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Nave Carlo Bergamini in Operazione Atalanta
di Fabio Santomauro
La fregata Europea Multi-Missione della Marina militare si trova nel golfo di Aden integrata nel dispositivo dell’operazione europea Atalanta
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La Fregata Europea Multi-Missione (FREMM) della Marina militare Carlo Bergamini attualmente si trova dislocata nel golfo di Aden nel dispositivo dell’operazione europea Atalanta. Tanti gli obiettivi della missione: attività di pattugliamento e contrasto alla pirateria nelle aree a maggiore rischio; protezione delle navi mercantili; supporto alle altre missioni europee presenti in Somalia e monitoraggio della pesca. Per essere pronta a ricoprire questi compiti, la nave ha svolto dal 13 al 30 gennaio, nel golfo di Taranto, un richiamo addestrativo premissione, supportata dal personale del Centro di Addestramento Aeronavale della Marina militare; contestualmente la nave è stata sottoposta anche a diverse manutenzioni e attività logistiche, in vista del suo impiego fuori area. L’8 febbraio nave Bergamini, dopo aver conseguito tutti gli obiettivi addestrativi prefissati, e completato il recupero delle capacità operative, ha lasciato il porto di Taranto per dirigere verso il Mar Rosso, per inserirsi nel dispositivo Eunavfor Somalia. Il comandante del dispositivo, Commodoro Josè Vizinha Mirones e parte del suo staff, hanno fatto
visita al comandante, capitano di fregata Carlo Marchi. Nel rivolgere un saluto all’equipaggio il comandante della task force ha dichiarato: sono davvero contento dell’ingresso dell’unità nel dispositivo e soddisfatto delle attività svolte nel corso di questa giornata. Buona fortuna a tutto l’equipaggio di nave Bergamini per il proseguo del suo impegno nella missione Atalanta. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di scambio e di riconoscimento delle nostre professionalità a livello interazionale, nel contesto di un’operazione ad egida Europea che da sempre ci vede ricoprire un ruolo di primo piano. Il personale della fregata italiana si è quindi recato a bordo della nave spagnola Numancia, attuale flagship della missione, per un incontro. Le due unità hanno approfittato dell’occasione per svolgere un addestramento finalizzato alla scorta di mercantili e all’antipirateria. L’esercitazione è stata utile agli equipaggi per provare procedure e protocolli da attuare in questi casi. Oltre al pattugliamento, nave Bergamini, è stata impegnata in attività di Local Leader Engagement, che hanno previsto
l’interazione con alcuni rappresentanti locali della popolazione somala. Lo scopo di questa attività è quello di raccogliere le percezioni e le esigenze della popolazione delle piccole comunità locali, prevalentemente fondate sulla pesca, in modo da acquisire informazioni importanti per lo sviluppo futuro della missione, raccogliere consensi sul campo e condividere i principi fondanti della
Suggestiva immagine di nave Bergamini in navigazione ripresa da poppa.
missione Atalanta. Grazie ai contatti, è possibile dimostrare alla popolazione locale la profonda vicinanza e il sostegno europeo verso problematiche che affliggono questo territorio. La molteplicità dell’attività a cui si è chiamati, dimostra l’estrema versatilità necessaria durante la missione Atalanta. Durante la sosta logistica di Gibuti, l’equipaggio della nave ha potuto svolgere attività di Civil Military Cooperation e, insieme al personale della Base Militare Interforze di Supporto a Gibuti, ha fornito cure mediche di base e medicinali ai bambini della Caritas italiana. Nello stesso porto, sono state condotte
attività di Local Maritime Capacity Building, a favore di 10 militari appartenenti alla Guardia Costiera locale, con l’obiettivo di trasferire un know how di conoscenze professionali e specialistiche. Tutto questo in un’ottica di accrescimento professionale a favore di personale che in futuro, potrà contrastare in maniera autonoma il fenomeno della pirateria, considerata anche la posizione strategica di Gibuti. L’Italia, dunque, continua a
proporsi come Paese votato alla cooperazione e alla solidarietà, disposto a impiegare le proprie risorse a favore di una collaborazione e di un reciproco scambio con le istituzioni locali. Gli stessi obiettivi si sono riproposti, in una forma differente, in occasione dell’uscita di nave Carlo Bergamini dal porto di Salalah, quando la nave ha condotto un’attività addestrativa con la nave omanita Al-Rasikh e con quella
spagnola Numancia. Un’occasione per testare procedure comuni in un contesto combined con una nave di un paese esterno alla NATO. L’esercitazione ha rappresentato un altro tassello per rafforzare e accrescere sinergie a livello internazionale, di fondamentale rilievo all’interno dell’attuale panorama mondiale. Il Bergamini, al termine dell’esercitazione, ha impostato rotta Sud-Ovest verso l’area d’operazione assegnata, nelle acque del golfo di Aden e dell’Oceano Indiano, per contribuire a creare le condizioni per garantire la sicurezza marittima nel Corno d'Africa.
Alcune immagini che ritraggono l’equipaggio della FREMM Carlo Bergamini in attività addestrative e operative. L’unità ha lasciato lo scorso 8 febbraio il porto di Taranto per inserirsi nel dispositivo Eunavfor Somalia.