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Future Combat Naval System 2035 di Enrico Vignola

di Enrico Vignola

La Marina Militare illustra il Future Combat Naval System 2035 durante il primo workshop sull’innovazione tecnologica

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Il 1 luglio 2021 si è svolto presso il Circolo Sottufficiali di Tor di Quinto, a Roma, il primo Workshop sull’Innovazione Tecnologica della Marina Militare, organizzato con l’obiettivo di presentare una prospettiva di sviluppo dello strumento aeronavale in relazione alle sfide ed opportunità legate alle disruptive technologies. Quello dell’innovazione tecnologica è infatti un settore connotato da grande dinamicità e sta assumendo crescente rilevanza anche nello sviluppo delle capacità militari, che non possono esentarsi dal confronto con l’evoluzione nel settore dell’Intelligenza Artificiale, della robotica e sistemi autonomi, dell’Internet of Things, delle biotecnologie e dei computer quantistici. Nel corso dell’evento, cui ha partecipato il capo di Stato Maggiore della Marina, insieme ad autorevoli rappresentanti delle Forze Armate, dell’Industria e del mondo della ricerca, sono stati illustrati gli scenari futuri ed alcune tra le principali sfide ed opportunità di sviluppo capacitivo negli ambienti subacqueo, di superficie, aereo, anfibio e cibernetico. Si tratta di progettualità e percorsi di ricerca che vengono sviluppati mettendo a sistema l’esperienza e le esigenze operative dei militari, le conoscenze tecnico-scientifiche del mondo accademico e la capacità di produzione del mondo industriale. Il “Future Combat Naval System 2035” rappresenta la sintesi delle capacità che la Marina Militare traguarda per il suo strumento. Il capitano di vascello Enrico Vignola, Capo Ufficio Spazio ed Innovazione Tecnologica dello Stato Maggiore Marina, ne ha delineato le principali caratteristiche, focalizzando l’attenzione sulle principali aree di interesse tecnologico intorno alle quali lo strumento dovrà svilupparsi: l’Unmanned (con capacità autonomous e di teaming), l’armamento ad energia diretta, l’Intelligenza Artificiale, il Quantum (riferito al computing e ai sensori), il Green inteso nell’accezione di eco-sostenibilità degli assetti, con minori emissioni, riduzione dei consumi e maggiore autonomia

operativa. Tutti i relatori hanno dato enfasi ai concetti di modularità, interconnessione e protezione cyber degli assetti in tutti i domini. Allo stesso tempo, è emersa una spiccata convergenza, a partire dai vertici di Leonardo e Fincantieri, verso l’approccio sistemico e sinergico, riconoscendo che solo se la triade Difesa-Industria-Ricerca funziona correttamente saremo capaci di indirizzarci verso soluzioni operativamente rilevanti, tecnicamente realizzabili e dunque appetibili anche per i mercati internazionali. Il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Cavo dragone durante il suo intervento ha sottolineato come questo workshop, il primo nel suo genere,

Il “Future Combat Naval System 2035” rappresenta la sintesi delle capacità che la Marina Militare traguarda per il suo strumento ”

“costituisce un punto di partenza per realizzare una combinazione virtuosa tra la vision della Forza Armata sulle macro-capacità necessarie per operare il Future Combat Naval System negli scenari del 2035 e le prospettive che il mondo della ricerca e quello industriale offrono in merito allo sviluppo capacitivo, con il comune obiettivo di consegnare al Paese uno strumento all’avanguardia”.

Roma Tor di Quinto, 1 luglio 2021. Circolo Sottufficiali della Marina Militare. Alcuni momenti del workshop alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e del sottocapo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Aurelio De Carolis.

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