COPIA OMAGGIO
Mensile di attualità, pol
Anno III - N. 35 - Marzo 2013 - Mensile - Registrazione Tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita
itica, cultura, gossip,
spettacolo e sport
Papa Francesco nel segno delle speranza anche per i non credenti
Velletri tira un sospiro di sollievo dopo l’arresto dello stupratore
I comuni della Provincia di Roma insieme contro l’usura e il sovraindebitamento MODA SPOSA 2013: la parola d’ordine è sognare ad occhi aperti!
Lorena Bianchetti
torna a parlare di sé dei suoi nuovi progetti di vita e carriera
SOMMARIO
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68 ATTUALITÀ 6
RUBRICHE
Lorena Bianchetti torna a parlare di sé dei suoi nuovi progetti di vita e carriera
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Appuntamento con il ginecologo: la chirurgia estetica dei genitali femminili
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Intervista a Silvia Barbieri, referente del presidio di Libera dei Castelli Romani
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Architettiamoci: cresce la famiglia cambiano le necessità
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Papa Francesco nel segno della speranza anche per i non credenti
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Velletri tira un sospiro di sollievo dopo l’arresto dello stupratore
L’Arte e i suoi infiniti mondi segreti: Elio Pelosi, il furore malinconico e retrò di un artista che esorcizza il lutto nella luce
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I rappresentanti della CGIL della ASL RMH si riuniscono a Velletri per parlare di sanità
Arte enogastronomica: il vino bianco dei Castelli
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Eventi
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I comuni della Provincia di Roma insieme contro l’usura e il sovraindebitamento
POLITICA 10
Daniele Ognibene racconta i suoi progetti politici dopo la corsa al Consiglio Regionale
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Dopo lo tsunami elettorale, i partiti ascoltano i cittadini
SPETTACOLO, MODA, CINEMA, GOSSIP 12
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Moda sposa 2013: la parola d’ordine è sognare ad occhi aperti!
Editore Blink di Ottavia Lavino Direttore Responsabile Ottavia Lavino
Numero 35 - anno III Marzo 2013 Registrazione tribunale di Velletri 2/2010 del 22.01.2010
Progetto grafico e impaginazione BLINK Stampa Eurografsud Via delle Grotte, 11 00040 Ariccia Roma - Tel. 069344741 Redazione NONSOLOROSA Vicolo Bellonzi, 30 00049 Velletri - RM - Tel. 06.961.55.428 redazione@nonsolorosa.it
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Hanno collaborato: Servizi Francesca Di Belardino Luca Masi Maria Rita Cappucci Simone Piloni Rubriche Barbara Gazzabin Carlo Carones Daniele Ciani Pietro Saccucci
Distribuzione gratuita
Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico e da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita.In questo caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. E vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.
BLINK
in collaborazione con il Comune di Velletri, Assessorato alla Cultura e Candido le Librerie presenta
“Il paradiso dei diavoli”
di Franco Di Mare - Rizzoli editore Martedì 16 aprile 2013 ore 17.30
Sala Tersicore - Comune di Velletri - P.zza Cesare Ottaviano Augusto
Città di Velletri Assessorato alla Cultura
Lorena Bianchetti torna a parlare di sé dei suoi nuovi progetti di vita e carriera “L’amore per lo spettacolo... non so spiegarlo è qualcosa che sta nel mio DNA!”
“Rivoluzionare la società, andare alla ricerca di idee nuove e osare senza pensare ai numeri e tantomeno al risultato finale”. Queste le parole di rinnovamento, speranza, coraggio e grande determinazione che escono dalla bocca di una conduttrice e giornalista molto nota sul piccolo schermo, ma particolarmente importante per il territorio veliterno. Ovviamente stiamo parlando di Lorena Bianchetti, che ha scelto di nuovo le pagine di Nonsolorosa per parlare dei suoi progetti per il nuovo anno. Dagli impegni istituzionali, ai viaggi in giro per l’Italia per conoscere i suoi fan e presenziare a eventi di ogni tipo, la conduttrice di origine veliterna, regina sul palco dell’ultimo concerto di Natale, ha affrontato ogni tipo di argomento: dalla televisione, che lei arricchirebbe di nuovi linguaggi, alla sua reazione alle dimissioni del Papa, fino alla violenza sulle donne, su cui non può fare a meno di alzare la voce con rabbia ed indignazione. 6
Come nasce il suo amore per il mondo dello spettacolo? È qualcosa che non so spiegare razionalmente, c’era e basta, fa parte proprio del mio DNA. Da che ho memoria ricordo l’amore per la comunicazione, per lo scambio con la gente. Non ho scelto questo lavoro per diventare famosa e per firmare autografi, ma solo per l’amore dell’arte e per stare a contatto con le persone. La mie prime esperienze nel mondo dello spettacolo sono legate al mondo della danza che mi ha dato un grande senso della disciplina. Oltre a garantirmi un esordio sul palcoscenico, la danza è stata una scuola di vita: mi ha insegnato che per fare qualcosa bisogna studiare ed impegnarsi con grande umiltà, perché questa è una dote che in questa società si sta perdendo. In questo periodo si vive un senso continuo di impotenza. È necessario dare uno scossone al cuore della gente. Io sono dell’avviso che questa crisi economica è in primo luogo una crisi delle relazioni umane. Prima di ogni cosa c’è da pensare ad una rivoluzione umana!
La sua ultima apparizione tv è stata al concerto di Natale 2012, quali sono i suoi progetti per il 2013? Ho tanti nuovi progetti che bollono in pentola, per il momento mi sto dedicando ad andare in giro per l’Italia con un sacco di eventi e grazie a questo sto conscendo da vicino tutte le persone che mi sostengono. Tutto questo ovviamente accade contestualmente ad altri eventi istituzionali a cui sto presenziando, al fianco di ministri e personalità politiche di rilievo come la Fornero, i ministri Catricalà e Livia Turco. In questi giorni sto partendo per Chianciano per un altro evento in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana. In un’intervista recente, parlando della TV l’ha definita stantia, povera di idee e di linguaggi nuovi? Quali sono le sue proposte per riformare la tv di oggi? Non sono così presuntuosa! Ovviamente non si deve generalizzare troppo il mio discorso. A mio avviso c’è timore di osare, di avanzare proposte nuove, linguaggi nuovi anche perché il periodo
storico non lo consente. Ci sono tante professionalità che molto spesso si trovano con le mani legate, però ovviamente non è tutto da buttare. Fin dagli esordi la sua carriera di giornalista e conduttrice è stata legata al mondo religioso, quali sono le sue considerazioni riguardo alla scelta del Papa di lasciare il suo incarico? Mi hanno fatto diverse interviste su questo, ma sono felice di condividerlo con voi, per quanto sono legata alla mia terra. Io ero in Terra Santa e tornando a Fiumicino mi trovo un messaggio di un mio amico che mi scrive delle dimissioni del Papa. Pensavo fosse uno scherzo! Quando poi ho realizzato, ho avuto un momento di shock. Nonostante, per il lavoro che svolgo, mi capiti di dover essere preparata su molte cose, questa notizia, anche da credente, mi ha completamente destabilizzato. Non riuscivo a ragionare e farmi un’idea. Passato un po’ di tempo ho elaborato la cosa e ho avuto la conferma della grandezza e della purezza d’animo di questo Papa, che ho avuto anche l’onore di incontrare diverse volte. Quello del Papa è stato un grande gesto di umiltà e un esempio verso quelle persone che dovrebbero fare la stessa cosa anche in ambito politico. Alla fine la gente ha compreso questo gesto. Per come l’ho conosciuto, penso che questo Papa sia stato un animo veramente puro. I media non l’hanno aiutato ma lui ha portato avanti la stessa linea di Giovanni Paolo II, con un carisma diverso, ma pur sempre in modo impeccabile. Cosa pensa di questa tv che in tempi di crisi deve rispondere più spesso ai numeri che alla qualità? Credo che questo sia un problema di tutta la società di oggi, dove si pensa solo al risultato finale, agli ascolti, ma non è così che si garantisce il giusto servizio nei confronti del pubblico a casa. Chi ha degli incarichi di responsabilità deve mettersi una mano sulla coscienza evitando che ci siano appiattimenti dell’animo della gente, perché non tutti hanno gli strumenti di giudizio necessari per capire cosa è bene e cosa è male. Il fatto di combattere cosa è sbagliato ti da gioia e libertà. La società non si può basare solo sui numeri e questo vale per la televisione, ma anche per tanti altri settori. C’è una rivoluzione umana profonda da fare in tutti gli ambiti,
e certamente anche nell’informazione e nell’intrattenimento. Forse avrà saputo che da tempo le donne veliterne sono tormentate
da un molestatore, cosa pensa della violenza sulle donne, piaga sociale che colpisce indistintamente grandi e piccole realtà cittadine? È una cosa veramente gravissima sulla quale non riesco a rassegnarmi! La mia rabbia e l’indignazione sono molto forti. Rivolgo a tutte le ragazze di Velletri e dintorni, il mio sostegno e il mio affetto, in particolar modo nei confronti delle vittime e dei familiari che condividono questo dramma, che non è solo di queste ragazze ma di tutti noi! Spero che questo essere sia preso il prima possibile e che sia fatta giustizia. Bisogna fare tanto dal punto di vista culturale. Non si può parlare di vera emancipazione se la donna continua ad essere vittima! Mari Rita Cappucci
Lorena Bianchetti insieme al Papa emerito
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Appuntamento con il ginecologo
Prof. Pietro Saccucci
La chirurgia estetica dei genitali femminili
Primario Divisione di Ginecologia ed Ostetricia Ospedale San Filippo Neri di Roma
Gentili lettrici, ho ricevuto dall’Editore l’invito, e ho accettato con molto piacere, ad affrontare per voi argomenti riguardanti la salute, ed essendo ginecologo, tratterò principalmente problemi inerenti la sfera femminile. Con una rubrica mensile parleremo sia di prevenzione in ambito ginecologico sia di trattamenti per patologie ginecologiche classiche ed attuali, nonché di consigli utili per affrontare la gravidanza. L’argomento che tratteremo in questo numero è la cura dell’estetica dei genitali femminili. E’ questa una disciplina che attualmente sta riscuotendo molto interesse negli Stati Uniti pubblicizzata principalmente per il così detto “vaginal rejuvenation”, ovvero ringiovanimento vaginale. In realtà tale termine è molto restrittivo poiché gli obbiettivi di tale disciplina sono rivolti principalmente ad un ripristino di una funzionalità genitale più che su un aspetto prettamente estetico. Tutto finalizzato ad un miglioramento della funzione genitale che permetta di avere rapporti sessuali soddisfacenti come per esempio in quei casi in cui patologie, terapie particolari e principalmente l’invecchiamento, possano alterare la funzione sessuale. In questi casi, oltre alle tradizionali terapie con
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foto web
p.saccucci@sanfilipponeri.roma.it
ovuli e creme agli estrogeni o derivati della soia, sono state utilizzate con successo infiltrazioni locali con acido ialuronico che hanno lo scopo di richiamare liquidi dai tessuti e quindi di ripristinare il trofismo della mucosa vaginale riducendo la fastidiosa secchezza. Un altro intervento frequentemente utilizzato è la labioplastica, ovvero la riduzione del volume delle piccole labbra vulvari. Esistono condizioni anatomiche in cui si osserva un eccessivo sviluppo delle piccole labbra, a volte anche asimmetrico che, oltre ad essere sgradevole esteticamente, può essere causa di fastidio nella deambulazione, nel sedersi, nell’andare in bicicletta. Piccole labbra particolarmente voluminose possono creare difficoltà nei rapporti sessuali o fuoriuscire dagli slip e dai costumi da bagno. Le piccole labbra hanno la funzione di proteggere l’ingresso vaginale ma a sua volta devono essere anatomicamente protette dalle grandi labbra con cui confinano la-
teralmente. Sono inseriti in questa disciplina interventi per il restringimento vaginale e per la riduzione del prolasso vaginale conseguente ad eccessive distensioni avvenute durante il parto ed anche interventi mininvasi per il trattamento dell’incontinenza urinaria. Naturalmente una particolare cura viene riposta nel trattamento delle mutilazioni genitali femminili ed in quei casi di malformazioni congenite. Sebbene discutibili, esistono anche interventi finalizzati al miglioramento del piacere sessuale mediante l’aumento volumetrico del punto G ed il ripristino della rugosità vaginale. In conclusione, questa nuova disciplina ginecologica, pone una particolare attenzione al benessere genitale della donna in relazione anche all’aumento della durata media della vita e quindi alla necessità di migliorare e prolungare la funzione genitale, considerato la stretta attinenza alla sfera psicologica e alla influenza significativa sulla qualità di vita.
Daniele Ognibene racconta i suoi progetti politici dopo la corsa al Consiglio Regionale e dichiara:
“Mi piace guardare avanti, alle sfide del domani piuttosto che alle vittorie o alle sconfitte del passato” Finisce la campagna elettorale, arrivano i tanto attesi risultati che deludono o soddisfano, ma rappresentano pur sempre un segno di gradimento nei confronti del pubblico che ha sostenuto il suo ideale di politica. Con questo spirito, sempre pronto a ripartire al servizio dei cittadini, Daniele Ognibene, assessore alla cultura del comune di Velletri, si è subito rimesso in campo, senza mai tirarsi indietro di fronte all’impegno del suo lavoro quotidiano. Assessore a soli trentun’ anni, dopo una lunga carriera da militante nel Centro Sinistra, ha deciso di candidarsi alle ultime elezioni regionali come consigliere, sostenendo il Centro Sinistra e il presidente Nicola Zigaretti. Sfortunatamente per il giovane politico, nonostante le tante preferenze ottenute, quasi 5000, non si è realizzato l’obiettivo tanto sperato, sedere sulla poltrona del Consiglio Regionale e poter rappresentare la realtà locale di Velletri presso i palazzi della Pisana. Sfreddati i bollenti spiriti del post elezioni, Daniele ha risposto alle nostre domande senza risparmiarsi: dalla campagna elettorale a contatto con il pubblico, a eventuali rimpianti, fino a parlare della situazione nazionale, e locale, con le nuove elezioni amministrative in vista, che potrebbero cambiare il volto della giunta veliterna.
Cosa ti ha lasciato come politico e soprattutto come uomo questa campagna elettorale a stretto contatto con i cittadini? 10
È stata una campagna elettorale
difficile, in cui spesso i contenuti sono passati in secondo piano, in cui si è parlato più di gossip che di programmi. Io e il mio gruppo abbiamo cercato di mettere al centro le idee e le persone, lo abbiamo fatto andando nei mercati, nelle piazze, nei luoghi di aggregazione. Il contatto diretto con la gente è stato il nostro marchio di fabbrica ed ha prodotto risultati incredibili. Per prima cosa abbiamo ridato fiducia alle persone che incontravamo, perché una politica a misura d’uomo è possibile, anzi necessaria per riportare un po’ di credibilità. Il secondo aspetto è l’arricchimento personale avuto da un’esperienza così importante. Ho incontrato associazioni che si occupano di disabilità e con cui resterò in contatto anche in futuro, ho anche conosciuto realtà che fino a qualche tempo fa erano per me ignote e oggi sono fonte di enorme accrescimento. Posso dire, in sintesi, che il bagaglio di esperienza fatto in questa campagna elettorale è straordinario e mai potrò dimenticare l’affetto e la stima che tantissime persone mi hanno dimostrato.
Nonostante non sei stato eletto al consiglio regionale ti senti soddisfatto del risultato ottenuto?
Un risultato comunque importante da cui ripartire, quasi 5000 voti non sono poi così pochi, calcolando che ho affrontato questa sfida con pochi mezzi economici e con nessuno sponsor politico di peso alle mie spalle. Come ha detto un mio carissimo amico, sono cinque mila voti di stima, ottenuti senza promesse, ma solo parlando con le persone. Ho 31 anni e davanti a me ci saranno sicuramente altre sfide da affrontare, a me piace guardare avanti, alle sfide del domani, piuttosto che alle
vittorie o alle sconfitte del passato.
Riguardo alla situazione nazionale tu hai sostenuto Renzi, a tuo avviso le sorti del’Italia sarebbero diverse se ci fosse stato lui in corsa?
Sarebbe stato tutto decisamente diverso, con Matteo Renzi oggi avremmo avuto un governo stabile, un leader credibile, un Partito Democratico forte, europeista e moderno. La forza di Renzi è quella di includere energie nuove, di dare un orizzonte possibile a tanti giovani e di non essere chiuso su idee vecchie. La sinistra invece si arrocca spesso su posizioni di retroguardia, lo fa con la spocchia di alcuni rappresentanti che andrebbero pensionati anche in maniera forzata.
Velletri si prepara ad eleggere il nuovo sindaco, quali scenari politici prevedi nel PD per queste nuove amministrative?
Il Partito Democratico esce dalle regionali come primo partito, abbiamo governato 5 anni ereditando un debito di oltre 90 milioni di euro. Velletri credo che abbia compreso gli sforzi fatti e apprezzato i risultati raggiunti da questa amministrazione. Molte sono state le attività svolte, alcune delle quali sono delle vere e proprie conquiste; penso al centro cottura che garantisce pasti caldi ai nostri figli nelle scuole, alla partenza della raccolta “porta a porta”, all’apertura dell’isola ecologica, al rifacimento del Corso della Repubblica, alla riapertura di Villa Bernabei e soprattutto al Teatro Artemisio Gian Maria Volonté. Queste non sono chiacchiere, sono fatti tangibili. Il Pd deve rivendicare con forza il ruolo svolto in questi 5 anni,
“Il bagaglio di esperienza fatto in questa campagna elettorale è straordinario e mai potrò dimenticare l’affetto e la stima che tantissime persone mi hanno dimostrato”
Daniele Ognibene
della politica. Poi c’è la volontà di svolgere un ruolo anche fuori dalla mia città, in tanti mi hanno sostenuto alle ultime elezioni regionali, oggi mi chiedono di continuare questo percorso. Quindi lavorerò per non disperdere questo patrimonio umano. Foto di gruppo a conclusione della campagna elettorale Bisognerà lavorare perché la città è cambiata e migliorata per costruire un grazie al lavoro di tutti e soprattutto del percorso che faccia diventare i giovani sindaco Fausto Servadio. dei protagonisti attivi della vita politica. Credo che ci siano tutte le condizioni Dopo il tuo impegno in giunta affinché questo progetto diventi realtà. e la candidatura alla regione, Chi mi ha sostenuto potrà contare sulla quali sono i tuoi progetti futuri in mia presenza, sul mio impegno e sulla ambito politico? mia disponibilità, sempre. Sicuramente sarò in lista con il Partito Già dalla primarie per le Democratico per le comunali di Velletri, politiche, il PD ha adottato una l’impegno sarà rivendicare i risultati regola per cui, per ogni voto dato raggiunti dal mio assessorato e continuare la battaglia sul rinnovamento ad un uomo, ne spettava uno
ad una donna. Cosa si può fare a livello politico per garantire più parità?
A livello comunale è stata introdotta la doppia preferenza di genere, in sintesi si potrà votare un uomo e una donna. Questo sistema elettorale porterà sicuramente un cambiamento e un rinnovamento del consiglio comunale. Credo che sia una scelta giusta, non è possibile che ancora oggi ci siano così tante discriminazioni in Italia. Un manager donna, a parità di livello, nel nostro paese, percepisce uno stipendio minore rispetto ad un uomo. Potrei continuare all’infinito, elencando discriminazioni a non finire, come l’assessore donna del comune di Mira cacciata perché incinta. Insomma, io credo che sia utile la riforma che ha introdotto la doppia preferenza di genere, mi auguro pure che presto arrivi anche qualche strumento per introdurre i giovani nel mondo politico. Maria Rita Cappucci 11
Pizzo, tulle, colori tenui e mantelle vintage: ecco l’immagine della nuova sposa
Moda sposa 2013: la parola d’ordine è sognare ad occhi aperti!
Le spose di Milano
Con l’arrivo della bella stagione inizia anche il momento più bello, scelto da molte donne per coronare il loro sogno d’amore. Il matrimonio, un sacramento tra i più romantici, in un mondo dominato dalla velocità e dall’istantaneità, resta sempre un momento fatto di grandi preparativi: dai fiori, al menu, dal ristorante, alla chiesa, la scelta è ardua, i tempi lunghi e spesso e volentieri ci si affida ad esperti nel settore, i cosiddetti Wedding Planner che seguono passo passo la coppia in ogni tappa del matrimonio, consigliando gli sposi in ogni mi-
nimo dettaglio. Tra fiori, addobbi e scelta della chiesa, il momento più delicato ed emozionante per la neo sposa è senza dubbio alcuno la scelta dell’abito: bianco, avorio, tubino, corpetto con ampia gonna, scarpe, accessori, velo, acconciature, quello matrimoniale è l’outfit più arduo da decidere ma certamente il più importante, quello che rimarrà impresso per sempre. Dal vestito, agli accessori, dal velo all’acconciatura, per le lettrici di Nonsolorosa, una guida dettagliata per essere splendidamente glamour nel giorno più bello e romantico. Maria Rita Cappucci
Accessori: cappa e mantella, i must have della sposa 2013
“Velo o non velo?” questo è il dilemma
Elie Saab
Parliamo di veli da sposa, uno dei simboli per eccellenza della sposa ma allo stesso tempo sempre al centro di dibattito: velo sì o velo no? E se sì, lungo, medio o corto? Portato davanti a coprire il volto o solo ad “incorniciare” l’abito? Insomma, la scelta è sempre molto soggettiva anche se c’è da dire che alcuni abiti “chiamano” il velo come dettaglio imprescindibile. Molto bello e sempre di tendenza è il velo con il bordo in pizzo, perfetto su abiti nello stesso tessuto. Il risultato è molto romantico e formale. Se scegliete il velo in pizzo, fate che copra almeno tutta la lunghezza dell’abito. È un velo importante, deve farsi notare. Se invece avete scelto un abito non in pizzo, è perfetto il velo liscio o con bordo in raso, che richiama magari il tessuto dell’abito. Sicuramente questo tipo di velo è più semplice da portare e si adatta perfettamente a tutti gli stili. Potete decidere di sceglierlo lungo, oppure medio o corto a seconda del vostro gusto. Ricordate che il velo con parte che scende a co12 prire il volto, si usa solo nelle cerimonie religiose.
Già viste nella collezioni 2012, tornano e si impongono davvero come accessorio must have per le spose del 2013: stiamo parlando della mantella, un accessorio di antica tradizione, che fino a pochi anni fa eravamo abituati a vedere indossato in rare occasioni e davvero non di consueto nelle collezioni sposa. Passata alla storia, la mantella indossata da Jackie Kennedy sopra all’Inaugural Gown nel 1961, un outfit disegnato da lei stessa e realizzata da Ethel Frankau del Bergdorf Custom Salon, è diventato uno degli accessori più ricercati che conferiscono al vestito un aspetto elegante e allo stesso tempo vintage, per una sposa particolatamente esigente e appassionata di moda.
Sareh Nouri
Un tripudio di tulle e pizzo per una sposa da sogno Quest’anno l’abito da sposa presenta linee morbide e volumi contenuti. Per il 2013 si prediligono linee “scivolate”, su abiti in pizzo con gonne ampie in seta pura e corpetti impreziositi da cristalli Swarovski. Il colore predominante resta il bianco-seta, ma molto dipende anche dalla location del ricevimento: c’è chi propende per il nero o sceglie colori vivaci come verde, fucsia, rosa o azzurro chiaro.
Capelli raccolti arricchiti da fermagli preziosi. Anche l’acconciatura vuole la sua parte!
foto web
Lazaro abiti da sposa
Per quanto riguarda le acconciature da sposa, nel 2013 saranno all’insegna del bon ton, in linea con le Collezioni Sposa. Le acconciature che andranno per la maggiore, saranno il raccolto, che è sempre un evergreen, e può essere declinato in numerose varianti: dal raccolto morbido, per un look più romantico, allo chignon tirato stile ballerina, o ancora il raccolto cotonato, stratagemma perfetto per guadagnare anche centimetri in altezza. Se avete una lunghezza media e non vi va di raccogliere i capelli, optate per un liscio con onde leggere. L’effetto sarà molto glamour.
Gli accessori per capelli continuano ad essere molto amati dalle spose, sia da quelle che scelgono di indossare il velo, sia da chi ne fa il vero punto di forza dell’acconciatura. I più usati e che continueranno ad essere di tendenza anche nel 2013, saranno i fermagli gioiello con varie forme e decorazioni, che vanno dalle farfalle, alle stelle, ai fiori. E poi ci sono i cerchietti, in tessuto o con applicazioni di cristalli. In ogni caso completeranno il vostro look facendo risaltare ancora di più l’accon13 ciatura.
Arrivano i primi segnali di cambiamento concreto
Dopo lo tsunami elettorale, i i partiti ascoltano i cittadini L’incerta stagione politica italiana avanza a fatica, quasi come la primavera che sta tardando. Un primo punto è stato segnato con l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento. Quando tutto sembrava ormai compromesso sull’altare della rissa ecco che sono spuntate due personalità che hanno restituito un po’ di fiducia ai cittadini, certamente a quelli che hanno votato per il centro sinistra e anche per una parte di coloro che hanno votato per il Movimento a 5 stelle. Oltre ai nomi, autorevoli e di buona speranza, emerge una novità che è frutto del
cambiamento che è in atto: nessuno dei due proviene dagli apparati di partito, due neofiti della politica. Si rompe uno schema che dura da decenni, con la sola eccezione del 1994 quando vennero eletti due residenti con caratteristiche simili e anche allora eravamo di fronte a una stagione di cambiamento. Un parallelismo che spero non si ripeta visto com’è andata nei venti anni successivi che ci hanno portato fino ai giorni nostri. Laura Boldrini e Pietro Grasso sono due figure autorevoli che hanno svolto mestieri difficili e affascinanti e sapranno
Una giunta rosa per Nicola Zingaretti, 6 donne e 4 uomini
lista italiana ha pubblicato oltre 25 libri, per lo più romanzi. Ha collaborato a numerose scenegLa Regione Lazio muove i primi passi del cambiamento giature per il cinema e per alcune serie televisive della RAI. La visione della campagna elettorale Fabio Refrigeri, assessore alle Infrastrutdi Nicola Zingaretti non era solo uno slogan, ture, alle politiche abitative e all’ambiente “immaginare” una giunta composta per la maggioranza Sindaco di Poggio Mirteto dal 2004, ha da donne non era semplice e invece sono ricoperto negli anni numerosi incarichi 6 le assessore che ricopriranno incarichi di amministrativi nell’area del reatino. Reresponsabilità nel governo della Regione Lazio. sponsabile, per l’Anci Lazio, delle unioni di Comuni e dell’associazionismo comunale Nel dettaglio gli assessori con le relative deleghe sono: dal 2004 al 2009. Responsabile in Anci dello Sportello unico delle attiMassimiliano Smeriglio, vicepresidente e assessore alla Formazione, vità produttive e commercio dal 2011. Presidente dell’unione di Comuni università, scuola e ricerca Assessore provinciale al lavoro e alla forma- della Bassa Sabina. zione nella Giunta Zingaretti. Dal 2001 al 2006 è stato presidente dell’XI Sonia Ricci, assessore all’Agricoltura, caccia e pesca Dirigente d’azienmunicipio di Roma. Dal 2006 al 2008 è stato deputato della Repubblica ed da e imprenditrice nel settore dell’agricoltura. Dal 2007 al 2012 è stata è stato rieletto alle ultime elezioni. Dal 2000 è docente presso la Facoltà di consigliere comunale e vicepresidente del consiglio del comune di Sezze Scienze della Formazione presso l’Università di Roma Tre. (LT). Dal 1994 al 1996 è stata assessore alle attività produttive nello stesConcettina Ciminiello, assessore alla Semplificazione, trasparenza so comune. e pari opportunità Dal 2010 ricopre l’incarico di funzione dirigenziale Alessandra Sartore, assessore al Bilancio, patrimonio e demanio È didi livello generale di è Direttore Amministrativo della Scuola superiore rigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze dal 25 maggio 2001. dell’economia e delle finanze (MEF). Negli anni ha inoltre ricoperto e ri- Ricopre molteplici cariche nell’ambito di organismi di controllo di natura copre tuttora ruoli apicali in diversi ministeri. sindacale in rappresentanza del Mef. Ha svolto docenze in materia di fiMichele Civita, assessore alle Politiche del Territorio, della mobilità e nanza pubblica ed ha fatto parte di comitati e gruppi di lavoro su varie dei rifiuti Assessore provinciale ai trasporti nella Giunta Gasbarra e suc- tematiche di finanza pubblica. cessivamente assessore all’ambiente nella Giunta Zingaretti. Da assesso- Lucia Valente, assessore al Lavoro Professore associato di diritto del re ha seguito la vicenda rifiuti sviluppando la raccolta differenziata della lavoro della Sapienza Università di Roma – Facoltà di Giurisprudenza. provincia di Roma. Dal 1997 al 2000 ha lavorato all’organizzazione del Membro del Comitato pari opportunità e del Comitato etico della Sapiengrande Giubileo con la responsabilità del programma degli interventi. za, Università di Roma. Guido Fabiani, assessore Attività Produttive e sviluppo economico Ret- Paola Varvazzo, assessore alle Politiche Sociali Vice Prefetto Aggiunto. tore dal 1998 della Università degli studi di Roma Tre. Professore ordina- Per anni ha incentrato la propria attività all’interno dell’amministrazione rio di Politica economica dal 1980, ha ricoperto fino al 1998 la carica di pubblica sui temi dei diritti civili, cittadinanza, condizione giuridica dello Preside nella Facoltà di Economia “Federico Caffè” dell’Università degli straniero, immigrazione e diritto d’asilo. Studi Roma Tre. Rimangono al Presidente Zingaretti le deleghe: Europa, TuriLidia Ravera, assessore alla Cultura e allo sport Scrittrice, giorna- smo, Economia del mare e Protezione civile. 14
Sopra: Pietro Grasso, eletto presidente del Senato; a sinistra: Laura Boldrini, eletta presidente della Camera, e Lidia Ravera
portare la loro esperienza e la loro intelligenza anche nella conduzione della Camera e del Senato. Innanzitutto restituendo loro la funzione principe, quella legislativa, quella fatta di confronto e discussione, cose che si sono perdute in questi ultimi anni. Quante volte abbiamo assistito a sceneggiate autoreferenti prive di contenuti, un Parlamento schiacciato su posizioni personalistiche chiamato a ratificare i decreti legge con la fiducia. Esattamente il
contrario di quello che recita la costituzione e di ciò che è scritto sui libri. I primi passi sono incoraggianti, una revisione dei costi a partire dagli stipendi degli stessi presidenti, poi l’apertura del Parlamento per tutta la settimana e non solo per tre giorni come avveniva in passato. Oltre agli slogan farebbe bene l’apertura dei palazzi, non solo metaforica ma fatta di partecipazione di contributo da parte dei cittadini. Il Movimento a 5 stelle sembra incerto in questa prima fase, da una parte l’esperienza che arriverà con l’impegno dei parlamentari e dall’altra la struttura piramidale imposta da Grillo che non aiuta un dialogo aperto tra gli stessi eletti e i cittadini. Tuttavia alcune proposte sono ricevibili e i partiti hanno il dovere di metterle in pratica, nel solco della decisione di Grasso e Boldrini di tagliare il loro stipendio del 30% e di rivedere anche gli stipendi dei
dipendenti delle camere. Messa da parte la questione del governo, non per importanza ma per complessità, è il caso che tutte le forze politiche siano capaci di scegliere il presidente della Repubblica secondo il dettato della Costituzione e secondo tradizione, ovvero una persona illuminata in grado di garantire il massimo rispetto a tutte le forze politiche del Paese. Esercizio non semplice dopo Giorgio Napolitano. Per adesso emergono dubbi, incertezze e pregiudizi partigiani, più o meno come fu sette anni fa proprio con l’elezione dell’attuale capo dello Stato. Il centro destra parlava di occupazione delle cariche istituzionali anche riferita a Napolitano, oggi lo acclama come successore di se stesso. In un paese che dimentica in fretta queste cose accadono troppo frequentemente, pertanto chi ha il dovere di scegliere (e i numeri) lo faccia seriamente, tracci l’identikit del Presidente e proponga nomi seri al Parlamento. Mancano poche settimane. Luca Masi FOTOEPILAZIONE
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Architettiamoci
Cresce la famiglia cambiano le necessità Arch. Carlo Carones car.arch@libero.it
Spesso in molte famiglie, col passare del tempo, si modificano un po’ quelle che sono le abitudini e le esigenze dei propri componenti familiari. A volte, quando c’è la possibilità, ci si trasferisce in una casa più grande che abbia le caratteristiche cercate, altre volte, invece, si cerca di adattare gli spazi della propria abitazione alle nuove necessità. Come nel caso di Gloria, una della nostra lettrice, che si trova con l’esigenza di avere un altro bagno, visto che i due figli sono andati a vivere fuori e lei vorrebbe avere una stanza per ospiti con un bagno indipendente da quello padronale. Con l’occasione mi chiede anche un suggerimento su una nuova utilizzazione degli spazi e degli arredi. Dalla pianta che mi ha mandato Gloria ho potuto constatare che gli ambienti dell’appartamento sono ampi, e quindi ci danno la possibilità di poter effettuare le modifiche richieste. Innanzitutto inserirei il secondo bagno nella stanza matrimoniale più grande, creando così la stanza ospiti indipendente con bagno e spogliatoio. Si trasferirà quindi l’attuale stanza matrimoniale nella vecchia stanza dei ragazzi. Nel bagno dell’appartamento eliminerei la vasca sostituendola con una doccia di dimensioni maggiori a quelle standard, così facendo si darà più vivibilità allo stesso. Essendo le altezze degli ambienti di ml.3 si potrà creare una sorta di antibagno con una controsoffittatura che servirà anche da soppalco da utilizzare come ripostiglio. 18
Nel soggiorno eliminerei la porta
Pianta Ante Operam
le nicchie dove poter collocare una
Pianta Post Operam
scorrevole, lasciando un’apertura che mi darà una percezione di continuità con l’ingresso e con la cucina, permettendo in questo modo una maggiore luminosità dell’ingresso stesso. Così facendo nel soggiorno si potrà sia ricavare del-
libreria ed una vestiaire e sia spostare il tavolo per permettere una fruibilità più diretta dell’ambiente. Sperando di aver soddisfatto le esigenze della nostra cara lettrice Gloria, vi saluto e vi dò appuntamento al prossimo mese.
Intervista a Silvia Barbieri Finalmente anche l’associazione Libera contro le mafie, dal Giugno dello scorso anno, arriva nel nostro territorio, purtroppo sempre più sotto minaccia dell’infiltrazione mafiosa. Tanto che gli esperti hanno soprannominato la mafia laziale come Quinta Mafia. Abbiamo incontrato Silvia Barbieri, referente del presidio di Libera dei Castelli Romani, per farle alcune domande e per chiederle il motivo che l’ha spinta ad entrare a far parte dell’associazione. Perché hai deciso di essere a capo di un presidio come quello di Libera?
Nei suoi discorsi, Don Ciotti ricorda spesso il ruolo fondamentale che ciascuno riveste nei confronti dell’umanità, l’impegno che ognuno di noi è quotidianamente chiamato ad affrontare; ripete un pensiero analogo una frase dipinta a grandi lettere su un muro di Genova, dedicata a Carlo Giuliani: “Ognuno di noi deve dare qualcosa, per fare in modo che alcuni di noi non siano costretti a dare tutto”. Ho sempre creduto che ogni tipo di cambiamento possa avvenire solo nel momento in cui ciascuno è disposto ad assumersi la propria parte di responsabilità, nel suo lavoro, nel suo tempo libero, nelle sue scelte. In questo senso, Libera rappresenta una grande forma di cambiamento e di riscatto, rappresenta una collettività che, con dedizione, passione e lavoro, sceglie di riprendersi ciò che con la violenza le è stato tolto, costruendo giustizia sociale. “Essere a capo” è, comunque, un’espressione eccessiva: noi referenti dei presidi abbiamo il compito di organizzare le attività e di fare da tramite con gli altri livelli dell’associazione; tutte le decisioni vengono prese, e tutte le attività vengono svolte con l’intero gruppo e in coordinamento con il resto della rete di Libera. 20
Perché, secondo te, è utile avere un gruppo di Libera qui ai Castelli Romani?
Alcune scuole ed alcune associazioni dei Castelli Romani lavoravano con Libera già da diversi anni prima della nascita del presidio, avvenuta nel mese di Giugno dello scorso anno. La nostra presenza, quindi, ha voluto unire e coordinare le energie di queste realtà, per rendere più capillare la presenza di Libera sul territorio. Un presidio nei Castelli Romani significa, poi, portare avanti un discorso e un dialogo costanti sulle criticità dei luoghi in cui viviamo e sulle tematiche affrontate a livello nazionale dall’associazione.
Le amministrazioni comunali sono tutte disponibili con voi?
Ancora non abbiamo avuto modo di relazionarci con tutte le amministrazioni dei Castelli Romani; quelle con cui, fino ad ora, abbiamo collaborato, in maniera più o meno approfondita, si sono mostrate molto disponibili e attente alle tematiche proposte. Ad esempio, per noi è stato molto importante entrare in contatto con il Comune di Castel Gandolfo e coadiuvarlo nella partecipazione ad un bando regionale, con il fine di
riutilizzare il Castelletto. Inoltre, alcune amministrazioni collaborano con l’associazione già da molto tempo, come quella di Velletri, sostenuta da Libera nel portare avanti le procedure di assegnazione di diversi beni confiscati presenti nel suo Comune.
Come finanziate le vostre attività? Solo con i banchetti e le tessere?
I presidi possono finanziarsi tramite le donazioni volontarie dei privati; in particolare, a seguito dei vari banchetti, parte del ricavato delle donazioni per i gadgets (solo per i gadgets e non per i prodotti delle cooperative di Libera Terra), rimane al presidio. L’incasso dei tesseramenti, invece, non finanzia i singoli presidi, ma, al netto delle quote per l’abbonamento a Narcomafie, rimane per metà al territorio (la cassa provinciale) e per metà al nazionale. Il bilancio dettagliato, comunque, può essere consultato sul sito dell’associazione www.libera.it.
Quali iniziative avete già fatto?
Lo scorso Ottobre abbiamo organizzato una prima iniziativa, per presentare il presidio alla cittadinanza: un evento molto partecipato e pie-
Silvia Barbieri no di entusiasmo, che ha offerto ai presenti la possibilità di conoscere la realtà dei beni confiscati, in Italia e nei Castelli Romani, e di gustare l’aperitivo preparato con i prodotti delle cooperative di Libera Terra, che lavorano nei territori e con gli impianti confiscati alle mafie. Prima di Natale abbiamo collaborato ad un’iniziativa di Radio Libera Tutti, che ci ha permesso ancora di far conoscere, ad un pubblico nuovo, le nostre attività. Siamo intervenuti, poi, ad altri eventi, come alla presentazione del libro “Il filo rosso della legalità”, di Luisa Laurelli, e all’assemblea aperta in sostegno delle biblioteche pubbliche. Infine, non meno importanti sono i ricorrenti incontri con i ragazzi e le ragazze delle scuole dei Castelli Romani, che ci permettono di coinvolgere le nuove generazioni nei nostri progetti, ma anche di affrontare temi importanti, guardandoli con l’occhio autentico e schietto dei più giovani.
Come è la risposta
della popolazione ai vostri eventi?
Dipende ovviamente da moltissimi fattori: dalle nostre capacità organizzative alla pubblicità che ne viene fatta, dal tema trattato alla tipologia di pubblico a cui ci rivolgiamo… Alcuni eventi hanno visto coinvolgere numerose persone e diverse realtà, come l’iniziativa di presentazione organizzata ad Ottobre, che, nonostante il tempo inclemente, è stata, inaspettatamente, davvero molto partecipata; altri, invece, hanno accusato il calo di partecipazione che vivono tutte le associazioni in questo periodo.
Quali sono i vostri progetti futuri?
In questi giorni, stiamo lavorando per la XVIII edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, promossa da Libera e Avviso Pubblico, per ricordare le oltre 900 vittime innocenti delle mafie: il 16 Marzo a Firenze avrà luogo la manifestazione nazionale, che ogni
anno coinvolge migliaia di persone; in seguito, il 21 Marzo, verranno organizzate diverse iniziative dai singoli presidi. Immediatamente dopo, inizieremo a lavorare sul Castelletto, il bene confiscato a Castel Gandolfo, programmando delle giornate di apertura del bene alla cittadinanza, con momenti di formazione e di sistemazione della struttura.
Quale battaglia vorresti che il presidio portasse in porto fra qualche anno?
L’obiettivo più pratico e concreto è sicuramente quello di monitorare tutti i beni confiscati del nostro territorio, promuovendo le esperienze positive, andate a buon fine, e affiancando i Comuni nelle situazioni più critiche. Per far questo, però, è necessario anche che le amministrazioni, ma, soprattutto, l’intera cittadinanza siano consapevoli del valore economico, simbolico ed etico che quei luoghi rivestono e della forza morale che il loro riuso sociale ricopre. Quindi, nostro obiettivo è anche quello di coinvolgere sempre più persone nel cammino di corresponsabilità che, ormai da 18 anni, Libera porta avanti, rendendo ognuno consapevole del ruolo che può giocare nella e per la costruzione di un nuovo Paese di giustizia sociale. Simone Piloni
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L’Arte e i suoi infiniti mondi segreti
Barbara Gazzabin bgazzabin@tiscali.it
Elio Pelosi
Il furore malinconico e retrò di un artista che esorcizza il lutto nella luce
Se già per Plinio la pittura è la più nobile delle Arti figurative, la stessa che Leonardo eleva a “discorso mentale”, per Bonito Oliva è “l’arpione che agguanta la scheggia luminosa e notturna dentro il magma dell’inconscio”. Elio Pelosi, campano d’origine con il vulcano nel DNA, forse lo stesso che lo ha condizionato nello scegliere Velletri come residenza, concentra in una
“Autoritratto”, olio su tela
personale summa il tutto, laddove non ha certezze né verità assolute da propinare, ma solo emozioni e un pennello come arma per dar luce al kaos. Un genio disubbidiente pervaso dal furore creativo su cui germoglia un infinito catalogo di generi uniti dal comune denominatore di un’Arte concettuale e costruttivistica di stampo metafisico. Un’iconografia innovativa e originale dominata dal segno volutamente ambiguo della metamorfosi, dove l’immaginario può liberamente volare con la potenza di un cavallo imbizzar22 rito e la leggerezza delle ali
di un uccello simboli dell’Amore senza confini, di quell’amore che a-thopos, non luogo, perchè non ha volto né identità. Sottile mescolanza di una prorompente sensualità raggelata dal sogno, dove i nudi veleggiano ebbri attorno all’opera in astrazioni gestuali e sguardi velati di intenzionalità onirica. Si allarga così il campo magnetico che si trasforma in puro significante, scatenando impulsi segreti accovacciati nei meandri oscuri del profondo che esplodono prendendo corpo nell’Arte. Un’arte intesa come sconfinamento, espansione, impulso, fatta di imprevedibilità, guidata dall’inconscio che espande e dilata gli occhi dell’anima
“La casa di Imeneo”, olio su tela
e irrompe come un fiume in piena nel deserto di umani troppo umani con tutte le angosce e le nevrosi che ci assillano. Visionario, veggente e intuitivo Elio Pelosi porta alla luce con largo anticipo le alienazioni del nostro tempo in un’esaltazione onirica che attraverso il colore si perde nel labirinto del sogno come sublimazione dell’Io. “I sogni sono la via regia per arrivare all’inconscio, visione metamorfica, alfabeto della frammentazione” con la capacità di creare un crinale visivo non meramente figurativo, ma figurabile che induce ad un immaginifico appena sospettato, con un salto di intensità contro ogni inerzia visiva segnando il fluire dell’immagine come mosaico sempre sul filo di un ambiguo riconoscimento. Dietro ogni simbolo c’è sempre il senso ineluttabile del mistero, velato d’angoscia per il destino dell’uomo. Enigmatiche geometrie e sofisticate forme di contemplazione estetica sulla trama di un racconto improbabile sospese in un cielo non meno misterioso e proprio per questo calamitante e suggestivo rendono le tele di Elio Pelosi un’intrigante sintesi personalissima di forte impatto emotivo e “Kaos”, olio su tela - info: eliopelosi.joomlafree.it mentale.
La visione di Joseph Ratzinger
Papa Francesco nel segno della speranza anche per i non credenti
Jorge Mario Bergoglio, pap
Chissà se la fumata era così candida per la scelta di nuovi additivi o se lasciava prevedere che il papa si sarebbe affacciato dalla loggia completamente candido, senza fronzoli e senza ostentazioni? Il primo momento di sconforto, complice anche la scarsa conoscenza del latino dei fedeli e la pronuncia del cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran, ha fatto capire poco o nulla. Ma chi è? Il sussurro che è corso nei pensieri di miliardi di presone incollate alla tv o al display dello smartphone. Con il cognome è andata un po’ meglio ma solo per chi è attento alle cose di Chiesa. Bergoglio non era tra i favoriti e dunque il grande circo mediatico si era concentrato sui papabili che, per l’ennesima volta, sono entrati papi e usciti cardinali. Il boato liberatorio, frutto della speranza e dell’attesa, è esploso alla pronuncia del nome scelto da cardinale Jorge Mario Bergoglio, quel “Francescum” che non aveva bisogno di alcuna traduzione. Proprio lui, quel nome che ha dato speranza alla Chiesa medievale e che ancora oggi è segno di modernità e di fede oltre ogni appartenenza. Francesco, nome che nessuno, incredibilmente, aveva scelto prima, negli 800 anni che ci separano dal ragazzo di Assisi che con gioia e semplicità fece una rivoluzione la cui eco è giunta fino a noi. A quel punto non restava che vederlo questo papa Francesco,
che faccia avrebbe avuta, e chi lo ricordava? Il crescendo emotivo ha accompagnato tutti, un’attesa trepidante anche superiore alle aspettative, quei minuti interminabili per vedere papa Francesco il cui nome era già entrato con forza nella storia dell’umanità. Ed eccolo arrivare, emozionato e bianco vestito, semplice, che saluta come farebbe qualunque signore ben educato che dovessimo incontrare una sera qualsiasi a piazza San Pietro: “Buona sera!”. La cronaca dell’amore tra il popolo e il suo papa potrebbe anche fermarsi qui, i sociologi studieranno questi istanti che riecheggeranno su youtube come la celebre frase di Karolo Wojtyla: “Se sbaglio, spero, mi corrigerete!”. Due gesti che da soli sono la risultate di una speranza recondita nel vedere la Chiesa prendere la strada della modernità, proprio quella di Francesco. Ma non era tutto, nel tempo del chiasso e dei rumori ecco che accade un altro miracolo, il papa chiede silenzio e la piazza risponde come il vento fece con Gesù. E allora viene da domandarci come fecero gli apostoli: “Chi mai è questo...”. E poi il papa che s’inchina davanti alla piazza, mai accaduto prima. Per adesso è più di quello che aspettavamo ma non è lì per caso, per chi crede come me, lo Spirito Santo ha un ruolo determinante nell’ispirazione di uomini saggi che, comunque li si possa criticare, sono i
a Francesco
migliori di una Chiesa Universale. E sfido qualunque altra organizzazione a selezionare i loro dirigenti come fa la Chiesa Cattolica. Chi non crede può registrare un coraggio di una scelta che va oltre le previsioni e i pronostici; oltre la geopolitica e le beghe di palazzo. Mi permetto una ricostruzione ex post anche se non ho una grande passione per i retroscena, preferisco leggere un romanzo. Tuttavia se quanto emerge sul Conclave del 2005, fosse vero, mi riferisco al testa a testa tra il cardinale Ratzinger e il cardinale Bergoglio allora azzardo un ragionamento postumo, anche alla luce della straordinaria personalità di papa Benedetto e della sua scelta. Ratzinger, quel giorno, aveva visto più lontano di tutti e ha voluto caricarsi la croce più pesante per consegnarla al suo successore che aveva già immaginato alla guida della Chiesa del terzo millennio. Solo un visionario dello spessore di Ratzinger avrebbe potuto farlo e orientare la Chiesa e la storia nel modo in cui sta accadendo. In ogni caso, oggi sono felice di vivere una stagione nella quale, insieme, papa Benedetto e papa Francesco sapranno indicarci la via nel solco di Gesù e di Francesco. Quale sarà il risultato lo capiranno le generazione future, a noi non resta che essere parte attiva di questo cambiamento: tanto da cattolici che da laici! Luca Masi 23
le igine tunisina che ha terrorizzato or di ne en 26 l de mo fer il to da Convali ro la violenza unite dalla paura, nella lotta cont
r a l’ o p o d vo ie ll so i d o ir sp so o n Velletri tira u
La fiaccolata contro la violenza sulle donne
L’autore delle violenze sessuali, perpetratesi ai danni di due donne nella città di Velletri, è stato finalmente consegnato alla giustizia. “Spero che questo arresto serva a ridare la fiducia ai cittadini di Velletri”; con queste parole di soddisfazione, il Vicequestore del Commissariato Roberto Cioppa ha annunciato la convalida del fermo di Djebali Maher, il tunisino di 26 anni, fermato e indagato per le due violenze sessuali del 2 e 9 febbraio. L’uomo era già in stato di fermo presso il carcere di Velletri, in attesa dei risultati degli esami, prelevati dagli indumenti delle due vittime. Dopo più di un mese di indagini, gli inquirenti erano giunti sulle tracce del colpevole grazie al fermo di un uomo, di origini marocchine da anni residente a Velletri, trovato in possesso del cellulare di una delle vittime, la donna aggredita il 2 febbraio. L’uomo ha subito sostenuto di non essere a conoscenza delle vera proprietaria del telefono, acquistato da un suo amico, che gli inquirenti, dopo accurate indagini, hanno scoperto essere di Djebali Maher, il vero autore delle violenze sessuali. Il Gip di Velletri ha convalidato il fermo e l’uomo si trova nel carcere romano di Regina Coeli. La notizia dell’arresto ha fatto il giro della città e del web, 24 animando l’opinione pubbli-
ca, che per un mese è stata scossa e sconvolta da atti criminosi che, nelle cittadina di Velletri, sempre apparentemente tranquilla, non avevano precedenti. Sereno e soddisfatto, il sindaco Fausto Servadio si è prontamente complimentato con la Polizia che ha eseguito le indagini e l’arresto. “Sono molto soddisfatto dei risultati messi a segno dalla forze dell’ordine, alle quali l’amministrazione ha offerto sempre attiva e costruttiva collaborazione.” Doppiamente soddisfatto anche per l’arresto dei due rapinatori che avevano depredato due supermercati e una farmacia. Insomma, dopo momenti di panico e di grande paura, la città può tornare a tirare un sospiro di sollievo e soprattutto, ad avere fiducia nelle forze dell’ordine e nelle istituzioni. Ma appena una settimana addietro la cittadina, ai piedi del monte Artemisio, era in preda alla piscosi.
Velletri: una città in preda al panico
Tutto è cominciato agli inizi di febbraio, quando due donne sono state aggredite da un molestatore che ne ha abusato impunemente. La prima aggressione risale al 2 febbraio, solo qualche giorno dopo, sabato 9 febbraio, un’altra a danni di una ragazza 19 anni; entrambe sono state
aggredite e violentate brutalmente. Altre aggressioni, non di natura sessuale, si sono consumate nei giorni successivi , mettendo la città in costante allarme. Il web, in particolar modo Facebook, ha iniziato a sollevare un enorme tam tam mediatico che, insieme a giornali locali, nazionali e siti internet, ha contribuito tanto ad informare, quanto a diffondere panico e paura. Per tranquillizzare la cittadinanza intera, il sindaco Fausto Servadio ha indetto anche una conferenza stampa in presenza dei media e dei cittadini con un duplice obiettivo: invitare i primi a non creare troppo scalpore mediatico, diffondendo notizie alterate che contribuiscono ad aumentare la psicosi, e tranquillizzando i secondi sulla sicurezza del territorio. Grazie alla conferenza il Primo cittadino ha tentato di evitare che il clima di terrore, che si respirava in quelle ore, degenerasse in qualcosa di ancor più grave. Il sindaco non ha risparmiato parole di condanna anche per gli appelli alla ‘giustizia privata’, dicendo ‘no’ ad ogni tipo di ronda e affermando che le Forze dell’Ordine, con cui è sempre stato in stretto contatto, lavorano giorno e notte per dare un’identità e assicurare alla giustizia il maniaco-aggressore, come del resto è accaduto. Da quel momento in poi Velletri è
donne di Velletri,
resto dello stupratore
Il sindaco durante la conferenza stampa insieme al comandante della Polizia locale Maurizio Santarcangelo
stata costantemente monitorata da pattuglie della polizia locale, e da poliziotti in borghese provenienti da Roma. Oltre ai giornali, ad accendere i riflettori su Velletri, anche le telecamere di “Chi l’ha visto”, il programma di Rai 3, condotto da Federica Sciarelli.
più di 100 donne hanno imparato, grazie agli istruttori, alcune tecniche basilari di autodifesa. Grazie a Facebook, centinaia di donne si sono riunite il giorno di San Valentino alle 19 a piazza Cairoli per il Flash Mob contro la violenza sulle donne, organizzato a livello nazionale dal progetto “One billion rising”. Dopo il Flash Mob le donne di Velletri si sono riunite in un corteo nel pomeriggio di venerdì 1 marzo: partita dalla Cattedrale, la marcia ha tagliato in due la città, fino a terminare di fronte al Monumento ai Caduti di Piazza Garibaldi. Dalla
Mettendo da parte la paura, ma soprattutto la rabbia, generata da questi episodi di violenza inaccettabili, le donne di Velletri hanno unito le loro forze, manifestando in ogni modo possibile e immaginabile, contro lo stupratore e soprattutto contro la violenza in generale. Lo hanno fanno nelle piazze, nei teatri, su Facebook, organizzando fiaccolate, cortei, spettacoli, “Flash Mob”, partecipando a corsi di autodifesa e aderendo a svariate pagine sui social network per costituire una rete compatta contro questo fenomeno. Tra le prime iniziative, la lezione di autodifesa, organizzata presso il giardino di Parco Muratori, dove
piazza al teatro: in occasione della festa delle donna, la Commissione Pari Opportunità, presieduta do Romina Trenta, in collaborazione con la dottoressa Gianna Sorrentino e la dottoressa Amalia Russo, hanno organizzato l’8 marzo alle 21 al teatro Artemisio Gian Maria Volonté, lo spettacolo “Donne insieme”. Obiettivo del progetto: rivalutare la figura femminile superando le fron-
Tante le iniziative contro il molestatore, ma soprattutto contro la violenza sulle donne
Lo spettacolo “Donne insieme”
tiere etniche e risvegliando la solidarietà e lo scambio interculturale. Durante lo spettacolo si sono alternate diverse rappresentazioni delle varie culture, animate da gruppi musicali, nonché interventi culturali sul tema ‘l’importanza del femminile”. La mattina stessa dell’otto marzo il sindaco Servadio, insieme alla Commissione Pari Opportunità, hanno incontrato le dipendenti comunali per il saluto tradizione in occasione della festa delle donna. A dettare la parola fine a tutta questa terribile odissea di violenza e paura, le parole di Romina Trenta che, a seguito dell’arresto dello stupratore, a nome di tutta la Commissione Pari Opportunità, ha espresso “un plauso alle forze dell’ordine che hanno lavorato con fermezza e precisione individuando l’aggressore”, rinnovando poi “la vicinanza alle vittime delle violenze, che con coraggio hanno denunciato quanto loro accaduto e alle quali oggi, con questo arresto si profila all’orizzonte concreta giustizia per quanto subito”. Nel comunicato ha anche aggiunto che La Commissione Pari Opportunità, come previsto da delibera di Consiglio, “si impegna da subito ad attivare l’Avvocatura comunale per verificare se sussistano i presupposti per la costituzione, di questo Ente, come parte civile nel processo per combattere questa battaglia a fianco delle vittime”. Maria Rita Cappucci
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Arte Enogastronomica
Il vino bianco dei Castelli Breve riflessione
Gioachino Belli: “ Io faccio l’oste, ma si fossi prete, predicheria sarache tutto l’anno. Solamente la sete che ve danno! E c’è più gusto che smorzà la sete?” Certo non c’è niente di più piacevole che soddisfare la sete e soprattutto soddisfarla con il vino. Ma quale vino? Nella nostra regione, quelli che sono sempre andati per la maggiore, fin dai tempi della grande Roma, sono stati i vini bianchi. I Castelli Romani sono stati l’inesauribile serbatoio di questa tipologia vitivinicola anche se i rossi hanno goduto, in piccole nicchie di mercato, di buona fama. I perché sono ben noti. La piattaforma ampelografica laziale, cioè le varie specie di vitigni esistenti nel Lazio, ha da sempre puntato su varietà come la Malvasia del Lazio, il Trebbiano Toscano, il Bellone, il Cacchione, l’Ottonese ed altri, per produrre vini di qualità; ma l’apparire, sulla fine dell’800, della fillossera ha sconvolto quest’ordine di cose. I produttori, infatti, dopo quel flagello, dovendo reimpiantare i vigneti, innestando su piede americano, molto più resistente alla malattia, scelsero vitigni che producessero abbondantemente e che fossero resistenti alle malattie. Fecero questa scelta in favore della quantità piuttosto che della qualità, anche in considerazione della enorme richiesta di vino proveniente dalla grande città. Reimpiantarono quindi la più produttiva Malvasia di Candia e altre tipologie di Trebbiano, trascurando i vitigni meno produttivi. Abbiamo detto che i romani bevevano quasi sempre vino bianco “dei Castelli”, e quindi non si face26 vano venire troppi scrupoli per
accostare cibo e vino, aiutati anche dalla congenita pigrizia.( si na cosa è bbona, pecchè devi cercanne n’antra?) Quindi vini bianchi su minestre, paste asciutte e maccheroni ma anche sulle carni. Infatti è famoso l’abbinamento dell’abbacchio al forno con patate con il Frascati o il Velletri bianco. Ma attenzione! Fino agli anni ’40’50, l’uva bianca, nei Castelli, veniva vinificata lasciando fermentare il mosto con i raspi e le bucce: ne usciva un vino duro, spigoloso ed allappante ,che necessitava di un lungo periodo di sosta nelle botti per acquisire dal legno sostanze aromatiche e tanniche più morbide, che lo rendessero più armonico. Ecco quindi il motivo del perfetto abbinamento: infatti non veniva usato, per tale ricorrenza, il vino dell’ultima annata, ancora imbevibile,ma quello dell’annata precedente, già ammorbidito, che risultava sempre molto strutturato (quasi un vino rosso per le sue caratteristiche organolettiche), da poter sostenere, senza alcun problema, l’incontro con l’abbacchio al forno con le patate e anche tutte le carni e le interiora della saporita cucina romana. Questo però non escludeva l’impiego di qualche buon fiasco di vino rosso, che nei Castelli, e soprattutto nella zona di Velletri, veniva prodotto da vecchie viti di Cesanese e Sangiovese, ad uso e consumo del “vignarolo”,ed era quello che non si vendeva, era quello”bbono” che si offriva agli amici, che serviva per farne dono a persone importanti o per festeggiamenti particolari.
foto web
Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it
In questo quadro i vini dei Castelli si affacciavano, negli anni ’50, all’apertura dei mercati italiani ed internazionali, con produzioni di grande abbondanza ma di qualità mediocre, che generavano anche problemi di sovrapproduzione e di conseguente scarsa remunerazione. Solo negli ultimi venti anni si è cercato di elevare nuovamente il livello qualitativo dei vini con il reimpianto dei vecchi vitigni, con l’introduzione di nuove varietà internazionali grazie all’opera di pochi produttori e ad una generalizzata presa di coscienza degli operatori del settore. Oggi che, con la scienza e la tecnologia moderna, si possono creare ottimi vini bianchi di tutt’altra struttura, con profumi più delicati e raffinati, per un consumatore sempre più qualificato ed esigente che si attende dal vino un soddisfacimento mentale, edonistico oltre che fisico, è necessario cambiare radicalmente e presto seguendo l’esempio di quei colti imprenditori più attenti alla coltivazione della vite e ai processi di vinificazione.
Eventi Eventi
C DULCE PONTES
Concerti MARCO MASINI
30 marzo Auditorium - Roma
15 aprile Teatro Brancaccio - Roma
CONOR MAYNARD
RENATO ZERO
18 aprile Atlantico Live Roma
16-18-19-21-22 aprile Palalottomatica - Roma
CAPLETON LIVE
19 aprile Atlantico Live - Roma
Teatro
Simone Cristicchi
24 aprile Auditorium Roma
LA TORRE D’AVORIO con Luca Zingaretti fino al 24 marzo Teatro Eliseo - Roma
TENTATA EVASIONE 22 marzo Teatro Artemisio - Velletri
EDGAR ALLAN POE: IL RACCONTO DI UN UOMO con Pino Insegno fino al 7 aprile Teatro Eliseo - Roma
IL SEGRETO DI HOUDINI con il mago Casanova fino al 5 maggio Teatro Sistina Roma
SHERLOCK HOLMES: UNO STUDIO IN ROSSO
C
Mostre
ALDO GIOVANNI E GIACOMO
ALBERTO SORDI E LA SUA ROMA
fino al 31 marzo Vittoriano - Roma
TUTTI DE SICA
fino al 28 aprile Ara Pacis - Roma
18 aprile Gran Teatro Roma
ARTE IN GIAPPONE 1868-1945 fino al 5 maggio Galleria Nazionale d’Arte Moderna - Roma
TIZIANO
fino al 16 giugno Scuderie del Quirinale Roma
12 maggio Teatro Stabile del Giallo - Roma
BRUGHEL MERAVIGLIE DELL’ARTE FIAMMINGA fino al 2 giugno Chiostro del Bramante - Roma
HELMUT NEWTON
fino al 21 luglio Palazzo delle Esposizioni Roma
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I rappresentanti della CGIL della ASL RMH si riuniscono a Velletri per parlare di sanità e chiedono
“Basta tagli drastici e maggiori garanzie per le classi più disagiate”
Più attenzione alla sanità e in particolar modo a garantire l’assistenza ai soggetti più disagiati come pensionati e persone con reddito medio basso. Questo chiedono sostanzialmente i rappresentanti della Cgil operanti nel distretto della ASL RMH, che martedì 19 febbraio, in vista anche delle ultime elezioni politiche ed amministrative, si sono riuniti presso la sede della Cgil di Velletri in via del Corso per discutere in particolar modo di sanità, tema che sta sempre di più preoccupando la regione Lazio. Ad intervenire, mettendo in risalto il grave momento di difficoltà che la sanità del Lazio sta attraversando, il segretario generale CdLT Roma Giuseppe Cappucci, accompagnato da Paolo Calvano, responsabile della funzione pubblica, Roberto Marinelli del settore sanità e da Rosa Carbone, segretario in rappresentanza dei pensionati. Al centro del dibattito, le riduzioni troppo drastiche, a dir poco traumatiche, nel settore sanitario, che vanno a infliggere perdite pesanti al livello di servizi, tanto nel privato che nel pubblico. Primi ad aver subito le gravi conseguenze del piano di riordino, i posti letto drasticamente diminuiti insieme al personale ridotto nei settori di emergenza quasi del 28
50%: “Dipendenti - come affermano i rappresentanti della Cgil - la cui posizione non viene né confermata ne tantomeno regolarizzata, comportando la necessaria e immancabile chiusura di molti reparti con un conseguente aggravamento nella garanzia del servizio”. Basti pensare, come hanno ricordato i relatori, che sono oltre 10 anni che non viene bandito un concorso per infermieri e altre figure professionali. Ciò dimostra il momento non solo di disagio e crisi, ma anche di grave stallo, in cui riversa la sanità locale e nazionale. Un accenno di preoccupazione anche per l’attività organizzativa e strutturale del pronto soccorso della ASL RMH, che versa in uno stato di emergenza, dovuto alla carenza di personale e la conseguente difficoltà nello smaltire l’utenza. Non poteva mancare un riferimento anche ai tempi di attesa infiniti per prenotare un esame diagnostico.
Più garanzie per le classi disagiate
Oltre al disagio generale delle strutture sanitarie, particolare attenzione durante l’incontro, è stata riservata alle categorie più deboli e bisognose di servizi efficienti, come gli anziani e i pensionati. Nei sei
distretti sociosanitari di competenza dell’ASL RMH, gli assistiti per il servizio socio-sanitario sono 12.908, di cui quasi l’86% sono anziani, che sempre di più stentano a soddisfare il loro fabbisogno quotidiano, fatto anche e soprattutto di continui esami medici, analisi, ecografie, trattamenti sociosanitari vari e spesso e volentieri, molto onerosi. A sottolinearlo, la segretaria dello Spi (Sindacato Pensionati Italiani) Rosa Carbone. “I tagli non si devono scegliere in base a calcoli matematici, ma guardando alle persone!”, questo il monito di Rosa Carbone, che ha concluso il suo intervento con un’espressione perfettamente calzante con la situazione generale della sanità “non c’è libertà se non si è liberi dal bisogno”.
Reparti chiusi e servizi dimezzati: questa la situazione critica dell’ ASL RMH
Dal generale al particolare, i relatori hanno fatto l’esempio di alcune realtà locali, come l’ostetricia di Genzano, da tre anni chiusa per ristrutturazione, nonostante sia l’unica di secondo livello più alto dell’ASL RMH. Problemi di sicurezza anche a Frascati per il reparto SPDC (Ser-
foto web
Giuseppe Cappucci
vizio Psichiatrico Diagnosi e Cura), disposto su due piani con ascensore. Sicurezza in bilico anche allo stesso reparto ad Albano, riguardo a ciò, il commissario ne aveva chiesto la chiusura pur essendo consapevole della carenza di posti psichiatrici di tale livello.
La regione Lazio post voto fa i conti in primis con la sanità
La situazione delle ASL e della sanità in generale, è stata senza dubbio uno dei temi centrali nella campagna elettorale di tutti i candidati alla presidenza delle regione. Il neo eletto, presidente Nicola Zingaretti, si trova proprio in questi giorni ad affrontare la questione, non affatto facile, relativa alla condizione delle ASL locali, a partire dalla presunta sostituzione di tutti i manager, promessa in campagna elettorale, fino alla questione del piano di rientro, firmato dall’ultimo commissario ad acta Filippo Palumbo, la cui applicazione, verrà posta sotto verifica a fine mese. Il Lazio attende da tempo i fondi per 800 milioni barra 1 miliardo di euro da destinare alla sanità. Filippo Palumbo, il commissario governativo subentrato a Enrico Bondi da dicembre, ha lasciato al nuovo governo regionale una serie di proposte di non facile attuazione, per razionalizzare la situazione della rete ospedaliera nel Lazio: vale a dire altri probabili tagli pesanti alla sanità. Il neo presidente Zingaretti si troverà quindi una difficile eredi-
tà da gestire, senza dimenticare la difficoltà di lavorare con un governo nazionale ancora così in bilico. Per ora l’unica cosa probabile che trapela dai palazzi della Pisana, è che il nuovo commissario sarà lui. Ai cittadini resta la speranza e la fiducia in un governo che garantisca il buon funzionamento in primis della sanità, bene pubblico sancito dalla costituzione come diritto imprescindibile. Maria Rita Cappucci
Rosa Carbone
Paolo Calvano
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Compie dieci anni lo Sportello Antiusura della Provincia di Roma, una realtà che ogni giorno aiuta tanti cittadini in difficoltà
I comuni della Provincia di Roma insieme contro l’usura e il sovraindebitamento
Attività svolte dallo Sportello Antiusura
Tra le sue attività, lo Sportello Antiusura, offre svariati servizi ai suoi utenti, tra cui: soccorrere e prestare assistenza finanziaria, legale e morale a vittime di usura, attivare e realizzare ogni possibile iniziativa di prevenzione contro tale 30
Massimo Morais tesoriere e consigliere: “Dieci anni di aiuto ai cittadini in difficoltà” Estremamente soddisfatto per questi dieci anni di attività, il dottor Massimo Morais, che ha ribadito l’importanza di creare una rete di collaborazione tra comuni, per garantire ai cittadini in stato di difficoltà, in primo luogo l’ascolto e poi l’azione non solo risolutiva, ma anche preventiva e soprattutto rieducativa. “I soldi che ci danno i comuni vanno a garanzia dei soggetti che ci chiedono aiuto; il nostro obiettivo è quello di fare rete, più siamo e meglio riusciamo a combattere questi problemi. Ci sono dei comuni del nostro territorio purtroppo che non hanno ancora aderito nonostante le nostre sollecitazioni”. Per chiunque volesse rivolgersi allo Sportello Antiusura e saperne di più, ricordiamo tutti i contatti: il numero vedere 800.910.215. oppure l’indirizzo mail info@sportelloantiusura.it e il sito internet ufficiale www.sportelloantiusura.it dove sono presenti tutti i recapiti della sede legale e dei vari punti di ascolto dislocati nei comuni della provincia di Roma.
foto web
Una rete di comuni che collaborano all’unisono per garantire un servizio contro l’usura, uno dei mali della nostra società che colpisce tutt’ora, soprattutto in tempi di crisi, molti cittadini. Questo, insieme alla lotta contro il sovraindebitamento, l’obiettivo portato avanti dallo Sportello Intercomunale Antiusura della Provincia di Roma. Costituitosi nel marzo del 2003, proprio quest’anno celebra i suoi primi 10 anni di attività. Partito da sette comuni, tra cui quello di Frascati, uno dei primi ad aderire, lo sportello, con sede legale a Monte Porzio Catone, vanta attualmente l’ingresso di quasi 40 comuni. Ultimo ad entrare a far parte dell’associazione, il comune di Lanuvio, che in questi giorni ha aperto un centro di ascolto. Lo Sportello Antiusura si impegna tanto per prevenire, che per far fronte al problema dell’usura e del sovraindebitamento, garantendo sostegno a tutti i comuni soci e di conseguenza a tutti cittadini che ne hanno bisogno, si tratti tanto di lavoratori autonomi che di famiglie. L’Associazione non ha scopo di lucro, si fonda sul volontariato e svolge la sua attività nel settore dell’assistenza alle vittime d’usura e della prevenzione a favore dei soggetti a rischio. Il progetto si poggia essenzialmente sul contributo delle varie amministrazioni comunali, concordato all’unisono, che hanno deciso di aderire.
fe,nomeno, concorrendo a promuovere la cultura della legalità, prestando idonee garanzie per agevolare l’accesso al credito, nonché prestiti agevolati in forma preventiva. Per garantire il servizio, l’associazione che preside lo sportello antiusura dovrà verificare la presenza
di alcuni imprescindibili criteri: in primis l’effettivo stato di bisogno del richiedente, la serietà della ragione dell’indebitamento connessa allo stato di bisogno e la capacità di rimborso in base al reddito o alla situazione patrimoniale. Maria Rita Cappucci
I NOSTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE VELLETRI
Benito al Bosco, via Morice, 96 Casale della Regina, via Vecchia Napoli, 9 Caffetteria Leda, c.so della Repubblica 11 Bar Jolly, c.so V. Emanuele, 78/80 Bar presso Clinica Madonna delle Grazie, v.le Salvo D’Acquisto, 67 Bar Caffetteria Ginnetti, piazza Cairoli, 33 Bibenda Cafè, via Appia Sud, 28 Km 42,900 Snack Bar Zi Checco, via Lata, 22/24 Bar Alterego, viale Salvo D’Acquisto, 10/a Torrefazione Caffè Vidili, c.so della Repubblica, 252 Caffè Leoni, c.so della Repubblica, 113 Bar Cairoli (Cafarotti), piazza Cairoli, 7 Il Caffettaio Matto, c.so della Repubblica, 101 Biblioteca Comunale, via del Comune, 34 Bar Filippi, via Camillo Meda, 2 Museo Civico, via G. Mameli, 4-6 (dietro al Comune) Il Gabbiano Bar-Spaghetteria, piazza XX Settembre,12 El Barrio Cafè, c.so della Repubblica, 249 Caffetteria Mastrostefano Sandro, Via dei Volsci, 35 Caffetteria La Dolce Vita, c.so della Repubblica, 167 Vini e Caffè, via Guido Nati, 39 Coffee Break, via Lata, 269 Tani Caffè, via Delle Mura, 3 Buffet Stazione, stazione F.S. Caffè del Bargello, viale Oberdan, 10 Green Bar, via Del Comune, 72 Circolo Colle degli Dei, via Colle Calcagno, 31/20 Comune di Velletri, piazza C.O. Augusto, 1 Tribunale, piazza Giovanni Falcone Clinica Madonna delle Grazie, v.le Salvo D’Acquisto, 67 Cinema Augustus, via Filippo Turati Libreria Candido, via Zauli Sajani, 14/16 Libreria Mondadori, via Pia, 9 Carrefour Market, via Lata, 169 Carrefour Market, via Appia, km 43 Carrefour Market, via Appia, km 40,400 Carrefour Market, via Ariana, Valmontone Carrefour Market, via Valmontone, Artena CONAD, via delle Mura CONAD, via Fontana della Rosa COOP, via S. Giovanni Vecchio, 1 Banca Popolare del Lazio, via M. delle Fosse Ardeatine, 9 Banca Popolare di Aprilia, viale Oberdan, 33 Ok Acconciature, largo Mario Ciancia, 3 Istituto di bellezza Tropical Center, via XXIV maggio, 6 Beauty Center Graziano, via Colombo Romani Enzo Felici Hair Mode, c.so della repubblica, 123 Sabrina, via Luigi Novelli, 18 Federica Fashion Dream, via Lata, 37 Modacapelli, via Menotti Garibaldi, 94 Parrucchieri Tres Chic, via delle Mura, 10 Body 2000, piazza XX settembre, 10 Nicol, viale G. Oberdan Marita, c.so della Repubblica 3 Store, via Lata, 27 Farmacia Romani, piazza Cairoli, 2 Farmacia Oberdan, viale Salvo D’Acquisto, 16 Farmacia Artemisia, via Lata, 251 Studio medico 3R, piazza Cairoli, 30 Studio medico Minerva, piazza Metabo, 8 Sapa Dental, Studio Medico, v.le R. Margherita, 7 Medicars, Centro Medico Polispecialistico, p.zza Garibaldi, 9 Edicola Carini, piazza Cairoli Edicola Manciocchi, via Cir. Di Ponente Edicola Gatta, via Lando Conti Edicola Carini, piazza Cairoli Edicola Stazione F.S. ACI, via Delle Mura, 5 PIT (Punto Informazioni Turistiche), piazza Garibaldi Il Biglietto, via Eduardo De Filippo, 99 Ristorante Paradiso, via Appia Nord, 154
LARIANO
Banca Popolare del Lazio, via Napoli, 6 Comune di Lariano, piazza Santa Eurosia Millennium, via delle Cerreta, Lariano
Io e le donne, via Sausset les Pins, 41 Visual Express, via Napoli, 142/A Farmacia S. Eurosia, via Napoli, 19
GENZANO
Caffetteria del Centro, piazza IV Novembre Bar La Dolce Vita, piazza T. Frasconi, 19 Royal Cafè, via Italo Belardi, 38 Gran Caffè Nazionale, piazza T. Frasconi, 1 Bar Match, viale Lenia, 56/58 Comune di Genzano, via Italo Belardi, 1 COOP, via Emilia Romagna, 102 Carrefour Market, via Giorgio Amendola, 2/4 CONAD, via Appia Vecchia, 2 Dr Fabio Del Pidio, via E. Imbastari, 18 Edicola Mar.ca distribuzione, piazza Cina Expert, via Nenni, 1 Palestra Matrix, Via del Lavoro 3Store, via Garibaldi, 8 Capellimania, via XXV Aprile, 33 Farmacia Dr Carafa Emidio, via I. Belardi, 1 Pharmamedical, via Saragat, 1 Ecomed 2000 Poliambulatorio Specialistico, via Roma, 14 U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico), via Italo Belardi, 81
LANUVIO
Bar Centrale, piazza C. Fontana, 17 Bar Menelik, piazza C. Fontana, 9 Parrucchiere Stefania, via Gramsci, 153 Comune di Lanuvio, via Roma, 20 Banca Popolare del Lazio, via A. Gramsci, 2
NEMI
Bar dei Pini, piazza Roma, 3 Comune di Nemi, piazza del Municipio, 9 Incantesimo del Lago, c.so V. Emanuele, 24 Bar Locanda Specchio di Diana, corso Vittorio Emanuele P.I.T. (Punto Informazioni Turistiche) Ass.ne Fortur, Piazza Roma
ALBANO
Comune di Albano, piazza della Costituente, 1 Cafè e dintorni, via Della Rotonda, 6 Bar Fortini, c.so Matteotti, 16 Caffè Carones, piazza Mazzini, 1 Pasticceria al Duomo, via A. De Gasperi, 7 Banca Popolare del Lazio, via G. Farina, 7 U.R.P (Ufficio Relazioni con il Pubblico), c.so G.Matteotti, 117
ARICCIA
Bar Centrale, piazza di Corte Comune di Ariccia, p.zza S. Nicola, snc CONAD, via Crocefisso (angolo via Rufelli) zona Comaschi P.I.T. (Punto Informazioni Turistiche), via Appia Nuova
GROTTAFERRATA
Associazione Viva & Musica, piazza di Poggio Tulliano, 23 Comune di Grottaferrata, p.za Eugenio Conti, 1 Carrefour Market, via Vittorio Veneto, 2 Bar Pasticceria Alice, corso del Popolo, 11 Bivio in piazza, via Domenichino, 11 Parrucchiere Emilio Silvagni, via Renato Castellani, 22 Barbara Laudadio Parrucchiera, corso del Popolo, 18 CESVIPE, Psicologia e benessere, via F. Kennedy, 1
FRASCATI
Comune di Frascati, p.za G. Marconi 3 Banca Popolare del Lazio, via Guglielmo Marconi, 16 Libreria Mondadori, piazza del Gesù, 18 Gran Cafè Roma, piazza Roma, 3-4-5 Gelateria Bar Belvedere, piazza Roma, 1 Bar dei Glicini, piazza Roma, 18 Bar Torlonia, piazza G. Marconi, 15 Bar degli Specchi, via Cesare Battisti, 3 Bar Eden Cafè, via Cesare Battisti, 22 Gelateria Tris, piazza San Pietro, 4 3Store, via Bezzecca, 12 Centro diagnostico Ajani, via Ajani, 32 Grand Hotel Villa Tuscolana, via Del Tuscolo, Km 1,500 I.A.T. (Informazione Assistenza Turistica), piazza Marconi, 1
CISTERNA DI LATINA
Studio medico Cianciosi, p.zza Amedeo di Savoia, 8 Carrefour Market, via Appia Nuova, Cisterna di Latina