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Barcolana 53 di Antonello D’Avenia

Alla 53ª edizione della Barcolana, all’insegna della bora che ha raggiunto i 42 nodi, si rinnova il forte legame tra la Marina Militare e la vela.

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di Antonello D’Avenia

La Marina Militare è stata presente anche quest’anno nella celeberrima Barcolana di Trieste, la regata che si conferma la più “affollata” del mondo, tra professionisti e semplici amanti della vela, tutti uniti dalla passione per il mare e la vela. A differenza dello scorso anno, quando la regata fu annullata per l’eccessiva bora, nella sua 53esima edizione, la Barcolana si è conclusa – ma non per tutti – nonostante il forte vento triestino l’abbia condizionata non poco. Nella regata di domenica 10 ottobre, è “scesa in mare” la barca a vela della Marina Militare Orsa Maggiore, lunga 28.3 metri e costruita nel 1994 dai cantieri Tencara di Venezia su progetto del prestigioso yacht designer Andrea Vallicelli, con al timone il capitano di fregata Marco Mazzini. Nave Orsa Maggiore è uno yacht oceanico da regata, armato a ketch (albero di mezzana a proravia del timone) e del tutto unico nel genere, così da far parte della categoria “Maxi Yacht-Prototype”. Soltanto la forte bora invece, ha potuto fermare - in via precauzionale dal comitato di regata - le altre imbarcazioni della Marina Militare, tra cui il Grifone, 5.5 Stazza Internazionale, storica imbarcazione quarta ai giochi olimpici di

Tokio del 1964 e campione del mondo nel 1965, quando al timone vi era un velista con le stellette che ha firmato la storia della marineria italiana: l’ammiraglio Agostino Straulino. Dopo 52 anni, la stessa barca avrebbe dovuto partecipare alla Barcolana Classic, timonata dal capitano di vascello Gianfranco Bacchi (in equipaggio con Michele Renna e Lucio Positano colonne portanti della Sezione Velica di La Spezia), che da qualche settimana ha lasciato il comando della nave scuola Vespucci e che proprio come Straulino, testimonia il rapporto simbiotico tra Marina Militare e sport velico. Il legame tra Marina Militare e vela resta indissolubile nel tempo: la pratica sportiva e l’arte di saper andare per mare costituiscono parte integrante della formazione e della professionalità di base di chi ha scelto il mare quale professione. Nella formazione del marinaio e del comandante, lo sport velico risulta essere un’indispensabile scuola di vita. In mare si riconoscono i propri limiti, si adoperano tutte le proprie forze, si fa equipaggio e si impara a rispettare la natura navigando tra gli elementi, con i quali si convive e si diventa alleati. Nei giorni della Barcolana, nella città di Trieste in piazza Unità d’Italia, è stato presente anche lo stand della Marina Militare, dove è stato possibile ricevere informazioni sulle opportunità di carriera offerte dalla Forza Armata. Lo spazio espositivo e divulgativo ha ospitato anche un corner riservato all’Istituto Idrografico della Marina e uno riservato all’Associazione Marinai d’Italia della sezione di Trieste.

In alto, vista aerea della Barcolana. A sinistra, la nave scuola a vela minore (NSVM) Orsa Maggiore. A destra, la storica barca a vela Grifone (immagini di repertorio).

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