavorano nel Sud del mondo. Uno dei pilastri dei GAS, infatti, è lo spirito critico nei confronti del modello di consumismo imperante, insieme ad un canale di
Gruppi d'Acquisto Solidale
RISPARMIARE IN Con un occhio all'etica e uno al portafoglio fiducia prioritario fra produttore e consumatore che nelle nostre abitudini di vita moderne manca. La prima esperienza di GAS risale al 1994, quando il primo gruppo si costituì a Fidenza: seguì poi Reggio Emilia e via via altre città, dove gruppi di persona si riunivano ed agivano informalmente. Nel 1996 venne pubblicata dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo la "Guida al Consumo Critico", con informazioni sul comportamento delle imprese più grandi per guidare la scelta del consu-
matore; nel 1997 nacque infine una rete italiana di gruppi d'acquisto, allo scopo di collegare tra loro i diversi gruppi, scambiare informazioni sui prodotti e sui produttori e dare sempre più visibilità ai GAS. In questi ultimi mesi, visto il clima economico da piena recessione che l'Italia sta attraversando, il fenomeno GAS ha conquistato visibilità nei salotti televisivi e sulle pagine dei quotidiani: per questo è importante chiarire che cosa sono i GAS e cosa invece, decisamente, non sono.
Tutti noi, o perlomeno la maggior parte di chi legge, siamo consumatori da supermercato. Ciò significa che per molti prodotti alimentari non facciamo altro che scegliere la merce da un scaffale e pagarla alla cassa, senza interrogarci più di tanto sulla sua provenienza. Qui sta lo sbaglio: in realtà è proprio l'opacità del prodotto, la sua filiera poco trasparente, a farci sobbalzare quando leggiamo lo scontrino. Ecco perchè, in questa epoca di globalizzazione, si parla tanto di "km 0". Che cos'è? E' un modo diverso di acquistare alcuni prodotti alimentari, rivolgendosi a piccoli produttori locali, che operano nel rispetto delle regole e vendono direttamente al consumatore. La filiera da lunghissima diventa corta, con un gran numero di benefici: l'eliminazione dei molti passaggi che fanno sì che la merce non sia trasparente, scomparsa dei prodotti con un prezzo sproporzionato rispetto al loro reale valore, (per via dei vari intermediari con cui entrano in contatto) e infine, cosa fondamentale, nascita di un canale fiduciario con il produttore. Per non parlare ovviamente del beneficio specificatamente economico: lungo i diversi passaggi della filiera il costo del prodotto aumenta fino ad arrivare al consumatore con un’80% del suo prezzo assorbito da intermediari (la percentuale è notevolmente più alta per i prodotti provenienti dai paesi del Sud del mondo). Dunque con questi lunghi e dispendiosi passaggi la ricchezza viene accumulata nella parte centrare della filiera, ciò a scapito del compenso dell’agricoltore o dell’artigiano e ovviamente del consumatore. La soluzione esiste: basta cercarla con un po' più di attenzione. In un paese a forte vocazione agricola come il nostro, piccoli produttori e mercatini km 0 non mancano di certo. A Roma vi segnaliamo il Farmer's Market del Circo Massimo: maggiori informazioni le trovate sul sito http://mercatocircomassimo.wordpress.com
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I Gruppi d'acquisto Solidali NON sono associazioni politiche né sindacali, ma gruppi informali di persone che si riuniscono per effettuare acquisti in gruppo e, se vogliono, si registrano presso una rete nazionale a fini statistici ed informativi. I GAS non sono neanche gruppi di risparmio, non nascono per dare una risposta diretta al problema del carovita. "Il prezzo è importante -si legge sul sito retegas.org- ma non vogliamo risparmiare sulla pelle di chi lavora o a danno dell’ambiente in cui viviamo noi e tutti quelli che producono". Invece i GAS si autodefiniscono con tre aggettivi: piccoli, locali e solidali. Piccoli per permettere un'organizzazione semplice e per favorire la relazione tra i soci, locali perché sono interes-
N TEMPO DI CRISI sati e responsabili del territorio che abitiamo e solidali tra i soci, con i produttori e con l'ambiente. Come si crea un GAS o come ci si inserisce in un gruppo già esistente? La cosa più semplice da fare è consultare il sito www.retegas.org e cercare il gruppo geograficamente più vicino: c'è proprio una sezione apposita sul sito. Ogni gruppo, tengono a sottolineare dalla rete GAS nazionale, è autonomo: ciò significa che non esistono regole, tesseramenti o moduli da compilare. Ci si mette in contatto e si collabora, recuperando uno spirito di condivisione che è alla base di una di-
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versa fruizione delle merci. La merce, infatti, termina di essere solo prodotto e diventa anche strumento di relazione tra soggetti che, oltre ai ruoli di produttori e consumatori, mettono in gioco i propri "volti" e le proprie storie. In un'era di consumismo sfrenato come la nostra, è questa la chiave per andare "contro corrente": e perchè no, anche per risparmiare qualcosa. Francesca Di Belardino
I Grandi Dello Sport
A marzo ha difeso il titolo europeo di Campione dei Pesi Welter e ora pensa al mondiale
LEONARDBUNDU: IL FIORENTINO D’AFRICA A guardarlo mentre gioca con i figli, Andrè e Frida, e con la moglie Giuliana non si direbbe che di mestiere fa il pugile. Eppure Leonard Bundu, nato in Sierra Leone, ma fiorentino di adozione, è il campione europeo dei Pesi Welter. Classe 1974, Leonard ha iniziato a fare pugilato a 16 anni e, con grinta e tenacia, oggi è riuscito a raggiungere risultati importanti. Nato da madre fiorentina e papà sierraleonese, Bundu è soprannominato “il fiorentino d’Africa”, ed è proprio a Firenze che è iniziata la sua avventura come pugile. Di pugilato, Africa, Toscana e dei prossimi obbiettivi abbiamo parlato nella sua casa di Cisterna, dove ci ha accolto (mentre faceva il formaggio!ndr) insieme alla sua famiglia e a Pepe, il suo carlino. Quando è nata, in te, la passione per il pugilato? E’ nata per caso nel 1991 quando mi sono trasferito in Italia definitivamente. Vicino alla casa della mia mamma, a Firenze, c’era una palestra di pugilato nella quale mi sono iscritto, sia per fare amicizia, perché non conoscevo nessuno, sia perché ero un po’ “agitato” e mi sarebbe sempre piaciuto fare uno sport di combattimento. A marzo sei riuscito a difendere il titolo di campione europeo dei Pesi Welter. Qual è ora il tuo prossimo obiettivo? Intanto ora ho una serie di altri incontri per difendere il titolo. Dopodichè il mio obbiettivo è quello di fare un mondiale. E’ stato il grande Patrizio Oliva a portarti in nazionale: che rapporto hai con lui? E’ da un po’ sinceramente che non ci sentiamo, siamo amici su facebook e ogni tanto ci mandiamo i messaggi! Quando ero in nazionale mi ha aiutato molto, ha creduto in me dandomi fiducia e si era instaurato un bel rapporto d’amicizia più che un
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rapporto tra allenatore e allievo. Era abbastanza giovane per essere allenatore quindi ci capiva. Essendo stato anche lui pugile sapeva dirci quando dovevamo stare attenti e quando invece darci dentro. Com’è scandito il ritmo del tuo allenamento giornaliero? Mi alleno due volte al giorno,la mattina e il pomeriggio. La mattina faccio la parte atletica da solo, vado a correre o faccio pesi, poi il pomeriggio faccio pugilato puro. Se non avessi fatto il pugile che lavoro avresti fatto? Sinceramente non lo so. Quando ho iniziato a fare pugilato a 16 non avevo nessuna intenzione di farlo a livello professionistico e invece sono finito in nazionale e poi ho proseguito. Da piccolo sognavo di fare il pilota, però oggi non mi fido tanto di volare! Hai mai avuto paura di salire su un ring? Paura no. Certo le prime volte non ero proprio contento di combattere. Un po’ di tensione c’è sempre ed è necessaria perché ti rende guardingo e ti fa sta più all’erta Sei nato in Sierra Leone ma sei fiorentino di adozione: cosa porti in te dell’Africa e cosa della Toscana? Dell’Africa porto la gioia, la spensieratezza e la gioia di vivere. Di toscano c’è l’accento. Ora abito qui a Cisterna e la sento casa mia però quando torno a Firenze mi sento proprio a casa. Ti manca l’Africa? Ultimamente si e mi piacerebbe ritornare non appena i miei figli saranno più grandi. Che consiglio daresti ad un giovane che vuole avvicinarsi al mondo della boxe? Il pugilato è uno sport che aiuta molto a crescere. Per prima cosa ti insegna il rispetto per i compagni di squadra; gli allenatori non ti seguono solo in palestra ma anche nella vita di tutti i giorni. Il pugilato insegna a capire i valori della vita perchè i sacrifici che si fanno in palestra insegnano che per ottenere buoni risultati ci vuole impegno e sacrificio. Secondo me il pugilato è una scuola di vita. Sara Gemma
Race For The Cure 2012
Correndo contro il CANCRO
Torna a Roma, dal 18 al 20 maggio, uno degli eventi più importanti dell'anno: la Race for the Cure, la corsa (o passeggiata) fra le bellezze della città eterna, un gesto significativo per combattere il tumore al seno e soprattutto incitare le donne di ogni età alla prevenzione. In Italia la "Race" arriva nel 2000, organizzata dall'associazione Komen, ma esiste in realtà fin dal 1982, anno in cui per la prima volta negli Stati Uniti d'America si corse in cento città per dire "no" al tumore al seno. La prima "Race for the cure" venne ospitata nella cornice del Circo Massimo, mentre le seguenti vennero spostate alle Terme di Caracalla: così anche quest'anno, quando in occasione della 13° edizione è stato organizzato un vero e proprio Villaggio della Salute, dove non si parla solo di tumore al seno ma anche di tumori dell'utero e di problemi alla tiroide, con veri e propri laboratori per gli screening gra-
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tuiti. Ed inoltre, corner con esperti a disposizione del pubblico per parlare di danni collegati al fumo, di cure all'avanguardia per il linfodema e di tutela sul lavoro per le donne operate al seno. La "Race for the cure" è infatti un evento aperto a tutti, non solo alle donne e non solo per chi è o è stato malato: è una festa di famiglia, un'occasione per fare sport in compagnia e parlare di temi importanti, che ci riguardano tutti come esseri umani e cittadini. Tra la folla dei convenuti (l'ultima edizione ha contato circa 53.000 presenze solo a Roma) spiccano sempre le "donne in rosa", coloro che hanno già affrontato e stanno affrontando la lotta contro il tumore al seno. Scopo ultimo della "Race for the cure" è la raccolta fondi: per questo sono richieste 13 euro per la partecipazione, con le quali vengono fornite borsa per la gara, t-shirt del-
l'evento e pettorina da indossare. Questo contributo è fondamentale per raggiungere gli obiettivi che la Komen Italia si prefigge: promozione della diagnosi precoce, del benessere psico-fisico delle donne operate, aggiornamento degli operatori sanitari ed acquisto di apparecchiature di diagnosi e cura. Inoltre "Race for the cure" è un messaggio, anzi un grido di solidarietà verso tutte quelle persone malate che soffrono non solo nel corpo ma anche nello spirito. Perchè il tumore al seno, che mina l'organo che più di tutti gli altri rappresenta la femminilità, può portare le vittime a rinchiudersi in sé stesse e a concentrarsi solo sul proprio dolore. Sono tanti i personaggi del mondo dello
spettacolo che durante gli anni hanno aderito alla maratona di solidarietà "Race for the cure": prima fra tutti la madrina Rosalia Banfi, ma anche Maria Grazia Cucinotta, Antonio Rossi, Catherine Spaak, Carla Fendi, Barbara Palombelli, Elena Sofia Ricci e tantissimi altri protagonisti dello spettacolo, dello sport e della cultura che hanno voluto dire "ci sono". Perchè i tumori, come si sa, sono terribilmente democratici: colpiscono chiunque, di qualunque estrazione sociale e con qualunque reddito. E' un tema che interessa tutti e a cui nessuno di noi può permettersi di voltare le spalle. Che aspettate allora a preparare le scarpette e ad affrontare la passeggiata romana del 20 maggio?
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NONSOLOROSA
Medicina Naturale
Dott.ssa Claudia Manzato clamanzato@alice.it
Benvenuto Sole Ecco ci siamo quasi.. di nuovo sta per arrivare la bella stagione e con essa l'idea di vacanze. Mare o montagna? Che sia l'una o l'altra destinazione, è bene arrivarci “preparati” in particolar modo ad essere preparata dovrà essere la nostra pelle così tanto sollecitata durante il periodo estivo dai raggi solari. E' ormai noto che i raggi solari, in particolar modo le radiazioni ultraviolette posso provocare danni sia nell'immediato ,con arrossamento, orticaria solare e vesciche cutanee, sia nel lungo periodo con stress ossidativo dovuto alla formazione di radicali liberi che determinano una serie di reazioni a catena che possono danneggiare lo strato profondo della pelle. In particolare vengono alterate le fibre di collagene e di elastina, responsabili delle qualità meccaniche della pelle quali turgore, elasticità e tono. Conseguentemente, la pelle si assottiglia, compaiono rughe più o meno marcate, invecchia precocemente. Purtroppo se il danno causato dai radicali liberi va oltre e innesca una modificazione del DNA la cellula può trasformarsi e originare una patologia tumorale. I raggi ultravioletti non sono l'unica fonte di stress ossidativo per la pelle. Un ruolo importante nell'invecchiamento cutaneo giocano l'inquinamento atmosferico, il fumo (sia attivo che passivo), l'abuso di alcool...Il nostro organismo in condizioni normali, dispone di idonei sistemi per difendersi dai radicali liberi. Queste difese naturali possono però essere non sufficienti a fronteggiare alcune situazioni particolari, quali ad esempio eccessive esposizioni solari. Può essere utile rinforzare in anticipo le difese della nostra pelle contro lo stress ossidativo assumendo
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sostanze naturali che siano in grado di potenziare il corredo antiossidante del nostro organismo. Sicuramente il più conosciuto e impiegato è il betacarotene, molecola precursore della vitamina A ampiamente presente nella radice di Daucus carota. La carota è una pianta tipica dei posti assolati e di zone aride coltivata per la sua radice a scopo alimentare. Il betacarotene prepara all'esposizione solare, facilita l'abbronzatura e previene le allergie solari, stimolando la produzione di melanina, molecola naturalmente prodotta dalla pelle avente funzione protettiva dai raggi ultravioletti.Un'altro potente antiossidante è la vitamina E, che protegge dallo stress ossidativo le membrane cellulari e le strutture proteiche che ne fanno parte. E' presente in molti vegetali, ad esempio nella frutta, nell'olio d'oliva e soprattutto nell'olio di germe di grano. Altra sostanza anti radicali liberi naturale è la vitamina C (acido ascorbico). Riccamente presente negli agrumi é capace di proteggere le componenti idrofile della pelle e di intervenire nella sintesi e nel mantenimento dell'integrità delle fibre di collagene. Inoltre molto efficaci sono il resveratrolo ed il licopene presenti nella vite rossa e nei pomodori. E' consigliabile assumere questi preziosi elementi naturali presenti, tra l'altro, in alte concentrazioni in numerosi prodotti che potrete trovare in farmacia: la vostra pelle sarà protetta e l'abbronzatura più bella e duratura.Ovviamente, queste sostanze non sostituiscono i filtri solari presenti nelle creme e pertanto è comunque indispensabile applicare un buon filtro solare durante l'esposizione al sole! Alla prossima!
Lanuvio passa di mano per la prima volta nella sua storia Buona la seconda per
Caliciotti che diventa,
naturalmente, il Sindaco di Lariano Analizzare il voto locale in questa complessa e originale stagione politica non è esercizio semplice. Progetti civici animati da buoni propositi ma anche da forti personalismi sommati alla frantumazione dei partiti tradizionali hanno portato al voto una geografia di candidati eterogenea. Facendo un esercizio tutto teorico possiamo dire che la partita è terminata due a due nei comuni dove si legge “NONSOLOROSA”, intendo due per il centro destra (Lanuvio e Monte Compatri) e due per il centro sinistra (Lariano e Castel Gandolfo). Una moltitudine di candidati che appare essere un elemento dissonante rispetto al forte sentimento di anti politica che si aggirerebbe nel Paese oppure un forte segnale di partecipazione che sarebbe esattamente l’opposto. Chissà? Di certo è che la lettura storica di questo periodo non spetta a noi e solo tra qualche lustro si capirà in quale processo sociale siamo incappati, quanti sono gli alibi e quali sono invece gli obiettivi che stiamo perseguendo. Già parlarne al plurale mi pare un alibi; vedremo. Entriamo nel dettagli del voto locale cercando di analizzare i singoli comuni; partiamo da quelli facili: Monte Compatri con l’affermazione del Sindaco De Carolis che è stato premiato con un voto quasi plebiscitario avendo doppiato il suo diretto concorrente e Castel Gandolfo che nonostante qualche frizione ha confermato la sua tradizione di centro sinistra con l’elezione a Sindaco di Milvia Monachesi.
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Diverso è per Lanuvio dove si è verificata una vera e propria rivoluzione. Prima di addentrarmi nell’analisi vi racconto un episodio che avvenne nel 1957, elezioni amministrative a Lanuvio dove a farla da padrone era il Partito comunista italiano con una piccola minoranza che votava Democrazia cristiana. In quell’anno dalle urne uscì un voto per il Movimento sociale italiano, fatto che gettò nello sconforto i militanti del Pci che andarono casa per casa per capire chi mai avesse potuto commettere l’errore perché non contemplavano la possibilità che un “Civitano” potesse aver deliberatamente deciso di votare a destra. Nell’anno del Signore 2012 a Lanuvio ha vinto una coalizione di centro destra. Ecco il perché della rivoluzione che ha sancito la sconfitta del centro sinistra arrivato alla consultazione elettorale con una pletora di liste e con un grande caos determinato dalle incertezze del Sindaco uscente Leoni che ha danzato sull’orlo del burrone fino a precipitarvi. Leoni non verrà ricordato come Sindaco ma come il colui che ha consegnato Lanuvio al centro destra. In secondo piano il ruolo del nuovo Sindaco Luigi Galieti che è rimasto semplicemente seduto sulla sponda del fiume ad attendere il cadavere del centro sinistra che passasse dilaniato da lotte intestine e personalismi che i “Civitani” hanno giustamente punito. Cinque anni per ricostruire la classe dirigente del centro sinistra e per tornare a rappresentare una cultura politica dominante e ben radicata sul territorio di Lanuvio. Fatte le dovute proporzione è accaduto come a Bologna quando Guazzaloca suonò la sveglia al centro sinistra che era rimasto imbambolato dalle chiacchiere di Berlusconi. E veniamo a Lariano, terra di meraviglie... dopo 10 anni torna al cen-
Viaggio nel profumato mondo del miele
Dall’alveare ai punti vendita Carrefour, il Miele
"SCELTO PER TE" dell’Azienda Cicero Dolce, trasparente, profumato: sembra ambrosia o nettare degli Dei, invece è "soltanto" miele, quel frutto prezioso prodotto dalle api che tanto ci aiuta quando abbiamo mal di gola. Questo mese NONSOLOROSA non vi porta solo alla scoperta di un nuovo prodotto della linea "Scelto per te", ma vi accompagna anche in un viaggio affascinante nel
Cerini Claudia, D’Antonio Giovanna, il produttore Cicero Marco
mondo dell'apicultura insieme a Marco Tullio Cicero e a sua moglie Pothanam Devi, che dalla passione per le api sono arrivati a fondare il loro futuro. Cicero racconta che si occupa di apicoltura da circa 30 anni, fin da quando la passione per la terra lo portò a conseguire il diploma di tecnico agrario. I primi alveari sono arrivati poi nel 1995, quando l'attività hobbystica si è poi trasformata in professione. L'attività si è poi ampliata sempre di più, fino a giungere alla produzione di 4 tipi di miele: millefiori, acacia, castagno e miele di bosco. Ogni miele, ci ha spiegato Cicero, ha delle caratteristiche specifiche. Ed è un alimento vivo, ricco di enzimi, proteine e vitamine, un medico-alimento che già dagli antichi Romani veniva considerato sovrannaturale per le sue proprietà. Dalle parole di Marco Tullio e di sua moglie, ma
soprattutto dai loro occhi, è evidente l'amore per quello che fanno e la passione per il loro prodotto: "E' un mestiere che si fa per passione, perchè noi mettiamo veramente le mani in mezzo alle api", ci conferma Cicero. Questa grande passione non poteva passare inosservata, anche perchè si riflette poi nella bontà del prodotto finito: dal 2009 il Gruppo Deserti sceglie i diversi tipi di miele Cicero per inserirli nel novero dei prodotti "Scelto per te". Un prodotto di nicchia, che potrete trovare soltanto nei punti vendita di Artena e Valmontone, ma soprattutto un prodotto lavorato direttamente sul territorio (la sede dell'azienda è ad Artena, in via Tuscolana) che si sposta quindi il meno possibile. Nonostante i problemi che si incontrano nella produzione (legati ai cambiamenti climatici, all'inquinamento, all'urbanizzazione selvaggia) la produzione del miele resta importantissima per la nostra tradizione culinaria, che ne fa un grande uso anche nei dolci e come dolcificante al posto dello zucchero (con dei gran benefici per la dieta). Per questo Cicero e sua moglie hanno deciso di dedicare tutta la loro vita a questo compito: possiamo ritenerci fortunati che ci sia ancora qualcuno che continua a farlo con questa passione!
Cronaca Bianca: Scandalo Lega: Bossi si dimette
Il leader della Lega, Umberto Bossi, si è dimesso a seguito dell’ accusa di essersi appropriato, insieme alla sua famiglia, dei fondi del partito per scopi personali. Indagata anche Rosi Mauro, vice presidente del Senato.
Aung San Suu Kyi eletta in Parlamento
Dopo 15 anni agli arresti domiciliari, la leader dell’opposizione birmana e premio Nobel per la pace è stata eletta, con il 99% dei voti, nel parlamento birmano.
A rischio gli europei di calcio Liberato Paolo Bosusco
E’ stato liberato l’italiano sequestrato in India il 14 marzo insieme a Claudio Colangelo.
La denuncia dell’ex leader dell’Ucraina ,Tymoschenko, di aver subito maltrattamenti in carcere, sta mettendo a rischio gli europei di calcio. I leder europei, Merkel in testa, minacciano di non presenziare se la situazione non sarà risolta.
Morosini si spegne in campo
Cronaca Nera:
L’ennesima morte sul campo di calcio. Si tratta di Pier Paolo Morosini, 26 anni, giocatore del Livorno, caduto a terra a causa di un arresto cardiaco.
Tensione in Africa
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Si sono intensificati gli attacchi contro i cristiani in Nigeria ed in Kenya. In pochi giorni sono state uccise dieci persone. I motivi sono da imputare alle elezioni amministrative del prossimo anno.
Sventa un furto in casa e muore
E’ accaduto a Milano. Un uomo di 80 anni è stato colto da infarto dopo essersi accorto che due ragazzi stavano cercando di entrare in casa sua per rubare. Dopo due giorni di coma l’uomo è deceduto presso l’ospedale San Carlo.
Cronaca Rosa: Jacko voleva sposare Whitney
Ha rivelarlo è una delle guardie del corpo di Micheal Kakson, Matt Fiddes, che ha raccontato tra il re del pop e la canatante Witney Houston c’era stata una storia d’amore segreta. Jacko non avrebbe mai superato la fine della storia e sperava di poterla sposare.
38 mila euro per una tazza di thè! E’ quanto sono disposti a pagare i fans di Lady Gaga per avere una tazza da the con la quale la popstar ha bevuto durante una conferenza stampa a Tokyo, dopo il terremoto. I proventi della vendita all’asta, pari a 4 milioni di yen, saranno utilizzati per consentire a giovani giapponesi di studiare negli Stati Uniti. .
100 anni e non sentirli
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La famosa casa cinematografica Universal, produttrice di film quali Frankenstein, Dracula, Apollo 13, Lo Squalo, E.T. e Jurassic Park, ha compiuto 100 anni. Un secolo fa Carl Laemmle, un immigrato tedesco residente nel Wisconsin, dava vita a quella che sarebbe diventata la piu' grande casa di produzione degli Stati Uniti.
Harriet White Medin
I mille colori di una lunga vita
Ancora una volta nel nostro Caleidoscopio va formandosi un’immagine policroma, un mosaico di mille piccoli frammenti colorati. Dai verdi e blu intensi dei larghi orizzonti del Massachusetts ai cieli azzurri e ai tenui pastelli dei paesaggi d’Italia, dai grigi magistrali dei fotogrammi di pellicole in bianco e nero ai colori stereotipati e plastificati della televisione: sono i colori della lunga vita di una donna che ha vissuto intensamente ed ha lasciato una traccia nella straordinaria iconografia del Novecento. Harriet White, che è passata anche da queste parti, nasce nel 1914 a Somerville, Massachusetts. Come assistente dentista si prende cura dei denti dei giovani John e Robert Kennedy ma poi, anziché intraprendere la via della politica, decide di dedicarsi al teatro ed arriva a Broadway dove ottiene ruoli in alcune riviste di successo. Nel 1946, la guerra è appena finita, Harriet è una dei primi americani che vengono in Italia come civili. Qui l’incontro fortunato con Roberto Rossellini, che negli USA ha appena avuto un successo enorme con Roma città aperta. Rossellini sta girando Paisà, altro capolavoro, e la sceglie come protagonista del quarto episodio, quello dedicato alla Resistenza fiorentina. Non si riesce a comprendere questa fortuna se non si ricorda che Rossellini è ritenuto ancora oggi, anche negli Stati Uniti, uno dei più grandi registi di sempre ma anche maestro assoluto ed ineguagliabile. Per Harriet si apre dunque un orizzonte infinito, un passaporto per il futuro senza visti. Ed invece, dopo aver girato altri film da protagonista quali Genoeffa di Brabante e Cagliostro, è probabilmente sul set de L’inganno della sposa (conosciuto anche come Ha da venì… don Calogero) che nel 1952 incontra Gastone Medin, il geniale scenografo che ha legato il suo nome a gran parte del miglior cinema italiano dal 1930 al 1960. Nasce l’amore e i due si sposano a Velletri, dove Gastone è venuto ad abitare, primo fra i tanti del mondo del cinema che poi arriveranno negli anni successivi. Inizia per Harriet un lungo periodo di assenza dalle scene. Scelta? Gelosia?... Non è nostro compito rispondere. Sta di fatto che dal 1962, dopo una dolorosa separazione, ritroviamo il nome di Harriet White, molto spesso seguito ancora dal cognome Medin, in numerosi film che stanno fondando un nuovo e fortunato filone del nostro cinema: l’Horror all’italiana (Lo spettro, I tre volti della paura, La frusta
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e il corpo, Sei donne per l’assassino). Poi nel 1968 il ritorno negli USA. Inizia l’avventura televisiva con una serie, Bonanza, che ebbe un grandissimo successo anche qui da noi. Sono tantissimi i titoli che, decennio dopo decennio, permetteranno ad Harriet di tornare ancora in Italia, seppure soltanto nell’angusto spazio del piccolo schermo, primi fra tutti quelli della serie Un medico fra gli orsi (1993) che anch’io, perfetto analfabeta in questo settore della produzione televisiva, credo di aver visto almeno una volta. Harriet White Medin smette di vivere a Los Angeles, California, il 20 maggio 2005 a 90 anni compiuti. Paolo Maola
Bellezza primavera - estate 2012
Consigli e segreti per il trucco Trecce e capelli colorati, color Amiche di NONSOLOROSA, questo mese vogliamo darvi qualche suggerimento e proporvi le ultime tendenze per quanto riguarda trucco, capelli ed unghie. State pensando di farvi fare dei colpi di sole biondi per l’estate? Allora, fermatevi un attimo. Perché non osare ed aggiungere del colore alla vostra vita e ai vostri capelli? Per la primavera-estate 2012 difatti oltre al biondo andranno di moda i colori pastello per i capelli. Cosa ne pensate di qualche ciocca rosa, baby blu, azzurro, blu lavanda oppure arancione? Oppure di colori più accesi come il bluette o il rosso fragola? Sono tutte tonalità di capelli che abbiamo visto tra il pubblico alle sfilate di moda a Milano e Parigi. È molto en vogue l’effetto “dip-dye”: una tecnica che consiste nel colorare orizzontalmente le punte dei capelli in varie tonalità pastello. Le più audaci opteranno anche per l’effetto mèches oppure addirittura per l’effetto “all over”. Una testa tutta rosa oppure baby blu è assolutamente in.
Acconciature per l’estate 2012:
primeggiano le trecce
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Le acconciature per l’estate 2012 sono raffinate e sexy. Sulle passerelle abbiamo visto tante influenze che provengono dal passato: revival è la parola chiave. Per quanto riguarda i capelli raccolti una delle tendenze principali sarà la coda di cavallo. Da code morbide con volumi anni ‘60 sul dietro della testa fino a code molto ordinate nelle quali i capelli sono stati portati indietro con gel o altri prodotto dall’effetto bagnato. Per un look moderno e sofisticato fate uno chignon classico. Lo chignon può essere ordinato oppure volutamente disordinato. Un’altra tendenza per l’estate 2012 è quella di portare i capelli ai lati della testa tirandoli all’indietro con del gel mentre sopra la testa viene lasciato un po’ di volume. Così facendo si crea una specie di cresta moicana. Ritornano le acconciature raccolte classiche con eleganti morbidezze. Queste acconciature stanno soprattutto bene alle più giovani per il contrasto tra gli stili. Senza dubbio però la protagonista indiscussa, proposta in tutte le sue versioni, è la treccia, tornata ad essere la vera novità della stagione 2012. Una treccia può fornire, infatti, un look diverso in qualunque occasione e indipendentemente dallo stile, che sia strutturato o disordinato.
o, le unghie ed i capelli ri pastello e nail art! Primavera come cambiamento:
avanti con i tagli!
La primavera è spesso sinonimo di cambiamento e ogni donna sa, che quando si vuole cambiare, la prima cosa da fare è: tagliare i capelli!Avete già scelto che taglio di capelli sfoggiare per la primaveraestate? Se avete deciso di cambiare look e optare per un taglio di capelli corto, vi proponiamo qualche idea da cui trarre spunto e, perché no, stampare e portare al vostro parrucchiere di fiducia.
Make up 2012: colori pastello o decisi? Le tendenze trucco occhi e viso per l’estate 2012 fanno venire voglia di sperimentare! Giocate con colori e texture. Dal look rock & roll al look aristocratico, dal maquillage dalla pelle del viso impeccabile a look futuristici con colori metallici su occhi, zigomi e labbra: ce n’è davvero per tutti i gusti! Vi consigliamo di optare per ombretti e fard in crema e di giocate con i prodotti highlight per creare dei punti luce sugli zigomi e nella zona intorno agli occhi. Via libera ai colori metallici: argento e oro ma anche colori come il rosa e il blu metallico. Per le più romantiche tornano i pastelli per un look raffinato. Sempre di moda le ciglia finte. Il colore più hot per le labbra per l’estate 2012 è il rosso corallo. Il colore che su tutti detta la tendenza per la prossima bella stagione è tuttavia il rosa. La sua incredibile gamma di nuance permette di poter sfoggiare sempre dei look diversi a seconda proprio della sfumatura su cui decidiamo di puntare per costruire il nostro make up. Dallo chichissimo rosa cipria al neutro rosa carne, dal rosa “pink” caramella al fucsia sensuale fino al rosa antico: il rosa sarà perfetto per tutti i gusti e per tutte le tipologie di donna.
Mani sensuali e sbarazzine con il nail art! Mani curate grazie agli smalti e alla nail art! Con lo smalto potrete davvero sbizzarrirvi! Dalle tonalità più chiare, come il cipria, a quelle più brillanti, dall’effetto monocromatico alla nail-art vera e propria fino ad arrivare ai nuovissimi smalti magnetici, non avete che l’imbarazzo della scelta per sfoggiare mani da star. Ricordate che le unghie più sensuali sono a mandorla, semplici, con lo smalto brillante steso impeccabilmente. Tra le tendenze unghie più cool della stagione, troviamo certamente l’effetto bicolor e le unghie con i disegni a pois tanto per riprendere un motivo anni ’50. Molto in voga sono i disegni, di
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ogni genere e tipologia, in particolare i motivi floreali o i disegni retrò da arricchire con brillantini e polverine glitter. Uno dei must delle nail art 2012 è decorare le unghie con perline o creare delle vere e proprie sculture a prova di artista.
NONSOLOROSA
L’arte Enogastronomica
Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it
ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE
Una perla della gastronomia italiana A differenza dell'aceto di vino che deriva appunto dal processo di acetificazione del vino, l'Aceto Balsamico Tradizionale è ottenuto da mosto di uva, cotto a fuoco lento, fermentato naturalmente, che subisce un processo di lentissima acetificazione . Prodotto nelle zone di Modena e di Reggio Emilia, anticamente era riservato solo ai nobili, per questo veniva visto come un elisir prezioso, ricco anche di proprietà benefiche. Il nome stesso “ Balsamico” contiene in sé il concetto di medicamento portentoso, che i più fortunati tenevano in casa (veniva inserito nell'asse ereditario) come un toccasana,rimedio universale contro tutti i mali e come salutare balsamo rigeneratore. Una volta preparata la base , l'Aceto Balsamico Tradizionale viene messo ad affinare in batteria di piccole botti di contenuto e di legno diversi per almeno 12 anni. Queste botti(vaselli) dal contenuto che va dai 100lt della più grande ai 15lt della più piccola sono fatte con legno di castagno, di rovere, di ciliegio, di frassino,di ginepro, di gelso e vengono ricolmate,” rincalzate “, ogni anno ,a partire dalla più piccola, da cui si estrae il prodotto per il consumo, con una parte del contenuto della precedente fino alla più grande che viene colmata con mosto nuovo. Più invecchia e più diventa denso ,quasi appunto come un Balsamo, ma bastano poche gocce per nobilitare ed
esaltare i sapori di pesce, carne, verdure, frutta, gelati e persino dei dolci . Inoltre, l'Aceto Balsamico Tradizionale ha un bassissimo contenuto di calorie e di sodio e permette, con poche gocce gustosissime, di sostituire gli altri condimenti anche in maniera salutare. In cucina va usato preferibilmente a crudo versandone , al massimo,un cucchiaino da caffè sulle pietanze che vogliamo insaporire ma possiamo adoperarlo anche in cottura avendo l'accortezza di unirlo alla fine ,un minuto prima di spegnere il fuoco, giusto il tempo per insaporire la ricetta senza disperdere il suo straordinario aroma. Provate con scaglie di Parmigiano Reggiano, con un semplice pesce lessato,con scaloppe o fegato e fegatelli in genere, con le fragole, con la macedonia, con un gelato alla crema e in un minuto avrete composto un piatto da gourmet. Non vi consiglio di usarlo con cibi piccanti , speziati e che nella cottura prevedono l'uso del vino, perchè l'Aceto Balsamico Tradizionale ha un sapore ricco di personalità e non ama sovrapporsi con altri sapori forti che finirebbero per annullarsi a vicenda, vanificando la preziosità del profumo e del gusto del nobile condimento. Il lungo e complesso processo di produzione fa si che il Tradizionale diventi veramente prezioso.Venduto solo in bottigliette da 100ml ha un prezzo che varia da 100 Euro in sù. Ma attenzione! Sto parlando dell'Aceto Balsamico che nell'etichetta ha la scritta TRADIZIONALE. Quello che normalmente acquistiamo al supermercato Oad un prezzo molto ma molto più basso, è Aceto Balsamico e basta. Viene prodotto in maniera diversa e molto meno costosa, partendo dall'aceto di vino e non dal mosto.
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