NONSOLOROSA novembre 2012

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SPETTACOLO, MODA E CINEMA Intervista a Giletti: sogno una donna che mi dia un’emozione, come un programma televisivo!

Moda: otto capi “must have” della stagione invernale 2012-2013

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Banca Popolare del Lazio: credito in aumento (+8%) nonostante crisi e stretta creditizia

POLITICA La rielezione di Obama seguita da tutto il mondo con trepidazione e speranza

Antonio Rezza e la sua arte assurda e ritmica

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RUBRICHE

Nuovo disco in uscita a fine ottobre per Cristiano Malgioglio: canterò i successi di Cesaria Evora Linda Valori, la cantante bianca dalla voce nera, in concerto al teatro Artemisio

ATTUALITÀ Bamboccioni, sfigati e “choosy”: i giovani italiani guardano all’estero

Medicina Naturale: Mesi freddi: prevenire e curare

Architettiamoci: Affrettiamoci ad INCENTIVARCI!!! Lavori in corso: Un occhio al mondo del lavoro

Nutraceutica e nutrigenomica Il Caleidoscopio Rosa: Marina Raskova e le Streghe

Il Teatro Artemisio Gian Maria Volontè alza il sipario e si candida per essere il centro di attrazione culturale dell’intero comprensorio

L’arte enogastronomica: il Vino Novello il rosso leggiadro

Diffamazione, il Parlamento modera i toni Dopo il caso Sallusti, abolita la norma che prevedeva il carcere per i giornalisti accusati di diffamazione

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L'Arte e i suoi infiniti mondi segreti: Carmina Burana un campionario di straordinaria varietà dove il sacro e il profano si confondono

olofon Editore:

Blink di Ottavia Lavino

Direttore Responsabile: Ottavia Lavino

NONSOLOROSA

Numero 31 - anno II Novembre 2012 Registrazione tribunale di Velletri 2/ 2010 del 22.01.2010

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Progetto grafico e impaginazione: BLINK

Stampa:

Arti Grafiche Agostini Srl Via Decollatura, 64 00118, Morena (RM) Redazione NONSOLOROSA: Vicolo Bellonzi, 30 00049 Velletri (Rm) Tel. 06.961.55.428 redazione@nonsolorosa.it

Hanno collaborato: Servizi Francesca Di Belardino Luca Masi Maria Rita Cappucci

Rubriche Barbara Gazzabin Carlo Carones Claudia Manzato Daniele Ciani Paolo Maola

Distribuzione gratuita

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantise la restituzione dei materiali giunti in redazione. É vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.


Il Direttore Ottavia Lavino redazione@nonsolorosa.it

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Teatro Artemisio: il piĂš bel regalo che Velletri potesse fare a Velletri

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Impegnato nel nuovo programma musicale di RAI 1, Massimo Giletti si gode il successo “dell’Arena” e dichiara:

Sogno una donna che mi dia un’emozione, come un programma televisivo! Carismatico, affascinante, ma soprattutto un grande professionista. Stiamo parlando di Massimo Giletti, il grande “One Man Show” della domenica pomeriggio, che con il suo talk “L’Arena”, tiene inchiodata la concorrenza, raggiungendo uno share del 22%. All’età di cinquant’anni, portati splendidamente, è più impegnato che mai: proprio in questi giorni sta lavorando ad uno nuovo programma televisivo, prodotto dalla Rai: quattro prime serate all’insegna della musica, dedicate ai grandi volti e voci della musica italiana. Si parte il 21 novembre con un omaggio a Lucio Dalla e poi si continua per altri tre mercoledì dedicati a personaggi del calibro di Lucio Battisti e Domenico Modugno. Di nuovo ospite sulle pagine di Nonsolorosa, Massimo Giletti racconta la sua nuova sfida televisiva, lasciandosi andare a qualche argomento più frivolo, sempre con eleganza e stile, doti che lo confermano come uno dei presentatori più amati del piccolo schermo.

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Parliamo del suo nuovo progetto televisivo: quattro serate dedicate ai grandi nomi della canzone italiana primo tra tutti Lucio Dalla. Come affronta questa nuova sfida? Questo programma rappresenta per me una sfida sotto tanti punti di vista. Innanzitutto è una sfida a livello di numeri perché la RAI, dopo tanti anni, torna a produrre dall’interno un programma. Forse il grande pubblico non lo sa, ma tutte le prime serate viste sulla RAI sono prodotte da società di produzione esterne, con costi molto alti. È stimolante dimostrare che si può tornare a lavorare con un’azienda che produce. Insomma, una grande sfida, alla quale lavorano solo sette persone. La terza sfida, e forse quella più importante, è realizzare un programma che lasci un’emozione. Riguardo a Lucio Dalla, il gruppo di cantanti bolognesi come Ron, Morandi non se la sentono di cantare perché la scomparsa è troppo vicina. Perciò sono andato dalle persone che hanno contornato la sua vita, come Antonello Venditti, che canterà “Piazza dei miracoli” e Roberto Vecchioni che farà l’esegesi della canzone di Dalla, oltre ovviamente a cantare dei suoi brani. Altri conduttori hanno omaggiato la musica italiana, uno su tutti Fabio Fazio. In cosa differiranno le sue serate musicali rispetto quelle dei suoi colleghi? Intanto ognuno ha il suo modo di raccontare, io proporrò un intreccio tra musica e racconto. Le mie serate sono più legate al personaggio. Porterò l’amico storico di Lucio, Sabrina Ferilli che ci racconta la grande esperienza della “Bella e la bestia”, un programma di grande successo dove l’attrice romana ha dichiarato di considerare Lucio come l’uomo più evangelico che abbia mai trovato. Dichiarazione legata ad un episodio: una delle prime serate del programma Lucio aveva riservato tutta una prima fila ai suoi amici di Bologna che erano ladri, prostitute, insomma i reietti che nessuno voleva, e lui li ha accolti a braccia aperte. La sua “Arena” è il programmi più seguito, un vero “acchiappa-share”. Quali novità ha in cantiere per questa nuova stagione? Le novità si sono già viste sin da subito: quando i numeri uno della politica si fanno intervistare, lo show diventa totalmente diverso, è una faccia a faccia molto più affascinate. La sostanza dell’Arena non cambia: è un prodotto che vive di contrapposizioni, di confronto e non di scontro, ed è sempre più proiettato verso l’inchiesta, questa rimane la sua linea. A marzo ha compiuto 50 anni ed è ancora uno degli scapoli d’oro della tv. Cosa sogna per la sua vita privata? Che io sia scapolo è un dato di fatto, d’oro non lo so! La mia libertà mi permette di darmi totalmente al lavoro. Ci sono sere in cui io finisco di lavorare a mezzanotte passata; se fossi stato sposato, probabilmente avrei già divorziato. Io credo nel destino, le situazioni non si cercano si trovano, io non le forzo, non forzo il destino! Le sono state attribuite tante storie d’amore anche con donne famose. Qual è il suo ideale di donna? Il mio ideale di donna si può paragonare ad un programma televisivo, deve darmi un’emozione! Riguardo alle qualità che cerco, senza dubbio deve aver classe, fascino e intelligenza. Deve saper ridere e essere anche bella. Mi rendo conto che è complicato trovare tutto questo in una donna, in questo caso la televisione è molto più facile! Per concludere, ci racconta una follia fatta per amore? Ne ho fatte tante e continuo a farle! io amo con molta passione. Il problema è che non riesco a dare quotidianità all’amore. Lo vivo sempre come un piccolo evento, faccio fatico a trasformalo in qualcosa di duraturo. Quando viene meno la passione non è più amore e come tale, con onestà, va ammesso.

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Maria Rita Cappucci


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Medicina Naturale

Mesi freddi: prevenire e curare

Dott.ssa Claudia Manzato clamanzato@alice.it

Freddo, buio, neve, immobilità, letargo, rintanarsi, rinchiudersi: parole che nell'immaginario collettivo vengono ricondotte all'inverno, ultima stagione del grande ciclo dell'universo cui poi seguirà la “rinascita” primaverile. Se da un lato però la fredda e buia stagione è spesso accettata come inevitabile, dall'altro è molte volte, vissuta con la paura (in alcuni casi eccessiva) delle malattie da raffreddamento. Nella cura dei sintomi dell'influenza, delle sindromi simil-influenzali e delle malattie tipiche della stagione invernale, i medicinali omeopatici possono rappresentare una valida scelta terapeutica. Oltre all'efficacia, i medicinali omeopatici presentano numerosi vantaggi: la rara incidenza di effetti collaterali sempre di intensità modesta, l'utilizzo prevalente di sostanze naturali (minerali, vegetali, o animali) e l'assenza di tossicità, caratteristiche che li rendono adatti a tutte le età in special modo quella infantile. I rimedi, in grado di effettuare una efficace terapia di stimolo del sistema immunitario per prevenire sia la vera influenza che tutte le sindromi parainfluenzali, sono molteplici. Il più importante di questi principi attivi è indubbiamente l'Anas Barbarie 200k. Esso è un autolisato di cuore e fegato di una particolare specie di Anatra che ha in sé Rna e Dna virale; questo animale è uno dei serbatoi di coltura più importanti del virus influenzale. L'assunzione di Anas barbarie, omeopaticamente diluito e dinamizzato, sembrerebbe stimolare la resistenza al virus da parte dell'uomo. Spesso viene preparato in associazione con altri rimedi tipici delle sindromi

da raffreddamento quali Vincetoxicum Hyrundinaria, pianta che stimola la produzione di interferone gamma , elemento importantissimo della modulazione delle difese immunitarie, molto utile nelle prime fasi dei raffreddori. Atropa belladonna: rimedio che ha azione sulla fase vasale dell'influenza, caratterizzata da pelle calda e arrossata, presenza di midriasi (pupille più grandi) febbre ad evoluzione lenta. Aconitum napellus il quale agisce sulla fase iniziale dell'infiammazione, febbre ad esordio veloce, sensazione di ghiaccio nelle vene, brividi freddi e miosi (restringimento delle pupille). Echinacea Angustifolia: presenta una importante azione di stimolo sui linfociti. Cuprum metallicum (Rame): avente funzione di modulare l'ipertono dei muscoli erettori del pelo diminuendo l'ipertermia causata dal loro stimolo. Inoltre presenta anch'esso proprietà antivirali. Questi preparati si assumono in prevenzione una volta a settimana, una dose intera negli adulti, mezza nei bambini solitamente la mattina a digiuno sciolta lentamente in bocca. Il vantaggio di questi prodotti è che la loro efficacia si esplica anche durante la fase acuta: se assunti, infatti, all'insorgenza dei segnali influenzali riescono a bloccare la manifestazione dei sintomi già dopo 2-3 somministrazioni da effettuarsi ogni 6-8 ore nell'arco della giornata. Possono essere assunti in gravidanza in tutta sicurezza e nei soggetti a rischio ( anzian i, cardiopatici, diabetici..) con lo scopo di completare ed estendere l'efficacia del vaccino antinfluenzale. Alla prossima!



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Bamboccioni, sfigati e “CHOOSY”: guardano all’estero Sberleffi vecchi e nuovi, mentre la situazione della disoccupa Non è semplice oggi essere giovani in Italia: un po' perchè dover entrare nel mondo del lavoro in tempi di crisi mondiale non è certo un colpo di fortuna, ma anche perchè le istituzioni, nonostante le belle parole, raramente fanno qualcosa per le nuove generazioni. Ecco dunque che il trentenne di oggi resta a casa con i genitori più a lungo, si sposa tardi o non si sposa, non può mollare il lavoro per avere un figlio (perchè se parliamo di donne, la questione è ancora più complicata), e ovviamente non ha mai avuto un contratto vero e proprio in vita sua. Da stagista neo-laureato è passato a collaboratore discontinuo e, se è proprio fortunato, ha ottenuto un contratto a progetto invece che una finta partita IVA. La situazione non è delle più rosee, ma come se non bastasse ci si mettono anche gli sfottò: ha iniziato nel 2007 PadoaSchioppa, allora ministro del governo Prodi, che definì per la prima volta i giovani italiani "bamboccioni". In ossequio al quel famoso luogo comune che vuole il giovane italiano mammone, poco indipendente, schiavo delle comodità. E dire che ci pensano già all'estero a dipingerci così, ci voleva anche la benedizione di un Ministro della Repubblica? Ma Padoa-Schioppa non è stato l'unico: da

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quando il governo tecnico di Monti si è insediato a Palazzo Chigi, insulti e sberleffi per i giovani sono ripresi. Il viceministro del lavoro, Michel Martone, ha definito "sfigato" uno studente che a 28 anni ancora non si laurea. Come se non avesse mai sentito parlare di studenti-lavoratori. La ministra Cancellieri ha recriminato contro i ragazzi che pretendono (che sfacciati) un posto fisso vicino a mamma e papà, mentre il serafico premier Monti ha fatto notare che il posto fisso non esiste più, ma è un bene, perchè era monotono. Poi è scesa in campo la ministra Fornero, cuore tenero ma lingua tagliente: sua la definizione più ripresa, imitata, di-

scussa e recriminata. I giovani italiani non devono essere così "choosy", così schizzinosi: devono accontentarsi del primo lavoro che trovano e poi si vedrà. A trovarlo, un lavoro, potrebbero risponderle in molti. Questo elenco è molto più tragico che comico: soprattutto con i dati sulla disoccupazione giovanile alla mano. L'Istat,


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i giovani italiani zione peggiora nel suo rapporto sulle prospettive dell'economia 2012-2013, prevede un "rilevante incremento" del tasso di disoccupazione per quest'anno, al 10,6%. Il prossimo anno poi il tasso continuerebbe a salire, raggiungendo l'11,4% a causa del contrarsi dell'occupazione e della disoccupazione di lunga durata. Il dato più allarmante riguarda i Neet, l'acronimo della definizione inglese "Not in Education, Employment or Training". Quelli cioè che "non" lavorano e "non" studiano. Sono oltre 2 milioni e 200 mila, e sono per la maggior parte giovani. I ragazzi di oggi (a cui non è stata promessa nessuna terra di ramazzottiana memoria) hanno poche scelte di fronte a loro: diventare sostenitori dell'anti-politica, scendere in piazza con il passamontagna o emigrare all'estero. In molti, per fortuna, scelgono questa terza via: iniziano all'università con il programma Erasmus, e poi non tornano più. Vanno in Inghilterra, in America, ma anche in Germania e addirittura in Finlandia. Quando si accorgono che si, forse non si mangia bene come a casa, ma che le cose funzionano meglio (anche grazie a quella parolina magica, meritocrazia), decidono di stabilirsi e non tornare più indietro.

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Sarebbe questa l'unica vera rivoluzione che è lecito aspettarsi dalla politica: convincere i giovani che vale la pena restare nel loro paese, che i momenti difficili passeranno e che l'unione fa la forza. Vi sembra un luogo comune? Ditelo a Barack Obama, che con la forza di questo concetto ha rinnovato il pass per altri 4 anni alla Casa Bianca. Francesca Di Belardino


Il Teatro Artemisio Gian Maria Volontè alza essere il centro di attrazione culturale dell’int L’attesa per il Teatro era talmente tanta che l’eco del successo ottenuto nei giorni 10 e 11 novembre si avrà per diversi mesi ancora. La conferma si è poi avuta nei due primi spettacoli a pagamento, nonostante il poco tempo e la poca pubblicità, ci sono state centinaia di persone che hanno affollato il botteghino. Il cartellone fino alla fine dell’anno prevede ancora spettacoli di livello, arrivano artisti come Eugenio Finardi e Giorgio Albertazzi ma ci sarà spazio anche per artisti locali e per la danza. Per qualsiasi informazione è possibile accedere al portale del Teatro www.teatroartemisio.it dove si trovano le foto dell’inaugurazione e anche le informazioni sull’acquisto dei biglietti.

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1) Il saluto del Vescovo di Velletri; 2) Intervento dell’assessore Ognibene; 3) Intervento del Sindaco Servadio; 4) Gente che affolla il corso della Repubblica; 5, 6, 8, 9, 10) Artisti di strada;

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7) Orchestra e coro.


il sipario e si candida per tero comprensorio

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Otto capi “must have” della stagione invernale 2012-2013

La parola d’ordine è: mai più senza! Capi irrinunciabili da avere ad ogni costo nel proprio guardaroba. Una stagione invernale fatta di cappotti, scarpe, maglioni, gonne e accessori obbligatori da indossare e tenere in caldo per ogni occasione, da quelle più fashion ed eleganti al glomour quotidiano.

Mai più senza cintura

taglio clasCappotto viola di dettagli ito ch sico arric iopetto e pp do moderni, o. collo asimmetric Benetton

La cintura è diventata una sicurezza, nonché un accessorio obbligatorio da mettere su trench, cappotti di qualsiasi stessuto. Grazie alla cintura, il cappotto pesante si assottiglia, il doppiopetto diventa meno rigido. Insomma il cappotto che già di per se è un accessorio irrinunciabile per questa stagione invernale con l’aggiunta della cintura diventa un elemento che rende questo capo ancora più elegante, chic e pratico, protagonista indiscusso di questo lungo inverno.

Cappotto di cammello beige con cintura, foderato, tasche con bottoni. Pepe Jeans Josephine.

Borchie e chiodo che passione Non c’è nulla da fare, inguaribili romantiche dovete lanciarvi andare alla moda di quest’anno Giacca che richiede assolutamente bordi pelle arancione, tasca inchie, tanto nero e l’uso del terna e chiusura a chiodo, il giubbotto da biker cerniera. che rende un po’macio anche Oakwood la donna più sensuale e deliNanou cata. Ma tranquille, il chiodo ora ha mille varianti: borchiatissimo oppure in pelle matelasse Completo come un borsetta di Chanel, a bolerino bianco volte perfino rosso fuoco. Con e nero con quali capi abbinarlo? ma certamaniche a tre quarti, gonna con mente con i jeans di ogni tipo, ma non limitatevi ad abbifiocco longuette di namenti scontati, azzardate ed indossate il vostro chiodo pizzo, calze bianche, su un night dress, vedrete l’effetto fulminante. borsa stile Chanel e ballerine con cinturino.

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Ma più senza WR. UP per curve mozzafiato

Giubbotto pelle nera look bomber trapuntata, Stud.

Si chiamano WR. UP la nuova e rivoluzionaria invenzione della Freddy. In morbido jersey, anche colorato valorizzano le forme del corpo grazie a strategiche cuciture e speciali accorgimenti. Scelti da molte celebrities i WR. UP hanno come testimonial d’eccezione Alessandra Mastronardi e Melissa Satta. È proprio vero come dice Coco Chanel: “Non si è mai troppo ricche né troppo magre!”


Camicia verde con colo sciallato di seta. Tara Jermon

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Camicie: torna l’eleganza del fiocco

Completo maglia colorata, gonna a tubino blu, calze scure blu.

Chi nel suo armadio non possiede una camicia. Eleganti, sportive, di seta, in cotone, di jeans tornate tanto di moda, le camicie sono un capo presente nell’armadio di ogni donna. Anche se avete mille camicie c’è una ragione in più per acquistarne un’altra con il collo a fiocco ornato da un piccolo jabod. Una camicia elegante dall’effetto retrò che si conferma Camicia a tunica un must have da non perblu, morbida fascia al dere assolutamente. collo leggermente trasparente, in seta. Linette.

Bolerino eco pelliccia nera con bottoni, Elisabetta Franchi

Completo giacca spencer nera, pantalone skinny, nero scarpe con zeppa e cinturino.

ra con decoGonna tubino ne st Cavalli Ju razioni d’orate,

La pelliccia si accorcia Dimenticate la vecchia e classica versione della pelliccia che copre tutta la siluette. Boleri, cappe, giacche tre quarti, giubbotti le pellicce eleganti diventano più corte, più facili da indossare, meno impegnative e hanno un irresistibile fascino retrò.

Non si accorciano solo i bolerini ma anche le giacche Non sorpassano mai la cintura dei pantaloni, hanno le spalle leggermente pronunciate, (gli anni ottanta insegnano), e ricordano molto i boleri dei toreri. Le micro giacche sono la vera alternativa femminile al classico pullover o al gilet, sia nella versione più elegante con i revers da smoking, sia in versione più essenziale da mettere tutti i gironi. Se volete essere al top, abbinateli a camicie, a top attillati e pantaloni silm a sigaretta, per una silhoutte slanciata e affusolata.

La gonna a tubo con balza: il glamour si arricchisce Lunga al ginocchio, attillata per sottolineare la silhouette, la pencil skirt si riconferma un must. Ad inventare questo capo elegante e chic, il re della maison Cristina Dior negli anni 40. E il successo è immediato Gonna e prolungato nel tempo. Ancora oggi la gonna a matita beige con balza è uno dei capi intramontabili del guardaroba femminile. a tubino. Stampata o tinta unita, liscia o drappeggiata, la pencil skirt Oasis si porta con una camicia leggera di chiffon o in seta. Certo non si può negare che la pencil sottolinea le forme ma anche le imperfezioni. Ecco una soluzione glamour: il volant. Sui fianchi e sul fondo aggiusta le proporzioni e distoglie l’attenzione dai difetti.

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Completo giacca Chanel style, blusa crema con pois, gonna con inserti in pizzo


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Architettiamoci

Arch. Carlo Carones car.arch@libero.it

Affrettiamoci ! !! I C R A V I T N E C ad IN In questa rubrica andrò ad esaminare e sottolineare quelli che sono punti più importanti del D.L. 22/6/2012 (c.d. "Decreto Sviluppo") "Misure urgenti per la crescita del Paese. Fino al 30 giugno 2013 ancora potremo usufruire dei due bonus fiscali: la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie e la detrazione del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Analizziamo ora nello specifico quali sono le tipologie di lavori che rientrano nei due casi di detrazioni. La detrazione del 50% per le spese di ristrutturazione edilizia: Innanzitutto bisogna dire che per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013, la detrazione Irpef aumenta al 50% e raddoppia il limite massimo di spesa (96.000 euro per unità immobiliare), dal 1°luglio 2013 la detrazione tornerà al 36% per le spese sostenute, per un ammontare massimo di 48.000 euro. La detrazione del 50% per le ristrutturazioni riguarda: gli interventi di manutenzione straordinaria, le opere di restauro e risanamento conservativo, i lavori di ristrutturazione edilizia sulle unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale. Sono inoltre detraibili la manutenzione ordinaria (sono ammessi all'agevolazione solo quando riguardano le parti comuni e la detrazione spetterà ad ogni condomino in base alla quota millesimale) e straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia su tutte le parti comuni degli edifici residenziali. Oltre alle spese necessarie per l'esecuzione dei lavori, a i fini della detrazione è possibile considerare anche: le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse (ai sensi del DM 37/2008 - ex legge 46/90-legge 1083/71), le spese per l'acquisto dei materiali, le spese per l'effettuazione di perizie e sopralluoghi, i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori, gli oneri di urbanizzazione, gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi. In caso di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione, la detrazione spetta solo per la fedele ricostruzione, nel rispetto di volumetria e sagoma dell'edificio preesistente, mentre per la demolizione e ricostruzione con ampliamento, la detrazione non spetta in quanto l'intervento si considera, nel suo complesso, una "nuova costruzione”. La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, nell'anno in cui è sostenuta la spesa ed in quelli successivi. La detrazione del 55% per le spese di riqualificazione energetica: anche la detrazione per le spese di riqualificazione energetica resterà al 55% fino al 30 giugno 2013, dopo tale data se non ci saranno ul-

teriori sviluppi normativi il bonus sarà solo del 36% e riguarderà esclusivamente le spese finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all'installazione di impianti basati sull'impiego di fonti rinnovabili. Sembrerebbe però che ci siano tutti i presupposti per prorogarla ulteriormente fino al dicembre 2014. Come per le detrazioni sulle ristrutturazioni, si tratta di riduzioni dall'Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) e dall'Ires (Imposta sul reddito delle società) concesse per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e che riguardano, in particolare, le spese sostenute per: - la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento; - il miglioramento termico dell'edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, pavimenti); - l'installazione di pannelli solari; - la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. I limiti d'importo sui quali calcolare la detrazione variano in funzione del tipo di intervento, come di seguito specificato: - 100.000 euro per la riqualificazione energetica di edifici esistenti (55% di 181.818,18 euro) - 60.000 euro per interventi sugli involucri degli edifici (55% di 109.090,90 euro) - 60.000 euro per l'installazione di pannelli solari (55% di 109.090,90 euro) - 30.000 euro per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (55% di 54.545,45 euro). In relazione ad alcune tipologie di interventi, inoltre, è necessario che gli edifici presentino specifiche caratteristiche quali, ad esempio:1) essere già dotati di impianto di riscaldamento, presente anche negli ambienti oggetto dell'intervento tranne nel caso in cui si installano pannelli solari; 2) nelle ristrutturazioni per le quali è previsto il frazionamento dell'unità immobiliare, con conseguente aumento del numero delle stesse, il beneficio è compatibile unicamente con la realizzazione di un impianto termico centralizzato,3) nel caso di ristrutturazioni con demolizione e ricostruzione si può accedere all'incentivo solo nel caso di fedele ricostruzione. Restano esclusi, quindi, gli interventi relativi ai lavori di ampliamento. In caso di ristrutturazione senza demolizione dell'esistente e ampliamento la detrazione spetta solo per le spese riferibili alla parte esistente. Anche in questo caso Le spese per le quali è possibile fruire della detrazione comprendono sia i costi per i lavori edili connessi con l'intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare gli interventi e acquisire la certificazione energetica richiesta. Spero di essere stato esauriente, ma a questo punto, anche se sembrerebbe che ci siano tutti i presupposti per prorogare questi limiti temporali fino al dicembre 2014, non rimane molto tempo per usufruirne……. ……Affrettiamoci ad INCENTIVARCI!



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Antonio Rezza e la sua arte assurda e ritmica

Antonio Rezza e Flavia Mastrella ci hanno spiegato qualcosa della loro arte. Che potrete vedere dal vivo a Roma, fino al 2 gennaio, al Teatro Vascello Antonio Rezza è un poliedrico artista che vive in provincia di Roma ed esporta la sua arte in giro per il mondo, sottoponendola a chi ha orecchie e cuore per ascoltarla e capirla, ed ovviamente anche per riuscire a riderne. Gli spettacoli di Antonio Rezza e della sua partner artistica, Flavia Mastrella, sono infatti comici e assurdi insieme, esperienze difficili da raccontare ma anche da dimenticare. Dal 4 dicembre al 2 gennaio Rezza e Mastrella saranno al Teatro Vascello di Roma con lo spettacolo "Fratto Ics". Li abbiamo contattati per saperne di più sulla loro arte e la loro visione del mondo, e ne è uscita un'intervista ati-

pica, condotta con due voci intrecciate: non poteva che essere così, visto il profondo legame fra parola e immagine che da 25 anni è l'anima del lavoro artistico di Antonio e Flavia. Spiegateci perchè il vostro teatro è "ritmo", magari parlandoci anche un po' dello spettacolo "Fratto Ics" che porterete a Roma a dicembre. Flavia: Lo spettacolo è incentrato sulla manipolazione ed unisce i due ritmi, parola e immagine, dove la parola è di Antonio e l'immagine è mia.

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Antonio: Si tratta di istallazioni autonome dove io creo la drammaturgia muovendomi nello spazio. Nello spettacolo trattiamo tematiche assurde ma allo stesso tempo comprensibilissime. Flavia: Il nostro teatro è diverso da quello tradizionale perchè tra noi non ci sono gerarchie. Antonio, tu vivi in Provincia (a Nettuno, n.d.r) e non in una grande città. E' una scelta precisa? La Provincia è limitante o stimolante per un'artista? Flavia: in questo momento la provincia mantiene alta la cultura perchè ci dà più spazio per muoverci. Poi l'artista in realtà è nomade. Parliamo di appartenenza anche nello spettacolo "Fratto ics", ma in realtà la distruggiamo, perchè il mondo per noi è unito e non frammentato. Antonio: Lavorare in Provincia offre meno distrazioni rispetto ad una grande città. Noi a Nettuno abbiamo i laboratori, il comune ci dà gli spazi, non potremmo spostare tutto a Roma neanche volendo. Voi portate in tournèe contemporaneamente fino a 7 spettacoli. Ci spiegate come fate? Flavia: per noi gli spettacoli sono come figli! Flavia e Antonio: Abbiamo spettacoli diversi che proponiamo a seconda di ciò che ci viene richiesto e degli spazi che abbiamo a disposizione Qual è il vostro rapporto con la televisione? Pensate sia un mezzo espressivo adeguato alla vostra arte? Antonio e Flavia: La tv è fondamentale e noi ne facciamo poca, ma soltanto perchè ci chiamano poco. In realtà in Italia c'è la convinzione che tutto ciò che non si vede in tv è migliore di quello che si vede. Non ci chiamano perchè temono di farci da cassa di risonanza, e il diverso fa sempre paura. Chi decide di non chiamarci teme che noi possiamo urtare la sensibilità degli spettatori, che non ci capirebbero. Ma questa è un'offesa verso la gente, che non è stupida come loro credono. Non snobbiamo la tv, è un mezzo di comunicazione importante, anche se inizia a diventare vecchio. Se ci chiamassero, andremmo.

zione ► VIZIO: esploraione ► VIRTÙ: ossessimmortalità di quello ► DESIDERIO: eranza che ci sopravviva che facciamo, sp


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Un occhio al mondo del lavoro NONSOLOROSA vi segnala qualche opportunità lavorativa: tentar non nuoce, soprattutto in questi momenti di crisi!

150 P ROF ILI CO M M ER

200 animatori per VER A C LU B del villaggio vacanze vi at-

la vita Siete giovani, dinamici e Club. giusto per entrare in Vera trae? Allora è il momento tour il che i i per i 200 animator A occuparsi delle selezion teci, rtiv Artswiss: si cercano spo operator sta cercando è la bam r pe i coreografi, animator nici del suono, ballerini, si i on ezi pagnatori-sci. Le sel bini, fotografi e accom tro o: provate ad inserire il vos svolgono a Roma e a Milan i". no sezione "Lavora con CV su artswiss.com, nella

ZOO MARIN E CERCA ALI FI G URE PROF ESSI ON ca uatico di Torvaianica, cer "Zoomarine", parco acq ne gio sta la r li da inserire pe molte figure professiona , alle pulizie, infermieri pro zza ure 2013. Addetti alla sic no suo l de i nic alle giostre, tec fessionali, bagnini, addetti o solo alcune delle figure son za e addetti all'accoglien re arine" da marzo ad ottob che lavoreranno in "Zoom oo @z ane um inviati a risorse 2013. I curriculum vanno marine.it

NONSOLOROSA declina ogni responsabilità per l'eventuale cambiamento di date o regolamenti inerenti i concorsi pubblici, nonché ogni contatto con le aziende che offrono lavoro. Questa rubrica è da intendersi puramente al servizio del lettore, che dovrà incaricarsi delle necessarie verifiche sulle aziende offerenti.

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CIALI

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Il 18 novembre la villa ha aperto le porte al pubblico per un “open day” tutto dedicato alla visita di questa suggestiva e accogliente residenza. La maison Alegia è diventata anche un applicazione per tablet e smart phone, un modo divertente e innovativo per diventare Weeding Planner della propria cerimonia, organizzando menù, addobbi e tutti i dettagli del ricevimento.

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N O N S O LO R O S A

Diffamazione, il Parlamento modera i toni

Dopo il caso Sallusti, abolita la norma che prevedeva il carcere per i giornalisti accusati di diffamazione Mentre questo numero di NONSOLOROSA va in stampa, al Senato e alla Camera si discute per l'approvazione dell'ormai celebre Ddl anti-diffamazione: sull'onda emotiva del caso Sallusti, che per un reato d'opinione (nel suo caso, tra l'altro, un omesso controllo) rischia il carcere, il Parlamento si è messo al lavoro per rettificare una norma che appare ingiusta e retrograda. Ma c'è anche chi teme che, tirando la coperta da un lato, si finisca per accorciarla troppo dall'altro. Ci spieghiamo meglio: il Ddl in questione propone norme importanti, che eliminano la pena del carcere per il giornalista che diffama e riducono la sanzione pecuniaria ad un massimo di 50.000 euro, ma contiene anche articoli ritenuti lesivi della libertà per la stampa on-line.

L'articolo dello scandalo è il numero 3, inserito dal senatore Pdl Giuseppe Valentino. Questo articolo prevede che "la persona offesa possa chiedere ai siti internet e ai motori di ricerca l'eliminazione dei contenuti diffamatori o dei dati personali. L'interessato, in caso di rifiuto o di omessa cancellazione dei dati, più chiedere al giudice di ordinare ai siti internet e ai motori di ricerca la rimozione delle immagini e dei dati ovvero di inibirne la diffusione" Non solo: a preoccupare i blogger c'è anche il cosiddetto "diritto di oblio", la norma che prevede che se il diffamato muore, anche gli eredi possano rivalersi sui diffamatori. Francesca Di Belardino

DDL ANTI-DIFFAMAZIONE, LA BOZZA FINALE ABOLITO IL CARCERE: il giornalista che viene ritenuto colpevole di diffamazione non rischia più la detenzione

GIUDIZIO IMMEDIATO: il giudizio su un caso di diffamazione dovrà svolgersi entro massimo 6 mesi

RIVISTE LE SANZIONI: il tetto per le multe è stato fissato a 50.000 euro

DIFFAMATORI RECIDIVI: Nessun raddoppio della pena in caso di recidiva. Se si torna a delinquere si applicherà la norma del codice già prevista per i recidivi.

RETTIFICA ONLINE: l'obbligo di rettifica scatta per le sole testate giornalistiche e non interessa i commenti (la norma si riferisce agli articoli sul web)

SALVI GLI EDITORI: Gli editori non dovranno più rispondere per il reato di diffamazione

SPAZIO DELLA RETTIFICA: la rettifica dovrà avere lo stesso spazio della diffamazione ed essere pubblicata nella stessa pagina (se si parla di giornali cartacei)

CONTRIBUTI PER LA STAMPA AL SICURO: La diffamazione non risarcita non andrà a incidere sui contributi statali percepiti dal giornale


N O N S O LO R O S A

Verso l’elezione della Consulta dei cittadini apolidi

Velletri tenta l’integrazione con il metodo della partecipazione democratica Opposte resistenze da chi vuole “esercitare” una funzione di controllo sugli stranieri Velletri verso una piena integrazione con le comunità apolidi tramite la costituzione di una Consulta Cittadina. Un passaggio qualificante che consente alla numerosa comunità straniere presenti in città di partecipare attivamente alla vita sociale e politica. Le elezioni si svolgeranno il prossimo 2 dicembre e tutti i cittadini stranieri sono stati avvisati con una lettera a presentare le proprie candidature e anche le regole con le quali si svolge la consultazione. Una scelta ponderata che ha visto un intenso lavoro dell’assessorato per ricercare la migliore soluzione per garantire a tutti una partecipazione proporzionale al peso che hanno le diverse comunità. In un primo momento si era pensato di eleggere una sola persona a suffragio universale, il cosiddetto “trentunesimo consigliere” (in vero con la nuova riforma diventerebbe il “venticinquesimo”), un cittadino straniero residente a Velletri che poteva interagire con il Consiglio Comunale com poteri ben distinti e comunque consultivi. conosce la vera capacità d’integrazione e neanche quali siano L’amministrazione, anche dopo un interessante confronto, le speranze e le prospettive dei cittadini stranieri che vivono ha però ritenuto che l’elezione diretta di un solo cittadino a Velletri. straniero avrebbe favorito la comunità più numerosa la- L’appello che viene lanciato a tutti i cittadini stranieri di Velsciando fuori tutte le altre. Anche sulla base delle esperienze letri e anche ai cittadini veliterni che leggeranno questo artimaturate in altri comuni si è deciso di procedere con l’ele- colo, è quello di sensibilizzare la partecipazione e andare zione di una Consulta Cittadina, la cui rappresentanza è ga- oltre le sterili polemiche messe in atto da chi vuole costruire rantita in modo proporzionale a tutte le etnie presenti un potere personale alle spalle dei cittadini stranieri. Formare mediante strumenti di partecipazione democratica. La Con- una Consulta con un’ampia partecipazione democratica è la sulta così eletta potrà, al proprio interno, definire le regole di migliore risposta a questi personalismi. rappresentanza e avanzare delle proposte. Un percorso liLuca Masi neare e partecipato immaginato per dare a tutti un’opportunità e non per far emergere solo un personaggio magari anche strumentalizzato dall’esterno così come spesso accade a Velletri. Una scelta che non è stata condivisa da tutte le forze politiche e ha trovato una forte contrapposizione che si è trasformata, fino ad oggi, in boicottaggio da parte di alcuni che vorrebbero che le proprie idee venissero imposte a tutti. Già una volta era stata convocata l’elezione della Consulta ma non si riuscì a raggiungere il numero minimo dei candidati proprio in seguito a queste azioni di guerriglia sociale messe in atto da chi non vuole che una rappresentanza qualificata possa ritrovarsi intorno a un progetto sociale così importante come la Consulta. Come è stato espresso anche in Consiglio Comunale la Consulta è un primo passaggio verso una Zakaria Moustaquime e Daniele Ognibene piena rappresentanza dei cittadini apolidi, nessuno

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Lavoro

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Parte la corsa per gli 11.892 aspiranti insegnanti. Per i nostri lettori ecco una guida a tutte le prove del concorso

Dopo tredici anni ritorna il maxi concorso per insegnanti Dopo ben tredici anni di attesa, ritorna il maxi concorso per la scuola, che darà un’opportunità di assunzione per più di 11.000 docenti italiani. Dopo un lungo lavoro di ricerca e studio approfondito della condizione in cui versano la scuola italiana e i suoi precari, il Ministero della Pubblica Istruzione Università e Ricerca, guidato dal Ministro Profumo, è riuscito a trovare i fondi necessari per mettere in campo questa iniziativa. In questi casi le cifre sono d’obbligo per rivelare in modo più che esaustivo, l’importanza di questo evento: saranno almeno 160.00, se non addirittura 200.00 gli aspiranti docenti che invieranno la domanda per prendere parte al concorso. Il bando, pubblicato il 25 settembre sulla Gazzetta Ufficiale, parla di 11.545 docenti da assumere nel biennio 2013-14, opportunità promessa a fine agosto dal ministro Profumo, firmatario del documento. Il prossimo anno scolastico (se la selezione sarà conclusa nei tempi previsti) entreranno in ruolo 7.351 neo-professori, mentre i restanti, 4.191 docenti saliranno definitivamente in cattedra nell'anno scolastico 2014-2015; ingressi che serviranno a coprire il 50% del fabbisogno, mentre l'altra metà verrà soddisfatto attraverso le graduatorie a esaurimento dei precari. Tornando alle modalità di partecipazione al concorso, in questi giorni impazzano sui siti specializzati come Orizzonte Scuola, Sussidiario e tanti altri, consigli, rimandi a link utili sui requisiti necessari per partecipare, cosa studiare, cosa aspettarsi dalle domande di concorso e soprattutto come compilare passo dopo passo il bando, operazione che spesso e volentieri richiede passaggi infinti e tutt’altro che elementari. A questo proposito noi di Nonsolorosa siamo scesi in campo per voi, in tal modo, anche per i nostri lettori aspiranti insegnati, il "concorsone" non avrà più alcun segreto!

Al concorso possono partecipare i docenti che hanno conseguito un’abilitazione alla professione d’insegnante entro quest’anno, oppure che abbiano conseguito la laurea entro il 22 giugno 1999. Altro requisito per partecipare al bando (ma questo riguarda solo i candidati per le scuole dell’infanzia) il conseguimento del titolo di studio entro l’anno scolastico 2001-2002, ovvero al termine dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell'Istituto Magistrale, iniziati entro l'anno scolastico 1997-1998. Un volta verificati i requisiti di base, occorre proseguire con una ricerca molto accurata per verificare a quale classe di concorso il proprio tiolo di studio

appartiene. Per adempiere a questo compito, è sufficiente controllare le tabelle ministeriali. Una volta verificata la propria posizione, il candidato dovrà compilare l’iscrizione on line, disponibile insieme al bando, sul sito del MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) www.istruzione.it a partire dal 6 di ottobre. Quest’operazione potrà essere eseguita fino al 7 novembre non oltre le 14.00. I docenti possono candidarsi per una o più classi di concorso in base alle abilitazioni ottenute. Ciò può accadere solo nella stessa regione, che potrà essere scelta dal candidato stesso.

Dopo l’iscrizione al bando, è il momento della prova di preselezione. Confermando il trend già annunciato dal ministro Profumo, convinto promotore della necessità di una scuola più informatizzata a portata di clic, la prima prova sarà effettuata su PC. Consisterà, infatti, in un test di 50 quiz su vari argomenti tra cui logica, comprensione del testo, lingua straniera comunitaria a scelta s0tra inglese, francese, tedesco, spagnolo e informatica ovviamente. Trattandosi di quiz a riposta multipla non è necessaria la frequenza a corsi preparatori specifici, basta prepararsi mediante delle simulazioni. Utilissimo anche un mega “ripassone” degli argomenti generali su cui punteranno i quesiti, senza dimenticare una rinfre-

scata alla grammatica della lingua straniera scelta, e alle nozioni principali d’informatica. Dalla prova preselettiva, oltre alle competenze nozionistiche e di ragionamento, è richiesta una grande velocità riflessiva: il candidato avrà a disposizione solo 50 minuti per rispondere alle 50 domande del test. Per superare questa fase preselettiva, bisogna conseguire un punteggio non inferiore a 40/50. Le date della prova verranno rese note una ventina di giorni prima della prova stessa, tramite pubblicazione di avviso sulla Gazzetta Ufficiale nella serie speciale dedicata concorsi ed esami, nonché sul sito del Ministero insieme al luogo dove si svolgerà il concorso.

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La seconda prova «scritto-pratica» sarà invece su base nazionale. Consisterà in una serie di quesiti a riposta aperta «finalizzati a valutare la padronanza delle competenze professionali nonché delle discipline oggetto di insegnamento». Riguardo al punteggio per questa prova scritta si può ottenere da un massimo di 40 punti ad un minimo di 28. Tuttavia è bene aspirare al massimo, considerato che il punteggio ottenuto nella prova scritta, corrisponde con quello di ammissione all’orale. Per concludere l’iter del concorso è necessario superare un’ultima prova orale, che non si limita a valutare la conoscenza della disciplina che si

aspira ad insegnare ma anche la capacità stessa di insegnarla; perciò la prova orale consisterà nella simulazione di una vera e propria lezione di trenta minuti su una traccia estratta dal candidato. Successivamente si proseguirà ad un colloquio nel quale si approfondiranno i contenuti e le scelte didattiche e metodologiche della lezione. Un ultimo consiglio: studiate, impegnatevi al massimo e vivete questa opportunità con il giusto entusiasmo e anche con un pizzico di emozione, che non guasta mai. In bocca al lupo a tutti i candidati! Maria Rita Cappucci

Un occhio al mondo del lavoro NONSOLOROSA vi segnala qualche opportunità lavorativa: tentar non nuoce, soprattutto in questi momenti di crisi! ON L'APPUNTAMENTO C BRE RYANAIR E' A OTTO

no? è sempre stato il vostro sog Fare l'hostess o lo steward oa re, ob a Roma il 9 o il 30 ott Potete presentarvi allora lea ir, se: in queste date Ryana Milano l'11 dello stesso me nti de en cast, assume nuovi dip der nel settore dei voli low e incandidatura va comunqu da inserire in organico. La sella ne w.crewlink. ie, cliccando viata tramite il sito ww e im ott ili: Requisiti indispensab zione: “recruitment days”. ai ore eri inglese e altezza non inf capacità natatorie, fluente 157 cm.

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MAXI CONCORSO SC

UOLA:

C'E' TEMPO FINO AL 7 NOVEMBRE PER IN VIARE LE DOMANDE Per iscriversi al concorso che porterà all'assunzione di 11.542 insegnanti, occorr e seguire la procedura tele matica Polis attraverso il sito del Ministero dell'Istruzione. Il testo del bando è disponibile sul lo stesso sito, www.istruzion e.it, e sulla Gazzetta Ufficiale : teneteli d'occhio per ess ere aggiornati sul diario delle pro ve.

LA BANCA D'ITALIA OFFRE 5 BORSE DI STUDIO

La Banca d’Italia mette a concorso 5 borse di ricerc a per giovani economisti con int eresse ed esperienze nell’a mbito della ricerca economi ca applicata e delle sue implicazioni di politica economi ca. Al termine del primo anno di fruizione della borsa ess i potranno essere convoc ati a partecipare ad una selezion e per l’assunzione a tempo indeterminato nel grado ini ziale della carriera direttiva . Informazioni su www.bancadit alia.it

NONSOLOROSA declina ogni responsabilità per l'eventuale cambiamento di date o regolamenti inerenti i concorsi pubblici, nonché ogni contatto con le aziende che offrono lavoro. Questa rubrica è da intendersi puramente al servizio del lettore, che dovrà incaricarsi delle necessarie verifiche sulle aziende offerenti.

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L’Unione Europea riceve il Premio Nobel per la pace

Premio Nobel per la Pace 2012

Probabilmente non ricordo con precisione chi ha vinto gli scudetti del campionato di calcio negli ultimi 20 ma di sicuro ricordo a chi è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace e sempre ho atteso, trasognante, la decisione dell’Accademia. Questa volta, grande sorpresa, è stato assegnato proprio a me e anche te, caro, lettore, insieme con altre 500 milioni di persone: all’Unione Europea. Una decisione inattesa ma in linea con il coraggio che l’Accademia ha sempre mostrato di avere e che apre a profonde riflessioni che auspico siano capaci di rafforzare il nostro europeismo. Il pensiero corre subito a “quei due”, mi riferisco a Ernesto Rossi e Altiero Spinelli quando confinati sull’isola di Ventotene iniziarono a dare forma a un pensiero che sembrava un sogno. Quel seme che ha diffuso le spore ovunque e ha continuato a germogliare contaminando tante donne e uomini che da allora hanno saputo dare forma a quel sogno fino a farlo diventare una realtà. La storia la conosciamo tutti, sappiamo quanto abbiamo creduto all’Europa e quanto i nostri rappresentanti politici siano stati capaci di dargli quella forma che oggi vince il Nobel della Pace per tutti noi. La passerella è ampia, penso a De Gasperi a Moro a Berlinguer a Ciampi a Prodi a Napolitano a Monti solo per citare gli italiani che hanno creduto fortemente nell’Europa anche quando spiravano - come adesso - venti contrari. L’idea di Europa non si coglie dalla piazza del paese e non è la sola possibilità (pure straordinaria) di avere in tasca una moneta comune con centinaia di milioni di persone. Si coglie con il confronto aperto e autentico con gli altri popoli, con la capacità di conoscere storie e tradizioni, sogni e speranze, aprendosi a quel dialogo che è alla base di una crescita che va oltre ogni crisi economica. L’Europa è un’idea

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destinata a compiersi, siamo solo a una parte del cammino e sono certo che ciò accadrà quando la generazione dell’Erasmus diventerà classe dirigente, quando gli Stati Uniti d’Europa diventeranno una realtà forte. Innanzitutto dobbiamo smetterla di piagnucolare e di vedere gli altri Paesi dell’Unione come avversari, sono nostri compagni di avventura, condividono con noi il presente e ambiscono allo stesso futuro. Nei recenti Giochi Olimpici di Londra ho “manipolato” il medagliere riformulando una classifica prevedendo che tutti i Paesi dell’Ue corressero sotto la stessa bandiera; le medaglie d’oro dell’UE sarebbero state ben 88, quasi il doppio della Cina e degli Usa. Spero che il riconoscimento del Nobel non svanisca nel dimenticatoio e che vada oltre i titoli dei giornali del giorno dopo. “L’integrazione europea è nata innanzitutto come progetto di pace”, così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha commentato il premio, parole che andrebbero impresse per rammentate a coloro i quali, con fare populista, additano l’Europa come responsabile della crisi epocale che viviamo. L’Europa è nello stesso tempo contenitore e contenuto, assume la forma desiderata perché contiene in sé quell’elemento magico capace di costruire un orizzonte di senso per i popoli e per i Paesi che la compongono. Sarebbe un grande esercizio condividere il Nobel per la Pace con gli altri Paesi europei, quelli che ancora non sono sotto la bandiere con le dodici stelle ma che stanno lavorando per arrivarci e tutti insieme dobbiamo fare uno sforzo per accoglierli. L’Europa è quella dei popoli, comprende i fratelli di Balcani, tutti, nessuno escluso, arriva fino agli Urali e travalica. L’Europa è un sogno e non un incubo e tutti coloro che lo credono si debbono battere quotidianamente e il Premio Nobel per la Pace è una medaglia che potremmo attaccare sul bavero delle nostre giacche e andarci orgogliosi. Luca Masi


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Cinquant’anni fa l’apertura del Concilio Vaticano II

Il discorso della luna di Giovanni XXIII fu l’inizio di un’esperienza che ha cambiato la Chiesa Molti giovani non hanno compreso in pieno l’anniversario dei 50 anni dell’apertura del Concilio Vaticano, le immagini di una tv sbiadita e la sua icona più significativa, rappresentata dal viso e dalla voce del Papa Buono, lo fanno sembrare un evento statico, accaduto una sera di tanti anni fa quando sul cielo di Roma brillava la Luna Piena. La portata innovativa di quella processione simbolica andava ben oltre le tradizioni della Chiesa di Roma, iniziava una riflessione che coinvolgeva le più grandi menti del tempo e che avrebbe dato alla Chiesa un volto nuovo, più vicino alla gente e nella prospettiva del nuovo millennio. Dunque attuale anche per noi oggi, tanto più che le riflessioni e le discussioni di quegli anni (il Concilio si concluse nel 1965 dopo essere strato annunciato nel 1959) hanno orientato lo sviluppo dell’Occidente e non solo quello dei cattolici. Giovanni XXIII ebbe l’intuizione di indire il Concilio tra l’incredulità, un colpo a sorpresa che lasciò perplessi molti teologi e intellettuali che pensavano a una scelta azzardata poiché un Concilio doveva essere preparato per tempo. Angelo Roncalli era così, un saggio che aveva ben ponderato la portata della sua decisione e aveva previsto anche lo stupore dei tanti suoi collaboratori, anzi forse fu proprio l’elemento sorpresa che assegnò carattere di autenticità al Concilio. Ma la cosa più sorprendente fu il termine usato dal Papa per dare carattere di innovazione al Concilio, usò la parola “aggiornamento”, un’assise planetaria per condividere un cambiamento da parte di una delle istituzioni più conservatrici del pianeta. Niente male! Già con questi pochissimi elementi si può capire meglio la portata del Concilio, cosa significò per la Chiesa ma anche per la società, in particolare per quella italiana sempre legata alle vicende di Oltre Tevere. L’interminabile processione dei Vescovi e dei Padri convocati per il Concilio non fu affatto una passerella come in tanti temevano, già nella prima riunione, all’atto di for-

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mare delle commissioni, alcuni Padri chiesero un rinvio per approfondire meglio la discussione. Richiesta valutata e concessa proprio dal Papa che dimostrò, qualora fosse rimasto qualche dubbio, che il Concilio era cosa seria e che doveva spogliare tutti dai pregiudizi e che il lavoro svolto avrebbe avuto eco nei decenni a venire. La Chiesa aprì un confronto culturale senza precedenti e gettò le basi per le grandi Encicliche sui temi sociali che avrebbero segnato la vita di tante donne e tanti uomini creando le condizioni per l’impegno di milioni di cristiani in tutto il mondo. Di quel gruppo di Padri Conciliari ne restano una settantina in vita, naturalmente molto anziani che oggi sono la testimonianza vivente della straordinaria esperienza del Concilio Vaticano II che ha ancora molto da dirci. Luca Masi


L’angolo del Cinem inema

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Dopo il trionfo a Cannes arriva nelle sale la commedia di Matteo Garrone “Reality” Anche stavolta Garrone è stato in grado di coniugare il successo di pubblico con le buone critiche in sala. Con il suo “Reality”, il regista di “Gomorra” ha voluto proporre una storia originale dove il protagonista, prima spalleggiato e poi ostacolato dai fratelli, decide di fare il provino per il Grande Fratello, il reality più famoso della tv italiana. Improvvisamente la vita di Luciano, tranquillo pescivendolo napoletano, viene stravolta da uno strano pensiero: pur non avendo superato la selezione è convinto che gli autori della trasmissione lo stiano seguendo e riprendendo giorno e notte, insomma fa fatica a distinguere realtà e

illusione sentendosi 24 ore su 24 sotto i riflettori. A nulla valgono i tentativi della sua numerosissima famiglia né quelli di una prete, che lo porta addirittura in pellegrinaggio a Roma. Oltre alla trama, l’arma vincente del film è il suo protagonista, Aniello Arena definito dallo stesso Garrone, “un incrocio tra Deniro e Totò”. Condannato nella vita reale per una strage di camorra, Arena sconta l’ergastolo a Volterra, ma grazie a Garrone ha cominciato una nuova vita.

Arriva nelle sale Ted l’orsacchiotto più sfacciato del mondo Non è facile avere per migliore amico un pupazzo di peluche che parla, ride, scherza, dice parolacce e beve birra. Ma è quello che succede a Mark Wahlberg in questa strana e irriverente commedia. Diventato parlante per esaudire il sogno di una ragazzino, il tenero orsacchiotto

Ted, trent’anni, dopo quando il suo padroncino è ormai un uomo, è una presenza un po’ ingombrante e fuori luogo soprattutto per la sua fidanzata. A creare questo orsacchiotto irriverente e sboccato, Seth MacFarlane, la mente perversa che ha creato i “Griffin”.

L’angolo dei libri Walter Veltroni “L’isola delle rose” L’ultimo romanzo di Veltroni è la versione romanzata di un fatto realmente accaduto in Romagna nel 1996. Tre ragazzi decidono di aiutare il loro amico Giulio a costruire una piattaforma appena oltre il limite delle acque territoriali per accoglier una comunità di artisti e poeti e musicisti. Tutti si impegnano per realizzare questa cosa, del resto siamo nell’epoca meravigliosa in cui ogni cosa sembra possibile, anche dichiarare l’indipendenza dell’isola che non c’è.

Dacia Maraini “L’amore rubato” Le protagoniste de "L'amore rubato" combattono una battaglia antica e sempre attuale, contro gli uomini amati che sempre più spesso si dimostrano incapaci di ricambiarle, di confrontarsi con il rifiuto, il desiderio. Davanti a queste donne, mariti, amanti, compagni si rivelano ragazzini che stentano a crescere e confondono la passione con il possesso e, per questo, l'amore lo rubano: alle bambine che non sanno, alle donne che si donano troppo. In tutte queste storie, Dacia Maraini racconta di un mondo diviso fra coloro che vedono nell'altro una persona da rispettare e coloro che, considerano l'altro un oggetto da possedere e schiavizzare.

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Ondine famose

Hanno percorso insieme un lungo tratto del secolo scorso ma non si sono mai incontrate ed anzi, a ben vedere, hanno camminato lungo strade completamente diverse. Ed anche quel loro avere lo stesso nome così originale è frutto soltanto del caso. Ondina Valla, nata a Bologna nel 1916, si chiama in realtà Trebisonda, nome della città turca che il padre ritiene la più bella del mondo; ma poi, dopo i primi successi sportivi, un giornalista sbaglia a scrivere il suo nome e per un banale gioco di parole tutti cominciano a chiamarla affettuosamente Ondina. La Peteani, invece, nata a Trieste nel 1925, viene battezzata proprio con quel nome. Per la prima il destino ha riservato una brillante carriera sportiva; per l’altra ci sono i cantieri navali di Monfalcone e la vita dura dell’operaia. Ondina Valla si dedica con passione allo sport e già a tredici anni, dopo aver gareggiato e vinto nei campionati studenteschi bolognesi, è ritenuta da tutti una delle grandi promesse dell’atletica leggera italiana. L’anno dopo diviene campionessa italiana assoluta ed è convocata in nazionale. E’ un’atleta versatile, fortissima in tutte le specialità nelle quali si cimenta, dalla corsa veloce a quella ad ostacoli, nei salti e nelle staffette. Presto la sua popolarità diviene enorme anche perché la stampa fascista la promuove come fulgido esempio della sana e robusta gioventù italiana: “il sole in un sorriso”. Chiamata a partecipare alle olimpiadi di Berlino del 1936, vince la semifinale degli 80 metri ostacoli stabilendo anche il nuovo record mondiale; il giorno dopo conquista l’oro nella finale. Ha soli vent’anni ed è la più giovane atleta italiana ad aver ottenuto tale risultato olimpionico e questo record rimarrà imbattuto fino

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al 2004. Nel 1937 stabilisce il nuovo primato italiano nel salto in alto. Continua a gareggiare fino ai primi anni quaranta conquistando una quindicina di titoli nazionali in varie discipline e tre vittorie ai Giochi mondiali dello sport universitario di Tokyo. Intanto però, purtroppo, vanno aggravandosi i problemi alla schiena che, rivelandosi poi spondilosi vertebrale, la costringeranno a ritirarsi definitivamente dall’attività sportiva. Intanto quell’Italia della quale è stata uno dei simboli e che tanto l’ha osannata e amata va dissolvendosi tragicamente negli orrori della guerra: siamo nel 1943 e l’altra Ondina, l’operaia di Monfalcone ora appena diciottenne, decide di partecipare alla guerra di Liberazione unendosi ai Battaglioni partigiani del Carso e più precisamente alla Brigata Proletaria. Fa la staffetta, un compito pericolosissimo che gli procura un paio di arresti e altrettante fughe rocambolesche. Poi, però, arriva il giorno del destino: arrestata l’11 febbraio del 1944, viene condotta al comando delle SS di Trieste. Da lì non si fugge: in carri bestiame si parte per la deportazione. Ondina Peteani arriva al campo di concentramento di Auschwitz dove gli viene tatuato il numero 81672. Precipita, ma con dignità, nell’orrore assoluto. Sopravvive alle disumane condizioni di vita in quel famigerato campo di morte e al trasferimento nel campo di Ravensbruck. Ondina è forte, è un’operaia dei cantieri di Monfalcone e una partigiana; è una ragazza che conosce la fatica, le privazioni, il pericolo e la sofferenza ma è anche una giovane donna che ha lottato e lotta ancora per la libertà. Così, durante una marcia di trasferimento dalla fabbrica nella quale lavora come schiava al campo di concentramento dove alloggia come reclusa, riesce ancora una volta a fuggire. Nel luglio del 1945, dopo tre mesi incredibili, riesce a tornare a Trieste per riabbracciare i suoi familiari ed il cane che l’ha aspettata e riconosciuta. Non l’aveva liberata nessuno, si era liberata da sola. Dopo la guerra Ondina Valla, l’atleta, ora sposata e residente fino alla fine, arrivata nel 2006, nella tranquilla L’Aquila, città del marito, è sempre più lontana dalle cronache sportive e si gode un oblio che verrà interrotto solo nel 1978 dal furto della sua medaglia d’oro berlinese. Ondina, l’operaia partigiana, diviene ostetrica e continua, con voluta modesta marginalità, l’attività politica nelle fila del PCI e dell’ANPI. Muore nella sua Trieste nel 2003. Paolo Maola


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L’arte Enogastronomica

L’olio extravergine d’oliva

Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it

La raccolta delle olive, innanzitutto, dovrebbe essere fatta a mano (brucatura) per evitare che i frutti vengano ammaccati o schiacciati e , di conseguenza, subiscano attacchi fungini, da cui il difetto dell'olio detto ammuffito, e processi fermentativi da cui il riscaldo, il rancido. Importantissimo poi è il momento della raccolta. Nel nostro territorio per avere un prodotto finale di qualità, che emani aromi fruttati e di bassa acidità, bisogna raccogliere nel periodo dell'invaiatura, quando il colore della buccia dell'oliva lascia il verde giallastro per diventare rossastro e violaceo e la polpa interna non sia diventata scura. Una volta fatta la molitura o frangitura dei frutti con molazze tradizionali a pietra o con martelli rotanti o con rulli, la pasta ottenuta viene rimestata delicatamente (gramolatura) e viene poi avviata all'estrazione del mosto oleoso.Ci sono molti sistemi di estrazione che per dare un olio extravergine non possono essere chimici, l'importante è che durante questa, come nelle fasi precedenti, non avvenga un riscaldamento elevato che snaturerebbe completamente l'olio causando anche difetti. L'ultima operazione è la separazione, nel mosto oleoso, dell'olio dall'acqua di vegetazione che oggi per lo più avviene rapidamente con macchine centrifughe. Ecco qua, quindi, il nostro olio extravergine; extravergine solo se avrà un'acidità espressa in acido oleico, al massimo di 1g su 100g di olio ed all'esame organolettico non presenterà difetti ed avrà profumi fruttati pregevoli, come stabilisce la legge. Il nostro extravergine è veramente una spremuta di frutta totalmente naturale. Fa bene a tutto e a tutti. E' il grasso più digeribile. Preso prima di un “buon pranzetto” fa da protezione alle mucose dello stomaco e lo difende dalle ulcere. Se si prende come lassante, non irrita e non contrae a fondo al cistifellea. Rallenta il processo d'invecchiamento soprattutto delle cellule nervose del cervello e riduce l'eccesso di colesterolo del sangue.Per quanto riguarda la valenza gastronomica, è senza dubbio il re dei condimenti a crudo ma anche in cottura è il grasso ideale per ogni tipo di cibo grazie alle qualità sia salutari, di cui ho accennato prima, che di aromaticità. Ma per sfatare ogni pregiudizio, voglio elogiarne i meriti nella frittura.Friggere significa cuocere un alimento in un grasso portato ad una temperatura tale che la superfice, spesso rivestita con solo farina o pastella o impanatura, formi, rapidamente, una crosticina croccante e dorata che non permette la fuoriuscita dei succhi dell'alimento rendendo morbido l'interno. Per fare ciò la temperatura ovviamente deve essere elevata, quindi si pone il problema di non fare bruciare il grasso di cottura, di non fare raggiunger il cosidetto “ punto di fumo” al quale comincia a fumare e a generare composti di sapore sgradevole e alle volte anche tossici. Niente paura!!! L'olio extravergine ha un punto di fumo oltre i 200° ( gli oli di semi lo hanno molto più basso) e siccome la temperatura più alta utile per una frittura è 185°, potete benissimo friggere in assoluta sicurezza.Queste poche righe raccontano solo un'infinitesima parte di tutto quello che si potrebbe dire su questo prodotto senza tempo che ha le fondamenta su radici millenarie.


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Viaggi

Togo e Benin: Terra di Vudù

Marco Rossetti marco.rossetti@viaggiofflimits.it ...E' proprio attraverso il viaggio ( mentale o reale che sia, interiore o avventuroso) che ogni generazione costruisce la propria memoria e, a ben guardare, anche la propria leggenda... PierV.Tondelli

Una regione in cui il passato vive strettamente a contatto col presente e dove si alternano paesaggi di colline, foreste, spiagge incontaminate sull’oceano blu. Il viaggio nella magia comincerà con una visita al mercato dei feticci di Lome, dove sono messi in vendita gli ingredienti dei sacrifici vudù. E' qui che i vari adepti dell'animismo locale vengono a comprare gli elementi necessari per i loro culti. I responsabili del mercato ci mostreranno alcuni «gri-gri» prodotti per risolvere i problemi della vita di tutti i giorni. Percorrendo la strada che ci porta verso nord visiteremo villaggi tradizionali e, se l’occasione si presenta, passeggeremo in qualche bel mercato colorato, confondendoci tra la folla piena di vita … Lomè è una capitale ridente, colorata, orgogliosa del suo

mercato centrale con le Nana-Benz, del quartiere con i palazzi coloniali, del singolare mercato dei feticci, dove si vendono gli ingredienti per realizzare i sacrifici vudù. Riti antichi e “forti” a Ouidah,una delle capitali del vudù africano; ritualità nelle maschere delle etnie Yuruba e Fon. Non solo “religiosità”: l’architettura come arte, nei colori della terra dei villaggi Taneka, nelle dimore fortificare dei Somba, nelle case su palafitte, nel palazzo reale di Abomey. Una pista attraverso la catena collinare dell'Atakora ci condurrà all'incontro dei Tamberma. Per ragioni di difesa hanno trovato rifugio da secoli nella catena montuosa dell'Atakora, su un territorio dall'accesso difficile che ha permesso di sfuggire a tutti gli influssi esterni e principalmente alla tratta negriere verso il nord Africa islamizzato. Secondo gli specialisti le loro origini li accomunano ai Dogon del Mali: con loro condividono una fedeltà assoluta alle proprie tradizioni animiste. Prova ne è la presenza di grandi feticci, a forma fallica, all'entrata delle loro case. Le dimore, di singolare bellezza, sono in forma di minuscoli castelli costruiti su tre piani. Architetti di avanguardia come Le Corbuisier sono rimasti colpiti per la plasticità delle forme di queste dimore fortificate. Con il permesso accordatoci dagli abitanti entreremo nelle loro case per comprendere il loro stile di vita. Un po' più ad est, una volta attraversato il confine del Benin, incontreremo i Betammaribe (alias "Somba), che condividono con i Tamberma lo stesso spazio ambientale: le colline Atakora. Come loro costruiscono bei castelli d'argilla, ma da loro si differenziano per alcuni riti iniziatici molto suggestivi. I giovani, verso 18-20 anni, si fanno scarificare tutto il ventre con intricati e raffinati motivi geometrici. Prendono l'iniziativa liberamente ma anche profondamente convinti che solo queste scarificazioni daranno loro uno statuto di veri uomini, nel mondo degli adulti. Si tratta della sua nascita ufficiale, come membro del gruppo. Fini e molteplici scarificazioni sul volto ricorderanno, per sempre, che è un Betammaribe Non solo un viaggio, ma un contributo concreto alla sfida contro la povertà e all’emigrazione


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Nuove tendenze nel mondo del fitness

Ginnastica dolce e benessere psicosomatico una nuova strada per tornare in forma Con l'arrivo dell'autunno i patiti del fitness cominciano a pianificare la stagione sportiva: con l'estate ormai alle spalle, si pensa già a presentarsi in forma per quella che verrà. Sappiate però che faticare a ritmo di musica, con il sudore che gronda dalla fronte e il fiato corto, non è più di moda. Oggi, a causa anche dei ritmi di vita sempre più sincopati, la cura di sé stessi fa sempre più spesso rima con dolcezza, tranquillità, riflessione. Addio quindi allo spinning, all'aerobica con lo step o alle corse in tapis roulant: diamo il benvenuto alla yoga, alla ginnastica posturale, alle attività psicomotorie. Movimenti misurati, stretching muscolare, tonicità, controllo del respiro: sono queste le parole chiave della ginnastica dolce, che insegna a lavorare sul proprio corpo e ad accettarne i ritmi, per tornare in forma senza traumi. Sempre attuali le tecniche del Pilates, la disciplina che si concentra sui muscoli posturali, cioè quelli che aiutano a tenere il corpo bilanciato e sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale. Il Pilates lavora prima sulla mente e poi sul corpo, ma garantisce con l'applicazione muscoli scolpiti e un equilibrio da ballerina. Per chi ha problemi alla schiena, consigliatissima la tecnica "Back School" cioè scuola della schiena, che nasce con lo scopo di insegnare ed educare ad un uso sano della schiena, attraverso esercizi e posture, seguendo i principi chinesiologici che la governano. Questa tecnica unisce i contributi della medicina, della chinesioterapia, dell’ergonomia, della psicologia e dell’educazione alla salute: per questo è consigliata per ogni fascia d'età e per ogni problema fisico. Per chi ama la filosofia Yoga, infine, segnaliamo una branca della disciplina

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particolarmente utile per chi soffre di stress: le posizioni Asana, che si basano sul "sistema sottile" e permettono al praticante, assumendo diverse posizioni, di purificare i canali energetici ed incanalare l'energia verso specifici punti del corpo, per ottenere così un notevole beneficio psico-fisico. Le discipline dolci sono diverse e ogni centro sportivo di media grandezza ne inserisce diverse nell'orario delle proprie lezioni: c'è sempre chi preferirà tirare pugni al sacco per scaricare le tensioni, ma noi di NONSOLOROSA ci permettiamo di consigliarvi un approccio "dolce". In questi momenti di amarezza generalizzata, l'oasi di benessere più efficace potremmo trovarla dove meno ce lo aspettiamo: dentro di noi. Francesca Di Belardino



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CONCERTI 99 POSSE 17 ottobre Circolo degli artisti ROMA

FINLEY 9 novembre Circolo degli artisti ROMA

SALMO 18 ottobre Xl live "ex distillerie clandestine" ROMA

STEVE VAI 11 novembre Atlantico live ROMA FRANCESCO DE GREGORI "Sulla strada" 20 novembre Atlantico live ROMA

DIRE STRAITS LEGENDS 27 ottobre Latina

VERMEER. IL SECOLO D'ORO DELL'ARTE OLANDESE dal 1 ottobre Scuderie del Quirinale ROMA GUTTUSO. 1912-2012 dal 5 ottobre Vittoriano ROMA ORTI E GIARDINI – IL CUORE DI ROMA ANTICA fino al 14 ottobre Fori Imperiali ROMA

TEATRO

ANTONIO GIULIANI Dal 23 ottobre W ZORRO, IL MUSICAL TEATRO OLIMPICO Dal 9 al 21 ottobre Teatro sistina RODOLFO LAGANA' ROMA Dal 6 al 25 novembre TEATRO SISTINA MICHELE PLACIDO "RE LEAR" TERESA MANNINO Dal 16 al 28 ottobre Dal 8 al 13 novembre TEATRO QUIRINO TEATRO A. JOVINELLI COCHI E RENATO Dal 23 ottobre TEATRO SISTINA

MALIKA AYANE 22 novembre Auditorium Roma

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MOSTRE "ROBERT DOISNEAU. PARIS EN LIBERTÉ" dal 27 ottobre Palazzo delle Esposizioni ROMA I PAPI DELLA MEMORIA fino all'8 dicembre Castel Sant'Angelo ROMA TIZIANO fino a giugno 2013 SCUDERIE DEL QUIRINALE

MOMIX REMIX dal 13 novembre TEATRO OLIMPICO FILIPPO TIMI in "Amleto 2" Dal 15 al 25 novembre TEATRO A. JOVINELLI PETER PAN IL MUSICAL Dal 29 novembre al 9 dic. TEATRO SISTINA

CARMINA BURANA 10-11 novembre INAUGURAZIONE TEATRO ARTEMISIO

MY FAIR LADY Con Vittoria Belvedere e Luca Ward dall'11 dicembre TEATRO SISTINA ROCCO PAPALEO Dal 13 al 31 dicembre TEATRO A. JOVINELLI VINCENZO SALEMME Dal 18 dicembre TEATRO OLIMPICO


COMUNE DI VELLETRI

ASSESSORATO ALLA CULTURA

BIBLIOTECA “AUGUSTO TERSENGHI”

Sabato 27 ottobre 2012 ore 17.00 Nell’ambito del “Festival delle Biblioteche”

Incontro con l’attore Andrea Tidona e lo scrittore Gabriele Santoni Partecipano: Daniele Ognibene (Assessore alla Cultura) Leonardo Ciocca (Bibliotecario) PRESSO VILLA BERNABEI INGRESSO LIBERO




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