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Siglato il protocollo d’intesa tra Marina Militare e ENI
Siglato il protocollo d’intesa tra la Marina Militare e ENI di Stefano Febbraro
Marina Militare ed ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), rappresentate dai rispettivi vertici, l’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Marina Militare e il dottor Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, hanno siglato nel Salone dei Marmi di Palazzo Marina a Roma, un importante Protocollo d’Intesa. L’accordo mira a garantire la sicurezza secondo due aspetti: quella marittima in generale e la sicurezza energetica a protezione degli interessi nazionali. Nello specifico l’intesa propone di rendere familiare alla Marina Militare l'ambiente delle piattaforme di estrazione degli idrocarburi off-shore consolidando così le collaborazioni già in atto tra le due parti. La Marina, nello specifico, supporterà ENI nell’attività di vigilanza sul regolare sfruttamento delle risorse della piattaforma continentale, tramite l’azione di prevenzione e repressione dell’inquinamento marino e mettendo in pratica le indiscusse competenze della Marina Militare nel settore della subacquea e dell’idrografia. La firma del protocollo consente di sviluppare procedure che potranno riguardare, tra l'altro: programmazione di simulazioni di attività di intervento per la sicurezza delle strutture marittime e del personale impiegato; elaborazione di attività di ricognizione congiunta delle strutture marittime di Eni su aspetti unicamente legati alla security, nel rispetto delle normative degli Stati costieri e
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Siglato il Protocollo d’Intesa tra la Marina Militare ed Eni, tra l’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare ed il Dottor Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni
della loro esclusiva giurisdizione sulle piattaforme; direzione di verifiche ed ispezioni sulla parte immersa delle piattaforme off-shore, esclusivamente in situazioni di emergenza (legate alla security) e nel rispetto delle normative degli Stati costieri che esercitano la giurisdizione sulla zona marittima interessata; prestazione di assistenza in emergenza per situazioni a rischio security nelle installazioni off-shore e nei confronti del personale dipendente da Eni. La Marina, in quanto responsabile della “vigilanza a tutela degli interessi nazionali e delle vie di comunicazione marittima al di là del limite esterno del mare territoriale” (D.lgs. n. 66/2010, Codice dell’Ordinamento Militare), mette a disposizione la Centrale Nazionale Interministeriale di Sorveglianza Marittima (CNISM) presente a Roma al comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) e il Dispositivo Interministeriale Integrato di Sorveglianza Marittima (DIISM) contenente informazioni scambiate tra le differenti amministrazioni dello Stato, acquisite dai mezzi navali della Marina Militare che possono essere impiegabili anche in un contesto di politica marittima integrata dell’Unione Europea.
Roma, Palazzo Marina 6 luglio 2021. Il momento della sigla del Protocollo d’Intesa tra la Marina Militare ed ENI. Nella foto l'ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Marina Militare e Dottor Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.